Alcides Ghiggia

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Alcides Ghiggia
Ghiggia alla Roma a metà degli anni 1950
Nazionalità Bandiera dell'Uruguay Uruguay
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1957)
Altezza 169 cm
Peso 62 kg
Calcio
Ruolo Ala
Termine carriera 1967
Carriera
Squadre di club1
1944-1945Sud América? (?)
1946-1947Progreso? (?)
1948-1953Peñarol169 (26)
1953-1961Roma201 (19)
1961-1962Milan4 (0)
1962-1967Danubio128 (12)
Nazionale
1950-1952Bandiera dell'Uruguay Uruguay12 (4)
1957-1959Bandiera dell'Italia Italia5 (1)
Carriera da allenatore
1959-1960Sora
1980Peñarol
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Brasile 1950
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

«Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra, papa Giovanni Paolo II e io.»

Alcides Edgardo Ghiggia (Montevideo, 22 dicembre 1926Las Piedras, 16 luglio 2015) è stato un calciatore uruguaiano naturalizzato italiano, di ruolo ala, Campione del mondo con la nazionale uruguayana nel 1950.

Militò principalmente nel Peñarol in patria e nella Roma, in Italia. Trascorse anche una stagione al Milan, vincendo lo scudetto 1961-1962 (anche se da gregario) e chiuse la carriera nuovamente in Uruguay, nel Montevideo. Coi club, oltre al citato scudetto, vinse due titoli nazionali col Peñarol (1948 e 1951) e la Coppa delle Fiere 1960-1961 con la Roma.

Ghiggia è principalmente noto per essere stato l'autore della rete decisiva nella vittoria della nazionale uruguaiana contro quella brasiliana nell'ultima e decisiva partita del campionato del mondo 1950, che vide l'Uruguay campione del mondo; la gara è ricordata dai brasiliani come il "Maracanazo". È inoltre l'unico calciatore insieme al brasiliano Jairzinho ad essere andato a segno in tutti gli incontri di un Mondiale di calcio vinto dalla propria nazionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ghiggia è originario di Sonvico, nel Canton Ticino.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Esordi uruguaiani e gloria sudamericana[modifica | modifica wikitesto]

Non imponente fisicamente (169 centimetri per 62 chili), Ghiggia era un'ala destra dal dribbling fulminante. Iniziò a giocare nel 1944 nelle serie inferiori, con la squadra del Sud América. Esordì nella Prima divisione uruguaiana nel 1946 con il Club Atlético Progreso; l'anno successivo la sua squadra retrocesse, e il giovane Ghiggia giocò un anno in Seconda divisione.

Nel 1948 Ghiggia fu acquistato dal Peñarol di Montevideo, ove già brillava la stella di Juan Alberto Schiaffino. Chiuso da compagni più anziani ed esperti, non fu utilizzato[3], nelle poche partite di un campionato che non si completò mai per uno sciopero dei calciatori[4].

Ghiggia segna il gol decisivo al Brasile al campionato del mondo 1950

Nel 1949 fu promosso in prima squadra e contribuì con 8 gol alla vittoria in campionato. Sconosciuto a livello internazionale, fu convocato dal commissario tecnico Juan Lopez ed esordì in Nazionale il 6 maggio 1950 nella Coppa Rio Branco, proprio contro il Brasile a San Paolo: l'Uruguay vinse 4-3. Fu la prima delle dodici presenze consecutive di Ghiggia con la maglia celeste. Il Brasile si aggiudicò di misura (3-2 e 1-0) le successive due partite del torneo, giocatesi a Rio de Janeiro, ma il risultato complessivo dimostrava che le due squadre si equivalevano.

Ai successivi Campionati del Mondo tenutisi immediatamente dopo sempre in Brasile, Ghiggia realizzò una rete in ogni partita della Celeste: al primo turno nella sonante vittoria contro la Bolivia per 8-0 e nel girone finale contro Svezia e Spagna.

Il 16 luglio 1950, nella gara decisiva, al Maracanã di Rio de Janeiro contro lo strafavorito Brasile supportato da 200.000 spettatori, fu un preciso assist di Ghiggia a propiziare il pareggio di Schiaffino. Con un superbo diagonale Ghiggia realizzò poi, su cross di Schiaffino, il goal della vittoria che valse agli uruguaiani il secondo titolo mondiale. Immediatamente dopo la partita, Ghiggia subì l'aggressione di alcuni facinorosi[5] e rientrò in Uruguay in stampelle e con la gamba sinistra malconcia; rimase inattivo per quasi tutto l'anno.

La nazionale uruguaiana non giocò altre partite sino al Campionato Panamericano del 1952 a Santiago. Ghiggia - che nel frattempo aveva vinto un altro campionato con il Peñarol (1951) - fu sempre schierato. Squalificato per otto mesi per aver aggredito un arbitro che gli aveva annullato un gol[6], Ghiggia saltò il campionato nazionale 1953.

In Italia con Roma e Milan[modifica | modifica wikitesto]

Ghiggia in maglia romanista

Il ricordo della squalifica e il desiderio di mettersi in luce sulla platea internazionale lo spinsero ad accettare le offerte della Roma.

Il 31 maggio 1953, durante un'assemblea dei soci al Teatro Sistina, il Presidente della Roma Renato Sacerdoti annunciò ai tifosi l'acquisto dell'uruguaiano. Ghiggia esordì il 4 giugno successivo, in una vittoriosa amichevole con il Charlton[7]. Coi giallorossi giocò otto campionati, ma non vinse nessuno scudetto (miglior risultato: 3º posto nel 1954-55). Nel 1957-58 gli fu data la fascia di capitano, che mantenne fino all'inizio del 1959. Nel 1959 infatti fu sorpreso in automobile con una quattordicenne che divenne madre in quell'ottobre: denunciato dalla famiglia della ragazza, Ghiggia riconobbe il neonato, ma scontò due mesi e venti giorni per atti osceni in luogo pubblico,[7] perdendo inoltre la fascia di capitano della squadra capitolina.

Durante la permanenza romana, nonostante i dubbi della stampa più critica, gli fu attribuito lo status di oriundo[8], e naturalizzato italiano. A più di trent'anni fu così convocato nella Nazionale italiana nelle qualificazioni ai Mondiali del 1958, ove ritrovò l'antico compagno di squadra Schiaffino, ormai trentaduenne e anch'egli naturalizzato. Ma stavolta il sodalizio tra i due anziani fuoriclasse non ebbe effetti positivi: l'Italia fallì per la prima volta (la seconda nel 2017 per i mondiali 2018 e la terza nel 2022 per i mondiali 2022) la qualificazione mondiale, perdendo a Belfast con l'Irlanda del Nord per 2-1, pur essendo sufficiente il pareggio.

Ghiggia con la maglia del Milan

Ghiggia giocò ancora un'amichevole nella nazionale italiana, a Roma contro la Spagna; nella stagione 1960-61, con la maglia della Roma, si ritrovò nuovamente accanto Schiaffino ed entrambi contribuirono alla conquista della Coppa delle Fiere. Nel 1962 passò al Milan, dove vinse (ma con sole 4 presenze) lo scudetto nel 1961-1962. Al termine di quella stagione decise di ritornare a Montevideo.

Gli ultimi anni da calciatore, la carriera di allenatore e la morte[modifica | modifica wikitesto]

Quando era ancora calciatore della Roma allenò per sei mesi (nella stagione 1959-60) il Sora[9][10].

Giocò nel Danubio FC della prima divisione uruguaiana sino a quarantadue anni, e si ritirò nel 1968. Nel 1980 allenò il Peñarol, dopo aver fatto per alcuni anni il croupier in una sala da gioco.

Morì all'età di 88 anni a seguito di un attacco cardiaco[11] avvenuto il 16 luglio 2015, curiosamente il giorno dell'anniversario del Maracanazo: in seguito alla morte di Aníbal Paz, avvenuta nel marzo 2013, era rimasto l'ultimo campione del mondo del 1950 ancora in vita.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato
Comp Pres Reti
1953-1954 Bandiera dell'Italia Roma A 34 4
1954-1955 A 26 2
1955-1956 A 28 4
1956-1957 A 27 4
1957-1958 A 29 2
1958-1959 A 29 1
1959-1960 A 17 1
1960-1961 A 11 1
Totale Roma 201 19
1961-1962 Bandiera dell'Italia Milan A 4 0
Totale carriera 205 19

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Uruguay[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Uruguay
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
6-5-1950 San Paolo Brasile Bandiera del Brasile 3 – 4 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Copa Rio Branco -
14-5-1950 Rio de Janeiro Brasile Bandiera del Brasile 3 – 2 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Copa Rio Branco -
18-5-1950 Rio de Janeiro Brasile Bandiera del Brasile 1 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Copa Rio Branco -
2-7-1950 Belo Horizonte Bolivia Bandiera della Bolivia 0 – 8 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1950 - 1º turno 1
9-7-1950 San Paolo Spagna Bandiera della Spagna 2 – 2 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1950 - 2º turno 1
13-7-1950 San Paolo Svezia Bandiera della Svezia 2 – 3 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1950 - 2º turno 1
16-7-1950 Rio de Janeiro Brasile Bandiera del Brasile 1 – 2 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1950 - 2º turno 1 [12]
23-3-1952 Santiago del Cile Messico Bandiera del Messico 1 – 3 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Giochi Panamericani -
30-5-1952 Santiago del Cile Perù Bandiera del Perù 2 – 5 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Giochi Panamericani -
6-4-1952 Santiago del Cile Panama Bandiera di Panama 1 – 6 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Giochi Panamericani -
13-4-1952 Santiago del Cile Cile Bandiera del Cile 2 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Giochi Panamericani -
16-4-1952 Santiago del Cile Brasile Bandiera del Brasile 4 – 2 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Giochi Panamericani -
Totale Presenze 12 Reti 4

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
26-5-1957 Lisbona Portogallo Bandiera del Portogallo 3 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1958 -
4-12-1957 Belfast Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord 2 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 1
22-12-1957 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Mondiali 1958 -
15-1-1958 Belfast Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1958 -
28-2-1959 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
Totale Presenze 5 Reti 1

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Quasi sessant'anni dopo la storica partita del 16 luglio 1950, il Brasile rese omaggio al giocatore dedicando ad Alcides Ghiggia un posto nella Walk of Fame dello stesso Maracanã.[13]

È stato inoltre inserito nella Hall of Fame della Roma il 22 luglio 2014[14].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Peñarol: 1949, 1951
Milan: 1961-1962

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Roma: 1960-1961

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Brasile 1950

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

  • Inserito nelle "Leggende del Calcio" del Golden Foot (2006)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Classic Football Matches, su fifa.com, FIFA. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2015).
  2. ^ «Ho zittito il Maracanà come il Papa e Sinatra», su archiviostorico.gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 19 luglio 2009. URL consultato il 21 novembre 2013.
  3. ^ (ES) Intervista ad Alcides Ghiggia, su cuentosdelapelota.com.ar. URL consultato il 17 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2012).
  4. ^ Uruguay 1948 Championship
  5. ^ Top 10 mondiali - "O Maracanaço" e il dramma brasiliano, su Yahoo! Italia Sport.
  6. ^ Sandro Bocchio e Giovanni Tosco, Dizionario della Grande Roma dalle origini ai giorni nostri, Roma, Grandi Manuali Newton, 2000, p. 86.
  7. ^ a b Sandro Bocchio, Giovanni Tosco, cit., pag. 86
  8. ^ Bocchio e Tosco, nel citato Dizionario della Grande Roma, pag. 86, accennano a: "misteriose origini liguri"
  9. ^ Di Pucchio, l'ultimo miracolo a Sora Ecco la storia di 19 anni di successi, su archiviostorico.gazzetta.it.
  10. ^ È morto il leggendario Ghiggia, allenò il Sora Calcio negli anni ’60, su tg24.info.
  11. ^ Calcio, addio ad Alcides Ghiggia, l'eroe uruguaiano del Maracanazo Repubblica.it
  12. ^ 2º titolo mondiale
  13. ^ «Maracanà, il grande Ghiggia nella Walk of Fame», su repubblica.it, Sito de 'La Repubblica', 4 gennaio 2010. URL consultato il 4 gennaio 2010.
  14. ^ Candela, Ancelotti, Voeller e Ghiccia nella 'Hall of Fame' della Roma, in Roma Today, 22 luglio 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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