Consiglio Nazionale delle Ricerche
Coordinate: 41°54′03.48″N 12°30′45.22″E / 41.900967°N 12.512561°E
Consiglio Nazionale delle Ricerche | |
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Sede del CNR a Roma, piazzale Aldo Moro 7. | |
Stato | ![]() |
Tipo | Ente pubblico di ricerca |
Sigla | CNR |
Istituito | 18 novembre 1923 |
Presidente | Massimo Inguscio |
Direttore generale | Massimiliano Di Bitetto |
Bilancio | 999,7 milioni di euro [1] |
Impiegati | 7035 (31-08-2014) |
Sede | Roma |
Indirizzo | Piazzale Aldo Moro, 7 - 00185 Roma |
Sito web | |
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (in sigla CNR) è il più grande ente pubblico di ricerca italiano e ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca scientifica e tecnologica nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico e tecnologico, economico e sociale.[1]
Il CNR è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.[2]
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Costituito il 18 novembre del 1923 e trasformato nel 1945 in organo dello Stato ha svolto prevalentemente attività di formazione, di promozione e di coordinamento della ricerca in tutti i settori scientifici e tecnologici.
Subito dopo lo scoppio della guerra in molti paesi europei gli scienziati cercarono di dar vita ad organismi in grado di aggregare tutte le attività relative alle invenzioni e alla ricerca. Nel 1916 venne costituito il Comitato nazionale scientifico tecnico per lo sviluppo e l'incremento dell'industria italiana[3] (CNST) con il compito di "stringere maggiormente i legami fra la Scienza e le sue applicazioni"; mentre nel 1917 venne autorizzata, con decreto del 25 novembre, una spesa straordinaria di 3 milioni di lire per "gli impianti e gli arredamenti degli Istituti Superiori di fisica, chimica e le loro applicazioni tecniche"; sempre nel 1917 venne costituito l'Ufficio invenzioni e ricerche.
Attraverso queste iniziative cominciava a farsi avanti una maggiore sensibilità verso il tema della scienza, confermata dalla costituzione nel novembre del 1918 di un Consiglio internazionale delle ricerche (CIR), al quale l'Italia prese parte con Vito Volterra [4]assieme a rappresentanti di Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Belgio. Ma soprattutto da un decreto presidenziale del 17 febbraio 1919, che istituiva una commissione "con l'incarico di preparare un progetto di costituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche", il quale in un articolo precisava che "il Consiglio Nazionale delle Ricerche deve avere per fine di organizzare e promuovere ricerche a scopo scientifico industriale e per la difesa nazionale". Con questo atto veniva sancito il punto d'inizio ufficiale del processo di costituzione del CNR, che si sarebbe concluso con l'emanazione del decreto del 18 novembre 1923.[5]
Durante il periodo fascista gli investimenti sulla scienza e in particolare nel CNR furono scarsi e vennero definitivamente stroncati dalle leggi razziali del 1938. L’unica direttiva rilevante promulgata dall'istituto fu quella di favorire l’autarchia ma, fino alla caduta del regime, il CNR incentivò unicamente il clientelismo.[6][7][8][9]
Il 23 dicembre 1987 il CNR registra il primo dominio internet italiano: cnr.it[10]
Nel 1999, a seguito del decreto legislativo 30/01/1999 n. 19 ("Riordino del Consiglio nazionale delle ricerche") il CNR è divenuto "ente nazionale di ricerca con competenza scientifica generale e istituti scientifici distribuiti sul territorio, che svolge attività di prioritario interesse per l'avanzamento della scienza e per il progresso del paese".
Negli ultimi anni il CNR è stato oggetto di critiche per la preponderanza dell'apparato amministrativo di gestione rispetto all'attività di ricerca: infatti, secondo una relazione della Corte dei Conti, nel 2010 il 70% delle risorse di bilancio sono state destinate ad affitti, manutenzione della sede romana e retribuzioni del personale[11], mentre una valutazione periodica dei risultati conseguiti, decisa nel 2011, entrata però in vigore solo dal 2017[11].
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Finalità[modifica | modifica wikitesto]
Svolgere attività di ricerca nei propri laboratori, sia promuovendo l'innovazione e la competitività del sistema industriale, sia fornendo tecnologie e soluzioni capaci di dare risposte ai bisogni emergenti, individuali e collettivi. Promuovere l'internazionalizzazione del sistema della ricerca; fornire attività di consulenza al Governo e ad altre istituzioni su temi strategici per il Paese e la collettività; contribuire alla qualificazione delle risorse umane. La cooperazione con le Università e il mondo industriale è la scelta sistematica che ha lo scopo di "creare valore per il paese attraverso le competenze della ricerca scientifica" dell'Ente.[12]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile |
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.» — D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008. |
Le strutture[modifica | modifica wikitesto]
La rete scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche è strutturata attualmente in sette Dipartimenti[10], con funzioni essenzialmente di programmazione, ai quali afferiscono gli Istituti; è in questi ultimi che si svolgono le attività di ricerca vere e proprie.
I dipartimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Scienze Biomediche
- Scienze fisiche e tecnologie della materia
- Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente (DSTTA)
- Scienze chimiche e tecnologie dei materiali (DSCTM)
- Ingegneria, ICT e tecnologie per l'energia e i trasporti(DIITET)
- Scienze bio-agroalimentari
- Scienze Umane e Sociali Patrimonio culturale (DSU)
Gli istituti[modifica | modifica wikitesto]
Gli istituti del CNR sono 102[10], di seguito elencati in ordine alfabetico secondo la sigla con la quale sono conosciuti.
- Istituto per le applicazioni del calcolo "Mauro Picone" (IAC)
- Istituto per l'ambiente marino costiero (IAMC)
- Istituto di analisi dei sistemi ed informatica "Antonio Ruberti" (IASI)
- Istituto di biologia agro-ambientale e forestale (IBAF)
- Istituto per i beni archeologici e monumentali (IBAM)
- Istituto di biostrutture e bioimmagini (IBB)
- Istituto di biologia e biotecnologia agraria (IBBA)
- Istituto di biomembrane e bioenergetica (IBBE)
- Istituto di biofisica (IBF)
- Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (IBFM)
- Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare "Alberto Monroy" (IBIM)
- Istituto di biometeorologia (IBIMET)
- Istituto di biochimica delle proteine (IBP)
- Istituto di biologia e patologia molecolari (IBPM)
- Istituto di cristallografia (IC)
- Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni (ICAR)
- Istituto di chimica biomolecolare (ICB)
- Istituto di chimica dei composti organo metallici (ICCOM)
- Istituto di cibernetica "Eduardo Caianiello" (ICIB)
- Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l'Energia (ICMATE)
- Istituto di chimica del riconoscimento molecolare (ICRM)
- Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri (ICTP)
- Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali (ICVBC)
- Istituto di acustica e sensoristica "Orso Mario Corbino" (IDASC)
- Istituto per la dinamica dei processi ambientali (IDPA)
- Istituto per l'energetica e le interfasi (IENI)
- Istituto di elettronica e di ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni (IEIIT)
- Istituto per l'endocrinologia e l'oncologia "Gaetano Salvatore" (IEOS)
- Istituto di fisica applicata "Nello Carrara" (IFAC)
- Istituto di fisiologia clinica (IFC)
- Istituto di fotonica e nanotecnologie (IFN)
- Istituto di fisica del plasma "Piero Caldirola" (IFP)
- Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (IGAG)
- Istituto di genetica e biofisica "Adriano Buzzati Traverso" (IGB)
- Istituto di geochimica dei fluidi (IGF)
- Istituto di geoscienze e georisorse (IGG)
- Istituto gas ionizzati (IGI)
- Istituto di genetica molecolare (IGM)
- Istituto di genetica delle popolazioni (IGP)
- Istituto di genetica vegetale (IGV)
- Istituto sull'inquinamento atmosferico (IIA)
- Istituto di Informatica e Telematica (IIT)
- Istituto di linguistica computazionale (ILC)
- Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (ILIESI)
- Istituto motori (IM)
- Istituto di metodologie per l'analisi ambientale (IMAA)
- Istituto per le macchine agricole e movimento terra (IMAMOTER)
- Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche (IMATI)
- Istituto di metodologie chimiche (IMC)
- Istituto per i materiali compositi e biomedici (IMCB)
- Istituto dei materiali per l'elettronica ed il magnetismo (IMEM)
- Istituto di metodologie inorganiche e dei plasmi (IMIP)
- Istituto per la microelettronica e microsistemi (IMM)
- Istituto di neuroscienze (IN)
- Istituto di neurobiologia e medicina molecolare (INMM)
- Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia (INN)
- Istituto nazionale di Ottica (INO)
- Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN)
- Istituto officina dei materiali (IOM)
- Istituto per i processi chimico-fisici (IPCF)
- Istituto per la protezione delle piante (IPP)
- Istituto di ricerche sulle attività terziarie (IRAT)
- Istituto di ricerche sulla combustione (IRC)
- Istituto di ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile (IRCrES)
- Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (IREA)
- Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI)
- Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS), su irpps.cnr.it.
- Istituto di ricerca sulle acque (IRSA)
- Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari (IRSIG)
- Istituto di scienza dell'alimentazione (ISA)
- Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (ISAC)
- Istituto per i sistemi agricoli e forestali del mediterraneo (ISAFoM)
- Istituto dei sistemi complessi (ISC)
- Istituto per lo studio degli ecosistemi (ISE)
- Istituto di storia dell'Europa mediterranea (ISEM)
- Istituto di studi giuridici internazionali (ISGI)
- Istituto di ingegneria biomedica (ISIB)
- Istituto di struttura della materia (ISM)
- Istituto di studi sul Mediterraneo antico (ISMA)
- Istituto per lo studio delle macromolecole (ISMAC)
- Istituto di scienze marine (ISMAR)
- Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (ISMN)
- Istituto di scienze neurologiche (ISN)
- Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (ISOF)
- Istituto di scienze delle produzioni alimentari (ISPA)
- Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (ISPAAM)
- Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno (ISPF)
- Istituto sperimentale di studi socio - economici sull'innovazione e le politiche della ricerca (ISPRI)
- Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione (ISSIA)
- Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione
- Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie "Massimo Severo Giannini" (ISSIRFA)
- Istituto di studi sulle società del mediterraneo (ISSM)
- Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (ISTC)
- Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici (ISTEC)
- Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo" (ISTI)
- Istituto di scienze e tecnologie molecolari (ISTM)
- Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (ITABC)
- Istituto di tecnologie avanzate per l'energia "Nicola Giordano" (ITAE)
- Istituto di tecnologie biomediche (ITB)
- Istituto per le tecnologie della costruzione (ITC)
- Istituto per le tecnologie didattiche (ITD)
- Istituto di tecnologie industriali e automazione (ITIA)
- Istituto per la tecnologia delle membrane (ITM)
- Istituto per i trapianti d'organo e immunocitologia (ITOI)
- Istituto di teoria e tecniche dell'informazione giuridica (ITTIG)
- Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (IVALSA)
- Istituto di virologia vegetale (IVV)
- Istituto opera del vocabolario italiano (OVI)
Le aree della ricerca[modifica | modifica wikitesto]
Le aree della ricerca sono aree territoriali che si caratterizzano come poli di aggregazione di Istituti dove alcuni servizi sono gestiti in maniera accentrata. Concepite nel 1979, la fase attuativa partì nella seconda metà degli anni ottanta con la realizzazione delle prime quattro aree di Montelibretti, Milano, Genova e Potenza.
- Area della ricerca di Venezia - Arsenale di Venezia, Venezia
- Area della ricerca di Bari - Via Amendola, Bari
- Area della ricerca di Bologna - Via Gobetti, Bologna
- Area della ricerca di Cosenza - Via Cavour, Rende (Cosenza)
- Area della ricerca di Firenze - Via Madonna del Piano, Sesto Fiorentino (Firenze)
- Area della ricerca di Genova - Via De Marini, Genova
- Area della ricerca di Napoli - Via P. Castellino, Napoli
- Area della ricerca di Napoli (Pozzuoli) - Via Campi Flegrei, Pozzuoli (Napoli)
- Area della ricerca di Milano (Bassini) - Via Bassini, Milano
- Area della ricerca di Milano (Bicocca) - Via Cozzi, Milano
- Area della ricerca di Milano (Segrate) - Via fratelli Cervi, Segrate (Milano)
- Area della ricerca di Padova - Corso Stati Uniti, Padova
- Area della ricerca di Palermo - Via U. La Malfa, Palermo
- Area della ricerca di Pisa - Via Giuseppe Moruzzi, Pisa
- Area della ricerca di Potenza - Via S. Loja, Tito Scalo (Pz)
- Area della ricerca di Roma (Montelibretti) - Strada della neve, Montelibretti (Roma)
- Area della Ricerca di Roma (Tor Vergata) - Via Fosso del Cavaliere, Roma
- Area della ricerca di Sassari - in via di istituzione
- Area della ricerca di Torino - Strada delle Cacce, Torino
- Area della ricerca di Trento - in via di istituzione
- Area della ricerca di Lecce - Campus Ecotekne, Lecce
Elenco dei presidenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1923-1927 Vito Volterra
- 1927-1937 Guglielmo Marconi
- 1937-1941 Pietro Badoglio
- 1941-1943 Giancarlo Vallauri
- 1943-1944 Francesco Giordani
- 1944-1944 Guido Castelnuovo (Commissario)
- 1944-1956 Gustavo Colonnetti
- 1956-1960 Francesco Giordani
- 1960-1965 Giovanni Polvani
- 1965-1972 Vincenzo Caglioti
- 1972-1976 Alessandro Faedo
- 1976-1984 Ernesto Quagliariello
- 1984-1993 Luigi Rossi Bernardi
- 1993-1997 Enrico Garaci
- 1997-2003 Lucio Bianco
- 2003-2004 Adriano De Maio (Commissario)
- 2004-2007 Fabio Pistella
- 2007-2008 Federico Rossi (vicepresidente vicario)
- 2008-2011 Luciano Maiani
- 2011-2012 Francesco Profumo
- 2012-2016 Luigi Nicolais
- 2016-in carica Massimo Inguscio[13]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ CNR - Chi siamo, su cnr.it. URL consultato il 4 giugno 2017.
- ^ (EN) Organi - Miur, su hubmiur.pubblica.istruzione.it. URL consultato il 1° febbraio 2018.
- ^ Giuseppe Belluzzo. Tecnico e politico nella storia d'Italia 1876-1952, su books.google.it.
- ^ Vita dura per la scienza, su ilsole24ore.com.
- ^ Storia CNR, su cnr.it.
- ^ Roberto Maiocchi, Gli scienziati del duce: il ruolo dei ricercatori e del CNR nella politica autarchica del fascismo, Carocci, 2003, ISBN 9788843027576. URL consultato il 18 gennaio 2018.
- ^ Einstein parla italiano: itinerari e polemiche, su books.google.it.
- ^ (IT) Scienziati e fascismo. Storia di un controverso rapporto - Patria Indipendente, in Patria Indipendente, 11 maggio 2016. URL consultato il 1° febbraio 2018.
- ^ (IT) La verità sul fascismo: ecco le bufale smascherate. URL consultato il 1° febbraio 2018.
- ^ a b c Il Cnr in numeri | Consiglio Nazionale delle Ricerche, su www.cnr.it. URL consultato il 30 agosto 2017.
- ^ a b settimanale "Panorama" del 30 ottobre 2013, articolo "I tagli dimenticati" di Stefano Vespa, pag. 56
- ^ Chi siamo, su cnr.it.
- ^ Chi è Massimo Inguscio, il nuovo presidente del Cnr - Wired
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Per una storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a cura di Raffaella Simili e Giovanni Paoloni, Roma-Bari, Laterza, 2001, 2 volumi, ISBN 978-88-420-5929-5, ISBN 978-88-420-6225-7
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Metrocore
- Museo della strumentazione e informazione cristallografica
- ANVUR
- CNGR
- Area della Ricerca di Montelibretti
- Area della ricerca di Pisa
- Area della Ricerca di Roma (Tor Vergata)
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su cnr.it.
- Sito ufficiale del PFC, Programmi Formazione Cofinanziati (ECDL, ECM, sicurezza e Prevenzione), su pcf.cnr.it.
- Corriere.it - Il dossier sugli «sprechi» del Cnr (23 maggio 2012), su corriere.it.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0001 1940 4177 |
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