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Associazione Calcio Milan: differenze tra le versioni

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In Europa l'avversario affrontato in più occasioni è il [[FC Barcellona]] (19 incontri con 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte<ref name=Milan-Barca>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=45&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs FC Barcelona|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref>) seguito dal [[Real Madrid]] (16 incontri),<ref name=Milan-RM>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=28&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Real Madrid|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}} All'elenco va aggiunta una partita nella [[Coppa Latina]]; {{cita|Panini|pp. 635-636}}.</ref> dall'[[AFC Ajax|Ajax]] (14 incontri),<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=93&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Ajax Amsterdam|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> dal [[Bayern Monaco]],<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=46&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Bayern Munich|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> dal [[Celtic FC|Celtic]]<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=250&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Celtic Glasgow|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> e dal [[Manchester United]] (10 incontri).<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=30&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Manchester United|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=11 marzo 2010}}</ref> I rossoneri hanno vinto una sola volta al [[Camp Nou]] mentre il ''Barça'' 3 volte a San Siro,<ref name=Milan-Barca/> invece i madrileni non si sono mai imposti al Meazza mentre i rossoneri hanno vinto una volta al [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]].<ref name=Milan-RM/>
In Europa l'avversario affrontato in più occasioni è il [[FC Barcellona]] (19 incontri con 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte<ref name=Milan-Barca>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=45&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs FC Barcelona|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref>) seguito dal [[Real Madrid]] (16 incontri),<ref name=Milan-RM>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=28&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Real Madrid|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}} All'elenco va aggiunta una partita nella [[Coppa Latina]]; {{cita|Panini|pp. 635-636}}.</ref> dall'[[AFC Ajax|Ajax]] (14 incontri),<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=93&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Ajax Amsterdam|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> dal [[Bayern Monaco]],<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=46&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Bayern Munich|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> dal [[Celtic FC|Celtic]]<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=250&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Celtic Glasgow|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=24 ottobre 2015}}</ref> e dal [[Manchester United]] (10 incontri).<ref>{{cita web|url=http://www.footballdatabase.eu/matchs_seek.php?numclub1=4&numclub2=30&dom=0|titolo=Head to head: AC Milan vs Manchester United|editore=footballdatabase.eu|lingua=en|accesso=11 marzo 2010}}</ref> I rossoneri hanno vinto una sola volta al [[Camp Nou]] mentre il ''Barça'' 3 volte a San Siro,<ref name=Milan-Barca/> invece i madrileni non si sono mai imposti al Meazza mentre i rossoneri hanno vinto una volta al [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]].<ref name=Milan-RM/>


Un sondaggio del [[2007]] a cura della rivista sportiva ''[[World Soccer]]'' ha inoltre incoronato il Milan degli [[Paesi Bassi|olandesi]], guidato da [[Arrigo Sacchi]], la più forte squadra di club di tutti i tempi e la quarta nella speciale classifica, dov'è preceduta solo da [[nazionali di calcio]] ([[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]] 1970, [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|Paesi Bassi]] 1974 e [[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]] 1953-1954).<ref>{{cita web|http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2007/07_Luglio/10/milan_quarto_world_soccer.shtml|Il Milan di Sacchi quarta squadra di sempre|24 ottbre 2015|editore=[[Corriere della Sera]]|data=7 luglio 2007}}</ref>
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=== Statistiche individuali ===
=== Statistiche individuali ===

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Disambiguazione – "Milan" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Milan (disambigua).
A.C. Milan
Calcio
File:Milanstemma.png
I Rossoneri, il Diavolo[1]
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso e nero
SimboliDiavolo
InnoMilan, Milan
Tony Renis e Massimo Guantini[2]
Dati societari
CittàMilano
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie A
Fondazione1899
ProprietarioBandiera dell'Italia Fininvest
PresidenteBandiera dell'Italia Silvio Berlusconi (onorario)[3]
AllenatoreBandiera della Serbia Siniša Mihajlović
StadioGiuseppe Meazza (San Siro)
(80 018[4] posti)
Sito webwww.acmilan.com
Palmarès
10 scudettiScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa Italia Supercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italiana Coppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei CampioniCoppa dei Campioni Coppa delle CoppeCoppa delle Coppe Supercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europea Coppa del mondo per club
Scudetti18
Titoli nazionali2 campionati di Serie B
Trofei nazionali5 Coppe Italia
6 Supercoppe italiane
Trofei internazionali7 Coppe dei Campioni/Champions League
2 Coppe delle Coppe
5 Supercoppe UEFA
3 Coppe Intercontinentali
1 Coppe del mondo per club
1 Coppa Mitropa
2 Coppe Latine
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Calcio Milan S.p.A., nota anche come A.C. Milan[1] o Milan, è una società calcistica italiana con sede nella città di Milano, fondata il 13 dicembre 1899.[N 1] La squadra milita nella Serie A del campionato italiano di calcio, dove ha giocato pressoché stabilmente: dalla sua introduzione nella stagione 1929-1930, infatti, ha partecipato a 82 campionati di Serie A a girone unico su 84. L'Associazione Calcio Milan è una società del Gruppo Fininvest dal 1986. La carica di presidente del club è vacante[3] dall'8 maggio 2008,[5] in quanto l'assunzione dell'incarico di presidente del Consiglio da parte di Silvio Berlusconi ha determinato le sue dimissioni dalla massima carica sociale del Milan.[5] Il vice presidente vicario e amministratore delegato della società è Adriano Galliani[3] e dal 2012 lo stesso Berlusconi è presidente onorario del club.[6]

È la terza squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18,[N 2] a pari merito con il Boca Juniors[7] e alle spalle di Al-Ahly a quota 20 e Real Madrid a quota 19),[8] ove figurano 3 Coppe Intercontinentali, una Coppa del mondo per club FIFA, 5 Supercoppe europee, 7 Coppe dei Campioni/Champions League e 2 Coppe delle Coppe[9] e figura al ventiduesimo posto della graduatoria continentale dell'UEFA, stilata sulla base dei risultati ottenuti nelle competizioni UEFA per club nell'ultimo quinquennio.[10] Se in ambito internazionale è la squadra italiana con più successi e la prima ad aver vinto la Coppa dei Campioni (nel 1962-1963), in ambito italiano il Milan è il terzo club più titolato dopo la Juventus e l'Inter, avendo vinto 18 scudetti, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe italiane.[9][N 3] Complessivamente, con 47 trofei ufficiali vinti, è il secondo club più titolato dietro alla Juventus. È inoltre una delle due squadre ad aver vinto il campionato italiano a girone unico senza subire sconfitte (nel 1991-1992,[11] l'altra è stata la Juventus nel 2011-2012[12]).

Un sondaggio d'opinione della società Demos & Pi del settembre 2015 colloca il Milan al terzo posto per numero di sostenitori in Italia, col 14% di preferenze.[13]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Calcio Milan.

«Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari![14]»

Dagli esordi al secondo dopoguerra

Herbert Kilpin, socio fondatore e primo allenatore del Milan

Presumibilmente il 13 dicembre 1899[N 1][15] grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani animati dalla passione per il football, nacque il Milan Foot-Ball and Cricket Club, che ebbe come primo presidente Alfred Edwards, vice presidente e capitano della squadra di cricket Edward Nathan Berra, segretario Samuel Richard Davies e fra i soci fondatori David Allison (capitano della squadra di calcio), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin.[16] La fondazione del club fu resa pubblica due giorni più tardi, venerdì 15 dicembre, da La Gazzetta dello Sport.[N 1]

Il 15 gennaio 1900 il club fu affiliato alla Federazione Italiana Football e il 15 aprile, nelle semifinali del campionato 1900, la squadra esordì con una sconfitta per 3-0 contro l'FC Torinese. Il 27 maggio dello stesso anno vinse la Medaglia del Re grazie al 2-0 ottenuto contro la Juventus.[17]

L'anno seguente il Milan si laureò campione d'Italia, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa, sconfitto in finale per 3-0. Per il bis occorse aspettare il 1906, quando ad essere battuta fu la Juventus che rifiutò di disputare la ripetizione della gara di spareggio sul campo dell'US Milanese, non condividendo la decisione della Federazione sulla scelta della sede della partita.[18] Nel 1907 arrivò il terzo successo, grazie al primo posto nel Girone Finale a cui parteciparono Torino e Andrea Doria.

Nonostante i successi, nel 1908 un gruppo di soci, in disaccordo sul tesseramento dei giocatori stranieri, lasciò i rossoneri per fondare un nuovo sodalizio, il Football Club Internazionale Milano.[19] Dopo la separazione il Milan sfiorò due scudetti, nel 1910-1911 e nel 1911-1912, entrambi vinti dalla Pro Vercelli, mentre nel 1916 i rossoneri misero in bacheca la Coppa Federale. Nelle stagioni seguenti la squadra vinse due volte i campionati regionali, ma non riuscì a ottenere successi nelle fasi nazionali.

Nel marzo 1919 la denominazione fu mutata in Milan Football Club[20] e nel 1926 venne inaugurato lo stadio San Siro, fatto costruire dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1948, ospitò solo il Milan, dato che l'Inter avrebbe giocato all'Arena Civica.[21][22][23] Nel periodo interbellico i diavoli ottennero solo piazzamenti di metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nelle stagioni 1937-1938 e 1940-1941. Le stelle dell'epoca furono Aldo Boffi e Giuseppe Meazza.

Nel 1936 la società assunse la denominazione Milan Associazione Sportiva,[24][25] mutata nel febbraio 1939,[26] quando le autorità fasciste imposero l'italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano.[27] Nell'immediato dopoguerra, mutata ancora la denominazione in Associazione Calcio Milan,[20][28] la squadra rossonera ripartì col quarto posto del 1946-1947 e col simbolico titolo di campione d'inverno la stagione successiva.[29]

Gli anni cinquanta e sessanta

Gren, Nordahl e Liedholm: il Gre-No-Li

Il quarto scudetto arrivò nel 1950-1951, dopo 44 anni di attesa,[N 4] insieme alla prestigiosa Coppa Latina 1951, grazie ai gol del celebre trio svedese Gre-No-Li e alle parate di Lorenzo Buffon, sotto la guida tecnica dell'ungherese Lajos Czeizler. Negli anni seguenti si unirono alla squadra altri campioni come Schiaffino, Bagnoli, Radice e Cesare Maldini che, capitanati da Nils Liedholm, furono fra i protagonisti delle vittorie nella Coppa Latina 1956 e di altri 3 campionati (1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959). Nel 1958 il Milan raggiunse la sua prima finale di Coppa dei Campioni, perdendo però per 3-2 ai supplementari contro il grande Real Madrid,[30] vincitore delle prime cinque edizioni del trofeo.

I rossoneri con la Coppa delle Coppe vinta nel 1967-1968

Per vedere il primo successo continentale dei rossoneri occorse aspettare il 1963. L'anno precedente il Milan aveva vinto il suo ottavo titolo con Nereo Rocco in panchina, il capocannoniere José Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo. Le reti di Altafini spinsero il Milan alla vittoria per 2-1 nella finale contro il Benfica nello stadio di Wembley[30] e Cesare Maldini fu il primo capitano di una squadra italiana a sollevare la Coppa dei Campioni.[31] Il 16 novembre 1963 i rossoneri, con Viani in panchina dopo il passaggio di Rocco al Torino, persero però per 1-0 lo spareggio della Coppa Intercontinentale giocato allo Stadio Maracanà contro il Santos di Pelé.[32] Questa fu l'ultima stagione sotto la presidenza di Andrea Rizzoli, che si dimise dopo nove anni in cui vinse 4 scudetti, una Coppa Latina, una Coppa dei Campioni ed edificò il centro sportivo di Milanello.[33]

Nereo Rocco con la Coppa dei Campioni vinta nel 1968-1969 e la Coppa Intercontinentale vinta nel 1969

Dopo alcune stagioni opache, che videro come unico successo la Coppa Italia 1966-1967, il ritorno in panchina di Rocco portò, nel 1967-1968, a conquistare il nono scudetto, oltre alla Coppa delle Coppe 1967-1968, messa in bacheca battendo nella finale di Rotterdam l'Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin.[34] Nel campionato successivo il Milan giunse secondo alle spalle della Fiorentina, ma vinse la sua seconda Coppa dei Campioni battendo per 4-1 nella finale di Madrid l'Ajax di Rinus Michels.[30] Nel 1969 il Milan si aggiudicò l'Intercontinentale, in virtù del successo nella doppia finale contro gli argentini dell'Estudiantes (3-0; 1-2).[35] A questi allori di squadra si aggiunse anche la vittoria di Rivera nel Pallone d'oro 1969, primo italiano a riuscirvi.[15][36]

Gli anni settanta e ottanta

La rosa del Milan nella stagione 1973-1974, con la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia vinte nel 1972-1973

Gli anni settanta si aprirono con tre secondi posti consecutivi in campionato, due dei quali ottenuti dopo aver subito brucianti rimonte da parte di Inter (1970-1971) e Juventus (1972-1973). In particolare nel 1972-1973 i rossoneri persero un campionato che sembrava già vinto a causa di un'amara sconfitta nella "Fatal Verona".[37] I secondi posti in campionato furono però compensati dalla vittoria di due Coppe Italia (1971-1972 e 1972-1973) e dalla seconda Coppa delle Coppe.

Dopo alcune stagioni non esaltanti, l'arrivo di Nils Liedholm in panchina e il 4º posto nel torneo 1977-1978, stagione di debutto di Franco Baresi, prelusero alla conquista del decimo titolo nel 1978-1979. La squadra, guidata in campo da Gianni Rivera, alla sua ultima stagione da calciatore, vinse la concorrenza dell'ostico Perugia di Ilario Castagner che concluse il campionato imbattuto (prima squadra a riuscirvi nella Serie A a girone unico[38]) e mise finalmente in bacheca l'agognato "scudetto della stella".[39]

Gli anni ottanta si aprirono con la prima retrocessione in Serie B e la radiazione del presidente rossonero Felice Colombo a seguito dello scandalo del calcioscommesse.[40] Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di Serie B 1980-1981 fu seguito da una stagione fallimentare che vide i rossoneri retrocedere nuovamente, questa volta sul campo, chiudendo il torneo al terz'ultimo posto della classifica con 24 punti in 30 giornate.[41] Il ritorno in A fu ancora una volta immediato ma il Milan, dopo alcune stagioni di transizione, che il 20 gennaio 1985 videro l'esordio del sedicenne Paolo Maldini, futuro pilastro della difesa rossonera,[42] dovette affrontare una grave crisi societaria. La società, fortemente indebitata e a rischio fallimento, fu rilevata il 20 febbraio 1986 dall'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, che ne ripianò il deficit economico.[43]

File:Van Basten Gullit Rijkaard (1988).jpg
Il trio olandese formato da Frank Rijkaard, Marco van Basten e Ruud Gullit

La successiva campagna acquisti fu all'altezza del blasone rossonero: arrivarono Donadoni, Bonetti, Galderisi, Massaro e Galli[44] e dopo una stagione di assestamento, che vide l'esonero di Liedholm e il quinto posto finale, nel 1987 il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico Arrigo Sacchi. Ai campioni della rosa si aggiunsero i due fuoriclasse olandesi Marco van Basten e Ruud Gullit, pallone d'oro 1987. Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra alla rimonta sul Napoli sino alla vittoria finale. Tale successo fu il preludio a un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e la Supercoppa italiana 1989.[45] Il Milan di Sacchi, ispirato al calcio totale, aveva rivoluzionato la pratica e la mentalità calcistica.

Arrigo Sacchi e Franco Baresi con la Coppa Intercontinentale 1989

Gli anni novanta e duemila

La serie di successi in Europa si interruppe il 20 marzo 1991 nella "notte di Marsiglia", quando Adriano Galliani, durante il ritorno del quarto di finale di Coppa dei Campioni giocato contro l'Olympique Marsiglia, fece ritirare la squadra, in svantaggio per 1-0, per lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio.[46] La scelta di non tornare in campo anche dopo il ripristino dell'illuminazione portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 e alla squalifica per un anno dalle coppe europee.[47][48] Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a Fabio Capello per diventare commissario tecnico della Nazionale italiana.

Fabio Capello vinse quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera

Escluso dalle competizioni europee, il Milan si concentrò sul campionato 1991-1992, vinto senza subire alcuna sconfitta,[11][49] impresa mai riuscita ad altre squadre italiane.[38] L'anno successivo il Milan si aggiudicò il secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana, ma fu nuovamente sconfitto dall'Olympique Marsiglia nella finale di Champions[30].

I rossoneri persero ambedue le finali disputate al posto dell'Olympique Marsiglia, squalificata a seguito della "Vicenda VA-OM":[50] la Supercoppa UEFA 1993 per 2-1 contro il Parma e la Coppa Intercontinentale 1993 per 3-2 contro il San Paolo, ma l'annata 1993-94 restò memorabile, impreziosita dal double scudetto-Champions League (storico il 4-0 in finale contro il Barcellona). L'anno seguente il Milan s'impose nella Supercoppa italiana 1994 e nella Supercoppa UEFA 1994, ma fu sconfitto per 2-0 nella Coppa Intercontinentale 1994 contro gli argentini del Vélez Sarsfield[51] e per 1-0 nella finale di Champions, raggiunta per il terzo anno consecutivo, dal giovane Ajax di Louis van Gaal.[30] Al termine della stagione seguente, conclusa con la conquista del quarto scudetto in cinque anni, Capello lasciò la panchina all'uruguaiano Óscar Tabárez.

Paolo Maldini alza la Champions League vinta contro la Juventus

Negli anni seguenti, a eccezione del tricolore vinto sotto la guida di Alberto Zaccheroni nel 1998-1999, si alternarono senza successo sulla panchina del Milan vari tecnici: oltre ai citati Tabárez e Zaccheroni, i rientranti Sacchi e Capello, il duo Cesare Maldini e Mauro Tassotti e infine il turco Fatih Terim. Fu l'arrivo dell'ex calciatore rossonero Carlo Ancelotti nel 2001-2002 a inaugurare un nuovo ciclo vincente: sotto la sua guida tornò nella bacheca rossonera la Champions League, che mancava da nove anni, battendo ai rigori, nella finale dell'Old Trafford, i rivali della Juventus. Tre giorni dopo, contro la Roma, la squadra si aggiudicava la prima Coppa Italia dell'era Berlusconi. Nel 2003-2004 seguirono il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa europea, vinta a Monte Carlo battendo per 1-0 il Porto di José Mourinho, mentre i rossoneri persero, sempre ai rigori, sia la Supercoppa italiana 2003 contro la Juventus che la Coppa Intercontinentale 2003 contro gli argentini del Boca Junior.

Carlo Ancelotti ha vinto la Champions da giocatore e da allenatore del Milan

Sono del 2004-2005 la vittoria della Supercoppa italiana 2004, il secondo posto in campionato e la sconfitta-beffa nella finale di Champions League contro il Liverpool, che nel secondo tempo rimontò dallo 0-3 e vinse ai rigori.[52] Al termine del campionato 2005-2006, concluso al secondo posto, il Milan fu coinvolto nello "scandalo Calciopoli", subì una penalizzazione di 30 punti che lo relegò al terzo posto e un'ulteriore penalizzazione di 8 punti da scontare nel campionato successivo.[53]

L'anno successivo il Milan giunse nuovamente in finale di Champions contro gli inglesi del Liverpool. La doppietta di Inzaghi valse ai rossoneri la conquista del massimo trofeo continentale per la settima volta[54] e Kaká, che vinse poi il Pallone d'oro 2007, fu capocannoniere della manifestazione con 10 gol.[55] Nel 2007-2008 il Milan ha vinto la sua quinta Supercoppa europea e la prima Coppa del mondo per club, gli ultimi successi del ciclo Ancelotti, che al termine della stagione 2008-2009, segnata anche dal ritiro di Paolo Maldini, lasciò il testimone all'ex calciatore e dirigente Leonardo,[56][57] alla sua prima esperienza da allenatore, ma rimasto in carica per una sola stagione.[58]

Gli anni duemiladieci

Festa al Meazza per il diciottesimo scudetto

A Leonardo è successo il livornese Massimiliano Allegri,[59] che nella prima stagione da allenatore ha condotto la squadra rossonera, trascinata dai gol del neoacquisto Zlatan Ibrahimović, alla conquista del 18º scudetto della propria storia.[60] Nella stagione 2011-2012 la squadra ha conquistato la sua sesta Supercoppa italiana, battendo a Pechino l'Inter per 2-1,[61] ma non è riuscita a ripetersi in campionato, classificandosi seconda alle spalle della Juventus. Dopo un terzo posto in campionato nella stagione seguente, la crisi di risultati ha portato all'esonero di Allegri, avvicendato prima dal viceallenatore Mauro Tassotti[62] e poi dall'ex calciatore rossonero Clarence Seedorf.[63]

Nè Seedorf, né Inzaghi, subentrato sulla panchina rossonera nella stagione 2014-2015, terminata al 10º posto in classifica, riescono a risollevare le sorti della squadra, pertanto la società rossonera decide di cambiare nuovamente il proprio tecnico, affidando la panchina al serbo Siniša Mihajlović, già allenatore, tra le altre squadre, di Fiorentina e Sampdoria.[64]

Cronistoria

Cronistoria dell'Associazione Calcio Milan
Vince la Medaglia del Re (1º titolo).

Vince la Medaglia del Re (2º titolo).
Vince la Medaglia del Re (3º titolo).
Vince il Campionato FGNI a pari merito con l'Andrea Doria (1º titolo).
Vince il Campionato FGNI (2º titolo).
Vince la Palla Dapples.
Vince il Campionato FGNI (3º titolo).
Vince la Palla Dapples.
Vince il Campionato FGNI (4º titolo).
Vince la Palla Dapples.
Vince il Campionato FGNI (5º titolo).
Vince la Palla Dapples.


Partecipa alla Coppa Italia (interrotta al quarto turno).
Battuto al sorteggio dal Genoa negli spareggi di qualificazione alla Coppa dell'Europa Centrale 1929.

Semifinalista di Coppa Italia.
  • 1936 - Cambia denominazione in Milan Associazione Sportiva.
  • 1936-1937 - 4º in Serie A.
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale della Coppa dell'Europa Centrale.
Semifinalista di Coppa Italia.
  • 1939 - febbraio: cambia denominazione in Associazione Calcio Milano.
  • 1939-1940 - 8º in Serie A.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Alla fine della seconda guerra mondiale cambia denominazione in Associazione Calcio Milan.

Vince la Coppa Latina (1º titolo).
Finalista di Coppa Latina.
3º in Coppa Latina.
Semifinalista di Coppa dei Campioni.
Vince la Coppa Latina (2º titolo).
3º in Coppa Latina.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa dei Campioni.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Fiere.
  • 1962 - Cambia denominazione in Milan Associazione Calcio.
  • 1962-1963 - 3º in Serie A.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa dei Campioni (1º titolo).
Finalista di Coppa dell'Amicizia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dei Campioni.
Sconfitto in Coppa Intercontinentale allo spareggio.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa delle Fiere.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere (eliminato per sorteggio).
Vince la Coppa Italia (1º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Mitropa.
6º in Coppa delle Alpi.
2º nel girone finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa delle Coppe (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa dei Campioni (2º titolo).
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.
File:Copa Intercontinental.svg Vince la Coppa Intercontinentale (1º titolo).

1º nel girone finale di Coppa Italia, perde lo spareggio per l'assegnazione del trofeo contro il Torino.
Vince la Coppa Italia (2º titolo).
Semifinalista di Coppa UEFA.
Vince la Coppa Italia (3º titolo).
Vince la Coppa delle Coppe (2º titolo).
Secondo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa delle Coppe.
Sconfitto in Supercoppa UEFA.
Finalista di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Vince la Coppa Italia (4º titolo).
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
  • 1979-1980 - 15º in Serie A, dopo declassamento dal 3º posto ottenuto sul campo su delibera della CAF per illecito sportivo nell'ambito del Totonero. Retrocesso in Serie B.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa dei Campioni.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa Mitropa (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa dei Campioni (3º titolo).
Vince la Supercoppa italiana (1º titolo).
Finalista di Coppa Italia.
Vince la Coppa dei Campioni (4º titolo).
Vince la Supercoppa UEFA (1º titolo).
File:Copa Intercontinental.svg Vince la Coppa Intercontinentale (2º titolo).

Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dei Campioni.
Vince la Supercoppa UEFA (2º titolo).
File:Copa Intercontinental.svg Vince la Coppa Intercontinentale (3º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Finalista di Champions League.
Vince la Supercoppa italiana (2º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Champions League (5º titolo).
Vince la Supercoppa italiana (3º titolo).
Sconfitto in Supercoppa UEFA.
Sconfitto in Coppa Intercontinentale.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Champions League.
Vince la Supercoppa italiana (4º titolo).
Vince la Supercoppa UEFA (3º titolo).
Sconfitto in Coppa Intercontinentale.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Fase a gironi di Champions League.
Sconfitto in Supercoppa italiana.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1999 - 16 dicembre: centenario del club (Il CentoMilan).
  • 1999-2000 - 3º in Serie A.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Prima fase a gironi di Champions League.
Sconfitto in Supercoppa italiana.

Semifinalista di Coppa Italia.
Seconda fase a gironi di Champions League.
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa UEFA.
Vince la Coppa Italia (5º titolo).
Vince la Champions League (6º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Champions League.
Sconfitto in Supercoppa italiana.
Vince la Supercoppa UEFA (4º titolo).
Sconfitto in Coppa Intercontinentale.
  • 2003 - 28 ottobre: riassume la denominazione Associazione Calcio Milan.
  • 2004-2005 - 2º in Serie A.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Finalista di Champions League.
Vince la Supercoppa italiana (5º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Champions League.
Semifinalista di Coppa Italia.
Vince la Champions League (7º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Vince la Supercoppa UEFA (5º titolo).
File:FIFA Club World Cup.svg Vince la Coppa del mondo per club FIFA (1º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.

Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Champions League.
Vince la Supercoppa italiana (6º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarto turno preliminare di Coppa Italia (in corso).

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli dell'Associazione Calcio Milan.
La bandiera di Milano
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
La maglia del centenario, simile a quella usata all'inizio del XX secolo.

Colori

Durante tutta la sua storia il Milan ha avuto come colori distintivi il rosso e il nero. Tali colori furono scelti, come disse Kilpin, per rappresentare il fuoco dei diavoli milanisti (rosso) e la paura degli avversari nell'affrontarli (nero).[14]

I giocatori indossano una maglia a strisce rosse e nere, motivo per il quale fu dato loro il soprannome di rossoneri, pantaloncini bianchi e calzettoni neri. La divisa di trasferta è sempre stata di colore bianco; con tale divisa il Milan ha vinto 6 finali su 8 di Coppa dei Campioni/Champions League, avendo perso solo contro l'Ajax nel 1994-1995 e contro il Liverpool nel 2004-2005 mentre ha vinto solo una finale su 3 con la maglia rossonera.[65] La terza maglia, invece, viene usata più raramente e nel corso degli anni è cambiata con una certa frequenza: è stata prevalentemente nera, ma anche gialla, azzurra, rossa, argento e oro.[66]

Simboli ufficiali

Stemma

Per diversi anni il logo del Milan fu semplicemente la bandiera di Milano.[20] Un altro soprannome che deriva dai colori della società è Il Diavolo e di conseguenza come logo della società fu usata anche l'immagine di un diavolo rosso alla destra di una stella,[20] riconoscimento della vittoria di 10 scudetti. Lo stemma riporta i colori sociali rosso e nero a sinistra e la bandiera del Comune di Milano (una croce rossa su sfondo bianco) sulla destra, con la sigla ACM sopra e l'anno della fondazione (1899) sotto.[20]

Mascotte

Dal 16 febbraio 2006 la mascotte ufficiale del Milan, disegnata dalla Warner Bros., è Milanello, un diavolo rosso con la divisa rossonera e un pallone da calcio, il cui nome omaggia peraltro quello del centro sportivo del club.[67] In precedenza, negli anni novanta tale ruolo era affidato a Dudy,[68] versione milanista di Five, storica mascotte della rete televisiva Canale 5; sia la squadra sia l'emittente, dagli anni ottanta, sono infatti di proprietà di Silvio Berlusconi, e "Dudy" era il soprannome del suo secondogenito Pier Silvio.[69]

Strutture

Stadio

Panoramica dell'interno dello Stadio Giuseppe Meazza

Nei primi anni dopo la sua nascita il Milan giocò le partite casalinghe in diversi campi. Dal 1900 al 1903 il Campo Trotter in piazza Doria (dove successivamente sorse la Stazione Centrale), dal 1903 al 1905 il Campo Acquabella in Corso Indipendenza, inaugurato il 15 marzo 1903 con l'amichevole Milan-Genoa 0-0, dal 1906 al 1914 il Campo Milan di Porta Monforte (poi Campo di Via Fratelli Bronzetti, dopo il cambio dell'ingresso da via Sottocorno a via Fratelli Bronzetti), dal 1914 al 1920 il Velodromo Sempione, da settembre a novembre 1919 il Campo Pirelli (zona Bicocca) e dal 1920 al 1926 il campo di Viale Lombardia. Il Milan giocò anche all'Arena Civica, campo dell'Ambrosiana-Inter, saltuariamente tra il 1908 e il 1914 e poi dal 1941 al 1949.[70]

Lo spogliatoio del Milan all'interno dello Stadio Giuseppe Meazza

Dal 1926 il Milan gioca le partite casalinghe nello Stadio Giuseppe Meazza, noto soprattutto come San Siro, dal nome del quartiere di Milano in cui sorge. L'impianto ha una capienza di 80 018 posti[4] e dal 1948 viene usato insieme all'Inter.[21] La costruzione dello stadio iniziò nel dicembre 1925 per volere di Piero Pirelli, allora presidente rossonero, e il nuovo impianto fu ufficialmente inaugurato il 19 settembre dell'anno seguente con una partita tra Milan e Inter (6-3 per i nerazzurri).[21][71] Dal 1935 è di proprietà del Comune di Milano[71] e nel 1980 fu intitolato a Giuseppe Meazza, ex calciatore di entrambe le società milanesi nonché della Nazionale italiana di calcio.[21][71]

Il Milan ha ufficialmente annunciato il proposito di creare un nuovo stadio, che sarà eretto proprio a fianco della nuova Casa Milan di Portello;[72] Il progetto, iniziato verso la fine del 2014, è stato affidato alla Arup, società che ha già realizzato l'Allianz Arena e lo Stadio Olimpico di Pechino. Realizzato su modello inglese, conterrà 48.000 spettatori e sarà alto solamente 30 metri (meno della metà di San Siro), contenendo al suo interno anche un albergo, un liceo a indirizzo sportivo e vari ristoranti; i lavori dovrebbero iniziare nel 2016 ed essere completati nel 2018.[73]

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Milanello.

Il campo di allenamento del Milan è il centro sportivo di Milanello, situato in provincia di Varese tra i comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate.[33] Inaugurato nel 1963, si estende su 160000 e dispone di 6 campi da calcio regolamentari, un campetto in erba sintetica, un campetto coperto con fondo sintetico e un campetto in erba circondato da una muro sormontato da una recinzione, denominato "gabbia".[33]

Società

Il capitale sociale dell'Associazione Calcio Milan S.p.A. è diviso in 48 milioni di azioni del valore nominale di 52 centesimi di euro[74] ed è controllato al 99,92973% da Fininvest Spa,[75] la holding della famiglia Berlusconi. Le sue attività e le passività sono state incluse nel bilancio consolidato del gruppo Fininvest fino al 2012, ma dal 2013 la Fininvest non si è più fatta carico delle eventuali perdite del Milan, che quindi non possono essere ripianate grazie agli utili di altre società Fininvest in attivo.

Bilancio Gruppo Milan
(in milioni di euro)
Anno Risultato Fatturato
2006[76] +2,5 Aumento 293,1 Aumento
2007[77] -31,7 Diminuzione 275,4 Diminuzione
2008[78] -66,8 Diminuzione 237,9 Diminuzione
2009[79] -9,8 Aumento 327,6 Aumento
2010[80] -69,8 Diminuzione 253,2 Diminuzione
2011[81] -67,3 Aumento 266,8 Aumento
2012[82] -6,9 Aumento 329,3 Aumento
2013[83] -15,7 Diminuzione 278,7 Diminuzione
2014[84] -91,3 Diminuzione 233,6 Diminuzione

Il bilancio d'esercizio del 2014, approvato il 28 aprile 2015, è stato chiuso con un fatturato di 233,6 milioni di euro e una perdita di 91,3 milioni di euro, il bilancio più negativo dell'era Berlusconi.[85] Un valore così alto è conseguente sia alla scelta Fininvest di non consolidare il bilancio del Milan (che ne avrebbe ridotto la perdita a 46,4 milioni) che alla mancata partecipazione della Champions, che nella stagione precedente aveva portato nelle casse circa 35 milioni di euro.[84] L'ultimo bilancio chiuso con un utile è stato quello del 2006, quando la società ha avuto un attivo di 2,5 milioni di euro grazie a 45 milioni di plusvalenze.[76]

I bilanci degli anni dal 2004 al 2007 sono stati revisionati da Deloitte,[86] per i bilanci dal 2008 al 2016 è stata scelta la società di revisione contabile Reconta Ernst & Young S.p.A.[87] Secondo la stessa Deloitte il Milan nella stagione 2009-2010 è stato il settimo club più ricco d'Europa e il più ricco in assoluto in Italia per fatturato netto con 235,8 milioni di euro.[88]

Il Milan è l'unica squadra italiana, insieme alla Roma, ad aver sponsorizzato la competizione automobilistica Superleague Formula risultando 3º nell'edizione 2008,[89] 7º nel 2009[90] e 5º nel 2010.[91] L'Associazione Calcio Milan è anche uno dei membri fondatori dell'Associazione dei Club Europei (ECA),[92] organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14 e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA e alla UEFA.[93]

Organigramma societario

Silvio Berlusconi, proprietario del Milan nonché ex presidente (1986-2004 e 2006-2008) e presidente onorario del club dal 2012, e Adriano Galliani, vice presidente vicario e amministratore delegato del Milan

Organigramma del Consiglio di amministrazione del Milan.[3]

Staff dell'area amministrativa
  • Presidente: carica vacante[5]
  • Bandiera dell'Italia Silvio Berlusconi - Presidente onorario[6]
  • Bandiera dell'Italia Adriano Galliani - Vice presidente vicario e amministratore delegato per l'attività tecnico-sportiva
  • Bandiera dell'Italia Barbara Berlusconi - Vice presidente e amministratore delegato per le funzioni/direzioni aziendali non relative all'attività tecnico-sportiva[94]
  • Bandiera dell'Italia Paolo Berlusconi - Vice presidente
  • Bandiera dell'Italia Pasquale Cannatelli - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Leandro Cantamessa - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Alfonso Cefaliello - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Giancarlo Foscale - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Antonio Marchesi - Consigliere
  • Bandiera dell'Italia Leonardo Brivio - Consigliere incaricato al controllo
  • Bandiera dell'Italia Rolando Vitrò - Segretario

Gruppo Milan

L'Associazione Calcio Milan S.p.A. controlla il 100% di Milan Entertainment S.r.l., Milan Real Estate S.p.A. e Fondazione Milan - Onlus; inoltre possiede il 50% di M-I Stadio S.r.l. e il 45% di Asansiro S.r.l.[95]

  • Milan Real Estate S.p.A. è la società alla quale sono intestati gli immobili della sede di via Turati 3 e il centro sportivo Milanello.[96]
  • Milan Entertainment S.r.l. è la società nata nel 2005 come Servizi Milan S.r.l., alla quale AC Milan S.p.A. ha ceduto i diritti di sfruttamento ventennale del marchio tramite conferimento di ramo d'azienda valutato da una perizia del Prof. Paolo Jovenitti pari a 182,6 milioni di euro.[97]
  • M-I Stadio S.r.l. (già Consorzio San Siro Duemila[98]) è il consorzio formato al 50% tra Milan e Inter per la gestione dello Stadio Giuseppe Meazza.[99]
  • Asansiro S.r.l. è un'agenzia di sviluppo locale, per il quartiere San Siro, partecipata da Milan (45%), Inter (45%) e la Fondazione ChiamaMilano (10%).[99]

Elenco degli sponsor ufficiali e tecnici del Milan.[66]

Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1899-1978: nessuno sponsor
  • 1978-1980: adidas
  • 1980-1982: Linea Milan
  • 1982-1984: NR
  • 1984-1985: Rolly Go
  • 1985-1986: Gianni Rivera
  • 1986-1990: Kappa
  • 1990-1993: adidas
  • 1993-1998: Lotto
  • 1998-2023: adidas[100]
Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale

Il Milan è una società attiva nel campo sociale e degli aiuti umanitari.

Con Fondazione Milan Onlus, nata il 20 febbraio 2003 e che agisce sia in Italia sia all'estero, il Milan s'impegna a soddisfare il più possibile i bisogni primari delle persone meno abbienti nei settori dell'assistenza sociale, dell'istruzione e dall'avviamento allo sport.[102]

Inoltre, assieme alla Fundação Gol de Letra (in Italia Associazione Gol de Letra Italia), fondata dagli ex calciatori brasiliani Leonardo e Raí, s'impegna attivamente a risolvere le problematiche vissute dai bambini e adolescenti brasiliani in grave difficoltà.[103][104]

Settore giovanile

Il settore giovanile del Milan è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Allievi Nazionali, Allievi I e II Divisione (come squadra fuori classifica[105]), Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali A, Giovanissimi Regionali B, Esordienti e Pulcini.[106] Esistono anche numerose Scuole Calcio [107] e diverse società gemellate con cui vi sono rapporti di collaborazione tecnica per la formazione dei giovani.

Le attività delle giovanili si svolgono al centro sportivo Vismara nel quartiere Gratosoglio di Milano, dove si allenano tutte le squadre del settore giovanile ad eccezione della Primavera che si allena con la prima squadra a Milanello.[108]

Secondo una ricerca svolta nel 2005 dal Centro studi e ricerche del Settore Tecnico della FIGC sulle squadre dei sei principali campionati calcistici europei (Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi e Spagna) è emerso che il Milan è la società italiana che privilegia maggiormente l'ingresso in prima squadra dei giocatori cresciuti nel proprio vivaio dopo l'Atalanta e settima in assoluto.[109]

Allenatori e presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori e presidenti dell'Associazione Calcio Milan.

Di seguito l'elenco di allenatori[110] e presidenti del Milan[111] dall'anno della fondazione.

Allenatori
Presidenti

Calciatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori dell'Associazione Calcio Milan.

Hall of Fame

Di seguito l'elenco dei 54 calciatori inseriti nella Hall of Fame sul sito ufficiale del Milan.[115]

Capitani

Di seguito l'elenco dei 40 capitani[N 7] del Milan con il periodo in cui hanno portato la fascia:[116]

Gianni Rivera, capitano del Milan per 12 stagioni e Pallone d'oro 1969

Vincitori di titoli

Campioni del mondo

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nel Milan:

Il Milan e le Nazionali di calcio

Maglie ritirate

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Associazione Calcio Milan.

Competizioni nazionali

29 trofei ufficiali
1901, 1906, 1907, 1950-1951, 1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962, 1967-1968, 1978-1979 Scudetto della stella (10º)
1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999, 2003-2004, 2010-2011
1966-1967, 1971-1972, 1972-1973, 1976-1977, 2002-2003
1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011
Altri trofei
1900, 1901, 1902
1915-1916
1980-1981, 1982-1983

Competizioni internazionali

18 trofei ufficiali UEFA e FIFA
1962-1963, 1968-1969, 1988-1989, 1989-1990, 1993-1994, 2002-2003, 2006-2007
1967-1968, 1972-1973
1989, 1990, 1994, 2003, 2007
1969, 1989, 1990
2007
Altri trofei
  • Coppa Latina: 2 (record a pari merito con Barcellona e Real Madrid)
1951, 1956
1981-1982

Competizioni giovanili

1964-1965
1984-1985, 2009-2010
1949, 1952, 1953, 1957, 1959, 1960, 1999, 2001, 2014
1971-1972, 1981-1982, 1982-1983, 1984-1985, 1989-1990, 1993-1994, 2008-2009
1994-1995, 1995-1996, 2002-2003, 2006-2007, 2010-2011
1991-1992, 2009-2010

Statistiche e record

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record dell'Associazione Calcio Milan.

Partecipazioni ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Campionato Federale 4 1900 1903 105
Prima Categoria 10 1904 1920-1921
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926
Divisione Nazionale 4 1926-1927 1945-1946
Serie A 82 1929-1930 2015-2016
Serie B 2 1980-1981 1982-1983 2

In 117 stagioni sportive, a partire dall'esordio del 15 aprile 1900, il Milan ha disputato 105 campionati di massima serie (82 campionati di Serie A, 4 Campionati Federali, 10 di Prima Categoria, 5 di Prima Divisione e 4 di Divisione Nazionale) e 2 di Serie B. Nelle restanti 10 stagioni, per 3 volte (1905, 1909 e 1913-1914) non ha superato le eliminatorie regionali lombarde, nel 1908 ha rinunciato a partecipare al campionato, mentre nel quadriennio dal 1915-1916 al 1918-1919 e nelle annate 1943-1944 e 1944-1945 ha disputato i cosiddetti "campionati bellici".[120]

Statistiche di squadra

Gunnar Nordahl, miglior marcatore del Milan di tutti i tempi (210 gol in 257 partite) e terzo miglior marcatore della Serie A, dopo Silvio Piola e Francesco Totti

Gli 82 campionati di Serie A disputati ne fanno la quarta squadra per numero di partecipazioni, preceduta dall'Inter, presente in tutti gli 84 campionati, dalla Juventus e dalla Roma, presenti in 83 campionati su 84. I rossoneri hanno vinto il campionato per 18 volte, in 14 casi si sono classificati secondi e 17 volte terzi; nelle 105 edizioni della massima serie disputate dalla fondazione del club, la società è arrivata dunque sul podio nel 46,7% dei casi.

Nel corso delle partite ufficiali finora disputate, la miglior vittoria del Milan in casa è il 13-0 del 4 ottobre 1914 contro l'Audax Modena (Prima Categoria 1914-1915), mentre in trasferta è il 10-0 del 21 ottobre 1919 contro l'Ausonia (Prima Categoria 1919-1920). La peggiore sconfitta casalinga, invece, è lo 0-8 subito contro il Bologna il 5 novembre 1922 (Prima Divisione 1922-1923) mentre fuori casa per tre volte il Milan perse con sei reti di scarto: un 2-8 contro la Juventus (10 luglio 1927, Divisione Nazionale 1926-1927) e due 0-6, uno sempre contro i bianconeri (25 ottobre 1925, Prima Divisione 1925-1926) e l'altro contro l'Ajax (16 gennaio 1974, Supercoppa UEFA).[121]

A livello nazionale i rossoneri detengono vari record:

  • la più lunga serie di gare senza sconfitte nel campionato di Serie A (58 partite, serie iniziata il 26 maggio 1991 con Parma-Milan 0-0 e interrotta dallo stesso Parma il 21 marzo 1993 vincendo per 1-0 allo stadio San Siro[122]),[38][123], con l'intermezzo della stagione 1991-1992 conclusa, con Fabio Capello come allenatore, senza subire nessuna sconfitta, con 22 vittorie e 12 pareggi, segnando 74 reti e subendone solamente 21;[11][49]
  • la più lunga serie di gare esterne senza sconfitte in Serie A (38 partite);[124][125][126]
  • la più lunga permanenza in vetta al massimo campionato italiano (72 giornate,[124][125] dal 6 ottobre 1991[127] al 31 ottobre 1993, di cui 64 come capolista solitaria[126]);
  • la più larga vittoria in trasferta in Serie A (Genoa-Milan 0-8 nel 1954-1955, a pari merito con Venezia-Padova 0-8 del campionato 1949-1950).[128]
File:Marco Van Basten Pallone d'Oro (Milan).jpg
Marco van Basten, Pallone d'oro in tre occasioni

A livello di coppe nazionali il Milan ha disputato 12 tra finali e gironi finali di Coppa Italia (con 5 vittorie)[129] e 9 finali di Supercoppa italiana (6 vittorie)[130] per un totale di 21 finali mentre, in ambito internazionale, il Milan si colloca al terzo posto nella classifica dei club plurivincitori: nelle 29 finali disputate[131] i rossoneri hanno conquistato 18 trofei[N 2] (7 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe europee, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club FIFA),[9] a pari merito con il Boca Juniors[7] e alle spalle di Al-Ahly (20 trofei) e Real Madrid (19 trofei).[8]

In Europa l'avversario affrontato in più occasioni è il FC Barcellona (19 incontri con 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte[132]) seguito dal Real Madrid (16 incontri),[133] dall'Ajax (14 incontri),[134] dal Bayern Monaco,[135] dal Celtic[136] e dal Manchester United (10 incontri).[137] I rossoneri hanno vinto una sola volta al Camp Nou mentre il Barça 3 volte a San Siro,[132] invece i madrileni non si sono mai imposti al Meazza mentre i rossoneri hanno vinto una volta al Bernabéu.[133]

Un sondaggio del 2007 a cura della rivista sportiva World Soccer ha inoltre incoronato il Milan degli olandesi, guidato da Arrigo Sacchi, la più forte squadra di club di tutti i tempi e la quarta nella speciale classifica, dov'è preceduta solo da nazionali di calcio (Brasile 1970, Paesi Bassi 1974 e Ungheria 1953-1954).[138]

Statistiche individuali

Paolo Maldini, detentore del record di presenze in maglia rossonera con 902 partite ufficiali disputate

A livello individuale, il giocatore con il maggior numero di presenze in rossonero è Paolo Maldini, con 902 partite disputate in 25 stagioni dal 1984 al 2009. Seguono Franco Baresi (719 presenze, 20 stagioni), Alessandro Costacurta (663 presenze, 21 stagioni), Gianni Rivera (658 presenze, 19 stagioni) e Mauro Tassotti (583 presenze, 17 stagioni). Il capocannoniere di tutti i tempi è invece lo svedese Gunnar Nordahl con 221 gol segnati in 8 stagioni. Alle sue spalle Andriy Shevchenko (175 gol in 8 stagioni), Gianni Rivera (164 in 19 stagioni), José Altafini (161 in 7 stagioni) e Aldo Boffi (136 in 9 stagioni).[121]

Il Milan è l'unica squadra ad aver piazzato per due volte tre suoi giocatori ai primi tre posti nella classifica del Pallone d'oro: nel 1988, quando sul podio del premio furono nominati rispettivamente Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard,[N 9] e nel 1989, quando furono premiati nell'ordine Marco van Basten, Franco Baresi e Frank Rijkaard. Detiene anche il primato per il numero di calciatori vincitori della classifica marcatori della Serie A a girone unico (17 volte)[139] e di imbattibilità del portiere, stabilito da Sebastiano Rossi nel campionato di Serie A 1993-1994 (929 minuti).[140] Dodici personalità legate al Milan, tra giocatori che vi hanno militato, allenatori e dirigenti, sono membri della Hall of Fame del calcio italiano[141]: i calciatori Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Giuseppe Meazza, Gianni Rivera e Marco van Basten, il dirigente Adriano Galliani e gli allenatori Giovanni Trapattoni, Nereo Rocco, Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti.

Tifoseria

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan.

Secondo un sondaggio d'opinione della società Demos & Pi effettuato nel settembre 2015, il Milan risulta essere la terza squadra per numero di sostenitori in Italia, dopo Juventus e Inter, avendo riscosso la preferenza del 14% del campione esaminato,[13] mentre a livello europeo risulta, in base a uno studio pubblicato nel 2010 dalla società tedesca Sport+Markt,la settima squadra per numero di tifosi, prima delle italiane con 18,4 milioni di sostenitori, ma lontana dai 57,8 milioni di sostenitori del Barcellona.[142]

Storia

Vessilli rossoneri sventolano in Piazza del Duomo a Milano per il 17º scudetto

Il tipico tifoso del Milan per lunghi decenni del XX secolo apparteneva alla classe popolare e operaia, per questo i tifosi rivali dell'Inter li soprannominavano casciavìt, che in milanese significa cacciaviti, proprio per indicare l'origine proletaria di larga parte dei tifosi rossoneri.[143] A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini nerazzurri baùscia, termine milanese che significa gradasso, per indicare uno degli stereotipi classici dei milanesi, essendo allora la tifoseria nerazzurra composta perlopiù dalle classi medie e altolocate.[144][145][146] Questo divario andò appianandosi già negli anni sessanta e quindi in seguito questi due soprannomi sono diventati anacronistici e quasi desueti.

In questo periodo si stabilirono in vari settori della curva sud dello stadio San Siro i primi nuclei del tifo organizzato rossonero, fra cui la Fossa dei Leoni, il gruppo ultras più antico del calcio italiano,[147] nato a Milano nel 1968 e scioltosi nel 2005 a seguito di aspri dissidi con altri gruppi ultrà rossoneri,[148] le Brigate Rossonere, fondate nel 1975[149] e il Commandos Tigre, poi confluiti tutti nel gruppo Curva Sud Milano.[150] Politicamente gli ultras del Milan, che nelle partite casalinghe occupano la Curva Sud, non hanno mai espresso una preferenza marcata,[150] anche se tradizionalmente venivano associati alla sinistra, fino in tempi più recenti quando, sotto la presidenza di Silvio Berlusconi, sono stati avvicinati alla destra.[151]

Gemellaggi e rivalità

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Milano e Derby calcistici in Lombardia.

I tifosi del Brescia,[152][153] della Reggina[154] e del Siviglia sono gli unici gemellati con quelli del Milan.

Il gemellaggio con il Siviglia è nato durante la partita di Supercoppa UEFA del 2007.[155] In quella gara è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Antonio Puerta, difensore degli spagnoli scomparso tragicamente nei giorni precedenti. Per ricordarlo tutti i giocatori di entrambe le squadre hanno indossato una maglia che, sotto il proprio numero, riportava il suo nome e in tribuna vi erano numerosi striscioni dedicati al difensore. Inoltre, durante l'intervallo, due ultras del Milan hanno portato sotto la curva del Siviglia uno striscione recante la scritta "Onore a Puerta",[156] con i tifosi spagnoli che hanno ringraziato quelli rossoneri con il coro "Milan, Milan".[155]

Precedentemente vi furono anche gemellaggi con Bologna[157] e Como,[158] quest'ultimo finito dopo che, tra le altre cose, si sciolse la Fossa Lariana, il principale gruppo ultras comasco.[154]

La più grande rivale del Milan è l'altra squadra milanese, l'Inter. Il derby tra le due squadre milanesi viene detto Derby della Madonnina per la statua della Madonna (appunto Madonnina) in cima al Duomo di Milano.

Anche con la Juventus, nonostante alcuni accordi passati stipulati a livello di società, vi è da sempre una rivalità molto accesa:[159][160] le due squadre sono le più titolate in Italia[161] e si sono affrontate svariate volte per il conseguimento del titolo di campione d'Italia, oltre che nella finale di Champions League 2002-2003 del 28 maggio 2003 a Manchester, vinta dai rossoneri ai rigori, tre volte in finale di Coppa Italia e una in Supercoppa italiana.[162]

Anche i tifosi del Genoa considerano acerrimi rivali quelli del Milan. Inizialmente le due tifoserie erano gemellate ma a seguito di uno scontro-salvezza vinto dal Milan a Marassi nel 1982 il gemellaggio si trasformò in una rivalità,[154] acuita poi nel 1995 dall'uccisione di Vincenzo Spagnolo, tifoso genoano, da parte di un tifoso milanista.[163][164]

Inoltre vi sono anche rivalità minori con altri club, più o meno accese a seconda dei periodi: il Napoli, gemellato fino agli anni ottanta quando il Milan vinse un campionato proprio battendo in casa i partenopei, il Verona (gemellato fino ai primi anni settanta), contro cui il Milan perse due scudetti a vantaggio di Juventus e Napoli (la Fatal Verona), la Lazio, gemellata con l'Inter, che perse uno scudetto nel 1999 dopo la rimonta rossonera,[165] l'Atalanta, rivale storica del Brescia, la Roma dopo la morte del tifoso romanista Antonio De Falchi avvenuta a Milano nel 1989,[164] la Fiorentina, la Sampdoria e il Cagliari.[152][154]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Milan 2015-2016.

Rosa

Rosa e numerazione, tratte dal sito ufficiale del Milan, sono aggiornate al 31 agosto 2015.[166]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Spagna P Diego López
Bandiera dell'Italia D Mattia De Sciglio
Bandiera dell'Italia C José Mauri
Bandiera della Francia D Philippe Mexès
Bandiera della Francia A Jérémy Ménez
Bandiera della Spagna A Suso
Bandiera del Brasile A Luiz Adriano
Bandiera del Giappone A Keisuke Honda
Bandiera dell'Italia A Alessio Cerci
Bandiera dell'Italia D Alessio Romagnoli
Bandiera del Brasile D Rodrigo Ely
Bandiera dell'Italia C Andrea Poli
Bandiera della Colombia D Cristián Zapata
Bandiera dell'Italia C Riccardo Montolivo (capitano)
N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Francia A M'Baye Niang
Bandiera dell'Italia D Ignazio Abate
Bandiera dell'Italia C Antonio Nocerino
Bandiera della Slovacchia C Juraj Kucka
Bandiera dell'Italia C Giacomo Bonaventura
Bandiera dell'Italia D Luca Antonelli
Bandiera dell'Italia P Christian Abbiati (vice capitano)
Bandiera del Brasile D Alex
Bandiera dei Paesi Bassi C Nigel de Jong
Bandiera dell'Italia A Mario Balotelli
Bandiera della Colombia A Carlos Bacca
Bandiera dell'Italia C Andrea Bertolacci
Bandiera dell'Italia D Davide Calabria
Bandiera dell'Italia P Gianluigi Donnarumma

Staff tecnico

Dal sito web ufficiale della società.[167]

Staff dell'area tecnica
  • Bandiera della Serbia Siniša Mihajlović - Allenatore
  • Bandiera della Serbia Nenad Sakić - Vice allenatore
  • Bandiera dell'Italia Alfredo Magni - Allenatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Renato Baldi - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Antonio Bovenzi - Responsabile preparatori atletici
  • Bandiera dell'Italia Vincenzo Manzi - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Emilio De Leo - Collaboratore tattico
  • Bandiera dell'Italia Rodolfo Tavana - Responsabile Sanitario

Note

Annotazioni

  1. ^ a b c d Non essendo rimasta una documentazione certa sull'atto costitutivo della società, il 16 dicembre 1899 è la data che il club stesso indica come più probabile (Panini, p. 8). Tuttavia, le fonti primarie indicano che il giorno di fondazione è stato probabilmente il 13 dicembre. L'annuncio della nascita del club da parte della La Gazzetta dello Sport avvenne, inoltre, il 15 dicembre e non il 18 dicembre, come si ritiene tradizionalmente ( La Nascita di un mito, su magliarossonera.it. URL consultato l'8 maggio 2015.).
  2. ^ a b Nel computo sono incluse le sole competizioni organizzate o ufficialmente riconosciute dalle 6 Federazioni appartenenti alla FIFA e/o dalla FIFA stessa.
  3. ^ In questo computo sono incluse solo le competizioni organizzate dalla Lega Serie A.
  4. ^ I campionati nazionali effettivi senza vittorie furono, però, 36, per via della mancata partecipazione del 1908 e delle interruzioni belliche (1915-1919 e 1943-1945).
  5. ^ Zagatti affiancò Galbiati per 2 partite nel mese di marzo.
  6. ^ a b c Responsabilità della carica assunte da Adriano Galliani in qualità di vicepresidente vicario.
  7. ^ Tre dei quali (Giuseppe Bonizzoni, Giuseppe Antonini e Gianni Rivera) indossarono la fascia di capitano in due periodi distinti.
  8. ^ Vincitore unico e assegnatario definitivo del trofeo.
  9. ^ Frank Rijkaard disputò la prima parte dell'anno 1988 al Real Saragozza, trasferendosi al Milan in estate.

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