Divisione Nazionale 1943-1944

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Divisione Nazionale 1943-1944
Sport Calcio
Edizione Unica
Organizzatore FIGC (RSI)
Date dal 2 gennaio 1944
al 20 luglio 1944
Luogo Bandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Partecipanti 65
Formula gironi regionali + 3 gironi semifinali interregionali + girone finale
Risultati
Vincitore Spezia
Come VVFF Spezia[1]
(unico titolo)
Secondo Torino FIAT
Terzo Venezia
La squadra dei Vigili del Fuoco di La Spezia laureatasi campione nel 1944.

Il campionato di Divisione Nazionale 1943-1944,[2] meglio noto come Campionato Alta Italia 1943-1944, fu un torneo calcistico disputatosi nella Repubblica Sociale Italiana durante la seconda guerra mondiale, sotto l'egida degli organi della Federazione Italiana Giuoco Calcio commissariati dalla dittatura fascista nell'Italia settentrionale e centrale.

La manifestazione, la quale avrebbe dovuto assegnare il titolo di Campione d'Italia secondo i piani iniziali del regime, fu disconosciuta dalla stessa RSI con un comunicato federale datato 8 agosto 1944, e divenne illegittima nell'ordinamento del Regno d'Italia in seguito al decreto luogotenenziale del 5 ottobre 1944 che annullava qualsiasi atto organizzato dalle autorità fasciste. Il 22 gennaio 2002 la FIGC ha deciso di sancire definitivamente l'ufficialità del torneo: esso, però, non è stato riconosciuto come un'edizione del campionato italiano di calcio e il titolo assegnato è stato definito come onorifico, ossia diverso da un vero e proprio scudetto.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Novità[modifica | modifica wikitesto]

Un'Italia spaccata[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del territorio della Repubblica Sociale Italiana, dove si svolse il campionato di Divisione Nazionale del 1944.

Il Campionato Alta Italia fu l'unico torneo organizzato in Italia nella stagione 1943-1944 su base pluriregionale. Infatti, con l'Italia divisa in due parti dal fronte di guerra (la parte settentrionale controllata dalla Repubblica Sociale Italiana e la parte meridionale controllata dalle truppe alleate) a partire dal settembre 1943, venne meno anche l'unità della Federazione calcistica.

Già nel luglio 1943, a causa dell'aggravarsi dell'andamento del conflitto mondiale per l'Italia (in quello stesso mese la Sicilia fu invasa dagli Alleati), la FIGC stabilì che per la stagione 1943-44 non sarebbe stato possibile disputare dei campionati nazionali regolari con la formula del girone unico ma si sarebbe disputato al suo posto un campionato misto A-B di guerra. Secondo il progetto del marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, presidente della Federazione, il suddetto campionato misto A-B, con le due migliori retrocesse in C per completare gli organici, sarebbe stato impostato su 3 gironi interregionali di 12 squadre; le migliori due classificate di ogni girone avrebbero preso parte al girone finale nazionale a sei squadre per l'assegnazione del titolo; inoltre furono bloccati i trasferimenti.[3][4] Il campionato misto A-B sarebbe dovuto partire il 3 ottobre 1943, ma l'aggravarsi della situazione bellica dell'Italia (campi sportivi sinistrati, molti calciatori partiti per il fronte e sfollamento delle grandi città conseguente ai bombardamenti nemici) ne rese impossibile l'effettiva organizzazione.[5] Il 23 luglio 1943 il Partito Nazionale Fascista decretò la sospensione di ogni attività sportiva a carattere nazionale (compreso il campionato misto di Serie A-B che avrebbe dovuto aver luogo nella stagione 1943-1944), con la motivazione di «lasciare totalmente gli atleti militari a compiere il loro dovere di soldati»; sarebbero state autorizzate le sole competizioni a carattere locale, compatibilmente con le esigenze militari.[6]

In seguito al 25 luglio 1943 e la conseguente caduta del regime fascista, il neo nominato commissario del CONI Alberto Bonacossa, assunta temporaneamente il 12 agosto la Presidenza di tutte le federazioni, il 21 agosto 1943 nominò commissario della FIGC l'avvocato Giovanni Mauro, di tendenze antifasciste.[7][8] Il 4 settembre 1943 Mauro abrogò quanto stabilito dal marchese Ridolfi, ripristinando i trasferimenti e annullando le retrocessioni, e, pur autorizzando le società a riprendere gli allenamenti a porte chiuse, decretò che, a causa del precipitare della situazione bellica, il campionato di guerra 1943-1944 non avrebbe avuto luogo, anche se alcuni giorni dopo dichiarò alla stampa che non fosse da escludere l'eventuale disputa del campionato qualora le condizioni lo avessero consentito.[9][10] A Roma il commissario Mauro mantenne il comando della FIGC fino all'8 settembre (giorno di entrata in vigore dell'Armistizio di Cassibile): a quel punto, l'occupazione nazista dell'Italia centrosettentrionale determinò la frattura istituzionale tra gli organi federali della Repubblica Sociale Italiana e del Regno del Sud. A Nord, la RSI scelse come Commissario del CONI Ettore Rossi, il quale assunse temporaneamente la direzione di tutte le federazioni sportive dopo aver dichiarato decaduti i precedenti commissari.[11] La sede del CONI e di tutte le federazioni sportive furono spostate da Roma a Venezia.[12][13][14]

Rossi, autonominatosi Commissario della FIGC e coadiuvato dal segretario Giuseppe Baldo, organizzò il nuovo Campionato di Divisione Nazionale, ma fu sostituito alla presidenza del CONI da Puccio Pucci nel marzo 1944 e la carica di presidente della FIGC rimase vacante per oltre tre mesi, periodo nel quale la gestione della Federazione fu affidata alla Consulta.[15][16] Infine nel luglio 1944 il CONI, con la ratifica del Ministero della cultura popolare, nominò presidente della FIGC Ferdinando Pozzani, il quale si occupò di portare a termine la competizione.[17][18] Il 23 agosto 1944 la sede del CONI e di molte federazioni sportive (tra cui la FIGC) fu spostata da Venezia a Milano.[19] Dopo l'agosto 1944 ogni attività sportiva di rilievo fu proibita dal governo e dalle truppe occupanti naziste, anche se Pozzani riuscì ad aggirare il divieto organizzando tornei benefici a livello regionale. Nell'ottobre 1944 i commissari del CONI Ettore Rossi e Puccio Pucci, nonché il Presidente della FIGC Ferdinando Pozzani, furono dichiarati illegittimi dal governo del Regno d'Italia, in quanto nominati dal governo fascista della RSI.

Nel Sud, invece, la Federazione era stata guidata nei dieci mesi successivi all'armistizio dai funzionari Paolo Ventura e Giuseppe Malvicini, fino a quando il nuovo governo Bonomi II nominò il 22 giugno 1944 come commissario del CONI legittimo Giulio Onesti, il quale a sua volta nominò reggente della FIGC il 20 luglio 1944 Fulvio Bernardini, coadiuvato dai dirigenti Savarese e Zauli nonché dai succitati Ventura e Malvicini.[20] Nel novembre 1944 Bernardini si dimise venendo prontamente sostituito da Ottorino Barassi. Durante questo periodo, nel Meridione vennero disputati soltanto dei tornei a carattere regionale, anche se nel 1945, nonostante le difficoltà negli spostamenti, si tentò invano di organizzare una fase finale interregionale a eliminazione diretta per l'assegnazione del titolo di Campione dell'Italia Liberata, alla quale avrebbero dovuto prendere parte 16 squadre (tre a testa per Campania, Lazio, Puglia e Toscana, due a testa per Sicilia e Abruzzi) ma che non si disputò perché i campionati misti regionali di Divisione Nazionale erano terminati troppo tardi.[21][22][23][24] A rendere ancora più ingarbugliata la situazione, nel 1943 gli anglo-americani avevano istituito nella Sicilia occupata la cosiddetta Federazione Siciliana degli Sports, posta al di fuori della giurisdizione del CONI e controllata dal Movimento per l'Indipendenza della Sicilia.

Il torneo misto[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto concerne il campionato di guerra che si disputò nei territori controllati dalla RSI, la FIGC fascista stabilì, inizialmente, che non si sarebbero disputati campionati nazionali, bensì dei "Campionati Misti Regionali", sebbene già allora non fosse esclusa l'eventuale disputa di una successiva fase interregionale.[25][26] Nel gennaio del 1944, tuttavia, la Consulta che coadiuvava il reggente Rossi stabilì che le vincenti regionali del campionato di Divisione Nazionale misto avrebbero giocato un torneo finale per l'attribuzione dello Scudetto.[27][28] Il clima caotico dell'epoca si riflesse anche sui tesseramenti dei giocatori che, in ottemperanza a una risoluzione emessa dalla FIGC nel settembre 1943, erano stati sospesi fino a data da destinarsi. I calciatori, fermo restando l'obbligo di ritornare alla propria società d'origine alla fine della guerra, furono teoricamente liberi di andare a giocare dove volevano, soprattutto se giustificati dall'arruolamento in corpi militari; tuttavia, così non fu per tutti perché, in mancanza dell'autorizzazione da parte della società a cui erano vincolati nella stagione 1942-1943, non potevano giocare in nessuna squadra.[29][30] Fu proibito inoltre ai giovani chiamati alle armi appartenenti alle classi 1923, 1924 e 1925 e privi di regolare esonero per indisponibilità nonché ai militari di qualunque classe, anche se dichiarati inabili, di partecipare a qualsiasi campionato, salvo per quei casi particolari di inabilità fisica al servizio incondizionato militare che non impedissero l'attività agonistica sportiva; in tal caso, per poter essere in regola, si sarebbe dovuta richiedere e ottenere l'autorizzazione dal commissario del CONI.[31]

Per esentare i giocatori dal servizio militare diverse società ricorsero all'espediente di associarsi con corpi militari o ad aziende belliche, dei quali i propri calciatori sarebbero entrati a fare parte. Ad esempio il Torino raggiunse un accordo con la FIAT in virtù del quale tutti i giocatori granata passarono al Gruppo Sportivo FIAT con la costituzione di un "Gruppo Torino" in seno al Dopolavoro stesso:[32] la squadra granata partecipò così con il nome di Torino FIAT al campionato di guerra, con i propri giocatori esentati dal servizio militare in quanto impiegati di un'azienda bellica. Per gli stessi motivi la Juventus fece diventare i propri giocatori dipendenti della Cisitalia divenendo la Juventus Cisitalia, e il Novara passò in forza al dopolavoro aziendale dell'Istituto Geografico De Agostini trasformandosi nel Novara IGDA.[33][34] Per motivi analoghi nacque la squadra dei Vigili del Fuoco della Spezia in seguito a un accordo fra Giacomo Semorile, che prese le redini dell'A.C. Spezia dopo la deportazione in Germania del presidente Coriolano Perioli, e l'ing. Gandino, il comandante del 42º Corpo: l'intesa prevedeva che i Vigili del Fuoco, per poter allestire una squadra in grado di rappresentare La Spezia nel campionato di guerra, avrebbero temporaneamente rilevato i calciatori del club aquilotto, restituendoli alla casa madre al termine del conflitto. Questa soluzione costituì un ottimo stratagemma per sottrarre i giocatori agli obblighi del servizio militare. Il Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco era una società di nuova affiliazione[35] e pertanto de iure non in continuità giuridica con l'A.C. Spezia rimasto formalmente inattivo, anche se de facto si trattava della stessa squadra.[36]

Il campionato fu disputato tra tante difficoltà, anche solo negli spostamenti, dovute alla guerra, ai bombardamenti degli Alleati e ai rastrellamenti dei nazisti. Ad esempio i Vigili del Fuoco della Spezia, ammessi per loro richiesta al campionato emiliano pur essendo liguri (anche perché molti dei collegamenti stradali con il Piemonte erano interrotti a causa dei bombardamenti), furono costretti a giocare spesso le proprie partite casalinghe a Carpi (lo stadio Alberto Picco della Spezia era stato reso inagibile dai bombardamenti) e a viaggiare su un'autobotte contenente anche sale spezzino da barattare durante il viaggio con i contadini in cambio di cibo. Le tribune erano semideserte, a causa del rischio di bombardamenti o di retate dei nazisti, e in caso di preallarme aereo la partita veniva temporaneamente sospesa ma i calciatori erano tenuti a rimanere nello stadio in attesa della conferma dell'allarme in modo da poter riprendere la partita in caso di falso allarme. Le strade erano sconnesse, e capitò che, in occasione di una trasferta di campionato contro il Cesena, il Bologna fu costretto a fare un tratto di strada a piedi per raggiungere lo stadio perdendo per 5-0 a causa della stanchezza. Si narra addirittura che le compagini toscane compissero le trasferte in bicicletta. Il giorno della prima partita del girone finale contro il Venezia, i giocatori spezzini arrivarono a Milano tutti bagnati a causa della pioggia che li sorprese nel corso del viaggio a bordo di un furgone scoperto; tentarono di asciugare le maglie sul fuoco finendo però per bruciacchiarle e si presentarono alla partita così conciati che i giocatori del Venezia li presero per "barboni" destando anche l'attenzione del cronista della Gazzetta dello Sport che commentò che le cattive condizioni delle maglie degli spezzini era il segno evidente delle tribolazioni patite durante il viaggio.[37]

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Si disputarono sette campionati regionali di Divisione Nazionale, quello piemontese-ligure, quello lombardo, quello veneto, quello giuliano, quello emiliano, quello toscano e quello romano. Come annunciò il CONI in un comunicato del 20 aprile 1944, al termine dei campionati regionali di calcio di Divisione Nazionale, avrebbero avuto luogo le qualificazioni interzonali, strutturate in tre gironi di quattro squadre ciascuno (Girone A: Piemonte-Liguria e Lombardia; Girone B: Veneto e Venezia Giulia; Girone C: Emilia e Toscana), alle quali sarebbero state ammesse le migliori due classificate di ognuno dei campionati regionali (fatta eccezione per quello romano); le squadre vincitrici dei gironi interzonali e la vincitrice del campionato romano sarebbero stati ammessi alle finali del campionato di guerra.[38] Tuttavia la liberazione di Roma, con il conseguente passaggio del torneo capitolino sotto la gestione della FIGC monarchica, impedì alla squadra campione romana, la Lazio, di prendere parte al girone finale; ragioni di carattere contingente, inoltre, spinsero la Federazione a modificare la formula del girone interzona tosco-emiliano (nel quale si verificò la defezione delle toscane per cause di forza maggiore, avendo il fronte di guerra ormai raggiunto la loro regione). Le finali furono disputate con il sistema del girone semplice (partite di sola andata) in campo neutro (fu scelta l'Arena di Milano, lo stadio dell'Ambrosiana-Inter).

Nel corso della stagione fu applicato il quoziente reti, anche se a discrezione dei direttori regionali di competenza o della FIGC. Il fatto che per molti gironi regionali il quoziente reti non vigesse è testimoniato dalla disputa di spareggi anche tra squadre con diverso quoziente reti. Tuttavia le deliberazioni ufficiali del Direttorio VII Zona (Emilia) pubblicate da Il Resto del Carlino attestano che il quoziente reti vigeva per le semifinali e le finali emiliane, mentre gli articoli de La Stampa e Corriere della Sera attestano che il quoziente reti vigeva anche per le semifinali e le finali interzonali.[39] In un primo momento era stato stabilito che per il Campionato romano vigesse il quoziente reti, salvo poi non tenerne conto.[40][41] Sembrerebbe che il quoziente reti vigesse anche per il campionato veneto.[42]

Calciomercato[modifica | modifica wikitesto]

Il Torino, entrato nel Gruppo Sportivo FIAT per esentare i propri tesserati dalla chiamata alle armi, partecipò al campionato di guerra col nuovo nome di Torino FIAT, potendo inoltre schierare in attacco il neoacquisto Silvio Piola (accosciato, secondo da destra).

A causa della divisione dell'Italia in due, molti giocatori si trovarono impossibilitati a tornare nelle loro città. Questo fece sì che nel campionato di guerra organizzato tra mille difficoltà, molti atleti si accasassero dove poterono rinforzando così le squadre minori. Era comunque necessario il nullaosta della squadra legittima proprietaria dei calciatori e al termine del conflitto i calciatori avrebbero dovuto tornare alla squadra con cui avevano militato nella stagione 1942-1943.[43]

I Vigili del Fuoco della Spezia si rinforzarono ingaggiando, a parte ovviamente i giocatori dell'A.C. Spezia, due giocatori del Livorno vicecampione d'Italia 1942-43, cioè il bomber Angelini e il regista avanzato Tori; arrivarono inoltre dal Genoa il portiere Tavoletti e dal Napoli il terzino Gramaglia e l'attaccante Viani. Come allenatore fu confermato Ottavio Barbieri, che aveva allenato l'A.C. Spezia nella stagione precedente.

Il Torino FIAT, allenato in questa stagione da Vittorio Pozzo, confermò essenzialmente la rosa che si era laureata Campione d'Italia nella stagione precedente, pur con le partenze di Grezar (ingaggiato dall'Ampelea di Isola d'Istria) e Menti (ingaggiato dal Milano), comunque controbilanciate dagli arrivi dell'estremo difensore Griffanti dalla Fiorentina ma soprattutto del bomber Piola dalla Lazio.

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

I campionati regionali[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato piemontese-ligure cominciò il 16 gennaio. Ad esso inizialmente partecipavano solo nove squadre, ma a partire dalla terza giornata vi fu l'ammissione in ritardo dell'Asti, che dovette recuperare le prime due giornate contro le squadre che avevano riposato.[44] Il girone fu dominato dal Torino FIAT, che colse in 18 partite 16 successi e 2 pareggi, rifilando un 5-0 ai concittadini della Juventus e un 7-1 alla Biellese. Al secondo posto si classificò la Juventus, che si qualificò così alla fase interzonale dopo aver lottato a lungo con la squadra rivelazione del girone, la Biellese, compagine di Serie C che tuttavia si era rinforzata con giocatori di categoria superiore. Nelle prime giornate la Biellese balzò addirittura in vetta alla classifica ma, complici le quattro sconfitte negli scontri diretti contro le compagini torinesi, fu scavalcata da bianconeri e granata, chiudendo terza a tre punti di distanza dalla più quotata Juve. A inizio maggio la classifica fu rivoluzionata, pur senza modificarne i verdetti, dalle deliberazioni del direttorio piemontese che inflisse per tesseramenti irregolari diverse sconfitte a tavolino a Cuneo e Casale che così precipitarono negli ultimi due posti in classifica.[45][46]

Nel campionato lombardo, a otto squadre, deluse il rendimento del Milano, mentre il girone fu vinto nettamente dai rivali concittadini dell'Ambrosiana-Inter. Per decretare il secondo posto valido per la qualificazione alla fase interzonale si rese necessario lo spareggio tra Varese e Brescia, arrivate a pari punti, che vide prevalere i varesini per 1-0 (dopo i tempi supplementari).

Il campionato veneto, strutturato su due gironi, fu influenzato da alcuni ritiri, in particolare delle finaliste regionali Vicenza (che aveva vinto il proprio girone) e Treviso. Le finali regionali si ridussero così a una sfida a due tra Venezia e Verona, che vide prevalere i lagunari. Venezia e Verona furono ammesse alle semifinali interzonali.

Il campionato giuliano fu vinto a sorpresa dalla rivelazione Ampelea di Isola d'Istria, squadra di Serie C che, rinforzata da calciatori giuliani tornati nelle zone d'origine o da calciatori di altre parti d'Italia di stanza in Istria, ebbe la meglio sulle più quotate Triestina e Pro Gorizia.[47] I triestini chiusero al secondo posto qualificandosi con gli istriani alle semifinali interzonali. L'iniziale rivelazione del campionato, la Cormonese, invece, dopo aver vinto a sorpresa le prime tre partite volando in vetta alla classifica, crollò conseguendo 1 vittoria e ben 10 sconfitte nelle rimanenti partite e chiudendo mestamente penultima.[48]

Il campionato emiliano, la cui prima fase era strutturata in quattro gironi (a cui sarebbero seguiti due gironi di semifinale e una finale regionale), cominciò il 6 febbraio 1944. I due gironi di semifinale furono vinti da Bologna e Vigili del Fuoco della Spezia. Le deliberazioni del Direttorio emiliano rivoluzionarono le classifiche delle semifinali infliggendo diverse sconfitte a tavolino per tesseramenti irregolari a Faenza e Modena, estromettendole dalla lotta al titolo. Grazie a queste deliberazioni lo Spezia, che aveva cominciato in salita le semifinali con le sconfitte esterne contro Modena e Carpi, balzò in vetta mantenendola anche grazie ai forfait dichiarati nelle ultime giornate dalle sue contendenti per motivi contingenti dovuti alla guerra.

Il campionato toscano si concluse con la vittoria del Montecatini mentre la Lucchese chiuse seconda. Le difficoltà nel trasferirsi in altre regioni, per cause di forza maggiore conseguenti alla guerra in corso, rese tuttavia impossibile alle toscane la prosecuzione nella fase interregionale.

Infine il campionato romano, iniziato per primo il 4 dicembre 1943 e disputato da 10 squadre, si concluse con la vittoria della Lazio il 28 maggio 1944 (rimaneva una partita da recuperare, ininfluente, tra la Tirrenia e la Juventus di Roma).[49] Tuttavia la liberazione di Roma (4-5 giugno 1944) impedì alla Lazio di partecipare al girone finale del campionato di guerra. Il Comitato Regionale Laziale della FIGC del Regno del Sud fece disputare l'unica partita ancora non recuperata il 2 luglio 1944 e concluse anche il "Torneo a quattro" (al quale erano state ammesse le prime quattro qualificate del Campionato romano) iniziato sotto il Direttorio regionale della RSI il 2 giugno.

Le semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Le dodici semifinaliste furono suddivise in tre gironi da quattro: il girone A (Piemonte-Liguria-Lombardia), il girone B (Veneto-Venezia Giulia) e il girone C (Emilia-Toscana). La consulta della FIGC respinse le richieste del Liguria, della Biellese e del Genova 1893 tendenti ad ottenere il ripescaggio nelle semifinali. La gestione delle semifinali fu affidata a delle Commissioni nominate dalla Federazione, una per girone, le quali potevano giudicare anche i reclami di prima istanza. A causa del protrarsi dei campionati regionali nell'Emilia e nella Toscana, in un primo momento furono istituite soltanto le commissioni per il Girone A e il Girone B.[50] La commissione per il Girone C fu istituita solo successivamente.

Il girone A (quello ligure-lombardo-piemontese) fu il più equilibrato. Nella prima giornata terminò l'imbattibilità del Torino, che perse per 3-1 contro i rivali concittadini della Juventus, subendo così la prima sconfitta stagionale; nel frattempo l'Ambrosiana-Inter veniva fermata sul pari (2-2) dal Varese.[51] Nella giornata successiva i granata ritrovarono la vittoria imponendosi per 2-1 sul Varese, mentre all'Arena la Juventus, a causa di un gol subito allo scadere e di alcuni contestati episodi arbitrali (due espulsioni e due gol annullati), fu sconfitta tra le polemiche dall'Ambrosiana-Inter per 2-1, venendo sorpassata dai nerazzurri.[52] I bianconeri recriminarono per i presunti errori arbitrali a favore dell'Ambrosiana-Inter nelle prime due giornate e tentarono di ottenere una riduzione delle pesanti squalifiche inflitte dalla Federazione a tre giocatori juventini per le minacce rivolte all'arbitro; senza i tre squalificati la Juventus fu sconfitta, ancora una volta allo scadere, per 2-1 dal Varese, mentre il Torino sorpassava i nerazzurri in vetta alla classifica travolgendoli per 6-2.[53][54][55] Il pareggio dei granata nella stracittadina di ritorno (3-3) permise all'Ambrosiana-Inter, vittoriosa per 3-0 sul Varese, di agganciarli in vetta, ma la sconfitta dei nerazzurri contro i bianconeri (1-0) nella giornata successiva permise al Torino, vittorioso per 6-0 sul Varese, di arrivare all'ultima giornata con due punti di vantaggio sulle due rivali. All'ultima giornata, pareggiando per 3-3 con i nerazzurri, il Torino chiuse in vetta il girone con un punto di vantaggio sui bianconeri (vittoriosi per 6-1 sul Varese) qualificandosi alla finale. Tuttavia, se il Torino non avesse pareggiato nel finale e avesse perso per 3-2, si sarebbe dovuto disputare lo spareggio tra bianconeri e granata, a pari punti e con stesso quoziente reti. Il gol del pareggio torinista siglato nel finale fu paragonato dalla Stampa dell'epoca al gol giunto nel finale dell'ultima giornata del campionato precedente che aveva permesso ai granata di vincere il campionato a scapito del Livorno.[56]

Il girone B (quello veneto-giuliano) si ridusse a tre squadre a causa del ritiro del Verona.[57] Dopo aver pareggiato a reti bianche con la Triestina, il Venezia balzò in vetta espugnando di misura il campo dell'Ampelea di Isola d'Istria in una partita in cui gli istriani avrebbero meritato quantomeno il pareggio potendo peraltro recriminare per la mancata concessione di un rigore da parte dell'arbitro.[58] La Triestina perse l'occasione di agganciare in vetta i lagunari perdendo l'ultima partita del girone di andata con l'Ampelea, incontro caratterizzato dal gioco molto duro e degenerato in una rissa punita con pesanti squalifiche.[59][60] Nel girone di ritorno, dopo un ulteriore pareggio a reti bianche con i triestini (privi dei giocatori squalificati), il Venezia disputò lo scontro decisivo con l'Ampelea, indietro di due punti e anch'esso penalizzato dalle squalifiche. Il risultato si mantenne in parità fino a nove minuti dal termine, quando i lagunari sbloccarono il risultato con una rete contestata dagli istriani che ne chiesero invano l'annullamento per fuorigioco per poi ritirarsi in segno di protesta; la Federazione assegnò la vittoria a tavolino al Venezia, che così si qualificò matematicamente alle finali.[61] L'ultima partita ininfluente, tra Ampelea e Triestina, fu vinta a tavolino dagli istriani per forfait della squadra avversaria.

Il girone C (quello tosco-emiliano) fu rivoluzionato dalla Federazione. Invece di far scontrare in un girone all'italiana a quattro squadre le qualificate Bologna, Spezia, Montecatini e Lucchese, la Federazione decise di adottare il meccanismo dell'eliminazione diretta con semifinali tra squadre corregionali e finale in campo neutro, in modo da abbreviare il campionato e ridurre le trasferte rese sempre più difficoltose dalla guerra. Di fatto però lo scontro tra Bologna e Spezia era già previsto dal Direttorio Emiliano come finale regionale e fu organizzato dal direttorio regionale stesso (invece che dalla commissione a cui era affidata la gestione del girone interzonale C). L'andata tra Bologna e Vigili del Fuoco della Spezia si disputò l'11 giugno, con i felsinei penalizzati da numerose assenze forzate e costretti a giocare fin dall'inizio in 10 contro 11, e fu interrotto per incidenti a pochi minuti dal termine per l'invasione di campo del pubblico felsineo per protestare per la convalida del gol del vantaggio spezzino (a loro dire da annullare per una sospetta posizione di fuorigioco).[62] Il ritorno fu rinviato di una settimana per dare il tempo al Direttorio emiliano di emettere le sue sentenze, e alla fine fu decretata la vittoria a tavolino in favore dello Spezia e la squalifica di una giornata di tre giocatori bolognesi e un calciatore spezzino. In segno di protesta, il Bologna disertò l'incontro di ritorno, sicché i Vigili del Fuoco della Spezia furono proclamati d'ufficio Campioni emiliani dal direttorio regionale. A questo punto, il 2 luglio 1944 lo Spezia avrebbe dovuto confrontarsi con la Lucchese (che apparentemente aveva passato il turno col Montecatini, non è da escludere per forfait) ma la squadra toscana, non potendo trasferirsi per cause di forza maggiore conseguenti alla guerra, dovette ritirarsi dal campionato. Lo Spezia fu così direttamente ammesso al girone finale.

Le finali[modifica | modifica wikitesto]

Il triangolare[modifica | modifica wikitesto]
Una concitata fase di gioco del triangolare finale all'Arena di Milano

In finale giunsero il Venezia, il Torino FIAT e il 42º Corpo VVFF La Spezia. I veneti non erano più l'ottima squadra capace di conquistare il terzo posto nel campionato di due anni prima; i piemontesi, invece, erano il "Grande Torino" campione d'Italia in carica, destinato a conquistare altri quattro scudetti nel dopoguerra, prima della tragedia di Superga. La vera sorpresa era comunque costituita dalla squadra dei Vigili del Fuoco di La Spezia. Questa compagine era nata dai resti dello Spezia Calcio, il quale aveva sospeso l'attività in seguito all'arresto e all'invio nei campi di concentramento in Germania del presidente Coriolano Perioli. Giacomo Semorile, l'unico dirigente rimasto, decise allora di contattare il comandante dei Vigili del Fuoco cittadini, l'ing. Gandino, per allestire una squadra in grado di affrontare il campionato di guerra. Nacque così il Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, un nuovo club che ereditò tutti i giocatori dallo Spezia promettendone la restituzione al termine del conflitto.

Le partite finali vennero disputate all'Arena di Milano, quasi sempre semideserta per il timore di possibili rastrellamenti da parte dei tedeschi. In caso di arrivo a pari punti vigeva il quoziente reti.[63] Il 9 luglio 1944 si svolse la prima sfida che si concluse con il pareggio tra VVFF Spezia e Venezia per 1-1, risultato che sembrava spianare la strada al Torino per la conquista del secondo titolo consecutivo dopo quello della stagione 1942-1943. Nello stesso giorno la squadra granata era tuttavia stata a Trieste per disputare, nelle vesti della Rappresentativa Piemonte, una partita amichevole contro la Rappresentativa Venezia Giulia, inizialmente in programma il 2 luglio ma rinviata dalla Federazione; i granata avevano richiesto l'annullamento di tale incontro perché di scarso interesse ma soprattutto per le difficoltà della trasferta, ma la FIGC fu inflessibile e il Torino fu costretto a partire per Trieste venerdì 7 arrivando appena in tempo per la partita (terminata 2-2).[64]

Il Torino risentì del lungo viaggio, che si protrasse per sette giorni tra andata e ritorno, e al ritorno in sede giovedì mattina i granata ebbero appena un giorno di tempo per riposarsi e per ripartire per Milano, dove il 16 era in programma lo scontro con lo Spezia.[65] La Federazione a dire il vero, su pressioni del CONI, voleva accelerare la disputa delle finali anticipando le partite Spezia-Torino al 13 e Torino-Venezia al 16, ma la proposta trovò il netto rifiuto dei granata, anche a causa delle traversie nella trasferta in Venezia Giulia.[66][67] Il Torino disputò la partita contro i Vigili del Fuoco, anticipata di due ore (dalle 17 alle 15) per le contingenze, in condizioni fisiche non ottimali a causa della stanchezza per la lunga trasferta triestina. I bianconeri inflissero, così, ai granata un'inattesa sconfitta per 2-1, estromettendoli dalla lotta per il titolo.[68] Rimanevano ancora in corsa i lagunari, i quali potevano ancora aggiudicarsi il titolo in caso di vittoria nello scontro del 20 luglio con i demotivati granata con un punteggio tale da superare nel quoziente reti gli spezzini: il Torino, tuttavia, giocò con impegno travolgendo il Venezia per 5-2, successo che decretò il sorprendente primo posto dei Vigili del Fuoco spezzini.[69]

Fondamentale per il successo spezzino fu la tattica per l'epoca innovativa di Ottavio Barbieri, il cosiddetto "catenaccio" (introdotto in Italia solo due anni prima dall'allenatore della Triestina Mario Villini): Persia I, giocando nel ruolo di libero (o "terzino di posizione"), diede maggiore solidità alla difesa spezzina contribuendo in maniera decisiva (insieme all'ottima prestazione in marcatura dell'interno Tommaseo) all'inattesa vittoria contro i granata.

Il disconoscimento del titolo[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un articolo dell'Unità del 2002, tuttavia, l'impresa dello Spezia sarebbe stata macchiata dalla presunta posizione irregolare del centravanti ligure Sergio Angelini (autore della doppietta decisiva nello scontro diretto), il quale giocò le ultime due partite del campionato nonostante una precedente squalifica di una giornata: tali infrazioni sarebbero potute costare allo Spezia la perdita a tavolino delle partite incriminate, con conseguente riassegnazione del titolo ai granata.[70] Considerato che Angelini fu squalificato per una giornata immediatamente dopo la finale emiliana d'andata contro il Bologna, la controversia consiste sul se, in base al regolamento dell'epoca, fosse lecito o meno conteggiare ai fini della squalifica la partita di ritorno vinta a tavolino per forfait dei felsinei.[71] Poiché la Federazione non prese alcun provvedimento sanzionatorio nei riguardi dagli spezzini, è ragionevole supporre che ad essere corretta sia proprio la seconda ipotesi, ovvero che la squalifica di Angelini venne ritenuta scontata in occasione del 2-0 d'ufficio ottenuto contro il Bologna.[72]

L'esito del torneo, inoltre, fu contestato dai dirigenti piemontesi (e dalla stampa loro vicina) che sostennero che il torneo fosse stato falsato dagli errori della Federazione che costrinse i granata a una lunga e spossante trasferta a Trieste per disputare un'inutile amichevole proprio alcuni giorni prima lo scontro decisivo contro lo Spezia, che fu di conseguenza disputato dai piemontesi in condizioni atletiche non ottimali e perciò perso; fu contestata anche la formula del girone semplice con cui furono disputate le finali che fece sì che bastasse al Torino una sconfitta nel girone finale per essere estromesso dalla lotta al titolo senza più alcuna possibilità di recupero, vanificando tutto il ruolino di marcia precedente.[73] In risposta a tali recriminazioni, i filospezzini fecero notare le disavventure occorse agli spezzini in quei giorni, dal bombardamento di Brescia a cui scamparono per miracolo, al viaggio di Turi e Angelini per informare le loro famiglie che erano ancora vivi tornando poi in tempo per la partita contro i granata (Il Lavoro del 20 luglio 1944 riferisce di un viaggio Milano-Genova-Viareggio e ritorno di alcuni giocatori spezzini che poi batterono il Torino, forse riferendosi a ciò).

In ogni caso il giorno 17 luglio, dopo la vittoria dei Vigili del Fuoco sul Torino, la FIGC fascista, oltre a stabilire dei premi in denaro per le prime tre classificate (25.000 lire per la prima classificata, 20.000 per la seconda e 15.000 per la terza), dichiarò, in contraddizione con quanto predisposto all'inizio della competizione, che alla squadra prima classificata sarebbe stata consegnata la Coppa Federale del campionato di guerra e non il regolare trofeo abbinato al campionato nazionale.[74] Infine l'8 agosto, a torneo concluso, un ulteriore comunicato della FIGC, premettendo che nella stagione 1943-44 non era stato possibile disputare un regolare campionato nazionale secondo le norme usuali, sancì che il possesso dello scudetto sarebbe rimasto appannaggio del Torino (campione d'Italia nella Serie A 1942-1943), mentre ai VVFF Spezia venne assegnato il titolo di vincitori del campionato di guerra.[75]

L'assegnazione del titolo onorifico allo Spezia[modifica | modifica wikitesto]

La rivendicazione spezzina[modifica | modifica wikitesto]

Fino alle battute conclusive del torneo, in cui i VVFF risultarono inaspettatamente primi, sia gli organi federali controllati dalla Repubblica Sociale Italiana, sia le principali pubblicazioni sportive (in particolare la Gazzetta dello Sport e il Guerin Sportivo), definirono la Divisione Nazionale 1944 "campionato italiano" e il titolo in palio "scudetto".[76] La FIGC fascista, tuttavia, rinnegò la manifestazione con i succitati comunicati del 17 luglio e dell'8 agosto. Inoltre il Regno d'Italia, col decreto legislativo luogotenenziale nº 249 del 5 ottobre 1944, dichiarò privo di ogni valore giuridico qualsiasi atto di nomina del governo della RSI; specificamente, annullò e rese illegittimi ab initio i mandati di Ettore Rossi e di Puccio Pucci alla guida del CONI, nonché i conseguenti incarichi di Rossi e di Ferdinando Pozzani in FIGC. L'organizzazione di un campionato da parte di questi soggetti, perciò, divenne essa stessa non legale.[77]

Parallelamente alle decisioni istituzionali, negli anni successivi alla conclusione delle ostilità belliche si aprì un dibattito sul valore della competizione: i difensori della delegittimazione del torneo sostenevano che il campionato fosse irregolare sia nella forma che nella sostanza, in quanto organizzato dalla RSI a fini propagandistici, e non degno di essere considerato una manifestazione a carattere nazionale, per via dell'assenza di gran parte dei club dell'Italia Centrale e di tutti quelli dell'Italia meridionale. D'altro canto, i filospezzini replicavano insinuando che il disconoscimento del campionato fu causato in primis dai malumori provenienti dagli influenti ambienti dirigenziali del Torino, e contestando che la mancanza di sodalizi del Centro-Sud fosse un elemento rilevante, dato che nei tornei italiani più antichi parteciparono solo squadre del Nord Italia.

Alla ripresa dei campionati regolari, nel 1945, quando furono creati i gironi di Serie A e B, la Federazione inserì lo Spezia tra le squadre aventi diritto alla Serie B insieme ai concittadini dell'ENAL Comunale Spezia (la quale tuttavia cedette poco dopo il titolo sportivo all'Ausonia La Spezia).[78][79] L'Associazione Calcio Spezia chiese alla FIGC di essere ammessa di diritto nella massima divisione in virtù del sesto posto in classifica in Serie B nel 1942-1943 e, soprattutto, del campionato di guerra vinto dal G.S. 42º Corpo Vigili del Fuoco, con il quale era in procinto di fondersi.[80] La FIGC non recedette dalle sue posizioni e, per di più, qualche tempo dopo annullò per motivi burocratici la fusione tra i VVFF Spezia e l'A.C. Spezia (a causa del mancato pagamento da parte dei Vigili del Fuoco della tassa di affiliazione alla Federazione).[81] Il club, duramente provato dalle difficoltà dell'epoca e pur mantenendo il titolo per partecipare alla serie cadetta, si iscrisse in segno di protesta al campionato di Prima Divisione ligure lasciando la sola Ausonia Spezia a rappresentare la città nel campionato cadetto.[82][83] Infine, a partire dalla stagione 1946-1947, lo Spezia ritornò a disputare la Serie B, dopo il mancato accoglimento della proposta di allargare la Serie A 1946-1947 a 22 squadre con l'ammissione di Andrea Doria e Spezia.[84][85]

La decisione finale della FIGC[modifica | modifica wikitesto]

La patch del titolo onorifico vinto dai VVFF Spezia nel 1944, che lo Spezia Calcio sfoggia dal 2002 sulle proprie divise.

Nei successivi cinquant'anni la FIGC confermò la non ufficialità della manifestazione. La denominazione "Divisione Nazionale", con la quale essa era indicata all'epoca nei documenti federali, cadde nel dimenticatoio, sostituita dalla definizione informale "Campionato Alta Italia" (adottata presumibilmente in analogia col nome della fase settentrionale del torneo di Divisione Nazionale 1945-1946).

Tuttavia, dopo ricerche giornalistiche, come quella a opera del Secolo XIX, e petizioni delle autorità spezzine, in particolare dell'allora sindaco Giorgio Pagano, il 14 aprile 2000 la FIGC istituì appositamente una commissione allo scopo di esaminare la richiesta ufficiale dello Spezia di assegnazione dello scudetto 1943-1944.[86] Al termine dei lavori della commissione, il 22 gennaio 2002 la Federazione, pur non riconoscendo il torneo quale un'edizione del campionato italiano di calcio, ha parzialmente accolto le istanze dello Spezia Calcio, assegnandogli un titolo sportivo onorifico — ufficiale, ma non equiparabile allo "scudetto" — per la vittoria del campionato di guerra 1944, con una menzione particolare allo spirito di sportività con cui gli atleti bianconeri affrontarono le difficoltà di un periodo storico in cui l'Italia era lacerata dalla guerra civile. Oltre all'attribuzione di questo titolo onorifico, è stata conferita allo Spezia la possibilità di apporre permanentemente sulle divise sociali un distintivo speciale in ricordo di quell'impresa. Questa concessione costituisce un fatto molto raro: sono infatti poche le squadre che possono vantare l'esposizione perpetua di un titolo sulla propria maglia (per lo più essi sono simboli internazionali, come la stella o il multiple-winner badge).

Ulteriore particolarità del riconoscimento è il fatto che la FIGC ha attribuito alla squadra spezzina un titolo in realtà vinto dal G.S. 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, cioè una società de iure differente dallo Spezia. Lo Spezia, insomma, può fregiarsi della vittoria di un campionato a cui, tecnicamente, non ha mai partecipato, sebbene bisogna constatare che il 42º Corpo dei Vigili del Fuoco rilevò e schierò gli stessi giocatori del club ligure (oltre a calciatori provenienti da altre compagini), e quindi de facto i due sodalizi tendevano a coincidere.[35]

Nel 2019, in seguito all'istituzione da parte della FIGC di una commissione ad hoc per analizzare, con approccio storico-scientifico, le petizioni relative alle assegnazioni dei titoli dei campionati 1914-1915, 1924-1925 e 1926-1927, anche lo Spezia, appoggiato dal Comune, è tornato a chiedere una revisione per il caso del campionato 1944,[87] volta alla «consacrazione di scudetto vero e proprio» per il torneo in esame.[88]

Eliminatorie regionali[modifica | modifica wikitesto]

Piemonte e Liguria[modifica | modifica wikitesto]

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
Genova
Genova
Torino
Torino
Squadre di Genova
Genova 1893
Liguria
Ubicazione delle squadre del Campionato I Zona Piemonte-Liguria 1944
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Alessandria dettagli Alessandria Campo del Littorio 12º posto in Serie B
Asti dettagli Asti Stadio Comunale Esclusa dal girone E di serie C dopo quattro rinunce a scendere in campo.
Biellese dettagli Biella (VC) Stadio Lamarmora 4º posto nel girone finale A della Serie C
Casale dettagli Casale Monferrato (AL) Stadio Natale Palli 4º posto nel girone E della Serie C
Cuneo dettagli Cuneo Stadio Fratelli Paschiero 3º posto nel girone E della Serie C
Genova 1893 dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 5º posto in Serie A
Juventus Cisitalia dettagli Torino Stadio Municipale Benito Mussolini 3º posto in Serie A
Liguria dettagli Genova Stadio del Littorio 16º posto in Serie A
Novara dettagli Novara Stadio del Littorio 16º posto in Serie B
Torino FIAT dettagli Torino Motovelodromo di Corso Casale 1º posto in Serie A

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Campionato I Zona Piemonte-Liguria 1944[89]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (A) Torino FIAT 34 18 16 2 0 78 19
2. (A) Juventus Cisitalia 27 18 12 3 3 44 25
3. (C) Biellese 24 18 12 0 6 44 32
4. (A) Liguria 23 18 10 3 5 40 25
5. (A) Genova 1893 20 18 9 2 7 34 31
6. (B) Novara 17 18 8 1 9 28 33
7. (C) Asti 13 18 5 3 10 21 36
8. (C) Casale 10 18 4 2 12 20 37
8. (B) Alessandria 10 18 4 2 12 13 46
10. (C) Cuneo 2 18 1 0 17 8 46
Verdetti
  • Torino FIAT Campione piemontese 1944
  • Torino FIAT e Juventus Cisitalia qualificate alle semifinali interregionali.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (10ª)
16 gen. 2-2 Alessandria-Juventus 0-4 19 mar.
5-4 Biellese-Liguria 0-2
3 feb. 2-0 Genova 1893-Casale 2-0
16 gen. 2-0 Novara-Cuneo 2-0
2 feb. 6-1 Torino-Asti 4-0
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (11ª)
17 feb. 0-1 Asti-Alessandria 3-1 26 mar.
23 gen. 0-2 Cuneo-Biellese 0-2
2-2 Casale-Novara 0-2
3-1 Juventus-Genova 1893 0-2
1-2 Liguria-Torino 2-3


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (12ª)
30 gen. 0-0 Asti-Liguria 0-4 2 apr.
3-0 Genova 1893-Alessandria 2-0
4-3 Biellese-Casale 2-0
1-2 Novara-Juventus 0-2
4-0 Torino-Cuneo 3-0
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (13ª)
6 feb. 1-0 Alessandria-Novara 1-3 9 apr.
1-4 Casale-Torino 4-5
1-1 Genova 1893-Asti 3-1
0-2 Cuneo-Liguria 0-2
3-2 Juventus-Biellese 2-1


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (14ª)
13 feb. 3-2 Asti-Cuneo 2-0 16 apr.
5-1 Biellese-Alessandria 4-0
0-0 Liguria-Casale 4-2
2-1 Novara-Genova 1893 1-2
5-0 Torino-Juventus 0-0
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (15ª)
20 feb. 0-4 Alessandria-Torino 0-7 23 apr.
2-0 Casale-Cuneo 2-0
1-2 Genova 1893-Biellese 1-3
4-3 Juventus-Liguria 3-4
1-0 Novara-Asti 2-4


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (16ª)
27 feb. 0-1 Asti-Casale 2-0 30 apr.
3-2 Biellese-Novara 1-2
0-2 Cuneo-Juventus 1-6
4-1 Liguria-Alessandria 0-0 21 mag.
7-1 Torino-Genova 1893 4-4 30 apr.
andata (8ª) 8ª giornata ritorno (17ª)
5 mar. 2-0 Alessandria-Cuneo 2-3 7 mag.
1-3 Genova 1893-Liguria 1-2
3-0 Biellese-Asti 3-2
5-1 Juventus-Casale 2-0
1-3 Novara-Torino 2-8


andata (9ª) 9ª giornata ritorno (18ª)
12 mar. 2-0 Casale-Alessandria 0-1 14 mag.
0-2 Asti-Juventus 2-2
7-1 Torino-Biellese 2-1
0-3 Cuneo-Genova 1893 2-3
1-0 Liguria-Novara 2-3

Sentenze del Direttorio I Zona[90]

  • Il Cuneo perse le seguenti partite a tavolino per tesseramenti irregolari: Novara-Cuneo 0-0, Cuneo-Biellese 1-2, Cuneo-Liguria 1-1, Casale-Cuneo 1-1, Alessandria-Cuneo 1-1, Cuneo-Novara 3-0, Biellese-Cuneo 2-1, Liguria-Cuneo 3-1, Cuneo-Asti 1-1, Cuneo-Casale 2-1.
  • Il Casale perse le seguenti partite a tavolino per tesseramenti irregolari: Casale-Genova 1-0, Novara-Casale 1-0, Casale-Biellese 4-2, Casale-Asti 1-0, Casale-Juventus 1-1.

Lombardia[modifica | modifica wikitesto]

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Ubicazione delle squadre del Campionato Lombardo 1944
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Ambrosiana-Inter dettagli Milano Arena Civica 4º posto in Serie A
Atalanta dettagli Bergamo Stadio Mario Brumana 9º posto in Serie A
Brescia dettagli Brescia Stadium di viale Piave 2º posto in Serie B
Cremonese dettagli Cremona Stadio Giovanni Zini 7º posto in Serie B
Fanfulla dettagli Lodi Stadio Dossenina 8º posto in Serie B
Milano dettagli Milano Arena Civica 6º posto in Serie A
Pro Patria dettagli Busto Arsizio Stadio Bruno Mussolini 4º posto in Serie B
Varese dettagli Varese Stadio del Littorio 1º nel girone D della Serie C. 1º nel girone finale A.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Campionato Lombardo 1944

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (A) Ambrosiana-Inter 21 14 10 1 3 30 13
2. (B) Varese[91] 16 14 6 4 4 26 20
3. (A) Brescia 16 14 7 2 5 24 20
4. (B) Fanfulla 15 14 5 5 4 17 17
5. (A) Milano 13 14 5 3 6 18 16
5. (B) Pro Patria 13 14 4 5 5 12 14
7. (B) Cremonese 10 14 3 4 7 13 24
8. (A) Atalanta 8 14 3 2 9 12 28
Spareggio di qualificazione Città e data
Brescia 0 - 1 (dts) Varese Milano, 8 maggio 1944
Verdetti
  • Ambrosiana-Inter Campione lombardo 1944
  • Ambrosiana-Inter e Varese (dopo spareggio): qualificate alle semifinali interregionali.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (8ª)
16 gen. 0-1 Brescia-Ambrosiana 2-8 12 mar.
1-1 Cremonese-Varese 2-7
1-0 Milano-Fanfulla 1-3
1-1 Pro Patria-Atalanta 0-1
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (9ª)
23 gen. 3-2 Atalanta-Brescia 0-1 19 mar.
1-0 Fanfulla-Cremonese 1-1
1-3 Milano-Ambrosiana 2-0
2-0 Varese-Pro Patria 1-3


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (10ª)
30 gen. 1-1 Brescia-Pro Patria 1-2 26 mar.
1-2 Cremonese-Ambrosiana 1-3
6-0 Milano-Atalanta 2-0
3-3 Varese-Fanfulla 1-1
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (11ª)
6 feb. 4-1 Brescia-Varese 1-0 23 apr.
2-0 Atalanta-Cremonese 1-2 2 apr.
2-0 Pro Patria-Milano 1-1
3-1 Ambrosiana-Fanfulla 1-2


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (12ª)
13 feb. 3-2 Milano-Brescia 0-1 9 apr.
3-0 Cremonese-Pro Patria 0-2
1-0 Varese-Ambrosiana 0-3
3-1 Fanfulla-Atalanta 0-0
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (13ª)
20 feb. 1-2 Atalanta-Ambrosiana 1-2 16 apr.
0-0 Brescia-Cremonese 4-0
0-0 Milano-Varese 1-2
0-0 Pro Patria-Fanfulla 0-1


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (14ª)
5 mar. 2-0 Ambrosiana-Pro Patria 0-0 30 apr.
0-1 Fanfulla-Brescia 1-4
0-0 Cremonese-Milano 2-0 23 apr.
3-0 Varese-Atalanta 4-1 30 apr.

Veneto[modifica | modifica wikitesto]

Girone A[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (A) Venezia 20 12 10 0 2 43 12
2. (C) Treviso[92] 16 12 8 1 3 36 11
3. (B) Padova 16 12 8 0 4 27 18
4. (C) Bassano 12 12 6 0 6 22 31
5. (C) Mestre 7 12 1 5 6 10 21
6. (R) Legnago 6 12 2 2 8 19 35
7. (C) Rovigo 6 12 2 2 8 9 38

Legenda:

      Ammesso alle finali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Treviso penalizzato di un punto per una rinuncia.
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (8ª)
2 gen. 0-1 Bassano-Venezia 2-7 5 mar.
1-4 Legnago-Treviso 0-2
0-0 Mestre-Rovigo 1-1
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (9ª)
9 gen. 7-1 Padova-Legnago 1-3 12 mar.
2-1 Treviso-Bassano 7-0
2-3 Venezia-Mestre 2-1


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (10ª)
16 gen. 0-3 Bassano-Padova 2-7 19 mar.
6-0 Legnago-Rovigo 2-3
1-1 Mestre-Treviso 0-5
andata (1ª) 4ª giornata ritorno (11ª)
23 gen. 5-2 Bassano-Rovigo 1-0 26 mar.
2-1 Padova-Mestre 2-0
4-1 Venezia-Legnago 3-0


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (12ª)
30 gen. 1-1 Legnago-Mestre 2-2 2 apr.
3-0 Treviso-Padova 3-1
11-0 Venezia-Rovigo 3-1
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (13ª)
6 feb. 1-4 Legnago-Bassano 1-4 9 apr.
2-0 Padova-Venezia 0-5
7-0 Treviso-Rovigo 0-2


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (14ª)
13 feb. 1-0 Bassano-Mestre 2-0 16 apr.
0-1 Rovigo-Padova 0-1
2-1 Venezia-Treviso 3-1

Girone B[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (A) Vicenza 17 10 8 1 1 32 7
2. (B) Verona 13 10 5 3 2 18 15
3. (C) Lanerossi Schio 12 10 5 2 3 16 16
4. (C) Marzotto Valdagno 10 10 5 1 4 15 15
5. (R) Bandiera non conosciuta Giovanni Monti, Padova 3 10 1 1 8 12 31
6. (C) Sambonifacese 2 10 1 2 7 16 25
-- (C) Audace SME ritirata[93] - - - - - -
-- (C) Pellizzari Arzignano ritirata[93] - - - - - -

Legenda:

      Ammesso alle finali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Marzotto Valdagno penalizzato di un punto per una rinuncia.
Audace S.Michele e Pellizzari Arzignano ritirate a campionato in corso (annullati tutti i risultati).
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
1ª giornata
2 gen. Lanerossi-Vicenza 1-1
Monti-Verona 1-2
Sambonifacese-Marzotto 1-3
2ª giornata
9 gen. Marzotto-Lanerossi 2-0
Vicenza-Monti 3-0
Verona-Audace 2-0 (ann.)


3ª giornata
20 feb. Monti-Marzotto 2-3
16 gen. Sambonifacese-Verona 0-0
Vicenza-Audace 5-1 ann.
4ª giornata
23 gen. Vicenza-Sambonifacese 4-0
Verona-Lanerossi 5-0


5ª giornata
30 gen. Marzotto-Vicenza 1-2
Monti-Sambonifacese 4-1
Verona-Pellizzari 6-0 ann.
6ª giornata
6 feb. Lanerossi-Monti 1-0
Vicenza-Pellizzari 2-1 ann.
Marzotto-Verona 0-0


7ª giornata
13 feb. Sambonifacese-Lanerossi 2-3
27 feb. Verona-Vicenza 3-1
8ª giornata
5 mar. Vicenza-Lanerossi 4-1
Verona-Monti Padova 4-2
Marzotto-Sambonifacese 4-0


9ª giornata
12 mar. Lanerossi-Marzotto 3-1
Monti Padova-Vicenza 1-5
Verona-Sambonifacese 2-2
10ª giornata
19 mar. Vicenza-Marzotto 5-0
Lanerossi-Verona 4-0
Sambonifacese-Monti 10-1


11ª giornata
26 mar. Monti-Lanerossi 1-1
Verona-Marzotto[94] 2-0
Vicenza-Sambonifacese[94] 2-0
12ª giornata
2 apr. Lanerossi-Sambonifacese[94] 2-0
Marzotto-Monti 1-0
Vicenza-Verona 5-0

Finali regionali[modifica | modifica wikitesto]

Finali per il titolo veneto Città e data
Venezia 5 - 1 Verona Venezia, 30 aprile 1944
Verona 2 - 2 Venezia Verona, 7 maggio 1944
Verdetti
  • Venezia campione del Veneto 1944.
  • Venezia e Verona qualificate alle semifinali interregionali.
  • Vicenza e Treviso ritirate prima dell'inizio delle finali (previsto un girone di finale a 4 squadre).

Venezia Giulia[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (C) Ampelea 22 14 10 2 2 35 17
2. (A) Triestina 19 14 8 3 3 28 11
3. (B) Pro Gorizia 16 14 6 4 4 21 21
4. (C) CRDA Monfalcone 14 14 6 2 6 19 22
5. (R) Bandiera non conosciuta San Giusto 13 14 4 5 5 14 14
5. (C) Udinese 13 14 5 3 6 17 25
7. (R) Cormonese 8 14 4 0 10 16 28
8. (C) Ponziana 7 14 3 1 10 13 25
Verdetti
  • Ampelea è Campione della Venezia Giulia 1944.
  • Ampelea e Triestina qualificate alle semifinali interregionali.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (8ª)
16 gen. 2-1 Cormonese-Monfalcone 0-1 5 mar.
1-1 Pro Gorizia-San Giusto 0-2
3-0 Triestina-Ampelea 0-2
1-0 Udinese-Ponziana 0-1
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (9ª)
23 gen. 1-0 Cormonese-Ponziana 4-0 12 mar.
2-1 Monfalcone-Triestina 0-4
4-1 Ampelea-Pro Gorizia 1-3
4-0 San Giusto-Udinese 0-0


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (10ª)
30 gen. 3-0 Ampelea-Monfalcone 2-1 19 mar.
3-1 Cormonese-San Giusto 0-2
3-2 Triestina-Ponziana 1-1
1-1 Udinese-Pro Gorizia 1-3
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (11ª)
6 feb. 2-1 Monfalcone-Ponziana 0-1 2 apr.
2-1 Pro Gorizia-Cormonese 1-0
0-0 San Giusto-Triestina 0-0
1-1 Udinese-Ampelea 2-6


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (12ª)
13 feb. 5-2 Ampelea-Ponziana 1-0 9 apr.
0-2 Cormonese-Udinese 1-3
4-1 Monfalcone-San Giusto 2-1
2-1 Triestina-Pro Gorizia 3-0
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (13ª)
20 feb. 1-4 Cormonese-Ampelea 2-4 16 apr.
1-1 Pro Gorizia-Monfalcone 1-1
1-0 San Giusto-Ponziana 0-2
2-1 Udinese-Triestina 0-3


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (14ª)
27 feb. 1-1 Ampelea-San Giusto 1-0 23 apr.
1-0 Monfalcone-Udinese 3-4
3-2 Pro Gorizia-Ponziana 3-1
3-1 Triestina-Cormonese 4-0

Emilia[modifica | modifica wikitesto]

Eliminatorie[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]
Girone A[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. (A) Bologna 10 6 5 0 1 22 8 +14
2. (C) Cesena 8 6 4 0 2 12 5 +7
3. (C) Panigale 6 6 3 0 3 9 12 -3
4. (R) San Pietro in Casale (-2)[95] 0 6 0 0 6 3 21 -18

Legenda:

      Ammesso alle semifinali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Girone B[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. (R) Faenza 11 8 4 3 1 18 7 +11
2. (C) Forlimpopoli 11 8 5 1 2 17 11 +6
3. (C) Ravenna 9 8 4 1 3 17 7 +10
4. (C) Imolese 8 8 4 0 4 14 17 +3
5. (C) Forlì 1 8 0 1 7 3 27 -24

Legenda:

      Ammesso alle semifinali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Girone C[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. (A) Modena 14 8 6 2 0 17 6 +11
2. (C) Carpi[96] 11 8 4 3 1 19 6 +13
3. (C) Reggiana 11 8 5 1 2 13 9 +4
4. (C) Mantova 3 8 1 1 6 11 28 -17
5. (R) Centese 1 8 0 1 7 11 22 -11

Legenda:

      Ammesso alle semifinali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Girone D[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. (B) 42º Corpo VVFF La Spezia 13 8 5 3 0 14 6 +8
2. (C) G.Corradini Suzzara 11 8 5 1 2 15 8 +7
3. (R) Fidentina 8 8 2 4 2 20 20 0
4. (C) Parma 7 8 2 3 3 8 12 -4
5. (R) Bandiera non conosciuta Busseto (-1)[97] 0 8 0 1 7 7 18 -11

Legenda:

      Ammesso alle semifinali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
  • Girone eliminatorio A
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (4ª)
6 feb. 4-0 Bologna-Panigale 3-1 19 mar.
2-0 Cesena-S.Pietro in Casale 1-0
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (5ª)
13 feb. 3-2 Panigale-Cesena 0-2 26 mar.
1-11 S.Pietro in Casale-Bologna 1-2


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (6ª)
20 feb. 5-0 Cesena-Bologna 0-2 2 apr.
3-1 Panigale-S.Pietro in Casale 2-0 16 apr.
  • Girone eliminatorio B
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (6ª)
6 feb. 5-0 Faenza-Imolese 3-0 19 mar.
0-1 Ravenna-Forlimpopoli 1-2
Riposa: Forlì
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (7ª)
12 mar. 1-1 Faenza-Forlì 2-1 26 mar.
3-2 Forlimpopoli-Imolese 0-1
Riposa: Ravenna


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (8ª)
20 feb. 1-5 Forlì-Forlimpopoli 0-3 2 apr.
5-1 Ravenna-Imolese 1-2
Riposa: Faenza
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (9ª)
27 feb. 1-1 Faenza-Ravenna 0-1 9 apr.
7-0 Imolese-Forlì 1-0
Riposa: Forlimpopoli


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (10ª)
16 mar. 2-2 Forlimpopoli-Faenza 1-4 16 apr.
5 mar. 5-0 Ravenna-Forlì 3-0
Riposa: Imolese
  • Girone eliminatorio C
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (6ª)
12 mar. 0-4 Mantova-Carpi 1-6 19 mar.
6 feb. 1-0 Modena-Reggiana 1-0
Riposa: Centese
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (7ª)
13 feb. 1-2 Centese-Modena 3-4 26 mar.
5-3 Reggiana-Mantova 2-1
Riposa: Carpi


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (8ª)
20 feb. 1-1 Carpi-Reggiana 0-1 2 apr.
3-1 Mantova-Centese 2-2
Riposa: Modena
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (9ª)
27 feb. 0-0 Carpi-Modena 1-1 9 apr.
0-1 Centese-Reggiana 2-3
Riposa: Mantova


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (10ª)
5 mar. 1-5 Centese-Carpi 1-2 16 apr.
1-3 Mantova-Modena 0-5
Riposa: Reggiana
  • Girone eliminatorio D
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (6ª)
6 feb. 2-1 Fidentina-Busseto 3-3 19 mar.
2-1 Suzzara-Parma 0-0
Riposa: VVFF Spezia
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (7ª)
13 feb. 1-2 Busseto-VVFF Spezia 0-2 26 mar.
1-1 Parma-Fidentina 1-7
Riposa: Suzzara


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (8ª)
20 feb. 2-3 Fidentina-Suzzara 0-6 2 apr.
1-0 VVFF Spezia-Parma 0-0
Riposa: Busseto
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (9ª)
27 feb. 0-2 Suzzara-VVFF Spezia 0-2 9 apr.
4-1 Parma-Busseto 1-0
Riposa: Fidentina


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (10ª)
5 mar. 1-2 Busseto-Suzzara 0-2 16 apr.
4-4 VVFF Spezia-Fidentina 1-1
Riposa: Parma

Semifinali regionali[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]
  • Girone finale A
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (A) Bologna 9 6 4 1 1 11 5
2. (C) Cesena 8 6 4 0 2 13 6
3. (C) Forlimpopoli 6 6 2 2 2 10 11
4. (R) Faenza 1 6 0 1 5 5 17

Legenda:

      Ammesso alle finali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
  • Girone finale B
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (B) 42º Corpo VVFF La Spezia 10 6 5 0 1 14 4
2. (C) G.Corradini Suzzara[97] 4 6 2 1 3 7 10
3. (C) Carpi[97] 4 6 2 1 3 5 7
4. (A) Modena[97] 3 6 2 0 4 3 8

Legenda:

      Ammesso alle finali regionali.

Note:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Suzzara, Carpi e Modena un punto di penalizzazione per una rinuncia.
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
  • Girone finale A
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (4ª)
7 mag. 3-1 Bologna-Faenza 2-0 21 mag.
2-0 Cesena-Forlimpopoli 2-3
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (5ª)
14 mag. 3-1 Bologna-Forlimpopoli 1-1 25 mag.
4 giu. 0-2 Faenza-Cesena 1-5


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (6ª)
18 mag. 2-0 Cesena-Bologna 0-2 28 mag.
3-3 Forlimpopoli-Faenza 2-0
  • Girone finale B
andata (1ª) 1ª giornata ritorno (4ª)
11 mag. 0-2 Modena-Carpi 1-0 21 mag.
7 mag. 2-0 VVFF Spezia-Suzzara 5-2 1 giu.
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (5ª)
14 mag. 2-1 Carpi-VVFF Spezia 0-2 25 mag.
2-0 Suzzara-Modena[94] 0-2 25 giu.


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (6ª)
18 mag. 1-1 Carpi-Suzzara[94] 0-2 28 mag.
0-2 Modena-VVFF Spezia[94] 0-2

Deliberazioni del Direttorio VII Zona[98][99]

  • Il Modena perse a tavolino per tesseramenti irregolari le seguenti partite: Modena-Carpi 2-1, Suzzara-Modena 1-1 e Modena-Spezia 4-2.
  • Il Faenza perse a tavolino per tesseramenti irregolari le seguenti partite: Faenza-Forlimpopoli 4-0 e Faenza-Cesena 1-0.

Finali regionali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. 42º Corpo VVFF La Spezia 4 2 2 0 0 4 0
2. Bologna 0 2 0 0 2 0 4
Verdetti
  • VVFF Spezia campione emiliano 1943-44 e ammesso direttamente alla fase finale in seguito alla rinuncia della Lucchese, ferma da due mesi, a sfidare gli spezzini nella semifinale tosco-emiliana.
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Finali emiliane Città e data
Bologna 0 - 2 (tav.) VVFF Spezia Bologna, 11 giugno 1944
VVFF Spezia 2 - 0 (tav.) Bologna Carpi, 25 giugno 1944
  • VVFF Spezia-Bologna avrebbe dovuto disputarsi a Carpi il 18 giugno ma fu rinviata alla settimana successiva per deliberato del Direttorio (conseguentemente agli incidenti all'andata), la partita non fu disputata per rinuncia del Bologna.[100]

Toscana[modifica | modifica wikitesto]

Differentemente dalle altre regioni, in Toscana il torneo si limitò a un girone fra squadre delle divisioni minori, dato che nessun club delle due categorie nazionali vi partecipò.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. (R) Montecatini 12 8 6 0 2 14 9
2. (C) Lucchese 10 8 5 0 3 11 11
3. (C) Massese 9 8 4 1 3 16 10
4. (C) Carrarese P. Binelli 7 8 3 1 4 16 18
5. (C) Forte dei Marmi 2 8 1 0 7 13 22
Verdetti
  • Montecatini e Lucchese inizialmente qualificate alle semifinali interregionali. Essendo i campionati dell'Emilia e Toscana terminati in ritardo, tuttavia, si decise di far scontrare le semifinaliste toscane tra loro per designare la sfidante dello Spezia (campione della VII zona), e sembrerebbe aver prevalso la Lucchese, non è da escludere per ritiro degli avversari. La Lucchese, tuttavia, rinunciò a partecipare alle semifinali.
  • Forte dei Marmi un punto di penalizzazione per una rinuncia.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (6ª)
20 feb. 4-2 Forte Marmi-Carrarese 1-3 2 apr.
2-0 Lucchese-Montecatini 0-1
Riposa: Massese
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (7ª)
27 feb. 1-1 Carrarese-Massese 1-3 9 apr.
3-2 Montecatini-Forte Marmi 1-0
Riposa: Lucchese


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (8ª)
5 mar. 3-0 Carrarese-Lucchese 1-2 16 apr.
26 mar. 4-2 Massese-Forte Marmi 4-2
Riposa: Montecatini
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (9ª)
12 mar. 2-3 Forte Marmi-Lucchese[94] 0-2 23 apr.
0-1 Massese-Montecatini 0-1
Riposa: Carrarese


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (10ª)
19 mar. 2-1 Lucchese-Massese 0-3 30 apr.
5-2 Montecatini-Carrarese 2-3
Riposa: Forte dei Marmi

Lazio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato romano di guerra 1943-1944.

Il formato originario della Divisione Nazionale prevedeva l'organizzazione di un'eliminatoria regionale laziale denominata campionato romano misto, la quale comprendeva squadre di Serie A, B, C e Prima Divisione. Il girone eliminatorio cominciò il 4 dicembre 1943 e terminò il 28 maggio 1944 con la vittoria della Lazio (rimaneva una partita da recuperare, ininfluente, tra Tirrenia e Juventus che si disputò il 2 luglio). Tuttavia, in seguito alla liberazione della Capitale compiuta dagli Alleati il 5 giugno 1944, il campionato romano passò in corso d'opera dalla gestione della FIGC fascista a quella della FIGC del Regno del Sud, diventando un torneo regionale autonomo. Di conseguenza, la squadra biancoceleste non poté accedere alle finali nazionali. Nella stagione 1944-1945 venne anche organizzata una seconda edizione, vinta dalla Roma.

Semifinali interregionali[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A (Piemonte e Lombardia)[modifica | modifica wikitesto]

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali zona Ovest
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. Torino FIAT 8 6 3 2 1 21 12
2. Juventus Cisitalia 7 6 3 1 2 15 9
3. Ambrosiana-Inter 6 6 2 2 2 12 13
4. Varese 3 6 1 1 4 6 20
Verdetti
  • Torino FIAT ammesso alla fase finale.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (4ª)
21 mag. 3-1 Juventus-Torino 3-3 18 giu.
2-2 Varese-Ambrosiana Inter 0-3
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (5ª)
28 mag. 2-1 Ambrosiana Inter-Juventus 0-1 11 giu.
2-1 Torino-Varese 6-0


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (6ª)
4 giu. 6-2 Torino-Ambrosiana Inter 3-3 25 giu.
2-1 Varese-Juventus 1-6

Gruppo B (Veneto e Venezia Giulia)[modifica | modifica wikitesto]

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali zona Est
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. Venezia 6 4 2 2 0 3 0
2. Ampelea 4 4 2 0 2 4 4
3. Triestina (-1) 1 4 0 2 2 1 4
--- Verona rit. - - - - - -
Verdetti
  • Venezia ammesso alla fase finale.
  • Ampelea e Triestina rinunciarono a giocare l'ultima partita in quanto ininfluente.
  • Verona ritirato prima dell'inizio del girone.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (4ª)
21 mag. 0-0 Venezia-Triestina 0-0 11 giu.
Riposa: Ampelea
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (5ª)
28 mag. 0-1 Ampelea-Venezia 0-2* 18 giu.
Riposa: Triestina


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (6ª)
4 giu. 1-2 Triestina-Ampelea 0-2* 25 giu.
Riposa: Venezia
  • Venezia-Ampelea 2-0 a tavolino per abbandono del campo da parte dell'Ampelea dopo un gol contestato del Venezia[101]. Ampelea-Triestina 2-0 a tavolino per rinuncia (forfait) della Triestina.[102]

Gruppo C (Emilia e Toscana)[modifica | modifica wikitesto]

Nelle intenzioni originarie, al girone C delle qualificazioni interzona avrebbero dovuto prendere parte le due migliori classificate dell'Emilia e della Toscana, ovvero Bologna, Spezia, Montecatini e Lucchese. Tuttavia ragioni di carattere contingente spinsero la Federazione a cambiare la formula del girone tosco-emiliano rendendolo un torneo a eliminazione diretta: le qualificate della stessa regione avrebbero spareggiato tra loro in sfide di andata e ritorno e le vincenti dei due scontri regionali si sarebbero scontrate in campo neutro per determinare la finalista nazionale.[103] Di fatto, però, lo scontro tra le finaliste emiliane, lo Spezia e il Bologna, fu organizzato dal Direttorio VII Zona (Emilia), tanto che la vincente dello scontro, lo Spezia, fu proclamato campione emiliano dal direttorio regionale.[104] Lo Spezia, campione emiliano, avrebbe dovuto confrontarsi con la Lucchese (che apparentemente aveva passato il turno col Montecatini, non è da escludere per forfait).[105] Tuttavia la Lucchese rinunciò per l'impossibilità di trasferirsi per cause di forza maggiore, dato che in seguito alla liberazione di Roma del 4 giugno e alla conseguente, imminente avanzata alleata in Toscana la regione fu dichiarata zona militare dai nazisti, sicché lo Spezia fu ammesso direttamente alle finali.[106]

Finali[modifica | modifica wikitesto]

Risultati e classifica[modifica | modifica wikitesto]

Classifica finale
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS
1. 42º Corpo VVFF La Spezia 3 2 1 1 0 3 2
2. Torino FIAT 2 2 1 0 1 6 4
3. Venezia 1 2 0 1 1 3 6
Le partite
Risultati Città e data
VVFF Spezia 1 - 1 Venezia Milano, 9-7-1944
VVFF Spezia 2 - 1 Torino Milano, 16-7-1944
Torino 5 - 2 Venezia Milano, 20-7-1944

Squadra campione[modifica | modifica wikitesto]

Vincitore del campionato di
Divisione Nazionale 1944
Associazione Calcio Spezia
Come VVFF Spezia[1]
Unico titolo
Formazione tipo[107] Giocatori (presenze)
Bandiera dell'Italia Carmelo Amenta (12)
Bandiera dell'Italia Sergio Angelini (12)
Bandiera dell'Italia Giovanni Costa (12)
Bandiera dell'Italia Carlo Scarpato (12)
Bandiera dell'Italia Renato Tori (12)
Bandiera dell'Italia Eraldo Borrini (11)
Bandiera dell'Italia Sergio Persia II (11)
Bandiera dell'Italia Bruno Gramaglia (10)
Bandiera dell'Italia Sergio Bani II (9)
Bandiera dell'Italia Wando Persia I (7)
Bandiera dell'Italia Paolo Rostagno (6)
Altri giocatori: Vinicio Viani II (5), Angelo Medica (4), Mario Tommaseo (3), Sergio Bicchielli (2), Giuseppe Castellini (2), Bruno Rossi (1), Giovanni Tavoletti (1).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b La FIGC considera lo Spezia Calcio come detentore del titolo, nonostante il primo posto nel torneo sia stato in realtà ottenuto dal G.S. 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, club giuridicamente diverso dallo Spezia, seppure a esso affiliato.
  2. ^ Se è vero che i gironi settentrionali cominciarono nel gennaio 1944, il campionato romano era cominciato nel dicembre 1943, e in ogni caso la FIGC aveva definito nei documenti ufficiali questa stagione come 1943-44. Ad esempio in un comunicato della FIGC dell'agosto 1944 si legge «il 42º Corpo dei Vigili del Fuoco de La Spezia viene proclamato vincitore del campionato di guerra 1943-44», cfr. Il Torino resta campione, in La Stampa, 11 agosto 1944, p. 2. Si noti che il campionato terminò a luglio senza sforare nella stagione successiva (all'epoca le stagioni terminavano il 31 luglio).
  3. ^ Il campionato di calcio, in La Stampa, 2 luglio 1943, p. 2.
  4. ^ Deliberazioni della F.I.G.C., in La Stampa, 21 luglio 1943, p. 2.
  5. ^ E' possibile la ripresa calcistica?, in La Stampa, 31 agosto 1943, p. 2.
  6. ^ Il comunicato della sospensione delle manifestazioni nazionali, in La Stampa, 24 luglio 1943, p. 3.
  7. ^ Bonacossa assume la presidenza di tutte le Federazioni, in La Stampa, 13 agosto 1943, p. 2.
  8. ^ I primi commissari nominati dal C.O.N.I., in La Stampa, 22 agosto 1943, p. 2.
  9. ^ Per la ripresa dell'attività calcistica, in La Stampa, 5 settembre 1943, p. 2. Si notino tuttavia le finalità propagandistiche del provvedimento, dato che annullando le retrocessioni il numero dei club in Serie B sarebbe salito a 20, e non a 22 come invece frettolosamente comunicato.
  10. ^ Dice Mauro: "Qualcosa si farà", in La Stampa, 9 settembre 1943, p. 2.
  11. ^ Il nuovo Commissario del C.O.N.I. assume la direzione di tutte le Federazioni, in Corriere dello Sport, 30 ottobre 1943, p. 1.
  12. ^ Il trasferimento a Venezia della Presidenza del C.O.N.I., in La Stampa, 8 novembre 1943, p. 2.
  13. ^ L'opera del C.O.N.I. per la ripresa dell'attività, in La Stampa, 18 novembre 1943, p. 3.
  14. ^ Secondo Impiglia, la sede della FIGC fu spostata da Roma a Venezia il 16 ottobre 1943. Tuttavia La Stampa e il Corriere della Sera annunciarono lo spostamento del CONI e di tutte le federazioni sportive a Venezia soltanto nel novembre 1943. In effetti, secondo Tito Forcellese, L'Italia e i giochi olimpici, p. 165, il trasferimento a Venezia avvenne il 31 ottobre 1943.
  15. ^ Puccio Pucci nominato presidente del C.O.N.I., in La Stampa, 15 marzo 1944, p. 2.
  16. ^ Il Corriere della Sera del 20-11-1943 pubblicò l'elenco dei reggenti dei vari uffici del CONI, in cui è riportato per il calcio e per il rugby "Baldo" (il Corriere dello Sport del 26-11-1943, articolo "Il C.O.N.I. e le federazioni insediati a Venezia", conferma la notizia riportando la nomina per il calcio e per il rugby di "Baldo Ugo [sic], l'ex-calciatore della Lazio"). Secondo Impiglia Giuseppe Baldo era il segretario della FIGC della RSI mentre Rossi assunse la carica di "commissario straordinario FIGC". Il libro Il secolo azzurro, p. 383, definisce Rossi "commissario" mentre la Grande storia del calcio italiano di Carlo F. Chiesa (p. 326) lo definisce "reggente". Per il periodo marzo-luglio 1944, cfr. il libro Il secolo azzurro, p. 383.
  17. ^ Pozzani presidente della F.I.G.C., in La Stampa, 6 luglio 1944, p. 2.
  18. ^ Si inizia a Milano il girone finale del campionato di calcio, in La Stampa, 8 luglio 1944, p. 2.
  19. ^ Il Comitato olimpico si è trasferito a Milano (PDF), in Il Resto del Carlino, 25 agosto 1944, p. 2.
  20. ^ Nel libro Il secolo azzurro: 1910-2000, p. 363, compare nell'elenco dei Presidenti della FIGC, nel periodo 1943-1944, il fantomatico "Mauro Baldo" in carica nel Centro-Sud. Nell'elenco presidenziale riportato dal sito del CONI, relativamente allo stesso periodo, ricompare "Mauro Baldo" come Commissario del Nord, mentre si afferma che "nel Sud la Federazione venne temporaneamente retta dai funzionari Paolo Ventura e Giuseppe Malvicini". Impiglia, in Il football a Roma durante l'occupazione tedesca e anglo-americana (1943-1945), cita Giuseppe Baldo come giovane segretario della FIGC della RSI e gli attribuisce l'ideazione della formula del campionato di guerra 1943-44; inoltre sostiene che il Regno del Sud istituì una propria FIGC in contrapposizione a quella della RSI solo a partire dall'estate 1944.
  21. ^ Come si svolgeranno le finali interregionali?, in Corriere dello Sport, 19 maggio 1945.
  22. ^ Le finali dei campionati sul modello "Coppa Europa", in Corriere dello Sport, 2 giugno 1945.
  23. ^ Il campionato di calcio nella prossima stagione - Le finali di quest'anno sospese, in Corriere dello Sport, 22 giugno 1945.
  24. ^ Secondo "I campionati di calcio 1945-46" (speciale della "Gazzetta dello Sport") il campionato di Divisione Nazionale misto disputato nella prima metà del 1945 nell'Italia Liberata prevedeva «gironi regionali e finali interregionali», ma, «giunti al termine della fase zonale, il torneo si è arenato» perché la stagione era «ormai troppo inoltrata».
  25. ^ L'attività calcistica per la stagione 1943-44, in La Stampa, 2 dicembre 1943, p. 2.
  26. ^ I campionati di calcio si inizieranno in dicembre (PDF), in Il Resto del Carlino, 3 dicembre 1943, p. 2.
  27. ^ Carlo Chiesa, Il grande romanzo dello scudetto, inserto di "Calcio 2000", maggio 2002, pp. 52-53.
  28. ^ Gianni Bondini e Antonello Capone, Lo Spezia ha il tricolore, anche se non è lo scudetto, in La Gazzetta dello Sport, 23 gennaio 2002 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2009).
  29. ^ Emeroteca del CONI La norma rimase in vigore fino al 1º agosto 1945, allorquando furono annullati tutti i cambi di maglia riportando ogni tesserato nella propria società quale risultante al 31 luglio 1943.
  30. ^ "Carletto" Annovazzi, seppur diciannovenne, avendo giocato due partite nella V.I.S.A. di Voghera fu squalificato e la squadra perse a tavolino entrambe le partite perché il Milano non gli aveva dato il nulla-osta per il prestito (Direttorio II Zona Lombardia, comunicato ufficiale n. 14 del 28 marzo 1944).
  31. ^ Divieto agli atleti militari di partecipare ad attività agonistiche, in Il Lavoro, 17 gennaio 1944, p. 2.
  32. ^ I giocatori del Torino sono passati al G.S. Fiat, in Corriere dello Sport, 26 novembre 1943.
  33. ^ Carlo Moriondo, Il romanzo della Juve, in Stampa Sera, 3 giugno 1977, p. 18.
    «La Juve è diventata Juventus-Cisitalia: un modo per far passare i calciatori dalla divisa da gioco alla tuta da operaio e sottrarli ad obblighi militari»
  34. ^ La squadra bianconera giocherà domani a Novara, in La Stampa, 4 dicembre 1943, p. 2.
  35. ^ a b Fontanelli e Cacozza, p. 25, dove è riprodotto il comunicato ufficiale FIGC di affiliazione del 21 gennaio 1944: G.S. 42º Corpo dei Vigili del Fuoco - Via Lamarmora - LA SPEZIA.
  36. ^ Vedasi opinione di Carlo F. Chiesa: «Premessa: chi ha vinto il campionato di guerra? Lo Spezia (che poi si fregerà dell'emblema ufficiale della Federcalcio) o i locali Vigili del Fuoco? Buona la prima, anche se il collegamento con il corpo militare fu determinante» (Carlo F. Chiesa, La grande storia del calcio italiano, p. 327).
  37. ^ Blog: A ne ghe credo! Lo Spezia e quello Scudetto del 1944, su calciomercato.com, 25 agosto 2020. URL consultato il 28 agosto 2020.
  38. ^ Tre gironi interzonali del campionato italiano di calcio (PDF), in Il resto del Carlino, 21 aprile 1944, p. 2.
  39. ^ Il calendario delle semifinali del campionato emiliano di calcio (PDF), in Il resto del Carlino, 5 aprile 1944, p. 2.
  40. ^ Le deliberazioni del Direttorio di zona sul campionato romano di calcio, in Corriere dello Sport, 27 novembre 1943, p. 1.
  41. ^ Le deliberazioni del Direttorio di zona, in Corriere dello Sport, 3 dicembre 1943, p. 1.
  42. ^ Il campionato veneto avrà inizio il 2 gennaio, in Corriere dello Sport, 28 dicembre 1943, p. 2.
  43. ^ Le società erano obbligate a concedere il nullaosta per i giocatori in soprannumero, che altrimenti sarebbero rimasti inattivi. Nel caso di società inattive o impossibilitate per cause di forza maggiore a concedere il nullaosta, la FIGC lo avrebbe concesso d'ufficio.
  44. ^ La terza giornata del campionato di calcio, in La Stampa, 29 gennaio 1944, p. 2.
  45. ^ Il Campionato di calcio fra reclami e controreclami, in La Stampa, 8 maggio 1944, p. 2.
  46. ^ I reclami della Biellese contro il Casale e il Cuneo accolti dal Direttorio, in Il Littoriale, 10 maggio 1944, p. 1.
  47. ^ Berto Bilenchi, Il girone giuliano e la sua capolista, in Il Littoriale, 25 aprile 1944, p. 1.
  48. ^ Giocatori e squadre della Venezia Giulia, in Corriere dello Sport, 18 febbraio 1944, p. 1.
  49. ^ L'attività calcistica a Roma, in Il Littoriale, 29 maggio 1944, p. 1.
  50. ^ I lavori della Consulta, in Il Littoriale, 20 maggio 1944, p. 2.
  51. ^ La Juventus batte il Torino: 3-1, in La Stampa, 22 maggio 1944, p. 2.
  52. ^ Ambrosiana-Juventus 2-1, in Corriere dello Sport, 30 maggio 1944, p. 2.
  53. ^ La Juventus fa le spese di un cattivo arbitraggio, in La Stampa, 30 maggio 1944, p. 4.
  54. ^ Tre giocatori juventini severamente puniti, in La Stampa, 2 giugno 1944, p. 2.
  55. ^ Contro l'Ambrosiana la Juventus cerca la vittoria che le fu negata all'Arena, in La Stampa, 10 giugno 1944, p. 2.
  56. ^ La vittoria del Torino, in La Stampa, 26 giugno 1944, p. 2.
  57. ^ Il ritiro del Verona e la partita Ampelea-Venezia, in Il Piccolo, 27 maggio 1944, p. 2.
  58. ^ Venezia-Ampelea 1-0 (1-0), in Il Piccolo, 29 maggio 1944, p. 2.
  59. ^ Ampelea-Triestina 2-1 (2-0), in Il Piccolo, 5 giugno 1944, p. 2.
  60. ^ Ampelea e Triestina due delusioni, in Il Piccolo, 21 giugno 1944, p. 2.
  61. ^ Venezia-Ampelea 1-0 (0-0), in Il Piccolo, 19 giugno 1944, p. 2.
  62. ^ Le finali emiliane di calcio (PDF), in Il Resto del Carlino, 13 giugno 1944, p. 2.
  63. ^ Il Torino a ranghi rinnovati contro il Venezia, in La Stampa, 20 luglio 1944, p. 2.
  64. ^ SPORT, in La Stampa, 10 luglio 1944, p. 2.
  65. ^ Lo Spezia ha vinto ma il Torino ha dimostrato di essere il più forte, in La Stampa, 21 luglio 1944, p. 2.
  66. ^ Le finali del campionato saranno anticipate, in La Stampa, 11 luglio 1944, p. 2.
  67. ^ Il Torino entra in lizza nel girone finale, in La Stampa, 15 luglio 1944, p. 2.
  68. ^ Vittorio Pozzo, Grossa sorpresa nelle finali di campionato, in La Stampa, 17 luglio 1944, p. 2.
  69. ^ Con la vittoria del Torino sui lagunari (5-2) i Vigili del fuoco della Spezia sono campioni d'Italia, in Il Lavoro, 21 luglio 1944, p. 2.
  70. ^ I pompieri spezzini e quello scudetto atteso per mezzo secoloArchiviato il 10 settembre 2014 in Internet Archive., cerca.unita.it
  71. ^ Deliberazioni calcistiche del Direttorio della VII Zona (PDF), in Il resto del Carlino, 22 giugno 1944, p. 2.
  72. ^ La Stampa e il Corriere della Sera non accennano minimamente alla presunta posizione irregolare di Angelini e riportano che i torinisti contestarono esclusivamente l'inopportuna decisione della FIGC di costringere il Torino alla spossante trasferta triestina (oltre alla formula del triangolare a girone semplice che penalizzò il Torino, ritenuto la squadra più continua a lungo termine). Non è da escludere che nessuno avesse presentato ricorso.
  73. ^ La sconfitta del Torino, in La Stampa, 18 luglio 1944, p. 2.
  74. ^ Torino-Venezia giovedì a Milano, in La Stampa, 19-07-19, p. 2.
  75. ^ Il Torino resta campione, in La Stampa, 11 agosto 1944, p. 2.
  76. ^ Il notiziario ufficiale del Ministero dell'Interno del 30 luglio 1944 riportò che «la squadra del 42º Corpo VV.FF. La Spezia, finalista nel campionato italiano di calcio, Divisione Nazionale Serie "A", in lotta contro il Torino ed il Venezia, ha conseguito il primato assoluto e lo scudetto per l'anno calcistico 1943-44, superando se stessa».
  77. ^ Decreto Legislativo Luogotenenziale, 5 ottobre 1944, nº 249
  78. ^ Le squadre ammesse al Campionato di calcio, in La Stampa, 17 agosto 1945, p. 2.
  79. ^ Quadri definitivi della A del Nord, in Corriere dello Sport, 21 agosto 1945, p. 2.
  80. ^ I deliberati della F.I.G.C., in La Stampa, 1º settembre 1945, p. 2.
  81. ^ In un primo momento, il 29 dicembre 1945, la fusione tra le due società era stata ratificata dalla FIGC che tuttavia l'annullò il 26 gennaio 1946 essendosi accorta che i Vigili del Fuoco, non avendo pagato la tassa di affiliazione, erano stati precedentemente cancellati dai ruoli federali.
  82. ^ Il campionato di A dell'Alta Italia avrà inizio il 14 ottobre, in Corriere dello Sport, 15 settembre 1945, p. 2.
  83. ^ La FIGC in ogni caso, viste le gravi difficoltà logistiche, concesse a tutte le società di Serie B e Serie C di iscriversi in Prima Divisione garantendogli il posto nel campionato loro spettante per la stagione sportiva 1946-1947.
  84. ^ Ventidue squadre compresa la Triestina al campionato di A, in Corriere dello Sport, 4 luglio 1946, p. 2.
  85. ^ Il comunicato della L.N., in Corriere dello Sport, 24 luglio 1946, p. 2.
  86. ^ 1944-2002: uno scudetto per sempre, su cittadellaspezia.com, 30 luglio 2004. URL consultato il 1º gennaio.
  87. ^ Scudetto 1944, lo Spezia si scontra con il pregiudizio, su cittadellaspezia.com, 23 ottobre 2019.
  88. ^ Spezia in A: Vigili fuoco sperano assegnazione scudetto 1944, su ansa.it, 24 agosto 2020.
  89. ^ Tra le società dei due campionati nazionali, non vi prese parte il Savona, già giunto nei bassifondi della B e in gravi difficoltà belliche.
  90. ^ I punti del Casale e del Cuneo gioveranno a qualche squadra?, in La Stampa, 6 maggio 1944, p. 2.
  91. ^ Qualificato dopo spareggio: a Milano, l'8 maggio 1944, Varese-Brescia 1-0 dts.
  92. ^ La gara di spareggio per il secondo posto in classifica non fu fatta disputare. Il Direttorio della III Zona portò in finale il Treviso, a cui mancava ancora da disputare il recupero col Rovigo, in virtù del miglior quoziente reti.
  93. ^ a b Ritirata a campionato in corso, annullati tutti i risultati.
  94. ^ a b c d e f g A tavolino per rinuncia.
  95. ^ Due punti di penalizzazione per due forfait, ma in classifica non venivano assegnati punti negativi fino al 1945.
  96. ^ Vincente spareggio contro la Reggiana che non si presenta a Modena: 2-0 per rinuncia.
  97. ^ a b c d Un punto di penalizzazione per un forfait.
  98. ^ Le deliberazioni calcistiche del Direttorio della VII Zona (PDF), in Il resto del Carlino, 3 giugno 1944, p. 2.
  99. ^ Le deliberazioni calcistiche del Direttorio della VII Zona (PDF), in Il resto del Carlino, 8 giugno 1944, p. 2.
  100. ^ L'impossibilità di allinearsi confermata dal Bologna (PDF), in Il resto del Carlino, 25 giugno 1944, p. 2.
  101. ^ Luca Dibenedetto, La Favola dell'Ampelea. Techno Media Reference, Cusano Milanino, 2007
  102. ^ I provvedimenti per le partite di Trieste e di Venezia, in Il Piccolo, 9 luglio 1944, p. 3.
  103. ^ La finale del campionato calcistico in un torneo a Milano, in Il Lavoro, 27 giugno 1944, p. 2.
  104. ^ Lo Spezia proclamato campione della VII Zona (PDF), in Il resto del Carlino, 29 giugno 1944, p. 2.
  105. ^ Le prossime partite dei Vigili del Fuoco, in Il Lavoro, 2 luglio 1944, p. 4.
  106. ^ Il calendario delle finali, in La Stampa, 8 luglio 1944, p. 2.
  107. ^ Cfr. Carlo F. Chiesa, La grande storia del calcio italiano, p. 328.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Fontanelli; Daniele Cacozza, Scudetto a Spezia - Partite e protagonisti del Campionato di Guerra 1943-44, Fornacette, Mariposa Editrice, 1998.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]