Rai Radio
Rai Radio | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 6 ottobre 1924 |
Gruppo | Rai |
Persone chiave | Roberto Sergio (direttore) |
Settore | Telecomunicazioni |
Prodotti | Notizie, musica |
Slogan | «Che il suono sia con te» |
Sito web | www.raiplaysound.it/ |
Rai Radio[1][2] è la direzione che si occupa del coordinamento dell'offerta radiofoni della Rai, della pianificazione generale, e delle infrastrutture produttive. La direzione gestisce anche l'offerta dei canali specializzati.
Ha sede in via Asiago, 10 a Roma.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il 6 ottobre 1924 nasce in Italia la radio con la prima trasmissione annunciata da Ines Viviani Donarelli.
A gennaio 1925 nasce il RadiOrario, settimanale ufficiale dell'URI, con la finalità di pubblicizzare la radio e far conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico ancora da formare. Dopo Roma, le trasmissioni radiofoniche vengono diffuse anche da Milano, Napoli, Bolzano[3] e, dal 1929, Torino.
Nel gennaio 1928 l'URI cambia nome in EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) ma presto le difficoltà belliche la travolgono.
Nel 1943, accanto alle strutture radiofoniche che seguono il regime al Nord, nasce il servizio radiofonico dell'Italia liberata: Radio Bari, Radio Napoli, Radio Roma e la neonata Rai nata dopo la liberazione di Roma.
Nel 1949 la Rai - Radio Audizioni Italiane, società a capitale privato controllato dalla SIP (Società Idroelettrica Piemonte) ricostruisce, in quattro anni, tutti i trasmettitori distrutti o danneggiati dalla guerra.
Nel 1950 nascono ufficialmente i tre programmi nazionali.
Il 3 gennaio 1954 ha inizio il servizio regolare di trasmissioni televisive.
Nel 1962 la presidenza del Consiglio dei Ministri affida alla Rai la realizzazione dei notiziari e servizi informativi per l'estero. Nel 2012 la Direzione Rai International, erede, viene soppressa; contestualmente cessano le trasmissioni in onde corte.
Il 7 gennaio 1969 inizia il radioprogramma Chiamate Roma 3131, tre ore di trasmissione quotidiana in diretta telefonica con gli ascoltatori.
Nel 1975 la riforma della Rai sancisce il pluralismo dell'emittenza radiotelevisiva mettendo fine al centralismo dell'azienda aprendo la strada a una profonda ristrutturazione: nascono le tre reti radiofoniche del servizio pubblico (Radiouno, Radiodue e Radiotre) e le rispettive testate giornalistiche (GR1, GR2 e GR3). Tali testate nel tempo sono state unificate in una sola, Giornale Radio Rai, che costituisce oggi uno dei costi principali della radiofonia, anche per la consistenza dell'organico giornalistico che le consente di essere la maggior realtà giornalistica radiofonica italiana.
Nel 1982 la Rai lancia Rai Stereo Uno, Rai Stereo Due e Rai StereoNotte; nel giro di una decina di anni all'incirca, tali canali saranno chiusi e riaccorpati con le tre reti principali, assorbimento voluto per limitare comunque a tre il numero di canali radiofonici trasmessi nell'etere dalla Rai. Unica vestigia di tale differenziazione era Radiouno in AM, che aveva qualche differenza rispetto alla versione classica trasmessa in FM.
Nel 1988 e nel 1994 la Rai ottiene il rinnovo della convenzione con lo Stato per l’esclusiva del servizio pubblico di diffusione radiofonica e televisiva sull'intero territorio nazionale italiano. Continuano le trasmissioni di Radiouno, Radiodue e Radiotre e nascono 22 programmi regionali e 3 locali, i programmi del Notturno Italiano, Isoradio e una serie di programmi diffusi all'estero o prodotti per l'estero. La filodiffusione continua le sue trasmissioni.
Il 19 febbraio 1996 il Giornale Radio debutta anche sul web, in quanto prima testata giornalistica in rete con il server aziendale; seguiranno nel 1999 i siti Internet di Rai Radio e di ogni canale e testata e nel 2002 quelli di CCISS, Isoradio e della Filodiffusione. Tra il 2007 e il 2009 avviene un completo restyling di Rai Radio che inizia a curare ancora di più la presenza sul web tramite portali e siti dedicati ai programmi.
Nel 2011 parte l’applicazione su iPhone che permette di ascoltare in diretta e riascoltare in podcast tutta la programmazione di Rai Radio.[4]
Il 23 luglio 2015 il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, annuncia tre nuove reti radiofoniche, Rai Radio 6 Teca, Radio 7 Live e Rai Radio 8 Opera e il cambio di nome di altre due reti: Rai Radio FD4 diventa Rai Radio 4 Light e Rai Radio FD5 cambia nome Rai Radio 5 Classica. Per l'occasione, vengono rese disponibili sul DAB+, sul satellite e sul sito web Rai.[5]
Il 2016 segna l’inizio di una nuova e decisa spinta “digitale”, sia dal punto di vista editoriale sia da quello produttivo: debuttano infatti nuovi canali tematici, vengono ristrutturati e ammodernati gli studi radiofonici e le sale di via Asiago 10 e del centro di produzione di Saxa Rubra con nuove regie video, ledwall e apparati tecnologici all’avanguardia danno vita alle nuove dirette “radiotelevisive” tramite il web.
Il 12 giugno 2017 viene inaugurato Rai Radio Kids, dedicato ai bambini dai 2 ai 10 anni, senza pubblicità e vengono rinominate Rai Radio 4 Light in Rai Radio Tutta Italiana, Rai Radio 5 Classica in Rai Radio Classica, Rai Radio 6 Teca in Rai Radio Techete' e Rai Radio 7 Live in Rai Radio Live. Il 19 dicembre nasce RaiPlay Radio, la nuova piattaforma internet per ascoltare tramite web e app dedicata i canali di Rai Radio.[6][7]
Il 14 giugno 2018 nasce Rai Radio 1 Sport, spin-off di Rai Radio 1 con un palinsesto dedicato quasi interamente allo sport, mentre il 21 giugno successivo nasce Rai Radio 2 Indie, canale dedicato alla musica rock e alternative, pop italiana e agli eventi live in esclusiva. I canali radiofonici della radiotelevisione pubblica italiana diventano quindi 12.[8]
Il 1º gennaio 2020 Rai Radio Classica cambia nome in Rai Radio 3 Classica. Dal 28 settembre Rai Radio 2 debutta in versione visual, ovvero in diretta video per 18 ore al giorno su RaiPlay[9] (l'esordio era inizialmente previsto per il 14 dello stesso mese[10]).
L'11 settembre 2022 sono definitivamente stati spenti tutti i ripetitori in AM, pertanto da tale data non è più possibile ascoltare programmi delle radio Rai in quella banda.[11] Da decenni, infatti, la diffusione in AM è stata progressivamente ridotta fino alla sua dismissione definitiva poiché la mancanza di emittenti private ha indotto negli ascoltatori l'uso quasi esclusivo della gamma FM.
Il 16 dicembre 2022 nasce No Name Radio.
Il 31 marzo 2023 Rai Radio Live diventa Rai Radio Live Napoli.
Canali[modifica | modifica wikitesto]
Nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Logo | Nome | Data di lancio | Diffusione | LCN | Streaming | ||||||
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FM | DAB+ | Via cavo | iTunes | DTT | Tivùsat | Sky | RaiPlay | RaiPlay Sound | |||
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Rai Radio 1 | 6 ottobre 1924 | ![]() |
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701 | 601 | 8820 | ![]() |
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Rai Radio 2 | 21 marzo 1938 | 202[12], 702 | 602 | 8822 | ![]() | |||||
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Rai Radio 3 | 1º ottobre 1950 | 703 | 603 | 8824 | ![]() | |||||
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Rai Gr Parlamento | 5 gennaio 1998 | ![]() |
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704 (HbbTV) | 605 | 8830 | ||||
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Rai Radio 3 Classica | 1º dicembre 1958 | ![]() |
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706 (HbbTV) | 607 | 8826 | ||||
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Rai Radio Kids | 12 giugno 2017 | ![]() |
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707 (HbbTV) | 639 | 8831 | ||||
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Rai Radio Live Napoli | 31 marzo 2023 | 708 (HbbTV) | 640 | 8833 | ||||||
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Rai Radio Tutta Italiana | 1º dicembre 1958 | ![]() |
710 (HbbTV) | 637 | 8828 | |||||
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Rai Radio Techete' | 7 settembre 2015 | ![]() |
709 (HbbTV) | 638 | 8835 | |||||
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Rai Radio 1 Sport | 14 giugno 2018 | 711 (HbbTV) | 606 | 8825 | ||||||
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No Name Radio | 16 dicembre 2022 | 712 (HbbTV) | 636 | 8829 | ||||||
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Rai Isoradio | 23 dicembre 1989 | ![]() |
705 (HbbTV) | 604 | 8834 |
Regionali[modifica | modifica wikitesto]
Il canale Rai Radio Trst A e il programma transfrontaliero l'Ora della Venezia Giulia, dapprima irradiati in onda media rispettivamente sui 981 e 936 kHz, dopo la dismissione della programmazione su questa banda, si possono ascoltare in chiaro dal 10 settembre sul satellite 13.0°E Hot Bird 13C frequenza 11766,00 MHz polarizzazione verticale, SR 29.900 FEC 3/4[14]
Logo | Nome | Data di lancio | Diffusione | LCN | Streaming | ||||||
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FM | DAB+ | Via cavo | iTunes | DTT | Tivùsat | Sky | RaiPlay | RaiPlay Sound | |||
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Rai Südtirol | 7 febbraio 1966 | ![]() |
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Rai Radio Trst A | 5 febbraio 1944 | 642 | ![]() | |||||||
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Rai Friuli Venezia Giulia | 1931 | 641 | ![]() |
Studi e centri di produzione radiofonica[modifica | modifica wikitesto]
Intorno al 1990, Rai Radio disponeva di studi radiofonici e auditorium anche presso le sedi regionali; complessivamente, inclusi anche gli studi minimi, si arrivò a circa 150 nuclei. Era inclusa anche la produzione radiofonica autonoma, molto rilevante per la presenza dei canali IV e V della filodiffusione che avevano una produzione indipendente dal resto dei canali. Con un processo lento e graduale, la capacità produttiva radiofonica è stata ridotta e oggi avviene principalmente a:
- Roma, Saxa Rubra, largo Willy De Luca, Palazzina G2 per Rai Radio 1, Rai GR Parlamento e Rai Isoradio; è allocato qui l'archivio musicale digitale;
- Roma, in via Asiago, 10 per Rai Radio 2, Rai Radio 3 e i canali digitali; sono qui allocati anche gli impianti centrali di trasmissione e l'archivio musicale analogico;
- Milano, in corso Sempione, 27;
- Napoli, in viale Guglielmo Marconi, 9;
- Torino, in via Giuseppe Verdi, 31;
- Trieste, in via Fabio Severo, 7, per Rai Radio Trst A e Rai Radio FVG;
- Bolzano, in Piazza Giuseppe Mazzini, 23, per Rai Radio Südtirol.
Tecnica di diffusione[modifica | modifica wikitesto]
- Le reti radio generaliste nazionali vengono diffuse su tutti i dispositivi e in tutti gli standard, ad eccezione di Rai Radio 1, irradiata fino al 2022 anche in AM;
- Rai Radio 3 Classica in FM raggiunge solo cinque città italiane (Ancona, Milano, Napoli, Roma, Torino), che costituivano la Quarta Rete Radiofonica Sperimentale;
- Rai Isoradio in FM viene diffusa in esclusiva sulla rete autostradale italiana e nelle aree delle città metropolitane di Roma, Torino, Palermo, Milano e Messina;
- Rai Radio Tutta Italiana e Rai Radio 3 Classica in filodiffusione, tramite i canali analogici di Telecom Italia, raggiungono solo gli abbonati al relativo servizio e a livello nazionale su Rai Gr Parlamento nelle ore serali e notturne e comunque nei momenti in cui non vengono diffusi programmi di politica o d'informazione;
- Rai Radio 3 Classica in FM viene diffusa in simulcast nell'arco temporale 19:35 - 7:00 (19:35 - 8:00 la domenica) da Rai Radio Trst A solo in Friuli-Venezia Giulia;
- Rai Radio Trst A è presente, oltre che in FM, DAB+, DTT e WEB e satellite Eutelsat 13 C; Rai Radio FVG è in onda su tutti i dispositivi;
- Tutti i canali radiofonici sono disponibili sul portale web RaiPlay Sound e sull'app dedicata, sul satellite Eutelsat Hot Bird 13° est, sul DAB+ e sul digitale terrestre.
La filodiffusione[modifica | modifica wikitesto]
Il servizio di filodiffusione della Rai fu inaugurato il 1º dicembre 1958, le trasmissioni con palinsesto iniziarono il 3 gennaio 1959 (su tre canali) quando la copertura radiofonica via etere non era capillare e la qualità del suono in modulazione di ampiezza (AM) spesso lasciava a desiderare poiché la larghezza di banda AM è di 4,5 kHz. La filodiffusione, al contrario, permetteva di ricevere i programmi con una qualità del suono maggiore, perché la larghezza di banda è 15 kHz come in FM. La trasmissione via cavo garantisce un suono limpido (allora irraggiungibile) e una diffusione su tutto il territorio nazionale. Dopo l'introduzione della modulazione di frequenza e con l'avvento delle radio private la filodiffusione fu relegata sempre di più nella nicchia degli appassionati di musica classica e degli ascoltatori di "fascia alta". Il servizio di filodiffusione, poiché viene effettuato nella gamma delle onde lunghe fra i 150 e i 350 kHz circa, non è compatibile con l'ADSL. Dal 1997 la filodiffusione inizia a trasmettere in DAB mentre dal 1999 è possibile ascoltarla via internet (mediante lo streaming Real Audio e MP3 a 96 kbps, in seguito portato a 128 kbit/s in AAC e MP3). La copertura nazionale ad alta qualità avviene però solo con la trasmissione via satellite e sul Mux 2 del digitale terrestre (con una trasmissione stereo con codifica MPEG-2 a 192 kbps). Va osservato che il segnale analogico trasmesso via Filodiffusione con larghezza di banda di 15 kHz non è soggetto a compressione digitale e quindi, se la catena fonica gestita da Tim e Rai è correttamente tarata e gli apparati di rete sono nelle condizioni ottimali, la qualità è intrinsecamente superiore a quella dei canali digitali che sono soggetti a compressione digitale.

Nel giugno 2003 viene aperto il sito www.filodiffusione.rai.it (non più disponibile; ad esso oggi corrisponde raiplaysound.it) che diventa un importante canale comunicativo nei confronti degli ascoltatori perché permette di affiancare alle trasmissioni del materiale informativo. Contestualmente sulla pagina 539 del Televideo viene pubblicato il palinsesto di Rai Radio Classica.
La Filodiffusione Rai includeva sei canali (FD 1-6), tre dei quali dedicati alla diffusione di Radio 1, 2 e 3 (FD 1-3), uno a Rai Radio Tutta Italiana (FD 4), e due a Rai Radio 3 Classica (FD 5 e 6, quest'ultimo utilizzato per la trasmissione del segnale in stereofonia). Le frequenze di trasmissione via cavo telefonico sono le seguenti: 178 kHz (FD 1), 211 kHz (FD 2), 244 kHz (FD 3), 277 kHz (FD 4), 310 kHz (FD 5), 343 kHz (FD 6).
I programmi sono diffusi anche via web, satellite, e su altri canali; i canali della Filodiffusione sono invece esclusivamente i sei inviati sul doppino telefonico. Per riceverli è necessario un Filodiffusore, ma ormai è possibile reperirli solo sul mercato dell'usato poiché nessuno ne fabbrica più di nuovi.

Le trasmissioni di Rai Radio 1 in filodiffusione sono quelle di Rai Radio 1 AM, sulle quali fino al 31 dicembre 2011, data in cui la trasmissione cessò di esistere, si poteva ascoltare il Notturno italiano. Ad oggi, l'unica differenza tra Rai Radio 1 FM e Rai Radio 1 AM è solamente il radioracconto, ovvero un racconto delle fiction che vanno in onda nello stesso istante su Rai 1.
Dal 2006 circa viene ridisegnato integralmente il palinsesto di FD 4 (fino all'11 giugno 2017 Rai Radio 4 Light e già IV canale o FD Leggera), riorganizzato in fasce orarie sulla base di precisi sondaggi effettuati tramite il sito web della Filodiffusione. Fino all'11 giugno 2017, accanto alla canzone italiana d'autore, alla musica pop internazionale e ai grandi successi rock, era possibile ascoltare anche una rubrica serale di 90 minuti riservata interamente alla musica jazz.
Il canale FD 5 (già Rai Radio 5 Classica e V canale o FD Auditorium) si occupa principalmente di trasmettere musica classica, sinfonica, lirica e da camera. Dall'inizio degli anni novanta la programmazione del canale, oltre a ritrasmettere registrazioni tratte dal catalogo discografico internazionale, si è arricchita di registrazioni originali tratte dagli archivi. In cinque città l'ascolto è possibile anche via FM sui Canali metropolitani della RAI: Milano (102,2 MHz), Torino (101,8 MHz), Roma (100,3 MHz), Napoli (103,9 MHz) e Ancona (106,0 MHz). Fino a settembre 2017, il canale veniva trasmesso in simulcast e in stereofonia su FM da Rai Radio 3, generalmente dalle ore 2:00 di notte e fino alle 6:00 di mattina. Dal 1º gennaio 2020 il canale ha cambiato nome in Rai Radio 3 Classica. Il servizio di Filodiffusione Telecom è praticamente scomparso; resta solo qualche sporadica utenza dove i doppini di rame sono stati lasciati connessi.
Informazione[modifica | modifica wikitesto]
I radiogiornali e i notiziari sul traffico Onda Verde vanno in onda sui tre canali generalisti e sono curati rispettivamente da Rai Giornale Radio e da Rai Pubblica Utilità; le notizie sul traffico sono trasmesse in modo continuativo su Rai Isoradio. Rai Radio 1 trasmette anche i notiziari regionali realizzati dalle locali TGR.
Dal 17 novembre 2018 al 9 marzo 2020 andavano in onda tutti i giorni dei radiogiornali “tematici” su Rai Radio Kids, Rai Radio Live, Rai Radio Techete’, Rai Radio Tutta Italiana e Rai Radio 3 Classica.
Riprese audio[modifica | modifica wikitesto]
Rai Radio si occupa anche delle riprese audio di particolari eventi musicali, spesso andati in onda anche in tv, come Il Rigoletto a Mantova[15] e La Cenerentola[16], e le dirette da importanti teatri lirici italiani.
Loghi[modifica | modifica wikitesto]
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? - 2000
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18 maggio 2010 - 2014
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2014 - 18 settembre 2017
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In uso dal 18 settembre 2017
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Rai Radio, Orfeo: “Ho accolto i consigli di Siddi”, su giornalistitalia.it.
- ^ Rai Radio, Due nuovi canali digitali, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ Alessandra Zendron, Rai Bolzano. Dalla stazione EIAR alla radiotelevisione trilingue, Rai Eri, Roma, 2006 (pag. 9-10)
- ^ Radio RAI arriva ufficialmente su AppStore! [AGGIORNATO X2], su iphoneitalia.com.
- ^ Radio Rai: Radio 8 Opera Nasce il canale interamente dedicato all'Opera, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ Nasce Rai Radio Kids Antonio Campo Dall’Orto: “Un canale senza pubblicità, come in tv”, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ NASCE RAI PLAY RADIO, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ Rai Radio: R(adio)evolution Due nuovi canali e un sistema radio all digital, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ Radio2: Dal 28 Settembre In Video Streaming Su Rai Play, su Rai. URL consultato il 19 settembre 2020.
- ^ Rai Radio2: lunedì 14 settembre l'esordio "visual", su FM-world, 28 giugno 2020. URL consultato il 19 settembre 2020.
- ^ https://www.italradio.org/portale/index.php?module=News&func=display&sid=4667
- ^ In versione Visual.
- ^ a b Solo in alcune aree
- ^ Hot Bird 13B / Hot Bird 13C / Hot Bird 13E (13°E) - Tutte le trasmissioni kingofsat.net 9 settembre 2022
- ^ Comune di Mantova - L'impegno Rai per un evento in diretta mondiale
- ^ Rai 1 - La diretta, la guidaTV e tutte le novità sulla programmazione del primo canale, su rai1.rai.it. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2013).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Invito alla radio, Rai, 1949.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su raiplaysound.it.
- Intervista a Massimo di Pinto, curatore di Auditorium, su harmoniaeweb.blogspot.com.