Campionato mondiale di calcio 1994

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Coppa del Mondo FIFA 1994
1994 FIFA World Cup
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 15ª
Date 17 giugno - 17 luglio 1994
Luogo Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
(9 città)
Partecipanti 24 (131 alle qualificazioni)
Impianto/i 9 stadi
Risultati
Vincitore Bandiera del Brasile Brasile
(4º titolo)
Secondo Bandiera dell'Italia Italia
Terzo Bandiera della Svezia Svezia
Quarto Bandiera della Bulgaria Bulgaria
Statistiche
Miglior giocatore Bandiera del Brasile Romário
Miglior marcatore Bandiera della Russia Oleg Salenko
Bandiera della Bulgaria Hristo Stoičkov (6)
Miglior portiere Bandiera del Belgio Michel Preud'homme
Incontri disputati 52
Gol segnati 141 (2,71 per incontro)
Pubblico 3 587 538
(68 991 per incontro)
Cronologia della competizione
1990 1998

Il campionato mondiale di calcio 1994 o Coppa del Mondo FIFA 1994 (in inglese: 1994 FIFA World Cup), noto anche come USA 1994, è stato la quindicesima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]

Si svolse negli Stati Uniti d'America dal 17 giugno al 17 luglio 1994 e fu vinta dal Brasile, dopo aver sconfitto l'Italia in finale ai rigori per 3-2. Il Brasile si aggiudicò il suo quarto titolo mondiale e fu la prima nazionale a raggiungere questo storico traguardo. Per la prima volta nella storia il titolo mondiale veniva assegnato dopo i tiri di rigore, dopo che i tempi regolamentari e supplementari della finale si erano conclusi col risultato di parità (0-0). L'inno ufficiale del torneo era Gloryland di Daryl Hall. Fu il primo Mondiale di calcio della storia in cui vennero assegnati i tre punti per la vittoria durante la fase a gironi.

Assegnazione[modifica | modifica wikitesto]

Piazzamenti delle nazionali

Annunciata il 4 luglio 1988 da Henry Kissinger, l'edizione 1994 dei Mondiali di calcio si tenne negli Stati Uniti, per la prima volta al di fuori di Europa occidentale e America Latina, e per la prima volta con l'assegnazione di tre punti a vittoria nella fase a gironi[2]. Questa fu anche l'ultima edizione a ventiquattro squadre, ampliata a trentadue dal mondiale successivo.

Tra le condizioni richieste dalla FIFA per l'assegnazione, vi era anche la creazione di un campionato nazionale professionistico: nel 1993 nacque la Major League Soccer[3].

A causa del fuso orario, per permettere ai telespettatori europei di assistere alle partite, si giocò fra la mattina e il primo pomeriggio, penalizzando la forma fisica dei calciatori a causa degli alti valori di temperatura e umidità. Il sorteggio dei sei gironi della prima fase viene svolto il 19 dicembre 1993.

A seguito del sorteggio della fase a gironi, gli Stati Uniti padroni di casa furono inseriti nel girone con Svizzera, Colombia e Romania; il Brasile ritrovò la Svezia, già affrontata quattro anni prima, il Camerun e la Russia (in quello che venne definito il girone di ferro, che non tradirà le aspettative, avendo al suo interno due future semifinaliste); la Germania campione in carica arrivò negli Stati Uniti con numerosi campioni di Italia '90, nonostante questo rendesse l'età media della squadra molto avanzata. Il sorteggio le riservò la Spagna, la Bolivia e la Corea del Sud; gruppo apparentemente facile, ma che non si rivelerà tale. L'Argentina, che incontrava Bulgaria, Grecia e Nigeria, riponeva le speranze nel ritorno di Maradona[2]; l'Italia, prima classificata nel girone A di qualificazione della zona UEFA, venne sorteggiata al mondiale nel girone E insieme a Irlanda, Norvegia e Messico; i Paesi Bassi, infine, dovettero affrontare i confinanti del Belgio (teste di serie del gruppo F), l'Arabia Saudita e il Marocco.

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi scelti per ospitare il Campionato mondiale di calcio 1994 furono nove in altrettante città:

Pasadena Pontiac Stanford East Rutherford
Rose Bowl Pontiac Silverdome Stanford Stadium Giants Stadium
34°09′41″N 118°10′03″W / 34.161389°N 118.1675°W34.161389; -118.1675 (Rose Bowl) 42°38′45″N 83°15′18″W / 42.645833°N 83.255°W42.645833; -83.255 (Pontiac Silverdome) 37°25′45″N 122°08′17″W / 37.429167°N 122.138056°W37.429167; -122.138056 (Stanford Stadium) 40°48′44″N 74°04′37″W / 40.812222°N 74.076944°W40.812222; -74.076944 (Giants Stadium)
Capienza: 91 794 Capienza: 77 557 Capienza: 80 906 Capienza: 75 338
Orlando
Campionato mondiale di calcio 1994 (Stati Uniti d'America)
Citrus Bowl
28°32′21″N 81°24′10″W / 28.539167°N 81.402778°W28.539167; -81.402778 (Citrus Bowl)
Capienza: 61 219
Chicago Dallas Foxborough Washington
Soldier Field Cotton Bowl Foxboro Stadium Robert F. Kennedy Memorial Stadium
41°51′45″N 87°37′00″W / 41.8625°N 87.616667°W41.8625; -87.616667 (Soldier Field) 32°46′47″N 96°45′35″W / 32.779722°N 96.759722°W32.779722; -96.759722 (Cotton Bowl) 42°05′33.72″N 71°16′02.79″W / 42.0927°N 71.267442°W42.0927; -71.267442 (Foxboro Stadium) 38°53′23″N 76°58′18″W / 38.889722°N 76.971667°W38.889722; -76.971667 (RFK Stadium)
Capienza: 63 117 Capienza: 63 998 Capienza: 53 644 Capienza: 53 142

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1994.
Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 4 luglio 1988 CONCACAF Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 4 (1930, 1934, 1950, 1990)
2 Bandiera della Germania Germania 8 luglio 1990 UEFA Paese detentore del titolo 12 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990)[4]
3 Bandiera del Messico Messico 9 maggio 1993 CONCACAF Vincitrice del gruppo unico della Seconda Fase (CONCACAF) 9 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978, 1986)
4 Bandiera della Grecia Grecia 23 maggio 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) -
5 Bandiera della Russia Russia 2 giugno 1993 UEFA Seconda classificata del Gruppo 5 (UEFA) 7 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990)[5]
6 Bandiera della Colombia Colombia 5 settembre 1993 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 1 (CONMEBOL) 2 (1962, 1990)
7 Bandiera del Brasile Brasile 19 settembre 1993 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 2 (CONMEBOL) 14 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990)
8 Bandiera della Bolivia Bolivia 19 settembre 1993 CONMEBOL Seconda classificata del Gruppo 2 (CONMEBOL) 2 (1930, 1950)
9 Bandiera della Nigeria Nigeria 8 ottobre 1993 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) -
10 Bandiera del Marocco Marocco 10 ottobre 1993 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 2 (1970, 1986)
11 Bandiera del Camerun Camerun 10 ottobre 1993 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 2 (1982, 1990)
12 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 13 ottobre 1993 UEFA Seconda classificata del Gruppo 2 (UEFA) 5 (1934, 1938, 1974, 1978, 1990)
13 Bandiera della Norvegia Norvegia 13 ottobre 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 2 (UEFA) 1 (1938)
14 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita 28 ottobre 1993 AFC Vincitrice del Secondo Turno (AFC)
15 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 28 ottobre 1993 AFC Seconda classificata del Secondo Turno (AFC) 3 (1954, 1986, 1990)
16 Bandiera della Svezia Svezia 10 novembre 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) 9 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1970, 1974, 1978, 1990)
17 Bandiera dell'Italia Italia 17 novembre 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) 12 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990)
18 Bandiera della Svizzera Svizzera 17 novembre 1993 UEFA Seconda classificata del Gruppo 1 (UEFA) 5 (1934, 1938, 1954, 1962, 1966)
19 Bandiera della Spagna Spagna 17 novembre 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) 8 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986, 1990)
20 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 17 novembre 1993 UEFA Seconda classificata del Gruppo 3 (UEFA) 1 (1990)
21 Bandiera della Romania Romania 17 novembre 1993 UEFA Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA) 6 (1930, 1934, 1938, 1962, 1970, 1990)
22 Bandiera del Belgio Belgio 17 novembre 1993 UEFA Seconda classificata del Gruppo 4 (UEFA) 8 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982, 1986, 1990)
23 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 17 novembre 1993 UEFA Seconda classifica del Gruppo 6 (UEFA) 5 (1962, 1966, 1970, 1974, 1986)
24 Bandiera dell'Argentina Argentina 17 novembre 1993 CONMEBOL Vincitrice dello Spareggio CONCACAF/OFC-CONMEBOL 10 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Qualificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994.

Europa[modifica | modifica wikitesto]

La frammentazione dell'Unione Sovietica (e della sua rappresentativa nazionale) comportò un aumento del numero di partecipanti alle qualificazioni (147). La Jugoslavia venne esclusa per motivi bellici, mentre dell'ex URSS si iscrissero le tre repubbliche baltiche e la Russia. Grandi assenti furono l'Inghilterra, la Francia e soprattutto la Danimarca campione d'Europa, giunta terza nel suo girone, superata dall'Irlanda solo in virtù di un minor numero di gol segnati.

Vi furono 5 gruppi da 6 squadre, e uno da 7: alla fase finale accedettero le prime due. La Germania saltò le qualificazioni poiché campione uscente.

  • Gruppo 1: Italia, Svizzera.
  • Gruppo 2: Norvegia, Paesi Bassi.
  • Gruppo 3: Spagna, Irlanda.
  • Gruppo 4: Romania, Belgio.
  • Gruppo 5: Grecia, Russia.
  • Gruppo 6: Svezia, Bulgaria.

Resto del mondo[modifica | modifica wikitesto]

Sorteggio[modifica | modifica wikitesto]

Il sorteggio avviene il 19 dicembre 1993 a Las Vegas.

La FIFA, per stabilire le teste di serie, sceglie le squadre meglio classificate agli ultimi tre Mondiali. Le rimanenti squadre vengono suddivise seguendo un criterio geografico. Le sei teste di serie, inoltre, vengono attribuite d'ufficio ai gruppi.

Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:[6]

Teste di serie Seconda fascia Terza fascia Quarta fascia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (gruppo A) Bandiera del Camerun Camerun Bandiera della Spagna Spagna Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud
Bandiera del Brasile Brasile (gruppo B) Bandiera del Marocco Marocco Bandiera della Russia Russia Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest (gruppo C) Bandiera della Nigeria Nigeria Bandiera dell'Irlanda Irlanda Bandiera della Svezia Svezia
Bandiera dell'Argentina Argentina (gruppo D) Bandiera della Bolivia Bolivia Bandiera della Romania Romania Bandiera della Grecia Grecia
Bandiera dell'Italia Italia (gruppo E) Bandiera della Colombia Colombia Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Bandiera della Norvegia Norvegia
Bandiera del Belgio Belgio (gruppo F) Bandiera del Messico Messico Bandiera della Bulgaria Bulgaria Bandiera della Svizzera Svizzera

Riassunto del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

La cerimonia di apertura.

La partita inaugurale del Gruppo A si svolge il 18 giugno 1994 al Silverdome di Detroit, in cui gli Stati Uniti affrontano la Svizzera e che si conclude sul punteggio di 1-1 con entrambe le reti segnate su calcio di punizione a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro, prima dall'elvetico Georges Bregy al 39' e poi dall'americano Eric Wynalda al tramonto del primo tempo.[7][8] In serata, a Pasadena la Romania di Gheorghe Hagi e Florin Răducioiu, forte della presenza di numerosi giocatori che, a differenza del passato, militano in diversi campionati europei, esprime un bel calcio e frena le ambizioni dei colombiani, che, dopo la vittoria per 5-0 a Buenos Aires contro l'Argentina nelle qualificazioni, nutrivano grandi ambizioni per la fase finale del torneo.[2] Il risultato è di 3-1 a favore della Romania.

Nella seconda giornata, si assiste alla sconfitta della Colombia, battuta anche dagli statunitensi (reti di Earnie Stewart e autogol di Andrés Escobar).[3] Escobar, ritenuto "colpevole" in qualche modo dell'eliminazione della propria nazionale, sarà ucciso:[3] i narcotrafficanti dei Los Pepes lo assassinarono il 2 luglio, nel parcheggio della discoteca "Padova" a Medellín, con dodici colpi di mitraglietta, probabilmente per le grandi perdite nel Totonero subite a causa di quell'autorete,[3] sebbene la sua uccisione rimanga ancora oggi avvolta nel mistero.[2] Nell'altra partita del girone la Svizzera sconfigge per 4-1 la Romania ottenendo l'accesso agli ottavi.

Nell'ultima giornata la Romania batte 1-0 gli Stati Uniti con gol di Petrescu e si qualifica agli ottavi come prima del girone grazie anche all'ormai inutile vittoria per 2-0 della Colombia sulla Svizzera che terminerà seconda. Tra Svizzera e Stati Uniti, entrambe a quattro punti, furono decisive le reti segnate: cinque per gli svizzeri che si classificano secondi e tre per gli statunitensi che verranno ripescati tra le migliori terze.

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo B è composto da Camerun, Svezia, Brasile e Russia.

Lunedì 20 giugno debutta il Brasile, impostato su canoni europei (e per questo criticato in patria) dal ct Carlos Alberto Parreira. Guidata da Carlos Dunga, la Seleção supera per 2-0 la Russia, che dopo la divisione dell'Unione Sovietica aveva perso gran parte della sua pericolosità. Le reti segnate dal Brasile sono di Romário e Raí su rigore. Il Camerun, che quattro anni prima in Italia era stata la rivelazione del torneo, giungendo ai quarti di finale (prima volta per una squadra africana), pareggia per 2-2 contro la Svezia di Thomas Ravelli ed Henrik Larsson.

Il Brasile si assicura il passaggio del turno alla seconda giornata battendo il Camerun, mentre la Svezia vince per 3-1 ed elimina la Russia.

All'ultima giornata, mentre Brasile e Svezia chiudono sull'1-1, la Russia, trascinata da Oleg Salenko che segna cinque gol, batte il Camerun, che deve accontentarsi di un solo gol del quarantaduenne Roger Milla. Due sono i record stabiliti in questa gara: quello del maggior numero di marcature in una sola partita da parte di un singolo calciatore e quello del più anziano goleador in una fase finale dei mondiali (42 anni, 1 mese e 8 giorni). Permangono, invece, dubbi sui marcatori di Brasile-Polonia 6-5 d.t.s. del 1938, anche se al giocatore polacco Ernest Wilimowski vengono di norma attribuite solo quattro delle reti realizzate dalla sua squadra. Grazie alla goleada russa, supera quindi il turno l'Italia, che approda con quattro punti agli ottavi di finale in qualità di terza classificata nel girone E, mentre la vittoria della Russia, la cui qualificazione era già compromessa, elimina di fatto il Camerun.

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Il girone C include la Germania, la Bolivia, la Spagna e la Corea del Sud.

Il 17 giugno, a Chicago, Diana Ross canta l'inno statunitense e una variopinta cerimonia d'apertura dà il via alla quindicesima edizione del campionato del mondo.[3] Germania e Bolivia aprono la manifestazione: per la prima volta dal 1974 i campioni in carica debuttano con una vittoria (1-0). In serata la Spagna si fa rimontare due reti in cinque minuti dai sudcoreani: in dieci uomini per l'espulsione di Miguel Ángel Nadal, gli iberici segnano con Julio Salinas e Jon Andoni Goikoetxea, restano in nove per l'infortunio di Fernando Hierro e si fanno raggiungere al 90º minuto.

Nella seconda giornata Germania e Spagna pareggiano 1-1, mentre si annullano a vicenda, sullo 0-0, Bolivia e Corea del Sud.

All'ultima giornata, come previsto, supera il turno la Germania, i cui giocatori nell'ultima partita contro la Corea del Sud non fanno i conti con il caldo. In vantaggio di tre gol nel primo tempo, infatti, i tedeschi subiscono la miglior prestanza fisica degli asiatici nella ripresa e rischiano una rimonta (da 3-0 a 3-2). La Spagna, invece, ottiene una facile vittoria (3-1 alla Bolivia) e la conseguente qualificazione. Tali risultati spengono le speranze di qualificazione agli ottavi di Corea del Sud e Bolivia.

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo D comprende Argentina, Grecia, Nigeria e Bulgaria.

La prima giornata del girone parte con la vittoria dell'Argentina del ct Alfio Basile che schiera una squadra sbilanciata in attacco: giocano contemporaneamente Balbo, Caniggia, Batistuta e Maradona. La Selección non corre alcun pericolo contro la Grecia, tra le compagini più deboli del campionato mondiale. Finisce 4-0, con una tripletta di Batistuta e una bella rete di Maradona, che supera la difesa ellenica e segna di sinistro, esultando poi con una corsa verso la telecamera. Nell'altra gara del girone si impone la Nigeria, che batte per 3-0 la Bulgaria di Hristo Stoičkov.

Nella seconda giornata l'Argentina batte di misura (2-1) la Nigeria. Gli africani, passati in vantaggio dopo otto minuti con Siasia, vengono raggiunti e superati nel giro di sette minuti da due reti di Caniggia, assistito in entrambe le occasioni da Maradona. Il nome del pibe de oro, come tre anni prima (cioè nel 1991) durante la sua permanenza a Napoli, viene sorteggiato per i controlli antidoping. Qualche giorno dopo si scoprono tracce di efedrina nelle urine del campione. Maradona protesta, ma il giorno dopo le controanalisi confermano il risultato.[2] "La FIFA pensava che un Maradona ingrassato avrebbe fatto ridere la gente, ma, dopo quello che ho fatto, ha iniziato ad avere paura", aveva detto Maradona ai giornali. Intanto la Bulgaria elimina la Grecia, battendola per 4-0.

All'ultima giornata l'Argentina, già qualificata, cede 2-0 alla Bulgaria, che passa il turno insieme alla Nigeria, la quale batte per 2-0 la Grecia. Il girone terminò con tutte le nazionali, eccetto la Grecia, con sei punti rendendo decisiva la differenza reti. La Nigeria vince il girone grazie a una differenza reti di +4, mente Bulgaria e Argentina si classificano rispettivamente seconda e terza entrambe con un +3 ma con lo sconto diretto a favore dei bulgari. L'Argentina verrà successivamente ripescata tra le migliori terze.

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

Le formazioni di Italia e Norvegia fanno il loro ingresso in campo

Il gruppo E è composto da Italia, Irlanda, Norvegia e Messico.

La prima partita della prima giornata vede l'Italia, opposta all'Irlanda di Jack Charlton, a New York. Arrigo Sacchi manda in campo la coppia d'attacco formata da Roberto Baggio e Giuseppe Signori. Dopo 11 minuti di gioco Houghton tenta un tiro dalla lunga distanza, approfittando di un errore di Baresi: Pagliuca viene battuto. L'Italia non reagisce e la traversa nega il raddoppio a Sheridan, poi Pagliuca compie una parata importante sul colpo di testa di Staunton. Gli azzurri perdono per 1-0. Nell'altra gara del girone italiano, tra Norvegia e Messico, la spuntano gli scandinavi, con un gol di Rekdal all'84°, dopo che Hugo Sánchez aveva sfiorato ripetutamente il gol e prima che Alves colpisse palo e traversa con due colpi di testa consecutivi.

Nella seconda giornata l'Italia torna in campo ancora a New York, con l'obbligo di vittoria contro la Norvegia. Sacchi dirotta sulla fascia Signori e mette Casiraghi al fianco di Roberto Baggio. Benarrivo sostituisce sulla fascia sinistra Tassotti. L'Italia sfiora la rete del vantaggio più volte in avvio di partita: al 13° il portiere norvegese Thorstvedt salva la sua porta sul colpo di testa ravvicinato di Berti deviando il pallone sul palo. Al 21º Leonhardsen punta verso la porta avversaria, Pagliuca esce dalla porta in direzione del centrocampista e tocca la palla con la mano fuori dalla propria area. In osservanza alle nuove regole viene espulso. Al 69° Dino Baggio, subito dopo l'ingresso in campo in attacco di Massaro al posto di Pier Luigi Casiraghi, segna il gol del successo per 1-0 degli azzurri con un colpo di testa in area di rigore, sulla precisa punizione battuta da Signori da fuori area. Il secondo portiere azzurro Marchegiani, che era entrato al posto di Roberto Baggio dopo l'espulsione del portiere titolare Pagliuca, salva il risultato parando il potente tiro di Jakobsen. L'Italia tiene molto bene il campo malgrado l'inferiorità numerica e ottiene una vittoria fondamentale. A un turno dalla fine tutte le squadre del girone sono a quota tre punti, dopo che il Messico ha battuto l'Irlanda per 2-1 con una doppietta di Luis García.

All'ultima giornata, a Washington, l'Italia affronta il Messico. Nel primo tempo Campos para il tiro di Berti e Marchegiani salva il risultato sul tiro potente di Aspe. Al gol del vantaggio degli azzurri firmato da Massaro, che segna al 48' su un preciso assist di Albertini, risponde il Messico con il pareggio di Bernal al 58', dopo che l'Italia, sempre con Massaro, aveva sfiorato il raddoppio qualche minuto prima. L'incontro termina 1-1. Dall'altra parte del tabellone Irlanda-Norvegia finisce 0-0. Tutte le squadre pertanto terminano il primo turno con quattro punti in classifica. Con la differenza reti uguale (0) per tutte e quattro le squadre, diventano decisivi i gol segnati. Il Messico con tre gol segnati vince il girone mentre l'Irlanda e l'Italia si classificano rispettivamente seconda e terza entrambe con due reti segnate ma con lo scontro diretto a favore degli irlandesi. L'Italia venne ripescata tra le migliori terze anche grazie alla vittoria per 6-1 della Russia sul Camerun. Ultima, e dunque eliminata, la Norvegia con una sola rete segnata.

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

Le squadre del gruppo F sono Belgio, Marocco, Paesi Bassi e Arabia Saudita.

Nella prima giornata vincono i Paesi Bassi (2-1 in rimonta contro la sorprendente Arabia Saudita) e il Belgio (1-0 al Marocco, con due traverse dei nordafricani).

Alla seconda giornata il Belgio batte di misura (1-0) i Paesi Bassi in una partita combattuta e si assicura il passaggio del turno, mentre gli oranje sono raggiunti dall'Arabia Saudita, che batte per 2-1 il Marocco ed estromette gli africani dagli ottavi.

All'ultima giornata vincono i Paesi Bassi 2-1 sul Marocco e l'Arabia Saudita, che batte i diavoli rossi con un gol di Owairan, che corre per 70 metri scartando tutti gli avversari che incontra e segnando nella porta vuota, regalando così ai sauditi una storica qualificazione al turno successivo. Tutte le squadre, a eccezione del Marocco, terminano il girone con sei punti e, con la differenza reti uguale (+1) per tutte e tre le squadre, diventano decisivi i gol segnati che determinano il Belgio ripescato tra le migliori terze con solo due reti. Paesi Bassi e Arabia Saudita si classificano rispettivamente primi e seconda, entrambe con quattro reti segnate ma con lo scontro diretto a favore degli olandesi.

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

Una fase di gioco dell'ottavo di finale Paesi Bassi-Irlanda (2-0)

il 2 luglio, nella fresca Chicago, la Germania supera a fatica il Belgio. Subito sotto 2-1 (Völler, Grun e Klinsmann), i belgi di Vincenzo Scifo si disuniscono e incassano il terzo gol, di Völler.

La Spagna batte la Svizzera con un rotondo 3-0 (Hierro, Luis Enrique, rigore di Aitor Begiristain) che mette in mostra la solidità degli iberici e la fragilità difensiva degli elvetici, comunque pericolosi in avanti (molte le parate di Andoni Zubizarreta).

Il 3 luglio la Svezia pone fine all'avventura dell'Arabia Saudita, battendo gli asiatici per 3-1 con due reti della torre svedese Kennet Andersson.

Molti gol a Los Angeles tra Romania e Argentina. I biancocelesti, orfani di Diego Armando Maradona (rimpiazzato dal giovane Ariel Ortega), soffrono la prestazione di Gheorghe Hagi, che guida la squadra ai quarti di finale. Per i rumeni segnano un gol Hagi e due Dumitrescu, per l'Argentina segnano Batistuta e Balbo; per la squadra di Basile arriva l'eliminazione.

Il 4 luglio, giorno della festa nazionale statunitense, la nazionale a stelle e strisce, allenata da Bora Milutinović, affronta il Brasile. Lo Stanford Stadium è tutto esaurito. Nella nazionale di casa i giocatori più popolari sono il portiere Tony Meola e il difensore Alexi Lalas. A fine primo tempo il brasiliano Leonardo spacca il naso con una gomitata a Ramos e viene espulso. Gli americani tengono in difesa fino a un quarto d'ora dalla fine, quando Romário passa la palla a Bebeto, che supera con un rasoterra Meola. Passano agevolmente il turno i Paesi Bassi, che battono l'Irlanda con due gol di Wim Jonk e Dennis Bergkamp.

Il 5 luglio, a Boston, l'Italia, che si è qualificata agli ottavi fra le quattro migliori terze, affronta la Nigeria. Dopo la prima metà del primo tempo, priva di emozioni nonostante un promettente avvio di partita dell'Italia, al 26º Maldini tocca accidentalmente un pallone proveniente da un corner. La sfera finisce ad Amunike, che batte Marchegiani in uscita. In avvio di secondo tempo Dino Baggio al 47° colpisce il palo per l'Italia sugli sviluppi di uno schema nato da un calcio d'angolo. Al 63º debutta Zola al posto di Signori. Dopo appena 12 minuti l'arbitro messicano Arturo Brizio Carter lo espelle valutando erroneamente un intervento sul pallone per un fallo di reazione, appena dopo avergli negato un rigore per fallo di Eguavoen. La Nigeria continua a difendersi aspettando il 90º, ma quando mancano 100 secondi al termine Roberto Baggio realizza il gol del pareggio: dopo aver ricevuto il pallone dal terzino azzurro Mussi che vince un rimpallo con Oliseh, supera Rufai con un preciso piatto destro rasoterra molto angolato, tirato di prima, passando tra Eguavoen, che non riesce a intercettarlo per un soffio, e Massaro e l'Italia pareggia portandosi sull'1-1, riaccendendo la gioia, le speranze e l'entusiasmo dei tifosi italiani, e inseguito da Maldini, riceve il primo abbraccio da Tassotti. "Roberto ci ha tirati giù dall'aereo!" dirà poi Sacchi. Nei supplementari la Nigeria, comprensibilmente frustrata e incapace di sfruttare anche la superiorità numerica, viene estromessa da un rigore del 'Divin Codino' realizzato con un tiro molto angolato, che si insacca dopo aver colpito il palo interno, e concesso dall'arbitro Carter al minuto 101 per un fallo di Eguavoen su Benarrivo, che stava ricevendo un pallonetto di Dino Baggio. Ridotta in 9 per i crampi di Mussi, l'Italia resiste fino al 120º, dopo un salvataggio decisivo quasi sulla linea di porta di Dino Baggio, e vince con il punteggio finale di 2-1. Dopo aver anche sfiorato il 3-1 con Massaro, gli azzurri si qualificano ai quarti di finale.

Nell'ultimo ottavo la Bulgaria la spunta ai rigori sul Messico, in una gara ricca di imprevisti (anche una porta che cade, dopo che Bernal travolge il sostegno del palo) in cui si segnala un apprezzabile gol su tiro in corsa di Stoičkov. Ai rigori Mihajlov neutralizza su Bernal e Rodriguez, Campos para solo su Balăkov: balcanici ai quarti.

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Matthäus realizza il rigore del momentaneo vantaggio della Germania sulla Bulgaria. Il quarto di finale sarà poi vinto dalla nazionale bulgara in rimonta per 2-1

Ai quarti di finale ci sono quasi esclusivamente squadre europee: c'è solo il Brasile a rappresentare il Sudamerica.

All'Italia tocca la Spagna, che ha tre giorni di riposo in più degli azzurri. Gli iberici, disposti con uno schieramento molto prudente dal CT Javier Clemente, affrontano un'Italia ancora cambiata nella formazione: in porta torna Pagliuca dopo l'espulsione, Conte sostituisce Signori e in difesa Tassotti sostituisce Mussi. Al 25º Dino Baggio, con un gran tiro ben angolato, calcia da posizione centrale il pallone da fuori area dopo il preciso assist di Donadoni, portando meritatamente in vantaggio l'Italia dopo un ottimo avvio di partita degli azzurri. Il primo tempo si chiude col punteggio di 1-0. Nella ripresa al 13º la Spagna ottiene il pareggio grazie a un tiro di Caminero deviato da Benarrivo. Pagliuca salva il risultato sul tiro a botta sicura di Salinas e poco dopo avviene un altro salvataggio sulla linea di porta con Costacurta. All'82° il portiere spagnolo salva la sua porta sul potente e preciso tiro del centrocampista azzurro Nicola Berti. Al 42º del secondo tempo il trequartista azzurro Giuseppe Signori, dopo aver ricevuto il pallone da Berti, serve in profondità Roberto Baggio, che dribbla Zubizarreta e in prossimità della linea di fondo campo mette la palla in rete, riportando in vantaggio gli azzurri con il punteggio di 2-1. Nei minuti di recupero Tassotti colpisce dentro l'area di rigore azzurra lo spagnolo Luis Enrique con una gomitata in faccia: sarebbe calcio di rigore ed espulsione, ma l'arbitro ungherese Sándor Puhl non assume alcun provvedimento.[9] Successivamente, grazie alla prova tv, Tassotti viene squalificato per otto turni, decretando per lui la fine della carriera in azzurro. Il risultato del quarto di finale rimane fermo sul 2-1 fino alla fine della partita e l'Italia approda con merito in semifinale.

Il Brasile incontra, in quella che poi verrà considerata la più bella partita di questa edizione dei mondiali, i Paesi Bassi. Al 52° segna Romário, ma la rete sarebbe stata da annullare per un fuorigioco di partenza dello stesso attaccante. In compenso al 56° il guardalinee sbaglia un fuorigioco dove Bebeto si sarebbe trovato solo davanti al portiere; lo stesso attaccante del Deportivo La Coruña si rifà colpendo al 62°, portando i verdeoro sul 2-0. Il Brasile gioca meglio e sembra avere ottenuto la qualificazione, ma gli avversari pareggiano con Bergkamp e Winter. Intorno al minuto 80, Branco, in campo in sostituzione dello squalificato Leonardo, riceve palla sulla tre quarti sinistra d'attacco da Mazinho e avanza, nel tentativo di tenere lontano Marc Overmars gli rifila una manata in faccia e successivamente spinge Wim Jonk che poi lo atterra con la complicità di Winter; l'arbitro però assegna una punizione ai verdeoro da oltre 25 metri, è lo stesso Branco a battere e trafiggere gli orange con un tiro formidabile a fil di palo sul quale nulla può il portiere olandese Ed de Goeij.[10] Al 90° Romário viene fermato fallosamente in area da Jan Wouters, ma l'arbitro sorvola. Dopo 6 minuti di recupero il Brasile può festeggiare l'accesso in semifinale.

Finisce, dopo tre finali consecutive, l'avventura della Germania di Berti Vogts. I tedeschi, senza centrocampisti (con Klinsmann, Häßler, Völler e Möller contemporaneamente in campo), soffrono in avvio (palo di Balăkov), ma poi prendono le misure ai bulgari. Al 47º Matthäus porta in vantaggio su rigore la sua squadra. Verso il finale di partita la Germania si vede annullare un gol per fuorigioco, e in pochi minuti le sorti della partita si ribaltano. Hristo Stoičkov segna su punizione; tre minuti dopo, cross di Jankov e avvitamento di Lečkov, che porta la Bulgaria in vantaggio. La partita termina 2-1 per la Bulgaria, che ottiene la qualificazione alla semifinale, e si deve risalire al 1978 per vedere i tedeschi, protagonisti di tre finali nelle ultime quattro edizioni, fuori dalle semifinali.

I quarti di finale si concludono con l'incontro tra Svezia e Romania, questi ultimi per la prima volta ai quarti di finale. Palo di Ingesson in avvio, poi quasi più nulla fino al 78°, quando Brolin batte il portiere rumeno Prunea. Hagi impegna Ravelli su calcio di punizione e all'88° Răducioiu gira in rete un'altra punizione di Hagi deviata dalla barriera. Ai supplementari ancora Răducioiu realizza il 2-1 per la Romania. La Svezia pareggia al 115°, complice un errore di Prunea, con Kennet Andersson. Ai tiri di rigore Ravelli para su Dan Petrescu e Miodrag Belodedici, portando gli scandinavi in semifinale dopo 36 anni.

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Tifosi italiani sugli spalti del Giants Stadium di New York

In semifinale l'Italia affronta la Bulgaria. Per la nazionale azzurra, torna titolare Berti per Conte, Casiraghi toglie il posto a Massaro. Albertini guida l'Italia all'assalto nella prima mezz'ora: al 20° rimessa di Donadoni, palla a Roberto Baggio che salta Jankov e Hubčev e spedisce la palla nell'angolo basso alla sinistra di Mikhailov con un tocco raffinato di destro che disegna una parabola precisa e imprendibile per la rete dell'1-0. Questa è una delle reti più belle del mondiale americano in quanto realizzata con una giocata di qualità e di fantasia. L'Italia gioca molto bene nel primo tempo: Albertini prima colpisce un palo in pieno da 25 metri dopo l'assist di Roberto Baggio, poi impegna in angolo Mikhailov con un elegante pallonetto, quindi fornisce un preciso assist a Roberto Baggio, che sembra chiudere i conti con gli avversari portando con una doppietta l'Italia sul 2-0. Il secondo gol Roberto Baggio lo realizza con il destro, di interno pieno, che diventa un tiro in diagonale che si insacca nell'angolo alla destra del portiere Mikhailov. Donadoni e Maldini sprecano alcune nitide occasioni da gol per mettere il terzo sigillo alla vittoria e al 44° Sirakov, atterrato in area da Pagliuca, provoca il rigore che riapre la partita, trasformato da Stoičkov. È 2-1.[2] Nel secondo tempo gli azzurri si difendono con ordine, il risultato di 2-1 non cambia e la partita si conclude così con l'Italia vittoriosa e qualificata alla finale, nonostante l'infortunio di Roberto Baggio, sostituito nella ripresa da Signori. Il difensore centrale azzurro Costacurta viene ammonito durante la partita ed essendo diffidato salterà per squalifica la finale.

A contendere il titolo all'Italia, a Pasadena, sarà il Brasile, che a sua volta in semifinale supera di misura la Svezia per 1-0: Romário spreca due palle-gol nel primo tempo, Zinho viene fermato da Ravelli nella ripresa e, dopo l'espulsione di Thern al 63º, a dieci minuti dalla fine, Romário mette di testa in rete il pallone del successo su un cross di Jorginho.[10]

Italia e Brasile si affrontano nuovamente in finale ai Mondiali 24 anni dopo la gara di Città del Messico vinta dai verdeoro per 4-1.

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

Gli svedesi Kennet Andersson e Tomas Brolin festeggiati con tutta la nazionale al ritorno in patria dopo il terzo posto mondiale

A Pasadena la Svezia si aggiudica il terzo posto nel torneo sconfiggendo la Bulgaria per 4-0 e impedendo a Stoičkov di conquistare in solitaria il titolo di capocannoniere, che condividerà con il russo Salenko. Si tratta del miglior piazzamento nella storia degli scandinavi dopo il secondo posto casalingo del 1958.

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1994.

Tutta l'Italia è in ansia per le condizioni di Roberto Baggio, determinante per portare la squadra in finale, ma uscito anzitempo contro la Bulgaria per uno stiramento.[2][3] Sacchi decide di lasciare in panchina uno Zola in grande forma e rischia l'infortunato Baggio per i meriti che quest'ultimo aveva avuto fino a quel momento, nonostante la serietà dell'infortunio; rilancia anche Baresi, recuperato a tempo di record a 25 giorni dall'infortunio al menisco.[3][10]

La partita della finalissima a Pasadena si gioca alle ore 12:30 in un caldo torrido e in un sostanziale equilibrio, con le due nazionali tatticamente molto ben disposte sul campo. Al 18° del primo tempo sfuma una grande occasione da rete degli azzurri: il centravanti Daniele Massaro cerca di portare in vantaggio la nazionale azzurra, ma il portiere brasiliano Taffarel compie una parata determinante; in seguito Branco mette in difficoltà Pagliuca con una punizione. Il caldo del Rose Bowl di Pasadena (36 gradi, 70% di umidità[10]) rende le squadre fiacche e stremate. Sei minuti dopo Donadoni serve Baggio, che, solo davanti a Taffarel, conclude alto. Mussi deve uscire per infortunio e il ct Sacchi inserisce al suo posto il difensore centrale Apolloni, con Paolo Maldini che ritorna a giocare da terzino. Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nel secondo tempo, dopo una mezz'ora di grande equilibrio, il portiere azzurro Pagliuca para ma non trattiene un insidioso pallone, calciato da fuori area dal brasiliano Mauro Silva. Il pallone si stampa sul palo e il risultato resta sullo 0-0 fino al 90°, così si va avanti a oltranza. I due tempi supplementari riservano poche emozioni: Sacchi non toglie Roberto Baggio, ma mette Evani per Dino Baggio. Il brasiliano Romário sciupa una nitida palla goal per il Brasile calciando fuori il pallone nel secondo tempo supplementare. Il risultato di 0-0 non cambia nemmeno nei tempi supplementari e, per la prima volta nella storia, l'assegnazione della Coppa del Mondo viene decisa ai rigori.

Mário Zagallo (al centro), selezionatore del Brasile campione del mondo per la quarta volta

Il primo a tirare è Franco Baresi: il tiro finisce alto. Pagliuca respinge il tiro di Márcio Santos, mantenendo la parità. Albertini segna, Romário colpisce il palo interno e la palla entra, tra la disperazione di Pagliuca; Evani non sbaglia, calciando centralmente sotto la traversa, e Branco calcia nell'angolino spiazzando Pagliuca. Al quarto rigore Massaro tira male e il portiere brasiliano Taffarel respinge il tiro centrale leggermente angolato sulla destra; il capitano brasiliano Dunga non sbaglia, spiazzando Pagliuca. A questo punto il Brasile, a un tiro dalla fine, si trova in vantaggio per 3 a 2 e per vincere basta che il suo ultimo rigorista faccia gol. Non si arriva, però, all'ultimo rigore dei brasiliani, perché Roberto Baggio tira alto il quinto e ultimo rigore degli azzurri.[3] I rigori si chiudono sul 3-2 per i verdeoro. Il Brasile vince il Mondiale, diventa "tetracampeão" (quattro volte campione) e dedica la vittoria al campione automobilistico di Formula Uno Ayrton Senna, morto a Imola il 1º maggio di quello stesso anno,[3][11] esponendo uno striscione con scritto: "Senna... aceleramos juntos, o tetra é nosso!" ("Senna... corriamo insieme, il tetra è nostro!").[3]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Romania Romania 6 3 2 0 1 5 5 0
2. Bandiera della Svizzera Svizzera 4 3 1 1 1 5 4 +1
3. Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 4 3 1 1 1 3 3 0
4. Bandiera della Colombia Colombia 3 3 1 0 2 4 5 −1
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Detroit
18 giugno 1994, ore 11:30 UTC-4
Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti1 – 1
referto
Bandiera della Svizzera SvizzeraPontiac Silverdome (73 425 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Lamolina

Pasadena
18 giugno 1994, ore 19:30 UTC-7
Colombia Bandiera della Colombia1 – 3
referto
Bandiera della Romania RomaniaRose Bowl (91 856 spett.)
Arbitro: Bandiera della Siria Al Sharif

Detroit
22 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Romania Bandiera della Romania1 – 4
referto
Bandiera della Svizzera SvizzeraPontiac Silverdome (61 428 spett.)
Arbitro: Bandiera della Tunisia Jouini

Pasadena
22 giugno 1994, ore 19:30 UTC-7
Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti2 – 1
referto
Bandiera della Colombia ColombiaRose Bowl (93 869 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Baldas

Stanford
26 giugno 1994, ore 16:00 UTC-7
Svizzera Bandiera della Svizzera0 – 2
referto
Bandiera della Colombia ColombiaStanford Stadium (83 401 spett.)
Arbitro: Bandiera della Danimarca Mikkelsen

Pasadena
26 giugno 1994, ore 16:00 UTC-7
Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti0 – 1
referto
Bandiera della Romania RomaniaRose Bowl (93 869 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi van der Ende

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Brasile Brasile 7 3 2 1 0 6 1 +5
2. Bandiera della Svezia Svezia 5 3 1 2 0 6 4 +2
3. Bandiera della Russia Russia 3 3 1 0 2 7 6 +1
4. Bandiera del Camerun Camerun 1 3 0 1 2 3 11 −8
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Pasadena
19 giugno 1994, ore 19:30 UTC-7
Camerun Bandiera del Camerun2 – 2
referto
Bandiera della Svezia SveziaRose Bowl (93 194 spett.)
Arbitro: Bandiera del Perù Tejada Noriega

Stanford
20 giugno 1994, ore 16:00 UTC-7
Brasile Bandiera del Brasile2 – 0
referto
Bandiera della Russia RussiaStanford Stadium (81 061 spett.)
Arbitro: Bandiera di Mauritius Chong

Stanford
24 giugno 1994, ore 16:00 UTC-7
Brasile Bandiera del Brasile3 – 0
referto
Bandiera del Camerun CamerunStanford Stadium (83 401 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Brizio Carter

Detroit
24 giugno 1994, ore 19:30 UTC-4
Svezia Bandiera della Svezia3 – 1
referto
Bandiera della Russia RussiaPontiac Silverdome (71 528 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Quiniou

Detroit
28 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Brasile Bandiera del Brasile1 – 1
referto
Bandiera della Svezia SveziaPontiac Silverdome (77 217 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Puhl

Stanford
28 giugno 1994, ore 16:00 UTC-7
Russia Bandiera della Russia6 – 1
referto
Bandiera del Camerun CamerunStanford Stadium (74 914 spett.)
Arbitro: Bandiera della Siria Al Sharif

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Germania Germania 7 3 2 1 0 5 3 +2
2. Bandiera della Spagna Spagna 5 3 1 2 0 6 4 +2
3. Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 2 3 0 2 1 4 5 −1
4. Bandiera della Bolivia Bolivia 1 3 0 1 2 1 4 −3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Chicago
17 giugno 1994, ore 15:00 UTC-5
Germania Bandiera della Germania1 – 0
referto
Bandiera della Bolivia BoliviaSoldier Field (63 117 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Brizio Carter

Dallas
17 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5
Spagna Bandiera della Spagna2 – 2
referto
Bandiera della Corea del Sud Corea del SudCotton Bowl (63 117 spett.)
Arbitro: Bandiera della Danimarca Mikkelsen

Chicago
21 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5
Germania Bandiera della Germania1 – 1
referto
Bandiera della Spagna SpagnaSoldier Field (63 113 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Uruguay Filippi

Boston
23 giugno 1994, ore 19:30 UTC-4
Corea del Sud Bandiera della Corea del Sud0 – 0
referto
Bandiera della Bolivia BoliviaFoxboro Stadium (54 453 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Mottram

Chicago
27 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5
Bolivia Bandiera della Bolivia1 – 3
referto
Bandiera della Spagna SpagnaSoldier Field (63 089 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Badilla

Dallas
27 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5
Germania Bandiera della Germania3 – 2
referto
Bandiera della Corea del Sud Corea del SudCotton Bowl (54 453 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Quiniou

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Nigeria Nigeria 6 3 2 0 1 6 2 +4
2. Bandiera della Bulgaria Bulgaria 6 3 2 0 1 6 3 +3
3. Bandiera dell'Argentina Argentina 6 3 2 0 1 6 3 +3
4. Bandiera della Grecia Grecia 0 3 0 0 3 0 10 −10
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Boston
21 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Argentina Bandiera dell'Argentina4 – 0
referto
Bandiera della Grecia GreciaFoxboro Stadium (54 456 spett.)
Arbitro: Bandiera degli Stati Uniti Angeles

Dallas
21 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5
Nigeria Bandiera della Nigeria3 – 0
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaCotton Bowl (44 132 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Badilla

Boston
25 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Argentina Bandiera dell'Argentina2 – 1
referto
Bandiera della Nigeria NigeriaFoxboro Stadium (54 453 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svezia Karlsson

Chicago
26 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5
Bulgaria Bandiera della Bulgaria4 – 0
referto
Bandiera della Grecia GreciaSoldier Field (54 453 spett.)
Arbitro: Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Boston
30 giugno 1994, ore 19:30 UTC-4
Grecia Bandiera della Grecia0 – 2
referto
Bandiera della Nigeria NigeriaFoxboro Stadium (53 001 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Mottram

Dallas
30 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5
Argentina Bandiera dell'Argentina0 – 2
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaCotton Bowl (63 998 spett.)
Arbitro: Bandiera della Tunisia Jouini

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Messico Messico 4 3 1 1 1 3 3 0
2. Bandiera dell'Irlanda Irlanda 4 3 1 1 1 2 2 0
3. Bandiera dell'Italia Italia 4 3 1 1 1 2 2 0
4. Bandiera della Norvegia Norvegia 4 3 1 1 1 1 1 0
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
New York
18 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Italia Bandiera dell'Italia0 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda IrlandaGiants Stadium (75 338 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi van der Ende

Washington
19 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Norvegia Bandiera della Norvegia1 – 0
referto
Bandiera del Messico MessicoRFK Stadium (52 395 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Puhl

New York
23 giugno 1994, ore 16:00 UTC-4
Italia Bandiera dell'Italia1 – 0
referto
Bandiera della Norvegia NorvegiaGiants Stadium (74 624 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Krug

Orlando
24 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Messico Bandiera del Messico2 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda IrlandaCitrus Bowl (52 395 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Röthlisberger

Washington
28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Italia Bandiera dell'Italia1 – 1
referto
Bandiera del Messico MessicoRFK Stadium (52 535 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Lamolina

New York
28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Irlanda Bandiera dell'Irlanda0 – 0
referto
Bandiera della Norvegia NorvegiaGiants Stadium (72 404 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Torres Cadena

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 6 3 2 0 1 4 3 +1
2. Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita 6 3 2 0 1 4 3 +1
3. Bandiera del Belgio Belgio 6 3 2 0 1 2 1 +1
4. Bandiera del Marocco Marocco 0 3 0 0 3 2 5 −3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Orlando
19 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Belgio Bandiera del Belgio1 – 0
referto
Bandiera del Marocco MaroccoCitrus Bowl (63 113 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Torres Cadena

Washington
20 giugno 1994, ore 19:30 UTC-4
Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi2 – 1
referto
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia SauditaRFK Stadium (50 535 spett.)
Arbitro: Bandiera della Spagna Díaz Vega

New York
25 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Arabia Saudita Bandiera dell'Arabia Saudita2 – 1
referto
Bandiera del Marocco MaroccoGiants Stadium (74 624 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Don

Orlando
25 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Belgio Bandiera del Belgio1 – 0
referto
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi BassiCitrus Bowl (62 387 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Marsiglia

Washington
29 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Belgio Bandiera del Belgio0 – 1
referto
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia SauditaRFK Stadium (52 959 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Krug

Orlando
29 giugno 1994, ore 12:30 UTC-4
Marocco Bandiera del Marocco1 – 2
referto
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi BassiCitrus Bowl (60 578 spett.)
Arbitro: Bandiera del Perù Tejada Noriega

Raffronto delle terze classificate[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Argentina Argentina 6 3 2 0 1 6 3 +3
2. Bandiera del Belgio Belgio 6 3 2 0 1 2 1 +1
3. Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 4 3 1 1 1 3 3 0
4. Bandiera dell'Italia Italia 4 3 1 1 1 2 2 0
5. Bandiera della Russia Russia 3 3 1 0 2 7 6 +1
6. Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 2 3 0 2 1 4 5 −1

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

Ottavi di finale Quarti di finale Semifinali Finale
1A Bandiera della Romania Romania 3
3D Bandiera dell'Argentina Argentina 2 Bandiera della Romania Romania 2 (4)
2F Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita 1 Bandiera della Svezia Svezia (dtr) 2 (5)
2B Bandiera della Svezia Svezia 3 Bandiera della Svezia Svezia 0
1F Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 2 Bandiera del Brasile Brasile 1
2E Bandiera dell'Irlanda Irlanda 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 2
1B Bandiera del Brasile Brasile 1 Bandiera del Brasile Brasile 3
3A Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 0 Bandiera del Brasile Brasile (dtr) 0 (3)
1E Bandiera del Messico Messico 1 (1) Bandiera dell'Italia Italia 0 (2)
2D Bandiera della Bulgaria Bulgaria (dtr) 1 (3) Bandiera della Bulgaria Bulgaria 2
1C Bandiera della Germania Germania 3 Bandiera della Germania Germania 1
3F Bandiera del Belgio Belgio 2 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 1 Finale 3º posto
1D Bandiera della Nigeria Nigeria 1 Bandiera dell'Italia Italia 2
3E Bandiera dell'Italia Italia (dts) 2 Bandiera dell'Italia Italia 2 Bandiera della Svezia Svezia 4
2A Bandiera della Svizzera Svizzera 0 Bandiera della Spagna Spagna 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 0
2C Bandiera della Spagna Spagna 3

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

Chicago
2 luglio 1994, ore 12:00 UTC-5
Germania Bandiera della Germania3 – 2
referto
Bandiera del Belgio BelgioSoldier Field (60 246 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Röthlisberger

Washington
2 luglio 1994, ore 16:30 UTC-4
Svizzera Bandiera della Svizzera0 – 3
referto
Bandiera della Spagna SpagnaRFK Stadium (53 121 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi van der Ende

Dallas
3 luglio 1994, ore 12:00 UTC-5
Arabia Saudita Bandiera dell'Arabia Saudita1 – 3
referto
Bandiera della Svezia SveziaCotton Bowl (60 277 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Marsiglia

Pasadena
3 luglio 1994, ore 13:30 UTC-7
Romania Bandiera della Romania3 – 2
referto
Bandiera dell'Argentina ArgentinaRose Bowl (90 469 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Pairetto

Orlando
4 luglio 1994, ore 12:00 UTC-4
Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi2 – 0
referto
Bandiera dell'Irlanda IrlandaCitrus Bowl (61 355 spett.)
Arbitro: Bandiera della Danimarca Mikkelsen

Stanford
4 luglio 1994, ore 12:30 UTC-7
Brasile Bandiera del Brasile1 – 0
referto
Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiStanford Stadium (84 147 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Quiniou

Boston
5 luglio 1994, ore 13:00 UTC-4
Nigeria Bandiera della Nigeria1 – 2
(d.t.s.)
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaFoxboro Stadium (54 367 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Brizio Carter

New York
5 luglio 1994, ore 16:30 UTC-4
Messico Bandiera del Messico1 – 1
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaGiants Stadium (71 030 spett.)
Arbitro: Bandiera della Siria Al Sharif

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Boston
9 luglio 1994, ore 12:00 UTC-4
Italia Bandiera dell'Italia2 – 1
referto
Bandiera della Spagna SpagnaFoxboro Stadium (53.400 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Puhl

Dallas
9 luglio 1994, ore 14:30 UTC-5
Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi2 – 3
referto
Bandiera del Brasile BrasileCotton Bowl (63 500 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Badilla

New York
10 luglio 1994, ore 12:00 UTC-4
Bulgaria Bandiera della Bulgaria2 – 1
referto
Bandiera della Germania GermaniaGiants Stadium (53 400 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Torres Cadena

Stanford
10 luglio 1994, ore 12:30 UTC-7
Romania Bandiera della Romania2 – 2
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Svezia SveziaStanford Stadium (83 500 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Don

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

New York
13 luglio 1994, ore 16:00 UTC-4
Bulgaria Bandiera della Bulgaria1 – 2
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaGiants Stadium (74 110 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Quiniou

Pasadena
13 luglio 1994, ore 16:30 UTC-7
Svezia Bandiera della Svezia0 – 1
referto
Bandiera del Brasile BrasileRose Bowl (91 856 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Torres Cadena

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

Pasadena
16 luglio 1994, ore 12:30 UTC-7
Svezia Bandiera della Svezia4 – 0
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaRose Bowl (91 500 spett.)
Arbitro: Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1994.
Pasadena
17 luglio 1994, ore 12:30 UTC-7
Brasile Bandiera del Brasile0 – 0
(d.t.s.)
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaRose Bowl (94 194 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Puhl

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Gol più veloce: Gabriel Batistuta (Argentina-Grecia, fase a gironi, 21 giugno, 2º minuto)
  • Gol più tardivo: Kennet Andersson (Romania-Svezia, quarti di finale, 10 luglio, 115º minuto)
  • Primo gol: Jürgen Klinsmann (Germania-Bolivia, partita inaugurale, fase a gironi, 17 giugno, 61º minuto)
  • Ultimo gol: Kennet Andersson (Svezia-Bulgaria, finale 3º posto, 11 luglio, 67º minuto)
  • Miglior attacco: Svezia (15 reti segnate)
  • Peggior attacco: Grecia (0 reti segnate)
  • Miglior difesa: Norvegia (1 rete subita)
  • Peggior difesa: Bulgaria e Camerun (11 reti subite)
  • Miglior differenza reti nella fase a gironi: Brasile (+5)
  • Miglior differenza reti in tutto il torneo: Brasile (+8)
  • Partita con il maggior numero di gol: Russia-Camerun 6-1 (fase a gironi, 28 giugno, 7 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Russia-Camerun 6-1 (fase a gironi, 28 giugno, 5 gol di scarto)
  • Partita con il maggior numero di cartellini gialli: Messico-Bulgaria (ottavi di finale, 5 luglio, 10 ammonizioni)
  • Partita con il maggior numero di cartellini rossi: Messico-Bulgaria (ottavi di finale, 5 luglio, 2 espulsioni)
  • Squadra con il maggior numero di cartellini gialli: Bulgaria (23 ammonizioni su 235)
  • Squadra con il minor numero di cartellini gialli: Camerun (5 ammonizioni su 235)
  • Squadra con il maggior numero di cartellini rossi: Bolivia, Bulgaria, Italia e Svezia (2 espulsioni su 15)
  • Partita con il maggior numero di spettatori: Brasile-Italia (finale, 17 luglio, 94 194 spettatori)
  • Partita con il minor numero di spettatori: Nigeria-Bulgaria (fase a gironi, 21 giugno, 44 132 spettatori)
  • Media spettatori: 48 391 (5º posto nella storia dei Mondiali di calcio)

Premi[modifica | modifica wikitesto]

[12] Miglior marcatore
(Scarpa d'oro)
Miglior giocatore
(Pallone d'oro)
Premio Yashin Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro Bandiera della Bulgaria Hristo Stoičkov
Bandiera della Russia Oleg Salenko
(6 a testa)
Bandiera del Brasile Romário Bandiera del Belgio Michel Preud'homme Bandiera dei Paesi Bassi Marc Overmars Bandiera del Brasile Brasile
Argento Non assegnato Bandiera dell'Italia Roberto Baggio Non assegnato Non assegnato Non assegnato
Bronzo Non assegnato Bandiera della Bulgaria Hristo Stoičkov Non assegnato Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[13][modifica | modifica wikitesto]

Portieri Difensori Centrocampisti Attaccanti
Bandiera del Belgio Michel Preud'homme Bandiera del Brasile Jorginho
Bandiera del Brasile Márcio Santos
Bandiera dell'Italia Paolo Maldini
Bandiera del Brasile Dunga
Bandiera della Bulgaria Krasimir Balăkov
Bandiera della Romania Gheorghe Hagi
Bandiera della Svezia Tomas Brolin
Bandiera del Brasile Romário
Bandiera dell'Italia Roberto Baggio
Bandiera della Bulgaria Hristo Stoičkov

Arbitri[modifica | modifica wikitesto]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1994 FIFA World Cup USA, su fifa.com. URL consultato il 28 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2020).
  2. ^ a b c d e f g Bortolotti, p. 188.
  3. ^ a b c d e f g h i j Buffa.
  4. ^ Fino al 1990 partecipante come Germania Ovest.
  5. ^ Fino al 1990 partecipante come Unione Sovietica.
  6. ^ Un mondiale per squadre d'attacco, in Corriere della Sera, 17 dicembre 1993, p. 44.
  7. ^ (EN) 1994 FIFA World Cup USA™ : United States - Switzerland, su fifa.com. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  8. ^ RSI Radiotelevisione svizzera, Mondiali, highlights di Svizzera-Stati Uniti a USA 1994 (20.11.2022) - RSI Radiotelevisione svizzera. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  9. ^ Tassotti-Luis Enrique: meno male che non c’era il Var, su minutidirecupero.it.
  10. ^ a b c d Bortolotti, p. 189.
  11. ^ AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002, p. 343.
  12. ^ "1994 FIFA World Cup USA - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2020).
  13. ^ (EN) WORLD CUP '94; Romario and Baggio Among First All-Star Cast, su query.nytimes.com, nytimes.com, 16 luglio 1994. URL consultato il 13 novembre 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Atlante dei mondiali '98, Torino, La Stampa, 1998.
  • Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Maledetti rigori (1994), Sky Sport, 2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN150905073 · LCCN (ENn2014205484 · GND (DE2137941-5 · WorldCat Identities (ENviaf-150905073
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