Dino da Costa

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Dino da Costa
Dino da Costa in allenamento nel 1956
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1958)
Altezza 182 cm
Peso 80 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante, centrocampista)
Termine carriera 1968 - calciatore
1991 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1951-1955Botafogo51 (36)
1955-1960Roma144 (70)
1960-1961Fiorentina30 (7)
1961Roma5 (1)
1961-1963Atalanta52 (18)
1963-1966Juventus51 (11)
1966-1967Verona31 (5)
1967-1968Del Duca Ascoli10 (0)
Nazionale
1958Bandiera dell'Italia Italia1 (1)
Carriera da allenatore
1967-1968Del Duca Ascoli
1969JuventusGiovanili
1969Aesernia
1970-1975 Sacrofano
1979-1982 Fabriano
1980-1989VeronaGiovanili
1990BellunoGiovanili
1991 LongaroneGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Dino da Costa (Rio de Janeiro, 1º agosto 1931Verona, 10 novembre 2020[1]) è stato un calciatore brasiliano naturalizzato italiano, di ruolo centravanti e all'occorrenza anche interno.

Con 71 reti complessive si posiziona al'8º posto nella classifica dei marcatori della Roma in Serie A, dopo Totti, Pruzzo, Volk, Amadei, Montella, Džeko, Balbo e Manfredini[2]. Fidanzato nel 1956 con la romana Laura Ricci conosciuta tre anni prima, il matrimonio non fu celebrato a causa di opposizioni della famiglia di lei. Detiene a tutt'oggi il record assoluto dei gol segnati nel derby di Roma, con 12 reti: 9 in campionato (dove il record appartiene a Francesco Totti con 11 reti), 2 in Coppa Italia e 1 (il primo) in un derby valido per l'assegnazione della Coppa Zenobi disputato all'Olimpico di Roma l'11 settembre 1955. Un tredicesimo gol, segnato in un Lazio-Roma 0-1 del 6 marzo 1960, gli venne contestato e fu considerato autorete del difensore laziale Francesco Janich[3].

Nel 2010 vinse il Premio “Sette Colli”, riservato alle bandiere giallorosse. È morto a Verona, dove si era stabilito da tempo, il 10 novembre 2020 ad 89 anni.[4]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi in Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un autista di filobus con sette figli, entrò quattordicenne nelle giovanili del Botafogo e, a soli diciassette anni, fu ammesso in prima squadra. Esordì in una partita ufficiale il 14 giugno 1951, con lo pseudonimo "Dino" - come d'uso in Brasile - e siglando una doppietta[5]; in quel periodo costituì, con il fuoriclasse Garrincha e il quasi coetaneo Luís Vinício ("Vinícius"), un formidabile trio d'attacco per la squadra carioca. Con il Botafogo Da Costa realizzò complessivamente 137 goal in 174 partite, di cui 36 goal in 51 partite di Campionato[6]. La sua stagione migliore fu il 1954, quando, con 24 gol in 26 partite vinse il titolo di capocannoniere del Campionato Carioca[7]. Ancora oggi è collocato al 10º posto nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi nella storia del Botafogo[8].

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Giunse a Roma nel 1955, dopo che in una tournée in Italia del Botafogo, venne notato dagli osservatori giallorossi. Venne tesserato come oriundo, grazie alle sue radici italiane, e in seguito venne naturalizzato, sposò Marisa Natale, attrice e controfigura di Gina Lollobrigida, ebbe con lei due figli maschi, Roberto primo genito , nato il 15\06\1965 e Stefano, restò a Roma fino al 1977 poi dopo la separazione con la moglie si stabilìì a Verona dove resto fino alla sua morte.

Da Costa (a sinistra) alla Juventus nel 1963-1964, assieme agli altri due stranieri Nené e del Sol.

Esordì nel campionato italiano, con la maglia giallorossa il 18 settembre 1955, in Roma-L.R. Vicenza (4-1). Con i capitolini collezionò 149 presenze in campionato siglando 71 gol, 10 partite e 5 gol in Coppa Italia e 4 presenze e 3 reti nella Coppa delle Fiere[9]. Nella stagione 1956-1957 fu capocannoniere del campionato italiano con 22 gol.

Nel 1960-1961 passò in prestito alla Fiorentina collezionando 30 presenze e 8 reti e contribuendo alla conquista della Coppa Italia e della Coppa delle Coppe; ritornò a inizio stagione del 1961-1962 nelle file giallorosse e giocò la finale di andata della vittoriosa Coppa delle Fiere 1960-1961 contro il Birmingham. A novembre del 1961 fu definitivamente ceduto all'Atalanta per un biennio, durante il quale conquistò l'unica Coppa Italia conseguita a tutt'oggi dal club bergamasco.

Nel 1963 la Juventus acquistò il suo cartellino, restando a Torino per tre stagioni di cui una da titolare. In totale vestì la maglia bianconera 70 volte (51 in A, 4 in Coppa Italia e 15 in Europa) segnando 12 reti (11 in A e uno nella Coppa delle Fiere) e conquistando la sua terza Coppa Italia. L'incontro di Coppa delle Alpi del 1966, perso 0-3 a tavolino dalla Juventus contro la selezione svizzera del Losanna-Zurigo, è stata l'ultima apparizione in bianconero dell'ormai trentacinquenne da Costa, che dette l'addio anche alla Serie A.

Nel 1966-1967 si accasa in Serie B con il Verona (31 presenze e 5 reti) per poi chiudere definitivamente la carriera giocando in Serie C con la maglia dell'Ascoli (10 presenze e nessuna rete).

Con 108 goal in 282 partite si colloca attualmente al 64º posto nella classifica dei cannonieri della Serie A di tutti i tempi[10]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Dino da Costa grazie all'acquisizione della cittadinanza italiana giocò anche una partita con la Nazionale, contro l'Irlanda del Nord il 15 gennaio 1958, in cui gli azzurri persero 2-1 e a causa di quella sconfitta vennero estromessi dalla fase finale del campionato del mondo 1958 in Svezia; l'unico gol siglato in quella partita per l'Italia fu proprio di da Costa.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe anche una breve esperienza come allenatore-giocatore con l'Ascoli nel 1967-68. Successivamente ha allenato le giovanili della Juventus, l'Isernia sul finire degli anni sessanta; il Sacrofano tra il 1970 e il 1975 nei campionati di Prima Categoria e Promozione dove portò come giocatore anche Garrincha[11], e il Fabriano tra il 1979 e il 1982 in Prima Categoria.[12] Gli anni ottanta lo hanno visto impegnato dapprima nelle giovanili del Verona (1980-1986) e infine nelle scuole calcio di Belluno e Longarone (1989).[13]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Totale
Campionato Presenze Reti Presenze Reti
1951 Bandiera del Brasile Botafogo CC ? ? ? ?
1952 CC ? ? ? ?
1953 CC ? ? ? ?
1954 CC 26 24 ? ?
1955 CC ? ? ? ?
Totale Botafogo 51 36 174 137
1955-1956 Bandiera dell'Italia Roma A 34 12 ? ?
1956-1957 A 33 22 ? ?
1957-1958 A 33 19 ? ?
1958-1959 A 27 15 ? ?
1959-1960 A 17 2 ? ?
1960-1961 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 30 7 ? ?
Totale Fiorentina 30 7 ? ?
ago.-nov. 1961 Bandiera dell'Italia Roma A 5 1 ? ?
Totale Roma 149 71 163 79
nov. 1961-1962 Bandiera dell'Italia Atalanta A 19 6 0 0
1962-1963 A 33 12 4 3
Totale Atalanta 52 18 4 3
1963-1964 Bandiera dell'Italia Juventus A 12 3 ? ?
1964-1965 A 31 6 ? ?
1965-1966 A 8 2 ? ?
Totale Juventus 51 11 70 12
1966-1967 Bandiera dell'Italia Hellas Verona B 31 5 33 5
Totale Hellas Verona 31 5 33 5
1967-1968 Bandiera dell'Italia Del Duca Ascoli C 10 0 ? ?
Totale Del Duca Ascoli 10 0 ? ?
Totale carriera 374 148 4+ 3+

Non si conoscono i dati delle singole stagioni al Botafogo, ma solamente i dati complessivi.

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
15-1-1958 Belfast Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1958 1
Totale Presenze 1 Reti 1

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Fiorentina: 1960-1961
Atalanta: 1962-1963
Juventus: 1964-1965
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Fiorentina: 1960-1961
Roma: 1960-1961

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1954 (24 gol)
1956-1957 (22 gol)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Addio al re dei derby Dino Da Costa. Il cordoglio della Roma "corrieredellosport.it", "10 novembre 2020"
  2. ^ Sito non ufficiale della AS Roma
  3. ^ Dino da Costa-Carlo Matteo Mossa, Quel tredicesimo gol... Io e il derby: come divenni l'incubo dei laziali, Roma, Libreria Sportiva Eraclea, 2012 ([1] Archiviato il 7 febbraio 2013 in Internet Archive.)
  4. ^ Dino Da Costa, addio a una leggenda della Roma e re del gol (12) nei derby contro la Lazio, in Corriere della Sera, 10 novembre 2020.
  5. ^ (PT) Os maiores artilheiros do Botafogo de Futebol e Regatas
  6. ^ (PT) Os maiores artilheiros, cit.
  7. ^ (PT) Capocannonieri del Campionato dello Stato di Rio de Janeiro Archiviato il 26 maggio 2010 in Internet Archive.
  8. ^ (PT) rsssfbrasil.com, su rsssfbrasil.com. URL consultato il 5 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2012).
  9. ^ Sandro Bocchio, Giovanni Tosco, Dizionario della Grande Roma dalle origini ai giorni nostri, Grandi Manuali Newton, Roma, 2000, pagg. 59-60
  10. ^ (EN) Italy All Time Topscorers sul Sito della RSSSF-Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation
  11. ^ Garrincha, ala destra del Sacrofano, su martinelli.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 13 agosto 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  12. ^ Quando Dino Da Costa allenava il Fabriano Calcio, su L'Azione Fabriano. URL consultato il 19 maggio 2021.
  13. ^ Fonte: intervista realizzata a Verona il 6 aprile 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]