Ferrovie del Sud Est

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Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1931 a Roma
Sede principaleBari
GruppoFerrovie dello Stato Italiane (socio unico dal 2016)
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporti ferroviari
Sito webwww.fseonline.it
Panoramica dei binari della stazione FSE di Martina Franca e l'ATR 220 in livrea DPR.

Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici, nota anche come Ferrovie del Sud Est (FSE), è una società a responsabilità limitata operante nel campo dei trasporti ferroviari e automobilistici il cui socio unico è il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane[1].

La società opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria, garantendo collegamenti nelle città e nei territori limitrofi di Bari, Taranto, Brindisi e Lecce. Grazie anche al vettore automobilistico, su relazioni integrative o sostitutive del vettore ferroviario, i comuni serviti dalla società arrivano a centotrenta[2].

Con oltre 470 km di infrastruttura gestita di linee ferroviarie nelle quattro province meridionali della Puglia, Ferrovie del Sud-Est è il secondo gestore in Italia di strade ferrate per chilometraggio, dopo RFI.

Lo storico logo delle Ferrovie del Sud Est, utilizzato dalla sua fondazione nel 1931 sino al 2016, anno di acquisizione da parte delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Costituzione e incorporazione di altre società ferroviarie

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Il 6 agosto 1931 si costituì a Roma la Società Anonima Italiana per le Ferrovie del Sud Est, la quale incorporò il successivo 30 settembre la Società anonima italiana per le ferrovie salentine (Lecce-Francavilla, dir. Novoli-Nardò C.le, Nardò-Tricase-Maglie, Casarano-Gallipoli, Francavilla-Locorotondo, di lunghezza totale km 276,709), e la Società anonima delle ferrovie sussidiate (linea Bari-Mungivacca-Putignano-Locorotondo di km 71,310, con la diramazione Mungivacca-Casamassima-Putignano di km 43,368, per un totale di km 114,738)[3][4]. Nel 1933 passò sotto il controllo dell'azienda anche la Società anonima per le strade ferrate pugliesi (linea Martina Franca-Taranto 34,84 km)[5]. Sempre nel 1933 la rete sociale integra anche due linee fino a quel momento gestite dalle Ferrovie dello Stato: il tronco Lecce-Zollino-Maglie-Otranto di km 46,787 e quello Zollino-Gallipoli di km 35,262, per un totale di km 82,049).

Sono linee tutte a scartamento normale, fra loro connesse, funzionanti oggi in alcuni casi a trazione bimodale (elettrica e diesel)[6] e in altri solo diesel[7].

La rete è allacciata a quella delle Ferrovie dello Stato nelle stazioni comuni di Bari Centrale, Francavilla Fontana (in provincia di Brindisi), Lecce e Taranto ed è ripartita in sette linee, tutte ammesse al servizio cumulativo italiano e internazionale. Questi primi elementi permettono già di intuire l'importante ruolo svolto dalla rete FSE nei collegamenti della penisola Salentina: attraversa le quattro province meridionali della regione pugliese, collega direttamente tre capoluoghi provinciali (Bari, Taranto e Lecce) e serve altri 73 comuni (pari al 40% dei comuni delle quattro province), con un territorio di circa 5.100 chilometri quadrati. La storia delle FSE si può suddividere in tre periodi, corrispondenti a diverse fasi della gestione e momenti storici: il primo dal 1931 al 1939, il secondo per gli anni del conflitto mondiale e il terzo dal dopoguerra a oggi.

Il primo periodo (1931-1939)

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Gli anni dal 1931 al 1939 comprendono due fasi distinte. Nella prima, dal 1º luglio 1931 (data di costituzione della rete ferroviaria secondaria nella penisola Salentina) al 30 giugno 1933, l'esercizio è limitato alle sole linee ex Salentine ed ex Sussidiate; si attuano l'assestamento della gestione e lo studio dei problemi nati con l'unificazione delle reti ed hanno inizio anche i primi servizi automobilistici di linea. La seconda fase, dal 1º luglio 1933 a fine 1939, è caratterizzata dal completamento della rete con le due linee ex FS e dalla realizzazione di opere di miglioramento e potenziamento, indispensabili per adeguare la rete così completata alle nuove esigenze dei servizi e per ridurre gli squilibri derivanti dall'unificazione stessa. Basti ricordare che all'atto della concessione le linee avevano il seguente armamento:

  • rotaie da 26,7 kg/m su 43 chilometri (costruzione 1900, tratta Bari-Putignano);
  • rotaie da 27,6 kg/m su 222 chilometri (costruzione 1884, tratta Zollino-Gallipoli, costruzione 1911 tratta Nardò-Tricase-Maglie, costruzione 1916 tratta Casarano-Gallipoli, costruzione 1924 tratta Locorotondo-Martina Franca-Francavilla Fontana, costruzione 1931 tratta Martina Franca-Taranto);
  • rotaie da 30 kg/m su 71 chilometri (costruzione 1903, tratta Putignano-Locorotondo, costruzione 1905 tratta Mugnivacca-Putignano);
  • rotaie 36 M su 115 chilometri (costruzione 1868 tratta Lecce-Zollino-Maglie, costruzione 1907 tratta Francavilla Fontana-Lecce e Novoli-Nardò Centrale);
  • rotaie 36 S su 18 chilometri (costruzione 1872 tratta Maglie-Otranto).

Per quanto riguarda invece il materiale rotabile, due anni dopo la loro costituzione (cioè al luglio 1933), le FSE disponevano dei seguenti mezzi: 54 locomotive a vapore, 1 automotrice a nafta (a 2 assi), 12 carrozze a carrelli, 93 carrozze a due assi, 26 bagagliai, 242 carri coperti, 55 carri scoperti a sponde alte, 14 carri scoperti a sponde basse, 18 carri serbatoi per trasporto acqua, 73 carri serbatoi per trasporto vino, 2 carri attrezzi, 7 telai.

Successivamente, poiché per obblighi della convenzione la Società doveva acquistare nove carrozze viaggiatori e due bagagliai, venne deciso di comperare diciotto carrozze a carrelli (costruite nel 1937 dalle Officine Carminati e Toselli), in rinnovamento di 37 vetture a due assi, e due bagagliai tipo DU (realizzati sempre nel '37, dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova). Per il materiale di trazione furono acquistate nel 1936 due locomotive a vapore surriscaldato (rodiggio 1'C1', costruite dalla Breda e numerate 37-38) e si iniziò nel 1939 presso le Officine Meccaniche della Stanga la costruzione di un primo lotto di sei automotrici Diesel meccaniche a carrelli. La rete automobilistica aveva raggiunto alla fine del 1939 lo sviluppo di 823 chilometri, con 1.227.000 viaggiatori trasportati e con percorrenze di 1.060.000 autobus/km.

Il periodo bellico

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Negli anni dal 1940 al 1945 anche le FSE, come tutte le reti ferroviarie dei Paesi coinvolti dalla guerra, furono costrette a rinviare i lavori programmati e soprattutto ad impegnarsi in uno sforzo notevole per rispondere alle esigenze belliche. In un primo momento le FSE dovettero trasportare verso Taranto e Brindisi convogli militari destinati al rifornimento del fronte greco-albanese-jugoslavo; poi si impegnarono nel trasferire migliaia di sfollati dai grandi centri verso l'interno della penisola Salentina, per offrire loro un riparo dalle incursioni aeree; infine sopperirono alle esigenze militari alleate. Dato l'aumento di massa dei convogli e l'insufficiente potenzialità delle linee e del materiale di trazione, si dovette ricorrere al noleggio di locomotive a vapore FS dei gruppi 625, 740 e 880. A tutto questo andarono ovviamente aggiunte le difficoltà di approvvigionamento del combustibile e delle parti di ricambio. Ad esempio, le sei automotrici Diesel OMS (immesse in servizio nel 1940) sospesero il servizio per riprenderlo - e in misura ridotta - nel 1942; si dovette ricorrere ancora al noleggio dalle FS di automotrici Fiat per svolgere un servizio modesto (nel 1945 solo 454937 km di percorrenza).

Dal 1946 a metà 1980

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Al termine della guerra le FSE si trovarono in condizioni di grave deperimento del materiale e degli impianti, tuttavia ripresero l'opera di miglioramento dei servizi. Accanto al generale impegno conseguente alla ricostruzione, il notevole sviluppo edilizio locale con la realizzazione di nuove piccole aree di mercato diede inizio a sempre maggiori movimenti della popolazione: il traffico nel 1947 raggiunse i 9,4 milioni di viaggiatori trasportati (contro i 1,2 milioni nel 1933 e 1,6 milioni del 1938), con 317 milioni di viaggiatori/km (contro 26 milioni del '33 e 43 milioni del '38). Per rispondere meglio alle cresciute esigenze le FSE passarono a nuovi ordini all'industria nazionale. Nel 1947 le Officine Breda consegnarono dodici carrozze a carrelli dello stesso tipo delle diciotto Carminati e Toselli del 1937. Poi con quattro serie di carrelli e telai di automotrici Diesel MAN (distrutte dalla guerra e ottenute nel '46 dalla Ferrovia Cancello-Benevento in permuta di una locomotiva a vapore e due carrozze a due assi ricostruite), presso le Officine Reggiane e le OMS si iniziava la ricostruzione di quattro automotrici Diesel del tipo simile alle sei già in servizio e che entrarono nel parco FSE nel 1951. Parallelamente si potenziò la rete automobilistica: nel 1950 le 47 autolinee in concessione avevano una lunghezza di 1.705 km ed effettuavano percorrenze di 3,4 milioni di km con un traffico di circa 4,7 milioni di passeggeri.

Nell'opera di ricostruzione e di miglioramento dei servizi, naturalmente, vennero considerati tutti gli aspetti: dal potenziamento delle telecomunicazioni all'ampliamento e costruzione di nuovi fabbricati, dalla manutenzione e riparazione dei rotabili all'abbellimento delle stazioni con piante ed alberi nei piazzali e lungo le linee. Importanti riflessi sulla rete FSE hanno poi avuto sia il passaggio della penisola Salentina ad un'economia agricola quasi di sussistenza a un'attività che trova i suoi mercati in tutt'Europa, sia lo sviluppo delle attività industriali attorno ai centri maggiori, con l'ulteriore incremento del pendolarismo. L'inadeguatezza degli impianti e del materiale rotabile venne attenuata con le provvidenze previste dalla famosa legge n. 1221 del 1952, che consentì un modesto ammodernamento con una spesa di 5,742 miliardi nonché 2.965.495 euro circa (approvata con decreto ministeriale solo nel 1957). Il 60% dell'importo venne destinato all'acquisto di nuovo materiale rotabile e in particolare di: 30 automotrici Diesel-meccaniche (costruite da Imam-Aerfer, con motori Isotta Fraschini e Breda, 16 posti in 1* classe e 48 in 2*), ventidue rimorchi-pilota (costruiti da OMS e Tibb, con 72 posti totali, tutti di 2* classe), tredici locomotive DE da 605 kW (realizzate dalle Reggiane e dalla Ercole Marelli, rodiggio BB, massa a vuoto circa 49t, vmax 80 km/h); cinque locomotive Diesel-idrauliche (costruite dalla Greco, rodiggio B, con potenza installata di 185 kW, motore Deutz a dodici cilindri a V), destinate alle manovre e al servizio merci su tratte di scarso traffico.

Alla fine degli anni Sessanta, però, il parco automotrici e locomotive risultava di nuovo insufficiente. Giunse quindi quanto mai opportuna la richiesta degli organi regionali e statali di preparare un piano di ammodernamento del materiale rotabile e degli impianti fissi. Le esigenze FSE tuttavia non furono subito tenute nella opportuna considerazione. Solo alcuni anni dopo, in sede di revisione della sovvenzione di esercizio (operata in applicazione della legge n. 1080 del 1971 con il decreto ministeriale del 19 settembre 1975), fu prevista una quota aggiuntiva per incrementare, per il periodo 1976-1980, i fondi di rinnovo. Grazie ai nuovi finanziamenti fu così possibile ordinare quindici automotrici Fiat (identiche alla serie FS ALn 668.1900, classificate da Ad 31 a 45, con potenza totale di 295 kW con 12 posti in 1* classe e 56 in 2*) e sette rimorchi pilota (tipo Ln 882, classificate da R 331 a 337, con 78 posti a sedere e di sola 2* classe). Vennero poi finanziati altri lavori urgenti sugli impianti fissi e, tra essi, la sostituzione di alcuni chilometri di armamento leggero con rotaie 50 UNI e la installazione di ACEI sulle tratte interessate da maggior circolazione. Con tali provvidenze pubbliche è stato però impossibile adeguare il parco locomotive e carrozze alle sempre più crescenti esigenze di viaggiatori e merci, al punto che ancora una volta le FSE hanno dovuto far ricorso al noleggio di carrozze FS, limitando anche la composizione dei convogli alle modeste prestazioni delle locomotive DE. Per l'armamento la situazione, pur non completamente soddisfacente, al 31 gennaio 1979 era assai migliorata: km 130 con rotaie da 27,6 kg/m, km 96 con 36 M, km 110 con 36 UNI, km 18 con 36 S e km 115 con rotaie 50 UNI. Per i passaggi a livello invece il problema era ed è ancora spinoso: 392 sono classificati pubblici rotabili protetti, 125 pubblici rotabili non protetti, 9 pubblici pedonali con tornello, poi 227 sono privati rotabili e 179 privati pedonali. In tutto, quindi, 932 pari a un passaggio ogni 508 metri ovvero a 1,98 passaggi a ogni chilometro. Per quanto riguarda i programmi di sviluppo, a seguito di una nuova richiesta formulata nel dicembre 1976 dal Ministero dei Trasporti, le FSE avevano proposto la fornitura di 15 locomotive DE da 1100 kW e di 30 carrozze. Successivamente, nella primavera 1979, le FSE hanno preparato un più aggiornato e accurato programma di potenziamento , che non si limita al materiale rotabile (nel frattempo la Società si è orientata verso 10 locomotive tipo Fiat D. 445, 20 carrozze per pendolari a due piani Casaralta-Cimt Lorraine, del tipo oggi adottato dalle FS e dalle Ferrovie Nord Milano, e 12 bagagliai), ma considera anche le esigenze connesse al potenziamento del servizio di trasporto; il tutto con una spesa (a quella data) di 140 miliardi (72.300.000 euro circa). Verso l'inizio del 1980 iniziava il raddoppio della tratta Bari Sud Est-Mungivacca (con nuove rotaie UNI da 50 kg/m), la soppressione di alcuni passaggi a livello e i lavori di ammodernamento, trasformazione e ricoloritura del materiale rotabile.

Crisi finanziaria e gestione commissariale governativa

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Sul finire degli anni sessanta si ripresentarono problemi finanziari[8], che avrebbero portato il 19 dicembre 1985 al riscatto da parte dello Stato della rete FSE, posta poi in gestione commissariale governativa[9].

Gestione ministeriale

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La gestione governativa terminò il 1º gennaio 2001 subentrando da quella data la neo costituita Società Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici a r.l., con socio unico il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.[1] e commissario governativo Luigi Fiorillo.

Per quanto riguarda la zona del barese, nel 2016[10] i lavori per l'elettrificazione della Bari - Taranto via Casamassima sono terminati.

Il passaggio al gruppo FS Italiane e il concordato preventivo

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Dal 28 novembre 2016 l'azienda, che ha accumulato circa 300 milioni di euro di debito ed è ormai ufficialmente in dissesto, viene acquisita dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane secondo quanto previsto dal decreto ministeriale del 4 agosto 2016 a seguito dell'autorizzazione dell'Agcm diventando a tutti gli effetti una società controllata dal gruppo FS[11]. Il passaggio di proprietà è sostanzialmente un salvataggio industriale: lo stato di dissesto dell'azienda consente a FS di accedere al concordato preventivo, acquisendo la principale ferrovia privata italiana e riducendo l'importo dei debiti al 48% del valore.[12]

Sospensione temporanea del traffico ferroviario su alcune tratte per adeguamento alle norme di sicurezza

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In seguito alla prescrizione da parte dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie di mantenere il limite di velocità a 50 km/h durante la marcia dei treni, dovuto all'assenza delle adeguate misure di sicurezza, le Ferrovie del Sud Est danno il via a diversi interventi per consolidare le ferrovie e permettere di innalzare il limite prescritto a causa delle mancate prescrizioni.

Generalmente ciò che è stato rinnovato (e che dovrà essere rinnovato) segue pressoché gli schemi di Rete Ferroviaria Italiana: nuovi binari modello RFI, traverse sottostanti modello RFI 240, nuovo Ballast (pietrisco ferroviario), pedane sia nelle stazioni per l'attraversamento pedonale che nei passaggi a livello, segnali in stile RFI, dove viene indicato di non attraversare i binari in caso di treni in movimento, prima assenti, nuove modalità di segnalamento.[13]

L'11 settembre 2017 viene dato il via ai lavori di sostituzione dell'armamento ferroviario e successivamente di installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) sull'intera linea Bari - Putignano via Casamassima con conclusione dei lavori prevista per fine 2017, predisponendo a tal fine le corse sostitutive con autobus. La linea è stata riaperta il 1 ottobre 2018[14].

Nel 2019 viene dato il via al raddoppio ed al contestuale potenziamento della linea Bari-Putignano via Conversano, pertanto, tale tratto, viene chiuso al traffico.[15] Questa chiusura al traffico è dovuta, oltre ai lavori di raddoppio, anche all'interramento delle stazioni sul percorso (naturalizzando e riconvertendo quelle di terra) e potenziamento generale della linea, ovvero installazione del sistema SCMT, rinnovamento dell'armamento ed elettrificazione.

Ad aprile 2021, sulla Bari-Putignano via Casamassima termina l'installazione del Sistema Controllo Marcia Treno, installazione iniziata circa un anno prima nel tratto Bari-Adelfia e successivamente Adelfia-Putignano. Con l'introduzione stabile dei treni elettrici a partire dallo stesso anno, si è vista una riduzione dei tempi di percorrenza su questa tratta grazie all'efficienza delle locomotive a trazione elettrica e la maggior velocità grazie all' l'installazione dell'SCMT.

Nell'estate 2021, sempre a causa dell'assenza di adeguate misure di sicurezza, viene dato il via ai lavori di sostituzione dell'armamento ferroviario sulla linea 1 nel tratto tra Martina Franca e Taranto. Con questo intervento sono state anche aggiunte le macchinette automatiche per emettere i biglietti/abbonamenti in ogni stazione. Interventi che, conclusi il 2 maggio 2022[16], sono propedeutici (quindi prossimi all'installazione entro breve tempo) alla rielettrificazione del tratto e l'installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT). Durante tale periodo, sono state predisposte le corse sostitutive con autobus coincidenti con gli orari del treno.[17] Successivamente i medesimi orari sono stati ripristinati su rete ferroviaria, con l'aggiunta di due treni in più sulla relazione tra Martina Franca e Statte[18], riducendo le corse dei bus. A partire dal cambio d'orario del 4 marzo 2024 e confermandolo con il cambio del 9 giugno 2024, a causa di un probabile crollo di un palazzo la circolazione tra Taranto Galese e Taranto è stata interrotta ed autosostituita da bus.[19] Il successivo 1 settembre a seguito della messa in sicurezza del versante e del palazzo cedente riprende regolarmente la circolazione con treni ridotti e servizi provvisori per poi definire in maniera definitiva l’orario dei treni e dei servizi nel cambio d’orario del 9 settembre.[20]

A partire dal 9 giugno 2024 per potenziamento infrastrutturale chiude sulla linea Martina Franca-Lecce il tratto Francavilla Fontana-Lecce per poter adeguare la linea ai nuovi standard, ovvero cambio dell'armamento, elettrificazione, SCMT ed altri interventi di varia natura collegati al potenziamento generale della linea.[21]

Il 10 giugno 2024 è stato riaperto, dopo circa 5 anni di lavori, il primo tratto tra Putignano e Rutigliano sulla linea 1, per il tratto tra Rutigliano e Bari si dovrà attendere l'anno successivo.[22]

La bancarotta fraudolenta

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All'inizio di febbraio 2018 vengono arrestati e ristretti ai domiciliari dalla procura di Bari 29 soggetti[23], tra cui Luigi Fiorillo (già commissario governativo, dal 2001 al 2016) e vari imprenditori, professionisti, consulenti e progettisti per bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, relativa a fatti intervenuti lungo tutta la gestione Fiorillo dal 2001 al 2015[24]. Il procedimento costituisce, secondo la Guardia di Finanza, "l’esito di articolate indagini svolte su un consolidato sistema di dissipazione del patrimonio pubblico appartenente alle F.S.E. srl (Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici srl) di Bari che ha disvelato un radicato sistema di affidamenti ad personam di incarichi professionali e di appalti milionari per servizi, lavori e forniture, cui è conseguita una esposizione debitoria di circa 300 milioni di euro”[25].

Per bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, nonché dissipazione e distrazione di fondi, il 3 ottobre 2018 si apre a Bari il processo contro Luigi Fiorillo e altri 14.[26][27][28][29][30][31] Lo stesso Fiorillo, nel febbraio 2024, a distanza di circa cinque anni dall'inizio del procedimento, ne viene ufficialmente condannato a 10 anni.[32]

L'illegittimità del salvataggio del 2016 da parte di Ferrovie dello Stato

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Ad agosto del 2024, il Consiglio di Stato, ha dichiarato illegittimo il trasferimento delle Ferrovie del Sud Est a Ferrovie dello Stato e il finanziamento di 70 milioni di euro erogato nel 2016 dal Ministero delle Infrastrutture per il salvataggio dell'azienda. La sentenza ribalta una precedente decisione del TAR del Lazio del 2017. I giudici hanno stabilito che i 70 milioni costituiscono un aiuto di Stato non autorizzato, e il trasferimento di FSE a FS è avvenuto senza una gara pubblica, violando così i principi di concorrenza previsti dalla normativa europea. Questa sentenza è il risultato di un ricorso presentato da aziende concorrenti come Arriva Italia e Ferrotramviaria, che avevano contestato la fusione sin dal 2017. Inoltre, il finanziamento era già stato oggetto di scrutinio da parte della Corte di Giustizia dell'Unione Europea nel 2019, la quale aveva confermato che si trattava di un aiuto di Stato. Le conseguenze della sentenza potrebbero includere la restituzione dei 70 milioni e la possibile apertura di una gara europea per la gestione futura delle ferrovie attuali gestite da Ferrovie del Sud Est.[33][34] Tuttavia, durante il nuovo appello ai vertici dell'azienda durante il mese di ottobre 2024, viene confermata la cancellazione dai registri di bilancio dell'azienda i 70 milioni avuti in prestito nel 2016, avendo contestualmente l'obbligo di ricostituire il capitale dell'azienda, pena messa in liquidazione. Inoltre viene anche confermata la continuità di proprietà da parte del gruppo FS al 100% sino a nuova comunicazione da parte del Ministero riguardanti nuovi chiarimenti sulla sentenza[35].

Come già era successo e proposto ma mai andato in porto[36][37], nonostante ad ottobre 2024 è stato dichiarato che la possibilità di fallimento è remota in quanto negli ultimi due anni l'azienda ha prodotto utili per coprire il prestito, si apre la possibilità concreta di successione della gestione, temporanea o definitiva, a RFI per il polo infrastrutture e Trenitalia per quanto concerne il polo passeggeri, con eventuale possibilità di gestione da parte di altri gestori.[38]

La storia dei rotabili

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Il 15 luglio 2008 è stato presentato uno degli ultimi acquisti delle FSE, l'ATR 220 di fabbricazione polacca (Pojazdy Szynowe Pesa Bydgoszcz) spinto da motori Diesel MAN e composto da tre carrozze incluse le motrici dotato di 157 posti a sedere (di cui due per disabili), 150 posti in piedi e sei alloggiamenti per biciclette. In tutto le Ferrovie del Sud Est hanno acquistato ventisette treni, di cui adesso in servizio ve ne sono ventitré tutti in livrea DPR.

Nel 2019 FSE ha ricevuto i primi cinque elettrotreni Newag modello Impuls 2 36WEb, primi elettotreni nella storia aziendale, entrati in servizio saltuario sulla linea Bari-Putignano via Casamassima[39]. Ne vengono ordinati altrettanti 6 convogli consegnati poi nel 2021, tutti destinati ad essere utilizzati sulle tratte elettrificate della rete FSE, con la differenza che rispetto alla prima consegna, la seconda differisce per la presenza della livrea DPR e le prese per i passeggeri.[40]

Nel 2024 l'azienda riceve anche i primi due su un totale di undici elettrotreni Pop, identici in tutto e per tutto a quelli di Trenitalia, anche per la presenza della livrea DPR con l'unica differenza riguardante il logo aziendale e le marcature delle carrozze.[41]

Divisione ferroviaria

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Rete ferroviaria in gestione alle Ferrovie del Sud Est

Le Ferrovie del Sud Est raggiungono i comuni interni delle province di Bari, Brindisi, Taranto e quelli più a sud della provincia di Lecce. Le ferrovie si estendono dalla stazione di Bari Centrale sino a Gagliano del Capo, nei pressi di Santa Maria di Leuca, nell'estremo sud del Salento.

Nelle stazioni di Lecce, Taranto, Bari Centrale e Francavilla Fontana incrocia le linee di Rete Ferroviaria Italiana.

Le linee sono a semplice binario, ad eccezione della tratta Bari Centrale - Rutigliano della linea 1, a doppio binario:

Assegnazione rotabili

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  • Linea 1 bis Mungivacca-Putignano: completamente elettrificata, vengono utilizzati principalmente gli ETR 322 (Newag Impuls), mentre gli ATR 220 sono impiegati in modo sporadico.
  • Linea 1 Bari-Taranto: principalmente, gli ATR 220 coprono tutte le relazioni attualmente in servizio su questa linea, ovvero Rutigliano-Putignano, Putignano-Martina Franca e Martina Franca-Taranto. Anche se le automotrici Ad 31-45 sono previste in alcuni turni da orario per le relazioni Putignano-Martina Franca e Martina Franca-Taranto, di fatto le tratte sono esclusivamente coperte dagli ATR 220, con occasionali alternanze con gli ETR 322 nella tratta Martina Franca-Putignano essendo elettrificata, tutto ciò a seguito dello spostamento delle automotrici nella parte salentina, avvenuto con il cambio orario del 4 marzo 2024.
  • Linea 2 Martina Franca-Lecce: nella tratta attualmente aperta e in servizio, da Martina Franca a Francavilla Fontana, gli ATR 220 coprono tutti i turni. Il tratto tra Francavilla Fontana e Lecce è attualmente sostituito da servizi automobilistici.
  • Linea 3 Novoli-Gagliano Leuca, linea 4 Casarano-Gallipoli, linea 5 Lecce-Gallipoli, Linea 6 Zollino-Gagliano Leuca e linea 7 Maglie-Otranto: Su queste linee del Salento, gli ATR 220 si alternano con le automotrici Ad 31-45, generalmente coprendo i primi e gli ultimi treni della giornata nei feriali, a seconda delle necessità operative.

Nelle giornate festive invernali, gli ATR 220 e gli ETR 322, laddove le tratte sono elettrificate[42] vengono impiegati su tutte le tratte, inclusa la parte salentina, quindi, le Ad 31-45 rimangono ferme.

Sulla linea 1 per quanto riguarda le relazioni Martina Franca-Taranto e Rutigliano-Putignano non sono previsti treni nei giorni festivi sia nel periodo invernale sia estivo.

Durante il periodo estivo, gli ATR 220 e gli ETR 322 seguono uno schema di utilizzo simile a quello dei giorni festivi dell'orario invernale, con impiego prevalente su tutte le linee, anche nei giorni feriali. In Salento, solo per la linea 5 Lecce-Gallipoli l’intero servizio è garantito dagli ATR 220 nei feriali e nei festivi per rispondere all’incremento notevole di turisti, mentre, su altre linee del Salento, gli ATR 220 coprono un maggior numero di turni rispetto alle automotrici Ad 31-45, che vengono impiegate solo in modo saltuario e solo nei feriali, principalmente durante le fasce centrali della giornata. Sulle linee 1 Bari-Taranto, 1 bis Mungivacca-Putignano e 2 Martina Franca-Lecce, gli ATR 220 e gli ETR 322, laddove le tratte sono elettrificate[42] sono utilizzati regolarmente anche in presenza di ridotto afflusso di passeggeri. Nei festivi si utilizzano regolarmente gli ATR 220 e gli ETR 322 laddove la linea è elettrificata rimanendo quindi ferme le Ad 31-45.

Parco rotabili

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Autotreni

Elettrotreni

Automotrici

Locomotive

  1. ^ a b Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici - LA STORIA DELL'FSE Archiviato il 2 agosto 2013 in Internet Archive.
  2. ^ FSEonline - Chi siamo, su fseonline.it. URL consultato il 21 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2011).
  3. ^ Marra, op. cit., p. 71
  4. ^ Le origini, su web.archive.org, 14 gennaio 2013. URL consultato l'11 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  5. ^ Marra, op. cit., p. 72
  6. ^ Solo intera linea 1 bis e linea 1 tra Rutigliano e Martina. In corso sempre sulla linea 1 tra Martina e Taranto, sull'intera linea 2 Martina-Lecce, linea 5 tra Lecce e Zollino, linea 6 tra Zollino e Maglie e sull'intera linea 7
  7. ^ Tutte le linee citate come "in corso di elettrificazione" e quelle nelle quali è completamente assenti
  8. ^ Marra, op. cit., p. 96
  9. ^ "Notizia flash" su "I Treni" n. 57 (gennaio 1986), p. 7
  10. ^ Marra, op. cit., p. 104
  11. ^ Le Ferrovie Sud-Est diventano di Ferrovie dello Stato
  12. ^ Luisiana Gaita, Ferrovie Sud Est, il piano di concordato: affare per Fs, stangata per i fornitori, Il Fatto Quotidiano 20 maggio 2017.
  13. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie: Riqualificazione per Adelia e per tutte le stazioni delle FSE, su Ferrovie.Info. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  14. ^ Riapre la Ferrovia Bari-Casamassima-Putignano - Comunicato della Regione Puglia, su mobilita.regione.puglia.it.
  15. ^ New look sulla Bari-Putignano, cantieri h24 e riapertura fra un anno: via i passaggi a livello, treni più veloci ed elettrici, su BariToday. URL consultato il 10 giugno 2024.
  16. ^ FSE: dal 2 maggio tornano treni su tratta Martina - Taranto - Puglia, su Agenzia ANSA, 12 aprile 2022. URL consultato l'11 luglio 2022.
  17. ^ Ferrovie.it - FSE: tratta Martina Franca - Taranto chiusa per rinnovo armamento, su Ferrovie.it. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  18. ^ FSE: dal 2 maggio tornano treni su tratta Martina - Taranto - Puglia, su Agenzia ANSA, 12 aprile 2022. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  19. ^ Comunicato dal 9 giugno 2024 chiusura tratto TA-TA Galese, su fseonline.it.
  20. ^ Comunicato FSE riapertura, su fseonline.it.
  21. ^ Fse, al via i lavori di potenziamento: previsti alcuni cambi alla circolazione, su LeccePrima. URL consultato l'11 giugno 2024.
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  23. ^ Crac Ferrovie Sud Est, ai domiciliari l'ex amministratore Luigi Fiorillo, Il Sole 24 Ore, 1 febbraio 2018
  24. ^ Crac Ferrovie Sud Est, il 'saccheggio' dei manager, ANSA 2 febbraio 2018.
  25. ^ Crac da 300 milioni per le Ferrovie Sud Est, arrestati l’ex amministratore e altre 10 persone. In tutto sono 29 gli indagati nell’inchiesta della Procura di Bari, La Stampa, 1º febbraio 2018.
  26. ^ Crac Ferrovie Sud Est, 15 rinvii a giudizio: c’è anche l’ex ad Luigi Fiorillo, in Europe News del 26 luglio 2018.
  27. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie: dal 2021 addio al marchio Ferrovie del Sud-Est, su Ferrovie.Info, 27 aprile 2019. URL consultato il 28 settembre 2023.
  28. ^ Massimiliano Scagliarini, Treni, addio al marchio Ferrovie del Sud-Est, dal 2021 il servizio va a Trenitalia, su www.lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 28 settembre 2023.
  29. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie, Puglia: Torna in bilico il passaggio di FSE al Gruppo FS, su Ferrovie.Info, 12 novembre 2020. URL consultato il 28 settembre 2023.
  30. ^ Trasporti, Ferrovie Sud-Est verso il riassorbimento Trenitalia, su Affaritaliani.it, 3 settembre 2023. URL consultato il 28 settembre 2023.
  31. ^ Massimiliano Scagliarini, Addio al marchio Ferrovie Sud-Est: dal 2024 sarà assorbito in Trenitalia, su www.lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 28 settembre 2023.
  32. ^ Crac Ferrovie Sud-Est, condannato a 10 anni ex amministratore Fiorillo, su BariToday. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  33. ^ 'Trasferimento di 70 milioni a Ferrovie sud est fu illegittimo' - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 6 agosto 2024. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  34. ^ Francesco Cardinali, Il trasferimento di Ferrovie Sud Est a Fs dichiarato illegittimo, su Trasporti-Italia.com, 6 agosto 2024. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  35. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie: FSE cancella i 70 milioni di aiuti di Stato ma salvarsi non è impossibile, su Ferrovie.Info, 5 ottobre 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  36. ^ Massimiliano Scagliarini, Treni, addio al marchio Ferrovie del Sud-Est, dal 2021 il servizio va a Trenitalia, su www.lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  37. ^ Massimiliano Scagliarini, Addio al marchio Ferrovie Sud-Est: dal 2024 sarà assorbito in Trenitalia, su www.lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  38. ^ Liliana Iaccarino, Ferrovie del Sud Est a rischio fallimento: è rebus sul futuro della società, su L'Edicola del Sud, 28 settembre 2024. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  39. ^ (PL) operator, IMPULS 2 for FSE allowed to be placed in service | NEWAG SA, su Newag - en, 27 maggio 2019. URL consultato il 7 ottobre 2024.
  40. ^ Ferrovie.it - FSE ordina a Newag altri 6 elettrotreni, su Ferrovie.it. URL consultato il 7 ottobre 2024.
  41. ^ Ferrovie.it - Primi treni Pop per le Ferrovie Sud Est, su Ferrovie.it. URL consultato il 7 ottobre 2024.
  42. ^ a b Linea 1 tratto Martina Franca-Putignano e intera linea 1 bis Mungivacca-Putignano
  43. ^ 27 unità di cui 2 accantonate (005 e 019) ed una bruciata e demolita nel corso del 2022 (006). Unità 001 ripellicolata in DPR ferma a Bari Sud Est. Tranne le accantonate tutte ripellicolate dalla ex livrea rosso-nera in livrea DPR
  44. ^ Entrati in servizio col nome commerciale Nicolaus in onore al patrono di Bari, poi dal 2019 con la ripellicolatura in DPR come Swing parallelamente a Trenitalia
  45. ^ Ferrovie Sud-Est, inaugurato il primo treno elettrico sulla linea Bari-Putignano, su lagazzettadelmezzogiorno.it, 12 settembre 2019.
  46. ^ 11 unità di cui 3 in colorazione originale rosso-nera (ordinate nel 2015) e 6 unità in livrea DPR (ordinate nel 2020). L'unità 004 è stata ripellicolata nel 2023 con la livrea della sostenibilità al posto di quella rosso-nera
  47. ^ Ferrovie.it - Primi treni Pop per le Ferrovie Sud Est, su Ferrovie.it. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  48. ^ Entrati in servizio col nome commerciale Pop come Trenitalia. Già in origine in livrea DPR
  49. ^ 11 unità totali di cui 2 in arrivo e 9 di prossima fornitura secondo contratto
  50. ^ Modelli basati su Aln 668. 15 unità totali, 13 in servizio. Ad 39 incendiata nel 2015 e Ad 42 incidentata nel 2017. Tutte in livrea blu-bianca-rosso eccetto la Ad 37 in livrea rossa e nera FSE
  51. ^ Utilizzate solo per trainare merce e/o altri treni. In passato erano utilizzate anche per trainare le carrozze viaggiatori, ormai tutte demolite. 7 unità prodotte tutte in livrea identica alla E656 di cui le uniche 2 di produzione IMPA (401-403) di Catania sono state demolite, le 5 unità di produzione DPA di Misterbianco (410-414) sono tutt'ora in servizio
  • Renata De Lorenzo (a cura di), Storia e misura:indicatori sociali ed economici nel Mezzogiorno d'Italia (secoli XVIII-XX),pp.270-300, Milano, Franco Angeli, 2007.
  • Pietro Marra, Rotaie a Sud Est. Ferrovie da Bari al Capo di Leuca. Da Bastogi, ai Bombrini, ai nostri giorni., Bagnacavallo (RA), PGM, 2014. ISBN 978-88-909824-0-8

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