Coordinate: 45°28′01″N 9°11′24″E

Milano: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
bio
Etichette: Rimozione di avvisi di servizio Modifica visuale
m Annullate le modifiche di Enrico Autieri (discussione), riportata alla versione precedente di Adalhard Waffe
Etichetta: Rollback
Riga 1: Riga 1:
{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
{{Divisione amministrativa
|Nome = Milano
|Nome = Milano
Riga 36: Riga 37:
|Categoria =
|Categoria =
}}
}}

'''Milano''' ({{IPA|/miˈlano/}} {{Link audio|It-Milano.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Milàn'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{cita libro|AA. |VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |1990 |UTET |Torino}}</ref>, {{IPA|/miˈlãː/}}<ref>Carlo Tagliavini, Teresa Cappello, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', 1984, ed. Pàtron, Bologna.</ref>) è una [[città italiana]] di {{formatnum:1365156}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] della [[Regione (Italia)|regione]] [[Lombardia]], dell'omonima [[Città metropolitana di Milano|città metropolitana]], e centro di [[Grande Milano|una delle più popolose aree metropolitane]] d'[[Europa]]<ref>{{Cita web|url=http://browse.oecdbookshop.org/oecd/pdfs/free/0406051E.PDF|titolo=Territorial reviews, Milan, Italy (2006)|autore=[[OCSE]]|pagine=pg. 31|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120723041052/http://browse.oecdbookshop.org/oecd/pdfs/free/0406051E.PDF|dataarchivio=23 luglio 2012}}</ref><ref name="OECD">{{Cita web|url=http://cmimarseille.org/_src/UD1_Guide/documents/6-OCDE%20Competitive%20Cities%20a%20new%20entrepreurial%20paradigm%20in%20spatial%20developpement.pdf |formato=PDF |titolo=Competitive Cities in the Global Economy |autore=OECD |wkautore=Organisation for Economic Co-operation and Development |accesso=30 aprile 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714145232/http://cmimarseille.org/_src/UD1_Guide/documents/6-OCDE%20Competitive%20Cities%20a%20new%20entrepreurial%20paradigm%20in%20spatial%20developpement.pdf |dataarchivio=14 luglio 2014 }}</ref><ref name="Salet">{{Cita libro|autore=Willem Salet|autore2=Andy Thornley|autore3=Anton Kreukels|titolo=Metropolitan governance and spatial planning: comparative case studies of European city-regions|anno=2003|editore=Spon Press|città=New York|isbn=978-0-415-27449-4|pagina=265}}</ref><ref>{{Cita web|autore= |url= https://www.unimib.it/upload/gestioneFiles/UfficioStampa/studioareemetropolitanee.pdf|titolo= Le aree metropolitane in Italia e i loro caratteri socio-territoriali|accesso= |data= }}</ref><ref>{{Cita web|autore= |url= https://www.unimib.it/open/news/Le-aree-metropolitane-in-Italia-occupano-il-9-per-cento-del-territorio/193547881368277998|titolo= Comunicato stampa d'ateneo|accesso= |data= }}</ref>.

[[Fondazione di Milano|Fondata]] da una tribù [[celti]]ca appartenente alla [[cultura di Golasecca]] all'inizio del [[VI secolo a.C.]]<ref name="Gualdoni|p. 10">{{cita|Gualdoni|p. 10}}.</ref>, fu [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquistata dai Romani]] nel [[222 a.C.]] che ne tramandarono il nome con la forma ''[[Mediolanum]]''<ref name="Mediolanum">[[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', II, 34.10-15; [[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', XII, 51-52; [[Zonara]], ''L'epitome delle storie'', VIII, 20.</ref>, oltre a ricordare il nome del fondatore, [[Belloveso]]. Con il passare dei secoli accrebbe la sua importanza sino a divenire [[Sedi imperiali romane|capitale]] dell'[[Impero romano d'Occidente]], nel cui periodo fu promulgato il celebre [[editto di Milano]], che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai [[cristianesimo|cristiani]], la libertà di onorare le proprie divinità.

In prima linea nella lotta contro l'[[Imperatore del Sacro Romano Impero|Imperatore]] in [[età comunale]], divenne prima [[Signoria cittadina|signoria]] per essere innalzata a [[ducato di Milano|dignità ducale]] alla fine del [[XIV secolo]], rimanendo al centro della vita politica e culturale dell'[[Italia rinascimentale]]. All'inizio del [[XVI secolo]] perse l'indipendenza a favore dell'[[Impero Spagnolo]], per passare, quasi due secoli dopo, sotto la [[Impero Austriaco|corona austriaca]]: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'[[illuminismo italiano]]<ref>Alberto Casadei, Marco Santagata ''Manuale di letteratura italiana medievale e moderna'', Laterza, 2007.</ref>. Capitale del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]], dopo la [[restaurazione]] fu tra i più attivi centri del [[risorgimento]] fino al suo ingresso nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].

Principale centro economico e finanziario della penisola, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con [[Torino]] e [[Genova]] il "[[Triangolo industriale]]", in particolar modo durante gli anni del [[Miracolo economico italiano|boom economico]] quando lo sviluppo industriale e urbanistico coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta [[Area metropolitana di Milano|area metropolitana milanese]]. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla [[Stagioni liriche del Teatro alla Scala|stagione lirica]] del [[Teatro alla Scala]] e alla sua lunga tradizione operistica. Milano è inoltre tra i principali [[fiera|poli fieristici]] europei e del [[design industriale]] ed è considerata una delle quattro [[capitali della moda|capitali mondiali della moda]].


== Geografia fisica ==
== Geografia fisica ==
=== Terri ===
=== Territorio ===
{{vedi anche|Idrografia di Milano}}
[[File:Milano Sempione.JPG|sinistra|thumb|Panorama di Milano e del Parco Sempione in ottobre.]]<div align=center style="overflow: auto"></div>

La [[città]] poggia su un'unica tipologia di terreno di origine fluvio-glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta la [[pianura padana]]. La caratteristica principale è quella di essere facilmente [[carsismo|carsificabile]]. Tale roccia è ricoperta dai sedimenti fluviali [[quaternario|quaternari]] ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua, costituendo dei conglomerati che in Lombardia sono conosciuti come "ceppi"<ref>{{cita web|url=http://www.gruppogrottemilano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=69|titolo=Il fenomeno carsico in Lombardia|autore=Paola Tognini|editore=29 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120529005750/http://www.gruppogrottemilano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=69|dataarchivio=29 maggio 2012}}</ref>.

Milano occupa un'area di 181,76&nbsp;km² a occidente della Lombardia, a 25&nbsp;km a est del fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]], a 25&nbsp;km a ovest dell'[[Adda]], a 35&nbsp;km a nord del [[Po]] e a 50&nbsp;km a sud del lago di [[Como]], lungo la cosiddetta "linea delle [[risorgive]]", laddove cioè vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente permeabilità, cosa che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Storia di Milano|editore=Fondazione Treccani degli Alfieri|città=Milano|anno=1954|pagine=11|volume=I|capitolo=Il nostro suolo prima dell'uomo}}</ref>.
[[File:Milano Sempione.JPG|sinistra|thumb|Panorama di Milano e del Parco Sempione in ottobre.]]
In quest'area il terreno digrada dolcemente da nord-ovest a sud-est misurando, sul livello del mare, dai 147 ai 102&nbsp;m, con una media di 122&nbsp;{{mslm}}<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Villani|titolo=Atlante dell'Eidipsometria di Milano|editore=|città=|anno=1883}}</ref>. Rompe questa omogeneità la "collinetta" del [[Castello Sforzesco]], misurando 124&nbsp;{{mslm}} ed elevandosi di circa 3&nbsp;m sui territori circostanti. Occorre inoltre considerare i solchi vallivi, da ovest verso est, dei fiumi [[Olona]]-[[Lura (fiume)|Lura]], [[Guisa (torrente)|Guisa]]-[[Nirone (torrente)|Nirone]]-[[Lambro Meridionale]], [[Seveso (fiume)|Seveso]]-[[Vettabbia]] e [[Lambro]] settentrionale.
A prescindere dai dati [[Stratigrafia (geologia)|stratigrafici]] (considerando cioè che il terreno geologico si trova mediamente tra 2-5 metri sotto il manto stradale), secondo le rilevazioni fatte dal Poggi nel 1911 la zona corrispondente alla [[mediolanum|città romana]] si trovava tra 118,71 (via Torino) e 121,26 (via Monte di Pietà)&nbsp;{{mslm}}; la [[Milano#Età medievale|città nel 1155]] ([[cerchia dei Navigli]]) si trovava tra 118,61 (via della Signora) e 121,80 (via Solferino)&nbsp;{{mslm}}; la città dei [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione interna|Bastioni]] (1549) si trovava tra 124 (Bastioni di Porta Volta) e 114 (Bastioni di Porta Romana)&nbsp;{{mslm}}; la [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione interna|circonvallazione esterna]] si trova tra 127,68 (la Villa Simonetta, Scuola Civica di Musica) e 109,40 (piazzale Lodi)&nbsp;{{mslm}}
[[File:39 piano.jpg|miniatura|destra|upright=1.0|Scorcio di Milano verso nord, con le montagne del [[lago di Como]].]]
Sempre in base a questo studio il profilo delle [[falda freatica|acque freatiche]] misurava (nel [[1911]]) da un massimo di 124&nbsp;{{mslm}} in Via Simonetta a 107 in Corso Lodi, con una mediana di 115 proprio a livello del nucleo romano, a cui corrisponde una profondità della falda maggiore rispetto a quanto si configurava nel territorio circostante. Tale dato può apparire banale, ma occorre considerarlo alla luce del [[Ingegneria civile|genio romano]] e inserirlo nell'opera di [[centuriazione]] del territorio. L'urbanizzazione romana interessò, rispetto al villaggio golasecchiano-celtico, una zona elevata posta più a nord-nordest<ref>De Finetti Giuseppe, ''Milano: costruzione di una città'', 2002 [[Hoepli (casa editrice)|Hoepli]] [http://books.google.fr/books?id=4VoFNFT_5EAC&printsec=frontcover&dq=libro+milano&hl=fr&sa=X&ei=PIoXUvfvJYap7AbAnoDoAw&ved=0CGMQ6wEwBzgK#v=onepage&q=castrum%20primitivo&f=false pag. 19]</ref>, dove vennero sfruttate meglio le acque di [[fontanile]] inalveate<ref>Fantoni G. ''L'acqua a Milano'', Cappelli, Bologna, 1990, pp 16-17.</ref>. Numerosi canali [[roggia|irrigui]] e [[Navigli (Milano)|navigabili]] vennero costruiti in [[repubblica romana|epoca repubblicana]] a scopo di [[bonifica idraulica]] e [[bonifica agraria|agraria]], per il funzionamento e la difesa dell'abitato e il trasporto delle persone e delle cose a media e grande distanza. Questo importante e precoce intervento, assieme al regime palustre preesistente, non permette di valutare il decorso originale dei corsi d'acqua noti, che completano questo ricco panorama idrologico, quali il [[Lambro]] a est, l'[[Olona]], il [[Seveso (fiume)|Seveso]] e il [[Nirone (torrente)|Nirone]] a nord, la [[Vettabbia]] e il [[Lambro Meridionale]] a sud<ref>{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/fognature/idrografia.htm|titolo=Cenni sull'idrografia dell'area milanese|editore=storiadimilano.it|accesso=5 luglio 2010}}</ref>.

Attualmente gran parte di questi corsi d'acqua, naturali e no, si trova sotto il manto stradale<ref>370 chilometri complessivamente ({{cita web|url=http://www.mi.camcom.it/upload/file/1476/738306/FILENAME/Relazione_Metropolitana_Milanese_S.P.A..PPT|titolo=Salute e sviluppo sostenibile nel comune di Milano|pagina=17|accesso=7 novembre 2010}})</ref>. A cielo aperto scorrono il Lambro, alla periferia orientale, il [[Naviglio Grande]] e il [[Naviglio Pavese]], l'uno entrando e l'altro uscendo dalla [[Darsena di Porta Ticinese]], la [[Naviglio della Martesana|Martesana]], da Cascina Gobba<ref>{{cita web|url=http://www.lagobba.it/home.htm|titolo=La Cascina Gobba|accesso=12 ottobre 2010}}</ref> alla ''[[Naviglio della Martesana|Cassina de' pomm]]'', la Vettabbia, da [[Morivione]], e il Lambro Meridionale, da piazza delle Milizie, senza contare le numerosissime [[roggia|rogge]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/in%20comune/in%20comune/strategia%20di%20sviluppo/progetti%20per%20il%20verde/ParcoAgricoloDelTicinello-AreeVerdi-StrategiaDiSviluppo|titolo=Parco Agricolo Ticinello|accesso=12 ottobre 2010|editore=comune.milano.it}}</ref>. Il sistema non è naturalmente più navigabile,<ref group=N>L'unica eccezione è costituita dal [[Naviglio Grande]], ma il traffico merci, fino al 1960 fiorente per trasporto di inerti per l'edilizia, è ora del tutto cessato e quello passeggeri ha una valenza esclusivamente turistica</ref> ma conserva inalterato il suo potenziale irriguo.

Oltre a queste importanti vie idriche, a Milano convergono storicamente importanti vie di comunicazioni di importanza regionale, nazionale e internazionale.
[[File:Grande Milano aerial view.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.0|Vista aerea della città.]]
Innanzitutto occorre considerare la [[strade romane|rete stradale romana]], la [[via Emilia]] in primis, nata nel [[187 a.C.]] per collegare l'[[Adriatico]] agli insediamenti pedeappenninici, proseguita in [[età augustea]] fino a Mediolanum e ad [[Aosta|Augusta Praetoria]]. Si annoverano quindi la strada per [[Como|Comum]] e i passi transalpini, la pedemontana per [[Bergamo|Bergomum]] e le provincie [[veneti|venete]] e a sud quella diretta a Ticinum, cioè [[Pavia]] e i paesi dei [[Liguri]]. Più tarda è la [[strada del Sempione]].

Tale proficua collocazione nel contesto di una [[Pianura padana|pianura]] molto fertile, ha influenzato notevolmente la storia della città e il ruolo che essa ha avuto nei confronti della nazione italiana e dei paesi [[Alpi|transalpini]].

La superficie che occupa attualmente Milano ha dimensione superiore a quella di alcune città europee come [[Parigi]], [[Amsterdam]], [[Bruxelles]] e [[Dublino]]. La continuità abitativa si è estesa oltre i confini amministrativi, formando coi comuni contermini e alcuni di cintura un'unica conurbazione. Un sostanziale ampliamento territoriale era avvenuto invece nel [[1923]] con l'incorporazione di dieci comuni limitrofi<ref>[[s:R.D. 2 settembre 1923, n. 1912 - Aggregazione al comune di Milano di undici comuni contermini|Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1]]</ref>, che ora sono quartieri della città. Milano attualmente è suddivisa in nove zone, denominate municipi circoscrizionali, con poteri di ordinaria amministrazione e consultivi<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/In%20Comune_Zone_Composizione%20e%20funzionamento/b37cc900450862518ef7ff4fca200d26/false&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/Regolamento%20del%20Decentramento%20Territoriale%20-%202f2d7380464567fd880f9abda2556887/2f2d7380464567fd880f9abda2556887/false|titolo=Regolamento del decentramento territoriale|editore=comune.milano.it|accesso=7 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110519044745/http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content%2FIn%20Comune_Zone_Composizione%20e%20funzionamento%2Fb37cc900450862518ef7ff4fca200d26%2Ffalse&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content%2FRegolamento%20del%20Decentramento%20Territoriale%20-%202f2d7380464567fd880f9abda2556887%2F2f2d7380464567fd880f9abda2556887%2Ffalse|dataarchivio=19 maggio 2011}}</ref>.

Piazza Duomo dista 39&nbsp;km da [[Lodi]], 42 da [[Pavia]], 47&nbsp;km da [[Como]], 56&nbsp;km da [[Bergamo]], 58&nbsp;km da [[Varese]], 63&nbsp;km da [[Lecco]], 80&nbsp;km da [[Brescia]], 85&nbsp;km da [[Cremona]], 140&nbsp;km da [[Sondrio]], 189&nbsp;km da [[Mantova]].

=== Clima ===
{{vedi anche|Clima di Milano|Stazione meteorologica di Milano Brera|Stazione meteorologica di Milano Linate}}
Milano è situata a occidente del bacino della [[Val Padana]] ed è caratterizzata da un [[clima temperato umido]], con una sensibile escursione termica annua (estate calda e inverno freddo)<ref>{{Cita web |url=http://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/il-clima-dell-italia/|titolo=Il clima dell'Italia}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://imparareconlageografia.blogspot.it/2014/06/la-regione-continentale-temperata.html?|titolo=La regione continentale temperata}}</ref>, ''Cfa'' secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]].<ref>{{Cita web |url=http://koeppen-geiger.vu-wien.ac.at/present.htm|titolo=World map of the Köppen-Geiger climate classification updated|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.meteogiornale.it/notizia/5898-1-classificazione-dei-climi-della|titolo=Classificazione dei climi della terra secondo il climatologo Koppen}}</ref>

Come in tutte le grandi città del mondo l'[[isola di calore]] sovrastante l'abitato rende le temperature più elevate rispetto alle campagne circostanti, soprattutto in inverno (con differenze in situazioni estreme anche di oltre i 5&nbsp;°C). Tale fenomeno riguarda soprattutto i quartieri centro-settentrionali, più densamente abitati, che godono anche di nebbie più rare rispetto alle aree meridionali e alle campagne circostanti. Le temperature di Milano Brera, le cui medie storiche 1961-1990 rappresentano bene il clima della città, vanno dai +1&nbsp;°C ÷ +5&nbsp;°C in gennaio ai +20&nbsp;°C ÷ +29&nbsp;°C in luglio. Le aree periferiche registrano temperature medie più basse (intorno a 1&nbsp;°C).
[[File:The Naviglio Grande in Milan - 01 - during fiera NavigaMi boat Show - salone nautico NavigaMi.JPG|miniatura|destra|Estate lungo il [[Naviglio Grande]].]]
Milano, come gran parte della [[Pianura Padana]], accusa una scarsa ventilazione favorendo il ristagno delle nebbie e degli inquinanti anche in ragione della sua alta densità abitativa.<ref>{{cita pubblicazione|autore = Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica|titolo = Atlante Eolico dell'Italia|rivista = Ricerca di sistema per il settore elettrico - Progetto ENERIN|accesso = 15 maggio 2008|formato = PDF|url = http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080315101043/http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm|dataarchivio = 15 marzo 2008}}</ref>
Gli [[inverno|inverni]] milanesi sono più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale, grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle [[Alpi]]. Le [[estate|estati]] sono calde, decisamente afose e poco ventilate (come in tutta la Pianura Padana soprattutto occidentale) ma interessate da diversi temporali che attenuano l'atmosfera rovente: i mesi compresi tra giugno e agosto sono infatti discretamente piovosi. Nel complesso, le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso dell'anno anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni con un minimo di circa 40&nbsp;mm a febbraio: sono piovose anche le stagioni intermedie e specialmente il medio [[autunno]] e la [[primavera]]. Leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest. Tuttavia negli ultimi anni i giorni di [[pioggia|piogge]] sono andati diminuendo a favore di fenomeni più intensi ma più brevi.

Prima degli [[anni 1970|anni settanta]] le nevicate invernali sono state più frequenti che negli anni successivi. Considerando il periodo che va dagli anni '60 agli anni '90, la media nivometrica della città di Milano (i cm totali medi di accumulo nevoso annuo) è più bassa di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (come [[Piacenza]], [[Parma]], [[Bologna]], [[Torino]]), ma più elevata di altre città del nord-est (come [[Udine]], [[Verona]], [[Venezia]]) e si ferma a 25,2&nbsp;cm annui in città<ref>{{cita web |url=http://www.meteogiornale.it/notizia/5439-1-la-nevosita-di-milano|titolo=La nevosità di Milano|sito=MeteoGiornale}}</ref> ma nei comuni dell'hinterland può avvicinarsi anche a circa 30&nbsp;cm.<ref>{{Cita web|url= http://marcopifferetti.altervista.org/Sesto%20S.%20Giovanni%20agg.htm = |titolo =Accumuli a Sesto San Giovanni}}</ref><ref>{{cita web|url = http://marcopifferetti.altervista.org/carte-2008-2009/carta%2061-09.htm|titolo = Carta della nevosità media su aree pianeggianti, alcuni fondovalle e coste dal 1960-1961 al 2009-2010|editore = marcopifferetti.altervista.org|accesso = 10 novembre 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/Milano.GIF|editore=marcopifferetti.altervista.org|formato=gif|accesso=17 giugno 2010|titolo=Nivometria media per decade di Milano}}</ref>

Un inverno particolarmente nevoso è stato quello del 1978 dove si raggiunsero i 125&nbsp;cm come accumulo stagionale fuori città<ref>{{Cita web|autore = |url = http://marcopifferetti.altervista.org/77-78carta.GIF|titolo = |accesso = |data = }}</ref>; al contrario quelli degli anni 90, esclusa la stagione 1996-1997 dove ci fu un'importante nevicata intorno a Capodanno con accumuli tra il 30 dicembre e il 2 gennaio intorno ai 45&nbsp;cm nella zona nord<ref>{{Cita web |url=http://www.astrogeo.va.it/statisti/capodan.htm|titolo=Il tempo che ha fatto a Varese a Capo d'Anno negli ultimi 40 anni}}</ref>, sono stati scarsamente nevosi tanto che la media di quel decennio restò eccezionalmente intorno ai 10&nbsp;cm.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/Milano.GIF|titolo = |accesso = |data = }}</ref>

Tra gli episodi nevosi di maggior rilevanza possono essere ricordati quello del gennaio 1985, che registrò un accumulo mensile totale fino a 90&nbsp;cm<ref>Milano sotto la neve a pagina 54 di Ogliari Francesco e Ricciardi Filippo Selecta Editrice</ref><ref>{{Cita web|autore = http://www.panorama.it/cultura/milano-neve-30-anni-fa/|url = |titolo = |accesso = |data = }}</ref>, l'episodio di fine gennaio 2006 che portò fino a un totale di 40&nbsp;cm totali in città<ref>{{cita web|url=http://marcopifferetti.altervista.org/EventoGen06/26-28-01-06.htm|editore=marcopifferetti.altervista.org|accesso=17 giugno 2010|titolo=Nevicata milanese gennaio 2006}}</ref> (fino a 60&nbsp;cm nell'hinterland<ref>{{Cita web|autore = http://www.centrometeolombardo.com/Files/reportage/OldFoto/nevicate/2006/segrate26e27-01-06/segrate26e27-01-06.htm|url = |titolo = |accesso = |data = }}</ref>) e quello del 6-7 gennaio 2009 che ha registrato fino a un totale di 50&nbsp;cm.

Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di -17,3&nbsp;°C nel 1855 e 39,8&nbsp;°C nel 2003 a Brera Duomo.<ref>{{cita web |url=http://www.mherrera.org/temp.htm|titolo=Estremi termici mondiali}}</ref>

L'[[umidità]] è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi invernali e durante la notte. Tuttavia i giorni di [[nebbia]] si stanno facendo via via meno frequenti. Le nebbie sono favorite sia dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, sia dal suolo superficialmente umido, dalla tipica scarsa ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.

<div align=center style="overflow: auto">
{{ClimaAnnuale
| nome = MILANO Brera 1900-2000<ref>{{cita web|url=http://www.comune.agratebrianza.mi.it/climatologia/ilclimadimilano.html|editore=comune.agratebrianza.mi.it|accesso=17 giugno 2010|titolo=Il clima di Milano|urlmorto=sì}}</ref>
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato
in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 5.2
| tempmax02 = 8.0
| tempmax03 = 13.4
| tempmax04 = 18.0
| tempmax05 = 23.0
| tempmax06 = 27.3
| tempmax07 = 30.0
| tempmax08 = 28.8
| tempmax09 = 24.1
| tempmax10 = 17.3
| tempmax11 = 10.3
| tempmax12 = 6.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in
°C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 0.0
| tempmin02 = 1.6
| tempmin03 = 5.4
| tempmin04 = 9.0
| tempmin05 = 13.3
| tempmin06 = 16.9
| tempmin07 = 19.4
| tempmin08 = 18.9
| tempmin09 = 15.6
| tempmin10 = 10.5
| tempmin11 = 5.3
| tempmin12 = 1.3
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in
mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 53
| pioggia02 = 40
| pioggia03 = 73
| pioggia04 = 83
| pioggia05 = 104
| pioggia06 = 85
| pioggia07 = 72
| pioggia08 = 80
| pioggia09 = 87
| pioggia10 = 120
| pioggia11 = 106
| pioggia12 = 75
<!-- I giorni di pioggia (numero di giorni con accumulo > 1 mm, senza unità
di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = 7
| giornipioggia02 = 6
| giornipioggia03 = 9
| giornipioggia04 = 10
| giornipioggia05 = 11
| giornipioggia06 = 10
| giornipioggia07 = 7
| giornipioggia08 = 7
| giornipioggia09 = 8
| giornipioggia10 = 10
| giornipioggia11 = 10
| giornipioggia12 = 8
<!-- Insolazioni giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali,
misurato in h), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| elio01 = 1.9
| elio02 = 3.4
| elio03 = 4.9
| elio04 = 5.9
| elio05 = 6.8
| elio06 = 8.1
| elio07 = 9.2
| elio08 = 8.1
| elio09 = 6.2
| elio10 = 4.2
| elio11 = 2.2
| elio12 = 1.9
| vento01 = NW
| intensità01 = 2.3
| vento02 = SE
| intensità02 = 2.4
| vento03 = SE
| intensità03 = 2.6
| vento04 = SE
| intensità04 = 2.8
| vento05 = SW
| intensità05 = 2.7
| vento06 = SW
| intensità06 = 2.6
| vento07 = SW
| intensità07 = 2.5
| vento08 = SE
| intensità08 = 2.4
| vento09 = E
| intensità09 = 2.3
| vento10 = E
| intensità10 = 2.3
| vento11 = SE
| intensità11 = 2.3
| vento12 = NW
| intensità12 = 2.2
}}
</div>

== Origine del nome ==
[[File:Chateaumeillant 01 2009.jpg|thumb|Panorama di Châteaumeillant, [[comuni della Francia|comune francese]] della regione del [[Centro-Valle della Loira]], il cui nome ha la stessa [[etimologia]] di "Milano".]]

Nel toponimo [[Lingua latina|latino]] ''Mediolanum'', da cui deriva "Milano", i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto formato dalle parole ''medio'' e ''planum'' ("in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con ''planum'' divenuto ''lanum'' per influsso della [[Lingue celtiche|lingua celtica]]. Indicativa è infatti la caduta della ''p-'' di inizio di parola, che è tipico delle lingue celtiche<ref name="CraccoRuggini17">L.Cracco Ruggini, ''Milano da "metropoli" degli [[Insubri]] a capitale d'Impero: una vicenda di mille anni'', in Catalogo della Mostra "''Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)''", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.17.</ref>). Vi sono state decine di ''Mediólanon'' (o varianti di questo nome) in tutta l'Europa celtica, tutte accomunate dalla medesima etimologia. Altra ipotesi vuole che ''Mediolanum'' significhino "luogo fra corsi d'acqua"<ref name="CraccoRuggini17"/>, data la presenza dei fiumi [[Olona]], [[Lambro]] e [[Seveso (fiume)|Seveso]].

Secondo altri studiosi, come lo storico francese [[Henri Martin]] e il linguista [[Christian Guyonvarc]], il significato del termine ''Mediolanum'' sarebbe invece "[[santuario]] centrale", con un richiamo all'ipotetica presenza di un importante luogo di culto celtico di riferimento per l'intera zona. La traduzione "pianura del centro" sarebbe, a parer loro, errata perché alcuni dei toponimi identici a questo riguardano località poste su alture<ref group=N>Per quanto, relativamente allo specifico milanese, nell'area ove si sviluppa la città non siano oggi osservabili alture di sorta e neppure alture siano menzionate in testi antichi o la loro esistenza possa essere desunta da toponimi locali.</ref><ref>Françoise Le Roux, Christian-Joseph Guyonvarc'h. ''I druidi'', pag. 522. Genova, ECIG, [[1990]]. ISBN 88-7545-883-9.</ref>. Numerosi studiosi successivi considerano esatta tale tesi, che fu proposta per la prima volta proprio da Henri Martin nel XIX secolo<ref>Venceslas Kruta, ''La grande storia dei Celti'', Newton & Compton Editori, Roma, 2003, pagg. 301-302</ref>.

Due sono i moderni insediamenti che con certezza si possono ricondurre alla comune derivazione [[Etimologia|etimologica]] di "Milano", [[Châteaumeillant]] e [[Mont-Miolant]], mentre molti altri hanno l'origine del proprio nome simile a quello dell'antica ''Mediolanum''. La tesi non è riconosciuta da tutti gli studiosi perché più località con tale nome ed etimologia si trovano nel medesimo territorio (in questo modo verrebbe meno la centralità assoluta di una località specifica, da cui avrebbe senso definire questo insediamento strettamente "in mezzo alla pianura"): tre per esempio sono nel territorio degli [[Ambiani]], degli [[Allobrogi]], degli [[Edui]] e dei [[Segusiavi]], e due in quello dei [[Biturigi]] e degli [[Ausci]].

== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Milano}}
=== L'epoca celtica: la fondazione della città ===
{{Vedi anche|Fondazione di Milano|Scrofa semilanuta}}
[[File:Scrofa semilanuta.jpg|thumb|Bassorilievo della [[scrofa semilanuta]] su un [[piedritto]] del [[Palazzo della Ragione (Milano)|Palazzo della Ragione]] di Milano, testimoniante le origini celtiche della città.]]

Milano fu fondata da una tribù [[celti]]ca facente parte della tribù degli [[Insubri]] e appartenente alla [[cultura di Golasecca]] all'inizio del [[VI secolo a.C.]]<ref name="Gualdoni|p. 10"/>. [[Tito Livio]] ricorda che la città venne fondata da [[Belloveso]] col nome di ''[[Mediolanum|Mediolanium]]'' (la denominazione latina corrente sarà tuttavia ''Mediolanum'').<ref>"Galli [...] ibi omen sequentes loci condidere urbem; Mediolanium appellarunt" [[Tito Livio]] (''Historiae'', 5,34).</ref><ref name="treccani.it">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/milano/|titolo=Milano|accesso=29 agosto 2014|editore=treccani.it}}</ref> Il termine è di origine sicuramente celtica, ma è tramandato solo da autori latini, tuttavia la forma originaria non doveva essere troppo dissimile da quella "latinizzata" che è stata tramandata, vista la notevole contiguità linguistica tra [[Lingue italo-celtiche|italico e celtico]] in ambito indeuropeo. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.

La carta di distribuzione dei ritrovamenti della prima [[età del ferro]] mostra che l'insediamento golasecchiano ([[V secolo a.C.]]) occupava un'area di circa 12 [[ettari]] attorno al futuro [[foro romano di Milano]] (quindi nei pressi della moderna [[piazza San Sepolcro]])<ref>Soprintendenza di Milano ''L'anfiteatro di Milano e il suo quartiere'' ed. Skira</ref>. Nel [[V secolo a.C.]] si assistette al declino dei centri golasecchiani posti lungo il corso del [[Ticino (fiume)|Ticino]], probabilmente a vantaggio di una rete di traffici gravitante attorno al nuovo centro proto-urbano. Lo stanziamento celtico del [[IV secolo a.C.]] segna convenzionalmente il passaggio dalla prima alla tarda [[Età del ferro]] in [[Italia settentrionale]]. Gli [[Insubri]] si stanziarono nella piana tra Ticino e [[Oglio]].

Secondo invece la tradizione [[leggenda]]ria riportata da [[Tito Livio]] e poi ripresa in epoca [[Medioevo|medioevale]] da [[Bonvesin de la Riva]]<ref>Nel ''De Magnalibus urbi Mediolani''.</ref> avvenne nel [[VI secolo a.C.]] nel luogo dove fu trovata una [[scrofa semilanuta]], per opera della tribù [[celti]]ca guidata da [[Belloveso]] che sconfisse gli [[Etruschi]]<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe condita'', V, XXXIV; la traduzione delle citazioni testuali è in Tito Livio, ''Storia di Roma'' (a cura di Guido Vitali e Carlo Vitali), Milano, Mondadori, 2007, vol. I, p. 769</ref>, che fino ad allora avevano dominato la zona.

Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata da [[Bernardino Corio]] nella sua ''Storia di Milano'' che l'attribuisce a [[Marco Porcio Catone|Catone]], Milano fu fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nell'[[Etruria padana|Italia settentrionale]]. [[Plinio il Vecchio]] (23 - 79) nella sua ''[[Naturalis historia]]'' attribuisce invece direttamente ai Celti la fondazione della città, che in origine sarebbe stato solo un villaggio.

In base ai ritrovamenti archeologici, l<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento golasecchiano, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e terra, cosa che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte di [[Polibio]] e [[Strabone]].

=== L'epoca romana: ''Mediolanum'' ===
{{Vedi anche|Mediolanum}}
[[File:Mediolanum romana.png|miniatura|L'antica Milano romana (''[[Mediolanum]]'') con le [[Mura romane di Milano|mura]] e le [[Porte di Milano#Porte romane|porte]], il ''[[Foro romano di Milano|forum]]'' (piazza principale), il [[Teatro romano di Milano|teatro]], l'[[Anfiteatro romano di Milano|anfiteatro]], il [[Circo romano di Milano|circo]], il [[Palazzo imperiale romano di Milano|palazzo imperiale]], la [[Zecca di Mediolanum|zecca]], le [[terme Erculee]], il [[Mausoleo imperiale di Milano|mausoleo imperiale]] e le [[Basiliche paleocristiane di Milano|basiliche paleocristiane]].]]
[[File:Milano ColonneSanLorenzo.03.JPG|left|Le [[colonne di San Lorenzo]] e la statua di [[Costantino I|Costantino]].|miniatura]]Dopo essere stata la più importante città degli [[Insubri]], nel [[222 a.C.]] venne [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquistata dai Romani]], in seguito a un aspro assedio posto dai Consoli [[Gneo Cornelio Scipione Calvo]] e [[Marco Claudio Marcello]]<ref name="Mediolanum" />. La conquista fu contrastata dalla discesa di [[Annibale]] al quale la popolazione locale si alleò. Fu solo nei primi anni del [[II secolo a.C.]] che gli Insubri e i confinanti [[Boi]] si assoggettarono alla dominazione romana.

Gli antichi Romani tramandarono il nome dell'antico insediamento insubre come ''[[Mediolanum]]'', probabilmente un toponimo [[Lingue celtiche|celtico]] che significa "paese in mezzo alla pianura"<ref name="treccani.it"/> oppure "luogo fra corsi d'acqua"<ref name="CraccoRuggini17"/>, data la presenza dei fiumi [[Olona]], [[Lambro]] e [[Seveso (fiume)|Seveso]]. Un'altra ipotesi [[Etimologia|etimologica]] si basa sul primo simbolo della città, la [[scrofa semilanuta]] (''in medio lanum''). La discussione tra le due etimologie è ancora aperta, estesa a una ventina di altre ipotesi.

La leggenda narra che, all'arrivo dei Romani, gli Insubri prelevarono le insegne auree della città, poste nel tempio di [[Minerva]] (identificazione di [[Belisama]] nell'''interpretatio romana''), per portarle al sicuro, probabilmente in zone collinari. L'importanza militare, politica ed economica portò Milano a essere riconosciuta ''municipium'' e poi [[Colonia romana|colonia imperiale]], fino a diventare capoluogo della [[Regio XI Transpadana|Transpadana]], capitale dell'Impero e residenza imperiale dal [[286]] al [[402]] d.C.

Dopo che Giulio Cesare [[Spedizioni cesariane in Britannia|aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani]]<ref>La conquista avverrà nel [[43|43 d.C.]] a opera dell'imperatore [[Claudio]].</ref> con soldati mediolanensi, alla crescita dell'importanza militare si accompagnò il riconoscimento politico. Al momento della suddivisione dell'[[Impero romano]] effettuata da [[Diocleziano]] nel [[286]] ([[Tetrarchia]]), Milano divenne, con [[Treviri]], capitale dell'[[Impero romano d'Occidente]].
[[File:Aquileia Tabula Peutingeriana.jpg|thumb|sinistra|Milano nella [[Tavola Peutingeriana]].]]
A Milano, nel [[313]] d.C. [[Costantino]] si accordò con [[Licinio]] per consentire, con l'[[Editto di Milano]] o Editto di Costantino, la pratica del culto cristiano. Subito si iniziarono a costruire numerose [[basiliche paleocristiane di Milano|basiliche]]. Ecco cosa racconta [[Decimo Magno Ausonio|Ausonio]] della ''[[Mediolanum]]'' del [[380]]-[[390]]:
{{Citazione|A ''[[Mediolanum]]'' ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e numerose sono le case nobili. La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi sono il [[Circo romano di Milano|circo]], dove il popolo gode degli [[Corsa dei carri|spettacoli]], il [[teatro romano di Milano|teatro]] con le gradinate a cuneo, i templi, la rocca del [[Palazzo imperiale romano di Milano|palazzo imperiale]], la [[zecca di Milano|zecca]], il quartiere che prende il nome dalle [[terme Erculee]]. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro grandezza neppure l'accostamento a [[Roma]].|[[Decimo Magno Ausonio|Ausonio]], ''[[Ordo urbium nobilium]]'', VII.}}

Nel periodo del [[vescovo]] [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]] e dell'imperatore [[Teodosio I]], che dichiarò il [[Cristianesimo]] l'unica religione dell'impero con un suo [[Editto di Tessalonica|editto]], Milano fu il centro più influente della Chiesa d'Occidente<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/arteecultura/storia/Le_Origini_Celtiche_Romani_e_Impero|accesso=14 settembre 2015|titolo=Le origini celtiche, i Romani e l'Impero (Dal 600 a.C al 397 d.C) |editore=Comune di Milano}}</ref> (qui [[Sant'Agostino]] si convertì al cristianesimo nel [[386]] e ricevette il [[battesimo]] l'anno seguente).

=== Età medievale ===
[[File:Ambrosino 1310.jpg|miniatura|sinistra|Un "[[Ambrosino]]", moneta milanese del 1300. Oggi la città premia con gli [[Ambrogino d'oro|Ambrogini]] i cittadini benemeriti.]]
[[File:Meister von San Vitale in Ravenna.jpg|miniatura|Mosaico bizantino ritraente [[Giustiniano I]].]]
[[File:BattagliaLegnano.jpg|miniatura|Raffigurazione della [[Battaglia di Legnano]], importante per la risurrezione della città.]]
[[File:TopografiaMilano1158.png|thumb|left|Milano all'epoca del Barbarossa.]]
Milano seguì poi le vicende della decadenza dell'edificio imperiale romano. Nel [[402]] d.C., dopo un lungo assedio, la città riuscì a respingere i [[Visigoti]] comandati dal re [[Alarico]]: dopo questi fatti l'imperatore [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]] prese la decisione di spostare la sede della capitale dell'impero da Milano a [[Ravenna]]<ref name="storiamed">{{cita web|url=http://www.turismo.milano.it/wps/portal/poc?urile=wcm%3Apath%3ATUR_IT_ContentLibrary/sitecontent/arteecultura/storia/Storia_Le_invasioni_barbariche_e_il_Medioevo|titolo=Le invasioni barbariche e il Medioevo|editore=Comune di Milano|accesso=14 settembre 2015}}</ref>. Allo sfaldamento della [[Tarda antichità|società tardo-antica]] e alla conseguente crisi demografica, fece da contraltare il primo insediamento di un popolo germanico: quello degli [[Eruli]] di [[Odoacre]].

Nel [[493]], I [[Goti]] guidati da [[Teodorico il Grande|Teodorico]] sconfissero Odoacre<ref name="storiamed" /> che aveva deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente, [[Romolo Augusto]]. La sempre più precaria situazione politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe, nel [[539]], la sua prima distruzione: l'[[imperatore romano d'Oriente]] [[Giustiniano I]] ([[527]]-[[565]]), deciso a riconquistare i territori imperiali d'occidente, attaccò il re goto [[Teodato]] inviando in Italia al comando delle sue truppe i generali [[Belisario]] e [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]], dando inizio a quella che diventerà la lunga [[Guerra gotica (535-553)|Guerra gotica]]. Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercé dei Goti di [[Uraia]] che la incendiarono e massacrarono la popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano ex capitale dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero]], dalla basilica ai templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle fiamme con tutta la città. Milano fu poi riconquistata (entro il 559) da Narsete, per opera di quest'ultimo ricostruita<ref group=N>{{cita libro|Mario|Aventicense|Chronica|capitolo = anno 568|url = http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000823_00245.html?sortIndex=010%3A010%3A0011%3A010%3A00%3A00&zoom=0.75}}: «Hoc anno Narses ex praeposito et patricio post tantos prostratos tyrannos, ... Mediolanum vel reliquas civitates, quas Goti destruxerant, laudabiliter reparatas, de ipsa Italia a supra scripto Augusto remotus est.» («In quest'anno Narsete ex proposito e patrizio, dopo aver abbattuto tanti tiranni... e ricostruite lodevolmente Milano e le città rimaste, che i Goti avevano distrutto, fu destituito dal governo dell'Italia dal suddetto Augusto [Giustino II].»)</ref>, e nel breve periodo bizantino potrebbe essere stata elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se ciò non è certo.<ref>JB Bury, ''History of the Later Roman Empire'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/BURLAT/19D*.html capitolo 19], Nota 123: «As to the meagre evidence for the vicarius Italiae residing at Milan and the vicarius urbis Romae see Diehl, op. cit. p161. ». Ravegnani, ''I Bizantini in Italia'', p. 62 «...probabilmente venne restaurato il vicariato che ... aveva retto la diocesi italiana»</ref>

Nel [[VI secolo]], con la discesa dei [[Longobardi]] nella [[Pianura Padana]], Milano subì saccheggi e spoliazioni durati diversi decenni<ref>Paolo Diacono, Libro II</ref>, ai quali seguì un primo impulso di rinascita. Dall'entrata a Milano di re [[Alboino]], nel [[569]], il ripopolamento di centri urbani e campagna assunse ritmi sostenuti, donando al territorio una struttura che esprimeva la sintesi dell'elemento romano e di quello germanico. Dai nuovi dominatori, l'Alta Italia prese il nome di [[Langobardia Maior]] (da qui poi il termine [[Lombardia]]) e Milano divenne uno dei centri preminenti del nuovo [[Regno longobardo|regno]]. Capitale del dominio longobardo era la vicina [[Pavia]] ma anche Milano rivestì, per un breve periodo, questa funzione sotto il regno di [[Agilulfo]] e [[Teodolinda]] e del loro figlio [[Adaloaldo]], dal [[604]] circa al [[626]] circa. Agilulfo scelse simbolicamente l'antica metropoli di Milano per presentarsi come re di tutta l'Italia e non solo dei [[Longobardi]], tanto per l'incoronazione quanto come sua capitale (la residenza estiva era nella vicina [[Monza]]) e si proclamò, secondo quanto iscritto su una corona votiva, ''Gratia Dei rex totius Italiae''. Accanto alla rivendicazione dell'unità tra Longobardi e Latini, per la prima volta nella storia longobarda compariva un riferimento alla volontà divina nella legittimazione del re.<ref>Per il periodo longobardo, notizie tratte da [[Paolo Diacono]] nella traduzione di [[Massimo Felisatti]], Rizzoli, Milano del 1967</ref>

Il [[regno longobardo]] finì nel [[774]] con la conquista di [[Pavia]] da parte di [[Carlo Magno]] che fatti prigionieri l'ultimo [[Desiderio (re)|re Desiderio]] e la moglie, si proclamò'' Gratia Dei rex Francorum et Longobardorum'' e, nell'[[800]], incoronato a [[Roma]] da [[Papa Leone III|Leone III]], divenne il primo [[imperatore del Sacro Romano Impero]], erede di quello romano d'Occidente.

L'importanza di Milano fu confermata quale sede di un conte imperiale e di un [[vescovo]]. Con la deposizione di [[Carlo il Grosso]] ([[887]]), viene meno la capacità di governo centrale e sono proprio conti e vescovi a esercitare il potere locale: la città evolve in [[Comune medievale|libero comune]] estendendo la sua influenza su gran parte della Lombardia ([[XI secolo]]). L'accresciuta importanza e indipendenza portarono all'inevitabile scontro con l'Impero. [[Assedio di Milano (1162)|Distrutta nell'aprile del 1162]] da [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]], rinacque dopo la vittoria della [[Lega Lombarda]] nella [[battaglia di Legnano]] del 29 maggio [[1176]].

Nel frattempo, Milano aveva scelto di autogovernarsi mediante dei Consoli. Tuttavia, anche per questioni di discordie interne, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, si passò al regime dei Podestà, che, nella speranza che fossero ''super partes'', erano chiamati da altre città, quali: [[Brescia]], [[Lodi]], [[Piacenza]], [[Bologna]], [[Como]], [[Vercelli]], [[Bergamo]], [[Mantova]], [[Genova]], [[Parma]], [[Venezia]], [[Modena]], [[Cremona]], [[Pavia]], [[Reggio Emilia]], [[Forlì]]<ref>{{cita web |url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=01.04#01.04.12|titolo=Lombardia. Beni culturali, ''Il regime comunale (sec. XII - sec. XIII)''}}</ref>. Le provenienze, quindi, ricoprono la gran parte dell'Italia settenrionale, mentre la città più lontana da cui venne chiamato un Podestà risulta essere Forlì.
{{vedi anche|Consoli di Milano}}

=== Ducato di Milano ===
{{vedi anche|Signoria di Milano}}
{{vedi anche|Ducato di Milano}}
[[File:IMG 3734 - Milano - Stemma visconteo- sull'Arcivescovado - Foto di Giovanni Dall'Orto - 15-jan-2007.jpg|miniatura|Il [[biscione (araldica)|biscione]] presente nello stemma dei [[Visconti]] sull'Arcivescovado, è diventato uno dei simboli della città di Milano.]]

Nel tardo [[Medioevo]] Milano vide la lotta delle famiglie [[della Torre]] (o Torriani) e [[Visconti]] per il possesso della città con il predominio di quest'ultima, che avrebbe lasciato il passo alla famiglia [[Sforza]] solo alla metà del [[XV secolo]], all'alba del [[Rinascimento]].<ref>[[Francesco Sforza]] sposò nel [[1441]] [[Bianca Maria Visconti]], figlia naturale legittimata di [[Filippo Maria Visconti]].</ref>

=== Età moderna ===
[[File:Milano1573.jpg|miniatura|sinistra|Milano come appariva nel 1573, durante il governo di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]].]]
[[File:Napoleone entra a Milano Bagetti.jpg|miniatura|L'ingresso a Milano di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], il 15 maggio 1796, dipinto da [[Giuseppe Pietro Bagetti]].]]
[[File:Milano - Castello Sforzesco - Torre del Filarete.JPG|miniatura|sinistra|La [[Torre del Filarete]] con lo stemma degli [[Sforza]] e la statua di Sant'Ambrogio.]]
[[File:8889MilanoPalazzoReale.JPG|miniatura|[[Palazzo Reale di Milano]].]]
[[File:Incoronazione Napoleone Appiani.jpg|miniatura|sinistra|[[Incoronazione di Napoleone Re d'Italia]] avvenuta nel Duomo.]]

Anche la Francia, però, avanzava diritti di successione sul ducato e Luigi XII<ref group=N>Un suo antenato, [[Luigi di Valois|Luigi di Turenna]], aveva sposato nel [[1389]] [[Valentina Visconti|Valentina]], figlia del primo [[Elenco dei governanti di Milano|duca di Milano]], [[Gian Galeazzo Visconti]].</ref> nel [[1499]] invase il ducato scacciandone [[Ludovico il Moro]]. [[Carlo V d'Asburgo]] in quanto [[imperatore del Sacro Romano Impero]], vi intronò [[Francesco II Sforza]] che morì senza eredi nel [[1535]] e [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], con "diploma imperiale" nominò duca il proprio figlio [[Filippo II di Spagna|Filippo II]].<ref group=N>Prenderà possesso della carica nel [[1566]], dopo aver giurato fedeltà nelle mani dello zio, [[Federico I d'Asburgo]], imperatore dopo l'abdicazione di [[Carlo V]].</ref>

I diritti spagnoli sul [[Ducato di Milano|ducato]] furono riconosciuti definitivamente con la [[pace di Cateau-Cambrésis]] ([[1559]]). La dominazione spagnola ha inizio con un lungo periodo di pace ([[1535]]-[[1620]]). Carlo V emana le ''Costitutiones Mediolanensis Dominii'' che lasciano al ducato un'ampia autonomia di governo, con l'unico vincolo di fedeltà al sovrano,<ref group=N>Si tratta delle ''Nuove Costituzioni'', cui avevano messo mano [[Ludovico il Moro|Ludovico]] e [[Francesco II Sforza]].</ref> ma creano un pernicioso dualismo con gli uffici regi che non sarà mai completamente superato. Fa anche redigere l'estimo del Ducato<ref group=N>Che sarà completato nel [[1560]].</ref>, che dovrebbe consentire una migliore esazione fiscale: in realtà provoca resistenze nelle oligarchie che controllano il governo cittadino e ducale e nel clero, che non vogliono rinunciare a privilegi e immunità. Incomincia così un inasprimento fiscale che non cesserà che nel [[1706]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=03.05|titolo=Lo stato di Milano nella dominazione spagnola|editore=Università degli studi di Pavia|accesso=14 settembre 2015}}</ref>

La devastante [[peste]] del [[1629]]-[[1630]] segnò profondamente la città e la sua cultura, tanto da essere stata in seguito ripresa dal [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], sia ne ''[[I promessi sposi]]'' sia nella ''[[Storia della colonna infame]]'', scritto d'alto pregio storico e sociale - sebbene poco conosciuto - nel quale il Manzoni propone una riflessione profonda sugli errori commessi dai giudici per arrivare a una sentenza di condanna per due dei presunti [[untore|untori]], abusando del loro potere.

Pochi sono i segni evidenti rimasti a Milano della dominazione spagnola: i bastioni, demoliti però tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo<ref group=N>Furono fatti costruire dal governatore [[Ferrante I Gonzaga]] nel [[1549]], furono completati in soli undici anni e il loro disegno continuò l'espansione monocentrica della città.</ref>; la chiesa barocca di San Giuseppe, in via Verdi, e il collegio Elvetico in via Senato<ref group=N>Entrambi di [[Francesco Maria Richini]] ([[1584]]-[[1658]]). Il collegio Elvetico è l'attuale sede dell'[[Archivio di Stato (Italia)|Archivio di Stato]].</ref>. Infine, la [[Darsena di Porta Ticinese]], fatta scavare dal conte di Fuentes nel [[1603]].

Il XVIII secolo vide Milano passare dalla dominazione spagnola a quella austriaca che continuò fino all'epoca napoleonica, eccezion fatta per una parentesi di tre anni in cui la città passò sotto il controllo del [[Regno di Sardegna]] tra il [[1733]] e il [[1736]]. Fu un periodo di rifiorimento culturale che conobbe l'opera di intellettuali come [[Pietro Verri]], [[Cesare Beccaria]] e [[Paolo Frisi]].

Con la morte di [[Carlo II di Spagna]], dilagò la [[guerra di successione spagnola|grande guerra per la successione]]. Il 24 settembre [[1706]] [[Eugenio di Savoia]] fu alle porte di Milano e il governatore spagnolo, il principe di [[Vaudémont]], abbandonando precipitosamente la città la lasciò in balia della nuova dominazione austriaca. Seguì il governatore [[Massimiliano Carlo Alberto di Löwenstein-Wertheim-Rochefort]] che venne ricordato per aver ricostruito il [[Teatro Regio Ducale|teatro di corte]] distrutto in un incendio. L'[[Austria]] fu sovrana di Milano fino al 9 maggio [[1796]] data in cui l'arciduca [[Ferdinando d'Asburgo-Este]] lasciò la città a causa dell'arrivo di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] impegnato nella [[Napoleone Bonaparte#La campagna d'Italia|campagna d'Italia]].

Dal 1796 al 1797 Milano fu capitale della [[Repubblica Transpadana]], dal 1797 al 1802 capitale della [[Repubblica Cisalpina]], dal 1802 al 1805 capitale della [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]] e dal 1805 al 1814 capitale del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico]].

L'arrivo di [[Napoleone Bonaparte]] suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che videro in lui la realizzazione dei nuovi ideali rivoluzionari francesi tanto attesi durante il periodo conservatore degli Asburgo. L'esercito repubblicano entrò a Milano il 15 maggio e, dopo circa un anno di disordini di ispirazione [[giacobina]], ne seguì la costituzione della [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]]. Essa tuttavia non ebbe vita facile perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel [[giacobinismo]] e non riuscì a opporre alcuna resistenza al ritorno degli austriaci nel [[1799]] che intrapresero una cieca [[repressione]]. Dopo la nomina di Napoleone a [[primo console]], grazie alla vittoria sul campo di [[Battaglia di Marengo|Marengo]], Milano torna a essere il fulcro politico e culturale d'[[Italia]], grazie alla fondazione del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], con capitale proprio il capoluogo lombardo.

=== Età contemporanea ===
[[File:Episodio delle cinque giornate (Baldassare Verazzi).jpg|miniatura|Rappresentazione di un episodio delle [[Cinque giornate di Milano|Cinque giornate]].]]
[[File:Mi860.jpg|miniatura|sinistra|Mappa di Milano nel 1860.]]
[[File:Milano 002.jpg|miniatura|sinistra|Panoramica di Milano nella seconda metà dell'Ottocento.]]
[[File:Hpqscan0002.jpg|miniatura|sinistra|L'[[Alfa Romeo]], un'industria simbolo per Milano tra le due guerre mondiali.]]
[[File:Piazza san sepolcro 1919.jpg|miniatura|Piazza San Sepolcro nel 1919, [[Benito Mussolini]] fonda i ''[[Fasci italiani di combattimento]].'']]
[[File:Milano, Galleria Vittorio Emanuele II (bombardata) 02.jpg|miniatura|Resti della [[Galleria Vittorio Emanuele II]] bombardata nel 1943.]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-J15480, Mailand, Besetzung durch SS- Leibstandarte "Adolf Hitler".jpg|miniatura|sinistra|Panzer IV, probabilmente Ausf.G, con cannone da 75 mm., tedesco presente in [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza del Duomo]] nel 1943.]]
[[File:Bombard milano.jpg|miniatura|La zona compresa tra San Babila e Largo Augusto dopo un bombardamento aereo nel 1943.]]
[[File:Mussolini e Petacci a Piazzale Loreto, 1945.jpg|miniatura|sinistra|I corpi di [[Benito Mussolini]] e di [[Claretta Petacci]] esposti in Piazzale Loreto nel 1945.]]

Alla caduta del Bonaparte, con il [[Congresso di Vienna]] ([[1815]]), Milano tornò sotto il dominio austriaco, non più come ducato, ma come capitale del neonato [[Regno Lombardo-Veneto]],<ref group=N>Nel 1848 si svolse a Milano uno dei più significativi eventi del [[Risorgimento italiano]], le [[Cinque giornate di Milano|Cinque giornate]]</ref> e vi rimase fino al [[1859]] quando in seguito alla [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]], entrò a far parte del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] che divenne [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal [[1861]].

Dopo l'annessione di [[Roma]] allo Stato italiano e la sua trasformazione in capitale, per diverso tempo Milano venne qualificata con il titolo di ''Capitale morale''; la definizione è attribuita da [[Ruggiero Bonghi]] come [[parola d'autore]] coniata negli anni in cui dirigeva ''[[La Perseveranza]]''<ref>{{cita libro|cognome=Migliorini|nome=Bruno|wkautore=Bruno Migliorini|titolo=Parole d'autore: (onomaturgia)|editore=Sansoni|città=Firenze|anno=1975|pagine=pag.6}}</ref>, e conobbe una certa diffusione sulla scia del successo della Fiera industriale del [[1881]]<ref>{{cita|Rosa, 1982}}</ref><ref>{{cita|Pavoni, 2000}}</ref>. Con essa si alludeva al carattere milanese dall'epoca decisamente più avanzato nell'[[industrializzazione]] e nella modernità<ref group=N>Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopo [[ironia|ironico]]; in particolare, gli accenni alla "moralità" sono particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello della [[Duomo connection]] o quello di [[Mani pulite|Tangentopoli]]. Si veda ad esempio {{cita|Colaprico, 1991}} Ma già alla fine dell'Ottocento l'epiteto era contestato, ad esempio in {{cita|Barilli, 1888}}</ref>.

Nel [[1883]]<ref>{{cita libro|titolo=Energia a Milano|editore=Aem|città=Milano|anno=1986}}</ref> fu inaugurata a Milano, in via Santa Radegonda, la prima [[centrale elettrica]] d'[[Europa]]<ref>{{cita libro|titolo=Storia dei trasporti italiani, vol1: dall'Omnibus alla metropolitana|autore= Francesco Ogliari|pagine=pag.88|anno=1976|città=Milano}}</ref><ref group=N>A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn Viaduct, ma era priva di rete di distribuzione.</ref><ref>{{cita web |url=http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/elettricita/radegonda0.htm|titolo=Storia di Milano, La Centrale elettrica di via Santa Radegonda|autore=Gian Luca Lapini}}</ref>, la seconda al mondo dopo quella di [[New York]]<ref group=N>Acquistata a Parigi, dall'ingegner [[Giuseppe Colombo (ingegnere)|Giuseppe Colombo]], all'Esposizione industriale dov'era stata portata da [[Thomas A. Edison]] a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa a [[New York]]</ref>. La costruzione, guidata da [[Giuseppe Colombo (ingegnere)|Giuseppe Colombo]], è ricordata su una colonna della via omonima da una targa posta successivamente da [[Luigi Dadda]].

A cavallo del [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale e del terziario che la pose al centro delle vicende economiche del Paese. Fu sede dell'[[Esposizione internazionale di Milano (1906)|Esposizione universale del 1906]]<ref>{{cita web|url=http://www.expo1906.it/|titolo=Expo 1906|accesso=21 novembre 2010}}</ref>, che celebrava l'apertura del [[Traforo del Sempione]]. Lo sforzo bellico durante la [[prima guerra mondiale]] fece registrare un forte sviluppo dell'industria non solo pesante, con conseguenti difficoltà nella riconversione postbellica; ciò si unì alla delusione per le molte aspettative di maggiore benessere e democrazia ingenerate, non solo in Italia, dalla propaganda per l'arruolamento: dapprima le tensioni sociali sfociarono in quello che gli storici chiamano il [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]], in reazione al quale trovò nuova linfa il [[fascismo]].

Milano, come aveva detto [[Gaetano Salvemini]]<ref>Gaetano Salvemini ''I pariti politici milanesi del XIX secolo'' Mursia ISBN 978-88-425-4842-3</ref>, una città che tende ad anticipare i fenomeni politici "''Quello che oggi pensa Milano, domani lo penserà l'Italia''".

Milano era, all'inizio del XX secolo, per la sua composizione sociale, una città a forte connotazione [[socialismo|socialista]]: [[Filippo Turati]]<ref>Fu eletto ripetutamente al parlamento proprio nel collegio di Milano</ref> vi aveva fondato nel [[1889]] la Lega Socialista Milanese e fu tra i fondatori, nel [[1892]] del [[Partito Socialista Italiano]]. L'organo del partito, il quotidiano [[Avanti!]], ebbe qui a partire dal [[1911]] la sua sede e Benito Mussolini ne fu uno dei direttori ([[1913]]-[[1914]]). Socialisti furono gli ultimi due sindaci eletti democraticamente, Emilio Caldara<ref>{{cita web|url=http://www.ilsocialista.com/interno.php?link=storie_interno&id_storie=84&indice=|titolo=Caldara Emilio: il socialismo municipale|autore=Carlo Tognoli}}</ref> nel [[1914]] e [[Angelo Filippetti]]<ref>Milano, 1866-1936, medico. Fu estromesso dalla carica "per motivi di ordine pubblico" il 2 agosto 1922. Da "Le vie di Milano", Hoepli, Milano 2004</ref> nel [[1920]].

Il 14 febbraio [[1916]], in piena guerra, Milano subì il primo bombardamento aereo della sua storia; due bombardieri da guerra, modello [[Etrich Taube]], della [[K.u.k. Luftfahrtruppen|Imperial-regia Aviazione austro-ungarica]] sganciarono numerose bombe nelle zone di Porta Romana e Porta Vittoria provocando 16 morti e circa 40 feriti. I due bombardieri si ritirano indisturbati alla [[Gardolo di Mezzo|base aerea di Gardolo]] (in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], allora parte dell'Impero austro-ungarico), da dove erano partiti.<ref>{{cita web|url=http://www.lavoce.be/index.php/aeronautica/6918-milano-14-febbraio-1916-il-primo-bombardamento-nella-storia-della-citta|titolo=Milano 14 Febbraio 1916: il primo bombardamento nella storia della città|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160920204745/http://www.lavoce.be/index.php/aeronautica/6918-milano-14-febbraio-1916-il-primo-bombardamento-nella-storia-della-citta|dataarchivio=20 settembre 2016}}</ref>

Gli anni immediatamente successivi alla ''Grande Guerra'' furono densi di tensioni sociali culminate nel ''[[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]]'' con scontri sanguinosi fra movimenti anarchici, operai e comunisti e il nascente [[fascismo|movimento fascista]] di cui Milano fu la culla e che ne vide la fondazione il 23 marzo [[1919]] col nome di Movimento dei [[Fasci italiani di combattimento]] nella sala del Circolo dell'Alleanza Industriale in [[Sansepolcrismo|piazza San Sepolcro]].<ref group=N>Divenne PNF a Roma, nel novembre [[1921]] al congresso che sancì la fusione con il Partito nazionalista italiano</ref> Nel 1926 il comune di Milano passò al sistema potestarile fascista con il chimico e accademico [[Ernesto Belloni (politico)|Ernesto Belloni]], aderente al partito fin dalla fondazione e fautore di un grande attivismo nell'edilizia pubblica (ad esempio, con la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia), culminato già nel 1927 nella denuncia di diversi scandali finanziari a danno del comune stesso, che vide lievitare il proprio deficit e condannare al confino lo stesso Belloni. Il 12 aprile 1928 la città fu scossa dal grave [[attentato a Vittorio Emanuele III]], in cui 20 persone rimasero uccise dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in attesa di assistere al passaggio del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione della Fiera Campionaria.

Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura dei [[Navigli (Milano)|Navigli]], cambiando così radicalmente l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.

Durante la [[seconda guerra mondiale]] Milano registrò i più gravi bombardamenti aerei mai subiti da una grande città italiana. Nell'agosto del [[1943]] nell'arco di una settimana Milano subì numerose incursioni aeree, che distrussero un terzo dell'area edificata e colpirono il 50 per cento degli edifici, lasciando {{formatnum:150000}} persone senzatetto.<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=BIVzVZoh8moC&lpg=PA4&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false|titolo=Oneri e onori. Le verità militari e politiche della Guerra di Liberazione|autore=Roberto Roggero |p=157 |anno=2006 |editore=Grego & Greco |isbn=978-88-7980-417-2}}</ref> L'obiettivo del ''[[Bomber Command]]'' inglese era mettere in ginocchio il maggiore centro industriale, economico e finanziario del paese e costringere la nazione a uscire dalla guerra. La notte del 13 agosto furono infatti sganciati anche {{formatnum:220000}} spezzoni incendiari. A causa, però, delle condizioni climatiche tipicamente umide della [[Pianura Padana]], dei materiali da costruzione utilizzati per gli edifici e dell'urbanistica della città, con i grandi viali a separare i quartieri, l'[[incendio]] non avvampò con la stessa facilità con cui si propagava nelle città tedesche<ref>Come disse un pilota inglese in fase di ricognizione dopo uno dei bombardamenti della città: «L'Italia non brucia»{{cita web|url = http://www.correvalanno.rai.it/category/0,1067207,1067048-1086360,00.html|editore = rai.it|titolo = Sotto le bombe, Correva l'anno. Documentario audiovisivo trasmesso da Rai 3 l'08-09-2009|accesso = 17 giugno 2010}}</ref>. Gli aerei sganciarono le bombe da quote molto elevate, colpendo a caso gli edifici del centro storico. Il [[Teatro alla Scala]], [[Palazzo Marino]], [[la Rinascente]], la sede del [[Corriere della Sera]], gli stabilimenti della [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] e della [[AnsaldoBreda|Breda]] vennero pesantemente bombardati mentre la [[Galleria Vittorio Emanuele II|Galleria Vittorio Emanuele]] fu scoperchiata. Il [[Duomo]] fu risparmiato nonostante il crollo di decine di statue. Colpiti pure il [[Castello Sforzesco]], la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]], [[Palazzo Reale di Milano|Palazzo Reale]], la [[Pinacoteca Ambrosiana]] e l'[[Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico|ospedale Fatebenefratelli]]. I tram e le [[Rete filoviaria di Milano|filovie]] erano inutilizzabili. Oltre {{formatnum:500000}} persone furono costrette a lasciare la città, di cui {{formatnum:250000}} senza tetto. Tragica fu la [[Strage di Gorla|strage dei 184 bambini]] della scuola elementare di [[Gorla (Milano)|Gorla]], il 20 ottobre [[1944]]. Diciassette aerei del 451º Bomb Group, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché fuori rotta, sganciarono 170 bombe da duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola mentre i bambini, gli insegnanti e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime<ref>{{Cita libro|titolo=La traversata di Milano|autore=Maurizio Cucchi|editore=Mondadori|pagine=75-76|città=Milano|anno=2007}}</ref>.

Il 29 aprile [[1945]] i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti in [[Piazzale Loreto]]. I gerarchi erano stati fucilati da un gruppo di partigiani comandati da Walter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e colpire i corpi ricoprendoli di sangue e sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e partigiani i cadaveri furono sottratti all'ira della folla e appesi " a testa in giù" sulla pensilina del distributore presente nella piazza.<ref>{{cita web|url=https://www.infoaut.org/storia-di-classe/29-aprile-1945-piazzale-loreto|titolo=29 aprile 1945: piazzale Loreto.|accesso=13 agosto 2014}}</ref>

=== Il secondo dopoguerra ===
[[File:Palazzo Mezzanotte - Piazza Affari - Milano - Italy.JPG|sinistra|miniatura|[[Palazzo Mezzanotte]] sede della [[Borsa Italiana]].]]
[[File:Funerali morti piazza fontana.jpg|miniatura|Funerali delle vittime della [[strage di piazza Fontana]] nel 1969.]]
[[File:Milano skyline 02.jpg|miniatura|Foto aerea dei grattacieli di [[Porta Nuova (Milano)|Porta Nuova]] in costruzione, 2012.]]
Città emblema della [[Resistenza italiana|Resistenza]] (il 25 aprile, festa nazionale della [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|Liberazione]], ricorda l'insurrezione generale partigiana del 25 aprile [[1945]] che ha portato alla liberazione della città), fu, nel secondo dopoguerra, dopo la fine del regno sabaudo ([[1946]]), uno dei motori della ricostruzione industriale e culturale dell'Italia repubblicana.

A Milano si svolsero alcuni dei maggiori scontri del [[Sessantotto|'68]] italiano e qui ci fu il primo episodio della cosiddetta [[Strategia della tensione]] (il 12 dicembre [[1969]] con la [[strage di piazza Fontana]]). Dalla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] la città venne spesso ricordata come "[[Milano da bere]]", denominazione derivante da uno slogan pubblicitario diventato simbolo di un'epoca in cui essa e l'intera nazione potevano godere di un benessere diffuso<ref>{{cita news|url = http://www.lastampa.it/2008/04/01/societa/luomo-che-invent-la-milano-da-bere-LtMcyvulHw12QQAxFMYwwO/pagina.html|titolo = L'uomo che inventò la Milano da bere|data = 1º aprile 2008|pubblicazione = [[La Stampa]]|accesso = 14 settembre 2015|autore = Egle Santolini}}</ref>.

Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al governo della classe dirigente milanese del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] - guidata da [[Bettino Craxi]] - al governo nazionale, poi con lo scandalo di [[Tangentopoli]]<ref>Chiusa questa fase, "l’auspicata connessione fra [[etica]] e sviluppo è rimasta incompiuta e si è generata, nello spazio politico culturale che si era aperto, un sistema “tattico” di sopravvivenza", secondo Mario Abis, ''Milano nella competizione internazionale'', Rivista italiana di comunicazione pubblica, Fascicolo 36, 2008, p. 123 (Milano: Franco Angeli, 2008). Vi si sostiene anche che "Milano è “invecchiata” prigioniera nel suo stereotipo di città dinamica e di efficienza. L’ultima grande occasione è stata proprio generata dal contesto storico di [[Mani Pulite]]: a Milano poteva concretizzarsi l’idea che il Paese sarebbe “ripartito” attraverso questa opera di “purificazione”. La “[[Milano da bere]]” passava attraverso una prova decisiva che avrebbe riportato slancio nella forma di politiche moderne e trasparenti, ma anche questo passaggio è andato completamente a vuoto".</ref>, poi ancora con l'ascesa dell'imprenditore milanese [[Silvio Berlusconi]], a guida di una coalizione di centrodestra<ref>Nel dicembre [[2009]], il presidente del Consiglio [[Silvio Berlusconi]] viene ferito al volto da un cittadino tramite una statuetta del [[Duomo di Milano|Duomo]] scaraventata con violenza sul viso del politico. Tale episodio venne definito "Atto di terrorismo": {{cita web|url=http://www.lastampa.it/2009/12/13/italia/politica/berlusconi-colpito-al-volto-a-milano-970sHnYfsYKeHlajuU5QBI/pagina.html|titolo=Aggressione a Silvio Berlusconi}}</ref>.

Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale sia all'interno dell'[[Unione europea]] sia a livello internazionale oltre che essere il maggior polo Italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede della [[Borsa valori]] (in [[Piazza Affari]]), gestita da Borsa Italiana S.p.A, uno dei più importanti centri finanziari d'[[Europa]] ed è un grande polo di attrazione per le sedi amministrative di decine di [[multinazionale|multinazionali]]<ref>{{cita web|url=http://temi.provincia.mi.it/allegati/Milano_Globale.pdf|formato=pdf|titolo=Milano Globale, estratti in lingua italiana della OECD Territorial Review - Milan, Italy|editore=provincia.mi.it|accesso=18 giugno 2010|anno=2006}}</ref>. È uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È sede del [[Fiera di Milano|polo fieristico]] con la maggior superficie espositiva d'Europa<ref>{{cita web|url=http://www.urbanfile.it/index.asp?ID=3&SID=194|titolo=MIC|accesso=20 giugno 2010|editore=urbanfile.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100525230805/http://www.urbanfile.it/index.asp?ID=3&SID=194|dataarchivio=25 maggio 2010}}</ref>.

Dopo l'assegnazione ufficiale da parte del Bie (Bureau International des Expositions) il 31 marzo [[2008]], dal 1º maggio al 31 ottobre 2015 la città ha ospitato l'[[Expo 2015]], sul tema dell'alimentazione.

La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del ''Globalization and World Cities Study Group'' dell'Università di Loughborough, dove nel [[2004]] è stata classificata come ''incipient global city'' insieme ad [[Amsterdam]], [[Boston]], [[Chicago]], [[Madrid]], [[Mosca (Russia)|Mosca]] e [[Toronto]]<ref>{{cita pubblicazione|url = http://www.lboro.ac.uk/gawc/rb/rb146.html|lingua = inglese|accesso = 18 giugno 2006|data = 14 luglio 2004|rivista = GaWC Research Bulletin|numero = 146|autore = P.J. Taylor|titolo = Leading World Cities: Empirical Evaluations of Urban Nodes in Multiple Networks}}</ref>.

=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma e gonfalone di Milano|Bandiera di Milano}}
{{Citazione|1. Il gonfalone storico, insignito della [[Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|medaglia d'oro della Resistenza]], e raffigurante [[Sant'Ambrogio]], vescovo eletto dal popolo, è il [[gonfalone di Milano]].<br />2. Lo [[Stemma di Milano|stemma della Città di Milano]] è [[araldica]]mente così descritto: d'[[Argento (araldica)|argento]] ([[Bianco (araldica)|bianco]]) alla croce di rosso, cimato di [[corona turrita]] (un cerchio d'oro aperto da otto [[Pusterla|pusterle]]), e circondato ai lati nella parte inferiore da fronde verdi di alloro e di quercia annodate con un nastro tricolore.<br />3. La bandiera del Comune di Milano è costituita da una [[Croce (araldica)|croce]] [[Rosso (araldica)|rossa]] su sfondo bianco.|[[Blasonatura]] del gonfalone, dello stemma e della bandiera di Milano riportata nello [[Statuto comunale|statuto]] del comune<ref>{{cita web|url=http://download.comune.milano.it/13_04_2016/Statuto_aggiornamento_aprile_2016%20(1460550917672).pdf?pgpath=/SA_SiteContent/SEGUI_AMMINISTRAZIONE/STATUTO_REGOLAMENTI/Statuto/Statuto_comunale|titolo=Statuto del Comune di Milano|accesso=15 novembre 2017|editore=comune.milano.it}}</ref>}}
[[File:CoA Città di Milano.svg|miniatura|sinistra|Stemma del comune di Milano]]
[[File:Logo del comune con lo stemma stilizzato.gif|miniatura|Logo del comune di Milano con lo stemma stilizzato]]
[[File:Flag of Milan.svg|miniatura|La bandiera di Milano. Riprende fedelmente il vessillo del [[Ducato di Milano]], che fu usato dal 1395 al 1797]]

Lo [[Stemma di Milano|stemma del Comune di Milano]] è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] di color [[Argento (araldico)|argento]] ([[Bianco (araldica)|bianco]]) su cui è sovrapposta una [[croce di San Giorgio]] [[Rosso (araldica)|rossa]]. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di [[alloro]] e uno di [[quercia]], legati insieme da un nastro [[Bandiera d'Italia|tricolore]]. Lo scudo, che è [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una [[corona turrita]] colore oro o nero, simbolo del [[Città d'Italia|titolo di città]], è in uso, nella sua forma moderna, dal 19 marzo 1934, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato. La prima testimonianza dello stemma di Milano nella forma attuale di cui si abbia memoria è del [[XIV secolo]] e si trovava sull'arca di [[Azzone Visconti]] presente nella [[chiesa di San Gottardo in Corte]], ora perduta, dove era raffigurato sant'Ambrogio portante il vessillo bianco con la croce rossa<ref name="Bologna|p. 20">{{Cita|Bologna|p. 20}}.</ref>.

La più antica testimonianza scritta che cita la croce rossa su campo bianco di Milano è datata 1155: essa è riportata su una lettera spedita dai [[Tortona|tortonesi]] ai [[consoli di Milano]], dove si menziona la [[bandiera di Milano]]<ref name="libero">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://digilander.libero.it/breschirob/milano.html|titolo=Bandiera di Milano|accesso=15 novembre 2017|editore=digilander.libero.it}}</ref>. Su questo documento la bandiera di Milano è descritta come un vessillo bianco su cui è posizionata una [[croce (araldica)|croce]] rossa dalla forma a "[[Patente (araldica)|patente]]", ovvero una croce con le braccia che si allargano alle estremità<ref name="libero"/>.

Il debutto della croce di San Giorgio su campo bianco sullo stemma cittadino fu quindi successivo alla prima comparsa di questo simbolo di Milano su una bandiera: fu proprio la croce rossa su campo bianco presente sul vessillo di Milano a ispirare poi il soggetto dello stemma cittadino<ref name="libero"/>. All'epoca la croce rossa in campo bianco costituiva solo il ''Vexillum publicum'' del comune, esistendo anche il ''Vexillum civitas'' ([[biscione (araldica)|biscione]] azzurro in campo bianco, divenuto poi [[Stemma del Ducato di Milano|stemma dei Visconti e del Ducato di Milano]]), ovvero lo stendardo legato alla famiglia regnante su Milano, e il ''Vexillum populus'' (con l'effigie di [[sant'Ambrogio]], [[vescovo di Milano]]), cioè lo stendardo del popolo<ref name="manuale">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:86704/datastreams/dataStream25815397508522062/content?pgpath=/SA_SiteContent/SEGUI_AMMINISTRAZIONE/PATROCINIO_COMUNALE/Patrocinio__comunale|titolo=Linee guida per l'applicazione del Patrocinio del Comune di Milano|accesso=16 novembre 2017|formato=PDF|editore=comune.milano.it}}</ref>.

In particolare, la bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella poi usata dal [[Ducato di Milano]] dal 1395 al 1797, ovvero un vessillo [[Bianco (araldica)|bianco]] con una [[croce di San Giorgio]] di colore [[Rosso (araldica)|rosso]]<ref name="archivi">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/3_SussXI_p_211_314.pdf|titolo=Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata, medievale e moderna (sezione III)|accesso=15 novembre 2017|formato=PDF|editore=archivi.beniculturali.it}}</ref> La trasformazione della croce a "patente" in [[croce di San Giorgio]] sulla bandiera di Milano avvenne dopo il 1190 quando molte città e nazioni europee, tra cui [[Londra]] e l'[[Inghilterra]], chiesero e ottennero la possibilità di utilizzare la bandiera (genovese) crociata per ottenere la protezione delle loro navi da parte della flotta genovese dislocata nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero dai numerosi attacchi di [[pirateria]]; per questo privilegio il [[Sovrani d'Inghilterra|re d'Inghilterra]] corrispondeva al [[Doge (Repubblica di Genova)|Doge della Repubblica di Genova]] un tributo annuale<ref>{{cita web |url=http://www.francobampi.it/liguria/varie/welcome1992.htm#inglese|titolo=Benvenuti al Padiglione Britannico!}}</ref>. Quindi solo dal [[XIII secolo]] la bandiera di Milano ha assunto la sua forma definitiva, ovvero una [[croce di San Giorgio]] rossa su campo bianco, abbandonando la primigenia forma a "patente"<ref name="libero"/>.
{{Doppia immagine|right|Milano-Gonfalone.png|153|Milano-Gonfalone 2.png|150|Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore del gonfalone di Milano, che è custodito all'interno di [[Palazzo Marino]], municipio della città, nella Sala dell'[[Galeazzo Alessi|Alessi]].}}

Il primo [[gonfalone]] della città di Milano è stato un [[arazzo]] realizzato intorno al 1565 dai ricamatori [[Scipione Delfinone]] e Camillo Pusterla su disegno di [[Giuseppe Arcimboldo|Giuseppe Arcimboldi]] e [[Giuseppe Meda]]. Venne benedetto da [[Carlo Borromeo]] e portato per la prima volta in processione per la festa di [[Pentecoste]] il 2 giugno 1566. Restaurato una ventina di volte nei successivi trecento anni è custodito all'interno del [[Castello Sforzesco|Castello sforzesco]], nella Sala del Gonfalone<ref name="Pagani|p. 20">{{Cita|Pagani|p. 20}}.</ref>. Misura 5,2 m di altezza per 3,57 di larghezza. Esso raffigura, al centro, [[sant'Ambrogio]], munito di una sferza, in atto di cacciare gli [[arianesimo|Ariani]]; al di sotto vi sono riportati gli [[Sestiere (Milano)|stemmi dei sei sestieri di Milano]] e per tre volte lo stemma della città. Ai lati, sono invece raffigurati episodi della vita di sant'Ambrogio. Una sua copia, che è custodita a [[Palazzo Marino]], nella Sala dell'[[Galeazzo Alessi|Alessi]], viene esibita nelle ricorrenze ufficiali più importanti per rappresentare la città di Milano.

Altri simboli di Milano sono:

* La [[scrofa semilanuta]], animale legato alla [[leggenda]] della sua fondazione e primo simbolo della città di Milano. Secondo infatti l'antica tradizione romana riportata da [[Tito Livio]] la [[fondazione di Milano]] avvenne attorno al [[600 a.C.]] da parte del [[Celti|celta]] [[Belloveso]], nipote del sovrano dei [[Galli Biturigi]], che si insediò nel mezzo della pianura, sconfiggendo le precedenti popolazioni [[etruschi|etrusche]]. La leggenda farebbe quindi risalire la sua fondazione al celta Belloveso e a una [[scrofa semilanuta]] (''in medio lanae'': da cui deriverebbe, secondo questa leggenda, il toponimo latino ''[[Mediolanum]]'') che divenne poi il simbolo della Milano romana. Questa leggenda fu poi ripresa in epoca [[Medioevo|medioevale]] da [[Bonvesin de la Riva]]<ref>[[Bonvesin de la Riva]], ''De Magnalibus urbi Mediolani''.</ref>.
* La cosiddetta "[[Madonnina]]", una statua d'oro collocata sulla guglia più elevata del [[Duomo di Milano]] rappresentante [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], madre di [[Gesù Cristo]]. Questa statua è la protagonista della canzone [[Dialetto milanese|dialettale milanese]] ''[[O mia bela Madunina]]'' di [[Giovanni D'Anzi]], che è di fatto considerata l'[[inno]] della città:
[[File:La Madonnina.jpg|thumb|upright|La [[Madonnina]], statua presente sulla sommità del [[Duomo di Milano]].]]
{{Citazione|[...] O mia bella Madonnina,<br/>che brilli da lontano,<br/>tutta d'oro e piccolina,<br/>tu domini Milano.<br/>Sotto di te si vive la vita,<br/>non si sta mai con le mani in mano [...]|[[Giovanni D'Anzi]], ''[[O mia bela Madunina]]''|[...] O mia bela Madonina,<br/>che te brillet de lontan,<br/>tuta d'ora e piscinina,<br/>ti te dominet Milan.<br/>Sota a ti se viv la vita,<br/>se sta mai con i man in man [...]|lingua=lmo}}
* Il [[Biscione (araldica)|biscione]] (in [[dialetto milanese]] ''el bisson''), ritratto nell'atto di ingoiare o proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo nudo<ref group="N">Una tradizione risalente a [[Galvano Fiamma]] ([[XIV secolo]]), vuole che tale stemma provenga dall'immagine raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante la [[prima crociata]]. Si tratta però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione lombarda alla prima crociata (Giancarlo Andenna, ''Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999'', Milano, Vita e Pensiero, 2003, ISBN 88-343-0799-2, in partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo ad un analogo scontro tra [[Eriprando Visconti]] e un cavaliere tedesco nel [[1034]]. La prima attestazione sicura del simbolo è il [[1226]], quando venne raffigurato sul pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo Visconti, abate del [[Basilica di Sant'Ambrogio|monastero di Sant'Ambrogio]] (Romussi 1927, vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per anacronismo, è riferita dal [[Francesco Petrarca|Petrarca]]: il simbolo sarebbe stato adottato da [[Azzone Visconti]], cui una vipera sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto dell'indossarlo, a fauci spalancate, senza però morderlo. Andenna (''cit.'') ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili raffiguranti un mostro marino che inghiotte [[Giona (profeta)|Giona]], simbolo della [[resurrezione]].</ref> e sovrastato da una corona d'oro<ref group=N>L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel [[1336]] a Bruzio Visconti dai [[Arciducato d'Austria|duchi d'Austria]] (Romussi, ''loc. cit.'').</ref>, fu il simbolo del casato dei [[Visconti]], [[Governanti di Milano|Signori e poi Duchi di Milano]] tra [[XIII secolo|XIII]] e [[XV secolo]]. Il biscione fu in seguito ripreso dagli [[Sforza]], dinastia che dominò Milano nel XV e nel XVI secolo, rimanendo poi uno dei simboli più celebri della città di Milano. Il biscione è stato inserito, tra i tanti usi moderni, nel logo della [[casa automobilistica]] [[italia]]na [[Alfa Romeo]], che è stata fondata a Milano nel 1910. "''La bissa''", altro appellativo dialettale dato dai milanesi al "biscione", è uno dei simboli dell'[[Inter]], squadra di calcio milanese, ed è stato ripreso dalla società [[Fininvest]], fondata nel 1978 da [[Silvio Berlusconi]]: in quest'ultimo caso la [[Biscione (Fininvest)|rappresentazione del fanciullo è stata "addolcita"]] sostituendo quest'ultimo con un fiore uscente dalla bocca del serpente, il tutto molto stilizzato.
* [[Meneghino]], maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e tradizionale di "[[Beltrame|Baltramm]] de [[Gaggiano|Gaggian]]". Il nome viene talvolta usato, a mo' di aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione culturale ''Famiglia meneghina'')<ref>{{cita web|url=http://www.nonsolocittanova.it/cittanova_carnevale_2007/meneghino.html|titolo=Le maschere di Carnevale - Meneghino|accesso=20 novembre 2017|editore=nonsolocittanova.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140707142916/http://www.nonsolocittanova.it/cittanova_carnevale_2007/meneghino.html|dataarchivio=7 luglio 2014}}</ref>.

=== Onorificenze ===
l [[gonfalone]] di Milano è decorato da due onorificenze. Milano è stata la prima, tra le ventisette [[città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]], a essere insignita da questa onorificenza per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo [[Risorgimento|risorgimentale]] (inteso dalla [[Casa Savoia|Casa regnante dei Savoia]], che concesse a Milano questa onorificenza, come il periodo compreso fra il 1848 e il 1918)<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=17967|accesso=18 giugno 2010|titolo=Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale: Milano|editore=quirinale.it}}</ref>.

Il capoluogo lombardo è anche tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]]; in particolare è insignita della [[medaglia d'oro al valor militare]] per i sacrifici subiti della sua popolazione e per la sua attività nella [[Resistenza italiana|Resistenza partigiana]] durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18389|accesso=18 giugno 2010|titolo=Medaglia d'oro al valor militare:Milano|editore=quirinale.it}}</ref>.

Le motivazioni della concessione delle due onorificenze sono:

{{Onorificenze
|immagine= Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia alle città benemerite del Risorgimento nazionale
|collegamento_onorificenza= Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza milanese nelle cinque giornate del 1848. L'insurrezione popolare milanese divampò il 18 marzo 1848, alla notizia della rivoluzione a Vienna e dell'insurrezione di Venezia. Il 23 gli insorti costrinsero il maresciallo Radetzki ad abbandonare la città e a ritirarsi verso Verona. Fra gli insorti si contarono circa trecento morti.
|luogo = Roma, 18 marzo 1898
}}
{{Onorificenze
|immagine= Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Nelle epiche "[[Cinque giornate di Milano|Cinque Giornate]]", insorgendo e scacciando dalle sue mura un esercito potentemente armato, dimostrò quanto valga contro la tirannide l'impeto popolare sorretto da sete inestinguibile di giustizia, di libertà, di indipendenza. Presente con i suoi martiri ed i suoi eroi nelle congiure mazziniane e nelle battaglie del primo Risorgimento, negli anni dal 1943 al 1945, pur mutilata ed insanguinata dalle offese belliche, oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un'implacabile lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi figli migliori, e lo travolse infine nell'insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945. Mirabile esempio di virtù civiche e guerriere che la Repubblica onora. 18-22 marzo 1848, 6 febbraio 1853, 9 settembre 1943, 25 aprile 1945.|luogo = Roma, 15 marzo 1948
}}

== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Monumenti di Milano|Barocco a Milano|Neoclassicismo a Milano|Liberty milanese}}
[[File:Leonardo, ultima cena (restored) 01.jpg|miniatura|sinistra|[[Ultima Cena (Leonardo)|L'ultima cena]] di [[Leonardo da Vinci]]]]

Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Milano si trova nel centro storico, che deve il suo aspetto attuale a numerosi rimaneggiamenti urbanistici effettuati tra l'unità d'Italia e il primo dopoguerra<ref name="autogenerato1">{{cita|Gualdoni|p. 9}}</ref>.

Il monumento simbolo della città è la cattedrale di Santa Maria Nascente, più conosciuta con il nome di [[Duomo di Milano]], situata nell'omonima piazza, centro della vita economica e culturale cittadina. A breve distanza si trova il settecentesco [[Teatro alla Scala]], uno dei teatri lirici più famosi al mondo<ref>{{cita|Gualdoni|p. 51}}.</ref>. A collegare Piazza della Scala e Piazza del Duomo è la [[galleria Vittorio Emanuele II]], un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stile eclettico.
[[File:Galleria Vittorio Emanuele II - evening.jpg|miniatura|La [[Galleria Vittorio Emanuele II]] di sera]]

Altro monumento simbolo di Milano è il [[Castello Sforzesco]], originariamente concepito come struttura esclusivamente militare, fu poi ridisegnato come elegante corte per i signori della città<ref>{{cita web|url=http://milano.corriere.it/arte_e_cultura/articoli/2008/07_Luglio/07/storia_castello.shtml|editore=milano.corriere.it|accesso=21 luglio 2010|titolo=Tutti i segreti del Castello Sforzesco|data=7 luglio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722032037/http://milano.corriere.it/arte_e_cultura/articoli/2008/07_Luglio/07/storia_castello.shtml|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>. Poco lontano si trovano la [[basilica di Sant'Ambrogio]], considerata la seconda chiesa più importante della città<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.comune.milano.it/wps/portal/!ut/p/c1/04_SB8K8xLLM9MSSzPy8xBz9CP0os3hzS0O_QGcLEwP_ICNTA08D_2APT1dHYwMDE_3gzBL9cJAus3g_f6NQNxNPQ0MLM1dDAyMzDxMnnzBPA3cXY4i8AQ7gaKDv55Gfm6ofqR9ljtsuc_3InNT0xORK_YJsL4_yfEdFAHmNVOE!/dl2/d1/L0lJSklna21BL0lKakFBQ3lBQkVSQ0pBISEvWUZOQTFOSTUwLTVGd0EhIS83Xzc5MU5RQzg0ME9SMjUwSTBPU0hJRUEzMDA3LzNfX19fOA!!/?WCM_PORTLET=PC_7_791NQC840OR250I0OSHIEA3007_WCM&WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/it/situr/home/artecultura/architettura/loc204accesso=9 novembre 2010|titolo=Basilica di Sant'Ambrogio}}</ref>, e il complesso ospitante la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]] e il [[Ultima Cena (Leonardo)|Cenacolo leonardesco]], dichiarato [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]<ref name="santam">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/93|titolo=Church and Dominican Convent of Santa Maria delle Grazie with "The Last Supper" by Leonardo da Vinci|accesso=24 settembre 2010}}</ref>. Altro sito di notevole interesse artistico è il [[Cimitero monumentale (Milano)|Cimitero monumentale]], che ospita le tombe dei cittadini milanesi più illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la [[Stazione di Milano Centrale|Stazione Centrale]], costruita in uno stile che unisce la maestosità delle strutture fasciste a decorazioni in stile liberty<ref>{{cita|Gualdoni, 2009|p. 100}}.</ref>, e lo [[stadio Giuseppe Meazza]], chiamato ''La Scala del calcio''<ref>{{Cita news|autore = Parola Enrico|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/13/Suono_alla_Scala_vorrei_vedere_co_7_100513047.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520062115/http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/13/Suono_alla_Scala_vorrei_vedere_co_7_100513047.shtml|titolo = «Suono alla Scala, ma vorrei vedere la Scala del calcio»|pubblicazione = Corriere.it|accesso = 21 luglio 2010|dataarchivio=20 maggio 2011}}</ref>.

La città inoltre è ricca di musei e gallerie d'arte; il più famoso è certamente la [[pinacoteca di Brera]] che assieme al [[museo Poldi Pezzoli]] e alla [[pinacoteca Ambrosiana]] costituisce la rete delle più famose gallerie d'arte milanesi. Un altro notevole circuito di musei è formato dalle [[case museo di Milano|case museo milanesi]]. La [[Triennale di Milano]], sede di esposizioni di arte moderna<ref name="TriennaleMi">{{cita web|url=http://www.triennale.org/index.php?id=8|accesso=24 settembre 2010|titolo=Sito ufficiale della triennale di Milano}}</ref>, forma con il [[Padiglione d'arte contemporanea di Milano|PAC]] le sedi espositive per l'arte moderna a Milano. A questi vanno aggiunti i [[Musei di Milano#Musei a carattere scientifico|musei a carattere scientifico]], il [[Planetario di Milano]] e l'[[Osservatorio astronomico di Brera]], nonché le decine di musei minori, come i [[Castello Sforzesco#.22Forziere.22 d.27arte e cultura|musei del Castello Sforzesco]].

=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Milano}}
[[File:Facade - Duomo - Milan 2014 (9).JPG|miniatura|sinistra|[[Duomo di Milano]], simbolo della città.]]

Milano è ricca di antiche chiese di grande importanza, tra le quali la più celebre è certamente il [[Duomo di Milano|Duomo]], cattedrale [[Gotico italiano#XIV secolo|gotica]] divenuta nel mondo simbolo della città. Il capoluogo lombardo ospita però molti altri edifici religiosi di grande valore storico e artistico e tra questi in particolare sono da ricordare le quattro [[Basiliche paleocristiane di Milano|basiliche paleocristiane]]: [[Basilica di Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]], considerata da sempre il massimo esempio dell'[[Romanico lombardo|architettura romanica lombarda]]<ref>{{cita web|url = http://www.santambrogio-basilica.it/BASILICA_DI_SANT%E2%80%99AMBROGIO.htm|accesso = 1º ottobre 2010|titolo = Basilica di Sant'Ambrogio}}</ref>, è certamente uno dei più antichi monumenti dell'[[Arte paleocristiana|arte cristiana]], la [[Basilica di San Lorenzo (Milano)|Basilica di San Lorenzo]], edificio a pianta centrale bizantino conosciuto anche per la vicinanza con le famose [[Colonne di San Lorenzo|colonne]], [[Basilica di San Nazaro in Brolo|San Nazaro]] e [[Basilica di San Simpliciano|San Simpliciano]], legate come le precedenti alla figura del vescovo [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]].
[[File:032MilanoSAmbrogio.JPG|miniatura|La [[basilica di Sant'Ambrogio]], seconda chiesa per importanza della città.]]

Il centro storico milanese ospita inoltre la [[chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore]], contenente un celebre ciclo di affreschi di autori quali [[Bernardino Luini]] e [[Simone Peterzano]]<ref>{{cita libro|cognome=Maria Grazia Balzarini e Roberto Cassanelli|titolo=Fare storia dell'arte: studi offerti a Liana Castelfranchi|editore=Editoriale Jaca Book|anno=2000|pagine=pag.234}}</ref> tale da essere definita la ''cappella sistina lombarda''<ref>{{cita web|url = http://www.ibeam.it/gita-fuori-porta-a-milano-la-cappella-sistina-lombarda/|accesso = |titolo = Gita fuori porta a Milano: la cappella sistina lombarda|data = }}</ref>, la [[Chiesa di Sant'Antonio abate (Milano)|chiesa di Sant'Antonio Abate]], riedificata alla fine del [[XVI secolo]] secondo i canoni della [[controriforma]] e sede di opere di [[Giulio Cesare Procaccini]] e del [[Il Cerano|Cerano]]; la barocca [[Chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia|chiesa di Sant'Alessandro]] si affaccia invece su una delle piazze meglio conservate della Milano precedente agli interventi ricostruttivi postbellici<ref>{{cita web|url=http://milano.blogosfere.it/2008/05/vie-e-palazzi-di-milano-decima-puntata-le-cinque-vie-e-il-mostro-di-via-bagnera.html|accesso=7 novembre 2010|titolo=Vie e palazzi di Milano: Piazza Sant'Alessandro, oasi di pace nel centro di Milano}}</ref>.

La [[Chiesa di San Giuseppe (Milano)|chiesa di San Giuseppe]], a poca distanza dal [[Teatro alla Scala]], è considerata il primo edificio genuinamente [[Architettura barocca|barocco]] della città<ref>{{cita libro|autore=Marco Rossi|titolo=Disegno storico dell'arte lombarda|editore=Vita e Pensiero|città=Milano|anno=2005|pagine=pag.147}}</ref>, mentre [[Chiesa di Santa Maria presso San Satiro|Santa Maria presso San Satiro]] rimane celebre per il finto coro progettato da [[Bramante]] tramite la tecnica del [[trompe-l'œil]]<ref>{{cita libro|autore = Luciano Patetta|titolo = Architettura del 400 a Milano|editore = CittàStudi|città = Milano|anno = 1991|pagine = pg.178-180}}</ref>; sono da ricordare la [[Chiesa di San Marco (Milano)|Chiesa di San Marco]] e la [[Basilica di Sant'Eustorgio]], che ospita la [[cappella Portinari]], considerata uno dei capolavori del [[Rinascimento lombardo]]<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.comune.milano.it/wps/portal/!ut/p/c0/04_SB8K8xLLM9MSSzPy8xBz9CP0os3hzS0O_QGcLEwP_ICNTA08D_2APT1dHYwMDE_3gzBL9gmxHRQAmyZ0a/?WCM_GLOBAL_CONTEXT=it/SITur/HOME/artecultura/capolavori/opere/opera229|accesso=9 novembre 2010|titolo=Basilica di Sant'Eustorgio, Cappella Portinari}}</ref>. Celebre in tutto il mondo è la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]], inclusa con il [[Ultima Cena (Leonardo)|Cenacolo Vinciano]] nell'elenco dei [[patrimoni dell'umanità]] redatto dall'[[UNESCO]]<ref name="santam" />.

Esternamente all'area urbana sorgono due importanti complessi monastici: la [[Certosa di Garegnano]] con i suoi importanti affreschi opera di [[Simone Peterzano]] e l'[[Abbazia di Chiaravalle]], uno dei primi esempi di [[gotico italiano|gotico]] in [[Italia]]<ref>{{cita libro|autore=Roberto Cassanelli|titolo=Lombardia Gotica|editore=Jaca Book|città=Milano|anno=2002|pagine=pg.39}}</ref>. Di grande rilevanza artistica è inoltre il [[Cimitero monumentale (Milano)|Cimitero monumentale]] con il proprio [[famedio]], ricchissimo di sculture funerarie di varie epoche e stili.<ref>{{cita libro|cognome=Giovanna Ginex e Ornella Selvafolta|titolo=Il Cimitero monumentale di Milano: guida storico-artistica|editore=Silvana|anno=1996}}</ref>

=== Architetture civili ===
{{Vedi anche|Ville e palazzi di Milano}}
[[File:Банка на Италија.jpg|miniatura|Il [[Palazzo della Banca d'Italia (Milano)|Palazzo della Banca d'Italia]]]]
[[File:Milano Banca Commerciale.JPG|miniatura|left|Il [[Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Milano)|Palazzo della ex Banca Commerciale Italiana ora Intesa Sanpaolo]]]]
Il centro di Milano è ricco di palazzi, costruiti soprattutto nei secoli [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]] come dimore private delle maggiori famiglie della città; gli stili architettonici rappresentati nel centro cittadino sono moltissimi, dal [[neogotico]], [[barocco]] ed [[eclettismo (arte)|eclettico]] sino al [[liberty]] e al [[Razionalismo italiano|razionalismo]] del dopoguerra. La storia degli edifici civili milanesi si estende però fino ai giorni nostri, comprendendo le numerose architetture moderne caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.

Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla mancanza di una [[Corte regia|corte]] all'interno della città a partire dal [[XVI secolo]], quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi pubblici, infatti, vanno ricordati solo il [[Medioevo|medievale]] [[Palazzo della Ragione (Milano)|Palazzo della Ragione]] (inserito nel complesso di [[piazza Mercanti]]) e il successivo [[Palazzo Reale di Milano|Palazzo Reale]], per secoli sede rappresentativa del governo della città<ref group=N>In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece il [[Castello Sforzesco]], difeso da imponenti bastioni e fortemente separato dalla città.</ref>; dopo la costruzione del [[Castello Sforzesco]], evidentemente catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione pubblica sino al 2010, quando fu inaugurato [[Palazzo Lombardia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?childpagename=Regione%2FRegioneLayout&c=Page&p=1213273365579&pagename=RGNWrapper&cid=1213273365579|titolo=Sito ufficiale Regione Lombardia|urlmorto=sì}}</ref>. Maggiore importanza avevano le dimore private, fra le quali vanno ricordati [[Palazzo Marino]] (ora sede dell'Amministrazione Comunale), [[Palazzo Litta]], [[Palazzo Belgioioso (Milano)|Palazzo Belgioioso]]. Interi quartieri, come quello intorno a [[via Monte Napoleone]] o a [[Corso Venezia]], sono composti di palazzi nobiliari in [[Architettura neoclassica|stile neoclassico]]<ref>Così viene descritta l'edilizia civile di Milano nel 1844: «Le case sono coperte piuttosto pesantemente di tegole, e a molte sovrastano un'altana o un belvedere e terrazzi a giardino. Non poche son munite di parafulmini. Nell'interno hanno bei cortili, resi eleganti e comodi dalle colonne del nostro granito, delle quali si pretese contare ben {{formatnum:39000}} nella città.» Fonte: {{Cita pubblicazione |titolo = Milano e il suo territorio |anno = 1844 |volume = tomo. II |editore = coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola |città = Milano |url = http://www.archive.org/stream/milanoeilsuoterr02mila#page/304/mode/2up |pagina = 304 |accesso = 19 dicembre 2016}}</ref>.

=== Architetture militari ===
{{Vedi anche|Mura di Milano}}
[[File:20110725 Castello Sforzesco Milan 5557.jpg|miniatura|sinistra|[[Castello Sforzesco]].]]
[[File:Arco della Pace, Milan.jpg|miniatura|[[Arco della Pace]].]]

Le mura di Milano si sono evolute negli anni con la città: dal primo nucleo romano, si passa alla cinta medievale, per finire con l'ultima cinta più esterna, più conosciuta come "mura spagnole". Delle mura romane rimangono solo delle rovine; delle mura medievali rimangono dei rarissimi tratti scoperti che sopravvissero alla conversione delle mura in abitazioni una volta costruite le mura spagnole, all'epoca della loro costruzione le più estese d'Europa<ref>{{cita libro|titolo=Il Cinquecento|autore=Silvio Leydi|autore2=Rossana Sacchi|editore=NodoLibri|città=Milano|anno=1999|ISBN=88-7185-082-3|p= 52}}</ref>, abbattute per gran parte fra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] per ragioni viabilistiche<ref>{{cita|Conti et al.|p. 80}}.</ref>.

Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro, restano a ricordare le cinte murarie alcune delle porte urbiche sulla cinta medievale, come [[Porta Nuova (Milano)|Porta Nuova]] e [[Porta Ticinese (medievale)|porta Ticinese]], mentre sulla cinta esterna le porte sono state quasi tutte conservate: dalla [[Manierismo|manierista]] [[Porta Romana (Milano)|Porta Romana]], le rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni in [[Neoclassicismo|stile neoclassico]].

L'architettura militare più imponente è il [[Castello Sforzesco]]<ref>{{cita|Conti et al.|pp. 74-76}}</ref>, architettura militare convertita nel rinascimento a elegante corte da partedei duchi di Milano: la fortezza era comunque tra le maggiori dell'epoca, tanto che il castello non fu mai espugnato in battaglia, bensì ogni volta grazie al tradimento del castellano. Usato esclusivamente come caserma militare dai governi stranieri, fu restaurato e trasformato a fine Ottocento in un grande complesso museale, e ornato dai giardini dell'[[Giovanni Antonio Antolini#Il Foro Bonaparte|omonima piazza]] e dal [[Parco Sempione (Milano)|Parco Sempione]].

=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Parchi di Milano}}
[[File:Milano, Palazzo Dugnani, 2016-06 CN-02.jpg|left|miniatura|I [[Giardini pubblici Indro Montanelli]].]]

Tre sono i parchi urbani storici della città: i [[Giardini pubblici Indro Montanelli|Giardini pubblici]] (oggi dedicati a [[Indro Montanelli]]), il [[Parco Sempione (Milano)|Parco Sempione]] e il [[Parco Ravizza]]. Fino agli [[Anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]] il centro storico era ricco di giardini privati, oggi molto ridotti e sostituiti da lottizzazioni residenziali<ref group=N>Emblematica l'apertura delle vie Fratelli Gabba, dei Giardini, Mozart.</ref>. Altri parchi urbani di medie dimensioni, di realizzazione più recente, sono il [[Parco Papa Giovanni Paolo II (Milano)|Parco delle Basiliche]], il [[Parco Don Giussani]]<ref group=N>Più noto come ''Parco Solari''.</ref>, il [[Parco Vittorio Formentano]]<ref group=N>Più noto come ''Largo Marinai d'Italia''.</ref>.

Parchi di estensione maggiore si trovano fuori dall'area edificata: il [[Parco Lambro]], il [[Parco Forlanini]], il [[Parco delle Cave]], il "[[Boscoincittà]]" e il [[Parco di Trenno]].
[[File:ParcoSempioneMilano.jpg|miniatura|[[Parco Sempione (Milano)|Parco Sempione]].]]

Per la sua particolarità, si segnala il "[[Monte Stella (Milano)|Monte Stella]]", ricavato dalle macerie degli edifici bombardati nella [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/contentlibrary/Ho%20bisogno%20di/Ho%20bisogno%20di/AreeVerdi_ParchieGiardini_Parco%20Monte%20Stella&categId=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Category/IT_CAT_Bisogni_01_01/d2aaad80446e0187b8f1bbd36d110d8a/PUBLISHED&categ=IT_CAT_Bisogni_01_01&type=content|accesso=3 ottobre 2010|titolo=Parco Monte Stella}}</ref>.

Nella zona nord del territorio comunale è posto il [[Parco Nord Milano|Parco Nord]], a carattere sovracomunale<ref group=N>Interessa anche i comuni di [[Bresso]], [[Cusano Milanino]], [[Cormano]], [[Cinisello Balsamo]] e [[Sesto San Giovanni]].</ref>. Un'ampia parte del territorio, a est, sud e ovest, è invece compresa nel [[Parco agricolo Sud Milano]], una vasta area a carattere naturalistico e agricolo che circonda la città dai tre lati<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.mi.it/parcosud/index.jsp|titolo=Parco Sud|accesso=29 novembre 2010}}</ref>

A est della città, presso l'[[Aeroporto di Linate]], nel territorio dei comuni di [[Segrate]] e [[Peschiera Borromeo]], si trova l'[[Idroscalo di Milano|Idroscalo]], un vasto bacino artificiale scavato nel [[1928]]-[[1930]] per l'ammaraggio e il decollo degli [[idrovolante|idrovolanti]], e riconvertito già nel [[1934]] ad area per gare e attività sportive e uso balneare pubblico. Molto frequentato nei [[Estate|mesi estivi]], l'[[Idroscalo di Milano|Idroscalo]] è un po' "''il mare dei milanesi''"<ref>{{cita web|url=http://www.idroscalo.info/|accesso=3 ottobre 2010|titolo=Sito ufficiale Idroscalo}}</ref>. Nell'arco dell'anno l'area viene ancora utilizzata per manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.

== Società ==
=== Popolazione ===

=== Evoluzione demografica ===
Al momento dell'unità d'Italia Milano era già il secondo comune italiano per numero di abitanti<ref name="Agnew|p. 230">{{Cita|Agnew|p. 230}}</ref>. Successivamente, secondo il censimento del [[1931]], sottrasse a Napoli il primo posto, per poi cederlo a Roma ([[1936]])<ref name="Agnew|p. 230"/>. Nel dopoguerra fu interessata da un fortissimo flusso migratorio da tutte le regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di {{formatnum:1743427}} abitanti al 31 dicembre [[1973]]<ref>{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/cron/dal1971al1980.htm|titolo=Storia di Milano - Cronologia di Milano dal 1971 al 1980|accesso=18 giugno 2010|editore=storiadimilano.it}}</ref> Successivamente l'[[Area metropolitana di Milano|area milanese]] ha conosciuto un forte fenomeno di suburbanizzazione, dato dal trasferimento di molti abitanti verso i comuni della [[Città metropolitana di Milano|città metropolitana]]. La popolazione residente al 30 settembre 2014 è di {{formatnum:1332516}} abitanti.

La popolazione storica è indicata senza considerare i [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]]: si evidenza l'incidenza della [[peste del 1630]] sulla popolazione cittadina.

{{Demografia/Milano(storica)}}

{{Demografia/Milano}}

=== Etnie e minoranze straniere ===
[[File:ViaSarpi4.jpg|miniatura|right|[[Via Paolo Sarpi]] situata nel [[Chinatown di Milano|Quartiere cinese]]]]

Secondo l'ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:254522}} persone pari al 18,9% della popolazione.<ref name="IST15">{{Cita web |url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|titolo=Dati ISTAT}}</ref> Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:<ref name="IST15" />

* [[Filippine]] {{formatnum:40780}}
* [[Egitto]] {{formatnum:35902}}
* [[Cina]] {{formatnum:26889}}
* [[Perù]] {{formatnum:19590}}
* [[Sri Lanka]] {{formatnum:16068}}
* [[Romania]] {{formatnum:14546}}
* [[Ecuador]] {{formatnum:13229}}
* [[Ucraina]] 8209
* [[Marocco]] 8152
* [[Bangladesh]] 7563

Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV rapporto sull'immigrazione straniera in provincia di Milano del 2013, sarebbero {{formatnum:23700}}.<ref>{{cita web |url=http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/06/04/899390-Milano-Immigrati-Province-Stranieri.shtml |titolo=Stranieri in calo a Milano e provincia, anche gli irregolari diminuiscono |editore=Il Giorno |data=4 giugno 2013 |accesso=27 settembre 2015}}</ref>

Inoltre nella città si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in particolare il caso della comunità cinese, insediata da decenni nell'area fra le vie Canonica (a ridosso dei bastioni di porta Volta) e Paolo Sarpi, interna a corso Sempione, colloquialmente nota come [[Chinatown di Milano|Chinatown]]<ref>{{cita libro|cognome=Farina|nome=Patrizia|titolo=Cina a Milano: famiglie, ambienti e lavori della popolazione cinese a Milano|editore=Associazione interessi metropolitani|città=Milano|anno=1997}}</ref>.

=== Religione ===
[[File:IMG 5870 - Milano - Piazza Fontana - Foto Giovanni Dall'Orto 17-feb-2007.jpg|miniatura|destra|Il [[Palazzo Arcivescovile (Milano)|Palazzo Arcivescovile]] in piazza Fontana.]]

La prima confessione religiosa a Milano è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto Milano segue un proprio rito, chiamato [[rito ambrosiano]] e che deriva dalla tradizione che si è stratificata nella liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel corso dei secoli sia per l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione della liturgia, ovvero in corrispondenza del [[Concilio di Trento]], regnava un papa milanese, [[Pio IV]], e perché l'anima del Concilio fu [[san Carlo Borromeo]] vescovo di Milano e nipote di Pio IV.<ref>Pietro Verri, Storia di Milano, dalla Stereoseidotipia di Vittoria Gatti-Cairo, Milano, 1836</ref>

La seconda comunità religiosa è quella [[musulmana]], che si ritrova in [[moschea|moschee]] come quella di Viale Jenner (vedi [[UCOII]]) e quella di [[Segrate]] (vedi [[Moschea di Segrate]]), che si trova in realtà sul territorio del comune di Milano, anche se in un suo punto estremo.

Da tempo a Milano esistono degli edifici di culto per protestanti, come la [[Chiesa Valdese]] in via Francesco Sforza<ref>{{cita web|url=http://www.milanovaldese.it/|titolo=La Chiesa Valdese a Milano|editore=milanovaldese.it|accesso=25 gennaio 2010}}</ref>, la Chiesa Evangelica delle [[Assemblee di Dio in Italia|Assemblee di Dio]] in Via delle Forze Armate, ortodossi, quali la chiesa rumena di via De Amicis, il tempio di via Giulini che fa capo al patriarcato di Mosca<ref>{{cita web|url=http://gdrtest2.altervista.org/|titolo=La Chiesa Cristiana Ortodossa in Italia|editore=Ortodossia.info|accesso=25 gennaio 2010}}</ref>, la [[Chiesa ortodossa bulgara]]<ref>{{cita web|url=http://chiesaortodossabulgaramilano.blogspot.com/|titolo=Chiesa ortodossa bulgara - Milano|editore=chiesaortodossabulgaramilano.blogspot.com|accesso=25 gennaio 2010}}</ref>.

Milano è sede anche della seconda [[Comunità ebraica di Milano|comunità ebraica]] italiana per numero di fedeli<ref>{{cita web |url=http://www.mosaico-cem.it/|titolo=Mosaico | Sito ufficiale della Comunità ebraica di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, almeno 7000, seconda solamente alla [[comunità ebraica di Roma]].

A Milano fa capo anche la [[Armeni|comunità Armena]] più importante d'Italia,<ref>Vedi {{cita web |url=http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/armenia/armeni_italia.htm|titolo=homolaicus.com}}</ref><ref>Vedi {{cita web |url=http://marisamoles.wordpress.com/2010/12/12/il-natale-degli-altri-gli-armeni/|titolo=articolo da marisamoles.wordpress.com}}</ref><ref>Vedi {{Cita web|url=http://www.comboniane.org/comunita.aspx?p=163&d=3795|titolo=comboniane.org|urlmorto=sì}}</ref> presente sia con la [[chiesa armeno-cattolica]] sia con la [[chiesa apostolica armena]].

Dal [[1978]] è presente anche la comunità di [[Scientology]] con una sede principale nella [[Municipio 9 di Milano|zona 9]], in [[viale Fulvio Testi]].<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Scientology: tutti i numeri della nuova chiesa di Milano/Scheda|pubblicazione=And-kronos|data=31 ottobre 2015}}</ref>

=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Ospedale Ca'Granda Niguarda di Milano - 04.JPG|miniatura|sinistra|[[Ospedale Niguarda Ca' Granda]].]]

Il primo ospedale che si ricorda è quello del [[ospedale del Brolo|Brolo]], non il primo in assoluto, ma al servizio dell'intera città: era il [[1158]], quattro anni prima della resa al [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], e funzionò per oltre tre secoli. Cedette il suo ruolo primario dopo il [[1456]]<ref>Decreto di Francesco Sforza (1º aprile) per la costruzione del nuovo ospedale, affidata al [[Filarete]], Enciclopedia di Milano.</ref> alla [[Ca' Granda]] che divenne, per incorporazioni di altre opere benefiche, per lasciti e donazioni, una delle più importanti istituzioni milanesi. L'antica denominazione è ancora portata dall'[[ospedale di Niguarda]].

Attualmente il sistema sanitario a Milano, come in tutto il paese, non dipende più dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite le [[Azienda sanitaria locale|aziende sanitarie locali]]. Il sito ufficiale della [[Lombardia|regione Lombardia]]<ref>{{cita web |url=http://www.mi-lorenteggio.com/sanita.htm|titolo=Sanità Lombardia - Elenco Ospedali Online E Strutture Sanitarie - Pubblici E Privati -Lombardy Hospital}}</ref> registra a Milano 31 ospedali, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono a 360° le patologie previste dai protocolli nazionali e a essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. La sanità lombarda è tra quelle "virtuose", che non hanno cioè deficit di bilancio. Tra gli ospedali sono diversi quelli che appartengono alla categoria degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, IRCCS<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdAtuPerTuDettaglio.jsp?id=52&sub=52|titolo=Ministero della Salute - A tu per tu|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722034833/http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdAtuPerTuDettaglio.jsp?id=52&sub=52|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>. Ricordiamo l'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta e la [[Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori]], [[Istituto Europeo di Oncologia]], l'[[Istituto ortopedico Gaetano Pini]] e il [[Centro cardiologico Monzino]] tra quelli specialistici. L'[[Ospedale Maggiore di Milano]], l'[[Ospedale Niguarda Ca' Granda]], l'[[Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico]] e l'[[Istituto scientifico universitario San Raffaele]] tra quelli a indirizzo generale.

[[File:Ospedale San Raffaele, 2013.jpg|miniatura|[[Ospedale San Raffaele]].]]

Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la filantropia milanese si è fatta carico, nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: la [[Pio Albergo Trivulzio|Baggina]], i [[Martinitt]] e le [[Stelline]]: caratteristica delle tre iniziative era il fatto che i beneficati dovessero, nelle loro possibilità, praticare o imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema, si riallacciano le numerose iniziative per l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti e mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione. Un importante ruolo filantropico è anche svolto dalla [[Fondazione Cariplo]].

Milano è sede di numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che hanno uffici legali o operativi nella città e che operano a livello internazionale.


=== Comunità omosessuali ===
=== Comunità omosessuali ===
Riga 193: Riga 648:
[[File:Museo del 900.JPG|miniatura|sinistra|Museo del Novecento]]
[[File:Museo del 900.JPG|miniatura|sinistra|Museo del Novecento]]


Milano non ha un museo di arte contemporanea; nella promozione e nel sostegno alla produzione artistica più giovane ricoprono un ruolo fondamentale la [[Triennale di Milano|Triennale]], che ospita mostre temporanee e il [[Triennale Design Museum|Museo del Design]]<ref name="TriennaleMi">{{cita web|url=http://www.triennale.org/index.php?id=8|titolo=Sito ufficiale della triennale di Milano|accesso=24 settembre 2010}}</ref>, i centri d'arte e le istituzioni senza scopo di lucro, tra i quali [[Careof]], [[Fondazione Prada]], [[Fondazione Nicola Trussardi|Fondazione Trussardi]], e le gallerie d'arte commerciali.
Milano non ha un museo di arte contemporanea; nella promozione e nel sostegno alla produzione artistica più giovane ricoprono un ruolo fondamentale la [[Triennale di Milano|Triennale]], che ospita mostre temporanee e il [[Triennale Design Museum|Museo del Design]]<ref name="TriennaleMi" />, i centri d'arte e le istituzioni senza scopo di lucro, tra i quali [[Careof]], [[Fondazione Prada]], [[Fondazione Nicola Trussardi|Fondazione Trussardi]], e le gallerie d'arte commerciali.


Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al [[Museo archeologico di Milano|Museo archeologico]] presso i resti dell'antico Circo, oltre che all'[[Antiquarium di Milano|Antiquarium]] nel parco dell'Anfiteatro, mentre alla storia della Milano Cristiana sono dedicati il [[Museo diocesano (Milano)|Museo diocesano]] e il [[Museo del Duomo di Milano|Museo dell'Opera del Duomo]].
Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al [[Museo archeologico di Milano|Museo archeologico]] presso i resti dell'antico Circo, oltre che all'[[Antiquarium di Milano|Antiquarium]] nel parco dell'Anfiteatro, mentre alla storia della Milano Cristiana sono dedicati il [[Museo diocesano (Milano)|Museo diocesano]] e il [[Museo del Duomo di Milano|Museo dell'Opera del Duomo]].
Riga 289: Riga 744:
[[File:1343MilanoPzaSBabila.jpg|miniatura|[[Piazza San Babila]], situata all'incontro di prestigiose vie della moda.]]
[[File:1343MilanoPzaSBabila.jpg|miniatura|[[Piazza San Babila]], situata all'incontro di prestigiose vie della moda.]]


Milano è una delle quattro capitali mondiali della moda insieme a [[Londra]], [[Parigi]] e [[New York]]. Ospita la [[Settimana della moda di Milano|settimana della moda]]<ref name="autogenerato1">{{cita|Gualdoni|p. 9}}</ref> curata dalla [[Camera Nazionale della Moda Italiana]] con sede a Milano. Il settore conta su {{formatnum:12000}} aziende, 850 show-room, 6000 punti vendita e un fatturato di quasi 4 miliardi e mezzo di euro di esportazioni (pari al 9% del totale nazionale) con un saldo attivo pari a {{formatnum:662273068}}&nbsp;€, 14 scuole di moda che attirano più di 6000 studenti soprattutto stranieri<ref>{{cita web |url=http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/moda.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091230012605/http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/moda.html|dataarchivio=30 dicembre 2009|titolo=Moda|sito=Milano Metropoli}}</ref>. Inoltre sono dedicate alla moda eventi e spettacoli che si susseguono in tutte le zone della città per quattro settimane l'anno<ref>{{cita web |url=http://www.sdabocconi.it/en/about_sda_bocconi/living_in_milan/milan_italys_economic_driver/|titolo=Value | SDA Bocconi School of Management<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, in corrispondenza delle quattro sfilate internazionali della [[Settimana della moda di Milano|settimana della moda]]<ref name="autogenerato1" />, Milano Moda Donna autunno/inverno (febbraio, marzo), Milano Moda Uomo autunno/inverno (gennaio), Milano Moda Donna primavera/estate (settembre, ottobre), Milano Moda Uomo primavera/estate (giugno)<ref>{{Cita web |url=http://www.alberghiamilano.eu/Milano-Capitale-della-Moda.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090905032557/http://www.alberghiamilano.eu/Milano-Capitale-della-Moda.htm|titolo=Milano Capitale della moda|dataarchivio=5 settembre 2009}}</ref>. A Milano hanno sede alcune delle più importanti case di moda italiane, [[Gianni Versace (azienda)|Versace]], [[Dolce & Gabbana]], [[Trussardi]], [[Giorgio Armani (azienda)|Armani]], [[Valentino (azienda)|Valentino]], [[Prada]], [[Krizia]], [[Breil (azienda)|Breil]], [[Costume national]], [[Missoni (azienda)|Missoni]], [[Moschino]], [[Fratelli Rossetti]], [[Gianfranco Ferré|Ferrè]], [[Ermenegildo Zegna|Zegna]], [[Luxottica]], [[Etro]], [[Moncler]], [[Dsquared²]], [[Alviero Martini]], [[Miu Miu]], [[Marni]], [[Panerai]], [[Frankie Morello]], [[Pomellato]], [[Buccellati (azienda)|Buccellati]] e vi si possono trovare le più importanti straniere [[Martin Margiela|Maison Martin Margiela]], [[Viktor & Rolf]], [[Abercrombie & Fitch]], [[Church's]], [[Cartier]], [[Yves Saint Laurent]], [[Jean-Paul Gaultier]], [[Les Copains]], [[Givenchy]], [[Christian Lacroix]], [[Christian Dior (azienda)|Dior]], [[Calvin Klein]]. La maggior parte di questi negozi si concentra nel quartiere della moda di Milano, il [[Quadrilatero della moda]], dove vi sono le più prestigiose vie della città, [[Via Monte Napoleone]], Via Della Spiga, Via Sant'Andrea, Via Borgospesso, Via Manzoni, Via Santo Spirito, [[Corso Venezia]], Corso Matteotti, Via Bigli, Via Senato, Via Bagutta. Altre zone dello shopping sono la [[Galleria Vittorio Emanuele II]], definita come "il più antico centro commerciale" al mondo, [[Corso Buenos Aires]], tra le più lunghe vie commerciali d'Europa, [[piazza Duomo (Milano)|piazza Duomo]], Via Torino, Corso di Porta Ticinese, Via Vittorio Emanuele II, [[Piazza San Babila]], [[Via Dante]] e Corso Vercelli, Corso Genova<ref>{{Cita web |url=http://www.aboutmilan.com/it/shopping-a-milano.html|titolo=Shopping a Milano}}</ref>. Inoltre è previsto per il [[2015]] l'inaugurazione della ''Città della moda'', un'area di {{formatnum:110485}}&nbsp;m², che comprenderà {{formatnum:15000}}&nbsp;m² di strutture residenziali, {{formatnum:50485}}&nbsp;m² dedicati al settore terziario e {{formatnum:10000}} a quello invece commerciale (shops e store). A questi si aggiungono {{formatnum:15000}}&nbsp;m² di spazi ricettivi e {{formatnum:20000}} dedicati al MOdAM, il museo della Moda, sorgerà nell'area [[Garibaldi-Repubblica]] progettato dall'architetto internazionale [[Cesar Pelli]]<ref>{{Cita web |url=http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/la-citta-della-moda-2.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091228090649/http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/la-citta-della-moda-2.html|dataarchivio=28 dicembre 2009|titolo=La città della moda|sito=Milano Metropoli}}</ref>. Milano, secondo un sondaggio del 2011 di [[TripAdvisor]], il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, è stata incoronata la città europea con gli abitanti dal ''look'' più ''trendy'', piazzandosi al primo posto della classifica delle città più alla moda in Europa, prima di [[Parigi]] arrivata seconda<ref>{{cita news|url=http://affaritaliani.libero.it/milano/gli_abitanti_meglio_vestiti_130911.html?refresh_ce|titolo=Gli abitanti meglio vestiti|sito=Affari Italiani}}{{Collegamento interrotto|marzo 2017}}</ref>. Milano è stata anche definita terza capitale dello shopping mondiale dopo [[New York]] e [[Londra]], e prima di [[Parigi]], [[Dubai]] e [[Tokyo]]<ref>{{cita web |url=http://www.agenord.it/?p=3119&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=milano-terza-capitale-dello-shopping-mondiale|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029191031/http://www.agenord.it/?p=3119&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=milano-terza-capitale-dello-shopping-mondiale|dataarchivio=29 ottobre 2013|titolo=Milano, terza capitale dello shopping mondiale}}</ref>. Nel 2009, Global Language Monitor ha dichiarato Milano capitale mondiale della moda battendo [[New York]], seconda in classifica, e [[Parigi]], terza<ref>{{cita news|url=http://www.marieclaire.it/Moda/Milano-batte-New-York|urlarchivio=https://archive.is/20131205185827/http://www.marieclaire.it/Moda/Milano-batte-New-York|dataarchivio=5 dicembre 2013|urlmorto=no|titolo=Milano batte New York|pubblicazione=marieclaire.it}}</ref>. Dal Global City Report 2012, Milano risulta essere la capitale europea della moda, indiscussa città leader nel settore sul continente. Nel 2013 si sono registrati 7 miliardi di interscambio (quasi 4 miliardi di esportazioni e 3,2 miliardi di importazioni). In crescita l'export milanese (+6,4%), soprattutto verso i paesi del Medio Oriente (17,9%), dell'Asia Orientale (11,8%), dell'America centro-meridionale e dell'Asia Centrale (6,7%). Oltre la metà delle esportazioni è diretta in Europa (il 31,4% nei paesi dell'Unione Europea e il 20,6% verso gli altri paesi europei) e oltre un quarto in Asia orientale. Tra i paesi dell'Ue si esporta soprattutto verso Francia (37,4%), Germania (15,3%) e Regno Unito (11,5%). Tra gli altri paesi europei si esporta soprattutto verso la Svizzera (48,4%) ed è di oltre 200 milioni di euro il valore delle esportazioni in Russia (25,6%). In Asia orientale le principali mete di esportazione sono il Giappone (25%) e Hong Kong (23,1%) poi vi è un (10%) verso l'America Settentrionale. Milano è al primo posto in Italia per numero di addetti ({{formatnum:80030}}) nel settore, seguita da Napoli ({{formatnum:42304}}) e Firenze ({{formatnum:37605}})<ref>{{cita web |url=http://www.affaritaliani.it/milano/moda-milano-esporta-per-4-miliardi100114.html|titolo=Moda, Milano esporta per 4 miliardi|sito=Affaritaliani.it}}</ref>.
Milano è una delle quattro capitali mondiali della moda insieme a [[Londra]], [[Parigi]] e [[New York]]. Ospita la [[Settimana della moda di Milano|settimana della moda]]<ref name="autogenerato1" /> curata dalla [[Camera Nazionale della Moda Italiana]] con sede a Milano. Il settore conta su {{formatnum:12000}} aziende, 850 show-room, 6000 punti vendita e un fatturato di quasi 4 miliardi e mezzo di euro di esportazioni (pari al 9% del totale nazionale) con un saldo attivo pari a {{formatnum:662273068}}&nbsp;€, 14 scuole di moda che attirano più di 6000 studenti soprattutto stranieri<ref>{{cita web |url=http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/moda.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091230012605/http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/moda.html|dataarchivio=30 dicembre 2009|titolo=Moda|sito=Milano Metropoli}}</ref>. Inoltre sono dedicate alla moda eventi e spettacoli che si susseguono in tutte le zone della città per quattro settimane l'anno<ref>{{cita web |url=http://www.sdabocconi.it/en/about_sda_bocconi/living_in_milan/milan_italys_economic_driver/|titolo=Value | SDA Bocconi School of Management<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, in corrispondenza delle quattro sfilate internazionali della [[Settimana della moda di Milano|settimana della moda]]<ref name="autogenerato1" />, Milano Moda Donna autunno/inverno (febbraio, marzo), Milano Moda Uomo autunno/inverno (gennaio), Milano Moda Donna primavera/estate (settembre, ottobre), Milano Moda Uomo primavera/estate (giugno)<ref>{{Cita web |url=http://www.alberghiamilano.eu/Milano-Capitale-della-Moda.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090905032557/http://www.alberghiamilano.eu/Milano-Capitale-della-Moda.htm|titolo=Milano Capitale della moda|dataarchivio=5 settembre 2009}}</ref>. A Milano hanno sede alcune delle più importanti case di moda italiane, [[Gianni Versace (azienda)|Versace]], [[Dolce & Gabbana]], [[Trussardi]], [[Giorgio Armani (azienda)|Armani]], [[Valentino (azienda)|Valentino]], [[Prada]], [[Krizia]], [[Breil (azienda)|Breil]], [[Costume national]], [[Missoni (azienda)|Missoni]], [[Moschino]], [[Fratelli Rossetti]], [[Gianfranco Ferré|Ferrè]], [[Ermenegildo Zegna|Zegna]], [[Luxottica]], [[Etro]], [[Moncler]], [[Dsquared²]], [[Alviero Martini]], [[Miu Miu]], [[Marni]], [[Panerai]], [[Frankie Morello]], [[Pomellato]], [[Buccellati (azienda)|Buccellati]] e vi si possono trovare le più importanti straniere [[Martin Margiela|Maison Martin Margiela]], [[Viktor & Rolf]], [[Abercrombie & Fitch]], [[Church's]], [[Cartier]], [[Yves Saint Laurent]], [[Jean-Paul Gaultier]], [[Les Copains]], [[Givenchy]], [[Christian Lacroix]], [[Christian Dior (azienda)|Dior]], [[Calvin Klein]]. La maggior parte di questi negozi si concentra nel quartiere della moda di Milano, il [[Quadrilatero della moda]], dove vi sono le più prestigiose vie della città, [[Via Monte Napoleone]], Via Della Spiga, Via Sant'Andrea, Via Borgospesso, Via Manzoni, Via Santo Spirito, [[Corso Venezia]], Corso Matteotti, Via Bigli, Via Senato, Via Bagutta. Altre zone dello shopping sono la [[Galleria Vittorio Emanuele II]], definita come "il più antico centro commerciale" al mondo, [[Corso Buenos Aires]], tra le più lunghe vie commerciali d'Europa, [[piazza Duomo (Milano)|piazza Duomo]], Via Torino, Corso di Porta Ticinese, Via Vittorio Emanuele II, [[Piazza San Babila]], [[Via Dante]] e Corso Vercelli, Corso Genova<ref>{{Cita web |url=http://www.aboutmilan.com/it/shopping-a-milano.html|titolo=Shopping a Milano}}</ref>. Inoltre è previsto per il [[2015]] l'inaugurazione della ''Città della moda'', un'area di {{formatnum:110485}}&nbsp;m², che comprenderà {{formatnum:15000}}&nbsp;m² di strutture residenziali, {{formatnum:50485}}&nbsp;m² dedicati al settore terziario e {{formatnum:10000}} a quello invece commerciale (shops e store). A questi si aggiungono {{formatnum:15000}}&nbsp;m² di spazi ricettivi e {{formatnum:20000}} dedicati al MOdAM, il museo della Moda, sorgerà nell'area [[Garibaldi-Repubblica]] progettato dall'architetto internazionale [[Cesar Pelli]]<ref>{{Cita web |url=http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/la-citta-della-moda-2.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091228090649/http://www.milanomet.it/it/economia-e-impresa/la-citta-della-moda-2.html|dataarchivio=28 dicembre 2009|titolo=La città della moda|sito=Milano Metropoli}}</ref>. Milano, secondo un sondaggio del 2011 di [[TripAdvisor]], il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, è stata incoronata la città europea con gli abitanti dal ''look'' più ''trendy'', piazzandosi al primo posto della classifica delle città più alla moda in Europa, prima di [[Parigi]] arrivata seconda<ref>{{cita news|url=http://affaritaliani.libero.it/milano/gli_abitanti_meglio_vestiti_130911.html?refresh_ce|titolo=Gli abitanti meglio vestiti|sito=Affari Italiani}}{{Collegamento interrotto|marzo 2017}}</ref>. Milano è stata anche definita terza capitale dello shopping mondiale dopo [[New York]] e [[Londra]], e prima di [[Parigi]], [[Dubai]] e [[Tokyo]]<ref>{{cita web |url=http://www.agenord.it/?p=3119&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=milano-terza-capitale-dello-shopping-mondiale|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029191031/http://www.agenord.it/?p=3119&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=milano-terza-capitale-dello-shopping-mondiale|dataarchivio=29 ottobre 2013|titolo=Milano, terza capitale dello shopping mondiale}}</ref>. Nel 2009, Global Language Monitor ha dichiarato Milano capitale mondiale della moda battendo [[New York]], seconda in classifica, e [[Parigi]], terza<ref>{{cita news|url=http://www.marieclaire.it/Moda/Milano-batte-New-York|urlarchivio=https://archive.is/20131205185827/http://www.marieclaire.it/Moda/Milano-batte-New-York|dataarchivio=5 dicembre 2013|urlmorto=no|titolo=Milano batte New York|pubblicazione=marieclaire.it}}</ref>. Dal Global City Report 2012, Milano risulta essere la capitale europea della moda, indiscussa città leader nel settore sul continente. Nel 2013 si sono registrati 7 miliardi di interscambio (quasi 4 miliardi di esportazioni e 3,2 miliardi di importazioni). In crescita l'export milanese (+6,4%), soprattutto verso i paesi del Medio Oriente (17,9%), dell'Asia Orientale (11,8%), dell'America centro-meridionale e dell'Asia Centrale (6,7%). Oltre la metà delle esportazioni è diretta in Europa (il 31,4% nei paesi dell'Unione Europea e il 20,6% verso gli altri paesi europei) e oltre un quarto in Asia orientale. Tra i paesi dell'Ue si esporta soprattutto verso Francia (37,4%), Germania (15,3%) e Regno Unito (11,5%). Tra gli altri paesi europei si esporta soprattutto verso la Svizzera (48,4%) ed è di oltre 200 milioni di euro il valore delle esportazioni in Russia (25,6%). In Asia orientale le principali mete di esportazione sono il Giappone (25%) e Hong Kong (23,1%) poi vi è un (10%) verso l'America Settentrionale. Milano è al primo posto in Italia per numero di addetti ({{formatnum:80030}}) nel settore, seguita da Napoli ({{formatnum:42304}}) e Firenze ({{formatnum:37605}})<ref>{{cita web |url=http://www.affaritaliani.it/milano/moda-milano-esporta-per-4-miliardi100114.html|titolo=Moda, Milano esporta per 4 miliardi|sito=Affaritaliani.it}}</ref>.


=== Vita notturna ===
=== Vita notturna ===

Versione delle 15:51, 10 mar 2018

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Milano (disambigua).
Milano
comune
Milano – Veduta
Milano – Veduta
In senso orario dall'alto: Porta Nuova, Galleria Vittorio Emanuele II, Teatro alla Scala, Castello Sforzesco, Progetto CityLife, Arco della Pace e Duomo di Milano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Amministrazione
SindacoGiuseppe Sala (Indipendente di centro-sinistra) dal 21-6-2016
Territorio
Coordinate45°28′01″N 9°11′24″E
Altitudine122 m s.l.m.
Superficie181,67[1] km²
Abitanti1 365 156[2] (31-10-2017)
Densità7 514,48 ab./km²
Comuni confinantiArese, Assago, Baranzate, Bollate, Bresso, Buccinasco, Cesano Boscone, Cologno Monzese, Cormano, Corsico, Cusago, Novate Milanese, Opera, Pero, Peschiera Borromeo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio, Vimodrone
Altre informazioni
Cod. postaleda 20121 a 20162
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT015146
Cod. catastaleF205
TargaMI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 404 GG[4]
Nome abitantimilanesi o meneghini
Patronosant'Ambrogio
Giorno festivo7 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Milano
Milano
Milano – Mappa
Milano – Mappa
Posizione del comune di Milano all'interno della città metropolitana omonima
Sito istituzionale

Milano (/miˈlano/ ascolta; Milàn in dialetto milanese[5], /miˈlãː/[6]) è una città italiana di 1 365 156 abitanti[2], capoluogo della regione Lombardia, dell'omonima città metropolitana, e centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa[7][8][9][10][11].

Fondata da una tribù celtica appartenente alla cultura di Golasecca all'inizio del VI secolo a.C.[12], fu conquistata dai Romani nel 222 a.C. che ne tramandarono il nome con la forma Mediolanum[13], oltre a ricordare il nome del fondatore, Belloveso. Con il passare dei secoli accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente, nel cui periodo fu promulgato il celebre editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità.

In prima linea nella lotta contro l'Imperatore in età comunale, divenne prima signoria per essere innalzata a dignità ducale alla fine del XIV secolo, rimanendo al centro della vita politica e culturale dell'Italia rinascimentale. All'inizio del XVI secolo perse l'indipendenza a favore dell'Impero Spagnolo, per passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano[14]. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la restaurazione fu tra i più attivi centri del risorgimento fino al suo ingresso nel Regno d'Italia.

Principale centro economico e finanziario della penisola, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il "Triangolo industriale", in particolar modo durante gli anni del boom economico quando lo sviluppo industriale e urbanistico coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica. Milano è inoltre tra i principali poli fieristici europei e del design industriale ed è considerata una delle quattro capitali mondiali della moda.

Geografia fisica

Territorio

Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia di Milano.

La città poggia su un'unica tipologia di terreno di origine fluvio-glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta la pianura padana. La caratteristica principale è quella di essere facilmente carsificabile. Tale roccia è ricoperta dai sedimenti fluviali quaternari ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua, costituendo dei conglomerati che in Lombardia sono conosciuti come "ceppi"[15].

Milano occupa un'area di 181,76 km² a occidente della Lombardia, a 25 km a est del fiume Ticino, a 25 km a ovest dell'Adda, a 35 km a nord del Po e a 50 km a sud del lago di Como, lungo la cosiddetta "linea delle risorgive", laddove cioè vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente permeabilità, cosa che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie[16].

Panorama di Milano e del Parco Sempione in ottobre.

In quest'area il terreno digrada dolcemente da nord-ovest a sud-est misurando, sul livello del mare, dai 147 ai 102 m, con una media di 122 m s.l.m.[17]. Rompe questa omogeneità la "collinetta" del Castello Sforzesco, misurando 124 m s.l.m. ed elevandosi di circa 3 m sui territori circostanti. Occorre inoltre considerare i solchi vallivi, da ovest verso est, dei fiumi Olona-Lura, Guisa-Nirone-Lambro Meridionale, Seveso-Vettabbia e Lambro settentrionale. A prescindere dai dati stratigrafici (considerando cioè che il terreno geologico si trova mediamente tra 2-5 metri sotto il manto stradale), secondo le rilevazioni fatte dal Poggi nel 1911 la zona corrispondente alla città romana si trovava tra 118,71 (via Torino) e 121,26 (via Monte di Pietà) m s.l.m.; la città nel 1155 (cerchia dei Navigli) si trovava tra 118,61 (via della Signora) e 121,80 (via Solferino) m s.l.m.; la città dei Bastioni (1549) si trovava tra 124 (Bastioni di Porta Volta) e 114 (Bastioni di Porta Romana) m s.l.m.; la circonvallazione esterna si trova tra 127,68 (la Villa Simonetta, Scuola Civica di Musica) e 109,40 (piazzale Lodi) m s.l.m.

Scorcio di Milano verso nord, con le montagne del lago di Como.

Sempre in base a questo studio il profilo delle acque freatiche misurava (nel 1911) da un massimo di 124 m s.l.m. in Via Simonetta a 107 in Corso Lodi, con una mediana di 115 proprio a livello del nucleo romano, a cui corrisponde una profondità della falda maggiore rispetto a quanto si configurava nel territorio circostante. Tale dato può apparire banale, ma occorre considerarlo alla luce del genio romano e inserirlo nell'opera di centuriazione del territorio. L'urbanizzazione romana interessò, rispetto al villaggio golasecchiano-celtico, una zona elevata posta più a nord-nordest[18], dove vennero sfruttate meglio le acque di fontanile inalveate[19]. Numerosi canali irrigui e navigabili vennero costruiti in epoca repubblicana a scopo di bonifica idraulica e agraria, per il funzionamento e la difesa dell'abitato e il trasporto delle persone e delle cose a media e grande distanza. Questo importante e precoce intervento, assieme al regime palustre preesistente, non permette di valutare il decorso originale dei corsi d'acqua noti, che completano questo ricco panorama idrologico, quali il Lambro a est, l'Olona, il Seveso e il Nirone a nord, la Vettabbia e il Lambro Meridionale a sud[20].

Attualmente gran parte di questi corsi d'acqua, naturali e no, si trova sotto il manto stradale[21]. A cielo aperto scorrono il Lambro, alla periferia orientale, il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, l'uno entrando e l'altro uscendo dalla Darsena di Porta Ticinese, la Martesana, da Cascina Gobba[22] alla Cassina de' pomm, la Vettabbia, da Morivione, e il Lambro Meridionale, da piazza delle Milizie, senza contare le numerosissime rogge[23]. Il sistema non è naturalmente più navigabile,[N 1] ma conserva inalterato il suo potenziale irriguo.

Oltre a queste importanti vie idriche, a Milano convergono storicamente importanti vie di comunicazioni di importanza regionale, nazionale e internazionale.

Vista aerea della città.

Innanzitutto occorre considerare la rete stradale romana, la via Emilia in primis, nata nel 187 a.C. per collegare l'Adriatico agli insediamenti pedeappenninici, proseguita in età augustea fino a Mediolanum e ad Augusta Praetoria. Si annoverano quindi la strada per Comum e i passi transalpini, la pedemontana per Bergomum e le provincie venete e a sud quella diretta a Ticinum, cioè Pavia e i paesi dei Liguri. Più tarda è la strada del Sempione.

Tale proficua collocazione nel contesto di una pianura molto fertile, ha influenzato notevolmente la storia della città e il ruolo che essa ha avuto nei confronti della nazione italiana e dei paesi transalpini.

La superficie che occupa attualmente Milano ha dimensione superiore a quella di alcune città europee come Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Dublino. La continuità abitativa si è estesa oltre i confini amministrativi, formando coi comuni contermini e alcuni di cintura un'unica conurbazione. Un sostanziale ampliamento territoriale era avvenuto invece nel 1923 con l'incorporazione di dieci comuni limitrofi[24], che ora sono quartieri della città. Milano attualmente è suddivisa in nove zone, denominate municipi circoscrizionali, con poteri di ordinaria amministrazione e consultivi[25].

Piazza Duomo dista 39 km da Lodi, 42 da Pavia, 47 km da Como, 56 km da Bergamo, 58 km da Varese, 63 km da Lecco, 80 km da Brescia, 85 km da Cremona, 140 km da Sondrio, 189 km da Mantova.

Clima

Milano è situata a occidente del bacino della Val Padana ed è caratterizzata da un clima temperato umido, con una sensibile escursione termica annua (estate calda e inverno freddo)[26][27], Cfa secondo la classificazione dei climi di Köppen.[28][29]

Come in tutte le grandi città del mondo l'isola di calore sovrastante l'abitato rende le temperature più elevate rispetto alle campagne circostanti, soprattutto in inverno (con differenze in situazioni estreme anche di oltre i 5 °C). Tale fenomeno riguarda soprattutto i quartieri centro-settentrionali, più densamente abitati, che godono anche di nebbie più rare rispetto alle aree meridionali e alle campagne circostanti. Le temperature di Milano Brera, le cui medie storiche 1961-1990 rappresentano bene il clima della città, vanno dai +1 °C ÷ +5 °C in gennaio ai +20 °C ÷ +29 °C in luglio. Le aree periferiche registrano temperature medie più basse (intorno a 1 °C).

Estate lungo il Naviglio Grande.

Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione favorendo il ristagno delle nebbie e degli inquinanti anche in ragione della sua alta densità abitativa.[30] Gli inverni milanesi sono più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale, grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le estati sono calde, decisamente afose e poco ventilate (come in tutta la Pianura Padana soprattutto occidentale) ma interessate da diversi temporali che attenuano l'atmosfera rovente: i mesi compresi tra giugno e agosto sono infatti discretamente piovosi. Nel complesso, le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso dell'anno anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni con un minimo di circa 40 mm a febbraio: sono piovose anche le stagioni intermedie e specialmente il medio autunno e la primavera. Leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest. Tuttavia negli ultimi anni i giorni di piogge sono andati diminuendo a favore di fenomeni più intensi ma più brevi.

Prima degli anni settanta le nevicate invernali sono state più frequenti che negli anni successivi. Considerando il periodo che va dagli anni '60 agli anni '90, la media nivometrica della città di Milano (i cm totali medi di accumulo nevoso annuo) è più bassa di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (come Piacenza, Parma, Bologna, Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine, Verona, Venezia) e si ferma a 25,2 cm annui in città[31] ma nei comuni dell'hinterland può avvicinarsi anche a circa 30 cm.[32][33][34]

Un inverno particolarmente nevoso è stato quello del 1978 dove si raggiunsero i 125 cm come accumulo stagionale fuori città[35]; al contrario quelli degli anni 90, esclusa la stagione 1996-1997 dove ci fu un'importante nevicata intorno a Capodanno con accumuli tra il 30 dicembre e il 2 gennaio intorno ai 45 cm nella zona nord[36], sono stati scarsamente nevosi tanto che la media di quel decennio restò eccezionalmente intorno ai 10 cm.[37]

Tra gli episodi nevosi di maggior rilevanza possono essere ricordati quello del gennaio 1985, che registrò un accumulo mensile totale fino a 90 cm[38][39], l'episodio di fine gennaio 2006 che portò fino a un totale di 40 cm totali in città[40] (fino a 60 cm nell'hinterland[41]) e quello del 6-7 gennaio 2009 che ha registrato fino a un totale di 50 cm.

Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di -17,3 °C nel 1855 e 39,8 °C nel 2003 a Brera Duomo.[42]

L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi invernali e durante la notte. Tuttavia i giorni di nebbia si stanno facendo via via meno frequenti. Le nebbie sono favorite sia dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, sia dal suolo superficialmente umido, dalla tipica scarsa ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.

MILANO Brera 1900-2000[43] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 5,28,013,418,023,027,330,028,824,117,310,36,16,418,128,717,217,6
T. min. media (°C) 0,01,65,49,013,316,919,418,915,610,55,31,31,09,218,410,59,8
Precipitazioni (mm) 534073831048572808712010675168260237313978
Giorni di pioggia 7691011107781010821302428103
Eliofania assoluta (ore al giorno) 1,93,44,95,96,88,19,28,16,24,22,21,92,45,98,54,25,2
Vento (direzione-m/s) NW
2,3
SE
2,4
SE
2,6
SE
2,8
SW
2,7
SW
2,6
SW
2,5
SE
2,4
E
2,3
E
2,3
SE
2,3
NW
2,2
2,32,72,52,32,4

Origine del nome

Panorama di Châteaumeillant, comune francese della regione del Centro-Valle della Loira, il cui nome ha la stessa etimologia di "Milano".

Nel toponimo latino Mediolanum, da cui deriva "Milano", i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto formato dalle parole medio e planum ("in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con planum divenuto lanum per influsso della lingua celtica. Indicativa è infatti la caduta della p- di inizio di parola, che è tipico delle lingue celtiche[44]). Vi sono state decine di Mediólanon (o varianti di questo nome) in tutta l'Europa celtica, tutte accomunate dalla medesima etimologia. Altra ipotesi vuole che Mediolanum significhino "luogo fra corsi d'acqua"[44], data la presenza dei fiumi Olona, Lambro e Seveso.

Secondo altri studiosi, come lo storico francese Henri Martin e il linguista Christian Guyonvarc, il significato del termine Mediolanum sarebbe invece "santuario centrale", con un richiamo all'ipotetica presenza di un importante luogo di culto celtico di riferimento per l'intera zona. La traduzione "pianura del centro" sarebbe, a parer loro, errata perché alcuni dei toponimi identici a questo riguardano località poste su alture[N 2][45]. Numerosi studiosi successivi considerano esatta tale tesi, che fu proposta per la prima volta proprio da Henri Martin nel XIX secolo[46].

Due sono i moderni insediamenti che con certezza si possono ricondurre alla comune derivazione etimologica di "Milano", Châteaumeillant e Mont-Miolant, mentre molti altri hanno l'origine del proprio nome simile a quello dell'antica Mediolanum. La tesi non è riconosciuta da tutti gli studiosi perché più località con tale nome ed etimologia si trovano nel medesimo territorio (in questo modo verrebbe meno la centralità assoluta di una località specifica, da cui avrebbe senso definire questo insediamento strettamente "in mezzo alla pianura"): tre per esempio sono nel territorio degli Ambiani, degli Allobrogi, degli Edui e dei Segusiavi, e due in quello dei Biturigi e degli Ausci.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Milano.

L'epoca celtica: la fondazione della città

Lo stesso argomento in dettaglio: Fondazione di Milano e Scrofa semilanuta.
Bassorilievo della scrofa semilanuta su un piedritto del Palazzo della Ragione di Milano, testimoniante le origini celtiche della città.

Milano fu fondata da una tribù celtica facente parte della tribù degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca all'inizio del VI secolo a.C.[12]. Tito Livio ricorda che la città venne fondata da Belloveso col nome di Mediolanium (la denominazione latina corrente sarà tuttavia Mediolanum).[47][48] Il termine è di origine sicuramente celtica, ma è tramandato solo da autori latini, tuttavia la forma originaria non doveva essere troppo dissimile da quella "latinizzata" che è stata tramandata, vista la notevole contiguità linguistica tra italico e celtico in ambito indeuropeo. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.

La carta di distribuzione dei ritrovamenti della prima età del ferro mostra che l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) occupava un'area di circa 12 ettari attorno al futuro foro romano di Milano (quindi nei pressi della moderna piazza San Sepolcro)[49]. Nel V secolo a.C. si assistette al declino dei centri golasecchiani posti lungo il corso del Ticino, probabilmente a vantaggio di una rete di traffici gravitante attorno al nuovo centro proto-urbano. Lo stanziamento celtico del IV secolo a.C. segna convenzionalmente il passaggio dalla prima alla tarda Età del ferro in Italia settentrionale. Gli Insubri si stanziarono nella piana tra Ticino e Oglio.

Secondo invece la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca medioevale da Bonvesin de la Riva[50] avvenne nel VI secolo a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica guidata da Belloveso che sconfisse gli Etruschi[51], che fino ad allora avevano dominato la zona.

Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata da Bernardino Corio nella sua Storia di Milano che l'attribuisce a Catone, Milano fu fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nell'Italia settentrionale. Plinio il Vecchio (23 - 79) nella sua Naturalis historia attribuisce invece direttamente ai Celti la fondazione della città, che in origine sarebbe stato solo un villaggio.

In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento golasecchiano, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e terra, cosa che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte di Polibio e Strabone.

L'epoca romana: Mediolanum

Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum.
L'antica Milano romana (Mediolanum) con le mura e le porte, il forum (piazza principale), il teatro, l'anfiteatro, il circo, il palazzo imperiale, la zecca, le terme Erculee, il mausoleo imperiale e le basiliche paleocristiane.
Le colonne di San Lorenzo e la statua di Costantino.

Dopo essere stata la più importante città degli Insubri, nel 222 a.C. venne conquistata dai Romani, in seguito a un aspro assedio posto dai Consoli Gneo Cornelio Scipione Calvo e Marco Claudio Marcello[13]. La conquista fu contrastata dalla discesa di Annibale al quale la popolazione locale si alleò. Fu solo nei primi anni del II secolo a.C. che gli Insubri e i confinanti Boi si assoggettarono alla dominazione romana.

Gli antichi Romani tramandarono il nome dell'antico insediamento insubre come Mediolanum, probabilmente un toponimo celtico che significa "paese in mezzo alla pianura"[48] oppure "luogo fra corsi d'acqua"[44], data la presenza dei fiumi Olona, Lambro e Seveso. Un'altra ipotesi etimologica si basa sul primo simbolo della città, la scrofa semilanuta (in medio lanum). La discussione tra le due etimologie è ancora aperta, estesa a una ventina di altre ipotesi.

La leggenda narra che, all'arrivo dei Romani, gli Insubri prelevarono le insegne auree della città, poste nel tempio di Minerva (identificazione di Belisama nell'interpretatio romana), per portarle al sicuro, probabilmente in zone collinari. L'importanza militare, politica ed economica portò Milano a essere riconosciuta municipium e poi colonia imperiale, fino a diventare capoluogo della Transpadana, capitale dell'Impero e residenza imperiale dal 286 al 402 d.C.

Dopo che Giulio Cesare aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani[52] con soldati mediolanensi, alla crescita dell'importanza militare si accompagnò il riconoscimento politico. Al momento della suddivisione dell'Impero romano effettuata da Diocleziano nel 286 (Tetrarchia), Milano divenne, con Treviri, capitale dell'Impero romano d'Occidente.

Milano nella Tavola Peutingeriana.

A Milano, nel 313 d.C. Costantino si accordò con Licinio per consentire, con l'Editto di Milano o Editto di Costantino, la pratica del culto cristiano. Subito si iniziarono a costruire numerose basiliche. Ecco cosa racconta Ausonio della Mediolanum del 380-390:

«A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e numerose sono le case nobili. La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi sono il circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a cuneo, i templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che prende il nome dalle terme Erculee. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro grandezza neppure l'accostamento a Roma

Nel periodo del vescovo Ambrogio e dell'imperatore Teodosio I, che dichiarò il Cristianesimo l'unica religione dell'impero con un suo editto, Milano fu il centro più influente della Chiesa d'Occidente[53] (qui Sant'Agostino si convertì al cristianesimo nel 386 e ricevette il battesimo l'anno seguente).

Età medievale

Un "Ambrosino", moneta milanese del 1300. Oggi la città premia con gli Ambrogini i cittadini benemeriti.
Mosaico bizantino ritraente Giustiniano I.
Raffigurazione della Battaglia di Legnano, importante per la risurrezione della città.
Milano all'epoca del Barbarossa.

Milano seguì poi le vicende della decadenza dell'edificio imperiale romano. Nel 402 d.C., dopo un lungo assedio, la città riuscì a respingere i Visigoti comandati dal re Alarico: dopo questi fatti l'imperatore Onorio prese la decisione di spostare la sede della capitale dell'impero da Milano a Ravenna[54]. Allo sfaldamento della società tardo-antica e alla conseguente crisi demografica, fece da contraltare il primo insediamento di un popolo germanico: quello degli Eruli di Odoacre.

Nel 493, I Goti guidati da Teodorico sconfissero Odoacre[54] che aveva deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo Augusto. La sempre più precaria situazione politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe, nel 539, la sua prima distruzione: l'imperatore romano d'Oriente Giustiniano I (527-565), deciso a riconquistare i territori imperiali d'occidente, attaccò il re goto Teodato inviando in Italia al comando delle sue truppe i generali Belisario e Narsete, dando inizio a quella che diventerà la lunga Guerra gotica. Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercé dei Goti di Uraia che la incendiarono e massacrarono la popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano ex capitale dell'Impero, dalla basilica ai templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle fiamme con tutta la città. Milano fu poi riconquistata (entro il 559) da Narsete, per opera di quest'ultimo ricostruita[N 3], e nel breve periodo bizantino potrebbe essere stata elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se ciò non è certo.[55]

Nel VI secolo, con la discesa dei Longobardi nella Pianura Padana, Milano subì saccheggi e spoliazioni durati diversi decenni[56], ai quali seguì un primo impulso di rinascita. Dall'entrata a Milano di re Alboino, nel 569, il ripopolamento di centri urbani e campagna assunse ritmi sostenuti, donando al territorio una struttura che esprimeva la sintesi dell'elemento romano e di quello germanico. Dai nuovi dominatori, l'Alta Italia prese il nome di Langobardia Maior (da qui poi il termine Lombardia) e Milano divenne uno dei centri preminenti del nuovo regno. Capitale del dominio longobardo era la vicina Pavia ma anche Milano rivestì, per un breve periodo, questa funzione sotto il regno di Agilulfo e Teodolinda e del loro figlio Adaloaldo, dal 604 circa al 626 circa. Agilulfo scelse simbolicamente l'antica metropoli di Milano per presentarsi come re di tutta l'Italia e non solo dei Longobardi, tanto per l'incoronazione quanto come sua capitale (la residenza estiva era nella vicina Monza) e si proclamò, secondo quanto iscritto su una corona votiva, Gratia Dei rex totius Italiae. Accanto alla rivendicazione dell'unità tra Longobardi e Latini, per la prima volta nella storia longobarda compariva un riferimento alla volontà divina nella legittimazione del re.[57]

Il regno longobardo finì nel 774 con la conquista di Pavia da parte di Carlo Magno che fatti prigionieri l'ultimo re Desiderio e la moglie, si proclamò Gratia Dei rex Francorum et Longobardorum e, nell'800, incoronato a Roma da Leone III, divenne il primo imperatore del Sacro Romano Impero, erede di quello romano d'Occidente.

L'importanza di Milano fu confermata quale sede di un conte imperiale e di un vescovo. Con la deposizione di Carlo il Grosso (887), viene meno la capacità di governo centrale e sono proprio conti e vescovi a esercitare il potere locale: la città evolve in libero comune estendendo la sua influenza su gran parte della Lombardia (XI secolo). L'accresciuta importanza e indipendenza portarono all'inevitabile scontro con l'Impero. Distrutta nell'aprile del 1162 da Federico I Barbarossa, rinacque dopo la vittoria della Lega Lombarda nella battaglia di Legnano del 29 maggio 1176.

Nel frattempo, Milano aveva scelto di autogovernarsi mediante dei Consoli. Tuttavia, anche per questioni di discordie interne, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, si passò al regime dei Podestà, che, nella speranza che fossero super partes, erano chiamati da altre città, quali: Brescia, Lodi, Piacenza, Bologna, Como, Vercelli, Bergamo, Mantova, Genova, Parma, Venezia, Modena, Cremona, Pavia, Reggio Emilia, Forlì[58]. Le provenienze, quindi, ricoprono la gran parte dell'Italia settenrionale, mentre la città più lontana da cui venne chiamato un Podestà risulta essere Forlì.

Lo stesso argomento in dettaglio: Consoli di Milano.

Ducato di Milano

Lo stesso argomento in dettaglio: Signoria di Milano.
Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Milano.
Il biscione presente nello stemma dei Visconti sull'Arcivescovado, è diventato uno dei simboli della città di Milano.

Nel tardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie della Torre (o Torriani) e Visconti per il possesso della città con il predominio di quest'ultima, che avrebbe lasciato il passo alla famiglia Sforza solo alla metà del XV secolo, all'alba del Rinascimento.[59]

Età moderna

Milano come appariva nel 1573, durante il governo di Filippo II.
L'ingresso a Milano di Napoleone, il 15 maggio 1796, dipinto da Giuseppe Pietro Bagetti.
La Torre del Filarete con lo stemma degli Sforza e la statua di Sant'Ambrogio.
Palazzo Reale di Milano.
Incoronazione di Napoleone Re d'Italia avvenuta nel Duomo.

Anche la Francia, però, avanzava diritti di successione sul ducato e Luigi XII[N 4] nel 1499 invase il ducato scacciandone Ludovico il Moro. Carlo V d'Asburgo in quanto imperatore del Sacro Romano Impero, vi intronò Francesco II Sforza che morì senza eredi nel 1535 e Carlo V, con "diploma imperiale" nominò duca il proprio figlio Filippo II.[N 5]

I diritti spagnoli sul ducato furono riconosciuti definitivamente con la pace di Cateau-Cambrésis (1559). La dominazione spagnola ha inizio con un lungo periodo di pace (1535-1620). Carlo V emana le Costitutiones Mediolanensis Dominii che lasciano al ducato un'ampia autonomia di governo, con l'unico vincolo di fedeltà al sovrano,[N 6] ma creano un pernicioso dualismo con gli uffici regi che non sarà mai completamente superato. Fa anche redigere l'estimo del Ducato[N 7], che dovrebbe consentire una migliore esazione fiscale: in realtà provoca resistenze nelle oligarchie che controllano il governo cittadino e ducale e nel clero, che non vogliono rinunciare a privilegi e immunità. Incomincia così un inasprimento fiscale che non cesserà che nel 1706.[60]

La devastante peste del 1629-1630 segnò profondamente la città e la sua cultura, tanto da essere stata in seguito ripresa dal Manzoni, sia ne I promessi sposi sia nella Storia della colonna infame, scritto d'alto pregio storico e sociale - sebbene poco conosciuto - nel quale il Manzoni propone una riflessione profonda sugli errori commessi dai giudici per arrivare a una sentenza di condanna per due dei presunti untori, abusando del loro potere.

Pochi sono i segni evidenti rimasti a Milano della dominazione spagnola: i bastioni, demoliti però tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo[N 8]; la chiesa barocca di San Giuseppe, in via Verdi, e il collegio Elvetico in via Senato[N 9]. Infine, la Darsena di Porta Ticinese, fatta scavare dal conte di Fuentes nel 1603.

Il XVIII secolo vide Milano passare dalla dominazione spagnola a quella austriaca che continuò fino all'epoca napoleonica, eccezion fatta per una parentesi di tre anni in cui la città passò sotto il controllo del Regno di Sardegna tra il 1733 e il 1736. Fu un periodo di rifiorimento culturale che conobbe l'opera di intellettuali come Pietro Verri, Cesare Beccaria e Paolo Frisi.

Con la morte di Carlo II di Spagna, dilagò la grande guerra per la successione. Il 24 settembre 1706 Eugenio di Savoia fu alle porte di Milano e il governatore spagnolo, il principe di Vaudémont, abbandonando precipitosamente la città la lasciò in balia della nuova dominazione austriaca. Seguì il governatore Massimiliano Carlo Alberto di Löwenstein-Wertheim-Rochefort che venne ricordato per aver ricostruito il teatro di corte distrutto in un incendio. L'Austria fu sovrana di Milano fino al 9 maggio 1796 data in cui l'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este lasciò la città a causa dell'arrivo di Napoleone impegnato nella campagna d'Italia.

Dal 1796 al 1797 Milano fu capitale della Repubblica Transpadana, dal 1797 al 1802 capitale della Repubblica Cisalpina, dal 1802 al 1805 capitale della Repubblica Italiana e dal 1805 al 1814 capitale del Regno Italico.

L'arrivo di Napoleone Bonaparte suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che videro in lui la realizzazione dei nuovi ideali rivoluzionari francesi tanto attesi durante il periodo conservatore degli Asburgo. L'esercito repubblicano entrò a Milano il 15 maggio e, dopo circa un anno di disordini di ispirazione giacobina, ne seguì la costituzione della Repubblica Cisalpina nel 1797. Essa tuttavia non ebbe vita facile perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel giacobinismo e non riuscì a opporre alcuna resistenza al ritorno degli austriaci nel 1799 che intrapresero una cieca repressione. Dopo la nomina di Napoleone a primo console, grazie alla vittoria sul campo di Marengo, Milano torna a essere il fulcro politico e culturale d'Italia, grazie alla fondazione del Regno d'Italia, con capitale proprio il capoluogo lombardo.

Età contemporanea

Rappresentazione di un episodio delle Cinque giornate.
Mappa di Milano nel 1860.
Panoramica di Milano nella seconda metà dell'Ottocento.
L'Alfa Romeo, un'industria simbolo per Milano tra le due guerre mondiali.
Piazza San Sepolcro nel 1919, Benito Mussolini fonda i Fasci italiani di combattimento.
Resti della Galleria Vittorio Emanuele II bombardata nel 1943.
Panzer IV, probabilmente Ausf.G, con cannone da 75 mm., tedesco presente in Piazza del Duomo nel 1943.
La zona compresa tra San Babila e Largo Augusto dopo un bombardamento aereo nel 1943.
I corpi di Benito Mussolini e di Claretta Petacci esposti in Piazzale Loreto nel 1945.

Alla caduta del Bonaparte, con il Congresso di Vienna (1815), Milano tornò sotto il dominio austriaco, non più come ducato, ma come capitale del neonato Regno Lombardo-Veneto,[N 10] e vi rimase fino al 1859 quando in seguito alla seconda guerra d'indipendenza, entrò a far parte del Regno di Sardegna che divenne Regno d'Italia dal 1861.

Dopo l'annessione di Roma allo Stato italiano e la sua trasformazione in capitale, per diverso tempo Milano venne qualificata con il titolo di Capitale morale; la definizione è attribuita da Ruggiero Bonghi come parola d'autore coniata negli anni in cui dirigeva La Perseveranza[61], e conobbe una certa diffusione sulla scia del successo della Fiera industriale del 1881[62][63]. Con essa si alludeva al carattere milanese dall'epoca decisamente più avanzato nell'industrializzazione e nella modernità[N 11].

Nel 1883[64] fu inaugurata a Milano, in via Santa Radegonda, la prima centrale elettrica d'Europa[65][N 12][66], la seconda al mondo dopo quella di New York[N 13]. La costruzione, guidata da Giuseppe Colombo, è ricordata su una colonna della via omonima da una targa posta successivamente da Luigi Dadda.

A cavallo del XIX e XX secolo, Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale e del terziario che la pose al centro delle vicende economiche del Paese. Fu sede dell'Esposizione universale del 1906[67], che celebrava l'apertura del Traforo del Sempione. Lo sforzo bellico durante la prima guerra mondiale fece registrare un forte sviluppo dell'industria non solo pesante, con conseguenti difficoltà nella riconversione postbellica; ciò si unì alla delusione per le molte aspettative di maggiore benessere e democrazia ingenerate, non solo in Italia, dalla propaganda per l'arruolamento: dapprima le tensioni sociali sfociarono in quello che gli storici chiamano il biennio rosso, in reazione al quale trovò nuova linfa il fascismo.

Milano, come aveva detto Gaetano Salvemini[68], una città che tende ad anticipare i fenomeni politici "Quello che oggi pensa Milano, domani lo penserà l'Italia".

Milano era, all'inizio del XX secolo, per la sua composizione sociale, una città a forte connotazione socialista: Filippo Turati[69] vi aveva fondato nel 1889 la Lega Socialista Milanese e fu tra i fondatori, nel 1892 del Partito Socialista Italiano. L'organo del partito, il quotidiano Avanti!, ebbe qui a partire dal 1911 la sua sede e Benito Mussolini ne fu uno dei direttori (1913-1914). Socialisti furono gli ultimi due sindaci eletti democraticamente, Emilio Caldara[70] nel 1914 e Angelo Filippetti[71] nel 1920.

Il 14 febbraio 1916, in piena guerra, Milano subì il primo bombardamento aereo della sua storia; due bombardieri da guerra, modello Etrich Taube, della Imperial-regia Aviazione austro-ungarica sganciarono numerose bombe nelle zone di Porta Romana e Porta Vittoria provocando 16 morti e circa 40 feriti. I due bombardieri si ritirano indisturbati alla base aerea di Gardolo (in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico), da dove erano partiti.[72]

Gli anni immediatamente successivi alla Grande Guerra furono densi di tensioni sociali culminate nel biennio rosso con scontri sanguinosi fra movimenti anarchici, operai e comunisti e il nascente movimento fascista di cui Milano fu la culla e che ne vide la fondazione il 23 marzo 1919 col nome di Movimento dei Fasci italiani di combattimento nella sala del Circolo dell'Alleanza Industriale in piazza San Sepolcro.[N 14] Nel 1926 il comune di Milano passò al sistema potestarile fascista con il chimico e accademico Ernesto Belloni, aderente al partito fin dalla fondazione e fautore di un grande attivismo nell'edilizia pubblica (ad esempio, con la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia), culminato già nel 1927 nella denuncia di diversi scandali finanziari a danno del comune stesso, che vide lievitare il proprio deficit e condannare al confino lo stesso Belloni. Il 12 aprile 1928 la città fu scossa dal grave attentato a Vittorio Emanuele III, in cui 20 persone rimasero uccise dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in attesa di assistere al passaggio del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione della Fiera Campionaria.

Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura dei Navigli, cambiando così radicalmente l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.

Durante la seconda guerra mondiale Milano registrò i più gravi bombardamenti aerei mai subiti da una grande città italiana. Nell'agosto del 1943 nell'arco di una settimana Milano subì numerose incursioni aeree, che distrussero un terzo dell'area edificata e colpirono il 50 per cento degli edifici, lasciando 150 000 persone senzatetto.[73] L'obiettivo del Bomber Command inglese era mettere in ginocchio il maggiore centro industriale, economico e finanziario del paese e costringere la nazione a uscire dalla guerra. La notte del 13 agosto furono infatti sganciati anche 220 000 spezzoni incendiari. A causa, però, delle condizioni climatiche tipicamente umide della Pianura Padana, dei materiali da costruzione utilizzati per gli edifici e dell'urbanistica della città, con i grandi viali a separare i quartieri, l'incendio non avvampò con la stessa facilità con cui si propagava nelle città tedesche[74]. Gli aerei sganciarono le bombe da quote molto elevate, colpendo a caso gli edifici del centro storico. Il Teatro alla Scala, Palazzo Marino, la Rinascente, la sede del Corriere della Sera, gli stabilimenti della Pirelli e della Breda vennero pesantemente bombardati mentre la Galleria Vittorio Emanuele fu scoperchiata. Il Duomo fu risparmiato nonostante il crollo di decine di statue. Colpiti pure il Castello Sforzesco, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, Palazzo Reale, la Pinacoteca Ambrosiana e l'ospedale Fatebenefratelli. I tram e le filovie erano inutilizzabili. Oltre 500 000 persone furono costrette a lasciare la città, di cui 250 000 senza tetto. Tragica fu la strage dei 184 bambini della scuola elementare di Gorla, il 20 ottobre 1944. Diciassette aerei del 451º Bomb Group, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché fuori rotta, sganciarono 170 bombe da duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola mentre i bambini, gli insegnanti e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime[75].

Il 29 aprile 1945 i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti in Piazzale Loreto. I gerarchi erano stati fucilati da un gruppo di partigiani comandati da Walter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e colpire i corpi ricoprendoli di sangue e sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e partigiani i cadaveri furono sottratti all'ira della folla e appesi " a testa in giù" sulla pensilina del distributore presente nella piazza.[76]

Il secondo dopoguerra

Palazzo Mezzanotte sede della Borsa Italiana.
Funerali delle vittime della strage di piazza Fontana nel 1969.
File:Milano skyline 02.jpg
Foto aerea dei grattacieli di Porta Nuova in costruzione, 2012.

Città emblema della Resistenza (il 25 aprile, festa nazionale della Liberazione, ricorda l'insurrezione generale partigiana del 25 aprile 1945 che ha portato alla liberazione della città), fu, nel secondo dopoguerra, dopo la fine del regno sabaudo (1946), uno dei motori della ricostruzione industriale e culturale dell'Italia repubblicana.

A Milano si svolsero alcuni dei maggiori scontri del '68 italiano e qui ci fu il primo episodio della cosiddetta Strategia della tensione (il 12 dicembre 1969 con la strage di piazza Fontana). Dalla fine degli anni ottanta la città venne spesso ricordata come "Milano da bere", denominazione derivante da uno slogan pubblicitario diventato simbolo di un'epoca in cui essa e l'intera nazione potevano godere di un benessere diffuso[77].

Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al governo della classe dirigente milanese del PSI - guidata da Bettino Craxi - al governo nazionale, poi con lo scandalo di Tangentopoli[78], poi ancora con l'ascesa dell'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, a guida di una coalizione di centrodestra[79].

Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale sia all'interno dell'Unione europea sia a livello internazionale oltre che essere il maggior polo Italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede della Borsa valori (in Piazza Affari), gestita da Borsa Italiana S.p.A, uno dei più importanti centri finanziari d'Europa ed è un grande polo di attrazione per le sedi amministrative di decine di multinazionali[80]. È uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È sede del polo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa[81].

Dopo l'assegnazione ufficiale da parte del Bie (Bureau International des Expositions) il 31 marzo 2008, dal 1º maggio al 31 ottobre 2015 la città ha ospitato l'Expo 2015, sul tema dell'alimentazione.

La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del Globalization and World Cities Study Group dell'Università di Loughborough, dove nel 2004 è stata classificata come incipient global city insieme ad Amsterdam, Boston, Chicago, Madrid, Mosca e Toronto[82].

Simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma e gonfalone di Milano e Bandiera di Milano.

«1. Il gonfalone storico, insignito della medaglia d'oro della Resistenza, e raffigurante Sant'Ambrogio, vescovo eletto dal popolo, è il gonfalone di Milano.
2. Lo stemma della Città di Milano è araldicamente così descritto: d'argento (bianco) alla croce di rosso, cimato di corona turrita (un cerchio d'oro aperto da otto pusterle), e circondato ai lati nella parte inferiore da fronde verdi di alloro e di quercia annodate con un nastro tricolore.
3. La bandiera del Comune di Milano è costituita da una croce rossa su sfondo bianco.»

Stemma del comune di Milano
Logo del comune di Milano con lo stemma stilizzato
La bandiera di Milano. Riprende fedelmente il vessillo del Ducato di Milano, che fu usato dal 1395 al 1797

Lo stemma del Comune di Milano è costituito da uno scudo sannitico di color argento (bianco) su cui è sovrapposta una croce di San Giorgio rossa. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di alloro e uno di quercia, legati insieme da un nastro tricolore. Lo scudo, che è timbrato da una corona turrita colore oro o nero, simbolo del titolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 19 marzo 1934, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato. La prima testimonianza dello stemma di Milano nella forma attuale di cui si abbia memoria è del XIV secolo e si trovava sull'arca di Azzone Visconti presente nella chiesa di San Gottardo in Corte, ora perduta, dove era raffigurato sant'Ambrogio portante il vessillo bianco con la croce rossa[84].

La più antica testimonianza scritta che cita la croce rossa su campo bianco di Milano è datata 1155: essa è riportata su una lettera spedita dai tortonesi ai consoli di Milano, dove si menziona la bandiera di Milano[85]. Su questo documento la bandiera di Milano è descritta come un vessillo bianco su cui è posizionata una croce rossa dalla forma a "patente", ovvero una croce con le braccia che si allargano alle estremità[85].

Il debutto della croce di San Giorgio su campo bianco sullo stemma cittadino fu quindi successivo alla prima comparsa di questo simbolo di Milano su una bandiera: fu proprio la croce rossa su campo bianco presente sul vessillo di Milano a ispirare poi il soggetto dello stemma cittadino[85]. All'epoca la croce rossa in campo bianco costituiva solo il Vexillum publicum del comune, esistendo anche il Vexillum civitas (biscione azzurro in campo bianco, divenuto poi stemma dei Visconti e del Ducato di Milano), ovvero lo stendardo legato alla famiglia regnante su Milano, e il Vexillum populus (con l'effigie di sant'Ambrogio, vescovo di Milano), cioè lo stendardo del popolo[86].

In particolare, la bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella poi usata dal Ducato di Milano dal 1395 al 1797, ovvero un vessillo bianco con una croce di San Giorgio di colore rosso[87] La trasformazione della croce a "patente" in croce di San Giorgio sulla bandiera di Milano avvenne dopo il 1190 quando molte città e nazioni europee, tra cui Londra e l'Inghilterra, chiesero e ottennero la possibilità di utilizzare la bandiera (genovese) crociata per ottenere la protezione delle loro navi da parte della flotta genovese dislocata nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero dai numerosi attacchi di pirateria; per questo privilegio il re d'Inghilterra corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un tributo annuale[88]. Quindi solo dal XIII secolo la bandiera di Milano ha assunto la sua forma definitiva, ovvero una croce di San Giorgio rossa su campo bianco, abbandonando la primigenia forma a "patente"[85].

Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore del gonfalone di Milano, che è custodito all'interno di Palazzo Marino, municipio della città, nella Sala dell'Alessi.

Il primo gonfalone della città di Milano è stato un arazzo realizzato intorno al 1565 dai ricamatori Scipione Delfinone e Camillo Pusterla su disegno di Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Meda. Venne benedetto da Carlo Borromeo e portato per la prima volta in processione per la festa di Pentecoste il 2 giugno 1566. Restaurato una ventina di volte nei successivi trecento anni è custodito all'interno del Castello sforzesco, nella Sala del Gonfalone[89]. Misura 5,2 m di altezza per 3,57 di larghezza. Esso raffigura, al centro, sant'Ambrogio, munito di una sferza, in atto di cacciare gli Ariani; al di sotto vi sono riportati gli stemmi dei sei sestieri di Milano e per tre volte lo stemma della città. Ai lati, sono invece raffigurati episodi della vita di sant'Ambrogio. Una sua copia, che è custodita a Palazzo Marino, nella Sala dell'Alessi, viene esibita nelle ricorrenze ufficiali più importanti per rappresentare la città di Milano.

Altri simboli di Milano sono:

La Madonnina, statua presente sulla sommità del Duomo di Milano.
(LMO)

«[...] O mia bela Madonina,
che te brillet de lontan,
tuta d'ora e piscinina,
ti te dominet Milan.
Sota a ti se viv la vita,
se sta mai con i man in man [...]»

(IT)

«[...] O mia bella Madonnina,
che brilli da lontano,
tutta d'oro e piccolina,
tu domini Milano.
Sotto di te si vive la vita,
non si sta mai con le mani in mano [...]»

  • Il biscione (in dialetto milanese el bisson), ritratto nell'atto di ingoiare o proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo nudo[N 15] e sovrastato da una corona d'oro[N 16], fu il simbolo del casato dei Visconti, Signori e poi Duchi di Milano tra XIII e XV secolo. Il biscione fu in seguito ripreso dagli Sforza, dinastia che dominò Milano nel XV e nel XVI secolo, rimanendo poi uno dei simboli più celebri della città di Milano. Il biscione è stato inserito, tra i tanti usi moderni, nel logo della casa automobilistica italiana Alfa Romeo, che è stata fondata a Milano nel 1910. "La bissa", altro appellativo dialettale dato dai milanesi al "biscione", è uno dei simboli dell'Inter, squadra di calcio milanese, ed è stato ripreso dalla società Fininvest, fondata nel 1978 da Silvio Berlusconi: in quest'ultimo caso la rappresentazione del fanciullo è stata "addolcita" sostituendo quest'ultimo con un fiore uscente dalla bocca del serpente, il tutto molto stilizzato.
  • Meneghino, maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e tradizionale di "Baltramm de Gaggian". Il nome viene talvolta usato, a mo' di aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione culturale Famiglia meneghina)[91].

Onorificenze

l gonfalone di Milano è decorato da due onorificenze. Milano è stata la prima, tra le ventisette città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale", a essere insignita da questa onorificenza per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo risorgimentale (inteso dalla Casa regnante dei Savoia, che concesse a Milano questa onorificenza, come il periodo compreso fra il 1848 e il 1918)[92].

Il capoluogo lombardo è anche tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione; in particolare è insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti della sua popolazione e per la sua attività nella Resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale[93].

Le motivazioni della concessione delle due onorificenze sono:

Medaglia alle città benemerite del Risorgimento nazionale - nastrino per uniforme ordinaria
«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza milanese nelle cinque giornate del 1848. L'insurrezione popolare milanese divampò il 18 marzo 1848, alla notizia della rivoluzione a Vienna e dell'insurrezione di Venezia. Il 23 gli insorti costrinsero il maresciallo Radetzki ad abbandonare la città e a ritirarsi verso Verona. Fra gli insorti si contarono circa trecento morti.»
— Roma, 18 marzo 1898
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nelle epiche "Cinque Giornate", insorgendo e scacciando dalle sue mura un esercito potentemente armato, dimostrò quanto valga contro la tirannide l'impeto popolare sorretto da sete inestinguibile di giustizia, di libertà, di indipendenza. Presente con i suoi martiri ed i suoi eroi nelle congiure mazziniane e nelle battaglie del primo Risorgimento, negli anni dal 1943 al 1945, pur mutilata ed insanguinata dalle offese belliche, oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un'implacabile lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi figli migliori, e lo travolse infine nell'insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945. Mirabile esempio di virtù civiche e guerriere che la Repubblica onora. 18-22 marzo 1848, 6 febbraio 1853, 9 settembre 1943, 25 aprile 1945.»
— Roma, 15 marzo 1948

Monumenti e luoghi d'interesse

L'ultima cena di Leonardo da Vinci

Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Milano si trova nel centro storico, che deve il suo aspetto attuale a numerosi rimaneggiamenti urbanistici effettuati tra l'unità d'Italia e il primo dopoguerra[94].

Il monumento simbolo della città è la cattedrale di Santa Maria Nascente, più conosciuta con il nome di Duomo di Milano, situata nell'omonima piazza, centro della vita economica e culturale cittadina. A breve distanza si trova il settecentesco Teatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi al mondo[95]. A collegare Piazza della Scala e Piazza del Duomo è la galleria Vittorio Emanuele II, un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stile eclettico.

La Galleria Vittorio Emanuele II di sera

Altro monumento simbolo di Milano è il Castello Sforzesco, originariamente concepito come struttura esclusivamente militare, fu poi ridisegnato come elegante corte per i signori della città[96]. Poco lontano si trovano la basilica di Sant'Ambrogio, considerata la seconda chiesa più importante della città[97], e il complesso ospitante la chiesa di Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo leonardesco, dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO[98]. Altro sito di notevole interesse artistico è il Cimitero monumentale, che ospita le tombe dei cittadini milanesi più illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la Stazione Centrale, costruita in uno stile che unisce la maestosità delle strutture fasciste a decorazioni in stile liberty[99], e lo stadio Giuseppe Meazza, chiamato La Scala del calcio[100].

La città inoltre è ricca di musei e gallerie d'arte; il più famoso è certamente la pinacoteca di Brera che assieme al museo Poldi Pezzoli e alla pinacoteca Ambrosiana costituisce la rete delle più famose gallerie d'arte milanesi. Un altro notevole circuito di musei è formato dalle case museo milanesi. La Triennale di Milano, sede di esposizioni di arte moderna[101], forma con il PAC le sedi espositive per l'arte moderna a Milano. A questi vanno aggiunti i musei a carattere scientifico, il Planetario di Milano e l'Osservatorio astronomico di Brera, nonché le decine di musei minori, come i musei del Castello Sforzesco.

Architetture religiose

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Milano.
Duomo di Milano, simbolo della città.

Milano è ricca di antiche chiese di grande importanza, tra le quali la più celebre è certamente il Duomo, cattedrale gotica divenuta nel mondo simbolo della città. Il capoluogo lombardo ospita però molti altri edifici religiosi di grande valore storico e artistico e tra questi in particolare sono da ricordare le quattro basiliche paleocristiane: Sant'Ambrogio, considerata da sempre il massimo esempio dell'architettura romanica lombarda[102], è certamente uno dei più antichi monumenti dell'arte cristiana, la Basilica di San Lorenzo, edificio a pianta centrale bizantino conosciuto anche per la vicinanza con le famose colonne, San Nazaro e San Simpliciano, legate come le precedenti alla figura del vescovo Ambrogio.

La basilica di Sant'Ambrogio, seconda chiesa per importanza della città.

Il centro storico milanese ospita inoltre la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, contenente un celebre ciclo di affreschi di autori quali Bernardino Luini e Simone Peterzano[103] tale da essere definita la cappella sistina lombarda[104], la chiesa di Sant'Antonio Abate, riedificata alla fine del XVI secolo secondo i canoni della controriforma e sede di opere di Giulio Cesare Procaccini e del Cerano; la barocca chiesa di Sant'Alessandro si affaccia invece su una delle piazze meglio conservate della Milano precedente agli interventi ricostruttivi postbellici[105].

La chiesa di San Giuseppe, a poca distanza dal Teatro alla Scala, è considerata il primo edificio genuinamente barocco della città[106], mentre Santa Maria presso San Satiro rimane celebre per il finto coro progettato da Bramante tramite la tecnica del trompe-l'œil[107]; sono da ricordare la Chiesa di San Marco e la Basilica di Sant'Eustorgio, che ospita la cappella Portinari, considerata uno dei capolavori del Rinascimento lombardo[108]. Celebre in tutto il mondo è la chiesa di Santa Maria delle Grazie, inclusa con il Cenacolo Vinciano nell'elenco dei patrimoni dell'umanità redatto dall'UNESCO[98].

Esternamente all'area urbana sorgono due importanti complessi monastici: la Certosa di Garegnano con i suoi importanti affreschi opera di Simone Peterzano e l'Abbazia di Chiaravalle, uno dei primi esempi di gotico in Italia[109]. Di grande rilevanza artistica è inoltre il Cimitero monumentale con il proprio famedio, ricchissimo di sculture funerarie di varie epoche e stili.[110]

Architetture civili

Lo stesso argomento in dettaglio: Ville e palazzi di Milano.
File:Банка на Италија.jpg
Il Palazzo della Banca d'Italia
Il Palazzo della ex Banca Commerciale Italiana ora Intesa Sanpaolo

Il centro di Milano è ricco di palazzi, costruiti soprattutto nei secoli XVII e XVIII come dimore private delle maggiori famiglie della città; gli stili architettonici rappresentati nel centro cittadino sono moltissimi, dal neogotico, barocco ed eclettico sino al liberty e al razionalismo del dopoguerra. La storia degli edifici civili milanesi si estende però fino ai giorni nostri, comprendendo le numerose architetture moderne caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.

Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla mancanza di una corte all'interno della città a partire dal XVI secolo, quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi pubblici, infatti, vanno ricordati solo il medievale Palazzo della Ragione (inserito nel complesso di piazza Mercanti) e il successivo Palazzo Reale, per secoli sede rappresentativa del governo della città[N 17]; dopo la costruzione del Castello Sforzesco, evidentemente catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione pubblica sino al 2010, quando fu inaugurato Palazzo Lombardia[111]. Maggiore importanza avevano le dimore private, fra le quali vanno ricordati Palazzo Marino (ora sede dell'Amministrazione Comunale), Palazzo Litta, Palazzo Belgioioso. Interi quartieri, come quello intorno a via Monte Napoleone o a Corso Venezia, sono composti di palazzi nobiliari in stile neoclassico[112].

Architetture militari

Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Milano.
Castello Sforzesco.
Arco della Pace.

Le mura di Milano si sono evolute negli anni con la città: dal primo nucleo romano, si passa alla cinta medievale, per finire con l'ultima cinta più esterna, più conosciuta come "mura spagnole". Delle mura romane rimangono solo delle rovine; delle mura medievali rimangono dei rarissimi tratti scoperti che sopravvissero alla conversione delle mura in abitazioni una volta costruite le mura spagnole, all'epoca della loro costruzione le più estese d'Europa[113], abbattute per gran parte fra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento per ragioni viabilistiche[114].

Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro, restano a ricordare le cinte murarie alcune delle porte urbiche sulla cinta medievale, come Porta Nuova e porta Ticinese, mentre sulla cinta esterna le porte sono state quasi tutte conservate: dalla manierista Porta Romana, le rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni in stile neoclassico.

L'architettura militare più imponente è il Castello Sforzesco[115], architettura militare convertita nel rinascimento a elegante corte da partedei duchi di Milano: la fortezza era comunque tra le maggiori dell'epoca, tanto che il castello non fu mai espugnato in battaglia, bensì ogni volta grazie al tradimento del castellano. Usato esclusivamente come caserma militare dai governi stranieri, fu restaurato e trasformato a fine Ottocento in un grande complesso museale, e ornato dai giardini dell'omonima piazza e dal Parco Sempione.

Aree naturali

Lo stesso argomento in dettaglio: Parchi di Milano.
I Giardini pubblici Indro Montanelli.

Tre sono i parchi urbani storici della città: i Giardini pubblici (oggi dedicati a Indro Montanelli), il Parco Sempione e il Parco Ravizza. Fino agli anni trenta del XX secolo il centro storico era ricco di giardini privati, oggi molto ridotti e sostituiti da lottizzazioni residenziali[N 18]. Altri parchi urbani di medie dimensioni, di realizzazione più recente, sono il Parco delle Basiliche, il Parco Don Giussani[N 19], il Parco Vittorio Formentano[N 20].

Parchi di estensione maggiore si trovano fuori dall'area edificata: il Parco Lambro, il Parco Forlanini, il Parco delle Cave, il "Boscoincittà" e il Parco di Trenno.

Parco Sempione.

Per la sua particolarità, si segnala il "Monte Stella", ricavato dalle macerie degli edifici bombardati nella seconda guerra mondiale[116].

Nella zona nord del territorio comunale è posto il Parco Nord, a carattere sovracomunale[N 21]. Un'ampia parte del territorio, a est, sud e ovest, è invece compresa nel Parco agricolo Sud Milano, una vasta area a carattere naturalistico e agricolo che circonda la città dai tre lati[117]

A est della città, presso l'Aeroporto di Linate, nel territorio dei comuni di Segrate e Peschiera Borromeo, si trova l'Idroscalo, un vasto bacino artificiale scavato nel 1928-1930 per l'ammaraggio e il decollo degli idrovolanti, e riconvertito già nel 1934 ad area per gare e attività sportive e uso balneare pubblico. Molto frequentato nei mesi estivi, l'Idroscalo è un po' "il mare dei milanesi"[118]. Nell'arco dell'anno l'area viene ancora utilizzata per manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.

Società

Popolazione

Evoluzione demografica

Al momento dell'unità d'Italia Milano era già il secondo comune italiano per numero di abitanti[119]. Successivamente, secondo il censimento del 1931, sottrasse a Napoli il primo posto, per poi cederlo a Roma (1936)[119]. Nel dopoguerra fu interessata da un fortissimo flusso migratorio da tutte le regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di 1 743 427 abitanti al 31 dicembre 1973[120] Successivamente l'area milanese ha conosciuto un forte fenomeno di suburbanizzazione, dato dal trasferimento di molti abitanti verso i comuni della città metropolitana. La popolazione residente al 30 settembre 2014 è di 1 332 516 abitanti.

La popolazione storica è indicata senza considerare i Corpi Santi: si evidenza l'incidenza della peste del 1630 sulla popolazione cittadina.

Popolazione storica (migliaia)[121][122][123]

Abitanti censiti (migliaia)[124]

Etnie e minoranze straniere

Via Paolo Sarpi situata nel Quartiere cinese

Secondo l'ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 254 522 persone pari al 18,9% della popolazione.[125] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[125]

Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV rapporto sull'immigrazione straniera in provincia di Milano del 2013, sarebbero 23 700.[126]

Inoltre nella città si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in particolare il caso della comunità cinese, insediata da decenni nell'area fra le vie Canonica (a ridosso dei bastioni di porta Volta) e Paolo Sarpi, interna a corso Sempione, colloquialmente nota come Chinatown[127].

Religione

Il Palazzo Arcivescovile in piazza Fontana.

La prima confessione religiosa a Milano è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto Milano segue un proprio rito, chiamato rito ambrosiano e che deriva dalla tradizione che si è stratificata nella liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel corso dei secoli sia per l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione della liturgia, ovvero in corrispondenza del Concilio di Trento, regnava un papa milanese, Pio IV, e perché l'anima del Concilio fu san Carlo Borromeo vescovo di Milano e nipote di Pio IV.[128]

La seconda comunità religiosa è quella musulmana, che si ritrova in moschee come quella di Viale Jenner (vedi UCOII) e quella di Segrate (vedi Moschea di Segrate), che si trova in realtà sul territorio del comune di Milano, anche se in un suo punto estremo.

Da tempo a Milano esistono degli edifici di culto per protestanti, come la Chiesa Valdese in via Francesco Sforza[129], la Chiesa Evangelica delle Assemblee di Dio in Via delle Forze Armate, ortodossi, quali la chiesa rumena di via De Amicis, il tempio di via Giulini che fa capo al patriarcato di Mosca[130], la Chiesa ortodossa bulgara[131].

Milano è sede anche della seconda comunità ebraica italiana per numero di fedeli[132], almeno 7000, seconda solamente alla comunità ebraica di Roma.

A Milano fa capo anche la comunità Armena più importante d'Italia,[133][134][135] presente sia con la chiesa armeno-cattolica sia con la chiesa apostolica armena.

Dal 1978 è presente anche la comunità di Scientology con una sede principale nella zona 9, in viale Fulvio Testi.[136]

Istituzioni, enti e associazioni

Ospedale Niguarda Ca' Granda.

Il primo ospedale che si ricorda è quello del Brolo, non il primo in assoluto, ma al servizio dell'intera città: era il 1158, quattro anni prima della resa al Barbarossa, e funzionò per oltre tre secoli. Cedette il suo ruolo primario dopo il 1456[137] alla Ca' Granda che divenne, per incorporazioni di altre opere benefiche, per lasciti e donazioni, una delle più importanti istituzioni milanesi. L'antica denominazione è ancora portata dall'ospedale di Niguarda.

Attualmente il sistema sanitario a Milano, come in tutto il paese, non dipende più dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite le aziende sanitarie locali. Il sito ufficiale della regione Lombardia[138] registra a Milano 31 ospedali, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono a 360° le patologie previste dai protocolli nazionali e a essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. La sanità lombarda è tra quelle "virtuose", che non hanno cioè deficit di bilancio. Tra gli ospedali sono diversi quelli che appartengono alla categoria degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, IRCCS[139]. Ricordiamo l'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta e la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Europeo di Oncologia, l'Istituto ortopedico Gaetano Pini e il Centro cardiologico Monzino tra quelli specialistici. L'Ospedale Maggiore di Milano, l'Ospedale Niguarda Ca' Granda, l'Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico e l'Istituto scientifico universitario San Raffaele tra quelli a indirizzo generale.

Ospedale San Raffaele.

Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la filantropia milanese si è fatta carico, nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: la Baggina, i Martinitt e le Stelline: caratteristica delle tre iniziative era il fatto che i beneficati dovessero, nelle loro possibilità, praticare o imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema, si riallacciano le numerose iniziative per l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti e mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione. Un importante ruolo filantropico è anche svolto dalla Fondazione Cariplo.

Milano è sede di numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che hanno uffici legali o operativi nella città e che operano a livello internazionale.

Comunità omosessuali

Milano (con associazioni, circoli, gruppi e servizi rivolti agli omosessuali), ha un fiorente mercato di settore di oltre 50 locali per divertimento o svago per il solo pubblico omosessuale o friendly (frequentati da omosex e etero), agenzie di viaggio, librerie, luoghi di incontro, gruppi culturali e sportivi, associazioni e servizi rivolti non solo agli omosessuali residenti, ma anche al turismo LGBT.[140][141]

Qualità della vita

Anno Qualità della vita (Sole 24 Ore) Qualità della vita (Italia Oggi) Rapporto ecosistema urbano (Legambiente)
2008 20º (-14) 31º (-2) 58º (+4)
2009 19º (+1) 54º (-23) 49º (+9)
2010 21º (-2) 49º (+6) 63º (-14)
2011 19° (+2) 46° (+3) 52° (+11)
2012 17° (+2) 39° (+7) 47° (+5)
2013 10° (+7) 37° (+2) 57° (-10)
2014 (+2) 36°(+1) 62° (-5)
2015 (+6) 49°(-13) 51° (+9)
2016 (+0) 56°(-7) 73° (-22)

Ambiente, acqua e aria a Milano

L'Idroscalo di Milano

Tra le peggiori città europee per qualità dell'aria[142][143]: anche se la concentrazione di inquinanti in atmosfera (in particolare diossido di zolfo, diossido di azoto, PM10) è in costante diminuzione negli ultimi anni[senza fonte] , non sono ancora stati raggiunti i valori obiettivo.[144] A questo trend decrescente hanno probabilmente contribuito le 10 000 auto in meno immatricolate (716 000) e i 3,6 milioni in meno di entrate in città, frutto della crisi e delle politiche per la mobilità. Il trasporto pubblico, infatti, nel 2013 ha registrato circa 1,7 milioni di passeggeri giornalieri, 7,5 in più rispetto al 2011[145].

La descrizione climatica della città ha messo in luce come spesso si creino condizioni per il ristagno atmosferico; se a ciò si aggiunge l'estensione della conurbazione, l'intensità del traffico, e per i mesi invernali la diffusione "puntiforme" degli impianti di riscaldamento domestico, si ha il quadro complessivo per cui il capoluogo ambrosiano registra per molti giorni all'anno condizioni al limite del blocco del traffico.[146] Negli anni più recenti sono stati assunti provvedimenti indirizzati soprattutto a scoraggiare il pendolarismo dei mezzi privati (Ecopass,[147] sosta a pagamento mattutina anche in periferia, oltre alla nuova "area C")[148][149] e i frequenti blocchi della circolazione, soprattutto festivi, imposti a un'area più estesa di quella del capoluogo.[N 22]

Il provvedimento Area C è valso a Milano il prestigioso premio Transport Achievement Award 2014 dell'OCSE per i risultati che Area C ha conseguito: il traffico in centro si è ridotto di circa il 30% (del 7% nel resto della città), si è verificato un calo della domanda di sosta del 10% e un aumento della produttività per quel che riguarda la consegna merci del 10%. Inoltre sono calati gli incidenti del 26% in centro, si sono ridotte le emissioni inquinanti (-10% PM10 e -35% CO2) e sono aumentate sia la velocità dei mezzi di trasporto pubblico (+6,9% autobus e +4,1% tram) sia l'utilizzo di veicoli a basse emissioni (dal 9,6% del totale al 16,6%)[150]. Milano è ai vertici in Europa per quel che riguarda la raccolta differenziata. In un quadro complessivo di riduzione dei rifiuti urbani (-2,66%), sono 149 i chilogrammi per abitante di differenziata che vengono recuperati, a fronte dei 123 di Vienna, dei 117 di Monaco, dei 105 di Berlino e dei 76 di Parigi.[151]

L'abbondanza d'acqua a Milano ha provocato due ritardi storici di non poco conto: fu una delle ultime grandi città europee a dotarsi di un acquedotto (1888)[152] e l'ultima di un sistema di fognatura e, più tardi, di depurazione delle acque.[153] Progettati entrambi dall'ingegner Felice Poggi, entrarono in funzione rispettivamente negli anni successivi al 1890 e al 1888. Per l'acqua potabile, Milano (caso abbastanza raro) si approvvigiona, con risultati quantitativi e qualitativi di ottimo livello, esclusivamente sulla propria falda e per lo smaltimento si è affidata, sino alle soglie del duemila, al deflusso nel sistema irriguo di origine medievale, praticando una sorta di "depurazione biologica" ante litteram.

Un sistema di tre depuratori a sud della città (Peschiera Borromeo, Milano Nosedo, Milano San Rocco) realizzato tra il 2000 e il 2005[154] rilascia solo acque trattate e depurate con i limiti previsti dalle norme nazionali e comunitarie.[155]

Leggende popolari

Fantasmi

Tra le leggende meneghine, si segnala lo spettro della cosiddetta Dama Nera: nelle sere di nebbia, quando Parco Sempione è ormai deserto, capiterebbe di sentire odore di violette e apparirebbe la figura spettrale della dama vestita di un lungo abito nero e velata in viso. La donna una volta giunta a pochi centimetri dell'avventore gli porge la mano gelida: chi la raccoglie viene trascinato in sentieri nascosti del parco, dentro una nebbia sempre più fitta, fino a raggiungere una grande villa. All'interno di tale villa la Dama si concede all'avventore, solo dopo l'uomo trova il coraggio di alzare il velo, scoprendo così un teschio con le orbite vuote. La scoperta tremenda fa fuggire tutti gli uomini dalla Dama in nero, che mai cerca di trattenerli, sapendo che sarebbero sempre tornati a cercarla. Secondo la famosa leggenda tutti gli uomini vittima della Dama perdono il senno e conoscono un amore così forte da portarli alla follia, trascorrendo la loro vita a cercare di ritrovare la grande villa in cui avevano ballato con la Dama oscura[156].

Altre leggende narrano la storia di processioni di anime disperate, queste riconosciute come spettri dei catari, bruciati vivi in Corso Monforte perché considerati eretici. Troviamo leggende di donne bruciate vive considerate streghe, antichi uomini malvagi che nel passato si aggiravano tra le vie milanesi o infine del fantasma dell'Opera che perseguita presso il teatro della Scala chiunque si rechi ad assistere agli spettacoli senza intendersi di musica lirica[157].

La Colonna del Diavolo di Sant'Ambrogio

La Colonna del Diavolo di Sant'Ambrogio

Appena fuori dalla Basilica di Sant'Ambrogio, sul suo lato sinistro, si trova una colonna di epoca romana. La leggenda vuole che Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano nel IV secolo, fosse alle prese con i molteplici tentativi del Diavolo di farlo cadere in tentazione. Esasperato dai suoi continui fallimenti, Satana provò infine a trafiggere il Santo con le corna, mancando però il bersaglio e finendo per conficcarsi nella colonna. Dopo aver provato per lungo tempo a liberarsi, si trasformò in zolfo e scomparve. Per questa ragione, secondo la tradizione, avvicinandosi ai fori si sentirebbe odore di zolfo, mentre appoggiandoci sopra l'orecchio si può sentire il rumore dello Stige, il fiume dell'Inferno. Non solo: la notte prima della domenica di Pasqua, si può vedere un carro, guidato da Satana in persona e diretto negli Inferi, che conduce le anime dei dannati destinate a passare l'eternità all'Inferno. Nel quarto secolo la zona dove ora sorge la basilica era un cimitero[158].

Cultura

Istruzione

Biblioteche e archivi

Facciata della Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani.
Biblioteca Ambrosiana.

La tradizione bibliotecaria di Milano si rispecchia nelle sue tre storiche biblioteche, la veneranda Ambrosiana, la nazionale braidense e la Biblioteca Trivulziana, che conserva il Codice Trivulziano di Leonardo da Vinci.

L'Ambrosiana, fondata nel 1607 dal cardinale Federico Borromeo[159], fu anche la prima biblioteca in Italia a essere stata aperta e resa fruibile al pubblico; conserva un patrimonio notevole di codici miniati e il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci[160]. La Braidense, voluta nel 1770 da Maria Teresa d'Austria[N 23], fu pensata per equilibrare con un vasto numero di libri a stampa la grande quantità di manoscritti dell'Ambrosiana. È tra le maggiori in Italia e il suo sistema di informatizzazione tra i più avanzati[161]. Nel 1935 nasce invece la biblioteca civica, dall'acquisto di una delle più rinomate raccolte private, quella della famiglia Trivulzio, che risale alla metà del XVIII secolo e che viene abbinata ai fondi archivistici comunali dal 1385 al 1927. Nel 1890 viene istituita la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani[162], sede principale del sistema bibliotecario di Milano che si articola in ventiquattro punti di prestito e lettura situati in altrettanti quartieri della città[163]. Ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, conserva un patrimonio librario di circa 1 200 000 volumi e un'importante raccolta di quotidiani e periodici[159][164].

Da ricordare l'Archivio di Stato[165], anch'esso voluto da Maria Teresa d'Austria[166], che annovera tra le sue 150 000 pergamene la più antica conservata in Italia, datata 12 maggio 721, e la maggiore raccolta nazionale di documenti sugli Stati preunitari[167].

Fra le biblioteche universitarie vanno citate la Biblioteca Centrale di Ingegneria del Politecnico di Milano, a oggi la più importante biblioteca scientifica in Italia, e quella dell'Università degli Studi, particolarmente ricca e articolata soprattutto per quanto concerne le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Lettere, contenendo circa 500 000 volumi[159]. Particolare quella della Cattolica, con un catalogo unificato di quattro milioni di volumi in virtù delle altre sedi nazionali[168]. Di rilevante interesse sono anche le “Biblioteche settoriali”, custodi di testi e materiali attinenti a uno specifico argomento, e che spesso si trovano in istituzioni specializzate. Fra queste ricordiamo la Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, quella dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione Pubblica, la biblioteca dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale[169] e del Museo del Risorgimento.

Di grande interesse per la storia della musica e del teatro sono la Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi, istituita nel 1807 da Napoleone, che durante il Regno Lombardo-Veneto divenne l'archivio musicale dello Stato con l'obbligo di conferirvi copia di tutte le opere musicali pubblicate[170][171] e la Biblioteca teatrale “Livia Simoni”[159] annessa, con l'archivio di Casa Ricordi[N 24] al Museo teatrale alla Scala[172].

Da segnalare infine, per la ricca documentazione sulle vicende e i costumi milanesi anche più recenti, le biblioteche di tre circoli cittadini, ovvero l'Antica Credenza di Sant'Ambrogio, il Circolo Filologico Milanese e la Famiglia Meneghina. Per quanto riguarda le librerie, se ne contavano 201 nel 1991, salite a 216 nel 1999. La crisi economica di inizio secolo ne fece chiudere diverse decine, mentre nel 2009 sono risalite a 198 con un forte incremento degli spazi per l'esposizione dei libri[173]. L'area commerciale di Milano vende da sola il 20,1 per cento del "valore di copertina" (fatto cento quello nazionale), seguita da Roma con il 16,7[174].

Università

Ca' Granda, sede dell'Università degli Studi di Milano.

Il sistema di istruzione superiore di Milano comprende 39 centri universitari (44 facoltà, 174 000 nuovi studenti l'anno, pari al 10% dell'intera popolazione universitaria italiana), e ha il maggior numero di laureati e studenti post-laurea (34 000 e più di 5000, rispettivamente) in Italia[175]. È la prima città in Italia per offerta di facoltà.[176] Un consorzio tra gli atenei (escluse le Accademie e il Conservatorio) ha dato luogo alla nascita di un "collegio di eccellenza" nel 2003: il Collegio di Milano.

  • Il primo ateneo della città e della Lombardia per dimensioni e numero di studenti, circa 70 000, è l'Università degli Studi di Milano[177][178], fondata nel 1923 nella sede nel rinascimentale palazzo della Ca' Granda; ha 9 facoltà, 58 dipartimenti, 48 istituti e un corpo docente di 2500 professori. L'Università, detta "la Statale" si articola nelle facoltà umanistiche, di medicina, di scienze sociali e delle scienze naturali.
  • Il Politecnico offre corsi di laurea in ingegneria, architettura e disegno industriale.[179] Fondato il 29 novembre 1863, il Politecnico di Milano è la più antica università di Milano. Tra i suoi più eminenti professori vi sono il matematico Francesco Brioschi (il suo primo direttore), Luigi Cremona, e Giulio Natta (premio Nobel per la Chimica nel 1963). Oggi è organizzato in 16 dipartimenti e una rete di nove Scuole di Ingegneria, Architettura e Disegno Industriale, si sviluppa su 7 campus in tutta la Lombardia. Il numero degli studenti iscritti in tutte le sedi è di circa 38 000, il che rende il Politecnico di Milano la più grande università tecnica in Italia[180]. È stato definito da QS, tra le prime 50 università tecniche al mondo, tra le prime 10 università tecniche in Europa, e in assoluto la prima in Italia, specialmente per quanto riguarda le facoltà di Ingegneria Meccanica, Ingegneria Matematica, Ingegneria Chimica, Ingegneria Civile, Ingegneria Elettrica e Ingegneria Informatica[181].
Campus dell'Università di Milano-Bicocca.
  • Di recente istituzione ma già ben avviata è l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, il secondo ateneo pubblico milanese, più di 30 000 studenti; programmata e progettata attraverso la riconversione di una grande area industriale, l'università Bicocca è stata realizzata agli inizi degli anni novanta per decongestionare il polo universitario di Città Studi oramai saturo.[182]
Politecnico di Milano.
  • Nel 1902 nasce l'Università commerciale Luigi Bocconi, ateneo privato ai vertici in Italia,[183] specializzato nell'insegnamento delle facoltà di scienze economiche, catalogata tra le 20 migliori scuole di business del mondo dal The Wall Street Journal, prima nella classifica mondiale di Forbes, e nel maggio 2008 il Financial Times l'ha classificata quinta in Europa e quindicesima al mondo tra le migliori università di business[184].
  • L'Università Cattolica del Sacro Cuore è considerata la più grande università cattolica del mondo con 42 000 iscritti.[185] Con sede principale nel centro della città adiacente alla Basilica di Sant'Ambrogio, è un ateneo specializzato nelle facoltà umanistiche, economiche e di scienze sociali e naturali[186]. Ha ricevuto il voto massimo da QS, le cinque stelle, per quanto riguarda la qualità dell'insegnamento didattico, le infrastrutture dell'ateneo, e il grado di occupazione post laurea dei suoi studenti[187]. Tra le grandi personalità frequentanti i suoi corsi si ricordano: Oscar Luigi Scalfaro, Romano Prodi, Ciriaco De Mita, Amintore Fanfani ed Enrico Mattei.
  • L'Accademia di belle arti di Brera[188] è specializzata nell'alta formazione artistica e musicale, arte creativa (pittura, scultura, grafica, foto, video), discipline storiche e culturali, è l'istituzione accademica con il più alto tasso di internazionalizzazione in Italia con circa 3500 studenti tra cui oltre 850 stranieri provenienti da 49 nazioni.
  • Il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra[189] fondato nel 1931 dal beato card. A. I. Schuster, arcivescovo di Milano e canonicamente eretto dalla Sede Apostolica nel 1940, si configura attualmente - analogamente al Pontificio istituto di musica sacra di Roma, al quale è consociato - come Istituto "ad instar facultatis" ed è abilitato a conferire gradi accademici con valore canonico.[190]
  • Il Conservatorio Giuseppe Verdi[191] è una scuola di musica istituita con regio decreto del 1807, quando la città era la capitale del napoleonico Regno d'Italia. Ha aperto l'anno seguente con premesse nei chiostri della barocca chiesa di Santa Maria della Passione. Ci sono stati inizialmente 18 convittori, tra cui studenti di ambo i sessi. Con più di 1700 studenti, oltre 240 insegnanti e 20 major, è la più grande università d'Italia dedicata alla musica[192].
  • La Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, è un ateneo privato fondato nel 1968, specializzatosi nella ricerca per i servizi di consumo, comunicazione aziendale e ICT, turismo, moda, beni culturali e il loro uso, lingue straniere finalizzate al commercio, economia, marketing e distribuzione, ha due sedi una a Milano e una a Feltre e insieme raggiungono i quasi 10 000 studenti iscritti.
Università Cattolica del Sacro Cuore.
La Libera università di lingue e comunicazione IULM.

Milano si trova al 34º posto tra le migliori città universitarie al mondo, secondo la classifica QS Best Student Cities 2015[195], unica italiana tra le prime cinquanta; la classifica tiene conto di diversi parametri: ranking delle istituzioni universitarie presenti, popolazione studentesca, desiderabilità, economicità.[196]

Ben quattro atenei milanesi sono presenti nel QS World University Rankings, Università degli Studi di Milano Statale, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore e Università commerciale Luigi Bocconi, garantiscono un'eccellenza accademica riconosciuta dai datori di lavoro in tutto il mondo[197]. Secondo un sondaggio del Comune di Milano effettuato nel 2012, Milano è anche la meta del 40% dei laureati italiani all'estero che tornano in Italia.[198]

Istituzioni scientifiche

Fra le istituzioni scientifiche con sede a Milano si possono ricordare l'Istituto lombardo accademia di scienze e lettere, l'Osservatorio astronomico di Brera e l'Orto botanico di Brera.

Scuole civiche

Per antica tradizione il comune di Milano ha sempre dato molta attenzione alle scuole civiche. Nel 1862 Carlo Tenca promosse l'istituzione di un Istituto superiore femminile, divenuto poi Liceo Linguistico, l'Istituto civico Alessandro Manzoni. Altri settori sono la scuola d'arte drammatica Paolo Grassi, la Civica Scuola di Musica, la Civica Scuola di Cinema "Luchino Visconti" e la Civica Scuola Interpreti e Traduttori "Altiero Spinelli".

Musei

Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Milano.
Cortile della Pinacoteca di Brera.

Milano possiede un notevole tesoro artistico ripartito in più collezioni; la città è un centro estremamente vitale di mostre e attività culturali, con iniziative e centri d'apprendimento legati alla storia e alla scienza.

La Pinacoteca di Brera è sicuramente la galleria d'arte più completa e celebre di Milano: ospita al suo interno una collezione tra le più ricche al mondo[199], contenendo opere dei più importanti artisti del panorama italiano e internazionale, dal quattordicesimo al ventesimo secolo[200]. La più antica galleria d'arte milanese è invece la pinacoteca Ambrosiana, fondata nel seicento dal cardinale Federico Borromeo assieme alla Biblioteca Ambrosiana, che espongono il Musico e il Codice Atlantico Leonardo da Vinci, oltre alla celebre Canestra di Caravaggio.

La casa Bagatti Valsecchi, che ospita una collezione d'arte e di oggetti d'arredo rinascimentali tra le meglio conservate d'Europa[201], fa parte del circuito delle case museo milanesi assieme al Poldi Pezzoli (arte dal rinascimento all'Ottocento), villa Necchi Campiglio, edificata nel 1935 da Portaluppi, e casa Boschi di Stefano, con opere dal Razionalismo al dopoguerra[202]. Il Museo del Costume Moda Immagine espone all'interno degli appartamenti settecenteschi di Palazzo Morando la collezione di moda e costume dei Musei Civici e le vedute storiche di Milano.

Museo di Storia Naturale

Il Palazzo Reale, in sinergia con il Palazzo della Ragione e la rotonda della Besana, è la principale sede espositiva di mostre temporanee.

Il castello Sforzesco è invece sede di musei permanenti[203], come il Museo d'arte antica, con la Pietà Rondanini di Michelangelo e la Sala delle Asse di Leonardo, il Museo degli strumenti musicali, il Museo del mobile, la collezione d'Arti applicate e una pinacoteca che raccoglie oltre 200 dipinti della pittura italiana dal XIII al XVIII secolo[204], con capolavori di Canaletto, Antonello da Messina, Mantegna, Tiziano.

Dal 2010 gli spazi museali cittadini si sono arricchiti del Museo del Novecento, posto nel palazzo dell'Arengario di piazza del Duomo, dopo una complessa ristrutturazione a cura dell'architetto Italo Rota[205], e delle Gallerie di piazza Scala, ospitate all'interno di Palazzo Brentani e Palazzo Anguissola, con opere dedicate all'Ottocento e al Novecento italiano appartenenti alla Fondazione Cariplo, che costituiscono parte del progetto Gallerie d'Italia[206]. La Galleria d'Arte moderna ospitata nella Villa che fu la reggia di Napoleone e dei Savoia, espone i maestri dell'Ottocento quali Hayez, Segantini, Pelizza da Volpedo, e i cosiddetti Scapigliati.

Museo del Novecento

Milano non ha un museo di arte contemporanea; nella promozione e nel sostegno alla produzione artistica più giovane ricoprono un ruolo fondamentale la Triennale, che ospita mostre temporanee e il Museo del Design[101], i centri d'arte e le istituzioni senza scopo di lucro, tra i quali Careof, Fondazione Prada, Fondazione Trussardi, e le gallerie d'arte commerciali.

Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al Museo archeologico presso i resti dell'antico Circo, oltre che all'Antiquarium nel parco dell'Anfiteatro, mentre alla storia della Milano Cristiana sono dedicati il Museo diocesano e il Museo dell'Opera del Duomo.

Tra i musei a carattere scientifico si possono annoverare il museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, celebre tra le altre cose per la mostra permanente su Leonardo da Vinci e il sottomarino Enrico Toti, e il museo civico di Storia Naturale, il più grande museo di storia naturale italiano e tra i più importanti musei naturalistici d'Europa[207].

Nell'autunno del 2011 è stato inaugurato il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC) che ha sostituito il precedente Museo del Cinema[208]. L'attuale nuova sede è situata in viale Fulvio Testi e occupa parte dei locali della vecchia Manifattura Tabacchi. Il museo oltre a contenere un'esposizione di storici dispositivi legati alle immagini in movimento si caratterizza per una dotazione di postazioni interattive, presso i quali è possibile visionare parte dei materiali dell'archivio della Fondazione Cineteca Italiana.

Il 27 gennaio del 2013 è stato inaugurato il Memoriale della Shoah, situato sotto il binario 21 della Stazione Centrale, dove centinaia di ebrei venivano caricati su vagoni bestiame diretti ai campi di concentramento. Paragonabile ai pochi luoghi "reali" e ancora esistenti in Europa delle atrocità naziste, i luoghi del Memoriale e l'adiacente binario 21 sono stati definiti "un grande reperto", una sorta di "scavo archeologico"[209].

Media

Lo stesso argomento in dettaglio: Mass media di Milano.
Torre Mediaset di Cologno Monzese, periferia di Milano.

Dal 1999 al 2005 si è passati da 80 000 chilometri di fibra ottica agli attuali 275 000 (+344%), pari al 4,6% della fibra installata in Italia[210].

Televisione

Corso Sempione, in cui si trova il centro di produzione Rai.

Milano fu, insieme a Roma e Torino, uno dei centri principali per l'introduzione della televisione in Italia[211]; nei primi anni trenta furono presentati nel capoluogo lombardo i primi esperimenti televisivi di tutto il paese, mentre nel decennio successivo cominciarono a essere distribuite trasmissioni sperimentali giornaliere. Con l'inizio della programmazione regolare nel 1954 prenderà importanza il centro di produzione Rai di Corso Sempione, mentre l'intera industria elettronica e radiotelevisiva della nazione avrà come grande centro proprio marchi milanesi quali Magneti Marelli, CGE, Allocchio-Bacchini e Mivar[211]. I primi anni della televisione italiana videro quindi Milano come il centro più importante a livello nazionale; il suo dominio fu intaccato solo a partire dalla seconda metà degli anni settanta, con l'introduzione della televisione a colori[211]. Nonostante ciò proprio a Milano si vennero a creare le tre più importanti emittenti private, Canale 5, Italia 1 e Rete 4, che permisero alla città di mantenere una figura di rilievo come centro di produzione ancora oggi presente. Attualmente Milano è la sede principale dei più importanti gruppi televisivi e canali privati in Italia: Mediaset, Sky Italia e Discovery Italia.

Le emittenti televisive localizzate nella regione milanese occupano il 25% degli addetti nazionali del settore, record nazionale[212].

Editoria

Milano è la capitale editoriale d'Italia[213]; vasto è il settore dei quotidiani, così come sono numerose le sedi di importanti periodici di ambito nazionale e internazionale. Le imprese impegnate nel ciclo editoriale e di stampa censite nella sola provincia di Milano sono 4754. Gli editori, in senso stretto, sono 700, pari al 21% del totale nazionale[212], record italiano. Milano è ad oggi sede dei principali gruppi editoriali italiani: Arnoldo Mondadori Editore, Feltrinelli, Garzanti, Hoepli, Giuffrè Editore, Mursia, Rcs MediaGroup, Touring Club Italiano, Gruppo Editoriale Mauri Spagnol (Gems), Alpha Test, Editoriale Domus, Edizioni San Paolo, Longanesi. A Milano si pubblicano il 70% dei libri che gli italiani leggono, il 90% dei bestseller d'Italia viene pubblicato da una casa editrice milanese, il 60% dei libri vengono distribuiti da una catena o un'organizzazione con quartier generale a Milano[214]. Milano è la capitale italiana degli ebook, difatti, circa una casa editrice di e-book su tre si trova in Lombardia, ben il 32,5% del totale nazionale[215]. Milano è la città italiana dove si legge di più, prima di Trento e Trieste[216].

Stampa

Via Solferino 28, sede del Corriere della Sera.

Milano è sede di alcuni tra i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Tra i quotidiani: Corriere della Sera, il primo quotidiano di cronaca più venduto in Italia, Il Sole 24 Ore, il quarto quotidiano più venduto ma il primo tra i quotidiani economici, La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo, e giornale più venduto nel Paese, City, il quotidiano free-press più letto in Italia, Il Giorno, Il Foglio, Il Giornale, Libero, La Padania, Italia Oggi, Finanza e Mercati, Milano Finanza, Secondamano, Mf Fashion, Metro, Lo Sportsman.

Tra le riviste settimanali: Panorama, il settimanale più venduto in Italia, Famiglia Cristiana, Oggi, Donna Moderna, Chi, Gente, Tempo, Tu, TV Sorrisi e Canzoni, Vanity Fair, Terra e Vita, SportWeek, Cronaca Vera, L'Europeo, il Musichiere.

Tra i mensili: alVolante, il mensile più letto in Italia, Bimbisani &belli, Cose di Casa, Max, Maxim, Cosmopolitan, Vogue, Rolling Stone, Focus, Newton, For Men, Men's Health, Airone (periodico), Biblioteche Oggi, Boy4boy, Il Calendario del Popolo, Casabella, Cellulare Magazine, La Cucina Italiana, Domus, Gardenia, Giardinaggio (rivista), GQ, L'Italia Scacchistica, Linux Magazine, Musica e dischi, Musica Jazz, Pride, Prima Comunicazione, Scarp de' tenis, Sipario, ticonzero, Virtual.

Radio

Milano è la capitale della radiofonia privata e commerciale in Italia[212]. A Milano hanno sede molte importanti emittenti radiofoniche nazionali, come: Radio 24, R101, Radio 105, Radio Deejay, Virgin Radio, Radio Italia, RTL 102.5, Radio Monte Carlo, Radio Popolare, Radio RAI con gli studi radiofonici siti in Corso Sempione e la sede operativa di Radio Dimensione Suono. Sono presenti anche gli studi di alcune emittenti locali/regionali tra cui: Discoradio (in via Crocefisso), Radio Lombardia (via Bellinzaghi), Radio Reporter, Radio Milano, Radio Millennium, RMC 2.

Letteratura

Monumento ad Alessandro Manzoni in piazza San Fedele.

Milano negli ultimi due secoli ha rivestito un ruolo di primaria importanza per quanto riguarda le correnti letterarie, divenendo un importante centro su suolo italiano di diversi movimenti culturali di cui molti di valenza internazionale ed altri di origine o trasposizione italica: Illuminismo, Neoclassicismo, Romanticismo, Verismo, Scapigliatura, Futurismo, Ermetismo, Neorealismo e Postmoderno. In città hanno soggiornato e vissuto alcuni tra i più celebri scrittori e poeti della letteratura mondiale: Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Vincenzo Monti, Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, Giovanni Verga, Francesco Petrarca, Federico De Roberto, Luigi Capuana, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino, Pietro Verri, Alessandro Verri, Filippo Tommaso Marinetti, Arrigo Boito, Carlo Emilio Gadda, Umberto Eco, Stendhal, Giovannino Guareschi (1908-1968), Dino Buzzati (1906-1972), Dario Fo (1926-2016), Carlo Bertolazzi (1870-1916).

Teatro

Lo stesso argomento in dettaglio: Teatri di Milano.
Teatro alla Scala.

A Milano le sale sono numerose e ogni anno vengono messi in scena circa 300 spettacoli. La città ha avuto il pregio di ospitare figure teatrali di livello internazionale: il regista Giorgio Strehler (al quale è intitolato il Teatro Strehler, la sala più grande del Piccolo Teatro), l'attore-autore Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997 e il regista e autore teatrale Carmelo Bene.

I teatri milanesi sono sparsi per tutta la città. Brera, il quartiere notturno per eccellenza, ne ospita tre, altre sale si trovano lungo corsi trafficati o vicoli nascosti, piazze note e strade decentrate.

L'ente lirico di Milano è il Teatro alla Scala, uno dei teatri più famosi al mondo e conosciuto per essere il "tempio della lirica". L'altra sala adatta alla lirica è il nuovo Teatro degli Arcimboldi.

Fra i teatri di prosa il Piccolo Teatro di Milano, fondato nell'immediato dopoguerra da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, è il più antico treatro stabile. Altre sale importanti sono il Teatro Franco Parenti, fondato da Franco Parenti, il Teatro Carcano, diretto per molti anni da Gabriele Lavia, il il Teatro Elfo Puccini, che ha lanciato Gabriele Salvatores.

Al teatro leggero sono dedicati il Teatro Manzoni, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila.

Menzione particolare meritano anche la presenza di prestigiosi locali di cabaret come lo Zelig.

Cinema

Lo stesso argomento in dettaglio: Film girati a Milano.

Dal 1996 a Milano è organizzato un Festival Cinematografico, il Milano Film Festival[217], cui sono invitati lungometraggi e cortometraggi di provenienza internazionale. Il festival si tiene nel mese di settembre in varie sale e spazi aperti della città. Inoltre, nel 2000 è stato fondato il MIFF, il Milano International Film Festival, che si tiene in maggio e che è dedicato ai film indipendenti di respiro internazionale. Premia i vincitori dei MIFF Awards con il Cavallo di Leonardo[218]. A Milano si svolge anche, verso maggio, il Festival MIX Milano, ossia una rassegna cinematografica a tematica omosessuale[219]. Ospite della città è anche il Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano. Il festival, originariamente dedicato solo al cinema africano nel tempo ha poi aperto il concorso anche al cinema asiatico e dell'America Latina, si svolge in primavera ed è giunto ormai alla XXII edizione. Fra gli altri festival si segnala anche quello organizzato dalla Cineteca Italiana di Milano, "Il cinema italiano visto da Milano", focalizzato interamente sul cinema italiano e sui giovani autori emergenti nazionali. Il festival si svolge tradizionalmente a febbraio presso lo Spazio Oberdan e il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC) nella vecchia Manifattura Tabacchi[220].

Nella città di Milano sono stati girati interamente o parzialmente 113 film nel 2011, 130 nel 2012, 180 nel 2013, 210 nel 2014 e 230 nel 2015[221].

Musica

Lo stesso argomento in dettaglio: Canzone milanese.
File:Gaber-Jannacci-1991.jpg
Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, due dei più grandi interpreti della canzone italiana e milanese del dopoguerra.

La tradizione operistica milanese, importata da Venezia e sempre sostenuta dalla città, è incominciata a corte ai tempi del Salone Margherita, così chiamato in onore di Margherita d'Austria-Stiria, ed esaltata dalla presenza prima del Regio Ducal Teatro e successivamente dalla Scala[222], pone Milano ai vertici del circuito musicale mondiale.

Milano è sede di alcune orchestre sinfoniche, fra cui la Filarmonica della Scala, l'Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, che si esibisce nell'Auditorium di Milano, e l'orchestra dei Pomeriggi Musicali, che ha sede nel Teatro Dal Verme.

Nel 2007 si è svolta la prima edizione del Milano Jazzin' Festival (MJF), un evento musicale estivo dedicato al jazz, con concerti di artisti di fama internazionale[223]. La manifestazione si svolge nell'Arena Civica ed è accompagnata da altri eventi pubblici prevalentemente nella zona del Parco Sempione. Dal Global City Report 2012, Milano risulta essere la prima città in Europa per creatività musicale[224].

Design

Torre Velasca, una delle opere più significative dell'architettura italiana del dopoguerra, realizzata dal gruppo BBPR.

Nell'ultimo secolo Milano è diventata la capitale mondiale del design per eccellenza, ospita infatti annualmente il Salone Internazionale del Mobile, il più importante punto di riferimento a livello mondiale per gli operatori del settore casa-arredo, e l'evento artistico culturale correlato Fuori Salone. A Milano viene assegnato anche il Premio Compasso d'oro, premio istituito da Giò Ponti e assegnato dall'Associazione per il Disegno Industriale (ADI), il premio di design più importante al mondo. Sono 523 le aziende di design che operano nell'area urbana milanese, 11,46% dell'intero settore nazionale, 1191 quelle che operano in Lombardia. Milano ha un guadagno sull'export del settore pari a 950 milioni di euro, 11,3% del totale nazionale. Nel 2005 le esportazioni del design milanese hanno interessato principalmente l'Europa (67%) e gli Stati Uniti (15,3%). Nello stesso anno si è registrato anche un aumento significativo delle esportazioni in Cina, cresciute del 45% rispetto all'anno 2004. Su 612 imprese eccellenti di design in Italia selezionate dall'Associazione per il Disegno Industriale, 147 (24,1%) si trovano nella Provincia di Milano[225].

A Milano lavorano e hanno lavorato designer noti a livello internazionale: Marco Zanuso, Achille Castiglioni, Giò Ponti, Franco Albini, Alberto Rosselli, Marcello Nizzoli, Vico Magistretti, Cini Boeri, Lica e Albe Steiner, Bruno Munari, Ernesto Nathan Rogers, Antonia Campi, Bob Noorda, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Giotto Stoppino. Al Salone Internazionale del Mobile si aggrega quella che viene definita "settimana del design", con eventi e mostre a cielo aperto che si svolgono in tutta la città in concomitanza del "Fuorisalone" nel periodo di aprile. Zone particolarmente coinvolte sono l'area di Via Tortona, Brera, entrambi classicamente definiti come quartieri del design, ma anche Lambrate, Bovisa, Porta Romana, Cimitero monumentale, Via Monte Napoleone, piazzetta della Croce Rossa, Via Borgonuovo, Largo Treves, Via Ceresio, Via Bramante, dove si trova la sede dell'ADI, Via Alemagna, dove è situata la Triennale Design Museum, Via Palestro, Corso Venezia, Via Manzoni, Via Mozart, Via Volta, oltre che buona parte del centro storico come Piazza Duomo, Piazza San Fedele, Piazza Loggia dei Mercanti e Piazza Palazzo Reale[226].

Milano ha sviluppato diversi progetti urbanistici a favore del settore come l'ampliamento dell'attuale Fiera di Milano di Rho/Pero, già adesso il più grande d'Europa, la riqualificazione della vecchia Fieramilanocity nell'avveniristico quartiere CityLife che ospiterà anche mostre di design, e la riqualificazione della sede dell'Associazione per il Disegno Industriale, nell'area ex-Enel nelle adiacenze del Cimitero monumentale di Milano in zona Paolo Sarpi, la costruzione di due piazze pubbliche di tremila e seimila m² dove verranno create anche i quartieri generali di Dsquared² e Neil Barret[227].

Progetto CityLife. È possibile vedere le Torri Hisozaki(completa) e Hadid(quasi completa), alte complessivamente 209 e 185 metri. (Foto scattata ad aprile 2017)

Moda

Lo stesso argomento in dettaglio: Settimana della moda di Milano e Quadrilatero della moda.
Via Monte Napoleone, il negozio di Gucci.
Via Manzoni, prestigiosa via del quadrilatero della moda.
Un momento della settimana della moda di Milano di febbraio 2010.
Piazza San Babila, situata all'incontro di prestigiose vie della moda.

Milano è una delle quattro capitali mondiali della moda insieme a Londra, Parigi e New York. Ospita la settimana della moda[94] curata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con sede a Milano. Il settore conta su 12 000 aziende, 850 show-room, 6000 punti vendita e un fatturato di quasi 4 miliardi e mezzo di euro di esportazioni (pari al 9% del totale nazionale) con un saldo attivo pari a 662 273 068 €, 14 scuole di moda che attirano più di 6000 studenti soprattutto stranieri[228]. Inoltre sono dedicate alla moda eventi e spettacoli che si susseguono in tutte le zone della città per quattro settimane l'anno[229], in corrispondenza delle quattro sfilate internazionali della settimana della moda[94], Milano Moda Donna autunno/inverno (febbraio, marzo), Milano Moda Uomo autunno/inverno (gennaio), Milano Moda Donna primavera/estate (settembre, ottobre), Milano Moda Uomo primavera/estate (giugno)[230]. A Milano hanno sede alcune delle più importanti case di moda italiane, Versace, Dolce & Gabbana, Trussardi, Armani, Valentino, Prada, Krizia, Breil, Costume national, Missoni, Moschino, Fratelli Rossetti, Ferrè, Zegna, Luxottica, Etro, Moncler, Dsquared², Alviero Martini, Miu Miu, Marni, Panerai, Frankie Morello, Pomellato, Buccellati e vi si possono trovare le più importanti straniere Maison Martin Margiela, Viktor & Rolf, Abercrombie & Fitch, Church's, Cartier, Yves Saint Laurent, Jean-Paul Gaultier, Les Copains, Givenchy, Christian Lacroix, Dior, Calvin Klein. La maggior parte di questi negozi si concentra nel quartiere della moda di Milano, il Quadrilatero della moda, dove vi sono le più prestigiose vie della città, Via Monte Napoleone, Via Della Spiga, Via Sant'Andrea, Via Borgospesso, Via Manzoni, Via Santo Spirito, Corso Venezia, Corso Matteotti, Via Bigli, Via Senato, Via Bagutta. Altre zone dello shopping sono la Galleria Vittorio Emanuele II, definita come "il più antico centro commerciale" al mondo, Corso Buenos Aires, tra le più lunghe vie commerciali d'Europa, piazza Duomo, Via Torino, Corso di Porta Ticinese, Via Vittorio Emanuele II, Piazza San Babila, Via Dante e Corso Vercelli, Corso Genova[231]. Inoltre è previsto per il 2015 l'inaugurazione della Città della moda, un'area di 110 485 m², che comprenderà 15 000 m² di strutture residenziali, 50 485 m² dedicati al settore terziario e 10 000 a quello invece commerciale (shops e store). A questi si aggiungono 15 000 m² di spazi ricettivi e 20 000 dedicati al MOdAM, il museo della Moda, sorgerà nell'area Garibaldi-Repubblica progettato dall'architetto internazionale Cesar Pelli[232]. Milano, secondo un sondaggio del 2011 di TripAdvisor, il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, è stata incoronata la città europea con gli abitanti dal look più trendy, piazzandosi al primo posto della classifica delle città più alla moda in Europa, prima di Parigi arrivata seconda[233]. Milano è stata anche definita terza capitale dello shopping mondiale dopo New York e Londra, e prima di Parigi, Dubai e Tokyo[234]. Nel 2009, Global Language Monitor ha dichiarato Milano capitale mondiale della moda battendo New York, seconda in classifica, e Parigi, terza[235]. Dal Global City Report 2012, Milano risulta essere la capitale europea della moda, indiscussa città leader nel settore sul continente. Nel 2013 si sono registrati 7 miliardi di interscambio (quasi 4 miliardi di esportazioni e 3,2 miliardi di importazioni). In crescita l'export milanese (+6,4%), soprattutto verso i paesi del Medio Oriente (17,9%), dell'Asia Orientale (11,8%), dell'America centro-meridionale e dell'Asia Centrale (6,7%). Oltre la metà delle esportazioni è diretta in Europa (il 31,4% nei paesi dell'Unione Europea e il 20,6% verso gli altri paesi europei) e oltre un quarto in Asia orientale. Tra i paesi dell'Ue si esporta soprattutto verso Francia (37,4%), Germania (15,3%) e Regno Unito (11,5%). Tra gli altri paesi europei si esporta soprattutto verso la Svizzera (48,4%) ed è di oltre 200 milioni di euro il valore delle esportazioni in Russia (25,6%). In Asia orientale le principali mete di esportazione sono il Giappone (25%) e Hong Kong (23,1%) poi vi è un (10%) verso l'America Settentrionale. Milano è al primo posto in Italia per numero di addetti (80 030) nel settore, seguita da Napoli (42 304) e Firenze (37 605)[236].

Vita notturna

Il Naviglio Grande di notte.
Porta Garibaldi vista da Corso Como.

Milano è spesso citata dai media per la sua vivace vita notturna, tanto da soprannominarla agli inizi degli anni ottanta Milano da bere.

La città è ricca di eventi mondani che in maniera frequente vengono intrecciati a manifestazioni internazionali che riguardano la Moda e il Design. A Milano sono nati e sono stati importati da paesi esteri tanti riti tipici del tempo libero, che hanno fatto della movida milanese una delle più conosciute ed emulate in Italia e non solo. Il panorama della night-life milanese è frequentato da soggetti appartenenti al mondo dello spettacolo, della televisione, dei media e dello sport, i cosiddetti VIP, nonché da illustri personaggi del mondo politico ed economico. Oltre a loro un gran numero di giovani, specialmente universitari, si riversano nelle zone della vita notturna, a delle volte recando disagi agli abitanti di queste zone[237]. Per questo il Comune ha emesso diverse ordinanze a favore della quiete pubblica per i residenti in difficoltà, a ciò va aggiunto che alcuni locali sono stati chiusi e sequestrati con ordinanza giudiziaria perché al loro interno si svolgevano attività illecite, ad esempio lo spaccio e uso di droga[238]. Cosicché molte discoteche sono divenute popolari a livello nazionale anche per via dei numerosi scandali che le hanno coinvolte sui quali la magistratura meneghina ha aperto diverse inchieste su corruzione, tangenti e sfruttamento della prostituzione, una tra le più famose è Vallettopoli[239]. Accanto a questo però bisogna dire che molti locali milanesi si distinguono per l'originalità e l'innovatività dei loro eventi oltre che per la loro numerosa, varia e diversa offerta che propongono agli utenti che ben recepiscono ciò e li premiano con grande successo di pubblico e guadagni e tutto ciò contribuisce a fare di Milano una delle capitali del divertimento mondiali. Le zone con la più alta concentrazioni di locali sono: Porta Garibaldi, soprattutto Corso Como, Porta Ticinese, soprattutto le Colonne di San Lorenzo, Porta Sempione, specialmente nei pressi dell'Arco della Pace, Porta Romana, soprattutto nelle vicinanze dell'Università commerciale Luigi Bocconi, Piazza della Repubblica nei pressi della stazione di Milano Centrale, Porta Magenta, Porta Vittoria, il quadrilatero della moda, oltre ai due quartieri notturni per eccellenza, i Navigli e Brera. Ultimamente anche altre zone stanno conoscendo una discreta vitalità notturna che sembra destinata a crescere, sono aree più periferiche ma a delle volte confinanti con alcune delle aree precedenti, tra queste meritano menzione Isola, che sta subendo un vero e proprio restyling dovuto soprattutto alla riqualificazione del quartiere per via dell'Expo 2015, oltre a Bicocca, Città Studi, quartieri prettamente abitati da universitari, Lambrate e Quartiere Forlanini, nello specifico quest'ultimo si vivacizza particolarmente nel periodo estivo dato che la maggior parte dei locali ubicati nella zona sono all'aperto, in vicinanza dell'Idroscalo di Milano. Da una ricerca della società leader in prenotazioni di alberghi on line, Milano è risultata per gli italiani come la città dalla migliore vita notturna e intrattenimento culturale, in Italia[240].

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina milanese.
La cotoletta alla milanese, piatto della tradizione gastronomica ambrosiana.

Re della cucina milanese è il risotto, giallo con lo zafferano o nelle sue numerose varianti, appena fatto o "al salto". Gianni Brera racconta[241] di una cuoca in grado di prepararne ventiquattro tipi diversi.

Molto varia per gli apporti delle campagne circostanti, delle tradizioni del territorio che la circonda e anche per le diverse dominazioni straniere succedutesi nei secoli, la cucina milanese oggi conserva alcuni piatti tradizionali, talvolta "rivisitati" per ridurne la carica calorica, un tempo assai robusta. È, in generale, per cotture prolungate a fiamma leggera[242].

Ricordiamo il minestrone, la busecca[243] (trippa in umido), le minestre di riso in brodo (col prezzemolo, le rape, le patate, gli spinaci, le coste, la coratella), la cassoeula (maiale e verze), ceci e tempia di maiale, i cotelett (costolette) o el fidegh (fegato) a la milanesa, gli ossi buchi, la frittura mista (cervella, animelle e rigaglie di pollo), involtini di vitello, el rostin negàa nodino di vitello rosolato e poi annegati nel vino bianco, i mondeghili (polpette) fritte o involtate nella verza, il vitell tonné, i bolliti misti e il fritto di lesso, il manz in grass de rost. I salumi della Brianza e della Bassa padana, i formaggi delle valli prealpine, e quelli cremosi o "grana" della pianura circostante. L'abbondante uso di burro panna e mascarpone in cucina non andava a genio al Foscolo che ribattezzò ironicamente Milano come "Paneropoli", da pànera, "panna, crema" in milanese[244]. Tra i dolci, oltre al panatton (panettone),[N 25][245] alcuni autunnali a base di castagne (busechina) e quelli della tradizione lombarda.

Il Panettone, il classico dolce natalizio milanese.

A Milano le zone a più alta concentrazione di ristoranti restano il centro storico, Brera e i Navigli, ma raffrontando le "mappe" delle diverse guide gastronomiche, si vede come la ristorazione di buona qualità si sia diffusa sull'intero territorio cittadino (quella segnalata): il forte decentramento di uffici e università con il recupero delle vecchie aree industriali dismesse ha creato prima le premesse quantitative della "migrazione" e successivamente l'emergere della qualità. In generale, nel centro storico e a Brera si trovano i ristoranti più sofisticati ed eleganti, ai Navigli quelli più rustici o apparentemente tali, come trattorie e osterie, anche se negli ultimi anni in questa zona la tipologia dei locali è cambiata, con l'aprirsi di esercizi alla moda. Ottimo il pesce, pur non essendo una città di mare, infatti il Mercato generale del Pesce di Milano è il più grande del Sud Europa, e vi transita ogni mattina una grandissima quantità di pescato, poi rivenduto in tutta Italia[246][247][248].

Il primo "3 Stelle" della Guida Michelin d'Italia fu il ristorante di Milano di Gualtiero Marchesi[249]; oggi nella città vi è un'elevata concentrazione di ristoranti definiti di eccellenza dalle guide specializzate. Negli ultimi vent'anni sono stati aperti numerosi ristoranti di cucine etniche e regionali che offrono un'alternativa alla cucina italiana tradizionale. Quelli con maggior successo sono i ristoranti giapponesi, indiani, brasiliani, argentini, del Centro-Africa e del Sud-est asiatico, oltre agli immancabili ristoranti cinesi, presenti da ormai più di 60 anni (diffusi in particolare nella zona di via Paolo Sarpi, la "Chinatown" milanese, che propongono la cucina tipica della regione dello Zhejiang, terra di nascita della maggior parte dei cinesi milanesi[250]). Oggi, in città si contano più di 60 differenti cucine estere o regionali tra i vari ristoranti presenti. Milano è la seconda città d'Europa, dopo Londra, per numero di ristoranti etnici[251].

Geografia antropica

Benché lo statuto comunale non preveda località con lo status ufficiale di frazione, vi sono piccoli centri che mantengono la propria fisionomia rurale: questi sono individuati dall'ISTAT, secondo cui il territorio comunale comprende le frazioni di Belgioioso, Cascina Malandra, Chiaravalle, Chiesa Rossa, Figino e Ronchetto delle Rane, e le località di Cantalupa, Cascina Cascinetta, Cascina Guascona, Cascina Selvanesco-Gaggiolo e Vaiano Valle[252].

Urbanistica

Lo stesso argomento in dettaglio: Circonvallazioni di Milano e Piano Beruto.
Largo Cairoli, in pieno centro.
La Galleria Vittorio Emanuele II vista da Piazza del Duomo.

La città romana inglobò il primitivo insediamento gallo-insubrico posto a Est-Sud-Est. Degli strati protourbani è rimasto poco per la distruzione operata dalle ristrutturazioni romane del II-I secolo a.C. Per quanto riguarda il villaggio golasecchiano, localizzato nella zona attorno a Piazza San Sepolcro, sono stati rinvenuti alcuni livelli di insediamento risalenti al V secolo a.C. Paradossalmente più complesso il problema dell'oppidum celtico del IV-III secolo a.C., per il quale occorre affidarsi ai ritrovamenti di diversi materiali bronzei e ceramici.

La struttura urbana romana, che interessava un'area posta più a Nord, si fondava sulla centuriazione, strumento operativo di partizione regolare dei terreni disegnata dagli incroci dei cardi coi decumani, una trama che individuava al contempo i confini di proprietà, la rete di strade principali e secondarie, i canali di irrigazione. L'orientamento variava in base all'andamento del terreno, nella maggior parte da Nord-Ovest a Sud-Est (cardi) e da Nord-Est a Sud-Ovest (decumani), ma con qualche eccezione. La continuità tra struttura urbana e struttura del territorio la si può ritrovare, per esempio, dall'orientamento di Porta Ticinensis, non già verso la via per Ticinum (Pavia), ma lungo l'asse che raccordava la città al territorio centuriato.

L'ampliamento verso Nord-Est della città di Massimiano conferma i caratteri della centuriazione, adattando il reticolo urbano alle pendenze del terreno e ai tracciati viari preesistenti. La struttura dell'urbe repubblicana e di quella capitale, tuttora leggibili nel tessuto urbano attuale, erano distinte chiaramente, ruotate di circa 30° l'una rispetto all'altra. In questa fase sorgono le prime basiliche cristiane, il cui asse principale era (ed è tuttora) orientato esattamente Est-Ovest. Cominciò così a configurarsi una differenziazione fra i centri del potere civile e i centri del potere religioso, diversità leggibile nella giacitura di tali edifici.

Nell'alto medioevo Milano perse questo ruolo di primo piano a favore di Pavia e di Monza. Ma già in piena età feudale la ricerca di autonomia, il recupero di quanto restava delle opere idrauliche della centuriazione romana e i vasti lavori di bonifica intrapresi dalle varie abbazie del circondario (Chiaravalle, Morimondo, Viboldone e Mirasole) posero le basi per la ripresa del controllo del territorio da parte di Milano, che si apprestava a diventare il centro urbano più forte. Il passaggio dal regime vescovile al Comune è caratterizzato dalla trasformazione di alcune strutture urbane: le magistrature civili, per esempio, ospitate nel Broletto Vecchio o Arengo, il giardino del vescovo situato a meridione della cattedrale (giacitura Est-Ovest), si trasferirono nel Broletto Nuovo, posto più a Nord-Ovest, allineato sul decumano. Negli anni successivi vennero edificati attorno a tale palazzo le sedi delle più importanti istituzioni civili.

Gli Archi di Porta Nuova, illuminati di notte.

I fossati, esterni alle non più utili mura massimianee, ebbero inizialmente una funzione difensiva. Le mura e il fossato descrivevano intorno alla città un perimetro tendenzialmente circolare. Ma quello che le amministrazioni Comunali prima e rinascimentali poi si prefissero e ottennero era collegare la città col proprio territorio, col resto dell'Italia e con l'Europa. I castelli e i borghi extra moenia erano serviti da un efficiente sistema di comunicazioni, strade e navigli, facente capo a Milano. Alcuni tipi edilizi nati dall'incontro fra trasporto su acqua, struttura produttiva e distribuzione commerciale, sono tipici di quest'epoca. Significativa l'immagine (una pianta schematica con un abbozzo di prospettiva) di Leonardo contenuta nel Codice Atlantico di una città non più costretta entro la cerchia delle mura medievali, ma aperta verso il territorio. Uno scritto indirizzato a Ludovico il Moro spiega la necessità di un diradamento della città medievale, che presentava una densità di popolazione molto elevata per l'epoca (drammaticamente evidenziata dal ripetersi delle pestilenze), ponendo l'accendo appunto sui problemi igienici.

Al radicale mutamento dell'assetto della città antica partecipò anche lo sventramento del centro per la costruzione del Duomo (1386), il trasferimento dei poteri dirigenziali al Castello (1370) e la costruzione dell'Ospedale Maggiore (1456). La città, che già presentava la peculiarità di due giaciture diverse, quella latina e quella liturgica, ora assumeva un'altra caratteristica notevole, il multicentrismo: Milano non aveva solo un unico centro di gravitazione, ma diversi: il Brolo Vecchio, il Brolo Nuovo, Piazza del Duomo, il Castello Sforzesco e, più tardi, Palazzo Marino.

Con la caduta del Ducato, Milano divenne il capoluogo di una provincia lontana, ora francese, ora spagnola, ora austriaca. Gli spagnoli iniziarono la costruzione di una cinta muraria nuova, più ampia di quella medievale, a carattere prevalentemente militare, creando un frattura tra la città e il suo territorio. Notevole l'incarceramento del Castello, a segnare una profonda cesura tra il potere centrale e la città stessa. Milano, da capitale di uno Stato piccolo ma potente, vedeva ridotti i propri abitanti (da 130 000 sotto Ludovico a 80 000, nonostante l'ampliamento delle mura), non controllava più il proprio territorio e le strade era ridotte in numero, mal tenute e insicure.

Via Vittor Pisani, importante via legata al settore terziario.

A parte la parentesi napoleonica e austriaca, l'assetto urbanistico della città non fu più guidato da un piano ad ampio respiro. Dopo la riunificazione dell'Italia, la città viene forzatamente fatta centrare su Piazza del Duomo, stravolgendo il tessuto urbano multicentrico. Il primo PRG, del 1884, noto come Piano Beruto, consacrò l'incoerenza dello sviluppo urbanistico "a cipolla", creando un'ulteriore circonvallazione, oggi nota come circonvallazione esterna, basandosi sull'ideale di una città "rotonda", piuttosto che rispondere a precise istanze sociali sancendo le realtà esistenti. Scriveva il Beruto:

«La pianta della nostra città presenta molta somiglianza con la sezione di un albero: vi si notano assai bene i prolungamenti e gli strati concentrici: è una pianta assai razionale che ha esempio nella natura»

Neppure i piani regolatori che a questo succedettero hanno saputo svincolarsi da quest'ottica monocentrica per affrontare, anticipandoli, i problemi dello sviluppo demografico, economico, industriale, di una città che è diventata trainante nell'economia nazionale ed europea[253].

Area metropolitana

Lo stesso argomento in dettaglio: Area metropolitana di Milano.
Viale Monza, confine tra Milano e Sesto San Giovanni.
Via Dante, collega il Duomo con il Castello Sforzesco.

Per le caratteristiche del territorio in cui è insediata, per le vicende storiche e politiche che ne hanno accompagnato gli oltre duemila anni di esistenza, Milano è il centro di una vasta zona, dai limiti non ben definiti, che offre molteplici caratteristiche di continuità coi centri e le città limitrofe: tale zona viene lessicalmente definita area metropolitana.

In altri paesi, simili realtà hanno determinato interventi legislativi e amministrativi che ne hanno normato le funzioni e gli ambiti territoriali, costituendo delle vere e proprie autorità di governo locale[254]. In Italia, l'iter legislativo, e addirittura il dibattito che lo informa, è incompleto e non consente ancora né l'una né l'altra cosa[255][256]. Questa regione conta più di sette milioni di abitanti[257], distribuiti su una superficie di circa 12 000 km², con un'elevata densità abitativa (1939 abitanti per km²). Milano è naturalmente ricompresa nell'elenco delle città metropolitane previste dalla legge, con limiti territoriali coincidenti con quelli della sua provincia, e ciò la colloca al secondo posto della "classifica demografica", subito dopo Roma.

Nella realtà, i limiti metropolitani milanesi sono più estesi, a cominciare da quelli che comprendono la conurbazione sviluppatasi dal dopoguerra nei quadranti nord della città e che coinvolge anche ampie porzioni della provincia di Monza e Brianza. Esistono poi affinità storico-culturali, sociali, naturalistico-ambientali ed economiche che ne costituiscono, da secoli, un sistema strettamente interconnesso, anche se articolato. Alla luce di queste considerazioni e a seconda del "valore" che si attribuisce ai singoli parametri ricordati, i "confini" si allargherebbero[257] a parte dalle provincie di Varese, Como e Lecco coinvolgendo addirittura una parte di quella di Novara. In questa direzione, almeno in parte, si è indirizzato nei suoi studi anche l'Istat. Alcuni metodi ampliano ancora di più questa regione metropolitana: usando come termini di definizione quelli utilizzati negli Stati Uniti d'America e in Francia, si otterrebbe una regione di circa 9,5 milioni di abitanti[257]. In ogni caso, gli stessi studi pongono Milano anche ai vertici delle graduatorie europee, assieme a Londra, la maggiore in assoluto, e Parigi.

La "Lista delle più grandi città europee", pubblicate da Eurostat, l'Ufficio Statistico Europeo e comprendente anche Russia e Turchia, situa Milano all'undicesimo posto. I dati di quest'ultima ricerca, come della maggior parte delle altre ricordate, oltre alla disomogeneità delle metodologie, denotano spesso una non freschezza dei dati che risalgono in gran parte al 2006: si tratta però di grandi numeri e di trend che non registrano, nei tempi in esame, modificazioni tali da mettere in discussione la validità degli impianti previsionali.

Sul piano locale, la situazione appare in stallo in attesa dell'emanazione dei provvedimenti attuativi per la riforma: la Regione Lombardia, nel programma di legislatura del 2007 non ha inserito, neppure con successiva modifica, gli adempimenti di sua competenza. Fa invece sapere, acquisendo gli studi in merito affidati alla sua agenzia del territorio[258], di non ritenere il provvedimento stesso indispensabile: la regione ha già disposto o attuato provvedimenti di carattere metropolitano promuovendo o usando[N 26] organismi di scopo, collaborandovi se già esistenti, dimensionati non su una delimitazione standard ma sul bacino di intervento specifico. Ritiene perciò superflua la sovrapposizione di un nuovo ente territoriale. Di parere completamente opposto la provincia che tenderebbe a trasformare se stessa in Comune metropolitano.

Milano in futuro

Panorama di Milano

Dal primo decennio degli anni duemila la città vive un profondo rinnovamento dal punto di vista architettonico e urbano, con la realizzazione di numerosi progetti che puntano da un lato a riqualificare intere zone e grandi quartieri (come il Progetto Bicocca), e dall'altro a proiettare la sua immagine in Europa e nel mondo (nuova Fiera di Milano, Teatro alla Scala, fiera urbana e Progetto CityLife che comprende tre grattacieli, di 202[259], 170[260] e 150[261] metri, Biblioteca Europea, quartiere Santa Giulia, Garibaldi-Repubblica e Città della Moda), grazie anche a importanti concorsi internazionali cui hanno partecipato architetti quali Renzo Piano, Norman Foster, Cesar Pelli, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Ieoh Ming Pei. Tutti questi progetti modificheranno e ridisegneranno nel corso di alcuni anni la planimetria e il profilo all'orizzonte della metropoli lombarda, che non sarà più esclusivamente marcato dalle guglie del duomo, della Torre Velasca e dal Pirellone, ma anche da nuovi e più alti grattacieli.

Lunedì 31 marzo 2008 a Parigi le viene assegnata l'organizzazione dell'Expo 2015 dai delegati del BIE. Nella votazione finale batte l'altra città candidata, la turca Smirne, per 86 voti a 65, dopo che in una prima votazione guastata da problemi tecnici sembrava aver prevalso Smirne.

Nel 2012 è stata completata la Torre Unicredit che con i suoi 231 m alla punta della guglia è l'edificio abitabile più alto d'Italia.

Suddivisioni amministrative

Lo stesso argomento in dettaglio: Municipi di Milano.
La divisione di Milano in Municipi

La città è suddivisa in nove municipi[262]. Non esiste una suddivisione ufficiale in quartieri.

Fino al 1999 la città era suddivisa in 20 zone, ovviamente di dimensioni minori. Queste zone sono poi state ridotte a 9 fino al 2016 quando sono state soppiantate dai municipi sul modello del comune di Roma.

Borghi e cascine

Milano, Parco Teramo nel quartiere Barona

Oggi sono sopravvissute un centinaio di cascine,[263] cinquantanove delle quali fanno parte del demanio comunale, come, per esempio, Cascina Torchiera o Cascina Monterobbio. Gli altri proprietari sono l'Ospedale Maggiore, l'Aler (ex Istituto case popolari), la curia o grandi immobiliari: diciotto sono diroccate, le altre hanno trovato utilizzo come biblioteche, aree di svago, centri di accoglienza (per anziani, disabili o tossicodipendenti) o centri residenziali. Tredici, però, in piena area urbana, sono ancora condotte da fittavoli, secondo l'uso milanese, come aziende agricole in attività. Tra queste citiamo: la Cascina Campi, a Trenno, la Cascina Paradiso a Muggiano (cavalli e foraggio), la cascina Gaggioli in via Selvanesco, il Mulino della Pace Barona la cascina Battivacco alla Barona (riso) come la cascina Basmetto (50 ha a riso), la cascina Campazzo (120 capi da latte) e la cascina Nosedo (latte e derivati). Sempre a sud della Barona, le secentesche cascine San Marco e San Marchetto. Tema dell'Expo è l'alimentazione e alimentazione è agricoltura e questa curiosa particolarità di Milano ha già attirato l'attenzione degli organizzatori[264][265].

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia di Milano.
Business district di Porta Nuova.
Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano.

Durante la sua storia, Milano ha spesso anticipato le linee di tendenza dell'economia della penisola: una robusta agricoltura e un diffuso artigianato con scambi commerciali intensi fin dal Medioevo e nel Rinascimento, sfruttamento delle risorse idriche e sviluppo delle comunicazioni nel periodo protoindustriale e diffusione spinta delle attività manifatturiere, anche le più pesanti, durante l'industrializzazione, con una particolare attenzione, però, alle attività bancarie e finanziarie. Dalla seconda metà del secolo scorso ha anticipato il processo di terziarizzazione dell'economia nazionale puntando sul prevalere sempre più marcato di un terziario avanzato in diverse direzioni, dalle tradizionali alle innovative: finanza, commerci nazionali e internazionali, direzioni aziendali, editoria, design industriale, pubblicità, intrattenimento, ricerca scientifica, biotecnologia, informatica, attività universitarie, società di marketing e media televisivi.

Milano, sede della Borsa valori italiana, quinta in Europa e nona al mondo, è il principale centro finanziario e il più importante polo economico del Paese vantando il reddito pro capite più alto d'Italia: 46 200,00 €.[266]

Con 367 miliardi di dollari, l'area metropolitana di Milano è la prima area in Italia e undicesima al mondo per prodotto interno lordo[267], inoltre, è il principale polo per gli investimenti stranieri in Italia, sesto in Europa, dopo Londra, Parigi, Dublino, Madrid e Monaco di Baviera. A Milano hanno sede circa 2000 multinazionali estere, pari al 45% di quelle presenti in Italia. La regione urbana contribuisce al 10,3% del PIL nazionale, è sede di oltre il 45% di tutte le imprese presenti in Lombardia, oltre 8% presenti in tutta Italia[268].

Milano fa parte del cosiddetto "Pentagono Industriale" europeo, con altre quattro città, Londra, Parigi, Amburgo e Monaco di Baviera, inoltre è il vertice meridionale della Banana blu, l'area che delimita la zona più ricca e densamente popolata d'Europa che ha come vertice settentrionale Londra e comprende al suo interno la regione del Reno e Stati nazionali come Svizzera e Lussemburgo. Milano è anche il vertice settentrionale di un'altra fascia economica, la Sunbelt, che racchiude il fulcro dell'economia mediterranea, che avrebbe come suo estremo meridionale Valencia, e comprende al suo interno città come Genova, Marsiglia e Barcellona. Nel campo dell'informatica c'è da rilevare che molte delle società Internet più importanti al mondo come Banzai, Google, Lycos, Virgilio, Yahoo hanno scelto Milano come loro sede in Italia. Milano è la sede principale di alcune delle più importanti banche italiane, tra cui spiccano Unicredit, Mediobanca e BPM.

Secondo uno studio del 2010 dell'Economist Intelligence Unit, Milano risulta essere la dodicesima città più cara al mondo[269]. Secondo dati del 2011, Milano ha anche il primato nazionale di imprese attive presenti sul suo territorio ben 284 846, inoltre Milano ha anche il primato nazionale occupazionale, tasso di disoccupazione al 3,9% secondo dati ISTAT del 2007. Gli occupati di Milano rappresentano il 7,6% degli occupati italiani, il 41% di quelli lombardi. Il settore che ne registra maggiormente è il terziario, il 72,49%, seguito da quello industriale con il 27%, ultimo quello agricolo con lo 0,51%. Altro primato è rappresentato dal settore export pari al 10% dell'export nazionale (circa 33 000 milioni di Euro). La Borsa di Milano, fra le prime cinque piazze finanziarie in Europa, rappresenta l'unica porta dell'Italia sul mercato dei capitali internazionali, ha 332 società quotate, scambi medi giornalieri pari a 3 miliardi di euro e una capitalizzazione complessiva delle società quotate di 425 miliardi di euro nel 2010, pari a oltre il 27% del Pil italiano[270].

Sede storica di Unicredit in Piazza Cordusio.

Al sistema bancario si affianca un cospicuo numero di finanziarie tra cui 120 società di leasing, 17 di factoring, 52 società per la gestione del risparmio, 120 intermediari di investimenti mobiliare, 14 finanziarie specializzate nel credito al consumo, alcune centinaia di finanziarie impegnate nell'erogazione di mutui, e ospita la sede di ben 17 Camere di Commercio straniere[271]. A Milano vi sono le sede italiane delle principali agenzie di rating mondiale, Standard and Poor's, Moody's e Fitch Ratings[272].

File:Pirelli Milano 2014.jpg
Il grattacielo Pirelli, uno dei primi simboli economici di Milano.

A Milano è in forte sviluppo il settore delle biotecnologie, specialmente per quanto riguarda antibiotici e farmaci oncologici; la città ospita circa il 50% delle 200 industrie biotecnologiche presenti in Italia.[273]

A Milano è in fase di approvazione anche il progetto di “Stephenson Business District”, contenuto nel PGT del 2030, ovvero un quartiere finanziario situato al nord della città, in Via Stephenson, sul modello di Canary Wharf a Londra o La Défense a Parigi, che prevede la costruzione di 50 grattacieli alti come il Pirellone, su una superficie di Errore in {{M}}: parametro 3 non è un numero valido., con una stima di 6miliardi di investimento, la creazione di 66 000 nuovi posti di lavoro[274].

Milano è anche la capitale italiana del non profit, con diecimila istituzioni attive al riguardo, con una percentuali del 5% degli occupati fra tutti gli occupati milanesi, in confronto a una media nazionale del 3%, mentre l'incidenza delle organizzazioni non profit con dipendenti risulta nettamente superiore nell'area milanese 39%, contro il 28% della Lombardia e il 22% dell'Italia[275].

Milano è anche la capitale italiana degli stage, nel solo Comune si sono svolti nel 2010 almeno tredicimila stage, e contando anche l'area metropolitana il numero sale a 16 000. Dei 23 600 stage censiti poco più di 21 000 sono promossi dalle università e circa un terzo (pari ad almeno settemila persone) riguarda "fuorisede", provenienti da altre province o regioni. La maggior parte degli stage si svolge nelle imprese private (83%), seguono gli enti pubblici (12%), le associazioni non profit (3%) e infine un 2% ha luogo all'interno delle stesse università. In Lombardia solo nelle imprese private hanno luogo ogni anno oltre 65 000 stage, un sesto degli stage di tutta Italia[276].

Milano è la capitale italiana delle invenzioni, con oltre il 22% di depositi di idee di tutto il paese con oltre quindicimila domande di brevetto depositate nel solo 2011, 640 sono modelli di utilità e design, 2423 invenzioni, il 25,5% di quelle italiane, e 12451 marchi, il 22,4% di quelli italiani[277]. Milano è anche la capitale dei brevetti energetici: si calcola infatti che dal 1980 al 2012 il 40% delle domande di brevetto in Italia siano state depositate a Milano, infatti, un quinto delle imprese nazionali attive nell'energia sono in Lombardia, solo a Milano ne risiedono oltre un nono dell'intero valore nazionale, record italiano[278].

Milano è la città italiana con il più alto caro-affitti con una media di 15,6 € al metro quadro, precedendo Roma ferma ai 15,4 € a metro quadro[279].

In base a dati provenienti da statistiche internazionali del 2011 Milano risulta esser la città italiana migliore per investimenti e business, la più conveniente, difatti Milano è la diciannovesima città al mondo per costo di viaggio d'affari di livello internazionale, nona città in Europa, con 512 € al giorno, guadagnando in competitività ben quattro posizioni se si prende in considerazione l'anno precedente e ben nove posizioni se si considera l'anno 2009[280].

Altra eccellenza milanese è l'agricoltura, con 2900 ettari coltivati su 18 000 di superficie totale, Milano è il secondo comune agricolo d'Italia, ma il primo per produttività[281].

Milano è anche la capitale italiana dell'hi-tech, dell'informatica e dell'innovazione[282]. In particolare nel settore del Web e di Internet, la città si mostra leader indiscussa sul piano nazionale, a Milano ha infatti sede più di un'impresa su otto, circa il 12,9% sul totale nazionale, ovvero 73 sedi di impresa, tra quelle attive in Italia come portali Web o fornitori di servizi di hosting, un numero in costante crescita, +102,8% tra 2009 e 2010. Tra le società attive nel capoluogo lombardo spiccano le sedi legali dei social network e dei motori di ricerca più famosi al mondo, ma anche di portali dedicati a consigli turistici e gastronomici. Milano con ben 167 000 lavoratori impiegati nel digitale e ben 23 000 imprese attive nell'Information and Communication Technology (ICT): dai servizi informatici alle attività di design, grafica e web, dalla produzione televisiva, cinematografica e musicale all'edizione di software, dalla pubblicità e ricerche di mercato alla direzione aziendale e consulenza gestionale, è la città leader in Italia nel digitale ospita oltre la metà delle imprese digitali lombarde (il 55,4%) e quasi una su 7 (il 13,4%) di quelle italiane. Anche sotto il profilo dell'occupazione, i dati evidenziano il primato di Milano nel digitale, con il 73,7% degli addetti rispetto alla Lombardia e il 21% rispetto all'Italia[283]. Tra le piccole imprese del settore, in oltre due casi su tre, circa il 68%, il titolare ha meno di 40 anni e in un caso su cinque è donna[284].

Milano è prima in Italia per business center con oltre 300 attività che gestiscono uffici 'a tempo', di cui ben 270 a Milano città. È quanto emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al II trimestre 2013 e 2012. La Lombardia è la regione leader in Italia sia per numero di uffici temporanei (738, +2,1% rispetto al 2012), sia per imprese che, più in generale, offrono servizi a supporto delle attività di uffici e di temporary shop, quasi mille, un quarto del totale nazionale, con una crescita del 4,1% in un anno, contro il +2,6% italiano[285].

Milano è la città che ospita il maggior numero di imprese in Italia, infatti una società su 12 in Italia si concentra a Milano (8,5%), dato che sale per quelle di capitali (11%) e in particolare per le Spa (19%)[286].

Da uno studio mondiale emerge che Milano è al 18º posto su scala mondiale per città che offre più opportunità, unica città italiana tra le prime trenta[287]. Il capoluogo lombardo risulta primo nella classifica mondiale sui posti di lavoro nel settore finanziario rispetto alla forza lavoro occupata in altri settori, nonché sesto nella graduatoria mondiale dedicata ai servizi in banda larga, davanti a città come New York, Tokyo, Madrid e Parigi[288].

Turismo

Piazza del Duomo, tipica meta turistica.

Nelle classifiche delle città più visitate del mondo nel 2016 Milano si conferma ai primi posti. Secondo una lista per numero di visitatori, turisti e lavoratori, Milano si attesta a 7,7 milioni di presenze, come 15ª città più visitata, 7ª d'Europa e 2ª d'Italia, subito dopo Roma.[289] Secondo una classifica che si basa sugli international tourist arrivals[290], Milano alla posizione 24 segue Roma alla 14. La sua attrattiva è data dal suo essere un importante centro economico, dell'editoria, della ricerca, della moda e del design e dal suo patrimonio artistico che si mescola alla modernità: monumenti, chiese, palazzi storici, grattacieli, shopping, moda ed eventi di vario genere contribuiscono alla vocazione internazionale della metropoli. Milano è inoltre posizionata a circa 50 km dai grandi laghi (Lago di Como, Lago Maggiore, Lugano), la cui bellezza paesaggistica gode di rinomanza mondiale. Storicamente, i grandi nomi della musica e della letteratura romantica italiana (tra cui Rossini, Bellini, Parini, Manzoni, Verdi, ecc.) erano soliti soggiornare sui laghi durante la loro permanenza a Milano, spesso ospiti nelle ville dei nobili milanesi, contribuendo così allo sviluppo di un turismo culturale che a partire dal '700 legò la grande città alle vicine bellezze naturali.

Infrastrutture e trasporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Milano.

Strade

Mappa delle tangenziali di Milano.
Milano di notte, fotografia dallo spazio.

Milano è un importantissimo nodo stradale e autostradale, punto di congiunzione della grande trasversale padana est-ovest (la A4, Torino - Trieste) con la dorsale nord-sud (la A1, per Bologna, Firenze, Roma e Napoli). Altre arterie autostradali che raggiungono la città sono la A35 Brebemi per Brescia, A7 per Genova, e le autostrade dei Laghi cioè A8 per Varese e A9 per Como. La città è lambita dagli itinerari europei E35, E62 ed E64.

Le autostrade sono collegate fra loro dal sistema delle tre tangenziali, la Ovest (A50), la Est (A51) e la Nord (A52), con una lunghezza complessiva di 74,4 km. Sommando alle tre tangenziali il tratto urbano dell'autostrada A4, si ottiene un sistema di autostrade urbane di oltre 100 km di lunghezza, che circonda totalmente la città.

Milano è raggiunta da quattro strade statali (la 9 Via Emilia, la 33 del Sempione, la 36 del Lago di Como e dello Spluga e la 494 Vigevanese) e da numerose strade provinciali. Molte di esse nelle tratte suburbane assumono caratteristiche di superstrada.

Le arterie stradali e autostradali sono spesso congestionate, a causa degli alti tassi di pendolarismo e di motorizzazione privata dell'area milanese. Sono così in costruzione due nuove autostrade: la Tangenziale Est Esterna e la Pedemontana, oltre a interventi di potenziamento e velocizzazione delle strade ordinarie.

Le strade urbane entro il territorio comunale comprendono 3910 vie,[291] che sviluppano una lunghezza complessiva di 1494 km e coprono un'area di 23 km², di cui 15 di carreggiate e 8 di marciapiedi.[291] Nel 2013, Milano scende dal podio delle città più trafficate d'Italia, dal terzo passa al quarto posto in classifica, dopo Palermo e Roma e scavalcata da Napoli: i milanesi, durante il 2013, hanno passato in coda quattro ore in meno dell'anno precedente[292].

Ferrovie

Stazione di Porta Garibaldi

Milano è un importante nodo per il traffico ferroviario passeggeri e merci. La città è raggiunta da alcune delle principali linee ferroviarie d'Italia: la Torino-Milano, la Milano-Venezia, la Milano-Genova e la Milano-Bologna; costituisce il punto di partenza delle due linee alpine del Sempione e del Gottardo; è destinazione di un intenso traffico vicinale di tipo pendolare. Milano è anche servita da tre linee ad alta velocità, la Torino-Milano, la Milano-Bologna e la Milano-Brescia.

La stazione Centrale è la principale della città e, con un traffico giornaliero di 320 000 passeggeri[293], la seconda in Italia dopo Roma Termini; Milano Centrale è capolinea di treni a lunga percorrenza (Intercity, EuroCity e ad alta velocità Frecciarossa, Frecciabianca e Italo), anche di alcuni servizi regionali. Progettata da Ulisse Stacchini a partire dal 1911, a causa della prima guerra mondiale e della successiva crisi economica, i lavori di costruzione iniziarono solo nel 1924 e furono terminati nel 1931. È un imponente e scenografico edificio in stile liberty con tendenze deco, ricco di fregi, statue e decorazioni, realizzate con pietre e marmi nobili nelle parti più basse e negli interni e con materiali da costruzione, cemento e gesso in quelle più distanti dalla vista immediata.[294] È stata oggetto di un radicale restyling negli anni tra il 2005 e il 2010 con risultati molto controversi[295][296][297][298].

Altre importanti stazioni cittadine sono Porta Garibaldi, Lambrate e Rogoredo, dedicate soprattutto al trasporto regionale. Milano è centro della rete delle Ferrovie Nord Milano, a carattere regionale, che hanno capolinea alla stazione di piazzale Cadorna.

La città è servita da un servizio ferroviario suburbano ("linee S"), che garantisce collegamenti frequenti in un'area di circa 40 km di raggio; fulcro del servizio è il passante ferroviario, una galleria di 9 km che attraversa la città da nord-ovest a sud-est, offrendo numerosi punti d'interscambio con la metropolitana e i trasporti urbani.

Punto di scambio fra i servizi suburbani e quelli regionali sono le "stazioni porta" di Rogoredo, Rho Fiera e Pioltello-Limito. Altre stazioni di interscambio con i regionali sono Lambrate e Villapizzone (da cui parte qualche treno in orari di punta nei giorni feriali in direzione Bergamo, Arquata Scrivia e Piacenza).

Ingrandisci
La hall dei treni alla Stazione Centrale di Milano (2012)

Aeroporti

Aeroporto di Milano-Malpensa.
Aeroporto di Milano-Linate.
Aeroporto di Milano-Bergamo, insieme con Malpensa e Linate forma il sistema aeroportuale di Milano.

Nei dintorni di Milano vi sono tre aeroporti dedicati al normale traffico civile (Malpensa e Linate, gestiti dalla SEA, Orio al Serio dalla SACBO); inoltre, inglobato entro l'area urbana della periferia nord, vi è il piccolo aeroporto turistico di Bresso[299].

Complessivamente il sistema aeroportuale milanese gestisce ogni anno un traffico di oltre 35 milioni di passeggeri e di circa 600 000 tonnellate di merci trattate ed è il secondo in Italia per volume di passeggeri. Secondo Assaeroporti[300], il dato sommato dei tre aeroporti riguardo ai passeggeri trasportati nel 2016 è infatti di 40 262 585, quello dei due aeroporti romani è di 47 140 468.}</ref> e il primo per il volume complessivo di merci[301].

  • Il maggiore è l'Aeroporto "Città di Milano" di Milano-Malpensa (MXP), situato in provincia di Varese, al confine col Piemonte, e immerso nel Parco del Ticino. Dista 45 km da Milano (centro). È collegato direttamente al centro della città tramite la navetta ferroviaria Malpensa Express (29-40 minuti di tragitto), che parte dalla stazione di Milano Cadorna o dalla stazione di Milano Centrale con fermata in quella di Porta Garibaldi e Nord Bovisa, e con diverse linee di bus da Centrale[302]. Con 19 087 069 passeggeri l'anno è il secondo aeroporto passeggeri in Italia, con una crescita stimata nel 2011 del 4%, e il primo aeroporto cargo, trasporto merci, del Paese con un aumento del 4,2% sul 2010[303], quinto in Europa con 440 250 tonnellate di merci trasportate[304]. È stato recentemente inaugurato il terzo satellite nel Terminal 1, che con una superficie complessiva di 35 000 m², 3000 dei quali dedicati alle Vip lounge, porterà la capacità del Terminal ad aumentare del 50% il numero di passeggeri serviti, fino quindi a 30 milioni di viaggiatori[305].
  • Il più vicino è l'Aeroporto "Enrico Forlanini" di Linate (LIN), ospita esclusivamente il traffico nazionale, europeo e low-cost, si trova nella zona est della città, alla quale è collegato dalle linee ATM 73 (da Piazza San Babila percorre, con numerose fermate, il lungo rettilineo che parte da Corso di Porta Vittoria passando per Piazza Cinque Giornate, Corso XXII Marzo, Viale Corsica e Viale Forlanini) e X73 (da Piazza San Babila e con unica fermata in Piazza Tricolore)[306]. Con 9 061 749 utenti è il terzo aeroporto passeggeri in Italia, con una crescita del +9,2% rispetto al 2010.
  • L'aeroporto "Michelangelo Merisi" (detto "il Caravaggio"), Aeroporto di Milano-Bergamo (BGY), situato in provincia di Bergamo, quarto in Italia per numero di passeggeri a partire dagli ultimi mesi del 2009, si trova nel comune di Orio al Serio, (BG), a 5 km di distanza da Bergamo e 45 da Milano (centro). È il terzo scalo aereo per affluenza all'interno del sistema aeroportuale milanese-lombardo[307] e il maggiore in Italia per i voli low cost, è collegata a Milano da un autobus che parte da stazione di Milano Centrale. Con 8 420 000 utenti è il quarto aeroporto passeggeri in Italia, con una crescita del + 9,7% rispetto al 2010.
  • A Bresso, immediatamente a nord della città, è situato, tra il Parco Nord e l'abitato, l'aeroporto turistico, abilitato ai soli aerei a elica: vi operano tra i molti privati l'Aero Club Milano[308] con la sua scuola di volo e un centro privato per la formazione di elicotteristi. Fino al termine della seconda guerra mondiale era il campo collaudi della Breda aeronautica di cui, per il decentramento bellico, ospitò alcuni reparti; poi, fino all'inizio degli anni sessanta, fu sede del III R.A.L (Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito).[309]

Mobilità urbana

Tram in servizio sulla linea 4
Mappa della metropolitana
Filobus in servizio sulla linea 90.

Il trasporto pubblico urbano è gestito dall'Azienda Trasporti Milanesi, e serve capillarmente la città e buona parte della provincia. La rete poggia su quattro linee di metropolitana, alle quali, entro il 2022, se ne aggiungerà un'altra[310]. La metropolitana conta 113 stazioni e si estende per 97 km, 75 in territorio urbano, 22 nei comuni limitrofi dell'hinterland, ai quali si aggiunge il passante ferroviario. La rete metropolitana di Milano è la prima in Italia per estensione. Le linee di trasporto pubblico di superficie sono composte da 18 linee tramviarie, 1 linea tram interurbana, 4 linee filoviarie, di cui 2 di circonvallazione e numerose linee automobilistiche. Inoltre esiste un people mover che collega la stazione di Cascina Gobba con l'ospedale San Raffaele.

Particolare rilievo storico riveste nella città il tram: a fianco dei più moderni Sirio ed Eurotram convivono vetture più datate che hanno fatto la storia della rete tramviaria di Milano. Tra queste vanno ricordate le notissime Ventotto (o Carrelli), vetture tramviarie prodotte fra il 1928 e il 1930: in servizio ininterrottamente per oltre ottant'anni sono ormai diventate un simbolo per Milano[311][N 27][312].

Autobus urbano in servizio sulla linea 61.

Dal 1893, l'anno dell'elettrificazione tranviaria, le livree dei mezzi pubblici sono cambiate più volte: attualmente, oltre alle vetture sponsorizzate che portano i colori dello sponsor, la livrea ufficiale è il bicolore giallo crema/bianco per le serie storiche, il verde e l'arancio per i jumbotram e i Sirio[313] riprendono le tinte dal 1917, anno della municipalizzazione, al 1970. Sono ancora in servizio tram storici a carrello fisso (carrello singolo) usati per la manutenzione dei binari o per il traino, ma soprattutto a fini turistico-ricreativo. Diverse vetture della serie 1 500, alcune delle quali riportate agli allestimenti originali,[N 28] sono impiegate per attività promozionali (scuola in tram, tram turistici, tram ristoranti[N 29] e bar, per noleggio a privati, feste, conventions, eccetera).

È attiva anche una rete notturna di mezzi pubblici composta da quindici linee di superficie (autobus e filobus), funzionanti durante i week-end, le festività o i grandi eventi[314].

Le piste ciclabili hanno uno sviluppo relativamente modesto[315], mentre la città è prima in Italia e quinta in Europa, dopo Parigi, Londra, Barcellona e Lione, e ottava al mondo, per il servizio di bike sharing[316][317] con duecento stazioni e 3 650 biciclette a disposizione degli utenti a fine 2012[318]. Milano è la prima città in Italia e in Europa per car sharing, in rapporto alla popolazione, con 60 000 abbonati e quasi 1 500 vetture gestite da quattro società private che in futuro saliranno a sei[319].

I taxi della città di Milano (di colore bianco, con possibili aggiunte pubblicitarie) sono 5 000, ma la regione ha regolamentato una zona composta da 37 comuni, in pratica il bacino dei tre aeroporti, nel quale le autopubbliche prestano servizio senza limiti territoriali, con le stesse tariffe e il medesimo regolamento.

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Milano.
Palazzo Marino, municipio di Milano.

Consolati

Palazzo delle Stelline, sede della rappresentanza italiana della Commissione europea e ufficio del Parlamento europeo

Alla data 11 maggio 2011 sono presenti a Milano 106 consolati esteri[320] e gli uffici commerciali delle ambasciate in Italia di Belgio, Portogallo e Israele[321]. Milano è la seconda città al mondo, dopo New York, per numero di consolati[251]. Sempre a Milano si trova, nel Palazzo delle Stelline, una delle due sedi della rappresentanza in Italia della Commissione europea[322] e uno dei due uffici di informazione per l'Italia del Parlamento europeo[323].

Gemellaggi

Milano è gemellata con 16 città del mondo[324]:

Il gemellaggio con la città di San Pietroburgo, Russia, avvenuto nel 1967, è stato sospeso nel 2012 dalla città di Milano, in seguito al divieto del governo russo di fare "propaganda omosessuale".[325]

Altre informazioni amministrative

Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni aggregati a Milano.
Quarto Oggiaro, periferia ovest della città.
  • Al momento della sua fondazione Milano probabilmente aveva un'estensione di 12 ettari, diventati 80 ettari (0,8 km²) nel periodo di maggiore splendore in epoca celtica[326].
  • Nel periodo longobardo la città superò i 200 ettari (2 km²)[327].
  • Per tutto il Medioevo, gran parte città restò racchiusa entro la Cerchia dei Navigli, dove si ergevano le antiche mura del 1156, con una estensione di 2,97 km². All'epoca il circondario della città era di 8,32 km²[328].
  • Dal 1560 al 1873 il comune di Milano coincideva con l'area interna alla Cerchia dei Bastioni (l'area delle mura spagnole). Il comune aveva così una superficie di 9,67 km².
  • Con l'annessione del Comune dei Corpi Santi nel 1873[329], Milano aumentò di 66,35 km², raggiungendo così l'estensione di 76,02 km²[330].
  • Con i comuni e relative frazioni annessi tra il 1918 (Turro) e il 1923, Milano aumentò di altri 105,75 km², raggiungendo così la superficie attuale di 181,76 km²[331]
  • Ai tempi della dominazione iberica, sul territorio dell'odierna città di Milano insistevano 48 comunità: si trattava di autorità formatesi per consuetudine generalmente accettata, con confini geografici e giurisdizionali non sempre ben definitivi, e non rare sovrapposizioni di competenze. Fu l'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo a mettere ordine in materia nel 1757: nacquero 41 comuni poi definiti "censuari", sottoposti a uniforme normativa fiscale e di conseguenza a una legislazione scritta che ne stabilì univocamente i poteri. Nel 1841 l'imperatore Ferdinando d'Asburgo, valutando insoddisfacente il gettito erariale di alcuni piccoli comuni della provincia di Milano, li accorpò a più ampie località vicine, scendendo così a 32 comuni. Con l'unità d'Italia venne poi emanata la legge Lanza, finalizzata a un'ulteriore razionalizzazione del territorio delegata al governo: intorno al 1869 nacquero quindi 14 comuni poi definiti "amministrativi", normati dalla legislazione italiana e non più ereditati dagli Stati pre-unitari. Fu infine il fascismo nel 1923, con minori interventi di poco precedenti e successivi, a dare al capoluogo meneghino l'attuale configurazione.
Comunità
storiche
Comuni
censuari
Riforma
del 1841
Comuni
amministrativi
Comune
attuale
Affori Affori Affori Affori Milano
Bruzzano Bruzzano Bruzzano
Dergano Dergano Dergano
Baggio Baggio Baggio Baggio
Assiano Assiano Muggiano
Cassina Malandra
Cassina Moirano
Muggiano Muggiano
Sellanuova Sellanuova Sellanuova
Ronchetto Ronchetto Ronchetto -
Chiaravalle Chiaravalle Chiaravalle Chiaravalle
Nosedo Nosedo Nosedo
Lorenteggio Lorenteggio -
Cimiano Crescenzago Crescenzago Crescenzago
Crescenzago
Gorla Gorla Gorla Gorla
Pratocentenaro Pratocentenaro Segnano Greco
Greco Segnano
Segnano
Casanova Casanova Lambrate Lambrate
Cavriano Lambrate
Lambrate
San Gregorio Vecchio San Gregorio Vecchio
Morsenchio Morsenchio Morsenchio -
Milano Corpi Santi Corpi Santi Milano
Milano Milano
Boldinasco Boldinasco Boldinasco Musocco
Garegnano Garegnano Garegnano
Musocco Musocco Musocco
Quarto Oggiaro
Vialba Vialba
Roserio Roserio Roserio
Cassina Triulza Cassina Triulza Cassina Triulza
Villapizzone Villapizzone Villapizzone
Bicocca Bicocca Niguarda Niguarda
Niguarda Niguarda
Precotto Precotto Precotto Precotto
Figino Figino Figino Trenno
Quarto Cagnino Quarto Cagnino Quarto Cagnino
Quinto Romano Quinto Romano Quinto Romano
Lampugnano Lampugnano Trenno
Cassina San Leonardo Trenno
Trenno
Turro Turro Turro Turro
Macconago Macconago Quintosole Vigentino
Selvanesco Quintosole
Quintosole
Vaiano Vaiano Vaiano
Vigentino Vigentino Vigentino
  • Già sotto il Regno d'Italia di Napoleone venne emanata una riforma amministrativa di largo respiro che, anticipando i tempi di oltre un secolo, aveva espanso Milano su una superficie comparabile a quella attuale. Tale esperimento, poi abrogato al ritorno degli austriaci, coinvolse 36 comuni "censuari". Rispetto alla Milano odierna, quella napoleonica era più espansa a sud-est e meno a nord-ovest.[N 30] Le 4 ulteriori località coinvolte nel progetto furono:
Comuni
censuari
Comune
attuale
Grancino Buccinasco
Linate Peschiera Borromeo
Poasco San Donato Milanese
Redecesio Segrate

Sport

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Milano.
Ingrandisci
Panoramica di San Siro.
Il Mediolanum Forum di Assago.

Milano ha alle sue spalle una forte tradizione sportiva, che si esprime in differenti discipline nelle quali i club meneghini, soprattutto negli sport a squadre, hanno saputo conquistare numerose vittorie: 36 scudetti nel calcio maschile e 5 in quello femminile, 18 nel rugby[332], 27 nel basket maschile e 10 in quello femminile, 3 nella pallanuoto, 29 nell'hockey su ghiaccio, 8 nel football americano e 8 nel baseball. Tutto ciò pone la città al vertice tra le grandi europee oltre che nazionali. Le strutture per la pratica dello sport (palestre, campi di gioco e allenamento, centri sportivi polivalenti) sono distribuiti capillarmente nell'intera città, con una naturale limitazione nel centro storico[333]. Le squadre di calcio più conosciute sono il Milan e l'Inter, e sono le uniche 2 squadre europee della stessa città ad aver vinto la Champions League. Di questa ultima competizione Milano ha ospitato quattro volte la finale (negli anni 1965, 1970, 2001, 2016).

Note

Esplicative

  1. ^ L'unica eccezione è costituita dal Naviglio Grande, ma il traffico merci, fino al 1960 fiorente per trasporto di inerti per l'edilizia, è ora del tutto cessato e quello passeggeri ha una valenza esclusivamente turistica
  2. ^ Per quanto, relativamente allo specifico milanese, nell'area ove si sviluppa la città non siano oggi osservabili alture di sorta e neppure alture siano menzionate in testi antichi o la loro esistenza possa essere desunta da toponimi locali.
  3. ^ Mario Aventicense, anno 568, in Chronica.: «Hoc anno Narses ex praeposito et patricio post tantos prostratos tyrannos, ... Mediolanum vel reliquas civitates, quas Goti destruxerant, laudabiliter reparatas, de ipsa Italia a supra scripto Augusto remotus est.» («In quest'anno Narsete ex proposito e patrizio, dopo aver abbattuto tanti tiranni... e ricostruite lodevolmente Milano e le città rimaste, che i Goti avevano distrutto, fu destituito dal governo dell'Italia dal suddetto Augusto [Giustino II].»)
  4. ^ Un suo antenato, Luigi di Turenna, aveva sposato nel 1389 Valentina, figlia del primo duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti.
  5. ^ Prenderà possesso della carica nel 1566, dopo aver giurato fedeltà nelle mani dello zio, Federico I d'Asburgo, imperatore dopo l'abdicazione di Carlo V.
  6. ^ Si tratta delle Nuove Costituzioni, cui avevano messo mano Ludovico e Francesco II Sforza.
  7. ^ Che sarà completato nel 1560.
  8. ^ Furono fatti costruire dal governatore Ferrante I Gonzaga nel 1549, furono completati in soli undici anni e il loro disegno continuò l'espansione monocentrica della città.
  9. ^ Entrambi di Francesco Maria Richini (1584-1658). Il collegio Elvetico è l'attuale sede dell'Archivio di Stato.
  10. ^ Nel 1848 si svolse a Milano uno dei più significativi eventi del Risorgimento italiano, le Cinque giornate
  11. ^ Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopo ironico; in particolare, gli accenni alla "moralità" sono particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello della Duomo connection o quello di Tangentopoli. Si veda ad esempio Colaprico, 1991 Ma già alla fine dell'Ottocento l'epiteto era contestato, ad esempio in Barilli, 1888
  12. ^ A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn Viaduct, ma era priva di rete di distribuzione.
  13. ^ Acquistata a Parigi, dall'ingegner Giuseppe Colombo, all'Esposizione industriale dov'era stata portata da Thomas A. Edison a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa a New York
  14. ^ Divenne PNF a Roma, nel novembre 1921 al congresso che sancì la fusione con il Partito nazionalista italiano
  15. ^ Una tradizione risalente a Galvano Fiamma (XIV secolo), vuole che tale stemma provenga dall'immagine raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante la prima crociata. Si tratta però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione lombarda alla prima crociata (Giancarlo Andenna, Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999, Milano, Vita e Pensiero, 2003, ISBN 88-343-0799-2, in partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo ad un analogo scontro tra Eriprando Visconti e un cavaliere tedesco nel 1034. La prima attestazione sicura del simbolo è il 1226, quando venne raffigurato sul pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo Visconti, abate del monastero di Sant'Ambrogio (Romussi 1927, vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per anacronismo, è riferita dal Petrarca: il simbolo sarebbe stato adottato da Azzone Visconti, cui una vipera sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto dell'indossarlo, a fauci spalancate, senza però morderlo. Andenna (cit.) ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili raffiguranti un mostro marino che inghiotte Giona, simbolo della resurrezione.
  16. ^ L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel 1336 a Bruzio Visconti dai duchi d'Austria (Romussi, loc. cit.).
  17. ^ In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece il Castello Sforzesco, difeso da imponenti bastioni e fortemente separato dalla città.
  18. ^ Emblematica l'apertura delle vie Fratelli Gabba, dei Giardini, Mozart.
  19. ^ Più noto come Parco Solari.
  20. ^ Più noto come Largo Marinai d'Italia.
  21. ^ Interessa anche i comuni di Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.
  22. ^ Le competenze in materia sono suddivise tra comune, provincia e regione
  23. ^ Fu aperta però nel 1786.
  24. ^ Nel 1825, Giovanni Ricordi aveva acquistato, salvandoli, gli archivi musicali della Scala.
  25. ^ Diventato, assieme al "Pandoro" di Verona, nella versione industriale, il dolce natalizio nazionale
  26. ^ L'esempio portato è quello dell'Aipo per il bacino del Po, di caratteristica addirittura sovraregionale.
  27. ^ La più antica vettura tranviaria di Milano, antecedente il 1918, si trova al Museo delle comunicazioni di Cormano.
  28. ^ Tram e tramvie a Milano, ATM
  29. ^ Trattasi di due vetture ristorante chiamate ATMosfera, chiaro riferimento all'azienda di trasporti municipale
  30. ^ Non ne facevano parte 9 comuni "censuari": Bruzzano, Baggio, Assiano, Muggiano, Vialba, Roserio, Cassina Triulza, Figino e Quinto Romano.

Bibliografiche

  1. ^ Comuni nella città metr. di MI per superficie, su tuttitalia.it. URL consultato il 21 aprile 2016.
  2. ^ a b Dati Comune di Milano, su mediagallery.comune.milano.it.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990.
  6. ^ Carlo Tagliavini, Teresa Cappello, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, 1984, ed. Pàtron, Bologna.
  7. ^ (EN) OCSE, Territorial reviews, Milan, Italy (2006) (PDF), su browse.oecdbookshop.org, pg. 31 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  8. ^ OECD, Competitive Cities in the Global Economy (PDF), su cmimarseille.org. URL consultato il 30 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  9. ^ Willem Salet, Andy Thornley e Anton Kreukels, Metropolitan governance and spatial planning: comparative case studies of European city-regions, New York, Spon Press, 2003, p. 265, ISBN 978-0-415-27449-4.
  10. ^ Le aree metropolitane in Italia e i loro caratteri socio-territoriali (PDF), su unimib.it.
  11. ^ Comunicato stampa d'ateneo, su unimib.it.
  12. ^ a b Gualdoni, p. 10.
  13. ^ a b Polibio, Storie, II, 34.10-15; Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, XII, 51-52; Zonara, L'epitome delle storie, VIII, 20.
  14. ^ Alberto Casadei, Marco Santagata Manuale di letteratura italiana medievale e moderna, Laterza, 2007.
  15. ^ Paola Tognini, Il fenomeno carsico in Lombardia, su gruppogrottemilano.it, 29 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2012).
  16. ^ AA.VV., Il nostro suolo prima dell'uomo, in Storia di Milano, I, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri, 1954, p. 11.
  17. ^ Carlo Villani, Atlante dell'Eidipsometria di Milano, 1883.
  18. ^ De Finetti Giuseppe, Milano: costruzione di una città, 2002 Hoepli pag. 19
  19. ^ Fantoni G. L'acqua a Milano, Cappelli, Bologna, 1990, pp 16-17.
  20. ^ Cenni sull'idrografia dell'area milanese, su storiadimilano.it. URL consultato il 5 luglio 2010.
  21. ^ 370 chilometri complessivamente ( Salute e sviluppo sostenibile nel comune di Milano (PPT), su mi.camcom.it, p. 17. URL consultato il 7 novembre 2010.)
  22. ^ La Cascina Gobba, su lagobba.it. URL consultato il 12 ottobre 2010.
  23. ^ Parco Agricolo Ticinello, su comune.milano.it. URL consultato il 12 ottobre 2010.
  24. ^ Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1
  25. ^ Regolamento del decentramento territoriale, su comune.milano.it. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2011).
  26. ^ Il clima dell'Italia, su centrometeoitaliano.it.
  27. ^ La regione continentale temperata, su imparareconlageografia.blogspot.it.
  28. ^ (EN) World map of the Köppen-Geiger climate classification updated, su koeppen-geiger.vu-wien.ac.at.
  29. ^ Classificazione dei climi della terra secondo il climatologo Koppen, su meteogiornale.it.
  30. ^ Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica, Atlante Eolico dell'Italia (PDF), in Ricerca di sistema per il settore elettrico - Progetto ENERIN. URL consultato il 15 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2008).
  31. ^ La nevosità di Milano, su MeteoGiornale.
  32. ^ = Accumuli a Sesto San Giovanni, su marcopifferetti.altervista.org.
  33. ^ Carta della nevosità media su aree pianeggianti, alcuni fondovalle e coste dal 1960-1961 al 2009-2010, su marcopifferetti.altervista.org. URL consultato il 10 novembre 2010.
  34. ^ Nivometria media per decade di Milano (GIF), su marcopifferetti.altervista.org. URL consultato il 17 giugno 2010.
  35. ^ marcopifferetti.altervista.org, http://marcopifferetti.altervista.org/77-78carta.GIF.
  36. ^ Il tempo che ha fatto a Varese a Capo d'Anno negli ultimi 40 anni, su astrogeo.va.it.
  37. ^ marcopifferetti.altervista.org, http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/Milano.GIF.
  38. ^ Milano sotto la neve a pagina 54 di Ogliari Francesco e Ricciardi Filippo Selecta Editrice
  39. ^ http://www.panorama.it/cultura/milano-neve-30-anni-fa/.
  40. ^ Nevicata milanese gennaio 2006, su marcopifferetti.altervista.org. URL consultato il 17 giugno 2010.
  41. ^ http://www.centrometeolombardo.com/Files/reportage/OldFoto/nevicate/2006/segrate26e27-01-06/segrate26e27-01-06.htm.
  42. ^ Estremi termici mondiali, su mherrera.org.
  43. ^ Il clima di Milano [collegamento interrotto], su comune.agratebrianza.mi.it. URL consultato il 17 giugno 2010.
  44. ^ a b c L.Cracco Ruggini, Milano da "metropoli" degli Insubri a capitale d'Impero: una vicenda di mille anni, in Catalogo della Mostra "Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.17.
  45. ^ Françoise Le Roux, Christian-Joseph Guyonvarc'h. I druidi, pag. 522. Genova, ECIG, 1990. ISBN 88-7545-883-9.
  46. ^ Venceslas Kruta, La grande storia dei Celti, Newton & Compton Editori, Roma, 2003, pagg. 301-302
  47. ^ "Galli [...] ibi omen sequentes loci condidere urbem; Mediolanium appellarunt" Tito Livio (Historiae, 5,34).
  48. ^ a b Milano, su treccani.it. URL consultato il 29 agosto 2014.
  49. ^ Soprintendenza di Milano L'anfiteatro di Milano e il suo quartiere ed. Skira
  50. ^ Nel De Magnalibus urbi Mediolani.
  51. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, V, XXXIV; la traduzione delle citazioni testuali è in Tito Livio, Storia di Roma (a cura di Guido Vitali e Carlo Vitali), Milano, Mondadori, 2007, vol. I, p. 769
  52. ^ La conquista avverrà nel 43 d.C. a opera dell'imperatore Claudio.
  53. ^ Le origini celtiche, i Romani e l'Impero (Dal 600 a.C al 397 d.C), su turismo.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 14 settembre 2015.
  54. ^ a b Le invasioni barbariche e il Medioevo, su turismo.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 14 settembre 2015.
  55. ^ JB Bury, History of the Later Roman Empire, capitolo 19, Nota 123: «As to the meagre evidence for the vicarius Italiae residing at Milan and the vicarius urbis Romae see Diehl, op. cit. p161. ». Ravegnani, I Bizantini in Italia, p. 62 «...probabilmente venne restaurato il vicariato che ... aveva retto la diocesi italiana»
  56. ^ Paolo Diacono, Libro II
  57. ^ Per il periodo longobardo, notizie tratte da Paolo Diacono nella traduzione di Massimo Felisatti, Rizzoli, Milano del 1967
  58. ^ Lombardia. Beni culturali, Il regime comunale (sec. XII - sec. XIII), su lombardiabeniculturali.it.
  59. ^ Francesco Sforza sposò nel 1441 Bianca Maria Visconti, figlia naturale legittimata di Filippo Maria Visconti.
  60. ^ Lo stato di Milano nella dominazione spagnola, su lombardiabeniculturali.it, Università degli studi di Pavia. URL consultato il 14 settembre 2015.
  61. ^ Bruno Migliorini, Parole d'autore: (onomaturgia), Firenze, Sansoni, 1975, pag.6.
  62. ^ Rosa, 1982
  63. ^ Pavoni, 2000
  64. ^ Energia a Milano, Milano, Aem, 1986.
  65. ^ Francesco Ogliari, Storia dei trasporti italiani, vol1: dall'Omnibus alla metropolitana, Milano, 1976, pag.88.
  66. ^ Gian Luca Lapini, Storia di Milano, La Centrale elettrica di via Santa Radegonda, su storiadimilano.it.
  67. ^ Expo 1906, su expo1906.it. URL consultato il 21 novembre 2010.
  68. ^ Gaetano Salvemini I pariti politici milanesi del XIX secolo Mursia ISBN 978-88-425-4842-3
  69. ^ Fu eletto ripetutamente al parlamento proprio nel collegio di Milano
  70. ^ Carlo Tognoli, Caldara Emilio: il socialismo municipale, su ilsocialista.com.
  71. ^ Milano, 1866-1936, medico. Fu estromesso dalla carica "per motivi di ordine pubblico" il 2 agosto 1922. Da "Le vie di Milano", Hoepli, Milano 2004
  72. ^ Milano 14 Febbraio 1916: il primo bombardamento nella storia della città, su lavoce.be (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2016).
  73. ^ Roberto Roggero, Oneri e onori. Le verità militari e politiche della Guerra di Liberazione, su books.google.it, Grego & Greco, 2006, p. 157, ISBN 978-88-7980-417-2.
  74. ^ Come disse un pilota inglese in fase di ricognizione dopo uno dei bombardamenti della città: «L'Italia non brucia» Sotto le bombe, Correva l'anno. Documentario audiovisivo trasmesso da Rai 3 l'08-09-2009, su correvalanno.rai.it, rai.it. URL consultato il 17 giugno 2010.
  75. ^ Maurizio Cucchi, La traversata di Milano, Milano, Mondadori, 2007, pp. 75-76.
  76. ^ 29 aprile 1945: piazzale Loreto., su infoaut.org. URL consultato il 13 agosto 2014.
  77. ^ Egle Santolini, L'uomo che inventò la Milano da bere, in La Stampa, 1º aprile 2008. URL consultato il 14 settembre 2015.
  78. ^ Chiusa questa fase, "l’auspicata connessione fra etica e sviluppo è rimasta incompiuta e si è generata, nello spazio politico culturale che si era aperto, un sistema “tattico” di sopravvivenza", secondo Mario Abis, Milano nella competizione internazionale, Rivista italiana di comunicazione pubblica, Fascicolo 36, 2008, p. 123 (Milano: Franco Angeli, 2008). Vi si sostiene anche che "Milano è “invecchiata” prigioniera nel suo stereotipo di città dinamica e di efficienza. L’ultima grande occasione è stata proprio generata dal contesto storico di Mani Pulite: a Milano poteva concretizzarsi l’idea che il Paese sarebbe “ripartito” attraverso questa opera di “purificazione”. La “Milano da bere” passava attraverso una prova decisiva che avrebbe riportato slancio nella forma di politiche moderne e trasparenti, ma anche questo passaggio è andato completamente a vuoto".
  79. ^ Nel dicembre 2009, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi viene ferito al volto da un cittadino tramite una statuetta del Duomo scaraventata con violenza sul viso del politico. Tale episodio venne definito "Atto di terrorismo": Aggressione a Silvio Berlusconi, su lastampa.it.
  80. ^ Milano Globale, estratti in lingua italiana della OECD Territorial Review - Milan, Italy (PDF), su temi.provincia.mi.it, provincia.mi.it, 2006. URL consultato il 18 giugno 2010.
  81. ^ MIC, su urbanfile.it. URL consultato il 20 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2010).
  82. ^ (EN) P.J. Taylor, Leading World Cities: Empirical Evaluations of Urban Nodes in Multiple Networks, in GaWC Research Bulletin, n. 146, 14 luglio 2004. URL consultato il 18 giugno 2006.
  83. ^ Statuto del Comune di Milano, su download.comune.milano.it, comune.milano.it. URL consultato il 15 novembre 2017.
  84. ^ Bologna, p. 20.
  85. ^ a b c d Bandiera di Milano, su digilander.libero.it. URL consultato il 15 novembre 2017.
  86. ^ Linee guida per l'applicazione del Patrocinio del Comune di Milano (PDF), su mediagallery.comune.milano.it, comune.milano.it. URL consultato il 16 novembre 2017.
  87. ^ Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata, medievale e moderna (sezione III) (PDF), su archivi.beniculturali.it. URL consultato il 15 novembre 2017.
  88. ^ Benvenuti al Padiglione Britannico!, su francobampi.it.
  89. ^ Pagani, p. 20.
  90. ^ Bonvesin de la Riva, De Magnalibus urbi Mediolani.
  91. ^ Le maschere di Carnevale - Meneghino, su nonsolocittanova.it. URL consultato il 20 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2014).
  92. ^ Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale: Milano, su quirinale.it. URL consultato il 18 giugno 2010.
  93. ^ Medaglia d'oro al valor militare:Milano, su quirinale.it. URL consultato il 18 giugno 2010.
  94. ^ a b c Gualdoni, p. 9
  95. ^ Gualdoni, p. 51.
  96. ^ Tutti i segreti del Castello Sforzesco, su milano.corriere.it, 7 luglio 2008. URL consultato il 21 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  97. ^ novembre 2010 Basilica di Sant'Ambrogio, su turismo.comune.milano.it.
  98. ^ a b Church and Dominican Convent of Santa Maria delle Grazie with "The Last Supper" by Leonardo da Vinci, su whc.unesco.org. URL consultato il 24 settembre 2010.
  99. ^ Gualdoni, 2009, p. 100.
  100. ^ Parola Enrico, «Suono alla Scala, ma vorrei vedere la Scala del calcio», in Corriere.it. URL consultato il 21 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
  101. ^ a b Sito ufficiale della triennale di Milano, su triennale.org. URL consultato il 24 settembre 2010.
  102. ^ Basilica di Sant'Ambrogio, su santambrogio-basilica.it. URL consultato il 1º ottobre 2010.
  103. ^ Maria Grazia Balzarini e Roberto Cassanelli, Fare storia dell'arte: studi offerti a Liana Castelfranchi, Editoriale Jaca Book, 2000, pag.234.
  104. ^ Gita fuori porta a Milano: la cappella sistina lombarda, su ibeam.it.
  105. ^ Vie e palazzi di Milano: Piazza Sant'Alessandro, oasi di pace nel centro di Milano, su milano.blogosfere.it. URL consultato il 7 novembre 2010.
  106. ^ Marco Rossi, Disegno storico dell'arte lombarda, Milano, Vita e Pensiero, 2005, pag.147.
  107. ^ Luciano Patetta, Architettura del 400 a Milano, Milano, CittàStudi, 1991, pg.178-180.
  108. ^ Basilica di Sant'Eustorgio, Cappella Portinari, su turismo.comune.milano.it. URL consultato il 9 novembre 2010.
  109. ^ Roberto Cassanelli, Lombardia Gotica, Milano, Jaca Book, 2002, pg.39.
  110. ^ Giovanna Ginex e Ornella Selvafolta, Il Cimitero monumentale di Milano: guida storico-artistica, Silvana, 1996.
  111. ^ Sito ufficiale Regione Lombardia [collegamento interrotto], su regione.lombardia.it.
  112. ^ Così viene descritta l'edilizia civile di Milano nel 1844: «Le case sono coperte piuttosto pesantemente di tegole, e a molte sovrastano un'altana o un belvedere e terrazzi a giardino. Non poche son munite di parafulmini. Nell'interno hanno bei cortili, resi eleganti e comodi dalle colonne del nostro granito, delle quali si pretese contare ben 39 000 nella città.» Fonte: Milano e il suo territorio, tomo. II, Milano, coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola, 1844, p. 304. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  113. ^ Silvio Leydi e Rossana Sacchi, Il Cinquecento, Milano, NodoLibri, 1999, p. 52, ISBN 88-7185-082-3.
  114. ^ Conti et al., p. 80.
  115. ^ Conti et al., pp. 74-76
  116. ^ Parco Monte Stella, su comune.milano.it. URL consultato il 3 ottobre 2010.
  117. ^ Parco Sud, su provincia.mi.it. URL consultato il 29 novembre 2010.
  118. ^ Sito ufficiale Idroscalo, su idroscalo.info. URL consultato il 3 ottobre 2010.
  119. ^ a b Agnew, p. 230
  120. ^ Storia di Milano - Cronologia di Milano dal 1971 al 1980, su storiadimilano.it. URL consultato il 18 giugno 2010.
  121. ^ Esclusi i Corpi Santi, Italian Urban Population 1300-1861
  122. ^ AA.VV, Storia di Milano, vol. X, pg. 354.
  123. ^ Francesco Cusani, La Peste di Milano del 1630, 1841, pg. 264.
  124. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  125. ^ a b Dati ISTAT, su demo.istat.it.
  126. ^ Stranieri in calo a Milano e provincia, anche gli irregolari diminuiscono, su ilgiorno.it, Il Giorno, 4 giugno 2013. URL consultato il 27 settembre 2015.
  127. ^ Patrizia Farina, Cina a Milano: famiglie, ambienti e lavori della popolazione cinese a Milano, Milano, Associazione interessi metropolitani, 1997.
  128. ^ Pietro Verri, Storia di Milano, dalla Stereoseidotipia di Vittoria Gatti-Cairo, Milano, 1836
  129. ^ La Chiesa Valdese a Milano, su milanovaldese.it. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  130. ^ La Chiesa Cristiana Ortodossa in Italia, su gdrtest2.altervista.org, Ortodossia.info. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  131. ^ Chiesa ortodossa bulgara - Milano, su chiesaortodossabulgaramilano.blogspot.com. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  132. ^ Mosaico, su mosaico-cem.it.
  133. ^ Vedi homolaicus.com.
  134. ^ Vedi articolo da marisamoles.wordpress.com, su marisamoles.wordpress.com.
  135. ^ Vedi comboniane.org[collegamento interrotto].
  136. ^ Scientology: tutti i numeri della nuova chiesa di Milano/Scheda, in And-kronos, 31 ottobre 2015.
  137. ^ Decreto di Francesco Sforza (1º aprile) per la costruzione del nuovo ospedale, affidata al Filarete, Enciclopedia di Milano.
  138. ^ Sanità Lombardia - Elenco Ospedali Online E Strutture Sanitarie - Pubblici E Privati -Lombardy Hospital, su mi-lorenteggio.com.
  139. ^ Ministero della Salute - A tu per tu, su salute.gov.it (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  140. ^ «Milano capitale gay d'Italia, ma il Comune ci ignora», in Corriere della Sera, 12 luglio 2007.
  141. ^ Milano, su gaystreetmilano.it. URL consultato il 19 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  142. ^ Allarme inquinamento. Torino, Milano e Napoli peggiori in Ue per smog, in rainews. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  143. ^ Redazione Online, Smog: Torino, Milano e Napoli le peggiori in Europa, in Corriere della Sera. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  144. ^ Rapporto sulla qualità dell'aria della Città metropolitana di Milano - Anno 2014 (PDF), su www2.arpalombardia.it, ARPA Lombardia. URL consultato il 14 ottobre 2015.
  145. ^ Giampiero Rossi, Qualità della vita: migliora l’aria, ma cresce la disoccupazione e si spende meno in cultura, in Corriere.it, 20 novembre 2013. URL consultato il 14 settembre 2013.
  146. ^ Aria - ARPA Lombardia
  147. ^ COMUNE DI MILANO - Ecopass
  148. ^ Edoardo Croci, Giunta. Approvate linee di indirizzo per la regolamentazione della sosta, su comune.milano.it, Comune di Milano, 23 ottobre 2008. URL consultato il 14 settembre 2015.
  149. ^ COMUNE DI MILANO - Disciplina della sosta regolamentata
  150. ^ Milano vince il premio internazionale Ocse per i trasporti, su comune.milano.it (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  151. ^ Raccolta differenziata, Milano ai vertici in Europa, su comune.milano.it, Comune di Milano, 19 marzo 2015.
  152. ^ Riccardo Airoldi, L'approvvigionamento idrico della città di Milano, in Il Giornale dell'Ingegnere, n. 14, Milano, Collegio degli ingegneri e architetti di Milano, settembre 2009, p. 7.
  153. ^ R. Airoldi e P. Casati, Le falde acquifere del sottosuolo di Milano e Documenti storici dell'acquedotto milanese entrambi pubblicati nel 1989 a cura del comune di Milano
  154. ^ Maurizio Brown, Depurazione della acque reflue:il sistema di Milano, in Il Giornale dell'Ingegnere, n. 14, Milano, Collegio degli ingegneri e architetti di Milano, settembre 2009, p. 10.
  155. ^ Roberto Recchia, Il quadro del sistema idrico del comune di Milano (PDF), 23 aprile 2008. URL consultato il 12 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  156. ^ Leggende Milanesi: La Dama nera, su 02blog.it.
  157. ^ Fantasmi meneghini [collegamento interrotto], su storico.org.
  158. ^ Colonna del Diavolo di Sant'Ambrogio, su 02blog.it.
  159. ^ a b c d Atlante delle città d'Italia, p. 54.
  160. ^ Veneranda Biblioteca Ambrosiana, su ambrosiana.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  161. ^ Biblioteca Nazionale Braidense, su braidense.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  162. ^ Biblioteca Sormani, su milano.biblioteche.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  163. ^ Biblioteche di Milano, su comune.milano.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  164. ^ L'emeroteca conta 20 000 titoli.
  165. ^ Archivio di Stato di Milano, su archiviodistatomilano.it. URL consultato il 7 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  166. ^ Nel 1781.
  167. ^ Archivio di Stato, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  168. ^ Quattro Biblioteche - Università Cattolica, su www3.unicatt.it. URL consultato il 7 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2010).
  169. ^ Ispi, su ispionline.it. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  170. ^ Nel 1816.
  171. ^ Conservatorio di Milano, su consmilano.it. URL consultato il 7 novembre 2010.
  172. ^ Le sale del Museo, su teatroallascala.org. URL consultato il 7 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2010).
  173. ^ Dati forniti, novembre 2010, dall'Aie, Associazione italiana editori.
  174. ^ Cultura & tempo libero, in Corriere della Sera, 23 novembre 2010, p. 23.
  175. ^ European Society pieg.qxp (PDF), su esfr.org (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
  176. ^ Milano capitale dell'economia, su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  177. ^ Sito Unimi. Dati statistici, su unimi.it. URL consultato il 16 novembre 2010.
  178. ^ Iscrizioni e Confronto con il precedente anno accademico alla stessa data (PDF), su statistiche.divsi.unimi.it. URL consultato il 16 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  179. ^ Ateneo, su polimi.it. URL consultato il 4 dicembre 2010.
  180. ^ Osservatorio - Didattica studenti, in MIUR.
  181. ^ AGI.it - Università: Qs, politecnico Milano tra migliori 'tecniche' mondo, su agi.it.marzo 2017[collegamento interrotto]
  182. ^ La nascita e lo sviluppo, su unimib.it. URL consultato il 4 dicembre 2010.
  183. ^ Università, ecco la classifica degli atenei migliori, in ilsole24ore.com. URL consultato il 4 dicembre 2010.
  184. ^ Sda Bocconi supera London Business School – ViviMilano, su corriere.it (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  185. ^ Il Campus Universitario, su www3.unicatt.it. URL consultato il 4 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2007).
  186. ^ Sito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, su unicattolica.it. URL consultato il 16 novembre 2010.
  187. ^ (EN) QS Stars in Italy, su topuniversities.com (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2011).
  188. ^ Sito dell'Accademia di belle arti di Brera, su accademiadibrera.milano.it. URL consultato il 2 dicembre 2010.
  189. ^ Sito del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra, su unipiams.org. URL consultato il 12 aprile 2013.
  190. ^ Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra: Che Cos'è?, su unipiams.org. URL consultato il 12 aprile 2013.
  191. ^ Sito del Conservatorio Giuseppe Verdi, su consmilano.it. URL consultato il 2 dicembre 2010.
  192. ^ Conservatorio di musica "G.Verdi" di Milano: Introduzione, su consmilano.it. URL consultato il 9 maggio 2012.
  193. ^ Sito dell'Università Vita-Salute San Raffaele, su unisr.it. URL consultato il 2 dicembre 2010.
  194. ^ Gianni Trovati, Politecnici al top a Milano e Torino, tra gli atenei non statali Bocconi in vetta, in Il Sole 24 Ore, 16 luglio 2012. URL consultato il 16 settembre 2015.
  195. ^ (EN) QS Best Student Cities 2015, su topuniversities.com. URL consultato il 16 settembre 2015.
  196. ^ (EN) QS Best Students Cities Methodology, su topuniversities.com. URL consultato il 16 settembre 2015.
  197. ^ Parigi città migliore al mondo per studiare. Tra le prime 50 solo Milano, su blitzquotidiano.it, Blitz Quotidiano, 16 febbraio 2012. URL consultato il 16 settembre 2015.
  198. ^ Federica Cavadini, Destinazione Milano per i cervelli di ritorno, in Corriere della Sera, 20 marzo 2012, p. 6. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  199. ^ La Pinacoteca di Brera, su amicidibrera.milano.it. URL consultato il 16 settembre 2010.
  200. ^ Pinacoteca di Brera, su turismo.milano.it. URL consultato il 7 novembre 2010.
  201. ^ Sostenitori Corporate del museo Bagatti-Valsecchi (PDF), su museobagattivalsecchi.org, p. 2. URL consultato il 16 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2011).
  202. ^ Case museo di Milano, su casemuseomilano.it. URL consultato il 16 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2010).
  203. ^ Sito ufficiale del castello sforzesco- I musei del castello, su milanocastello.it. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  204. ^ Sito ufficiale della pinacoteca di Brera, su pinacotecabrera.org. URL consultato il 7 novembre 2010.
  205. ^ Pierluigi Panza, Museo del '900, su archiviostorico.corriere.it, 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
  206. ^ Sito ufficiale delle Gallerie d'Italia, su gallerieditalia.com. URL consultato il 14 novembre 2011.
  207. ^ Provincia di Milano, Museo di storia naturale di Milano, su visitamilano.it. URL consultato il 16 settembre 2010.
  208. ^ Prima sito in un'ala di palazzo Dugnani di Porta Venezia
  209. ^ Memoriale della Shoah di Milano, su memorialeshoah.it.
  210. ^ Camera di Commercio di Milano, Milano in fibra ottica: è la città più cablata d'Europa, su i-dome.com, 9 giugno 2005. URL consultato il 18 giugno 2010.
  211. ^ a b c Milano e la televisione, su storiadimilano.it. URL consultato il 14 luglio 2010.
  212. ^ a b c Media, in Milano Metropoli (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
  213. ^ Monumento al libro per Milano firmato da Alex Pinna. Si farà?, in Wakeupnews.
  214. ^ Milano città del libro e della lettura, su cadoinpiedi.it (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2013).
  215. ^ Milano è la capitale degli ebook italiani, su itespresso.it.
  216. ^ Milano è la città italiana dove si legge di più, in Il Giorno.
  217. ^ (EN) Storia - Dal sito ufficiale della manifestazione, su milanofilmfestival.it. URL consultato il 19 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  218. ^ MIFF – Milano International Film Festival – And the winner is, su aftersix.it. URL consultato il 29 agosto 2011.
  219. ^ 25 anni di successi, verso nuovi entusiasmanti Mix, su cinemagaylesbico.com.
  220. ^ Le pellicole amarcord che raccontano Milano, in IlGiornale.
  221. ^ Milano, cresce il mercato dell’audiovisivo, su milano.corriere.it. URL consultato il 2 gennaio 2016.
  222. ^ Laura Savani, Milano, dal Teatro Ducale alla Scala, su baroque.it.
  223. ^ Informazioni e programma della prima edizione (PDF) [collegamento interrotto], su phocusagency.com. URL consultato il 19 giugno 2010.
  224. ^ Global city report, su key4biz.it. URL consultato il 1º novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2013).
  225. ^ Design, su Milano Metropoli. URL consultato il 12 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2013).
  226. ^ Fuorisalone 2011. Via Montenapoleone ospita il design a cielo aperto, su mentelocale.it, 12 aprile 2011. URL consultato il 12 ottobre 2015.
  227. ^ Le aree ex Enel di Porta Volta a Milano cambiano volto, su ambienteambienti.com (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
  228. ^ Moda, su Milano Metropoli (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2009).
  229. ^ Value, su sdabocconi.it.
  230. ^ Milano Capitale della moda, su alberghiamilano.eu (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  231. ^ Shopping a Milano, su aboutmilan.com.
  232. ^ La città della moda, su Milano Metropoli (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2009).
  233. ^ Gli abitanti meglio vestiti, su Affari Italiani.marzo 2017[collegamento interrotto]
  234. ^ Milano, terza capitale dello shopping mondiale, su agenord.it (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  235. ^ Milano batte New York, in marieclaire.it (archiviato il 5 dicembre 2013).
  236. ^ Moda, Milano esporta per 4 miliardi, su Affaritaliani.it.
  237. ^ Movida selvaggia, tolleranza zero. Il Comune: stop ai decibel fuori controllo, Corriere della sera. URL consultato l'11 marzo 2012.
  238. ^ «Hollywood» e «The Club», spunta anche un giro di escort, Corriere della sera. URL consultato l'11 marzo 2012.
  239. ^ Scandali, riciclaggio e cocaina. Quei buchi neri nelle notti milanesi, Corriere della sera. URL consultato l'11 marzo 2012.
  240. ^ Un consiglio ai turisti? Scegliete Milano per la vita notturna, Il Giorno. URL consultato il 25 settembre 2012.
  241. ^ La pacciada, A. mondadori, 1973, pagine 126-130
  242. ^ Milano a tavola, passim.
  243. ^ I termini dialettali sono ripresi dal "Vocabolario Milanese- Italiano" di Francesco Cherubini, 1814
  244. ^ Otto/novecento, Volume 5, Unione stampa periodica italiana, 1981. URL consultato il 18 giugno 2010.
  245. ^ La produzione natalizia supera largamente i cento milioni di pezzi Copia archiviata, su dolceitalia.net. URL consultato il 16 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  246. ^ Anna Mannucci, Vietato bere mangiare fumare sputare (È vero che il pesce di Milano è il più fresco d'Italia?), in Sloowfood, n. 15, 2006.
  247. ^ Guendalina Dainelli, I migliori "Giapponesi" a Milano, su turismo.it, 14 febbraio 2001. URL consultato il 19 giugno 2010.
  248. ^ Patrizia Romagnoli, Un mercato lontano dal mare (Una giornata al mercato ittico di Milano, tipico mercato distributivo con fornitura da tutto il mondo e destinazione su tutto il territorio nazionale), in Laguna, febbraio 1998.
  249. ^ Gualtiero Marchesi, su alimentipedia.it, alimentipedia. URL consultato il 22 giugno 2010.
  250. ^ Daniela Cologna, La comunità cinese a Milano, su tuttocina.it. URL consultato l'11 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2010).
  251. ^ a b Milano si fa brand per i turisti, su ItaliaOggi.it, 15 giugno 2013. URL consultato il 14 settembre 2015.
  252. ^ ISTAT Dettaglio località abitate, su dawinci.istat.it. URL consultato il 1º aprile 2012.
  253. ^ G. Denti, A. Mauri, Milano, l'ambiente, il territorio, la città, Milano, Alinea, 2000.
  254. ^ "Le aree metropolitane in Europa", Comune di Bologna, Provincia di Bologna, 2008
  255. ^

    «La perimetrazione della città metropolitana [...] secondo il principio della continuità territoriale, comprende almeno tutti i comuni proponenti. Il territorio metropolitano coincide con il territorio di una provincia o di una sua parte e comprende il comune capoluogo.»

  256. ^ Dall'area metropolitana alla regione urbana: forme efficaci di pianificazione (PDF), su mi.camcom.it. URL consultato il 14 luglio 2010.
  257. ^ a b c (EN) OECD Territorial Reviews - Milan, Italy (PDF)[collegamento interrotto], p. 38. URL consultato il 26 gennaio 2010.
  258. ^ L'individuazione dell'area metropolitana (PDF), su areeurbane.apat.it. URL consultato il 29 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  259. ^ "Con i suoi 50 piani per 202 metri, la torre progettata da Arata Isozaki è l'edificio più alto d'Italia" Archiviato il 30 agosto 2011 in Internet Archive., dal sito ufficiale del progetto CityLife
  260. ^ "Con i suoi 170 metri, Torre Hadid è uno dei tre alti edifici che rendono inconfondibile la piazza al centro di CityLife" Archiviato il 2 dicembre 2011 in Internet Archive., dal sito ufficiale del progetto CityLife
  261. ^ "La Torre, progettata da Daniel Libeskind e alta circa 150 metri, potrà ospitare uffici direzionali o in alternativa un complesso residenziale" Archiviato il 3 dicembre 2011 in Internet Archive., dal sito ufficiale del progetto CityLife
  262. ^ I Municipi del comune di Milano, su comune.milano.it. URL consultato il 9 giugno 2016.
  263. ^ Giovanna Maria Fagnani, Sei cascine da salvare, Corriere della Sera, 14 ottobre 2010
  264. ^ Comitato Cascine Milano 2015 » Blog Archive » Le cascine di Milano. Incontriamoci il primo dicembre, su cascinemilano2015.org.
  265. ^ Le 59 cascine di Milano, su sceltesostenibili.it, attualità Expo. URL consultato il 16 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2011).
  266. ^ Dossier a cura di Marco Biscella, Michela Finizio, Andrea Gianotti e Marco Guerra, Qualità della Vita, in Il Sole 24 ORE, 29 novembre 2017. URL consultato il 29 novembre 2017.
  267. ^ (EN) McKinsey Global Institute, Urban world: mapping the economic power city, marzo 2011.
  268. ^ Milano in cifre - Il sistema economico. URL consultato il 17 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2012).
  269. ^ Parigi è la città più cara del mondo, Libero. URL consultato il 28 settembre 2012.
  270. ^ Milano in cifre - Il mercato del lavoro. URL consultato il 17 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2012).
  271. ^ La regione milanese - Sistema bancario e finanziario. URL consultato il 17 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2012).
  272. ^ Inchiesta sulle società di rating, la finanza nella sede di Fitch. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  273. ^ Rossi Bernardi: "Milano all'avanguardia nelle biotecnologie". URL consultato il 12 ottobre 2015.
  274. ^ Via Stephenson si trasforma in "business district". URL consultato il 17 febbraio 2012.
  275. ^ Milano capitale economica del nonprofit. URL consultato il 17 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2006).
  276. ^ Milano capitale degli stage, i numeri. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  277. ^ Brevetti, Milano resta la capitale di Italia ma calano le idee. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  278. ^ Energy Manager News
  279. ^ Affitti, nel 2012 Milano batte Roma, e crolla il mercato dei mutui: -44%. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  280. ^ Turismo: Hong Kong la più cara per gli affari, Milano al 19º posto. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  281. ^ Alessandro Trabucchi, Milano seconda città agricola in Italia e prima per produzione di prodotti, su 02blog.it, 5 marzo 2012. URL consultato il 14 settembre 2015.
  282. ^ Filippo Santelli, Ecco le Silicon Valley d'Italia - C'è un sito per il lavoro hi-tech, in Repubblica.it, 2 ottobre 2012. URL consultato il 14 settembre 2015.
  283. ^ Sarà digitale l'economia delle smart city: Milano investe 3 milioni di euro in aziende e startup ICT, su Key4biz, 4 settembre 2013. URL consultato il 14 settembre 2015.
  284. ^ Internet company, Milano capitale d'Italia, su CorriereComunicazioni.it, 24 giugno 2011. URL consultato il 14 settembre 2015.
  285. ^ Crescono business center e uffici a tempo, Milano leader, su Adnkronos.
  286. ^ Resta a Milano il primato italiano per numero di imprese: una su 12, su IlMondo.it, 9 luglio 2013. URL consultato il 14 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2014).
  287. ^ Andrea Curiat, Le 30 città del mondo con più opportunità, in Wired.it, 29 maggio 2014. URL consultato il 14 settembre 2015.
  288. ^ Francesca D'Angelo, È Londra il primo centro finanziario al mondo, su Business People, 20 maggio 2014. URL consultato il 14 settembre 2014.
  289. ^ Global Destination Cities Index 2015 di MasterCard: Roma e Milano nelle top 20, su MasterCard Social Newsroom. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  290. ^ 2015 Global Destination Cities Index, su Euromonitor International. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2016).
  291. ^ a b Qui Milano - Periodico del comune di Milano nº 7/8, ottobre 1990.
  292. ^ Il traffico milanese migliora. Nel 2013 quattro ore di coda in meno, in Corriere della Sera.
  293. ^ Milano Centrale, su grandistazioni.it. URL consultato il 25 giugno 2010.
  294. ^ La nuova stazione viaggiatori di Milano, su miol.it.
  295. ^ Nella babele della Stazione Centrale tra disagi e viaggiatori smarriti, in Corriere della Sera, 13 gennaio 2010.
  296. ^ «In sei mesi cambieremo la Centrale», in Corriere della Sera, 16 gennaio 2010.
  297. ^ Tamino: snaturato il mio progetto Non hanno fatto i lavori previsti, in Corriere della Sera, 16 gennaio 2010.
  298. ^ Vedi le critiche al progetto sul sito sulla ristrutturazione della stazione, su stazionecentrale.org.
  299. ^ Aeroporto di Bresso, su aeroclubmilano.it. URL consultato il 25 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2010).
  300. ^ Assaeroporti, su assaeroporti.it.
  301. ^ Statistiche del trasporto aereo. Anni 2004-2005, su istat.it, p. 22 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2007).
    «Nel traffico merci, il sistema aeroportuale milanese (Malpensa, Linate, Orio al Serio) gestisce il 66,2% del movimento merci aeroportuale italiano»
  302. ^ Aeroporto di Milano Malpensa, su sea-aeroportimilano.it. URL consultato il 22 dicembre 2010.
  303. ^ Alberto Taliani, Malpensa e Linate, nel 2011 più passeggeri e merci: 4,2%, in Il Giornale, 27 gennaio 2012. URL consultato il 14 settembre 2015.
  304. ^ Sea, ViaMilano "decolla" alla Bit, in Il Giornale, 20 febbraio 2012. URL consultato il 14 settembre 2015.
  305. ^ Malpensa diventa più grande: un nuovo «satellite» da 35mila m² al Terminal 1, in Corriere.it, 10 gennaio 2013. URL consultato il 14 settembre 2015.
  306. ^ Aeroporto di Milano Linate, su sea-aeroportimilano.it. URL consultato il 25 giugno 2010.
  307. ^ Aeroporto di Milano - Orio al Serio, su sacbo.it. URL consultato il 25 giugno 2010.
  308. ^ Fino al 1957 questa operava nel non ancora ristrutturato aeroporto di Linate.
  309. ^ Aviazione dell'Esercito - La storia, su esercito.difesa.it. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  310. ^ Ilaria Carra, Metrò, via alla nuova linea 5: i treni non hanno conducenti, in la Repubblica, 5 febbraio 2013.
    «Come ricorda Metropolitana milanese: "Nel 2020 la rete disporrà di 5 linee e 118 chilometri, grazie agli interventi in corso: la M1 fino a Bettola, tutta la 4 e la 5 fino a San Siro" come promette il direttore generale di MM, Stefano Cetti.»
  311. ^ Gli storici tram di Milano... a San Francisco, su virtualcar.it, 11 ottobre 2007. URL consultato il 12 ottobre 2010.
  312. ^ La motrice tranviaria (PDF) [collegamento interrotto], su museodellecomunicazioni.org. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  313. ^ Tram di Milano - Foto, storia e tecnica, su milanotram.com.
  314. ^ ATM - Rete notturna, su atm-mi.it. URL consultato il 28 settembre 2012.
  315. ^ Piste ciclabili di Milano, su comune.milano.it. URL consultato il 23 novembre 2010.
  316. ^ Bike sharing: Milano è terza in Europa, su mondoecoblog.com. URL consultato il 28 settembre 2012.
  317. ^ Milano, su blog.urbanfile.org.
  318. ^ Sito ufficiale Bike Sharing Milano, su bikemi.com. URL consultato il 17 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2011).
  319. ^ Milano diventa la capitale europea del car sharing, in La Stampa (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2014).
  320. ^ Ministero degli affari esteri, Consolati di carriera ed onorari esteri in Italia (PDF), su esteri.it, 11 maggio 2011. URL consultato il 1º giugno 2011.
  321. ^ Ministero degli affari esteri, Ambasciate estere in Italia (PDF), su esteri.it, 11 maggio 2011. URL consultato il 1º giugno 2011.
  322. ^ Commissione europea - Rappresentanza in Italia, su ec.europa.eu. URL consultato il 1º maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2015).
  323. ^ Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo, su europarl.europa.eu. URL consultato il 1º maggio 2015.
  324. ^ Comune di Milano, Gemellaggi, su comune.milano.it. URL consultato il 22 marzo 2016.
  325. ^ Marco Quarantelli, In Russia vietata la “propaganda gay”. Milano ritira il gemellaggio, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 2 dicembre 2012. URL consultato il 29 gennaio 2013.
  326. ^ La storia dei Celti d'Insubria, su padaniacity.org. URL consultato il 25 giugno 2010.
  327. ^ Rossetti Pepe, Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo, p. 184.
  328. ^ Melotti, Cultura e partecipazione sociale nella città in trasformazione, p. 23.
  329. ^ R.D. 8 giugno 1873, n. 1413
  330. ^ De Finetti et al., p. 353.
  331. ^ Vedi nota 1
  332. ^ Albo d'oro campionato italiano di rugby [collegamento interrotto], su markrage.it.
  333. ^ Impianti sportivi per zona, su milanotoday.it. URL consultato il 9 dicembre 2010.

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Milano.
  • (EN) John Agnew, The Impossible Capital: Monumental Rome under Liberal and Fascist Regimes, 1870-1943, Wiley Blackwell, 2005.
  • Italo Briano, Storia delle ferrovie in Italia, Milano, Cavallotti editori, 1977.
  • Giulia Bologna, Milano e il suo stemma, 1ª ed., Milano, Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana, 1981.
  • San Carlo Borromeo, I Santi di Milano, Milano 2012, ISBN 978-88-97618-03-4
  • AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997.
  • Andrea Gamberini, L'età dei Visconti e degli Sforza, 1277-1535, Milano, Skira, 2001.
  • AA. VV., Milano il volto della città perduta. Immagini della memoria 1850-1950, Milano, Edizioni CELIP Milano, 2004.
  • Chiara Gualdoni, Milano, Milano, Skira, 2009.
  • San Carlo Borromeo, O città di Milano..., Milano 2012, ISBN 978-88-97618-11-9
  • Marco Bersa, Filovie Milano, 1833-1986, Milano, ATM, 1986.
  • Giovanni Cornolò, Tram e tramvie a Milano, 1840-1987, Milano, ATM, 1987.
  • Martino Vaona, La cusinna de Milan, Milano, Libreria Milanese, 1988.
  • Franco Fava, Proverbi milanesi d'altri tempi, Milano, Libreria Milanese, 1988.
  • AA. VV., Energia a Milano, Milano, Aem Milano, 1989.
  • AA. VV., 2000, i ristoranti d'Italia, Roma, Le guide dell'Espresso, 1999.
  • AA. VV., Milano a tavola, Milano, Libreria Milanese, 2002.
  • Francesco Ogliari, Il naviglio che non c'è più, Pavia, Selecta, 2009.
  • Silvia Paoli, Lo sguardo della fotografia sulla città ottocentesca, Milano 1839-1899, Torino, Umberto Allemandi & C., 2010.
  • Piero Colaprico, Luca Fazzo e Riccardo Mannelli, Duomo connection: indagine sulla fine della capitale morale, Siena, Edizioni Sisifo, 1991.
  • Aldo Barilli, Ferdinando Fontana e Leo Speri, Il Ventre di Milano: fisiologia della capitale morale per cura di una società di letterati, Milano, Aliprandi, 1888.
  • Rosanna Pavoni, Cesare Mozzarelli, Milano 1848-1898: ascesa e trasformazione della capitale morale, Venezia, Marsilio, 2000.
  • Giovanna Rosa, Il mito della capitale morale: letteratura e pubblicistica a Milano fra Otto e Novecento, Milano, Edizioni di Comunità, 1982.
  • Giovanna Cavallazzi, Gau Falchi, La storia di Milano, Bologna, Zanichelli, 1989.
  • Giuseppe De Finetti, Giovanni Cislaghi; Mara De Benedetti; Piergiorgio Marabelli, Milano. Costruzione di una città, City planning, Hoepli editore, 2002.
  • Flavio Conti, Vincenzo Hybsch; Antonello Vincenti, I castelli della Lombardia, Milano, Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, 1990.
  • Raimondi, Mauro, Dal tetto del Duomo. L'immagine di Milano nei secoli attraverso le parole dei viaggiatori stranieri, Milano, Touring Club Italiano, 2007.
  • Umberto Melotti, Cultura e partecipazione sociale nella città in trasformazione: ricerca sociologica sui nuovi circoli culturali periferici e sulla situazione della cultura a Milano. Biblioteca di cultura sociale., La Culturale, 1966.
  • Gabriella Rossetti Pepe, Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo, Bologna, Il Mulino, 1977.
  • Atlante delle città d'Italia, collana L'Enciclopedia geografica del Corriere della Sera, vol. 19, Milano, RCS, 2005.
  • Antonio Calbi (a cura di), Milano, città e spettacolo, Sassi, 2011, ISBN 978-88-96045-38-1.

Voci correlate

Altri progetti

Template:Wikilibro

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN157818740 · ISNI (EN0000 0004 1756 2173 · SBN CFIV005844 · SBN MUSL002184 · BAV 497/21119 · ULAN (EN500302877 · LCCN (ENn80060867 · GND (DE4037100-1 · BNE (ESXX452071 (data) · BNF (FRcb11864886n (data) · J9U (ENHE987007548048905171 · NDL (ENJA00629314
  Portale Milano: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Milano