Strada statale 33 del Sempione
Strada statale 33 del Sempione | |
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Denominazioni precedenti | Strada nazionale 34 del Lago Maggiore Strada nazionale 35 del Sempione |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regioni | ![]() ![]() |
Dati | |
Classificazione | Strada statale |
Inizio | Pero |
Fine | Confine di Stato con la Svizzera ad Iselle di Trasquera |
Lunghezza | 144,430 km |
Provvedimento di istituzione | Legge 17 maggio 1928, n. 1094 |
Gestore | ANAS |
Percorso | |
Strade europee | ![]() |
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La strada statale 33 del Sempione (SS 33) è una strada statale italiana.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Probabilmente in epoca romana esisteva già un percorso che seguiva a grandi linee il percorso dell'attuale strada statale 33 e merito l'esistenza di un'epigrafe romana a Vogogna, datata all'anno 196, che si riferisce alla realizzazione o riparazione di una strada, ha fatto ipotizzare nell'Ottocento che l'imperatore Settimio Severo avesse fatto costruire una strada romana che giungesse fino a Domodossola da Mediolanum (Milano) e che addirittura varcasse il confine[1]. Questa è stata quindi battezzata Via Settimia[2]. Comunque nonostante la diffusione di questa storia, la scarsità dei ritrovamenti e la mancanza di fonti antiche non permette di confermare la storia. L'esistenza di questa via rimane quindi un'ipotesi, sia pur molto probabile.
La strada dopo l'abbandono dovuto alle invasioni barbariche, venne ripreso nel Medioevo[3]. Durante il Medioevo la strada divenne una delle vie romee, percorse dai pellegrini che erano diretti a Milano[4].
Tra il 1801 e il 1805 Napoleone Bonaparte fece costruire dall'ingegnere Nicolas Céard una strada moderna che valicasse il Sempione e raggiugesse Milano. L'obiettivo era quello di aprire un passaggio alla sua artiglieria.
Percorso[modifica | modifica wikitesto]
Il percorso inizia alla periferia nord di Pero, all'incrocio con la tangenziale ovest di Milano, e prosegue attraverso i centri abitati di Rho (di cui evita il centro tramite una variante a doppia carreggiata), Barbaiana di Lainate, Pogliano Milanese, Nerviano, San Lorenzo di Parabiago, San Vittore Olona, Legnano e attraversa Castellanza (intersecando al confine con Legnano la oggi ex strada statale 527 Bustese, che va da Monza fino ad Oleggio).
Attraversa la periferia nord-est di Busto Arsizio, passando poi per Gallarate, Casorate Sempione, un brevissimo tratto di Arsago Seprio, Somma Lombardo, Vergiate (ove interseca la strada provinciale 17 detta del Buon Cammino, che porta a Varese) e Sesto Calende (ove solo nel 1882 venne costruito l'imponente ponte di ferro, sostitutivo del precedente in legno, sia stradale che ferroviario per oltrepassare il Ticino, che caratterizza la città). Una parte di tale tratto ospitò, fra il 1880 e il 1966, il binario della tranvia Milano-Gallarate, gestita dalla STIE[5].
La strada prosegue in Piemonte (provincia di Novara), in cui entra alla progressiva chilometrica 56,006, sfiorando Castelletto sopra Ticino, Dormelletto e attraversando la cittadina di Arona (qui interseca la ex strada statale 142 Biellese, che porta a Biella).
Da questo punto in poi il traffico è decisamente ridotto (se si esclude il periodo estivo); i centri successivi sono Meina, Solcio di Lesa, Lesa, Belgirate (ove inizia la provincia del Verbano-Cusio-Ossola), la località turistica di Stresa, Baveno, Feriolo di Baveno e qui rientra nell'entroterra nella val d'Ossola. Il centro successivo è Gravellona Toce, dove interseca la strada statale 34 del Lago Maggiore, che porta a Verbania, Cannobio e in Svizzera a Locarno e la strada statale 229 del Lago d'Orta. Giunti poi alle porte di Ornavasso, incomincia il corso doppio fra il vecchio tracciato e il nuovo, sotto forma di superstrada a doppia carreggiata.

I centri successivi, attraversati però soltanto dal vecchio tracciato della statale (ora denominato strada provinciale 166 della Val d'Ossola), sono Mergozzo, Ornavasso, Premosello-Chiovenda, Vogogna, Piedimulera, Pallanzeno, Villadossola fino a giungere alla città di Domodossola, il più importante centro abitato e capoluogo della vallata. Oltrepassata la città, si passa per il vicino paese di Crevoladossola (da cui comincia la strada statale 659 che porta in Val Formazza, alla grandiosa Cascata del Toce); qui la val d'Ossola termina e la via del Sempione sale verso ovest, per la stretta Val Divedro.
Giunti in val Divedro il vecchio tracciato si ricongiunge alla superstrada. Essa attraversa i paesi della valle: il primo centro è Varzo e poi, salendo per una valle sempre più stretta e con una strada più tortuosa, affiancata da cascine diroccate e case cantoniere abbandonate, si sfiora Trasquera, più a monte della strada, ed infine le sue piccole frazioni di Iselle e Paglino, ove si trova il confine di Stato di Iselle.
Qui, al km 144, termina la strada ed entrati in Svizzera, nel Canton Vallese (VS), inizia la strada principale 9. Una decina di chilometri più avanti, vi è il piccolo villaggio che dà nome all'intero passo: Sempione (Simplon Dorf). Dopo altri 10 km circa, salendo ancora, c'è il passo del Sempione (2005 metri); da lì la strada inizia la discesa fino ad arrivare a Briga, nella valle del Rodano.
Superstrada E62[modifica | modifica wikitesto]
Da Ornavasso a Iselle di Trasquera il nuovo tracciato della strada statale 33 del Sempione è una superstrada che porta la classificazione di strada europea (E62) ed è la prosecuzione dell'autostrada A26.
La strada del Sempione risulta classificata come una strada extraurbana secondaria (tipo C). Nel tratto da Ornavasso a Crevoladossola sono in vigore i divieti di circolazione per ciclisti e veicoli di bassa cilindrata tipici delle superstrade, mentre nel tratto recentemente aperto al traffico da Crevoladossola a Iselle non vi sono attualmente restrizioni al traffico. La tratta da Ornavasso fino alla prima uscita per la città di Domodossola è a doppia carreggiata con 2 corsie per senso di marcia, mentre il restante tratto è a carreggiata unica, ma molto scorrevole ed è consentito in più punti il sorpasso.
La prima tratta di detta variante, quella da Ornavasso a Domodossola fu realizzata già nel 1985 (quando ancora l'A26 non giungeva a Ornavasso, poiché venne ultimata quest'ultima nel 1995), mentre la seconda tratta fino a Varzo venne aperta al traffico intorno al 1990 e l'ultima fino a Iselle, comprendente il lungo viadotto che evita il centro abitato di Varzo, venne inaugurata solo nel 2007.
Nota: il chilometraggio è progressivo, calcolato a partire dal termine dell'autostrada A26, dove si riunisce alla progressiva della strada statale 33 del Sempione vecchia, partendo dal km 95+000.
Percorso
Ex strada statale 33 raccordo del Sempione[modifica | modifica wikitesto]
Strada statale 33 raccordo del Sempione | |
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Denominazioni successive | Strada provinciale 167 Feriolo-Fondotoce |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regioni | ![]() |
Dati | |
Classificazione | Strada statale |
Inizio | Innesto con la SS 33 a Feriolo (Baveno) |
Fine | Innesto con la SS 34 a Fondotoce (Verbania) |
Lunghezza | 1,999 km |
Provvedimento di istituzione | D.M. 27/03/1959 (Elenco A)[6] |
Gestore | Tratte ANAS: nessuna (dal 2001 la gestione è passata alla Provincia del Verbano Cusio Ossola) |
La ex strada statale 33 raccordo del Sempione (SS 33 racc), ora strada provinciale 167 Feriolo-Fondotoce (SP 167), è una strada provinciale.
Percorso[modifica | modifica wikitesto]
Funge da collegamento tra la strada statale 33 del Sempione e la strada statale 34 del Lago Maggiore. Ha inizio a Feriolo, nel comune di Baveno e prosegue fino a Fondotoce, nel comune di Verbania.
In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione è passata dall'ANAS alla Regione Piemonte, che ha provveduto all'immediato trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola[7]. La nuova denominazione è divenuta quindi strada provinciale 167 Feriolo-Fondotoce (SP 167).
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Miedico 2014, pp. 14-15.
- ^ Gambari e Garzoli 2001, p. 14.
- ^ Ferrarini, p. 48.
- ^ D'Ilario, p. 232.
- ^ Alessandro Albè, Guido Boreani, Giampietro Dall'Olio, La tramvia Milano - Gallarate, Calosci, Cortona, 1993. ISBN 9788877850867
- ^ Elenco delle strade statali e delle autostrade, ANAS, 1992.
- ^ D.G.R. 90-4628 del 26/11/2001, Regione Piemonte - B.U. 51 del 19/12/2001.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Autori vari, Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, 2014. URL consultato il 16 gennaio 2017.
- Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175.
- Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536.
- Cristina Miedico, Sulla strada per Angera - Viabilità terrestre ed acquatica tra Milano e la Svizzera in età romana, in Grazia Facchinetti e Cristina Miedico (a cura di), Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, 2014, pp. 13-28. URL consultato il 16 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2017).
- Filippo M. Gambari e Giuseppina Grazioli, Summo Plano: I Leponti e il Sempione, una via primaria per le relazione europee (Catalogo della Mostra), a cura di Filippo M. Gambari, Omegna, Città di Verbania, 2001.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Confine di Stato di Iselle
- Passo del Sempione
- Strade provinciali della provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su strada statale 33 del Sempione
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- La strada del Sempione: il passo, le mulattiere, gli ospizi e il traforo, su geocities.com. URL consultato il 12 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2008; seconda copia archiviata ).
- Storia della strada del Sempione, su viestoriche.net. URL consultato il 20 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2011).
- Storia della strada del Sempione, su illagomaggiore.it.
- Storia della strada del Sempione, su taino-va.it.
- Mappa, su openstreetmap.org.