Ettore Recagni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ettore Recagni
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1968 - giocatore
2000 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1957-1959Ozo Mantova64 (28)
1959-1960Lazio2 (0)
1960-1964Mantova107 (19)
1964-1966Reggiana53 (16)
1966-1967Savona6 (1)
1967-1968Alessandria23 (10)
Carriera da allenatore
1971-1972[1]Palmese
1973-1974Palmese
1972-1973SPALVice
1973-1974Reggina
1974-1975Salernitana
1975-1976TarantoVice
1976-1977Sorrento
1977-1978RomaVice
1979-1980Formia
1980-1981Sansepolcro
1981-1982Potenza
1983-1984Giugliano
1984-1989Bandiera dell'Italia ItaliaFemminile
1999-2000Bandiera dell'Italia ItaliaFemminile
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ettore Recagni, all'anagrafe Reccagni, (Lodi, 6 novembre 1937Roma, 2 novembre 2020[2]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Una formazione della Reggiana 1964-65: Recagni è il primo in piedi a sinistra

Ala destra molto prolifica ad inizio carriera, per poi arretrare progressivamente il raggio d'azione passando a centrocampo, è uno dei protagonisti dell'exploit del Mantova, che in 4 stagioni passa dalla quarta serie alla Serie A. Curiosamente, nell'unica stagione di questo periodo nella quale i virgiliani mancano la promozione (nella stagione 1959-60, nella quale il Mantova chiude quinto in Serie B), Recagni lascia il Mantova per trasferirsi alla Lazio, dove peraltro trova pochissimo spazio (due sole presenze) e rientra in riva al Mincio a fine stagione.

Dopo la conquista della Serie A, Recagni resta al Mantova per altre tre stagioni, nelle quali mantiene il posto da titolare ma vede le realizzazioni diminuire progressivamente, fino ad una sola rete nell'annata 1963-64.

A fine stagione si trasferisce alla Reggiana neopromossa in B. A Reggio ritrova la vena realizzativa delle prime stagioni a Mantova realizzando 10 reti nella prima stagione e 6 nella seconda. Nell'estate 1966 passa quindi al Savona, anch'esso neopromosso in B, ma scende in campo solo 6 volte e i liguri concludono la stagione con la retrocessione. Nella stagione 1967-68 giocò l'ultima stagione della sua carriera nell'Alessandria, in serie C, totalizzando 23 presenze e segnando 10 reti.

In carriera ha totalizzato complessivamente 74 presenze e 12 reti in Serie A e 92 presenze e 24 reti in Serie B.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Appese le scarpe al chiodo Recagni inizia la carriera di allenatore iniziando a Palmi in Serie D, per proseguire come secondo di Eugenio Fantini prima a Mario Caciagli poi alla SPAL nel 1972 e quindi subentrato a Giambattista Moschino in Serie B con la Reggina nel 1973. Prosegue facendo ancora il secondo di Fantini al Taranto, quindi guidando la Salernitana ed il Sorrento in Serie C. Di nuovo allenatore in seconda, alla Roma, poi al Potenza in Serie C2. Nel campionato 1982/'83 di serie D, alla sesta giornata, subentra a Josè Alberti sulla panchina del Giugliano. Riconfermato guiderà i tigrotti anche nel campionato 1983/'84. Dal 1984 al 1989 e dal 1999 al 2000 è stato commissario tecnico della Nazionale di calcio femminile dell'Italia. ha inoltre guidato, fino al 1999 assieme a Roberto Boninsegna, la rappresentativa Under 21 di Serie C. Scomparso il 2 novembre 2020.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana femminile[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
22-9-1999 Reykjavík Islanda Bandiera dell'Islanda 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2001 - [3]
13-10-1999 Castelfranco di Sotto Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Qual. Euro 2001 Patrizia Panico [4]
11-11-1999 Isernia Italia Bandiera dell'Italia 4 – 4 Bandiera della Germania Germania Qual. Euro 2001 3 Patrizia Panico
Tatiana Zorri
[5]
23-2-2000 Sorrento Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole -
22-3-2000 Trani Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
6-4-2000 Francoforte sul Meno Germania Bandiera della Germania 3 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2001 - [6]
7-6-2000 Urbino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Islanda Islanda Qual. Euro 2001 Goia Masia [7]
17-6-2000 Kiev Ucraina Bandiera dell'Ucraina 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2001 - [8]
7-7-2000 Central Islip Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 4 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
Totale Presenze 8 Reti 10

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Ozo Mantova: 1957-1958 (girone B)
Ozo Mantova: 1958-1959 (girone A)

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

Coppa Italia 1961-1962 (3 gol)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Almanacco illustrato del calcio 1972, Modena, Edizioni Panini, p. 316.
  2. ^ Si ammaina un’altra bandiera del Piccolo Brasile: addio a Ettore Recagni "mantovauno.it", "3 novembre 2020"
  3. ^ Islanda-Italia, 22 settembre 1999, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).
  4. ^ Italia-Ucraina, 13 ottobre 1999, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).
  5. ^ Italia-Germania, 11 novembre 1999, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).
  6. ^ Germania-Italia, 6 aprile 2000, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).
  7. ^ Italia-Islanda, 7 giugno 2000, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).
  8. ^ Ucraina-Italia, 17 giugno 2000, su figc.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]