Lecce
Lecce comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Carlo Salvemini (centrosinistra) dal 25-6-2017 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 40°21′07.24″N 18°10′08.9″E / 40.352011°N 18.169139°E | ||
Altitudine | 49 m s.l.m. | ||
Superficie | 238,93[1] km² | ||
Abitanti | 95 230[2] (31-10-2017) | ||
Densità | 398,57 ab./km² | ||
Frazioni | Frigole, San Cataldo, San Ligorio, Torre Chianca, Torre Rinalda, Villa Convento | ||
Comuni confinanti | Arnesano, Cavallino, Lequile, Lizzanello, Monteroni di Lecce, Novoli, San Cesario di Lecce, San Pietro in Lama, Squinzano, Surbo, Torchiarolo (BR), Trepuzzi, Vernole | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 73100 | ||
Prefisso | 0832 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 075035 | ||
Cod. catastale | E506 | ||
Targa | LE | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||
Cl. climatica | zona C, 1 153 GG[3] | ||
Nome abitanti | leccesi | ||
Patrono | sant'Oronzo, Giusto e Fortunato | ||
Giorno festivo | 26 agosto | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Lecce all'interno dell'omonima provincia | |||
Sito istituzionale | |||
Lecce (IPA: [ˈletʧe] ; Lécce in salentino, Lupiae in lingua latina, Luppìu in griko) è un comune italiano di 95 230 abitanti[2]. È inoltre capoluogo dell'omonima provincia della Puglia, comprendente 97 comuni, seconda della regione per popolazione con oltre 800 000 abitanti, nonché terza per estensione territoriale dopo quelle di Foggia e di Bari. Situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina, è il centro nevralgico di un'area vasta comprendente 31 comuni della parte settentrionale della provincia. Sorge a 11 chilometri dalla costa adriatica e a 23 da quella ionica ed è il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.
Città d'arte d'Italia, è nota come "la Firenze del Sud"[4][5], "la Firenze dell'epoca del Rococò"[6] o "la Signora del Barocco"[7]: le antichissime origini messapiche e i resti archeologici della dominazione romana si mescolano infatti alla ricchezza e all'esuberanza del barocco, tipicamente seicentesco, delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate è stato particolarmente fecondo durante il Regno di Napoli ed ha caratterizzato la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese.
È stata tra le sei città italiane candidate a Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019 nonché Capitale italiana della cultura nel 2015.[8] Al 2016, tra le città della Puglia è quella che registra il maggior numero di arrivi e presenze turistiche, seconda solo a Napoli nell'Italia peninsulare del Sud.[9]
Indice
- 1 Geografia fisica
- 2 Origini del nome
- 3 Storia
- 4 Monumenti e luoghi d'interesse
- 5 Società
- 6 Cultura
- 7 Geografia antropica
- 8 Economia
- 9 Infrastrutture e trasporti
- 10 Amministrazione
- 11 Sport
- 12 Note
- 13 Bibliografia
- 14 Voci correlate
- 15 Altri progetti
- 16 Collegamenti esterni
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Lecce sorge nella parte centro-settentrionale della pianura salentina, nel cosiddetto Tavoliere di Lecce, un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge, a nord, e le serre salentine, a sud. L'area è caratterizzata da un particolare terreno, calcareo-marnoso del Miocene, che nell'Italia meridionale s'incontra quasi esclusivamente nella Terra d'Otranto e che viene comunemente conosciuto col nome di "pietra leccese", facilmente scavabile e tagliabile. La morfologia del territorio è complessivamente pianeggiante.
Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumerevoli inghiottitoi (chiamate vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliano l'acqua nel sottosuolo alimentando la falda freatica. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini. Il territorio del comune di Lecce è percorso dall'Idume, un fiume sotterraneo che sfocia nel mare Adriatico nei pressi della marina di Torre Chianca, formando il bacino dell'Idume[10].
Il territorio comunale si estende per oltre 238 km² e si affaccia sul mare Adriatico per più di 20 km. Comprende marine di San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Spiaggiabella e Torre Rinalda e la frazione di Villa Convento, amministrata in parte dal comune di Novoli e il sobborgo di San Ligorio. La località di Casalabate è passata dal 15 maggio 2012 sotto la giurisdizione dei comuni di Squinzano e Trepuzzi per effetto dell'esito del referendum consultivo del 12 e 13 giugno 2011[11].
La popolazione è fortemente concentrata nella parte più meridionale del territorio comunale, dove sorge la città, mentre il territorio ad est e a nord è costituito in gran parte da aree di interesse paesaggistico e ambientale ed è scarsamente popolato.
Clima[modifica | modifica wikitesto]
La stazione meteorologica di riferimento è quella di Lecce Galatina situata 15 km a sud.
In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +8,6 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,2 °C; mediamente si contano 12 giorni di gelo all'anno e 65 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -9,4 °C del gennaio 1979 e i +44,4 °C del luglio 1987.
Le precipitazioni medie annue si attestano a 639 mm, mediamente distribuite in 69 giorni di pioggia, con minimo in estate, picco massimo in autunno e massimo secondario in inverno.
L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 74,3 % con minimo di 66 % a luglio e massimo di 82 % a dicembre; mediamente si contano 56 giorni di nebbia all'anno.
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche registrati nel trentennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio, mentre i valori assoluti si riferiscono a tutta la serie storica della stazione.[12][13][14] [15]
LECCE GALATINA (1971-2000) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,0 | 13,5 | 15,7 | 18,9 | 24,4 | 29,0 | 31,7 | 31,5 | 27,5 | 22,3 | 17,3 | 14,0 | 13,5 | 19,7 | 30,7 | 22,4 | 21,6 |
T. min. media (°C) | 4,2 | 4,2 | 5,6 | 8,0 | 12,1 | 15,9 | 18,4 | 18,9 | 16,0 | 12,7 | 8,3 | 5,3 | 4,6 | 8,6 | 17,7 | 12,3 | 10,8 |
T. max. assoluta (°C) | 21,2 (2007) | 22,4 (2016) | 28,6 (2001) | 30,4 (2013) | 35,6 (2006) | 44,0 (2007) | 44,4 (1987) | 42,6 (1957) | 40,6 (1946) | 34,2 (1991) | 26,8 (1990) | 21,4 (2014) | 22,4 | 35,6 | 44,4 | 40,6 | 44,4 |
T. min. assoluta (°C) | −9,4 (1979) | −5,6 (1991) | −4,6 (1987) | −1,8 (2003) | 3,4 (2004) | 7,4 (2005) | 10,4 (1984) | 10,8 (2005) | 6,8 (2002) | 1,1 (1965) | −2,8 (2005) | −5,4 (2001) | −9,4 | −4,6 | 7,4 | −2,8 | −9,4 |
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 12 | 22 | 21 | 8 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 55 | 8 | 65 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 4 | 4 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 10 | 2 | 0 | 0 | 12 |
Precipitazioni (mm) | 60,3 | 61,3 | 62,4 | 45,5 | 27,6 | 20,4 | 16,2 | 36,0 | 54,3 | 91,0 | 95,1 | 68,9 | 190,5 | 135,5 | 72,6 | 240,4 | 639,0 |
Giorni di pioggia | 8 | 8 | 7 | 6 | 4 | 3 | 2 | 3 | 5 | 7 | 8 | 8 | 24 | 17 | 8 | 20 | 69 |
Giorni di nebbia | 8 | 5 | 6 | 4 | 3 | 2 | 1 | 3 | 5 | 7 | 6 | 6 | 19 | 13 | 6 | 18 | 56 |
Umidità relativa media (%) | 81 | 77 | 75 | 74 | 70 | 67 | 66 | 68 | 73 | 77 | 81 | 82 | 80 | 73 | 67 | 77 | 74,3 |
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Gli antichi geografi greci, Strabone, Tolomeo, conoscono il toponimo (greco) Luppìai, i latini dànno Lipiae o Lippiae. Il nome antico di Lecce indica località accanto a una o più delle tante "fogge" disseminate per la Puglia: grandi riserve d'acqua. Le basi di Luppìai, Lippiae richiamano elementi che corrispondono a semitico occidentale l-, li (a, presso, 'to, in') e accadico uppu(pozzo, 'pit, hole'): gli stessi dell'idronimo germanico Luppia: Lippe, che sbocca nel Reno. Rudiae; (greco) Rodìai: accadico rāṭu (canale, cunicolo per l'acqua, corso d'acqua).[16]
Deriva sia dall'antico nome della città, Lupiae (lupia in latino vuol dire "lupa"), sia da Quercus ilex (che sempre in latino significa "leccio"). Nel corso dei secoli il nome Lupiae subì non poche trasformazioni: prima Licea o Litium, poi, in molti documenti medioevali, si ritrova mutato in Lippiae, Licia, Licium, Liccia, per arrivare, in epoche più recenti, all'attuale Lecce[17]. Altre fonti fanno derivare il nome della città dal martire cristiano che ivi fu condannato nel III secolo d.C. a non passare una buona serata e a marinare la veglia pasquale
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Età antica[modifica | modifica wikitesto]
La nascita della città di Lecce si può far risalire ad un'epoca antecedente a quella di Roma in quanto pone le sue radici già nell'età messapica. Il primo insediamento fu fondato dalle popolazioni provenienti dall'Illiria durante le migrazioni del III millennio a.C. e conosce il periodo di maggiore maturità nel VII e IV secolo a.C. Una leggenda vuole però che la città sia nata intorno al 1200 a.C., per opera di Malennio, subito dopo la distruzione di Troia, e che lui sarebbe stato il primo a dominare in quest'area e a introdurre la cultura greca nella città, allora chiamata Sybar[18].
Nel III secolo a.C. Roma conquistò tutto il Salento, quindi anche Sybar, che aveva mutato il nome in Lupiae, e la vicina Rudiae, città dove era nato il poeta Quinto Ennio che, negli Annales, cantò sei secoli di storia di Roma, a partire dall'arrivo di Enea sulle coste laziali. Tra la fine dell'età repubblicana e gli inizi dell'età imperiale, Lupiae si presenta cinta da mura, costruite su quelle messapiche, dotata di un foro, un teatro ed un anfiteatro ed uno sbocco sul mare: porto Adriano, l'attuale marina di San Cataldo.
All'età neroniana si vuole risalga l'evangelizzazione di Lupiae ad opera del patrizio Publio Oronzio che, convertito al Cristianesimo da Giusto, discepolo di san Paolo, sarebbe stato il primo vescovo e il primo martire della città.
Età medievale[modifica | modifica wikitesto]
Dopo una breve parentesi di dominazione greca, fu saccheggiata da Totila, re ostrogoto, nel 542 e nel 549 e rimase sotto il dominio dell'Impero Romano d'Oriente per cinque secoli, offuscata dalla potente Otranto, capitale del dominio bizantino. Successivamente, dal VI secolo in poi, si avvicendarono i Saraceni, i Greci, i Longobardi, gli Ungari e gli Slavi.
Fu la conquista normanna a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del Salento. Infatti, a partire da Goffredo (1069) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque l'ultimo re normanno, Tancredi, figlio di Ruggero III. Ai Normanni seguirono gli Svevi di Federico II e gli Angioini.
Età moderna[modifica | modifica wikitesto]
Dal 1463 fu soggetta al Regno di Napoli sotto la monarchia di Ferrante d'Aragona, che trasformò Lecce in "Sacro Regio Provinciale Consiglio Otrantino", facendole acquistare sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee. In questo periodo si sviluppò nei traffici commerciali coi mercanti fiorentini, veneziani, greci, genovesi, albanesi e fu importante centro culturale.
Nel XV secolo ebbero particolare fortuna le sue attività commerciali. Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di Carlo V la città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell'attuale Porta Napoli.
Il 1630 fu l'anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si diedero da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti.
Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel 1656. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di sant'Oronzo, che fu poi, per questo, proclamato patrono della città. Precedentemente la patrona era santa Irene.
Nel 1734, dopo la breve dominazione austriaca, a seguito del pericolo di una restaurazione spagnola, prende il potere la nobiltà. Nel 1821 Lecce partecipò al moto carbonaro e mandò un esercito di resistenza alle truppe austriache. Nel 1848 si formò un governo provvisorio e fu fondato il partito Liberale: durante questi anni sottoscrisse il memorandum delle Province Confederate e partecipò al moto liberale del Meridione. Dopo l'Unità d'Italia, in particolare tra il 1895 ed il 1915, la città conobbe una notevole attività edilizia con la realizzazione di numerose opere pubbliche e la prima espansione fuori dalle mura. Vengono creati nuovi quartieri in stile neoclassico, neomoresco e neogotico[19].
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Profilo araldico dello stemma:
« D'argento alla lupa passante di nero, attraversante il fusto di un albero di leccio di verde, sradicato e ghiandifero d'oro. » |
(D.P.R. 20 aprile 1942) |
Profilo araldico del gonfalone:
« Drappo di bianco… » |
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Titolo di Città |
— Statuto del Comune |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
È ricca di testimonianze e opere d'arte di epoca romana, medievale e rinascimentale. Ma a caratterizzare la città è il barocco che esplode in una declinazione del tutto particolare e specifica, e tanto è personale lo stile delle architetture da meritarsi l'appellativo di barocco leccese. Questo stile architettonico si diffuse a Lecce nel Seicento, durante la dominazione spagnola, sostituendo l'arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all'immaginazione, grazie anche alla pietra locale, la pietra leccese: un calcare tenero e compatto, dai colori caldi e dorati che si presta molto bene alla lavorazione con lo scalpellino[20].
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Le varie dominazioni straniere che hanno caratterizzato la storia di Lecce, influenzarono notevolmente anche la religiosità della città, come nel caso dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi; nei secoli successivi la città fu saldamente legata alla Controriforma, sotto il dominio degli Asburgo di Spagna[21]. Oltre al Duomo che rappresenta il fulcro della vita religiosa, quaranta chiese sono disseminate nelle strade e nelle piazze di Lecce. Inoltre di queste ben tre hanno la dignità di basilica minore.
Chiese principali[modifica | modifica wikitesto]
- Duomo di Maria Santissima Assunta, è la cattedrale di Lecce e fu edificata nel 1144 dal vescovo Formoso e ricostruita nelle forme barocche nel 1659 dall'architetto Giuseppe Zimbalo per volere del vescovo Luigi Pappacoda.
- Basilica di Santa Croce, è uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese. Fu edificata a partire dal 1549e secondo Maurizio Calvesi e Mario Manieri Elia il complesso programma decorativo della facciata andrebbe connesso a una celebrazione della vittoria nella battaglia di Lepanto (1571) nella quale le potenze occidentali avevano avuto la meglio sull'Impero ottomano, con grandi benefici commerciali per la Terra d'Otranto. Fu elevata alla dignità di basilica minore da papa Pio X il 24 gennaio 1905[22]
- Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, è una tra le più antiche chiese di Lecce costruita in epoca medievale nel 1180 dal normanno Tancredi d'Altavilla, venne poi ristrutturata nel 1716 acquistando un'impronta barocca ma preservando sempre elementi del suo stile originario.
- Basilica di San Giovanni Battista al Rosario, elevata da papa Pio XII l'11 giugno 1948 alla dignità di basilica minore[23];
- Basilica di San Domenico Savio, elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni Paolo II il 16 aprile 1984[24];
- Chiesa di Sant'Irene dei Teatini[25]
- Chiesa del Gesù
- Chiesa di Santa Chiara
- Chiesa del Carmine
- Chiesa di San Matteo
- Chiesa di Sant'Angelo
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di Santa Teresa
- Chiesa di Santa Elisabetta
- Chiesa di Sant'Anna
- Chiesa di Santa Maria della Provvidenza
- Chiesa di San Francesco della Scarpa
- Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò
- Chiesa di Sant'Antonio della Piazza
- Chiesa di San Giovanni di Dio
- Chiesa della Natività della Vergine
- Chiesa di San Giovanni Evangelista
- Chiesa di Santa Maria della Grazia
- Abbazia di Santa Maria di Cerrate
- Chiesa Santa Maria d'Aurìo
- Chiesa di Santa Maria della Porta
- Chiesa di San Niccolò dei Greci
- Chiesa di Santa Maria dell'Idria
- Chiesa di San Lazzaro
- Chiesa della Trinità dei Pellegrini
- Chiesa di San Giacomo
- Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo
- Chiesa di Santa Maria d'Ognibene
- Chiesa di San Sebastiano
- Chiesa di San Leucio
- Chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio
- Santuario di Sant'Oronzo fuori le mura
- Chiesa di Santa Lucia (Lecce)
Conventi[modifica | modifica wikitesto]
Situato accanto alla Basilica di Santa Croce, Palazzo dei Celestini, venne edificato tra il 1659 e il 1695 su progetto di Giuseppe Zimbalo, poi realizzato da Giuseppe Cino e Cesare Penna.
La facciata presenta delicati disegni ornamentali accanto alle finestre e all'ingresso, con punti e festoni floreali, e costituisce un esempio di barocco sobrio, alquanto raro da vedere nella Lecce settecentesca.
Un tempo sede del convento dei Celestini, il palazzo è sede del Palazzo del Governo (Prefettura) e dell'Amministrazione Provinciale.
Il Monastero dei Teatini, attiguo alla Chiesa di Santa Irene, è un edificio barocco, sede, per diversi secoli, dei Padri Teatini. Con la soppressione degli ordini religiosi, la chiesa e il monastero furono ceduti al Comune di Lecce che si preoccupò di conservare l'apertura al culto della Chiesa affidandola a due padri teatini leccesi. Il monastero venne adibito dapprima a caserma, poi a scuola e infine ospitò alcuni uffici municipali. Dopo un accurato restauro, è utilizzato come contenitore culturale, per mostre e fiere. Famosa è la mostra dei presepi che si tiene ogni anno nel mese di dicembre.
Il Monastero dei Carmelitani, attiguo alla Chiesa del Carmine, è un edificio costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII, per i Padri Carmelitani, giunti in città nel 1481. Gli ambienti del convento sono organizzati intorno ad un chiostro quadrangolare i cui prospetti interni mostrano i segni degli interventi ottocenteschi; ospita il Rettorato dell'Università del Salento.
Il Convento domenicano di San Giovanni D'Aymo fu fondato nella seconda metà del XIV secolo da Giovanni d'Aymo. L'edificio, ricostruito nella prima metà del Settecento da Emanuele Manieri, ospitò, dopo la soppressione degli ordini religiosi, la Manifattura Tabacchi. Dopo attenti restauri è divenuto sede dell'Accademia di Belle Arti.
Il Palazzo dei Gesuiti è una costruzione cinquecentesca, iniziata nel 1574 dopo l'arrivo dei religiosi in città. L'edificio, caratterizzato da un ampio chiostro e dalla maestosità degli ambienti interni, subì numerosi rimaneggiamenti dopo il 1767, anno in cui fu soppresso l'ordine. Il palazzo fu sede nel corso dei decenni di un collegio-convitto di livello universitario con cattedre di medicina e di diritto e degli Uffici Giudiziari così come voluto da Giuseppe Bonaparte.
Il Convento degli Agostiniani fu fondato il 18 aprile 1649, in un'area donata ai monaci dall'Università che, dieci anni prima (13 marzo 1639) aveva deliberato di accogliere in città tale Ordine. Il monastero fu un ricco contenitore culturale in quanto, vi si svolgeva un'attiva vita culturale e religiosa. Divenne centro di una Scuola di Filosofia esistita fino al 1852 anno in cui fu trasformato in caserma; sono in corso i lavori per il recupero funzionale del complesso.
Il palazzo dell'Ex Conservatorio di Sant'Anna, attiguo alla Chiesa di Sant'Anna, costituisce uno dei mirabili episodi architettonici eretti dalla volontà di privati. Fondato nel 1679, per volontà del nobile leccese Bernardino Verardi, il Conservatorio aveva la propria sede nell'antico palazzo Verardi. Nel 1764 l'edificio venne ristrutturato dall'architetto Emanuele Manieri che ne ampliò la fabbrica. Il Conservatorio venne realizzato affinché vi trovassero asilo le donne dell'aristocrazia salentina, le uniche ad avere libero accesso.
Lecce vede nel Convento di San Domenico fuori le Mura, uno dei simboli più significativi della produzione artistico–culturale del Salento. L'arrivo dei frati domenicani in Puglia durante il XIII secolo, segna l'inizio di una presenza che si farà sempre più massiccia nei secoli XIV e XV. Fu proprio verso i primi anni del XV secolo che venne fondato, a Lecce, il convento dei frati Predicatori di San Domenico con bolla papale di Eugenio IV, datata al 15 giugno 1442.
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
Castello[modifica | modifica wikitesto]
Il Castello è stato realizzato, secondo la tradizione, per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche, di cui la più funesta fu, per la Terra d'Otranto, quella che nel 1480 causò il sacco di Otranto.
In realtà Carlo V ampliò e modificò un preesistente maniero, che secondo gli scavi e gli studi condotti dall'Università del Salento doveva risalire al XIII-XIV secolo. Una parte risalente a tale periodo risulta essere il torrione di forma quadrangolare detto mastio di Accardo. Gli ampliamenti del XVI secolo hanno dato al complesso una pianta quadrilatera, formata da quattro fronti bastionate, un tempo munita di fossato che venne colmato nel 1870. La fortezza presenta due porte: una orientata a nord-ovest che è quella rivolta verso la città, e l'altra sul lato opposto, che un tempo guardava la campagna. Sulla seconda porta appare lo stemma dell'imperatore asburgico, stemma che pure sormontava la prima porta ma che, poi, è stato rimosso ed allogato in un muro del cortile. L'interno è dotato di ampi ambienti che oggi ospitano manifestazioni culturali.
Porte della città vecchia[modifica | modifica wikitesto]
All'origine le porte che permettevano l'ingresso in città erano quattro: Porta Napoli, che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'allora capitale del Regno Napoli; Porta Rudiae, che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'antico centro abitato di Rudiae; Porta San Biagio, che permetteva l'ingresso dalle vie che giungevano da Capo di Leuca; Porta San Martino, che permetteva l'ingresso dalla naturale via che portava al mare, ovvero San Cataldo. Nel corso degli anni e con le modifiche portate alla pianta della città quest'ultima porta fu rasa al suolo.
Porta Napoli[modifica | modifica wikitesto]
Porta Napoli, o arco di Trionfo, fu eretta nel 1548 in onore dell'imperatore Carlo V come dimostrazione di gratitudine per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa della città. Fu realizzato nel luogo dell'antica Porta San Giusto, al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo.
La porta è costituita da un solo fornice affiancato da due colonne corinzie binate che sorreggono un frontone triangolare sul quale sono scolpite le insegne imperiali con trofei e panoplie. Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria.
Porta Rudiae[modifica | modifica wikitesto]
Poco più a sud dell'Arco di Trionfo, si trova la cosiddetta Porta Rudiae, il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine Messapica, posta nell'odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città. Probabilmente, come nel caso dell'Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale. La porta crollò nel corso del Seicento e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese. La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di Giuseppe Cino, e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva non era più necessaria. La facciata è dominata dalla statua di sant'Oronzo, accompagnata lateralmente dalle statue di santa Irene e san Domenico. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore della città.
Porta San Biagio[modifica | modifica wikitesto]
Porta San Biagio fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del XVIII secolo. Eretta per volontà del governatore di Terra d'Otranto Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su tale porta troneggia in alto la statua di san Biagio, lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.
Torri[modifica | modifica wikitesto]
La Torre di Belloluogo è una torre medievale costruita nel XIV secolo. Voluta da Gualtiero di Brienne, è un importante esempio di architettura militare angioina. La torre di forma cilindrica è ancora circondata dal fossato originario pieno d'acqua. Fu dimora di Maria d'Enghien, nella quale vi trascorse gli ultimi anni della vita.
Di particolare interesse è una piccola cappella affrescata con scene della vita di Santa Maria Maddalena.
- Torre del Parco (Turris Prati Magni)
Torre del Parco, situata nel cuore di Lecce, rappresenta uno dei monumenti simbolo della città del periodo medioevale e rinascimentale. Il complesso monumentale fu edificato nel 1419 ad opera del diciottenne Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, principe di Taranto, figlio di Raimondello e di Maria d'Enghien la quale, all'epoca, si fregiava dei titoli di contessa di Lecce e regina del regno di Napoli, avendo sposato, in seconde nozze, il re Ladislao di Durazzo. La Torre, alta più di 23 metri e costruita su tre livelli, è circondata da un fossato nel quale erano allevati gli orsi, simbolo araldico della famiglia Orsini del Balzo. Il parco intorno alla Torre aveva un'estensione di oltre 40 ettari ed era ripartito in una zona pubblica e in una privata: il "Parco di Dentro", cittadella recintata comprendente la Torre e le "Stanze del Principe", e il "Parco di Fuori" che si estendeva sino alle mura urbane e che era luogo di fiere, mercati e pubblico passeggio. Nel 1434, un'ala del complesso monumentale divenne sede del Concistorium Principis, tribunale medievale presieduto da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. La struttura, inoltre, fu sede della zecca dove venivano coniati i cosiddetti "mali carlini", monete d'oro e d'argento. Negli anni 1458-1461 la Torre divenne carcere per alcuni prigionieri che incisero le loro “lamentazioni” (tuttora visibili) negli strombi delle saettiere nel piano inferiore della fortezza. Dopo la morte di Giovanni Antonio il complesso divenne dimora dei vari viceré spagnoli che si alternarono nel dominio di Lecce: da Ferrante Loffredo a Ferrante Caracciolo.
Edifici civili[modifica | modifica wikitesto]
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Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
Ipogeo Palmieri
L'Ipogeo Palmieri, prestigioso esempio di architettura funeraria messapica, è visitabile all'interno del giardino di Palazzo Guarini, lungo via Palmieri. Rinvenuta nel 1912 da un appassionato di antichità locali, la tomba apparve già priva di corredo, depredata probabilmente nel corso del XVI secolo, epoca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d'ingresso e delle celle. L'ipogeo è composto da tre ambienti disposti intorno ad un vestibolo.
Sulla base di confronti stilistici e tipologici, per la tomba, realizzata evidentemente per una famiglia locale aristocratica, è stata proposta una cronologia all'inizi del III secolo a.C.
Situato nella centralissima Piazza Sant'Oronzo, ne resta l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Fu costruito in Età Augustea e misurava circa 102 m × 83 m e riusciva a contenere oltre 25.000 spettatori. In epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Il monumento venne scoperto durante i lavori di costruzione del palazzo della Banca d'Italia, effettuati nei primi anni del Novecento. Le operazioni di scavo iniziarono quasi subito, grazie alla volontà dell'archeologo salentino Cosimo De Giorgi, e si protrassero sino al 1940; è possibile ammirare solo un terzo dell'intera struttura, in quanto il resto rimane ancora nascosto nel sottosuolo di piazza Sant'Oronzo dove si ergono alcuni edifici e la chiesa di Santa Maria della Grazia.
In via dell'Arte della Cartapesta si incontra il Teatro Romano scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro. La cavea di questo teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza Sant'Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro. Ignorato per secoli come l'anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano.
Si trova sulla via per San Pietro in Lama e racchiude una parte dei resti dell'antica città messapica di Rudiae, distrutta nel 1147 da Guglielmo il Malo. Di rilievo è l'anfiteatro, conservato in ottime condizioni perché sotterrato, da poco oggetto di lavori per riportarlo alla luce.
Piazze[modifica | modifica wikitesto]
Piazza Sant'Oronzo[modifica | modifica wikitesto]
Il salotto elegante di Lecce è Piazza Sant'Oronzo, in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C., riportato alla luce all'inizio del Novecento. Nella piazza s'innalza la colonna, donata dalla città di Brindisi per cercare di adornare la spoglia piazza, con la statua di Sant'Oronzo, protettore della città. Di fronte alla statua si trova l'armonioso palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza. Accanto a questo edificio, sorge la chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell'esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali. Un'altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all'anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Piazza del Duomo[modifica | modifica wikitesto]
È il barocco a dominare nella centrale Piazza Duomo. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. Ad esso si accede attraverso i propilei, realizzati verso la fine del XVIII secolo da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso.
Piazza Duomo è uno dei rari esempi di "piazza chiusa". Un tempo, la sera le porte, delle quali ancora oggi sono visibili gli imponenti mozzi, venivano serrate. Che si tratti di un chiaro esempio di barocco è evidente anche dalla soluzione a dir poco teatrale della "falsa facciata". Il visitatore che entra in Piazza Duomo si trova di fronte una facciata di chiesa, che solo ad un'attenta visione si rileva "posticcia". È sufficiente varcare la soglia del portale per ritrovarsi nella navata laterale della Chiesa. La cattedrale non accoglie, dunque, il visitatore di fronte, ma si trova collocata, rispetto all'ingresso della Piazza, in modo parallelo. La soluzione scenografica venne adottata per evitare che il visitatore si trovasse di fronte ad un muro piatto e senza decori.
L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre. A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di Giuseppe Zimbalo, mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.
Piazza Vittorio Emanuele II[modifica | modifica wikitesto]
Piazzetta dominata dalla chiesa di Santa Chiara si caratterizza per la presenza di numerosi locali che la sera la rendono meta di comitive da tutto il circondario.
Altro[modifica | modifica wikitesto]
Alta circa 29 metri, la Colonna di Sant'Oronzo, fu innalzata alla fine del XVII secolo dal leccese Giuseppe Zimbalo, utilizzando i rocchi in marmo cipollino africano di una delle due colonne romane che concludevano la Via Appia a Brindisi.
- Palazzo del Seggio o Sedile
Il Sedile fu costruito nel 1592 su incarico dell'allora sindaco veneziano Pietro Mocenigo, in sostituzione del vecchio abbattuto nel 1588. Utilizzato in passato per vari usi istituzionale e come sede del Municipio, oggi è destinato per mostre d'arte ed esposizioni.
La Chiesetta di San Marco, collocata accanto al Sedile è di antiche origini. La costruzione fu voluta nel 1543 da un insediamento veneto presente nella città di Lecce per motivi commerciali. L'edificio, di piccole dimensioni, presenta un prospetto lineare con due portali, di cui quello principale è sormontato dal leone alato, simbolo di Venezia.
Posto a pochi metri dall'Arco di Trionfo e al centro del Viale degli studenti, l'Obelisco di Lecce fu eretto nel 1822, su progetto di Luigi Cipolla, dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone.
L'Obelisco è decorato nelle quattro facciate con alcune figure in bassorilievo, tra cui in basso il delfino che morde la mezzaluna turca, che simboleggia la vittoria contro i turchi. Un curioso episodio riguarda tale obelisco: la propaganda borbonica lo fece colorare di nero, in modo che ricordasse un obelisco marmoreo, ma la prima pioggia cancellò ogni traccia del colore.
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio del comune di Lecce ospita diverse aree naturali e zone protette di notevole interesse ambientale.
- Parco naturale regionale Bosco e paludi di Rauccio, esteso complessivamente su un'area di 625 ettari, risulta estremamente vario sotto il profilo ambientale. È situato nei pressi delle marine di Torre Chianca e Torre Rinalda.
- Bacino dell'Idume, costituisce un'area di interesse paesaggistico molto rilevante. Di origine artificiale, il bacino che raccoglie le acque di alcuni fiumiciattoli, presenta un'interessante vegetazione di steppa salata con Salicornia annuale.
- Oasi naturalistica Bacino Costiero Acquatina è una zona costiera umida con una superficie di 100 ettari sita nella marina di Frigole. Il bacino di acqua salmastra ricopre una superficie di 45 ettari e si estende per 2 km in posizione retrodunare.
- Riserva naturale San Cataldo, istituita nel 1977, occupa circa 28 ettari e comprende una pineta di Pino d'Aleppo.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[26]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2017 i cittadini stranieri residenti a Lecce erano 6.990. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[27]
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Il dialetto leccese è una variante del salentino e, pur esistendo delle differenze marcate tra i vari comuni, la radice resta invariata.
Il dialetto presenta un sistema a 5 vocali in posizione tonica e 3 gradi di apertura. È composto inoltre da una dittongazione metafonetica per -i e -u finali.
- Ě>jε tranne se è preceduta da una palatale ed una dittongazione inconstante nelle forme in -mentum (ad esempio, denti diventa diènti; sentimento > sientimientu oppure sientimentu)
- Ŏ>wε oppure Ŏ>wε>ε in iniziale di parola o ɔ preceduta da una palatale o dentale (ad esempio, morto diventa muertu ecc.)
La o lunga diventa quasi sempre u (sole>sule), tranne che a Galatina, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Soleto e Corigliano d'Otranto, dove può rimanere o (il sole > lu sole).
La forma uo diventa ue (fuoco>fuècu, morto>muèrtu, collo>cuèddrhu), ma talora è reso con o (fuocaia > fòcara, ma anche in alcune zone specialmente nel versante sud-orientale della provincia fuoco > focu).
Queste indicazioni di massima hanno comunque numerose eccezioni. La o di gioco, ad esempio, viene resa in modo diverso a seconda se si tratta del sostantivo o del verbo: io gioco > iou sta sciocu; il gioco > lu šwecu; giocare > sciucare.
Inoltre, molte parole che finiscono con una doppia elle (ll) seguita da una vocale, con l'eccezione della u, si pronunciano rispettivamente:ddhru, ddhra, ddhre, ddhri nelle rispettive eccezioni maschile, femminile, singolare e plurale. Per esempio:martello diventa martieddhru', martelli diventa martieddhri, bella diventa beddhra, belle diventa beddhre.
Religione[modifica | modifica wikitesto]
Lecce è sede dell'omonima arcidiocesi (Archidioecesis Lyciensisi in latino) una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. È retta dal 16 aprile 2009 dall'arcivescovo Domenico Umberto D'Ambrosio.
La tradizione fa risalire la fondazione della diocesi di Lecce ai tempi apostolici: già nel I secolo Giusto di Corinto avrebbe predicato la fede cristiana nella città salentina convertendo Oronzo, che sarebbe poi stato consacrato vescovo dall'apostolo Paolo il quale gli avrebbe affiancato come coadiutore e successore il nipote Fortunato; Ughelli (Italia sacra, IX, col. 67) registra i nomi di altri cinque vescovi che si sarebbero succeduti fino al III secolo, ma il primo documento storico attestante la sede episcopale di Lecce risale al 1057, quando è documentato il vescovo Teodoro. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Otranto.
Nel 1960 la diocesi divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede. Lecce è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con decreto della Congregazione per i Vescovi del 20 ottobre 1980.
Santi di Lecce[modifica | modifica wikitesto]
- Sant'Oronzo, vescovo e martire
- San Fortunato di Lecce, vescovo e martire
- San Giusto di Corinto, martire
- Sant'Irene da Lecce, vergine e martire
- San Bernardino Realino, presbitero e religioso
- San Filippo Smaldone, presbitero e religioso
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Scuole secondarie di secondo grado[modifica | modifica wikitesto]
- Istituto Tecnico Professionale St. "A. De Pace"
- Polo Professionale "L. Scarambone-Marconi"
- Liceo Artistico e Coreutico "Ciardo-Pellegrino"
- Istituto Professionale Tecnico Agrario Alberghiero St. "G. Presta- Columella"
- Istituto T. T. E. St. "Galilei-Costa"
- Istituto T. E. St. "F. Calasso"
- Istituto T. E. St. "A. Olivetti"
- Istituto T.E. T. St. "Grazia Deledda"
- Istituto Tecnico Industriale "E. Fermi"
- Liceo Classico e Musicale "Giuseppe Palmieri"
- Liceo Classico, Linguistico, Scientifico e delle Scienze Umane "Virgilio-Redi"
- Liceo Scientifico "Banzi"
- Liceo Scientifico "C. De Giorgi"
- Liceo Linguistico e delle Scienze Umane "P. Siciliani"
- Conservatorio Musicale "T. Schipa"
- Liceo Paritario Marcelline (liceo scientifico, liceo linguistico e liceo classico)
- Liceo Classico Paritario "Giovanni Paolo II"
Università[modifica | modifica wikitesto]
- Università del Salento
Lecce è la sede dell'Università del Salento, già Università di Lecce, su cui è imperniato l'intero sistema dell'università e ricerca del Salento.
I primi movimenti atti alla formazione dell'Università come la conosciamo oggi risalgono al XVIII secolo. Già in età medievale erano presenti diversi luoghi di istruzione, indicati nei documenti contemporanei come università, anche se differenti dall'accezione che ne diamo oggi.
L'università del Salento ha alcune succursali anche nella provincia di Brindisi. Di particolare interesse risulta il Parco Scientifico e Tecnologico Ionico-Salentino (PASTIS) presso Mesagne, compartecipato dall'Università del Salento, ove è presente uno dei costosi macchinari per la datazione di reperti archeologici col metodo del Carbonio 14.
Nel 1998 è stato attivato presso l'università del Salento l'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI), una delle Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa. La Scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Giurisprudenza e Politica dell'area Euromediterranea, Beni culturali. Anche grazie al traino dovuto all'ISUFI, dal 2000 l'ateneo salentino ha conosciuto una crescita senza precedenti, soprattutto nel ramo scientifico, che è uno tra i più avanzati ed efficienti d'Italia.
Altro importante ramo è quello archeologico: l'università del Salento, infatti, svolge numerose attività di scavo in tutta Italia, e in diversi ambiti: preistorico, classico e medievale. All'estero l'università effettua ancora oggi scavi in Ucraina, Turchia, Medio Oriente, Malta ed Egitto.
Il continuo incremento dell'offerta formativa si riverbera in una risposta direttamente proporzionale da parte dell'utenza: la popolazione studentesca è passata infatti dalle 77 unità del 1955 alle oltre 27 000 del 2006.
Ricerca[modifica | modifica wikitesto]
- Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie
Nell'ambito dell'ISUFI opera il National Nanotechnologies Laboratory (NNL), centro di eccellenza a livello internazionale sulle nanotecnologie, che ha ricevuto riconoscimenti di varia natura, tra cui la visita ufficiale del Presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano il 15 settembre 2006. Il laboratorio segue linee di ricerca sia di tipo fondamentale, che di tipo fortemente applicato, grazie alle partnership con le multinazionali tecnologiche residenti presso di esso (STMicroelectronics, Agilent Technologies, TechInt, Alenia Marconi System), che realizzano i loro programmi di formazione e reclutamento post laurea in collaborazione con l'ISUFI.
- Dhitech
Il Distretto tecnologico regionale High Tech, con sede a Lecce, è una società consortile finalizzata alla competitività e all'innovazione nella ricerca scientifica. Comprende il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie e svolge ricerca su nanotecnologie, materiali avanzati, innovazione digitale e tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), affiancando ricercatori universitari a quelli di aziende tecnologiche italiane e non. Tra i soci figurano l'Università del Salento, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, AVIO S.p.A., Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., Fiamm S.p.A., Leuci S.p.A. e STMicroelectronics.
- Istituti territoriali del CNR
A Lecce sono presenti alcuni Istituti e articolazioni territoriali di Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche: l'Istituto per i beni archeologici e monumentali e le sezioni dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari, dell'Istituto per la microelettronica e microsistemi, dell'Istituto di fisiologia clinica e dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima.
Musei[modifica | modifica wikitesto]
- Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano
- Museo missionario cinese e di storia naturale
- Museo provinciale delle tradizioni popolari "Abbazia di Cerrate"
- Pinacoteca d'arte francescana
- Museo del teatro romano[28]
- Musa - Museo storico-archeologico dell'Università del Salento
- MUST – Museo Storico della Città di Lecce
- Museo Ferroviario della Puglia
Media[modifica | modifica wikitesto]
Stampa[modifica | modifica wikitesto]
- Nuovo Quotidiano di Puglia
- LeccePrima
- LecceSette
- LecceNews24
- Il Paese Nuovo
- LecceCronaca
Radio[modifica | modifica wikitesto]
- Radio Rama
- Radio Flo
- Rete 8
- Radio 5 (Ex Radio 5 Network di Martina Franca)
- WAU che Radio! Web Radio Uni Salento
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Telerama
- Telesalento
- TerredelSalentoTV
- Salentodoc.tv
- Canale otto
Teatro[modifica | modifica wikitesto]
La vita culturale della città ruota attorno al Teatro Politeama Greco, Teatro di Tradizione, con una capienza di circa 1 000 posti e al Teatro Paisiello. Il Teatro Politeama Greco, dichiarato Bene di valore storico-artistico vincolato ai sensi della legge n. 1089 del 1939, è sede della Stagione lirica Tradizionale (solitamente tra febbraio e marzo) oltre alla Stagione Teatrale che comprende anche spettacoli di prosa e balletti ed alla Stagione concertistica, nonché a spettacoli di musica leggera.
Il Paisiello, che ha una stagione di prosa, fu dedicato al musicista classico tarantino omonimo e costruito nel 1758, sempre in stile barocco dall'architetto Oronzo Bernardini.
Da segnalare, inoltre, la stagione dei Cantieri Teatrali Koreja, compagnia teatrale che rappresenta un valore aggiunto per l'attività culturale nella città, varcando i confini pugliesi con rappresentazioni di teatro d'innovazione.
Astràgali Teatro[29] nato nel 1981, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell'International Theatre Institute[30] dell'UNESCO.
Gli altri teatri sono i seguenti:
- Teatro Apollo
- Teatro Don Bosco
- Teatro Antoniano
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sull'argomento cinema è ritenuta da controllare. Motivo: Elenco da verificare, per ogni film valutare l'effettiva rilevanza dello stesso col luogo, un paio di riprese non giustificano l'inserimento |
Almeno tredici (tra film e serie televisive) sono stati girati, in tutto o in parte, nella città di Lecce[31].
In ordine di data di uscita, i titoli ed i registi:
- 1974, Le farò da padre, Alberto Lattuada.
- 1974. Cugini carnali, Sergio Martino.
- 1981, Tutta da scoprire, Giuliano Carmineo.
- 1996, Il Miracolo di Sant'Oronzo, Luca Verdone.
- 1999, Liberate i pesci, Cristina Comencini.
- 2000, Sangue vivo, Edoardo Winspeare.
- 2001, Donne di mafia, Giuseppe Ferrara (serie televisiva) (Rai2).
- 2005, Melissa P., Luca Guadagnino.
- 2005, Dimenticare mio padre, Giuseppe Antonio Miglietta.
- 2005, Il giudice Mastrangelo, Enrico Oldoini (serie televisiva) (Mediaset).
- 2007, Il giudice Mastrangelo 2, (serie televisiva) (Mediaset).
- 2007, Manuale d'amore 2 (Manuale d'amore 2 – capitoli successivi), (III dei quattro episodi), Giovanni Veronesi.
- 2007, Fine pena mai, Davide Barletti e Lorenzo Conte.
- 2009, Piede di Dio, Luigi Sardiello.
- 2010, Mine vaganti, Ferzan Özpetek.
- 2010, W Zappatore, Massimiliano Verdesca
- 2011, Il commissario Zagaria, Antonello Grimaldi (serie televisiva) (Mediaset).
- 2012. Il pasticciere, Luigi Sardiello.
- 2014, Allacciate le cinture, Ferzan Özpetek.
Cucina[modifica | modifica wikitesto]
Eventi[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sull'argomento Eventi è ritenuta da controllare. Motivo: Sezione priva di fonti, contiene descrizioni di eventi minori tipo volantino pro loco, non enciclopedici nei contenuti e nel linguaggio. Le tradizioni sarebbero da collocare nella sezione "Tradizioni e folclore" sostenute da fonti terze autorevoli. Da rivedere come richiesto da Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi. |
In città si svolgono molte manifestazioni tra cui alcune di notevole spessore culturale.
- Festa dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato
- Festa principale della città. I festeggiamenti per i santi patroni durano tre giorni (dal 24 al 26 agosto). La manifestazione religiosa tocca il suo apice durante la processione per le vie del centro storico, il 24 agosto. La processione comincia uscendo dalla Cattedrale in Piazza Duomo, percorre i punti nevralgici del centro storico, passa trionfante in piazza Sant'Oronzo decorata da imponenti luminarie e si conclude rientrando nuovamente in Cattedrale. I restanti giorni sono caratterizzati da concerti, manifestazioni teatrali, eventi in piazza e tutta la città e dal Luna Park in Piazzale dello Stadio. Chiude i tre giorni di festa un tradizionale spettacolo pirotecnico.
- Fiera di Sant'Oronzo
- Il 26 agosto si tiene a Lecce, precisamente nella frazione marina di Frigole, la tradizionale fiera del bestiame e degli attrezzi agricoli.
- Fiera dei presepi e dei pupi
- Questo antico mercato popolare di merci varie legate ai presepi si svolge dall'8 al 24 del mese di Dicembre nel centro storico di Lecce. Offre ai visitatori e ai turisti le tradizionali statuine e figure del presepe di produzione artigianale in cartapesta, pietra leccese e terracotta. Fino a pochi anni fa la mostra aveva inizio il giorno 13 Dicembre, ricorrenza di Santa Lucia e quindi tale fiera è nominata dai leccesi anche "Fiera di Santa Lucia"[32]
- Mercatino dell'antiquariato
- Ogni ultima domenica del mese si svolge in Via XX Settembre, nelle vicinanze dell'ospedale vecchio, un mercatino che conta un centinaio di operatori.
- Piano Festival di Miami in Lecce
- Si svolge dal 2003, con cadenza biennale, nell'ultima settimana di giugno fino al 4 luglio, in teatri e luoghi storici di Lecce. Pianisti e appassionati danno vita a una fitta serie di concerti tra il classico (recital solistici) e lo spettacolare (nel concerto conclusivo dell'edizione 2007 sedici pianoforti erano suonati da trentuno pianisti).
- Festival del cinema europeo
- Il Multisala Massimo di Lecce ospita annualmente in Primavera il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d'interesse nazionale (membro del Coordinamento Europeo dei Festival del Cinema e dell'Associazione Festival Italiani di Cinema), ideato e organizzato dall'Associazione Culturale "Art Promotion".
- Premio Internazionale Mediterranea
- Dal settembre 2013, il Museo Archeologico Faggiano, ospita questa Mostra Internazionale di Fotografia, Pittura, Poesia e Scultura.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
Circoscrizione | Denominazione | Popolazione |
---|---|---|
I | Centro - Mazzini - Leuca - Parte Santa Rosa | 23.447 ab. |
II | Parte Santa Rosa - Parte Stadio | 28.962 ab. |
III | Parte Stadio - Leuca - Parte Ferrovia | 17.552 ab. |
IV | Parte Ferrovia - Rudiae | 21.103 ab. |
V | Litorale | 3.741 ab. |
Litorale[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio di Lecce si affaccia sul Mare Adriatico per circa 20 km. La costa si presenta bassa con lunghi tratti sabbiosi, lungo i quali sono presenti dune secolari ricoperte da macchia mediterranea. Lungo tutta la costa sono presenti alcune fortificazioni, costruite nel XVI secolo per far fronte alle incursioni dei saraceni.
Torri costiere da nord a sud
- Torre Rinalda
- Torre Chianca
- Torre Veneri
- Torre San Cataldo
Le località marittime che costituiscono frazione di Lecce sono: San Cataldo, Frigole, Torre Chianca e Torre Rinalda.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
L'economia della città di Lecce si basa essenzialmente sull'agricoltura, sull'artigianato (cartapesta, intaglio),[33] sull'agroalimentare (in particolare olivicultura e viticultura), sull'edilizia e sui servizi (settore terziario) e sul turismo. La città risulta la più visitata dai turisti in Puglia[34]. Nel 2010 il capoluogo salentino è stato inserito (unica città italiana) nella lista "Best in travel 2010" di Lonely Planet, figurando tra le 10 città mondiali più belle da visitare[35]. Il settore tessile e quello calzaturiero, che avevano avuto notevole sviluppo, stanno risentendo della crisi globale e sono in difficoltà, anche se mostrano una notevole ripresa. Significativa la presenza di attività metalmeccaniche, con, fra gli altri, uno stabilimento della Fiat (CNH - Case New Holland) e i suoi partner nel movimento terra, e con il relativo indotto. A Lecce inoltre è situata la più grande industria di sigarette in Italia, quella delle MS, di proprietà della British American Tobacco.
Si è investito in maniera importante, come in tutta la Puglia, nelle energie rinnovabili (eolico e solare).[senza fonte]
Lecce è un importante snodo per l'economia salentina e si pone fra le aree più dinamiche del Mezzogiorno d'Italia. Secondo il Sole 24 Ore la provincia di Lecce si colloca, nella classifica stilata per quantificare il benessere economico del 2009, al 44º posto, ben al di sopra di tante altre provincie settentrionali e al terzo posto tra quelle meridionali.[36].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]
La città è circondata da un anello tangenziale, con caratteristiche di superstrada. La mobilità verso nord è assicurata dalla superstrada Brindisi-Lecce, che prosegue per Bari integrandosi con la Strada statale 16 Adriatica e con la SS 379, godendo così di ottimi collegamenti con la rete autostradale. Verso sud si diramano due importanti arterie salentine con caratteristiche di superstrada: la Strada statale 101 Salentina di Gallipoli e la Strada statale 16 Adriatica nel tratto Lecce-Maglie. Inoltre è possibile raggiungere Taranto attraverso la Strada statale 7 Via Appia.
Lungo la strada comunale di collegamento fra strada provinciale 364, fra il 1898 ed il 1933 correva la tranvia elettrica Lecce-San Cataldo, che collegava il capoluogo del Salento con il litorale adriatico; la sua costruzione rappresentò l'occasione per il rilancio delle contrade del litorale.
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
I collegamenti ferroviari verso nord sono assicurati dalla stazione delle Ferrovie dello Stato, parte del circuito Centostazioni. La stazione di Lecce è un importante snodo ferroviario della Puglia, punto finale della storica Ferrovia Adriatica. Inoltre, il servizio locale è garantito dalle Ferrovie del Sud Est.
Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]
L'aeroporto di Lecce-San Cataldo, posto 6 km a est dal centro urbano, è un aeroporto civile privato, non aperto al traffico commerciale. L'aeroporto di Lecce-Galatina, in realtà sito nei territori comunali di Galatina e Lequile, è affidato all'Aeronautica militare e pertanto chiuso all'aviazione civile.
L'aeroporto commerciale di riferimento per la città è pertanto l'Aeroporto Internazionale del Salento di Brindisi, sito a circa 35 km da Lecce, i collegamenti da e per il quale avvengono a partire dall'Airport City Terminal di Lecce.
Filovia[modifica | modifica wikitesto]
A Lecce è stata costruita una rete filoviaria composta da quattro singole linee per un totale di 28 km. I mezzi usati sono i Van Hool A330T[37].
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Praga, dal 2011
Valladolid, dal 2009
Blagoevgrad, dal 2006
Skopje, dal 2005
Ostrów Wielkopolski, dal 2006
Budapest, dal 2005
Murcia, dal 2001
Sport[modifica | modifica wikitesto]
La principale società di calcio della città è l'Unione Sportiva Lecce, che milita in Lega Pro. I colori della squadra richiamano quelli della provincia, il giallo ed il rosso. Il club gioca nello Stadio Via del Mare. Con 15 campionati di Serie A disputati (il primo nel 1985-86 e l'ultimo nel 2011-12), è la seconda società della Puglia per numero di campionati disputati nelle prime due serie professionistiche.
Lecce è la città natale dei calciatori Sergio Brio, Franco Causio, Marco Materazzi, Francesco Moriero, Pasquale Bruno, Mimmo Renna, Aldo Sensibile, Gianluca Petrachi, Ezio Candido e Antonio Conte.
La principale squadra di calcio femminile è l'A.S.D. Salento Donne che milita nel campionato nazionale di Serie B.
Lecce è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:
- 1998 (24 maggio): 8ª tappa, vinta da Mario Cipollini
- 2003 (10 maggio): 1ª tappa, vinta da Alessandro Petacchi
Le principali squadre di rugby della città sono il CUS Lecce Rugby, con sede a Lecce, il cui presidente è Roberto Rella e l'ASD Salento Rugby, con sede a Lecce e ad Aradeo, il cui presidente è Fabio Manta. Entrambe le società, dilettantistiche, sono affiliate alla FIR.
Nel football americano è presente dal 2007 (anno della fusione tra i sanvitesi Dragons San Vito e i leccesi Spiders Salento, fondati l'anno precedente) la squadra dei Dragons Salento che milita nel campionato CIF9.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ tuttitalia.it
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
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- ^ http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIBN/id_Tmax/meteo_lecce%20italia Medie climatiche
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- ^ Il barocco a Lecce e nel Salento, edito da De Luca Editori d'Arte, 1995
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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- V. Perrera, Il custode delle reliquie, romanzo, Ananke, 2010
- F. Piccarreta – G. Ceraudo, Manuale di aerofotogrammetria archeologica – metodologia, tecniche e applicazioni, EdiPuglia, Bari, 2000
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- Francesco Maria Pratilli, La Puglia romana: un paesaggio pietrificato, in Quaderni dell'Archivio Storico Pugliese XXI, Bari 1982.
- V. A. Sirago, Il Salento al tempo di Augusto, Brindisi, 1979
- A. Sanasi, Antiche vie del Salento, Congedo editore, Galatina, 1971
- A. Spagnolo, Nuovo annuario di terra d'Otranto, Congedo editore, Galatina, 1957
- Paone Michele, Maestri e fabbriche del Settecento leccese. Committenza e cronologia, Storia e Arte Bitontina, 1999.
- M.M. Rizzo - B. Pellegrino - B. Vetere, Storia di Lecce (vol. I. - Dai Bizantini agli Aragonesi), Laterza, 1993.
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- Ermanno Inguscio, Pietro Marti (1863-1933). Cultura e Giornalismo in Terra d'Otranto, Fondazione Terra d'Otranto, Nardò, 2013.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Arcidiocesi di Lecce
- Barocco leccese
- Castelli della provincia di Lecce
- Castello di Lecce
- Storia di Lecce
- Contea di Lecce
- Cucina salentina
- Dialetto leccese
- Messapi
- Porta Napoli (Lecce)
- Pozzo del Palazzo del Seminario (Lecce)
- Salento
- Stadio Carlo Pranzo
- Stadio Via del Mare
- Unione Sportiva Lecce
- Università del Salento
- Primi 100 comuni italiani per superficie
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Lecce, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 15 dicembre 2014.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 312793312 · GND (DE) 1007059-X |
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