Ronchetto delle Rane
Ronchetto delle Rane | |
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Stato | ![]() |
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Città | ![]() |
Circoscrizione | Municipio 5 |
Altitudine | 106 m s.l.m. |
Abitanti | 332 ab. (Censimento 2011) |
Nome abitanti | ronchettini |
Patrono | santi Pietro e Paolo |
Sito web | www.oasicagranda.it/posti-da-vedere/#filter=r-fullyTranslatedLangus-&ipd=56622128&zc=10,9.29061,45.33034 |
Ronchetto delle Rane (Ronchett di Rann in dialetto milanese, AFI: [rũ'kɛt di 'rã]), già conosciuto col nome di Tre Ronchetti per via della presenza del Ronchettino e del Ronchettone[1] è una località rurale, un quartiere [2] e un'antica parrocchia del comune di Milano posta nella periferia meridionale della città, a nord del comune di Rozzano.
Appartiene al Municipio 5 e al NIL n. 40 "Ronchetto delle Rane". [3] In precedenza borgo rurale facente parte dei Corpi Santi, venne annesso al comune di Milano nel 1873[4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La parola ronchetto indicava nel medioevo una zona disboscata e convertita a campo agricolo, ed è legata alla parola roncola, attrezzo utilizzato appunto per eliminare piante e rovi indesiderati.
L'abitato attuale si concentra attorno alla via Manduria e alla via Pescara, sorgendo fra Quinto Stampi e Quintosole. Il vecchio borgo agricolo era costituito da una chiesetta e da quattro edifici a forma di L che costituivano la Cascina Tre Ronchetti.
È menzionato da Alberto Sordi nei primi istanti del film commedia Il vedovo. Nello specifico, rivolgendosi al suo amministratore Marchese Stucchi: "Marchese, lo sa che scherzo mi hanno fatto quei gamberetti che abbiamo mangiato ieri sera a Ronchetto delle Rane?".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gianfranco Radice, La parrocchia milanese di Ronchetto, Ronchettino e Ronchettone voluta da san Carlo e matrice in Gratosoglio di Santa Maria Madre della Chiesa: storia di tre Ronchetti o Ronchetto delle Rane nei corpi santi di Milano, Milano, Officine grafiche Garzanti, 1985. URL consultato il 10 settembre 2014.
- ^ Nel Comune di Milano, a differenza di quanto avviene per altre grandi città, (ad esempio Roma) il termine “quartiere” non ha attualmente un preciso significato amministrativo. Nel Medioevo e fino all’Ottocento, Milano, che ha una pianta circolare, prima delimitata dalla cerchia dei Navigli, poi dalle Mura spagnole, era ufficialmente divisa in Sestieri, ciascuno a forma di spicchio, corrispondenti alla sei antiche porte che si aprivano nelle mura. Oggi, invece, a Milano il termine “quartiere” viene usato nel linguaggio comune per indicare - approssimativamente - una zona cittadina che di solito ha confini non perimetrati ufficialmente e quindi mutevoli, anche nel tempo. Nel secondo dopoguerra il Comune ha suddiviso la città in venti zone, poi ridotte a nove, ciascuna denominata “Municipio”. Dal 2017 (Delibera di Consiglio comunale n. 35 del 13/03/2017) all'interno dei 9 Municipi, il Comune ha definito un’ulteriore suddivisione in 88 zone più piccole, perimetrate, dette “NIL” (Nuclei di Identità Locale), anche al fine di definire/perimetrare/denominare/numerare le zone cittadine finora dette “quartieri”.
- ^ I NIL (Nuclei di Identità Locale) corrispondono alle “unità minime di programmazione” previste all'interno del PGT (Piano Governo del Territorio) del Comune di Milano. Vedi mappa e altre informazioni sui NIL in: https://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=e52d990fec5f4fe38b2a4f7d2385962a
- ^ R.D. 8 giugno 1873, n. 1413
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su oasicagranda.it.