Bologna Football Club 1909: differenze tra le versioni

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== Società ==
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[[File:JoeySaputo.jpg|thumb|Joey Saputo]]
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[[Joey Saputo]] assume all'interno della società il ruolo di ''[[chairman]]'' e il "Bologna Football Club 1909 S.p.A." è gestito attraverso la BFC 1909 Lux Spv S.A. società [[Lussamburgo|lussemburghese]] a sua volta di proprietà della BFC 1909 USA Spv LLC, gestita dal socio Joe Marsili con cui Saputo ha interessi e localizzata negli [[Stati Uniti d'America]], facente parte della Saputo Inc. Le società controllate dalla compagnia canadese sono azioniste del Bologna per il 99,93%. La restante parte è completata da vari soci che hanno acquisito piccole azioni della società.<ref name=proprietà>{{Cita news|url=http://www.italy24.ilsole24ore.com/art/panorama/2015-12-28/football-bilancio-bologna-160543.php?uuid=ACRoan0B|titolo=Bologna FC team suffered a €28.4 mn loss in June 2015, before climbing back to the top league|lingua=en|accesso=24 dicembre 2018|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]]}}</ref>
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La sede del Bologna si trova dal 1994 all'interno del [[Centro tecnico Niccolò Galli]] al civico 10 di via Casteldebole a [[Borgo Panigale]].<ref name="Chiesa">{{Cita|Chiesa|p. 97}}.</ref> È anche presente una sede secondaria di minore dimensione situata in via Isonzo al civico 63, sempre nella stessa zona.<ref name="CitSaputo">{{Cita web|url=https://www.bolognafc.it/societa/|titolo=Società|accesso=23 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bolognafc.it/privacy-policy/|titolo=Privacy Policy|accesso=23 novembre 2018}}</ref> La prima sede ufficiale del Bologna è stata la "Birreria Ronzani", situata in via Spaderie al civico 6, il luogo di fondazione del club.<ref name="Chiesa" /> Negli anni successivi, dal 1910 al 1994, prima di essersi stabilito nella sede attuale, il Bologna ha alternato la propria sede in 12 differenti luoghi.<ref>{{Cita|Chiesa|p. 98}}.</ref>
La sede del Bologna si trova dal 1994 all'interno del [[Centro tecnico Niccolò Galli]] al civico 10 di via Casteldebole a [[Borgo Panigale]].<ref name="Chiesa">{{Cita|Chiesa|p. 97}}.</ref> È anche presente una sede secondaria di minore dimensione situata in via Isonzo al civico 63, sempre nella stessa zona.<ref name="CitSaputo">{{Cita web|url=https://www.bolognafc.it/societa/|titolo=Società|accesso=23 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bolognafc.it/privacy-policy/|titolo=Privacy Policy|accesso=23 novembre 2018}}</ref> La prima sede ufficiale del Bologna è stata la "Birreria Ronzani", situata in via Spaderie al civico 6, il luogo di fondazione del club.<ref name="Chiesa" /> Negli anni successivi, dal 1910 al 1994, prima di essersi stabilito nella sede attuale, il Bologna ha alternato la propria sede in 12 differenti luoghi.<ref>{{Cita|Chiesa|p. 98}}.</ref>

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Bologna FC 1909
Calcio
Felsinei[1], Rossoblù[2], Veltri, Petroniani[3]
(per approfondire: Soprannomi del Bologna Football Club 1909)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso, blu
InnoLe tue ali Bologna
Andrea Mingardi, Luca Carboni, Gianni Morandi e Lucio Dalla
Dati societari
CittàBologna
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie A
Fondazione1909
Rifondazione1993
ProprietarioBandiera del Lussemburgo BFC 1909 Lux Spv S.A.[4]
PresidenteBandiera del Canada Joey Saputo
AllenatoreBandiera della Serbia Siniša Mihajlović
StadioRenato Dall'Ara
(36 462[N 1] posti)
Sito webwww.bolognafc.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa Italia Coppa Intertoto
Scudetti7
Titoli nazionali2 Campionati di Serie B
Trofei nazionali2 Coppe Italia
1 Coppa Alta Italia
Trofei internazionali1 Coppa Intertoto UEFA
3 Mitropa Cup
1 Coppa di Lega Italo-Inglese
1 Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Bologna Football Club 1909 (IPA: [boˈloɲɲa 'fʊtbɔ:l ˈklɛb]), comunemente noto come Bologna, è una società calcistica italiana per azioni con sede nell'omonima città emiliana. La squadra nella stagione 2018-2019 milita in Serie A, il massimo livello della piramide calcistica italiana, per il quarto anno consecutivo. I colori sociali sono il rosso e il blu e la maglia di gioco è a strisce verticali alternate degli stessi colori. Dal 1927 la squadra disputa le proprie gare interne nello Stadio Renato Dall'Ara, nato come Stadio Littoriale e chiamato, dal dopoguerra fino al 1983, Stadio Comunale, il quale può ospitare 36 462 spettatori.[N 1]

Fondata il 3 ottobre del 1909 da Emilio Arnstein,[5] cadde in fallimento nel 1993 e si ricostituì a livello societario con l'attuale denominazione dopo aver acquisito nuovamente i diritti e il titolo sportivo del sodalizio precedente.[6] Con la partecipazione a 72 campionati di Serie A a girone unico su 87, i Felsinei si piazzano al 9º posto nella classifica perpetua delle formazioni nella massima categoria italiana, che tiene conto delle presenze totali nel campionato; contando i 16 campionati della massima serie prima del girone unico, suddivisi tra Prima Categoria, Prima Divisione e Divisione Nazionale, il Bologna vanta in totale 88 presenze nella massima divisione nazionale. I Petroniani occupano il 53º posto del ranking delle migliori squadre del XX secolo stilato dall'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS), ottavo posto contando le squadre italiane.[7] Secondo la FIGC è il club con l'ottava miglior tradizione sportiva in Italia.[8]

Tra i club più blasonati d'Italia, a livello nazionale annovera 7 titoli di campione d'Italia, due Coppe Italia e una Coppa Alta Italia. In ambito internazionale, il Bologna fu la prima squadra italiana a vincere un trofeo continentale, nel 1932: la Coppa dell'Europa Centrale;[9] detiene 3 coppe Mitropa, record italiano nella competizione. Con la conquista del Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi nel 1937, i Veltri si affermano come una delle migliori squadre nel panorama dell'europa continentale.[10] Il Bologna detiene il singolare record di due scudetti vinti allo spareggio, uno contro il Torino nel 1929, e uno contro l'Inter nel 1964.[11]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Bologna Football Club 1909.
Il quotidiano Il Resto del Carlino, riportante la fondazione del Bologna
La formazione vincitrice del primo scudetto

Il Bologna Football Club è fondato nel 1909 come «sezione per le esercitazioni di sport in campo aperto» del Circolo Turistico Bolognese,[5] su iniziativa di Emilio Arnstein e sotto la presidenza dello svizzero Louis Rauch. Il club s'iscrive ai campionati organizzati dalla FIGC fin dalla stagione 1910-11[12] e diviene una delle protagoniste del torneo italiano all'inizio negli anni venti, con l'ingaggio dell'allenatore professionista austriaco Hermann Felsner: il Bologna vince il suo primo campionato italiano nella stagione 1924-25 sconfiggendo il Genoa dopo cinque incontri nella finale di Lega Nord e l'Alba Roma nella finalissima,[13] in quello che la stampa definisce lo "Scudetto delle pistole".[N 2][14] Tra la fine degli anni venti e l'inizio degli anni trenta, secondo molti addetti ai lavori, i Rossoblù sono una delle formazioni più forti a livello mondiale:[15] il Bologna s'impone nuovamente nel campionato italiano (1929) e due volte nella Coppa dell'Europa Centrale (1932 e 1934) – unica squadra italiana a vincere il trofeo sotto questa denominazione – con calciatori quali Mario Gianni, Felice Gasperi, Bernardo Perin, Giuseppe Della Valle e Angelo Schiavio.[16] Nel 1934, Renato Dall'Ara assume la presidenza della squadra.

Il ciclo di successi continua negli anni trenta e nei primi anni quaranta con le vittorie di altri quattro scudetti (1936, 1937, 1939 e 1941) e del Trofeo dell'Esposizione (1937) a Parigi contro il Chelsea, battuto 4-1. Con questo match, i Felsinei diventano la prima squadra italiana a sconfiggere una compagine inglese in un torneo internazionale. Quel gruppo, guidato da Árpád Weisz prima e di nuovo da Felsner poi, divenne noto come «lo squadrone che tremare il mondo fa».[16] Negli anni successivi, il Bologna si posiziona frequentemente dietro le squadre dell'asse Milano-Torino. Nella stagione 1945-1946 vince anche la Coppa Alta Italia. Con la fine del ciclo di vittorie e l'arrivo degli anni cinquanta, gli emiliani restano in massima divisione senza riuscire ad alzare qualche trofeo e concludendo i campionati nella parte bassa della graduatoria. Nel decennio successivo inizia a giocare Giacomo Bulgarelli, divenuto un simbolo dei Rossoblù.[17]

Il Bologna dello scudetto del 1963-1964
Il Bologna negli anni '70

Nel corso del campionato della stagione 1963-1964, cinque giocatori del Bologna — Pavinato, Fogli, Tumburus, Perani e Pascutti — sono trovati positivi dopo gli esami effettuati un mese prima in occasione del match con il Torino. I calciatori, l'allenatore e il medico Poggiali sono squalificati per 18 mesi ed il club penalizzato di tre punti.[18] Tuttavia, le controanalisi dimostrano l'innocenza dei tesserati: i tre punti sono restituiti e le squalifiche annullate, permettendo il riaggancio in vetta dei Rossoblù all'Inter.[18] Il campionato termina con le due squadre appaiate al primo posto: per la prima volta si rende necessario uno spareggio, da giocare a Roma.[19]

Pochi giorni prima, muore per infarto il presidente Dall'Ara, mentre sono in corso le discussioni con Moratti, presidente dell'Inter, sui dettagli per lo spareggio.[18] Il Bologna vince la sfida per 2-0, conquistando il settimo scudetto e prendendo parte per la prima volta alla Coppa Campioni. In seguito, la società alterna allenatori e presidenti fino a quando Edmondo Fabbri guida il Bologna al successo nella Coppa Italia e nella Coppa di Lega Italo-Inglese, entrambe conquistate nel 1970. Quattro anni dopo, il club supera il Palermo ai rigori e si aggiudica la sua seconda Coppa Italia. A inizio anni ottanta, i Rossoblù sono autori di una doppia retrocessione in Serie C1, alternandosi tra la prima e la seconda divisione verso la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta. Nel 1993, il Bologna, retrocesso nuovamente in C1, fallisce ed è rifondato sotto la denominazione di "Bologna Football Club 1909", ripartendo proprio dal terzo livello calcistico.[6] Segue una rapida doppia promozione che riporta i Felsinei in Serie A e nelle competizioni europee, accogliendo i talenti di Roberto Baggio e Giuseppe Signori: nel corso della stagione 1998-1999 vince la Coppa Intertoto e raggiunge le semifinali di Coppa Italia[20] e di Coppa UEFA.[21]

Tra gli anni duemila e gli anni duemiladieci, il Bologna retrocede due volte in Serie B, tuttavia pochi anni dopo viene promosso in massima serie. Nel 2014 Joey Saputo diviene il quarto presidente straniero nella storia del Bologna.[22] Il canadese avvia molti rinnovamenti societari e anche strutturali tra cui quella del centro di allenamento e quella dello stadio, sul quale presenta in seguito un progetto di ristrutturazione completa.[23]

Cronistoria

Cronistoria del Bologna Football Club 1909[24]
  • 3 ottobre 1909 - fondazione del Bologna Football Club[5].


Terzo turno di Coppa Italia.

Vince la Coppa dell'Europa Centrale (1º titolo).
Vince la Coppa dell'Europa centrale (2º titolo).
  • 1934-1935 - 6º in Serie A. Al termine della stagione, scioltasi la Bologna Sportiva, il Bologna Sezione Calcio cambia la denominazione sociale in Bologna Associazione Giuoco del Calcio.
  • 1935-1936 - Campione d'Italia (3º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Vince il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Alta Italia.
Quarti di finale di Coppa Mitropa.
Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Mitropa in rappresentanza dell'Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa Mitropa (3º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Mitropa.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Mitropa.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno della Coppa dei Campioni.
Semifinalista di Coppa Mitropa.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.
Gruppo finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa delle Fiere.
Gruppo finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Fiere.
Finalista della Coppa delle Alpi.
Vince la Coppa Italia (1º titolo).

Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa di Lega Italo-Inglese (1º titolo).
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi della Coppa Mitropa.
Vince la Coppa Italia (2º titolo).
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Semifinalista di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista della Coppa Mitropa.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 18 giugno 1993 - La società Bologna Football Club fallisce ed il successivo 28 giugno rinasce come Bologna Football Club 1909 assorbendo deficit, titolo sportivo e ramo d'azienda[6].
  • 1993-1994 - 4º nel girone A della Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Intertoto (1º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa UEFA.
Ottavi di finale Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.

Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Intertoto.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli del Bologna Football Club 1909.

Colori

«La storia della maglia è la nostra: contiene i ricordi e le emozioni di ogni tifoso.[25]»

Una partita d'allenamento, nella stagione 1968-1969, fra titolari e riserve bolognesi; quest'ultime indossano una seconda divisa bianca con sbarra rossoblù

La prima maglia del Bologna, nel 1909, era a quarti rossi e blu, riproducendo la divisa del collegio svizzero Schönberg di Rossbach. Nel 1910 il club si dissociò dal circolo e le maglie da gioco furono modificate con pali verticali rossoblù. Questo tipo di disegno è rimasto praticamente immutato nel tempo, tranne che per la variazione annuale nella larghezza delle bande.[26]

Un'importante eccezione fu quella del 1925: in quell'anno il Bologna vinse il suo primo scudetto indossando un'inedita maglia verde. Tale divisa fu scelta dall'allora dirigente Enrico Sabattini, per imitazione di quella del Rapid Vienna.[27] In realtà il cambio di divisa fu anche suggerito dal caldo, che in quei giorni di giugno si faceva particolarmente sentire; la nuova maglia perciò fu di cotone leggero verde scuro, con bordi e calzoncini neri.[28]

Nei decenni successivi la maglia verde fu alternata a quella bianca come seconda divisa. Il suo ultimo utilizzo risale agli anni ottanta. Nel 1934 la divisa verde fu indossata dalla Sampierdarenese in uno spareggio-promozione giocato contro il Bari sul campo neutro di Bologna: i liguri giocarono infatti con una muta di maglie verdi donata dal presidente del Bologna Dall'Ara, visto che entrambe le squadre si erano presentate in divisa bianca. A fine anni novanta, la prima maglia subì alcune leggere modifiche, come nelle stagioni 1998-1999 e 1999-2000, quando le strisce rossoblù più laterali — non quindi le due centrali — si dipartivano dal colletto invece che dalle spalle. Nella stagione 2000-2001 fu adottata una prima maglia con due sole larghe strisce, una rossa e una blu, con i bordi bianchi. Poche sono state le variazioni negli anni a seguire.[29]

Negli anni recenti è stata introdotta anche la terza maglia, destinata ad essere usata soprattutto nelle coppe europee, solitamente a sfondo giallo o dorato con profili rossoblù. Nella stagione 2011-2012 per questa maglia viene scelto il colore celeste, in omaggio alla nazionale dell'Uruguay, vincitrice della coppa America dell'anno prima.[30]

Simboli ufficiali

Stemma

Evoluzione dello stemma
File:BOLOGNALOGO BFC.png
Lo stemma ai tempi del primo Bologna Football Club.
File:BOLOGNASEZIONECALCIO LOGO.png
Il simbolo del Bologna Sezione Calcio
File:BOLOGNALOGO BAGC.png
Logo utilizzato durante la denominazione di Bologna Associazione Giuoco Calcio
Stemma societario del club utilizzato dalla rifondazione al 2018
Il logo utilizzato dal 2018 con colori aggiornati

Lo stemma riporta in alto, in bianco su sfondo blu, l'acronimo di "Bologna Football Club" (BFC) e l'anno di fondazione (1909). Sulla sinistra sono riportate le strisce con i colori sociali rossoblù, sulla destra è riportata una croce rossa bordata di blu su sfondo bianco che richiama la bandiera cittadina; tutto questo circondato da un bordo color platino.[31]

Inno

Il primo esempio di inno del Bologna calcio risale agli anni 30. Di questa canzone si sa molto poco, essendo stato scoperto casualmente nel 2011.[32] Solo negli anni Settanta si ritorna a parlare di canzoni del Bologna calcio; il brano "Alè Alè Forza Bologna" del quartetto Passarini fu la prima a venir suonata allo stadio, venendo poi sostituita nel 1976 con la canzone di Dino Sarti "Bologna campione" che fu trasmessa allo stadio nelle stagioni successive, ma successivamente venne abbandonata.[33]

I cantautori bolognesi Gianni Morandi, Andrea Mingardi, Lucio Dalla e Luca Carboni, autori dell'inno Le tue ali Bologna

Dell'inno non si parlò più fino al 1988, con la canzone "Le tue ali Bologna" — conosciuta all'epoca più come "Tu sei forte Bologna" — scritta e cantata da Luca Carboni, Gianni Morandi, Andrea Mingardi e Lucio Dalla. Con il passare degli anni, anche Paolo Mengoli con la canzone "Il sogno continua" contribuì ad arricchire il repertorio di inni sul Bologna, ma fu un'altra canzone di Mingardi, "Cuore rossoblù", a venir scelta dalla società come canzone ufficiale, fino al 2012 quando ritornò a suonare allo stadio "Le tue ali Bologna", in seguito alla morte di Lucio Dalla.[32]

Mascotte

Nei primi anni della storia della società non esisteva una mascotte associata al Bologna. In seguito i tifosi decisero di adottare la figura del Dottor Balanzone, celebre maschera di Carnevale. Inizialmente però veniva raramente promossa dalla società. Nel corso degli anni 1980 venne utilizzata una mascotte chiamata "Bally", diminutivo di Balanzone, ripresa trent'anni dopo col nome di "BalanzONE".[34]

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Renato Dall'Ara, Stadio Sterlino e Prati di Caprara.
Bologna - Inter 0-1 ai Prati di Caprara e una partita nello Sterlino

Il primo stadio in cui il Bologna giocò furono i Prati di Caprara — gli omonimi giardini nella periferia della città — corrispondenti circa alla zona dove sorge l'Ospedale Maggiore di Bologna. Questo luogo fu utilizzato per un anno fino al 1910, anno nel quale il campo avverso costrinse a cambiarlo per poter adattarlo alla Prima Categoria.[35] Dal 1910 al 1913 la squadra disputò le sue partite sul campo Cesoia, un campo recintato con steccati di legno e con spogliatoi per gli atleti ricavati da un'osteria ancora esistente.[35] A causa di una irregolarità delle tribune in legno i felsinei furono sfrattati e di conseguenza furono costretti a cambiare luogo di gioco.[35]

Nel 1913 i membri dell'allora Bologna Football Club, guidati da Rodolfo Minelli, decisero di accasarsi per disputare le proprie partite nello Stadio Sterlino. Il luogo si presentava come un campo spoglio e isolato, fu proprio il club ad addobbarlo a dovere e a costruire la prima tribuna principalmente costruita in ferro e lamiera. Nel corso del 1921 — dopo la fine della Grande guerra — la società ristrutturò e dotò di copertura la tribuna centrale dello stadio, sostituendo la lamiera con il cemento armato; costruì anche due gradinate (curve), di cui una coperta, e una tribuna popolare, ovvero i distinti dei giorni d'oggi.[35] La voglia di rinnovamento e il percepibile dislivello del campo di gioco portò nel 1927 all'abbandono dell'impianto.[36]

Il vecchio Dall'Ara, ai tempi "Littoriale", e lo stadio come si presenta oggi

Allo stesso tempo, in previsione dell'oramai vicino abbandono dello Sterlino, nel 1925[37], iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo stadio che doveva ospitare la squadra. Nacque così nel 1927 lo Stadio Littoriale, nome scelto da Leandro Arpinati, ideatore del progetto e gerarca fascista bolognese e in quel periodo presidente della FIGC.[38] Lo stadio fu inaugurato da Benito Mussolini.[36] L'impianto venne considerato il "Primo vero stadio d'Italia", sia per la capienza e per le funzioni polisportive, ma soprattutto perché fu il primo stadio al mondo dotato di un impianto d'illuminazione notturna sul campo.[36] Dopo la scomparsa del fascismo il nome dello stadio tramutò semplicemente in Stadio Comunale di Bologna, conosciuto in città ancora più semplicemente come "il Comunale", dopo che di fatto divenne proprietà del comune di Bologna.[39] Nel 1983 l'impianto fu intitolato a Renato Dall'Ara, storico presidente rossoblù. La denominazione fu data proprio nel giorno dei venti anni dalla sua scomparsa.[35]

Nel 2009 si è deciso di intitolare la curva nord a Giacomo Bulgarelli,[40] mentre nel 2017 la curva sud — già denominata "Curva San Luca" — ad Árpád Weisz.[41]

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro tecnico Niccolò Galli.
File:Casteldeboleinterno.jpg
L'interno del centro tecnico Niccolò Galli

Dal 1976 il Bologna si allena a Casteldebole.[42] Dal 30 maggio 2001 ha preso il nome di "Centro tecnico Niccolò Galli", in ricordo dell'ex giocatore rossoblu. Il centro si sviluppa su una superficie di circa 53 000 — se compresi anche i terreni circostanti di proprietà della società — ed è dotato di otto campi da calcio regolamentari, alcuni in erba naturale altri in erba sintetica, di cui 2 di recente costruzione. I due campi principali sono dotati di tribune e sono accessibili al pubblico. Dal 14 dicembre 2016 è di proprietà della stessa società sportiva.[43] Nel 2017 il centro si è ampliato con i due nuovi campi in erba sintetica, nuovi spogliatoi, una nuova palestra all'avanguardia ed è stato migliorato il campo principale.[42]

All'interno del centro è stata eretta una foresteria all'avanguardia, nella quale vengono ospitati tutti i ragazzi che appartengono al settore giovanile e che non abitano nella regione. Per i ragazzi di età maggiore — solitamente gli appartenenti alla Primavera — il Bologna ha a disposizione appartamenti situati nel quartiere denominato "Meridiana" del vicino territorio comunale di Casalecchio di Reno.[44]

Società

File:JoeySaputo.jpg
Joey Saputo

Joey Saputo assume all'interno della società il ruolo di chairman e il "Bologna Football Club 1909 S.p.A." è gestito attraverso la BFC 1909 Lux Spv S.A. società lussemburghese a sua volta di proprietà della BFC 1909 USA Spv LLC, gestita dal socio Joe Marsili con cui Saputo ha interessi e localizzata negli Stati Uniti d'America, facente parte della Saputo Inc. Le società controllate dalla compagnia canadese sono azioniste del Bologna per il 99,93%. La restante parte è completata da vari soci che hanno acquisito piccole azioni della società.[4]

La sede del Bologna si trova dal 1994 all'interno del Centro tecnico Niccolò Galli al civico 10 di via Casteldebole a Borgo Panigale.[45] È anche presente una sede secondaria di minore dimensione situata in via Isonzo al civico 63, sempre nella stessa zona.[46][47] La prima sede ufficiale del Bologna è stata la "Birreria Ronzani", situata in via Spaderie al civico 6, il luogo di fondazione del club.[45] Negli anni successivi, dal 1910 al 1994, prima di essersi stabilito nella sede attuale, il Bologna ha alternato la propria sede in 12 differenti luoghi.[48]

Organigramma societario

Dal sito internet ufficiale della società.[46]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera del Canada Joey Saputo - Chairman
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Gazzoni Frascara - Presidente onorario
  • Bandiera dell'Italia Claudio Fenucci - Amministratore delegato
  • Bandiera degli Stati Uniti Joe Marsili - Consigliere
  • Bandiera degli Stati Uniti Anthony Rizza - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Francesco Catenacci - Presidente del collegio sindacale
  • Bandiera dell'Italia Renato Santini - Collegio sindacale
  • Bandiera dell'Italia Massimo Tamburini - Collegio sindacale
  • Bandiera dell'Italia Luca Befani - Segretario generale
  • Bandiera della Germania Christoph Winterling - Head of marketing area
  • Bandiera dell'Italia Carlo Caliceti - Responsabile area comunicazione
  • Bandiera dell'Italia Riccardo Bigon - Direttore sportivo
  • Bandiera dell'Italia Marco Di Vaio - Club manager
  • Bandiera dell'Italia Marco Zunino - Responsabile scouting[N 3]
File:Bologna Football Club 1978-79.jpg
La formazione del Bologna nella stagione 1978-79, nella quale la squadra indossò delle casacche prodotte da Admiral, primo sponsor tecnico

Di seguito la cronologia di sponsor tecnici e ufficiali del Bologna.[49]

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale

L'11 aprile 2018 il Bologna ha fondato la prima scuola calcio per ragazzi disabili, dedicata a ragazzi e ragazze che presentano disabilità. Questo progetto benefico a opera della società felsinea è stato poi denominato dalla stessa società "BFC Senza Barriere".[70] Questa speciale scuola calcio si allena e gioca le sue partite in palestre apposite o in certi casi sui lati del campo dello Stadio Dall'Ara prima delle gare in casa disputate dalla prima squadra.[71]

Settore giovanile

Roberto Mancini, esempio di giocatore proveniente dal vivaio felsineo

Tra tutti i titoli vinti dal settore giovanile rossoblù, esso vanta: 1 Campionato Berretti, 2 Campionati Allievi Nazionali, 1 Campionato Giovanissimi Nazionali e 2 Tornei di Viareggio.

Il settore giovanile del Bologna è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Under 17, Under 16, Under 15, Giovanissimi regionali e interprovinciali — contro squadre delle province di Bologna, Ferrara e Modena dilettanti e di annata superiore — Under 13, Esordienti, Pulcini e Allievi Calcio a 5.[72] Le formazioni dalla Primavera fino all'Under 15 giocano nel campo "Cavina" di Bologna, mentre le altre squadre nei campi del "Centro Tecnico Niccolò Galli" o in altri campi minori di Bologna o comunque nella rispettiva città metropolitana.[72] Per quanto riguarda la sezione Primavera, il miglior piazzamento dei Rossoblù è stato il sesto posto raggiunto nel campionato 2011-2012 e nel 2016-2017.[72] Dalla stagione 2018-2019 la squadra Primavera gioca nel campionato Primavera 2.[73]

In questa specifica stagione l'organigramma societario e tecnico del settore giovanile felsineo è così composto: Daniele Corazza ha il ruolo di responsabile del Settore Giovanile con Maurizio Rizzi come segretario dello stesso, Valerio Chiatti invece come Responsabile della Scuola Calcio. Il direttore sportivo della primavera rimane lo stesso della squadra in Serie A, ovvero Riccardo Bigon. Per quanto riguarda il settore tecnico l'ex rossoblù Emanuele Troise, Paolo Magnani, Denis Biavati e Francesco Morara sono rispettivamente gli allenatori di Primavera, Under-17, Under-16 e Under 15. Un altro ex — Gianluca Pagliuca — è il coordinatore dei preparatori dei portieri del settore giovanile, pur essendo lui stesso il preparatore dei portieri della Primavera.[74][75]

Sezione femminile

La sezione viene istituita su iniziativa dell'ex giocatrice Daniela Tavalazzi, che indossò a inizio carriera la maglia del Bologna femminile storico, club che non aveva alcuna attinenza con il club maschile. Dal 2010 entrata con un incarico dirigenziale,[76] Tavalazzi decide di accettare l'incarico per seguire la propria scuola calcio, trovandovi un gruppo abbastanza numeroso per poter istituire una squadra Primavera, ottenendo dalla società la possibilità di realizzare un settore femminile affiliato. In qualche anno riesce a espandere il settore femminile arrivando nel 2015 ad allestire squadre giovanili interamente femminili in cinque diverse categorie, diventate nove all'inizio della stagione 2017-2018[77], alle quali si aggiunge una prima squadra che segue anche da allenatrice. La competitività del Bologna femminile cresce fino a conquistare la promozione nella Serie B nel campionato 2017-2018. In base alla riforma del campionato italiano di calcio femminile, la squadra venne retrocessa in Serie C e rein quanto furono retrocesse tutte le squadre classificate sotto il terzo posto. Prima dell'inizio della stagione 2018-2019 Tavalazzi lascia l'incarico di guidare la prima squadra a Eugenio Lanfranchi per passare alla Juniores.[78]

Diffusione nella cultura di massa

Una scena di "Comizi d'amore", documentario in cui vengono intervistati diversi giocatori del Bologna

Il Bologna, allora campione d’Italia, è stato la prima squadra di calcio italiana ospite di un programma televisivo, il 17 settembre 1939, nel programma "Al cavallino baio", facente parte delle trasmissioni sperimentali dell’Eiar.[79] La squadra felsinea viene citata in diverse opere cinematografiche e televisive. Nel film "Il sorpasso" del 1962, Bruno Cortona (interpretato da Vittorio Gassman) incontrando un poliziotto bolognese fa riferimento alla squadra, indicandola come favorita per lo scudetto. Ne "L'allenatore nel pallone" del 1984, Oronzo Canà (Lino Banfi) viene scambiato per Ezio Pascutti, «la grande ala sinistra del Bologna degli anni '60», da Luciano Spinosi. Nel documentario "Comizi d'amore" del 1965, Pier Paolo Pasolini, notoriamente grande appassionato di calcio e tifoso della squadra, intervistava i calciatori rossoblù Mirko Pavinato, Giacomo Bulgarelli, Ezio Pascutti, William Negri, Carlo Furlanis.[80] Nel 2012 Fabio Volo, per omaggiare Pasolini, girò il remake del documentario, intervistando questa volta i calciatori Cesare Natali, Saphir Taïder, Marco Motta e Panagiōtīs Kone.[81]

Una scena del film Bar Sport

Lo scrittore Stefano Benni, nel suo primo libro "Bar Sport" del 1976, dedica un capitolo ad una trasferta al seguito del Bologna a Firenze; lo stesso episodio è citato ampiamente nel film Bar Sport del 2011, tratto dall'omonimo libro.[82]

Nella prima puntata della terza stagione della serie televisiva "L'ispettore Coliandro", il protagonista interpretato da Giampaolo Morelli è impiegato nel servizio d'ordine allo Stadio Renato Dall'Ara, con immagini della tifoseria riprese durante l'incontro Bologna-Lazio della stagione 2008-2009. Quella scena venne aspramente criticata da il gruppo dei Forever Ultras, poiché dipingeva gli stessi come delinquenti e persone non raccomandabili. Tutta la tifoseria si astenne dagli eventi legati agli ultras riprodotti nella fiction.[83]

Oltre agli inni scritti espressamente per la squadra da vari cantautori bolognesi, Luca Carboni fa riferimento alla «maglia del Bologna sette giorni su sette» nella canzone "Silvia lo sai"[84], pur non dedicata alla squadra.

Allenatori e presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori e presidenti del Bologna Football Club 1909.
Hermann Felsner è l'allenatore felsineo più vincente e longevo

In totale sono 70 i tecnici che hanno assunto il ruolo di allenatore del Bologna, di cui 4 hanno costituito una commissione tecnica e 5 hanno ricoperto il ruolo di direttore tecnico.[85]

Il primo allenatore della società, che aveva il ruolo di giocatore-allenatore, fu lo svizzero Louis Rauch, a quel tempo anche presidente e tra i fondatori del club;[86] il primo allenatore professionista di ruolo invece è stato l'austriaco Hermann Felsner, a guida della squadra dal 1920.[87] Il record della carica da tecnico del Bologna più lunga appartiene sempre a Hermann Felsner, sulla panchina dei Rossoblù per 15 stagioni di cui 10 consecutive, dalla stagione 1920-21 alla 1930-31 e dalla 1938-39 alla 1941-42.[87] La seconda avventura più lunga è stabilita da tre allenatori: Cesarino Cervellati, Renzo Ulivieri e Bruno Pesaola; tutti sulla panchina bolognese per 6 stagioni.

Felsner fu anche l'allenatore più vincente della storia felsinea, grazie alle vittorie ottenute in tutte le sue stagioni al Bologna. Il tecnico austriaco portò in bacheca ben 4 scudetti, rispettivamente quello della stagione 1935-36, quello della stagione 1936-37, quello del 1938-39 e infine quello della stagione 1940-41.[86][87] Nessuno eguagliò questo record; lo sfiorò soltanto, con 3 trofei vinti, l'ungherese Árpád Weisz, che vinse 2 scudetti e inoltre il Torneo dell'Expo di Parigi, rispettivamente nella stagione 1935-36, nella stagione 1936-37 e nel 1937.[88]

Renato Dall'Ara, presidente del Bologna per 30 anni

In 109 anni di storia del club felsineo, alla guida del Bologna si sono avvicendati in totale 35 presidenti, compresi quelli onorari, e un commissario straordinario. Il primo presidente del club fu Louis Rauch,[89] parte dei tre fondatori della società. Dal giugno 2015 il presidente del Bologna è Joey Saputo, che ha il ruolo di chairman.[90]

Il presidente più vincente della storia del Bologna è stato Renato Dall'Ara, che ha stabilito anche il record di longevità di un presidente rossoblu con i suoi 30 anni di dirigenza, infatti fu proprietario del club dal 1934 fino al 3 giugno del 1964, giorno della sua morte. Con Dall'Ara la società rossoblu vinse 5 Scudetti, 1 Coppa Mitropa, la Coppa Alta Italia e il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937, per un totale di 8 trofei.[91]

Dopo Dall'Ara, il presidente ad aver vinto più titoli è stato Gianni Bonaveri,[92] con 1 Scudetto e 2 Coppe Mitropa. Gli altri presidenti che occupano la seconda posizione nella classifica della longevità dei presidenti di tutta la storia della società furono Luciano Conti e Giuseppe Gazzoni Frascara, con 7 anni alla guida dei felsinei;[92] Gazzoni è stato anche l'ultimo presidente a vincere un trofeo: una Coppa Intertoto UEFA nel 1998.[93]

Calciatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori del Bologna Football Club 1909.
Harald Nielsen, il calciatore straniero con più reti segnate

In totale sono 902 i calciatori ad essere scesi in campo con la maglia del Bologna a partire dall'anno di fondazione. La maggior parte di questi è di nazionalità italiana.[24] L'ultimo giocatore ad esordire in maglia petroniana è stato Juan Manuel Valencia il 4 aprile del 2019 contro l'Atalanta.[94] Sono invece 471 i calciatori ad aver segnato almeno un gol in rossoblù,[24] ultimo di questi è stato Roberto Soriano, con la rete segnata il 10 marzo del 2019 ai danni del Cagliari.[95]

I calciatori italiani più rilevanti e rappresentativi della storia del Bologna sono Giacomo Bulgarelli,[96] il primatista di presenze,[24] Angelo Schiavio,[97] primatista di reti[24] e campione del mondo nel 1934,[96] e Giuseppe Della Valle,[98] capitano dei felsinei per 11 stagioni.[96] Grazie all'invenzione del doppio passo, alle innumerevoli presenze e al record di reti in nazionale; anche Amedeo Biavati divenne un calciatore molto rilevante nella storia veltra.[99]

Giuseppe Della Valle

Successivamente sono diventati rappresentativi altri calciatori come Giuseppe Signori[96], Carlo Nervo, Gianluca Pagliuca[100] e Marco Di Vaio.[101] Seppur militante una sola stagione nel Bologna, anche Roberto Baggio — grazie alla propria fama — divenne uno dei simboli rossoblù.[102]

Per quanto riguarda i calciatori stranieri il danese Harald Nielsen,[96] miglior marcatore straniero,[24] il tedesco Helmut Haller,[103] primatista di presenze dei calciatori stranieri,[24] e lo svedese Kennet Andersson, il giocatore più presente con la propria nazionale al tempo della militanza nel Bologna.[104] Sono anche rilevanti Axel Pilmark[96], Fernando Pérez e Blerim Džemaili, gli unici capitani stranieri nella storia petroniana.[105][106]

Capitani

Dall'anno di fondazione, un totale di 41 calciatori del Bologna sono stati ufficialmente capitani.[107] Il primo capitano della storia veltra è stato Arrigo Gradi, uno dei tre fondatori del club.[107] Il periodo più lungo con la fascia di capitano della squadra rossoblù è stato quello di Giuseppe Della Valle, annoverante undici stagioni con la fascia al braccio tra il 1920 e il 1931.[98]

Angelo Schiavio è il Rossoblù che ha vinto più trofei da capitano, grazie a due scudetti, una Coppa Mitropa e il Torneo dell'Expo di Parigi.[108] Altri capitani pluripremiati sono Giacomo Bulgarelli, con due Coppe Italia e una Coppa di Lega Italo-Inglese,[17] Mirko Pavinato, alla guida della squadra nella stagione del settimo Scudetto e nella conquista della terza Coppa Mitropa, e Carlo Reguzzoni, capitano durante la vittoria di uno scudetto e della Coppa Alta Italia.[107]

Contributo alle Nazionali di calcio

Lo stesso argomento in dettaglio: Bologna Football Club 1909 e Nazionali di calcio.
Giacomo Bulgarelli è il giocatore più presente in Nazionale Italiana indossando la maglia del Bologna

Sono stati 54 i giocatori convocati in Nazionale maggiore, per un totale di 379 presenze e 61 reti segnate; questo posiziona il Bologna al 7º posto della classifica dei club italiani che hanno fornito più calciatori alla Nazionale. Il primo giocatore felsineo con una presenza in Nazionale è Emilio Badini, sceso in campo nella partita contro la Norvegia. Fu anche il primo marcatore bolognese in azzurro.[109] Il calciatore più presente in nazionale militando nel Bologna è Giacomo Bulgarelli con 29 presenze,[110] mentre i migliori marcatori sono Amedeo Biavati ed Ezio Pascutti, a parimerito.[111]
I calciatori che hanno assunto il titolo di campione del mondo militando nel Bologna sono cinque. Angelo Schiavio ed Eraldo Monzeglio trionfarono nei mondiali del 1934 in Italia;[112] invece nel campionato del mondo 1938 in Francia, furono vincitori del titolo i Rossoblù Amedeo Biavati, Michele Andreolo e Carlo Ceresoli.[113] I giocatori del Bologna che hanno vinto un campionato europeo sono due: Giacomo Bulgarelli e Aristide Guarneri, tutti e 2 trionfanti nell'europeo del 1968 in Italia.[114]
Altri piazzamenti degni di nota ottenuti sono tre: il secondo posto di Alessandro Diamanti all'Europeo 2012[115] e il terzo posto sempre di Diamanti e anche di Alberto Gilardino nella Confederations Cup 2013.[116]

Kennet Andersson è il giocatore con più presenze nella propria Nazionale militando nel Bologna

Per quanto riguarda le nazionali straniere il miglior piazzamento in un campionato del mondo è stato il secondo posto di Helmut Haller nel mondiale del 1966 in Inghilterra,[117] con la Germania Ovest.[103] Tra i calciatori con trofei vinti con le rispettive nazionali militando in Rossoblù si distingue Pierre Womé, che annovera ben due coppe d'Africa, rispettivamente ottenute nell'edizione del 2000 in Ghana e Nigeria e in quella del 2002 in Mali.[118] Sono da segnalare anche i due successi ottenuti in copa América da Diego Pérez ed Erick Pulgar rispettivamente nel 2011 in Argentina e nel 2016 negli Stati Uniti.[119][120]

In totale sono 17 le Nazionali europee in cui hanno giocato almeno una partita giocatori militanti nel Bologna, le presenze totali sono 307, mentre i giocatori con una presenza sono 30. La Nazionale con più presenze di giocatori felsinei è quella della Grecia, con 71 presenze totali e con 16 presenze di un solo giocatore, limite fissato da Vaggelīs Moras.[121] La seconda nazione per presenze invece è la Svezia, con un totale di 62 presenze di cui 26 di Kennet Andersson.[122] Al terzo posto si piazza la Svizzera, contante 29 presenze in totale con Kubilay Türkyilmaz[123] che ha fissato il limite di un solo giocatore a un totale di 16 presenze.[104]

Le reti segnate in totale, invece, sono 35, segnate rispettivamente da 13 giocatori diversi. La nazionale con il maggior numero di reti segnate da calciatori rossoblù è la Svizzera, avente ben 9 reti segnate da 2 diversi giocatori, con record stabilito da Kubilay Türkyilmaz,[123] 6 reti. La seconda nazione per gol segnati è invece la Grecia, con 7 reti segnate in totale, di cui 3 di Vasilīs Torosidīs,[124] capocannoniere della nazionale contando i gol realizzati in periodo di militanza bolognese.[104]

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Bologna Football Club 1909.

Competizioni nazionali

1924-1925, 1928-1929, 1935-1936, 1936-1937, 1938-1939, 1940-1941, 1963-1964
1946
1969-1970, 1973-1974
Il capitano bolognese Giacomo Bulgarelli con la Coppa Italia vinta nel 1974
1987-1988, 1995-1996

Competizioni interregionali

1994-1995 (girone A)

Competizioni internazionali

1932, 1934, 1961
1937
1970
1998

Statistiche e record

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Bologna Football Club 1909.

Statistiche di squadra

Il Bologna nella stagione 1937-38 campione d'Italia per la seconda volta consecutiva
Un'azione di Angelo Schiavio nella stagione 1926-27, la stessa dell'esordio petroniano in Coppa Italia

Il Bologna ha disputato, nel corso della sua storia, 103 stagioni sportive — dalla stagione 1910-11 alla stagione attuale[125] — partecipando in ambito professionistico a 72 campionati di Serie A su 87,[126] facendo il proprio esordio nella stagione 1929-30, in 12 campionati di Serie B — tra cui la prima volta nella stagione 1982-83 e l'ultima volta nella stagione 2014-15 — e in tornei 3 di Serie C — allora denominata Serie C1 — nei campionati 1983-84, 1993-94 e 1994-95.[125] A questi si aggiungono 7 partecipazioni alla Prima Categoria, 5 partecipazioni alla Prima Divisione e 4 partecipazioni alla Divisione Nazionale, tutti disputati tra la stagione 1910-11 e la stagione 1929-30, quella dell'introduzione del campionato di Serie A,[127] di conseguenza i campionati disputati dal Bologna nella massima divisione nazionale sono 88. La squadra ha vinto per 7 volte il campionato italiano, l'ultima volta nel campionato del 1963-64, giungendo in seconda posizione in 6 edizioni e in terza posizione in 7.[128] I Rossoblù si trovano al nono posto nella Classifica perpetua della Serie A dal 1929, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno per una volta.[125] A livello di coppe nazionali, il Bologna ha partecipato a 75 tornei tra cui 71 edizioni su 72 della Coppa Italia,[125] con esordio nella stagione 1926-27 e la vittoria poi nel 1969-70 e tre stagioni dopo nel 1973-74, disputando appunto in totale 2 finali.[125] Il Bologna ha anche partecipato a 3 edizioni della Coppa Italia Serie C, nelle rispettive stagioni nelle quali ha partecipato alla Serie C1.[125] Ha partecipato e vinto amche l'unica edizione del 1946 della Coppa Alta Italia.[128]

La vittoria in casa in campionato con il maggior scarto fu un 14-0 in contro l'Udinese, il 25 marzo 1923 nella stagione 1922-1923, mentre la vittoria con lo scarto maggiore in trasferta fu l'8-0 del 5 novembre del 1922 in casa del Milan, sempre nella stessa stagione. La sconfitta più netta fu un 8-2, subìto il 21 novembre 1948 dalla Lazio.[129] In altre occasioni il Bologna è stato battuto con uno scarto di 6 reti: contro l'Inter il 21 maggio 1989, contro il Milan il 12 maggio 1991, ancora contro la Lazio il 5 maggio 2013 e due volte dal Napoli: il 19 aprile 2016 ed il 4 febbraio 2017.[129]

Il Bologna nell'unica stagione di apparizione in Champions League ed Herbert Waas in Coppa UEFA coi Rossoblù negli anni '90

Il Bologna vanta inoltre 26 stagioni disputate nelle coppe internazionali; di esse, solo una è relativa alla Coppe dei Campioni/Champions League e 4 a Coppe UEFA/Europa League;[130][131] la coppa europea con più presenze è la Coppa Mitropa con 8 stagioni ed è quella con il maggior numero di trofei europei vinti dalla società rossoblu.[132] Oltre a questi, vanta il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi, una Coppa di Lega Italo-Inglese e una Coppa Intertoto. La prima e ultima volta che ha partecipato alla Champions League è stato nella stagione 1964-1965, uscendo al primo turno contro l'Anderlecht dopo il lancio della monetina a seguito del risultato di parità nello spareggio.[130] L'ultima volta in Coppa Uefa è stato invece nella stagione 1999-2000, venendo fermata dal Galatasaray ai sedicesimi di finale.[133] Nella classifica come club italiano nelle competizioni internazionali occupa l'11º posto su 24.[129]

La vittoria nelle coppe internazionali con il maggior scarto fu un 5-1 contro il Teplice il 31 luglio 2002 nell'Intertoto; questo è anche il risultato con più reti nella storia del Bologna nelle coppe europee.[129] In Coppa UEFA invece la vittoria più alta fu contro il Betis Siviglia il 24 novembre 1998 con il risultato di 4-1.[134]

Sempre in campo internazionale, il Bologna fu la prima squadra italiana a sconfiggerne una inglese, il Chelsea nel 1937 nella finale del Torneo dell'Expo di Parigi;[135] fu anche la prima squadra italiana a battere nel territorio britannico una squadra di casa, il West Bromwich Albion negli ottavi di finale della Coppa delle Fiere 1966-1967.[136]

Statistiche individuali

Angelo Schiavio

Il calciatore più presente in assoluto nella storia felsinea è Giacomo Bulgarelli, con 488 presenze; seguono Tazio Roversi con 459 presenze e Carlo Reguzzoni con Carlo Nervo entrambi con 417 presente totali.[24] I primi tre sono anche i calciatori più presenti in Serie A col Bologna, in egual ordine.[24] Roversi è anche il calciatore più presente nelle coppe nazionali seguito da Franco Cresci e Giuseppe Savoldi, a quota 73 e 57 apparizioni.[137] Per quanto riguarda le competizioni europee Marino Perani ha 42 presenze, Francesco Janich e Bulgarelli 41 e 40.[138]

Per quanto riguarda le reti segnate il primatista assoluto è Angelo Schiavio, con 251 reti, seguito da Carlo Reguzzoni ed Ezio Pascutti, a 168 e 142.[24] Per le reti segnate in Serie A il leader è Reguzzoni con 145, segue Pascutti a 130, e Schiavio a 108.[24] Nelle coppe nazionali Giuseppe Savoldi ha segnato più reti, 27, viene poi Gino Cappello con 21 e Héctor Puricelli, a quota 12.[139] Harald Nielsen è il primatista di reti nelle competizioni europee, con 19 reti, davanti a Reguzzoni e Savoldi, rispettivamente con 18 e 17 reti.[140]

I record dei giocatori più presenti e i migliori marcatori, in totale, della storia del Bologna:[24]

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

Storia

Il tifo rossoblù allo stadio Renato Dall'Ara in una coreografia nel campionato 2016-17

I primi agglomerati non di veri e propri tifosi, ma semplicemente di spettatori, si sono iniziati a formare già dal primo campionato disputato, tra il 1910 e il 1911; si potevano contare abitualmente in modo approssimativo 500 persone.[141] Per parlare di veri e propri gruppi organizzati bisogna aspettare il 1974, con la comparsa del primo storico gruppo "Bologna Commandos" — presente ancora oggi con il nome di "Forever Ultras 1974" — che per quasi cinque anni rimase l'unico gruppo organizzato a sostegno dei Rossoblù.[142]

Per le partite casalinghe la tifoseria organizzata si riunisce nella curva nord, dal 2009 intitolata a Giacomo Bulgarelli.[143] La curva era in precedenza denominata "Andrea Costa", dal nome della via prospiciente quel lato dello stadio. Dalla stagione 2017-18 è presente un ristretto gruppo di tifosi del "Settore Ostile Curva Sud" nella curva sud, che proprio nel 2017 viene intitolata ad Árpád Weisz, denominata anche curva "San Luca", a causa della direzione verso il Santuario della Madonna di San Luca.[143] I gruppi principali sono: "Forever Ultras 1974"[144], "Vecchia Guardia 1974"[144], "Freak Boys 1986"[144], "Mai Domi", "ControTendenza Bologna 2004", "Settore Ostile", "Sorvegliati Speciali"[144], "Cappottati"[144], "Fedelissimi" e "Zola Ingnuranta".

Secondo il sondaggio svolto nel 2010 dall'"Istituto Demos & Pi" e pubblicato su la Repubblica, il Bologna risulta essere l'ottava squadra per numero di tifosi in italia. Il numero di tifosi della squadra è stato approssimato a più di 600 mila sostenitori circa, corrispondente all'1,7% del campione intervistato.[145]

Gemellaggi e rivalità

Vecchio gemellaggio con la tifoseria della Roma
Il parmense Lilian Thuram e il bolognese Jonatan Binotto in un derby dell'Emilia nella stagione 1998-99
Antonio Cabrini lotta con Vladislav Đukić in un Bologna-Cesena della stagione 1989-1990

L'unico gemellaggio riconosciuto da tutta la curva, ma portato avanti da Forever Ultras e Freak Boys, è con gli ultras del Ravenna nato negli anni 80.[146] I Forever Ultras e Freak Boys hanno inoltre un'amicizia dal 2008 con gli ultras tedeschi del Bochum e con il gruppo di Viareggio "Ultras Figthers Viareggio" dal 2005. Il gruppo Beata Gioventù-Settore Ostile è quello con il maggior numero di amicizie: molto sentite sono quelle con il gruppo ultras “E.A.M.” (Estranei Alla Massa) della Nocerina e con la tifoseria organizzata di Siena[146] e Avellino.[147] Con la Spal vi era un feroce odio negli anni 90 ma è forte il legame che da alcuni anni lega i gruppi dell’area-Mods e i gruppi del Vecchio Astra Spal.[148] Negli anni '80 e '90 i gemellaggi e le amicizie erano molto più numerosi: i più sentiti erano quelli con Milan[149], Roma[146] e Napoli,[149] con cui adesso vi è un'accesa rivalità.

La rivalità più sentita è quella con la Fiorentina — con cui il Bologna disputa il cosiddetto derby dell'Appennino — nato per motivi storico-geografici.[150] La rivalità peggiorò dopo gli incidenti del 18 giugno 1989, quando il treno coi tifosi emiliani diretti in Toscana subì un agguato da parte dei fiorentini nei pressi della stazione di Firenze, culminato con il lancio di una molotov che esplose all'interno di un vagone provocando il ferimento di diversi tifosi rossoblù e lo sfiguramento di un minorenne.[146] La seconda rivalità più sentita è quella col Parma, partita che viene definita come il derby dell'Emilia.[148] Oltre ai già citati casi di Roma, Milan e Napoli, altre rivalità altrettanto sentite sono quelle con i corregionali del Modena[148] e del Cesena,[151] con la Sampdoria,[152] l'Hellas Verona,[153] l'Inter,[154] e l'Olympique Marsiglia,[155][156] a seguito di gravi incidenti tra le due tifoserie accaduti durante la semifinale di andata di Coppa UEFA a Marsiglia,[157] e in quella di ritorno giocata a Bologna, in cui rimasero coinvolti molti tra calciatori, dirigenti e tifosi di entrambe le squadre,[158] che costò l'eliminazione dei Rossoblù dalla competizione. Con la Juventus la rivalità è legata specialmente al caso Calciopoli, che penalizzò il Bologna fino a farlo retrocedere in Serie B. Negli anni recenti la rivalità è stata rafforzata da alcune dichiarazioni, specialmente dell'ex presidente felsineo Giuseppe Gazzoni Frascara.[159]

Nel corso degli anni ci furono scontri anche con i tifosi di Spezia,[160] Torino,[161][162] Cagliari,[148] Norimberga[163] e Livorno.[164]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Bologna Football Club 1909 2018-2019.

Rosa 2018-2019

Ruoli e numerazione, tratti dal sito web ufficiale della società, aggiornati all'11 aprile 2019.[165][166]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera del Brasile P Angelo da Costa
Bandiera del Brasile D Lyanco
Bandiera del Cile C Erick Pulgar
Bandiera dell'Argentina D Nehuén Paz
Bandiera dell'Italia A Riccardo Orsolini
Bandiera dell'Ungheria C Ádám Nagy
Bandiera del Paraguay A Federico Santander
Bandiera dell'Italia A Nicola Sansone
Bandiera della Rep. Ceca C Ladislav Krejčí
Bandiera dell'Italia D Federico Mattiello
Bandiera del Senegal D Ibrahima Mbaye
Bandiera dell'Italia C Andrea Poli (vice-capitano)
Bandiera del Ghana C Godfred Donsah
Bandiera della Svezia D Filip Helander
N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Colombia A Juan Manuel Valencia
Bandiera dell'Italia A Simone Edera
Bandiera dell'Italia C Roberto Soriano
Bandiera dell'Italia A Mattia Destro
Bandiera del Brasile D Danilo
Bandiera dell'Argentina A Rodrigo Palacio
Bandiera della Polonia P Łukasz Skorupski
Bandiera dell'Italia P Antonio Santurro
Bandiera della Svizzera C Blerim Džemaili (capitano)
Bandiera della Svezia C Mattias Svanberg
Bandiera dell'Italia D Arturo Calabresi
Bandiera dei Paesi Bassi D Mitchell Dijks
Bandiera dell'Italia A Diego Falcinelli
Bandiera del Brasile P Caio Vinicius Pirana

Staff tecnico

Dal sito Internet ufficiale della società.[165]

Staff dell'area tecnica
Staff tecnico
  • Bandiera della Serbia Siniša Mihajlović - Allenatore
  • Bandiera della Serbia Miroslav Tanjga - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Renato Baldi - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Emilio De Leo - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Argentina Diego Raimondi- Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Luca Bucci - Preparatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Massimiliano Marchesi - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Stefano Pasquali - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Nicolò Prandelli - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Davide Lamberti - Match analyst

Staff medico
  • Bandiera dell'Italia Luca Bini - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Gianni Nanni - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Giovanbattista Sisca - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Luca Govoni - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Luca Ghelli - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Simone Spelorzi - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Sposato - Fisioterapista

Staff organizzativo
  • Bandiera dell'Italia Tommaso Fini - Team manager
  • Bandiera dell'Italia Matteo Campagna - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Nicola Capelli - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Davide Nicolini - Magazziniere

Note

Esplicative

  1. ^ a b Dalla stagione 2015-16 ridotti a circa 31.000 con l'ausilio di teloni di copertura. I posti sono riestendibili in qualsiasi momento al numero originario
  2. ^ Articolo di Bruno Roghi, da La Domenica Sportiva del 1930: «Il «Bologna» 1924-25, l'anno del titolo. La squadra è un modello di armonia, di eleganza, di stile. [...] La sua vittoria, più che un gesto della forza e una manifestazione della potenza, è un atto di intelligenza. La tecnica – quella tecnica che dovrebbe in sostanza tradursi in un'arida applicazione di canoni fissi a un gioco supremamente immaginoso qual è il gioco del calcio – è intesa dalla squadra felsinea come un elisir di misteriosa fattura che conferisce ai movimenti sincroni dei reparti il ritmo che è musica, e conferisce altresì alle geometrie dei goals l'evidenza irresistibile che traduce in arte il lavoro che fanno i piedi con una sfera di cuoio. Il «Bologna» 1924-25 è uno schermidore di fioretto, sintesi atletica di astuzia, di leggerezza, di fulmineità, di talento».
  3. ^ Incarico assegnato a stagione già iniziata
  4. ^ Illumia come back sponsor, eccetto la prima gara di campionato della stagione 2015-16.
  5. ^ Illumia come back sponsor.
  6. ^ Le squadre giovanili sono sponsorizzate da Granarolo, cfr. Granarolo ancora al fianco del Bfc come Main Partner del Settore Giovanile, su bolognafc.it, 7 agosto 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.

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Bibliografia

Videografia

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