Taranto Football Club 1927
Taranto FC 1927 Calcio ![]() | ||||
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Ionici, Rossoblù | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | ![]() | |||
Simboli | Delfino | |||
Inno | Noi siamo il Taranto Fabrizio Loconsole (2019) | |||
Dati societari | ||||
Città | Taranto | |||
Nazione | ![]() | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | ![]() | |||
Campionato | Serie C | |||
Fondazione | 1927 | |||
Rifondazione | 1993 | |||
Rifondazione | 2012 | |||
Presidente | ![]() | |||
Allenatore | ![]() | |||
Stadio | Erasmo Iacovone (27 584 posti) | |||
Sito web | www.tarantofootballclub.it | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali | 1 Campionato di Serie C 1 Scudetto Dilettanti | |||
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Si invita a seguire il modello di voce |
Il Taranto Football Club 1927, noto più semplicemente come Taranto, è una società calcistica italiana con sede nella città di Taranto. Milita in Serie C, terza divisione del campionato italiano di calcio.
Disputa le sue gare interne nello Stadio Erasmo Iacovone, impianto da 27584 posti.
L'attuale società è stata fondata dalla A.p.s. Taras 706 a.C., nata pochi mesi prima, in seguito alla mancata iscrizione al campionato di Lega Pro Prima Divisione dell'Associazione Sportiva Taranto Calcio al termine della stagione 2011-2012. L'iscrizione alla Serie D[1] è stata accettata grazie alle 70 stagioni professionistiche giocate dal Taranto e riconosciute sulla base delle NOIF della FIGC.[2]
Nel corso della sua storia ha disputato 31 campionati di Serie B, 44 di Serie C e 13 di Serie D e vanta le vittorie dei campionati di Serie C del 1936-1937 e del 1953-1954, di Serie C1 1989-1990 e di Serie C2 2000-2001, mentre nella stagione 1994-1995 si è laureato Campione d'Italia Dilettanti vincendo lo Scudetto Dilettanti.
Vanta la 50ª miglior tradizione sportiva della FIGC. Il Taranto è la squadra con più partecipazioni alla Serie B (31) fra quelle che non sono mai approdate in Serie A, oltre a rappresentare la città d'Italia più popolosa mai approdata in Serie A.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Dagli esordi del calcio tarantino all'istituzione dell'AS Taranto (1904-1927)[modifica | modifica wikitesto]
Nella città di Taranto, il football viene iniziato a praticare, seppure ufficiosamente, nel 1904 dal Circolo Studentesco Mario Rapisardi, che svolgeva attività podistica. Nello stesso anno il militare ferrarese della Marina Luigi Ascanelli fonda il primo club della città espressamente calcistico, la Società Sportiva Pro Italia con colori sociali il bianco e verde. Nel 1910 la Pro Italia disputa il primo campionato pugliese FIGC che contribuisce a organizzare, la Terza Categoria Puglia 1909-1910, classificandosi seconda. Nel 1911 nasce l'Audace Foot-Ball Club per interessamento diretto del foot-baller Giovanni Sardella, con colore sociale il rosso; questa compagine diventa presto rivale della Pro Italia, ma impiega più tempo ad affermarsi agli alti livelli. Audace e Pro Italia disputano le rispettive gare nella Piazza d'Armi vicina all'Arsenale Militare Marittimo di Taranto.
Al principio degli anni venti anche nel Meridione iniziano a organizzarsi tornei meglio strutturati, e le due maggiori compagini calcistiche tarantine partecipano alla Prima Divisione, il massimo campionato dell'epoca, aggiudicandosi il primato del girone regionale rispettivamente in tre stagioni i proitaliani e in due gli audaciani.

Nel 1926 i campionati di Prima Divisione fino ad allora organizzati dalla Lega Sud sono riclassificati come seconda serie nazionale e organizzati in gironi preliminari interregionali, quindi uniformati definitivamente ai precedenti settentrionali. Dopo aver chiuso la stagione 1926-27 in posizioni di medio-bassa classifica, agli inizi del luglio 1927 Audace e Pro Italia si fondono per ordine del nuovo "Ente Sportivo" della Provincia di Taranto, con il palesato intento di attuare il programma di efficienza del regime fascista unendo patrimoni e capitali; la nuova società, chiamatasi Associazione Sportiva Taranto, assume i colori rosso e blu del Comune, portandoli da quel momento sulle maglie da gioco a strisce verticali alternate.[3] Il campo da gioco utilizzato fino alla seconda metà degli anni sessanta sarà lo stadio Corvisea, poi Mazzola, arrivato ad ospitare anni dopo fino a 12.000 posti a sedere.
Il Taranto fra seconda e terza serie nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Dagli anni venti al dopoguerra (1927-1947)[modifica | modifica wikitesto]
La squadra rossoblù disputa otto campionati di Prima Divisione, dal 1929 ancora riclassificata, a terzo livello nazionale con l'istituzione di Serie A e Serie B. Nella stagione 1928-1929, dopo aver primeggiato nei due gironi preliminari del Campionato Meridionale, la formazione ha perso 3-1 in campo neutro la finalissima nazionale con il Lecce, mancando la promozione in cadetteria (la partita fu ripetuta essendosi il primo confronto concluso in parità). La prima promozione in serie B giunge al termine della stagione 1934-1935, a seguito dei primi posti ottenuti nel girone preliminare e in quello finale; allenatore dell'A.S. Taranto è Umberto Zanolla, presidente, per il terzo anno consecutivo, Pietro Resta. Questi muore dopo le prime gare del campionato successivo, che vede la retrocessione degli ionici sugli sviluppi dell'ultimo posto conseguito in classifica. Fino al 1943, anno d'interruzione dei campionati in Italia a causa della seconda guerra mondiale, la squadra pugliese disputa un altro campionato cadetto nel 1937-1938 e ottiene nei restanti anni elevati piazzamenti in Serie C, la nuova terza serie. Nel frattempo, nel 1940 il club ha assorbito la già rifondata US Pro Italia diventando Unione Sportiva Taranto.
Nel 1944, dopo la liberazione del Sud Italia, l'US Taranto torna in attività riprendendo il nome Audace Football Club 1911; negli stessi mesi è ancora rifondata la Pro Italia. Dopo aver giocato i tornei pugliesi dell'ultimo periodo bellico, le redivive compagini ioniche partecipano alla Serie C 1945-1946 della Lega Nazionale Centro-Sud, nel cui girone appulo-abruzzese i rossi si classificano terzi, essendo poi ammessi in serie B per delibera della stessa Lega Centro-Sud, mentre i proitaliani si piazzano a metà classifica. Riconsiderata una gestione comune ormai più vantaggiosa, nell'estate del 1946 i dirigenti di Audace e Pro Italia operano la fusione definitiva, praticamente ricostituendo l'AS Taranto del periodo fascista.[4] Il campionato cadetto 1946-47 vede retrocesso il riunificato Taranto, e salva la concittadina US Arsenale. Quest’ultimo era un sodalizio emergente, dai colori sociali sempre rosso e blu, gestito da militari della Marina italiana di stanza all'arsenale omonimo, e che godeva di una vantaggiosa organizzazione finanziaria.
Taranto e Arsenale accordano una nuova fusione il 9 settembre 1947, dopo un'intera notte di trattative, costituendo l'Unione Sportiva Arsenaltaranto.[5]
Gli avvicendamenti degli anni cinquanta e sessanta (1947-1969)[modifica | modifica wikitesto]
Proprio nella stagione 1947-1948, per la prima volta l'"Arsenaltaranto" del decano Pietro Piselli si avvicina alla promozione al massimo campionato, classificandosi 3º nel girone C della serie cadetta con tre punti di distacco dalla capolista promossa. Retrocesso in terza serie due anni dopo, torna in B nel 1954, e mantiene la categoria per sei anni ottenendo posizioni di media o medio-bassa classifica. Ad agosto 1955 la società calcistica, in concomitanza con l'abbandono della proprietà da parte dei militari della Marina italiana, è tornata a chiamarsi Associazione Sportiva Taranto.[6]
Gravata da problemi societari, nel 1959-1960, dopo la vendita di diversi calciatori[7] la squadra retrocede perdendo gli spareggi-salvezza con Simmenthal-Monza e Venezia. Luigi Santilio lascia la presidenza dopo dieci anni di gestione. Sono questi, anni di difficoltà economiche, tanto che più volte il Comune di Taranto interviene sovvenzionando il club.[7][8] Divenuto, all'inizio del 1964, presidente dell'AS Taranto l'imprenditore edile locale Michele Di Maggio, questi dispone la costruzione di un nuovo stadio nel quartiere tarantino Salinella, con più posti a sedere del Mazzola soprattutto per aumentare gli introiti della società.[9] L'impianto viene realizzato in 100 giorni utilizzando 130 km di tubi Innocenti e 900 metri cubi di gradoni in legno. L'inaugurazione dello "stadio Salinella" avviene nel dicembre 1965; inizialmente ha una capienza di oltre 25.000 posti.[9] Il rendimento della squadra migliora e nel 1969, alla nona stagione consecutiva in terza serie i rossoblù ottengono la promozione in cadetteria: la squadra si è piazzata seconda ma i 6 punti sottratti alla Casertana per illecito fanno scalare agli ionici la testa del girone.[10]
Il dodicennio in cadetteria (1969-1981)[modifica | modifica wikitesto]

I rossoblù giocano tutti gli anni settanta in serie B.
Nel 1973-74, sotto la guida di Giovanni Invernizzi gli ionici raggiungono il 5º posto, miglior posizionamento della loro storia nella seconda serie a girone unico. A stagione conclusa il presidente Di Maggio lascia completamente la società, anche lui dopo dieci anni, vendendo diversi calciatori della rosa.[11]
A Di Maggio succede Giovanni Fico, che investe diversi milioni per riallestire buona parte della squadra.[11] Il sogno della serie A sembra potersi avverare per i supporter tarantini nel campionato 1977-1978: la squadra, allenata da Tom Rosati e trascinata dai gol del centravanti molisano Erasmo Iacovone (acquistato dal Mantova nell'autunno del 1976), dopo un girone d'andata abbastanza promettente che frutta 20 punti perde il suo bomber — fino a quel momento con 8 reti all'attivo nel campionato 1977-78 —, scomparso in un tragico incidente stradale la notte del 6 febbraio 1978, chiudendo poi il campionato all'8º posto con 38 punti.[12] Il 1978-79 è l'ultimo anno di Fico alla presidenza del Taranto, che nel campionato successivo vede alcuni suoi tesserati coinvolti nello scandalo del calcioscommesse. I pugliesi vengono pertanto sanzionati con la sottrazione di 5 punti nel 1980-81, annata in cui retrocedono in Serie C1 con 4 punti di distacco dall'ultima squadra salva, pur avendo battuto 3-0 il Milan il 7 dicembre 1980.
Dall'AS Taranto al Taranto FC (1981-1993)[modifica | modifica wikitesto]

La formazione rossoblù torna a giocare in cadetteria nel 1984-1985. Nell'aprile 1985 il tribunale di Taranto dichiara fallita l'A.S. Taranto, pesantemente indebitata, acconsentendo il passaggio di squadra e titolo sportivo al Taranto Football Club S.p.A., società distinta dalla precedente e guidata dal nuovo presidente Vito Fasano; a fine campionato è ancora C1. Nel frattempo lo stadio Iacovone viene riammodernato in più riprese, sostituendo la struttura in tubi Innocenti con una nuova in cemento armato che ne aumenta la capienza a 27.584 posti a sedere. Fasano, che opera alcune dolorose cessioni di calciatori,[13] tiene gli ionici in seconda serie nel triennio 1986-89 (guadagnando nel 1986-1987 la permanenza agli spareggi con Lazio e Campobasso), e dopo essere retrocesso lascia la guida del club. Lo sostituisce Donato Carelli, già a capo dell'AS Taranto nel 1979-80, persona poi rimasta cara ai tifosi rossoblù.[14][15] Questi porta, negli anni della sua presidenza, vari giocatori quotati.[14] Allenato da Roberto Clagluna, il Taranto riconquista subito la B primeggiando nel girone meridionale di serie C1 con 48 punti, record per la categoria, e nella Coppa Italia 1990-1991 batte in casa 2-1 la Juventus di Maifredi (i bianconeri passarono comunque il turno avendo vinto 2-0 all'andata). Dopo essersi salvati allo spareggio contro la ex aequo Casertana nel 1991-92, l'anno successivo i pugliesi, in austerità e con la squadra indebolita[16] retrocedono.
Il 31 luglio 1993, con un debito di 11 miliardi di lire la Taranto FC S.p.A. è radiata dai campionati;[16] la presidenza federale rifiuta una proposta dello stesso Carelli, di ripianamento graduale dei debiti negli anni successivi[17] e il 3 agosto il club fallisce.
La ripartenza con le cordate locali (1993-2000)[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 agosto 1993 viene costituita ex novo la s.r.l. Taranto Calcio 1906, che non potendo più recuperare il precedente titolo sportivo è ammessa dalla FIGC al Campionato Nazionale Dilettanti, quinto livello del calcio nazionale.
Al secondo anno nei Dilettanti, allenati da Ivo Iaconi gli ionici ottengono la promozione in Serie C2 e trionfano nella poule scudetto vincendo il titolo nazionale 1994-1995. Disputano due anni nella C2 professionistica per poi tornare in interregionale. Nel 1998, con diverse pendenze a carico la società viene messa in liquidazione, e in agosto è soppiantata dalla nuova U.S. Arsenaltaranto, formata da una cordata locale che ne rileva azienda e titolo sportivo.
Le gestioni Pieroni, Blasi, D'Addario nelle Serie C1 e C2 (2000-2009)[modifica | modifica wikitesto]
Nel giugno 2000 il club è ceduto a un'altra cordata, le cui quote azionarie sono detenute al 60% da Ermanno Pieroni, proprietario in quegli stessi anni dell'Ancona Calcio e già direttore sportivo del Taranto FC di Carelli, e al restante 40% da imprenditori tarantini;[18] Pieroni non assumerà però mai la carica di presidente. Con il nuovo nome Taranto Calcio S.r.l., nel 2001 la squadra torna in serie C1.[19] Nel 2002 è sconfitta dal Catania nella finale play-off per la promozione in cadetteria — vittoria 1-0 degli etnei all'andata in Sicilia, e 0-0 allo Iacovone —; molti tifosi ionici sospettano che il confronto sia stato falsato.[20] Nei tre anni successivi la società rossoblù soffre nuovi problemi di liquidità e vende molti calciatori; a fasi alterne nascono contrasti fra Pieroni, tra l'altro poco presente nella gestione del club,[20] e i suoi soci di minoranza.[21][22][23] Retrocesso in C2 nel 2004 con Pieroni arrestato per truffa aggravata allo Stato,[24] il Taranto Calcio, che arriva ad iscrivere al campionato seguente gran parte della squadra Berretti, il 26 ottobre 2004 fallisce e viene affidato a un curatore fallimentare.[25]
Meno di due mesi dopo, il 14 dicembre, alla seconda asta fallimentare, per 294.000 € si aggiudica l'azienda sportiva l'industriale manduriano Vito Luigi Blasi, che quindi istituisce la Taranto Sport S.r.l..[26][25][27] L'anno seguente il team rossoblù torna in serie C1, poi perdendo i play-off per la serie cadetta nelle due stagioni successive (2006-2007 e 2007-2008).
Nell'estate del 2009 Blasi, che ha lamentato ostacoli ambientali alla realizzazione dei suoi programmi,[28][29] cede il 100% delle quote a Enzo D'Addario, imprenditore tarantino operante nella commercializzazione online di automobili. Il club, dal 2010 Associazione Sportiva Taranto Calcio, con l'allenatore Davide Dionigi è ancora fermato ai play-off nel 2011 e nel 2012 (fra questi, molto apprezzata dai tifosi la semifinale di ritorno del giugno 2011 per l'ardore profuso dalla squadra, che sconfisse 2-3 l'Atletico Roma allo stadio Flaminio)[30]. Nello stesso 2011-12 D'Addario, in difficoltà finanziarie, ha ritardato i pagamenti a molti atleti causando la sottrazione alla squadra di 6 punti in classifica,[31] che sarebbero valsi la promozione diretta in serie B; i giocatori hanno quindi messo in mora la società.[32] Il 30 giugno 2012, non avendo trovato partner data la massa debitoria,[33] il presidente D'Addario rinuncia a presentare domanda d'iscrizione alla Lega Pro Prima Divisione,[34] sancendo così la radiazione dai ruoli federali e lo scioglimento della società. Come nel 1993, viene perso il titolo sportivo.
Il Taranto FC 1927[modifica | modifica wikitesto]
Il 20 luglio 2012, è costituita principalmente per opera dell'A.P.S. Fondazione Taras 706 a.C., un supporters' trust composto da tifosi del Taranto, la Taranto Football Club 1927 s.r.l.;[35] il 6 agosto seguente una cordata d'imprenditori locali entra nel capitale sociale. Per la prima volta nella storia del Taranto Calcio, dei tifosi sono comproprietari del club. La formazione è iscritta alla Serie D in virtù della tradizione sportiva rossoblù (art. 52 delle NOIF). Negli anni a seguire, fino al 2017, la suddivisione delle quote societarie cambia quasi ogni stagione con la maggioranza che rimane comunque, ad eccezione del 2013-2014, nelle mani di soci tarantini. In D, la squadra si piazza quasi sempre nelle prime posizioni di classifica mancando la vittoria finale dei play-off nazionali per l'eventuale ripescaggio nelle leghe professionistiche. Ripescaggio in serie C che ottiene ugualmente nell'estate 2016 (la Lega Pro Seconda Divisione, ex C2, è stata soppressa due anni prima), retrocedendo dopo un solo anno.
Nell'ottobre del 2017 la maggioranza del capitale sociale del Taranto FC 1927 e la presidenza, sono acquisite da Massimo Giove, già socio e presidente nel primo biennio di gestione Pieroni. Sotto il controllo di Giove gli ionici tornano in C nel 2020-2021, avendo ottenuto un primo posto.
Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]
Cronistoria del Taranto Football Club 1927 | |
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Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]
Colori[modifica | modifica wikitesto]
Fin dalla fondazione nel 1927 il Taranto ha adottato come colori sociali il rosso e blu che campeggiano anche nello stemma cittadino. L'origine di questi colori è legata alla storia della città e al legame con il suo ambiente. Il blu a simboleggiare il mare da cui ha sempre tratto sostentamento e fortune e il rosso per il colore sia del tramonto sia della porpora, per la cui lavorazione, la città bimare era famosa nell'antichità.
Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Nel corso della sua storia il Taranto ha cambiato più volte il proprio stemma, anche a causa delle travagliate vicende societarie che ne hanno caratterizzato gli ultimi due decenni. La versione attuale dello stemma è stata introdotta nell'estate del 2018 ed è stato scelto a seguito di un concorso pubblico online promosso dalla Fondazione Taras tra tifosi e appassionati rossoblù. Lo stemma vincitore è stato presentato in diretta tv e streaming a stampa e tifosi, esso è diviso orizzontalmente in tre parti, in alto la scritta Taranto FC in blu su banda bianca, al di sotto due bande, una rossa in alto e una blu in basso con al centro un delfino avvolto a un tridente e la scritta 1927 al di sotto di esso[37]. A giugno 2020 la A.P.S Taras 706 a.C. (nuova denominazione della Fondazione Taras) dona gratuitamente i diritti dello stemma alla società dopo i riscontri negativi dovuto al nuovo restyling del medesimo[38].
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Stemma utilizzato dal 2018.
Inno[modifica | modifica wikitesto]
Dalla stagione 2019-2020 l'inno ufficiale del Taranto è "Noi siamo il Taranto" scritto e cantato da Fabrizio Loconsole.[39] Se ne ricordano diversi, almeno sette, che hanno scandito la storia del sodalizio rossoblù e il più amato tra essi, dopo un sondaggio effettuato dall'Aps Fondazione Taras, è risultato "Taranto sei grande" di Franco Guitto, che ha fatto da sfondo ad alcune delle ultime imprese sportive come l'ultima promozione in serie B[40].
Vi sono poi altre canzoni scritte in omaggio alla squadra come "Forza Taranto" (Sauro), "Assim Pacc" (Pacefatta), "Cuore Rossoblù" (Franco Cosa), "Oh oh oh Taranto" (Tiziano Pacciana), "Taranto è" (Enzo Latanza) e il più antico "Taranto rossoblù" (Mario Rossi).
Strutture[modifica | modifica wikitesto]
Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Il Taranto FC 1927 gioca le partite casalinghe allo Stadio Erasmo Iacovone ex Stadio Salinella dal nome del quartiere cittadino nel quale è situato, è il maggiore stadio di calcio della città ed è stato inaugurato l'8 dicembre 1965. È dedicato al grande fuoriclasse del Taranto scomparso tragicamente nel 1978. Costruito dapprima con tubi di ferro gentile e legno, venne completamente ristrutturato, con la creazione di pilastri in cemento armato, nel 1985. Il 26 aprile 1989 ha ospitato la gara amichevole tra la Nazionale italiana e l'Ungheria (4-0 per gli azzurri). Ha una capienza totale di 27 584 posti, ma solo 12 154 sono agibili.
Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]
Il Taranto FC 1927 svolge le sedute di allenamento all'interno dell'impianto "Erasmo Iacovone" nel campo in erba sintetica dello Iacovone B.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]
Massimo Giove - Presidente
Vittorio Galigani - Procuratore Speciale
Vincenzo Sapia - Vice Presidente
Alfonso Salvatore - Amministratore Delegato
Luca Evangelisti - Direttore Sportivo
Dott. Giuseppe Volpe - Responsabile Sanitario
Mariagrazia Sigrisi - Segretario Sportivo
Umberto Sergio - R.S.P.P.
Francesco Caforio - Responsabile Marketing
Carlo Termite - Addetto Stampa
Sponsor[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia degli sponsor tecnici
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Cronologia degli sponsor ufficiali
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Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]
Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti della storia del Taranto.[41]
- 1927-1928
György Kőszegy
- 1928-1929
Ercole Ciaccio (1ª-?ª)
- 1929-1931
Antonio Powolny
- 1931-1932
Enrico Sardi
- 1932-1933
Raffaele Russo
- 1933-1934
Árpád Hajós
- 1934-1935
Umberto Zanolla
- 1935-1936
Umberto Zanolla (1ª-?ª)
Béla Károly (?ª-34ª)
- 1936-1938
Géza Kertész
- 1938-1939
György Kőszegy
- 1939-1940
Michele Giraud
- 1940-1941
Dario Gay
- 1941-1943
Adolfo Bolognini
- 1945-1946
Adolfo Bolognini (Arsenale Taranto)
Ferenc Plemich (1ª-?ª)
- 1946-1947
Usbey Donneuy (1ª-12ª)
Ferruccio Ghidini (13ª-15ª)
Raffaele Russo (16ª-34ª) (Arsenale Taranto)
Guglielmo Borgo (Audace Taranto)
- 1947-1948
Pietro Piselli
- 1948-1949
Giovanni Corbjons
- 1949-1950
Adolfo Bolognini (1ª-11ª)
Mario Salvati e
Raffaele Russo (D.T.) (12ª-18ª)
Mario Tedeschi (19ª-21ª)
Bruno Arcari (22ª-41ª)
- 1950-1952
Bruno Arcari
- 1952-1954
Raffaele Costantino
- 1954-1955
Mario Villini
- 1955-1956
Mario Perazzolo
- 1956-1957
Mario Perazzolo (1ª-14ª)
Piero Bortoletto (15ª-17ª)
Leonardo Costagliola (18ª-34ª)
- 1957-1958
Leonardo Costagliola (1ª-19ª)
Leonardo Costagliola e
Michele Andreolo (D.T.) (20ª-22ª)
Michele Andreolo (23ª-34ª)
- 1958-1959
Renzo Magli
- 1959-1960
Piero Andreoli (1ª-19ª)
Manlio Bacigalupo (20ª-38ª e spareggi)
- 1960-1961
Manlio Bacigalupo (1ª-15ª)
- 1961-1962
Francesco Capocasale
- 1962-1963
Francesco Capocasale (1ª-17ª)
Nello Orlandi (18ª-22ª)
Giacomo Mari (23ª-34ª)
- 1963-1964
Giacomo Mari (1ª-21ª)
Renato Tofani (22ª-34ª)
- 1964-1965
Renato Tofani (1ª-17ª)
- 1965-1966
Leonardo Costagliola (1ª-10ª)
- 1966-1967
Renato Tofani (1ª-6ª)
Donato Raguso (7ª)
Ulisse Giunchi (8ª-25ª)
Alvaro Biagini (26ª-34ª)
- 1967-1968
Lorenzo Paradiso
- 1968-1969
Alvaro Biagini (1ª-9ª)
Mario Caciagli (10ª-34ª)
- 1969-1970
Mario Caciagli (1ª-32ª)
- 1970-1971
Renato Tofani (1ª-14ª)
Corrado Viciani (15ª-24ª)
Zeffiro Furiassi (25ª-38ª)
- 1971-1972
Mario Caciagli
- 1972-1973
Leandro Remondini (1ª-4ª)
Benigno De Grandi (5ª-15ª)
Zeffiro Furiassi (16ª-38ª)
- 1973-1974
Giovanni Invernizzi
- 1974-1975
Luciano Aristei (1ª)
Guido Mazzetti (2ª-38ª)
- 1975-1976
Eugenio Fantini
- 1976-1977
Gianni Seghedoni
- 1977-1978
Domenico Rosati
- 1978-1979
Eugenio Fantini (1ª)
- 1979-1980
Adelmo Capelli (1ª-14ª)
- 1980-1981
Gianni Seghedoni (1ª-24ª)
Umberto Pinardi (25ª-38ª)
- 1981-1982
Angelo Carrano (1ª-29ª)
- 1982-1983
Lauro Toneatto
- 1983-1984
Antonio Giammarinaro
- 1984-1985
Bruno Pinna (1ª-3ª)
Angelo Becchetti e
Bruno Pinna (4ª-9ª)
Lauro Toneatto (10ª-25ª)
Bruno Pinna (26ª)
Angelo Becchetti (27ª-37ª)
Umberto Buonfrate (38ª)
- 1985-1986
Antonio Renna
- 1986-1987
Antonio Renna (1ª-9ª)
Fernando Veneranda (10ª-38ª)
- 1987-1988
Antonio Pasinato
- 1988-1989
Fernando Veneranda (1ª-21ª)
Roberto Clagluna (22ª-38ª)
- 1989-1990
Roberto Clagluna
- 1990-1991
Walter Nicoletti
- 1991-1992
Walter Nicoletti (1ª-9ª)
Giampiero Vitali (10ª-38ª)
- 1992-1993
Giampiero Vitali (1ª-16ª)
Giuseppe Caramanno (17ª-38ª)
- 1993-1994
Diego Giannattasio (1ª-13ª)
Franco Selvaggi (14ª-38ª)
- 1994-1995
Ivo Iaconi
- 1995-1996
Ivo Iaconi (1ª-23ª)
Pietro Ruisi (24ª-34ª)
- 1996-1997
Pietro Ruisi (1ª-8ª)
- 1997-1998
Marcello Pasquino (1ª-10ª)
Ottavio Annichiarico (1ª-13ª)
Mauro Viviani (14ª-34ª)
Cesare Cataldi (35ª-38ª)
- 1998-1999
Luigi Capuzzo (1ª-13ª)
Gianfranco Degli Schiavi (14ª-18ª)
Angelo Busetta (19ª-34ª)
- 1999-2000
Angelo Carrano
- 2000-2001
Sergio Buso (1ª-18ª)
Massimo Silva (19ª-34ª)
- 2001-2002
Ezio Capuano (1ª-4ª)
Giovanni Simonelli (5ª-34ª e play-off)
- 2002-2003
Stefano Di Chiara (1ª-6ª)
Stefano Baldoni (7ª)
Fabio Brini (8ª-34ª)
- 2003-2004
Fabio Brini (1ª-12ª)
Antonino Barone (13ª)
Francesco Dellisanti (14ª-24ª)
Antonino Barone (25ª)
Fabio Brini (26ª)
Salvatore Bianchetti (27ª-34ª e play-out)
- 2004-2005
Cosimo Presicci e
Cosimo Recchia (1ª)
Giuseppe Sabadini (2ª-16ª)
Antonio Toma e
Pieraldo Nemo (17ª-21ª)
Carlo Florimbi (22ª-34ª e play-out)
- 2005-2006
Raimondo Marino (1ª-19ª)
- 2006-2007
Aldo Papagni
- 2007-2008
Adriano Cadregari (precamp.)
Marco Cari (1ª-34ª e play-off)
- 2008-2009
Francesco Dellisanti (1ª-15ª)
Gianfranco Degli Schiavi (16ª)
Paolo Stringara (17ª-34ª)
- 2009-2010
Piero Braglia (1ª-5ª)
Giuseppe Brucato (6ª-20ª)
Francesco Dellisanti (21ª-27ª)
Francesco Passiatore (28ª-34ª)
- 2010-2011
Giuseppe Brucato (1ª-12ª)
Davide Dionigi (13ª-34ª e play-off)
- 2011-2012
Davide Dionigi
- 2012-2013
Tommaso Napoli (1ª-5ª)
- 2013-2014
Vincenzo Maiuri (1ª-7ª)
- 2014-2015
Massimiliano Favo[42] (1ª-19ª)
- 2015-2016
Michele Cazzarò (1ª-11ª)
Salvatore Campilongo (12ª-21ª)
Michele Cazzarò (22ª-34ª e play-off)
- 2016-2017
Aldo Papagni (1ª-8ª)
Fabio Prosperi e
Pantaleo De Gennaro (D.T.) (9ª-24ª)
Salvatore Ciullo (25ª-38ª)
- 2017-2018
Francesco Cozza (1ª-3ª)
- 2018-2019
Michele Cazzarò (precamp.)
Luigi Panarelli (1ª-34ª e play-off)
- 2019-2020
Nicola Ragno (1ª-8ª)
- 2020-2022
Giuseppe Laterza
- 2022-2023
Nello Di Costanzo (1ª-2ª)
- 1927-1928
Giuseppe Buono
- 1928-1929
Carlo Cacace
- 1929-1930
Francesco Ruggeri
- 1930-1931
Romeo Sciascia
- 1931-1932
Alessandro di Biase
Arturo Guardone[43]
- 1932-1933
Romeo Sciascia
Arturo Guardone[43]
- 1933-1936
Pietro Resta
- 1936-1938
Vincenzo Greco
- 1938-1939
Ruggero Melon
- 1939-1940
Fortunato De Introna
- 1940-1942
Francesco Zanetti
- 1946-1947
Silvio De Palma
- 1947-1948
Archimede Tellarini
- 1948-1949
Michele Rinaldi
- 1949-1950
Napoleone Magno
- 1950-1960
Luigi Santilio
- 1960-1964
Federico Pignatelli
- 1964-1974
Michele Di Maggio
- 1974-1979
Giovanni Fico
- 1979-1980
Donato Carelli
- 1980-1981
Domenico Greco
- 1981-1982
Piero Di Mitri
- 1982-1983
Giovanni Buonfrate
- 1983-1985
Luigi Pignatelli
- 1985-1989
Vito Fasano
- 1989-1993
Donato Carelli
- 1993-1994
William Uzzi
- 1994-1995
Pasquale Ruta
- 1995-1996
Giancarlo Cito (Onorario)
- 1996-1998
Giacomo Comegna
- 1998-2000
Emanuele Papalia
- 2000-2002
Massimo Giove
- 2002-2003
William Uzzi
- 2003-2004
Vincenzo Stanzione
- 2004-2009
Vito Luigi Blasi
- 2009-2012
Enzo D'Addario
- 2012
Claudio Andriani[44]
- 2012-2013
Elisabetta Zelatore
- 2013-2014
Fabrizio Nardoni
- 2014-2015
Domenico Campitiello[45]
- 2015
Gianluca Mongelli
- 2015-2017
Elisabetta Zelatore
- 2017-
Massimo Giove
Calciatori[modifica | modifica wikitesto]
Il Taranto e le nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Tre calciatori sono stati convocati da una rappresentativa italiana durante il loro periodo di militanza nel Taranto:
- Sergio Giovannone[46] -
Italia U-21
- Pietro Parente[47] -
Italia U-21
- Gianluca Franciosi[48] -
Italia U-18
Nessun calciatore straniero che ha vestito la maglia rossoblù ha ricevuto una convocazione in nazionale.
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

- Serie C: 2
- Serie C1: 1
- 1989-1990 (girone B)
- Serie C2: 1
- 2000-2001 (girone C)
- 1994-1995 (girone H)
- Serie D: 1
- 2020-2021 (girone H)
Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]
Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Prima Divisione | 1 | 1927-1928 | 32 | |
Serie B | 31 | 1935-1936 | 1992-1993 | ||
3º | Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | 43 | |
Prima Divisione | 6 | 1929-1939 | 1934-1935 | ||
Serie C | 21 | 1936-1937 | 2022-2023 | ||
Serie C1 | 10 | 1981-1982 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 4 | 2008-2009 | 2011-2012 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-2017 | |||
4º | Serie C2 | 5 | 1995-1996 | 2005-2006 | 11 |
Serie D | 6 | 2014-2015 | 2020-2021 | ||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 4 | 1993-1994 | 1998-1999 | 7 |
Serie D | 3 | 1999-2000 | 2013-2014 |
Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]
Il Taranto ha disputato, a partire dal 1927, 75 campionati professionistici, di cui 32 campionati in Serie B (e predecessori) e 44 in Serie C (e predecessori), e 13 campionati di Serie D. Non ha mai disputato campionati di Serie A, prima squadra italiana a non centrare l'obiettivo pur giocando il maggior numero di tornei cadetti. Il miglior risultato raggiunto nella storia dal Taranto è stato il quinto posto in Serie B raggiunto nella stagione 1973-1974. Si ricordano le vittorie dei campionati di Serie C del 1936-1937 e del 1953-1954, di Serie C1 del 1989-1990 e di Serie C2 del 2000-2001. Successo successivamente bissato nel 2005-2006 vincendo la finale play-off contro il Rende che significò il ritorno in Serie C1. Successo anche nel campionato di Serie D del 1994-1995, con la conquista del titolo di Campione d'Italia di Serie D conseguito nella doppia finale con il Tolentino e la vittoria del campionato nella stagione 2020-2021. Si ricordano anche le salvezze in Serie B nei campionati del 1986-1987 e del 1991-1992, ottenute entrambe a seguito di spareggi, nonché i dodici anni consecutivi di permanenza nella serie cadetta (precisamente dal 1969-1970 al 1980-1981) e il secondo posto nel campionato di Serie C1 1983-1984 alle spalle del Bari, traguardo che permise ai rossoblù ionici di ritornare nella seconda serie. Si ricordano altresì i secondi posti ottenuti nei campionati di Serie D 1999-2000 e 2015-2016 che sono culminati con il ritorno del Taranto tra i professionisti tramite ripescaggio.
- Miglior piazzamento in Serie B: 6º posto (1973-1974)
- Partecipazioni alla Coppa Italia: 31
- Migliore vittoria in campionato: 0-16 vs. Pro Gioia (1928-1929)
- Peggiore sconfitta in campionato: 9-0 vs. Alessandria (1948-1949)[49]
- Maggior numero di vittorie in una stagione: 22 (1994-1995 e 1999-2000)
- Minor numero di sconfitte in una stagione: 2 (1982-1983 e 2011-2012)
- Maggior numero di punti in una stagione: 75 (1999-2000)
- Minor numero di gol subiti in una stagione: 14 (1964-1965)[50]
- Maggior numero di gol in una stagione: 74 (1951-1952)
- Maggior numero di vittorie consecutive: 11 (1928-1929)
- Maggior numero di partite senza sconfitte: 25 (2011-2012)
- Giocatore con più gol segnati in un campionato: Christian Riganò, 27 (2001-2002)
- Acquisto più costoso: Guglielmo Coppola, 1 mld di lire.[51]
- Cessione più remunerativa: Pietro Maiellaro, 2,2 mld di lire.[52]
Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]
A livello individuale il giocatore con il maggior numero di presenze in rossoblù è Giovanni Manzella con 271 partite giocato. Seguono Mario Biondi (264), Ivan Romanzini (259), Vincenzo Castellano (240) e Martino Castellano (237). Martino Castellano detiene anche il record di reti, 89. Alle sue spalle Giuseppe Genchi con (63), Luigi Molinari con (61) , Vincenzo Castellano (60), Bruno Beretti (49) e Sossio Aruta (48).
Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze[53] e reti.[54]
Record di presenze
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Record di reti
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Organico[modifica | modifica wikitesto]
Rosa 2022-2023[modifica | modifica wikitesto]
Rosa e numerazione aggiornate il 28 gennaio 2023.
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Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]
Fonte[55]
Ezio Capuano - Allenatore
Alberigo Volini - Allenatore in seconda
Vincenzo Marinacci - Preparatore dei portieri
Filippo Argano - Preparatore atletico
Giuseppe Giove - Team Manager
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Il Taranto FC 1927 è in serie D, su blogfondazionetaras.it (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2012).
- ^ Sono considerate professionistiche le stagioni giocate in B, C, C1 e C2.
- ^ Cronaca dello Sport. La costituzione dell'Associazione Sportiva "Taranto". La fusione delle società Pro Italia e Audace. in La Gazzetta di Puglia del 9 luglio 1927; p.2.
- ^ È nata l'A.S. Taranto in La Gazzetta del Mezzogiorno del 22 giugno 1946, p.2.
- ^ Almanacco - anno 1947-1948 Passionerossoblu.it - URL consultato il 29 dicembre 2014 -
- ^ Campionato 1955/1956, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ a b Campionato 1959/1960, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Campionato 1963/1964, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ a b Campionato 1965/1966, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Campionato 1968/1969, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ a b Campionato 1974/1975, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Nella stessa stagione, a maggio, nel girone di Coppa Italia l'11 di Rosati ferma in casa sul pari Milan, Napoli e Juventus, pur senza passare il turno.
- ^ Si citano le due più rilevanti, del fantasista-trequartista Pietro Maiellaro nel 1987 e dell'attaccante Totò De Vitis nel 1988.
- ^ a b (IT) Carmine Roberto Orlando, Taranto, deceduto l'ex Presidente Donato Carelli, in TuttoC.com, 15 maggio 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ (IT) Donato Carelli ci ha lasciato: il saluto della tifoseria all’ultimo presidente, in Taras706ac.it, 15 maggio 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ a b Campionato 1992/1993, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ (IT) Taranto, addio al calcio, in la Repubblica.it, 29 luglio 1993. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ Campionato 2000/2001, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ nel 2000 in virtù del 2º posto ottenuto precedentemente nel proprio girone di serie D e del contestuale fallimento del Marsala, e della vittoria del girone di C2 nel 2001.
- ^ a b Copia archiviata, su tarantosupporters.it. URL consultato il 16 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014)., Lo smemorato di Jesi, 26 gennaio 2010
- ^ Campionato 2002/2003, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Campionato 2003/2004, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ (IT) Ermanno Pieroni: "A Taranto si contesta tutto e tutti...", in Blunote.it, 20 maggio 2017. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ (IT) Corrado Zunino, Pieroni in carcere: truffa allo Stato, in la Repubblica.it, 8 agosto 2004. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ a b Taranto - campionato 2004-2005, su xoomer.virgilio.it. URL consultato il 3 giugno 2022.
- ^ (IT) Calcio/Serie C - Blasi nuovo proprietario del Taranto, in La Gazzetta del Mezzogiorno.it, 14 dicembre 2004. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ Campionato 2004/2005, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Taranto: Gigi Blasi, "Se Zelatore chiama...", su youtube.com. URL consultato il 3 giugno 2022.
- ^ (IT) Maurizio Mazzarella, Blasi rinuncia alla corsa per il Taranto, in Mondorossoblu.it, 10 luglio 2012. URL consultato il 3 giugno 2022.
- ^ (IT) Lorenzo D'Alò, Taranto beffato al 90' in finale va l'Atletico, in La Gazzetta del Mezzogiorno.it, 6 giugno 2011. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ più 1 punto per irregolarità nella stagione precedente
- ^ (IT) Maurizio Mazzarella, Dal sogno promozione all'incubo del fallimento, in Mondorossoblu.it, 15 giugno 2012. URL consultato il 3 giugno 2022.
- ^ (IT) Giovanni Di Meo, "Ammainabandiera" Stefàno: Ripartiamo, in Tarantobuonasera.com, 30 giugno 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ (IT) Stefano Sica, Taranto, il club rinuncia all'iscrizione, in Tuttomercatoweb.com, 30 giugno 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ (IT) Dario Gallitelli, Taranto - È nato il Taranto Football Club 1927, in Salentosport.net, 20 luglio 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ Torneo terminato alla 26ª giornata per la pandemia di COVID-19. Consiglio Federale: i campionati professionistici completeranno la stagione, stop ai Dilettanti, su figc.it, 20 maggio 2020.
- ^ Copia archiviata, su tarantofc.it. URL consultato il 26 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2018).
- ^ ASSEMBLEA TARANTO FC: IL TRUST DONA IL LOGO AL CLUB, su taras706ac.it.
- ^ http://www.adapt.academy/index.php/attivita/blog/il-nuovo-inno-del-taranto-fc-firmato-da-fabrizio-loconsole
- ^ http://www.fondazionetaras.it/2014/iniziative/sondaggio-inni-del-taranto/
- ^ Almanacco, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ UFFICIALE: MASSIMILIANO FAVO È IL NUOVO ALLENATORE DEL TARANTO, su jotv.tv. URL consultato il 31 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014).
- ^ a b Commissario straordinario.
- ^ [1][collegamento interrotto] Claudio Andriani eletto presidente il 20 luglio 2012
- ^ Domenico Campitiello è il nuovo presidente del Taranto Calcio, su net-unotv.com. URL consultato il 29 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014).
- ^ Giovannone Sergio, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ Parente Pietro, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ Franciosi Gianluca, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ La gara Spezia - Taranto terminata 9-0 per i liguri si riferisce all'ultima giornata del girone finale per la promozione in B e non ad una gara di campionato.
- ^ I 16 goal subiti nella stagione 2011-2012, costituiscono, invece, la migliore prestazione stagionale italiana.
- ^ Acquistato dal Cagliari.
- ^ Ceduto al Bari, più i cartellini di Maurizio Gridelli e di Giorgio Roselli.
- ^ Presenze, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ Marcatori, su passionerossoblu.it, http://www.passionerossoblu.it/. URL consultato il 28 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2015).
- ^ Staff, su tarantofc.it.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Scotti - Cinquantenario dello sport tarantino 1905-1955 - Taranto, 1955
- Rino Dibattista - Settant'anni in rossoblu - Brizio Editrice - Taranto, 1979
- Sandro e Gianni Dibattista - Mai dire Taranto - Gli ultimi dodici anni del calcio jonico - Aldo Primerano Editrice Tipografica - Roma, 1991
- Dino Lopane - Il Taranto di Sant'Antonio - Edizioni Pugliesi - Taranto, 1999
- Cosimo Argentina - Cuore di cuoio - Sironi Editore - Milano, 2004
- Franco Valdevies - 80 anni in rossoblù – Un secolo di calcio a Taranto- Edizioni Pugliesi - - Taranto, 2007
- Gianni Sebastio - Il Taranto a modo mio - Le storie che non ho mai raccontato - Edizioni Studio 100 - Taranto, 2008
- Roberto Orlando e Luca Barone - 16 anni di MondoRossoBlù.it - Print Me - Taranto, 2018 - ISBN 978-88-964-9672-5
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Derby calcistici in Puglia
- Sport in Puglia
- Taranto
- Audace Football Club
- Società Sportiva Pro Italia
- Unione Sportiva Arsenale (Taranto)
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Società Sportiva Dilettantistica Taranto Football Club 1927
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su tarantofootballclub.it.
- Miky & Genny - La storia del calcio a Taranto, tutte le partite dal 1904, su xoomer.virgilio.it.
- Taranto History, su tarantohistory.it. URL consultato il 3 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
- - L'Almanacco (non ufficiale), con tutti i Campionati svolti a partire dal 1927 ad oggi., su passionerossoblu.it.