Fénis

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Disambiguazione – "Fenis" rimanda qui. Se stai cercando il comune svizzero nella regione del Seeland (Canton Berna) chiamato in francese "Fenis", vedi Vinelz.
Fénis
comune
(IT) Comune di Fénis
(FR) Commune de Fénis
Fénis – Stemma
Fénis – Bandiera
Fénis – Veduta
Fénis – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
CapoluogoChez-Sapin
SindacoMattia Nicoletta (lista civica) dal 10-5-2015
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°44′09.65″N 7°29′39.74″E / 45.736013°N 7.494371°E45.736013; 7.494371 (Fénis)
Altitudine541 m s.l.m.
Superficie68,12 km²
Abitanti1 769[1] (31-12-2020)
Densità25,97 ab./km²
FrazioniBaraveyes, Barche, Chénoz, Chez-Croiset, Chez-Sapin (capoluogo), Cors, Fagnan, Les Crêtes, Misérègne, Perron, Pléod, Pommier, Tillier
Comuni confinantiChambave, Champdepraz, Champorcher, Cogne, Nus, Saint-Marcel, Verrayes
Altre informazioni
Cod. postale11020
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007027
Cod. catastaleD537
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 063 GG[3]
Nome abitanti(IT) fenisani
(FR) fénisands o fénisards
Patronosan Maurizio
Giorno festivo22 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chez-Sapin
Chez-Sapin
Fénis – Mappa
Fénis – Mappa
Posizione del comune di Fénis all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Fénis (Fén-íc in patois fénisand[4]) è un comune italiano sparso di 1 769 abitanti[1] della Valle d'Aosta centromeridionale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Fénis si estende all'Envers a circa 13 chilometri a est di Aosta. La maggior parte del territorio comunale occupa una valle laterale, la val Clavalité, particolarmente selvaggia, incuneata tra il Vallone di Champdepraz e la Val di Cogne.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è tipicamente alpino, con inverni rigidi ed estati fresche. La posizione all'Envers rende, in inverno e all'inizio della primavera, il clima assai più freddo rispetto al versante dell'Adret.

Il clima assai rigido, poco favorevole allo sviluppo degli insediamenti umani, ha preservato la foresta che ancora oggi si estende quasi ininterrottamente dai margini del centro abitato fino a circa 2000 m di quota su una superficie di 2 236 ettari, circa il 32,7% del territorio comunale.

Ciononostante, la parte bassa del territorio comunale è da sempre fertile e coltivata, come testimoniano alcuni toponimi, in lingua francese, quali "Cerise" (= ciliegia), "Pommier" (= meleto) e "Tillier" (= luogo dove crescono i tigli).

Val Clavalité[modifica | modifica wikitesto]

La Val Clavalité è una valle laterale che si estende su una vasta area del comune di Fénis.

Essa inizia con il Colle di Fénis che la mette in comunicazione da una parte con la valle di Champorcher e dall'altra con la valle di Cogne e termina in prossimità del centro abitato.

La Punta Tersiva, con i suoi 3 513 metri di altezza è il monte più alto del comune di Fénis e domina la piana di Clavalité. È inoltre la seconda cima per altezza dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius, di cui Fénis fa parte, seconda solo al Mont Émilius.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Contrariamente alle regole di pronuncia della lingua francese standard, la "s" finale di Fénis si pronuncia ("Fenìs"). Si ipotizza che il nome derivi dal latino fenilis (fienile), tuttavia tale supposizione non collima con il toponimo in patois, che è Fén-íc[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Da Fénis, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

La storia di Fénis si lega da sempre con quella della casata di Challant, che ordinò la costruzione del castello, oggi tra i simboli della Valle d'Aosta. Sul modello di Fénis, nel 1884 venne costruito il castello del borgo medievale del Valentino a Torino.

In epoca fascista, il comune è stato accorpato a quello di Nus.

Durante la seconda guerra mondiale, il territorio della Val Clavalité e quello di Fénis furono il quartier generale delle brigate partigiane guidate da Émile Lexert (1911-1944).

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Fénis sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 6 febbraio 1985.[7][8]

«D'argento, al castello di Fénis di rosso, visto di spigolo; al capo partito: nel primo, di nero, al tiglio sradicato d'oro; nel secondo, di rosso, alle due chiavi d'argento, decussate, con le impugnature trifogliate e con gli ingegni all'insù»

La composizione dello stemma comunale prende spunto dal blasone degli Challant, antichi signori del luogo, che tennero la castellania (poi baronia) di Fénis dal XII secolo al 1716 (d'argento, al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero). Le figure nel capo si riferiscono alla famiglia dei nobili Tillier, che portavano uno stemma d'argento, al tiglio al naturale, nodrito sulla campagna erbosa di verde; al capo di rosso, caricato di due chiavi d'argento, passate in decusse. Al centro dello scudo è raffigurato il castello di Fénis.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architettura militare e civile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Fénis.

La principale attrazione turistica è il suo castello, monumento nazionale italiano. I critici ritengono che il castello sia tra i più rappresentativi simboli del Medioevo valdostano.

Entrata del castello

Si conservano inoltre alcune caseforti e abitazioni antiche:

  • a circa 100 m a monte del castello, in una zona pianeggiante e soleggiata, si trovano i ruderi della casaforte Challant o casaforte de Putat, probabilmente del XIV-XV secolo. La casaforte è scoperchiata e in attesa di restauro: nel frattempo è stata recintata, puntellata e ricoperta da una tettoia.
  • la Casaforte di Chénoz, a Chénoz, tra le case Ravarey, del XIV-XV secolo e un tempo di proprietà della nobile famiglia de Tillier.
  • la casa dei nobili de Tillier del XVIII secolo nella località omonima.
  • la Tornalla o Casa dei Ramein, casa cinquecentesca in località Cors (località un tempo detta Chez-Ramein).

Oltre a queste, André Zanotto ne segnala altre due: una casa medievale in località Bavavey e la Casa Challant, nei pressi della Chiesa parrocchiale, in cui prima di un'asportazione vandalica degli elementi di pregio si conservavano finestre a crociera e ad arco carenato, e in una in particolare lo stemma degli Challant era scolpito su una pietra.[9]

Risale agli anni duemila un piccolo monumento con cappella posto a monte della casaforte de Putat, a memoria delle vittime dell'alluvione dell'ottobre del 2000.

Architettura religiosa[modifica | modifica wikitesto]

Come monumenti religiosi vanno segnalati:

  • la chiesa di San Maurizio e il campanile del XV-XVIII secolo.
  • L'eremo di Saint-Julien, nell'omonimo vallone.
  • La croce di Ramolivaz, esempio della scultura del '400, si trova in località Ramolivaz al bivio della strada principale con il sentiero che un tempo conduceva al castello. Una copia della croce è stata posta nel Borgo medievale di Torino.
  • Il crocifisso ritrovato nel 1991 nel sottotetto della chiesa parrocchiale, appartenente alla serie del Saint-Voult dell'Arco d'Augusto di Aosta.

Gemellaggi e legami di amicizia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Fénis intrattiene un legame di amicizia[10] con:

Musei[modifica | modifica wikitesto]

MAV[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo dell'artigianato valdostano di tradizione.

A Fénis si trova la sede del Museo dell'artigianato valdostano di tradizione (MAV), che raccoglie i migliori esempi delle attività artigianali tradizionali della regione. Il Museo espone circa 700 oggetti che mettono in luce l'evoluzione dell'artigianato valdostano, dai tempi antichi alle produzioni artigianali dei giorni nostri.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia di Fénis si basa sul terziario. L'agricoltura e l'allevamento hanno progressivamente perso importanza negli ultimi 50 anni. Il settore industriale è rappresentato da una centrale idroelettrica che attinge l'acqua dal torrente Clavalité. Di rilevanza per lo più storica è una ormai rara segheria che funziona grazie a una ruota idraulica.

Telecomunicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nei paesi di piccole dimensioni come Fénis, le telecomunicazioni sono di fondamentale importanza. Ecco la lista dei servizi di telecomunicazioni disponibili sul territorio comunale.

TV digitale[modifica | modifica wikitesto]

  • Digitale Terrestre: sì (solo segnale digitale)
  • TV satellitare: sì (satelliti Astra e Hotbird)
  • IPTV: sì (disponibile Alice Home TV di Telecom Italia)

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Le frazioni[modifica | modifica wikitesto]

A Fénis vi sono 13 frazioni che si trovano tra 520 m e 620 m di altitudine, con l'eccezione Les Crêtes, a quota più bassa, e Chénoz, Tsan Plan e La Cerise a una quota più alta.

In passato vi erano piccoli gruppi di case - Molinaz, Pareynaz, Chez Cuignon, Chez Fontillon, Rovarey e Ramolivaz - che successivamente sono state unite alle frazioni più grandi. Recentemente sono stati installati dei cartelli in legno con i nomi vecchi per preservarne la memoria.

Secondo la pronuncia del patois valdostano, i toponimi sopra citati vanno pronunciati omettendo la "z" finale, quindi per es. "molìna", come per molti altri toponimi e cognomi valdostani e delle regioni limitrofe (la Savoia, l'Alta Savoia e il Vallese).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Fénis è collegata ai vicini comuni attraverso la SR 13 a sua volta collegata sia alla Strada Statale 26 sia l'Autostrada A5 Torino-Aosta-Courmayeur attraverso l'uscita di Nus.

È attivo un servizio autobus sulla linea SAVDA Aosta - Saint-Marcel - Nus - Fénis.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Nus (linea Torino/Aosta) a 2 km dal centro abitato.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
4 luglio 1985 21 maggio 1990 Giovanni Cerise adp Sindaco [12]
21 maggio 1990 29 maggio 1995 Giuseppe Cerise uv Sindaco [12]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Giuseppe Cerise uv Sindaco [12]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Giuseppe Cerise lista civica Sindaco [12]
9 maggio 2005 10 giugno 2008 Giuseppe Cerise lista civica Sindaco [12]
10 giugno 2008 24 maggio 2010 Fabio Cerise lista civica Sindaco [12]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Giusto Perron lista civica Sindaco [12]
11 maggio 2015 in carica Mattia Nicoletta Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

In questo comune si gioca a tsan, caratteristico sport tradizionale valdostano.[13]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Lo Gnaléi - guichet linguistique - Communes valdôtaines
  5. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  6. ^ Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2009, ISBN 978-88-511-1412-1.
  7. ^ Fenis, decreto 1985-02-06 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  8. ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 06/02/1985 (PDF).
  9. ^ André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], pp. 96-97, ISBN 88-7032-049-9.
  10. ^ Mairie de Geneston, su mairiedegeneston.fr (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2015).
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  13. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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