Il passante è il cuore del servizio ferroviario suburbano di Milano, ed è percorso da sei linee suburbane (S1, S2, S5, S6, S12 e S13, ciascuna a cadenza semioraria), con una frequenza massima, nel tratto comune Lancetti-Porta Vittoria, di un treno ogni 5 minuti[1].
I treni utilizzati nel passante ferroviario sono TSR, TAF ed ETR 425.
I problemi causati al traffico ferroviario milanese, soprattutto locale e regionale, dalla presenza di numerose stazioni di testa, erano molto sentiti sin dall'inaugurazione della nuova stazione Centrale (1931).
L'idea di passante ferroviario, in modo più simile a come lo conosciamo oggi, venne ripresa negli anni sessanta, ma per vari motivi, tra cui la scarsità di fondi, i lavori inizieranno solo vent'anni dopo e si protrarranno per molto tempo. I lavori cominciarono nel 1984 con la stazione di Repubblica, contemporaneamente ai lavori per la linea M3 della metropolitana.
Il percorso del passante ricalca quello della storica ferrovia nord milanese, rimossa nel 1931 con il ridisegno della rete ferroviaria cittadina e l'apertura dell'odierna Stazione Centrale.
La maggior parte delle gallerie è stata scavata a foro cieco con scudo EPB (Earth Pressure Balanced Shield). La tecnica, molto diffusa in Europa, prevede l'iniezione nel terreno di sostanze che lo rendono liquido, in modo da poter essere asportato facilmente e convogliato tramite dei tubi all'esterno del tunnel. Una seconda sezione dello scudo applica dei sostegni prefabbricati in cemento nei tratti di galleria appena scavati.
Per la stazione di Porta Venezia si è utilizzata la tecnica dell'arco cellulare. Inizialmente è stato costruito un arco del diametro di 30 metri spingendo nel terreno dei tubi di cemento. In seguito si è potuto scavare la galleria sotto l'arco senza rischi di cedimento e costruire i sostegni laterali. Infine all'interno dello spazio creatosi sono stati realizzati il piano binari e il mezzanino, che rimane sospeso al centro della galleria sostenuto da dei tiranti agganciati al soffitto.
Questa tecnica ha permesso di evitare scavi a cielo aperto che avrebbero costretto alla chiusura di corso Buenos Aires (importante via commerciale del capoluogo lombardo) per alcuni anni.
Le altre stazioni sotterranee sono state costruite a cielo aperto; particolarmente delicata è stata quella di Repubblica, che passa a pochi metri dal grattacielo dell'omonima piazza.
Lancetti e Porta Vittoria sono stazioni di diramazione impresenziate. Nella tratta centrale invece sono presenti solo fermate (Porta Garibaldi, Repubblica, Porta Venezia, Dateo)[10].
Fernando Malusardi, Il passante ferroviario di Milano, in Ingegneria Ferroviaria, luglio 1982, pp. 478-484.
Pietro Ferrari, Le gallerie del Passante, in I Treni, n. 151, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, agosto 1994, pp. 30-34, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
Pietro Ferrari, Milano e il suo Passante, in I Treni, n. 152, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, settembre 1994, pp. 16-21, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
Andrea Canale, ...finalmente Passante!, in I Treni, n. 268, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, marzo 2005, pp. 12-19, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).