Macerata

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Macerata
comune
Macerata – Stemma
Macerata – Bandiera
Macerata – Veduta
Macerata – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Macerata
Amministrazione
SindacoSandro Parcaroli (Lega) dal 24-9-2020
Territorio
Coordinate43°18′01″N 13°27′12″E / 43.300278°N 13.453333°E43.300278; 13.453333 (Macerata)
Altitudine315 m s.l.m.
Superficie92,53 km²
Abitanti40 568[1] (30-11-2023)
Densità438,43 ab./km²
FrazioniCimarella, Consalvi, Isola di Macerata, Madonna del Monte, Montanello, Montevinci, Piediripa, San Liberato, Santa Maria del Monte, Santo Stefano, Sforzacosta, Valle, Valteia, Villa Potenza
Comuni confinantiAppignano, Corridonia, Montecassiano, Montelupone, Morrovalle, Pollenza, Recanati, Tolentino, Treia
Altre informazioni
Cod. postale62100
Prefisso0733
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT043023
Cod. catastaleE783
TargaMC
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 005 GG[3]
Nome abitantimaceratesi
PatronoGiuliano l'ospitaliere
Giorno festivo31 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Macerata
Macerata
Macerata – Mappa
Macerata – Mappa
Posizione del comune di Macerata nella provincia omonima
Sito istituzionale
Palazzo Torri

Macerata (ascolta, /maʧeˈrata/[4]) è un comune italiano di 40 568 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima nelle Marche.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città sorge su un colle a 315 metri s.l.m. tra la vallata del fiume Potenza a nord e quella del fiume Chienti a sud; è situata a 30 km a ovest del mare Adriatico e a circa 60 km dall'Appennino umbro-marchigiano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Macerata.

Il clima di Macerata è tipico dell'area collinare dell'interno delle Marche e presenta sia elementi mediterranei che elementi continentali. L'influenza del mare ha il suo peso, trovandosi Macerata a soli 30 km dalla costa, ma è significativa la pur modesta altitudine (315 m) e la relativa prossimità dei rilievi appenninici. L'inverno è solitamente piuttosto freddo e abbastanza piovoso. Le nebbie sono tutt'altro che infrequenti e le nevicate, pur non verificandosi molto spesso, sono a volte assai intense e abbondanti (v. quelle eccezionali del gennaio 2005 e febbraio 2012, con accumuli intorno al metro). Le maggiori precipitazioni nevose si hanno con irruzioni fredde dai vicini Balcani, ossia da est-nord/est. Ma anche perturbazioni da nord o nord/ovest sono in grado di causare cadute di neve, talvolta cospicue. Pure nel pieno dell'inverno non mancano periodi miti e soleggiati, che associati al garbino possono portare a massime intorno ai + 15 / + 20 °C.[5]

Le stagioni intermedie sono in genere ricche di precipitazioni e piuttosto variabili. Nevicate e gelate tardive possono verificarsi fin nel mese di aprile, mentre in autunno non mancano né freddi precoci né scampoli d'estate. La stagione estiva va di norma da giugno a settembre ed è calda e piuttosto soleggiata. L'afa è meno intensa che sulla costa, ma non mancano periodi di caldo intenso. Anche le minime si mantengono elevate, specie in collina e nel centro della città. I temporali pomeridiano-serali, in genere provenienti dalle zone appenniniche, sono frequenti nelle parentesi estive caratterizzate da spiccata instabilità, le quali in genere diventano più intense e prolungate durante il mese di agosto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Macerata.

Generalmente l'origine di Macerata viene fatta risalire alla città romana Helvia Recina, evoluzione di una preesistente città italica forse del III secolo a.C. abitata dai Piceni. I resti del teatro romano del II secolo d.C. sono oggi la testimonianza più importante dell'antica città ed evidenziano la prosperità dell'insediamento; nel IV o V secolo le invasioni dei Goti costrinsero la maggior parte dei ricinesi a spostarsi sulle colline dove furono fondati i centri medievali di Macerata e Recanati. Il Comune di Macerata nasce il 29 agosto 1138[6].

Nel 1320 la decisione di papa Giovanni XII di concedere a Macerata la sede vescovile comportò per la città sia un aumento della popolazione sia un aumento dell’importanza politica grazie alla fedeltà allo Stato Pontificio. Nella seconda metà del XIII sec. quasi ovunque gli ordinamenti comunali si trasformarono in signorie e questo avvenne anche a Macerata, l'esercizio del potere passò nelle mani di un solo individuo rappresentante delle forze borghesi.

Il XVI secolo fu il periodo d'oro della città, la vita cittadina fu caratterizzata da un fiorente livello sia politico che economico, furono conclusi i lavori alla cinta muraria e fu ristrutturata la piazza centrale. Il secolo si conclude con una città completamente trasformata sia a livello edilizio che a livello urbanistico in senso stretto e soprattutto la città è in netta espansione. Da ricordare che nel fervore culturale che vide nascere in Italia in questo secolo tante accademie culturali, il 2 luglio 1574 Gerolamo Zoppio - professore di poetica, retorica e filosofia morale nell'Università di Macerata, noto per i suoi studi su Dante e sul Petrarca - fondò l'Accademia dei Catenati.

Nel XVII secolo l'accentramento dei poteri a Roma, provocato dalla bolla papale De Bono Regimine di papa Clemente VIII nel 1592, si fece risentire, a distanza di anni, anche a livello di vicinanza allo Stato Pontificio; all'interno della classe borghese, che negli anni si era rinforzata, stavano attecchendo le prime idee illuministiche che venivano dall'estero, combattute con molta foga dal clero. Il secolo si chiuse con l'arrivo dell'esercito napoleonico, che era sceso in Italia ed aveva occupato anche le Marche; l'evento portò grande entusiasmo tra i borghesi e tra alcuni popolani, perché vedevano concretizzate le loro idee di giustizia e di libertà. Dopo alcuni momenti, vista anche la soppressione degli ordini religiosi e la forte pressione fiscale, l'entusiasmo si trasformò in un forte sentimento di reazione, che nel 1799 sfociò in un duro moto che costrinse le truppe napoleoniche a fuggire dalla città. Queste però tornarono più forti di prima e dopo cinque giorni di battaglia, il 5 luglio, riuscirono a fare una breccia e a entrare dandosi al saccheggio.

Molti maceratesi presero parte nel XIX secolo alle campagne per l'indipendenza dell'Italia. Il 1º gennaio 1849 la città fu interessata dalla venuta di Giuseppe Garibaldi e della sua legione. Nello stesso mese cominciò la campagna elettorale, pubblicizzata dal governo della Repubblica con l'eliminazione dell'opprimente tassa sul macinato. I cittadini maceratesi accolsero la pubblicazione dei decreti che sancivano le future elezioni con entusiasmo, votando anche lo stesso Garibaldi che però, con 2 069 voti, arrivò solo tredicesimo. Tra l'estate e l'autunno 1859 il movimento liberale maceratese andò rafforzandosi a seguito del tentativo di Garibaldi di annettere l'Italia centrale. Questi fu poi bloccato da Vittorio Emanuele II a causa dell'ostilità dei governi toscano e romagnolo.

Comunque durante questo periodo i liberali maceratesi avevano guadagnato molti consensi dai cittadini, a partire dalla nobiltà e dalla borghesia fino alle classi più basse, ai preti e parte dell'arma dei carabinieri. Il 9 ottobre 1860 Vittorio Emanuele II giunse a Macerata accolto da grandi festeggiamenti e dal commissario a capo della città, Luigi Tegas. Le votazioni, riguardanti l'annessione allo Stato liberale o la permanenza nello Stato Pontificio, si svolsero tra il 4 e il 5 novembre di quell'anno. Il voto espresse una pressoché totale aderenza agli ideali del Regno di Sardegna: su 4127 voti totali infatti il 99,44% di essi accolse favorevolmente l'annessione al Regno d'Italia. Essa si realizzò il 17 dicembre 1860, con un decreto firmato a Napoli da Vittorio Emanuele II.

Con l'avvento del fascismo, anche a Macerata, ci furono gravi problemi di ordine pubblico per motivi politici; infatti dopo la marcia su Roma i fascisti anche in città presero il potere e diedero la caccia ai socialisti. Negli anni successivi due podestà moderati (Benignetti e Magnalbò) evitarono gravi atti di intolleranza e promossero opere pubbliche. Macerata venne definitivamente liberata il 30 giugno 1944 dai partigiani delle Bande Nicolò del comandante Augusto Pantanetti. L'economia torna a girare soprattutto grazie all'agricoltura, al commercio e al terziario vero motore economico della città nel XX secolo. Intorno agli anni cinquanta il problema principale fu quello di trovare un tetto per i moltissimi sfollati così si ampliarono diverse zone (le Casette, le Fosse, Ficana e le Vergini) e si crearono nuovi quartieri popolari come: la Pace, le Casermette (cioè San Francesco), il rione Marche e nei decenni successivi le Due Fonti, Collevario e Colleverde. Negli anni ottanta la città tocca il suo massimo picco demografico grazie anche all'edificazione di case popolari a Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 17 giugno 1941.[7]

«Di rosso, inquartato da due filetti di nero: nel 1° e 4° alla croce patente d'argento; nel 2° e 3° alla mola pure d'argento.[8]»

Il gonfalone è un drappo inquartato: nel primo e nel quarto di bianco; nel secondo e terzo di rosso.

La bandiera comunale è un drappo partito di bianco e di rosso caricato dello stemma comunale sulla partizione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 22 dicembre 2021[9][10][11]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Corso della Repubblica e la cattedrale di San Giovanni
Interno della Cattedrale San Giovanni Macerata
Chiesa di San Filippo Neri.
Facciata del duomo di Macerata

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo dei Diamanti
La Loggia dei Mercanti in Piazza della Libertà
Palazzo Buonaccorsi sede di molte mostre
Loggia del grano
Arena Sferisterio
Porta Montana

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Ville[modifica | modifica wikitesto]

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

  • Sferisterio di Macerata: lo Sferisterio di Macerata è un teatro all'aperto situato nel centro storico di Macerata. Un'arena semicircolare originariamente destinata al gioco del pallone col bracciale, successivamente riadattata a location per concerti e teatro d'opera, l'unico all'aperto con i palchi, di acustica definita perfetta da cantanti e direttori d'orchestra, e sede di taluni festival culturali.[17] L'edificio è stato progettato nel 1823 dall'architetto neoclassico Ireneo Aleandri (progettista, tra l'altro, del viadotto dell'Ariccia e del Teatro Nuovo "Gian Carlo Menotti" di Spoleto). Ha una capienza massima di circa 2500 posti (fino a 3000, includendo la balconata) e dal 1967 è noto per la stagione lirica estiva, trasformata nello "Sferisterio Opera Festival" nel 2006 dall'allora direttore artistico Pier Luigi Pizzi, e nel 2012 in "Macerata Opera Festival", dal direttore artistico Francesco Micheli, in carica fino al 2017.
  • Teatro Lauro Rossi

Vie e Piazze[modifica | modifica wikitesto]

Piazza della Libertà.
  • Piazza della Libertà. Da sempre centro della vita cittadina, vi si affacciano le principali architetture civili della città.
  • Corso Cairoli.

Fontane e monumenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Fonte maggiore - Risalente al 1326 su disegno di Mastro Marabeo e del fratello Domenico.[12]
  • I Cancelli - Cancellata in ghisa opera di Rodolfo Buccolini posta tra due edifici gemelli progettati dall'ing Agostino Benedettelli.[12]
  • Monumento ai Caduti.
  • Torre civica (Torre dei Tempi) con orologio astronomico.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinta muraria di Macerata
  • Porta Montana
  • Porta San Giuliano

Aree archeologiche[modifica | modifica wikitesto]

Rovine romane del teatro di Helvia Recina.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Giardini Diaz
  • Parco di Fontescodella
  • Parco di Villa Cozza

Borghi[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[18]

Orologio planetario della torre con il suo carosello.

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente era di 3 792 persone.[19]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Pistacóppi è il nome con cui vengono chiamati i piccioni di Macerata e, come conseguenza, questo è divenuto un soprannome scherzoso dei maceratesi. Un altro tradizionale appellativo dei maceratesi è quello di vrugnulù (prugne). Sebbene questi appellativi facciano parte della tradizione orale non mancano pubblicazioni che ne attestano l'uso conclamato.[20]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Macerata aderisce all'Associazione delle città d'arte e cultura. La rassegna di Nuova Musica, giunta alla XXX edizione, fu fondata da Stefano Scodanibbio. È da segnalare la stagione lirica nell'originale sferisterio che si tiene durante il periodo estivo; il teatro ospita anche la manifestazione musicale Musicultura. Il Centro studi "Carlo Balelli" per la storia della fotografia, fondato nel 2009, ha sede a Macerata e si occupa della valorizzazione dei Fondi Balelli e del patrimonio storico-fotografico della regione Marche. Da Macerata parte l'annuale pellegrinaggio votivo verso la basilica della Santa Casa di Loreto. A Macerata hanno sede due editori nazionali, Liberilibri e la casa editrice Quodlibet.

Torre vista dal cortile di Palazzo Conventati

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Numerose le biblioteche esistenti in città:

Istituti scolastici[modifica | modifica wikitesto]

A Macerata si trovano tutti gli istituti di istruzione superiore e tra di essi ricopre notevole importanza l'istituto d'istruzione superiore Giuseppe Garibaldi, per la formazione di tecnici e personale per lo sviluppo dell'agricoltura e l'ambiente rurale.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Università degli Studi di Macerata

L'Università degli Studi di Macerata fu fondata nel 1290 con la lettura dell'editto in tutta la regione da parte di Bartolo da Sassoferrato che annunciava la fondazione di una scuola di diritto nella città. Dal 1965 è attivo il Centro di Studi Storici Maceratesi.

Accademia di belle arti di Macerata

L'Accademia di belle arti di Macerata fu istituita nel 1972 per affiancare all'università di tradizione plurisecolare anche un'Accademia artistica.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo di Palazzo Ricci
Sala dell'Eneide di Palazzo Buonaccorsi

Istituzioni culturali[modifica | modifica wikitesto]

Accademia dei Catenati[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Accademia dei Catenati.
Stemma con motto dell'Accademia dei Catenati. Opera del cavaliere Sforza Compagnoni
Monumenti ai Caduti

L'Accademia dei Catenati è un antico sodalizio culturale sorto a Macerata nella seconda metà del XVI secolo con lo scopo di far rinascere la cultura nell'Italia centrale. Rappresenta uno dei più antichi cenacoli letterari d'Italia[21], tuttora attivo.

Società filarmonica[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio dell'Ottocento, Macerata era parte del Regno Italico. E come praticato nelle più importanti città europee assoggettate all'autorità di Napoleone Bonaparte, anche qui si volle creare un circolo per gentiluomini anche al fine di dare maggiore lustro alla città. Venne così istituita il 12 dicembre 1808 la "Società filodrammatica". Il circolo ebbe per primaria finalità l'intrattenimento nelle sale da gioco, il ballo, gli incontri conviviali, rappresentazioni teatrali e liriche. Per molti anni il circolo ospitò anche una sala per la scherma. Il circolo, denominato Società filarmonica è tuttora operante con le finalità originarie. La società dispone anche di una moderna sede estiva.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Il piatto tipico maceratese sono i Vincisgrassi alla maceratese anche noti come "svinci", una sorta di lasagne al forno.[22] Il piatto connota Macerata e la sua area, tanto che il suo nome è stato adottato dall'omonimo gruppo maceratese di pop demenziale. Invece gli gnocchi o le tagliatelle con la papera sono piatti tradizionali della festa del patrono, San Giuliano.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Porta San Giuliano

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Torre civica - Piazza della Libertà
  • Il Centro Storico (Piazza della Libertà)
  • Borgo San Giuliano ("Le Fosse")
  • Corso Cairoli ("Le Casette")
  • Corso Cavour - Piazza Pizzarello
  • Stadio - Due Fonti - Terria - Fontezucca
  • Fontescodella - Tribunale
  • Rione Marche
  • La Pace
  • Santa Croce - Borgo Ficana
  • Montealbano - Colleverde
  • Collevario
  • San Francesco - Spalato
  • Vergini
  • Santa Lucia - Corneto
  • Montanello - Madonna del Monte
  • Villa Potenza
  • Sforzacosta
  • Piediripa

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sorgono nel territorio numerose filiali di aziende multinazionali, tra cui Eismann, Gi Group, Seat Pagine Gialle, Adecco, El.En.. Significativa è anche la presenza di attività artigianali, come quella della produzione di strumenti musicali a fiato e della tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti e di altri prodotti caratterizzati da motivi artistici pregiati;[23] importanti sono anche le lavorazioni orafe, della ceramica e del vimini.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La città ha due uscite della superstrada SS 77, Macerata ovest per chi proviene da Foligno e Macerata sud per chi proviene da Civitanova Marche. Entrambi sono situate a 6 km dalla città, ovvero nella frazione di Sforzacosta e nella zona industriale di Corridonia. Verso nord, ovvero Recanati, Loreto ha un percorso alternativo per Ancona, ci si serve del vecchio tracciato della SS 77 poi declassato a provinciale. Verso sud invece, ovvero Sarnano ed Ascoli Piceno ci si serve della Strada provinciale 78.

Da anni si parla di realizzare un'"intervalliva", una strada di scorrimento veloce che colleghi la valle del Chienti con la valle del Potenza, fungendo anche da Tangenziale per l'area urbana di Macerata; è in fase di progetto tramite la "Quadrilatero Marche-Umbria", mentre nel novembre del 2008 è stata aperta una galleria di circa 800 m che collega la parte sud con la parte nord della città, il che ha risolto la situazione critica che si creava nel centro della città intasata di veicoli soprattutto quelli pesanti.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Civitanova Marche-Fabriano, servita da soli treni regionali.

All'interno del centro abitato si trovano tre stazioni ferroviarie: oltre alla stazione di Macerata, sita a breve distanza dal centro storico, si contano la stazione di Macerata Fontescodella, che serve i quartieri occidentali, e la stazione di Macerata Università, a servizio del polo Luigi Bertelli dell'Università degli studi di Macerata e dei quartieri Vallebona e Vergini.

Nelle frazioni di Piediripa e di Sforzacosta ci sono due ulteriori stazioni, rispettivamente denominate Corridonia-Mogliano e Urbisaglia-Sforzacosta.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Macerata.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune sono attive diverse società calcistiche sia maschili che femminili: la più importante nel maschile è la Società Sportiva Maceratese 1922, sorta nel 1922 dalla fusione di altre squadre cittadine (Robur 1905, poi rifondata, Virtus e Macerata Helvia Recina F.C.) che milita in Eccellenza. Il sodalizio ha disputato numerosi campionati di Serie C ed uno di Serie B. Poi c'e la Polisportiva Giovanile Salesiana Robur Macerata 1905 (quartiere Corso Cairoli), la più antica società calcistica cittadina, che si occupa solo del settore giovanile e della scuola calcio. Altre squadre sono la Cluentina, della frazione Piediripa, che disputa gli incontri del campionato di Promozione allo Stadio "Tonino Seri" di Collevario; l'Atletico Macerata gioca allo stadio dei Pini e la Vigor Macerata, fondata anni fa col nome Rione Pace nel quartiere Pace, gioca al Campo Sportivo S. Giuliano, e militano entrambe in Seconda Categoria; l'Helvia Recina, della frazione di Villa Potenza e lo Sforzacosta, squadra dell'omonima frazione, militano invece in Terza Categoria. In passato c'erano squadre che poi hanno chiuso l'attività sportiva: la Gruppo Sportivo Cairoli (quartiere Corso Cairoli), la Dinamo Vergini, il Madonna del Monte, la Sportiva Fulgor (Quartiere centro storico zona Duomo), la Giorgiana (Quartiere centro storico chiesa San Giorgio) che per decenni ha giocato allo stadio dei Pini e poi a Collevario, l’Invicta (quartiere corso Cavour) e il Santa Croce che diedero vita al Macerata Calcio e la Vis Macerata, che in anni differenti hanno raggiunto i massimi campionati regionali (Eccellenza/Promozione). Per quanto riguarda il calcio a 11 femminile c'è la YFIT Macerata nata nel 2017, nel 2019 vince la Coppa Italia del campionato di Eccellenza e fino a oggi ha 5 squadre del settore giovanile.

Per il calcio a 5 in città si annoverano il CUS Macerata, che milita in Serie C1, l'Invicta Futsal ed il Bayer Cappuccini in Serie C2.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

La "Pallavolo Macerata Medstore Tunit" (già Associazione Sportiva Montalbano Volley) è una società maschile con sede a Macerata che milita nel campionato di Serie A3. La società svolge parte delle attività giovanili nell'impianto di Via F.lli Cervi, nel quartiere di Colleverde Montalbano, mentre la prima squadra disputa gli incontri casalinghi al PalaMacerata Forum lo storico Palas di Fontescodella dove l'AS Lube iniziò negli anni '90 la sua avventura pallavolistica, prendendo il titolo in serie C, dalla Azzurra Volley Macerata e portando il primo scudetto e la prima coppa dei campioni europea a Macerata. Nel marzo 2023 la città ha ospitato le fasi finali della Coppa Italia di Pallavolo maschile della Serie A3.

L'Helvia Recina Volley Macerata è una società femminile con sede a Macerata che milita nel campionato di Serie A1.

Baseball[modifica | modifica wikitesto]

La Macerata Angels Baseball Club è la principale società di baseball di Macerata, militante nel campionato di Serie A2.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Macerata è stata sede di tappa del Giro d'Italia per 4 volte:

Periodicamente Macerata è tappa della Tirreno-Adriatico.

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Per il rugby è attiva l'Amatori Rugby Macerata, fondato nel 2006 che disputa il campionato nazionale di serie C nel girone Marche.

Nel softball ha sede in città il Softball Mosca Macerata, fondata nel 1973, che ha al suo attivo diversi risultati importanti, tra i quali citiamo: una Coppa dei Campioni e diversi titoli italiani ed europei.

Riguardo alla pallacanestro si può citare l'A.B.M. Associazione Basket Maceratese che ha militato nel campionato regionale di serie C1 nella stagione 2009/2010.

Per il tennis citiamo l'Associazione Tennis Dilettantistica "Claudio e Geo Giuseppucci", che svolge attività in campo regionale e nazionale ed è arrivata, alcuni anni fa, al 18º posto della graduatoria nazionale per società;[senza fonte] è insignita della Stella d'oro del CONI al merito sportivo[25].

L'Hockey su prato è nato in città nel 1934, la squadra locale è l'Ass.Ca.Ri.Ma Sez.Hockey.

Nella città hanno sede due associazioni sportive dilettantistiche di softair, l'LRRP Softair Macerata e il Phoenix Softair Team Macerata.

Per il pugilato si trova l'Accademia Pugilistica Maceratese nata nel 1968.

Città europea dello Sport[modifica | modifica wikitesto]

Per il 2022 Macerata si è aggiudicata il titolo di Città europea dello sport.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ "Macerata" su DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 16 giugno 2019.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 1º marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ https://www.larucola.org/2012/04/04/la-storia-di-macerata-a-piccole-dosi-quarta-puntata/
  7. ^ Macerata, decreto 1941-06-17 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2022).
  8. ^ Macerata, su araldicacivica.it.
  9. ^ Macerata diventa città, su Notiziario Araldico, 19 aprile 2022.
  10. ^ Macerata diventa città con decreto presidenziale, su comune.macerata.it, 21 gennaio 2022. URL consultato il 24 gennaio 2022.
  11. ^ C'è la firma di Mattarella: Macerata ottiene il titolo di "città", su Cronache Maceratesi, 21 gennaio 2022. URL consultato il 24 gennaio 2022.
  12. ^ a b c d Macerata piccoli itinerari, Comune di Macerata, 2010.
  13. ^ Alessandro Delpriori, Lorenzo di Giovanni de carris, detto il Giuda. Un pittore del cinquecento nelle marche, in Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento, a cura di Alessandro Delpriori, catalogo di mostra, Perugia, 2016, n. 110, pag. 57.
  14. ^ Alessandro Delpriori, Lorenzo di Giovanni de Carris, detto il Giuda. Un pittore del cinquecento nelle marche, in Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento, a cura di Alessandro Delpriori, catalogo di mostra, Perugia, 2016, pag. 42.
  15. ^ Alessandro Delpriori, Lorenzo di Giovanni de Carris... Cit., in Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche... Cit., Perugia, 2016, pag. 49.
  16. ^ Alessandro Delpriori, Lorenzo di Giovanni de Carris... Cit., in Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche... Cit., Perugia, 2016, pag. 41.
  17. ^ Le belle parole sullo Sferisterio | Cronache Maceratesi
  18. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  19. ^ Cittadini stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2017 Archiviato il 6 agosto 2017 in Internet Archive..
  20. ^ Mario Affede, Macerata de li vrugnulù in Il cuore della Marca, Edizioni Bolis, 1979.
  21. ^ Michele Maylander, Storia delle Accademie in Italia, vol. 3, Bologna, 1930, pp. 508-521.
  22. ^ Gastronomia nel territorio maceratese Archiviato il 10 novembre 2007 in Internet Archive. dal sito del comune
  23. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
  24. ^ (EN) Floriana Twinned with Macerata, in The Malta Independent. URL consultato il 17 novembre 2019.
  25. ^ Riconoscimento e premi a tre società sportive maceratesi - Picchio News - Il giornale tra la gente per la gente, su PicchioNews. URL consultato il 6 luglio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN155791622 · SBN RLZL001498 · BAV 497/14278 · LCCN (ENn79058852 · GND (DE4114892-7 · J9U (ENHE987007561794805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79058852
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