Gianluca Vialli
Gianluca Vialli | ||
---|---|---|
Vialli in nazionale al campionato del mondo 1990 | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 77 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1999 - giocatore 2002 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1973-1978 | Pizzighettone | |
1978-1980 | Cremonese | |
Squadre di club1 | ||
1980-1984 | Cremonese | 105 (23) |
1984-1992 | Sampdoria | 223 (85) |
1992-1996 | Juventus | 102 (38) |
1996-1999 | Chelsea | 58 (21) |
Nazionale | ||
1983-1986 | ![]() | 21 (11) |
1985-1992 | ![]() | 59 (16) |
Carriera da allenatore | ||
1998-2000 | Chelsea | |
2001-2002 | Watford | |
Palmarès | ||
![]() | ||
Bronzo | Italia 1990 | |
![]() | ||
Bronzo | 1984 | |
Argento | 1986 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 15 giugno 2002 |
Gianluca Vialli (Cremona, 9 luglio 1964) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante, capo delegazione della nazionale italiana.
Tra i migliori centravanti degli anni 1980 e 1990,[1][2][3][4] rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti.[5] Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell'Europeo Under-21 1986,[6] della Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo[7][8] —, della Coppa delle Coppe 1989-1990[9] e della Serie A 1990-1991.[10]
Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l'Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).
Più volte candidato al Pallone d'oro, si è classificato 7º nelle edizioni 1988 e 1991.[11] Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.[12]
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli esordi da ala tornante,[14][15][16] si affermò come centravanti completo,[17] dotato di tecnica,[18] velocità,[19][20] dinamismo,[20][21] forza fisica[21][22] e resistenza agli sforzi prolungati;[11] in qualche occasione fu impiegato anche a centrocampo,[23] dove faceva valere la propria abilità nel pressing e nella gestione del pallone.[24] Altalenante sul piano realizzativo,[25] soprattutto nella fase iniziale della carriera,[26] tra il 1986 e il 1991 fu tuttavia capocannoniere di quattro diverse competizioni, a seguito di un progressivo incremento della sua efficacia sotto porta;[14] mise a segno, peraltro, numerose reti di pregevole fattura — spesso in acrobazia[22][27][13] —, caratteristica che gli valse il soprannome Stradivialli,[26] coniato da Gianni Brera.[28] A cavallo tra gli anni 1980 e 1990 era ritenuto, da molti, il più forte attaccante italiano[1][3] e uno dei migliori al mondo.[1][2][29]
Tatticamente preparato, era un leader carismatico, dal carattere forte:[30] a detta di Vujadin Boškov, queste doti lasciavano presupporre che Vialli avesse la stoffa dell'allenatore;[31] ruolo, quest'ultimo, che l'attaccante cremonese iniziò a ricoprire ancor prima di ritirarsi dal calcio giocato.[32]
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Inizi, Cremonese[modifica | modifica wikitesto]
Proveniente da una ricca famiglia di Cremona, tira i suoi primi calci all'oratorio di Cristo Re, al villaggio Po della sua città nativa. Entra nel vivaio del Pizzighettone, per poi proseguire l'attività con le formazioni giovanili della Cremonese dov'è allenato, tra gli altri, da Guido Settembrino.
La società lombarda lo lancia tra i professionisti nella stagione 1980-1981, in cui ottiene 2 presenze nel campionato di Serie C1.[33] Il debutto in Serie B avviene invece il 27 settembre 1981, in una gara persa 0-3 con la Sambenedettese.[33] Nei quattro campionati con la maglia grigiorossa riporta 105 presenze e 23 gol,[33] imponendosi all'attenzione degli addetti ai lavori nella stagione 1983-1984 quando, pur impiegato dall'allenatore Emiliano Mondonico come tornante di fascia, riesce a mettere a referto 10 gol che lo fanno emergere tra i protagonisti di una Cremonese che, dopo 54 stagioni, ottiene la promozione in Serie A.[34]
Sampdoria[modifica | modifica wikitesto]
Nell'estate 1984 passa alla Sampdoria, in cambio di Alviero Chiorri.[35] Esordisce in Serie A il successivo 16 settembre, proprio contro la sua ex squadra.[36] Tre mesi più tardi segna il primo gol, dando i 2 punti alla squadra contro l'Avellino.[37] Al termine della stagione si aggiudica la Coppa Italia, primo trofeo della storia blucerchiata, segnando al Milan nella finale di ritorno.[38] La vittoria della coppa gli permette, nell'annata 1985-1986, di esordire nelle competizioni europee facendo registrare 4 apparizioni in Coppa delle Coppe.[39]

Nel primo biennio sotto la Lanterna il giocatore offre un rendimento discontinuo anche a causa dei dubbi circa la sua posizione in campo, con l'allenatore Eugenio Bersellini il quale lo alterna tra la fascia e l'area di rigore, senza riuscire a risolvere l'impasse.[16] La svolta arriva nell'estate 1986 quando sulla panchina doriana si siede Vujadin Boškov, il quale, replicando quanto già fatto da Azeglio Vicini nella nazionale giovanile, anche in blucerchiato avanza stabilmente Vialli a prima punta, in pratica invertendone i ruoli con il compagno di reparto Roberto Mancini:[16] l'intesa tra i due sboccia repentinamente,[16] divenendo a posteriori il tandem-simbolo dell'epoca più luminosa del club, e portando l'ambiente doriano a rispolverare per loro il soprannome di «gemelli del gol»[40] già proprio dei bomber blucerchiati degli albori, Giuseppe Baldini e Adriano Bassetto.[41]
Con Mancio a rifinire alle sue spalle, a partire dalla stagione 1986-1987 Vialli si afferma definitivamente tra i migliori attaccanti della sua generazione.[16] Contribuisce alla conquista di altre due Coppe Italia nelle annate 1987-1988 (con un gol al Torino nella finale di andata)[42] e 1988-1989: miglior marcatore di quest'ultima edizione con 13 reti,[7] va nuovamente a segno in finale, nel retour match contro il Napoli.[43] Frattanto il 6 ottobre 1988 realizza la prima rete nelle coppe europee,[44] che è anche la centesima in carriera.[45]

Ormai tra gli idoli della squadra blucerchiata, nei mesi precedenti Vialli, sorprendendo i più, aveva rifiutato il possibile trasferimento, più volte dato per fatto,[46] al Milan di Arrigo Sacchi e del patron Silvio Berlusconi, all'epoca ai vertici internazionali[16] (e che a lungo ne deterrà un'opzione sul cartellino):[47] insieme agli altri senatori dello spogliatoio, tra cui Mancini e Pietro Vierchowod, stringe infatti un «patto di ferro» che li impegna a non lasciare Genova prima di avere portato in città lo scudetto.[48] Nell'annata 1989-1990 è protagonista della vittoria doriana in Coppa delle Coppe: si laurea capocannoniere della competizione con 7 reti,[9] due delle quali realizzate nella finale di Göteborg contro l'Anderlecht.[49]
Nella stagione 1990-1991 arriva infine l'agognato scudetto, il primo e fin qui unico nella storia del club ligure: l'apporto sottorete di Vialli è determinante,[50] tant'è che il numero nove blucerchiato si laurea anche capocannoniere del campionato con 19 realizzazioni.[10] Nel 1992 disputa invece la sua prima finale di Coppa dei Campioni, persa a Wembley contro il Barcellona:[51] è l'ultima delle sue 321 partite — 109 delle quali consecutive[52] — con il club blucerchiato.[30]
Juventus[modifica | modifica wikitesto]

Al termine della stagione 1991-1992, Vialli viene acquistato dalla Juventus: la società piemontese cede alla Sampdoria i cartellini di quattro giocatori (Mauro Bertarelli, Eugenio Corini, Michele Serena e Nicola Zanini), aggiungendovi un conguaglio economico;[53] il costo totale del trasferimento è stimato in circa 40 miliardi di lire,[53][54][55] all'epoca la cifra più alta mai spesa per un calciatore.[54] Il centravanti va a collocarsi in un reparto offensivo che vede la presenza di Roberto Baggio e Fabrizio Ravanelli,[56] e che a partire dalla stagione successiva si avvarrà anche dell'emergente Alessandro Del Piero.
L'esperienza torinese di Vialli si rivela divisa in due nette e diverse fasi. Nel biennio iniziale, agli ordini di Giovanni Trapattoni, pur vincendo la Coppa UEFA 1992-1993 l'attaccante accusa qualche difficoltà di ambientamento a cui si sommano numerosi infortuni[30] nonché equivoci tattici:[24] costretto a frequenti ripiegamenti difensivi, risulta poco lucido sotto porta[57] e non trova con Baggio — che pure aveva caldeggiato il suo trasferimento in Piemonte[58] — lo stesso affiatamento avuto alla Sampdoria con Mancini.[59]

Dalla stagione 1994-1995, rigenerato fisicamente e mentalmente dal nuovo tecnico Marcello Lippi il quale ne fa il fulcro dell'attacco bianconero, Vialli emerge invece come il leader della formazione torinese, complice la lunga lontananza dai campi in cui incappa l'infortunato Baggio;[60] al termine dell'annata conquista il secondo scudetto e la quarta Coppa Italia della propria carriera.
Dopo avere nel frattempo «spostato Baggio dal cuore dei dirigenti e dal ruolo di primadonna» nella Juventus,[61] ed esserne stato nominato capitano dopo l'addìo proprio del Divin Codino,[62] nell'annata 1995-1996, la sua quarta e ultima in maglia bianconera, giostrando nell'ormai consolidato trio offensivo con Del Piero e Ravanelli,[63] Vialli trascina i compagni di squadra ai trionfi in Supercoppa italiana, ultimo trofeo nazionale che ancora mancava alla bacheca juventina, e soprattutto in Champions League: proprio la vittoriosa finale di Roma contro l'Ajax è la sua ultima apparizione per il club torinese, con cui ha disputato 145 partite e segnato 53 reti.
Chelsea[modifica | modifica wikitesto]
Considerato concluso il suo ciclo a Torino, e una volta svincolatosi[64] sfruttando la nuova libertà contrattuale concessa dall'allora recente sentenza Bosman, nella stagione 1996-1997 approda in Inghilterra,[65] abbracciando la causa di un ambizioso Chelsea in cerca di rilancio dopo decenni di anonimato, e che onde perseguire l'obiettivo ha arruolato una nutrita pattuglia italiana che vede anche Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola.[66]
Dopo la vittoria in FA Cup nell'annata d'esordio, un'affermazione a suo modo storica poiché il primo, importante trofeo in casa Blues da oltre un quarto di secolo a quella parte, in quella seguente l'avventura londinese di Vialli pare destinata a concludersi precocemente, per via degli ormai pessimi rapporti con il player manager Ruud Gullit;[66] tuttavia nel febbraio 1998, con una mossa a sorpresa, il presidente del club Ken Bates promuove proprio l'italiano nel doppio ruolo, al posto del dimissionario olandese.[32] In queste vesti, e facendo presto ricredere i più,[66] guida i compagni di squadra a un glorioso finale di stagione grazie alle affermazioni in Football League Cup[67] e in Coppa delle Coppe.[68]

Nell'annata 1998-1999 arriva la vittoria da underdog in Supercoppa UEFA contro il blasonato Real Madrid[69][70] nonché un ottimo rendimento in campionato, dove perde solamente tre partite, non potendo tuttavia competere realisticamente contro un Manchester Utd artefice di uno storico treble;[66] globalmente positiva anche la difesa della Coppa delle Coppe, pur arrendendosi in semifinale alla rivelazione Maiorca — questo poi battuto in finale dalla Lazio dell'altro «gemello del gol» di sampdoriana memoria, Mancini.[66]
Ritiratosi dal calcio giocato al termine di questa stagione, da qui in avanti ricopre la sola carica di tecnico dei londinesi.[71]
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Nazionali giovanili[modifica | modifica wikitesto]
Da giovane ha fatto parte della nazionale Under-21, collezionando 21 presenze e 11 reti, di cui 4 nel campionato europeo di categoria del 1986 che lo laurearono miglior marcatore dell'edizione.[6][72] Negli azzurrini è allenato da Azeglio Vicini, il primo a intuirne le potenzialità in area di rigore e, per questo, ad avanzarlo dall'originario ruolo di ala a quello di prima punta, che ne farà la fortuna futura.[16]
Nazionale maggiore[modifica | modifica wikitesto]
1985-1990[modifica | modifica wikitesto]

Esordisce in nazionale maggiore il 16 novembre 1985, a 21 anni, nella partita amichevole Polonia-Italia (1-0).[73] Viene poi convocato dal commissario tecnico Enzo Bearzot per il campionato del mondo 1986 in Messico, chiamato a fare da prima riserva a Bruno Conti come tornante di fascia destra:[16] impiegato da subentrante in tutte e quattro le partite disputate dagli azzurri nel torneo, non riesce a incidere.[16]
Durante la successiva gestione di Azeglio Vicini, già suo citì nell'Under-21 e fautore del suo impiego prettamente da attaccante, Vialli diventa uno dei pilastri del gruppo azzurro.[74] Schierato al fianco di Altobelli, realizza il suo primo gol in nazionale il 24 gennaio 1987, nella gara valida per le qualificazioni europee vinta per 5-0 contro Malta a Bergamo.[75][76] Contribuisce alla qualificazione dell'Italia al campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, realizzando una decisiva doppietta contro la Svezia.[18][77] Partecipa poi da titolare alla fase finale della competizione, segnando la rete della vittoria contro la Spagna (1-0) nella prima fase;[78] nella semifinale persa contro l'Unione Sovietica si rivela impreciso sotto rete, ma ciò non gli impedisce di essere inserito nella squadra ideale del torneo.[79]
Il 26 aprile 1989, nell'amichevole contro l'Ungheria vinta 4-0, scende in campo per la prima volta con la fascia da capitano degli azzurri.[80]
L'anno seguente partecipa alla conquista del 3º posto dell'Italia al campionato del mondo 1990. Impiegato nelle prime due partite e nella semifinale contro l'Argentina, Vialli riesce in un paio di occasioni, come l'assist nella gara di esordio contro l'Austria[81] o l'azione da cui scaturisce il vantaggio azzurro contro i sudamericani,[82] a propiziare i gol del compagno di reparto e futuro capocannoniere dell'edizione, Salvatore Schillaci. Tuttavia sul piano personale disputa un torneo al di sotto delle attese,[83][84][85][82] frenato anche da problemi fisici:[86] non riesce mai ad andare a rete e fallisce altresì un calcio di rigore nella sfida della fase a gironi contro gli Stati Uniti.[87]
Non impiegato nella finalina vinta contro l'Inghilterra, al termine del Mondiale resta fuori dal giro azzurro per i successivi dieci mesi.[88]
1991-1992[modifica | modifica wikitesto]
Prossimo alla vittoria dello scudetto con la Sampdoria e del titolo di capocannoniere della Serie A, Vialli torna in nazionale il 1º maggio 1991 e — dopo aver colpito un altro legno dal dischetto[89] — va a segno nel 3-1 contro l'Ungheria, partita valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1992: la sua ultima marcatura risaliva all'aprile 1989.[88] L'Italia fallirà, tuttavia, l'accesso alla fase finale del torneo, e nell'ottobre 1991 Vicini verrà sostituito sulla panchina azzurra da Arrigo Sacchi.[90]
Pur venendo confermato nel gruppo azzurro dal nuovo citì, sul finire del 1992 Vialli deve difendere il proprio posto dalla concorrenza dei più giovani Pierluigi Casiraghi[91] e Giuseppe Signori,[15] incappando nel contempo in qualche equivoco tattico: il tecnico di Fusignano lo vorrebbe più presente in zona gol, impiegandolo per questo come centravanti puro, sebbene il giocatore attraversi un periodo di scarsa vena sotto rete — tanto che nella Juventus, contemporaneamente, viene talvolta arretrato a centrocampo.[23][24] Unitamente a ciò, alcune incomprensioni con il commissario tecnico[92][93][94] fanno da anticamera all'esclusione del cremonese dal giro della nazionale.
La partita contro Malta del 19 dicembre 1992, valevole per le qualificazioni al campionato del mondo 1994 e sbloccata da un gol dello stesso Vialli, è dunque l'ultima apparizione in maglia azzurra per l'attaccante che termina così la sua esperienza in nazionale, piuttosto altalenante,[74] con 59 presenze (3 delle quali da capitano)[80] e 16 reti: sarà il giocatore stesso, tre anni dopo, a rinunciare espressamente a eventuali ulteriori convocazioni.[95]
Allenatore[modifica | modifica wikitesto]
Chelsea[modifica | modifica wikitesto]
Viene nominato player manager del Chelsea il 12 febbraio 1998, subentrando al dimissionario Ruud Gullit.[32] La squadra si trova ancora in corsa nella Coppa di Lega e nella Coppa delle Coppe e, sotto la sua guida, le vince entrambe,[67][68] chiudendo inoltre al quarto posto in Premier League. La stagione seguente, ancora nel doppio ruolo vince la Supercoppa UEFA battendo 1-0 il Real Madrid,[69][70] raggiunge le semifinali di Coppa delle Coppe[66] e conclude al terzo posto in campionato (quest'ultimo il miglior posizionamento della squadra dal 1970 in poi), a soli quattro punti dal Manchester Utd campione.[66]

Nel frattempo ritiratosi dall'attività agonistica, e assunto a tempo pieno il ruolo di allenatore, nell'annata 1999-2000 porta il Chelsea, alla sua prima apparizione in Champions League, fino ai quarti di finale dov'è eliminato dal Barcellona (3-1 all'andata, 1-5 al ritorno dopo i tempi supplementari);[66] chiuso il campionato al quinto posto, termina la stagione con la vittoria sull'Aston Villa nella FA Cup.
L'ultima stagione a Londra inizia con la vittoria nella Charity Shield contro il Manchester Utd:[96] è il quinto trofeo conquistato in meno di tre anni, fatto che lo rende il tecnico più vincente della storia del club fino a quel momento. Ciò nonostante viene licenziato il 12 settembre 2000, dopo cinque partite dall'inizio dell'annata, causa un avvio stentato e screzi con vari elementi dello spogliatoio (tra cui Deschamps, Petrescu e Zola),[97][98] venendo sostituito da Claudio Ranieri.[66]
Watford[modifica | modifica wikitesto]
Il 3 maggio 2001 accetta la proposta del Watford, squadra della First Division inglese.[99] Nonostante i grandi e costosi cambiamenti che effettua nel club di Elton John, non ottiene che un quattordicesimo posto in campionato e viene licenziato il 15 giugno 2002, dopo solo una stagione.[100] A seguito del licenziamento, le parti inizieranno una lunga disputa legale riguardo al pagamento del restante contratto.[101]
La stagione alla guida degli Hornets è l'ultima della sua breve esperienza da allenatore: nel quindicennio seguente si dedica prettamente alla carriera televisiva di opinionista e analista calcistico.[102]
Dirigente[modifica | modifica wikitesto]
Il 9 marzo 2019 viene nominato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, insieme a Francesco Totti, ambasciatore italiano per il campionato d'Europa 2020.[103]
Dal novembre dello stesso anno entra nei ranghi della Federcalcio come capo delegazione della nazionale italiana.[104]
Fuori dal campo[modifica | modifica wikitesto]
Ultimo di cinque fratelli,[86] all'età di 16 anni interrompe gli studi a causa dell'attività sportiva;[105] nel 1993 consegue da privatista il diploma di geometra nella natìa Cremona.[106]
Già durante gli anni da calciatore inizia ad avere contatti con il mondo della televisione; nella stagione 1989-1990 è opinionista per il programma Settimana Gol di Italia 1.[107] Una volta chiusa l'attività sportiva, nel 2002 diventa consulente per Sky Sport,[108] di cui in seguito è testimonial e commentatore tecnico. Sempre per Sky Italia, nel 2016 conduce il docu-reality Squadre da incubo su TV8 insieme all'ex collega Lorenzo Amoruso.[109]
Nel 2002 ha prestato il suo nome per il videogioco sportivo manageriale Gianluca Vialli's European Manager, sviluppato da Waywardxs e pubblicato dalla casa inglese Midas Interactive.[110]
Dal 2004 svolge attività nel campo del sociale avendo creato, insieme all'ex collega Massimo Mauro e Cristina Grande Stevens, la "Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport", una ONLUS che ha lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, il cosiddetto morbo di Lou Gehrig, nonché sul cancro, attraverso la fondazione ARISLA, l'associazione AISLA e la FPRC.[111]
Il 26 febbraio 2006, assieme ad altri ex atleti italiani quali Klaus Dibiasi, Sara Simeoni, Novella Calligaris, Livio Berruti e Mario Cipollini, è tra i portatori della bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino.[112]
Sempre nel 2006 scrive con il giornalista Gabriele Marcotti The Italian Job, saggio in cui analizza le differenze tra calcio italiano e inglese. Il libro, pubblicato dapprima in Inghilterra, viene successivamente reso disponibile anche in Italia, ma qui la vendita viene inizialmente vietata da una sentenza del tribunale di Vicenza;[113] infine il libro è tornato sugli scaffali italiani dopo la sentenza del tribunale sulla causa tra Vialli e Claudio Pasqualin.[114] Negli anni seguenti cura le prefazioni de L'ultima partita di Giulio Mola (2010) e Un calcio alla SLA di Gabriella Serravalle (2013), oltreché dell'edizione italiana di Io sono il calciatore misterioso (2013). Segue nel 2018 la sua seconda opera cartacea, Goals, in cui peraltro racconta la battaglia contro un tumore affrontata nel 2017.[86]
Nel 2003 si sposa con Cathryn, conosciuta a Londra durante il periodo al Chelsea; la coppia ha due figlie.[115]
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
Tra squadre di club, nazionale A e nazionale Under-21, Vialli ha disputato 737 partite segnando 286 reti, alla media di 0,39 gol a partita.
Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1980-1981 | ![]() |
C1 | 2 | 0 | CI-S | ? | ? | - | - | - | - | - | - | 2+ | 0+ |
1981-1982 | B | 31 | 5 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 32 | 5 | |
1982-1983 | B | 35 | 8 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 37 | 8 | |
1983-1984 | B | 37 | 10 | CI | 5 | 2 | - | - | - | - | - | - | 42 | 12 | |
Totale Cremonese | 105 | 23 | 8+ | 2+ | - | - | - | - | 113+ | 25+ | |||||
1984-1985 | ![]() |
A | 28 | 3 | CI | 13 | 6 | - | - | - | - | - | - | 41 | 9 |
1985-1986 | A | 28 | 6 | CI | 7 | 2 | CdC | 4 | 0 | - | - | - | 39 | 8 | |
1986-1987 | A | 28+1 | 12+0 | CI | 5 | 4 | - | - | - | - | - | - | 34 | 16 | |
1987-1988 | A | 30 | 10 | CI | 13 | 3 | - | - | - | - | - | - | 43 | 13 | |
1988-1989 | A | 30 | 14 | CI | 14 | 13 | CdC | 7 | 5 | SI | 1 | 1 | 52 | 33 | |
1989-1990 | A | 22 | 10 | CI | 2 | 2 | CdC | 8 | 7 | SI | 1 | 0 | 33 | 19 | |
1990-1991 | A | 26 | 19 | CI | 7 | 3 | CdC | 3 | 1 | SU | 1 | 0 | 37 | 23 | |
1991-1992 | A | 31 | 11 | CI | 6 | 3 | CC | 11 | 6 | SI | 1 | 0 | 49 | 20 | |
Totale Sampdoria | 223+1 | 85+0 | 67 | 36 | 33 | 19 | 4 | 1 | 328 | 141 | |||||
1992-1993 | ![]() |
A | 32 | 6 | CI | 7 | 2 | CU | 10 | 5 | - | - | - | 49 | 13 |
1993-1994 | A | 10 | 4 | CI | 0 | 0 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 12 | 4 | |
1994-1995 | A | 30 | 17 | CI | 7 | 3 | CU | 9 | 2 | - | - | - | 46 | 22 | |
1995-1996 | A | 30 | 11 | CI | 0 | 0 | UCL | 7 | 2 | SI | 1 | 1 | 38 | 14 | |
Totale Juventus | 102 | 38 | 14 | 5 | 28 | 9 | 1 | 1 | 145 | 53 | |||||
1996-1997 | ![]() |
PL | 28 | 9 | FACup+CdL | 1+0 | 2+0 | - | - | - | - | - | - | 29 | 11 |
1997-1998 | PL | 21 | 11 | FACup+CdL | 1+0 | 2+0 | CdC | 8 | 6 | SI | 1 | 0 | 31 | 19 | |
1998-1999 | PL | 9 | 1 | FACup+CdL | 3+5 | 2+6 | CdC | 1 | 1 | - | - | - | 18 | 10 | |
Totale Chelsea | 58 | 21 | 10 | 12 | 9 | 7 | 1 | 0 | 78 | 40 | |||||
Totale carriera | 488 | 167 | 96+ | 54+ | 70 | 36 | 3 | 2 | 657+ | 259+ |
Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]
Statistiche aggiornate al 30 maggio 2002. In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazzamento | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
feb.-giu. 1998 | ![]() |
PL | 13 | 6 | 0 | 7 | FACup+CdL | 0+2 | 0+2 | 0+0 | 0+0 | CdC | 5 | 4 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | 20 | 12 | 0 | 8 | 60,00 | Subentrato, 4º |
1998-1999 | PL | 38 | 20 | 15 | 3 | FACup+CdL | 6+3 | 3+2 | 2+0 | 1+1 | CdC | 8 | 4 | 3 | 1 | SU | 1 | 1 | 0 | 0 | 56 | 30 | 20 | 6 | 53,57 | 3º | |
1999-2000 | PL | 38 | 18 | 11 | 9 | FACup+CdL | 6+1 | 6+0 | 0+0 | 0+1 | UCL | 16 | 8 | 4 | 4 | - | - | - | - | - | 61 | 32 | 15 | 14 | 52,46 | 5º | |
lug.-set. 2000 | PL | 5 | 1 | 3 | 1 | FACup+CdL | 0 | 0 | 0 | 0 | CU | 0 | 0 | 0 | 0 | CS | 1 | 1 | 0 | 0 | 6 | 2 | 3 | 1 | 33,33 | Esonerato | |
Totale Chelsea | 94 | 45 | 29 | 20 | 18 | 13 | 2 | 3 | 29 | 16 | 7 | 6 | 2 | 2 | 0 | 0 | 143 | 76 | 38 | 29 | 53,15 | ||||||
2001-2002 | ![]() |
FD | 46 | 16 | 11 | 19 | FACup+CdL | 1+5 | 0+4 | 0+0 | 1+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 52 | 20 | 11 | 21 | 38,46 | 14º |
Totale carriera | 140 | 61 | 40 | 39 | 24 | 17 | 2 | 5 | 29 | 16 | 7 | 6 | 2 | 2 | 0 | 0 | 195 | 96 | 49 | 50 | 49,23 |
Record[modifica | modifica wikitesto]
- Giocatore con più gol realizzati in una singola edizione della Coppa Italia (1988-1989, 13 reti).[7][8]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Cremonese: 1980-1981 (girone A)
Coppa Italia: 4
- Chelsea: 1996-1997
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Coppa UEFA: 1
- Juventus: 1992-1993
- Juventus: 1995-1996
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
- Arezzo 1987
Individuale[modifica | modifica wikitesto]
- Capocannoniere del Campionato europeo di calcio Under-21: 1
- 1986 (4 gol)
- Guerin d'oro speciale: 1
- 1987
- Capocannoniere della Coppa Italia: 1
- 1988-1989 (13 gol)
- Capocannoniere della Coppa delle Coppe: 1
- 1989-1990 (7 gol)
- Capocannoniere della Serie A: 1
- 1990-1991 (19 gol)
- 1995
- Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Giocatore italiano
- 2015
Allenatore[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Chelsea: 1999-2000
- Chelsea: 2000
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Individuale[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana |
— Roma, 30 settembre 1991. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[117] |
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- The Italian Job, con Gabriele Marcotti, Milano, Mondadori, 2006, ISBN 88-04-56047-9.
- Goals, Milano, Mondadori, 2018, ISBN 9788804707288.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Inter-Samp sfida azzurra difesa-attacco, in La Stampa, 25 aprile 1988, p. 24.
- ^ a b Filippo Grimaldi, E la Samp sembra vera, in la Repubblica, 9 agosto 1988, p. 45.
- ^ a b Gianni Brera, L'Italia che manca ai nostri campioni, in la Repubblica, 10 aprile 1992, p. 27.
- ^ Massimo Razzi, Barca-Samp tra storia e ricordo. La notte di Wembley e un calcio finito, su repubblica.it, 20 agosto 2012.
- ^ (EN) Hugo Pietra, Treble chance for Vítor Baía, su uefa.com, 21 maggio 2004.
«If you win the Champions League you will become only the tenth player to have won all three major club trophies». - ^ a b Europeo Under 21 1986 - Storia, su it.uefa.com.
- ^ a b c (EN) Davide Rota e Roberto Di Maggio, Italy - Coppa Italia Top Scorers, su rsssf.com, 26 maggio 2016.
- ^ a b La Juve non si fida, su raisport.rai.it, 15 maggio 2017.
- ^ a b Fulvio Bianchi, "Ora vorrei Careca", in la Repubblica, 10 maggio 1990, p. 28.
- ^ a b Sampdoria: 25 anni dallo scudetto di Vialli e Mancini, su corrieredellosport.it, 19 maggio 2016.
- ^ a b Giorgio Dell'Arti e Daniela Doremi, Biografia di Gianluca Vialli, su cinquantamila.it, 18 ottobre 2014.
- ^ Hall of fame, 10 new entry: con Vialli e Mancini anche Facchetti e Ronaldo, su gazzetta.it, 27 ottobre 2015.
- ^ a b Marco D'Ottavi, Vialli, al volo, su ultimouomo.com, 5 settembre 2016.
- ^ a b Renzo Cerboncini, Vialli: «Ci riprovo», in La Stampa, 23 maggio 1987, p. 22.
- ^ a b Roberto Beccantini, Nella rivoluzione di Sacchi anche Vialli rischia il posto, in La Stampa, 12 novembre 1992, p. 31.
- ^ a b c d e f g h i Tosatti, Vialli e Mancini coppia da sogno, p. 132.
- ^ Gianni Mura, Fratelli d'Italia, in la Repubblica, 12 settembre 1987.
- ^ a b Gianni Mura, Viva Vialli, in la Repubblica, 15 novembre 1987, p. 22.
- ^ Gianni Brera, Abbracciati a Vialli, in la Repubblica, 21 febbraio 1988, p. 21.
- ^ a b Bruno Perucca, «Ma lo scudetto è già dell'Inter», in La Stampa, 19 marzo 1989, p. 19.
- ^ a b Giancarlo Laurenzi, Mancini contro Vialli, parla "papà" Boskov: «I più grandi che abbia avuto», in La Stampa, 6 dicembre 1999, p. 28.
- ^ a b Giorgio Rondelli, Vialli Rambo, Tarzan Pagliuca: ecco la nazionale della Forza, in Corriere della Sera, 5 giugno 1995, p. 36.
- ^ a b Maurizio Crosetti, Vialli studia a centrocampo, in la Repubblica, 23 dicembre 1992.
- ^ a b c Maurizio Crosetti, Vialli, gioco incredibile, in la Repubblica, 31 dicembre 1992, p. 19.
- ^ Marco Ansaldo, Vialli, in La Stampa, 20 agosto 1996, p. 27.
- ^ a b Lorenzo Mangini, Da Cremona a Wembley. Così diventò Stradivialli, in la Repubblica, 22 maggio 2007.
- ^ Vialli, un gol al Vietnam: l'ultima volta con la Juve, in la Repubblica, 3 giugno 1996, p. 40.
- ^ Enrico Pirondini, Vent'anni fa moriva Gioànn Brera, maestro del giornalismo sportivo. Un libro ricorda un grande lombardo, su cremonaoggi.it, 18 dicembre 2012.
«[...] per il cremonese Luca Vialli — concittadino del liutaio Stradivari — un inevitabile "Stradivialli"». - ^ (EN) Vialli enticed to Chelsea by Gullit, in The Independent, 24 maggio 1996, pp. 26-27.
- ^ a b c Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Gianluca VIALLI, su tuttojuve.com, 9 luglio 2013.
- ^ Filippo Grimaldi, «Io li conosco, sfonderanno», in La Gazzetta dello Sport, 24 luglio 2004, p. 5.
- ^ a b c Andrea Galdi, Via Gullit, ora Vialli guiderà il Chelsea, 12 febbraio 1998.
- ^ a b c Panini (1983), p. 69.
- ^ Tosatti, p. 131.
- ^ Tra i nuovi arrivi comanda Elkjaer, in la Repubblica, 15 agosto 1984, p. 31.
- ^ Gianni Brera, Chissà se Maradona avesse una squadra, in la Repubblica, 18 settembre 1984, p. 37.
- ^ Continua così, Bagnoli Hai lo scudetto in mano, in la Repubblica, 18 dicembre 1984, p. 37.
- ^ Gianni Mura, Mancini - Vialli, la Samp in trionfo, in la Repubblica, 4 luglio 1985, p. 37.
- ^ Panini (1986), p. 602.
- ^ Germano Bovolenta, Vialli-Mancini show. La Samp vola alto, su gazzetta.it, 7 luglio 2007.
- ^ Tosatti, pp. 125-126.
- ^ Gianni Mura, Festival Samp, ma non troppo, in la Repubblica, 6 maggio 1988, p. 25.
- ^ (EN) Roberto Di Maggio, Coppa Italia 1988/89, su rsssf.com, 17 novembre 2005.
- ^ Vialli cerca il gol n. 100, in La Stampa, 6 ottobre 1988, p. 23.
- ^ Angelo Caroli, Stavolta la Samp non spreca. Ci pensano Salsano e Vialli, in La Stampa, 7 ottobre 1988, p. 27.
- ^ Nino Sormani, Vialli al Milan: è fatta, in La Stampa, 5 febbraio 1988, p. 30.
- ^ Giorgio Gandolfi, Berlusconi alleato della Juve, in La Stampa, 5 luglio 1989, p. 19.
- ^ Vierchowod, lo "Zar" di Roma e Samp, su corrieredellosport.it, 6 aprile 2019.
- ^ Gianni Mura, Vialli, l'oro della Samp, in la Repubblica, 10 maggio 1990, p. 27.
- ^ Corrado Sannucci, Cerezo ha scoperto l'amore da scudetto, in la Repubblica, 21 maggio 1991, p. 41.
- ^ Gianni Mura, Evitiamo il solito dibattito, in la Repubblica, 22 maggio 1992, p. 25.
- ^ Renzo Cerboncini, Mancini nei panni di Vialli, in La Stampa, 14 marzo 1989, p. 17.
- ^ a b Maurizio Crosetti, Vialli-Samp, sempre amore, in la Repubblica, 25 maggio 1993, p. 29.
- ^ a b Vialli-Juve, follia miliardaria, in la Repubblica, 23 maggio 1992, p. 39.
- ^ Giorgio Gandolfi, Una fuga di capitali per 110 miliardi, in La Stampa, 1º giugno 1992, p. 9.
- ^ Juventus: manca Vialli, ma segna Ravanelli, in la Repubblica, 29 luglio 1992, p. 22.
- ^ Fabio Vergnano, Vialli: «Fuori area non ci sto». Ma è ancora un bomber?, in La Stampa, 8 giugno 1993, p. 31.
- ^ Luca Valdiserri, Vialli cavia del laboratorio Trapattoni, in Corriere della Sera, 3 gennaio 1993, p. 34.
- ^ Marco Ansaldo, Intesa difficile con Baggio-gol, in La Stampa, 8 giugno 1993, p. 31.
- ^ Stefano Agresti, Baggio, l'ex "Pallone d'oro" si sente solo, in Corriere della Sera, 27 dicembre 1994, p. 36 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2014).
- ^ Maurizio Crosetti, Vialli testimonial, sgarbo a Baggio, in la Repubblica, 28 giugno 1995, p. 41.
- ^ Maurizio Crosetti, È in ritardo come la Juve, in la Repubblica, 29 luglio 1995, p. 35.
- ^ Ravanelli: "Io, Vialli e Del Piero, tridente perfetto", su gianlucadimarzio.com, 18 settembre 2015.
- ^ Maurizio Crosetti, Goodbye Mr. Vialli, in la Repubblica, 24 maggio 1996, p. 51.
- ^ Fabrizio Bocca, Azzurro, numero 9. La sfida di Mr. Vialli, in la Repubblica, 18 giugno 1996, p. 46.
- ^ a b c d e f g h i Giuseppe Pastore, Storia dei player manager, su ultimouomo.com, 4 dicembre 2018.
- ^ a b Giancarlo Galavotti, Vialli mister Inghilterra, in La Gazzetta dello Sport, 30 marzo 1998.
- ^ a b Giancarlo Galavotti, A Zola basta un attimo, in La Gazzetta dello Sport, 14 maggio 1998.
- ^ a b Licia Granello, Questo Real non spaventa, al Chelsea la Supercoppa, in la Repubblica, 29 agosto 1998, p. 45.
- ^ a b Sergio Di Cesare e Fabio Licari, L'Europa sorride ancora a Vialli, in La Gazzetta dello Sport, 29 agosto 1998.
- ^ Giuseppe Calabrese, Pronto per l'Italia. La nostalgia di Vialli, in la Repubblica, 12 agosto 2000, p. 50.
- ^ Panini (1986), p. 579.
- ^ Gianni Brera, Ma per l'Italia altri cento di questi giorni..., in la Repubblica, 17 novembre 1985, p. 25.
- ^ a b Bartoletti, p. 873.
- ^ EURO Qualificazioni 1986/1987 » Gruppo 2 » Italia - Malta 5:0. URL consultato il 10 gennaio 2021.
- ^ 24 gennaio 1987, Vialli realizza il primo gol in Nazionale, 24 gennaio 2016. URL consultato il 10 gennaio 2021.
- ^ Bruno Perucca, Vialli sfonda la porta d'Europa, in La Stampa, 15 novembre 1987, p. 29.
- ^ Gianni Brera, Italia giovane e bella, in la Repubblica, 15 giugno 1988, p. 25.
- ^ Squadra del torneo 1988, su it.uefa.com, 4 aprile 2016.
- ^ a b (EN) Gianluca Vialli, su eu-football.info.
- ^ Bruno Perucca, L'Italia si specchia nei volti di Baresi e Schillaci, in La Stampa, 10 giugno 1990, p. 29.
- ^ a b Bruno Bernardi, Maradona: una follia discutere Vialli, in La Stampa, 6 luglio 1990, p. 33.
- ^ Fabrizio Bocca, C'eravamo sopportati per un mese e forse più, in la Repubblica, 6 luglio 1990.
- ^ Bruno Perucca, Carnevale e Vialli i due insufficienti, in Stampa Sera, 9 luglio 1990, p. 5.
- ^ Fabio Vergnano, E Vialli riparte da zero, in Stampa Sera, 9 luglio 1990, p. 6.
- ^ a b c Aldo Cazzullo, Gianluca Vialli: «Un maglione sotto la camicia per nascondere la malattia», su corriere.it, 25 novembre 2018.
- ^ L'Italia vince, ma anche gli Stati Uniti ci fanno soffrire, in La Stampa, 15 giugno 1990, p. 1.
- ^ a b Piero Abrate, Vialli, l'ottimista, in Stampa Sera, 2 maggio 1991, p. 19.
- ^ Piero Abrate, E' di nuovo bell'Italia, in Stampa Sera, 2 maggio 1991, p. 19.
- ^ Bruno Perucca, Matarrese fa la rivoluzione per Sacchi, in La Stampa, 19 ottobre 1991, p. 25.
- ^ Fabrizio Bocca, Sacchi e Vialli, com'è difficile la convivenza, in la Repubblica, 17 dicembre 1992, p. 39.
- ^ Marco Ansaldo, Il formaggio della discordia, in La Stampa, 21 marzo 1995, p. 31.
- ^ Fabrizio Bocca, 'Ma quale vendetta Vialli non serve', in La Repubblica, 22 marzo 1995. URL consultato il 10 gennaio 2021.
- ^ Stefano Agresti, Vialli: "Cancellerei le incomprensioni con la nazionale", in Corriere della Sera, 31 dicembre 1995, p. 37.
- ^ Maurizio Crosetti, La FIGC blocca l'olimpico Vialli, in la Repubblica, 12 settembre 1995, p. 39.
- ^ Vialli comincia bene: due sberle al Manchester, in La Gazzetta dello Sport, 14 agosto 2000.
- ^ Vialli esonerato, su www2.raisport.rai.it, 12 settembre 2000. URL consultato il 4 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2016).
- ^ Spogliatoio contro: il Chelsea licenzia Vialli, in La Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2000.
- ^ Vialli ricomincia dal Watford, una sfida di periferia, in La Gazzetta dello Sport, 3 maggio 2001.
- ^ Il Watford caccia Vialli, spunta l'ipotesi Reggina, in La Gazzetta dello Sport, 15 giugno 2002.
- ^ Vialli contro il Watford, pretende 4,5 milioni, in La Gazzetta dello Sport, 27 febbraio 2003.
- ^ Vialli: "Io e Sacchi come due galli in un pollaio. Maradona era furbo, Boskov...", su contra-ataque.it.
- ^ Euro 2020, Totti e Vialli nominati ambasciatori italiani per la competizione, sky.it, 9 marzo 2019.
- ^ Vialli, "prima" da capo delegazione della nazionale: "Esperienza che fa sentire giovani", su sport.sky.it, 11 novembre 2019.
- ^ Diploma di geometra per Gianluca Vialli, in la Repubblica, 22 luglio 1993, p. 22.
- ^ Enrico Bonerandi, Vialli, il geometra fa gol, in la Repubblica, 9 luglio 1993, p. 23.
- ^ Gianni Romeo, Fanno il dribbling anche al microfono, in La Stampa, 10 gennaio 1990, p. 23.
- ^ Sky, da Rossi e Vialli tiro incrociato a Cassano, in la Repubblica, 13 dicembre 2007.
- ^ Squadre da incubo, prima puntata 18 febbraio 2016: il "modello Sky" s'impone sui precedenti esperimenti in tema, su tvblog.it, 18 febbraio 2016.
- ^ Luca Paladino, Gianluca Vialli's European Manager, su multiplayer.it, 29 maggio 2002.
- ^ Chi siamo, su fondazionevialliemauro.org.
- ^ Cerimonia di chiusura all'insegna del Carnevale, su corriere.it, 27 febbraio 2006.
- ^ Il giudice vieta il libro di Vialli [collegamento interrotto], su tgcom.mediaset.it, 10 ottobre 2006.
- ^ Trovato accordo, chiusa la causa tra Vialli e Pasqualin, su tuttomercatoweb.com, 12 luglio 2007.
- ^ Alessandro Gnocchi, I "Goals" più belli di Vialli nel suo libro da lottatore, su ilgiornale.it, 30 novembre 2018.
- ^ a b c d e f Nel doppio ruolo di giocatore-allenatore.
- ^ Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Gianluca Vialli, su quirinale.it.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Almanacco illustrato del calcio 1984, Modena, Panini, 1983.
- Almanacco illustrato del calcio 1987, Modena, Panini, 1986.
- Giorgio Tosatti (a cura di), Sampdoria, in Il grande calcio, vol. 2: le squadre italiane, Milano, Fabbri Editori, 1988, SBN IT\ICCU\RAV\1934374.
- Marino Bartoletti, VIALLI, Gianluca, in Enciclopedia dello sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Gianluca Vialli
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gianluca Vialli
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Gianluca Vialli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN, DE, FR, ES, AR) Gianluca Vialli, su FIFA.com, FIFA.
- Gianluca Vialli, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Gianluca Vialli, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Gianluca Vialli, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Gianluca Vialli, su it.soccerway.com, Perform Group.
- Gianluca Vialli, su calcio.com, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Gianluca Vialli (calciatore), su soccerbase.com, Racing Post.
- (EN) Gianluca Vialli (allenatore), su soccerbase.com, Racing Post.
- (EN, RU) Gianluca Vialli, su eu-football.info.
- Gianluca Vialli / Gianluca Vialli (altra versione), su INDUCKS.
- (EN) Gianluca Vialli, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Gianluca Vialli, su FIGC.it, FIGC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 75811561 · ISNI (EN) 0000 0000 3952 5411 · SBN IT\ICCU\UBOV\067440 · LCCN (EN) nb99048290 · NDL (EN, JA) 001139232 · WorldCat Identities (EN) lccn-nb99048290 |
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- Calciatori dell'A.S. Pizzighettone
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