Campionato mondiale di calcio 1986

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Coppa del Mondo FIFA 1986
Copa Mundial de la FIFA 1986
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 13ª
Date 31 maggio - 29 giugno 1986
Luogo Bandiera del Messico Messico
(11 città)
Partecipanti 24 (121 alle qualificazioni)
Impianto/i 12 stadi
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Argentina Argentina
(2º titolo)
Secondo Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest
Terzo Bandiera della Francia Francia
Quarto Bandiera del Belgio Belgio
Statistiche
Miglior giocatore Bandiera dell'Argentina Diego Armando Maradona
Miglior marcatore Bandiera dell'Inghilterra Gary Lineker (6)
Incontri disputati 52
Gol segnati 132 (2,54 per incontro)
Pubblico 2 407 431
(46 297 per incontro)
Gli argentini campioni del mondo per la seconda volta nella loro storia
Cronologia della competizione
1982 1990

Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1986 o Coppa del Mondo FIFA 1986 (in spagnolo: Copa Mundial de la FIFA 1986, in inglese: 1986 FIFA World Cup), noto anche come Messico 1986, è stato la tredicesima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]

Si svolse in Messico dal 31 maggio al 29 giugno 1986. Il torneo fu vinto dall'Argentina, che si laureò campione del mondo per la seconda volta.

Il Messico divenne il primo Paese a ospitare due edizioni della manifestazione quando nel 1983 prese il posto della Colombia, nazione che aveva acquisito il diritto di ospitare il torneo, ma che dovette rinunciare quell'anno a causa di problemi interni al governo.[2]

Furono 24 le nazionali partecipanti come nel torneo del 1982, mentre il pallone ufficiale fu l'Adidas Azteca Mexico, il primo fatto con materiali in parte sintetici. Fu inoltre il Mondiale che rese celebre il fenomeno della ola, il movimento sugli spalti causato dal pubblico.[2]

Assegnazione[modifica | modifica wikitesto]

La sede della fase finale venne in principio assegnata alla Colombia[2] in base ad una votazione tenutasi a Francoforte il 9 giugno 1974,[3] tuttavia il Paese non poté adempiere ai requisiti della FIFA:

  • 12 stadi con una capacità minima di 40.000 persone per la prima fase.
  • 4 stadi con una capacità minima di 60.000 persone per la seconda fase.
  • 2 stadi con una capacità minima di 80.000 persone per la partita inaugurale e per la finale.
  • L'installazione di una torre di telecomunicazioni a Bogotà.
  • Il congelamento delle tariffe alberghiere per i membri della FIFA a partire dal 1º gennaio 1986, tra le altre cose.

Il cambio di Paese organizzatore divenne ufficiale nel novembre 1982,[3] mentre l'assegnazione al Messico, già sede del torneo sedici anni prima, venne decisa a Stoccolma il 20 maggio 1983.[3]

Lo svolgimento del torneo si trovò a rischio, causa il terremoto che colpì il Paese nel settembre 1985 provocando più di 10 000 morti e causando investimenti per 2 miliardi di dollari per la ricostruzione.[4]

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto all'ultima edizione rimase invariato solo il numero delle squadre, 24, per il resto il formato venne modificato: la seconda fase a gironi, ritenuta poco competitiva, venne sostituita con gli ottavi di finale. In pratica le nazionali vennero divise negli abituali sei gironi da quattro squadre, ma solo otto sarebbero state eliminate, le ultime e le due peggiori terze, mentre le altre sedici avrebbero proseguito il cammino con la fase ad eliminazione diretta.

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

Come detto, il Messico aveva già ospitato i Mondiali nel 1970. All'epoca vennero utilizzati solo cinque stadi, che furono scelti nuovamente come sedi di gara: lo Stadio Azteca di Città del Messico (allora come in questa occasione sede della partita inaugurale e della finale), lo Stadio Jalisco di Guadalajara, l'Estadio Cuauhtémoc di Puebla, l'Estadio Nou Camp di León e lo Stadio Nemesio Díez di Toluca.

Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1986 furono 12 in 11 città (nella capitale ce n'erano due):

Città del Messico Guadalajara Puebla
Stadio Azteca Estadio Olímpico Universitario Stadio Jalisco Estadio Cuauhtémoc
Capienza: 114 600 Capienza: 72 000 Capienza: 66 000 Capienza: 46 000
San Nicolás de los Garza Querétaro
Estadio Universitario Estadio Corregidora
Capienza: 44 000 Capienza: 40 785
Monterrey León
Estadio Tecnológico Estadio Nou Camp
Capienza: 38 000 Capienza: 35 000
Nezahualcóyotl Irapuato Zapopan Toluca
Estadio Neza 86 Estadio Sergio León Chávez Estadio Tres de Marzo Stadio Nemesio Díez
Capienza: 35 000 Capienza: 32 000 Capienza: 30 000 Capienza: 30 000

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1986.
Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1 Bandiera dell'Italia Italia 11 luglio 1982 UEFA Paese detentore del titolo 10 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
2 Bandiera del Messico Messico 20 maggio 1983 CONCACAF Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 8 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978)
3 Bandiera del Brasile Brasile 23 giugno 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 3 (CONMEBOL) 12 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
4 Bandiera dell'Uruguay Uruguay 7 aprile 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 2 (CONMEBOL) 7 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974)
5 Bandiera dell'Ungheria Ungheria 17 aprile 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 5 (UEFA) 8 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1978, 1982)
6 Bandiera dell'Argentina Argentina 30 giugno 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 1 (CONMEBOL) 8 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982)
7 Bandiera della Polonia Polonia 11 settembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 1 (UEFA) 4 (1938, 1974, 1978, 1982)
8 Bandiera del Canada Canada 14 settembre 1985 CONCACAF Vincitore del secondo Campionato CONCACAF 1985 -
9 Bandiera della Spagna Spagna 25 settembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 7 (UEFA) 6 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982)
10 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 28 settembre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 4 (UEFA) 4 (1962, 1966, 1970, 1974)
11 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 16 ottobre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 2 (UEFA) 10 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
12 Bandiera del Portogallo Portogallo 16 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 2 (UEFA) 1 (1966)
13 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 16 ottobre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 3 (UEFA) 7 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982)
14 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 16 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 3 (UEFA) 2 (1958, 1982)
15 Bandiera del Marocco Marocco 18 ottobre 1985 CAF Vincitore del quarto turno (CAF) 1 (1970)
16 Bandiera dell'Algeria Algeria 18 ottobre 1985 CAF Vincitore del quarto turno (CAF) 1 (1982)
17 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 30 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 6 (UEFA) 5 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982)
18 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 3 novembre 1985 AFC Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona B 1 (1954)
19 Bandiera della Danimarca Danimarca 13 novembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 6 (UEFA) -
20 Bandiera della Francia Francia 16 novembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 4 (UEFA) 8 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982)
21 Bandiera del Paraguay Paraguay 17 novembre 1985 CONMEBOL Vincitore del playoff (CONMEBOL) 3 (1930, 1950, 1958)
22 Bandiera del Belgio Belgio 20 novembre 1985 UEFA Vincitore del playoff UEFA 6 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982)
23 Bandiera dell'Iraq Iraq 29 novembre 1985 AFC Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona A -
24 Bandiera della Scozia Scozia 4 dicembre 1985 UEFA Vincitore dello spareggio UEFA - OFC 5 (1954, 1958, 1974, 1978, 1982)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quell'edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Qualificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1986.
Le nazioni qualificate, in blu

Le qualificazioni al campionato mondiale di calcio di Messico 1986 videro l'iscrizione di centoventuno squadre nazionali, mentre il torneo finale ne prevedeva la partecipazione di sole ventiquattro. Essendo già qualificate di diritto il Messico, paese organizzatore, e l'Italia, campione del mondo in carica, erano disponibili altri ventidue posti. Questi sarebbero stati come al solito occupati dalle selezioni nazionali vincitrici dei vari raggruppamenti di qualificazione su base continentale.

Furono assegnati tredici posti alla zona UEFA, uno di questi però già occupato dai campioni in carica, più uno eventuale derivante da uno spareggio intercontinentale. La Nazionale candidata a questo fu la Scozia,[2] che assistette però alla morte per infarto del proprio allenatore, Jock Stein,[2] avvenuto dopo la decisiva partita con il Galles.[2][5] Per il resto, rispetto all'edizione precedente mancarono la qualificazione l'Austria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, che furono sostituite dai ritorni del Portogallo e della Bulgaria oltre che dall'esordiente Danimarca, comunque terza a pari merito coi lusitani nel recente campionato europeo.

Arrivano invece più sorprese dagli altri continenti: se dal Sud America si qualificarono come da copione il Brasile e l'Argentina, lo fecero però insieme al Paraguay vincitore dell'ultima Copa América ma assente da ben ventotto anni, e all'Uruguay, che tornava dopo dodici. Prima partecipazione invece per il Canada, vincitore del Campionato CONCACAF 1985, mentre dall'Africa tornò l'Algeria, che aveva ben figurato in Spagna, insieme però al Marocco: per coincidenza quest'ultima squadra aveva partecipato solo all'altro mondiale disputato in Messico, quello del 1970. Nuove anche le partecipanti uscite dal girone asiatico: l'esordiente Iraq e la Corea del Sud, che tornava dopo un'assenza di ben trentadue anni. Il raggruppamento oceanico fu vinto dall'Australia, ma i Socceroos vennero sconfitti dalla Scozia e mancarono quindi la qualificazione.

Il sorteggio[modifica | modifica wikitesto]

Piazzamenti delle nazionali

Il sorteggio avviene il 15 dicembre 1985 a Città Del Messico.

La FIFA, per stabilire le teste di serie, sceglie le squadre meglio classificate al mondiale di Spagna del 1982. Le rimanenti squadre vengono suddivise seguendo un criterio geografico.

La modalità di estrazione era controversa; sarebbe stato possibile per il Canada essere sorteggiato nello stesso gruppo del Messico, in questo modo le uniche due rappresentative della CONCACAF avrebbero giocato nello stesso gruppo. Sarebbe stato anche possibile avere un gruppo con quattro squadre europee.

Le sei teste di serie sono state attribuite d'ufficio ai gruppi.

In primo luogo è stato estratto l'ordine di sorteggio dalle urne. Il sorteggio è stato effettuato prima dall'urna 3, poi dall'urna 2 e infine dall'urna 1. La prima squadra europea sorteggiata dall'urna 1 è stata assegnata al gruppo D, al quale era già stato assegnato il Brasile. Le altre squadre sono state sorteggiate liberamente.

Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:[6]

Teste di serie Urna 1 Urna 2 Urna 3
Bandiera dell'Italia Italia (gruppo A) Bandiera dell'Argentina Argentina Bandiera dell'Algeria Algeria Bandiera del Belgio Belgio
Bandiera del Messico Messico (gruppo B) Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Bandiera del Canada Canada Bandiera della Bulgaria Bulgaria
Bandiera della Francia Francia (gruppo C) Bandiera del Paraguay Paraguay Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord
Bandiera del Brasile Brasile (gruppo D) Bandiera della Spagna Spagna Bandiera della Danimarca Danimarca Bandiera del Portogallo Portogallo
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest (gruppo E) Bandiera dell'Uruguay Uruguay Bandiera dell'Iraq Iraq Bandiera della Scozia Scozia
Bandiera della Polonia Polonia (gruppo F) Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Bandiera del Marocco Marocco Bandiera dell'Ungheria Ungheria

Riassunto del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Piazzamenti finali delle nazionali partecipanti.

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

In questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Puebla, erano state inserite l'Italia, l'Argentina, la Bulgaria e la Corea del Sud.

Il primo risultato inatteso si verificò proprio nella partita inaugurale, giocata il 31 maggio nello Stadio Azteca; qui i campioni in carica dell'Italia, passati in vantaggio poco prima della fine del primo tempo grazie al gol di Alessandro Altobelli, vennero raggiunti dalla Bulgaria a tempo quasi scaduto.[7] L'altro incontro terminò invece con la vittoria per 3-1 dell'Argentina, mentre nella seconda giornata i sudamericani pareggiarono 1-1 con gli Azzurri: Altobelli realizzò un calcio di rigore dopo soli sei minuti di gioco, ma poco dopo la mezz'ora fu Diego Armando Maradona a ristabilire la parità. Con identico risultato terminò anche l'altra gara, e si arrivò quindi all'ultimo turno con tutte le squadre ancora formalmente in gioco: il raggruppamento fu però vinto dall'Argentina, che sconfisse la Bulgaria per 2-0, e l'Italia vinse per 3-2, a fatica,[8] sulla Corea del Sud grazie alla doppietta di Altobelli (alla fine unico marcatore azzurro) e ad un autogol,[9] e passò come seconda. Proseguì anche la nazionale balcanica, tramite il ripescaggio tra le terze migliori.

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

In questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Toluca, erano state inserite il Messico, il Paraguay, il Belgio e l'Iraq.

Nella prima giornata si verificarono le vittorie dei padroni di casa (2-1 sul Belgio) e dei sudamericani (1-0 sull'Iraq); queste due squadre pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i Diavoli rossi riuscirono a battere per 2-1 gli asiatici. Nell'ultimo turno, infine, i messicani sconfissero l'Iraq, e l'altro incontro terminò in pareggio. In base a questi risultati, Messico primo con cinque punti e Paraguay secondo con quattro; avanzò anche Belgio terzo a tre, la migliore tra le ripescate.

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

In questo gruppo, che giocava a León e a Irapuato, erano state inserite la Francia, l'Unione Sovietica, l'Ungheria e il Canada.

Il gruppo venne dominato dall'URSS e dalla Francia, che vinsero le rispettive gare (i sovietici con un notevole[2] 6-0 sull'Ungheria, nella loro miglior prestazione sul piano del gioco e su quello atletico,[2] poi non più ripetuta nel corso della rassegna);[2] pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i canadesi persero 2-0 anche contro i magiari. Il girone si concluse come era iniziato, con le due nazionali dominanti nuovamente vincenti; a primeggiare fu però l'Unione Sovietica, grazie alla miglior differenza reti rispetto ai transalpini. I due punti conquistati, uniti però ad una differenza reti pesantemente negativa, non furono sufficienti all'Ungheria per proseguire il cammino, e probabilmente il Canada fu la peggiore delle partecipanti: oltre a non aver fatto punti non riuscì a segnare neanche un gol.

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Nel gruppo quattro, che giocava a Guadalajara e a Monterrey, erano state inserite col Brasile, la Spagna, l'Irlanda del Nord e l'Algeria.

Anche questo raggruppamento vide due protagoniste assolute: il Brasile e la Spagna. Nella prima giornata i Verde-oro vinsero 1-0 lo scontro diretto con un gol di Sócrates, mentre le altre due nazionali pareggiarono 1-1; questo fu però l'unico punto conquistato da Irlanda del Nord e Algeria, che persero infatti le altre due partite. I sudamericani chiusero quindi il turno a punteggio pieno e senza aver subito gol, e gli iberici furono secondi a quattro punti; nessuna speranza ovviamente per i nordirlandesi, terzi grazie alla differenza reti ma con un solo punto conquistato.

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

In questo gruppo, che giocava a Santiago de Querétaro e a Ciudad Nezahualcóyotl, erano state inserite la Germania Ovest, l'Uruguay, la Scozia e la Danimarca.

In questo gruppo la sorpresa fu l'esordiente Danimarca: vinse per 1-0 la prima partita contro la Scozia grazie ad un gol di Preben Elkjær Larsen, che segnò poi una tripletta nel roboante 6-1 sull'Uruguay. I sudamericani avevano pareggiato 1-1 l'incontro iniziale contro i tedeschi vice-campioni in carica, nazionale che condannò gli scozzesi ad una nuova sconfitta (2-1). Nell'ultima giornata si verificò il terzo successo dei danesi, un 2-0 sui tedeschi, e un pareggio nell'altra gara. Quindi Danimarca prima a punteggio pieno e Germania Ovest seconda a tre, mentre l'Uruguay, terzo a due punti, avanzò nonostante i soli due gol fatti e i sette subiti.

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

In questo gruppo, che giocava a Monterrey, a Guadalajara e a San Nicolás de los Garza, erano state inserite la Polonia, l'Inghilterra, il Portogallo e il Marocco.

A differenza di molti altri gruppi, questo rimase incerto fino all'ultimo, e non mancarono le sorprese. Nel primo giro di partite il Portogallo vinse 1-0 sull'Inghilterra, mentre l'altro incontro terminò 0-0. Nuovo pareggio a reti bianche per gli africani, stavolta contro la nazionale britannica, intanto la Polonia sconfisse 1-0 i lusitani. Tutto si risolse nell'ultimo turno: Gary Lineker realizzò la tripletta con la quale gli inglesi sconfissero i polacchi, e il Portogallo perse anche contro il Marocco (3-1, con doppietta di Abdelkrim Merry Krimau). Il gruppo fu quindi vinto dai magrebini a quattro punti, che precedettero l'Inghilterra, giunta seconda grazie alla miglior differenza reti sulla Polonia. Degno di nota fu il cammino del Marocco, prima formazione del continente nero ad accedere alla fase successiva, mentre ben diversa fu la situazione dei biancorossi che, giunti terzi nel 1982, si qualificarono agli ottavi solamente tramite il ripescaggio.

Fase ad eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

L'Adidas Azteca, il pallone ufficiale della manifestazione

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

La fase ad eliminazione diretta prese il via il 15 giugno: allo Stadio Azteca della capitale il Messico padrone di casa regolò la Bulgaria per 2-0,[10] mentre poche ore dopo a León andò in scena l'incontro tra Unione Sovietica e Belgio: i sovietici passarono due volte in vantaggio, ma al novantesimo il punteggio era di 2-2. Gli avversari ebbero però ragione nei tempi supplementari, e l'incontro terminò 4-3 in loro favore;[2] a nulla valse quindi la tripletta di Ihor Bjelanov.[11] Dopo questa partita il Belgio rinunciò però a due giocatori: Erwin Vandenbergh per una lesione al menisco e René Vandereycken per un diverbio con il ct Guy Thys.[12] Il giorno seguente a Guadalajara il Brasile non incontrò invece difficoltà contro la Polonia, che venne sconfitta per 4-0 (reti di Sócrates, Josimar, Edinho e Careca), mentre più sofferta fu la qualificazione dell'Argentina, che a Puebla prevalse di misura sull'Uruguay (gol di Pedro Pasculli) in una partita che fece temere per dei possibili incidenti tra le opposte tifoserie.[13] Arrivò quindi il giorno dell'Italia, che il 17 giugno allo Stadio Universitario di Città del Messico venne però sconfitta 2-0 dalla Francia: i transalpini segnarono con Michel Platini e con Yannick Stopyra, e così i campioni in carica terminarono presto il loro deludente mondiale.[14] Nello stesso giorno, poi, a San Nicolás de los Garza la Germania Ovest superò il Marocco solo nei minuti conclusivi, quando i supplementari sembravano raggiunti; questo grazie ad una punizione di Lothar Matthäus, che beffò il fin lì decisivo Badou Zaki.[15] Infine, il giorno successivo si registrarono due facili successi: prima a Città del Messico l'Inghilterra sconfisse il Paraguay per 3-0[16] (doppietta di Gary Lineker e gol di Peter Beardsley), successivamente la Spagna piegò a Santiago de Querétaro la rivelazione Danimarca per 5-1[17] (quaterna di Emilio Butragueño e Andoni Goikoetxea).

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Protagonisti assoluti dei quarti furono i calci di rigore, che furono decisivi in ben tre sfide su quattro. Si cominciò il 21 giugno a Guadalajara con l'incontro tra Brasile e Francia: i Verde-oro si portarono presto in vantaggio con Careca, ma poco prima dell'intervallo subirono il pareggio di Michel Platini. Dopo questa rete, la prima subita dai sudamericani in tutto il torneo, i brasiliani ebbero l'opportunità di passare in vantaggio: Joël Bats atterrò un avversario in area, ma riuscì poi a neutralizzare il tiro dal dischetto di Zico. Non si segnò più fino ai rigori, e qui, tra le polemiche, furono i transalpini a vincere: l'arbitro Ioan Igna convalidò infatti il gol di Bruno Bellone nonostante la palla fosse finita in rete dopo aver colpito il palo ed aver rimbalzato sul portiere avversario.[18] Le conseguenze dell'episodio furono rilevanti, al punto che l'anno successivo la FIFA decise di rivedere la regola 14 per evitare in futuro il verificarsi di casi simili.[19][20] Nello stesso giorno, a San Nicolás de los Garza, il Messico riuscì a resistere sullo 0-0 alla Germania Ovest per due ore prima di arrendersi dal dischetto: decisivi furono le parate di Harald Schumacher che neutralizzò due tiri, e la gara terminò sul 4-1 per i tedeschi occidentali. Il giorno dopo si disputò nella capitale uno degli incontri più celebri della manifestazione,[2] quello tra Argentina e Inghilterra. Acceso da una rivalità mai sopita, ed anzi rinfocolatasi dopo la vicenda delle Falkland del 1982,[2][21] venne deciso da una doppietta di Diego Armando Maradona: il campione sudamericano, dopo aver subito una gomitata (non vista dall'arbitro) da Terry Fenwick al 40º minuto,[22] realizzò le sue reti più famose nella seconda frazione,[2] la "mano de Dios" (con cui sbloccò il punteggio) e il "gol del secolo" (grazie al quale firmò il raddoppio).[2] L'unica marcatura inglese fu invece messa a segno da Gary Lineker, che alla fine sarà il cannoniere della competizione con sei centri.[23] Infine in serata andò in scena a Puebla il confronto tra Belgio e Spagna: i Diavoli rossi si portarono in vantaggio con Jan Ceulemans verso la mezz'ora, ma pochi minuti prima del novantesimo Juan Antonio Señor riuscì a portare i suoi ai tempi supplementari, e successivamente si arrivò ai rigori. Qui il protagonista fu però il portiere Jean-Marie Pfaff:[24] gli iberici pagarono l'errore di Eloy Olaya, e i belgi vinsero per 5-4.

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Le semifinali si disputarono il 25 giugno. Si cominciò a Guadalajara con la riedizione dell'incontro tra Francia e Germania Ovest, che si erano infatti incrociate quattro anni prima in Spagna sempre per un posto in finale.[25] Tuttavia la rivincita dei transalpini non si consumò, poiché i tedeschi occidentali vinsero nuovamente, stavolta per 2-0: segnarono infatti Andreas Brehme in apertura e Rudi Völler a partita ormai finita.[26] Più tardi a Città del Messico andò in scena la gara tra Argentina e Belgio, che fu risolta da un'altra doppietta di Diego Armando Maradona.[27]

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

La finale per il terzo posto si disputò il 28 giugno a Puebla, dove si affrontarono Francia e Belgio: quest'ultima squadra si portò in vantaggio con Jan Ceulemans all'inizio della gara, ma già prima dell'intervallo gli avversari passarono in vantaggio grazie alle reti di Jean-Marc Ferreri e di Jean-Pierre Papin. Il pareggio venne raggiunto con un gol di Nico Claesen, così si arrivò ai tempi supplementari, dove la Francia segnò con Bernard Genghini e con un rigore trasformato da Manuel Amoros;[28] il terzo posto fu quindi appannaggio dei galletti, mentre la difesa dei diavoli rossi risultò la più battuta del torneo.

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1986.

Il regolamento cambiò in occasione della finalissima, allorché per la prima volta nella storia dei Mondiali fu previsto l'immediato ricorso ai rigori in caso di parità, in luogo della precedente ripetizione (comunque mai verificatasi).[29] Nella capitale tricolor, l'Albiceleste passò in vantaggio con Brown al 23' per poi raddoppiare con Valdano al 56'.[2] Sotto di due gol, i tedeschi indovinarono l'aggiustamento tattico liberando Matthäus dal compito di marcare Maradona: Rummenigge accorciò le distanze al 74', prima che Völler trovasse il pari. Con il profilarsi dei supplementari, riemerse però l'Argentina: Maradona recuperò una palla persa a centrocampo, servendo quindi Burruchaga che realizzò il definitivo 3-2.[2] La Germania dovette accontentarsi nuovamente del secondo posto, mentre i sudamericani festeggiarono un nuovo titolo dopo quello vinto nel 1978.[30][31]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Argentina Argentina 5 3 2 1 0 6 2 +4
2. Bandiera dell'Italia Italia 4 3 1 2 0 5 4 +1
3. Bandiera della Bulgaria Bulgaria 2 3 0 2 1 2 4 −2
4. Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1 3 0 1 2 4 7 −3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Città del Messico
31 maggio 1986, ore 12:00 UTC-6
Bulgaria Bandiera della Bulgaria1 – 1
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaStadio Azteca (95 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svezia Fredriksson

Città del Messico
2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina3 – 1
referto
Bandiera della Corea del Sud Corea del SudStadio Olimpico Universitario (60 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Spagna Sánchez

Puebla
5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Italia Bandiera dell'Italia1 – 1
referto
Bandiera dell'Argentina ArgentinaEstadio Cuauhtémoc (32 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi Keizer

Città del Messico
5 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Corea del Sud Bandiera della Corea del Sud1 – 1
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaStadio Olimpico Universitario (45 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Shannar

Puebla
10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Corea del Sud Bandiera della Corea del Sud2 – 3
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaEstadio Cuauhtémoc (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera degli Stati Uniti Socha

Città del Messico
10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina2 – 0
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaStadio Olimpico Universitario (65 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Moreira

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Messico Messico 5 3 2 1 0 4 2 +2
2. Bandiera del Paraguay Paraguay 4 3 1 2 0 4 3 +1
3. Bandiera del Belgio Belgio 3 3 1 1 1 5 5 0
4. Bandiera dell'Iraq Iraq 0 3 0 0 3 1 4 −3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Città del Messico
3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Belgio Bandiera del Belgio1 – 2
referto
Bandiera del Messico MessicoStadio Azteca (110 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Esposito

Toluca
4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Paraguay Bandiera del Paraguay1 – 0
referto
Bandiera dell'Iraq IraqStadio Nemesio Díez (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera di Mauritius Picon-Ackong

Città del Messico
7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Messico Bandiera del Messico1 – 1
referto
Bandiera del Paraguay ParaguayStadio Azteca (114 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Courtney

Toluca
8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Iraq Bandiera dell'Iraq1 – 2
referto
Bandiera del Belgio BelgioStadio Nemesio Díez (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Díaz

Toluca
11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Paraguay Bandiera del Paraguay2 – 2
referto
Bandiera del Belgio BelgioStadio Nemesio Díez (16 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Bulgaria Dotchev

Città del Messico
11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Iraq Bandiera dell'Iraq0 – 1
referto
Bandiera del Messico MessicoStadio Azteca (111 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Jugoslavia Petrović

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 5 3 2 1 0 9 1 +8
2. Bandiera della Francia Francia 5 3 2 1 0 5 1 +4
3. Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2 3 1 0 2 2 9 −7
4. Bandiera del Canada Canada 0 3 0 0 3 0 5 −5
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
León
1º giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Canada Bandiera del Canada0 – 1
referto
Bandiera della Francia FranciaEstadio Nou Camp (36 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Cile Silva

Irapuato
2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica6 – 0
referto
Bandiera dell'Ungheria UngheriaEstadio Sergio León Chávez (16 500 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Agnolin

León
5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Francia Bandiera della Francia1 – 1
referto
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione SovieticaEstadio Nou Camp (36 500 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Arppi Filho

Irapuato
6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Ungheria Bandiera dell'Ungheria2 – 0
referto
Bandiera del Canada CanadaEstadio Sergio León Chávez (14 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Siria Al Sharif

León
9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Ungheria Bandiera dell'Ungheria0 – 3
referto
Bandiera della Francia FranciaEstadio Nou Camp (31 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Portogallo Silva Valente

Irapuato
9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica2 – 0
referto
Bandiera del Canada CanadaEstadio Sergio León Chávez (14 200 spett.)
Arbitro: Bandiera del Mali Traore

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Brasile Brasile 6 3 3 0 0 5 0 +5
2. Bandiera della Spagna Spagna 4 3 2 0 1 5 2 +3
3. Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 1 3 0 1 2 2 6 −4
4. Bandiera dell'Algeria Algeria 1 3 0 1 2 1 5 −4
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Guadalajara
1º giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Spagna Bandiera della Spagna0 – 1
referto
Bandiera del Brasile BrasileStadio Jalisco (65 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Australia Bambridge

Guadalajara
3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Algeria Bandiera dell'Algeria1 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordEstadio Tres de Marzo (22 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Unione Sovietica Butenko

Guadalajara
6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile Bandiera del Brasile1 – 0
referto
Bandiera dell'Algeria AlgeriaStadio Jalisco (48 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Guatemala Méndez

Guadalajara
7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord1 – 2
referto
Bandiera della Spagna SpagnaEstadio Tres de Marzo (28 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Austria Brummeier

Guadalajara
12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord0 – 3
referto
Bandiera del Brasile BrasileStadio Jalisco (51 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Est Kirschen

Monterrey
12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Algeria Bandiera dell'Algeria0 – 3
referto
Bandiera della Spagna SpagnaEstadio Tecnológico (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Giappone Takada

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Danimarca Danimarca 6 3 3 0 0 9 1 +8
2. Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 3 3 1 1 1 3 4 −1
3. Bandiera dell'Uruguay Uruguay 2 3 0 2 1 2 7 −5
4. Bandiera della Scozia Scozia 1 3 0 1 2 1 3 −2
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Santiago de Querétaro
4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Uruguay Bandiera dell'Uruguay1 – 1
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestEstadio Corregidora (30 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Cecoslovacchia Christov

Ciudad Nezahualcóyotl
4 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Scozia Bandiera della Scozia0 – 1
referto
Bandiera della Danimarca DanimarcaEstadio Neza 86 (18 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Nemeth

Santiago de Querétaro
8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest2 – 1
referto
Bandiera della Scozia ScoziaEstadio Corregidora (30 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Romania Igna

Ciudad Nezahualcóyotl
8 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Danimarca Bandiera della Danimarca6 – 1
referto
Bandiera dell'Uruguay UruguayEstadio Neza 86 (28 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Ramírez

Santiago de Querétaro
13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Danimarca Bandiera della Danimarca2 – 0
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestEstadio Corregidora (36 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Belgio Ponnet

Ciudad Nezahualcóyotl
13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Scozia Bandiera della Scozia0 – 0
referto
Bandiera dell'Uruguay UruguayEstadio Neza 86 (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Quiniou

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Marocco Marocco 4 3 1 2 0 3 1 +2
2. Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 3 1 1 1 3 1 +2
3. Bandiera della Polonia Polonia 3 3 1 1 1 1 3 −2
4. Bandiera del Portogallo Portogallo 2 3 1 0 2 2 4 −2
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
San Nicolás de los Garza
2 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Marocco Bandiera del Marocco0 – 0
referto
Bandiera della Polonia PoloniaEstadio Universitario (19 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Uruguay Bazán

Monterrey
3 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Portogallo Bandiera del Portogallo1 – 0
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Ovest Roth

Monterrey
6 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra0 – 0
referto
Bandiera del Marocco MaroccoEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Paraguay Gónzalez

San Nicolás de los Garza
7 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Polonia Bandiera della Polonia1 – 0
referto
Bandiera del Portogallo PortogalloEstadio Universitario (28 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Tunisia Nasser

Monterrey
11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra3 – 0
referto
Bandiera della Polonia PoloniaEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Daina

Guadalajara
11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Portogallo Bandiera del Portogallo1 – 3
referto
Bandiera del Marocco MaroccoEstadio Tres de Marzo (24 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda Snoddy

Raffronto delle terze classificate[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Belgio Belgio 3 3 1 1 1 5 5 0
2. Bandiera della Polonia Polonia 3 3 1 1 1 1 3 -2
3. Bandiera della Bulgaria Bulgaria 2 3 0 2 1 2 4 -2
4. Bandiera dell'Uruguay Uruguay 2 3 0 2 1 2 7 -5
5. Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2 3 1 0 2 2 9 -7
6. Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 1 3 0 1 2 2 6 -4

Fase ad eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

Ottavi di finale Quarti di finale Semifinali Finale
1A Bandiera dell'Argentina Argentina 1
3E Bandiera dell'Uruguay Uruguay 0 Bandiera dell'Argentina Argentina 2
2F Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1
2B Bandiera del Paraguay Paraguay 0 Bandiera dell'Argentina Argentina 2
1E Bandiera della Danimarca Danimarca 1 Bandiera del Belgio Belgio 0
2D Bandiera della Spagna Spagna 5 Bandiera della Spagna Spagna 1 (4)
1C Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 3 Bandiera del Belgio Belgio (dtr) 1 (5)
3B Bandiera del Belgio Belgio (dts) 4 Bandiera dell'Argentina Argentina 3
1D Bandiera del Brasile Brasile 4 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 2
3F Bandiera della Polonia Polonia 0 Bandiera del Brasile Brasile 1 (3)
2A Bandiera dell'Italia Italia 0 Bandiera della Francia Francia (dtr) 1 (4)
2C Bandiera della Francia Francia 2 Bandiera della Francia Francia 0 Finale 3º posto
1F Bandiera del Marocco Marocco 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 2
2E Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 1 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 0 (4) Bandiera del Belgio Belgio 2
1B Bandiera del Messico Messico 2 Bandiera del Messico Messico (dtr) 0 (1) Bandiera della Francia Francia (dts) 4
3A Bandiera della Bulgaria Bulgaria 0

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

Città del Messico
15 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Messico Bandiera del Messico2 – 0
referto
Bandiera della Bulgaria BulgariaStadio Azteca (114 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Arppi Filho

León
15 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica3 – 4
(d.t.s.)
referto
Bandiera del Belgio BelgioEstadio Nou Camp (32 300 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svezia Fredriksson

Guadalajara
16 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile Bandiera del Brasile4 – 0
referto
Bandiera della Polonia PoloniaStadio Jalisco (45 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Ovest Roth

Puebla
16 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina1 – 0
referto
Bandiera dell'Uruguay UruguayEstadio Cuauhtémoc (26 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Agnolin

Città del Messico
17 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Italia Bandiera dell'Italia0 – 2
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio Olimpico Universitario (70 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Esposito

San Nicolás de los Garza
17 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Marocco Bandiera del Marocco0 – 1
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestEstadio Universitario (19 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Jugoslavia Petrović

Città del Messico
18 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra3 – 0
referto
Bandiera del Paraguay ParaguayStadio Azteca (99 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Siria Al Sharif

Santiago de Querétaro
18 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Danimarca Bandiera della Danimarca1 – 5
referto
Bandiera della Spagna SpagnaEstadio Corregidora (38 500 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi Keizer

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Guadalajara
21 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile Bandiera del Brasile1 – 1
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio Jalisco (65 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Romania Igna

San Nicolás de los Garza
21 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest0 – 0
(d.t.s.)
referto
Bandiera del Messico MessicoEstadio Universitario (44 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Díaz

Città del Messico
22 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina2 – 1
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraStadio Azteca (115 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Tunisia Bennaceur

Puebla
22 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Spagna Bandiera della Spagna1 – 1
(d.t.s.)
referto
Bandiera del Belgio BelgioEstadio Cuauhtémoc (44 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Est Kirschen

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Guadalajara
25 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Francia Bandiera della Francia0 – 2
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestStadio Jalisco (50 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Agnolin

Città del Messico
25 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina2 – 0
referto
Bandiera del Belgio BelgioStadio Azteca (110 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Ramírez

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

Puebla
28 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Belgio Bandiera del Belgio2 – 4
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Francia FranciaEstadio Cuauhtémoc (21 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Courtney

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1986.
Città del Messico
29 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina Bandiera dell'Argentina3 – 2
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestEstadio Azteca (114 600 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Arppi Filho

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record[modifica | modifica wikitesto]

Fonte:[32]

  • Gol più veloce: Emilio Butragueño (Irlanda del Nord-Spagna, fase a gironi, 7 giugno, 1º minuto)
  • Gol più tardivo: Igor Belanov (Unione Sovietica-Belgio, ottavi di finale, 15 giugno) e Manuel Amoros (Belgio-Francia, finale 3º posto, 28 giugno) (111º minuto)
  • Primo gol: Alessandro Altobelli (Bulgaria-Italia, partita inaugurale, fase a gironi, 31 maggio, 43º minuto)
  • Ultimo gol: Jorge Burruchaga (Argentina-Germania Ovest, finale, 8 luglio, 85º minuto)
  • Miglior attacco: Argentina (14 reti segnate)
  • Peggior attacco: Canada (0 reti segnate)
  • Miglior difesa: Brasile (1 rete subita)
  • Peggior difesa: Belgio (16 reti subite)
  • Miglior differenza reti: Unione Sovietica (+7)
  • Partita con il maggior numero di gol: Danimarca-Uruguay 6-1 (fase a gironi, 8 giugno) e Unione Sovietica-Belgio 3-4 (ottavi di finale, 15 giugno) (7 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Unione Sovietica-Ungheria 6-0 (fase a gironi, 2 giugno, 6 gol di scarto)

Premi[modifica | modifica wikitesto]

[33] Miglior marcatore (Scarpa d'oro) Miglior giocatore (Pallone d'oro) Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro Bandiera dell'Inghilterra Gary Lineker (6) Bandiera dell'Argentina Diego Armando Maradona Bandiera del Belgio Enzo Scifo Bandiera del Brasile Brasile
Argento Non assegnato Bandiera della Germania Ovest Harald Schumacher Non assegnato Non assegnato
Bronzo Non assegnato Bandiera della Danimarca Preben Elkjær Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[34][modifica | modifica wikitesto]

Portiere Difensori Centrocampisti Attaccanti
Bandiera del Belgio Jean-Marie Pfaff Bandiera del Brasile Josimar
Bandiera della Francia Manuel Amoros
Bandiera del Brasile Júlio César
Bandiera del Belgio Jan Ceulemans
Bandiera della Francia Jean Tigana
Bandiera della Francia Michel Platini
Bandiera dell'Argentina Diego Maradona
Bandiera della Danimarca Preben Elkjær Larsen
Bandiera della Spagna Emilio Butragueño
Bandiera dell'Inghilterra Gary Lineker

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Il Mondiale 1986 è al centro della trama del film Maradona l'eroe (1986) e del videogioco World Cup Carnival (1986): quest'ultimo titolo è il primo gioco ufficiale di un campionato del mondo.[35]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1986 Fifa World Cup Mexico, su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Buffa.
  3. ^ a b c (EN) FIFA World CupTM host announcement decision (PDF), in fifa.com. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2019).
  4. ^ Salteranno i campionati mondiali di calcio?, in la Repubblica, 20 settembre 1985, p. 2.
  5. ^ Jock Stein muore d'infarto dopo la partita, in la Repubblica, 11 settembre 1985.
  6. ^ Divise in 4 fasce le 24 squadre per il sorteggio, in Corriere della Sera, 12 dicembre 1985, p. 29.
  7. ^ Gianni Brera, Bellissima, ma non basta, in la Repubblica, 1º giugno 1986, p. 27.
  8. ^ Mario Sconcerti, E adesso la verità è vicina, in la Repubblica, 11 giugno 1986, p. 19.
  9. ^ Gianni Mura, La battaglia dei giganti, in la Repubblica, 4 giugno 1986, p. 24.
  10. ^ Bruno Perucca, Brilla la stella del Messico, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 15.
  11. ^ R.S., Il Belgio di Scifo elimina la Russia, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 2.
  12. ^ Il Belgio manda a casa due giocatori, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 20.
  13. ^ Uruguay battuto, passa anche l'Argentina, in la Repubblica, 17 giugno 1986, p. 23.
  14. ^ Mario Sconcerti, Povero Bearzot, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 1.
  15. ^ Germania salva a due minuti dalla fine, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 20.
  16. ^ Lineker colpisce ancora, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
  17. ^ Butragueno travolge (5-1) la Danimarca, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
  18. ^ Gianni Mura, La Francia oltre Platini, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 31.
  19. ^ Gianbattista Olivero, Il peso della testa, in SportWeek, vol. 25, 28 giugno 2014, p. 36.
  20. ^ (EN) Does this count as a goal?, su rebrn.com, 5 agosto 2014. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
  21. ^ Giuseppe Smorto, Valdano-Lineker, derby del gol in mezzo alla paura, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 33.
  22. ^ 1986 QUARTI: ARGENTINA-INGHILTERRA 2-1, in gameofgoals.it, 2 febbraio 2015.
  23. ^ Bruno Perucca, Maradona trafigge gli inglesi, in La Stampa, 23 giugno 1986, p. 16.
  24. ^ Pfaff: «Messi? Maradona è un'altra cosa», su ilmessaggero.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
  25. ^ Gianni Mura, Platini ci riprova, in la Repubblica, 25 giugno 1986, p. 22.
  26. ^ Gianni Mura, E ora, Maradona-Germania, in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
  27. ^ Belgio superato da un ufo..., in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
  28. ^ Dimenticando Platini la Francia si consola, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 20.
  29. ^ Gianni Mura, Una notte da fine del mondo, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 17.
  30. ^ Bruno Perucca, Argentina campione del mondo anche se Maradona non fa gol, in La Stampa, 30 giugno 1986, p. 13.
  31. ^ Gianni Brera, E ora non scordiamo la morale del Mundial, in la Repubblica, 1º luglio 1986, p. 39.
  32. ^ Almanacco illustrato del Calcio 1987, Modena, Panini Editore, 1986, p. 573, ISSN 1129-3381 (WC · ACNP).
  33. ^ "1986 FIFA World Cup Mexico - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2020).
  34. ^ FIFA World Cup All-Star Team – Football world Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  35. ^ (EN) World Cup Carnival V1, su gamesthatwerent.com, 4 ottobre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DEENFRNL) AA.VV., Mexico World Cup '86, Monaco di Baviera, ProSport Verlag, 1986.

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Diegooooooooo! (1986), Sky Sport, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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