Centro direzionale di Milano

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Centro direzionale
StatoItalia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Milano
Città Milano
CircoscrizioneMunicipio 9
Altri quartieriPorta Garibaldi · Porta Nuova · Centro Direzionale · Isola · La Fontana · Montalbino · Segnano · Bicocca · Quartiere Fulvio Testi · Prato Centenaro · Niguarda · Dergano · Bovisa · Affori · Bruzzano · Comasina · Bovisasca
Mappa di localizzazione: Milano
Centro direzionale
Centro direzionale
Centro direzionale (Milano)
Coordinate: 45°29′04″N 9°11′49″E / 45.484444°N 9.196944°E45.484444; 9.196944

Il centro direzionale di Milano è un quartiere a carattere terziario posto a nord del centro cittadino, fra le due importanti stazioni ferroviarie Centrale e Porta Garibaldi. Amministrativamente è compreso nel Municipio 9 (Affori, Porta Nuova, Niguarda, Bovisa, Fulvio Testi).

La sua attuale estensione territoriale ricalca il quartiere proposto, ma mai completamente realizzato, nel piano regolatore del 1953.

Il piano regolatore del 1953[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro Direzionale di Milano era previsto nel piano regolatore del 1953 come risposta alla continua terziarizzazione del centro e ai relativi problemi di congestione del traffico automobilistico.[1]

Venne localizzato fra la Stazione Centrale e la futura Stazione di Porta Garibaldi, che si sarebbe ottenuta con l'arretramento della vecchia stazione di Porta Nuova[2]. Secondo gli intenti dell'epoca doveva configurarsi come il baricentro dell'hinterland milanese, persino dell'intera Regione.

I punti di forza di questo progetto sarebbero dovuti essere:

La realizzazione di queste infrastrutture avrebbe reso massima l'accessibilità al sito, sia sulla scala cittadina che su quella regionale.

Visione dell'area ex-Varesine durante lo smantellamento della stazione di Porta nuova, sullo sfondo si scorge la costruenda stazione di porta Garibaldi, a destra in basso la chiesa di san Gioachimo.

Il Centro Direzionale avrebbe tratto il proprio spazio vitale, oltre che dall'arretramento della stazione di Porta Nuova, dalla demolizione di interi isolati e pezzi di quartiere ricadenti nelle aree interessate dal piano.[3] Contestualmente a ciò vennero portati avanti pesanti sventramenti nella zona della Stazione Centrale, di Porta Nuova e di Porta Garibaldi. Corso Como venne praticamente demolito per metà e analoga sorte toccò agli edifici nei dintorni di via Borsieri, presso il quartiere Isola, laddove sarebbe dovuto sorgere il nuovo asse attrezzato, di cui il cavalcavia Bussa, sopra la Stazione di Porta Garibaldi costituisce l'unico spezzone.[3]

Il piano particolareggiato venne pubblicato in due versioni nel 1955 e nel 1962, ma la sua attuazione risultò particolarmente faticosa, tanto da arrestarsi del tutto alla fine degli anni sessanta, soprattutto a causa dell'assenza di normative che limitassero l'ulteriore espansione del terziario nel centro storico, che proseguì inesorabilmente per tutti i decenni successivi. La forte ostilità al progetto degli abitanti dei vari quartieri e l'insostenibile costo degli espropri portò inoltre il Comune a bloccare ulteriori sventramenti e ad abbandonare la realizzazione degli assi attrezzati.[3] I frutti migliori di quegli anni furono sicuramente grattacieli come il Grattacielo Pirelli, la Torre Galfa o anche la stessa Torre Servizi Tecnici Comunali, con un avveniristico sottopassaggio di viale Melchiorre Gioia.

A questo scenario s'aggiunge poi quello delle vaste aree vuote e degradate rimaste inedificate per decenni. Emblema di ciò era l'area dove era sorta la stazione di Porta Nuova, parzialmente occupata dal Luna Park delle Varesine.[3]

L'area ex-Varesine negli anni Settanta, sullo sfondo il lunapark, la torre Breda e la cupola della chiesa di san Gioachimo.

Nel 1978 una variante al piano regolatore sancì il definitivo abbandono del progetto, definendo genericamente le aree "di interesse pubblico", sostanzialmente impedendo qualsiasi edificazione o sviluppo della zona.[1]

Il quartiere contemporaneo[modifica | modifica wikitesto]

La zona riqualificata intorno alla stazione Garibaldi.

Dopo decenni di incuria, nel 2004 l'Amministrazione Comunale approvò un vasto e rivoluzionario progetto di riqualificazione noto come Progetto Porta Nuova.

Tale intervento ha visto l'edificazione di un complesso di grattacieli a carattere terziario nella zona antistante la stazione Garibaldi connesso agli edifici residenziali e terziari dell'area ex-Varesine e a quelli ricavati dalle aree dismesse nel quartiere Isola.

Fulcro sociale dell'intero quartiere sono diventate piazza Gae Aulenti e i Giardini di Porta Nuova.

Oltre agli edifici più imponenti e iconici, come la Torre Unicredit, la Torre Diamante, il Bosco Verticale, la Torre Solaria e il vicino Palazzo Lombardia, il progetto ha comportato una radicale opera di urbanizzazione di tutto il Centro Direzionale e buona parte dei quartieri vicini atta a ricucire il tessuto cittadino.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro Direzionale è molto ben servito da mezzi di trasporto pubblici:

Sono numerose anche le linee del trasporto locale, comprendenti un buon numero di autobus e tram.

I maggiori grattacieli del Centro Direzionale[modifica | modifica wikitesto]

Edificio Metri Piani Anni di realizzazione
Torre Unicredit 231 31 2009 - 2011
Palazzo Lombardia 161 39 2007 - 2010
Torre Solaria 143 37 2010 - 2013
Torre Diamante 140 30 2010 - 2012
Grattacielo Pirelli 127 31 1956 - 1960 - R2005
Torre UnipolSai 125 23 2019 - 2023
Torre Breda 117 30 1950 - 1955 - R2009
Bosco Verticale Torre E 111 24 2009 - 2014
Torre Cesar Pelli B 100 23 2009 - 2011

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il Progetto Porta Nuova: un’icona di Milano (PDF), su arhitekt.hr. URL consultato l'8 marzo 2022.
  2. ^ Alcune proposte precedenti prevedevano la costruzione di un "quartiere degli affari" nell'area della Fiera Campionaria, di cui si prevedeva lo spostamento, non attuato.
  3. ^ a b c d Piano regolatore 1953, su stagniweb.it. URL consultato l'8 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Il Centro direzionale, in Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], pp. 320-327, ISBN 88-08-05210-9.
  • Il Centro Direzionale, in Urbanistica, n. 18/19, 1956, pp. 106-111, ISSN 0042-1022 (WC · ACNP).
  • Guido Amorosi, Milano. Il nuovo Centro Direzionale, in Casabella, n. 264, 1964, pp. 9-15, ISSN 0008-7181 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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