Franco Restivo
Franco Restivo (Palermo, 25 maggio 1911 – Francavilla di Sicilia, 17 aprile 1976) è stato un politico e accademico italiano, ministro della Repubblica.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio del giurista Empedocle Restivo, che fu deputato del Regno d'Italia, studia Giurisprudenza all'Università degli Studi di Palermo.
Nel 1943 diviene docente di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'ateneo siciliano, in seguito insegna Diritto pubblico presso la Facoltà di Economia e Commercio della stessa università.
Si dedica anche all'attività politica aderendo alla Democrazia Cristiana, partito per cui militerà per tutta la vita. Fu consigliere comunale di Palermo.
Nel giugno 1946 viene eletto con la DC deputato all'Assemblea costituente.
Presidente della Regione[modifica | modifica wikitesto]
Nell'aprile 1947 è eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e il 13 novembre 1947 si dimette dalla Costituente, preferendo interessarsi ai problemi della sua regione. Dal 1947 al 1949 ricopre la carica di assessore regionale alle finanze e agli enti locali nella giunta diretta da Giuseppe Alessi. Viene rieletto all'Ars nel 1951.
Dal 1949 al 1955 è presidente della Regione Siciliana in diversi governi. Rieletto ancora nel 1955, è capogruppo del suo partito.[1]
Deputato e ministro[modifica | modifica wikitesto]
Membro del Consiglio nazionale della DC, torna alla politica nazionale nel 1958, allorquando si dimette dall'Ars ed è eletto deputato alle elezioni politiche nella circoscrizione della Sicilia Occidentale, nella quale verrà sempre rieletto.
Nella III Legislatura ricopre diversi incarichi: membro della Commissione finanze e tesoro, componente del Comitato direttivo del gruppo parlamentare della DC, e presidente della Commissione inquirente per i giudizi di accusa contro i parlamentari.
Nel 1963, all'inizio della IV Legislatura, viene eletto vicepresidente della Camera dei deputati, e presidente della Commissione bicamerale per la vigilanza sulle radiotrasmissioni. Nel 1966 entra per la prima volta in un governo, ed è nominato ministro dell'Agricoltura nel terzo governo Moro.
Dal 1968, per quasi tutta la V Legislatura, ricopre la carica di ministro dell'Interno nel secondo Governo Leone, primo, secondo e terzo Governo Rumor e nel Governo Colombo. Nel periodo in cui resse il dicastero dell'Interno Restivo ebbe a fronteggiare una situazione di grave deterioramento dell'ordine pubblico: strage di Piazza Fontana, aggravarsi della criminalità comune e mafiosa, contestazione giovanile, terrorismo politico.
Nel primo esecutivo Andreotti entrato in carica nel 1972 passa al ministero della Difesa, ma resta ministro pochi mesi.
Dal 26 ottobre 1958 al 24 giugno 1975 è stato Presidente dell'Istituto Superiore per Imprenditori e Dirigenti di Azienda. Muore il 17 aprile 1976, pochi mesi prima della fine della VI Legislatura.
Incarichi parlamentari[modifica | modifica wikitesto]
- Presidente della Commissione Speciale per l'esame della proposta di Legge Lucifredi ed altri N.195: "Norme generali sull'azione amministrativa" dal 7 dicembre 1960 al 15 maggio 1963
- Componente della VI Commissione (Finanze e Tesoro) dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963, dal 1º luglio 1963 al 1º gennaio 1966
- Componente della Commissione Speciale per l'esame dei disegni di legge NN.60, 61 e 62 relativi ai bilanci dei tre Ministeri finanziari per l'esercizio finanziario 1958-59 dal 10 luglio 1958 al 15 maggio 1963
- Componente della Commissione Speciale per l'esame della proposta di Legge Lucifredi ed altri N.195: "Norme generali sull'azione amministrativa" dal 16 ottobre 1958 al 15 maggio 1963
- Componente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sull'"Anonima Banchieri" dal 22 ottobre 1958 al 15 maggio 1963
- Presidente della Commissione Parlamentare di vigilanza sulle Radiodiffusioni dall'11 giugno 1963 al 23 febbraio 1966
- Presidente della Commissione inquirente per i procedimenti di accusa dal 27 febbraio 1964 al 23 febbraio 1966
- Vicepresidente della Camera dei Deputati dall'11 luglio 1963 al 23 febbraio 1966
- Componente della Giunta delle Elezioni dal 16 maggio 1963 al 23 febbraio 1966
- Componente della Giunta del Regolamento dall'11 settembre 1963 al 23 febbraio 1966
- Componente della IV Commissione (Giustizia) dal 1º luglio 1963 al 23 febbraio 1966
Incarichi di governo[modifica | modifica wikitesto]
- Ministro dell'Agricoltura e Foreste dal 23 febbraio 1966 al 24 giugno 1968
- Ministro dell'Interno dal 24 giugno 1968 al 12 dicembre 1968, dal 12 dicembre 1968 al 5 agosto 1969, dal 5 agosto 1969 al 27 marzo 1970, dal 27 marzo 1970 al 6 agosto 1970 e dal 6 agosto 1970 al 17 febbraio 1972
- Ministro della Difesa dal 17 febbraio 1972 al 26 giugno 1972
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cancelliere e Tesoriere dell'Ordine militare d'Italia |
— Dal 17 febbraio 1972 al 26 giugno 1972 |
![]() |
Gran Croce al merito con placca dell'Ordine al merito di Germania |
— 1957 |
Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]
Restivo è interpretato da Fabrizio Bentivoglio nel film L'incredibile storia dell'Isola delle Rose di Sydney Sibilia (2020).
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Romolo Menighetti, Franco Nicastro, Franco Restivo: viceré della Sicilia autonoma, Palermo, Ila Palma, 2010
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Franco Restivo
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Franco Restivo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Franco Restivo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Franco Restivo, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Franco Restivo[collegamento interrotto], Comune di Palermo. URL consultato il 7 dicembre 2009.
- Franco Restivo, su Camera.it - Assemblea Costituente, Parlamento italiano.
- Franco Restivo, su Camera.it - III legislatura, Parlamento italiano.
- Franco Restivo, su Camera.it - IV legislatura, Parlamento italiano.
- Franco Restivo, su Camera.it - V legislatura, Parlamento italiano.
- Franco Restivo, su Camera.it - VI legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 43116501 · ISNI (EN) 0000 0000 6162 1063 · SBN IT\ICCU\PALV\008747 · LCCN (EN) n79085041 · GND (DE) 143543857 · BNF (FR) cb16594775h (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n79085041 |
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