Renato Dall'Ara

Renato Dall'Ara (Reggio nell'Emilia, 10 ottobre 1892[1] – Milano, 3 giugno 1964[2][3]) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano, per trent'anni presidente del Bologna.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Imprenditore di modeste origini, nel primo dopoguerra si era trasferito dalla natìa Reggio Emilia a Bologna avviandovi una florida aziendina di maglieria che lo aveva reso facoltoso[3]. Nel 1934 gli alti quadri del Partito Fascista bolognese lo "imposero" alla presidenza del Bologna[4]. Rimase presidente per 30 anni, fino al 1964.
Durante i primi anni della sua presidenza, fra il 1934 e il 1941, la squadra rossoblù (guidata sino al 1938 dal tecnico ungherese Árpád Weisz) conquistò quattro scudetti ed il Trofeo dell'Esposizione a Parigi nel 1937, successi grazie ai quali il Bologna divenne "lo squadrone che tremare il mondo fa"[5].

Negli anni del dopoguerra Dall'Ara, nonostante la sua abilità come dirigente ed uomo di calcio, non riuscì per molti anni a ripetere i successi precedenti, fino a quando, all'inizio degli anni sessanta, ebbe la felice intuizione di ingaggiare come allenatore Fulvio Bernardini, il quale costruì la famosa squadra di cui fu detto "così si gioca solo in paradiso"[6].
Il campionato 1963-64, avvincente quanto nessun altro anche a causa delle vicende relative al famoso caso-doping, si concluse - prima ed unica volta nella storia della Serie A a girone unico - con lo spareggio di Roma fra Bologna ed Inter[7], che si disputò il 7 giugno 1964 e si concluse con la vittoria dei rossoblù per 2-0. Quattro giorni prima dell'incontro, il 3 giugno, Dall'Ara, da tempo sofferente di cuore, morì a Milano colpito da infarto mentre si trovava nella sede della Lega Calcio per una riunione con Angelo Moratti preparatoria in vista della partita[8][9].
Dall'Ara è considerato, assieme a Paolo Mazza, allora presidente della SPAL, e Raimondo Lanza di Trabia, presidente del Palermo, l'inventore della sede fissa del calciomercato.
Personaggio molto popolare del calcio bolognese ed italiano, si distingueva per la bonomia e l'arguzia, condite con uno spiccato accento emiliano. Nel 1983 la città di Bologna gli ha dedicato ed intestato lo stadio comunale.
Dall'Ara fu sepolto nel Cimitero monumentale della Certosa di Bologna insieme alla moglie. Il Centro Bologna Clubs, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento, sta sviluppando un progetto denominato "Percorso della memoria rossoblù"[10] a tutela delle numerose sepolture di ex giocatori del Bologna che affiancano Dall'Ara nel Cimitero monumentale.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Archivio Timf.blogspot.it
- ^ La Stampa, 4 giugno 1964, pagina .. archiviolastampa.it
- ^ a b Dall'Ara, presidente da una vita, su corrieredibologna.corriere.it.
- ^ Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club nelle raccolte dell'Archiginnasio
- ^ L'uomo che costruì il grande Bologna degli anni '30, su enciclopediadelcalcio.it, www.enciclopediadelcalcio.it. URL consultato l'11 dicembre 2015.
- ^ Derby history a puntate: "Così si gioca solo in Paradiso!", su bolognafc.it. URL consultato l'11 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club nelle raccolte dell'Archiginnasio
- ^ Dall'Ara, "il" Presidente, su Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club nelle raccolte dell’Archiginnasio. URL consultato il 20 maggio 2022.
- ^ Dall'Ara Renato, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 20 maggio 2022.
- ^ Percorso della memoria - YouTube
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gianfranco Civolani, Commendator Paradiso. Renato Dall'Ara e il giallo dello scudetto del Bologna, Bologna, Alberto Perdisa Editore, 2004, ISBN 978-88-8372-260-8.
- Marco Tarozzi, Dall'Ara. Renato sono io, Bologna, Edizioni Minerva, 2021, ISBN 9788833244419
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Renato Dall'Ara, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 307417647 · SBN SBLV049976 · WorldCat Identities (EN) viaf-307417647 |
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