Al-Ahly Sporting Club

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Al-Ahly)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Al-Ahly" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Al-Ahly (disambigua).
Al-Ahly
Calcio
Campione d'Africa in carica Campione d'Africa in carica
Diavoli rossi, Castello rosso, Rossi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso, bianco
Dati societari
Città Il Cairo
Nazione Bandiera dell'Egitto Egitto
Confederazione CAF
Federazione EFA
Campionato Prima Lega
Fondazione 1907
Presidente Bandiera dell'Egitto Mahmoud Al-Khatib
Allenatore Bandiera della Svizzera Marcel Koller
Stadio Internazionale
(74 100 posti)
Sito web alahlyegypt.com/
Palmarès
Titoli nazionali 43 campionati egiziani
Trofei nazionali 39 Coppe d'Egitto
14 Supercoppe d'Egitto
Trofei internazionali 1 Coppa dei Campioni afro-asiatica
11 Coppe dei Campioni d'Africa/CAF Champions League
4 Coppe delle Coppe d'Africa
1 Coppa della Confederazione CAF
8 Supercoppe CAF
Si invita a seguire il modello di voce

L'Al-Ahly Sporting Club (in arabo الأهلي?, al-Ahlī, "il nazionale"), meglio noto come Al-Ahly, è una società polisportiva egiziana con sede nella città del Cairo. La sua sezione calcistica milita nella Prima Lega, la massima serie del campionato egiziano di calcio.

Fondato il 24 aprile 1907, durante il periodo coloniale britannico, il club ha avuto come primo presidente il britannico Mitchel Ince, che ha organizzato la società prima di passare la presidenza all'egiziano Aziz Ezzat Pascià. Gioca le sue gare interne allo stadio Internazionale del Cairo (74 100 spettatori). Soprannominati Diavoli rossi, i suoi giocatori vestono di rosso e bianco.

Globalmente, sommando competizioni nazionali ed internazionali, è la squadra in assoluto più titolata al mondo, potendo annoverare a livello nazionale 43 campionati egiziani, 39 Coppe d'Egitto e 14 supercoppe nazionali, mentre a livello internazionale è la seconda squadra al mondo per numero di trofei internazionali vinti (25) e la compagine più titolata d'Africa, essendosi aggiudicata 11 Coppe dei Campioni d'Africa/CAF Champions League (record), 4 Coppe delle Coppe d'Africa (record), una Coppa della Confederazione CAF, una Coppa dei Campioni afro-asiatica e 8 Supercoppe CAF. Nel 2000 è stato nominato miglior club africano del XX secolo dalla CAF[1]. Nel 2009 il club è stato inserito al secondo posto in una simile classifica stilata dall'IFFHS, organizzazione di storia e statistica del calcio riconosciuta dalla FIFA[2].

Detiene il primato di partecipazioni alla Coppa del mondo per club FIFA tra le squadre appartenenti alla CAF, avendo preso parte a nove edizioni della competizione (2005, 2006, 2008, 2012, 2013, 2020, 2021, 2022, 2023); in questo torneo ha ottenuto come migliore risultato il terzo posto, nelle edizioni del 2006, 2020, 2021 e 2023.

Secondo alcune fonti il club avrebbe 25 milioni di tifosi, risultando così uno dei più sostenuti del pianeta.[3] La squadra vive un'accesa rivalità sportiva con lo Zamalek, l'altro club della capitale, con cui disputa il derby del Cairo, la partita più importante del calcio egiziano, il cui bilancio vede i diavoli rossi in vantaggio per numero di vittorie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di fondare la squadra venne, durante il periodo coloniale britannico, a Mitchel Ince, che la condivise con i pascià Edrees Rageb, Omar Sultan, Ismaeel Serry, Abdul El Khalek Tharwat e Ameen Samy. Essi volevano fondare un club per gli studenti delle scuole superiori in modo che potessero divertirsi nel tempo libero. Nella fondazione investirono cinquemila sterline egiziane. Il 25 febbraio 1907 Ameen Samy propose il nome di Ahly Athletic Club (in italiano: "club sportivo nazionale"), dato che la squadra fu fondata per gli studenti, fonte principale di resistenza contro l'occupazione britannica dell'Egitto. Perciò il sodalizio rappresentava un club nazionale per riunire tutti gli studenti egiziani e il nome Al-Ahly avrebbe rappresentato il simbolo del nazionalismo. La squadra è considerata la prima compagine fondata per gli egiziani in Egitto durante l'occupazione britannica.

La dirigenza scelse Ince come primo presidente dell'Al-Ahly in modo da soddisfare le richieste delle autorità e ottenere dal governo dei terreni per costruire le strutture necessarie ad accogliere i giocatori e i tifosi.

La prima riunione ufficiale della dirigenza si tenne il 24 aprile 1907, presso la residenza di Anas, con Ince presidente, Omar Lotfi, Edrees Rageb Pasha, Ismaeel Serry e Ameen Sammy nel ruolo di membri e Mohamed Sherif come segretario. Ince mantenne l'incarico di presidente fino al 2 aprile 1908. In seguito egli lasciò l'incarico al politico egiziano Aziz Ezzat Pascià.

Nel 1911 nacque ufficialmente la sezione calcistica della polisportiva. Nel 1925 l'assemblea generale del club decise di riservare l'adesione al club a soli cittadini egiziani. Il primo successo della squadra risale al 1923, quando la formazione che annoverava la stella Mokhtar El-Tetch, reputato uno dei migliori calciatori egiziani di tutti i tempi (lo stadio principale del Cairo porta il suo nome), vinse la Coppa d'Egitto nel 1923.

Una formazione dell'Al-Ahly nel 2011

Nel 1948, con l'istituzione del campionato egiziano di calcio, la squadra assunse un ruolo egemone, vincendo i primi nove campionati disputati, dal 1949 al 1959, e undici dei primi dodici tenutisi fino al 1962. Fu lo Zamalek a mettere fine alla supremazia dell'Al-Ahly, aggiudicandosi il titolo del 1960.

Dopo tredici anni di mancati successi in campionato, negli anni '70 l'Al-Ahly, sotto la guida dell'allenatore ungherese Nándor Hidegkuti, ex stella della leggendaria nazionale magiara, tornò a dominare la scena calcistica egiziana, vincendo sette volte il campionato dal 1975 al 1982.

Negli anni '80 la squadra,oltre a vincere quattro campionati, iniziò ad affermarsi anche in ambito continentale, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa dei Campioni d'Africa nel 1982. Il più emblematico calciatore di quest'epoca era Mahmoud Al-Khatib, vincitore del Pallone d'oro africano 1983, primo egiziano insignito del prestigioso riconoscimento. Vincendo la Coppa delle Coppe d'Africa per tre volte di fila (nel 1984, 1985 e 1986), il club del Cairo acquisì il diritto a detenere il trofeo originale, noto come Coppa Abdelaziz Mostafa. Nel 1987 rivinse la Coppa dei Campioni d'Africa.

Negli anni '90 la squadra visse dapprima un quinquennio deludente, ma nella seconda parte del decennio tornò al dominio assoluto in patria, vincendo sette titoli nazionali dal 1994 al 2000. Dal 2004 al 2005 ottenne 55 vittorie consecutive in tutte le competizioni (campionato e coppa nazionali e CAF Champions League). Furono i sauditi dell'Al-Ittihad di Gedda a interrompere la serie positiva, nella Coppa del mondo per club del 2005 disputatasi a Tokyo.

Campione d'Egitto per sette volte consecutive dal 2005 al 2011 sotto la guida del portoghese Manuel José, l'Al-Ahly raggiunse per quattro anni di seguito (dal 2005 al 2008) la finale della CAF Champions League, vincendo tre volte e perdendo una volta (nel 2007). Ottenne il terzo posto alla Coppa del mondo per club FIFA 2006, miglior risultato per una squadra egiziana nel torneo, replicato dallo stesso Al-Ahly in due altre occasioni negli anni a venire.

Il 1º aprile 2012 settantanove tifosi della squadra rimasero uccisi nella strage di Port Said da ultras dell'Al-Masry, secondo diverse fonti giornalistiche favoriti dalla polizia locale, ancora vicina al regime di Mubarak, deposto dalle rivolte del 2011.[3][4][5]

Il 21 febbraio 2014 l'Al-Ahly, con la vittoria della Supercoppa CAF contro i tunisini dello Sfaxien, raggiunse quota 19 trofei internazionali, diventando la squadra più titolata al mondo, record successivamente superato dal Real Madrid nel 2016. Tornata al successo in campionato nel 2014, dal 2017 la squadra disputò per sei volte in sette anni la finale della CAF Champions League. L'Al-Ahly rivinse il titolo nel 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2023, la coppa nazionale nel 2016-2017, 2019-2020 e 2021-2022 (sconfitta nella finale di coppa del 2020-2021) e aggiunse al proprio palmarès cinque altre CAF Champions League, vinte nel 2012, 2013, 2019-2020, 2020-2021 e 2022-2023, mentre nel 2017, nel 2018 e nel 2021-2022 in questo torneo fu sconfitta nella partita conclusiva. Ottenne il terzo posto nell'edizione del 2020 della Coppa del mondo per club, eguagliando il piazzamento ottenuto quindici anni prima nel torneo, per poi ripetersi nell'edizione del 2021; nel 2021 vinse inoltre 2 Supercoppe CAF, aggiudicandosi le edizioni disputate a maggio e a dicembre. Nel 2020, nel 2021 e nel 2023 la squadra si classificò terza alla Coppa del mondo per club FIFA.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma venne disegnato la prima volta il 3 novembre 1917 da Mohammad Sherif Sabry Bek, membro del club in quel periodo, e zio del Re Faruq.

I colori sociali dell'Al-Ahly derivano dall'originaria bandiera dell'Egitto. La storia del colore risale al 1911 quando la divisa aveva righe verticali bianche e rosse. Successivamente fu modificata rendendola per metà bianca e per metà rossa, eliminando così le strisce verticali.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio Internazionale del Cairo è lo stadio ufficiale dell'Al-Ahly dagli anni '70 del XX secolo. Inaugurato nel 1956, ha una capienza di 72 100 spettatori.

Campo di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio Mokhtar El-Tetsh, intitolato a Mokhtar El-Tetsh, ex calciatore e allenatore del club, è il campo di allenamento dell'Al-Ahly, situato nell'Al-Ahly Club sull'isola di Gezira. Inaugurato nel 1909, ha una capienza di 8 000 spettatori.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Mahmoud Al-Khatib, attuale presidente, in carica dal 2017
Presidenti
  • 1907-1908: Bandiera dell'Inghilterra Mitchel Ince
  • 1908-1916: Bandiera dell'Egitto Aziz Pasha Ezzat
  • 1916-1924: Bandiera dell'Egitto Abd El-Khalik Pasha Tharwat
  • 1924-1940: Bandiera dell'Egitto Gaafar Pasha Wali
  • 1940-1941: Bandiera dell'Egitto Mohamed Pasha Taher
  • 1941-1944: Bandiera dell'Egitto Jaafar Pasha Wali
  • 1944-1946: Bandiera dell'Egitto Ahmed Pasha Hasanain
  • 1946-1961: Bandiera dell'Egitto Ahmed Pasha Abboud
  • 1961-1965: Bandiera dell'Egitto Salah Eldine El-Desouky
  • 1965-1967: Bandiera dell'Egitto Gen. Abd El-Mohsen Mortagy
  • 1967-1972: Bandiera dell'Egitto Dr. Ibrahim Kamel El-Wakeel
  • 1972-1980: Bandiera dell'Egitto Gen. Abd El-Mohsen Mortagy
  • 1980-1988: Bandiera dell'Egitto Saleh Selim
  • 1988-1992: Bandiera dell'Egitto Mohamed Abdou Saleh El-Wahsh
  • 1992-2002: Bandiera dell'Egitto Saleh Selim
  • 2002-2014: Bandiera dell'Egitto Hassan Hamdy
  • 2014-2017: Bandiera dell'Egitto Mahmoud Taher
  • 2017-presente: Bandiera dell'Egitto Mahmoud Al-Khatib

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Martin Jol, ex allenatore
Allenatori

Capitani[modifica | modifica wikitesto]

Capitani

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Al-Ahly Sporting Club.

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1948-1949, 1949-1950, 1950-1951, 1952-1953, 1953-1954, 1955-1956, 1956-1957, 1957-1958, 1958-1959, 1960-1961, 1961-1962, 1974-1975, 1975-1976, 1976-1977, 1978-1979, 1979-1980, 1980-1981, 1981-1982, 1984-1985, 1985-1986, 1986-1987, 1988-1989, 1993-1994, 1994-1995, 1995-1996, 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2013-2014, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020, 2022-2023
1923-1924, 1924-1925, 1926-1927, 1927-1928, 1929-1930, 1930-1931, 1936-1937, 1939-1940, 1941-1942, 1942-1943, 1944-1945, 1945-1946, 1946-1947, 1948-1949, 1949-1950, 1950-1951, 1952-1953, 1955-1956, 1957-1958, 1960-1961, 1965-1966, 1977-1978, 1980-1981, 1982-1983, 1983-1984, 1984-1985, 1988-1989, 1990-1991, 1991-1992, 1992-1993, 1995-1996, 2000-2001, 2002-2003, 2005-2006, 2006-2007, 2016-2017, 2019-2020, 2021-2022, 2022-2023
2003, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2012, 2014, 2015, 2017, 2018, 2021, 2022, 2023
1989
1922-1923, 1924-1925, 1925-1926, 1926-1927, 1928-1929, 1930-1931, 1937-1938
  • Coppa della Repubblica Araba Unita: 1
1961

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1924-1925, 1926-1927, 1927-1928, 1928-1929, 1930-1931, 1932-1933, 1933-1934, 1934-1935, 1935-1936, 1936-1937, 1937-1938, 1938-1939, 1941-1942, 1947-1948, 1949-1950, 1957-1958

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1988
1982, 1987, 2001, 2005, 2006, 2008, 2012, 2013, 2019-2020, 2020-2021, 2022-2023
1983-1984, 1984-1985, 1985-1986, 1992-1993
2014
2002, 2006, 2007, 2009, 2013, 2014, 2021 (maggio), 2021 (dicembre)
1996
1994
1997, 1998

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata al 7/2/2024.

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera dell'Egitto P Mohamed El Shenawy
2 Bandiera dell'Egitto D Khaled Abdel Fattah
3 Bandiera dell'Egitto D Omar Kamal
4 Bandiera dell'Egitto D Mahmoud Metwalli
5 Bandiera dell'Egitto D Ramy Rabia
6 Bandiera dell'Egitto D Yasser Ibrahim
7 Bandiera dell'Egitto A Mahmoud Kahraba
8 Bandiera dell'Egitto C Akram Tawfik
9 Bandiera della Danimarca A Wessam Abou Ali
10 Bandiera del Sudafrica A Percy Tau
11 Bandiera dell'Egitto C Ahmed Abdelkader
12 Bandiera del Marocco C Reda Slim
13 Bandiera dell'Egitto D Marwan Attia
14 Bandiera dell'Egitto C Hussein El Shahat
15 Bandiera del Mali C Aliou Dieng
16 Bandiera dell'Egitto P Hamza Alaa
17 Bandiera dell'Egitto C Amr El-Soleya
18 Bandiera della Tunisia A Mohamed Dhaoui
N. Ruolo Calciatore
19 Bandiera dell'Egitto C Mohamed Magdy
20 Bandiera dell'Egitto C Karim Walid
21 Bandiera della Tunisia D Ali Maâloul
22 Bandiera dell'Egitto C Emam Ashour
24 Bandiera dell'Egitto C Mohamed Abdel Monem
25 Bandiera dell'Egitto P Mohammed El Zanfaly
27 Bandiera della Francia A Anthony Modeste
28 Bandiera dell'Egitto D Karim Fouad
29 Bandiera dell'Egitto C Taher Mohamed
30 Bandiera dell'Egitto D Mohamed Hany
31 Bandiera dell'Egitto A Mostafa Shobeir
32 Bandiera dell'Egitto A Raafat Khalil
33 Bandiera dell'Egitto D Karim Eldebes
34 Bandiera dell'Egitto D Moataz Mohamed
36 Bandiera dell'Egitto A Ahmed Nabil Koka

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ranking delle squadre africane dalla CAF (fino al 2000) - Record Sport Soccer Statistics Foundation - rsssf.com.
  2. ^ (EN) Africa's Club of the Century, su iffhs.de, www.iffhs.de. URL consultato il 23 settembre 2009.
  3. ^ a b Egyptian football: Dreaming of getting back to normal, dw.com, 20 giugno 2019.
  4. ^ Lo “stadio” della rivolta sulle rive del canale (da Il Manifesto 2.2.2013), su blog.futbologia.org, 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  5. ^ Egypt football violence: military chief vows to bring Port Said 'plotters' to justice - video, The Guardian, 2 febbraio 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio