Unione Sportiva Catanzaro 1929: differenze tra le versioni

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{{Squadra di calcio
<!-- Introduzione -->
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<!-- Dati societari -->
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L'unico giocatore forte é Domenico strumbo

Il '''Catanzaro Calcio 2011''', abbreviato in Catanzaro Calcio e noto più semplicemente come '''Catanzaro''', è una [[squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede nella città di [[Catanzaro]].

Fondata nel 1927 (sebbene la sua nascita sia fatta risalire tradizionalmente al 1929),<ref name="catanzaronelpallone">{{Cita web|url=http://www.catanzaronelpallone.net/la-storia-giallorossa/|titolo=La storia giallorossa|editore=http://www.catanzaronelpallone.net/|data=|accesso=22 maggio 2015}}</ref><ref name="leggendaingiallorosso">{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=RxStyLvdSq4|titolo="Una leggenda in giallorosso". La storia dell'US Catanzaro|editore=https://www.youtube.com/|data=24 marzo 2012|accesso=22 maggio 2015}}</ref> disputa da quell'anno i primi campionati. Nel corso della [[Storia dell'Unione Sportiva Catanzaro|sua storia]] la società è stata rifondata per due volte: nel 2006 e ancora nel 2011, in entrambi i casi per questioni [[finanza|finanziarie]].

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In [[Coppa Italia]] vanta inoltre una finale, raggiunta nella stagione [[Coppa Italia 1965-1966|1965-66]], e due semifinali, nel [[Coppa Italia 1978-1979|1978-79]] e nel [[Coppa Italia 1981-1982|1981-82]].


== Storia ==
== Storia ==

Versione delle 19:31, 14 lug 2017

Catanzaro Calcio 2011
Calcio
Aquile del Sud,[1] Regina del Sud,[2][3] Timore del Nord,[2][3] Giallorossi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Portiere
Colori sociali giallo-rosso
SimboliAquila imperiale
InnoAquile
Pino Pavone, Piero Ciampi[4]
Dati societari
CittàCatanzaro
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro
Fondazione1927
Rifondazione2006
Rifondazione2011
PresidenteBandiera dell'Italia Floriano Noto
AllenatoreBandiera dell'Italia Alessandro Erra
StadioNicola Ceravolo
(14 650[N 1] posti)
Sito webwww.uscatanzaro1929.com
Palmarès
Scudetti1 titolo di IV Serie
Titoli nazionali1 campionato di Prima Divisione
2 campionati di Serie C
3 campionati di Serie C1
1 campionato di IV Serie
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

«Un quartetto al comando,[N 2] c'è anche il Catanzaro. Trionfa la provincia calcistica, rappresentata dalla sua squadra miracolo.»

Il Catanzaro Calcio 2011, abbreviato in Catanzaro Calcio e noto più semplicemente come Catanzaro, è una società calcistica italiana con sede nella città di Catanzaro.

Fondata nel 1927 (sebbene la sua nascita sia fatta risalire tradizionalmente al 1929),[7][8] disputa da quell'anno i primi campionati. Nel corso della sua storia la società è stata rifondata per due volte: nel 2006 e ancora nel 2011, in entrambi i casi per questioni finanziarie.

I colori ufficiali del Catanzaro sono, fin dalla sua fondazione, il giallo e il rosso, il suo simbolo è l'aquila reale, simbolo della città di Catanzaro e la squadra disputa le proprie gare interne allo Stadio Nicola Ceravolo, costruito nel 1919, l'impianto sportivo più antico della Calabria.

Per la stagione 2017-2018 la squadra milita in Lega Pro.

Nella sua storia conta sette stagioni in Serie A, di cui cinque consecutive. È stata la prima formazione della Calabria a raggiungere la massima serie del campionato italiano di calcio[9] e il suo miglior piazzamento sono due settimi posti consecutivi, nel 1980-81 e nel 1981-82. Dalla fondazione a oggi ha vinto 7 campionati:[N 3] 1 di Prima Divisione, 2 di Serie C, 3 di Serie C1 e 1 di IV Serie. Sempre a livello nazionale, un titolo di IV Serie, tra le coppe, una Coppa delle Alpi nel 1960 insieme a Roma, Alessandria, Verona, Napoli, Catania, Triestina, Palermo per la Federazione Italiana e, a livello giovanile, un Trofeo Dante Berretti di Serie C nel 1991-1992.

In Coppa Italia vanta inoltre una finale, raggiunta nella stagione 1965-66, e due semifinali, nel 1978-79 e nel 1981-82.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Catanzaro Calcio 2011.
L'Unione Sportiva Catanzarese nella stagione 1929-1930.

L'Unione Sportiva Catanzarese nacque nel 1927 dalla fusione di altre due squadre calcistiche della città: la "Scalfaro" e la "Braccini". Lo stemma della nuova società fu fin dalle origini l'aquila imperiale, simbolo di Catanzaro. I colori scelti furono il giallo e il rosso.[10]

Per cinque anni militò in serie inferiori, poi fu promossa in Serie B nel 1932-1933. Venne subito retrocessa, ma due anni dopo ritornò nella serie cadetta. Qui cominciarono i problemi finanziari della società giallorossa, che rimase inattiva dal 1939 al 1945 a causa della seconda guerra mondiale.[10]

Dopo la fine della guerra, il Catanzaro nella stagione 1952-1953 fu retrocessa in IV Serie, all'epoca ultimo livello del campionato italiano di calcio. Nel 1958 divenne presidente presidente l'avvocato Nicola Ceravolo.[10] Nei due anni successivi il Catanzaro fu promosso in Serie B e disputò per la prima volta, vincendolo, un torneo internazionale, la Coppa delle Alpi. Nella stagione 1965-1966 le Aquile, sconfiggendo in semifinale la Juventus,[11] approdarono in finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, che poi vinse il torneo imponendosi per 2 a 1.[12]

Il gol di Angelo Mammì, che valse ai calabresi la prima promozione in Serie A.

Cinque anni dopo il Catanzaro, allenato da Gianni Seghedoni, venne promosso in Serie A, battendo il Bari nello spareggio giocato a Napoli, grazie a un gol di Angelo Mammì.[13] Fu la prima volta che una squadra calabrese veniva promossa in massima serie. La permanenza nel massimo campionato durò un solo anno, nonostante la storica vittoria contro i futuri campioni d'Italia della Juventus, grazie a un gol di Angelo Mammì. Nell'estate successiva i giallorossi si recarono negli Stati Uniti per disputare alcune amichevoli internazionali contro squadre blasonate, tra cui il Santos del fuoriclasse brasiliano Pelé.[14]

Dopo due anni di cadetteria, divenne allenatore Gianni Di Marzio, che portò il Catanzaro a giocarsi la Serie A nella stagione 1974-1975. Fu acquistato Massimo Palanca,[15] futuro giocatore simbolo dei giallorossi. Questa volta il Catanzaro perse a Terni lo spareggio contro il Verona.[10]

Nicola Ceravolo, il presidentissimo.

Un anno dopo la squadra fu di nuovo promossa in massima serie.[16] Dopo un solo anno di permanenza in Serie A, il Catanzaro fu nuovamente promosso[17] per stazionare durante i seguenti cinque anni. Sotto la presidenza di Adriano Merlo la squadra raggiunse due settimi posti consecutivi, nel 1980-1981 e nel 1981-1982. Questi piazzamenti valsero ai calabresi gli appellativi di Regina del Sud e Timore del Nord.[2][3]

Nella Coppa Italia 1981-1982 il cammino del Catanzaro si fermò in semifinale, a vantaggio dell'Inter. Nella gara di andata a San Siro vinsero i nerazzurri per due a uno. Nel ritorno al Comunale vinse il Catanzaro per 3-2; ciò non bastò ai calabresi per conquistare la seconda finale della loro storia.[10]

Nella stagione 1982-1983 il Catanzaro totalizzò solamente 13 punti in classifica, retrocedendo così in Serie B dopo cinque anni di militanza in massima serie[10]. Seguì un'altra retrocessione che spedì i calabresi in Serie C.[18] L'anno dopo la squadra tornò in serie cadetta, e Pino Albano salì alla presidenza. Seguirono una retrocessione e una promozione che portarono ancora i giallorossi in Serie B nella stagione 1986-1987.[19]

File:Massimo Palanca, US Catanzaro, 1978.jpg
Massimo Palanca, giocatore simbolo del Catanzaro.

Il Catanzaro terminò il campionato di Serie B 1987-1988 ai vertici della classifica, tuttavia non trovando la promozione in Serie A per un solo punto. Decisivi furono l'errore dal dischetto di Palanca, nella gara casalinga contro la Triestina,[20] e il gol di Paolo Monelli[21] nel pareggio al Comunale contro la Lazio. L'anno successivo tornò la guida tecnica di Gianni Di Marzio. Il Catanzaro si salvò per pochi punti, ma della stagione si ricorda la tripletta di Palanca ai danni del Cosenza, nel derby casalingo.[22] Un'altra tripletta del calciatore marchigiano contro l'Udinese valse la salvezza.[23]

L'anno seguente la squadra, guidata da Fausto Silipo, retrocesse in Serie C. Massimo Palanca abbandonò il calcio giocato, e il Catanzaro, penalizzato di tre punti in classifica,[10] retrocesse in Serie C2, per poi militarci per le successive dodici stagioni.[24]

Nel 1995 divenne presidente Giuseppe Soluri. Nei primi anni 2000 i giallorossi persero per due volte la promozione in Serie C1 ai play off, nel 2000-2001 contro il Sora,[25] e due anni più tardi contro l'Acireale.[26] Tuttavia, nel 2003 il Catanzaro fu ripescato in terza serie.[27] Il campionato 2003-2004 culminò con la gara di Ascoli contro il Chieti, che davanti a oltre diecimila tifosi calabresi, sancì dopo quattordici anni il ritorno in serie cadetta. Seguirono due stagioni fallimentari, e dopo un ripescaggio,[28] la società, presenziata da Claudio Parente, al termine del campionato 2005-2006 non riuscì a iscriversi al campionato successivo.[29]

In estate venne fondato il Football Club Catanzaro S.p.A. che, appellandosi al lodo Petrucci, poté iscriversi in Serie C2. Seguirono cinque stagioni in quarta serie, comprendenti due play off persi consecutivamente.[30][31] Nel campionato 2010-2011, il Catanzaro, martoriato da problemi economici,[32] terminò il campionato in ultima posizione, tuttavia venne ripescato.[33]

Nell'estate del 2011, in seguito al fallimento del sodalizio, l'imprenditore Giuseppe Cosentino fonda il Catanzaro Calcio 2011 s.r.l.[34] acquistando poco tempo dopo il marchio della storica Unione Sportiva Catanzaro,[35] e portandolo, nel giro di un anno, alla promozione in Lega Pro Prima Divisione.[36] Dopo una stagione anonima,[37] l'anno dopo è il Benevento a eliminare i calabresi nei play off validi per la promozione nella serie cadetta.[38] Alla fine della stagione 2016-2017 la famiglia Cosentino palesa l'intento di disimpegnarsi dalla gestione della società: il 6 luglio 2017 viene quindi ufficializzata la cessione del Catanzaro ad una nuova compagine societaria, della quale l'85% del capitale sociale appartiene alla famiglia Noto. L'ingegnere Floriano Noto viene contestualmente nominato presidente e amministratore unico. [39]

Cronistoria

Lo stesso argomento in dettaglio: Cronistoria del Catanzaro Calcio 2011.
Cronistoria del Catanzaro Calcio 2011

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 1937 - A causa della crisi finanziaria conseguente la Guerra d'Etiopia, la società rinuncia ai campionati nazionali, liquidando il parco giocatori professionisti e decidendo di ripartire dal campionato regionale di Prima Divisione con una squadra composta da elementi locali.
  • 1937-1938 - 7º nel girone unico della Prima Divisione Calabria.
  • 1938-1939 - 1º nel girone unico della Prima Divisione Calabria.

  • 1939-1945 - Attività sospesa per difficoltà economiche legate a cause belliche.
  • 1945 - La società rinasce con la denominazione Unione Sportiva Catanzaro e viene ammessa in Serie C per risarcimento antifascista.
  • 1945-1946 - 2º nel girone F della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C. Promosso d'ufficio in Serie B.
  • 1946-1947 - 16º nel girone C della Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1947-1948 - 2º nel girone B della Lega Interreg. Sud di Serie C.
  • 1948-1949 - 15º nel girone D della Serie C.
  • 1949-1950 - 11º nel girone D della Serie C.

Vince lo scudetto di IV Serie (1º titolo).
Terzo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa delle Alpi[N 4] (1º titolo).

Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.

Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.

Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio del Torneo di Capodanno.
Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.

Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2002-2003 - 3º nel girone C della Serie C2. Perde la finale dei play-off, ma viene ammesso in Serie C1 per allargamento delle categorie superiori.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Finalista di Supercoppa di Lega di Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 2006 - L'U.S. Catanzaro S.p.A. subisce la revoca dell'affiliazione per fallimento societario e nell'estate viene fondato il Football Club Catanzaro S.p.A. che riparte dalla Serie C2 grazie al Lodo Petrucci.
  • 2006-2007 - 9º nel girone C della Serie C2.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Lega Pro.

Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2011 - Il sodalizio fallisce al termine del campionato e viene fondato il Catanzaro Calcio 2011 S.r.l. che ne rileva il titolo sportivo mantenendo la categoria.
  • 2011-2012 - 2º nel girone B della Lega Pro Seconda Divisione. Promosso in Lega Pro Prima Divisione.
Terzo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Lega Pro.

Colori e simboli

Colori

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli del Catanzaro Calcio 2011.
La classica divisa rossa con richiami gialli indossata dal Catanzaro nella stagione 1980-1981.

Fin dalla fondazione, i colori del club sono il giallo e il rosso, che sono anche i colori della città di Catanzaro.[40]

La divisa più utilizzata negli oltre ottanta anni di storia dalle Aquile è quella rossa a tinta unita, con il colletto a V giallo, con calzoncini e calzettoni rossi con bordi gialli.[41][42][43] Questi abbinamenti hanno accompagnato i calabresi negli anni d'oro della Serie A e quindi sono i più cari all'ambiente catanzarese.[41][42][43] Altrettanto utilizzata è stata la maglietta a strisce verticali giallorosse con calzoncini e calzettoni rossi con bordi gialli, soprattutto negli anni post-fallimento del 2006.[41][42][44] Molto più raramente il Catanzaro ha utilizzato una maglietta con strisce giallorosse orizzontali.[41] Tuttavia questa divisa è stata utilizzata dai calabresi nella storica partita di Torino, vinta contro la Juventus, nella Coppa Italia 1965-66, che avrebbe lanciato il Catanzaro in finale, poi persa contro i gigliati di Firenze.

File:Catanzaro 1975-76.jpg
Il Catanzaro classificatosi al primo posto a pari merito con Genoa e Foggia nel campionato di Serie B 1975-1976, indossa la più classica tra le seconde divise, completamente blu.

Per quanto concerne la maglia da trasferta, quella più utilizzata è completamente blu con richiami giallorossi,[41][43] ma sono state indossate anche tenute completamente bianche o gialle.[41][44] Sporadicamente le aquile hanno utilizzato anche una terza divisa che, a seconda del colore della seconda tenuta, poteva essere sia blu che bianca che gialla.[41][44] Idem per la quarta divisa.[41]

Simboli ufficiali

Stemma

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Catanzaro.

Lo stemma societario consiste in uno scudo nel quale campeggia lo storico simbolo del Catanzaro, l'aquila imperiale, ripresa fedelmente dallo stemma della città,[45][46] che stringe col becco un nastro azzurro su cui è riportato il motto il motto Sanguinis effusione,[45] motivato dalle perdite riportate in varie battaglie dai combattenti catanzaresi.[46] Sul ventre dell'aquila prende posto uno scudo che riproduce i tre colli sui quali si erge la città.[45][46] Una linea verticale divide in due lo stemma, così da consentire l'inserimento dei colori sociali della squadra,[45] che è completato dal nome della società, posto in alto su sfondo blu.[45]

Nelle sue varie evoluzioni nel corso degli anni, lo stemma del Catanzaro è sempre stato caratterizzato dalla presenza dell'aquila, seppur raramente con lievi modifiche grafiche.[41][45] Furono apposte modifiche ingenti a cavallo degli anni 1990, quando l'aquila fu inserita in uno scudo ovale,[41][45] e durante la prima stagione dopo il fallimento avvenuto nel 2006;[44][45] in quel caso, lo stemma della neonata FC Catanzaro incontrò i pareri sfavorevoli della tifoseria.[47]

Il Catanzaro appose per la prima volta il proprio stemma sulle casacche nella stagione 1989-1990.[41] L'attuale logo tornò invece sulle divise nella stagione 2011-2012.[41]

Inno

Lo storico inno del Catanzaro è intitolato Aquile, risalente agli anni settanta; il testo e la musica furono opera dei cantautori Pino Pavone - catanzarese - e del livornese Piero Ciampi.[4] Dopo un periodo di assenza, è stato riproposto allo stadio, prima dell'ingresso in campo delle formazioni, nel corso della stagione 2006-2007.[48][49]

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Nicola Ceravolo.
Panoramica dello stadio Nicola Ceravolo.

Il Catanzaro disputa le proprie partite casalinghe allo Stadio Nicola Ceravolo. Il terreno sul quale sorge l'impianto venne adibito a campo di concentramento durante il primo conflitto mondiale, prendendo il nome di "Piazza d'Armi".[50] Al termine della guerra venne destinato all'addestramento delle truppe di stanza a Catanzaro, allora sede del Comando di Divisione e del 19º Reggimento di Fanteria.[50]

Nei primi anni 1920 vi sorse il nuovo campo sportivo, inaugurato nel 1924 in seguito allo sviluppo della pratica dell'attività del football in città.[50] L'allora "stadio Divisionale", in seguito conosciuto come "stadio Militare", era dotato di un rettangolo di gioco livellato, fiancheggiato da un percorso di guerra, da una pista sopraelevata e da tribunette in legno arredate all'interno.[50] Dopo alcuni decenni, negli anni 1950, sotto la gestione Ferrara l'impianto venne dotato di una gradinata opposta alla tribuna, i "Distinti", comprendenti di sala stampa, magazzini e spogliatoi.[50]

Nel 1971 il Catanzaro conquista la prima storica promozione in Serie A e l'impianto viene soggetto a ingenti opere di ristrutturazione e adeguamento alle normative vigenti. La capienza verrà portata a 20 000; sempre negli anni 1970, durante l'era "Di Marzio", verranno costruiti ulteriori gradoni su quelli preesistenti, in modo da poter certificare una capienza di 30 000, facendo del "Militare" uno degli stadi più grandi del Sud Italia.[50]

Nel 1989 l'impianto viene intitolato al compianto Nicola Ceravolo, il presidentissimo del Catanzaro.[50] Nel 1996 è la volte della curva Ovest, intitolata al giovane tifoso Massimo Capraro, prematuramente scomparso in un incidente stradale.[50][51] Nel 1998 viene eliminata la pista d'atletica e certificata una capienza di 11 033 posti.[50] Altre importanti opere di ristrutturazione vennero eseguite con la promozione in Serie B nel 2004 e nel 2008 in seguito alle delibera del decreto Pisanu.[50] Nell'ultimo citato periodo vennero installati, fra gli altri, i seggiolini in tutti i settori, rendendo tutti i posti a sedere.[50] L'attuale capienza dell'impianto è di 14 650 posti,[52] ridotti a 7 499 a causa della chiusura, per lavori, del settore Distinti.[N 1]

Il campo Mirko Gullì durante un'amichevole con la Palmese (2015).

L'impianto era caratterizzato dalla presenza di un pino marino in curva Ovest, settore occupato dalla frangia più calda di tifosi. Fu abbattuto durante i lavori svolti nel 2008, poiché a causa delle colate di cemento sulle radici era rinsecchito, diventando dunque un pericolo per gli spettatori.[50]

Centro di allenamento

Il Catanzaro, non disponendo di un centro di proprietà, disputa le proprie sedute di allenamento presso il campo Mirko Gullì del PoliGiovino, ottenuto nel 2013 in concessione dalla Provincia[53]. Fino ad allora, la squadra ha utilizzato un campo in terra battuta a ridosso dello stadio Ceravolo[54], lo stadio Andrea Curto di Catanzaro Lido, con terreno sintetico,[55] e lo stesso terreno principale del "Ceravolo".

Il campo Mirko Gullì è dotato di una tribuna che dispone di 2 500 posti a sedere, inoltre il terreno di gioco è circondato da una pista di atletica.[56] Fa parte di un complesso polisportivo inaugurato nel 2004,[57] localizzato nel quartiere di Giovino,[56] che comprende anche una piscina coperta dotata di 750 posti a sedere e un palazzetto polifunzionale.[56] Il campo fu intitolato alla memoria di Mirko Gullì, giovanissimo tifoso catanzarese prematuramente scomparso, nel 2005.[57]

Società

Il presidente Giuseppe Cosentino.

L'attuale società, una S.r.l. con sede in via Vittorio Pugliese 30 a Catanzaro, fu fondata il 19 giugno 2011 da Giuseppe Cosentino, che assunse il controllo del 70 per cento delle quote, lasciandone il resto a Carmelo Romeo[58], figlio del dirigente della Reggina Vincenzo[59]. Il 10 agosto dello stesso anno, secondo ricostruzioni giornalistiche per evitare un collegamento con la società dello Stretto[59] o a causa di divergenze tecniche, Cosentino ottenne da Romeo la cessione delle partecipazioni rimanenti[59]. Il 21 giugno la società rilevò il ramo d'azienda del Football Club Catanzaro S.p.A.

Il 21 giugno 2017 il timone passa a Gessica Cosentino, figlia dell'ex presidente Giuseppe, che diviene amministratore unico.[60]

Organigramma societario

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti del Catanzaro Calcio 2011.

Dal sito internet ufficiale della società.[61][62]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Ing. Floriano Noto - Presidente
  • carica vacante - Amministratore delegato
  • Bandiera dell'Italia Francesco Maglione - Direttore generale
  • Bandiera dell'Italia Piero Doronzo - Direttore sportivo
  • Bandiera dell'Italia Nazario Sauro - Segretario generale
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Moro[63] - Responsabile area tecnica
  • Bandiera dell'Italia Sabrina Rondinelli - Consulente legale delegato ai rapporti con Federcalcio e Lega
  • Bandiera dell'Italia Emilio Miriello[64] - Responsabile marketing
  • Bandiera dell'Italia Dario Negro[64] - Responsabile marketing
  • Bandiera dell'Italia Antonio Capria - Responsabile ufficio stampa
  • Bandiera dell'Italia Vittorio Ranieri - Ufficio stampa
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Monteverde - Fotografo ufficiale
  • Bandiera dell'Italia Romana Monteverde - Fotografo ufficiale

Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Catanzaro.[41][44]

Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1927-1972 non presente
  • 1972-1973 CCC
  • 1973-1977 non presente
  • 1977-1986 nr
  • 1986-1987 nr (n2)
  • 1987-1989 Degi
  • 1989-1991 Diadora
  • 1991-1993 nr
  • 1993-1994 Legea/Gems
  • 1994-1995 Devis
  • 1995-1997 Devis/Sirio
  • 1997-1998 Erreà
  • 1998-1999 Devis/Nena
  • 1999-2000 Nena
  • 2000-2001 Nena/Pienne
  • 2001-2004 Devis
  • 2004-2006 Asics
  • 2006-2007 Onze
  • 2007-2008 Asics
  • 2008-2009 Patrick
  • 2009-2010 Givova
  • 2010-2011 Givova/Legea (a partire da marzo[65])
  • 2011-2012 Macron/Givova (a partire dalla 2ª giornata)
  • 2012-2015 Givova
  • 2015- Ready[66]
Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale

Il marchio Unicef sulla maglia catanzarese della stagione 1982-1983

Il Catanzaro è stato il primo club calcistico al mondo, nella stagione 1982-1983, a dare visibilità sulle proprie maglie all'Unicef.[67]

La società giallorossa a cavallo fra il 2012 e il 2013 ha sposato l'iniziativa "Catanzaro città cardio-protetta", portata avanti grazie alla collaborazione dello staff medico del Catanzaro, che rientra nel progetto "Cuore Batticuore - Piermario Morosini - Un Defibrillatore per la vita" portato avanti dall'associazione "Live", di cui è testimone il calciatore Leonardo Bonucci.[68] L'iniziativa si pone come obiettivo quello donare defibrillatori agli istituti scolastici del capoluogo calabrese e ad altri enti presenti sul territorio dove viene praticato sport.[69]

Per reperire fondi per questo progetto, nell'ultimo match di campionato della stagione 2012-2013 le formazioni di Catanzaro e Avellino hanno indossato delle magliette celebrative con il doppio logo del progetto "Cuore batticuore" e "Catanzaro città cardio-protetta" create per l'occasione, che al termine della partita sono state messe all'asta per contribuire all'acquisto di nuovi apparecchi da destinare sempre al capoluogo calabrese e alla sua provincia.[70][71] Il testimonial dell'iniziativa in rappresentanza della società è stato il centrocampista Alberto Quadri.[69] L'iniziativa, finalizzata questa volta a raccogliere fondi da destinare altrove, è stata ripetuta anche la stagione successiva. Il testimonial designato è stato il portiere Giacomo Bindi.[72]

Nel dicembre del 2014, durante il corso di una manifestazione benefica svolta nel centro della città, sono state messe all'asta le divise della stagione corrente del Catanzaro, della Planet Basket, del Panarea Catanzaro Beach Soccer e del Catanzaro Calcio a 5. L'incasso è stato devoluto all'AVIS.[73]

Negli ultimi mesi del 2015 la società ha attuato una raccolta fondi da destinare all'associazione "Un futuro per l'autismo". In occasione della consegna da parte dall'associazione di una targa ricordo alla società giallorossa, i calciatori hanno posato sul prato verde del Ceravolo con alcuni bambini autistici.[74]

Settore giovanile

File:Faustosilipo.jpg
Fausto Silipo, prodotto del vivaio giallorosso.

Al settore giovanile del Catanzaro, che ha vinto il Campionato Berretti 1991-1992[75] e partecipato quattro volte al Torneo di Viareggio, si deve la formazione di numerosi calciatori poi diventati celebri, fra i quali è possibile citare Fausto Silipo, Massimo Mauro, Gaetano Fontana e Domenico Giampà.

La fortuna del settore giovanile è tuttavia legata agli anni precedenti al fallimento, anni durante i quali, oltre alla citata vittoria nel Campionato Berretti, il Catanzaro è arrivato due volte ai quarti di finale del torneo di Viareggio e altrettante volte si è invece fermato al girone di qualificazione. Le due prestazioni migliori arrivarono nel 1982 (sconfitta ai rigori contro l'Ipswich Town[76]) e nel 1983 (sconfitta contro la Roma[77]). Le eliminazioni durante la fase a gironi risalgono invece al 2004 e al 2005[78][79]. L'unica prestazione da segnalare nella nuova era della società si deve alla stagione 2012-2013, quando la selezione Berretti arrivò seconda nel girone di categoria[80][81], venendo poi eliminata dal Latina nei play-off per il titolo[82], e la squadra Allievi giunse settima[83][84], perdendo in semifinale contro l'AlbinoLeffe[85].

Il settore giovanile del Catanzaro è composto da squadre che prendono parte ai suddetti campionati: Berretti, Allievi Nazionali, Giovanissimi Nazionali e Giovanissimi Regionali.[86] La società inoltre dispone di una scuola calcio, fondata nel 2012, che nel 2015 è stata ufficialmente riconosciuta dalla FIGC.[87]

Diffusione nella cultura di massa

Corteo di tifosi del Catanzaro emigrati a Torino in occasione della seconda promozione in Serie A dei giallorossi, avvenuta nel 1976.

Soprannominato Regina del Sud e Timore del Nord negli anni 1970[2][3], il Catanzaro - citato alla voce "Giallorosso" dal Vocabolario della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli[88] - ebbe un'importante popolarità fra gli emigrati calabresi e nella sua regione dopo essere arrivato in serie A[75].

Alla squadra fu dedicata la copertina dell'albo 1103 di Topolino, che il 16 gennaio 1977 raffigurò Orazio Cavezza con la maglia della squadra e circondato dai simboli della società[89]. Un'altra citazione del club appare nel film Io so che tu sai che io so: il protagonista, interpretato da Alberto Sordi, assiste in tv a una partita della sua squadra preferita, la Roma, e si inalbera per un gol di Edy Bivi[90]. La squadra è citata inoltre in due opere legate alla carriera di Massimo Palanca: l'autobiografia da lui scritta[91] e la puntata di Sfide dedicata all'attaccante lauretano [92]. Nel periodo di maggior successo della squadra, a cavallo degli anni 1970 e 1980, furono scritti molteplici brani celebrativi.[49] La società dispone infine di una web TV dedicata[93].

Allenatori e presidenti

Allenatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori del Catanzaro Calcio 2011.
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Catanzaro Calcio 2011.

Gli allenatori del Catanzaro sono stati 84, 78 dei quali italiani come il primo tecnico, Dino Baroni. Due invece gli ungheresi: il secondo allenatore, Geza Kertesz, protagonista della prima promozione in serie B, e György Kőszegy. Il più longevo allenatore fu Riccardo Mottola, rimasto in carica dal 1938 al 1946[10]. Tuttavia, l più amati allenatori sono Gianni Seghedoni, che ottenne la prima promozione in serie A,[10] e Gianni Di Marzio, sotto la quale guida i calabresi conquistarono la seconda promozione[94]. A Dino Ballacci si deve infine la finale di Coppa Italia[95].

Di seguito la cronologia degli allenatori dall'anno di fondazione a oggi.[10][96]

Allenatori

Presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti del Catanzaro Calcio 2011.
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti del Catanzaro Calcio 2011.

La storia del Catanzaro è stata caratterizzata da 23 presidenti, il primo dei quali fu il marchese Susanna, rampollo di una famiglia nobile locale.[7][8][10] Il più longevo e amato fu Nicola Ceravolo, cui è intitolato lo stadio, che rimase alla guida della società per 21 anni, dal 1958 al 1979[98], partecipando tre volte alla Serie A e arrivando in finale di Coppa Italia[10]. Il secondo presidente più longevo fu Giuseppe Albano[98], numero uno del club fra il 1984 e il 1995. Dopo il suo addio alla presidenza, la società fu caratterizzata da numerosi cambi al vertice[99].

Di seguito la cronologia dei presidenti dall'anno di fondazione a oggi.[10][96]

Presidenti
  • 1927-1929 Bandiera dell'Italia Antonio Susanna
  • 1929-1937 Bandiera dell'Italia Enrico Talamo
  • 1937-1940 Bandiera dell'Italia Arnaldo Pugliese
  • 1944-1945 Bandiera dell'Italia Italo Paparazzo
  • 1945-1946 Bandiera dell'Italia Umberto Riccio
  • 1946-1947 Bandiera dell'Italia Giuseppe Zamboni Pesci
  • 1948-1950 Bandiera dell'Italia Gino Guarnieri
  • 1950-1958 Bandiera dell'Italia Aldo Ferrara
  • 1958-1979 Bandiera dell'Italia Nicola Ceravolo
  • 1979-1984 Bandiera dell'Italia Adriano Merlo
  • 1984-1995 Bandiera dell'Italia Giuseppe Albano
  • 1995-1999 Bandiera dell'Italia Giuseppe Soluri
  • 1999-2002 Bandiera dell'Italia Giovanni Mancuso
  • 2002-2003 Bandiera dell'Italia Giovanni Mancuso
    Bandiera dell'Italia Domenico Cavallaro (da gennaio)[100]
    Bandiera dell'Italia Claudio Parente (da febbraio)[101]
  • 2003-2005 Bandiera dell'Italia Claudio Parente
  • 2005-2006 Bandiera dell'Italia Claudio Parente
    Bandiera dell'Italia Bernardo Colao (da gennaio)[102]
    Bandiera dell'Italia Domenico Cavallaro (da maggio)[103]
  • 2006-2007 Bandiera dell'Italia Giancarlo Pittelli
  • 2007-2008 Bandiera dell'Italia Giancarlo Pittelli
    Bandiera dell'Italia Pasquale Bove (da febbraio)[104]
  • 2008-2009 Bandiera dell'Italia Pasquale Bove
  • 2009-2010 Bandiera dell'Italia Antonio Aiello (amm. unico)
  • 2010-2011 Bandiera dell'Italia Maurizio Ferrara[105]
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Santaguida (amm. unico) (da novembre)[106]
  • 2011-2017 Bandiera dell'Italia Giuseppe Cosentino
  • 2017- Bandiera dell'Italia Floriano Noto

Calciatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori del Catanzaro Calcio 2011.
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Catanzaro Calcio 2011.

Hall of Fame

Di seguito la Hall of Fame tratta dal vecchio sito internet ufficiale della società.[107]

Capitani

Di seguito l'elenco dei capitani del Catanzaro a partire dagli anni 1960. Alcuni dati non sono disponibili:

Luigi Sardei.
Adriano Banelli.

Contributo alle Nazionali

Massimo Mauro.

Sei calciatori del Catanzaro hanno vestito la maglia dell'Italia Under 21. Il primo fu Massimo Mauro, che esordì contro la Spagna il 29 ottobre 1980[128] e totalizzò 7 presenze e 9 convocazioni. Seguirono Edi Bivi (3 presenze)[129], Costanzo Celestini (2)[130], Carlo Borghi (1)[131], Pietro Mariani (2)[132] e Giovanni Cervone (2 convocazioni, ma nessuna presenza)[133].

Due calciatori del Catanzaro hanno invece ricevuto convocazioni nell'Italia Under 20: il primo fu nel 2005 Antonio Nocerino (10 presenze)[134], seguito da Cristian Agnelli (9 convocazioni e sei presenze)[135].

Raffaele Celia, infine, ha esordito nel 2014 nella nazionale under-16[136].

A queste convocazioni vanno aggiunte quelle di Andy Selva nella nazionale maggiore di San Marino (6 presenze)[137][138] e di Florian Myrtaj nella selezione albanese (3 presenze)[137][139].

Palmarès

Competizioni nazionali

1932-1933 (girone I)
1935-1936 (girone D), 1958-1959 (girone B)
1984-1985 (girone B), 1986-1987 (girone B), 2003-2004 (girone B)
1952-1953 (girone H)
1952-1953

Competizioni regionali

1938-1939 (girone unico)

Competizioni giovanili

1991-1992

Onorificenze

Stella d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
«50 anni di attività»
— 1978[140]

Altri piazzamenti

secondo posto: 1975-1976, 1977-1978
terzo posto: 1966-1967, 1970-1971
secondo posto: 1932-1933 (girone finale)
terzo posto: 1945-1946 (girone F), 1954-1955 (girone unico)
terzo posto: 1998-1999 (girone C), 2002-2003 (girone C)
secondo posto: 2009-2010 (girone C), 2011-2012 (girone B)
terzo posto: 2008-2009 (girone C)
secondo posto: 1929-1930
terzo posto: 1928-1929
finale: 1965-1966
semifinale: 1978-1979, 1981-1982
finale: 2004

Statistiche e record

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Catanzaro Calcio 2011.

Partecipazioni ai campionati

In 79 stagioni all'interno delle leghe calcistiche nazionali della FIGC sia attuali che passate: la Lega Calcio, la Lega Pro, la Lega di IV Serie, la Lega Sud, il DDS. Il Catanzaro non fu ufficialmente attivo fra il 1939 e il 1945 per la crisi finanziaria di origine bellica:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 7 1971-1972 1982-1983 7
Serie B 28 1933-1934 2005-2006 28
Prima Divisione 3 1930-1931 1932-1933 25
Serie C 13 1935-1936 1958-1959
Serie C1 4 1984-1985 2003-2004
Lega Pro Prima Divisione 2 2012-2013 2013-2014
Lega Pro 3 2014-2015 2016-2017
IV Serie 1 1952-1953 19
Serie C2 14 1991-1992 2007-2008
Lega Pro Seconda Divisione 4 2008-2009 2011-2012

Partecipazioni alle coppe

La tabella tiene conto delle partecipazioni del Catanzaro alle coppe nazionali:

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 41 1935-1936 2015-2016 41
Torneo di Capodanno 1 1981 1
Coppa Italia Serie C 17 1984-1985 2007-2008 26
Coppa Italia Lega Pro 9 2008-2009 2016-2017
Supercoppa di Lega di Serie C 1 2004 1

Statistiche di squadra

Il Catanzaro 1981-1982, in Serie A.

Il Catanzaro esordì nel girone calabrese del campionato di terza divisione nel 1927: l'annata 2016-2017 è dunque la sua 84ª stagione sportiva. Fu nel 1930 che entrò per la prima volta nel calcio nazionale italiano, venendo promossa d'ufficio in Prima Divisione, l'allora terzo livello, nell'allora Direttorio Divisioni Superiori, l'antenato dell'odierna Lega Calcio. Dopo l'istituzione del girone unico nel 1929, il Catanzaro ha giocato 7 edizioni della Serie A, 28 della Serie B, 25 di Serie C e C1, 14 di Serie C2, 1 di IV Serie e 4 di Lega Pro Seconda Divisione.[10]

Nel corso dei 7 campionati di Serie A, il Catanzaro ha ottenuto per due volte consecutive il suo miglior piazzamento, ovvero il settimo posto, raggiunto nel 1980-1981 e nel 1981-1982. Il suo peggior piazzamento sul campo in massima serie è il 16º posto della stagione 1982-1983.[10]

Il Catanzaro, è la quarantasettesima squadra che ha totalizzato il maggior numero di punti nella storia del campionato di Serie A,[141] e inoltre, insieme al Ravenna, è la squadra ad aver vinto più volte il Campionato di Lega Pro Prima Divisione, precisamente in tre diverse occasioni: nel 1984-1985, nel 1986-1987 e nel 2003-2004.

Il Catanzaro 1965-1966, finalista di Coppa Italia.

Per quanto concerne le coppe nazionali, il Catanzaro ha disputato 41 volte la Coppa Italia,[142] e in una sola occasione è arrivata in finale, nel 1965-1966, mentre per due volte ha raggiunto la semifinale, nel 1978-1979 e nel 1981-1982.[142] Sono invece 26 le partecipazioni alla Coppa Italia di Lega Pro e ai suoi antesignani.[10]

Per quanto riguarda le competizioni internazionali, il Catanzaro annovera una partecipazione alla Coppa delle Alpi nel 1960, che riuscì a conquistare in rappresentanza della federazione insieme ad altre sette formazioni italiane,[N 4][143] e una partecipazione alla Coppa Anglo-Italiana nel 1972, nella quale non superò il girone eliminatorio al cospetto della Roma e delle compagini inglesi dello Stoke City e del Carlisle United.[144]

Nella stagione 2011-2012, il Catanzaro ha stabilito diversi primati per quanto riguarda la storia della società: miglior rendimento casalingo e vittorie fra le mura amiche, reti fatte in campionato, vittorie totali in campionato, punti in classifica e vittorie esterne, numero di vittorie consecutive, numero di calciatori andati in gol e gare disputate durante l'arco della stagione.[145]

Statistiche individuali

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori del Catanzaro Calcio 2011.

Adriano Banelli è il giocatore che con la maglia del Catanzaro detiene il record di presenze (336 in campionato).[146] Il calciatore che invece ha giocato più partite in Serie A è Claudio Ranieri (128 su 225 complessive), di cui la maggior parte da capitano.[147][148]

File:Glorenzo.jpg
Il catanzarese Pino Lorenzo nel 1984.

Massimo Palanca è invece il calciatore che, con la maglia del Catanzaro, ha realizzato più gol in assoluto: con la casacca giallorossa in 11 anni, 331 presenze e 116 goal in campionato; 36 presenze e 20 gol in Coppa Italia.[15] Simone Masini è il calciatore che, dal 1953 a oggi, ha totalizzato il maggior numero di gol realizzati da un calciatore con la maglia del Catanzaro in una sola stagione, nel campionato 2011-2012 con 21 reti, tuttavia non riuscendo a conquistare il titolo di capocannoniere del torneo, traguardo raggiunto solamente da sei calciatori nella storia della società calabrese: il primo fu Gianni Bui, con 18 reti nel torneo di Serie B 1965-1966.[149][150] Massimo Palanca fu capocannoniere nel campionato di Serie B 1977-1978[149][150] e nella Serie C1 1986-1987[15][150]. Altri capocannonieri furono Pino Lorenzo nella Serie C1 1984-1985,[150] Paolo Mollica nella Serie C2 1991-1992[150][151] e Sebastian Bueno nella Serie C2 2006-2007.[150] In Coppa Italia lo stesso Palanca fu bomber principe nel 1978-1979.

I calciatori del Catanzaro a superare le 15 marcature in campionato senza laurearsi capocannonieri del rispettivo torneo sono stati 7.[150] Il primo fu Ettore Brossi, nel campionato di Prima Divisione 1932-1933.[150] Segue per tre volte consecutive Geraci, nel 1947-1948, nel 1950-1951 e nel 1952-1953.[150] Dopo di lui Corti nel 1955-1956,[150] Gianni Fanello nel 1959-1960,[150] Giorgio Corona nel 2003-2004,[150] Manolo Mosciaro nel 2009-2010[150] e il già citato Simone Masini nel 2011-2012.[150] Da segnalare, infine, che Massimo Palanca ed Edy Bivi furono vice-capocannonieri della Serie A, rispettivamente nelle stagioni 1980-81 e 1981-82 con 13 e 12 gol, in entrambe le occasioni dietro a Roberto Pruzzo.[152][153]

Luca Scerbo, grazie al rigore realizzato il 7 dicembre 2011 nella sfida contro il Trapani valida per il secondo turno di Coppa Italia Lega Pro, è stato il primo, e finora unico, portiere ad aver realizzato una rete in maglia giallorossa.[154][155]

Tifoseria

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria del Catanzaro Calcio 2011.
Gli ultras catanzaresi negli anni 1980.

La maggior parte dei tifosi del Catanzaro proviene dalla città e dalla sua provincia, ma una grossa fetta è rappresentata da sostenitori residenti nei comuni staccatisi dalla stessa e ora facenti parte delle province di Crotone e Vibo Valentia e da alcune zone delle province di Cosenza e Reggio Calabria.[156][157]

Nel periodo di maggior successo, quello della Serie A tra il 1970 e il 1983, il Catanzaro era la squadra che rappresentava e identificava tutta la Calabria, raccogliendo tifosi da ogni parte della regione. Grande seguito inoltre si registrava tra gli emigranti calabresi stabilitisi nel nord dell'Italia per le trasferte dei giallorossi durante il citato periodo in cui il sodalizio militava in massima serie.[158]

La Curva Massimo Capraro nel 2012.

A livello di tifoseria organizzata, il principale gruppo ultras al seguito delle aquile sono gli "Ultras Catanzaro 1973", conosciuti anche con la sigla UC '73. Il gruppo - che nel corso degli anni ha raccolto segni di stima e rispetto da molte tifoserie - è uno dei più longevi del panorama ultras nazionale.[159][160][161]

Gemellaggi e rivalità

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Calabria.

I gemellaggi storici degli ultras giallorossi sono quelli con i barlettani, nato in occasione della promozione di entrambe le squadre in Serie B,[162][163][164][165] con i bresciani, nato negli anni 1980,[163][166][167] ma soprattutto con i fiorentini, risalente agli inizi degli anni 1980 e sancito subito dopo il secondo posto dei viola nel campionato di Serie A 1981-1982, molto sentito da ambe due le parti.[162][163][168][169]

Amicizia storica intercorre con i tifosi della Nocerina, nata quando i catanzaresi ospitarono i molossi allo stadio Nicola Ceravolo contro i rivali catanesi in occasione dello spareggio tra gli etnei e i rossoneri del campionato di Serie C 1977-1978, valido per la promozione in Serie B.[170] In Calabria, gli UC hanno buoni rapporti con il gruppo ultras del "CUCN", della Reggina,[163][171] e con la tifoseria vibonese, nata anche grazie alla massiccia presenza di tifosi giallorossi nella città ipponica e nel suo comprensorio.[163][172][173][174] Altri buoni rapporti degni di nota si hanno con i sardi di Olbia,[163][175] con i siciliani del Siracusa,[163][176] con gli austriaci dell'Austria Salisburgo[163][177] e gli spagnoli dell'Atlético Madrid.[178][179][180][181]

Le principali rivalità sono quelle con il Cosenza,[162] con cui ci si scontra nel derby della Calabria, e con il Catania,[162] a causa dello spareggio promozione descritto in precedenza tra i catanesi e i nocerini giocato a Catanzaro. La rivalità con i corregionali crotonesi è vissuta in modo tiepido dalla sponda catanzarese mentre è molto più accesa da parte dei pitagorici,[162][182] anche a causa del fatto che per molto tempo la città di Crotone ha fatto parte della Provincia di Catanzaro. Altre rivalità degne di nota sono quelle con messinesi,[162] veronesi,[183] battipagliesi,[162] tarantini.[162] perugini,[184] aretini,[185][186][187][188] acesi,[162] casaranesi,[162] e andriesi.[162]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Catanzaro Calcio 2011 2016-2017.

Rosa

Dal sito internet ufficiale della società.[189]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Lituania P Tomas Švedkauskas
Bandiera dell'Italia D Danilo Pasqualoni
Bandiera dell'Italia D Matteo Zanini
Bandiera dell'Italia C Simone Icardi
Bandiera dell'Italia C Imperio Carcione
Bandiera dell'Italia D Matteo Patti
Bandiera dell'Italia A Evangelista Cunzi
Bandiera dell'Italia C Cosimo Pagano
Bandiera dell'Italia A Guido Gomez
Bandiera dell'Italia A Giuseppe Giovinco
Bandiera dell'Italia A Marcello Mancosu
Bandiera dell'Italia P Daniel Leone
Bandiera dell'Italia D Roberto Sabato
Bandiera dell'Italia A Manuel Sarao
Bandiera dell'Italia D Giuseppe Prestia
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia A Antonio Frustaci
Bandiera dell'Italia C Nicholas Bensaja
Bandiera della Serbia A Milan Basrak
Bandiera dell'Italia C Mattia Maita
Bandiera dell'Italia D Alex Sirri
Bandiera dell'Italia P Victor De Lucia
Bandiera dell'Italia D Mirko Esposito
Bandiera del Camerun C Franck Cedric Njiki Tchoutou
Bandiera del Belgio C Kenneth Van Ransbeeck
Bandiera dell'Italia D Marco Imperiale
Bandiera dell'Italia D Domenico Strumbo
Bandiera dell'Italia C Giorgio Lionetti
Bandiera dell'Italia P Rosario Rizzitano
Bandiera dell'Italia A Giovanni Fania

Staff tecnico

Dal sito internet ufficiale della società.[189]

Staff dell'area tecnica
Staff tecnico
  • Bandiera dell'Italia Alessandro Erra - Allenatore
  • Bandiera dell'Italia Giulio Spader - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Talotta - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Paolo Foti - Preparatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Umberto Nocera - Check training
  • Bandiera dell'Italia Antonino Scimone - Team manager
Staff medico
  • Bandiera dell'Italia Massimo Iera - Resp. sanitario e medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Franco De Santis - Spec. in ortopedia e medicina dello sport
  • Bandiera dell'Italia Michele Quero - Spec. in medicina dello sport
  • Bandiera dell'Italia Raffaele Mauro - Medicina manuale osteopatia
  • Bandiera dell'Italia Maurizio Caglioti - Spec. in radiologia e medicina legale
  • Bandiera dell'Italia Antonio Milano - Spec. in cardiologia
  • Bandiera dell'Italia Domenico Zucco - Spec. in cardiologia
  • Bandiera dell'Italia Filippo Marino - Spec. in pediatria
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Giuliano - Cons. medicina di base
  • Bandiera dell'Italia Saverio Arena - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Andrea Cutrupi - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Cesare Romagnino - Fisioterapista

Note

Annotazioni

  1. ^ a b Per la stagione in corso la capienza effettiva è influenzata fra gli altri dalla chiusura al pubblico dell'intero settore "Distinti" (causa lavori). Dunque l'impianto dispone attualmente di 7 499 posti a sedere. Fonte: Febbre giallorossa: quasi 3000 i biglietti venduti, su uscatanzaro.net, http://www.uscatanzaro.net/, 7 maggio 2014. URL consultato il 2 luglio 2015..
  2. ^ In Serie A ndr.
  3. ^ Dove per campionati vinti s'intende conclusi al primo posto, dato che le promozioni complessive della squadra sono in totale 14.
  4. ^ a b Insieme a Roma, Alessandria, Verona, Napoli, Catania, Triestina e Palermo in rappresentanza della federazione contro formazioni svizzere.
  5. ^ Tale scritta fu apposta sulle magliette in ricordo di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria assassinato a Locri il 16 ottobre 2005. Fonte: Luca Anania - catanzaro - 2005-2006, su museodelcalcio.com, http://www.museodelcalcio.com/. URL consultato il 25 marzo 2016.
  6. ^ Nel febbraio 2016 Giampà fu squalificato per 6 mesi in seguito al coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse "Dirty Soccer". A partire da allora la fascia di capitano fu indossata da Tommaso Squillace, in forza al Catanzaro - salvo una breve parentesi nel 2014 - dal 2011. Fonte: Squillace: "Contro il Catania dovremo disputare una partita molto attenta", su catanzarosport24.it, http://www.catanzarosport24.it/, 17 febbraio 2016. URL consultato il 26 marzo 2016.

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Voci correlate

Collegamenti esterni

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