Nazionale di calcio del Brasile
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Uniformi di gara
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Sport | ![]() | ||
Federazione | CBF Confederação Brasileira de Futebol | ||
Confederazione | CONMEBOL | ||
Codice FIFA | BRA | ||
Soprannome | A Seleção (La Selezione) Os Pentacampeões (I Pentacampioni) | ||
Selezionatore | ![]() | ||
Record presenze | Cafu (142) | ||
Capocannoniere | Pelé (77) | ||
Ranking FIFA | 3º (18 febbraio 2021)[1] | ||
Esordio internazionale | |||
![]() ![]() Buenos Aires, Argentina; 20 settembre 1914 | |||
Migliore vittoria | |||
![]() ![]() Città del Messico, Messico; 17 ottobre 1975 | |||
Peggiore sconfitta | |||
![]() ![]() Viña del Mar, Cile; 18 settembre 1920 ![]() ![]() Belo Horizonte, Brasile; 8 luglio 2014 | |||
Campionato del mondo | |||
Partecipazioni | 21 (esordio: 1930) | ||
Miglior risultato | ![]() | ||
Copa América | |||
Partecipazioni | 36 (esordio: 1916) | ||
Miglior risultato | ![]() | ||
Campionato CONCACAF/Gold Cup | |||
Partecipazioni | 3 (esordio: 1996) | ||
Miglior risultato | ![]() | ||
Confederations Cup | |||
Partecipazioni | 7 (esordio: 1997) | ||
Miglior risultato | ![]() |
La nazionale di calcio del Brasile (port. Seleção Brasileira de Futebol, per questo nota informalmente come Seleção) è la rappresentativa calcistica del Brasile ed è posta sotto l'egida della Confederação Brasileira de Futebol.
Quella verdeoro, come si usa chiamarla in Italia, è la nazionale con più titoli mondiali: 5, vinti nel 1958, nel 1962, nel 1970, nel 1994 e nel 2002. Per questa ragione i giocatori del Brasile sono soprannominati Pentacampeões ("pentacampioni"). Nel palmarès della squadra figurano anche 9 Coppe America e 4 FIFA Confederations Cup.
La nazionale di calcio brasiliana è l'unica ad aver partecipato a tutte le 21 edizioni del campionato mondiale di calcio dal 1930 ad oggi. Detiene inoltre il primato di permanenza al primo posto della classifica mondiale della FIFA, che ha comandato, tra l'altro, senza interruzioni dal luglio 1994 al luglio 2001 e successivamente da giugno 2002 a febbraio 2007. A luglio dello stesso anno, dopo quattro mesi di assenza dal primo posto, grazie alla vittoria nella Coppa America 2007 il Brasile è riuscito a tornare in testa alla classifica, mantenendo il vertice fino ad ottobre 2009. Ha occupato nuovamente il primo posto da aprile a maggio 2010, poi scalzata dalla Spagna, nuova squadra campione del mondo.
Vanta sette finali del campionato del mondo disputate e undici piazzamenti complessivi nei primi quattro posti della competizione in ventuno partecipazioni (solo la nazionale tedesca ha fatto meglio, con tredici piazzamenti complessivi in diciannove partecipazioni).
È una delle tre nazionali (insieme a Spagna e Germania) che si sono aggiudicate un mondiale fuori del proprio continente; tra le otto vincitrici del campionato del mondo è l'unica, con la Spagna, a non averlo mai vinto in casa. Il Brasile ha trionfato, infatti, in Europa (Svezia 1958) in Sudamerica (Cile 1962) in Nordamerica (Messico 1970 e USA 1994) e in Asia (Giappone e Corea del Sud 2002) e nell'edizione casalinga del 1950 e in quella del 1998 in Francia ha vinto l'argento. Trionfò anche in Sudamerica, ma fuori dai confini nazionali, al campionato del mondo di Cile 1962. La nazionale brasiliana è l'unica, insieme a quella tedesca, ad avere disputato più di cento partite nelle fasi finali del Mondiale, dopo l'edizione 2018, 109 per entrambe, ma la nazionale tedesca ha due partecipazioni in meno rispetto a quella brasiliana). Le due nazionali, inoltre, sono le uniche ad avere sempre ottenuto la qualificazione sul campo alla fase finale del campionato del mondo.
La nazionale di calcio brasiliana ha ospitato la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio, nel 2014 (chiuso dai verdeoro al quarto posto), sessantaquattro anni dopo avere ospitato l'edizione del 1950. Il Brasile è stata la quinta nazione ad avere ospitato due edizioni del campionato del mondo di calcio, dopo il Messico, l'Italia, la Francia e la Germania. Nel periodo 1994-2013 la nazionale brasiliana ha vinto complessivamente dieci trofei (due campionati del mondo, quattro Coppe America, quattro Confederations Cup) nelle tre maggiori competizioni per nazionali (mondiale, Coppa America, Confederations Cup) ed è stata finalista tre volte (nel 1995 in Coppa America, nel 1998 al mondiale e nel 1999 alla Confederations Cup).
Nel ranking mondiale della FIFA, istituito nell'agosto 1993, ha più volte occupato la prima posizione: dal settembre al novembre 1993, dall'aprile al giugno 1994, dal luglio 1994 al maggio 2001, dal luglio 2002 al febbraio 2007, dal luglio al settembre 2007, dal luglio al novembre 2009, dall'aprile al luglio 2010, dall'aprile al luglio 2017 e dall'agosto al settembre 2017. Ha inoltre chiuso 12 volte l'anno solare in testa alla classifica, il che costituisce un record. Il peggiore piazzamento nella classifica mondiale della FIFA è il 22º posto, occupato nel giugno 2013. Occupa la 3ª posizione della graduatoria.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Esordi (1914-1930)[modifica | modifica wikitesto]

La nazionale brasiliana nacque nel 1914 e giocò la sua prima partita contro la squadra inglese dell'Exeter City allo Stadio das Laranjeiras di Rio de Janeiro, sede del Fluminense. I verdeoro vinsero per 2-0 con reti di Oswaldo Gomes e Osman,[2][3][4] anche se secondo altre fonti[5][6] la partita terminò con il risultato di 3-3. La prima formazione del Brasile era la seguente: Nélson I, Pennaforte, Alemão, Mica, Nesi, Dino I, Paschoal, Torteroli, Nilo, Coelho, Amaro.[7] La squadras disputò poi varie amichevoli, con l'Argentina (sconfiggendola per 3-0), con il Cile (la prima nel 1916) e con l'Uruguay (la prima il 12 luglio 1916).[7]
La selezione brasiliana dovette attendere il 1928 per giocare contro squadre europee, il Motherwell, compagine scozzese sconfitta per 5-0 il 24 giugno, e gli ungheresi del Ferencváros.[8] Guidata dal prolifico attaccante Arthur Friedenreich, la Seleçao vinse poi il campionato sudamericano del 1919 e del 1922.
Prime apparizioni al campionato del mondo (1930-1949)[modifica | modifica wikitesto]
Le prime apparizioni al campionato del mondo, tuttavia, non ebbero successo, in parte a causa delle lotte interne al calcio brasiliano circa il professionismo, che resero la confederazione calcio brasiliana incapace di schierare squadre con i migliori giocatori. In particolare le dispute tra le federazioni degli stati di San Paolo e Rio de Janeiro fecero sì che le squadre fossero composte solo da giocatori provenienti da una sola delle suddette federazioni. Nel 1930, in Uruguay, e nel 1934, in Italia, il Brasile venne eliminato al primo turno dal mondiale. Nel primo caso batté la Bolivia e perse contro la Jugoslavia; nel secondo caso perse contro la Spagna. Nel 1938, in Francia, ottenne, però, un importante terzo posto, con Leonidas capocannoniere, con 7 reti. Durante il campionato del mondo del 1938 il Brasile, unica squadra sudamericana a partecipare alla competizione, incontrò l'Italia in semifinale e fu sconfitto per 2-1 dagli italiani futuri campioni del mondo, con conseguente eliminazione dal torneo.
La fine del decennio seguente vide la squadra ottenere la vittoria al campionato sudamericano del 1949.
Gli anni d'oro con Pelé (1958-1970)[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1950 il Brasile ospitò per la prima volta il mondiale, prima edizione del torneo a svolgersi dopo la seconda guerra mondiale. Questa edizione ebbe la particolarità di essere l'unica a non prevedere una finale secca, ma un girone finale composto da quattro squadre. Tuttavia l'incontro decisivo per l'assegnazione del titolo vide di fronte Brasile e Uruguay e pertanto venne quasi unanimemente considerata la "finale". La partita si disputò allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro davanti a duecentomila spettatori: al Brasile sarebbe bastato un pareggio per laurearsi campione, ma dopo essere passato in vantaggio per 1-0, non accontentandosi del gol di scarto, continuò ad attaccare e incassò così prima il pareggio di Schiaffino e poi il definitivo gol del 2-1 di Ghiggia. A causa della disfatta, all'incontro fu dato il nome di Maracanazo[9][10][11][12] (in portoghese Maracanaço) e in Brasile furono proclamati tre giorni di lutto nazionale.[13]
Ai campionato mondiale del 1954, disputatosi in Svizzera, la nazionale brasiliana fu completamente rinnovata, ma, nonostante potesse contare su campioni quali Nílton Santos, Djalma Santos, Julinho e Didi, non andò molto lontano. Fu, infatti, eiminata ai quarti di finale dalla favorita Ungheria, che vinse per 4-2 una delle più violente partite della storia del calcio, che sarebbe poi diventata famosa con il nome di battaglia di Berna.
Nel 1958 il Brasile vinse per la prima volta il titolo mondiale battendo in finale i padroni di casa della Svezia per 5-2, diventando la prima nazionale a vincere un mondiale fuori dai confini continentali (l'impresa sarebbe poi stata ripetuta nel 2002 in Asia). Da notare, in questa edizione, l'affacciarsi sulla scena del calcio internazionale di Pelé, che da lì a poco sarebbe diventato secondo molti il miglior calciatore della storia, all'epoca appena diciassettenne e autore, proprio nella finale, di un gol ritenuto fra i più belli di sempre.
Nel 1962, in Cile, il Brasile bissò il successo di quattro anni prima, vincendo nuovamente il titolo grazie alla vittoria sui padroni di casa in semifinale e al successo per 3-1 sulla Cecoslovacchia in finale. Garrincha fu il protagonista del torneo, in particolar modo dopo l'infortunio subito da Pelé nel secondo incontro della competizione, che costrinse o Rey a saltare le restanti partite.
Dopo il campionato del mondo svoltosi in Inghilterra nel 1966, dove i verdeoro furono eliminati al primo turno, il Brasile vinse la sua terza Coppa del mondo in Messico nel 1970 battendo in finale l'Italia per 4-1 e presentandosi al torneo iridato con quella che viene considerata la migliore squadra nazionale di tutti i tempi; Pelé, alla sua ultima finale mondiale, Carlos Alberto, Jairzinho, Tostão, Gérson e Rivelino. Con questo successo si aggiudicò la Coppa Rimet per la terza volta e poté quindi detenerla a titolo definitivo secondo quanto previsto dal regolamento FIFA allora vigente. Il trofeo sarà poi rubato e non più ritrovato.
Anni di digiuno (1974-1994)[modifica | modifica wikitesto]
Ai mondiali del 1974 la nazionale verdeoro inizia la competizione con uno zero a zero con la Jugoslavia e il medesimo risultato viene ottenuto con la Scozia. Batte poi lo Zaire per 3-0 e conclude così il girone con le due squadre con cui aveva pareggiato a quattro punti. In virtù di una differenza reti migliore degli scozzesi (3-2) arriva seconda e si qualifica alla seconda fase a gironi. Qui batte per 1-0 la Germania Est e per 2-1 l'Argentina e va a giocarsi l'accesso alla finale con i Paesi Bassi con i quali era a pari punti (4). Viene però sconfitta per 2-0 e deve accontentarsi della finalina per il terzo e quarto posto dove sarà battuta dalla sorprendente Polonia per 1-0.
L'edizione del 1978 fu decisamente controversa. Nella seconda fase il Brasile si contendeva con l'Argentina il primo posto nel girone che avrebbe garantito l'accesso alla finale. Nell'ultima partita di questa fase, il Brasile batté la Polonia 3-1 andando in vetta con una differenza reti di +5. L'Argentina aveva una differenza reti di +2, ma nella loro ultima partita del girone sconfissero il Perù per 6-0 qualificandosi per la finale. Notevoli sospetti gravarono sul portiere peruviano Ramón Quiroga, di origini argentine, reo secondo alcune voci di avere lasciato segnare l'Argentina senza opporre la dovuta resistenza. Tuttavia, entrambe le rappresentative smentirono le ipotesi di possibili complotti. Il Brasile non poté quindi prendere parte alla finale nonostante fosse l'unica squadra imbattuta del torneo.
Al Mondiale 1982 i verdeoro arrivarono in modo autorevole, vincendo tutte e quattro le partite del gironcino sudamericano con Venezuela e Bolivia.[14] In Spagna destarono un'ottima impressione, esprimendo un gioco pregevole con talenti come Zico, Falcão, Eder e Sócrates, che formavano una delle squadre più forti della storia.[14] Il CT Telê Santana, infatti, riuscì a far esprimere al meglio i suoi campioni con un impianto di gioco iperoffensivo.[14] I sudamericani superarono agevolmente la prima fase a gironi, sconfiggendo in rimonta Unione Sovietica (2-1) e Scozia (4-1) e travolgendo la Nuova Zelanda (4-0 con tutti i titolari in campo, nonostante la qualificazione fosse già stata ottenuta[14]). Nel secondo turno furono inseriti in un girone di ferro con Argentina e Italia. Nella prima partita sconfissero per 3-1 i campioni del mondo in carica dell'Argentina, reduci dalla sconfitta (1-2) contro gli italiani, e li estromisero dal torneo. A quel punto, in virtù di una differenza reti favorevole, ai verdeoro sarebbe stato sufficiente un pareggio per accedere alla semifinale.[14] Contro l'Italia, però, il Brasile uscì battuto, dopo una brillante partita giocata da entrambe le squadre. Paolo Rossi segnò una tripletta che affossò i favoriti brasiliani. Ancora una volta si mise in luce la vocazione all'attacco dei brasiliani che, malgrado bastasse un pareggio, continuarono ad attaccare[14] sul risultato di 2-2, consentendo così all'Italia, poi vincitrice della coppa, di trovare varchi e segnare il definitivo 3-2.
Nell'edizione iridata del 1986 i verdeoro sconfissero al primo turno la Spagna per 1-0, l'Algeria con il medesimo punteggio e l'Irlanda del Nord per 3-0 chiudendo così primi il raggruppamento. Negli ottavi liquidarono per 4-0 la Polonia andando così ad incontrare nei quarti la Francia. Qui la partita terminò sull'1-1 con goal prima di Careca e poi di Michel Platini e con il portiere francese, Bats, che parò un rigore a Zico. Ai rigori s'imposero i francesi per 4-3 e il Brasile venne così eliminato.
Ai Mondiali 1990 il Brasile di Sebastião Lazaroni adottò un calcio volto più al contenimento che all'attacco, ma riuscì a superare il primo turno. Agli ottavi di finale contro l'Argentina ebbe alcune buone occasioni da gol, ma perse per 1-0. Alcune critiche fecero da contorno a questa eliminazione, le più accese delle quali accusavano il CT di non avere espresso un gioco degno della scuola brasiliana, con troppa tattica e poca fantasia.
Il Brasile passò nelle mani di Paulo Roberto Falcão, che lo guidò al secondo posto nella Copa América 1991 giocata in Cile. Dopo aver superato con il secondo posto il girone a cinque squadre, i verdeoro si classificarono dietro l'Argentina nel girone finale.
Fu quindi la volta di Carlos Alberto Parreira. Nel giugno 1993 il Brasile disputò la Copa América in Ecuador, dove fu eliminato ai quarti di finale ancora dall'Argentina, questa volta per 6-5 dopo i rigori. In un match l'allenatore lasciò Romário, stella del Barcellona, in panchina e il giocatore reagì affermando che se avesse saputo dell'esclusione sarebbe rimasto in Spagna. Parreira rispose allontanandolo dalla nazionale.[15]
Ritorno ai vertici (1994-2002)[modifica | modifica wikitesto]
Mondiale 1994[modifica | modifica wikitesto]
Solo nel 1994, ventiquattro anni dopo la sua terza vittoria ai mondiali, il Brasile riuscì a vincere un altro titolo. Eppure la qualificazione per il Mondiale statunitense fu ottenuta non senza patemi. Dopo il pareggio a reti bianche contro l'Ecuador, il 25 luglio 1993 a La Paz i verdeoro persero la prima partita di qualificazione mondiale della loro storia, contro la Bolivia.[15] Malgrado le pressioni di giornalisti e tifosi, Parreira continuò a lasciare Romário ai margini della nazionale per sette partite, salvo ricredersi prima dell'ultimo decisivo incontro con l'Uruguay. Fu proprio Romário a siglare la doppietta[15] che consentì ai verdeoro di vincere il match (2-0) e di qualificarsi per gli Stati Uniti grazie al primo posto nel girone CONMEBOL da cinque squadre.
La filosofia calcistica di Parreira, tacciato dai puristi di difensivismo, prevedeva una solida linea difensiva e, in seconda battuta, una fase offensiva capace di realizzare la mole di gioco prodotta dalla squadra.[15] In porta il CT diede subito fiducia a Cláudio Taffarel, mentre in difesa la gestazione della linea titolare fu più sofferta. Inizialmente la difesa rimase sostanzialmente la stessa del campionato del mondo 1990, con Jorginho, Carlos Mozer, Ricardo Gomes, Ricardo Rocha e Leonardo titolare al posto di Branco. Mozer, però, dovette rinunciare all'attività agonistica per problemi cardiaci e Ricardo Gomes subì un serio infortunio prima della rassegna iridata. Ricardo Rocha rimase in squadra, ma fu costretto alla panchina per problemi fisici. Al loro posto Parreira puntò su Aldair e Márcio Santos, che si dimostrarono una coppia di centrali altamente affidabile. In mezzo al campo il capitano Dunga, affiancato da Mauro Silva, faceva della grande corsa e del sacrificio le sue armi migliori, sopperendo così al talento non eccelso[15] e incarnando alla perfezione lo spirito operaio della squadra di Parreira.[15] Era, quella, una formazione solida e tatticamente molto organizzata, che si affidava all'estro di Mazinho, preferito dopo alcune partite ad uno spento Raí, e ai gol dell'affiatata coppia Romário-Bebeto. Faceva parte della rosa anche un giovane fenomeno, il diciassettenne Ronaldo, destinato ad affermarsi negli anni a venire.
Il Brasile vinse in scioltezza il proprio girone (2-0 alla Russia, 3-0 al Camerun e 1-1 contro la Svezia) e agli ottavi trovò i padroni di casa degli Stati Uniti. Leonardo fu espulso per una gomitata a pochi minuti dal fischio iniziale, ma un gol di Bebeto poco più di un quarto d'ora dalla fine sancì l'1-0 decisivo. Ai quarti i verdeoro affrontarono l'Olanda e si portarono sul 2-0, ma gli avversari riuscirono a pareggiare. A fissare il punteggio sul 3-2 fu un calcio di punizione del veterano Branco, che decise quella che fu definita la più bella partita del Mondiale. In semifinale contro i brasiliani cadde la Svezia, già affrontata nel girone, ma questa volta battuta per 1-0 (gol di Romário). Nella torrida finale di Pasadena, il 17 luglio, l'avversaria dei sudamericani fu l'Italia di Arrigo Sacchi. Al termine di una partita senza troppe emozioni terminata 0-0 dopo i tempi supplementari Brasile e Italia si contesero il titolo ai calci di rigore per la prima volta nella storia di questa competizione. A spuntarla fu il Brasile dopo gli errori azzurri dal dischetto di Franco Baresi, Daniele Massaro e Roberto Baggio, il quale calciò la palla sopra la traversa.
Parreira lasciò la panchina del Brasile dopo il successo, felice per aver portato a compimento la sua missione.[16] Il ruolo di CT fu assunto nuovamente da Mário Zagallo, ex bandiera della nazionale ed ex commissario tecnico nel 1970 nonché vice di Parreira nel 1994.[16] Della squadra campione negli Stati Uniti Zagallo mantenne Cafu, Aldair, Dunga (ancora capitano), Leonardo e il tandem offensivo Romário-Bebeto. Leonardo, che nel frattempo aveva mostrato ottime attitudini offensive nel Milan, fu spostato dalla fascia sinistra della difesa a centrocampo. In attacco il posto da titolare accanto al ventunenne Ronaldo, reputato all'epoca il miglior giocatore del mondo,[16] fu conteso a Bebeto da un giovane di grande talento, Denílson, apparentemente proiettato verso una radiosa carriera.[16]
Nel 1997 il Brasile vinse la Confederations Cup e la Coppa America in Bolivia (fu questa la prima vittoria della competizione continentale fuori dai confini nazionali).
Mondiale 1998[modifica | modifica wikitesto]
Qualificatisi di diritto al Mondiale 1998 in quanto campioni del mondo uscenti, i brasiliani, privi di Romário, fermato da un infortunio,[16] vinsero il girone con Norvegia, Marocco e Scozia con due vittorie e una sconfitta nell'ultimo match contro gli scandinavi. Sconfissero poi il Cile agli ottavi, la Danimarca ai quarti e l'Paesi Bassi in semifinale ai rigori (1-1 dopo 120 minuti di gioco). Allo Stade de France persero clamorosamente per 3-0 la finale contro la Francia padrona di casa. Le polemiche per il risultato molto negativo furono alimentate dal controverso utilizzo in finale della stella Ronaldo nonostante un serio problema di salute (convulsioni[17] o, secondo voci che circolarono, una crisi di nervi[16]) alla vigilia della finale. Ronaldo, che poche ore prima era stato sottoposto ad accertamenti in un nosocomio francese, fu inserito nella lista ufficiale da consegnare alla FIFA solo all'ultimo istante, dopo un rapido consulto medico.[16] Celebri rimasero le parole dell'allenatore Zagallo, che disse prima della finale: «Vocês vão ter que me engolir» («Dovrete ingoiarmi ora»), rispondendo alle aspre critiche ricevute prima e durante la Coppa del Mondo.[18]
A Zagallo subentrò Vanderlei Luxemburgo. Nel 1999 i verdeoro s'imposero nuovamente nella Coppa America, eliminando Argentina ai quarti (2-1), Messico in semifinale (2-0) e battendo per 3-0 l'Uruguay in finale, vendicando così la sconfitta contro gli uruguagi patita ai rigori nel 1995.
Il 28 marzo 2000 cominciarono le qualificazioni sudamericane per il Mondiale di Giappone e Corea del Sud in programma nel 2002. Il nuovo sistema prevedeva un unico girone che raggruppava tutte le nazionali della CONMEBOL.[19]
Il 15 novembre 2000 la panchina del Brasile passò a Émerson Leão, che richiamò Romário e tentò di costruire attorno a lui una squadra di giovani di talento, ma con scarsa esperienza internazionale. Nell'edizione del 2001 della Copa América in Colombia i verdeoro uscirono clamorosamente ai quarti di finale, sconfitti per 2-0 dall'Honduras. Nella Confederations Cup 2001 la nazionale si piazzò quarta, buon risultato se si considera che in quella circostanza il torneo fu disputato senza le stelle che giocavano nei campionati europei, la cui convocazione fu impedita dalle resistenze delle squadre di club. Durante la gestione Leão il Brasile disputò tre partite di qualificazione ai Mondiali, con un bilancio di una vittoria (contro la Colombia), una sconfitta (contro l'Ecuador) e un pareggio (contro il Perù). L'11 giugno 2001 terminò l'era Leão, esonerato dopo la sconfitta di misura patita all'Ulsan Munsu Football Stadium contro l'Australia nella finale per il terzo posto.[20]
Mondiale 2002[modifica | modifica wikitesto]
Leão fu rimpiazzato da Luiz Felipe Scolari, detto Felipão, che esordì il 1º luglio con una sconfitta a Montevideo contro l'Uruguay (1-0) in una gara valida per le qualificazioni. Scolari portò disciplina e organizzazione tattica nell'ambiente della nazionale,[19] sotto la sua guida il Brasile si qualificò per il Mondiale arrivando terza nel girone, con 9 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte, a 13 punti dalla capolista Argentina e a un punto dall'Ecuador, secondo in graduatoria. La qualificazione fu raggiunta solo all'ultima giornata, il 14 novembre 2001 a São Luís, grazie alla vittoria per 3-0 contro il Venezuela[19] e agli insuccessi di Paraguay e Uruguay nei loro ultimi match.
La formazione disegnata da Scolari coniugava il talento di Ronaldo, Rivaldo e del giovane astro Ronaldinho con la spinta sulle fasce di Cafu e Roberto Carlos e la concretezza di Kléberson (sostituto dell'infortunato Emerson e preferito ben presto a Juninho Paulista) e Gilberto Silva, arcigni mediani vecchio stampo. La difesa a tre composta da Edmílson, Lúcio e Roque Júnior offrì buone garanzie, così come l'erede di Taffarel, il ventottenne Marcos. Tra le riserve vi era anche il ventenne Kaká, poi affermatosi a grandi livelli nel Milan di Carlo Ancelotti.
Malgrado non avesse impressionato durante la fase di qualificazione, in Asia questa squadra si aggiudicò il suo 5º titolo mondiale. Sorteggiata in un facile girone con Turchia, Costa Rica e Cina, batté tutte e tre le avversarie, segnando 11 gol e subendone solo 3. Agli ottavi eliminò il Belgio battendolo per 2-0 e ai quarti estromise l'Inghilterra (2-1, con gol della giovane stella Ronaldinho). La semifinale contro l'ostica Turchia, già affrontata nel girone, si confermò difficile e i verdeoro prevalsero solo per 1-0 con rete di Ronaldo. Rivaldo, che aveva segnato 5 gol nelle precedenti partite, rimase a secco, non riuscendo così ad eguagliare il primato di Jairzinho, che aveva segnato in ogni incontro del Mondiale 1970. Giunto a disputare la sua terza finale consecutiva in un Mondiale, il Brasile affrontò la Germania per la prima volta nella storia del torneo e la sconfisse per 2-0 con doppietta di Ronaldo. Il capitano Cafu disputò in quell'occasione la terza finale mondiale consecutiva, stabilendo un record.[19]
Il nuovo millennio[modifica | modifica wikitesto]
Il Parreira bis, Dunga e Menezes (2002-2012)[modifica | modifica wikitesto]
Ancora guidati da Parreira, richiamato in panchina nel gennaio 2003,[21] nella Confederations Cup 2003, in Francia, i brasiliani delusero, uscendo già al primo turno dopo essersi classificati terzi nel girone con Camerun, Turchia e Stati Uniti.[22] Sconfitti all'esordio dal Camerun (0-1), vinsero per 1-0 contro gli Stati Uniti e pareggiarono allo scadere (2-2) contro i turchi, che, a parità di differenza reti (0) con i verde-oro, ebbero la meglio sugli avversari e superarono il turno per aver segnato di più.
La squadra affrontò quindi le qualificazioni al campionato del mondo del 2006,[23] a causa dell'innovazione regolamentare che riconosceva la partecipazione d'ufficio al solo paese ospitante e non più, com'era in precedenza, anche alla nazionale campione in carica.[24] Grazie anche al contributo di astri nascenti quali Júlio César, Maicon, Robinho, Kakà, Adriano,[25] la Seleção trionfò nella Coppa America 2004.[26] Il torneo vide il Brasile superare il turno come seconda classificata, dopo le vittorie contro Cile (1-0) e Costa Rica (4-1) e la sconfitta contro il Paraguay (2-1), e poi eliminare agevolmente il Messico (4-0), prima di battere per 5-3 ai rigori contro l'Uruguay (1-1). In finale i verde-oro raggiunsero per due volte sul pari l'Argentina (2-2) e ai rigori misero a segno quattro tiri, mentre gli argentini fallirono i primi due tentativi e realizzarono il terzo e il quarto. Per il Brasile fu il settimo alloro nella competizione.
Un altro successo fu colto nella Confederations Cup 2005, dove il Brasile superò il girone come seconda dopo aver battuto la Grecia (3-0), perso contro il Messico (1-0) e pareggiato contro il Giappone (2-2). In semifinale la nazionale guidata da Parreira sconfisse la Germania padrona di casa (3-2) e in finale, al Waldstadion di Francoforte sul Meno,[27], ritrovò l'Argentina e la batté per 4-1, vincendo del trofeo per la seconda volta.[28][29][30]
Ottenuta senza patemi la qualificazione al mondiale tedesco,[31][32] la formazione brasiliana si presentò alla competizione con i favori del pronostico, sia per i recenti risultati agonistici sia per il notevole tasso tecnico della rosa: il reparto offensivo composto da Adriano, Ronaldo, Kakà e Ronaldinho venne ribattezzato "quadrato magico"[33] e Parreira vi costruì attorno la squadra secondo il modulo 4-2-2-2. Ronaldo aveva, tuttavia, patito un infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco per due mesi ed era ingrassato di alcuni chili, non risultando più rapido come un tempo. La vittoria all'esordio contro la Croazia (1-0)[34] non placò le critiche della stampa brasiliana nei confronti del Fenomeno, preso di mira per la sua lentezza, dovuta anche alle vesciche ai piedi provocategli dagli scarpini e alla febbre.[35] Neanche la seconda vittoria ottenuta contro l'Australia (2-0) mise a tacere le critiche, che si concentrarono sulla difficoltà della squadra di creare gioco e occasioni da gol.[36] Nel terzo incontro, contro il Giappone, Parreira attuò una serie di correttivi alla formazione titolare, dando spazio a giovani come Robinho e Cicinho e prediligendo un maggiore equilibrio tattico: i cambiamenti diedero i frutti sperati e il Giappone fu sconfitto per 4-1: con la doppietta contro i nipponici Ronaldo, che parve aver ritrovato la forma, eguagliò il record di marcature nelle fasi finali del campionato del mondo appartenente al tedesco Gerd Müller, portandosi a quota 14 gol in 17 incontri. L'affermazione contro gli asiatici consentì ai brasiliani di vincere il raggruppamento a punteggio pieno[37][38] e di trovare agli ottavi di finale il Ghana, che venne sconfitto per 3-0, con Ronaldo che andando a segno batté il record di Müller.[39] Ai quarti di finale l'undici di Parreira incontrò la Francia, contro cui Parreira abbandonò il "quartetto magico" optando per uno schieramento più equilibrato, ma un gol di Henry nella ripresa spense i sogni di gloria dei verde-oro,[40] arrivati al tiro una sola volta (con Ronaldo) nei secondi quarantacinque minuti di gioco.[41]
La mancata vittoria in Germania causò cambio in panchina,[42] con l'ex capitano Dunga che rimpiazzò Parreira il 24 luglio 2006.[43] Il nuovo tecnico esordì il 16 agosto pareggiando contro la Norvegia a Oslo e il 3 settembre batté per 3-0 l'Argentina all'Emirates Stadium di Londra, poi ottenne altre vittorie in amichevole, contro Galles, Al Kuwait Kaifan, Ecuador e Svizzera. Dunga preferì Luís Fabiano a Ronaldo e portò in nazionale non solo le stelle acclamate delle grandi squadre europee, ma anche calciatori che, come Vágner Love, Dudu Cearense ed Elano, militavano nei campionati russo e ucraino.[44] Subita la prima sconfitta il 6 febbraio 2007 in amichevole contro il Portogallo di Scolari, il Brasile di Dunga fu poi impegnato nella Coppa America 2007 in Venezuela. La nazionale carioca perse sorprendentemente contro il Messico all'esordio (2-0), ma batté poi Cile (3-0) ed Ecuador (1-0), qualificandosi ai quarti di finale, dove sconfisse nuovamente il Cile (6-1), per poi eliminare in semifinale l'Uruguay ai rigori (5-4 dopo il 2-2 dei tempi supplementari). In finale l'avversaria fu ancora una volta l'Argentina, favorita alla vigilia per aver vinto tutte le partite precedenti l'atto conclusivo della manifestazione. A prevalere (3-0) fu nuovamente il Brasile, capace di sconfiggere gli argentini in una finale per la terza volta in tre anni.[45] Robinho fu nominato miglior giocatore del torneo, oltre ad aver vinto il titolo di capocannoniere.[46]
Ben avviata nelle eliminatorie CONMEBOL del campionato del mondo del 2010,[47] la squadra rimpinguò ulteriormente la propria bacheca con la vittoria della Confederations Cup 2009.[48] Spinta dai gol di Luís Fabiano, la squadra vinse a punteggio pieno il girone[49] grazie ai successi contro Egitto (4-3), Stati Uniti[50] (3-0) e Italia (3-0), poi eliminò in semifinale il Sudafrica padrone di casa in semifinale[51] (1-0) e ancora gli Stati uniti in finale, dopo una rimonta dallo 0-2 al 3-2[52] che consentì ai verde-oro di iscrivere il loro nome per la quarta volta nell'albo d'oro del torneo.[53]
Il successo nella manifestazione non conobbe tuttavia seguito l'anno dopo, quando i brasiliani presero parte al campionato del mondo 2010 in Sudafrica.[54] Dopo una stentata vittoria contro la Corea del Nord all'esordio (2-1),[55] l'affermazione con la Costa d'Avorio (3-1) e il pareggio con il Portogallo (0-0) assicurarono il primato nel girone.[56][57] I verde-oro non trovarono ostacoli nel battere agli ottavi di finale il Cile,[58] ma ai quarti dovettero arrendersi ai Paesi Bassi con il risultato di 1-2[59]: le principali colpe della sconfitta vennero indirizzate verso Felipe Melo, che, dopo aver siglato la rete del vantaggio, provocò il pari degli olandesi con un fallo da cui scaturì un calcio di punizione e si fece poi espellere.[60][61]
L'eliminazione dal campionato del mondo causò l'esonero di Dunga e l'arrivo in panchina di Mano Menezes, in carica dal luglio 2010.[62][63][64] Il nuovo ct rinunciò progressivamente alle colonne portanti del recente passato per favorire l'inserimento di nuovi volti come Hernanes, Coutinho e Neymar.[65] Nella Coppa America 2011 i brasiliani, presentatisi ai nastri di partenza da campioni uscenti (avendo vinto le ultime 2 edizioni del torneo), destarono un'impressione sostanzialmente negativa. Superato il girone di prima fase grazie a due pareggi (0-0 contro il Venezuela e 2-2 contro il Paraguay) e una vittoria (4-2 contro l'Ecuador), ai quarti di finale pareggiarono per 0-0 contro il Paraguay (dopo i tempi supplementari) e furono poi eliminati ai tiri di rigore, fallendo clamorosamente tutti e quattro i tentativi di realizzazione effettuati dal dischetto.[66][67] La compagine di Menezes si aggiudicò tuttavia l'argento olimpico a Londra 2012,[68] ma ciò non bastò a scongiurare l'esonero dell'allenatore, silurato dalla federazione brasiliana nel novembre 2012 dopo due anni giudicati "insufficienti".[69]
Lo Scolari bis e l'amaro mondiale casalingo (2012-2014)[modifica | modifica wikitesto]
Dopo l'allontanamento di Menezes, in panchina tornarono due grandi nomi del passato: Scolari fu affiancato da Parreira in veste di secondo.[70]
Il 30 giugno 2013 la nazionale aggiunse al suo palmarès un'altra Confederations Cup. Guidati dal nuovo talento Neymar, i brasiliani misero in bacheca la terza Coppa delle Confederazioni consecutiva nonché la quarta complessiva. A decidere l'assegnazione della coppa fu il 3-0 alla Spagna Campione del mondo in carica nell'atto conclusivo, dopo che nei precedenti incontri i verdeoro avevano segnato ben undici reti (3-0 al Giappone, 2-0 al Messico e 4-2 all'Italia nella fase a gironi, 2-1 all'Uruguay in semifinale).
Al mondiale casalingo del 2014 nella partita inaugurale il Brasile affrontò la Croazia. I croati passarono per primi in vantaggio grazie a un autogol di Marcelo, quindi subirono la rimonta brasiliana con la doppietta di Neymar e gol di Oscar, che sancirono la vittoria della Seleção per 3-1. La partita fu però viziata da errori arbitrali, come nel caso del secondo gol: l'arbitro giapponese Yūichi Nishimura assegnò un calcio di rigore inesistente per il Brasile, trasformato poi da Neymar.[71] Nel secondo turno il Brasile pareggiò contro il Messico con il risultato di 0-0[72] e nel turno conclusivo sconfisse il Camerun per 4-1, assicurandosi il primo posto nel girone.[73] Negli ottavi di finale il Brasile batté il Cile 4-3 ai tiri di rigore grazie all'errore decisivo di Gonzalo Jara, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull'1-1, frutto delle reti di David Luiz per i brasiliani e di Alexis Sánchez per i cileni. I cileni colpirono anche un clamoroso legno con Mauricio Pinilla allo scadere dei supplementari[74]. I verde-oro si qualificarono così per i quarti di finale, dove piegarono la Colombia con il punteggio di 2-1 grazie ai gol dei due difensori centrali Thiago Silva e David Luiz,[75] ma persero per infortunio la stella Neymar.[76]
L'8 luglio, al Mineirão di Belo Horizonte, i brasiliani da padroni di casa tornarono a disputare una semifinale di un mondiale dopo 12 anni, contro la Germania, in una riedizione della finale del mondiale 2002 in Corea del Sud e Giappone. La partita assunse subito una piega del tutto inattesa e impronosticabile: alla mezz'ora del primo tempo, infatti, i tedeschi erano già in vantaggio per 5-0 nei confronti della Seleçao, grazie alle reti di Müller, Klose, Khedira e alla doppietta di Kroos. Un vero e proprio dramma sportivo per i verde-oro di Felipe Scolari, che nel secondo tempo subirono altre due reti ad opera di Schürrle. A nulla servì il gol del definitivo 1-7, messo a segno da Oscar a pochi minuti dal termine.[77][78] I brasiliani avevano già perso con sei gol di scarto contro l'Uruguay nel 1920, ma mai prima d'allora avevano subìto sette reti; la Germania guadagnò invece l'ottava finale mondiale della propria storia.[79] Data la drammaticità delle circostanze, assai simili a quelle del celeberrimo Maracanaço, ben presto i media iniziarono a definire la clamorosa débacle Mineirazo, prendendo spunto dal nome dello stadio di Belo Horizonte.
Il 12 luglio, a Brasilia, i verde-oro furono sconfitti per 3-0 dai Paesi Bassi, nella finale per il terzo posto, chiudendo il mondiale fuori dal podio, al quarto posto, e con il record negativo di 14 reti subite (un passivo mai incassato prima d'allora dal Brasile in una fase finale mondiale). Il 14 luglio 2014, il giorno dopo il termine del campionato del mondo casalingo e dopo essere aver subito un'ulteriore onta contro i Paesi Bassi, Scolari si dimise ufficialmente dalla carica di allenatore della Seleçao.[80]
Il Dunga bis (2014-2016) e l'era Tite (2016-)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le dimissioni di Scolari, il 22 luglio 2014 fu ufficializzato il ritorno in panchina di Carlos Dunga, che aveva già guidato la nazionale dal luglio 2006 al luglio 2010.
Dunga iniziò il suo secondo periodo come CT della nazionale verdeoro con 11 vittorie consecutive, tra cui due successi in gare amichevoli contro Argentina (2-0)[81] e Francia (3-1).[82] In vista della Copa América 2015 in Cile Dunga decise di non convocare Oscar, Kaká e Ganso.[83] Il Brasile esordì battendo in rimonta il Perù (2-1), poi fu battuto per 1-0 dalla Colombia e perse la sua stella Neymar, espulso e squalificato per quattro turni. Nella terza partita del girone superò per 2-1 il Venezuela e si qualificò come primo classificato nel girone. Ai quarti di finale la formazione di Dunga perse ai tiri di rigore contro il Paraguay, proprio come avvenuto quattro anni prima, sempre in Coppa America.
I verdeoro delusero anche nella Coppa America del Centenario, nel 2016. Dunga dovette fare a meno di Kakà per infortunio e decise - non senza polemiche - di rinunciare a Neymar, impegnato nell'agosto seguente come fuoriquota nei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, oltre che a Thiago Silva, David Luiz, Marcelo e Alex Sandro. Al pareggio per 0-0 contro l'Ecuador fece seguito la netta vittoria contro Haiti (7-1). Nella terza partita, quando un pari sarebbe stato sufficiente a garantire ai brasiliani il primo posto nel girone, la nazionale di Dunga perse contro il Perù e fu eliminata nella prima fase, situazione che non si verificò dal 1987. Anche a causa dell'avvio considerato insoddisfacente nelle qualificazioni al mondiale 2018 (due vittorie, tre pareggi, una sconfitta) Dunga fu sollevato dall'incarico di CT.[84]
Il 21 giugno 2016 la federcalcio brasiliana nominò nuovo CT della nazionale Tite[85].
Sotto la guida del nuovo CT il Brasile cambiò marcia e inanellò ben otto vittorie consecutive nelle qualificazioni a Russia 2018, issandosi al primo posto del girone della CONMEBOL e diventando la prima nazionale, dopo quella della Russia paese ospitante, ad ottenere la qualificazione per la fase finale. La Seleçao esordì in Russia pareggiando per 1-1 contro la Svizzera[86], poi batté per 2-0 la Costa Rica nella seconda giornata, grazie a due gol nei minuti conclusivi della partita, e infine la Serbia per 2-0, concludendo il girone al primo posto[87]. Sconfitto il Messico (2-0) negli ottavi di finale, fu tuttavia eliminato ai quarti di finale dal Belgio, vittorioso per 2-1.
Nella Coppa America 2019 il Brasile, padrone di casa, deve rinunciare alla stella Neymar, infortunatasi in un'amichevole pochi giorni prima dell'inizio del torneo. La squadra parte bene battendo, nella gara d'esordio, la Bolivia per 3-0, poi è bloccata sullo 0-0 dal Venezuela, ma nella terza partita travolge il Perù per 5-0, approdando ai quarti di finale come prima nel girone. Eliminato il Paraguay solo ai tiri di rigore (4-3 dopo lo 0-0 dei 90 minuti), la nazionale verde-oro ha la meglio sull'Argentina per 2-0 nell'attesa semifinale, guadagnando così la finale contro la sorpresa Perù, già battuta nel girone. Al Maracana i brasiliani si impongono per 3-1 e si aggiudicano il trofeo a dodici anni dall'ultimo successo e per la nona volta.
Colori[modifica | modifica wikitesto]
fino al Maracanazo (pre-1950)
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dopo il Maracanazo (post-1950)
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In origine la divisa del Brasile era bianca con il colletto blu ma in seguito all'incredibile sconfitta ai mondiali del 1950 contro l'Uruguay nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo i colori furono considerati poco patriottici e quindi con il permesso della confederazione sportiva brasiliana il quotidiano Correio da Manhã indisse una competizione per scegliere una nuova uniforme che contenesse i quattro colori della bandiera del Brasile.[88] Alla fine vinse l'uniforme giallo-verde con pantaloncini azzurri progettata da Aldyr Garcia Schlee, un diciannovenne proveniente da Pelotas.[89] I nuovi colori vennero usati per la prima volta nel marzo 1954 in un match contro il Cile e da allora sono stati sempre usati. L'uniforme è cambiata solo leggermente nelle tonalità del giallo o dell'azzurro, più o meno scuri a seconda degli sponsor tecnici che si sono avvicendati, così come la presenza o meno di rifiniture verdi sulle maglie o bianche sui pantaloncini. I calzettoni sono stati prevalentemente bianchi mentre i numeri sulle maglie sono stati sempre verdi.
La seconda divisa è di colore azzurro più o meno acceso con pantaloncini bianchi. Dal 1998 lo sponsor tecnico è Nike.
Nel marzo 2011 viene presentata la nuova terza maglia che sarà completamente nera, cosa che susciterà non poche polemiche nel paese. Come compromesso per la scelta azzardata, la nuova divisa sarà impiegata solo in gare di esibizione e amichevoli.[90]
Cronologia delle divise[modifica | modifica wikitesto]
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Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Campionato mondiale: 5 (record)
- Brasile 1919, Brasile 1922, Brasile 1949, Brasile 1989, Bolivia 1997, Paraguay 1999, Perù 2004, Venezuela 2007, Brasile 2019
Confederations Cup: 4 (record)
- Campionato Panamericano: 2 (record)
Partecipazioni ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Primo turno |
1934 | Ottavi di finale |
1938 | Terzo posto ![]() |
1950 | Secondo posto ![]() |
1954 | Quarti di finale |
1958 | Campione ![]() |
1962 | Campione ![]() |
1966 | Primo turno |
1970 | Campione ![]() |
1974 | Quarto posto |
1978 | Terzo posto ![]() |
1982 | Secondo turno |
1986 | Quarti di finale |
1990 | Ottavi di finale |
1994 | Campione ![]() |
1998 | Secondo posto ![]() |
2002 | Campione ![]() |
2006 | Quarti di finale |
2010 | Quarti di finale |
2014 | Quarto posto |
2018 | Quarti di finale |
Copa América | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1916 | Terzo posto ![]() |
1917 | Terzo posto ![]() |
1919 | Campione ![]() |
1920 | Terzo posto ![]() |
1921 | Secondo posto ![]() |
1922 | Campione ![]() |
1923 | Quarto posto |
1924 | Rinuncia |
1925 | Secondo posto ![]() |
1926 | Rinuncia |
1927 | Rinuncia |
1929 | Rinuncia |
1935 | Rinuncia |
1937 | Secondo posto ![]() |
1939 | Rinuncia |
1941 | Rinuncia |
1942 | Terzo posto ![]() |
1945 | Secondo posto ![]() |
1946 | Secondo posto ![]() |
1947 | Rinuncia |
1949 | Campione ![]() |
1953 | Secondo posto ![]() |
1955 | Rinuncia |
1956 | Quarto posto |
1957 | Secondo posto ![]() |
1959 | Secondo posto ![]() |
1959 (II) | Terzo posto ![]() |
1963 | Quarto posto |
1967 | Rinuncia |
1975 | Terzo posto ![]() |
1979 | Terzo posto ![]() |
1983 | Secondo posto ![]() |
1987 | Primo turno |
1989 | Campione ![]() |
1991 | Secondo posto ![]() |
1993 | Quarti di finale |
1995 | Secondo posto ![]() |
1997 | Campione ![]() |
1999 | Campione ![]() |
2001 | Quarti di finale |
2004 | Campione ![]() |
2007 | Campione ![]() |
2011 | Quarti di finale |
2015 | Quarti di finale |
2016 | Primo turno |
2019 | Campione ![]() |
Giochi olimpici[93] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1920 | Non partecipante |
1924 | Non partecipante |
1928 | Non partecipante |
1936 | Non partecipante |
1948 | Non partecipante |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Campione ![]() |
1999 | Secondo posto ![]() |
2001 | Quarto posto |
2003 | Primo turno |
2005 | Campione ![]() |
2009 | Campione ![]() |
2013 | Campione ![]() |
2017 | Non qualificata |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
CONCACAF Gold Cup[modifica | modifica wikitesto]
Pur non essendo affiliata alla CONCACAF, la nazionale verdeoro è stata invitata a tre edizioni della Gold Cup, piazzandosi due volte seconda ed una terza.[94]
Taça das Nações[modifica | modifica wikitesto]
La Seleção si è classificato secondo all'unica Taça das Nações, organizzata in casa dalla CBD nel 1964.[95]
Campionato Panamericano[modifica | modifica wikitesto]
I Verdeoro hanno partecipato a tutti e tre i Campionati Panamericani, ottenendo due vittorie ed un secondo posto.[96]
Giochi panamericani[modifica | modifica wikitesto]
La nazionale brasiliana ha partecipato ai Giochi panamericani in 10 occasioni. Tuttavia, data la natura dilettantistica della manifestazione, era impedita per regolamento la convocazione dei professionisti. Dunque fino al 2003 le selezioni erano costituite da giovani o calciatori di seconda fascia, mentre da tale data, vi è l'obbligo di schierare le Under-20. Pertanto dalla prima edizione del 1951 a quella del 1999 i carioca in sette partecipazioni hanno collezionato quattro medaglie d'oro, una d'argento ed una di bronzo.[97]
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Mondiali[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | ![]() |
Primo turno | 1 | 0 | 1 | 5:2 |
1934 | ![]() |
Ottavi di finale | 0 | 0 | 1 | 1:3 |
1938 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
3 | 1 | 1 | 14:11 |
1950 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 1 | 1 | 22:6 |
1954 | ![]() |
Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 8:5 |
1958 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 1 | 0 | 16:4 |
1962 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 1 | 0 | 14:5 |
1966 | ![]() |
Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:6 |
1970 | ![]() |
Campione ![]() |
6 | 0 | 0 | 19:7 |
1974 | ![]() |
Quarto posto | 3 | 2 | 2 | 6:4 |
1978 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
4 | 3 | 0 | 10:3 |
1982 | ![]() |
Secondo turno | 4 | 0 | 1 | 15:6 |
1986 | ![]() |
Quarti di finale | 4 | 1 | 0 | 10:1 |
1990 | ![]() |
Ottavi di finale | 3 | 0 | 1 | 4:2 |
1994 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 2 | 0 | 11:3 |
1998 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 1 | 2 | 14:10 |
2002 | ![]() ![]() |
Campione ![]() |
7 | 0 | 0 | 18:4 |
2006 | ![]() |
Quarti di finale | 4 | 0 | 1 | 10:2 |
2010 | ![]() |
Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 9:4 |
2014 | ![]() |
Quarto posto | 3 | 2 | 2 | 11:14 |
2018 | ![]() |
Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 8:3 |
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
- Primo turno: 2 volte (1930, 1966)
- Ottavi di finale: 2 volte (1934, 1990)
- Quarti di finale: 6 volte (1954, 1982, 1986, 2006, 2010, 2018)
- Semifinale: 4 volte (1938, 1974, 1978, 2014)
- Quarto posto: 2 volte (1974, 2014)
- Terzo posto: 2 volte (1938, 1978)
- Finale: 7 volte (1950, 1958, 1962, 1970, 1994, 1998, 2002)
- Secondo posto: 2 volte (1950, 1998)
- Primo posto: 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994, 2002)
Copa América[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1916 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
0 | 2 | 1 | 3:4 |
1917 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
1 | 0 | 2 | 7:8 |
1919 | ![]() |
Campione ![]() |
2 | 1 | 0 | 11:3 |
1920 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
1 | 0 | 2 | 1:8 |
1921 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
1 | 0 | 2 | 4:3 |
1922 | ![]() |
Campione ![]() |
2 | 3 | 0 | 7:2 |
1923 | ![]() |
Quarto posto | 0 | 0 | 3 | 2:5 |
1924 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1925 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
2 | 1 | 1 | 11:9 |
1926 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1927 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1929 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1935 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1937 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 0 | 2 | 17:11 |
1939 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1941 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1942 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
2 | 3 | 1 | 15:7 |
1945 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
5 | 0 | 1 | 19:5 |
1946 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
3 | 1 | 1 | 13:7 |
1947 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1949 | ![]() |
Campione ![]() |
7 | 0 | 1 | 46:7 |
1953 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 0 | 3 | 17:9 |
1955 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1956 | ![]() |
Quarto posto | 2 | 2 | 1 | 4:5 |
1957 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 0 | 2 | 23:9 |
1959 I | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 2 | 0 | 17:7 |
1959 II | ![]() |
Terzo posto ![]() |
2 | 0 | 2 | 7:10 |
1963 | ![]() |
Quarto posto | 3 | 1 | 2 | 12:13 |
1967 | ![]() |
Rinuncia | - | - | - | - |
1975 | Itinerante | Terzo posto ![]() |
5 | 0 | 1 | 16:4 |
1979 | Itinerante | Terzo posto ![]() |
2 | 2 | 2 | 10:9 |
1983 | Itinerante | Secondo posto ![]() |
2 | 4 | 2 | 8:5 |
1987 | ![]() |
Primo turno | 1 | 0 | 1 | 5:4 |
1989 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 2 | 0 | 11:1 |
1991 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 1 | 2 | 12:8 |
1993 | ![]() |
Quarti di finale | 1 | 2 | 1 | 6:4 |
1995 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 2 | 0 | 10:3 |
1997 | ![]() |
Campione ![]() |
6 | 0 | 0 | 22:3 |
1999 | ![]() |
Campione ![]() |
6 | 0 | 0 | 17:2 |
2001 | ![]() |
Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 5:4 |
2004 | ![]() |
Campione ![]() |
3 | 2 | 1 | 13:6 |
2007 | ![]() |
Campione ![]() |
4 | 1 | 1 | 22:4 |
2011 | ![]() |
Quarti di finale | 1 | 3 | 0 | 4:3 |
2015 | ![]() |
Quarti di finale | 2 | 1 | 1 | 5:4 |
2016 | ![]() |
Primo turno | 1 | 1 | 1 | 7:2 |
2019 | ![]() |
Campione ![]() |
4 | 2 | 0 | 13:1 |
Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1920 | Anversa | Non partecipante | - | - | - | - |
1924 | Parigi | Non partecipante | - | - | - | - |
1928 | Amsterdam | Non partecipante | - | - | - | - |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Non partecipante | - | - | - | - |
- Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
Confederations Cup[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | ![]() |
Non invitata | - | - | - | - |
1995 | ![]() |
Non invitata | - | - | - | - |
1997 | ![]() |
Campione ![]() |
4 | 1 | 0 | 14:2 |
1999 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
4 | 0 | 1 | 18:6 |
2001 | ![]() ![]() |
Quarto posto | 1 | 2 | 2 | 3:3 |
2003 | ![]() |
Primo turno | 1 | 1 | 1 | 3:3 |
2005 | ![]() |
Campione ![]() |
3 | 1 | 1 | 12:6 |
2009 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 0 | 0 | 14:5 |
2013 | ![]() |
Campione ![]() |
5 | 0 | 0 | 14:3 |
2017 | ![]() |
Non qualificata | - | - | - | - |
CONCACAF Gold Cup[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1996 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
3 | 0 | 1 | 10:3 |
1998 | ![]() |
Terzo posto ![]() |
2 | 2 | 1 | 6:2 |
2003 | ![]() ![]() |
Secondo posto ![]() |
3 | 0 | 2 | 6:4 |
Taça das Nações[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1964 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
2 | 0 | 1 | 9:5 |
Campionati Panamericani[modifica | modifica wikitesto]
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1952 | ![]() |
Campione ![]() |
4 | 1 | 0 | 14:2 |
1956 | ![]() |
Campione ![]() |
4 | 1 | 0 | 14:5 |
1960 | ![]() |
Secondo posto ![]() |
3 | 1 | 2 | 10:8 |
Rosa attuale[modifica | modifica wikitesto]
Lista dei 24 giocatori convocati da Tite per le qualificazioni al Campionato mondiale di calcio 2022 contro il Venezuela e l'Uruguay del 13 e 17 novembre 2020.
Presenze e reti aggiornate al 13 ottobre 2020
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P | Alisson | 2 ottobre 1992 | 44 | 0 | ![]() | |||
P | Ederson | 17 agosto 1993 | 9 | 0 | ![]() | |||
P | Weverton | 13 dicembre 1987 | 4 | 0 | ![]() | |||
D | Thiago Silva | 22 settembre 1984 | 91 | 7 | ![]() | |||
D | Marquinhos | 14 maggio 1994 | 49 | 2 | ![]() | |||
D | Danilo | 15 luglio 1991 | 27 | 1 | ![]() | |||
D | Renan Lodi | 8 aprile 1998 | 6 | 0 | ![]() | |||
D | Alex Telles | 15 dicembre 1992 | 3 | 0 | ![]() | |||
D | Felipe | 16 maggio 1989 | 2 | 0 | ![]() | |||
D | Diego Carlos | 15 marzo 1993 | 0 | 0 | ![]() | |||
D | Gabriel Menino | 29 settembre 2000 | 0 | 0 | ![]() | |||
C | Arthur | 12 agosto 1996 | 20 | 0 | ![]() | |||
C | Lucas Paquetá | 27 agosto 1997 | 11 | 2 | ![]() | |||
C | Allan | 8 gennaio 1991 | 9 | 0 | ![]() | |||
C | Éverton Ribeiro | 10 aprile 1989 | 8 | 0 | ![]() | |||
C | Douglas Luiz | 9 maggio 1998 | 3 | 0 | ![]() | |||
C | Bruno Guimarães | 16 novembre 1997 | 0 | 0 | ![]() | |||
A | Neymar | 5 febbraio 1992 | 103 | 64 | ![]() | |||
A | Roberto Firmino | 2 ottobre 1991 | 46 | 15 | ![]() | |||
A | Gabriel Jesus | 3 aprile 1997 | 39 | 18 | ![]() | |||
A | Richarlison | 10 maggio 1997 | 21 | 7 | ![]() | |||
A | Everton | 22 marzo 1996 | 16 | 3 | ![]() | |||
A | Vinícius Júnior | 12 luglio 2000 | 1 | 0 | ![]() | |||
A | Pedro Guilherme | 20 giugno 1997 | 0 | 0 | ![]() |
Allenatori[modifica | modifica wikitesto]
- Adhemar Pimenta (1936-1938; 1942)
- Flávio Costa (1944-1950; 1955; 1956)
- Zezé Moreira (1952; 1954-1955)
- Aymoré Moreira (1953)
- Vicente Feola (1955)
- Osvaldo Brandão (1955-1956; 1957)
- Teté (1956)
- Silvio Pirilo (1957)
- Pedrinho (1957)
- Vicente Feola - Coppa del Mondo FIFA 1958 (1958-1959, 1960)
- Gentil Cardoso (1959)
- Oswaldo Rolla (1960)
- Aymoré Moreira - Coppa del Mondo FIFA 1962 (1961-1963)
- Vicente Feola (1964-1967)
- Dorival Yustrich (1968)
- João Saldanha (1969-1970)
- Zagallo - Coppa del Mondo FIFA 1970 (1970-1974;)
- Osvaldo Brandão (1975-1977)
- Cláudio Coutinho (1977-1980)
- Telê Santana (1980-1982)
- Carlos Alberto Parreira (1983;)
- Edu (1983-1984)
- Evaristo de Macedo (1984-1985)
- Telê Santana (1985-1986)
- Carlos Alberto Silva (1987-1988)
- Sebastião Lazaroni (1989-1990)
- Paulo Roberto Falcão (1991)
- Carlos Alberto Parreira - Coppa del Mondo FIFA 1994 (1991-1994)
- Zagallo (1995-1998)
- Vanderlei Luxemburgo (1998-2000)
- Émerson Leão (2000-2001)
- Luiz Felipe Scolari - Coppa del Mondo FIFA 2002 (2001-2002)
- Carlos Alberto Parreira (2002-2006)
- Dunga (2006-2010)
- Mano Menezes (2010-2012)
- Luiz Felipe Scolari (2012-2014)
- Dunga (2014-2016)
- Tite (2016-)
Record individuali[modifica | modifica wikitesto]
Nota: la nazionale brasiliana, per via della sua notorietà, gioca occasionalmente (soprattutto in passato, ora la tendenza è diminuita) partite di esibizione contro squadre di club, selezioni continentali, selezioni FIFA, di varie federazioni o leghe nazionali e perfino contro enti o fondazioni. Tutte queste partite, non essendo riconosciute dalla FIFA, non entrano a far parte delle statistiche individuali di presenze e di reti.
Ciò può causare discordanza tra le varie fonti. Di seguito sono riportati i record riconosciuti dalla federazione internazionale.
Record individuali[modifica | modifica wikitesto]
Statistiche aggiornate al 10 ottobre 2020.


Record di presenze[modifica | modifica wikitesto]
Pos. | Nome | Presenze | Gol | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Cafu | 142 | 5 | 1990-2006 |
2 | Roberto Carlos | 125 | 11 | 1992-2006 |
3 | Dani Alves | 118 | 7 | 2006-oggi |
4 | Lúcio | 105 | 4 | 2000-2011 |
5 | Neymar | 103 | 64 | 2010-oggi |
6 | Cláudio Taffarel | 101 | 0 | 1988-1998 |
7 | Robinho | 100 | 28 | 2003-2017 |
8 | Djalma Santos | 98 | 3 | 1952-1968 |
Ronaldo | 98 | 62 | 1994-2011 | |
10 | Ronaldinho | 97 | 33 | 1999-2013 |
Record di gol[modifica | modifica wikitesto]
Pos. | Nome | Gol | Presenze | Media gol a partita | Periodo |
---|---|---|---|---|---|
1 | Pelé | 77 | 92 | 0.84 | 1957-1971 |
2 | Neymar | 64 | 103 | 0.62 | 2010-oggi |
3 | Ronaldo | 62 | 98 | 0.63 | 1994-2011 |
4 | Romário | 55 | 70 | 0.79 | 1987-2005 |
5 | Zico | 48 | 71 | 0.67 | 1976-1986 |
6 | Bebeto | 39 | 75 | 0.52 | 1985-1998 |
7 | Rivaldo | 35 | 74 | 0.46 | 1993-2003 |
8 | Jairzinho | 33 | 81 | 0.40 | 1964-1982 |
Ronaldinho | 33 | 97 | 0.34 | 1999-2013 | |
10 | Ademir | 32 | 39 | 0.82 | 1945-1953 |
Tostão | 32 | 54 | 0.59 | 1966-1972 |
Tutte le rose[modifica | modifica wikitesto]
Mondiali[modifica | modifica wikitesto]
- Coppa del Mondo FIFA 1930
- P Joel, P Velloso, D Brilhante, D Itália, D Oscarino, D Zé Luiz, C Benevenuto, C Fausto, C Fernando, C Fortes, C Hermógenes, C Ivan Mariz, C Pamplona, A Araken, A Benedicto, A Carvalho Leite, A Doca, A Manoelzinho, A Moderato, A Nilo, A Poly, A Preguinho, A Russinho, A Teóphilo, CT: Píndaro
- Coppa del Mondo FIFA 1934
- P Germano, P Pedrosa, D Luís Luz, D Octacílio, D Silvio, C Ariel, C Canalli, C Martim, C Tinoco, C Waldyr, A Armandinho, A Átila, A Carvalho Leite, A Leônidas, A Luisinho, A Patesko, A Waldemar de Brito, CT: Vinhaes
- Coppa del Mondo FIFA 1938
- P Batatais, P Walter, D Domingos da Guia, D Jaú, D Martim, D Nariz, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Britto, C Machado, C Zezé Procópio, A Hércules, A Leônidas, A Lopes, A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Perácio, A Roberto, A Romeu, A Tim, CT: Pimenta
- Coppa del Mondo FIFA 1950
- P Barbosa, P Castilho, D Augusto, D Ely, D Juvenal, D Nena, D Nílton Santos, C Bauer, C Bigode, C Danilo, C Noronha, C Rui, A Adãozinho, A Ademir, A Alfredo, A Baltazar, A Chico, A Friaça, A Jair, A Maneca, A Rodrigues, A Zizinho, CT: Costa
- Coppa del Mondo FIFA 1954
- 1 Castilho, 2 Djalma Santos, 3 Nílton Santos, 4 Brandãozinho, 5 Pinheiro, 6 Bauer, 7 Julinho, 8 Didi, 9 Baltazar, 10 Pinga, 11 Rodrigues, 12 Paulinho, 13 Alfredo, 14 Ely, 15 Mauro Ramos, 16 Dequinha, 17 Maurinho, 18 Humberto, 19 Índio, 20 Rubens, 21 Veludo, 22 Cabeção, CT: Zezé Moreira
- Coppa del Mondo FIFA 1958
- 1 Castilho, 2 Bellini, 3 Gilmar, 4 Djalma Santos, 5 Dino Sani, 6 Didi, 7 Zagallo, 8 Oreco, 9 Zózimo, 10 Pelé, 11 Garrincha, 12 Nílton Santos, 13 Moacir, 14 De Sordi, 15 Orlando Peçanha, 16 Mauro Ramos, 17 Joel, 18 Mazola, 19 Zito, 20 Vavá, 21 Dida, 22 Pepe, CT: Feola
- Coppa del Mondo FIFA 1962
- 1 Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Mauro Ramos, 4 Zito, 5 Zózimo, 6 Nílton Santos, 7 Garrincha, 8 Didi, 9 Coutinho, 10 Pelé, 11 Pepe, 12 Jair Marinho, 13 Bellini, 14 Jurandir, 15 Altair, 16 Zequinha, 17 Mengálvio, 18 Jair da Costa, 19 Vavá, 20 Amarildo, 21 Zagallo, 22 Castilho, CT: Moreira
- Coppa del Mondo FIFA 1966
- 1 Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Fidélis, 4 Bellini, 5 Brito, 6 Altair, 7 Orlando Peçanha, 8 Paulo Henrique, 9 Rildo, 10 Pelé, 11 Gérson, 12 Manga, 13 Denílson, 14 Lima, 15 Zito, 16 Garrincha, 17 Jairzinho, 18 Alcindo, 19 Silva, 20 Tostão, 21 Paraná, 22 Edu, CT: Feola
- Coppa del Mondo FIFA 1970
- 1 Félix, 2 Brito, 3 Piazza, 4 Carlos Alberto, 5 Clodoaldo, 6 Marco Antônio, 7 Jairzinho, 8 Gérson, 9 Tostão, 10 Pelé, 11 Rivelino, 12 Ado, 13 Roberto Miranda, 14 Baldocchi, 15 Fontana, 16 Everaldo, 17 Joel, 18 Paulo César, 19 Edu, 20 Dario, 21 Zé Maria, 22 Leão, CT: Zagallo
- Coppa del Mondo FIFA 1974
- 1 Leão, 2 Luís Pereira, 3 Marinho Peres, 4 Zé Maria, 5 Piazza, 6 Marinho Chagas, 7 Jairzinho, 8 Leivinha, 9 César, 10 Rivelino, 11 Paulo César, 12 Renato, 13 Valdomiro, 14 Nelinho, 15 Alfredo, 16 Marco Antônio, 17 Carpegiani, 18 Ademir da Guia, 19 Mirandinha, 20 Edu, 21 Dirceu, 22 Valdir Peres, CT: Zagallo
- Coppa del Mondo FIFA 1978
- 1 Leão, 2 Toninho, 3 Oscar, 4 Amaral, 5 Cerezo, 6 Edinho, 7 Zé Sérgio, 8 Zico, 9 Reinaldo, 10 Rivelino, 11 Dirceu, 12 Carlos, 13 Nelinho, 14 Abel, 15 Polozzi, 16 Rodrigues Neto, 17 Batista, 18 Gil, 19 Jorge Mendonça, 20 Roberto Dinamite, 21 Chicão, 22 Valdir Peres, CT: Coutinho
- Coppa del Mondo FIFA 1982
- 1 Valdir Peres, 2 Leandro, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Cerezo, 6 Júnior, 7 Paulo Isidoro, 8 Sócrates, 9 Serginho, 10 Zico, 11 Éder, 12 Paulo Sérgio, 13 Edevaldo, 14 Juninho, 15 Falcão, 16 Edinho, 17 Pedrinho, 18 Batista, 19 Renato, 20 Roberto Dinamite, 21 Dirceu, 22 Carlos, CT: Santana
- Coppa del Mondo FIFA 1986
- 1 Carlos, 2 Édson, 3 Oscar, 4 Edinho, 5 Falcão, 6 Júnior, 7 Müller, 8 Casagrande, 9 Careca, 10 Zico, 11 Edivaldo, 12 Paulo Vítor, 13 Josimar, 14 Júlio César, 15 Alemão, 16 Mauro Galvão, 17 Branco, 18 Sócrates, 19 Elzo, 20 Silas, 21 Valdo, 22 Leão, CT: Santana
- Coppa del Mondo FIFA 1990
- 1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Gomes, 4 Dunga, 5 Alemão, 6 Branco, 7 Bismarck, 8 Valdo, 9 Careca, 10 Silas, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Mozer, 14 Aldair, 15 Müller, 16 Bebeto, 17 Renato Gaúcho, 18 Mazinho, 19 Ricardo Rocha, 20 Tita, 21 Mauro Galvão, 22 Zé Carlos, CT: Lazaroni
- Coppa del Mondo FIFA 1994
- 1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Rocha, 4 Ronaldão, 5 Mauro Silva, 6 Branco, 7 Bebeto, 8 Dunga, 9 Zinho, 10 Raí, 11 Romário, 12 Zetti, 13 Aldair, 14 Cafu, 15 Márcio Santos, 16 Leonardo, 17 Mazinho, 18 Paulo Sérgio, 19 Müller, 20 Ronaldo, 21 Viola, 22 Gilmar, CT: Parreira
- Coppa del Mondo FIFA 1998
- 1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Emerson, 12 Carlos Germano, 13 Zé Carlos, 14 Gonçalves, 15 André Cruz, 16 Zé Roberto, 17 Doriva, 18 Leonardo, 19 Denílson, 20 Bebeto, 21 Edmundo, 22 Dida, CT: Zagallo
- Coppa del Mondo FIFA 2002
- 1 Marcos, 2 Cafu, 3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Edmílson, 6 Roberto Carlos, 7 Ricardinho, 8 Gilberto Silva, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Ronaldinho, 12 Dida, 13 Belletti, 14 Polga, 15 Kléberson, 16 Júnior, 17 Denílson, 18 Vampeta, 19 Juninho, 20 Edílson, 21 Luizão, 22 Rogério Ceni, 23 Kaká, CT: Scolari
- Coppa del Mondo FIFA 2006
- 1 Dida, 2 Cafu, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Adriano, 8 Kaká, 9 Ronaldo, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto, 12 Rogério Ceni, 13 Cicinho, 14 Luisão, 15 Cris, 16 Gilberto, 17 Gilberto Silva, 18 Mineiro, 19 Juninho, 20 Ricardinho, 21 Fred, 22 Júlio César, 23 Robinho, CT: Parreira
- Coppa del Mondo FIFA 2010
- 1 Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Felipe Melo, 6 Michel Bastos, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Luís Fabiano, 10 Kaká, 11 Robinho, 12 Gomes, 13 Dani Alves, 14 Luisão, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista, 20 Kléberson, 21 Nilmar, 22 Doni, 23 Grafite, CT: Dunga
- Coppa del Mondo FIFA 2014
- 1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Marcelo, 7 Hulk, 8 Paulinho, 9 Fred, 10 Neymar, 11 Oscar, 12 Júlio César, 13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 16 Ramires, 17 Luiz Gustavo, 18 Hernanes, 19 Willian, 20 Bernard, 21 Jô, 22 Victor, 23 Maicon, CT: Scolari
- Coppa del Mondo FIFA 2018
- 1 Alisson, 2 Thiago Silva, 3 Miranda, 4 Geromel, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Douglas Costa, 8 Renato Augusto, 9 Gabriel Jesus, 10 Neymar, 11 Coutinho, 12 Marcelo, 13 Marquinhos, 14 Danilo, 15 Paulinho, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Fred, 19 Willian, 20 Firmino, 21 Taison, 22 Fagner, 23 Ederson, CT: Tite
Campeonato Sudamericano de Football/Copa América[modifica | modifica wikitesto]
- Campeonato Sudamericano 1916
- P Casemiro, P Marcos, D Carlito, D Nery, D Orlando, D Osny, C Facchine, C Galo, C Sidney, A Alencar, A Amílcar, A Arnaldo, A Demósthenes, A Friedenreich, A Lagreca, A Mimi, A Luiz Menezes, A Lulu, A Mimi Sodré, CT: Lagreca
- Campeonato Sudamericano 1917
- P Casemiro, P Otto, D Chico Netto, D De Paiva, D Osny, D Vidal, C Adhemar, C Galo, C Paula Ramos, C Picagli, A Amílcar, A Arnaldo, A Caetano, A Couto, A Dias, A Haroldo, A Lagreca, A Millon, A Neco, CT: Lagreca
- Campeonato Sudamericano 1919
- P Dyonísio, P Marcos, D Bianco, D Palamone, D Picagli, D Píndaro, C Amílcar, C Fortes, C Galo, C Laís, C Martins, C Sérgio, A Arlindo, A Arnaldo, A Carregal, A Friedenreich, A Haroldo, A Heitor, A Luiz Menezes, A Millon, A Neco, CT: Haroldo
- Campeonato Sudamericano 1920
- P Ayrton, P Kuntz, D De Maria, D Japonês, D Martins, D Telephone, C Adhemar, C Fortes, C João, C Rodrigo, C Sisson, A Alvariza, A Castelhano, A Claudionor, A Constantino, A Junqueira, A Nonô, A Zezé, CT: Oswaldo Gomes
- Campeonato Sudamericano 1921
- P Carnaval, P Kuntz, D Barata, D Caratório, D Telefone, C Afredinho, C Dino, C Laís, C Pena, C Suíço, A Candiota, A Frederico, A Machado, A Maxabomba, A Nonô, A Orlandinho, A Paulo Vianna, A Zezé, CT: Vianna Netto
- Campeonato Sudamericano 1922
- P Kuntz, P Marcos, D Barthô, D Chico Netto, D Palamone, C Amílcar, C Fortes, C Laís, C Nesi, C Xingô, A Formiga, A Friedenreich, A Heitor, A Junqueira, A Neco, A Rodrigues, A Tatú, A Zezé, CT: Haroldo
- Campeonato Sudamericano 1923
- P David, P Nélson, D Alemão, D Pennaforte, C Dino, C Hermógenes, C Mica, C Nesi, C Seabra, C Soda, A Amaro, A Coelho, A Mário Seixas, A Nilo, A Paschoal, A Torteroli, A Zezé, CT: Chico Netto
- Campeonato Sudamericano 1925
- P Batalha, P Tuffy, D Clodô, D Hélcio, D Pennaforte, C Floriano, C Fortes, C Nascimento, C Pamplona, C Rueda, A Filó, A Friedenreich, A Lagarto, A Moderato, A Nilo, A Oswaldinho, A Russinho, CT: Platero
- Campeonato Sudamericano 1937
- P Rei, P Jurandir, D Carnera, D Jaú, D Nariz, C Afonsinho, C Brandão, C Britto, C Canalli, C Tunga, C Zarzur, A Bahia, A Cardeal, A Carreiro, A Carvalho Leite, A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Roberto, A Tim, CT: Pimenta
- Campeonato Sudamericano 1942
- P Aymoré Moreira, P Cajú, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Norival, D Osvaldo, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Dino, C Zizinho, A Cláudio, A Joanino, A Patesko, A Paulo, A Pedro Amorim, A Pipí, A Pirillo, A Russo, A Servílio, A Tim, CT: Pimenta
- Campeonato Sudamericano 1945
- P Oberdan, P Jurandir, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Biguá, C Danilo, C Jorginho, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Alfredo, A Djalma, A Heleno, A Jair, A Pedro Amorim, A Servílio, A Tesourinha, A Vevé, CT: Costa
- Campeonato Sudamericano 1946
- P Ary, P Luiz Borracha, D Augusto, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Aleixo, C Danilo, C Ivan, C Teixeirinha, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Chico, A Eduardo Lima, A Heleno, A Jair, A Leônidas, A Tesourinha, A Vevé, CT: Costa
- Campeonato Sudamericano 1949
- P Barbosa, P Osvaldo, D Augusto, D Bauer, D Bigode, D Mauro Ramos, D Nílton Santos, D Wilson, C Danilo, C Ely, C Noronha, C Rui, C Zizinho, A Ademir, A Canhotinho, A Cláudio, A Jair, A Nininho, A Octávio, A Orlando, A Simão, A Tesourinha, CT: Costa
- Campeonato Sudamericano 1953
- P Barbosa, P Castilho, P Gilmar, D Alfredo, D Bauer, D Djalma Santos, D Haroldo, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Brandãozinho, C Danilo, C Didi, C Ely, C Pinga, C Zizinho, A Ademir, A Baltazar, A Cláudio, A Ipojucan, A Julinho, A Rodrigues, CT: Moreira
- Campeonato Sudamericano 1956
- P Cabeção, P Gilmar, P Paulo, D Alfredo, D De Sordi, D Djalma Santos, D Formiga, D Mauro Ramos, D Olavo, C Julião, C Roberto Belangero, C Zito, A Álvaro, A Baltazar, A Canhoteiro, A Del Vecchio, A Jair, A Luisinho, A Maurinho, A Néstor, A Tite, A Zezinho, CT: Brandão
- Campeonato Sudamericano 1957
- P Castilho, P Edgard, P Gilmar, D Bellini, D Djalma Santos, D Édson, D Nílton Santos, D Olavo, D Oreco, D Paulinho, C Didi, C Dino Sani, C Roberto Belangero, C Zito, C Zózimo, A Cláudio, A Evaristo, A Garrincha, A Joel, A Índio, A Pepe, A Zizinho, CT: Brandão
- Campeonato Sudamericano 1959 (Argentina)
- P Castilho, P Gilmar, D Bellini, D Coronel, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Orlando Peçanha, D Paulinho, C Chinesinho, C Didi, C Dino Sani, C Dorval, C Esteves, C Formiga, C Zito, A Almir Pernambuquinho, A Garrincha, A Henrique, A Mauro Ramos, A Paulo Valentim, A Pelé, A Zagallo, CT: Feola
- Campeonato Sudamericano 1959 (Ecuador)
- P Valter, P Waldemar, D Biu, D Bria, D Clóvis, D Dodô, D Édson, D Geroldo, D Givaldo, D Servílio, D Zequinha, C Fernando, C Geraldo, C Goiano, C Traçaia, C Zé de Mello, C Zé Maria, A Elcy, A Elias, A Moacir, A Paulo, A Tião, CT: Cardoso
- Campeonato Sudamericano 1963
- P Marcial, P Silas, D Jorge, D Mário Tito, D Massinha, D Píter, D William, C Cláudio, C Geraldino, C Hilton Vaccari, C Procópio Cardoso, A Almir, A Altamiro, A Amauri, A Amauri Silva, A Ari, A Fernando, A Flávio Minuano, A Hilton Chaves, A Marco Antônio, A Oswaldo, A Tião Macalé, CT: Moreira
- Copa América 1975
- P Careca, P Raul, P Valdir Peres, D Amaral, D Darci, D Getúlio, D Luís Pereira, D Miguel, D Modesto, D Morais, D Nelinho, D Neto, D Piazza, D Vanderley Lázaro, D Vantuir, C Ângelo, C Danival, C Dirceu Lopes, C Geraldo, C Ivo, C Vanderlei, C Zé Carlos, A Campos, A Eduardo Amorim, A Joãozinho, A Marcelo, A Palhinha, A Reinaldo, A Roberto Batata, A Roberto Dinamite, A Romeu, CT: Brandão
- Copa América 1979
- P Carlos, P João Leite, P Leão, D Amaral, D Edinho, D Gomes, D Marco Antônio, D Nelinho, D Oscar, D Pedrinho, D Rondinelli, D Toninho, C Adílio, C Batista, C Carpegiani, C Cerezo, C Chicão, C Falcão, C Júnior, C Pintinho, C Pita, C Renato, C Sócrates, C Zenon, C Zico, A Éder, A Jair Gaúcho, A João Paulo, A Juary, A Nílton Batata, A Palhinha, A Roberto Dinamite, A Serginho, A Tarciso, A Tita, A Zé Sérgio, A Zezé, CT: Coutinho
- Copa América 1983
- 1 Leão, 2 Leandro, 3 Márcio, 4 Mozer, 5 Andrade, 6 Júnior, 7 Renato Gaúcho, 8 Sócrates, 9 Roberto Dinamite, 10 Tita, 11 Jorginho, 12 João Marcos, 13 Paulo Roberto, 14 Toninho Carlos, 15 Wladimir, 16 China, 17 Renato, 18 Careca, 19 Éder, 20 Leiz, 21 João Paulo, 22 Acácio, 23 Geraldo, 24 Mendonça, 25 Douglas, CT: Parreira
- Copa América 1987
- 1 Carlos, 2 Josimar, 3 Geraldão, 4 Ricardo Rocha, 5 Douglas, 6 Nelsinho, 7 Müller, 8 Raí, 9 Careca, 10 Edu Marangon, 11 Valdo, 12 Zé Carlos, 13 Jorginho, 14 Ricardo Gomes, 15 Júlio César, 16 Dunga, 17 Edu, 18 Silas, 19 Romário, 20 Mirandinha, 21 João Paulo, 22 Régis, CT: Carlos Alberto
- Copa América 1989
- 1 Taffarel, 2 Mazinho, 3 Mauro Galvão, 4 André Cruz, 5 Branco, 6 Ricardo Gomes, 7 Bebeto, 8 Geovani, 9 Valdo, 10 Tita, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Josimar, 14 Aldair, 15 Alemão, 16 Cristóvão, 17 Dunga, 18 Renato Gaúcho, 19 Baltazar, 20 Silas, 21 Charles, 22 Zé Carlos, CT: Lazaroni
- Copa América 1991
- 1 Taffarel, 2 Mazinho, 3 Cléber, 4 Ricardo Rocha, 5 Mauro Silva, 6 Branco, 7 Renato Gaúcho, 8 Valdir, 9 Careca III, 10 Neto, 11 João Paulo, 12 Sérgio Guedes, 13 Cafu, 14 Wilson Gottardo, 15 Márcio Santos, 16 Lira, 17 Márcio, 18 Raí, 19 Luís Henrique, 20 Mazinho II, 21 Sílvio, 22 Ronaldo, CT: Falcão
- Copa América 1993
- 1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Antônio Carlos, 4 Válber, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Boiadeiro, 9 Müller, 10 Palhinha, 11 Zinho, 12 Carlos, 13 Luiz Carlos Winck, 14 Luís Henrique, 15 Paulão, 16 Elivélton, 17 Luisinho, 18 Marquinhos, 19 Edílson, 20 Almir, 21 Viola, 22 Zetti, CT: Parreira
- Copa América 1995
- 1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Aldair, 4 Ronaldão, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Dunga, 9 Túlio, 10 Juninho Paulista, 11 Zinho, 12 Danrlei, 13 Rodrigo, 14 André Cruz, 15 Narciso, 16 Leandro Ávila, 17 Beto, 18 Leonardo, 19 Souza, 20 Ronaldo, 21 Sávio, 22 Dida, CT: Zagallo
- Copa América 1997
- 1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Márcio Santos, 5 Mauro Silva, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Carlos Germano, 13 Djalminha, 14 Zé Maria, 15 Célio Silva, 16 Gonçalves, 17 Zé Roberto, 18 César Sampaio, 19 Flávio Conceição, 20 Denílson, 21 Edmundo, 22 Paulo Nunes, CT: Zagallo
- Copa América 1999
- 1 Dida, 2 Cafu, 3 Odvan, 4 Antônio Carlos, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Amoroso, 8 Vampeta, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Alex, 12 Marcos, 13 Evanílson, 14 César, 15 João Carlos, 16 Serginho, 17 Marcos Paulo, 18 Flávio Conceição, 19 Beto, 20 Christian, 21 Ronaldinho, 22 Zé Roberto, CT: Luxemburgo
- Copa América 2001
- 1 Marcos, 2 Belletti, 3 Cris, 4 Roque Júnior, 5 Eduardo Costa, 6 Roger, 7 Geovanni, 8 Emerson, 9 Guilherme, 10 Juninho Paulista, 11 Denílson, 12 Dida, 13 Alessandro, 14 Luisão, 15 Juan, 16 Júnior, 17 Juninho Pernambucano, 18 Rochemback, 19 Fernando, 20 Alex, 21 Ewerthon, 22 Jardel, CT: Scolari
- Copa América 2004
- 1 Júlio César, 2 Mancini, 3 Luisão, 4 Juan, 5 Renato, 6 Gustavo Nery, 7 Adriano, 8 Kléberson, 9 Luís Fabiano, 10 Alex, 11 Edu, 12 Fábio, 13 Maicon, 14 Bordon, 15 Cris, 16 Dudu Cearense, 17 Adriano Correia, 18 Júlio Baptista, 19 Diego, 20 Felipe, 21 Oliveira, 22 Vágner Love, CT: Parreira
- Copa América 2007
- 1 Hélton, 2 Maicon, 3 Alex, 4 Juan, 5 Mineiro, 6 Gilberto, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Vágner Love, 10 Diego, 11 Robinho, 12 Doni, 13 Dani Alves, 14 Naldo, 15 Alex Silva, 16 Kléber, 17 Josué, 18 Fernando, 19 Júlio Baptista, 20 Anderson, 21 Fred, 22 Afonso Alves, CT: Dunga
- Copa América 2011
- 1 Júlio César, 2 Dani Alves, 3 Lúcio, 4 Thiago Silva, 5 Lucas Leiva, 6 André Santos, 7 Robinho, 8 Ramires, 9 Pato, 10 Ganso, 11 Neymar, 12 Victor, 13 Maicon, 14 Luisão, 15 Sandro, 16 Elano, 17 Elias, 18 Lucas, 19 Fred, 20 Jádson, 21 Adriano, 22 Jefferson, 23 David Luiz, CT: Mano Menezes
- Copa América 2015
- 1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Miranda, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Filipe Luís, 7 Douglas Costa, 8 Elias, 9 Diego Tardelli, 10 Neymar, 11 Firmino, 12 Neto, 13 Marquinhos, 14 Thiago Silva, 15 Geferson, 16 Fabinho, 17 Fred, 18 Éverton Ribeiro, 19 Willian, 20 Robinho, 21 Coutinho, 22 Casemiro, 23 Marcelo Grohe, CT: Dunga
- Copa América Centenario
- 1 Alisson, 2 Dani Alves, 3 Miranda, 4 Gil, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Ganso, 8 Elias, 9 Jonas, 10 Lucas Lima, 11 Gabriel, 12 Diego Alves, 13 Marquinhos, 14 Rodrigo Caio, 15 Fabinho, 16 Douglas Santos, 17 Walace, 18 Renato Augusto, 19 Willian, 20 Lucas, 21 Hulk, 22 Coutinho, 23 Marcelo Grohe, CT: Dunga
- Copa América 2019
- 1 Alisson, 2 Thiago Silva, 3 Miranda, 4 Marquinhos, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Neres, 8 Arthur, 9 Gabriel Jesus, 10 Willian, 11 Coutinho, 12 Alex Sandro, 13 Dani Alves, 14 Militão, 15 Allan, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Paquetá, 19 Everton, 20 Firmino, 21 Richarlison, 22 Fagner, 23 Ederson, CT: Tite
Confederations Cup[modifica | modifica wikitesto]
- FIFA Confederations Cup 1997
- 1 Dida, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano, 5 Dunga, 6 Roberto Carlos, 7 Bebeto, 8 Flávio Conceição, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Rogério Ceni, 13 Zé Maria, 14 Gonçalves, 15 Zé Roberto, 16 César Sampaio, 17 Doriva, 18 Denílson, 19 Juninho Paulista, 20 Rivaldo, 21 Rodrigo, 22 Russo, CT: Zagallo
- FIFA Confederations Cup 1999
- 1 Dida, 2 Evanílson, 3 Odvan, 4 João Carlos, 5 Flávio Conceição, 6 Serginho, 7 Ronaldinho, 8 Emerson, 9 Christian, 10 Alex, 11 Zé Roberto, 12 Marcos, 13 César, 14 Luiz Alberto, 15 Marcos Paulo, 16 Athirson, 17 Beto, 18 Roni, 19 Warley, 20 Vampeta, CT: Luxemburgo
- FIFA Confederations Cup 2001
- 1 Dida, 2 Zé Maria, 3 Lúcio, 4 Edmílson, 5 Léomar, 6 Gustavo Nery, 7 Leandro, 8 Vampeta, 9 Sonny Anderson, 10 Robert, 11 Carlos Miguel, 12 Carlos Germano, 13 Evanílson, 14 César, 15 Caçapa, 16 Léo, 17 Vágner, 18 Rochemback, 19 Júlio Baptista, 20 Ramon, 21 Washington, 22 Magno Alves, 23 Fábio Costa, CT: Leão
- FIFA Confederations Cup 2003
- 1 Dida, 2 Belletti, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Ronaldinho, 8 Kléberson, 9 Adriano, 10 Ricardinho, 11 Gil, 12 Júlio César, 13 Maurinho, 14 Fábio Luciano, 15 Edu Dracena, 16 Kléber, 17 Eduardo Costa, 18 Dudu Cearense, 19 Adriano Gabiru, 20 Alex, 21 Ilan, 22 Luís Fabiano, 23 Fábio, CT: Parreira
- FIFA Confederations Cup 2005
- 1 Dida, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Robinho, 8 Kaká, 9 Adriano, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto, 12 Marcos, 13 Cicinho, 14 Juan, 15 Luisão, 16 Léo, 17 Gilberto Silva, 18 Juninho, 19 Renato, 20 Júlio Baptista, 21 Oliveira, 22 Edu, 23 Gomes, CT: Parreira
- FIFA Confederations Cup 2009
- 1 Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Felipe Melo, 6 Kléber, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Luís Fabiano, 10 Kaká, 11 Robinho, 12 Victor, 13 Dani Alves, 14 Luisão, 15 Miranda, 16 André Santos, 17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista, 20 Kléberson, 21 Pato, 22 Nilmar, 23 Gomes, CT: Dunga
- FIFA Confederations Cup 2013
- 1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernando, 6 Marcelo, 7 Lucas, 8 Hernanes, 9 Fred, 10 Neymar, 11 Oscar, 12 Júlio César, 13 Dante, 14 Filipe Luís, 15 Jean, 16 Réver, 17 Luiz Gustavo, 18 Paulinho, 19 Hulk, 20 Bernard, 21 Jô, 22 Diego Cavalieri, 23 Jádson, CT: Scolari
Gold Cup[modifica | modifica wikitesto]
- CONCACAF Gold Cup 1996
- 1 Dida, 2 Zé Maria, 3 Alexandre Lopes, 4 Narciso, 5 Flávio Conceição, 6 André Luiz, 7 Caio, 8 Amaral, 9 Iranildo, 10 Arílson, 11 Sávio, 12 Danrlei, 13 Carlinhos Paulista, 14 Gélson Baresi, 15 Zé Roberto, 16 Zé Elias, 17 Beto, 18 Jamelli, 19 Souza, 20 Leandro Machado, CT: Zagallo
- CONCACAF Gold Cup 1998
- 1 Taffarel, 2 Zé Maria, 3 Júnior Baiano, 4 Gonçalves, 5 Mauro Silva, 6 Júnior, 7 Edmundo, 8 Flávio Conceição, 9 Zinho, 10 Denílson, 11 Romário, 12 Carlos Germano, 13 Russo, 14 César, 15 Sylvinho, 16 Doriva, 17 Assunção, 18 Sérgio Manoel, 19 Donizete, 20 Élber, CT: Zagallo
- CONCACAF Gold Cup 2003
- 1 Gomes, 2 Maicon, 3 Luisão, 4 Alex, 5 Adriano, 6 Paulo Almeida, 7 Júlio Baptista, 8 Kaká, 9 Ewerthon, 10 Diego, 11 Robinho, 12 Negri, 13 Coelho, 14 André Bahia, 15 Nilmar, 16 Nádson, 17 Carlos Alberto, 18 Thiago Motta, CT: Ricardo Gomes
Mundialito[modifica | modifica wikitesto]
- Mundialito 1980
- 1 Carlos, 2 Edevaldo, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Batista, 6 Júnior, 7 Tita, 8 Cerezo, 9 Sócrates, 10 Renato, 11 Zé Sérgio, 12 João Leite, 13 Getúlio, 14 Juninho, 15 Edinho, 16 Paulo Isidoro, 17 Serginho, 18 Éder, CT: Santana
Campionato Panamericano[modifica | modifica wikitesto]
- Campionato Panamericano 1952
- P Cabeção, P Castilho, P Osvaldo, D Araty, D Bigode, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Bauer, C Brandãozinho, C Didi, C Ely, C Gérson, C Ruarinho, A Ademir, A Baltazar, A Friaça, A Ipojucan, A Julinho, A Nívio, A Pinga, A Rodrigues, A Rubens, CT: Zezé Moreira
- Campionato Panamericano 1956
- P Sérgio Moacir, P Paulinho, P Valdir, D Aírton, D Duarte, D Ênio Rodrigues, D Figueiró, D Florindo, D Oreco, D Ortunho, C Ênio Andrade, C Jerônimo, C Odorico, C Milton Kuelle, C Sarará, A Bodinho, A Chinesinho, A Hercílio, A Juarez, A Larry, A Luizinho, A Raul Klein, CT: Teté
- Campionato Panamericano 1960
- P Irno, P Suly, D Aírton, D Bruno, D Calvet, D Ênio Rodrigues, D Mengálvio, D Orlando, D Ortunho, D Soligo, C Élton, C Gessy, C Ivo Diogo, C Jurandir, C Marino, C Milton Kuelle, A Kim, A Alfeu, A Gilberto, A Juarez, CT: Foguinho
Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
Confronti con altre nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, il Brasile presenta i seguenti saldi (aggiornati al 6 luglio 2018):
- Nota: le partite terminate ai calci di rigore sono considerate pareggiate.
Saldo positivo[modifica | modifica wikitesto]
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() |
77 | 47 | 19 | 11 | 168 | 61 | +107 | 28 marzo 2017 | 28 giugno 2019 | 15 giugno 2008 |
![]() |
75 | 36 | 19 | 20 | 135 | 95 | +40 | 17 novembre 2020 | 10 luglio 2007 | 1º luglio 2001 |
![]() |
69 | 48 | 14 | 8 | 161 | 60 | +101 | 11 ottobre 2017 | 28 giugno 2014 | 9 ottobre 2015 |
![]() |
44 | 31 | 9 | 4 | 97 | 31 | +66 | 14 ottobre 2020 | 18 novembre 2007 | 13 giugno 2016 |
![]() |
40 | 23 | 7 | 10 | 71 | 36 | +35 | 2 luglio 2018 | 17 giugno 2014 | 3 giugno 2012 |
![]() |
31 | 22 | 4 | 5 | 104 | 25 | +79 | 9 ottobre 2020 | 5 ottobre 2017 | 11 ottobre 2009 |
![]() |
30 | 25 | 3 | 2 | 93 | 22 | +71 | 31 agosto 2017 | 29 marzo 2009 | 17 novembre 2004 |
![]() |
28 | 17 | 9 | 2 | 60 | 14 | +46 | 7 settembre 2016 | 5 settembre 2017 | 13 luglio 1991 |
![]() |
25 | 21 | 3 | 1 | 88 | 7 | +81 | 13 novembre 2020 | 19 giugno 2019 | 6 giugno 2008 |
![]() |
25 | 11 | 10 | 4 | 34 | 23 | +11 | 14 novembre 2009 | 2 giugno 2013 | 13 gennaio 2013 |
![]() |
23 | 13 | 5 | 5 | 41 | 31 | +9 | 27 marzo 2018 | 8 settembre 2004 | 8 luglio 2014 |
![]() |
20 | 13 | 3 | 4 | 39 | 16 | +23 | 11 settembre 2013 | 25 giugno 2010 | 6 febbraio 2007 |
![]() |
17 | 16 | 0 | 1 | 35 | 11 | +24 | 31 maggio 2012 | – | 10 febbraio 1998 |
![]() |
16 | 9 | 5 | 2 | 27 | 14 | +13 | 18 dicembre 1991 | 3 marzo 1982 | 23 giugno 1968 |
![]() |
16 | 8 | 3 | 5 | 30 | 23 | +7 | 22 giugno 2013 | 21 marzo 2013 | 5 luglio 1982 |
![]() |
16 | 7 | 5 | 5 | 24 | 21 | +3 | 26 marzo 2015 | 20 maggio 2004 | 9 febbraio 2011 |
![]() |
15 | 9 | 4 | 2 | 33 | 18 | +15 | 26 marzo 2008 | 28 giugno 1994 | 16 giugno 1989 |
![]() |
12 | 9 | 2 | 1 | 37 | 19 | +18 | 26 febbraio 1997 | 17 marzo 1993 | 6 luglio 1974 |
![]() |
10 | 8 | 1 | 1 | 20 | 5 | +15 | 5 settembre 2006 | 12 giugno 1983 | 11 settembre 1991 |
![]() |
10 | 8 | 2 | 0 | 16 | 3 | +13 | 27 marzo 2011 | 18 giugno 1974 | – |
![]() |
10 | 8 | 2 | 0 | 26 | 4 | +22 | 15 giugno 2013 | 22 giugno 2005 | – |
![]() |
5 | 3 | 0 | 2 | 11 | 8 | +3 | 17 giugno 2002 | – | 6 luglio 2018 |
Saldo pari[modifica | modifica wikitesto]
Nazionale | Giocate | Vinte | Nulle | Perse |
Reti fatte |
Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() |
100 | 38 | 25 | 37 | 153 | 159 | -6 | 2 luglio 2019 | 14 novembre 2015 | 9 giugno 2017 |
Saldo negativo[modifica | modifica wikitesto]
Nazionale | Giocate | Vinte | Nulle | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() |
4 | 0 | 2 | 2 | 5 | 8 | -3 | 16 agosto 2006 | 23 giugno 1998 | |
![]() |
12 | 3 | 5 | 4 | 15 | 18 | -3 | 8 giugno 1999 | 4 giugno 2011 | 12 luglio 2014 |
![]() |
5 | 1 | 1 | 3 | 7 | 11 | -4 | 28 aprile 2004 | 21 luglio 1971 | 16 marzo 1986 |
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Premio Principe delle Asturie per lo sport |
— 2002 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com.
- ^ Tom Dart, Magic of Brazil comes to a corner of Devon, in The Times, Londra, 15 maggio 2009.
- ^ Alex Bellos, Grecians paved way despite kick in teeth, in The Guardian, Londra, 31 maggio 2004. URL consultato il 15 maggio 2009.
- ^ Alex Bellos, Futebol: the Brazilian way of life, Londra, Bloomsbury, 2002, p. 37, ISBN 0-7475-6179-6.
- ^ Exeter fix dream date against Brazil, London, The Daily Telegraph, 23 aprile 2004. URL consultato il 20 maggio 2009.
- ^ Danielle Demetriou, Brazil's past masters out-samba Exeter in 90-year rematch, in The Independent, London, 31 maggio 2004. URL consultato il 20 maggio 2009.
- ^ a b Seleção Brasileira 1914-1922, RSSSF.
- ^ Seleção Brasileira 1923-1932, RSSSF.
- ^ Matteo Dotto, CALCIO - Uruguay, Enciclopedia dello Sport Treccani. URL consultato il 21 aprile 2014.
- ^ Buffa.
- ^ Opera Buffa: le Storie Mondiali raccontano la nostra vita, Sky Sport. URL consultato il 21 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
- ^ "Il pomeriggio del 16 luglio 1950, l'Uruguay visse un'impresa calcistica che il mondo identifica con il termine maracanazo". Cfr.: Jorge Valdano, Il sogno di Futbolandia, Mondadori, 2004, p. 55, ISBN 978-88-04-52567-7.
- ^ Uruguay campione e Brasile in lutto dopo la sconfitta del Maracanà, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ a b c d e f Top 10 mondiali - Le squadre più belle - 6. Brasile '82, it.eurosport.yahoo.com, 31 maggio 2010. URL consultato il 28 luglio 2010.
- ^ a b c d e f (EN) Brazil football team in the 1994 World Cup, v-brazil.com.
- ^ a b c d e f g (EN) Brazil football team in the 1998 World Cup, v-brazil.com.
- ^ Mistero Ronaldo: "Ho avuto le convulsioni", Corriere della Sera, 14 luglio 1998. URL consultato il 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale ).
- ^ (PT) Thiago Dias, Zagallo: 'Vão ter que engolir o Dunga', GloboEsporte.com, 16 luglio 2007. URL consultato il 26 luglio 2010.
- ^ a b c d (EN) Brazil in the 2002 World Cup, v-brazil.com.
- ^ (EN) Brazil part company with Leao, Telegraph, 11 giugno 2001.
- ^ Brasile ritorna al passato, su archiviostorico.gazzetta.it, 9 gennaio 2003.
- ^ Mauricio Cannone, Il Brasile ha sempre fiducia di Rivaldo, in La Gazzetta dello Sport, 31 ottobre 2003.
- ^ (PT) Daniel Tozzi, Ronaldo diz que o Mineirão é a sua casa, 2 giugno 2004.
- ^ Massimo Lopes Pegna, Ronaldo, tre rigori per una notte da Fenomeno, in La Gazzetta dello Sport, 4 giugno 2004.
- ^ Francia-Brasile, c'è anche Ronaldo, in la Repubblica, 20 maggio 2004.
- ^ Argentina beffata in extremis, la Coppa America al Brasile, su repubblica.it, 26 luglio 2004.
- ^ Confederation Cup, Brasile stellare Argentina mai in partita: 4-1, su repubblica.it, 29 giugno 2005.
- ^ Confederation Cup, Brasile stellare, su repubblica.it, 29 giugno 2005.
- ^ Benedetto Ferrara, Adriano & Kakà, è il Brasile show, in la Repubblica, 30 giugno 2005, p. 50.
- ^ Marco Degli Innocenti, Adriano è proprio di un altro mondo, Kakà quasi, in La Stampa, 30 giugno 2005, p. 32.
- ^ Ivan Palumbo, Adriano tris, Brasile al Mondiale, su gazzetta.it, 4 settembre 2005.
- ^ Mauricio Cannone, Ronaldo, fatti più in là: c'è Adriano, in La Gazzetta dello Sport, 6 settembre 2005.
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- ^ Futebol, p64
- ^ Ibid
- ^ Curiosport - Brasile tutto nero? La maglia è pronta! - Yahoo! Eurosport
- ^ Titolo condiviso con il Messico.
- ^ a b c d Non si disputò la finale per il 3º posto: entrambe le semifinaliste sconfitte furono accreditate della terza posizione.
- ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
- ^ (EN) www.rsssf.com, http://www.rsssf.com/tablesg/goldcupall.html . URL consultato il 9 gennaio 2021.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ruy Castro, Andrew Downie (traduttore), Garrincha - The triumph and tragedy of Brazil's forgotten footballing hero, Yellow Jersey Press, London, 2005, ISBN 0-224-06433-9.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Federazione calcistica del Brasile
- Nazionale olimpica di calcio del Brasile
- Nazionale Under-20 di calcio del Brasile
- Nazionale di calcio femminile del Brasile
- Rivalità calcistica Argentina-Brasile
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (PT) Sito ufficiale, su cbf.com.br.
- (DE, EN, IT) Nazionale di calcio del Brasile, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (PT, EN) Archivio dei risultati della nazionale brasiliana (solo partite della nazionale "A"), su rsssfbrasil.com.
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