Aosta: differenze tra le versioni
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Aosta è situata in un fondovalle completamente circondato dalle montagne. Questo ne causa un [[clima continentale]] più tendente a quello [[Clima alpino|alpino]]. Infatti gli inverni spesso durano molto, con temperature assai rigide che si possono prolungare fino all'inizio del mese di maggio. Le estati invece sono brevi, ma comunque molto calde. Nei mesi di dicembre e gennaio le temperature minime sono quasi sempre ampiamente sotto lo zero e valori massimi che di norma superano di poco lo zero. Nei periodi di [[anticiclone delle Azzorre]], però, le temperature subiscono un repentino aumento, arrivando a toccare pure punte di +9/+10 °C, specie in presenza del vento di [[favonio]]. In questo periodo, tra dicembre e gennaio, le nevicate sono frequentissime, e sono anche molto intense. Nelle giornate perturbate soffia il vento di bora, che fa scendere le temperature molto al di sotto dello zero. Infatti il record assoluto di freddo ad Aosta è di -18 °C, avvenuto nel gennaio del 1956. A febbraio le temperature si mantengono ancora piuttosto rigide, specie nei valori minimi, che ancora spesso permangono sotto lo zero, ma in pieno giorno, specie a fine mese, raggiungono con facilità i +12+13 °C. Il record mensile di febbraio appartiene al 2017, dove il 27 febbraio si raggiunsero +19 °C. Marzo e aprile sono invece molto dinamici: talvolta può pure nevicare abbondantemente, mentre altre volte capitano periodi già semi-estivi, come il 17 marzo 2014, dove Aosta e Bolzano raggiunsero +28 °C. Maggio è un mese piuttosto variabile, dato che nei primi giorni del mese spesso si deve avere a che fare ancora con mattinate piuttosto fredde, con valori che talvolta possono ancora attestarsi poco sopra lo zero. Tuttavia le temperature massime diurne, specie in presenza di forte sole con anticiclone africano, impennano velocemente verso l'alto, ristagnando nella conca, e arrivando a valori di circa +25/26 °C. A giugno e luglio si raggiunge l'apice del caldo, oltre che l'apice di precipitazioni abbondanti e temporali di calore. Giugno e luglio sono gli unici mesi dell'anno nei quali già al mattino si registrano valori miti, sui 15 °C, e valori massimi molto elevati, con punte di norma sui 32-33 °C ma che nelle ondate di calore più violente possono raggiungere anche i +35-36 °C. Il record di caldo assoluto di Aosta appartiene al 7 agosto 2015, dove il capoluogo della Valle d'Aosta ha raggiunto i 38 °C. A fine agosto le temperatura subiscono già dei crolli repentini, e si verificano gli ultimi temporali di calore. Infatti già nel mese di settembre, difficilmente si raggiungono valori massimi diurni di +30 °C, e già al primo mattino i valori minimi si aggirano spesso sui 10 °C se non anche sotto. A ottobre già il clima si raffredda notevolmente, con i primi valori sotto zero a metà mese, e valori massimi diurni che, eccetto le giornate di forte foehn, faticano a superare i +20 °C. Il 24 ottobre 2018 Aosta ha raggiunto l'anomala temperatura di +28 °C. A novembre già i valori minimi si aggirano spesso sotto lo zero, anche abbondantemente, e le nevicate si fanno molto frequenti e intense. |
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Versione delle 16:20, 8 lug 2019
Aosta (FR) Aoste comune | |
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(IT) Città di Aosta (FR) Ville d'Aoste | |
Panorama della città da Saint-Christophe | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Fulvio Centoz (PD) dall'11-5-2015 |
Lingue ufficiali | Italiano , Francese |
Territorio | |
Coordinate | 45°44′14″N 7°19′14″E / 45.737222°N 7.320556°E |
Altitudine | 583 m s.l.m. |
Superficie | 21,39 km² |
Abitanti | 33 915[1] (30-6-2018) |
Densità | 1 585,55 ab./km² |
Frazioni | Arpuilles, Beauregard, Bibian, Bioulaz, Borgnalle, Brenloz, Busseyaz, Cache, La Combe, Les Capucins, Chabloz, Champailler, Collignon, Cossan, Cotreau, Duvet, Entrebin, Excenex, Les Fourches, Laravoire, Montfleury, Movisod, Pallin, Papet, Pléod, Porossan, La Riondaz, La Rochère, Roppoz, Saraillon, Saumont, Seyssinod, Signayes, Talapé, Tsanté, Tzamberlet, Vignole |
Comuni confinanti | Charvensod, Gignod, Gressan, Pollein, Roisan, Saint-Christophe, Sarre |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11100 |
Prefisso | 0165 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007003 |
Cod. catastale | A326 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 850 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) aostani (FR) aostois (patois) veullatsoù |
Patrono | San Grato |
Giorno festivo | 7 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Aosta all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Aosta (pronuncia Aòsta, /a'ɔsta/[4]; Aoste in francese[5][6]; Aoûta in arpitano sopradialettale; Oûta, o Veulla in patois valdostano standard, Ohta nella variante della bassa valle[6]; Augschtal in walser[7]; Osta o Aosta in piemontese[8]) è un comune italiano di 33 915 abitanti[1], capoluogo della regione autonoma Valle d'Aosta.
Citazioni
«...la vecchia Aosta di cesaree mura
ammantellata, che nel varco alpino
èleva sopra i barbari manieri
l’arco di Augusto...»
«J'étais si heureux en contemplant ces beaux paysages
et l'arc de triomphe d'Aoste
que je n'avais qu'un vœu à former
c'était que cette vie durât toujours.»
«Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi
e l'arco di trionfo di Aosta
che avevo un unico desiderio da esprimere
che la vita durasse per sempre.»
Geografia fisica
Territorio
La città di Aosta si trova all'incirca nel mezzo della Regione Valle d'Aosta, nella piana in cui scorre il fiume principale della regione: la Dora Baltea. Su Aosta dominano importanti montagne tra le quali la Becca di Nona, il Monte Emilius, la Pointe de Chaligne e la Becca di Viou. La città è attraversata da Nord a Sud, all'altezza dell'Arco d'Augusto, dal torrente Buthier, uno dei numerosi affluenti della Dora Baltea.
Considerando i capoluoghi di provincia, con 583 metri di altezza sul livello del mare è il quinto più alto d'Italia (dopo Campobasso e prima di Caltanissetta)[10].
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[11]
Clima
Aosta è situata in un fondovalle completamente circondato dalle montagne. Questo ne causa un clima continentale più tendente a quello alpino. Infatti gli inverni spesso durano molto, con temperature assai rigide che si possono prolungare fino all'inizio del mese di maggio. Le estati invece sono brevi, ma comunque molto calde. Nei mesi di dicembre e gennaio le temperature minime sono quasi sempre ampiamente sotto lo zero e valori massimi che di norma superano di poco lo zero. Nei periodi di anticiclone delle Azzorre, però, le temperature subiscono un repentino aumento, arrivando a toccare pure punte di +9/+10 °C, specie in presenza del vento di favonio. In questo periodo, tra dicembre e gennaio, le nevicate sono frequentissime, e sono anche molto intense. Nelle giornate perturbate soffia il vento di bora, che fa scendere le temperature molto al di sotto dello zero. Infatti il record assoluto di freddo ad Aosta è di -18 °C, avvenuto nel gennaio del 1956. A febbraio le temperature si mantengono ancora piuttosto rigide, specie nei valori minimi, che ancora spesso permangono sotto lo zero, ma in pieno giorno, specie a fine mese, raggiungono con facilità i +12+13 °C. Il record mensile di febbraio appartiene al 2017, dove il 27 febbraio si raggiunsero +19 °C. Marzo e aprile sono invece molto dinamici: talvolta può pure nevicare abbondantemente, mentre altre volte capitano periodi già semi-estivi, come il 17 marzo 2014, dove Aosta e Bolzano raggiunsero +28 °C. Maggio è un mese piuttosto variabile, dato che nei primi giorni del mese spesso si deve avere a che fare ancora con mattinate piuttosto fredde, con valori che talvolta possono ancora attestarsi poco sopra lo zero. Tuttavia le temperature massime diurne, specie in presenza di forte sole con anticiclone africano, impennano velocemente verso l'alto, ristagnando nella conca, e arrivando a valori di circa +25/26 °C. A giugno e luglio si raggiunge l'apice del caldo, oltre che l'apice di precipitazioni abbondanti e temporali di calore. Giugno e luglio sono gli unici mesi dell'anno nei quali già al mattino si registrano valori miti, sui 15 °C, e valori massimi molto elevati, con punte di norma sui 32-33 °C ma che nelle ondate di calore più violente possono raggiungere anche i +35-36 °C. Il record di caldo assoluto di Aosta appartiene al 7 agosto 2015, dove il capoluogo della Valle d'Aosta ha raggiunto i 38 °C. A fine agosto le temperatura subiscono già dei crolli repentini, e si verificano gli ultimi temporali di calore. Infatti già nel mese di settembre, difficilmente si raggiungono valori massimi diurni di +30 °C, e già al primo mattino i valori minimi si aggirano spesso sui 10 °C se non anche sotto. A ottobre già il clima si raffredda notevolmente, con i primi valori sotto zero a metà mese, e valori massimi diurni che, eccetto le giornate di forte foehn, faticano a superare i +20 °C. Il 24 ottobre 2018 Aosta ha raggiunto l'anomala temperatura di +28 °C. A novembre già i valori minimi si aggirano spesso sotto lo zero, anche abbondantemente, e le nevicate si fanno molto frequenti e intense.
AOSTA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,5 | 7,0 | 11,5 | 15,4 | 20,9 | 24,1 | 26,7 | 24,7 | 20,8 | 14,5 | 8,4 | 5,5 | 5,7 | 15,9 | 25,2 | 14,6 | 15,3 |
T. min. media (°C) | −3,2 | −0,8 | 2,8 | 6,5 | 10,5 | 13,6 | 15,8 | 14,3 | 12,0 | 6,8 | 1,8 | −1,4 | −1,8 | 6,6 | 14,6 | 6,9 | 6,6 |
Storia
La leggenda
Narra una leggenda che nell'anno 1158 a.C. venne fondata la città di Cordelia da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole.
L'epoca pre-romana
Nel territorio della città era presente già in tempi protostorici una popolazione di cultura megalitica, come testimonia l'importante ritrovamento di una necropoli con tombe megalitiche e di un'area di culto risalenti al III millennio nella zona dell'attuale quartiere di Saint-Martin-de-Corléans. In seguito ci fu l'insediamento della tribù Celto-Ligure dei Salassi.
La dominazione romana
Alla fine della Seconda guerra punica, dopo la vittoria di Scipione l'Africano su Annibale nel 202 a.C., Roma rivolse la sua attenzione verso le Alpi, dove i Galli alleati dei Cartaginesi continuavano a costituire una notevole minaccia. La funzione di un accampamento posto in questa valle era principalmente strategica. Era essenziale consolidare il dominio di Roma sulla Pianura Padana e sui territori prealpini, utilizzando le Alpi come baluardo naturale contro le invasioni barbariche. Per questo nacque allo sbocco delle valli alpine un sistema di città fortificate che controllavano gli accessi alle fertili terre della Pianura Padana.
Tuttavia dal I secolo a.C. la progressiva conquista della Gallia modificò l'importanza strategica dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo ponendo il problema del controllo della valle abitata a quel tempo da una popolazione, i Salassi, ostacolo al passaggio dei soldati e dei mercanti lungo la Via delle Gallie. Dopo una serie di scaramucce e di spedizioni militari e di trattati dall'esito incerto, nel 25 a.C. Cesare Augusto inviò contro i Salassi il futuro console Aulo Terenzio Varrone Murena a capo di un esercito consistente. Alla fine, sconfitti, i Salassi vennero probabilmente sterminati o ridotti in schiavitù.
Da Aosta, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
La fondazione di Augusta Praetoria Salassorum
Città fortificata, costruita in breve tempo su modello dell'accampamento militare romano, Augusta Praetoria Salassorum nacque all'incrocio delle vie del Grande (Mons Iovis o Summus Poeninus) e Piccolo San Bernardo (Columna Iovis o Alpis Graia) presso la confluenza dei fiumi Dora Baltea e Buthier. Un'imponente cinta muraria proteggeva un territorio di 414.128 m², mentre quattro porte davano accesso alla città costruita sul modello ortogonale cardo-decumanico. La via centrale Decumanus Maximus (l'attuale Via Porta Prætoria, Via Jean-Baptiste de Tillier e Via Édouard Aubert), allora larga nove metri, era la prosecuzione naturale della Via consolare delle Gallie che da Milano arrivava fino al Piccolo San Bernardo. L'accesso alla città era comunque assicurato da un ponte sul Buthier, di cui oggi è visibile solo un'arcata poco distante dal letto del torrente, deviato a causa di un'inondazione. All'interno delle mura sorgevano i quartieri residenziali, il teatro, le terme, il foro e l'anfiteatro, mentre a sud si stendevano i quartieri popolari divisi secondo un modello classico a scacchiera.
Il popolamento della città in epoca romana
Ancora molto controverso è il problema sul popolamento della città prima e dopo la conquista romana. Un incerto documento accenna a 3.000 pretoriani, e della convivenza con gli autoctoni Salassi, in contrasto con la presenza di un anfiteatro progettato per una città di trenta/quarantamila abitanti. Un'iscrizione risalente al 23 a.C. sembrerebbe smentire le affermazioni degli storici antichi tra cui Strabone, riguardo alle deportazioni in massa dei Salassi e alle loro vendita come schiavi a Augusta Eporedia. Inoltre il linguaggio giuridico al tempo dei romani incolae indicava gli abitanti di una colonia in possesso di diritti inferiori a quella dei cives. Tali indizi lasciano supporre che la popolazione salassa si sia integrata con i nuovi conquistatori, così come lasciano supporre numerose iscrizioni funerarie nelle quali appaiono nomi salassi associati ad altri romani, i cui figli nati da matrimoni misti portavano sempre nomi latini. In epoca romana ebbe una grande importanza strategica e militare grazie al controllo esercitato sui due passi del Piccolo e del Gran san Bernardo. Augusta Prætoria iniziò, fin dal I secolo, ad avere connotazioni inequivocabilmente urbane e monumentali, imponendosi come uno dei più ricchi e popolosi centri abitati dell'Italia Settentrionale.
Il Medioevo
Dopo il plurisecolare dominio dell'impero e la sua cristianizzazione la città, grazie alle Alpi ed alle mura, riuscì a subire poche invasioni. Secondo una leggenda Augusta Prætoria sarebbe stata distrutta dai Saraceni e dai Barbari; in realtà la città romana subì i danni maggiori dalla ricostruzione tardo medioevale che utilizzò blocchi di pietra delle costruzioni romane per l'edificazione di torri e chiese.
La città divenne sede vescovile verso la fine del IV secolo, appartenendo prima alla vastissima diocesi di Vercelli, poi alla chiesa metropolita di Milano fino all'VIII secolo. All'inizio del VI secolo la città appartenne al regno dei Goti; successivamente venne contesa tra i Franchi e i Longobardi che la cedettero nel 575 a Gontranno, re di Borgogna. Assieme a Susa, costituì sempre un punto debole della difesa del regno nella parte settentrionale, in quanto importantissimo punto di ingresso in Italia.[12] I Franchi di Pipino il Breve giunsero da qui per scacciare i Longobardi dall'Italia Settentrionale. L'impero di Carlo Magno diede impulso alla Via Francigena che collegava Roma con Aquisgrana, infine, alla morte di Carlo il Grosso, l'ultimo imperatore carolingio, nell'888, seguì dapprima le sorti del regno d'Italia, poi verso la metà del secolo X quelle del regno di Borgogna fino al 1032. Come conseguenza si consolidarono i rapporti politici, economici e commerciali verso l'altro versante delle Alpi. Le conseguenze furono evidenti sul piano culturale e linguistico: dal latino si svilupparono i dialetti francoprovenzali analoghi a quelli parlati in Savoia, nel Delfinato e nella Svizzera Romanda e poi la lingua francese.
La nascita della Contea di Savoia, con capitale Chambéry, comportò alla città di seguirne le sorti fino all'unità d'Italia.
Epoca moderna e contemporanea
Aosta ha la particolarità di essere l'unico capoluogo di regione italiano che non è contemporaneamente capoluogo di provincia, dal momento che la provincia di Aosta fu ridotta a circondario della provincia di Torino con la legge Rattazzi e infine trasformata in regione autonoma con la costituzione repubblicana e la relativa legge costituzionale di attuazione del 1948, che non prevede province nella regione[13].
Monumenti e luoghi d'interesse
Preistoria
Area di studi archeologici situata vicino alla chiesa di Saint-Martin-de-Corléans, di grande interesse per i ritrovamenti di un antico insediamento sul quale nasce la leggenda che lo accomuna alla città di Cordelia.
Epoca romana
Aosta è la 2ª città dopo Roma con il maggior numero di resti romani ancora visibili, non a caso è definita "la Roma delle Alpi".[14]
- Porta Prætoria e le porte romane di Aosta
- Teatro romano di Aosta
- Anfiteatro romano di Aosta
- Cinta muraria e torri
- Criptoportico forense
- Ponte romano sul Buthier
- Villa romana della Consolata
- Area funeraria fuori Porta Decumana di Aosta
Epoca medievale
- Collegiata di Sant'Orso
- Ponte acquedotto di Grand Arvou, in località Porossan, secondo l'Abbé Henry opera medioevale[15].
Epoca moderna
Epoca contemporanea
- Piazza Émile Chanoux
- Castello Jocteau
- Casa Littoria - edificio sito in Piazza della Repubblica, costruito nel 1939 dall'architetto Giuseppe Momo. Originariamente sede del Partito Nazionale Fascista, è uno degli edifici più alti della città. Dopo la guerra fu sede del dismesso Cinema Lux mentre attualmente ospita l'assessorato all'Industria.
Aree naturali
- Riserva naturale Tzatelet
- Arboretum Lo parque d'Euntrebeun, a Entrebin
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[16]
Etnie e minoranze straniere
Al 1º gennaio 2016 gli stranieri residenti in Valle d'Aosta sono 8 480[17]. I gruppi più numerosi sono quelli provenienti da:
Istituzioni, enti e associazioni
Aosta è sede della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
Ad Aosta ha sede il CELVA, sigla che indica il Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta (in francese, Conseil permanent des collectivités locales de la Vallée d'Aoste), che ricopre il ruolo di delegazione regionale dell'Associazione nazionale dei Comuni Italiani.[18]
Ad Aosta sono presenti due centri ospedalieri: l'ospedale Umberto Parini, ampliato in seguito al non raggiungimento del quorum in un referendum svoltosi in autunno 2007, e l'ospedale regionale Beauregard, collocato nella regione omonima, sulla collina, al confine con il comune di Saint-Christophe.
Cultura
Istruzione
Biblioteche
- Biblioteca regionale di Aosta - Bruno Salvadori;
- Biblioteca di Aosta - Viale Europa;
- Biblioteca di Aosta - Ospedale regionale;
- Biblioteca Aosta - Quartiere Dora.
Scuole
Le istituzioni scolastiche di base nel comune sono 5, quelle di secondo grado superiore invece comprendono:
- l'istituto magistrale "Regina Maria Adelaide", comprensivo dei Licei delle scienze umane e delle scienze applicate;
- l'istituzione scolastica "Édouard Bérard", comprendente un Liceo scientifico (indirizzi: fisica/scienze naturali) e un Liceo linguistico;
- l'istituzione scolastica comprendente il Liceo classico "XXVI febbraio", il Liceo artistico e il Liceo musicale;
- l'ISIT "Innocent Manzetti" (Istituzione scolastica di istruzione tecnica), comprendente 3 diversi indirizzi, informatico, amministrazione finanza e marketing, costruzioni, ambiente e territorio;
- ISITP "Corrado Gex" (Istituzione scolastica di istruzione tecnica e professionale), comprendente numerosi indirizzi.
- l'Institut Agricole Régional.(scuola paritaria)
Università
L'Università della Valle d'Aosta (in francese Université de la Vallée d'Aoste) è stata fondata nel 2000, nella sede primaria ospita il rettorato, gli uffici amministrativi e le facoltà di Lingue e Comunicazione, Scienze della formazione, e Psicologia. La sede secondaria di Saint-Christophe, inaugurata ufficialmente all'inizio dell'anno accademico 2007-2008, è la sede principale dei corsi di Economia e di Scienze Politiche. Nel 2007, la Regione ha firmato con il Ministero della Difesa la cessione della caserma Testa Fochi di Aosta, in piazza della Repubblica, già sede della Scuola militare alpina, destinata a divenire nei prossimi anni la sede unica dell'Università e un campus internazionale[19].
Facoltà:
- Economia e gestione delle imprese
- Scienze della formazione
- Lingue e comunicazione
- Scienze e tecniche psicologiche
- Scienze politiche e delle relazioni internazionali
Musei
- Museo archeologico regionale della Valle d'Aosta (MAR)
- Museo del Tesoro della Cattedrale
- Museo del Tesoro di Sant'Orso
- Museo Manzetti
Eventi
- 30-31 gennaio: Fiera di Sant'Orso - Foire de Saint Ours;
- Bataille de reines, la battaglia finale (Combat final) si svolge ogni anno nell'arena della Croix-Noire, generalmente la penultima domenica di ottobre;
- La Fête de la Vallée d'Aoste si svolgeva il giorno della festa di San Grato, patrono della regione (7 settembre). In questa occasione venivano consegnati i premi di Chevalier de l'autonomie e di Amis de la Vallée d'Aoste. Istituita con Legge Regionale nel quadro delle disposizioni per valorizzare l'autonomia, è stata soppressa e aggregata alle celebrazioni del 26 febbraio per lo Statuto d'autonomia;
- Da ottobre ad aprile, Aosta ospita la rassegna di teatro per l'infanzia "Enfanthéâtre", nata nel 1983 e dal 2015 ridotta a due appuntamenti a fine dicembre;
- Ogni due anni, l'ultima domenica di settembre degli anni pari, è stata organizzata la Désarpa (dal patois valdostano, la "discesa dagli alpeggi"), cioè la discesa delle mandrie di mucche dagli alpeggi alla fine dell'estate. L'organizzazione dell'evento, in passato tradizionalmente spontaneo, è stata soppressa dopo quattro edizioni nel 2014 per tagli ai budget pubblici per potenziare gli eventi analoghi a Valtournenche, Valgrisenche e Cogne[20];
- In estate, il Festival des peuples minoritaires, rassegna musicale attualmente soppressa;
- Da ottobre a maggio, Aosta è il principale palcoscenico della Saison culturelle, rassegna culturale che abbraccia numerosi ambiti, organizzata dall'assessorato regionale istruzione e cultura della Valle d'Aosta;
- A novembre, la Foire des Alpes, una fiera-mercato delle razze ovine e caprine locali, organizzata dall'AREV all'arena della Croix-Noire;
- A fine novembre, il teatro Giuseppe Giacosa è la sede delle rappresentazioni dello Charaban, principale appuntamento per il teatro popolare amatoriale in patois valdostano;
- Ogni martedì e sabato mercato settimanale in piazza dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Nella stessa piazza, mercato coperto (fr. Halles) tutti i giorni;
- 18 luglio, festa di San Giorgio e San Giacomo[21], organizzata dalla comunità di emigrati calabresi da San Giorgio Morgeto.
Infrastrutture e trasporti
Strade
La città di Aosta è attraversata da Est a Ovest dalla SS 26 che percorre tutta la valle centrale da Pont-Saint-Martin al colle del Piccolo San Bernardo (con una variante da Pré-Saint-Didier a Courmayeur). Globalmente la Strada Statale 26 è lunga 156,344 km.
Un'altra strada statale, la seconda e l'ultima della regione, la SS 27 collega il capoluogo valdostano con il confine svizzero presso il Tunnel (o con il Passo del Gran San Bernardo). Globalmente la Strada Statale 27 è lunga 33,910 km. Tale strada fa parte dell'itinerario internazionale E27 (il numero della statale e dell'itinerario europeo coincidono, ma non intenzionalmente) che da Belfort (Francia) conduce ad Aosta.
Aosta è servita anche dall'A5 Torino-Courmayeur.
Ferrovie
Il trasporto ferroviario da e per Aosta è svolto da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato per la Regione Valle d'Aosta. La città è servita da due linee a binario unico, una verso Pré-Saint-Didier, e l'altra verso Chivasso e Torino Porta Nuova.
In città sono presenti i seguenti impianti
- la stazione di Aosta, sita in Piazza Innocenzo Manzetti;
- la fermata Aosta Istituto
- la fermata Aosta Viale Europa
Impianti a fune
La Telecabina Aosta-Pila[22] collega Aosta con la località Pila, posta nel territorio del Comune di Gressan, superando un dislivello di circa 1200 metri.
Aeroporti
L'aeroporto regionale Corrado Gex è sito nel comune di Saint-Christophe. Ampliata la pista e riprogettata l'aerostazione dall'architetto Gae Aulenti con una spesa di circa 30 milioni di euro, l'aeroporto è attualmente inutilizzato per una serie di cause giudiziarie. Chiuso al trasporto di passeggeri e merci, è per lo più frequentato da piccoli aerei da turismo, alianti, elicotteri.
Mobilità urbana
I trasporti urbani sono gestiti dalla società SVAP che serve capillarmente il capoluogo regionale e i comuni della plaine (la piana di Aosta, comprendente Aosta stessa, Charvensod, Quart, Saint-Christophe, Brissogne, Sarre e Pollein).
Sul territorio è attiva anche la società SAVDA, titolare di una concessione regionale, che collega il centro cittadino con Courmayeur, Chamonix-Mont-Blanc, Torino, Milano.
Economia
La Valle D'Aosta è una regione a statuto speciale, ciò che le ha sempre permesso di beneficiare di diversi privilegi sotto l'aspetto economico: solo pochi anni fa, con l'arrivo della forte crisi, sono stati aboliti i "buoni benzina", che si potevano ottenere con la "Carte Vallée" e che permettevano ai residenti in Valle di avvalersi di sconti abbastanza significativi sul carburante; ancora oggi in tutta la Valle, e non solo ad Aosta, la maggior parte dei testi scolastici è pagata dalla Regione, con l'unica condizione che questi non siano considerati di proprietà dello studente, ma della scuola, e che dunque alla fine di ogni anno scolastico essi vengano restituiti in buone condizioni per essere riutilizzati per diversi anni ("riciclo dei libri"); come in molti comuni valdostani anche nel comune di Aosta si genera energia idroelettrica, la cui produzione contribuisce a mantenere la regione in condizioni economiche superiori rispetto a molte altre. La centrale idroelettrica di Signayes, in gestione alla CVA, sfrutta le acque del torrente Buthier e lo scarico della centrale idroelettrica di Valpelline.
Amministrazione
Aosta è l'unico capoluogo di regione italiano che non è contemporaneamente capoluogo di provincia, poiché lo statuto speciale per la Valle d'Aosta prevede che le funzioni proprie della provincia siano espletate in parte dagli organi regionali e in parte direttamente dai comuni.
Aosta fa parte dell'Association internationale des maires francophones[23] (OIMF - Associazione internazionale dei sindaci francofoni).
Gemellaggi
Aosta è gemellata con:
- Narbonne - curiosità: le due città hanno lo stesso codice postale
- Sinaia
- Chamonix-Mont-Blanc, dal 1957
- Albertville
- Martigny
- Kaolack, dal 1962
- San Giorgio Morgeto
Aosta ha dedicato in onore alle sue città gemelle: via Kaolack, via Sinaia e piazza Narbonne.
Il comune di Aosta ha aderito alla Carta dell'Amicizia tra la Valle d'Aosta e il comune di Corleone.[24][25][26]
Sport
Ad Aosta si gioca sia a fiolet sia a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani. Sul territorio comunale ci sono tre sezioni dell'Association Valdôtaine Fiolet: Aosta, Arpuilles-Excenex e Porossan.[27] Aveva sede nel comune la società di calcio Valle d'Aosta Calcio.
Per tre volte Aosta è stata sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1970, l'ultima nel 1996.
- 1970 3ª tappa Saint-Vincent-Aosta, vinta da Franco Bitossi
- 1973 4ª tappa Ginevra-Aosta, vinta da Eddy Merckx
- 1996 15ª tappa Briançon-Aosta, vinta da Gianni Bugno
Galleria d'immagini
-
Torre dei signori di Quart, costruita sui resti di una torre romana.
-
Panorama da nord-est.
-
Segnale stradale bilingue al Pont-Suaz (Charvensod), all'entrata della città
-
L'inizio di via Édouard Aubert.
-
I binari presso la stazione di Aosta, gli stabilimenti dell'acciaieria Cogne e, sullo sfondo, la Becca di Nona e il monte Emilius.
-
La statua del famoso medico valdostano Laurent Cerise nel giardino pubblico.
-
La statua di Vittorio Emanuele II, detto anche « le roi chasseur » (il "re cacciatore"), nel giardino pubblico.
-
Statua di Sant'Anselmo d'Aosta, in via Xavier de Maistre. Sullo sfondo, i campanili della cattedrale di Aosta, a destra si intravede il seminario maggiore
-
Facciata della chiesa di Santa Croce.
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
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- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
Bibliografia
- (FR) Lin Colliard, La vieille Aoste, éd. Musumeci, Aosta, 1972.
- (FR) Aimé Chenal, Promenade archéologique de la ville d'Aoste, ITLA, Aoste, 1965.
- (FR) Mauro Caniggia Nicolotti & Luca Poggianti, Aoste inconnue : traces cachées, oubliées ou invisibles de la vieille ville, typog. La Vallée, Aoste, 2010.
Voci correlate
- Stradario di Aosta
- Stazione meteorologica di Aosta
- Università della Valle d'Aosta
- Aeroporto di Aosta
- Cogne (azienda)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (IT, FR, EN) Sito del Virtual Museum Vallée - Museo virtuale della città di Aosta, su vmv.it.
- (IT, FR) Augusta Prætoria sul sito ufficiale della regione Valle d'Aosta, su regione.vda.it.
- (IT, EN) Ricostruzione virtuale della città romana di Augusta Prætoria, su ultramundum.org. URL consultato il 5 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2010).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123927631 · ISNI (EN) 0000 0001 2242 5737 · SBN PUVL000155 · BAV 494/13329 · LCCN (EN) n79063211 · GND (DE) 4079805-7 · BNE (ES) XX459274 (data) · J9U (EN, HE) 987007564217605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80040687 |
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