Erba sintetica

Erba sintetica o erba artificiale è detta una superficie a prato realizzata con materie plastiche. Si differenzia dall'erba ibrida in quanto quest'ultima, pur prevedendo una componente sintetica, la utilizza in genere come sostegno dell'erba naturale e non in sostituzione di essa.
Il suo aspetto, specialmente nei manufatti più recenti, è molto simile all'erba naturale. Viene impiegata solitamente per la costruzione di campi sportivi, ma anche in abitazioni o strutture commerciali per la sua economicità e facilità di gestione dovuta ai bassi costi di manutenzione.
Storia[modifica | modifica wikitesto]


La prima erba artificiale fu messa a punto negli Stati Uniti da un gruppo di ricercatori della scuola tessile dell'Università di Stato del Nord Carolina guidato da David Chaney. Fu impiegata a partire dal 1965, con prima installazione all'Astrodome di Houston.
Negli anni settanta il sintetico prese piede in Nord America grazie all'utilizzo su larga scala di tale superficie a opera delle franchise di baseball, football americano e successivamente calcio, sia indoor che outdoor, contribuendo ad abbattere il costo di manutenzione del terreno.
Alcune società di calcio europee realizzarono campi in erba sintetica negli anni ottanta, soprattutto in Gran Bretagna. Diverse squadre importanti passarono alla nuova superficie; vennero trasformati i terreni di gioco del Queens Park Rangers Loftus Road, Luton Town Kenilworth Road, Oldham Athletic Boundary Park e Preston North End, fin quando la English Football Association vietò tali superfici nel 1988, quando l'erba sintetica si guadagnò una cattiva reputazione sia negli Stati Uniti che in Europa fra i tifosi e soprattutto fra i giocatori; la prima erba sintetica era infatti sensibilmente più dura dell'erba naturale e le cadute erano molto più pericolose e con danni maggiori rispetto all'erba naturale. Alcuni spettatori inoltre non si dissero soddisfatti dell'aspetto visivo dei tappeti erbosi sintetici.
Negli anni novanta molte squadre statunitensi di football americano rimossero i prati artificiali e reinstallarono il prato in erba naturale o si trasferirono in altri impianti con terreno erboso naturale resistente alle basse temperature. L'uso dei terreni sintetici fu poi vietato sia dalla FIFA che dall'UEFA. In seguito all'evoluzione delle tecnologie, però, l'UEFA ha intrapreso una serie di test su diversi campi sportivi con l'approvazione della FIFA; un gruppo di lavoro costituito da tecnici della UEFA, FIFA e di una casa produttrice di erba sintetica hanno condotto delle prove severe sul campo della Stadion Wals-Siezenheim a Salisburgo in Austria. Questo è il secondo campo in Europa a ricevere l'approvazione dopo il terreno della società olandese Heracles Almelo, autorizzata nell'agosto del 2007.[1][2] Nel 2004 questo tipo di terreno viene usato anche in Italia con alcune delle squadre partecipanti al campionato di Serie D, come, nel 2005 nell'esempio del Gallipoli e del Manfredonia.
Nel 2010 sono stati equipaggiati di un terreno in erba sintetica lo Stadio Silvio Piola di Novara e, nel 2011, lo Stadio Dino Manuzzi di Cesena e lo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Campi artificiali per il calcio: escursus tecnico nel 2007 (PDF), su isss.de.
- Campi artificiali per il calcio: test e requisiti FIFA-EN-DIN; 2007 (PDF), su isss.de.
- FIFA campi in erba sintetica, su fifa.com. URL consultato il 4 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2008).
- Linee guida della Football Association per campi di calcio in erba sintetica, su thefa.com.
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