Siciliani: differenze tra le versioni

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== Scienziati ==
== Scienziati ==
Oltre al celebre fisico [[Ettore Majorana]], tra gli scienziati siciliani di grande fama vi sono: i chimici [[Stanislao Cannizzaro]] ed [[Emanuele Paternò]], l’astronauta [[Luca Parmitano]], i fisici [[Damiano Macaluso]], [[Michele La Rosa]], [[Orso Mario Corbino]], [[Michele Cantone]], [[Giovan Pietro Grimaldi]] e [[Antonino Zichichi]].
Oltre al celebre fisico [[Ettore Majorana]], tra gli scienziati siciliani di grande fama vi sono: i chimici [[Stanislao Cannizzaro]] ed [[Emanuele Paternò]], l’astronauta [[Luca Parmitano]], i fisici: [[Domenico Scinà]], [[Damiano Macaluso]], [[Michele La Rosa]], [[Orso Mario Corbino]], [[Michele Cantone]], [[Giovan Pietro Grimaldi]] e [[Antonino Zichichi]].


== Altri Siciliani Nella Cultura Di Massa ==
== Altri Siciliani Nella Cultura Di Massa ==

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Siciliani
Nomi alternativiSiculi
Sottogruppisiculoamericani
Luogo d'origineBandiera della Sicilia Sicilia
Popolazione6 208 834 (2020)
Lingualingua siciliana
lingua italiana
dialetti galloitalici di Sicilia
Religionecattolicesimo
ortodossa
altre religioni minoranze
Distribuzione
Bandiera dell'Italia Italia4 968 410 (2020)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti1 040 878
Bandiera dell'Uruguay Uruguay
Bandiera della Germania Germania199 546 (2008)

I Siciliani (Siciliani in siciliano e italiano, o anche volgarmente siculi in italiano) sono un popolo, nonché abitanti dell'isola italiana, e regione autonoma di Sicilia, la più grande e popolosa del Mediterraneo.

Origini e influenze

Preistoria

Lo stesso argomento in dettaglio: Preistoria della Sicilia.

Le prime popolazioni che abitarono la Sicilia furono i Sicani, i Siculi, gli Elimi e i Morgeti, che giunsero nell'Isola nella preistoria.

I primi nativi dell'Isola furono i Sicani, una tribù ancora tutt'oggi dalle origini incerte, che raggiunse l'isola nel neolitico, e che occupò l'intera area geografica siciliana prima del XV e XII secolo a.C, secolo in cui giunsero i Siculi, gli Elimi e i Morgeti giunsero in Sicilia.

Nel XV secolo a.C giunsero dalla Penisola italica i Siculi, una popolazione indoeuropea di stirpe italica, che importò nell'isola il culto dei morti, l'uso del cavallo e la lavorazione del ferro. Essi si insediarono nella parte orientale della Sicilia, e la occuparono fino all'arrivo dei greci nel VIII secolo a.C.

Nel XV secolo a.C giunsero insieme ai Siculi i Morgeti, una popolazione indoeuropea di stirpe italica, originaria della Calabria che giunse nell'Isola con i Siculi.

Nel XII secolo a.C circa si stabilirono nella Sicilia occidentale gli Elimi, una popolazione indoeuropea di probabile origine italica. Essi fondarono numerose città nell'attuale zona del trapanese, tra queste ricordiamo Entella, Halyaciae, Iaitas e Nacone.

Sicilia fenicia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia fenicia.

Nel VIII secolo a.C i Fenici raggiunsero le coste occidentali della Sicilia, fondando alcuni insediamenti nella regione occidentale, tra queste ricordiamo Mabbonath (l'odierna Palermo), Mtw (Mozia) e Kfra (Solunto).

Sicilia ellenica

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia preellenica e Storia della Sicilia greca.

La prima colonizzazione della Sicilia da parte dei greci cominciò nel VIII secolo a.C, quando i greci giunsero nelle coste sud orientali dell'isola stabilendo alcune città come Syracusae (Siracusa), Katánē (Catania) e Zancle (Messina).

I rapporti con le popolazioni locali erano spesso pacifici, infatti i greci commerciavano e scambiavano merci con i popoli indigeni. I greci usavano mandare un loro nucleo nelle città sicule per l'acquisizione e la transizione di merci e prodotti. I rapporti con gli indigeni cominciarono a peggiorare quando i greci con la loro espansione confinarono i Sicani e i Siculi al centro dell'Isola, questo portò a numerose insurrezioni tra cui quella di Ducezio ai danni delle colonie greche nord-orientali.

Nel VI secolo a.C le colonie della Magna Grecia entrarono in un periodo di splendore demografico, culturale ed economico, ciò portò alla nascita della rivalità artistica tra la Grecia e i coloni di Sicilia, ma anche alla nascita delle prime tirannidi nell'isola che si sfidarono più volte per la dominazione dell'intero territorio siciliano.

Dal V secolo a.C la Magna Grecia comincia pian piano a decadere per via delle continue guerre e per le rivolte dei popoli indigeni, ma tutta via la fine della dominazione greca arriverà solo 200 anni dopo, nel 241 a.C con la conquista dell'isola da parte dei romani.

Sicilia punica

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia punica.

La colonizzazione cartaginese della Sicilia comincia nel 550 a.C circa, con la spedizione del generale cartaginese Malco.

Già nel II secolo a.C le coste della Sicilia occidentale erano frequentate dai Fenici che fondarono alcuni avamposti nella terra degli Elimi, ma nel VI secolo a.C con l'espansione punica nel Mediterraneo, Cartagine riuscì ad annette buona parte del territorio occidentale siciliano.

Durante la sua espansione Cartagine dovette affrontare parecchi conflitti con i greci e con i popoli nativi, i quali cessarono nel III secolo a.C, con un'alleanza con Siracusa.

Il dominio cartaginese in Sicilia tramonta nel 241 a.C, con la vittoria romana nella battaglia delle Egadi, la quale mise fine alla Prima guerra punica.

Sicilia romana

La dominazione romana in Sicilia iniziò nel 241 a.C con la vittoria romana nella Prima guerra punica.

La conquista romana della Sicilia prese piede con la vittoria di Torquato Attico e Catulo sulle truppe cartaginesi di Annone nella battaglia delle Isole Egadi, che pose fine alla Prima guerra punica a favore dei romani.

L'Isola, pur dipendente da Roma, godette di grande autonomia. Ciononostante si verificarono nel corso della sua storia vari cambiamenti e ristrutturazioni al suo sistema governativo, come quello del 210 a.C. di Marco Valerio Levino e della "Lex Rupilia" del 217 a.C.

Durante il periodo romano la Sicilia godette di una grande prosperità agricola e commerciale.

La Sicilia romana tramontò nel 440 con l'insediamento dei Vandali nell'Isola.

Sicilia medievale

La storia della Sicilia medievale inizia nel 440 con l'insediamento dei Vandali nell'Isola.

Genserico, divenuto re dei Vandali nel 428, dopo aver conquistato il Nord Africa, si unì ai berberi e inviò una spedizione militare mediante una grande flotta con la quale riuscì a insediarsi in Sicilia. Una volta sbarcati i Vandali razziarono la Sicilia, distruggendo la città di Palermo. Si rivelarono vani tutti i tentativi di riconquista da parte dell'Impero d'Occidente e d'Oriente, tanto che costrinsero Roma a riconoscere la conquista vandala dell'Isola, infatti nel 442 fu proclamato uno stato vero e proprio. Nel 476 Odoacre, re degli eruli, cominciò un sanguinoso conflitto contro i vandali, riuscendo a conquistare quasi tutta la Sicilia. Successivamente, con Unnerico, l'unica roccaforte vandala nell'isola rimase Lilibeo.

Cultura

Lingue e dialetti

I cinque volumi del Vocabolario siciliano di Giorgio Piccitto editi dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani
Distribuzione delle varietà siciliane secondo la Carta dei Dialetti d'Italia di Pellegrini (1977): a) occidentale (non metafonetica); b) metafonetica centrale; c) metafonetica sud-orientale; d) orientale non metafonetica; e) messinese; f) varietà delle Isole Eolie; g) dialetto di Pantelleria.

La lingua ufficiale parlata in Sicilia è l'italiano, ma gran parte della popolazione locale parla anche il siciliano[1]. Quest'ultimo, nonostante sia riconosciuto come lingua dall'UNESCO, dall'Unione europea e da altre organizzazioni internazionali, non gode di tutela da parte dallo Stato Italiano; tale riconoscimento gli viene però dalla Regione Siciliana, che ne promuove il patrimonio linguistico nelle scuole[2]. Il siciliano è inoltre ritenuto lingua regionale ai sensi della Carta europea per le lingue regionali e minoritarie, il cui l'articolo 1 afferma che per lingue regionali o minoritarie si intendono le lingue che non sono dialetti della lingua ufficiale dello stato. La Carta Europea delle Lingue Regionali o minoritarie è stata approvata il 25 giugno 1992 ed è entrata in vigore il 1º marzo 1998. L'Italia ha firmato tale Carta il 27 giugno 2000, ma non l'ha ancora ratificata.

Nell'isola sono presenti alcune minoranze etno-linguistiche e dialettali poco numerose, ma importanti dal punto di vista storico-linguistico: la minoranza gallo-italica della Lombardia siciliana[3][4]; la minoranza albanese, detta arbëreshe, della città metropolitana di Palermo; e quella più recente greca di Messina. La regione, inoltre, promuove la lingua dei segni italiana (LIS) con un'apposita legge regionale (n. 23/2011)[5].

Nel dominio delle tradizioni popolari rientrano le varianti della lingua siciliana, che tra l'altro furono l'unico complesso del gruppo italo-romanzo a precedere il toscano nell'elevarsi a dignità poetica e letteraria con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, tanto da contendere al toscano, per un periodo abbastanza lungo, il primato quale lingua nazionale.

Iscrizione funebre quadrilingue (arabo, ebraico, greco e latino) del 1149 proveniente dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Palermo e conservata presso il museo della Zisa
Vicolo di Piana degli Albanesi, paese della città metropolitana di Palermo dove si parla l'arbëresh.

La poesia della Scuola siciliana era scritta in siciliano "illustre" perché arricchito da francesismi, provenzalismi e latinismi,[6] da numerosi poeti (non tutti siciliani) attivi prima della metà del Duecento nell'ambiente della corte imperiale. Alcuni tratti linguistici con questa origine vennero adottati anche dagli scrittori toscani delle generazioni successive e si sono mantenuti per secoli o fino ad ora nella lingua poetica (e non) italiana: dalle forme monottongate come core e loco ai condizionali in -ia (es. saria per sarebbe) ai suffissi in uso in Sicilia derivati dal provenzale come -anza (es. alligranza per allegria, membranza, usanza, adunanza) o -ura (es. freddura, chiarura, verdura) e altri ancora[7][8][9] o vocaboli come il verbo sembrare per parere che per Dante era parola dotta (di origine provenzale, giunta anch'essa all'italiano attraverso la lirica siciliana).[10] La Scuola siciliana insegna una grande produttività dell'uso dei già menzionati suffissi e dei prefissi (questi ultimi per lo più derivanti dal latino) come dis-: disfidarsi, s-:spiacere, mis-: miscredere, misfare e tanti altri ancora. Erano già presenti abbreviazioni come dir (dire) o amor (amore) e altri latinismi; ad esempio la parola amuri (siciliano) si alternava con amore (latinismo).[6] Il contributo della scuola siciliana fu notevole:

«...Qualunque cosa gli italiani scrivano, viene chiamato siciliano...(tradotto)»

Nicosia, tra i principali centri di lingua gallo-sicula

In pratica, nel siciliano possono distinguersi diverse stratificazioni: a livello fonetico si hanno incontri consonantici di orizzonte prelatino e altri che sembrano apparentarsi alle moderne lingue della zona balcanica. L'etimologia, invece, rimanda alla dominazione romana, quella bizantina e soprattutto quella araba. Per esempio, l'arabo gibel (montagna) è componente di molti toponimi: Gibilrossa, Gibilmanna, Mongibello, Gibellina. Si hanno inoltre diverse province idiomatiche in cui il siciliano s'infrange con caratteristiche locali, e isole etno-linguistiche autonome.

Per quanto concerne il patrimonio letterario popolare, va detto che l'ideazione spontanea isolana si muove nell'ambito letterario tanto su temi religiosi o moralistici quanto su soggetti profani, come nel caso dei testi epici del ciclo carolingio del famoso Teatro dei Pupi, degli strambotti in ottava siciliana, e della favolistica che, per quanto appaia ristretta nella tematica, presenta sempre uno sviluppo narrativo esemplare: avvio realistico, ingresso di elementi e fattori sovrumani ben graduato o comunque verosimile, cura attenta dei dettagli, anche nei momenti più fantastici, e una vivacità d'articolazione che non viene mai meno, sia nelle più struggenti vicende amorose o in quei racconti che s'imperniano su un umorismo talvolta sfiorante il grottesco o il surreale.

Letteratura

Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura siciliana.

«La Sicilia è indubbiamente una delle due grandi isole letterarie del continente, l'altra è l'Irlanda. Entrambe hanno un'importantissima tradizione di scrittori e poeti, al punto che si dovrebbe riflettere sul legame specifico che esiste tra la condizione insulare e il bisogno di scrittura. Un bisogno spesso strettamente legato al tema della nostalgia, visto che, quando gli scrittori vivono lontani dall'isola natia, sublimano la nostalgia attraverso la scrittura.»

In senso orario, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Salvatore Quasimodo.

Tra i più celebri scrittori siciliani: i vincitori del Premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo. Da ricordare romanzieri del calibro di Giovanni Verga, Luigi Capuana, Luigi Natoli e Federico De Roberto (nato a Napoli ma cresciuto a Catania, città d’origine della sua famiglia). Tra gli scrittori emersi dopo la Seconda Guerra Mondiale spiccano Leonardo Sciascia ed Andrea Camilleri. Tre i vincitori del Premio Strega: Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo. Tra i candidati al prestigioso riconoscimento: Concetto Marchesi, Ercole Patti, Rodolfo de Mattei, Livia De Stefani, Laura Di Falco, Carmelo Samonà, Giuseppe Bonaviri, Roberto Alajmo, Maria Rosa Cutrufelli e Nadia Terranova. Da ricordare anche Giuseppe Antonio Borgese, Vitaliano Brancati, Tommaso Gargallo, Michele Perriera ed Elio Vittorini Sono legate alla Sicilia due grandi scrittrici italiane del XX secolo: Natalia Ginzburg (nativa di Palermo, dove il padre era professore universitario) e Dacia Maraini (figlia della pittrice palermitana Topazia Alliata, visse sull’isola parte della propria adolescenza, come descritto nel racconto autobiografico Bagheria).

Tra i più grandi poeti dialettali vi sono: Giovanni Meli, Domenico Tempio, Mario Rapisardi, Nino Martoglio e Ignazio Buttitta. Lo studioso Giuseppe Pitrè dedicò la propria vita agli studi della cultura popolare siciliana. La sua opera principale, pubblicata tra il 1871 e il 1913, s'intitola Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane ed è composta da venticinque volumi. Importante anche l’opera del drammaturgo Franco Scaldati.

La Scuola siciliana

Lo stesso argomento in dettaglio: Scuola siciliana.
L'imperatore Federico II

Fin dal 1166 alla corte normanna di Guglielmo II di Sicilia convenivano da ogni parte i trovatori italiani[12].

I primi componimenti poetici in aulico siciliano risalgono al XIII secolo, quando si affermò presso la corte di Federico II (e si sviluppò ulteriormente sotto il regno del figlio Manfredi) la famosa scuola siciliana. Si trattava di un gruppo di funzionari statali che coltivavano la poesia, seguendo temi prettamente amorosi e riprendendo le liriche dei poeti provenzali, i trovatori.

Tra i poeti più famosi si annoverano: Giacomo da Lentini, considerato il caposcuola nonché l'inventore del sonetto, e l'alcamese Cielo d'Alcamo, autore del famoso contrasto Rosa fresca aulentissima del 1231[13].

Noti Siciliani dell’Antichità

Siciliani nelle Istituzioni

Il primo Presidente della Repubblica Italiana siciliano è il palermitano Sergio Mattarella, eletto il 31 gennaio del 2015. Sergio Mattarella è figlio dell’ex ministro democristiano Bernardo Mattarella e fratello dell’ex Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, assassinato dalla Mafia il 6 gennaio 1980.

Sono quattro i Presidenti de Consiglio siciliani dal 1861 ad oggi: Francesco Crispi, Antonio Starabba di Rudinì, Vittorio Emanuele Orlando e Mario Scelba. Sei i Presidenti del Senato: Ruggero Settimo (primo in assoluto nella storia del Regno d'Italia), Vincenzo Fardella di Torrearsa, Pietro Tomasi della Torretta, Giuseppe Paratore, Renato Schifani e Piero Grasso. Due i siciliani proclamati Senatori a vita: Giuseppe Paratore e Don Luigi Sturzo. Tra gli ex ministri repubblicani: Salvatore Aldisio, Angelino Alfano, Salvo Andò, Gioacchino Attaguile, Lucia Azzolina, Augusto Barbera, Enzo Bianco, Alfonso Bonafede, Giulia Bongiorno, Vincenza Bono, Salvatore Cardinale, Nunzia Catalfo, Epicarmo Corbino, Gianpiero D'Alia, Anna Finocchiaro, Domenico Fisichella, Giovanni Galloni, Giovanni Gioia, Giulia Grillo, Antonino Gullotti, Aristide Gunnella, Enrico La Loggia, Ugo La Malfa, Antonio La Pergola, Ignazio La Russa, Salvatore Lauricella, Giuseppe Lupis, Domenico Magrì, Filippo Mancuso, Calogero Mannino, Antonio Martino, Gaetano Martino, Bernardo Mattarella, Sergio Mattarella, Gianfranco Miccichè, Stefania Prestigiacomo, Giuseppe Provenzano, Franco Restivo, Saverio Romano, Vito Scalia, Mario Scelba, Lorenzo Spallino, Carlo Trigilia, Italo Viglianesi e Carlo Vizzini.

Altri politici siciliani di fama nazionale sono: Giuseppe Alessi, Vito Crimi, Rosario Crocetta, Salvatore Cuffaro, Giorgio La Pira, Raffaele Lombardo, Emanuele Macaluso, Silvio Milazzo, Nello Musumeci, Leoluca Orlando, Domenico Scilipoti.

Magistrati

Siciliani Vittime della Mafia

Accademici

Scienziati

Oltre al celebre fisico Ettore Majorana, tra gli scienziati siciliani di grande fama vi sono: i chimici Stanislao Cannizzaro ed Emanuele Paternò, l’astronauta Luca Parmitano, i fisici: Domenico Scinà, Damiano Macaluso, Michele La Rosa, Orso Mario Corbino, Michele Cantone, Giovan Pietro Grimaldi e Antonino Zichichi.

Altri Siciliani Nella Cultura Di Massa

Pittori e Scultori

Musica

Lo stesso argomento in dettaglio: Musica siciliana.
Vincenzo Bellini.

Negli ultimi quattro secoli la Sicilia ha dato i natali a illustri rappresentanti del mondo musicale.

Alessandro Scarlatti.

Tra i primi, in ordine cronologico, ricordiamo: i madrigalisti Pietro Vinci, Sigismondo d'India e Antonio Il Verso, e gli operisti Alessandro Scarlatti, Giovanni Pacini, Vincenzo Bellini, Francesco Paolo Frontini, Antonino Palminteri, Alberto Favara, Antonio Scontrino, Giuseppe Cesare Balbo, Pietro Antonio Coppola, i contemporanei Marco Betta, Salvatore Bonafede, Matteo Musumeci e Nunzio Ortolano.

Nel XX secolo si sono distinti alcuni compositori siciliani nell'ambito delle avanguardie postweberniane: Aldo Clementi, Salvatore Sciarrino, Francesco Pennisi, Roberto Carnevale, Federico Incardona, Marco Betta, Giovanni Sollima, Calogero Giallanza. Alcuni famosi cantanti d'opera sono Giuseppe Di Stefano, Pietro Ballo, Salvatore Licitra, Giulio Crimi, Desirée Rancatore.

Tra i cantanti:

Cinema

Gli attori sono distinti da taluni in catanesi e palermitani a seconda delle scuole di provenienza. I primi, soprattutto furono legati alle figure di Turi Ferro, Turi Pandolfini, Umberto Spadaro e Salvo Randone (quest'ultimo siracusano) veri e propri talenti teatrali, prima che cinematografici sino a ieri.

Da quella scuola provengono artisti affermati come Leo Gullotta, Aldo Puglisi, Pippo Pattavina, Tuccio Musumeci, Gilberto Idonea, Barbara Tabita, Daniela Rocca ed emergenti come Donatella Finocchiaro, Tiziana Lodato, Francesco Giuffrida e David Coco.

Fra i palermitani forse manca un caposcuola, ma oggi da quel filone provengono alcune importanti attori come: Rocco D'Assunta, Niccolò Accursio Di Leo, Pino Caruso, Lando Buzzanca, Tony Sperandeo, Giovanni Alamia, Paride Benassai, Lollo Franco, Luigi Burruano, Fabrizio Ferracane e attrici come Aurora Quattrocchi e Isabella Ragonese. Artisti trasversali rispetto a queste due scuole sono oggi i messinesi Adolfo Celi, Nino Frassica, Ninni Bruschetta, Maurizio Marchetti e Maria Grazia Cucinotta, l'augustano Giuseppe Fiorello, il palermitano Aldo Baglio (cresciuto a Milano) e la moglie buccherese Silvana Fallisi, il catanese Jerry Calà (cresciuto a Verona), il modicano Andrea Tidona, gli acesi Antonio Catania e Miriam Leone.

Numerosi sono gli attori siciliani formati, a partire dagli anni ‘90, dalle “Accademie” romane: Enrico Lo Verso, Vincenzo Amato, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio Romano, Claudio Gioè, Francesco Scianna, Manuela Spartà, Marco Iannitello, Alessio Vassallo e Miriam Dalmazio.

Ma il cinema in Sicilia fu anche fatto da artisti che partiti da modesti palcoscenici popolari (magari dialettali), con semplicità ed ironia arrivarono alla ribalta nazionale come Franco e Ciccio ieri e Ficarra e Picone oggi, e la compagnia teatrale di Angelo Musco e Rosina Anselmi, del pioniere catanese Giovanni Grasso la cui attività forse merita una rivalutazione artistica. Tra i primi grandi attori siciliani di fama nazionale vi è anche Luigi Vannucchi.

Tra i registi il Premio Oscar Giuseppe Tornatore, Marco Amenta, Roberto Andò, Emma Dante, Aurelio Grimaldi, Luca Guadagnino, Pif, Pasquale Scimeca. Celebre il lavoro di Daniele Ciprì e Franco Maresco. Tra i documentaristi Costanza Quatriglio e una siciliana d'adozione come Giovanna Taviani. A Palermo da alcuni anni vi è la sezione "documentario" per giovani registi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Da non dimenticare la produzione del regista Vittorio De Seta, palermitano di nascita.

Tra i doppiatori: Tonino Accolla (noto per aver doppiato Homer Simpson), Gianfranco Bellini (voce del computer HAL 9000 in 2001: Odissea nello spazio), Cesare Barbetti, Celeste Brancato. Franco Chillemi, Mario Cordova, Vittorio Di Prima, Domenico Maugeri e Andrea Quartana.

Sport

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Sicilia.

Campioni olimpici

Per quanto riguarda i singoli atleti, hanno vinto nelle proprie specialità alle Olimpiadi:

Oro Oro

Argento Argento

Bronzo Bronzo

Calcio

Tra i calciatori nati in Sicilia che hanno vestito la maglia della Nazionale vi sono: Pietro Anastasi (vincitore degli Europei 1968 e autore di 107 goal in 338 in Serie A), Antonino Asta, Mario Balotelli (Tra i capocannonieri degli Europei del 2012 e autore di 52 goal in A), Francesco Calì (primo capitano della storia della Nazionale Italiana), Francesco Coco (154 presenze in A), Gaetano D'Agostino (238 presenze e 28 goal in A), Giuseppe Furino (vicecampione del Mondo nel 1970, 338 presenze in A), Roberto Galia (309 presenze e 15 goal in A), Francesco La Rosa (31 goal in 141 presenze), Giuseppe Mascara (185 presenze e 38 goal in A), Alessandro Melli (203 presenze e 44 goal in A), Alessandro Parisi (110 presenze condite da 10 goal), Antonio Sabato (282 presenze e 14 goal), Salvatore Schillaci (capocannoniere e miglior giocatore del Mondiale 1990 e, nello stesso anno, secondo nella classifica del Pallone d'oro. Nel massimo campionato ha siglato 37 goal in 120 partite).

Da ricordare inoltre (per presenze in Serie A): Massimo Taibi (292 presenze), Aldo Firicano (274), Salvatore Aronica (264), Giovanni Tedesco (258 presenze e 34 goal), Giacomo Tedesco (220 presenze), Nicolò Napoli (210 presenze), Massimo Tarantino (203 presenze), Emanuele Calaiò (174 presenze e 34 goal), Salvatore Vullo (140 presenze), Giovanni Marchese (138), Gaetano Troja (133 presenze e 21 goal), Leandro Rinaudo (123), Pietro Accardi (111), Michelangelo Rampulla (110), Vincenzo Italiano (104), Christian Riganò (95 presenze e 29 goal), Ignazio Arcoleo (89), Mario Sampirisi (81) e Rosario Biondo (75).

Franco Cucinotta è noto per essere stato il capocannoniere della Coppa dei Campioni d'Europa 1976-77, il siracusano Giovanni Pisano della Serie B 1994-1995

Tra gli allenatori da ricordare: Roberto Boscaglia, Carmelo Di Bella, Vincenzo Italiano, Pasquale Marino, Francesco Oddo, Egizio Rubino e Franco Scoglio. Siciliano d’adozione Zdeněk Zeman, trasferitosi a Palermo ad appena vent’anni.

Altri Altleti

Il palermitano Marco Cecchinato (miglior piazzamento nella classifica ATP: 16º) è stato il primo siciliano a vincere un torneo ATP. Tra gli altri tennisti siciliani entrati tra i primi cento: Alessio Di Mauro (68º) e Salvatore Caruso (76º).

Per quanto riguarda la pallacanestro, la Sicilia ha dato i natali a grandi allenatori come: Ettore Messina, Massimo Mangano e Santino Coppa.

Tra i giocatori da segnalare il siculo-americano Ryan Arcidiacono, giocatore dei Chicago Bulls e Mario Piazza, il primo giocatore di basket siciliano a superare i 2.000 punti in Serie A.

Tra i rugbisti siciliani più celebri vi sono Andrea Lo Cicero e Orazio Arancio. Di origini siciliane anche l’azzurro Martín Castrogiovanni, nato in Argentina da genitori ennesi.

Tra i pallavolisti siciliani più celebri si ricordano: Nello Greco, Antonio Scilipoti, Valerio Vermiglio, Daniele Sottile, Miriam Sylla, Roberto Russo. Oltre che l’ex allenatore della Nazionale Maschile Carmelo Pittera.

Nel ciclismo:

Personalità di origini siciliane

Italiani:

Stati Uniti:

Lo stesso argomento in dettaglio: Siculoamericani.

Si stima che oltre un milione di cittadini statunitensi abbiano origini siciliane. Molti simboli della cultura statunitense sono nati da genitori siciliani: Frank Sinatra, Lady Gaga, Al Pacino, Martin Scorsese, Joe DiMaggio, John Travolta e Mike Piazza. Alcuni noti siculoamericani sono nati in Sicilia e cresciuti negli States, su tutti il regista Frank Capra, il sindaco di New York Vincent Impellitteri e il pugile Johnny Dundee. Tra i più noti siculoamericani vi sono anche l’immunologo Anthony Fauci e la First Lady Jill Biden.

Altri:

Note

  1. ^ La lingua italiana, i dialetti e le lingue straniere. Indagine Istat 2006 (PDF), su www3.istat.it. URL consultato il 22 febbraio 2013 (archiviato il 20 settembre 2017). (PDF)
  2. ^ Centro di studi filologici e linguistici siciliani  » Legge Regionale 31 maggio 2011, N. 9, su www.csfls.it. URL consultato il 28 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2016).
  3. ^ Aa.Vv., Enna e provincia: laghi, torri e castelli: Morgantina, Piazza Armerina, la villa romana del Casale, Touring Club Italiano, Milano 2001, p. 38., su books.google.it. URL consultato il 17 dicembre 2012 (archiviato il 5 marzo 2014).
  4. ^ Salvatore Claudio Sgroi, I galli della Lombardia siciliana, in «La Sicilia» 22 gennaio 1990, p. 3.
  5. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n. 47 dell'11 novembre 2011 (n. 45) (PDF), su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 18 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2017).
  6. ^ a b Zdeňka Zlinská, Scuola poetica siciliana e Iacopo da Lentini (PDF), su is.muni.cz, 2006.
  7. ^ Storia dell'italiano letterario, su docsity.com. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato il 22 giugno 2018).
  8. ^ Costanzo di Girolamo, Scuola poetica siciliana, metrica, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato il 24 gennaio 2019).
  9. ^ La letteratura italiana prima di Dante (PDF), su istitutoprimolevi.gov.it (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  10. ^ Antonietta Bufano, parere in ""Enciclopedia Dantesca", su treccani.it, Treccani. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato il 4 ottobre 2018).
  11. ^ Dall'intervista di Fabio Gambaro, Daniel Pennac: "La mia Sicilia? Un'isola letteraria" Archiviato il 1º febbraio 2015 in Internet Archive., R.it Palermo, 17 ottobre 2014.
  12. ^ Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Firenze, Sansoni, 1963, p. 6, SBN IT\ICCU\LUA\0012295.
  13. ^ Carlo Salinari e Carlo Ricci, Storia della letteratura italiana, Bari-Roma, Laterza, 1991, pp. 197-198, ISBN 88-421-0200-8, SBN IT\ICCU\TO0\0445631.

Voci correlate

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