Vincenzo Errante (politico)
Vincenzo Errante | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 marzo 1870 – 29 aprile 1891 |
Legislatura | dalla X (nomina 6 febbraio 1870) alla XVII |
Tipo nomina | Categoria: 12 |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 febbraio 1861 – 4 maggio 1861[1] |
Legislatura | VIII |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Petralia Soprana |
Durata mandato | 18 novembre 1865 – 13 febbraio 1867 |
Legislatura | IX |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Prizzi |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Barone della Vanella |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | Magistrato, Avvocato |
Vincenzo Errante (Palermo, 17 luglio 1813 – Roma, 29 aprile 1891) è stato un patriota, politico e letterato italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Palermo dalla nobile famiglia Errante dei Baroni della Vanella, originaria di Polizzi Generosa. Il padre, Celidonio, fu magistrato e filologo.
Errante si laureò in legge e, dopo aver svolto il tirocinio presso l’avvocato Pasquale Calvi, esercitò l'avvocatura. Fu amministratore giudiziario dei beni del Principe di Camporeale.
Partecipò attivamente alla Rivoluzione del 1848. Fu deputato della città di Palermo presso il Parlamento Siciliano. Nel mese di novembre del 1848 divenne ministro di Grazia e Giustizia nel governo provvisorio presieduto da Vincenzo Fardella di Torrearsa.[2] Nel mese di marzo del 1849 fu nominato ministro della Pubblica Istruzione e dei Lavori Pubblici.
Dopo il ritorno dei Borbone, si rifugiò in esilio tra Malta, Genova e Torino. Durante l'esilio tradusse dall'inglese un'opera di astronomia e dal francese La piccola Fadette di George Sand. Rifiutò il sussidio offertogli dal governo piemontese. Ebbe poi, per concorso, la cattedra di letteratura italiana presso il Collegio della Marina di Genova.
Nel 1860 tornò a Palermo, nominato da Giuseppe Garibaldi segretario di Stato per la Giustizia e il Culto nel governo dittatoriale. Successivamente fu eletto Procuratore Generale presso la Corte di Catania e nominato Consigliere della Corte di Cassazione di Palermo.
Nel 1861 fu eletto deputato alla Camera del Regno d'Italia (nel collegio di Petralia Soprana) e nel 1865 (nel collegio di Prizzi) dopo aver vinto un ballottaggio in data 29 ottobre.[3]
Nel 1868 entrò nel Consiglio di Stato. Nel 1870 fu nominato senatore del Regno d'Italia. Nel 1887 fu presidente di sezione del Consiglio di Stato. Fu inoltre membro della Società Siciliana per la Storia Patria.[4]
Sposatosi con la piemontese Francesca Giacometti, ebbe tre figli: Rosina, Maria e Celidonio. Suo nipote omonimo Vincenzo fu un apprezzato germanista.
Compose poesie, tragedie e libretti musicali. Scrisse due monografie storiche: Washington (1880), comparando le condizioni della società europea con quella degli Stati Uniti, e Storia dell'Impero Osmano (1883).[5]
La sua salma nel 1891 fu trasportata da Roma a Palermo per decreto del Municipio. È sepolto presso la chiesa di San Domenico (Palermo), con busto scolpito da Pasquale Civiletti nel 1897.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Ad Emilia Hallez, Carme e Sonetti di Vincenzo Errante, Palermo, 1839.
- La Casa dello Spirito Santo in Palermo, Palermo, 1843.
- Poesie di Vincenzo Errante, Firenze, 1846.
- Liriche e tragedie di Vincenzo Errante, Roma, 1874.
- Washington, 1880.
- Storia dell'Impero Osmano da Osman alla Pace di Carlowitz, Roma, 1882.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Escluso per sorteggio.
- ^ Giuseppe Paladino, ERRANTE, Vincenzo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- ^ Vincenzo Errante, su Portale storico della Camera dei deputati.
- ^ Vincenzo Errante, su Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica - senato.it.
- ^ Roberta Ascarelli, ERRANTE, Vincenzo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 43, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Sampolo, Commemorazione di Vincenzo Errante, Tip. F. Barravecchia e figlio, Palermo, 1902
- Kateuan Zifor (a cura di), Il Barone di Vanella, Bertoni Editore, 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Vincenzo Errante
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vincenzo Errante
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Errante, Vincenzo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Paladino, ERRANTE, Vincenzo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Vincenzo Errante, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- ERRANTE Vincenzo, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Poesie di Vincenzo Errante, Firenze, 1846
- Scheda dell'Archivio Biografico del Comune di Palermo
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71380651 · ISNI (EN) 0000 0000 6138 7799 · SBN CFIV197935 · BAV 495/162104 · BNF (FR) cb10433510w (data) |
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