Lingua greca bizantina
Greco bizantino † Ἑλληνική | |
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Parlato in | Impero bizantino, |
Periodo | V-VI secolo d.C. - XV secolo d.C. |
Locutori | |
Classifica | estinta |
Altre informazioni | |
Scrittura | Alfabeto greco |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Greco |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | grc (EN)
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Linguist List | qgk (EN)
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Il greco bizantino o medievale è la variante di lingua greca diffusasi nel corso del Medioevo nell'Impero bizantino ed in seguito in altri paesi come oggetto di studio. Fino ad età giustinianea ricevette influenze dal latino, all'epoca lingua ufficiale dell'Impero romano d'Oriente, e, successivamente, anche dagli idiomi slavi e neolatini (e in particolare dal francese e dal veneto, soprattutto in età basso-medievale).
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il greco bizantino si iniziò a delineare ben prima della nascita di Costantinopoli, con la formazione della cosiddetta κοινή (koinè per il greco antico, kinì per quello moderno) che presentava numerose semplificazioni rispetto agli idiomi parlati nell'antica Grecia delle polis. La pronuncia dei bizantini corrispondeva già in larga misura a quella moderna.
La semplificazione più eclatante presente in greco bizantino è la mutazione della pronuncia con la prevalenza assoluta del suono "i". Quest'ultimo, sin dalla tarda età ellenistica, poteva infatti essere reso dai dittonghi ει ed οι (quest'ultimo solo a partire dal X secolo) e dalle vocali η, ι ed υ (in quest'ultimo caso, infatti, pensiamo alla lettera greca Y, che noi pronunciamo alla bizantina "ipsilon", ma che andrebbe pronunciata "üpsilon" secondo la pronuncia greca classica ricostruita). Inoltre, il dittongo αι veniva letto "e".
L'umanista che raccolse la pronuncia bizantina fu il tedesco Johannes Reuchlin. I greci oggi pronunciano il greco antico esattamente come il greco moderno. La pronuncia più antica (restituta o erasmiana), riscoperta grazie agli studi dello studioso olandese Erasmo da Rotterdam, è tuttora di gran lunga la più seguita fuori dalla Grecia. Ciononostante, le parole greche rimaste nella liturgia cattolica (per esempio l'invocazione Kyrie eleison, Κύριε ἐλέησον) vengono pronunciate Kirie elèison seguendo la fonetica del greco bizantino, laddove seguendo la pronuncia erasmiana dovrebbero essere pronunciate Kürie eléēson.
Anche gli spiriti e i vari tipi di accento non si sentivano più nella pronuncia bizantina (da un processo iniziato nella koinè) e nel greco moderno sono stati finalmente eliminati soltanto nel 1982, con l'introduzione del sistema monotonico: nel greco moderno l'accento è solo quello acuto e si segna solo sui polisillabi, e su pochi monosillabi per distinguerli da omonimi.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Maria Perlorentzou, La lingua greca dalla Κοινή al XX secolo. Dati storici ed evoluzione linguistica, Bari, ISEO Istituto di Studi dell'Europa Orientale/Università di Bari, 1999.
- Maurizio De Rosa, La lingua greca. Una storia lunga quattromila anni, Atene, ETPbooks, 2019, ISBN 978-6185329181.
- Νicholas P. Andriotis, History of the Greek Language, Thessalonica, Greece, Institute of Neo-Hellenic Studies, 1995.
- Robert Browning, Medieval and Modern Greek, Cambridge, United Kingdom, Cambridge University Press, 1983, ISBN 0-521-29978-0.
- Geoffrey Horrocks, Greek: A History of the Language and its Speakers, John Wiley and Sons, 2010, ISBN 1-4051-3415-1.
- Henri Tonnet, Cap. IV-V, in Histoire du grec moderne, L'Asiathèque, 2018, pp. 85-133, ISBN 978-2-36057-014-0.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Lingua greca bizantina, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Greco medievale e greco bizantino di Antonio Rollo (PDF), su fryktories.gr.
- (EN) Grammar of Medieval Greek project, su mml.cam.ac.uk. URL consultato il 6 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013).
- (EN) Uso del greco nell'impero bizantino, su fordham.edu.
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