Scolacium
Scolacium | |
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Civiltà | Greci - Bruzi - Romani |
Utilizzo | Città |
Epoca | 124-123 a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Provincia | ![]() |
Scavi | |
Data scoperta | 1982 |
Amministrazione | |
Responsabile | Dott. Nisticò Elisa |
Visitabile | si |
Sito web | www.beniculturali.it/luogo/museo-e-parco-archeologico-nazionale-di-scolacium |
Mappa di localizzazione | |
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Minervia Scolacium, nota in greco come Skylletion (Σκυλλήτιον, per Stefano di Bisanzio e Strabone, o Σκυλάκιον, per Claudio Tolomeo), è un'antica città della Magna Grecia, situata nei pressi dell'odierna Catanzaro, in Calabria. Fu fondata dagli ateniesi[1] fra VIII e VI secolo a.C. e poi rifondata dai romani per volontà di Gaio Sempronio Gracco. Corrisponde all'attuale Squillace, ma le sue rovine si trovano nel comune di Borgia, in località Roccelletta, dove vi è un importante parco archeologico ad essa dedicato. Dalla città, situata sulla costa del mar Ionio, prende il nome il Golfo di Squillace.
Storia[2][modifica | modifica wikitesto]
La colonia Minervia Scolacium rientra tra le fondazioni di Caio Gracco insieme con Taranto, Capua e Cartagine, nel sito dove probabilmente in epoca Magno Greca era situata la città di Skylletion, a nord di Caulonia.
Il centro greco è nominato da Strabone ed ha un mito di fondazione collegato alle vicende della guerra di Troia: sarebbe stata fondata da Ulisse, naufragato in quella terra o dall'ateniese Menesteo durante il ritorno da Troia.
Storicamente la fondazione di Skylletion si deve con ogni probabilità a Crotone, che si contendeva con Locri Epizefiri il controllo sull'attuale istmo di Catanzaro e dei traffici marittimi presenti in quel settore; il centro ebbe all'origine specificamente il carattere di presidio militare, presente dalla prima metà del VI secolo a.C.
Sembra sia passata sotto il controllo dell'ethnos italico dei Brettii nel corso del IV secolo a.C. e che abbia conosciuto un periodo di decadenza dal III secolo a.C., fino alla fondazione della colonia romana ad opera di Gaio Sempronio Gracco.
La Scolacium romana ebbe vita prospera nei secoli seguenti e conobbe una fase di notevole sviluppo economico, urbanistico e architettonico in età Giulio-Claudia. Vi fu fondata una nuova colonia sotto Nerva, nel 96-98, col nome appunto di Colonia Minerva Nervia Augusta Scolacium.
In età bizantina diede i natali a Cassiodoro (487-583), uno dei più grandi autori della tarda romanità a cui si deve una messe di opere di carattere teologico ed enciclopedico. Il declino cominciò con la guerra greco-gotica del VI secolo e le incursioni dei Saraceni dal 902 d.C., concludendosi con l'abbandono della città nell'VIII secolo. Gli abitanti, ripetendo una pratica comune in quell'epoca sul suolo italico, trasferirono il loro insediamento sulle alture circostanti, fondando altri insediamenti tra i quali quello sulla collina prospiciente l'attuale quartiere Santa Maria di Catanzaro. Successivamente questi centri provvisori furono riorganizzati in posizioni più difendibili e le popolazioni insediate intorno allo Zarapotamo come quelle della collina prospiciente l'attuale quartiere S. Maria di Catanzaro contribuirono alla fondazione della nuova città di Catanzaro.
Il parco archeologico[modifica | modifica wikitesto]


Il Parco Archeologico di Scolacium[3][2] si trova in località Roccelletta di Borgia. Dell'abitato preromano rimangono pochi resti, a differenza dell'impianto romano e tardo-antico, di cui spiccano i monumenti principali quali il Foro, il teatro e l'anfiteatro (unico esempio di anfiteatro romano rinvenuto in Calabria).
Tra essi vanno segnalati inoltre gli avanzi delle strade lastricate, degli acquedotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica di epoca Normanna e di un impianto termale. Il teatro poggia sul pendio naturale della collina e poteva ospitare circa 5000 spettatori. Fu costruito nel corso del I secolo e fu dotato di una nuova scena in occasione della fondazione della colonia da parte di Nerva, in concomitanza con il notevole sviluppo monumentale della città e con l'ampliamento dell'intero abitato; fu peraltro oggetto di numerosi rifacimenti successivi, fino al IV secolo. Dal teatro, da rilevare, proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i pregevoli frammenti architettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell'anfiteatro, la cui costruzione risale all'epoca dell'imperatore Nerva.
All'interno del parco è presente inoltre un museo archeologico e un piccolo museo di archeologia industriale del XX secolo.
Eventi culturali[modifica | modifica wikitesto]
Nel Parco ogni anno la provincia di Catanzaro organizza la manifestazione culturale Intersezioni esponendo opere di artisti internazionali. "Intersezioni" è la grande rassegna di scultura curata dal direttore artistico del museo MARCA di Catanzaro Alberto Fiz che si svolge dal 2005, durante il periodo estivo. Nell'antica colonia di Minervia Scolacium, tra la Basilica Normanna, il Foro, il Teatro Romano, tutti circondati da un uliveto tra i più estesi del Mezzogiorno, la scultura entra in diretta relazione con la storia dando vita ad una mostra che assume caratteristiche esclusive, difficilmente paragonabili ad altre esperienze espositive. La ricerca plastica contemporanea compie un'azione rigeneratrice destinata a creare una trasformazione profonda nella percezione dello spazio e del tempo motivando un inedito processo formativo. Dal 2005 al 2010 hanno preso parte a Intersezioni Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto e Marc Quinn. Nel 2010 Pistoletto ha creato "Il DNA del Terzo Paradiso" proponendo la trascrizione genetica dell'arte.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Strabone, Geografia, 6.1.10
- ^ a b Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium, su Polo Museale. URL consultato il 28 maggio 2021.
- ^ Roberto Spadea (a cura di), Scolacium, una città romana in Calabria, 2005, ISBN 88-86752-49-0.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Roberto Spadea, Da Skylletion a Scolacium: il parco archeologico della Roccelletta. Roma: Gangemi, 1989, ISBN 88-7448-244-2.
- Roberto Spadea (a cura di), Scolacium, una città romana in Calabria, 2005, ISBN 88-86752-49-0.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su armoniedarte.com.
- Scolacium, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
- Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium, in beniculturali.it. URL consultato il 26 dicembre 2020.
- Il Parco Archeologico di Scolacium, su beniculturali.it. URL consultato il 14 giugno 2022.