Claudio Gentile
Claudio Gentile | ||||||||||||||||||||||
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Gentile alla Juventus nella stagione 1981-1982 | ||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||
Altezza | 178 cm | |||||||||||||||||||||
Peso | 71 kg | |||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1988 - giocatore 10 giugno 2014 - allenatore | |||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||
Claudio Gentile (Tripoli, 27 settembre 1953) è un dirigente sportivo, ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982.
Considerato uno dei migliori terzini della storia del calcio italiano[1][2], legò la sua attività calcistica principalmente alla Juventus, squadra nella quale militò per undici stagioni a cavallo tra gli anni 1970 e 1980, vincendo sei campionati di Serie A, due coppe nazionali, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA, e disputando inoltre una finale di Coppa dei Campioni. Assieme al portiere Dino Zoff, al libero Gaetano Scirea e al terzino sinistro Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di club e nazionale, Gentile fu membro di una delle migliori linee difensive di sempre[3].
In nazionale ha totalizzato 71 presenze, partecipando a due mondiali (Argentina 1978 e Spagna 1982) e a un europeo (Italia 1980), distinguendosi in più occasioni come uno dei pilastri della squadra[4][5].
Da allenatore, alla guida dell'Italia under 21, ha vinto un europeo di categoria nel 2004.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nell'allora Regno Unito di Libia[6] da genitori originari di Noto[7][8], a loro volta cresciuti in Libia durante gli anni della colonizzazione italiana, da bambino Gentile inizia a giocare nei vicoli di Tripoli con compagni arabi e altri figli di coloni[9][10]: qui acquisisce la grinta e la cattiveria agonistica che lo avrebbero contraddistinto lungo la sua carriera professionistica[9][10]. Prevenendo le persecuzioni agli italiani che avranno inizio qualche anno dopo con l'instaurarsi del regime gheddafiano, all'età di otto anni rientra frettolosamente in Italia con la sua famiglia[6][9] e si stabilisce a Brunate, nel Comasco[9].
Proprio le origini libiche gli hanno valso l'appellativo di Gheddafi[9][10], tuttavia mai amato dallo stesso Gentile per via dei succitati eventi che avevano portato alla brusca separazione dalla sua terra natale – «non si rendevano conto di quanto detestassi quel soprannome [...]: non lo sopportavo perché sapevo che cosa aveva fatto [Gheddafi, ndr] agli italiani e ai miei parenti» –[11], preferendo essere identificato con il semplice vezzeggiativo del proprio cognome, Gento[10].
Nel 2013 il suo nome compare inizialmente tra gli indagati in un'inchiesta fiorentina su false fideiussioni per l'iscrizione di alcuni club alla Lega Pro[12]; per lui, sei mesi dopo, il Tribunale di Firenze richiede l'archiviazione del procedimento in quanto «del tutto estraneo» ai fatti[13].
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Già distintosi come difensore eclettico e tenace nelle file del Varese[15], poco più che ventenne seppe emergere quale «rivelazione» della Juventus vincitrice del campionato 1974-1975[16], grazie alla sua abilità nel coniugare una costante partecipazione alla manovra con il controllo dell'«avversario più pericoloso»[17], ispirandosi sul piano difensivo a specialisti della marcatura a uomo come Tarcisio Burgnich e Angelo Anquilletti[7].
Dapprima schierato nel ruolo di terzino destro, agli ordini di Giovanni Trapattoni si spostò sulla corsia opposta: pur essendo inizialmente poco avvezzo all'uso del sinistro[10], acquisì la capacità di effettuare precisi traversoni anche col piede debole, in virtù di un progressivo raffinamento tecnico voluto dall'allenatore[18], confermandosi protagonista dei due successivi Scudetti bianconeri, nelle stagioni 1976-1977[10] – «il mio miglior campionato in assoluto»[7] – e 1977-1978[19].
Negli anni a seguire, l'affermazione di Antonio Cabrini come fluidificante mancino lo restituì alla fascia destra[20], stavolta con compiti più difensivi per via di esigenze tattiche[21]: la propensione al gioco d'attacco restò comunque tra i suoi punti di forza, consentendogli di formare con il compagno di squadra un duo atipico, vista l'abilità di entrambi nell'arrivare sul fondo[22], e a lungo decisivo per i successi della Juventus e della nazionale italiana[14].
Oltre che da terzino, poteva essere impiegato in varie zone del centrocampo[7] – specialmente nel ruolo di mediano, a lui piuttosto gradito – rivelandosi invece refrattario ad agire da stopper, posizione ricoperta con profitto in caso di necessità, ma che lo costringeva a minimizzare le sortite offensive[23]. In forza alla Fiorentina, ultratrentenne, tornò a disimpegnarsi come terzino di spinta[21], per poi concludere la carriera da libero nelle file del Piacenza[24].
«Irriducibile combattente»[19], nel 2007 è stato inserito dal quotidiano inglese The Times all'ottavo posto nella classifica dei calciatori più rudi di tutti i tempi[25]; nonostante questo, ha ricevuto una sola espulsione in carriera[26], peraltro per somma di ammonizioni[27].
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Gli esordi: Arona e Varese
[modifica | modifica wikitesto]Inizia l'attività nel settore giovanile del Maslianico[9], da cui lo preleva il Varese dopo una trattativa col presidente del Maslianico, R. D'Angelo, che cedette assieme a lui i giovani promettenti Garganigo (poi diventato professionista come Gentile) Secchi e Bianchi. La precedente trattativa con il Como era saltata per motivi economici[9]. Con i biancorossi lombardi compie tutta la trafila delle giovanili[9], tuttavia non viene ancora considerato all'altezza della prima squadra[9] sicché viene ceduto in prestito all'Arona[15], dove disputa la stagione 1971-1972 nel campionato di Serie D.
Le prestazioni di Gento inducono il Varese a riportarlo alla base[9]: gioca una stagione da titolare tra i cadetti (1972-1973), segnalandosi tra i migliori giovani della categoria[28], ma ancora una volta non convince l'allenatore Pietro Maroso e il direttore sportivo Sandro Vitali[9][10].
L'affermazione: Juventus
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate del 1973 viene acquistato dalla Juventus, voluto da Giampiero Boniperti[9], per oltre 200 milioni di lire[28], in vista della sostituzione dell'anziano Sandro Salvadore[29]. Viene inizialmente impiegato come riserva di Giuseppe Furino, per la contemporanea presenza di Marchetti, Spinosi e Longobucco nel ruolo di terzino[10][28]. Esordisce in campionato in maglia juventina il 2 dicembre 1973, nella vittoria per 5-1 sul Verona, giocando proprio da mediano[10], e nei mesi successivi guadagna gradualmente maggior spazio in prima squadra, nonostante un evidente calo di forma nel finale[9][10]. In quella stagione disputa anche il derby della Mole, giocando in marcatura su Claudio Sala[30]: il duello si ripeterà più volte negli anni successivi[10][31].
A partire dalla stagione 1974-1975 forma con Antonello Cuccureddu la coppia di terzini titolare[9][32]; inizialmente è impiegato sulla fascia sinistra[10] e in seguito, dopo l'affermazione di Antonio Cabrini, sulla destra, con compiti più difensivi[21]. Con l'altro giovane difensore Gaetano Scirea contribuisce alla conquista del suo primo Scudetto[33], tuttavia nel campionato 1975-1976, a causa di una squalifica e di attriti con l'allenatore Carlo Parola, perde temporaneamente il posto in squadra, sostituito da Marco Tardelli[34][35]. Nella stagione successiva, con Giovanni Trapattoni allenatore, torna titolare contribuendo a un nuovo Scudetto dei bianconeri[34][35] e alla vittoria in Coppa UEFA.
Conclude l'esperienza juventina nel 1984, dopo undici stagioni di militanza nelle quali vince complessivamente sei Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa UEFA e una Coppa delle Coppe. Colleziona 283 presenze in campionato, e 415 in totale comprendendo la Coppa Italia e le coppe europee.
Il finale di carriera: Fiorentina e Piacenza
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate del 1984, all'età di trentuno anni, lascia la Juventus per trasferirsi alla Fiorentina[36], approfittando della nuova normativa sullo svincolo dei giocatori[24]. L'esperienza in viola, durata tre stagioni, è costellata di difficoltà: inizialmente viene contestato dalla tifoseria, a causa del suo passato bianconero[37], e in seguito ha problemi con l'allenatore Aldo Agroppi[38], a causa della politica di svecchiamento da lui portata avanti a discapito dei giocatori più anziani[39].
Svincolatosi dal club gigliato[40], trascorre alcuni mesi senza squadra, partecipando (insieme all'altro campione del mondo Marco Tardelli) al ritiro per calciatori disoccupati organizzato a Pomezia[41]. Nel dicembre del 1987 viene ingaggiato dal Piacenza, squadra neopromossa in Serie B: scende in campo in 20 occasioni, contribuendo alla salvezza del club prima di concludere definitivamente la carriera agonistica[24].
In carriera ha totalizzato 353 presenze e 9 gol in Serie A.
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il debutto nella nazionale Under-23, il 29 settembre 1974 contro i pari età della Jugoslavia[42], ha esordito con la nazionale maggiore il 19 aprile 1975, a ventuno anni, nella partita Italia-Polonia (0-0) disputata a Roma[43]. Nel corso del 1976 esce temporaneamente dal giro azzurro, avendo perso il posto da titolare nella Juventus[34] e a causa di alcuni dissapori con il commissario tecnico Fulvio Bernardini[44]. Tornato in azzurro, diventa titolare fisso con Enzo Bearzot[45], e realizza il suo primo e unico gol in nazionale l'8 giugno 1977, a Helsinki, nella partita vinta 3-0 contro la Finlandia[46].
Ha partecipato da titolare al campionato del mondo 1978 in Argentina, nel quale è stato considerato tra i migliori difensori della manifestazione, giocando inizialmente come terzino destro e, dopo l'infortunio a Mauro Bellugi, come stopper[47]; impiegato in marcatura su campioni quali Mario Kempes, Hans Krankl, Johnny Rep e Roberto Dinamite, ha impedito ai suoi diretti avversari di realizzare reti. In seguito è stato titolare al campionato d'Europa 1980 organizzato in Italia, segnalandosi nuovamente tra i migliori[5][48], e al vittorioso campionato del mondo 1982 in Spagna, dove si è fatto notare per le sue marcature a uomo su Maradona e Zico[4][5]. In entrambi i casi è stato ammonito, saltando così la semifinale vinta contro la Polonia[49]; rientra tra i titolari nella finale contro la Germania Ovest, nella quale viene impiegato in marcatura su Pierre Littbarski[4].
Ha disputato la sua ultima gara in nazionale il 26 maggio 1984, a trent'anni, nella partita amichevole Canada-Italia (0-2) giocata a Toronto, indossando nell'occasione la fascia da capitano.[50] In totale ha collezionato 71 presenze con gli Azzurri.
Dirigente e allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Terminata l'attività agonistica, Gentile è rimasto nel mondo del calcio, indirizzandosi inizialmente verso l'attività dirigenziale. Nella stagione 1990-1991 è tornato alla Juventus in veste di collaboratore, in particolare per la ristrutturazione del settore giovanile bianconero[51]. Tra il 1991 e il 1993 è direttore generale del Lecco[52], ricoprendo anche il ruolo di direttore sportivo dal marzo del 1992[53].
In seguito è entrato nel Settore Tecnico della FIGC, come allenatore della nazionale Under-20[54][55]. Nel 2000 è inizialmente vice di Giovanni Trapattoni sulla panchina della nazionale A[9][55]; in ottobre sostituisce Marco Tardelli (nel frattempo passato all'Inter), come commissario tecnico della nazionale italiana Under-21[55]. Con la rappresentativa giovanile è arrivato alle semifinali nell'europeo di categoria del 2002, ha vinto l'edizione del 2004[56], conquistando nello stesso anno la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Atene. Ha concluso la sua avventura sulla panchina degli Azzurrini con l'eliminazione ai quarti di finale nell'europeo del 2006[9].
Nel luglio dello stesso anno viene sostituito da Pierluigi Casiraghi per decisione del commissario straordinario della FIGC Guido Rossi e del suo vice Demetrio Albertini, nonostante i risultati ottenuti e le rassicurazioni sulla riconferma[9][57][58]. Negli anni successivi non ha allenato alcuna squadra[9], pur essendo stato in corsa per la sostituzione di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus[59], e per la panchina della nazionale libica, dopo la caduta di Gheddafi[60].
In un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport nel settembre del 2013, ha rivelato che nell'estate del 2006, prima di essere sostituito alla guida dell'Under-21, un grande club gli aveva offerto un ingaggio e Gentile ne aveva informato la Federcalcio, che gli chiese di aspettare: quando fu allontanato dalla guida degli Azzurrini, era nel frattempo sfumata anche la possibilità di allenare il grande club, sicché questi eventi lo spinsero a citare a giudizio la FIGC; ha quindi rifiutato le offerte di diverse società calcistiche ricevute dal 2006 in poi, perché se le avesse accettate non avrebbe potuto rivolgersi alla magistratura civile[61].
Il 5 giugno 2014 viene ingaggiato come allenatore del Sion[62], ma il 10 dello stesso mese non si presenta al raduno della squadra[63] e, nei giorni successivi, inizia con la proprietà una controversia per la risoluzione del contratto[64].
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Presenze e reti nei club
[modifica | modifica wikitesto]Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1971-1972 | Arona | D | 34 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 4 |
1972-1973 | Varese | B | 34 | 1 | CI | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 37 | 1 |
1973-1974 | Juventus | A | 13 | 0 | CI | 7 | 0 | CC | 0 | 0 | CInt | 1 | 0 | 21 | 0 |
1974-1975 | A | 29 | 0 | CI | 6 | 0 | CU | 9 | 1 | - | - | - | 44 | 1 | |
1975-1976 | A | 22 | 1 | CI | 4 | 0 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 30 | 1 | |
1976-1977 | A | 29 | 1 | CI | 9 | 0 | CU | 11 | 0 | - | - | - | 49 | 1 | |
1977-1978 | A | 28 | 3 | CI | 4 | 0 | CC | 7 | 0 | - | - | - | 39 | 3 | |
1978-1979 | A | 30 | 0 | CI | 7 | 0 | CC | 1 | 0 | - | - | - | 38 | 0 | |
1979-1980 | A | 26 | 2 | CI | 4 | 0 | CdC | 8 | 0 | - | - | - | 38 | 2 | |
1980-1981 | A | 27 | 0 | CI | 6 | 0 | CU | 4 | 0 | TC | 2 | 0 | 39 | 0 | |
1981-1982 | A | 27 | 2 | CI | 4 | 0 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 35 | 2 | |
1982-1983 | A | 28 | 0 | CI | 10 | 0 | CC | 9 | 0 | - | - | - | 47 | 0 | |
1983-1984 | A | 24 | 0 | CI | 5 | 0 | CdC | 8 | 0 | - | - | - | 37 | 0 | |
Totale Juventus | 283 | 9 | 66 | 0 | 65 | 1 | 3 | 0 | 417 | 10 | |||||
1984-1985 | Fiorentina | A | 29 | 0 | CI | 10 | 1 | CU | 3 | 0 | - | - | - | 42 | 1 |
1985-1986 | A | 19 | 0 | CI | 8 | 0 | - | - | - | - | - | - | 27 | 0 | |
1986-1987 | A | 22 | 0 | CI | 5 | 0 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 29 | 0 | |
Totale Fiorentina | 70 | 0 | 23 | 1 | 5 | 0 | - | - | 98 | 1 | |||||
1987-1988 | Piacenza | B | 20 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 20 | 0 |
Totale carriera | 441 | 14 | 92 | 1 | 70 | 1 | 3 | 0 | 606 | 16 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Coppa Italia: 2
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Coppa UEFA: 1
- Juventus: 1976-1977
- Juventus: 1983-1984
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- Candidato al Dream Team del Pallone d'oro
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- 2006
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Roma, 1975.[66]
— Roma, 1982.[66]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- E sono stato Gentile, con Alberto Cerruti, Milano, Rizzoli, 2016, ISBN 978-8817087445.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sebastiano Vernazza, Che fine ha fatto la razza dei terzini?, in La Gazzetta dello Sport, 2 settembre 2010.
- ^ Vanni Zagnoli, Il pallone racconta: Tarcisio Burgnich, su assocalciatori.it, 2 maggio 2019.
- ^ Rizzo, p. 696.
- ^ a b c d Bruno Bernardi, Gentile: "Abbiamo umiliato la zona", in La Stampa, 14 luglio 1982, p. 16.
- ^ a b c d Squadra del torneo 1980, su it.uefa.com.
- ^ a b Dario Ricci, Claudio Gentile "il libico": «Sogno di tornare a Tripoli come allenatore», su ilsole24ore.com, 21 febbraio 2011.
- ^ a b c d Gentile, Cerruti.
- ^ Max Cannalire, Claudio Gentile, 64 anni con la stima di tutti, tifosi bianconeri e non. Nonostante sia senza panchina, oggi..., su tag24.it, 4 ottobre 2017.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Ritratti: Claudio Gentile [collegamento interrotto], su ju29ro.com, 18 settembre 2009.
- ^ a b c d e f g h i j k l Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Claudio GENTILE, su tuttojuve.com, 27 settembre 2017.
- ^ Gentile, mi chiamavano "Gheddafi", su famigliacristiana.it, 20 ottobre 2011.
- ^ Calcio, false fidejussioni in Lega Pro: indagato Claudio Gentile, su gazzetta.it, 19 marzo 2013.
- ^ Fabio Licari, Gentile e le false fideiussioni, il PM chiede l'archiviazione: è totalmente estraneo ai fatti (PDF), in La Gazzetta dello Sport, 1º ottobre 2013.
- ^ a b Sebastiano Vernazza, Aiuto! Non ci sono più grandi terzini, in La Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2012.
- ^ a b Ferruccio Cavallero, Musiello e Gentile, due diciannovenni con la voglia di "sfondare" nella Juve, in La Stampa, 4 luglio 1973, p. 14.
- ^ Bruno Bernardi, Gentile, in I magnifici quindici, Stampa Sera, 19 maggio 1975, sez. lunedìsport, p. II.
- ^ Hanno messo i "blue jeans" alla loro "Vecchia Signora", in Stampa Sera, 19 maggio 1975, p. 10.
- ^ Maurizio Crosetti, Tardelli: Una ex grande. Né qualità né carisma, in la Repubblica, 29 gennaio 2011, p. 57.
- ^ a b Bruno Bernardi, Uno per uno i 16 dello scudetto, in Stampa Sera, 2 maggio 1978, p. 15.
- ^ Nicola Calzaretta, Guerin Sportivo, dicembre 2013.
- ^ a b c Giuseppe Smorto, Ritrovato Socrates, la Fiorentina cerca il "sì" più lontano, in la Repubblica, 18 settembre 1984, p. 40.
- ^ Giorgio Destefanis, Gentile non si vede fra i migliori del mondo, in La Stampa, 14 novembre 1981, p. 30.
- ^ Nella Luciani, Gentile, l'anti-personaggio, in Stampa Sera, 28 marzo 1981, p. 36.
- ^ a b c Luca Argentieri, L'ultimo svincolo non mi fa soffrire, in la Repubblica, 23 marzo 1988, p. 47.
- ^ (EN) Alex Murphy, Football's 50 greatest hard men, su timesonline.co.uk, 7 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2011).
- ^ Fabio Licari, Calcio, Gentile: "Chiedete a Zico e a Maradona se ero cattivo", su gazzetta.it, 22 settembre 2013.
- ^ Bruno Perucca, Juve beffata a Bruges dopo 115 minuti: 2-0, in La Stampa, 13 aprile 1978, p. 15.
- ^ a b c Giancarlo Eola, Anastasi-Bettega intesa antica. Altafini in tanto... non dispera (PDF), in l'Unità, 13 agosto 1973, p. 7.
- ^ Giancarlo Eola, Una Juventus da «tris» nei progetti di Vycpalek (PDF), in l'Unità, 6 agosto 1973, p. 8.
- ^ Bruno Panzera, Bianconeri in vantaggio, dominano, poi sbuca Pulici e la musica cambia (PDF), in l'Unità, 1º aprile 1974, p. 8.
- ^ Gentile aspetta ancora Claudio, in La Stampa, 3 dicembre 1976, p. 21.
- ^ Nello Paci, Il calcio chiacchierato parla di Morini riserva (PDF), in l'Unità, 15 luglio 1974, p. 8.
- ^ Hanno messo i blue jeans alla Vecchia Signora, in Stampa Sera, 19 maggio 1975, p. 10.
- ^ a b c Gentile: "Trapattoni mi ha ridato slancio", in La Stampa, 24 ottobre 1976, p. 16.
- ^ a b Bearzot adotta la formula Juve, in Stampa Sera, 30 maggio 1977, p. 13.
- ^ L'Inter a vuoto, Gentile ha scelto la Fiorentina, in la Repubblica, 22 giugno 1984, p. 29.
- ^ Quel gusto ribelle di tifare contro, in la Repubblica, 5 aprile 1986, p. 21.
- ^ Antognoni-Gentile, tandem senza freni, in la Repubblica, 9 marzo 1986, p. 38.
- ^ La Fiorentina cambia rotta: riprende la strada dei giovani (PDF), in l'Unità, 26 luglio 1985, p. 19.
- ^ Domani tutti in ritiro a Castel del Piano (PDF), in l'Unità, 19 luglio 1987, p. 27.
- ^ Paolo Caprio, L'avventura dei senza squadra (PDF), in l'Unità, 5 agosto 1987, p. 22.
- ^ Gian Maria Madella, Una sfilata di campioncini ma senza gioco di squadra (PDF), in l'Unità, 30 settembre 1974, p. 7.
- ^ Black & White Stories: Italia-Polonia, una sfida juventina, su juventus.com, 13 novembre 2020.
- ^ Gentile: "Ma cosa vuole questo dottore?", in Stampa Sera, 5 ottobre 1976, p. 9.
- ^ Gentile sempre presente è il jolly di Bearzot, in Stampa Sera, 12 giugno 1979, p. 11.
- ^ Nazionale, tre gol e l'Argentina è più vicina, in La Stampa, 9 giugno 1977, p. 18.
- ^ Bruno Bernardi, Torna Cabrini, Gentile al centro, in La Stampa, 29 ottobre 1978, p. 21.
- ^ Non c'è Nazionale se il campionato è mediocre, in Stampa Sera, 23 giugno 1980, p. 13.
- ^ Gentile raggiante rinuncia ai baffi, in La Stampa, 7 luglio 1982, p. 19.
- ^ Claudio Gentile, su eu-football.info.
- ^ Bruno Bernardi, La Juventus vuole scrivere un'altra storia, in La Stampa, 1º dicembre 1990, p. 21.
- ^ Lecco Calcio, bufera giudiziaria, in Corriere della Sera, 25 novembre 1998, p. 49.
- ^ L'era Gentile, su aclecco.it (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).
- ^ Under 20: Gentile vice di Tardelli, in Corriere della Sera, 23 dicembre 1998, p. 42.
- ^ a b c Gentile all'Under in stile Tardelli, in la Repubblica, 13 ottobre 2000, p. 61.
- ^ Under campione, in la Repubblica, 9 giugno 2004, p. 49.
- ^ Le nuove nazionali, una generazione azzurra in panchina, in la Repubblica, 25 luglio 2006, p. 51.
- ^ La rabbia di Gentile: "Hanno distrutto l'Under", in la Repubblica, 17 novembre 2009, p. 69.
- ^ Ferrara va avanti al buio. "Ma non mi sento esonerato", in la Repubblica, 28 gennaio 2010, p. 55.
- ^ Il pallone dopo i fucili. La nuova Libia chiama i guerriglieri in nazionale, in la Repubblica, 19 gennaio 2012, p. 58.
- ^ Fabio Licari, Calcio, Gentile: "Chiedete a Zico e a Maradona se ero cattivo", su gazzetta.it, 22 settembre 2013.
- ^ Sion, Claudio Gentile è il nuovo allenatore: firma un biennale, su gianlucadimarzio.com, 5 giugno 2014. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ Che fine ha fatto Claudio Gentile? Mistero a Sion, su rainews.it, 10 giugno 2014. URL consultato il 19 luglio 2014.
- ^ Il Sion con Chassot, per ora, su rsi.ch, 15 luglio 2014. URL consultato il 19 luglio 2014.
- ^ (EN) All-Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 17 febbraio 2014.
- ^ a b Benemerenze sportive di Claudio Gentile, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 1975.
- ^ Gli azzurri del mundial '82 premiati al CONI con il Collare d'oro al Merito Sportivo, su figc.it, 19 dicembre 2017. URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Rizzo, GENTILE, Claudio, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Claudio Gentile, Alberto Cerruti, E sono stato Gentile, Milano, Rizzoli, 2016, ISBN 978-8817087445.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Claudio Gentile
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Claudio Gentile
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Rizzo, GENTILE, Claudio, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- Claudio Gentile, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Claudio Gentile, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Claudio Gentile (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Claudio Gentile (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Claudio Gentile, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Claudio Gentile, su eu-football.info.
- (EN) Claudio Gentile, su Olympedia.
- Registrazioni audiovisive di Claudio Gentile, su Rai Teche, Rai.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 2053151717052313900008 · SBN SBLV266091 · GND (DE) 1151147214 |
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- Calciatori dell'Arona Calcio
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