Prato (agricoltura)

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Prato fiorito con alberi di agrumi, in Sicilia.
Dipinto di Raffaele Faccioli mostrante un contadino che affila la falce, usata un tempo per falciare l'erba dei prati

Il prato è un terreno agricolo inerbito per più di un anno. Fino ad un anno (un ciclo colturale) si parla invece di erbaio. Nel caso in cui il cotico erboso venga mantenuto per più di 5 anni, si parla di prato stabile o, meglio, prato permanente.

Nella qualificazione colturale effettuata dal catasto, ai fini di determinazione della rendita del fondo, si distinguono 5 tipi di prato:

  1. Il prato propriamente detto è un terreno comunque situato, che produce erba da falciare almeno una volta all'anno;
  2. Il prato irriguo è un terreno come il precedente che però fruisce di una irrigazione (non importa se con acqua propria o comunque derivata, e non importa se l'irrigazione sia necessaria alla coltura).
  3. Il prato arborato è un terreno come quello del primo caso, ma sul quale insistano alberi o filari di vite, allineati o sparsi, purché il prodotto di questi sia rilevante ai fini del reddito del fondo (attenzione, però: questo reddito non deve prevalere su quello delle colture avvicendate, altrimenti si tratterebbe di vigneto, frutteto, ecc.).
  4. Il prato a marcita è un terreno a prato perenne, irrigato con acqua propria o d'affitto anche durante l'inverno e che possa essere falciato subito prima o subito dopo l'inverno.
  5. Il prato irriguo arborato, a differenza del prato arborato prima descritto, gode di irrigazione ad acqua propria o d'affitto (non rilevando se questa fosse necessaria alla coltura).

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