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Final Fantasy VI (ファイナルファンタジーVI Fainaru Fantajī Shikkusu?) è un videogioco di ruolo alla giapponese creato dalla casa di sviluppo Square nel 1994 per Super Nintendo Entertainment System come parte della serie Final Fantasy. È stato successivamente convertito anche per PlayStation con piccole differenze e l'aggiunta di tre scene in CGI, per Game Boy Advance in una versione potenziata con contenuti aggiuntivi, per dispositivi mobili Android e iOS con un sistema di battaglia leggermente differente e grafica più dettagliata, e per PC. Esso è inoltre incluso in tutte le versioni del Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System.
Il videogioco è ambientato in un mondo in cui la magia è ritenuta scomparsa in seguito a una guerra tra creature leggendarie denominate Esper, avvenuta mille anni prima dell'inizio del gioco. Il perfido Impero Gestahliano intende però riesumare i poteri delle creature per creare dei soldati magicamente potenziati ed espandere il proprio dominio su tutto il mondo. La trama segue le avventure di un manipolo di quattordici ribelli della Resistenza che cercano di ostacolare l'Impero.
Il gioco era conosciuto in Nord America con il titolo Final Fantasy III, per mantenere la continuità con il precedente capitolo pubblicato nel paese, ovvero Final Fantasy IV, che era stato rinominato Final Fantasy II. È stato il primo gioco della serie in cui Hironobu Sakaguchi, storico direttore della saga, non ha ricoperto il ruolo di regista, che è stato invece assegnato a Yoshinori Kitase e Hiroyuki Itō. Yoshitaka Amano si è occupato del design dei personaggi, mentre Nobuo Uematsu ha composto la colonna sonora, pubblicata poi in vari album.
Final Fantasy VI ha goduto di un vasto successo di pubblico e di critica; costituisce uno dei titoli più apprezzati della serie, ed è considerato uno dei giochi di ruolo, e in generale uno dei videogiochi, migliori in assoluto. Le versioni Super Nintendo Entertainment System e PlayStation hanno venduto più di 3,48 milioni di copie in tutto il mondo, con 2,62 milioni nel solo Giappone, rendendolo uno dei videogiochi più venduti in territorio nipponico. Final Fantasy VI ha segnato inoltre uno dei primi esempi di narrazione videoludica complessa e matura, e per la sua influenza in molte opere successive è ritenuto un titolo di riferimento dell'intero genere.


Enrico VI d'Inghilterra (Windsor, 6 dicembre 1421 – Londra, 21 maggio 1471) fu re d'Inghilterra dal 1422 al 1461 (con un reggente fino al 1437) e poi dal 1470 al 1471 e re di Francia dal 1422 al 1453. Asceso al trono quando non aveva nemmeno nove mesi, Enrico VI assistette al tracollo della potenza militare inglese in Francia e alla conclusione della sanguinosa guerra dei cent'anni con la perdita di quasi tutti i feudi inglesi. La crisi che ne conseguì, facilitata anche dall'inettitudine del re al governo e dalla follia da cui era affetto, scatenò la guerra delle due rose con la rivale casata degli York, durante la quale Enrico perdette la vita.
Il regno di Enrico VI, nonostante si sia rivelato un completo fallimento dal punto di vista politico e militare, fu caratterizzato però da una serie di iniziative di rilievo sul versante culturale, quale la costruzione del College di Eton e del King's College dell'Università di Cambridge. Uomo estremamente pio, fu oggetto di culto popolare all'indomani della sua morte, mentre William Shakespeare lo rese protagonista della trilogia di opere teatrali: Enrico VI, parte I, Enrico VI, parte II e Enrico VI, parte III, in cui Enrico incarna il simbolo dell'uomo forzato a ricoprire ruoli di comando, in contrasto con la sua stessa volontà.

Una pietra della fame è un particolare tipo di marcatore idrologico caratteristico dell'Europa centrale, specialmente della Germania, dove viene chiamato Hungerstein. Si tratta di grandi massi naturali incisi, posizionati nel letto di un fiume o sul fondo di un lago, che diventano visibili solo quando il livello dell'acqua si abbassa. Prendono il nome dal pericolo di carestie derivante dai periodi di siccità. Le pietre riportano sempre incise le date delle secche più gravi e, spesso, anche iscrizioni. Una pietra della fame nel fiume Elba a Děčín, ad esempio, reca la frase «Wenn du mich siehst, dann weine» («Se mi vedi, piangi»), mentre un'altra, nello stesso fiume e risalente al XVII secolo, riporta un'iscrizione traducibile come «La vita rifiorirà quando questa pietra sarà scomparsa».

Nati il 20 marzo...
Publio Ovidio Nasone (43 a.C.)
Henrik Ibsen (1828)
Azeglio Vicini (1933)
... e morti
Clemente Corte (1895)
Ilaria Alpi (1994)
Antonio Manganelli (2013)
In questo giorno accadde...
1815 – Napoleone Bonaparte entra a Parigi alla testa di un esercito regolare di 140 000 uomini e di una forza di circa 200 000 volontari. Iniziano i cento giorni.
1916 – Albert Einstein pubblica la sua teoria della relatività.
1933 – Viene completato Dachau, il primo campo di concentramento nazista.
1956 – La Tunisia ottiene l'indipendenza dalla Francia.
1969 – John Lennon sposa Yōko Ono.
Oggi ricorre: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Alessandra di Amiso, Giovanni Nepomuceno, Cutberto di Lindisfarne e Martino di Bracara.

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:
Le 10 maggiori (al 20 marzo 2023): English (inglese) (6 632 562+) · Binisaya (cebuano) (6 123 647+) · Deutsch (tedesco) (2 783 686+) · Svenska (svedese) (2 559 610+) · Français (francese) (2 506 564+) · Nederlands (olandese) (2 118 839+) · Русский (russo) (1 902 212+) · Español (spagnolo) (1 847 705+) · Italiano (1 802 754) · مصرى (Maṣrī) (arabo d'Egitto) (1 617 128+)
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Voci nuove in evidenza:
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Voci sostanzialmente modificate in evidenza:
- Dilambdodonte · Diego Fusaro · Distretto di Ambato-Boeni · Kobryn · John Brown Gordon · Jean-Frédéric Phélypeaux de Maurepas
il Wikipediano, notizie dalla comunità


Questa settimana la voce da tradurre è:
(versione in italiano: I Didn't Raise My Boy to Be a Soldier)
“Chi prega è santo, ma chi fa, più santo.„
Giovanni Pascoli
- lunedì 20 marzo 2023
- domenica 19 marzo 2023
- giovedì 9 Marzo 2023
- sabato 18 marzo 2023
- martedì 14 marzo 2023
- lunedì 13 marzo 2023
Il Santo
Antonio Fogazzaro, Milano, 1906.