José Altafini

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José Altafini
Altafini nel 2008
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1961)
Altezza 176 cm
Peso 77 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1980
Carriera
Squadre di club1
1954-1956XV de Piracicaba30 (2)
1956-1958Palmeiras114 (85)
1958-1965Milan205 (120)
1965-1972Napoli180 (71)
1972-1976Juventus74 (25)
1976-1979Chiasso33 (16)
1979-1980Mendrisiostar28 (11)
Nazionale
1957-1958Bandiera del Brasile Brasile8 (4)
1961-1962Bandiera dell'Italia Italia6 (5)
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Svezia 1958
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

José João Altafini, noto in Brasile anche come Mazzola per la somiglianza con Valentino Mazzola[1] (Piracicaba, 24 luglio 1938), è un ex calciatore brasiliano naturalizzato italiano, di ruolo attaccante. Ha fatto parte della nazionale brasiliana, con cui si è laureato campione del mondo nel 1958 e, dal 1961, di quella italiana.

Al termine dell'attività agonistica è divenuto commentatore televisivo.

Biografia

Nasce in una famiglia molto povera, da Gioacchino Altafini e Maria Marchesoni, entrambi italiani emigrati in Brasile.[2] Già a nove anni si divide tra scuola e lavoro sino a conseguire un diploma di meccanico in un istituto professionale.

Alla fine degli anni 1960 Altafini è protagonista di una traversìa familiare che ha una vasta eco sulla stampa rosa. Infatti il giocatore, al tempo già sposato con una ragazza brasiliana, si era innamorato di Annamaria Galli, moglie del suo compagno di squadra Paolo Barison. La donna, madre dei tre figli dell'ala sinistra milanista,[3] andò a vivere con Altafini lasciando il marito: fu grande il clamore generato da questa situazione, considerati anche i tempi in cui accadde, in un'Italia che ancora non prevedeva l'istituto del divorzio.[4] Altafini e Galli convolarono poi a nozze nel 1973.[5]

Carriera

Club

Gli inizi in Brasile

Dà i primi calci nell'XV de Piracicaba, una squadra minore della sua città natale. Nella sede del club è affissa una foto del Grande Torino e, notando la somiglianza del ragazzo con il compianto Valentino Mazzola, gli si attribuisce il nome d'arte di Mazzola.[1]

Nel luglio 1955 entra a far parte delle giovanili del Palmeiras di San Paolo, la squadra degli italo-brasiliani.[6] Il 29 gennaio 1956 esordisce in prima squadra, entrando nel secondo tempo di un'amichevole contro il Catanduva e, con una doppietta, stabilisce il record (tuttora imbattuto) del più giovane marcatore della storia del club biancoverde (17 anni, 6 mesi e 5 giorni).[7][8]

Con la maglia del Palmeiras gioca due campionati dello Stato di São Paulo (1956 e 1957), segnando 32 reti in 63 partite;[9] 85 gol in 114 partite, conteggiando anche le partite amichevoli e semiufficiali, con una media di 0,74, che è tuttora la quinta di sempre nella storia del Palmeiras.[10] Il 9 giugno 1957 sigla una cinquina in Palmeiras-Noroeste (5-0), altro primato (sia pure a pari merito).[10] Il 6 marzo 1958, segnando due reti al Santos di Pelè, Pepe e Zito, è uno dei protagonisti della storica partita Santos-Palmeiras 7-6 nel Torneo Rio-San Paolo.[11]

L'arrivo in Italia

Milan
File:Altafini.jpg
Altafini al Milan

In vista dei Mondiali di Svezia, gioca e segna in alcune amichevoli di preparazione organizzate dalla nazionale brasiliana in Italia, contro Fiorentina e Inter; in quest'occasione è visionato dai dirigenti del Milan, che lo acquistano per 135 milioni di lire dell'epoca.[12] Approdato ai rossoneri ad appena vent'anni, conferma anche in Serie A le sue doti di cannoniere. Il 27 marzo 1960, segna una quaterna (record tuttora imbattuto) in un derby di Milano che si conclude 5-3 a favore dei rossoneri;[13] il 12 novembre 1961 riserva lo stesso trattamento sottorete alla Juventus. Nel campionato 1961-1962, vince la classifica dei marcatori a pari merito con Aurelio Milani.

In sette stagioni a Milano vince due scudetti (1958-1959 e 1961-1962) e la Coppa dei Campioni 1962-1963, quest'ultima la prima nella storia dei rossoneri nonché per un club italiano, che rompe la fin lì egemonia iberica nell'albo d'oro della manifestazione.[14] Altafini realizza in quell'edizione di Coppa dei Campioni ben 14 reti, un primato che resisterà fino all'edizione 2013-2014 (quando verrà superato da Cristiano Ronaldo autore di 17 gol); inoltre, nella partita con l'Union Luxembourg vinta per 8-0, sigla cinque reti stabilendo un altro record che tuttora divide con otto atleti. Soprattutto, è sua la doppietta con la quale il Milan supera in rimonta per 2-1, nella finale al Wembley Stadium di Londra, i portoghesi del Benfica.[14]

Napoli
File:José Altafini Napoli.jpg
Altafini al Napoli

Nel 1965, per polemiche con Amarildo e Paolo Ferrario,[15] lascia il Milan per trasferirsi al Napoli dove rimane per sette anni, formando fino al 1968 un "duo delle meraviglie" con il fantasista italo-argentino Omar Sívori. Il 31 dicembre 1967, in Napoli-Torino 2-2, realizza, in rovesciata acrobatica, un golaço che manda in visibilio la tifoseria.[16] Nell'annata 1967-1968 contribuisce inoltre con le sue reti al secondo posto finale in classifica della squadra partenopea, al tempo il miglior piazzamento degli azzurri nel campionato italiano.

Juventus e ultimi anni

Nell'estate 1972, trentaquattrenne, approda alla Juventus insieme al compagno di squadra Dino Zoff. Nonostante la non più giovane età (rapportata alle carriere agonistiche del tempo), e pur partendo dietro ai titolari Pietro Anastasi e Roberto Bettega nelle gerarchie dell'attacco bianconero, a Torino vince da protagonista due scudetti, nelle stagioni 1972-1973 e 1974-1975, risultando spesso risolutivo subentrando dalla panchina: proprio tale situazione farà nascere nel calcio italiano il neologismo «alla Altafini», formula da allora usata per indicare l'impiego di calciatori ormai a fine carriera ma ancora decisivi in brevi spezzoni di partita.[17] Contribuisce inoltre al raggiungimento della finale della Coppa dei Campioni 1972-1973, la prima nella storia della squadra juventina, segnando nell'arco della manifestazione un gol nei quarti ai magiari dell'Újpesti Dózsa, e una doppietta in semifinale agli inglesi del Derby County.

Altafini e Dino Zoff alla Juventus

Della sua militanza in maglia bianconera si ricorda, in particolare, la rete segnata in Juventus-Napoli del campionato 1974-1975, con la classifica che vedeva i padroni di casa in testa davanti ai campani, secondi a due lunghezze: entrato in campo come consuetudine a pochi minuti dalla fine, Altafini realizza all'88' il gol del 2-1, che consente alla Juventus di staccare i rivali e vincere lo scudetto. Pochi giorni dopo la partita, su di un cancello di accesso dello stadio San Paolo di Napoli appare la scritta «José core 'ngrato», ricordando i trascorsi azzurri dell'attaccante.

Complessivamente nella sua carriera italiana ha segnato 216 reti in 459 gare di Serie A, quarto assoluto per realizzazioni (dopo Piola, Totti e Nordahl, e a pari merito con Meazza); è inoltre al secondo posto, dopo Javier Zanetti, per presenze in massima categoria, tra i calciatori non nati in Italia.

Chiusa la lunga parentesi italiana, nel 1976 si accasa al Chiasso, nel campionato svizzero di seconda divisione; la squadra consegue la promozione in Super League, anche grazie alle sue reti. Gioca poi un altro anno nella prima divisione elvetica con i chiassesi, prima di chiudere la carriera nel 1980, all'età di quarantadue anni e dopo venticinque anni di calcio professionistico, nel Mendrisiostar, squadra svizzera di seconda divisione.

Nazionale

Brasile

Altafini con il presidente brasiliano Lula, in occasione del 50º anniversario del primo titolo mondiale della Seleção; sulla maglia che stringe tra le mani, il suo storico soprannome Mazzola.

Il 16 giugno 1957, a 18 anni e 327 giorni, esordisce nel Brasile andando in gol contro il Portogallo[18]. Il 7 e il 10 luglio successivo, contribuisce alla vittoria della sua nazionale nella Copa Roca, insieme all'esordiente Pelé, segnando ancora una rete.[18]

È quindi convocato per il campionato del mondo 1958 in Svezia, dov'è il più giovane dei brasiliani dopo Pelé. Qui è schierato nella prima partita contro l'Austria a cui segna una doppietta. Tre giorni dopo gioca ancora contro l'Inghilterra (0-0), ma si infortuna e viene lasciato a riposo per la partita successiva.[6] Rientra nei quarti di finale contro il Galles, nella vittoriosa partita decisa da un gol di Pelé ma, per semifinale e finale, gli viene preferito Vavá, sicché assiste dalla panchina al trionfo dei suoi compagni, i quali conquistano la prima Coppa Rimet della Seleção.

Trasferendosi in Italia subito dopo i Mondiali 1958, non poté più indossare la maglia verdeoro poiché, per le regole dell'epoca, venivano schierati in nazionale esclusivamente i giocatori che militavano nei campionati brasiliani.

Italia

Una volta riconosciuto cittadino italiano, in quanto oriundo, Altafini può indossare la maglia azzurra dell'Italia. In 6 gare complessivamente disputate realizza 5 reti, esordendo con gol il 15 ottobre 1961 contro Israele e partecipando poi al campionato del mondo 1962 in Cile. Qui è in campo il giorno della sfortunata partita Cile-Italia.

Altafini con la maglia dell'Italia, in azione da oriundo nel 1962 durante un'amichevole contro la Francia

La responsabilità dell'eliminazione della squadra azzurra viene indistintamente imputata agli oriundi, sicché l'italo-brasiliano Altafini (cui l'esito negativo della spedizione tricolore fa acquisire anche la reputazione di calciatore poco incline agli scontri fisici con i difensori avversari[19]), pur non avendo ancora compiuto ventiquattro anni, non sarà più convocato.

Dopo il ritiro

«Che golaço!»

A partire dagli anni 1980, Altafini lavora come commentatore televisivo e analista per emittenti quali TMC, TELE+, Sky Sport, Rai Sport e Gazzetta TV. Dal 2001 al 2006, con Fabio Santini, conduce il programma Mai visto alla radio sull'emittente radiofonica RTL 102.5 e poi, per altri due anni, la trasmissione Cuore e batticuore in coppia con Valeria Benatti. Nel 1981, insieme a Luigi Colombo, lancia per la prima volta in Italia la telecronaca a due voci in occasione della finale di Football League Cup Liverpool-West Ham.

Ha prestato la sua voce, insieme a quella di Pierluigi Pardo, per le telecronache dei videogiochi PES 2009, PES 2010 e PES 2011. Nel 2009, in collaborazione sempre con Pierluigi Pardo, ha pubblicato il libro Incredibile amici! — il cui titolo è un riferimento a un suo tormentone ricorrente durante le telecronache.

Nel 2011 ha partecipato al doppiaggio della versione italiana del film di animazione Rio in cui interpreta la voce del bulldog Luiz, doppiato anche nel sequel Rio 2 - Missione Amazzonia, quest'ultima interpretazione gli ha valso il premio "Leggio d'oro come voce rivelazione cartoon".[20]

Statistiche

Presenze e reti nei club italiani

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1958-1959 Bandiera dell'Italia Milan A 32 28 CI 4 4 - - - CA 2 2 38 34
1959-1960 A 33 20 CI 0 0 CC 4 2 CA 2 4 39 26
1960-1961 A 34 22 CI 2 4 - - - CA 2 0 38 26
1961-1962 A 33 22 CI 0 0 CdF 2 0 CA 0 0 35 22
1962-1963 A 31 11 CI 2 1 CC 9 14 CA 4 5 46 31
1963-1964 A 30 14 CI 1 0 CC 4 4 CInt 3 1 38 19
1964-1965 A 12 3 CI 0 0 CdF 0 0 - - - 12 3
Totale Milan 205 120 9 9 19 20 13 12 246 161
1965-1966 Bandiera dell'Italia Napoli[21] A 34 14 CI 2 1 CM 1 1 CdA 4 6 41 22
1966-1967 A 27 16 CI 1 1 CdF 5 1 - - - 33 18
1967-1968 A 29 13 CI 2 1 CdF 3 3 - - - 34 17
1968-1969 A 21 5 CI 4 2 CdF 3 1 CdA 0 0 28 8
1969-1970 A 15 8 CI 3 0 CdF 3 0 CAI 5 3 26 11
1970-1971 A 25 7 CI 11 4 - - - - - - 36 11
1971-1972 A 29 8 CI 5 2 CU 2 0 - - - 36 10
Totale Napoli 180 71 28 11 17 6 9 9 234 97
1972-1973 Bandiera dell'Italia Juventus A 23 9 CI 6 0 CC 6 3 - - - 35 12
1973-1974 A 21 7 CI 8 2 CC 2 1 CInt 1 0 32 10
1974-1975 A 20 8 CI 6 0 CU 9 5 - - - 35 13
1975-1976 A 10 1 CI 4 1 CC 3 0 - - - 17 2
Totale Juventus 74 25 24 3 20 9 1 0 119 37
Totale carriera 459 216 61 23 55 34 24 22 599 295

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Brasile
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-6-1957 San Paolo Brasile Bandiera del Brasile 3 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole 1
7-7-1957 Rio de Janeiro Brasile Bandiera del Brasile 1 – 2 Bandiera dell'Argentina Argentina Copa Roca -
10-7-1957 San Paolo Brasile Bandiera del Brasile 2 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Copa Roca 1
14-5-1958 Rio de Janeiro Brasile Bandiera del Brasile 4 – 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole -
18-5-1958 San Paolo Brasile Bandiera del Brasile 3 – 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole -
8-6-1958 Uddevalla Brasile Bandiera del Brasile 3 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1958 - 1º turno 2
11-6-1958 Göteborg Brasile Bandiera del Brasile 0 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Mondiali 1958 - 1º turno -
19-6-1958 Göteborg Brasile Bandiera del Brasile 1 – 0 Bandiera del Galles Galles Mondiali 1958 - Quarti -
Totale Presenze 8 Reti 4
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
15-10-1961 Tel Aviv Israele Bandiera d'Israele 2 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1962 1
4-11-1961 Torino Italia Bandiera dell'Italia 6 – 0 Bandiera d'Israele Israele Qual. Mondiali 1962 -
5-5-1962 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Francia Francia Amichevole 2
13-5-1962 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 1 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 2
31-5-1962 Santiago del Cile Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Mondiali 1962 - 1º turno -
2-6-1962 Santiago del Cile Cile Bandiera del Cile 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1962 - 1º turno -
Totale Presenze 6 Reti 5

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Milan: 1958-1959, 1961-1962
Juventus: 1972-1973, 1974-1975

Competizioni internazionali

Milan: 1962-1963
Napoli: 1966

Nazionale

Brasile: 1957
Brasile: Svezia 1958

Individuale

Coppa Italia 1960-1961 (4 gol)
1961-1962 (22 gol)
1962-1963 (14 gol)
2019

Opere

  • Incredibile amici! Il mio manuale del calcio, con Pierluigi Pardo, Milano, Rizzoli, 2009, ISBN 978-88-17-03537-8.

Discografia

Singoli

  • 1967 - La rosa/Dipingere (Ariston Records, AR/0239)
  • 1975 - Juventus mia senhora (Sides, 500 3005) split con l'orchestra di Romano Farinatti

Compilation

  • 1998 - Arriva la bomba (Irma Records, IRMA 489686) con il brano La rosa
  • 1999 - Irma Cocktail Lounge Vol. 1 (Irma Records, IRMA 494501-1) con il brano La rosa (pubblicato anche in Giappone)

Note

  1. ^ a b Franco Dassisti, Altafini e il film su Pelé: "Io e O Rei, dal Maracanazo al Mondiale", su gazzetta.it, 23 maggio 2016.
  2. ^ Brasiliani nel calcio:Josè Altafini
  3. ^ l'Unità, 20 aprile 1979, p. 12.
  4. ^ Corriere della Sera, 31 ottobre 1992, p. 39.
  5. ^ La Stampa, 27 giugno 1973, p. 16.
  6. ^ a b Tardes de pacaembu
  7. ^ Mazzola nel sito del Palmeiras
  8. ^ Recordes, su porcopedia.com. URL consultato il 3 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  9. ^ Playerhistory
  10. ^ a b Cannonieri del Palmeiras, su paixaopalmeirense.com.br. URL consultato il 1º maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
  11. ^ Il classico della nostalgia, su paixaopalmeirense.com.br. URL consultato il 6 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2016).
  12. ^ Milan, 115 anni di storia, su gazzetta.it, 15 dicembre 2014, foto n. 22.
  13. ^ Gol, emozioni e record del derby lungo un secolo, su gazzetta.it, 12 febbraio 2009.
  14. ^ a b Claudio Gregori, 22 maggio 1963: il Milan conquista la prima Coppa dei Campioni. La favola dell'Abatino e del Coniglio, su milombardia.gazzetta.it, 20 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2013).
  15. ^ Il Calcio e il Ciclismo Illustrato, n. 29, 18 luglio 1965, p. 6.
  16. ^ Napoli-Torino 1967-68
  17. ^ Giorgio Dell’Arti, José Altafini, su cinquantamila.corriere.it, Catalogo dei viventi 2015, 22 gennaio 2015.
  18. ^ a b Seleção Brasileira 1957-58
  19. ^ Vedere il ritratto di Emilio Violanti, cfr. La Gazzetta dello Sport, 21 settembre 1962, p. 3.
  20. ^ SPECIALE LEGGIO D'ORO 2014, su antoniogenna.net. URL consultato il 15 aprile 2015.
  21. ^ José Altafini, su napolistat.it. URL consultato il 17 gennaio 2013.

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