Roberto Mancini: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
Riga 90: Riga 90:
Il Bologna non riesce, però, ad evitare la sua prima retrocessione in [[Serie B]].
Il Bologna non riesce, però, ad evitare la sua prima retrocessione in [[Serie B]].


Durante la sua esperienza bolognese contribuisce inoltre a vincere il [[Campionato Allievi Nazionali|Campionato Allievi Professionisti]],<ref>{{cita web|cognome=|nome=|autore=|url=http://archiviotimf.blogspot.it/2009/08/roberto-mancini-per-tutti-semplicemente.html|titolo=Roberto Mancini|accesso=|data=14 ottobre 2015}}</ref> il primo per il [[Bologna FC 1909|Bologna]].
Durante la sua esperienza bolognese contribuisce inoltre a vincere il [[Campionato Allievi Nazionali|Campionato Allievi Professionisti]],<ref>{{cita web|cognome=|nome=|autore=|url=https://archiviotimf.blogspot.it/2009/08/roberto-mancini-per-tutti-semplicemente.html|titolo=Roberto Mancini|accesso=|data=14 ottobre 2015}}</ref> il primo per il [[Bologna FC 1909|Bologna]].


===== Sampdoria =====
===== Sampdoria =====
Riga 111: Riga 111:


===== Leicester City e ritiro =====
===== Leicester City e ritiro =====
Nonostante avesse annunciato il 23 maggio 2000 il ritiro dall'attività agonistica<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200005/23/392ac2df03b63/|titolo=Allenatore della Lazio?|data=23 maggio 2000}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200005/29/3932a34504d82/|titolo=Mancio vice-Eriksson|data=29 maggio 2000}}</ref> assumendo il 19 luglio l'incarico di vice allenatore della Lazio, il 18 gennaio 2001 torna sui suoi passi firmando un contratto semestrale da giocatore con il [[Leicester City Football Club|Leicester City]].<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/rubriche/cmercato/200101/18/3a6728a702398/|titolo=Mancini al Leicester|data=18 gennaio 2001}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.telegraph.co.uk/sport/football/teams/leicester-city/2996761/Mancinis-move-to-Leicester-will-benefit-England.html|titolo=Mancini's move to Leicester will benefit England|autore=Henry Winter|data=18 gennaio 2001}}</ref> La sua permanenza in [[Inghilterra]] dura tuttavia solo un mese, nel corso del quale ha modo di scendere in campo con la maglia dei biancoblù in 4 partite di [[FA Premier League 2000-2001|Premier League]] e 1 di [[FA Cup 2000-2001|FA Cup]], le ultime della sua carriera di calciatore, senza siglare reti: il 22 febbraio 2001 appende definitivamente gli scarpini al chiodo una volta ricevuta la possibilità di allenare la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/1184723.stm|titolo=Mancini's Foxes fate in balance|data=22 febbraio 2001}}</ref>
Nonostante avesse annunciato il 23 maggio 2000 il ritiro dall'attività agonistica<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200005/23/392ac2df03b63/|titolo=Allenatore della Lazio?|data=23 maggio 2000}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200005/29/3932a34504d82/|titolo=Mancio vice-Eriksson|data=29 maggio 2000}}</ref> assumendo il 19 luglio l'incarico di vice allenatore della Lazio, il 18 gennaio 2001 torna sui suoi passi firmando un contratto semestrale da giocatore con il [[Leicester City Football Club|Leicester City]].<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/rubriche/cmercato/200101/18/3a6728a702398/|titolo=Mancini al Leicester|data=18 gennaio 2001}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/sport/football/teams/leicester-city/2996761/Mancinis-move-to-Leicester-will-benefit-England.html|titolo=Mancini's move to Leicester will benefit England|autore=Henry Winter|data=18 gennaio 2001}}</ref> La sua permanenza in [[Inghilterra]] dura tuttavia solo un mese, nel corso del quale ha modo di scendere in campo con la maglia dei biancoblù in 4 partite di [[FA Premier League 2000-2001|Premier League]] e 1 di [[FA Cup 2000-2001|FA Cup]], le ultime della sua carriera di calciatore, senza siglare reti: il 22 febbraio 2001 appende definitivamente gli scarpini al chiodo una volta ricevuta la possibilità di allenare la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/1184723.stm|titolo=Mancini's Foxes fate in balance|data=22 febbraio 2001}}</ref>


==== Nazionale ====
==== Nazionale ====

Versione delle 05:01, 4 mag 2019

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo poliziotto, vedi Roberto Mancini (poliziotto).
Roberto Mancini
Mancini nel 2018
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza179 cm
Peso78 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista, attaccante)
SquadraBandiera dell'Italia Italia
Termine carriera22 febbraio 2001 - giocatore
Carriera
Giovanili
1977-1981Bologna
Squadre di club1
1981-1982Bologna30 (9)
1982-1997Sampdoria424 (132)
1997-2000Lazio87 (15)
2001Leicester City4 (0)
Nazionale
1982-1986Bandiera dell'Italia Italia U-2126 (9)
1984-1994Bandiera dell'Italia Italia36 (4)
Carriera da allenatore
2000-2001LazioVice
2001-2002Fiorentina
2002-2004Lazio
2004-2008Inter
2009-2013Manchester City
2013-2014Galatasaray
2014-2016Inter
2017-2018Zenit San Pietroburgo
2018-Bandiera dell'Italia Italia
Palmarès
 Mondiali di calcio
BronzoItalia 1990
 Europei di calcio Under-21
Bronzo1984
Argento1986
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 14 maggio 2018

Roberto Mancini (Jesi, 27 novembre 1964) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante, tutt'ora commissario tecnico della nazionale italiana.

Considerato uno dei migliori centrocampisti offensivi della propria generazione,[1][2] è stato candidato per due volte al Pallone d'oro, classificandosi 20º nel 1988 e 19º nel 1991.[1] Vincitore di numerosi trofei sia da giocatore che da allenatore, nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.[3]

Biografia

Dal matrimonio con Federica Morelli ha avuto tre figli: Filippo (13 ottobre 1990), Andrea (nato a Genova il 13 agosto 1992) e Camilla. Il 26 giugno 2015 Mancini annuncia di aver avviato le pratiche per la separazione e il divorzio dalla moglie.[4] Filippo ha giocato nelle giovanili dell'Inter e con le maglie di Entella e Manchester City (con il padre allenatore) senza mai debuttare. Anche Andrea ha giocato nelle giovanili dell'Inter e nel City e, dopo aver giocato in serie minori, ha chiuso la carriera nel 2017 con i New York Cosmos;[5] l’anno seguente ha superato l'esame finale da direttore sportivo a Coverciano.[6]

Nel 1997, ai tempi della Lazio, Mancini fu raggirato nel crack di una finanziaria di Tarquinia.[7]

Il 26 marzo 2009 viene reso noto l'acquisto da parte di Mancini del 25% della Kifaru, società attiva nella costruzione di barche con sede legale a Firenze. Il 50% dell'impresa è in mano alla famiglia Sarti, mentre il restante è di azionisti minori.[8]

Il 1º dicembre 2014 a Roma viene nominato Goodwill Ambassador di UNICEF Italia e dedica il titolo ai bambini flagellati dal virus dell'AIDS.[9]

L'11 maggio 2016 la Procura di Roma chiede 3 anni e mezzo di reclusione per Mancini, accusato di bancarotta fraudolenta nell'ambito del processo con rito abbreviato del crack della Img Costruzioni.[10][11][12] Poche ore dopo la richiesta del PM Mancini viene assolto perché secondo il GUP "il fatto non sussiste e non costituisce reato".[13]

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Fantasista,[14] capace di giocare sia come centrocampista offensivo sia come seconda punta, prediligeva effettuare passaggi smarcanti per i compagni piuttosto che concludere a rete,[15][16] ma era abile anche in fase realizzativa,[15][17] al punto da essere impiegato, talvolta, come centravanti:[18] a detta del suo ex allenatore Renzo Ulivieri, Mancini avrebbe potuto affermarsi come erede di Roberto Boninsegna se avesse giocato costantemente da prima punta.[15] Giocatore carismatico[17][19] e dal carattere acceso,[1][20][21] è ritenuto uno dei massimi «specialisti» del dribbling della sua epoca;[22] le notevoli qualità tecniche gli consentivano di dare una svolta improvvisa alle partite,[2][17] nonostante il suo rendimento fosse discontinuo.[19][23]

Secondo un parere di Vujadin Boškov, le doti caratteriali di Mancini lasciavano intravedere, al termine del suo percorso da calciatore, una possibile carriera da allenatore – effettivamente concretizzatasi –,[24] sebbene il tecnico serbo lo ritenesse maggiormente adatto a mansioni dirigenziali.[19]

Carriera

Giocatore

Club

Bologna
Un giovane Mancini al Bologna, a fianco dello juventino Galderisi, due tra le maggiori rivelazioni della Serie A 1981-1982.

A soli tredici anni venne segnalato a Marino Perani, all'epoca responsabile del settore giovanile del Bologna, che lo ingaggiò per 700.000 lire dopo un breve provino.[25] Dopo tre anni trascorsi tra i Giovanissimi, a sedici anni Mancini esordì nella squadra Primavera.[25]

Non ancora diciassettenne, il 6 settembre 1981 esordisce in Coppa Italia subentrando a inizio ripresa a Chiorri in Bologna-Reggina terminata 2-2[26], e una settimana più tardi fa il suo esordio in Serie A nella gara Bologna-Cagliari 1-1. Mancini svilupperà lungo la sua carriera un legame particolare con questa manifestazione, aggiudicandosela per 6 volte da giocatore e 4 da allenatore, e divenendo inoltre il calciatore con più presenze (120) nella stessa[27]. Realizza la sua prima rete nella massima serie a Como il 4 ottobre 1981, fissando il risultato di Como-Bologna sul 2-2, al 78º minuto dopo che la sua squadra si era trovata in svantaggio di due reti.[28] Durante il suo primo campionato di Serie A è presente in tutte 30 le gare e mette a segno 9 gol. Il Bologna non riesce, però, ad evitare la sua prima retrocessione in Serie B.

Durante la sua esperienza bolognese contribuisce inoltre a vincere il Campionato Allievi Professionisti,[29] il primo per il Bologna.

Sampdoria
Mancini in azione alla Sampdoria nel corso degli anni 1980

Nell'estate 1982 l'allora presidente della Sampdoria Mantovani è talmente determinato a portare Mancini a Genova che paga al Bologna 4 miliardi di lire[30], una cifra notevole per quei tempi, più i cartellini di Galdiolo, Roselli, Brondi e Logozzo. Arrivato alla Sampdoria, Mantovani ne fa il suo pupillo: tanta predilezione viene ripagata da Mancini non soltanto con una serie di soddisfazioni che segnano la storia della società blucerchiata, ma con un affetto che va ben oltre le vicende professionali[25]. Rimane alla Sampdoria fino alla stagione 1996-1997. Sigla la sua prima rete ufficiale con la Sampdoria e la prima rete in carriera in Coppa Italia il 1º settembre 1982 al 63º minuto di Sampdoria-Brescia dopo essere subentrato all'inizio del secondo tempo a Rosi.[31] Fa il suo esordio con la maglia blucerchiata in campionato, partendo tra gli 11 titolari, nella gara Sampdoria-Juventus 1-0 il 12 settembre 1982.[32]

Nella Sampdoria, assieme al compagno Vialli forma la coppia d'attacco che, grazie alla prolificità sotto rete di entrambi, viene subito ribattezzata come i gemelli del gol[30][33]. Il primo trofeo ufficiale di Mancini e della Sampdoria è la Coppa Italia 1984-1985 ottenuta grazie alla doppia vittoria nella finale contro il Milan. Sotto la guida tecnica di Boskov arrivato a Genova nell'estate 1986, vince uno scudetto nel 1990-1991 e 2 Coppe Italia: nel 1987-1988 e nel 1988-1989. A questi trofei si aggiunge una Supercoppa italiana conquistata nel 1991 ai danni della Roma grazie ad una sua rete al 75º minuto. Con Eriksson sulla panchina blucerchiata arriva la quarta Coppa Italia nel 1993-1994.

I gemelli del gol della Sampdoria, Gianluca Vialli e Mancini, nell'estate 1991.

Per quanto concerne il versante europeo la Sampdoria di fine anni ottanta e inizio anni novanta è tra le maggiori protagoniste: dopo essere stata sconfitta in finale dal Barcellona nella Coppa delle Coppe 1988-1989 si aggiudica la stessa Coppa nel 1989-1990, quando la Sampdoria ha la meglio in finale sull'Anderlecht per 2 a 0 grazie a una doppietta di Vialli. Nella stagione 1991-1992 Mancini e la Sampdoria disputano la terza finale europea in quattro anni: stavolta però è in palio il massimo trofeo continentale, la Coppa dei Campioni. La Sampdoria viene sconfitta ai supplementari ancora una volta dal Barcellona, che si impone per 1-0 grazie a una rete di Koeman al 112º minuto[34]

Lazio

Giunge a Roma, sponda Lazio, nell'estate 1997. L'arrivo di Mancini, che segue quello dell'allenatore Eriksson e al quale seguono nei due anni successivi quelli degli altri ex doriani Veron, Mihajlović e Lombardo, coincide con l'apertura del ciclo di vittorie nazionali e internazionali della squadra del presidente Cragnotti sul finire degli anni 1990.

Mancini si presenta ai tifosi biancocelesti con la rete del vantaggio in Lazio-Napoli 2-0 del 31 agosto 1997, sua partita d'esordio all'Olimpico. Mette subito la firma anche nel suo primo derby siglando la rete d'apertura in Roma-Lazio 1-3 del 1º novembre 1997. Si esalta nelle sfide stracittadine: in Lazio-Roma 4-1 del 6 gennaio 1998 realizza con un pallonetto da fuori area il terzo gol biancoceleste, mentre in Lazio-Roma 3-3 del 29 novembre 1998 realizza una doppietta, segnando il primo gol con un colpo di tacco. Un altro tacco, ancor più memorabile perché acrobatico - il suo marchio di fabbrica[17] - è quello con cui segna a Buffon la seconda rete biancoceleste in Parma-Lazio 1-3 del 16 gennaio 1999. Il 14 maggio 2000, a 35 anni, gioca l'ultima partita con la maglia biancoceleste all'Olimpico.[35]

File:Serie A 1997-98 - Inter vs Lazio - Roberto Mancini e Ronaldo.jpg
Mancini alla Lazio nel 1997, in contrasto sull'interista Ronaldo.

Nelle tre stagioni romane con la Lazio Mancini vince uno storico scudetto, il secondo del club biancoceleste, nel 1999-2000 (stagione in cui il club capitolino compie 100 anni), l'ultima edizione della Coppa delle Coppe (1999), una Supercoppa UEFA battendo i campioni d'Europa del Manchester Utd (1999), due Coppe Italia nel 1997-1998 e nel 1999-2000 e una Supercoppa italiana nel 1998.

Leicester City e ritiro

Nonostante avesse annunciato il 23 maggio 2000 il ritiro dall'attività agonistica[36][37] assumendo il 19 luglio l'incarico di vice allenatore della Lazio, il 18 gennaio 2001 torna sui suoi passi firmando un contratto semestrale da giocatore con il Leicester City.[38][39] La sua permanenza in Inghilterra dura tuttavia solo un mese, nel corso del quale ha modo di scendere in campo con la maglia dei biancoblù in 4 partite di Premier League e 1 di FA Cup, le ultime della sua carriera di calciatore, senza siglare reti: il 22 febbraio 2001 appende definitivamente gli scarpini al chiodo una volta ricevuta la possibilità di allenare la Fiorentina.[40]

Nazionale

Nazionale Under-21

Fa il suo esordio non ancora diciottenne nella Italia Under-21 di Azeglio Vicini, il 10 ottobre 1982 in Austria-Italia (1-1). Data la sua giovane età riesce a far parte di due bienni dell'Under-21: il 1982-1984 e il 1984-1986. Quest'ultimo culmina a Valladolid nella finale del campionato d'Europa 1986, con la sconfitta ai tiri di rigore per mano della Spagna il 29 ottobre 1986, giorno dell'ultima partita di Mancini con l'Under-21. È la squadra di cui fanno parte, tra gli altri, Gianluca Vialli, Walter Zenga, Riccardo Ferri, Giuseppe Giannini, Roberto Donadoni, Nicola Berti e Fernando De Napoli, tutti chiamati, assieme allo stesso Mancini, a disputare il campionato del mondo 1990 con la nazionale maggiore.

Nell'Under-21 totalizza 26 presenze, mettendo a segno 9 reti.

Nazionale maggiore
File:Italia vs Argentina - 1989 - Cagliari - Roberto Mancini.jpg
Mancini in Italia-Argentina del 21 dicembre 1989

Il debutto con la nazionale maggiore avviene durante la gestione di Enzo Bearzot, il 26 maggio 1984, a soli 19 anni, nell'amichevole vinta 2-0 contro il Canada a Toronto.

Esaurita la sua militanza nell'Under-21, a partire dal 1986 entra stabilmente nel giro della nazionale, venendo convocato con frequenza dal nuovo commissario tecnico Vicini; prende parte al campionato d'Europa 1988, in cui segna il suo primo gol in azzurro contro la Germania Ovest, esultando in maniera liberatoria per aver interrotto un lungo periodo senza reti.[41][42] È convocato anche per il campionato del mondo 1990, concluso in semifinale come il suddetto Europeo, ma non scende mai in campo durante la manifestazione.

Sebbene venga confermato nel gruppo azzurro da Arrigo Sacchi, non risulta particolarmente adatto agli schemi del tecnico romagnolo,[43] il quale, pur stimandolo e impiegandolo talvolta come centravanti per farlo coesistere con Roberto Baggio, lo considera la riserva del fantasista veneto.[18]

Durante le qualificazioni al campionato del mondo 1994 realizza le rimanenti 3 reti in maglia azzurra, non venendo tuttavia convocato per la fase finale della competizione: Sacchi gli preferisce, infatti, Gianfranco Zola.[44]

L'ultima delle sue 36 partite in nazionale è un'amichevole contro la Germania del 23 marzo 1994.

Allenatore

Gli inizi: Lazio e Fiorentina

Appena ritiratosi rimane nei quadri della Lazio e il 19 luglio 2000[45] intraprende la carriera di allenatore come vice di mister Eriksson, vincendo subito la Supercoppa italiana al fianco del tecnico svedese.

Il 26 febbraio 2001, dopo un breve ritorno al calcio giocato con gli inglesi del Leicester City, a 36 anni viene ingaggiato dalla Fiorentina per sostituire in panchina il turco Fatih Terim.[46] Tale incarico suscita polemiche tra gli addetti ai lavori poiché Mancini non era all'epoca in possesso del patentino di allenatore di prima categoria e, soprattutto, era già stato tesserato per l'annata in corso con la Lazio – a differenza dei calciatori, nei campionati italiani non è permesso a un allenatore cambiare squadra nel corso della medesima stagione –; l'ex giocatore però, in quel caso, era il tecnico in seconda e non il responsabile diretto della formazione biancoceleste, sostenendo pertanto di non stare violando la suddetta norma. Nonostante il parere contrario dell'Assoallenatori, alla fine Mancini ottiene il via libera ad assumere l'incarico nel club viola da parte dell'allora commissario straordinario della Federcalcio, Gianni Petrucci.[47][48]

Alla guida della Fiorentina riesce a vincere la Coppa Italia, il suo primo trofeo da allenatore, nella doppia finale contro il Parma allenato da Renzo Ulivieri.

Inizia la stagione 2001-2002 perdendo la Supercoppa italiana contro la Roma. L'11 gennaio 2002, dopo 17 partite e a seguito della sconfitta interna contro il Perugia, si dimette da tecnico della Viola (che poi alla fine retrocederà e fallirà)[49], dopo che alcuni tifosi lo minacciano per scarso impegno.[50][51]

Ritorno alla Lazio

Il 1º luglio 2002 torna alla Lazio con un contratto biennale[52][53] ottenendo buoni risultati, sebbene la società fosse colpita da diverse vicissitudini finanziarie che culminarono con le dimissioni dell'allora presidente Sergio Cragnotti e con l'inserimento dello stesso Mancini nel consiglio di amministrazione della società[54]. Arriva al quarto posto in campionato al suo primo anno, centrando così la zona Champions dopo essere stato per un periodo in corsa anche per lo scudetto, e arrivando in semifinale sia in Coppa Italia e ancora in semifinale di Coppa UEFA con un 4-1 rimediato dal Porto guidato da José Mourinho, che alla fine dell'anno vince la competizione.

L'anno dopo (2003-2004) vincerà la Coppa Italia, la seconda da allenatore, contro la Juventus (2-0 all'Olimpico e 2-2 al Delle Alpi). In precedenza la Lazio aveva eliminato il Milan (vittoria per 2-1 a Milano e per 4-0 a Roma), il Parma (2-0 a Roma, 1-1 al Tardini) e il Modena (2-0 a Modena, 1-0 a Roma). In campionato giunge sesto dopo una lunga lotta a tre tra Inter, Parma e Lazio per il quarto posto. Il 7 luglio 2004 lascia il club capitolino per approdare all'Inter[55].

Inter

Mancini negli anni 2000 durante la sua prima esperienza all'Inter

La prima stagione sulla panchina nerazzurra segna il ritorno alla vittoria per la squadra milanese, che a giugno si aggiudica la Coppa Italia (dopo 23 anni dall'ultima vittoria).[56] In campionato si era classificata terza con ben 18 pareggi,[57] mentre in Champions League aveva raggiunto i quarti di finale. La stagione 2005-06, che si apre con la vittoria della Supercoppa italiana,[58] sarà una replica della precedente con l'eliminazione europea allo stesso turno, la vittoria della coppa nazionale (sempre battendo la Roma in finale) e un altro terzo posto in Serie A. In piena estate, tuttavia, gli sviluppi del processo di "Calciopoli" portano la F.I.G.C. all'assegnazione a tavolino dello scudetto ai nerazzurri.

Nel campionato 2006-07 l'Inter emerge subito come protagonista, conseguendo anche una striscia di 17 vittorie consecutive: la formazione milanese vincerà il torneo con cinque giornate di anticipo e 97 punti in classifica.[59] Anche questa stagione era cominciata con un successo nella Supercoppa, battendo in rimonta la Roma (da 0-3 a 4-3 nei supplementari).[60] Il ciclo vittorioso prosegue nel 2007-08, con la conquista del 16º Scudetto: all'ultima giornata di un torneo che l'ha vista in vantaggio sulla Roma anche di 11 lunghezze, l'Inter vince il tricolore staccando i capitolini di 3 punti.[61]

Il 29 maggio 2008 l'allenatore jesino viene però esonerato dal presidente Moratti: nel comunicato ufficiale, la società indica come motivazione per l'interruzione del rapporto le dichiarazioni rese dal tecnico l'11 marzo precedente dopo l'eliminazione dalla Champions per mano del Liverpool («Non so se tra due mesi sarò ancora qui»).[62][63] Il 30 ottobre 2009, dopo oltre un anno di inattività, vi è la risoluzione consensuale del contratto con la società (valido sino al 2012): Mancini percepisce una liquidazione di 8 milioni di euro.[64][65] Il bilancio della prima esperienza nerazzurra è di 226 partite complessive con 140 vittorie, 60 pareggi e 26 sconfitte.

Manchester City

Mancini, assieme a Nasri e Agüero, festeggia la vittoria del Manchester City nella Premier League 2011-2012.

Il 19 dicembre 2009 firma con il Manchester City per 3,5 milioni di euro a stagione, sostituendo l'esonerato Mark Hughes.[66][67] Pochi giorni dopo la firma, nella partita d'esordio sulla sua nuova panchina, vince per 2-0 contro lo Stoke City, ripetendosi 2 giorni dopo, quando espugna il campo del Wolverhampton con il punteggio di 0-3, grazie alla doppietta di Carlos Tévez e alla rete di Javier Garrido. La squadra, rimasta a lungo in lotta per la quarta posizione finale, viene sconfitta per 1-0 nello scontro diretto contro il Tottenham del 5 maggio 2010 e conclude così al quinto posto, valido per la qualificazione in Europa League.

Nel tentativo di migliorare il piazzamento appena ottenuto, Mancini e il City movimentano il mercato estivo con alcune operazioni coraggiose che suscitano reazioni contrastanti: plauso per gli arrivi di Mario Balotelli (allenato già all'Inter), David Silva e Yaya Touré e il ritorno di Joe Hart, perplessità e dissenso per lo scarso riguardo riservato in particolare a Craig Bellamy, Stephen Ireland e Shay Given, i migliori giocatori della precedente gestione Hughes.[68] Il 14 maggio 2011 conquista la FA Cup vincendo a Wembley 1 a 0 contro lo Stoke City con gol di Yaya Touré, interrompendo un digiuno di titoli che durava da ben 35 anni. Alla fine della stagione la squadra si piazza al terzo posto qualificandosi direttamente alla Champions League per la prima volta nella sua storia.

La stagione successiva vince la Premier League battendo all'ultima giornata il QPR per 3-2, ribaltando nei minuti di recupero il risultato.[69] Il 12 agosto vince il terzo ed ultimo trofeo della sua esperienza inglese, battendo il Chelsea per 3-2 nella finale di Community Shield disputata al Villa Park di Birmingham.[70]

Il 13 maggio 2013, due giorni dopo aver perso la finale di FA Cup contro il Wigan (0-1), viene sollevato dall'incarico di allenatore del Manchester City a causa dei risultati deludenti della stagione 2012-2013.[71][72] Il suo posto viene preso, per le ultime due partite di campionato, dall'assistente Brian Kidd.

Galatasaray

Mancini alla guida del Galatasaray nel 2013, a colloquio con Gülselam.

Il 30 settembre seguente viene ingaggiato dal club turco del Galatasaray. Nello staff ci sono Fausto Salsano e Attilio Lombardo come assistenti, Ivan Carminati come preparatore atletico e come team manager Josè Duque con lui già al City. Subentrato ancora una volta a Terim e con la squadra al 9º posto, ottiene un'insperata qualificazione agli ottavi di Champions eliminando la Juventus battendola per 1-0 nell'incontro decisivo a Istanbul con gol di Wesley Sneijder. Negli ottavi incontra un altro rivale storico, José Mourinho, ora allenatore del Chelsea, che pone fine alla sua avventura nella competizione con un secco 2-0 a Stamford Bridge in virtù dell'1-1 maturato in casa dei turchi. Il 6 maggio riesce a conquistare la coppa di Turchia battendo per 1-0 in finale l'Eskişehirspor grazie a una rete di Sneijder.[73]

Nel campionato turco non riesce invece nell'impresa di rimontare il Fenerbahçe, che si laurea campione di Turchia, ma riesce a stare davanti al Beşiktaş conquistando così il 2º posto che comporta la qualificazione diretta in Champions League. L'11 giugno 2014 lascia la squadra turca esercitando la clausola liberatoria.[74]

Ritorno all'Inter

Il 14 novembre 2014, durante la sosta del campionato, viene richiamato all'Inter per sostituire l'esonerato Walter Mazzarri.[75][76] Apre la sua seconda esperienza in nerazzurro con un pareggio nel derby[77], seguito dalla qualificazione ai sedicesimi di Europa League nel giorno in cui compie 50 anni.[78] Eliminato dal Napoli nei quarti di Coppa Italia, non raggiunge per la prima volta la finale del torneo sulla panchina interista.[79] Il 15 febbraio 2015, grazie alla vittoria per 4-1 contro l'Atalanta, ottiene la centesima affermazione in campionato alla guida del club.[80] L'Inter, uscita negli ottavi di Europa League[81], chiude il campionato in ottava posizione mancando, per la prima volta sotto la sua gestione, l'accesso alle coppe continentali.[82]

Nel torneo 2015-16 i nerazzurri, malgrado un girone d'andata vissuto in testa alla classifica[83][84], incappano in una crisi agli inizi del 2016 che, oltre a costare l'allontanamento dalle zone di vertice[85], spinge la società a riconsiderare la sua posizione.[86][87] Fallito l'ingresso alla finale di Coppa Italia anche per questa stagione[88], l'Inter chiude il campionato al quarto posto entrando in Europa League.[89] In estate annuncia di voler rimanere sulla panchina della squadra, ma gli attriti con la nuova proprietà lo convincono a dimettersi nel mese di agosto.[90][91]

Zenit San Pietroburgo

Dopo essere rimasto senza allenare per una stagione, il 1º giugno 2017 firma con lo Zenit San Pietroburgo.[92] Viene eliminato ai sedicesimi di finale Coppa di Russia dalla Dinamo San Pietroburgo, vittoriosa per 3-2 dopo i tempi supplementari. In Europa League si piazza al primo posto nel proprio girone e batte ai sedicesimi di finale il Celtic, ma viene eliminato agli ottavi dal RB Lipsia. Conclude il campionato al quinto posto. Il 13 maggio 2018 rescinde il contratto di comune accordo con il club russo.[93]

Nazionale italiana

Il 14 maggio 2018 viene nominato commissario tecnico della nazionale italiana, per il quale incarico aveva deciso di rescindere con lo Zenit.[94] La sua nomina a CT pone fine a quello che è stato da molte testate definito come un «periodo di transizione» per la Nazionale, iniziato con la mancata qualificazione al campionato del mondo 2018 e culminato con la rivoluzione in casa FIGC:[95] con Mancini, infatti, prende avvio una fase di rinnovamento della nazionale, con la manifesta volontà dell'allenatore di Jesi di dare maggiore spazio ai giovani, un'istanza per certi versi opposta alle scelte del precedente commissario tecnico, Gian Piero Ventura.[96] Mancini, pur escludendo giocatori d'esperienza quali Parolo, Éder e Candreva, riesce a lanciare sul palcoscenico internazionale giovani talenti della Serie A, quali Barella, Sensi, Chiesa e Biraghi.[97] Scelta particolare del nuovo CT è anche quella di includere nel giro della nazionale anche giovani calciatori ancora privi di minutaggio in Serie A, come Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.[98]

Il 28 maggio 2018 esordisce sulla panchina dell'Italia con una vittoria, battendo 2-1 in amichevole l'Arabia Saudita.[99] Fanno seguito i sofferti scontri amichevoli contro Francia e Paesi Bassi[100][101], che anticipano la prima competizione ufficiale disputata dall'Italia di Mancini, ovvero la prima edizione della Nations League. L'Italia, posizionata in Lega A e sorteggiata con Portogallo e Polonia, esordisce contro quest'ultima, maturando un pareggio.[102] Nonostante la sconfitta contro il Portogallo all'andata,[103] nelle gare di ritorno l'Italia ottiene prima una vittoria contro la Polonia, quindi un pareggio contro i lusitani, che consente agli azzurri di classificarsi secondi nel proprio girone, evitando la retrocessione in Lega B.[104][105]

Sorteggiata nel gruppo J delle qualificazioni per il campionato d'Europa 2020, l'Italia di Mancini debutta il 23 marzo 2019, contro la Finlandia: il match termina 2-0, e tra le note salienti figura il gol del diciannovenne Moise Kean,[106] secondo solo a Bruno Nicolè tra i più giovani marcatori nella storia della nazionale maggiore.[107] La successiva vittoria per 6-0 sul Liechtenstein porta gli Azzurri in vetta nel girone di qualificazioni.[108]

Statistiche

Presenze e reti nei club

Stagione Squadra Campionato Coppa Italia Coppe europee Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1981-1982 Bandiera dell'Italia Bologna A 30 9 CI 1 0 - - - - - - 31 9
1982-1983 Bandiera dell'Italia Sampdoria A 22 4 CI 5 1 - - - - - - 27 5
1983-1984 A 30 8 CI 8 2 - - - - - - 38 10
1984-1985 A 24 3 CI 11 3 - - - - - - 35 6
1985-1986 A 23 6 CI 11 4 CdC 4 2 - - - 38 12
1986-1987 A 26 6 CI 5 0 - - - - - - 31 6
1987-1988 A 30 5 CI 13 3 - - - - - - 43 8
1988-1989 A 29 9 CI 11 5 CdC 8 0 SI 0 0 48 14
1989-1990 A 31 11 CI 3 2 CdC 9 2 SI 1 0 44 15
1990-1991 A 30 12 CI 10 2 CdC 5 2 SU 2 0 47 16
1991-1992 A 29 6 CI 6 2 CC 9 4 SI 1 1 45 13
1992-1993 A 30 15 CI 2 0 - - - - - - 32 15
1993-1994 A 30 12 CI 7 0 - - - - - - 37 12
1994-1995 A 31 9 CI 2 1 CdC 4 2 SI 1 0 38 12
1995-1996 A 26 11 CI 2 1 - - - - - - 28 12
1996-1997 A 33 15 CI 2 0 - - - - - - 35 15
Totale Sampdoria 424 132 98 26 39 12 5 1 566 171
1997-1998 Bandiera dell'Italia Lazio A 34 5 CI 8 1 CU 10 3 - - - 52 9
1998-1999 A 33 10 CI 6 2 CdC 7 0 SI 1 0 47 12
1999-2000 A 20 0 CI 7 3 UCL 9 0 SU 1 0 37 3
Totale Lazio 87 15 21 6 26 3 2 0 136 24
gen.-feb. 2001 Bandiera dell'Inghilterra Leicester City PL 4 0 FACup+CdL 1+0 0 - - - - - - 5 0
Totale carriera 545 156 121 32 65 15 7 1 738 204

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
26-5-1984 Toronto Canada Bandiera del Canada 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
30-5-1984 New York Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
8-10-1986 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole - Ingresso al 73’ 73’
18-4-1987 Colonia Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
28-5-1987 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
3-6-1987 Stoccolma Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1988 - Uscita al 46’ 46’
23-9-1987 Pisa Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Ingresso al 58’ 58’
17-10-1987 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1988 - Ingresso al 82’ 82’
5-12-1987 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Euro 1988 - Ingresso al 68’ 68’
20-2-1988 Bari Italia Bandiera dell'Italia 4 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
31-3-1988 Spalato Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
27-4-1988 Lussemburgo Lussemburgo Bandiera del Lussemburgo 0 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
4-6-1988 Brescia Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera del Galles Galles Amichevole -
10-6-1988 Düsseldorf Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - 1º turno 1
14-6-1988 Francoforte Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Euro 1988 - 1º turno - Uscita al 68’ 68’
17-6-1988 Colonia Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Euro 1988 - 1º turno - Uscita al 67’ 67’
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - Semifinale - Uscita al 46’ 46’
19-10-1988 Pescara Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Norvegia Norvegia Amichevole -
21-12-1989 Cagliari Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole -
21-2-1990 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-9-1990 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole -
3-11-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 -
1-5-1991 Salerno Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Qual. Euro 1992 -
5-6-1991 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 -
12-6-1991 Malmö Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 dts Bandiera della Danimarca Danimarca Scania Cup -
16-6-1991 Stoccolma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 dts
(3-2 dtr)
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Scania Cup -
25-9-1991 Sofia Bulgaria Bandiera della Bulgaria 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
12-10-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 -
4-6-1992 Boston Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda USA Cup -
20-1-1993 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole -
24-2-1993 Oporto Portogallo Bandiera del Portogallo 1 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
24-3-1993 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 6 – 1 Bandiera di Malta Malta Qual. Mondiali 1994 2
1-5-1993 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
22-9-1993 Tallinn Estonia Bandiera dell'Estonia 0 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 1
17-11-1993 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Mondiali 1994 -
23-3-1994 Stoccarda Germania Bandiera della Germania 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
Totale Presenze 36 Reti 4

Record

  • Giocatore col maggior numero di presenze nelle file della Sampdoria (566).[109]
  • Giocatore col maggior numero di gol realizzati con la maglia della Sampdoria (173).[109]

Statistiche da allenatore

Club

Statistiche aggiornate al 13 maggio 2018. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazz.
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
mar.-giu. 2001 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 14 4 4 6 CI 2 1 1 0 - - - - - - - - - - 16 5 5 6 31,25 Sub., 9º
2001-gen. 2002 A 18 4 3 11 CI 2 0 0 2 CU 6 2 2 2 SI 1 0 0 1 27 6 5 16 22,22 Eson.
Totale Fiorentina 32 8 7 17 4 1 1 2 6 2 2 2 1 0 0 1 43 11 10 22 25,58
2002-2003 Bandiera dell'Italia Lazio A 34 15 15 4 CI 6 3 1 2 CU 12 6 4 2 - - - - - 52 24 20 8 46,15
2003-2004 A 34 16 8 10 CI 8 6 2 0 UCL 8 3 2 3 - - - - - 50 25 12 13 50,00
Totale Lazio 68 31 23 14 14 9 3 2 20 9 6 5 - - - - 102 49 32 21 48,04
2004-2005 Bandiera dell'Italia Inter A 38 18 18 2 CI 8 7 1 0 UCL 12 6 4 2 - - - - - 58 31 23 4 53,45
2005-2006 A 38 23 7 8 CI 8 4 4 0 UCL 12 7 3 2 SI 1 1 0 0 59 35 14 10 59,32
2006-2007 A 38 30 7 1 CI 8 6 1 1 UCL 8 3 3 2 SI 1 1 0 0 55 40 11 4 72,73
2007-2008 A 38 25 10 3 CI 7 4 2 1 UCL 8 5 0 3 SI 1 0 0 1 54 34 12 8 62,96
dic. 2009-2010 Bandiera dell'Inghilterra Manchester City PL 21 11 5 5 FACup+CdL 4+2 2+1 1+0 1+1 - - - - - - - - - - 27 14 6 7 51,85 Sub., 5º
2010-2011 PL 38 21 8 9 FACup+CdL 8+1 6+0 2+0 0+1 UEL 12 7 3 2 - - - - - 59 34 13 12 57,63
2011-2012 PL 38 28 5 5 FACup+CdL 1+5 0+3 0+1 1+1 UCL+UEL 6+4 3+3 1+0 2+1 CS 1 0 0 1 55 37 7 11 67,27
2012-mag. 2013 PL 36 22 9 5 FACup+CdL 6+1 5+0 0+0 1+1 UCL 6 0 3 3 CS 1 1 0 0 50 28 12 10 56,00 Eson.
Totale Manchester City 132 81 27 24 28 17 4 7 28 13 7 8 2 1 0 1 189 113 38 40 59,79
set. 2013-2014 Bandiera della Turchia Galatasaray SL 28 16 7 5 TK 11 7 3 1 UCL 7 2 2 3 - - - - - 46 25 12 9 54,35 Sub., 2º
nov. 2014-2015 Bandiera dell'Italia Inter A 27 10 9 8 CI 2 1 0 1 UEL 6 2 2 2 - - - - - 35 13 11 11 37,14 Sub., 8º
2015-2016 A 38 20 7 11 CI 4 3 0 1 - - - - - - - - - - 42 23 7 12 54,76
Totale Inter 217 126 58 33 37 25 8 4 46 23 12 11 3 2 0 1 303 176 78 49 58,09
2017-2018 Bandiera della Russia Zenit San Pietroburgo PL 30 14 11 5 KR 1 0 0 1 UEL 14 8 2 4 - - - - - 45 22 13 10 48,89
Totale carriera 508 278 133 97 95 59 19 17 121 57 31 33 6 3 0 3 730 398 182 150 54,52

Nazionale

Squadra Naz da a Record
G V N P GF GS DR Vittorie %
Italia Bandiera dell'Italia 14 maggio 2018 in corso 11 5 4 2 16 8 +8 45,45

Nazionale nel dettaglio

Statistiche aggiornate al 26 marzo 2019

Stagione Squadra Campionato Piazzamento Andamento Reti
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie GF GS DR
2018 Bandiera dell'Italia Italia UEFA Nations League 2° nel gruppo 3 4 1 2 1 25,00 2 2 0
2019 Qual. Euro 2020 nel gruppo J 2 2 0 0 100,00& 8 0 +8
Dal 2018 al 2020 Amichevoli 5 2 2 1 40,00 6 6 0
Totale Italia 11 5 4 2 45,45 16 8 +8

Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-5-2018 San Gallo Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Amichevole Mario Balotelli
Andrea Belotti
Cap: L. Bonucci
1-6-2018 Nizza Francia Bandiera della Francia 3 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole Leonardo Bonucci Cap: L. Bonucci
4-6-2018 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole Simone Zaza Cap: L. Insigne
7-9-2018 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Polonia Polonia UEFA Nations League - 1º turno Jorginho (rig.) Cap: G. Chiellini
10-9-2018 Lisbona Portogallo Bandiera del Portogallo 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia UEFA Nations League - 1º turno - Cap: C. Immobile
10-10-2018 Genova Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Amichevole Federico Bernardeschi Cap: G. Chiellini
14-10-2018 Chorzów Polonia Bandiera della Polonia 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia UEFA Nations League - 1º turno Cristiano Biraghi Cap: G. Chiellini
17-11-2018 Milano Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo UEFA Nations League - 1º turno - Cap: G. Chiellini
20-11-2018 Genk Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Amichevole Matteo Politano Cap: L. Bonucci
23-3-2019 Udine Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Finlandia Finlandia Qual. Euro 2020 Nicolò Barella
Moise Kean
Cap: G. Chiellini
26-3-2019 Parma Italia Bandiera dell'Italia 6 – 0 Bandiera del Liechtenstein Liechtenstein Qual. Euro 2020 Stefano Sensi
Marco Verratti
Fabio Quagliarella (2) (rig.)
Moise Kean
Leonardo Pavoletti
Cap: L. Bonucci
Totale Presenze 11 Reti 16

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
Sampdoria: 1990-1991
Lazio: 1999-2000
Sampdoria: 1984-1985, 1987-1988, 1988-1989, 1993-1994
Lazio: 1997-1998, 1999-2000
Sampdoria: 1991
Lazio: 1998
Competizioni internazionali
Sampdoria: 1989-1990
Lazio: 1998-1999
Lazio: 1999

Nazionale

Caserta 1989

Individuale

1987-1988, 1990-1991
Miglior italiano: 1997
Migliore assoluto: 1997

Allenatore

Club

Inter: 2005-2006[110], 2006-2007, 2007-2008
Fiorentina: 2000-2001
Lazio: 2003-2004
Inter: 2004-2005, 2005-2006
Inter: 2005, 2006
Manchester City: 2011-2012
Manchester City: 2010-2011
Manchester City: 2012
Galatasaray: 2013-2014

Individuale

2003
  • Timone d'Oro: 1
2003
2007-2008
dicembre 2010, ottobre 2011
2017

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ a b c Giorgio Dell'Arti e Massimo Zanaria, Biografia di Roberto Mancini, su cinquantamila.it, 29 dicembre 2014.
  2. ^ a b Rivera vota Totti: "Meglio di Baggio e Del Piero. È il più grande degli ultimi 30 anni", su gazzetta.it, 18 febbraio 2013. URL consultato il 26 agosto 2016.
  3. ^ Hall of fame, 10 new entry: con Vialli e Mancini anche Facchetti e Ronaldo, su gazzetta.it, 27 ottobre 2015.
  4. ^ L'annuncio di Roberto Mancini: "Mi separo da mia moglie Federica", su gazzetta.it.
  5. ^ Luigi Garlando, Mancini: "Voglio fare il CT", in La Gazzetta dello Sport, 11 gennaio 2018, p. 2.
  6. ^ Milan, Leonardo supera il corso da DS a Coverciano, su milanlive.it, 4 dicembre 2018.
  7. ^ Andrea Lucchetta, Batistuta firma un autografo. Gli chiedono 50 mila euro, in La Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2012, p. 21.
  8. ^ Da tecnico a imprenditore: Mancini costruirà barche, su lastampa.it (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2009).
  9. ^ Roberto Mancini nominato Ambasciatore dell'UNICEF, su unicef.it.
  10. ^ Inter, guai per Mancini: chiesti 3 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, su gazzetta.it. URL consultato l'11 maggio 2016.
  11. ^ Bancarotta, il pm chiede 3 anni e mezzo per Mancini, su sportmediaset.mediaset.it. URL consultato l'11 maggio 2016.
  12. ^ Inter: Roberto Mancini, accusato di bancarotta fraudolenta, rischia 3 anni e mezzo di reclusione, su it.eurosport.com. URL consultato l'11 maggio 2016.
  13. ^ Inter, Mancini assolto per il crac Img. Il pm aveva chiesto 3 anni e mezzo, su gazzetta.it. URL consultato l'11 maggio 2016.
  14. ^ Stefano Zaino, Mancini da brividi: "Che bello lo stadio", in la Repubblica, 1º settembre 1997. URL consultato il 14 marzo 2016.
  15. ^ a b c Ulivieri a CM: 'Ho allenato uno più forte di Baggio, Mancini ha sbagliato tutto', su calciomercato.com, 20 novembre 2015. URL consultato il 26 agosto 2016.
  16. ^ Massimo Mazzitelli, "Felice per Baggio, fan di Totti". Mancini, l'ultimo romantico, in la Repubblica, 22 luglio 1997. URL consultato il 26 agosto 2016.
  17. ^ a b c d Bocchio, Tosco, p. 107.
  18. ^ a b Giancarlo Padovan, Baggio-Mancini, riecco la strana coppia, in Corriere della Sera, 30 aprile 1993, p. 43.
  19. ^ a b c Giancarlo Laurenzi, Mancini contro Vialli, parla «papà» Boskov: «I più grandi che abbia avuto», in La Stampa, 6 dicembre 1999, p. 28.
  20. ^ Simona Marchetti, City, ecco i perché dell'esonero di Roberto Mancini, su gazzetta.it, 14 maggio 2013. URL consultato il 26 agosto 2016.
  21. ^ Francesco Saverio Intorcia, Gianluca Pagliuca: "Mancini litiga. L’istinto non si cambia", su repubblica.it, 2 febbraio 2016. URL consultato il 26 agosto 2016.
  22. ^ Giampiero Timossi e Alessandra Gozzini, Zola, futuro coi giovani e cuore rossoblù: «Sono certo che il mio Cagliari ce la farà», in La Gazzetta dello Sport, 11 aprile 2006.
  23. ^ Gianni Mura, Ritorno al Napoli, in la Repubblica, 8 settembre 1987, p. 31.
  24. ^ Filippo Grimaldi, «Io li conosco, sfonderanno», in La Gazzetta dello Sport, 24 luglio 2004, p. 5.
  25. ^ a b c Carriera, su robertomancini.com.
  26. ^ Panini (1982), p. 276.
  27. ^ Gironi, gare e regolamento della 54ª edizione, in La Gazzetta dello Sport, 12 agosto 2001.
  28. ^ Panini (1982), p. 132
  29. ^ Roberto Mancini, su archiviotimf.blogspot.it, 14 ottobre 2015.
  30. ^ a b Roberto Mancini - Protagonisti, su ansa.it.
  31. ^ Panini (1983), p. 273
  32. ^ Licia Granello, Anni Mancini, in la Repubblica, 17 aprile 1987.
  33. ^ Una marcatura per due, dai gemelli della Samp è nato un gol siamese, in Corriere della Sera.
  34. ^ UEFA Champions League, su it.uefa.com.
  35. ^ L'addio del Mancio, su www2.raisport.rai.it, 14 maggio 2000.
  36. ^ Allenatore della Lazio?, su www2.raisport.rai.it, 23 maggio 2000.
  37. ^ Mancio vice-Eriksson, su www2.raisport.rai.it, 29 maggio 2000.
  38. ^ Mancini al Leicester, su www2.raisport.rai.it, 18 gennaio 2001.
  39. ^ (EN) Henry Winter, Mancini's move to Leicester will benefit England, su telegraph.co.uk, 18 gennaio 2001.
  40. ^ (EN) Mancini's Foxes fate in balance, su news.bbc.co.uk, 22 febbraio 2001.
  41. ^ Fabrizio Bocca, Mancini polemico: "Questo gol una liberazione, in la Repubblica, 11 giugno 1988, p. 25, sez. Europei '88.
  42. ^ Bruno Perucca, Italia e Germania, tregua armata, in La Stampa, 11 giugno 1988, p. 19.
  43. ^ Licia Granello, Lentini, l'ultimo acquisto, in la Repubblica, 18 giugno 1991.
  44. ^ Mancini e la nazionale: "Chi ha parlato di rinuncia?", in la Repubblica, 16 aprile 1994.
  45. ^ Il nuovo Mancini, su www2.raisport.rai.it, 18 luglio 2000.
  46. ^ Ufficiale, Mancini è il nuovo ct, su tuttomercatoweb.com, 26 febbraio 2001.
  47. ^ Mancini allenatore, Petrucci dà il via libera, in Corriere della Sera.
  48. ^ Mancini alla Fiorentina fino al 2002, in la Repubblica, 8 marzo 2001.
  49. ^ Il lungo calvario della Fiorentina, su repubblica.it, 1º agosto 2002.
  50. ^ Telenovela Fiorentina, Mancini si dimette, su repubblica.it.
  51. ^ Mancini minacciato lascia la panchina, in La Gazzetta dello Sport, 12 gennaio 2002.
  52. ^ Addio Zac, sì di Mancini a Cragnotti, in la Repubblica, 1º maggio 2002.
  53. ^ S.S.Lazio: Roberto Mancini nuovo allenatore per un biennio, su archivio-radiocor.ilsole24ore.com, 9 maggio 2002.
  54. ^ Calcio serie A Roberto Mancini nel CdA [collegamento interrotto], su sport.it.
  55. ^ Facchetti: "Mancini è dell'Inter". Lazio, torna l'incubo del fallimento, su repubblica.it.
  56. ^ L'Inter vince la Coppa Italia, su gazzetta.it, 15 giugno 2005.
  57. ^ Inter e Reggina non si fanno male E Mazzarri festeggia la salvezza, su repubblica.it, 29 maggio 2005.
  58. ^ Colpo grosso in casa Juve Adriano-Veron, è Supercoppa, su repubblica.it, 20 agosto 2005.
  59. ^ Un'altra Inter dei record 18 anni dopo il Trap, su corriere.it, 22 aprile 2007.
  60. ^ Supercoppa all'Inter, che rimonta Roma a due facce, ha meno ricambi, su repubblica.it, 26 agosto 2006.
  61. ^ L'Inter esulta sotto la pioggia Ibra mette la firma sullo scudetto, su repubblica.it, 18 maggio 2008.
  62. ^ Antonino Morici, Mancini: "Inter, me ne vado", su gazzetta.it, 11 marzo 2008.
  63. ^ Moratti: "Sfogo sbagliato" Mancini: "Non lo rifarei", su gazzetta.it, 13 marzo 2008.
  64. ^ Mancini: "Io all'Inter? Sarei obbligato dal contratto...", su gazzetta.it, 20 marzo 2009.
  65. ^ Mancini rompe il contratto con l'Inter: «Pronto per un'esperienza all'estero», su ilsole24ore.com, 30 ottobre 2009.
  66. ^ (EN) Manchester City FC can confirm that it has today terminated the contract of Mark Hughes, su mcfc.co.uk.
  67. ^ Mancini riparte dal Manchester City [collegamento interrotto], su lastampa.it.
  68. ^ Mancini, esonero ben pagato [collegamento interrotto], su lechampions.it, 6 agosto 2010. URL consultato il 12 agosto 2010.
  69. ^ Pazzesco Manchester City:Campione con un gol al 94'!, su gazzetta.it, 14 aprile 2012. URL consultato il 13 maggio 2012..
  70. ^ Il Manchester City trionfa in Community Shield, Mancini alza il primo trofeo stagionale: “Una vittoria meritata”, su goal.com, 12 agosto 2012. URL consultato l'11 maggio 2013.
  71. ^ Club statement, su mcfc.co.uk, 13 maggio 2013. URL consultato il 15 novembre 2014.
  72. ^ Roberto Mancini esonerato dal Manchester City, su sportmediaset.mediaset.it, 13 maggio 2013. URL consultato il 15 novembre 2014.
  73. ^ Turchia, Galatasaray: Sneijder regala la Coppa a Mancini, su gazzetta.it.
  74. ^ Calciomercato Galatasaray, è ufficiale: Mancini lascia il club turco, su corrieredellosport.it, 11 giugno 2014. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2014).
  75. ^ Mario Pagliara, Inter, Mancini è un affare da 21 milioni. E in bilancio resta anche Mazzarri, su gazzetta.it, 14 novembre 2014.
  76. ^ Andrea Sorrentino, Inter, Mancini-Moratti un incontro tra vecchi amici, su repubblica.it, 14 novembre 2014.
  77. ^ Valerio Clari, Milan-Inter 1-1, gol di Menez e Obi, Mancini parte con un pareggio, su gazzetta.it, 23 novembre 2014.
  78. ^ Cesare Zanotto, Europa League: Inter-Dnipro 2-1, nerazzurri ai sedicesimi e primi nel girone, su sportmediaset.mediaset.it, 27 novembre 2014.
  79. ^ Higuain beffa l'Inter Napoli in semifinale, su raisport.rai.it, 4 febbraio 2015.
  80. ^ Andrea Sorrentino, Guarin trascina l'Inter, sfatato il tabù Atalanta, in la Repubblica, 16 febbraio 2015, p. 38.
  81. ^ Andrea Sorrentino, Mancini carica l'Inter "Impresa possibile", in la Repubblica, 19 marzo 2015, p. 66.
  82. ^ Stefano Scacchi, Inter, vittoria con sofferenza ma Icardi raggiunge Toni, in la Repubblica, 1º giugno 2015, p. 39.
  83. ^ Stefano Scacchi, Doppio Jovetic Inter batte il Carpi con tanti brividi, in la Repubblica, 31 agosto 2015, p. 36.
  84. ^ Maurizio Crosetti, Dilaga l'Inter d'acciaio il risveglio di Icardi lancia la fuga a suon di gol, in la Repubblica, 13 dicembre 2015, p. 58.
  85. ^ Valerio Clari, Inter, ora è allarme rosso. 5 punti in 5 gare, beffe finali "italiane", 11º attacco, su gazzetta.it, 24 gennaio 2016.
  86. ^ Inter e Mancini: qualcosa è cambiato, su gazzetta.it, 9 febbraio 2016.
  87. ^ Andrea Sorrentino, Inter, crisi di nervi e gioco Mancini sempre più solo naufraga il progetto Thohir, in la Repubblica, 16 febbraio 2016, p. 46.
  88. ^ Andrea Sorrentino, Inter, bellissima e amarissima la rimonta impossibile riesce ma ai rigori la Juve è perfetta, in la Repubblica, 3 marzo 2016, p. 46.
  89. ^ Andrea Sorrentino, Festa Sassuolo, l'Inter chiude nel modo peggiore, in la Repubblica, 15 maggio 2016, p. 58.
  90. ^ Inter, Mancini: due anni di flop, senza Champions, senza gioco e senza titoli, su gazzetta.it, 7 agosto 2016.
  91. ^ Roberto Mancini e Inter: risoluzione del contratto e addio (con buonuscita da 3 milioni). Al suo posto De Boer, su ilfattoquotidiano.it, 8 agosto 2016.
  92. ^ Ufficiale, Mancini nuovo allenatore dello Zenit San Pietroburgo, su gazzetta.it, 1º giugno 2017.
  93. ^ (EN) Zenit and Roberto Mancini agree to an early end to the manager's contract, su en.fc-zenit.ru, 13 maggio 2018.
  94. ^ Italia, Mancini ha firmato: è il nuovo Ct della Nazionale, presentazione alle 12, su sport.sky.it, 15 maggio 2018.
  95. ^ Nazionale, un fallimento lungo 10 anni, su urbanpost.it, 15 novembre 2017. URL consultato il 23 marzo 2019.
  96. ^ La ricostruzione di Mancini e Bernardini, su guerinsportivo.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  97. ^ Alessandro Bocci, Italia-Finlandia, Chiesa verso il forfait: c’è Politano, su corriere.it, 20 marzo 2019. URL consultato il 23 marzo 2019.
  98. ^ Mancini e la scoperta Zaniolo: «Mi dicevano che ero matto a convocare sconosciuti», su corrieredellosport.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  99. ^ Valerio Clari, Italia-Arabia Saudita 2-1: Balotelli e Belotti gol, Mancini debutta col sorriso, su gazzetta.it, 28 maggio 2018.
  100. ^ Le pagelle di Francia-Italia 3-1: si salvano Chiesa e Bonucci, male Berardi, su it.eurosport.com, 1º giugno 2018. URL consultato il 23 marzo 2019.
  101. ^ Italia-Olanda 1-1: gol di Zaza, poi rosso a Criscito e pari di Aké, su gazzetta.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  102. ^ Nations League: Italia-Polonia 1-1, su sportmediaset.mediaset.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  103. ^ Max Cristina, Nations League, Portogallo-Italia 1-0: André Silva inguaia gli Azzurri, su sportmediaset.mediaset.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  104. ^ Andrea Ghislandi, Nations League: Polonia-Italia 0-1, Biraghi manda in B i polacchi al 92', su sportmediaset.mediaset.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  105. ^ Italia, sfumano le Final Four: 0-0 col Portogallo, su sport.sky.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  106. ^ Italia-Finlandia 2-0: gol di Barella e Kean, su gazzetta.it. URL consultato il 23 marzo 2019.
  107. ^ Luca Stamerra, Italia, Moise Kean nella storia: è il secondo più giovane di sempre a segnare in Nazionale, su it.eurosport.com, 23 marzo 2019.
  108. ^ Festa azzurra al Tardini: 6-0 al Liechtenstein, su sport.sky.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
  109. ^ a b Giovanni Del Bianco, Sampdoria, un giocatore per ogni decennio, su blog.guerinsportivo.it, 12 agosto 2016. URL consultato il 17 agosto 2016.
  110. ^ Titolo assegnato d'ufficio dopo le sentenze della giustizia sportiva nell'ambito di Calciopoli.
  111. ^ Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Roberto Mancini, su quirinale.it, 30 settembre 1991. URL consultato il 6 aprile 2011.

Bibliografia

  • Almanacco illustrato del calcio '83, Modena, Panini, 1982.
  • Almanacco illustrato del calcio '84, Modena, Panini, 1983.
  • Sandro Bocchio e Giovanni Tosco, Dizionario della grande Lazio, Newton Compton Editori, 2000, ISBN 978-88-8289-495-5.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Nazionale italiana under-21 europei 1984 Template:Nazionale italiana under-21 europei 1986 Template:Nazionale italiana europei 1988 Template:Nazionale italiana mondiali 1990

Controllo di autoritàVIAF (EN272483432 · ISNI (EN0000 0003 8385 3086 · SBN UBOV418622 · LCCN (ENno2012138246 · GND (DE1240711832