Associazione Sportiva Roma: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:53, 24 ago 2012

A.S. Roma
Calcio
File:Romaasstemma.png
Giallorossi; Lupi; 'A Maggica
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Arancione-Rosso Granata
Simboli Lupa capitolina
Inno Roma Roma
Antonello Venditti
Dati societari
Città File:Roma-Stemma.png Roma
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie A
Fondazione 1927
Presidente Bandiera degli Stati Uniti Thomas DiBenedetto
Allenatore Bandiera della Rep. Ceca Zdeněk Zeman
Stadio Olimpico di Roma
(73.481[1] posti)
Sito web www.asroma.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa Italia Supercoppa italianaSupercoppa italiana Coppa delle Fiere
Scudetti 3
Trofei nazionali 9 Coppe Italia
2 Supercoppe italiane
1 Coppa CONI
1 Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi
Trofei internazionali 1 Coppe delle Fiere
1 Coppa Anglo-Italiana
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

«La Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai.»

L'Associazione Sportiva Roma, abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica di Roma. Fu fondata il 22 luglio 1927 e attualmente milita nella Serie A del campionato italiano di calcio. È una delle tre società di calcio italiane (con Lazio e Juventus) ad essere quotate in borsa.[3]

Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro o ocra)[4].

In 85 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52[5]), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti[6], 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus)[7] e 2 Supercoppe italiane[8]. Ha terminato il campionato per undici volte al secondo posto e cinque volte al terzo; in 79 campionati di Serie A disputati degli 80 totali, la Roma è arrivata sul podio nel 24% delle occasioni. Dopo l'Inter, che è stata presente in tutte le edizioni, è, insieme alla Juventus, la squadra che ha partecipato a più campionati di serie A: 79 volte su 80. In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono stati la vittoria della Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61[9] e la vittoria della Coppa Anglo-Italiana del 1972[10], oltre a una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984[11] e una finale di Coppa UEFA nel 1991, persa contro l'Inter[12].

Nella classifica mondiale per club dell'International Federation of Football History & Statistics di tutti i tempi (IFFHS All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto[13]. Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (IFFHS The World's Club Team for the Year).[14]

La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

Storia

Dalle origini agli anni cinquanta

L'albero genealogico della Roma

Agli inizi del XX secolo nella città di Roma la pratica del foot-ball viene svolta da un gran numero di piccoli club costituiti da semplici squadre di quartiere o da rappresentative calcistiche di classi sociali ben definite.[15][16] Negli anni venti continuano ad esistere otto rappresentative cittadine nella prima divisione regionale: S.S. Alba, C.R. Juventus Audax, S.G.S. Fortitudo, S.S. Lazio, S.S. Pro Roma, U.S. Romana, Roman F.C. e C.S. Audace.[17] La squadra capitolina viene costituita a Roma, in via Forlì 16, il 7 giugno 1927[18] grazie alla fusione di tre tra queste società calcistiche: l'Alba Audace, presieduta dall'onorevole Ulisse Igliori, il Roman e la Fortitudo Pro Roma.[17][19] Il percorso che porta alla fusione viene intrapreso dal segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista: Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo Pro Roma e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF; Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio riesce nell'intento di creare un'unica società potenzialmente più competitiva.[20][21] La data di nascita della A.S. Roma è stata lungamente discussa: ufficialmente viene infatti indicato il 22 luglio 1927, data del primo ordine del giorno; in realtà sembra che l'accordo per la fusione sia stato raggiunto il 7 giugno dello stesso anno, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani.[18][22][23]

Nei primi anni anni trenta la Roma occupa stabilmente le parti alte della classifica, esordendo in Coppa dell'Europa Centrale già nel 1931. Protagonisti del periodo furono alcuni giocatori di spessore presenti nella rosa, quali il capitano Attilio Ferraris IV, il portiere Guido Masetti, il mediano Fulvio Bernardini ed il centravanti Rodolfo Volk.[24][25][26][27] Nel 1934 il presidente Renato Sacerdoti rinnova la squadra: cede sia Volk che il capitano Ferraris IV (quest'ultimo alla Lazio tra i malumori della tifoseria) e acquista tre giocatori argentini, tra i quali Enrico Guaita.[28][29][30] I tre sono protagonisti di una rocambolesca fuga nell'estate del 1935, pare a seguito di minacce circa un arruolamento nella guerra in Abissinia.[30][31] Della situazione, probabilmente anche a causa delle sue origini ebraiche, ne fa le spese anche il presidente Sacerdoti che si trova costretto a lasciare la presidenza; nonostante queste vicissitudini la squadra nella stagione 1935/36 si classifica seconda.[32]

Nella stagione 1941-42 la Roma conquista il suo primo scudetto, vincendo nell'ultima giornata per 2-0 contro il Modena. Il titolo è frutto, tra gli altri, dell'allenatore Alfred Schaffer e del giovane centravanti Amedeo Amadei, autore di 18 reti.[33][34] Negli anni successivi, la squadra viene sostanzialmente confermata, nonostante l'elevata età media della ristretta rosa giallorossa.[35] Anche a causa di questo motivo, terminato il conflitto mondiale e ripresi i campionati, la Roma disputa alcune stagioni particolarmente negative.[36]

Dagli anni cinquanta agli anni settanta

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1950-1979).
Il capitano Giacomo Losi con la Coppa delle Fiere 1960-61, primo titolo internazionale del club

Gli anni quaranta si concludono con la Roma salva rispettivamente in due stagioni, entrambe al centro di polemiche per presunti favoritismi arbitrali nei confronti degli stessi giallorossi: nella stagione 1947-48, in Roma-Salernitana, con l'arbitro Vittorio Pera che non vede un evidente fallo sul portiere Vittorio Masci e, di conseguenza, non annulla il gol decisivo di Pesaola che condanna i campani alla B;[37] nella penultima partita della stagione 1949-50, in Roma-Novara, incontro terminato 2-1 che permette ai giallorossi di salvarsi.[38] La discesa in Serie B viene solo rimandata di un anno, nella stagione 1950-51 la squadra perde 11 partite per 1-0 e cambia numerosi allenatori, retrocedendo il 17 giugno del 1951, esattamente nove anni dopo la conquista, anch'essa all'ultima giornata, del primo scudetto.[35] La caduta nella serie cadetta spinge il vecchio presidente Renato Sacerdoti a riprendere la guida della società riuscendo a farla risalire subito nella massima serie nonostante nella stagione 1951-52 vi fosse un unico posto utile per la promozione.[32] Negli anni successivi la squadra viene potenziata con acquisti di rilievo come quelli di Alcides Ghiggia e Dino Da Costa, quest'ultimo vince la classifica marcatori del 1957-58 con 22 reti e segna in quasi tutti i derby da lui disputati.[35][39][40] In quegli anni un altro protagonista della squadra è Giacomo Losi che per 40 anni rimane il giocatore con più presenze in assoluto con la maglia della Roma venendo appellato dai tifosi Core de Roma.[41][42] In campionato la Roma alterna buone stagioni, come il terzo posto nel 1954-55, ad altre negative come nel 1956/57 quando sfiora nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantiene quasi costantemente il sesto posto in classifica.[35]

File:Prati-DeSisti.jpg
Pierino Prati e Giancarlo De Sisti con la maglia della Roma negli anni settanta

Nel 1960-61 la Roma conquista la Coppa delle Fiere vincendo la doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, i giallorossi si impongono all'Olimpico per 2-0.[43][44]

A questo successo seguono due vittorie in Coppe Italia. La prima viene ottenuta battendo in finale il Torino nel 1963-64, nonostante un campionato deludente concluso con un dodicesimo posto in classifica. La seconda affermazione giunge cinque anni dopo, al termine di un girone finale che vede la Roma sfidare il Foggia nell'ultima partita decisiva, benché ai fini della vittoria risultò determinante il successo in trasferta sul campo del Cagliari.[45]

A dispetto di tali successi la Roma durante il decennio l'attraversa una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori,[46][47] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni completa il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[48] La squadra dispone comunque di buoni giocatori, tra i quali l'attaccante argentino Manfredini, tra i più prolifici cannonieri della storia giallorossa, la mezz'ala Lojacono e l'oriundo Angelillo. Altri protagonisti dell'epoca sono lo svedese Selmosson e l'uruguagio Schiaffino, Capello, De Sisti e l'allenatore Herrera.[49] La Roma di questi anni non riuscì mai a superare il quinto posto in classifica in campionato, per questo la stampa accusa i giocatori di condurre stile di vita poco professionale.[35]

La Roma comunque raggiunge la semifinale di Coppa delle Coppe 1969-70, perdendo però il sorteggio con la monetina avvenuto al termine della partita di spareggio conclusasi in parità.[48]

Gli anni settanta sono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: a Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto e nell'ultimo anno della presidenza di Marchini vengono ceduti alla Juventus i tre gioielli della rosa: Spinosi, Capello e Landini.[48] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscilla costantemente in posizioni di media classifica ad esclusione del 1974-75, quando si classifica al terzo posto e del 1978-79 quando ottiene la salvezza solo alla penultima giornata.[50] Nella stagione successiva la Roma viene rilevata da Dino Viola, che la trasforma completamente, affidando la guida tecnica a Nils Liedholm.

Dagli anni ottanta agli anni duemila

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1979-oggi).
Bruno Conti negli anni ottanta

Dino Viola ottiene immediatamente buoni risultati vincendo due Coppe Italia consecutive superando in entrambe le finali il Torino ai rigori. Le partite sono caratterizzate dalle parate dei portieri e dagli errori dei giocatori, in particolare la sequenza nella finale del 1979-80 si chiude con sette errori e cinque realizzazioni.[51]

In campionato la crescita societaria portò nella stagione 1980-81 al raggiungimento di un secondo posto.[52][53][54][55]

Questi avvenimenti anticipano la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-83, sempre sotto la guida di Nils Liedholm. Della squadra fanno parte il capitano Agostino Di Bartolomei, il centrocampista Carlo Ancelotti, il brasiliano Paulo Roberto Falcão, il difensore Pietro Vierchowod, il centravanti Roberto Pruzzo e l'ala campione del mondo Bruno Conti. Nell'arco della stagione la Roma conquista il primato nelle prime giornate e lo mantiene continuativamente sino alla fine: il titolo viene conquistato l'8 maggio 1983 nello Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa.

Nell'anno successivo, la Roma vince la sua quinta Coppa Italia e giunge in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputa proprio allo Stadio Olimpico di Roma. Tuttavia la squadra non riusce ad imporsi contro il Liverpool e, dopo aver concluso i tempi regolamentari per 1-1, perde il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Ciccio Graziani.[56]

Dino Viola affida successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985-86 vince la sesta Coppa Italia e giunge vicino a conquistare un nuovo scudetto: dopo aver recuperato 8 punti alla Juventus nel girone di ritorno (in un campionato a 16 squadre e con 2 punti per la vittoria), la squadra perde in casa alla penultima giornata contro il già retrocesso Lecce, alla sua prima esperienza in Serie A.[57]

La Roma di Dino Viola perse gradualmente competività riuscendo comunque ad avere un ultimo sussulto nel 1990-91; pochi mesi dopo la morte del presidente la squadra vince la sua settima Coppa Italia battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia e raggiunge anche la finale di Coppa UEFA perdendola nella doppia sfida contro l'Inter.[58][59][60][61][62] Tra i protagonisti della stagione si annoverano il capitano di quegli anni Giuseppe Giannini e gli ultimi acquisti della presidenza quali il difensore centrale Aldair, gli attaccanti Rudi Völler e Ruggiero Rizzitelli.[63]

I tifosi giallorossi festeggiano all'Olimpico la vittoria dello scudetto 2000-01

Morto Viola, la Roma entra in un lungo periodo di caos societario, acuito nel 1993 dall'arresto del nuovo presidente Giuseppe Ciarrapico.[64][65][66]

La società viene rilevata successivamente da Franco Sensi, che rafforza la squadra, mancando tuttavia di ottenere risultati di rilievo.[67][68][69] Nel decennio si alternano nella panchina l'esperto allenatore trasteverino Carlo Mazzone, Carlos Bianchi e Zdeněk Zeman.[70] Tra i giocatori più rappresentativi del periodo figurano la punta argentina Abel Balbo, il centrocampista Amedeo Carboni, un esordiente Francesco Totti, Marco Delvecchio e Vincent Candela.[40][71]

Nell'estate del 1999 la Roma ingaggia il titolato allenatore Fabio Capello e la punta Vincenzo Montella, ai quali l'anno successivo segue una campagna acquisti tra le più dispendiose della storia giallorossa che, sostenuta dall'iniezione di capitali derivata dall'ingresso in borsa della società, ingaggia atleti di valore quali l'attaccante Batistuta, il difensore Samuel, il centrocampista Emerson e il trequartista Nakata.[72] La Roma nel 2001 si presenta quindi come pretendente per il titolo che fine stagione risucirà a vincere. La squadrà conquista quasi subito la testa della classifica senza abbandonarla per tutta la durata del torneo, tuttavia alcuni pareggi nelle ultime partite la portano a vincere il titolo solamente nell'ultima giornata grazie ad una vittoria sul Parma. Due mesi dopo la Roma vince anche la sua prima Supercoppa italiana contro la Fiorentina.

Il capitano della Roma Francesco Totti alza la Coppa Italia 2007-08

Negli anni successivi la Roma, rinforzata con l'acquisto di Antonio Cassano, si mantiene nelle prime posizioni in classifica giungendo seconda nella stagione 2001-02 e nella stagione 2003-04.[73] All'esordio nella nuova UEFA Champions League la squadra non supera il secondo girone eliminatorio nonostante si trovasse prima in classifica a due sole partite dal termine. Nell'estate del 2004 Capello lascia la Roma assieme a diversi giocatori chiudendo definitivamente un ciclo.[74][75]

In questo periodo Rosella Sensi, sostituendo gradualmente alla presidenza il padre Franco, attua una politica societaria di autofinanziamento mirata a garantire il mantenimento di un adeguato livello tecnico della squadra.[76][77]

Nella stagione 2005-06 la Roma ingaggia l'emergente allenatore Luciano Spalletti con il quale, anche per effetto delle sentenze sportive di Calciopoli, riesce a raggiungere il secondo posto in campionato per tre anni consecutivi.[78] La squadra alternando vittorie di prestigio e rovesci eclatanti si ritaglia anche uno spazio in Europa raggiungendo due volte i quarti di finale di Champions League e vincendo il girone eliminatorio. Tali buoni risultati si concretizzano con la vittoria di due Coppe Italia consecutive (2006-07 e 2007-08), vinte entrambe in finale contro l'Inter, ed una Supercoppa italiana nel 2007.

Nella stagione 2009-10 il dimissionario Spalletti viene sostituito dal romano Claudio Ranieri che raggiunge il secondo posto in campionato e la finale di Coppa Italia, persa sempre contro i nerazzurri. Nella stagione successiva, in seguito alla sconfitta per 4-3 contro il Genoa, Ranieri si dimette per lasciare il posto all'esordiente Vincenzo Montella.[79][80]. Al termine della stagione la società giallorossa viene ceduta ad un gruppo di imprenditori statunitensi guidato da Thomas DiBenedetto.[81] La nuova proprietà ingaggia come direttore sportivo Walter Sabatini,[82] il quale decide di affidare la panchina giallorossa all'emergente spagnolo Luis Enrique.[83] A partire dal 1 luglio 2012, è stato ufficializzato il ritorno di Zdeněk Zeman sulla panchina giallorossa.

Cronistoria

Cronistoria della Associazione Sportiva Roma
  • 1901 - Nasce il F.B.C. di Roma.
  • 1901 - Nasce il C.S. Audace.
  • 1903 - Il F.B.C. di Roma assume il nome di Roman F.C..
  • 1907 - Nasce la S.S. Alba. Campionato romano di I Categoria: Roman 3º.
  • 1908 - Nasce la S.G.S. Fortitudo. Campionato FGNI: Roman 4º (ritirato).
  • 1909 - Nessun torneo ufficiale a Roma.
  • 1910 - Campionato romano di III Categoria: Roman 2º, Fortitudo 4ª.
  • 1911 - Nasce la S.S. Pro Roma. Campionato romano di III Categoria: Roman 3º.
  • 1912 - Campionato romano di III Categoria: Roman 4º, Fortitudo 4ª, Alba 6ª.
  • 1912-13 - Roman 4º, Pro Roma 5ª, Alba 6ª.
  • 1913-14 - Roman 2º, Fortitudo 4ª, Pro Roma 6ª.
  • 1914-15 - Roman 1º; vince il Campionato Romano, Fortitudo 4ª, Pro Roma 5ª.
  • 1915-16 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo Roma vince il Campionato Romano Riserve.
  • 1916-17 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo Roma vince la Coppa di Natale e il Campionato Romano.
  • 1917 - Nasce l'U.S. Romana.
  • 1917-18 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo vince il Campionato Romano
  • 1918-19 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1919-20 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Romana 5ª, Pro Roma 6ª, Roman 7º. Fortitudo finalista interregionale.
  • 1920-21 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Pro Roma 4ª, Romana 6ª, Roman 8º. Fortitudo 2ª semifinali interregionali.
  • 1921-22 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Alba 2ª, Romana 5ª, Roman 6º, Pro Roma 8ª. Fortitudo vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Fortitudo in Finalissima.
  • 1922-23 - Alba 2ª, Fortitudo 3ª, Romana 4ª, Roman 6º. Alba 2ª semifinali interregionali. L'U.S. Romana vince la Coppa di Natale.
  • 1923-24 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 2ª, Romana 5ª. Alba finalista Lega Sud.
  • 1924 - La S.S. Pro Roma assorbe la U.S. Romana.
  • 1924-25 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 3ª, Pro Roma 5ª. Alba vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Alba in Finalissima.
  • 1925-26 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 2ª, Roman 5º, Pro Roma 6ª. Alba vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Alba in Finalissima.
  • 1926 - S.S. Alba e C.S. Audace si fondono nella U.S. Alba Audace.
  • 1926 - S.G.S. Fortitudo e S.S. Pro Roma si fondono nella S.S. Fortitudo Pro Roma.
  • 1926-27 - Divisione Nazionale: Alba Audace 9ª nel Girone A, Fortitudo Pro Roma 10ª nel Girone B.

  • 1927 - 22 luglio. S.S. Alba, S.G.S. Fortitudo e Roman F.C. si fondono nella A.S. Roma.
  • 1927-28 - 8ª nel Girone B Divisione Nazionale. Vince la Coppa CONI e il Campionato Romano.
  • 1928-29 - 3ª nel Girone A Divisione Nazionale. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale
  • 1929-30 - 6ª in Serie A. Vince il Campionato Romano. Vince la Coppa Fornari, vince il Torneo di Monaco di Baviera e il Torneo di Norimberga

  • 1930-31 - 2ª in Serie A. Vince il Campionato Romsno e il Campionato Laziale. Vince il Trofeo Internazionale Cappelli-Ferrania
  • 1931-32 - 3ª in Serie A. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale. Vince il Torneo Internazionale di Belgrado.
  • 1932-33 - 5ª in Serie A. Vince il Campionato Laziale, il Torneo Internazionale di Losanna e Zurigo
  • 1933-34 - 5ª in Serie A. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale. Vince il Torneo di Parigi e di Stoccarda
  • 1934-35 - 4ª in Serie A. Vince il Trofeo Internazionale Cappelli-Ferrania. Vince il Torneo di Porto Torres. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale. Vince la Coppa Città di Roma.
  • 1935-36 - 2ª in Serie A. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale. Vince la Coppa Città di Roma. Vine il Torneo di Bruxelles e di

Amsterdam


  • 1940-41 - 11ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1941-42 - Campione d'Italia (1º titolo).
  • 1942-43 - 9ª in Serie A.
  • 1944 - 2ª nel Campionato romano di guerra. Vince il Campionato romano supplementare di guerra.
  • 1945 - Vince il Campionato romano di guerra. Vince la Coppa Città di Roma e il Torneo Interregionale Toscano-Laziale
  • 1945-46 - 6ª nel Girone Finale Divisione Nazionale.
  • 1946-47 - 15ª in Serie A.
  • 1947-48 - 17ª in Serie A.
  • 1948-49 - 14ª in Serie A.
  • 1949-50 - 17ª in Serie A.

  • 1950-51 - 19ª in Serie A. Retrocessa in Serie B.
  • 1951-52 - 1ª in Serie B. Promossa in Serie A.
 





  • 2010-11 - 6ª in Serie A. Finalista in Supercoppa italiana.
  • 2011-12 - 7ª in Serie A.
 

Colori e simboli

Simboli ufficiali

Lo stemma

File:Asromastemma antico.png
Lo stemma in una delle prime versioni
File:LupettoAnni80.png
Il lupetto

L'attuale logo della Roma è il restyling del primo stemma, quello che la società adottò dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta. Nel 1978, l'ultimo anno di Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi ebbero occasione di osservare come in America lo sport fosse trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[85] La proprietà decise pertanto di istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale realizzò un nuovo logotipo per la società giallorossa, affinché si potessero successivamente creare una serie di prodotti per la vendita legati ad esso.[86] La lupa capitolina non poteva essere registrata come marchio, così venne creato il celebre lupetto nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compariva incorniciato da due cerchi concentrici giallo-rossi. Insieme al lupetto venne creato anche un secondo logo, un "R" stilizzata, giallo rossa e nera ma, a differenza del più celebre lupetto, non ebbe molta fortuna.[87] Il lupetto ha accompagnato le maglie giallorosse fino alla stagione 1996-1997, per riproposto ripreso poi dalla stagione 2007-2008 sulla seconda e terza divisa da gara oltre che sulle tute e le maglie da allenamento.

Il 20 luglio 1997, grazie ad un accordo con il Comune di Roma, venne concesso un permesso speciale alla società capitolina per poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma, ispirato a quello originale che aveva caratterizzato la società dagli albori fino agli anni settanta. Venne così creato l'attuale simbolo della società.[47]

L'inno

L'inno ufficiale della Roma è Roma (non si discute si ama) meglio noto con il nome di Roma Roma Roma, con il testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e la musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto con il nome d'arte di Gepy & Gepy.[88][89][90] Il brano venne proposto per la prima volta durante la partita Roma-Fiorentina del 15 dicembre 1974 per festaggiare la marcatura di Penzo, circostanza questa rimasta isolata, in seguito verrà infatti diffuso al termine della lettura delle formazioni di ogni partita, poco prima dell'ingresso in campo delle squadre (ad eccezione delle partite casalinghe di UEFA Champions League).[91]. Nella stagione 1977-78 venne sostituito dal brano Forza Roma Forza Lupi di Lando Fiorini, sembra per volontà del presidente Viola che non gradiva avere un inno composto da un cantautore all'epoca politicamente esposto come Venditti. Forza Roma Forza Lupi verrà a sua volta sostituito da Grazie Roma, composto sempre da Antonello Venditti nel 1983 in occasione della vittoria del secondo scudetto giallorosso. Durante gli anni novanta Roma (non si discute si ama) ritornò ad essere l'inno ufficiale della Roma mentre Grazie Roma viene ancora oggi diffuso al termine di ogni partita casalinga vinta dalla squadra in Campionato, Coppa Italia e competizioni UEFA.

Prima degli anni settanta, benché non si trattasse di inni ufficiali, diversi motivi vennero scritti per la squadra, tra questi vi è La Canzone di Testaccio composta da A. Fragna e Toto Castellucci nei primi anni trenta, la cui memoria è dovuta prevalentemente al giornalista Sandro Ciotti che ne inserì una versione registrata da Vittorio Lombardi in un volume sonoro pubblicato per i 50 anni dell'Associazione.[92] Sempre di Toto Castellucci vi sono numerosi brani composti tra gli anni trenta e gli anni cinquanta.[93]

Tra gli autori contemporanei che hanno dedicato uno o più brani alla Roma riscuotendo i favori del pubblico si possono annoverare Brusco, Marco Conidi e Riccardo Angelini, meglio conosciuto come Er Galopeira.[94]

Qui di seguito un elenco di alcuni dei brani dedicati alla Roma:

Anno Titolo Autori Interpreti Codice pubblicazione Note
1962 Forza Roma Claudio Villa SP-1153
1972 Centomila Giallorossi Silvio Silvestri S.G.L. 2834/2
1972 Roma de Noantri Silvio Silvestri
1975 Passa La Roma, Metteteve 'n Ginocchio Lablion/Crino Alvaro Amici Nel disco sono contenuti altri 4 brani:
Stornelli de la Roma (parte 1), Stornelli de la Roma (parte 2) e So' finiti i tempi cupi.[95]
1975 Roma (non si discute, si ama) Venditti/Bardotti/Scalamogna Antonello Venditti RCA Italiana, TPBO 1087 Il 9 gennaio 1975 il Presidente Anzalone adottò questo brano come inno ufficiale della Roma. Poi, nella stagione 1977/1978 il Presidente Viola gli preferì Forza Roma di Lando Fiorini. Ben presto però la canzone interpretata da Antonello Venditti si consolidò definitivamente come l'inno ufficiale della Roma. Viene diffuso poco prima dell'ingresso in campo delle squadre.
1975 Derby A. Venditti Antonello Venditti con l'esecuzione musicale della Pyrol's Band RCA Italiana, TPBO 1087 Lato B di Roma (non si discute, si ama)
1980 La canzona di Testaccio A. Fragna/T. Castellucci Vittorio Lombardi SP-1153 Brano originariamente scritto nel 1931 per omaggiare la squadra e lo storico stadio Campo Testaccio, registrata con strumenti rudimentali per riproporre al meglio l'atmosfera e le sensazioni degli anni trenta.
1982 Forza Roma Silvano Polidori-Lando Fiorini Lando Fiorini Questo brano è molto caro ai tifosi giallorossi, perché è stato l'inno ufficiale della As Roma dal 1977 al 1983, anno della vittoria del secondo scudetto.
1983 Falcão J. Ben Jorge Ben Brano scritto nell'anno del secondo scudetto romanista in onore del brasiliano Paulo Roberto Falcão, protagonista della vittoria e particolarmente amato dalla tifoseria.
1983 Grazie Roma A. Venditti Antonello Venditti Brano scritto dopo la vittoria del secondo scudetto, pubblicato per la prima volta nell'album Live Circo Massimo. Attualmente questo brano viene fatto ascoltare al termine di ogni partita casalinga (di Campionato, Coppa Italia e competizioni UEFA) vinta dalla Roma.
1983 La Roma Del 1983 Dantoni/Castellucci Alvaro Amici Il disco comprende due brani: La squadra del mio cuore e La Roma del 1983.[96]
1996 Romanisti deppiù Santarita Sakkascia Santarita Sakkascia Brano contenuto in Arriveduar, quinto album della band punk rock demenziale romana. I Santarita hanno manifestato un grandissimo attaccamento alla squadra della loro città anche in altri brani ma questo è il più emblematico.
1999 Roma Roma Alè Riccardo "Galopeira" Angelini Galopeira
2001 Ancora e Ancora Brusco Brusco Brano scritto e interamente dedicato alle gesta della squadra e della società che di lì a poco avrebbe conquistato il terzo scudetto della storia della As Roma.
2001 Che c'è A. Venditti Antonello Venditti Brano scritto dopo la vittoria del terzo scudetto ed interpretato per la prima volta al Circo Massimo, durante la festa scudetto del 24 giugno 2001.
2001 Un Amore Infinito per sempre canteremo Guido Zappavigna Maurizio Cristofori R 00010872-SIAE CD contenente tutti i cori del tifosi della AS Roma ripresi dal vivo in Curva Sud durante tutte le partite dell'anno dello scudetto e mixate su musiche originali.Alcune copie su richiesta di Fabio Capello furono date ai giocatori per usarle durante gli allenamenti in palestra. Il CD uscì il 20 aprile 2001 e cioè a scudetto ancora non conquistato.
2003 (da confermare) Le Gesta del Presidente Dino Viola S.Catoni/M&G. Gentile S. Catoni Brano reso popolare da una nota trasmissione radiofonica romana.
2006 Mai sola mai M. Conidi Marco Conidi Brano reso celebre da una nota emittente radiofonica romana, che lo utilizza ancora frequentemente nel corso delle sue trasmissioni.
2006 Anch'io sono Francesco M. Conidi Marco Conidi Brano dedicato espressamente al Capitano romanista Francesco Totti.

La mascotte

La mascotte ufficiale della società è Romolo, un pupazzo a forma di lupo. La maglia che indossa ha il numero 753, a simboleggiare il 753 a.C., anno di fondazione della città di Roma. Questo è solito fare un giro di campo prima della partita.

Strutture

Gli stadi

La Roma al Motovelodromo Appio.

Nella città di Roma sul finire degli anni venti solo la Lazio e l'Audace avevano dei campi di gioco capaci di ospitare un discreto numero di spettatori: gli impianti erano quello del Rondinella ed il Motovelodromo Appio; quest'ultimo apparteneva al Audace e fu tra i principali motivi della sua fusione con la più quotata Alba nel 1926.[97] Il Motovelodromo nel 1927 sarà teatro delle prime partite della Roma, che saltuariamente giocherà anche al Campo Rondinella e allo Stadio Nazionale del PNF.[98][99]

Tifosi sul Monte dei Cocci al Campo Testaccio.

La Fortitudo giocava nel Campo Aurelio Madonna del Riposo un piccolo impianto sito all'interno della Pineta Sacchetti mentre il Roman disponeva del campo Due Pini - il primo vero impianto calcistico di Roma, situato nell'area dove oggi si trova il Tennis Club Parioli - che aveva piccole tribune in legno e degli spogliatoi.[100][101][102] La Fortitudo aveva in progetto la costruzione di un impianto in stile inglese nel quartiere di Testaccio e tale progetto venne ripreso dalla Roma a fusione avvenuta.[101] Tra i costruttori dell'impianto figura l'Ing. Silvio Sensi, padre di Franco Sensi, che disegnò lo stadio e procurò il legno per le tribune.[103][104] A quel periodo è legata una delle più significative pagine della storia romanista: il pubblico assisteva agli incontri da tribune in legno dipinte di giallo-rosso spingendo la squadra con il proprio tifo (non sempre attento ai canoni della sportività), rendendo "Campo Testaccio” uno dei terreni tra i più temuti fra gli avversari dell'epoca.[105][106] La Roma giocò a Testaccio fino alla stagione 39-40, l'impianto venne abbandonato poiché dava segni di cedimento ed aveva subito ristrutturazioni che ne avevano sensibilmente ridotto i posti.[107] Nella stagione 40-41 la squadra si spostò nello Stadio Nazionale del PNF, ampliato nel 1934 per i mondiali di calcio, dove vinse il suo primo scudetto.[108] L'impianto, rinominato semplicemente Stadio Torino dopo la tragedia di Superga, venne utilizzato dalla società fino al 1953, vide quindi la retrocessione del 1951 e la stagione in Serie B l'anno successivo.[108]

Nella stagione 53-54 la Roma si spostò nello Stadio Olimpico, ristrutturato ed inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[109] L'impianto ha subito diverse modifiche negli anni, le più corpose sono avvenute negli anni novanta con la demolizione di quasi tutto il vecchio impianto e la relativa ricostruzione[110], in occasione dei Mondiali di Calcio che si svolsero in Italia nel 1990. Con tale opera venne installata una copertura che chiuse la visuale del campo dalla collina di Monte Mario che sorge alle spalle dello stadio e da dove moltissime persone ogni domenica si radunavano per vedere gli incontri analogamente con quanto accadeva al campo di Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci.[111]

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Società

A.S. Roma SpA è una società per azioni dal 1967 con un capitale sociale di 19 milioni e 800 000 euro (circa 132 milioni e 500 000 azioni con un valore nominale di 15 centesimi di euro). La proprietà è suddivisa come segue: il 67.1% riconducibile alla "Neep Roma Holding SpA" di DiBenedetto[112], il 2.5% alla Tikal Plaza SA di Danilo Coppola ed il restante 30.403% negoziato sul mercato.[113] A partire dal 23 maggio 2000, la società è stata quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento Standard (codice ISIN: IT0001008876 - codice alfanumerico: ASR), e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti.[72]

La sede sociale è il Centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3.2 milioni di euro, e potrà esercitare l'opzione di riscatto alla scadenza.[114]

Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificando la Roma undicesima nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terza tra quelle italiane, dopo Milan e Juventus.[115] Nel 2010, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciottesima società di calcio più ricca in Europa, con un fatturato di 122,7 milioni di euro, posizionandosi quarta tra i club italiani.[116]

Organigramma societario

Dal sito internet ufficiale della società.[117]

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A.S. Roma S.p.A

Presidente

  • Thomas Richard DiBenedetto

Amministratore delegato

  • Claudio Fenucci
    Mark Pannes

Consiglio di amministrazione

  • Vice Presidenti
    Roberto Cappelli
    Joseph Tacopina
  • Consiglieri
    Mauro Baldissoni
    Roberto Cappelli
    Thomas Richard DiBenedetto
    Claudio Fenucci
    Paolo Fiorentino
    Andrea Gabrielle
    Brian Klein
    Giuseppe P. Marra
    Bernardo Mingrone
    Benedetta Navarra
    James Pallotta
    Mark Pannes
    Joseph Tacopina

Comitato esecutivo

  • Consiglieri
    Thomas Richard DiBenedetto
    Paolo Fiorentino
    James Pallotta

Collegio sindacale

  • Presidente
    Claudia Cattani
  • Sindaci effettivi
    Pietro Mastropasqua
    Massimo Gambini
  • Sindaci supplenti
    Maria Serpieri
    Alberto Gambino

Società di revisione

  • BDO S.p.A
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A.S. Roma S.p.A

Struttura organizzativa

  • Direttore generale
    Franco Baldini
  • Direttore pianificazione controllo ed affari societari
    Cristina Mazzoleni
  • Direttore sportivo
    Walter Sabatini
  • Responsabile del settore giovanile (al di sotto degli Allievi)
    Bruno Conti[118]
  • Responsabile organizzativo e logistico
    Antonio Tempestilli
  • Responsabile organizzazione e stadio
    Maurizio Cenci
  • Responsabile biglietteria e servizi tecnici
    Carlo Feliziani
  • Responsabile area comunicazione
    Elena Turra
  • Consulente area comunicazione
    Daniele Lo Monaco
  • Travel manager
    Antonio Tozzi
  • Internal audit
    Flavio Mecenate
  • Responsabile amministrativo
    Francesco Malknecht
  • Responsabile rapporti con i club
    Marco Seghi

Soccer SAS di Brand Management s.r.l.

  • Amministratore pro tempore
    Roberto Venturini
  • Responsabile amministrativo
    Roberto Pellegrini
  • Responsabile commerciale
    Stefano De Alessi
  • Responsabile marketing relazionale
    Edoardo Ottaviani
  • Responsabile merchandising
    Raffaella Cecilia Santamaria
  • Responsabile licensing
    Andrea Caloro
  • Responsabile editoriale
    Riccardo Viola

Elenco degli sponsor ufficiali dalla stagione 1981/82, anno in cui la Lega Calcio permise la loro stampa sulle maglie, fino ad oggi, e la lista dei fornitori tecnici che hanno disegnato e prodotto le divise della squadra nel corso degli anni.[119]

File:ViolaSponsor.jpg
Viola presenta alla stampa la maglia con il primo sponsor ufficiale della Roma: Barilla

Fornitori tecnici

Sedi sociali

Le sedi della Associazione Sportiva Roma[121]

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Sedi sociali della Roma

Settore giovanile

È considerato uno dei settori giovanili migliori d'Italia.[122]

Allenatori e presidenti

Allenatori

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Il Mago Herrera collezionò due esoneri

Lo svedese Nils Liedholm ha allenato la Roma in quattro periodi differenti. Durante il primo periodo, tra il 1974 e il 1977, sotto la presidenza di Gaetano Anzalone riuscì a conseguire uno storico terzo posto (il miglior risultato in serie A dalla stagione 1954-1955). Dopo aver vinto nel 1979 col Milan lo scudetto "della stella" Dino Viola riuscì a riportarlo a Roma dove rimase fino al 1984: in questi cinque anni raggiunse lo scudetto nella stagione 1982-1983, tre Coppe Italia (1979-80, 1980-81, 1983-84) e la finale di Coppa dei Campioni del 1984 persa ai rigori col Liverpool. Tornò a Roma per altre due stagioni (1987-1989) raggiungendo un terzo posto. Infine, nel 1997 il presidente Franco Sensi lo richiamò per sostituire l'esonerato Carlòs Bianchi in tandem con l'allenatore della squadra Primavera Ezio Sella. Con 12 stagioni è non solo l'allenatore più longevo ma anche quello più vincente della storia della Roma.[123]

Con cinque stagioni, Fabio Capello è il secondo allenatore più longevo della storia Roma (dal 1999 al 2004): dopo aver vinto 4 campionati col Milan, conquistò nella capitale il terzo scudetto nella stagione 2000-2001 e una Supercoppa italiana. Raggiunse anche 2 secondi posti.

Anche Luciano Spalletti ha guidato la squadra per cinque campionati, dal 2005 al 2010 raggiungendo 2 Coppe Italia (2006-07, 2007-08) e una Supercoppa italiana. In poco più quattro stagioni raggiunse 3 secondi posti, un sesto posto, due quarti e un ottavo di finale in Champions League. Durante la sua quinta stagione, si dimise tuttavia dopo sole due giornate.

Con questi tre allenatori la Roma ha conquistato 10 dei suoi 15 trofei del suo palmarès.

I restanti 5 trofei furono vinti da altrettanti allenatori differenti. L'ungherese Alfred Schaffer portò nella capitale il primo scudetto 1941-1942 della storia. Bisognerà attendere poi 19 anni per vedere un nuovo trofeo nella bacheca giallorossa.

Reduce da 2 Coppe dei Campioni col Real Madrid il nuovo allenatore giallorosso Luis Carniglia vinse la finale della Coppa delle Fiere 1961 (odierna Europa League) raggiunta dalla squadra giallorossa nella stagione precedente sotto la guida tecnica di Alfredo Foni, a sua volta arrivato dall'Inter dopo la conquista di 2 scudetti. Foni verrà prima richiamato la stagione successiva (subentrando a Carniglia nel 1962) per poi essere sostituito la stagione successiva da Luis Miró il quale, pur raggiungendo la finale di Coppa Italia non verrà riconfermato per la stagione successiva. Al suo posto venne chiamato il tecnico argentino Juan Carlos Lorenzo, approdato direttamente dalla Lazio: Lorenzo pur vincendo la finale di Coppa Italia 1963-1964 (raggiunta, come detto, sotto la precedente guida di Luis Miró) non riuscì ad evitare l'esonero da parte del presidente Francesco Marini-Dettina.

Dopo tre stagioni (1965-98) sotto la guida del mago di Turi Oronzo Pugliese, proveniente dal sorprendente Foggia, il presidente Alvaro Marchini decise di chiamare il mago Helenio Herrera reduce dai successi nazionali e internazionali con l'Inter: rimase sulla panchina della Roma per cinque stagioni riuscendo a vincere la Coppa Italia 1968-1969 e il Torneo Anglo-Italiano. Herrera collezionò anche 2 esoneri: nel 1971 venne sostituito da Luciano Tessari ma, il nuovo presidente Gaetano Anzalone, subentrato a Marchini decise a sorpresa di richiamarlo in panchina. Tuttavia nel 1973 Herrera venne nuovamente esonerato e sostituito da Antonio Trebiciani.

Dopo la breve parentesi (solo 7 giornate) di Manlio Scopigno vincitore del memorabile scudetto col Cagliari di Gigi Riva inizierà per la Roma l'era svedese: infatti, se si escludono i pochi mesi sotto la gestione di Gustavo Giagnoni (1977-78) sulla panchina romanista si alternarono per ben 13 anni due tecnici svedesi: Nils Liedholm (1973-77, 1979-1984 e 1987-1989) e Sven-Göran Eriksson (1984-87). Eriksson, in mancanza del patentino di allenatore venne nominato Direttore tecnico e quindi affiancato nella stagione 1984-1985 da Roberto Clagluna e in quella successiva da Angelo Benedicto Sormani. La Roma vinse la Coppa Italia 1985-1986, sfiorando la vittoria in campionato, dopo una clamorosa rimonta sulla Juventus. Nel 1987 Eriksson fu esonerato e al suo posto venne chiamato lo stesso Sormani, il quale, confermato per la stagione successiva, affiancherà sulla panchina Liedholm, tornato nuovamente a Roma e a sua volta nominato Direttore tecnico.

Fabio Capello, l'allenatore del terzo scudetto

Nel 1989, chiuso il rapporto col barone Liedholm e in attesa dell'arrivo di Ottavio Bianchi, ancora sotto contratto col Napoli, Viola ingaggiò Gigi Radice, il tecnico dello storico scudetto del Torino del 1976. Dopo una buona stagione Radice lasciò quindi il posto all'ex allenatore del Napoli campione d'Italia Ottavio Bianchi che, oltre a vincere la Coppa Italia 1990-1991, raggiunse anche la finale di Coppa Uefa persa però contro l'Inter di Trapattoni. L'anno dopo sbarcò da Genova, dove aveva vinto un campionato con la Sampdoria, lo jugoslavo Vujadin Boskov: sarà nominato Direttore tecnico con Narciso Pezzotti nel ruolo di allenatore. La stagione si concluderà tuttavia con un deludente decimo posto.

Nel 1993 arrivò Carlo Mazzone insieme al quale si inaugura anche la stagione della lunga presidenza di Franco Sensi: il tecnico romano rimarrà per 3 stagioni raggiungendo un settimo e due quinti posti. Dopo un anno interlocutorio, con l'esonero del tecnico argentino Bianchi (che aveva vinto in Argentina la Coppa Libertadores) Sensi decise a sorpresa di portare sulla sponda giallorossa il tecnico laziale Zdenek Zeman. Nonostante un quarto e un quinto posto sotto la gestione Zeman, la dirigenza decise di chiamare Fabio Capello ex calciatore della Roma di Herrera e pluricampione col Milan. Nel 2004 Capello, dopo il successo del 2001, lasciò la guida della Roma: il Direttore sportivo Franco Baldini decise quindi di ingaggiare il promettente Cesare Prandelli il quale però, decise di lasciare prima dell'inizio del campionato per motivi familiari. Il campionato 2004-2005 sarà la c.d. stagione dei cinque allenatori: infatti dopo Prandelli, sarà la volta dell'ex bandiera giallorossa Rudi Völler a sua volta sostituito da Luigi Delneri, dopo una piccola parentesi con Ezio Sella alla guida tecnica. Infine, dimessosi anche Delneri, fu chiamato Bruno Conti che concluse il campionato salvando la squadra dalla retrocessione e raggiungendo comunque una finale di Coppa Italia. Dopo la lunga parentesi in panchina di Spalletti, nel 2009 viene chiamato alla conduzione tecnica Claudio Ranieri, con il quale la Roma sfiora subito uno scudetto. L'ottima stagione non viene ripetuta, e Ranieri viene sostituito dall'allenatore delle giovanili Vincenzo Montella. Suo successore e per tutta la stagione 2011-2012 fu Luis Enrique, che scelse poi di ritirarsi al termine della stagione stessa.[124] Dal 1º Luglio Zdeněk Zeman sarà il nuovo allenatore.[125]


Elenco in base alle stagioni

Di seguito l'elenco di allenatori, direttori tecnici della Roma dall'anno della fondazione fino a oggi.[126][127]

File:Romaasstemma.png
Gli allenatori della Roma

Elenco in base alle presenze e ai trofei vinti

Accanto alle stagioni sono indicati i trofei vinti dagli tecnici nelle stagioni in cui allenavano la Roma.
File:Romaasstemma.png
Elenco degli allenatori in base alle presenze e ai trofei vinti

12 stagioni:

  • Nils Liedholm (1973-1974; 1974-1975; 1975-1976; 1976-1977; 1979-1980; 1980-1981; 1981-1982; 1982-1983; 1983-1984; 1987-1988[130]; 1988-1989; 1996-1997)
1982-1983
1979-1980
1980-1981
1983-1984

5 stagioni:

1968-1969
Torneo Anglo-Italiano 1972
  • Fabio Capello (1999-2000; 2000-2001; 2001-2002; 2002-2003; 2003-2004)
2000-2001
(2001)
2006-2007
2007-2008
(2007)

4 stagioni:

1941-1942

3 stagioni:

1985-1986

2 stagioni:

1960-1961[133]
1990-1991

1 stagione:

1963-1964[134]
  • (altri)

Presidenti

Di seguito l'elenco dei presidenti della Roma dall'anno della fondazione fino a oggi.[121]
File:Romaasstemma.png
I presidenti della Roma

Elenco in base agli anni di presidenza

File:Romaasstemma.png
I presidenti della Roma per longevità
  • 15 anni
Franco Sensi (1993-2008)
  • 13 anni
Renato Sacerdoti (1928-1935 e 1952-1958)
  • 12 anni
Dino Viola (1979-1991)
  • 8 anni
Gaetano Anzalone (1971-1979)
  • 5 anni
Igino Betti (1936-1941)
Pietro Baldassarre (1944-1949)
  • 4 anni
Anacleto Gianni (1958-1962)
  • 3 anni
Pier Carlo Restagno (1949-1952)
Francesco Marini Dettina (1962-1965)
Franco Evangelisti (1965-1968)
Rosella Sensi (2008-2011)
  • 2 anni
Edgardo Bazzini (1941-1943)
Alvaro Marchini (1969-1971)
Giuseppe Ciarrapico (1991-1993)
  • 1 anno
Italo Foschi (1927-1928)
Vittorio Scialoja (1935-1936)
Francesco Ranucci (1968-1969)
Thomas DiBenedetto (2011-in corso)
  • meno di un anno
Romolo Vaselli (1952)
Flora Viola (1991)
Ciro Di Martino (1993)
Roberto Cappelli (2011)

Giocatori

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria) e Lista dei capitani dell'Associazione Sportiva Roma.

Giocatori campioni del mondo

File:Dinoviola.jpg
Nils Liedholm, Bruno Conti, Dino Viola e Paulo Roberto Falcão, in una foto prima del Mondiale '82

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio

Numeri ritirati

Nell'estate del 2002 la Roma, come tributo alla classe e all'attaccamento alla squadra del difensore centrale Aldair, ha deciso di ritirare la maglia indossata dallo stesso nel corso della sua lunga carriera nella compagine giallorossa (dal 1990 al 2003), quella con il numero 6.[135]

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Associazione Sportiva Roma.

Competizioni nazionali

1941-1942, 1982-1983, 2000-2001
1963-1964, 1968-1969, 1979-1980, 1980-1981, 1983-1984, 1985-1986, 1990-1991, 2006-2007, 2007-2008
2001, 2007
1951-1952
1928
1971

Competizioni internazionali

1960-1961
1972

Competizioni giovanili

Nazionali

1972-1973, 1973-1974, 1977-1978, 1983-1984, 1989-1990, 2004-2005, 2010-2011
1973-1974, 1974-1975, 1993-1994, 2011-2012
1980-1981, 1982-1983, 1992-1993, 1998-1999, 2009-2010
1986-1987, 1995-1996, 1998-1999, 2006-2007
1927-1928, 1931-1932, 1932-1933, 1933-1934
  • Campionato Juniores: 2
1959-1960, 1960-1961
  • Campionato Riserve: 4
1949-1950,1951-1952, 1956-1957, 1957-1958,

Internazionali

  • FIFA Youth Cup: 2
1980, 2003
1981, 1983, 1991
2005, 2006
1994, 1998, 2001, 2005, 2010
1957, 1988, 1991
  • Torneo Internazionale Memorial Claudio Sassi-Sassuolo: 1
1994
1984
  • Viareggio Junior Cup: 1
2010

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
A 83 1927-1928 2012-2013
B 1 1951-1952 1951-1952

In 82 stagioni sportive dalla fondazione della società, compresi 3 campionati di Divisione Nazionale (A) esulanti il girone unico.

Statistiche di squadra

Campionati nazionali

Coppe nazionali

Coppe europee

Nota: dati a partire dalla creazione del Campionato Nazionale nel 1926 e aggiornati alla stagione 2011/2012.

Record

  • Nella classifica mondiale per club IFFHS di tutti i tempi (All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto[136] mentre la classifica mondiale per club IFFHS relativa al periodo maggio 2010 - aprile 2011 (Club World Ranking) pone la Roma al quarantaseiesimo posto.[137]
  • Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics), organismo internazionale che si occupa delle statistiche riguardanti la storia del calcio.[138]
  • La Roma è la squadra italiana che ha partecipato per più tempo ininterrottamente, dal 1998 al 2012, ad una competizione europea.
  • Tra le stagioni 1980-1981 e 1981-1982 la Roma, con Liedholm in panchina, stabilisce il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 15 vittorie e 15 pareggi.
  • Il 26 febbraio 2006 la Roma, battendo la Lazio per 2-0 nel derby, stabilisce il record assoluto di 11 vittorie consecutive nella Serie A italiana, primato precedentemente appartenente, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan.[139] La striscia di vittorie viene poi interrotta, il 5 marzo 2006, dal pareggio casalingo per 1-1 con l'Inter (rete di Taddei al 9' e pareggio di Materazzi all'89'). La stessa Inter ha poi battuto tale record nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive.[140]
  • La Roma ha vinto il maggior numero di Derby di Roma giocati contro la Lazio. Nella stracittadina detiene, inoltre, diversi primati positivi, quali il maggior numero di vittorie consecutive (5, tra il 1958 e il 1960 e tra il 2010 e il 2011) e il risultato più largo, sia in casa che in trasferta (5-0, il 1º novembre 1933; 1-5, il 10 marzo 2002). Tuttavia detiene un record negativo: quattro derby persi su quattro (due in Coppa Italia) nella stagione 1997/98.
  • La vittoria più larga ottenuta dalla Roma in campionato (il 9-0 inflitto alla Cremonese nella stagione 1929/30) è anche il secondo risultato più largo della Serie A, assieme ad un identico risultato ottenuto dal Torino, dal Milan e dall'Inter. Il primato (10-0) spetta al Torino.[141]
  • La Roma, la sera del 10 aprile 2007, subisce la sconfitta più pesante di una squadra italiana avvenuta nella fase finale della Champions League, venendo battuta per 7-1 dal Manchester United. Tale risultato, però, non costituisce il primato assoluto per la sconfitta di una compagine italiana nel massimo trofeo continentale: la Juventus perse l'incontro con il Wiener Sport-Club per 7-0 nel primo turno della Coppa dei Campioni 1958/59. La sconfitta di Manchester non rappresenta il primato negativo per i giallorossi nelle competizioni europee, la Roma venne superata per 8-0 negli ottavi di finale di Coppa Mitropa nel 1935 dagli ungheresi del Ferencvaros; tuttavia non è questa la sconfitta più pesante per una squadra italiana nelle coppe europee. Questo primato negativo spetta all'Ambrosiana-Inter che nel 1938, nei quarti di finale della Coppa Mitropa, viene sconfitta per 9-0 dai cecoslovacchi dello Slavia Praga, poi vincitrice della competizione.
In serie A

Per le fonti dei dati vedi la bibliografia.

Nota: dati aggiornati alla stagione 2011-12.

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Sergio Santarini, 344 presenze in maglia giallorossa
File:Romaasstemma.png
Incontro in Serie A

In casa

Fuori casa

File:Romaasstemma.png
Stagione in Serie A

Vittorie

Gol

  • Maggior numero di gol segnati in campionato
    87 in 34 partite (1930-31)
  • Minor numero di gol subiti in campionato
    15 in 30 partite (1974-75)

Punti

  • Maggior numero di punti in classifica
    82 in 38 partite (2007-08) - 3 punti a vittoria
  • Minor numero di punti in classifica
    24 in 30 partite (1972-73) - 2 punti a vittoria

Statistiche individuali

File:Pruzzo.jpg
Roberto Pruzzo, miglior cannoniere della stagione nel 1981-82
File:Romaasstemma.png
Presenze in Serie A
File:Romaasstemma.png
Marcature in Serie A

Tifoseria

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Associazione Sportiva Roma.
Tifosi allo Stadio Olimpico dopo la sua ristrutturazione.

La tifoseria organizzata giallorossa è concentrata all'interno della "Curva Sud" dello Stadio Olimpico.

Il 9 gennaio 1977 in occasione della gara Roma-Sampdoria (terminata con il punteggio di 3-0 per la squadra di casa) e seguendo l'esempio dei primi gruppi di ultras italiani che si davano da fare (ad esempio gli Ultras Granata del Torino), tutti i gruppi che si erano formati in curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys, Fossa dei Lupi) decisero di unirsi in un unico gruppo organizzato, il Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).

Dal 1977 fino al 1987 (anno in cui il gruppo si scisse a seguito dei contrasti interni nati dall'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia) il CUCS fu uno dei più importanti gruppi organizzati italiani. Il Commando Ultrà Curva Sud si sciolse definitivamente nel 1999 per essere poi sostituito dal nuovo gruppo maggioritario, gli A.S. Roma Ultras[142][143].

A partire dalla stagione 2004/05 e a seguito dello scioglimento di tale gruppo, la Curva Sud è rimasta luogo di esistenza di numerosi gruppi autonomi, che non hanno una vera e propria prevalenza sugli altri, nonostante la posizione di riguardo assunta da "Boys" e "Fedayn", entrambi nati nel 1972.

A partire dalla stagione 2010/11, a causa dell'avvento della tessera del tifoso, la Curva Sud si divide in due: la parte bassa, dove i gruppi si sono riuniti per protestare contro la tessera del tifoso; la parte alta, dove si trova invece la maggior parte dei tifosi non appartenenti a gruppi o che si sono tesserati.

L'unico gemellaggio ufficiale della tifoseria è quello con i greci del Panathinaikos. [senza fonte]. Esiste una forte stima con la tifoseria del Palermo.

Secondo alcuni sondaggi sul numero di tifosi per squadra la Roma si colloca al quarto posto tra le società italiane. Viene posizionata dietro Juventus, Inter e Milan.[144]

Organico 2012-2013

Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Roma 2012-2013.

Rosa

Rosa e numerazione sono aggiornati al 22 agosto 2012.[145]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Romania P Bogdan Lobonţ
Bandiera del Brasile D Marcos
Bandiera degli Stati Uniti C Michael Bradley
Bandiera del Brasile D Leandro Castán
Bandiera del Brasile C Marquinho
Bandiera dell'Argentina A Erik Lamela
Bandiera dell'Italia A Pablo Osvaldo
Bandiera dell'Italia A Francesco Totti (capitano)
Bandiera del Brasile C Rodrigo Taddei
Bandiera dell'Italia A Marco Borriello
Bandiera della Spagna A Bojan Krkić
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina C Miralem Pjanić
Bandiera dell'Italia C Daniele De Rossi (vice capitano)
Bandiera dell'Uruguay A Nico Lopez
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Simone Perrotta
Bandiera dell'Italia A Mattia Destro
Bandiera del Paraguay D Iván Piris
[[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Bandiera Template:Naz/OlandaTemplate:Naz/Olanda|20x16px]] P Maarten Stekelenburg
Bandiera del Brasile D Dodô
Bandiera dell'Argentina D Nicolás Burdisso
Bandiera dell'Italia D Federico Balzaretti
Bandiera dell'Italia D Alessio Romagnoli
Bandiera del Brasile C Jonatan Lucca
Bandiera dell'Italia C Alessandro Florenzi
Bandiera della Lituania P Tomas Švedkauskas
Bandiera della Grecia C Panagiotis Tachtsidis

Staff tecnico

Staff aggiornato al 21 agosto 2012.[146]

Allenatore: Bandiera della Rep. Ceca Zdenek Zeman
Allenatore in seconda: Bandiera dell'Italia Vincenzo Cangelosi
Collaboratore tecnico: Bandiera dell'Italia Giacomo Modica
Preparatore atletico: Bandiera dell'Italia Roberto Ferola
Collaboratore tecnico: Bandiera dell'Italia Aurelio Andreazzoli
Preparatore atletico: Bandiera dell'Italia Vito Scala
Preparatore dei portieri: Bandiera dell'Italia Guido Nanni
Team manager: Bandiera dell'Italia Salvatore Scaglia
Responsabile sanitario: Bandiera dell'Italia Michele Gemignani
Medico sociale: Bandiera dell'Italia Francesco Colautti
Medico sociale: Bandiera dell'Italia Alessandro Fioretti
Recupero degli infortunati : Bandiera dell'Italia Luca Franceschi
Recupero degli infortunati : Bandiera dell'Italia Francesco Chinnici

Superleague Formula

La vettura al circuito di Donington

La Roma ha preso parte alle competizioni automobilistiche della Superleague Formula partecipando ai campionati Superleague Formula 2008, Superleague Formula 2009 e Superleague Formula 2010.

Note

  1. ^ (EN) Stadio Olimpico, su asroma.it, 2 marzo 2009. URL consultato il 5 aprile 2012.
  2. ^ Template:Citaweb
  3. ^ Borsa Italiana: ASR
  4. ^ I colori e le maglie dell'AS Roma risulterebbero mutate molto nel corso degli anni, passando da un rosso più vivo ad un colore tendente al granata. Tale evoluzione dei colori della società avrebbe influenzato anche i colori del vessillo cittadino. Cfr: Salvi & Savonarelli
  5. ^ Caduta e rinascita: la Coppa delle Fiere, su asroma.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  6. ^ Serie A TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  7. ^ TIM Cup - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  8. ^ Supercoppa TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  9. ^ Coppa delle Fiere - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  10. ^ Anglo-Italian Cup 1972, su rsssf.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
  11. ^ 1983/84: Rigori amari per la Roma, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
  12. ^ Nell'Inter ci pensa Matthäus, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
  13. ^ (EN) IFFHS All-Time Club World Ranking, su iffhs.de, International Federation of Football History & Statistics. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  14. ^ (EN) IFFHS The World's Club Team for the Year, su iffhs.de, International Federation of Football History & Statistics. URL consultato il 22 settembre 2009.
  15. ^ Sull'origine della popolarità del calcio: Salvi & Savonarelli
  16. ^ Sulle caratteristiche delle squadre romane ad inizio XX sec: Corriere dello Sport & Rai Trade, 01
  17. ^ a b Carlo Fontanelli, Simona Carboncini, I colori del calcio, su www.asroma.it, GEO Edizioni, 2000', pp. 26-29.
  18. ^ a b Numero di catalogo MF.P. 74 per Il Messaggero e MF.P. 168 per Il Tevere, entrambi disponibili su microfilm nella sala emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
  19. ^ L'Unione Sportiva Alba Audace nasce dall'assorbimento del Club Sportivo Audace da parte della Società Sportiva Alba e la Fortitudo Pro Roma nasce dall'assorbimento della Pro Roma da parte della Fortitudo, entrambi avvenuti nel 1926. Salvi & Savonarelli
  20. ^ Giampiero De Andreis, La nascita - Fortitudo, Roman e Alba sotto la direzione del commendator Foschi si fondono per dare luce all'A.S. Roma, su sport.it, sport.it, 9-6-2001. URL consultato il 27 luglio 2012.
  21. ^ Andrew Lawless trad. Tonia Salerno, Calcio e fascismo – la creazione della Serie A italiana, su threemonkeysonline.com, Three Monkeys Online, 1-8-2005. URL consultato il 27 luglio 2012.
  22. ^ «Presidente nominiamo la medaglia d'oro Ulisse Igliori». «D'accordo. E i colori?». «Naturalmente quelli di Roma, giallorossi». «E come si chiamerebbe questa società?». «E come vuoi che si chiami? Porta i colori di Roma e non può che chiamarsi Roma" Mario Pennacchia, Il calcio in Italia
  23. ^ Sandro: "Il 22 luglio è nato un sogno". Izzi: "Sì, ma il 7 giugno la Roma", in Il Romanista, 2 maggio 2007. URL consultato il 27 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2007).
  24. ^ Su Attilio Ferraris cfr: Luca Prosperi, Gli inglesi ai piedi di Attilio: era nato il Leone di Highbury, in Il Romanista, 13 novembre 2004, p. 9.
  25. ^ Su Guido Masetti cfr: Luca Prosperi, I lupacchiotti di Testaccio - Gemellata con la Roma, sarà intitolata al grande Guido Masetti, in Il Romanista, 11 ottobre 2004, p. 11.
  26. ^ Su Fulvio Bernardini cfr: Franco Bovaio, "Fuffo", a cent'anni dalla nascita la vendita del centro col suo nome Bernardini è nato il 28 dicembre 1905. Viola gli intitolò l'impianto nell'ottobre 1985., in Il Romanista, 30 dicembre 2005, p. 4.
  27. ^ Su Rodolfo Wolk cfr: Luca Prosperi, Lo chiamavano Sciabbolone: con quel tiro strappava le reti. Volk era un vero ariete di sfondamento, e fu il grande idolo di Testaccio, in Il Romanista, 1º novembre 2004, p. 6.
  28. ^ Sulla cessione di Ferraris alla Lazio:Pallotta & Olivieri un estratto del libro è visibile qui: Attilio Ferraris IV, su unmondoaparte.it. URL consultato il 27 luglio 2012.
  29. ^ C'era una volta il Football - Da Orsi a Camoranesi, la lunga storia degli oriundi, su goal.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
  30. ^ a b Francesca Fanelli, 1934, Guaita mondiale e record, in Corriere dello Sport, 22 febbraio. URL consultato il 27 luglio 2012.
    «È suo il record di gol segnati - campionato 1934-35 - ben 29, primato assoluto di marcature per un torneo a sedici squadre»
  31. ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 1 (1927-1942 - Dalla fondazione al primo scudetto), in La storia della roma in 10, Corriere dello Sport, 2006.
  32. ^ a b Francesco Caremani, Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, in Il Manifesto. l'articolo è stato riportato dall'Autore sul web: Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, su fangoenuvole.blogspot.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
  33. ^ Giampiero De Andreis, I primi campionati e il primo scudetto, in Sport.it, Nexta Srl, 09 giugno. URL consultato il 27 luglio 2012.
  34. ^ Amadei ebbe il soprannome poiché figlio di fornai di Frascati. Egli stesso racconta come, fino a quando non si trasferì nella città (grazie ai soldi del contratto professionistico), si recasse agli allenamenti in bicicletta compiendo il tragitto dai castelli all'Urbe. Marco Impiglia, Pane e Pallone. Biografia del Fornaretto di Frascati, Roma, Viola, 2004.
  35. ^ a b c d e Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2 (1942-1964 Gli assi dello Stadio Torino e dell'Olimpico), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  36. ^ La Roma in questo periodo ottenne piazzamenti dal 14º al 19º posto, solo nel 1956-57 con il 14º posto eguagliò tali posizioni.
  37. ^ Campionato Serie A Anno 1947-48, su salernitanastory.it. URL consultato il 02-08-2011.
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  40. ^ a b Massimo Izzi, Quando il Presidente arriva col "botto", in Il Romanista, 27 maggio 2008, p. 5.
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  42. ^ De Rossi: Core de Roma, su it.uefa.com, UEFA. URL consultato il 27 luglio 2012.
  43. ^ Nelle file della dirigenza romanista vincitrice del trofeo, figurava come vicepresidente Franco Sensi, che 40 anni dopo vincerà da presidente il terzo scudetto della storia giallorossa. Francesca Ferrazza, La città festeggia Franco Sensi, in La Repubblica, 28 luglio 2006, p. 11. URL consultato il 27 luglio 2012.
  44. ^ Robero Frosi, Una coppa per la Roma (PDF), in l'Unità, 12 ottobre 1961, p. 7. URL consultato il 27 luglio 2012.
  45. ^ La Roma era prima nel girone con 7 punti seguita dal Cagliari con 6 ma ormai senza più partite da disputare. Il Foggia si trovava a quota 5 per cui avrebbe potuto raggiungere la Roma in testa alla classifica ma vista la differenza reti avrebbe dovuto vincere con almeno cinque gol di scarto.
  46. ^ Un episodio tanto emblematico e controverso fu La colletta del Sistina, dove vennero chiesti ai tifosi dei soldi per finanziare una trasferta della squadra. Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta, su corrieredellosport.it, 16 dicembre 2011. URL consultato il 27 luglio 2012.
  47. ^ a b Valitutti & Izzi
  48. ^ a b c Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 3 (1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Puglise a Helenio Herrera), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  49. ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2, in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  50. ^ La Roma di Anzalone risulta essere la prima definita come "Rometta" Cfr: Mario Gherarducci, Liedholm, una vita a insegnare calcio, in Corriere della Sera, 7 ottobre 2002, p. 47. URL consultato il 27 luglio 2012.. Da allora questa definizione sembra essere usata per indicare anche altri periodi come i primi anni novanta cfr: Mario Sconcerti, Addio a Sensi, una vita per fare grande la Roma, in Corriere della Sera, 18 agosto 2008, p. 19. URL consultato il 27 luglio 2012. ed ogni situazione in cui la squadra appare in declino Cfr: Luca Valdiserri, Un incubo chiamato Rometta, in Corriere della Sera, 23 marzo 2009, p. 39. URL consultato il 27 luglio 2012.
  51. ^ Massimo Izzi, 17 Maggio 1980:all'Olimpico comquistammo una coppa che sembrava persa, in Il Romanista, 15 maggio 2007.
  52. ^ La stagione è ricordata per un gol annullato al difensore Maurizio Turone, avvenuto nello scontro diretto con la capolista Juventus: la decisione arbitrale divenne un simbolo della presunta dipendenza psicologica delle terne, il clamore dell'episodio mise in secondo piano come le recriminazioni per il titolo sfumato potessero essere ricondotte ai numerosi pareggi casalinghi. Stefano Petrucci, Quel gol di Turone brucia ancora, in Corriere della Sera, 10-9-1997.
  53. ^ Mario Gherarducci, Centimetri e veleni: gli Anni Ruggenti tra la Roma e la Signora, in Corriere della Sera, 13-1-1995.
  54. ^ Turone: la Roma, la Juventus e un fantasma sempre all'opera, su storiedicalcio.altervista.org, storiedicalcio.org. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  61. ^ Vittorio Zambardino, Trapattoni, l'olimpico e altre storie, in La Repubblica, 22-5-1991. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  64. ^ Massimo Fabbricini, Ciarrapico non governa, Bianchi non piace, la Roma naufraga, in Corriere della Sera, 7 gennaio 1992, p. 29. URL consultato il 27 luglio 2012.
  65. ^ Franco Melli, Bianchi vittima delle promesse mancate di Ciarrapico, in Corriere della Sera, 21 gennaio 1992, p. 30. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  82. ^ Dibenedetto, primo passo. "Sabatini lavora per noi" Repubblica.it
  83. ^ Conduzione tecnica affidata al signor Luis Enrique (PDF), su 109.75.174.100, asroma.it, 20 giugno 2011. URL consultato il 21 giugno 2011.
  84. ^ Per delibera della CAF a seguito di Calciopoli, dopo il quinto posto ottenuto sul campo.
  85. ^ cfr: Massimo Izzi, Dall'addio alla Lupa Capitolina al lancio delle tessere "Partner Roma". Le ultime innovazioni dell'era Anzalone, con una testimonial d'eccezione, in Il Romanista, 15 agosto 2006, p. 11.
  86. ^ Nel 1978 Piero Gratton ideò il logo della A.S. Roma e curò il coordinamento grafico della nuova immagine sociale. Fu autore, in quegli anni, di molti stemmi famosi, ad esempio quello del Tg2. Fonte: Piero Gratton - Sito ufficiale
  87. ^ Gratton: “Un logo ed una maglia, così scardinammo il sistema”, su asroma.it. URL consultato il 9 agosto 2012./
  88. ^ Cfr. articolo di rivista degli anni settanta: Roma (non si discute si ama) (JPG), su asromaultras.org. URL consultato l'8 aprile 2010.
  89. ^ Presente nei registri SIAE con il codice ISWC (International Standard Work Code) T-005.026.062-2
  90. ^ Cfr. articolo di rivista Roma (non si discute si ama) (JPG), su asromaultras.orgstoria_romaromaroma.jpg, asromaultras.org. URL consultato l'8 aprile 2010.
  91. ^ L'inno giallorosso
  92. ^ Vittorio Lombardi e "La Canzona di Campo Testaccio", su campotestaccio.com. URL consultato il 27-4-2010.
  93. ^ Vecchie Canzoni, su asromaultras.org. URL consultato il 27-4-2010.
  94. ^ Brusco Bio (PDF), su brusco.net. URL consultato il 27 aprile 2010.
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  98. ^ Jacopo Palizzi, 3 novembre 1929: Campo Testaccio viene alla luce, in la Roma24.it, 30 novembre 2009.
  99. ^ La Roma non poteva nascere senza uno stadio vero: e allora l’Alba portò in dote il Velodromo Appio, capace di 10 mila spettatori.Impiglia, Forza Roma, daje lupi
  100. ^ Vicino al Tennis Club c’era il Due Pini, casa del Roman. Il campo dell’aristocratico circolo di Vittorio Scialoja aveva microspogliatoi e tribunette di legno in stile liberty.Impiglia, Forza Roma, daje lupi
  101. ^ a b 80 Anni di tifo della Roma Torneo di calcio Sacchetti svolto al Campo Aurelio Madonna del Riposo, su utronlus.it, UTR (Unione Tifosi Romanisti). URL consultato il 19 ottobre 2009.
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  103. ^ Mattia Chiusano, Torna Mister Scudetto la Roma prende Capello, in la Repubblica, 31-5-1999.
  104. ^ Beppe Di Corrado, Il buon Sensi, in Il Foglio, 18-8-2009.
  105. ^ i giornalisti del La Stampa Sportiva, settimanale risorto all'ombra della Mole all'inizio degli anni trenta, potevano stigmatizzare le cattive abitudini del calcio romano: i suoi «signorotti» ad ogni ora impelagati nella fatica di ottenere e distribuire favori, la volgarità presunta della folla romanista, la disagilibilità del suo traballante stadio di legno, il famigerato Testaccio, che gli stessi giocatori juventini consideravano il più ostile d'Italia, e che diventava regno dei «portoghesi» durante le partite di cartello. Paul Dietschy, Il calcio tra mecenati e gerarchi: l'invenzione di una tradizione (PDF). URL consultato il 24 febbraio 2010.
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  107. ^ {{{1}}}, [[#CITEREF{{{1}}}|la casa storica della roma]]
  108. ^ a b {{{1}}}, [[#CITEREF{{{1}}}|Quando l'Italia si scoprì Mondiale]]
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  110. ^ articolo non firmato, L'Olimpico chiuderà da giugno a dicembre, in la Repubblica, 17-2-1989.
  111. ^ Da Testaccio a Monte Mario. Quando la partita era di sguincio, su laroma24.it, La Roma 24. URL consultato l'11-3-2010.
  112. ^ La Neep Roma Holding SpA è una holding di proprietà della Di Benedetto AS Roma LLC, società a sua volta amministrata dalla DiBenedetto GP LLC in qualità di managing member, il cui capitale sociale è interamente detenuto dalla DiBenedetto Holding LLC, di cui Thomas DiBenedetto detiene il controllo e nella quale riveste la carica di amministratore e legale rappresentante.
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  128. ^ La finale di Coppa delle Fiere pur se corrispondente alla stagione 1960-1961 venne giocata tra il settembre e l'ottobre del 1961 sotto la guida del nuovo tecnico Luis Carniglia
  129. ^ La finale di Coppa Italia 1963-1964 si tenne durante la stagione successiva. Il trofeo è quindi stato vinto sotto la guida tecnica da Juan Carlos Lorenzo
  130. ^ Nella stagione 1987-1988 Liedholm fu Direttore tecnico con Angelo Benedicto Sormani come allenatore
  131. ^ a b come Direttore tecnico
  132. ^ Nel 1985-86 e nel 1987-88 come allenatore sotto la direzione tecnica di Sven Goran Eriksson e Nils Liedholm
  133. ^ La finale di Coppa delle Fiere pur se corrispondente alla stagione 160-61 venne giocata tra il settembre e l'ottobre del 1961 sotto la guida del nuovo tecnico Luis Carniglia
  134. ^ La finale di Coppa Italia 1963-1964, si svolse nel settembre del 1964, ossia dopo l'inizio della stagione 1964-1965 quando l'allenatore era divenuto, nel frattempo, Juan Carlos Lorenzo subentrato a Mirò.
  135. ^ Ritirata la maglia di Aldair, in Quotidiano Nazionale, 30-7-2002.
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale
  • (DEENIT) Associazione Sportiva Roma, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.

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