Strada statale 191 di Pietraperzia

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Strada statale 191
di Pietraperzia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioniBandiera della Sicilia Sicilia
Dati
ClassificazioneStrada statale
InizioPietraperzia
FineSS 190 presso bivio Vigne Vanasco
Lunghezza31,280[1] km
Provvedimento di istituzioneD.P.R. 27 maggio 1953, n. 782[2]
GestoreANAS

La strada statale 191 di Pietraperzia (SS 191) è una strada statale italiana che collega Pietraperzia con Mazzarino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inserita nell'elenco delle statali nel 1953, la strada aveva origine nel centro di Caltanissetta dove si distaccava dalla strada statale 122 Agrigentina e procedeva in direzione sud, superando il fiume Imera meridionale in corrispondenza del ponte Besaro per poi innestarsi sul tracciato attuale a Pietraperzia, con una lunghezza calcolata in 50,780 km.

Nel 1989 l'itinerario della statale tra Caltanissetta e Pietraperzia venne rivisto inserendo una variante a scorrimento veloce in costruzione a nord-est del tracciato originario, il quale venne dismesso e ripartito tra il comune di Caltanissetta e le province di Caltanissetta e di Enna;[3] queste ultime lo riclassificarono rispettivamente come strada provinciale 103 Caltanissetta-Pietraperzia (SP 103) e come strada provinciale 96 Pietraperzia-Ponte Besaro (SP 96). Il caposaldo iniziale fu quindi spostato all'innesto con la strada statale 640 di Porto Empedocle (oggi detta "Strada degli Scrittori") presso contrada Savarino, a sud ovest di Caltanissetta, e l'estensione passò a 46,400 km.[4]

Nel 2010 la variante tra Caltanissetta e Pietraperzia venne eliminata dall'itinerario:[5] classificata provvisoriamente come nuova strada ANAS 346 Raccordo di Pietraperzia nel 2011,[1] nel 2012 sarà riclassificata come strada statale 640 dir Raccordo di Pietraperzia.[6]

Nonostante le modifiche all'itinerario, le progressive chilometriche storiche sono state conservate, per cui oggi la strada ha come capisaldi Pietraperzia all'altezza del km 19,500 e il bivio Vigne Vanasco al km 50,780.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La strada ha attualmente inizio alle porte di Pietraperzia, dall'innesto con la strada statale 640 dir Raccordo di Pietraperzia. Attraversato il paese, il tracciato prosegue in direzione est fino a Barrafranca e poi in direzione sud fino a Mazzarino.

Termina infine il proprio percorso qualche chilometro più a sud, innestandosi con la strada statale 190 delle Solfare presso il bivio Vigne Vanasco.

Tabella percorso[modifica | modifica wikitesto]


di Pietraperzia
Tipo Indicazione ↓km↓[7] Provincia
Raccordo di Pietraperzia
per Caltanissetta
19,5 EN
Pietraperzia
per Borgo Braemi
20,2
Bivio Luogo
di Marcatobianco
23,7
per Pergusa 25,5
Bivio Catena
per Piazza Armerina
per Pergusa
29,5
Barrafranca 31,3
Mazzarino
per San Cono
44,1 CL
Bivio Vigne Vanasco
delle Solfare
50,8

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Adeguamento dei canoni e dei corrispettivi dovuti per l'anno 2012 per la pubblicità stradale, su stradeanas.it, ANAS (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  2. ^ Decreto del presidente della Repubblica 27 maggio 1953, n. 782, articolo 1, in materia di "Classificazione nella rete statale di strade del Mezzogiorno per la lunghezza di circa 3000 chilometri."
  3. ^ Classificazione tra le statali della strada di grande comunicazione Caltanissetta-Gela e modificazione agli itinerari e capisaldi delle strade statali numeri 191, 640 e 122-bis, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale n. 27 del 02/02/1989.
  4. ^ Adeguamento dei canoni e dei corrispettivi dovuti per l'anno 2010 per le concessioni e le autorizzazioni diverse, su stradeanas.it, ANAS, p. 39 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  5. ^ a b Adeguamento dei canoni e dei corrispettivi dovuti per l'anno 2011 per le concessioni e le autorizzazioni diverse, su stradeanas.it, ANAS, p. 28 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  6. ^ Adeguamento dei canoni e dei corrispettivi dovuti per l'anno 2013 per la pubblicità stradale, su gazzettaufficiale.it, ANAS, 18 settembre 2012.
  7. ^ Arcgis Cartografia di base IGM 25.000, su arcgis.com, Istituto Geografico Militare. URL consultato il 24 luglio 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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