Magna Grecia
Magna Grecia | |
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greco antico: Μεγάλη Ἑλλάς latino: Magna Graecia | |
La Magna Grecia e la Sicilia greca: | |
Stati | ![]() |
Territorio | Penisola italiana mediterranea |
(LA)
«Itala nam tellus Graecia maior erat.» |
(IT)
«Ciò che chiamiamo Italia era Magna Grecia.» |
(Ovidio, Fasti, IV) |
(LA)
«Magnamque Graeciam, quae nunc quidem deleta est» |
(IT)
«...e la Magna Grecia, che ora non esiste più» |
(Cicerone, Laelius de amicitia, 4,13) |
La Magna Grecia (in greco antico: Μεγάλη Ἑλλάς, Megálē Hellás, pronuncia /me.ɡá.lɛː hel.lás/; in latino: Magna Graecia, pronuncia classica [ˈmaŋ.na ˈɡrae̯.ki.a]) è l'area geografica della penisola italiana mediterranea che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.
Varie le ipotesi sull’origine del nome: il termine si spiegherebbe con la prosperità e lo splendore culturale ed economico della regione al tempo dei pitagorici (6°-5° sec. a.C.); o sarebbe stato dato dai coloni achei alla regione d’insediamento in contrapposizione all’angusta madrepatria[1].
Sebbene l'espressione Megálē Hellás sia attestata per la prima volta relativamente tardi, nel II secolo a.C., in un passo dello storico greco Polibio[2], si ritiene[3] tuttavia che la genesi del concetto sottostante sia avvenuta nel V secolo a.C., che segna l'apogeo della storia della Magna Grecia, in relazione ai fatti politici, economici, culturali e artistici raggiunti in quel periodo.[3]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Origini[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la colonizzazione del Mar Egeo, tra il X e l'VIII secolo a.C., genti di origine greca (mercanti, contadini, allevatori, artigiani) comparvero nella parte meridionale dell'Italia (le attuali Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) nell'ambito di un flusso migratorio originato da singole città della Grecia antica, motivato sia dall'interesse per lo sviluppo delle attività commerciali, che da tensioni sociali dovute all'incremento della popolazione a cui la magra produzione agricola non riusciva a dare sostentamento. Queste genti stabilirono la colonia di Pithecussai sull'attuale isola d'Ischia, poi giunte sulle coste Italiche fondarono diverse città quali Kyme e Metapontion, poi Taras e Rhegion.[4]
Per tradizione, la località dove stabilirsi era individuata seguendo l'indicazione che dava l'Oracolo del Santuario di Apollo a Delfi, che veniva interrogato dall'ecista, colui che era stato posto a capo degli aspiranti coloni. Per i discendenti delle genti greche stabilitesi nella Penisola italiana, questo fu il periodo in cui fu raggiunta la massima ricchezza economica, a cui s'aggiunse lo splendore in campo culturale ed artistico, avendo seguito l'evoluzione della Civiltà Greca, in letteratura, filosofia e arte, con punte di sviluppo spesso superiori alla stessa madrepatria.
Come conseguenza di questa realtà di grande splendore, le zone colonizzate nella penisola italiana ci sono state tramandate col nome di Magna Grecia (Megàle Hellàs): un nome che volle testimoniare l'orgoglio per aver dato vita, lontano dalla Grecia, ad una comunità di Greci che aveva raggiunto così alti livelli in campo sociale, culturale ed economico, da poter essere considerata, in confronto, più grande della stessa madrepatria. Dunque verso il III secolo a.C., si cominciò a definire le colonie greche dell'Italia meridionale come facenti parte della Magna Grecia (Megàle Hellàs). Riferimento che si presume sia stato coniato nelle colonie stesse, per mostrare la loro grandezza in relazione alla vecchia Grecia.
Il termine Magna Grecia si riferisce quindi alle popolazioni e civiltà, piuttosto che ad un'entità territoriale e politica.
La Sicilia, a partire dall'VIII secolo a.C., vide numerose colonie greche (come Zankle, Naxos, Selinus, Syraka, Akragas, ecc).
Le differenti stirpi[modifica | modifica wikitesto]
Le genti originarie della città di Calcide della grande isola Eubea, fondarono prima Pithecusa (Ischia), poi Kyme (Cuma) in Campania, quest'ultima insieme a coloni provenienti da Cuma eolica, e tra il 756 ed 730 a.C. le due città di Zancle (Messina) e Rhegion (Reggio), rispettivamente sulla sponda messinese e quella reggina dello Stretto che separa le due terre.
Negli anni successivi, Greci di stirpe achea diedero vita sul versante jonico prima a Sybaris (Sibari, 720 a.C.) e poi a Kroton (Crotone 710 a.C.), spinti dalla necessità di sfuggire carestie e sovrappopolazione. Sempre sullo Ionio, secondo fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea, alcuni coloni spartani fondarono la città di Taras (Taranto, 706 a.C.).
Fra il secolo VIII e VI sec. A.C. Coloni achei-rodiesi, nell'alto crotonese, fondarono o fortificarono le città di Krimisa (odierna Cirò Superiore), Petelia (odierna Strongoli) Makalla (zona Murge di Strongoli) e Chone (odierna Pallagorio);
Fra il 710 a.C. e il 690 a.C., un gruppo di Locresi, condotti da Evante, provenienti dalle regioni della Grecia sul golfo di Crisa, fondarono Lokroi Epizephyroi (Locri Epizefiri), ultima città fondata in Calabria da gente proveniente direttamente dalla Grecia.
Le sub-colonie[modifica | modifica wikitesto]
Nel tempo le nuove città, per ragioni politiche, di sovrappopolazione, commerciali e di controllo del territorio, ampliarono la loro presenza in Italia, espandendo di fatto la civiltà greca a tutto il territorio oggi chiamato Calabria, allora conosciuto come Enotria o Italia, e ad altre zone.
I reggini fondarono Pyxus (Policastro Bussentino) in Campania; i locresi fondarono Medma (Rosarno) passando da Città-forte (Polistena) e Hipponion (Vibo Valentia) in Calabria; i sibariti rivitalizzarono i centri indigeni di Laos e Skydros in Calabria e fondarono Poseidonia (Paestum), in Campania; i crotoniati fondarono Terina e Skylletion (a Roccelletta di Borgia) e parteciparono alla fondazione di Kaulon (vicino a Monasterace marina) in Calabria; gli zanclei fondarono Metauros (Gioia Tauro) in Calabria, i Tarantini insieme ai Thurioti fondarono Heracleia (Policoro) in Lucania nel 434 a.C.
Nel tentativo di espandersi in Messapia (Salento) ed in Puglia, continue furono invece le aggressioni dei tarantini condotte ai danni dei vicini Peucezi e Messapi, culminate nella definitiva sconfitta subita (insieme ai loro alleati reggini guidati da Micito) ad opera degli Messapi nel 473 a.C., annoverata dallo storico greco Erodoto tra le più gravi sconfitte inflitte a popolazioni di stirpe greca. Tentativi di sottomettere il Salento ed i Messapi continuarono per secoli, ancora nel 338 a.c. il re spartano Archidamo III, accorso in aiuto di Taranto in uno degli innumerevoli tentativi di espansione ai danni dei Messapi, trovo' la sconfitta e la morte, secondo la testimonianza di Plutarco, sotto le mura della città messapica di Mendonion (l'odierna Manduria).
Sarà l'arrivo delle legioni romane avvenuto tra il 290 ed il 280 a.C., nella Guerra Tarantina a sancire il passaggio sotto la protezione di Roma di tutte le città greche della penisola italiana che divennero alleate dello Stato Romano, ma la conquista definitiva della Magna Grecia e delle popolazioni meridionali native da parte di Roma dovette aspettare ancora per ben due secoli e si concluse definitivamente solo con la cosiddetta Guerra sociale (dal latino socius - alleato), e la concessione della cittadinanza romana a tutti i cittadini della Magna Grecia e dei territori limitrofi.
Colonie siculo-greche nell'Adriatico[modifica | modifica wikitesto]
Un intenso programma di colonizzazione fu intrapreso da Siracusa[5], all'epoca della tirannide di Dionisio il grande, intorno al 387-385 a.C. Questo fenomeno interessò tutto l'Adriatico, e in particolare portò alla fondazione in Italia di Ankón (Ancona) e di Adrìa (Adria); nella costa dalmata vide la fondazione di Issa (attuale Lissa), Pharos (attuale Cittavecchia di Lesina), Dimos (attuale Lesina)[6]; nella costa albanese venne fondata invece Lissos (attuale Alessio). Issa a sua volta poi fondò Tragyrion (attuale Traù), Korkyra Melaina (attuale Curzola) ed Epetion (attuale Stobreč, sobborgo di Spalato).
Con questo programma di colonizzazione Dionisio il Grande si assicurò un controllo totale sulle rotte adriatiche che portavano il grano verso la madrepatria, permettendo così a Siracusa di competere con gli Etruschi in questo commercio. Inoltre risolse un grave problema di politica interna, mandando a popolare la colonia di Ankón con dissidenti politici.
Prima della colonizzazione siracusana, già erano presenti nell'Adriatico orientale alcune colonie greche: nell'attuale territorio albanese sorgevano Apollonia e Epidamnos-Dyrrachion (attuale Durazzo); nell'odierno territorio croato era invece la colonia di Epidayron (attuale Ragusavecchia).
Le colonie adriatiche siracusane non vengono annoverate in senso stretto come parte della Magna Grecia.
Città della Magna Grecia[modifica | modifica wikitesto]
Segue un elenco di città della Magna Grecia, elencate - per comodità di indicizzazione - secondo la regione italiana attuale.
Achei | |
Dori | |
Ioni | |
Greci di nord-ovest |
Calabria[modifica | modifica wikitesto]
Città | Data di fondazione | Fondata da | Città attuale con
continuità d'insediamento |
Territorio comunale attuale
ove era situato l'insediamento |
---|---|---|---|---|
Chone | VI secolo a.C. | Crotoniati | (abbandonata) | Pallagorio |
Kaulon | VII secolo a.C. | Crotoniati | (abbandonata) | Monasterace |
Kroton | 709 a.C. | Achei | Crotone | |
Krimisa | Città autoctona, poi ellenizzata | (abbandonata) | Cirò e Cirò Marina | |
Hipponion | 625-610 a.C. | Locri Epizefiri | Vibo Valentia | |
Laos | VI secolo a.C. | Sibariti | (abbandonata) | Marcellina, frazione di Santa Maria del Cedro |
Locri Epizefiri | VII secolo a.C. | Locresi | (abbandonata) | Locri e Portigliola |
Medma | VII secolo a.C. | Locri Epizefiri | (abbandonata) | Rosarno |
Metauros | VII secolo a.C. | Zankle | Gioia Tauro | |
Petelia | Città autoctona, poi ellenizzata | (abbandonata) | Strongoli | |
Rhegion | 730 a.C. | Calcidesi | Reggio Calabria | |
Skylletion | VI secolo a.C. | Ateniesi | (abbandonata) | Borgia, Catanzaro e Squillace |
Sybaris | 720 a.C. | Achei e trezeni | (abbandonata) | Sibari, frazione di Cassano all'Ionio |
Tauriana | Città autoctona, poi ellenizzata | (abbandonata) | Palmi e Seminara | |
Thurii | 446 a.C. | Ateniesi | (abbandonata) | Corigliano-Rossano |
Temesa | Città autoctona, poi ellenizzata | (abbandonata) | Campora San Giovanni, frazione di Amantea | |
Terina | VI secolo a.C. | Crotoniati | (abbandonata) | Lamezia Terme |
Campania[modifica | modifica wikitesto]
Città | Data di fondazione | Fondata da | Città attuale con
continuità d'insediamento |
Territorio comunale attuale
ove era situato l'insediamento |
---|---|---|---|---|
Dikaiarcheia | 531 a.C. | Samii | Pozzuoli | |
Elea | 540 a.C. | Focesi | (abbandonata) | Ascea |
Kyme | 750 a.C. | Calcidesi ed eretriesi | (abbandonata) | Bacoli, Pozzuoli |
Molpa, Palinuro | 540 a.C. | Focesi | (abbandonata) | Centola |
Parthenope,
poi Neapolis |
VIII secolo a.C. | Cumani | Napoli | |
VI secolo a.C. | Cumani | |||
Pithekoussai | 775 a.C. | Calcidesi ed eretriesi | (abbandonata) | Isola d'Ischia |
Poseidonia | 600 a.C. | Sibariti | (abbandonata) | Capaccio Paestum |
Pyxous | 470 a.C. | Rhegion e Messana | (abbandonata) | Policastro Bussentino, frazione di Santa Marina |
Basilicata[modifica | modifica wikitesto]
Città | Data di fondazione | Fondata da | Città attuale con
continuità d'insediamento |
Territorio comunale attuale
ove era situato l'insediamento |
---|---|---|---|---|
Herakleia | 433 a.C. | Taras e Thurii | (abbandonata) | Policoro |
Metapontion | 630 a.C. | Achei | (abbandonata) | Metaponto, frazione di Bernalda |
Siris | 660 a.C. | Colofonii | (abbandonata) | Policoro, Rotondella, Nova Siri |
Pandosia | Città autoctona, poi ellenizzata | (abbandonata) | Anglona, frazione di Tursi | |
Pistoikos | ? | ? | Pisticci | |
Obelanon, Troilia | ? | ? | Ferrandina |
Puglia[modifica | modifica wikitesto]
Città | Data di fondazione | Fondata da | Città attuale con
continuità d'insediamento |
Territorio comunale attuale
ove era situato l'insediamento |
---|---|---|---|---|
Taras | 705 a.C. | Spartani | Taranto | |
Apeneste | VIII secolo a.C. | Acarnani ed etoli | (abbandonata) | Mattinata |
Kallipolis | Città autoctona, poi ellenizzata | Gallipoli |
Colonie greche in Italia non appartenenti alla Magna Grecia[modifica | modifica wikitesto]
Nome greco | Nome italiano usato per indicare la colonia greca |
Città attuale con continuità di insediamento |
Nome latino | Territorio comunale attuale nel quale è situato l'insediamento greco |
---|---|---|---|---|
Adrìa | Adrìa | Adria | Hadria | Adria |
Ankón | Ankón | Ancona | Ancon o Ancona | Ancona |
Colonie greche in Sicilia[modifica | modifica wikitesto]
Le città siceliote (sikeloe in greco)[senza fonte], cioè dell'attuale Sicilia non erano considerate appartenenti alla Magna Grecia. Qui di seguito le principali colonie identificate:
Nome greco arcaico (nome italiano per indicarlo) | Nome greco classico | Nome latino | Nome italiano usato per indicare la colonia greca | Città attuale con continuità di insediamento | Comune attuale in cui ricade l'insediamento |
---|---|---|---|---|---|
- | Naxos | Naxos o Naxus | Naxos | - | Giardini-Naxos |
Zankles (Zancle) | Messana o Messene | Messana | Messina | Messina | Messina |
- | Katane | Catina | Catania | Catania | Catania |
- | Syrakousai | Syracusae | Siracusa | Siracusa | Siracusa |
Hybla Micrà (Ibla Minore) | Megara Hyblaea | Megara Hyblaea | Megara Iblea | - | Augusta |
- | Leontinoi | Leontini | Lentini | Lentini | Carlentini |
Gelas (Ghelas) | Gelas | Gela | Gela | Gela | Gela |
Himera (Imera) | Thermai Himeraìai | Thermae Himerae | Termini Imerese | Termini Imerese | Termini Imerese |
- | Lipari | Lipari | Lipari | Lipari | Lipari |
- | Akragas | Agrigentum | Agrigento | Agrigento | Agrigento |
Kamarina[7] | Ragusa | ||||
Mylae | Milazzo | Milazzo | Milazzo | ||
Akrai | Palazzolo Acreide | Palazzolo Acreide | |||
Himera | Imera | Termini Imerese | |||
Selinus | Selinunte | Castelvetrano | |||
Tyndaris | Tyndaris | Tindari | Tindari | Patti | |
Casmene[8] | Buscemi | ||||
Eraclea Minoa[9] | Cattolica Eraclea | ||||
Xiphonia | Aci Catena, Acireale ed Aci Castello | ||||
Akrillai | Chiaramonte Gulfi | Chiaramonte Gulfi |
Le date di fondazione[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia della fondazione delle principali città della Magna Grecia e della Sicilia, secondo gli storici antichi e gli studi archeologici moderni:
Cronologia della fondazione delle altre colonie greche italiane, secondo gli storici antichi e gli studi archeologici moderni:
Polis | Tucidide | Eusebio | Gerolamo | Altri storici | Studi moderni |
---|---|---|---|---|---|
Ancona | 387 a.C.[14] | ||||
Adria | 385 a.C.[15] |
Peculiarità delle poleis magnogreche[modifica | modifica wikitesto]


Organizzazione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
L'organizzazione amministrativa della Magna Grecia e della Sicilia greca, è stata ereditata dalle poleis elleniche, riprendendo il concetto di "città-stato" amministrate dall'aristocrazia. Le città della Magna Grecia erano indipendenti come le polis greche, disponevano di un nutrito esercito e vi era un reggente che governava o un sistema di governo democratico. Vi furono anche casi di tirannia come nella poderosa Siracusa, retta dal tiranno Dionisio che combatté i Cartaginesi sino alla sua morte, ad Atene, in seguito ad un malore. La flotta era un'arma micidiale che i coloni della Magna Grecia utilizzarono e dunque numerose città erano situate in riva al mare e disponevano di grandi porti dove erano ancorate centinaia di navi.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Nelle città della Magna Grecia, si sviluppò subito il commercio, l'agricoltura e l'artigianato. Inizialmente orientato alle indigene popolazioni italiche, il commercio fu subito un ottimo canale di scambio con i greci della madrepatria che importava dal grano ai manufatti, dalle opere letterarie al marmo e così via. I coloni entrarono in contatto anche con i Cartaginesi che però si rivelarono presto dei temibili nemici.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Dalla madre patria Grecia, l'arte, la letteratura e la filosofia influenzarono in modo decisivo la vita delle colonie. In Magna Grecia e nella Sicilia greca si diede molto credito alla cultura. Basti pensare che nelle polis si raggiunse un tasso di ingegneria ed istruzione pari a quello della madrepatria. I coloni ellenici, dopo aver sottomesso le popolazioni indigene, stabilirono biblioteche e centri di studi che formarono abili filosofi, letterati e medici. Pitagora di Samo si trasferì a Crotone dove fondò la sua scuola nel 530 a.C. Visitarono la Magna Grecia, fra gli altri, Eschilo, Erodoto, Senofane e Platone.
Tra i personaggi illustri nati in Magna Grecia ricordiamo: i filosofi Parmenide di Elea, Zenone di Elea, Gorgia di Lentini ed Empedocle di Agrigento; i pitagorici Filolao di Crotone, Archita di Taranto, Liside di Taranto, Echecrate e Timeo di Locri; il matematico Archimede di Siracusa; gli storici Ippi di Reggio, Glauco di Reggio e Lico; i poeti Teocrito di Siracusa, Stesicoro, Ibico di Reggio, Senocrito di Locri, Nosside di Locri, Alessi di Thuri e Leonida di Taranto; i medici Timoteo, Alcmeone di Crotone e Democède di Crotone; gli scultori reggini Pitagora e Clearco; il pittore Zeusi, il musicologo Aristosseno di Taranto ed il legislatore Zaleuco di Locri.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Le colonie inviavano atleti di tutte le discipline ai giochi che si tenevano periodicamente ad Olimpia e Delfi in Grecia. Inoltre i coloni della Magna Grecia tenevano molto ai giochi ellenici dove potevano dare prova ai greci della loro appartenenza allo stesso luogo d'origine, della loro forza fisica e delle capacità nei giochi praticati anche dai loro avi decine di generazioni prima. E per questo i più grandi sovrani esigevano che venissero addestrate squadre da inviare in Grecia. Lo sport era dunque un canale di comunicazione con la penisola ellenica, un mezzo con il quale le colonie della Magna Grecia facevano sentire la propria voce. Spesso era un movimento gestito più dalla politica che dalla dedizione per la lotta, il lancio del disco e per tutte le altre attività che si praticavano durante quelle importanti prove agonistiche. Gli italioti ed i sicelioti ebbero grandi successi nelle competizione sportive in madrepatria. Basti pensare che gli atleti di Crotone vinsero 20 titoli in 26 Olimpiadi tra il 588 a.C. e il 488 a.C., tanto da essere secondi solo a Sparta, davanti ad Atene.
Polis | Giochi olimpici | Giochi Pitici | Giochi Istmici | Giochi Nemei | Totale | Nome moderno |
---|---|---|---|---|---|---|
Kroton | 21 | 10 | 10 | 9 | 50 | Crotone |
Siracusa | 15 | 8 | 3 | 3 | 29 | Siracusa |
Himera | 7 | 2 | 2 | 2 | 13 | Termini Imerese |
Naxos | 4 | 4 | 1 | 1 | 10 | Giardini Naxos |
Taras | 9 | 9 | Taranto | |||
Akragas | 5 | 3 | 8 | Agrigento | ||
Locres | 6 | 1 | 7 | Locri | ||
Messana | 4 | 1 | 1 | 1 | 7 | Messina |
Hybla | 3 | 1 | 4 | Ragusa | ||
Thurii | 4 | 4 | Thurii | |||
Kamarina | 3 | 3 | Kamarina | |||
Poseidonia | 2 | 1 | 3 | Paestum | ||
Kaulonia | 1 | 1 | 2 | Caulonia | ||
Gela | 2 | 2 | Gela | |||
Sybaris | 2 | 2 | Sibari | |||
Rhegion | 1 | 1 | Reggio di Calabria | |||
Tauromenion | 1 | 1 | Taormina | |||
Neapolis | 1 | 1 | Napoli | |||
Terina | 1 | 1 | Lamezia Terme | |||
Metapontum | 1 | 1 | Metaponto |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Magna Grecia nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 18 settembre 2021.
- ^ Polibio, Storie, II 39, 1-6-
- ^ a b Braccesi, Raviola, La Magna Grecia, p. 72.
- ^ Magna Grecia, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Braccesi, Grecità adriatica.
- ^ Nel XIX secolo ci fu un ampio dibattito tra cittavecchiani e lesignani circa l'ubicazione della Pharos greca e della Faria romana. Per tutti: Simeone Gliubich, Faria Cittavecchia e non Lesina, Pietro Hektorović cittavecchiano e non lesignano, Zagabria 1873.
- ^ alla foce dell'Ippari
- ^ a 4 km da Giarratana
- ^ alla foce del Platani
- ^ Domenico Spanò Bolani
- ^ Molto probabilmente Metaponto venne fondata verso il 690 a.C.
- ^ Si parla di 70 anni dopo la fondazione di Siracusa, senza anno certo.
- ^ Poseidonia risale al VII secolo a.C. La presenza tra le date di Eusebio (e di Gerolamo che curò la traduzione latina della sua opera) di indicazioni cronologiche molto alte è, probabilmente, dovuta al tentativo della tradizione storica antica di stabilire una certa continuità tra le frequentazioni greche più antiche ed il periodo coloniale dell'VIII secolo a.C.; fatto, questo, escluso dagli studiosi moderni.
- ^ La data è dedotta in base ai seguenti dati:
- periodo in cui Dionisio il grande fu tiranno di Siracusa (dal 405 al 367 a.C.);
- data della colonia siracusana di Alessio, considerata l'inizio della colonizzazione dell'Adriatico: Diodoro Siculo la dice fondata prima del 385 a.C.;
- data di fondazione della colonia pario-siracusana di Pharos, sull'isola di Lesina (385 a.C.);
- alleanza tra Dionisio e i Galli (387/386), premessa per le colonie adriatiche;
- esilio dei seguaci di Filisto e Leptine (386 - 385), secondo alcuni da identificare con coloro che "fuggivano la tirannide di Dionisio" ricordati da Strabone.
- ^ Su insediamento dell'XI secolo a.C.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Magna Grecia, I-IV, Venezia, Electa, 1985.
- AA.VV., Megale Hellas. Storia e civiltà della Magna Grecia, a cura di Giovanni Pugliese Carratelli, [con saggi di: G. Pugliese Carratelli, D. Adamesteanu, L. Forti, A. Frajese, M. Gigante, G. Gullini, P. Orlandini, C. Rolley, A. Stazio, A. Szabò, L. Vagnetti], IV edizione, 1993, Bologna-Milano, Garzanti-Scheiwiller, 1983, p. 746.
- I Greci in Occidente, (volume tratto catalogo della mostra "I Greci in Occidente", Venezia - Palazzo Grassi, Marzo-Dicembre 1996), Milano, Bompiani, 1996.
- AA.VV., I Greci in Italia. Arte e civiltà della Magna Grecia, a cura di Fabio Bourbon e Furio Durando. Foto di Livio Bourbon), Magnus, 2004, p. 320.
- Marcella Barra Bagnasco, Il culto delle acque in Magna Grecia.
- Lorenzo Braccesi, Grecità adriatica. Un capitolo della colonizzazione greca in Occidente, 2ª ed., Pàtron (collana Il mondo antico. Studi storia e storiogr.), 1979, p. 450, ISBN 978-88-555-0935-0.
- Lorenzo Braccesi e Flavio Raviola, La Magna Grecia, Bologna, il Mulino, 2008, pp. 209 pp., ISBN 978-88-15-12410-4.
- Emanuele Ciaceri, Storia della Magna Grecia, (ristampa anastatica dell'edizione originale del 1924-1932), 3 voll., Napoli, Arte Tipografica, 1976.
- Claudio De Palma, La Magna Grecia. Storia e civiltà dell'Italia meridionale dalle origini alla conquista romana, 3ª ed., Roma, Newton Compton Editori, 1990 [1980], p. 206.
- Giovanna De Sensi Sestito, La Calabria in età arcaica e classica: storia, economia, società, Roma, Gangemi Editore, 1984.
- E. Greco, Archeologia della Magna Grecia, 4ª ed., Bari, Laterza, 2000.
- P. Giovanni Guzzo, Le città scomparse della Magna Grecia, 2ª ed., Vicenza, Newton Compton, 1990.
- P. Larizza, La Magna Grecia, (ristampa dell'edizione del 1929), Reggio Calabria, Istar Editrice, 1993.
- Michele Manfredi-Gigliotti, TEΡENHΩN, Memorie storiche sull'antica città di Terina, Editrice Pungitopo, Messina 1984.
- ·Michele Manfredi-Gigliotti, Λυκόφρων kὰι ώkιναρώs, Licofrone e il fiume Savuto, Ma.Per. Editrice, Campora San Giovanni, 2010.
- Michele Manfredi-Gigliotti, TEMHSH, Memorie storiche sull'antica città di Temesa, con particolare riguardo all'individuazione del suo sito, Cosenza, Edizioni Brenner 1994.
- Michele Manfredi-Gigliotti, Il tempio arcaico di contrada Imbelli, Amantea, frazione Campora San Giovanni, provincia di Cosenza, Caltanissetta, Società Nissena di Storia Patria 2015.
- Valerio Massimo Manfredi, I Greci d'Occidente, (alcuni capitoli a cura di Lorenzo Braccesi), 1ª ed., Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1996, p. 282, ISBN 88-04-39785-3.
- Romualdo Marandino, Storia della letteratura della Magna Grecia, Roma, LAS, 2017, ISBN 978-88-213-1289-2.
- Domenico Musti, Magna grecia. Il quadro storico, Bari, Laterza, 2005, ISBN 88-420-7585-X.
- David Ridgway, L'alba della Magna Grecia, 2ª ed., Milano, Longanesi & C., 1992 [1984], ISBN 88-304-0260-5.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Guerre greco-puniche
- Colonie nell'antichità
- Colonizzazione greca
- Colonizzazione greca in Occidente
- Monetazione incusa
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Magna Grecia
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Magna Grecia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Magna Grecia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arnaldo Momigliano e Secondina Lorenzina Cesano -, MAGNA GRECIA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Emanuele Greco, MAGNA GRECIA, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.
- Magna Grecia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Magna Grecia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Uomini e vicende di Magna Grecia, su bpp.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 246532659 · GND (DE) 4074449-8 · WorldCat Identities (EN) viaf-246532659 |
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