Sjarhej Alejnikaŭ

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Sjarhej Alejnikaŭ
Alejnikaŭ alla Juventus nella stagione 1989-1990
Nazionalità Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera della Bielorussia Bielorussia (dal 1991)
Altezza 182 cm
Peso 74 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1998 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1980-1989Dinamo Minsk220 (31)
1989-1990Juventus30 (3)
1990-1992Lecce59 (2)
1992-1996Gamba Osaka83 (14)
1996-1997Oddevold5 (0)
1997-1998Corigliano Schiavonea9 (1)
Nazionale
1984-1991Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica73 (6)
1992Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti4 (0)
1992-1994Bandiera della Bielorussia Bielorussia4 (0)
Carriera da allenatore
1998-1999Anagni
2000-2001Pontedera
2003FK Mosca
2003Vidnoe
2003-2005Copertino
2005-2007JuventusGiovanili
2007-2008Kras
2011-2012Kras
2014Dainava Alytus
Palmarès
 Europei di calcio
Argento Germania Ovest 1988
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al luglio 2014

Sjarhej Jaŭhen'evič Alejnikaŭ (in bielorusso Сярге́й Яўге́ньевіч Але́йнікаў?, łacinka, Siarhiej Jaŭhieńievič Alejnikaŭ in russo Серге́й Евге́ньевич Але́йников?, traslitterato dal russo in: Sergej Evgen'evič Alejnikov; Minsk, 7 novembre 1961) è un allenatore di calcio ed ex calciatore sovietico e dal 1991 bielorusso, di ruolo centrocampista.

Ha giocato in Italia con Juventus e Lecce, prima di chiudere la carriera nelle serie minori.[1] In precedenza, dal 1981 al 1989, ha vestito la maglia della Dinamo Minsk. Ha giocato anche in Giappone, con il Gamba Osaka.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Segue il calcio sin da giovane.[2] Entra a far parte di una scuola di calcio a 5 nei pressi del Gorkij Park.[2] A 17 anni lavora come operaio ma a 20 anni è titolare nella Dinamo Minsk.[2] Si diploma in educazione fisica.[2] È sposato con Natasha, ingegnere edile,[3] ed è un cristiano ortodosso non praticante.[2] Ha fatto anche il servizio militare, raggiungendo il grado di tenente.[4] Nonostante nel periodo alla Juventus giochi assieme all'altro sovietico Oleksandr Zavarov, non riesce a restare in amicizia con il giocatore di origini ucraine.[3][5] Sempre nel periodo in cui militava a Torino viveva in una villetta in collina,[3] adattandosi presto all'Italia[3] e imparando velocemente l'italiano.[6] Trasferitosi a Lecce, dove vive per tre anni tra il 1990 e il 1993, acquista una villetta e ritorna a viverci al suo ritorno in Italia:[4] ci vive tutt'oggi.[7]

A differenza di quanto gli è capitato in Italia, quando giocava per la Dinamo Minsk faceva due allenamenti al giorno e alla fine dell'allenamento andava a mettersi in coda ai negozi perché i dirigenti sovietici non volevano che i calciatori tornassero a casa presto.[3]

Ha due figli, Artėm, nato nel 1987[3] e Artur, nato il 30 marzo 1991.[4][8]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Alejnikov (a sinistra) in azione in maglia bianconera, in contrasto sul fiorentino Dunga nel corso della finale di Coppa UEFA 1989-1990

Centrocampista arretrato,[9][10][11] centrocampista offensivo[2] o regista[2][10] talentuoso,[2] spesso con compiti di marcatura ma che sapeva anche attaccare,[12] era un calciatore tattico,[10] un geometra, un giocatore che dava ordine al gioco,[11] di quantità,[13] completo, duttile e polivalente,[2] dal buon tiro dalla distanza[2] ma molto lento.[14][15][16] Zoff, tecnico della Juventus, lo definisce un «giocatore di classe»,[10] e al suo arrivo è considerato un «grande campione».[17][18] Cresce calcisticamente con il tecnico Ėduard Malafeeŭ, che lo allena sia a Minsk sia con la nazionale,[2] adattandolo a regista difensivo, stopper, terzino, libero e difensore centrale.[2] Zoff nella sua Juventus lo schiera usualmente come uno dei due mediani nel suo centrocampo a 4.[19][20]. Nella finale del campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, Alejnikov, schierato come difensore centrale, ha il compito di marcare Marco van Basten: ci riesce fino a quando l'olandese non s'inventa la magia realizzando il suo miglior gol in carriera con una conclusione al volo a pochi passi dalla linea di fondo campo.[2][7]

Era un calciatore dal carattere tranquillo.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Dinamo Minsk[modifica | modifica wikitesto]

Ha giocato nella Dinamo Minsk dal 1981 e ha vinto il campionato dell'URSS la stagione seguente. Dopo nove stagioni a Minsk, il Genoa si accorda per acquistare il calciatore, sborsando 2,2 miliardi di lire e facendogli firmare un triennale:[9] in realtà la società ligure aveva sbagliato, trattando con il SovinterSport mentre invece doveva iniziare la trattativa per Alejnikov direttamente con la Dinamo Minsk, secondo ciò che affermava il generale Syssoev, presidente di tutte le società "Dinamo" sovietiche.[21] Nei giorni a seguire i contatti con i dirigenti della Dinamo Minsk si fanno sempre più flebili[22] e nonostante si creda che l'affare con il Grifone sia già concluso,[23] il 28 luglio 1989 Alejnikov arriva in Italia assieme a un dirigente della Dinamo, atterrando a Milano, dove anche il presidente del Genoa Aldo Spinelli lo stava aspettando; ad aspettarli invece c'è il presidente della Simod, società di calzature sportive che gestisce i cartellini dei calciatori della Dinamo Minsk, e i tre si dirigono con un aereo privato a Venezia. I dirigenti del Grifone, arrivati a Milano, scoprono che Alejnikov è diretto a Venezia ma ormai Spinelli non ne vuole sapere di raggiungerli.

Dopo aver raggiunto Legnaro, nel padovano, sede della Dimod, società nata da un accordo tra la Simod e la Dinamo Mosca, si comincia a risolvere l'"intrigo Alejnikov": secondo il vicepresidente della Dimod e presidente della Simod, Paolo Sinigaglia, l'accordo di Spinelli con il SovinterSport - che gestiva tutte le azioni della Dinamo Mosca - è saltato perché da aprile il club sovietico è autonomo e lo stesso Spinelli era stato avvisato nelle settimane precedenti di ciò. Inoltre il prezzo del calciatore è salito e dall'offerta di Spinelli ($ 1,5 milioni, ingaggio compreso per tre anni), la società adesso chiede $ 3 milioni (circa 4,5 miliardi di lire). Alejnikov rimane in Italia fino al 30 luglio,[24] ripartendo il giorno seguente per Minsk, dove gioca una sfida contro la Torpedo.[25]

L'indomani, 2 agosto 1989, la Dinamo Minsk si accorda con la Juventus per l'acquisto di Alejnikov,[10] ufficializzato da Mosca il giorno dopo,[2][26] per 4,2 miliardi di lire;[27] l'accordo prevedeva anche che il calciatore potesse avere due auto della FIAT.[28] Al suo arrivo la stampa lo ribattezza "il ragazzo di Gorki Park".[2] A fine carriera il bielorusso rivela che essendo la Dinamo Minsk sotto il controllo del ministero dell'interno sovietico (come tutte le squadre denominate Dinamo), erano loro a decidere e Alejnikov stesso era un dipendente del ministero dell'interno: gli dissero di firmare il contratto con la Juventus e il giocatore firmò.[29] Firma un triennale, con una clausola che prevedeva che se Alejnikov fosse stato ceduto dopo la prima stagione il club torinese avrebbe dovuto pagare un indennizzo.[29] Alejnikov è uno dei primi calciatori sovietici a lasciare l'URSS per giocare all'estero[7][29] e arrivando nel club bianconero rafforza il centrocampo.[30]

Juventus[modifica | modifica wikitesto]
Alejnikov con gli altri due stranieri della Juventus per la stagione 1989-1990, il compagno di nazionale Zavarov (a sinistra) e il portoghese Rui Barros (al centro)

Dopo un buon precampionato, durante il quale comincia a intendersi con l'altro sovietico (di origine ucraina) Oleksandr Zavarov,[31][32] inizia il campionato sottotono e alla prima giornata pareggia 1-1 in casa contro il Bologna, dimostrando subito di essere un calciatore lento, «legnoso e privo di idee»[33] e facendo una prestazione insufficiente nella partita successiva, vinta contro il Taranto (2-1).[34] In seguito alla vittoriosa trasferta in Polonia contro il Górnik Zabrze (0-1), sfida valida per la Coppa UEFA, i tifosi cominciano a fischiare Alejnikov.[35] Dopo alcune giornate di campionato, i tifosi lo soprannominano Alentikov a causa della sua sorprendente lentezza.[14] Dopo due mesi, è ancora in ritardo di condizione, dimostrando una scarsa forma fisica:[15][17][36][37] le sue uniche prestazioni decenti nella prima parte di stagione arrivano nel successo ottenuto a Parigi contro il PSG (0-1),[37] e nel ritorno giocato a Torino e vinto 2-1, in Coppa UEFA.[38]

Nel gennaio 1990 subisce un lieve infortunio, riprendendosi in pochi giorni.[39] Il 22 ottobre 1989 firma il 3-2 che consente alla Juventus di battere in trasferta il Genoa, che lo stava per acquistare tre mesi prima. Contro l'Amburgo, sfida di andata dei quarti di finale di Coppa UEFA, Alejnikov è schierato da libero.[40] Nel corso della stagione riesce a ottenere i favori di Zoff, che a fine stagione sa già di lasciare l'incarico, schierando il sovietico sempre titolare.[41] Dopo essersi ambientato, riesce a esprimere al meglio il suo calcio,[17] collezionando buone prestazioni contro Napoli (1-1),[42] Karl-Marx-Stadt (0-1, Coppa UEFA)[43], Fiorentina (2-2),[44] Colonia (0-0, Coppa UEFA)[45] e Milan (0-1).[46] Verso la fine della stagione, dato che l'URSS si stava preparando per affrontare il campionato del mondo di Italia '90, gli è ordinato di risparmiarsi con il club, evitando troppi sforzi.[17]

Alejnikov (a sinistra) e Tacconi con la Coppa UEFA vinta in bianconero nella stagione 1989-1990

Dopo la prima finale di Coppa UEFA contro la Fiorentina (vinta 3-1), ammette che è stata la partita più violenta che il bielorusso abbia mai giocato:[47] in questa sfida Alejnikov aveva il compito di marcare il centrocampista cecoslovacco Luboš Kubík.[48] Durante la sfida di ritorno, è costretto, suo malgrado, a giocare da libero, essendo la quarta opzione nel ruolo dietro a Dario Bonetti (squalificato), Fortunato (indisponibile per infortunio) e Tricella (non recuperato completamente):[49][50] giocando come libero, il ruolo di marcatore di Kubík è assegnato ad Angelo Alessio, riesce a disputare una buona partita,[51] salvando anche un gol al 69'; il pareggio per 0-0 consente alla Juventus di vincere anche la Coppa UEFA.[48]

A fine stagione vince la Coppa UEFA e la Coppa Italia nel 1990 giocando 50 incontri e segnando 3 gol, non riuscendo a integrarsi nella rosa[14] nonostante non abbia problemi di ambientamento[29] e deludendo le aspettative.[17][18][52][53][54][53][55][54][56][57][58]

Con l'arrivo in panchina di Gigi Maifredi, inizialmente la Juventus vorrebbe ricorrere alla clausola che gli consentirebbe di rimandare il bielorusso alla Dinamo Minsk,[59] ma nel luglio seguente il Lecce inizia una trattativa che si conclude nella prima settimana di agosto e che porta alla firma di Alejnikov, che si aggrega subito al ritiro del Lecce guidato dal tecnico Zbigniew Boniek.[60] Passa al Lecce non sapendo nulla della trattativa, perché secondo lo stesso bielorusso, tutti i cartellini dei giocatori della Dinamo Minsk era gestiti da una società di Padova (la Simod, società che l'aveva anche portato in Italia nel luglio 1989, poco prima di firmare per la Juventus)[24] che mandava i giocatori dove voleva e Alejnikov, così come altri calciatori sovietici, non avendo mai avuto un contratto professionistico (non esisteva in Unione Sovietica)[29], non sapeva come comportarsi.[29] In seguito, nel 1993, Maifredi si pentirà di aver ceduto Alejnikov, «impoverendo il centrocampo [della Juventus]».[61]

Lecce[modifica | modifica wikitesto]
Iomar do Nascimento, detto "Mazinho", Pedro Pasculli e Sergej Alejnikov durante un allenamento allo stadio Via del mare ai tempi della loro militanza nel Lecce, nella stagione 1990-1991
Alejnikov al Lecce nel 1990, mentre osserva un duello tra il compagno di squadra Virdis (al centro) e Vázquez del Torino (a sinistra)

Il bielorusso è ingaggiato dal Lecce per la sua polivalenza tattica,[62] potendo giocare sia da libero sia da difensore centrale, ruolo nel quale non si trova adeguatamente durante le prime partite della formazione salentina.[63] Nell'aprile 1991 è protagonista di un episodio curioso: quando il tecnico Boniek gli ordina di andare a messa, il bielorusso e Pietro Paolo Virdis si rifiutano e per risposta il polacco offende entrambi pesantemente.[64] Durante il suo periodo di militanza in Puglia, la federcalcio sovietica decide di denunciare il Lecce all'UEFA per aver concesso in ritardo Alejnikov che doveva giocare un incontro con la nazionale (contro l'Ungheria).[65] Nonostante risulti anche decisivo in qualche partita, Alejnikov, come ammesso dallo stesso bielorusso dopo il ritiro, perde stimoli a Lecce.[7][29][66]

Dopo essere retrocesso in Serie B nella prima stagione,[14] il Lecce è contestato anche durante l'annata successiva, tant'è che nel febbraio 1992 le auto dell'allenatore e dei calciatori leccesi sono prese a sassate: a quella di Alejnikov vengono arrecati i maggiori danni dall'assalto.[67] Nel giugno 1992, non riuscendo a conquistare la promozione in A nella seconda stagione,[14] il contratto con il Lecce scade e il bielorusso si ritrova svincolato.[68][69]

Giappone, Svezia e ritorno in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver trascorso un anno senza squadra restando a vivere a Lecce,[70] nel luglio 1993 firma un biennale con i giapponesi del Gamba Osaka.[71] Dopo un'esperienza nel campionato svedese con l'IK Oddevold nel 1996, nel luglio 1997 si accorda con il Corigliano-Schiavonea[72] chiudendo la sua carriera calcistica in Calabria, in Serie D.[14]

Il 17 settembre 1998 si è organizzato un incontro a Minsk per il suo addio al calcio giocato.[4]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Alejnikov (a destra) affronta Maradona nella sfida tra Argentina e Unione Sovietica al campionato del mondo 1990

Ha giocato per l'Unione Sovietica, collezionando 73 presenze e 6 gol tra il 1984 e il 1991; con essa ha prenso parte alla finale del campionato d'Europa 1988, persa contro i Paesi Bassi per 2-0. Ai tempi della Dinamo Minsk è riuscito a integrarsi molto bene nella nazionale sovietica, all'epoca formata per lo più da calciatori della Dinamo Kiev e guidata da Valerij Lobanovs'kyj, il quale, riuscendo a usarlo in ogni zona del campo, lo convocava frequentemente.[10]

Durante il periodo in nazionale, consegue spesso prestazioni sufficienti.[73][74] Il 18 giugno 1988 realizza il primo gol nella sfida contro l'Inghilterra (3-1),[75] andando a segno con un'azione personale al 3':[12] fino al 19 giugno 2004, questo è uno dei gol più veloci nelle qualificazioni europee - assieme a quelli di Hristo Stoičkov in Bulgaria-Romania 1-0 del 1996, Alan Shearer in Inghilterra-Germania 1-1 del 1996 e Paul Scholes in Portogallo-Inghilterra 3-2 del 2000 -, quando il primato è superato da Dmitrij Kiričenko, che in Russia-Grecia (2-1) sigla il primo gol dopo 2'.[76]

In seguito, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica ha messo a referto 4 presenze nella Comunità degli Stati Indipendenti nel corso del 1992; infine ha guadagnato 4 presenze nella neonata nazionale della Bielorussia dopo l'indipendenza di questo paese dall'URSS.

Nel novembre 2003 è stato insignito del titolo "Golden Player bielorusso" dalla Federazione calcistica bielorussa come miglior giocatore nazionale nei precedenti 50 anni.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la carriera d'allenatore ad Anagni, dimettendosi nel novembre 1998 dopo 11 giornate di campionato e 12 punti conquistati (ultimo posto in classifica),[77] prima di allenare il Pontedera dal giugno 2000 (in Serie C2).[78] In seguito guida anche l'FK Mosca e il Copertino.[14] Durante la sua esperienza ad Anagni cerca di allacciare una collaborazione con la Lazio di Sergio Cragnotti, senza successo.[4] Nel 1999 ottiene il patentino di seconda categoria a Coverciano, avendo la possibilità di allenare tra i professionisti.[4] Dal 2005 al 2007 è stato allenatore nel settore giovanile della Juventus. Nella stagione 2007-2008 allena il NK Kras di Monrupino,[14] ritornandoci nel 2011, dove approda anche il figlio ventenne Artur.[29] Alejnikov è arrivato al Kras dopo aver conosciuto il presidente della società durante un corso a Coverciano.[29] Alla guida della squadra il 13 maggio 2012, vincendo il campionato di Eccellenza, ha conquistato la promozione in serie D.[14][79] Il 29 ottobre 2012 si dimette dall'incarico.[80]

Nell'ottobre del 1999 l'amico e suo ex allenatore Zoff, all'epoca CT dell'Italia, lo convoca nella sede della FIGC per chiedergli consigli riguardo a una partita contro la Bielorussia.[4]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Unione Sovietica
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-3-1984 Hannover Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
15-5-1984 Kouvola Finlandia Bandiera della Finlandia 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 71’ 71’
2-6-1984 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 80’ 80’
19-8-1984 San Pietroburgo Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole -
12-9-1984 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
10-10-1984 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
21-1-1985 Kochi Cina Bandiera della Cina 2 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
25-1-1985 Kochi Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
28-1-1985 Kochi Iran Bandiera dell'Iran 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
2-2-1985 Kochi Marocco Bandiera del Marocco 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
4-2-1985 Kochi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1
27-3-1985 Tbilisi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole -
17-4-1985 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 2 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
2-5-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 4 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Mondiali 1986 -
5-6-1985 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 4 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1986 -
7-8-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Romania Romania Amichevole -
28-8-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Amichevole -
25-9-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Qual. Mondiali 1986 -
16-10-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Qual. Mondiali 1986 - Ammonizione
30-10-1985 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Mondiali 1986 - Uscita al 46’ 46’
19-2-1986 Città del Messico Messico Bandiera del Messico 1 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 55’ 55’
26-3-1986 Tbilisi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Amichevole -
23-4-1986 Timișoara Romania Bandiera della Romania 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 58’ 58’
2-6-1986 Irapuato Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 6 – 0 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Mondiali 1986 - 1º turno 1
5-6-1986 León Francia Bandiera della Francia 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1986 - 1º turno -
9-6-1986 Irapuato Canada Bandiera del Canada 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1986 - 1º turno -
15-6-1986 León Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 4 dts Bandiera del Belgio Belgio Mondiali 1986 - Ottavi di finale -
20-8-1986 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 46’ 46’
24-9-1986 Reykjavík Islanda Bandiera dell'Islanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 -
11-10-1986 Parigi Francia Bandiera della Francia 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 -
18-4-1987 Tbilisi Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 3 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole -
29-4-1987 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Euro 1988 - Uscita al 86’ 86’
3-6-1987 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 -
29-8-1987 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 82’ 82’
9-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 1 Bandiera della Francia Francia Qual. Euro 1988 -
23-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole -
10-10-1987 Berlino Est Germania Est Bandiera della Germania Est 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 1 Ammonizione al 7’ 7’
28-10-1987 Sinferopoli Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Islanda Islanda Amichevole -
20-2-1988 Bari Italia Bandiera dell'Italia 4 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
2-4-1988 Berlino Ovest Svezia Bandiera della Svezia 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 68’ 68’
1-6-1988 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole - Uscita al 76’ 76’
12-6-1988 Colonia Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1988 - 1º turno - Ingresso al 79’ 79’
15-6-1988 Hannover Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno -
18-6-1988 Francoforte sul Meno Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno 1
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - Semifinale -
25-6-1988 Monaco di Baviera Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - Finale -
17-8-1988 Turku Finlandia Bandiera della Finlandia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
31-8-1988 Reykjavík Islanda Bandiera dell'Islanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
21-9-1988 Düsseldorf Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
19-10-1988 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Qual. Mondiali 1990 -
21-11-1988 Damasco Siria Bandiera della Siria 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
23-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Uscita al 30’ 30’
27-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Ingresso al 70’ 70’
21-2-1989 Sofia Bulgaria Bandiera della Bulgaria 1 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ammonizione
22-3-1989 Eindhoven Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
26-4-1989 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 81’ 81’
10-5-1989 Istanbul Turchia Bandiera della Turchia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 89’ 89’
31-5-1989 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 1 Bandiera dell'Islanda Islanda Qual. Mondiali 1990 -
6-9-1989 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 - Ingresso al 74’ 74’
8-10-1989 Karl-Marx-Stadt Germania Est Bandiera della Germania Est 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
28-3-1990 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Uscita al 46’ 46’
9-6-1990 Bari Romania Bandiera della Romania 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno -
13-6-1990 Napoli Argentina Bandiera dell'Argentina 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno -
18-6-1990 Bari Camerun Bandiera del Camerun 0 – 4 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1990 - 1º turno -
3-11-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 -
6-2-1991 Glasgow Scozia Bandiera della Scozia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
17-4-1991 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - Ammonizione al 22’ 22’
29-5-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 4 – 0 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Euro 1992 1
13-6-1991 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 2 – 3 dts Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Torneo Scania 100 -
16-6-1991 Solna Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Torneo Scania 100 -
28-8-1991 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 -
25-9-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 2 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Qual. Euro 1992 -
12-10-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - Ammonizione al 39’ 39’
Totale Presenze 73 Reti 6

CSI[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Comunità degli Stati Indipendenti
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
19-2-1992 Valencia Spagna Bandiera della Spagna 1 – 1 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Amichevole - cap. Uscita al 55’ 55’
3-6-1992 Brøndby Danimarca Bandiera della Danimarca 1 – 1 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Amichevole - Uscita al 59’ 59’
15-6-1992 Göteborg Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Euro 1992 - 1º turno - Uscita al 57’ 57’
18-6-1992 Norrköping Scozia Bandiera della Scozia 3 – 0 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Euro 1992 - 1º turno - Uscita al 46’ 46’
Totale Presenze 4 Reti 0

Bielorussia[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Bielorussia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-10-1992 Minsk Bielorussia Bandiera della Bielorussia 1 – 1 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Amichevole -
27-1-1993 Guayaquil Ecuador Bandiera dell'Ecuador 1 – 1 Bandiera della Bielorussia Bielorussia Amichevole - cap.
30-1-1993 Lima Perù Bandiera del Perù 1 – 1 Bandiera della Bielorussia Bielorussia Amichevole - cap.
12-10-1994 Minsk Bielorussia Bandiera della Bielorussia 2 – 0 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Qual. Euro 1996 -
Totale Presenze 4 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Dinamo Minsk:1982
Juventus: 1989-1990
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Juventus: 1989-1990

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1984, 1986, 1988

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Regali Nai, Dizionario della Juventus (1900-2021), 2021, p. 50, ISBN 9798484462353.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Fulvio Bianchi, Ecco a voi il ragazzo di Gorki Park, in La Repubblica, 3 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  3. ^ a b c d e f Marco E. Ansaldo, 'Zavarov ha fallito ma non tutti i sovietici sono disadattati', in La Repubblica, 12 aprile 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  4. ^ a b c d e f g Nicola Cecere e Giuseppe Calvi, Maldini in difesa di Zoff, in La Gazzetta dello Sport, 7 ottobre 1999. URL consultato il 24 novembre 2014.
  5. ^ Marco E. Ansaldo, 'Fatemi tornare nella mia Kiev', in La Repubblica, 11 aprile 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  6. ^ Roberto Perrone, stranieri, non capisco e non mi adeguo, in La Repubblica, 31 agosto 1992. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2015).
  7. ^ a b c d Che fine hanno fatto? Aleinikov, il russo che ama il Salento, in Sport.sky.it, 18 marzo 2011. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  8. ^ Luca Cellini, TMW VIAREGGIO - Novara, Aleinikov: "Farò strada in Italia", in TMW.com, 10 febbraio 2009. URL consultato il 24 novembre 2014.
  9. ^ a b Il Genoa acquista Aleinikov, in La Repubblica, 17 giugno 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  10. ^ a b c d e f Marco E. Ansaldo, Il triste Zavarov già lo aspetta 'Serghej guadagnerà più di me...', in La Repubblica, 2 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  11. ^ a b Gianni Mura, Le collezioni della Signora, in La Repubblica, 4 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  12. ^ a b La zona russa: attaccano tutti, in La Repubblica, 19 giugno 1988. URL consultato il 24 novembre 2014.
  13. ^ Com'è bello fare il portatore d'acqua, in La Repubblica, 26 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  14. ^ a b c d e f g h i Sergeij Alejnikov
  15. ^ a b Gianni Brera, Milan in carriera, in La Repubblica, 26 novembre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  16. ^ Andrea Losapio, La sfida alla storia, in Corriere della Sera, 3 maggio 2014. URL consultato il 24 novembre 2014.
  17. ^ a b c d e Vertigini a San Siro, in La Repubblica, 20 aprile 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  18. ^ a b Mario Gherarducci, fu proprio fra Urss e Jugoslavia la prima euro finale nel 1960. un solo titolo all'Italia, Gullit e Van Basten campioni uscenti, in Corriere della Sera, 17 gennaio 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  19. ^ Andrea Losapio, La sfida alla storia, in Corriere della Sera, 3 maggio 2014. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2015).
  20. ^ Giancarlo Padovan e Giuseppe Toti, L'Italia fa catenaccio sulla formazione, in Corriere della Sera, 4 settembre 1998. URL consultato il 24 novembre 2014.
  21. ^ Caro Lucescu, venga a Pisa, in La Repubblica, 22 giugno 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  22. ^ Stranieri di scorta, in La Repubblica, 26 luglio 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  23. ^ Lucia Granello, Audacia, fatica e tanta famiglia, in La Repubblica, 27 luglio 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  24. ^ a b Il giorno dell'intrigo, in La Repubblica, 29 luglio 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  25. ^ Dall'URSS no al Genoa per Aleinikov C'è la Juve?, in La Repubblica, 1º agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  26. ^ Mosca ha deciso Aleinikov alla Juve, in La Repubblica, 3 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  27. ^ Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 6 (1989-1990), Panini, 11 giugno 2012, p. 10.
  28. ^ E Berlusconi si è ritrovato tutti i nemici in casa, in Corriere della Sera, 23 agosto 2003. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2015).
  29. ^ a b c d e f g h i Gaetano Mocciaro, ESCLUSIVA TJ - Sergej Alejnikov: "Io, la Juve e il sistema sovietico. Vinsi al primo anno ma fui costretto ad andarmene. Il calcio di oggi è malato, bisogna fare qualcosa", in Tuttojuve.com, 5 aprile 2012.
  30. ^ Gianni Brera, Una lunga corsa verso i Mondiali, in La Repubblica, 26 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  31. ^ Eugenio Capodacqua, Dopo la fatica arriva Zavarov, in La Repubblica, 24 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  32. ^ Licia Granello, Dietro Milano i primi sorpassi, in La Repubblica, 22 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  33. ^ Gianni Brera, Niente insulti all'Inter, in La Repubblica, 29 agosto 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  34. ^ La nuova Juve poco spettacolo tanto Zavarov, in La Repubblica. URL consultato il 24 novembre 2014.
  35. ^ Zavarov 'non ho mai segnato tanto in vita mia', in La Repubblica, 13 settembre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  36. ^ Marco E. Ansaldo, Questo eterno mal di Juve, in La Repubblica, 5 ottobre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  37. ^ a b Aleinikov l'alieno, in La Repubblica, 21 ottobre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  38. ^ Marco E. Ansaldo, Basta una Juve al minimo, in La Repubblica, 2 novembre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  39. ^ Zavarov-Barros quanti pensieri, in La Repubblica, 17 gennaio 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  40. ^ Appuntamento con il rischio, in La Repubblica, 6 marzo 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  41. ^ Marco E. Ansaldo, Grazie Zoff, non basta vincere, in La Repubblica, 13 marzo 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  42. ^ Gianni Brera, Brava Samp, ma non basta, in La Repubblica, 28 novembre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  43. ^ Marco E. Ansaldo, Bella la Juventus dei pesi leggeri, in La Repubblica, 7 dicembre 1989. URL consultato il 24 novembre 2014.
  44. ^ Massimo Sandrelli, La Juventus si butta via, in La Repubblica, 18 gennaio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  45. ^ Marco E. Ansaldo, Juve, doppia gioia, in La Repubblica, 19 aprile 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  46. ^ Festa Juve sul Milan stremato, in La Repubblica, 26 aprile 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  47. ^ Marco E. Ansaldo, Chiusano dice tutto al delegato UEFA, in La Repubblica, 3 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  48. ^ a b Gianni Mura, Ai ragazzi di Zoff anche la Coppa bis, in La Repubblica, 17 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  49. ^ Gianni Mura, Tanta voglia di allegro calcio, in La Repubblica, 16 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  50. ^ Marco E. Ansaldo, L'ultima Juve di Zoff, in La Repubblica, 16 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  51. ^ Tacconi replica, bravo Battistini, in La Repubblica, 17 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  52. ^ Luca Valdiserri, Shalimov, il russo felice e vincente, in La Repubblica, 18 gennaio 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  53. ^ a b Gigi Garanzini, li manda l'austerity: da Cappellini a Pecchia ecco i "saranno famosi", in Corriere della Sera, 28 agosto 1993. URL consultato il 24 novembre 2014.
  54. ^ a b Roberto Perrone, Gorbaciov nuovo straniero della Juve, in Corriere della Sera, 14 marzo 1995. URL consultato il 24 novembre 2014.
  55. ^ Alberto Costa, Da sei anni è una macchina da gol Ora ha nel mirino Rivera e Altafini, in La Repubblica, 12 settembre 2005. URL consultato il 24 novembre 2014.
  56. ^ Luca Valdiserri, Shalimov, il russo felice e vincente, in La Repubblica, 18 gennaio 1992. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2015).
  57. ^ Roberto Perrone, Torneo da quarta fila, che nostalgia degli anni 80, in Corriere della Sera, 20 agosto 2009. URL consultato il 24 novembre 2014.
  58. ^ Rinat Dasaev, il cust ode della perestrojka, in La Repubblica, 7 giugno 2012. URL consultato il 24 novembre 2014.
  59. ^ E Zoff perde Di Canio, in La Repubblica, 19 maggio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  60. ^ Aleinikov arriva oggi a Roccaraso firmerà subito per il Lecce, in La Repubblica, 1º agosto 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  61. ^ Maurizio Crosetti, 'Agnelli non ha avuto coraggio', in La Repubblica, 11 luglio 1993. URL consultato il 24 novembre 2014.
  62. ^ Marco E. Ansaldo, All'insegna dei miliardi, in La Repubblica, 21 luglio 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  63. ^ Così in borsa prima della Coppa, in La Repubblica, 24 agosto 1990. URL consultato il 24 novembre 2014.
  64. ^ Virdis-Boniek ora interviene il sindacato, in La Repubblica, 12 aprile 1991. URL consultato il 24 novembre 2014.
  65. ^ Strategia di un miracolo, in La Repubblica, 27 settembre 1991. URL consultato il 24 novembre 2014.
  66. ^ Ezio Caputo, Povero Bigon, Maradona è lontano, in La Repubblica, 11 gennaio 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  67. ^ NOINDC, in Corriere della Sera, 26 febbraio 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  68. ^ Fabio Monti, la CSI muore, l'eredità è contesa, in Corriere della Sera, 20 giugno 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  69. ^ Fabio Monti, L'Italia ha già pescato dalla vetrine svedese, in Corriere della Sera, 22 giugno 1992. URL consultato il 24 novembre 2014.
  70. ^ qui Villa Erba, ufficio di collocamento: "prendetemi: sono meglio di Savicevic", in Corriere della Sera, 6 luglio 1993. URL consultato il 24 novembre 2014.
  71. ^ Torna van Basten ma solo per la foto, in La Repubblica, 21 luglio 1993. URL consultato il 24 novembre 2014.
  72. ^ Aleinikov giocherà tra i dilettanti, in Corriere della Sera, 24 luglio 1997. URL consultato il 24 novembre 2014.
  73. ^ Europei notizie, in La Repubblica, 16 giugno 1988. URL consultato il 24 novembre 2014.
  74. ^ L'Eire stupisce ancora, in La Repubblica, 20 ottobre 1988. URL consultato il 24 novembre 2014.
  75. ^ Gianni Mura, L'URRS sulla nostra strada, in La Repubblica, 19 giugno 1988. URL consultato il 24 novembre 2014.
  76. ^ Calcio, Russia: Kirichenko autore del gol più veloce dell'Europeo, in La Repubblica, 20 giugno 2004. URL consultato il 24 novembre 2014.
  77. ^ Aleinikov, avventura finita ad Anagni, in La Gazzetta dello Sport, 11 novembre 1998. URL consultato il 24 novembre 2014.
  78. ^ Benedetto Ferrara, Crespo-Lazio, è fatta anche Salas dice sì, in La Repubblica, 28 giugno 2000. URL consultato il 24 novembre 2014.
  79. ^ Bravi ragazzi, Kras in Serie D!, su nkkras.it, 13 maggio 2012. URL consultato il 12 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2014).
  80. ^ Stefano Sica, Kras Repen, si dimette l'ex Juve Sergej Alejnikov, in TMW.com, 29 ottobre 2012. URL consultato il 24 novembre 2014.

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