William Garbutt

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«"[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito."»

William Garbutt
Garbutt allenatore del Genoa nel 1915
Nazionalità Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera 1912 - giocatore
1948 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1903-1906Reading? (?)
1906-1908Woolwich Arsenal52 (8)
1908-1911Blackburn82 (10)
1911-1912Woolwich Arsenal0 (0)
Carriera da allenatore
1912-1927Genoa
1913-1914Bandiera dell'Italia Italia
1927-1929Roma
1929-1935Napoli
1935-1936Athletic Bilbao
1936-1937Milan
1937-1940Genova 1893
1946-1948Genoa
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 17 marzo 2021

William Thomas Garbutt (Hazel Grove, 9 gennaio 1883Warwick, 24 febbraio 1964) è stato un calciatore e allenatore di calcio inglese, di ruolo attaccante o centrocampista.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

È stato un'ala.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Hazel Grove, un villaggio nel distretto metropolitano di Stockport, nel 1883. Arruolatosi in giovane età, iniziò a giocare a calcio nella squadra degli artiglieri dell'esercito. Dopo il congedo, iniziò la sua carriera di calciatore con la maglia del Reading, club per cui giocò nella Southern League dal 1903 al 1905.

Nel dicembre 1905 passò al Woolwich Arsenal, debuttando in First Division il 23 dicembre 1905 contro il Preston North End. Giocò 80 partite, di cui 52 in campionato, pur patendo diversi infortuni. Nel maggio 1908 passò al Blackburn, dove registrò 82 presenze in campionato in quattro stagioni. Fu proprio durante il periodo di militanza al Blackburn che si procurò un grave infortunio, che compromise il prosieguo della sua carriera; a raccontare i fatti è Vittorio Pozzo nelle sue memorie[2]:

«Fu durante uno di questi miei viaggi di fine settimana che, per una combinazione straordinaria, vidi Garbutt terminare la sua carriera di giuocatore, Billy Garbutt che dovevo poi ritrovare in Italia come allenatore a Genova ed in altre città. Ero andato a Blackburn, con uno dei soliti treni speciali, per l'incontro Blackburn Rovers-Manchester United. Garbutt giuocava come ala destra per il Blackburn. [...] Verso la fine del primo tempo, proprio di fronte a me che stavo in prima fila dei posti popolari, in trincea, col viso proprio a livello del terreno di giuoco, Garbutt tentò di battere un avversario spedendo la palla sulla destra e lui girando a sinistra dell'ostacolo vivente. Cadde, non si rialzò. Nel brusco scarto si era prodotto una profonda lacerazione all'inguine. Fu portato fuori campo, rientrò, si ritirò dopo alcuni minuti. La sua carriera di giuocatore era finita.»

Ritornò all'Arsenal nel 1911, peraltro non giocando nemmeno una partita, per infine ritirarsi nel 1912, a 29 anni.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Genoa e parentesi in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Garbutt (in piedi, primo da sinistra) allenatore dei rossoblù campioni d'Italia nella stagione 1923-1924

Nel 1912, dopo il ritiro dal calcio professionistico, si trasferì a Genova per lavorare presso il porto. Il 30 luglio 1912 venne assunto come allenatore del Genoa. Le ragioni della scelta di un allenatore alla prima esperienza da parte del club ligure (che sino a quel momento si era comunque sempre affidato ad allenatori inglesi) sono incerte. Si è ipotizzato che il suo nome fosse stato suggerito da Vittorio Pozzo o che la sua assunzione sia stata sollecitata dall'irlandese Thomas Coggins, che allenava le giovanili del Genoa.[3] L'appellativo Mister con cui vengono abitualmente indicati i moderni allenatori di calcio viene fatto derivare dal modo in cui Garbutt - da poco giunto sul suolo italiano - veniva salutato ed indicato,[4] appunto mister Garbutt.[5]

Garbutt restò alla guida del Genoa per oltre quindici anni, dalla stagione 1912-1913 alla stagione 1926-1927 (ad esclusione ovviamente del periodo in cui i campionati furono sospesi in concomitanza con la prima guerra mondiale). Ristrutturò il Genoa, introducendo nuovi ritmi di allenamento, con particolare attenzione all'aspetto fisico ed a quello tattico. Garbutt rappresentò il prototipo dell'allenatore professionista in Italia,[4] effettuando i primi acquisti di giocatori a titolo oneroso in un calcio ancora dilettantistico. Per un anno, dal 1º maggio 1913 al 17 maggio dell'anno seguente, Garbutt fu anche allenatore della nazionale italiana di calcio, guidandola per sei incontri, tutti amichevoli, con un bilancio complessivo di tre vittorie, due pareggi e una sconfitta.[6]

Garbutt (primo da sinistra) nel 1914 alla guida della nazionale italiana

Gli acquisti di Attilio Fresia (per 400 lire), Aristodemo Santamaria ed Enrico Sardi (per 1600 lire cadauno) dall'Andrea Doria provocarono l'accusa di professionismo nei confronti del Genoa e dei giocatori coinvolti, che dovettero scontare alcune squalifiche. Con la società rossoblù vinse i campionati 1914-1915 (campionato interrotto con il Genoa capoclassifica per l'entrata in guerra dell'Italia), 1922-1923 (stagione completata senza una sconfitta) e nel 1923-1924 (anno in cui fu istituito lo scudetto tricolore da apporre sulla maglia di campioni d'Italia).

L'ultimo contratto tra il Genoa e Garbutt sarebbe scaduto a luglio del 1926, ma l'allenatore fu convinto a restare ancora per una stagione alla guida della squadra rossoblù. Nonostante l'esito del campionato precedente - ricordato dai tifosi genoani come quello della stella mancata, a causa della contestata vittoria del Bologna in una triplice finale della Lega Nord condizionata da fattori esterni e pressioni politiche - Garbutt accettò di restare ancora per un anno sulla panchina rossoblù.

Roma e Napoli[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927 Garbutt venne assunto come allenatore della neonata Roma. In due anni vinse una Coppa CONI.

Nel 1929, chiamato da Giorgio Ascarelli[7], passò al Napoli per partecipare al primo campionato di Serie A a girone unico[8].

Cambiò i metodi d'allenamento, facendo esercitare i giocatori nel dribbling, a colpire la palla di testa ad altezze sempre maggiori e forzando chi usava solo un piede ad usare l'altro, obbligandolo ad indossare una sola scarpa durante gli allenamenti; instaurò quindi una disciplina ferrea, lasciando poco tempo libero ai suoi calciatori[7]. Ascarelli gli fornì calciatori come Giuseppe Cavanna, Antonio Vojak e Marcello Mihalich; il suo primo anno con la società partenopea si concluse con un quinto posto in classifica[9].

A Napoli rimase complessivamente sei anni, raggiungendo per due volte il terzo posto in campionato.

Spagna ed ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Si trasferi in Spagna nel 1935, vincendo con l'Athletic Bilbao il campionato alla prima stagione. Rientrò in Italia nel dicembre 1936 e, dopo un brevissimo passaggio al Milan, fece ritorno a Genova, rimanendo con i rossoblù sino al 1940 e successivamente, dopo la guerra, dal 1946 al 1948, quando si ritirò.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Naz dall' al Record
G V N P GF GS DR % Vittorie
Italia Bandiera dell'Italia 1º maggio 1913 17 maggio 1914 6 3 2 1 5 3 +2 50,00

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Genoa: 1914-1915, 1922-1923, 1923-1924
Roma: 1928
Athletic Bilbao: 1935-1936

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gianni Nicolini, La storia del Napoli, Editrice Italiana Roma, 1967, pagina 38
  2. ^ Vittorio Pozzo, I ricordi di Pozzo – Il Calcio Illustrato, Milano 1949-50 (PDF), su Il Calcio Illustrato, asdponderano.it, p. 12. URL consultato il 19 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  3. ^ ClubFootball - Fan Channel - Content Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  4. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 26 (2009-2010), Panini, 29 ottobre 2012, p. 64.
  5. ^ Genoa, alle origini del calcio italiano
  6. ^ Una ricostruzione storica conferma: l’inglese William Garbutt guidò per 6 gare gli Azzurri, su Figc.it. URL consultato il 17 marzo 2021.
  7. ^ a b Carratelli, p.41.
  8. ^ Carratelli, p.38.
  9. ^ Carratelli, p.42.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Amedeo Garibotti, Genoa, dietro la facciata, Gidielle Edit, Genova, 1983.
  • Biagio Angrisani, Mister William Thomas Garbutt, La Campanella, Italia, 2004.
  • Pierre Lanfranchi, Mister Garbutt, il primo professionista, Notiziario del settore tecnico F.I.G.C., N° 4, luglio/agosto 2001, p. 26 ss.
  • Mimmo Carratelli, La grande Storia del Napoli, Gianni Marchesini Editore, ISBN 978-88-88225-19-7.
  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, Genova, De Ferrari, 2008, ISBN 978-88-6405-011-9.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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