Giancarlo Antognoni
Giancarlo Antognoni | ||
---|---|---|
![]() | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 177[1] cm | |
Peso | 70[1] kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1989 - giocatore 1993 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1968-1969 | ![]() | |
1969-1970 | Torino | |
Squadre di club1 | ||
1970-1972 | Asti MaCoBi | 27 (4) |
1972-1987 | Fiorentina | 341 (61) |
1987-1989 | Losanna | 51 (7) |
Nazionale | ||
1973 | ![]() | 2 (0)[2] |
1973 | ![]() | 5 (0)[2] |
1974-1983 | ![]() | 73 (7) |
Carriera da allenatore | ||
1993 | Fiorentina | Interim |
Palmarès | ||
![]() | ||
Oro | Spagna 1982 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Giancarlo Antognoni (Marsciano, 1º aprile 1954) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982.
Bandiera e capitano della Fiorentina[3] tra gli anni 1970 e 1980, con cui giocò l'intera carriera professionistica in Italia (ha chiuso l'attività in Svizzera, nel Losanna), detiene il record di presenze fra i giocatori viola con 341 gare in Serie A.[4] Con 73 gare in azzurro è anche il giocatore della Fiorentina con più presenze in nazionale, con 7 reti realizzate.[4]
Nel 2018 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Veterano italiano.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Nato tifoso rossonero e cresciuto nel mito di Gianni Rivera – «Era il mio idolo [...] A Perugia mio papà gestiva un bar che era anche la sede di un Milan Club, [squadra dove] da ragazzino sognavo di giocare» –, a quindici anni Antognoni si ritrovò in Piemonte, acquistato dal Torino con cui, tuttavia, ebbe modo di giocare solo un'amichevole prima di accasarsi all'Asti MaCoBi, in Serie D.[5]

La Fiorentina del presidente Ugolino Ugolini lo acquistò nel 1972, per 435 milioni di lire dell'epoca.[6] Con i Viola esordì in Serie A a 18 anni, il 15 ottobre di quell'anno[1] in una vittoria dei toscani per 2-1 sul campo del Verona;[7] Antognoni scese in campo con la maglia n. 8, venendo elogiato il giorno dopo dal Corriere dello Sport che, nel titolo del resoconto della gara, lo definì «un giovanissimo Rivera» protagonista di un esaltante primo tempo.[8] Acquistato assieme a Moreno Roggi, Mimmo Caso, Vincenzo Guerini e Claudio Desolati, Antognoni si trovò ad essere il leader di una giovane squadra che vinse, nel 1975, la Coppa Italia conquistata nella finale di Roma contro il Milan, e la Coppa di Lega Italo-Inglese contro il West Ham Utd. L'anno seguente ereditò da Claudio Merlo la fascia di capitano dei gigliati, che manterrà per il resto della sua esperienza in riva all'Arno.
Nei primi anni 80, sotto la gestione societaria dei Pontello (Flavio e Ranieri) contribui a riportare la Fiorentina a competere per lo scudetto dopo un decennio, sfiorando il titolo nel campionato 1981-1982 quando lo mancò all'ultima giornata, dopo un serrato duello con la Juventus: «quel campionato perduto grida ancora vendetta. Arrivammo a un punto dalla Juve: all'ultima giornata a Cagliari ci annullarono un gol regolare di Graziani, mentre la Juve vinse a Catanzaro con un rigore, che c'era... Forse non doveva finire con uno spareggio perché c'era il Mondiale che incombeva e in nazionale eravamo in cinque della Fiorentina e in sette-otto della Juve».[5]

Giocatore la cui carriera fu segnata da gravi infortuni,[5] il 22 novembre 1981 in uno scontro di gioco con il portiere del Genoa, Silvano Martina, riportò una frattura alle ossa craniche e una temporanea interruzione del battito cardiaco:[9][10] venne aiutato dal pronto intervento del medico sociale rossoblù, Pierluigi Gatto, il quale con Ennio Raveggi, massaggiatore dei viola, riattivò le funzioni respiratorie e il battito del giocatore.[11] Tre anni dopo fu uno scontro con Luca Pellegrini della Sampdoria a causargli la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra e ad allontanarlo per molti mesi dai rettangoli di gioco:[9][10][12] saltò l'intera stagione 1984-1985 per tornare solo nel novembre 1985, quando la Fiorentina era allenata da Aldo Agroppi il quale subì numerose critiche nonché un'aggressione (ai campi di allenamento) per aver ratificato il rientro in campo del capitano dei gigliati.
Nell'annata 1986-1987, assieme a Ramón Díaz, Antognoni guidò la Fiorentina a una difficile salvezza in campionato: vittima di un nuovo infortunio in Coppa Italia alla fine della stagione precedente, Antognoni, sotto la guida di Eugenio Bersellini, esordì solo sul finire del girone d'andata, nella gara interna persa contro l'Inter: in tutto 19 presenze e 4 reti, di cui una su calcio di punizione al Napoli. Segnò l'ultima rete in maglia viola all'Empoli nell'aprile 1987. Al termine della stagione, dopo 341 incontri e 61 reti, Antognoni lasciò la Fiorentina per accasarsi alla squadra svizzera del Losanna, dove disputò ancora due stagioni. Il 25 aprile 1989 lasciò il calcio giocato: per la sua gara di addio si stiparono, in uno stadio Comunale in rifacimento per i mondiali di Italia 1990, 40.000 tifosi,[3] ai quali la bandiera viola regalò un giro di campo.
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Antognoni ha vestito per 73 volte la maglia della nazionale italiana (7 reti segnate) esordendo il 20 novembre 1974 in Paesi Bassi-Italia (3-1), e chiudendo a Praga nella partita persa 2-0 contro la Cecoslovacchia il 16 novembre 1983.
Giocò il campionato del mondo 1978 in Argentina chiuso dagli azzurri, rivelazione del torneo, al quarto posto così come il successivo campionato d'Europa 1980 ospitato in Italia. In entrambi i casi, Antognoni fu stabilmente titolare, ruolo confermato anche due anni più tardi nel campionato del mondo 1982 in Spagna, quando con l'Italia sollevò la Coppa del Mondo. In terra iberica, contro il Brasile aveva segnato una rete, quella del possibile 4-2, annullata per un fuorigioco poi rivelatosi inesistente; un fallo di Matysik nella semifinale con la Polonia lo privò della possibilità di scendere in campo nella vittoriosa finale di Madrid contro la Germania Ovest: «a parte quella partita di Cagliari che ci costò lo scudetto, la finale del Mundial spagnolo che non mi fu possibile giocare» rappresentò per Antognoni la più grande delusione della vita calcistica;[5] come ricorderà anni dopo, «quella volta mi girarono parecchio le scatole. Vidi Italia-Germania dalla tribuna stampa».[5]
Allenatore e dirigente[modifica | modifica wikitesto]
Rientrato a Firenze, nel 1990 accettò le offerte della società viola percorrendo una trafila d'incarichi sotto la gestione dei Cecchi Gori (il padre Mario prima e il figlio Vittorio poi). Partito come osservatore, divenne in seguito team manager fino a ricoprire le mansioni di direttore generale; tra le sue operazioni come dirigente, quella che Antognoni considera il suo «fiore all'occhiello» fu l'acquisto del portoghese Rui Costa.[3][5] In mezzo a tutto ciò assunse brevemente, assieme a Luciano Chiarugi, la responsabilità tecnica della squadra sul finire della tribolata stagione 1992-1993, culminata con la retrocessione dei gigliati in cadetteria dopo oltre mezzo secolo.[13]
Una volta tornato nei quadri dirigenziali, si dimise dal club nel 2001, all'indomani dell'esonero di Fatih Terim, entrato ormai in contrasto col presidente fiorentino: «ero molto legato [all'allenatore turco] e quando apparve chiaro che lui sarebbe andato ad allenare il Milan dissi a Vittorio Cecchi Gori: "se va via Terim vado via anch'io". [...] Mi rispose: "prego..."». In seguito la Federcalcio gli affidò diversi incarichi nell'ambito del calcio giovanile:[5] il 1º ottobre 2005 venne nominato coordinatore degli osservatori delle nazionali giovanili,[14] mentre il 6 agosto 2015 diventò capo delegazione dell'Italia Under-21.[15]
Il 2 gennaio 2017, una volta scaduto il contratto con la FIGC, torna alla Fiorentina, inizialmente con compiti di rappresentanza[16] e dal successivo 12 giugno anche come club manager;[17] mantiene l'incarico fino al 16 luglio 2021, quando lascia la squadra viola a causa di sopravvenuti dissidi con la dirigenza.[18]
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1972-1973 | ![]() |
A | 20 | 2 | CI | 2 | 0 | CU | 1 | 0 | CAI | 6 | 0 | 29 | 2 |
1973-1974 | A | 25 | 1 | CI | 4 | 1 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 31 | 2 | |
1974-1975 | A | 29 | 4 | CI | 9 | 1 | CM | 4 | 0 | - | - | - | 42 | 5 | |
1975-1976 | A | 30 | 5 | CI | 6 | 2 | CdC | 4 | 0 | CdL | 2 | 0 | 42 | 7 | |
1976-1977 | A | 28 | 4 | CI | 4 | 0 | CM | 4 | 0 | - | - | - | 36 | 4 | |
1977-1978 | A | 26 | 6 | CI | 4 | 1 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 32 | 7 | |
1978-1979 | A | 27 | 0 | CI | 4 | 0 | - | - | - | - | - | - | 31 | 0 | |
1979-1980 | A | 30 | 8 | CI | 4 | 1 | - | - | - | - | - | - | 34 | 9 | |
1980-1981 | A | 27 | 9 | CI | 6 | 0 | - | - | - | TC | 0 | 0 | 33 | 9 | |
1981-1982 | A | 16 | 3 | CI | 5 | 2 | - | - | - | - | - | - | 21 | 5 | |
1982-1983 | A | 27 | 9 | CI | 5 | 0 | CU | 2 | 1 | - | - | - | 34 | 10 | |
1983-1984 | A | 18 | 5 | CI | 5 | 2 | - | - | - | - | - | - | 23 | 7 | |
1984-1985 | A | 0 | 0 | CI | 0 | 0 | CU | 0 | 0 | - | - | - | 0 | 0 | |
1985-1986 | A | 19 | 1 | CI | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 22 | 1 | |
1986-1987 | A | 19 | 4 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 19 | 4 | |
Totale Fiorentina | 341 | 61 | 61 | 10 | 19 | 1 | 8 | 0 | 429 | 72 | |||||
1987-1988 | ![]() |
LNA | 19 | 4 | CS | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 19 | 4 |
1988-1989 | LNA | 32 | 3 | CS | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 32 | 3 | |
Totale Losanna | 51 | 7 | - | - | - | - | - | - | 51 | 7 | |||||
Totale carriera | 392 | 68 | 61 | 10 | 19 | 1 | 8 | 0 | 480 | 79 |
Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Coppa Italia: 1
- Fiorentina: 1974-1975
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Fiorentina: 1975
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Individuale[modifica | modifica wikitesto]
- Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot
- 2010
- 2016
- Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Veterano italiano
- 2018
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Collare d'oro al Merito Sportivo |
— Roma, 19 dicembre 2017.[20] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Radice rivuole Antognoni, in Stampa Sera, 10 maggio 1977, p. 19.
- ^ a b Panini.
- ^ a b c Stefano Borgi, Antognoni Day, l'amore di Firenze il mio scudetto, su firenzeviola.it, 1º aprile 2010.
- ^ a b Mosti, pp. 326-331.
- ^ a b c d e f g Alberto Costa, «Io, bandiera viola per sempre. La fedeltà conta più dei trofei», in Corriere della Sera, 11 febbraio 2011, p. 65 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2015).
- ^ Mosti, p. 358.
- ^ (EN) Maurizio Mariani, Italy 1972/1973, su rsssf.com, 26 ottobre 2000.
- ^ Roberto Gamucci, La Fiorentina scopre un giovanissimo Rivera, in Corriere dello Sport, 16 ottobre 1972, p. 4 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).
- ^ a b Lucio Iaccarino, Il primato del cuore, su storiedisport.it (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
- ^ a b Guerin Sportivo, dicembre 1984.
- ^ Addio a Gatto, il medico che salvò Antognoni, in la Repubblica, 27 luglio 2009.
- ^ Un calvario spirituale, su antognoni.com.
- ^ La caduta in B e la rinascita, su it.violachannel.tv (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2012).
- ^ Calcio: FIGC, Giancarlo Antognoni coordinatore osservatori, su www1.adnkronos.com, 24 settembre 2005.
- ^ Nazionale under 21: Giancarlo Antognoni è il nuovo capo delegazione degli azzurrini, su firenzepost.it, 29 agosto 2016.
- ^ La Fiorentina riabbraccia Antognoni, su it.violachannel.tv, 2 gennaio 2017.
- ^ Matteo Dovellini, Fiorentina, Antognoni è il nuovo club manager, su firenze.repubblica.it, 12 giugno 2017.
- ^ Nota ACF Fiorentina, su acffiorentina.com, 16 luglio 2021.
- ^ 4º posto
- ^ Gli azzurri del mundial '82 premiati al CONI con il Collare d'oro al Merito Sportivo, su figc.it, 19 dicembre 2017. URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Almanacco Illustrato del Calcio Italiano, Modena, Panini, 1983.
- Giansandro Mosti, Almanacco Viola 1926-2004, Scramasax, 2004.
- L. Caroppo, P. Chirichigno, M. Mancini e D. Moschella, Antognoni. Firenze e il suo campione, Polistampa, 2005.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Giancarlo Antognoni
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giancarlo Antognoni
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su giancarloantognoni.it.
- Antognóni, Giancarlo, su sapere.it, De Agostini.
- Alberto Polverosi, ANTOGNONI, Giancarlo, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- (EN) Giancarlo Antognoni, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Giancarlo Antognoni, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Giancarlo Antognoni, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Giancarlo Antognoni, su eu-football.info.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Giancarlo Antognoni, su FIGC.it, FIGC.
- Andrea Claudio Galluzzo e Gianfranco Lottini, Antognoni tra le leggende del calcio, su museofiorentina.it, 12 ottobre 2010.
- Roberto Vinciguerra, Gianfranco Lottini e Andrea Claudio Galluzzo, La luminosa carriera di Giancarlo Antognoni, su museofiorentina.it, 12 ottobre 2010.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 263814842 · ISNI (EN) 0000 0003 8225 4735 · SBN CFIV181711 · LCCN (EN) no2011048575 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2011048575 |
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