Filippo Inzaghi

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Filippo Inzaghi
Inzaghi nel 2011
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 181 cm
Peso 74 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1º luglio 2012 - giocatore
Carriera
Giovanili
1982-1985 San Nicolò
1985-1992Piacenza
Squadre di club1
1991-1992Piacenza2 (0)
1992-1993Leffe21 (13)
1993-1994Verona36 (13)
1994-1995Piacenza37 (15)
1995-1996Parma15 (2)
1996-1997Atalanta33 (24)
1997-2001Juventus120 (57)
2001-2012Milan202 (73)
Nazionale
1993-1995Bandiera dell'Italia Italia U-2114 (3)
1997-2007Bandiera dell'Italia Italia57 (25)
Carriera da allenatore
2012-2013MilanAllievi Naz.
2013-2014MilanPrimavera
2014-2015Milan
2016-2018Venezia
2018-2019Bologna
2019-2021Benevento
2021-2022Brescia
2022-2023Reggina
2023-2024Salernitana
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Germania 2006
 Europei di calcio
Argento Belgio-Paesi Bassi 2000
 Europei di calcio Under-21
Oro Francia 1994
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate all'11 febbraio 2024

Filippo Inzaghi (Piacenza, 9 agosto 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Soprannominato Pippo o anche Superpippo, è stato campione del mondo e vicecampione d'Europa con la nazionale italiana, rispettivamente nel 2006 e nel 2000. A livello di club, ha vinto, con il Milan, la UEFA Champions League nel 2003 e nel 2007, la Supercoppa UEFA nel 2003 e nel 2007, il mondiale per club sempre nel 2007, e lo scudetto nel 2003-2004 e nel 2010-2011; con la Juventus, ha vinto lo scudetto 1997-1998 e la Coppa Intertoto 1999.

Nella classifica dei gol segnati nelle competizioni UEFA per club[1] è sesto a quota 70 reti,[2] (primo tra gli italiani) ed è decimo in quella della Champions League con 50 gol realizzati (primo tra gli italiani).[3][4] Inoltre, è il calciatore che ha segnato più reti (2) in una singola finale di UEFA Champions League (edizione 2006-2007) a pari merito con altri sei calciatori.[5]

Per quanto riguarda la nazionale italiana, di cui ha fatto parte dal 1997 al 2007, con gli azzurri vanta 57 presenze e 25 reti (sesto posto nella classifica storica dei cannonieri della rappresentativa italiana, alla pari con Adolfo Baloncieri e Alessandro Altobelli). Ha preso parte a tre edizioni del campionato mondiale (Francia 1998, Giappone-Corea del Sud 2002 e Germania 2006, vinto dall'Italia), andando a segno nel mondiale tedesco, e ad una del campionato europeo (Belgio-Paesi Bassi 2000, andando in gol anche in questa competizione).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È il fratello maggiore di Simone, ex calciatore ed allenatore dell’Inter. I due hanno anche condiviso una presenza in nazionale.[6][7]

È legato sentimentalmente ad Angela Robusti e la coppia ha due figli, Edoardo, nato il 24 ottobre 2021[8] ed Emilia, nata il 21 marzo 2023.[9]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

«Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi.[10]»

Attaccante puro, estremamente rapido,[11][12] era noto per la grande abilità nell'approfittare delle disattenzioni degli avversari e per il grande senso della posizione e fiuto del gol,[13] doti che ne hanno fatto uno dei più prolifici attaccanti della sua generazione.[12] Poco avvezzo ai ripiegamenti difensivi,[14] agiva spesso sul filo del fuorigioco.[11][12]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]
Un giovane Inzaghi in azione con la maglia del Piacenza nella stagione 1994-1995

Si avvicina al calcio tramite il padre, tifoso del Milan, che lo conduce per la prima volta al Meazza di Milano a vedere il Mundialito per club 1983.[15] Cresce calcisticamente nelle giovanili del Piacenza, che lo aveva prelevato dodicenne dal San Nicolò, formazione del suo paese natale.[16] Con gli emiliani debutta tra i professionisti il 28 agosto 1991, a 18 anni, nella partita di ritorno del primo turno della Coppa Italia 1991-1992 Piacenza-Modena (1-1).[17] Successivamente esordisce anche in Serie B nel corso della stagione 1991-1992 giocando due partite, la prima delle quali il 1º dicembre 1991 contro la Casertana[18] nella quale subentra nei minuti finali,[19] senza riuscire ad andare in rete.

Nella stagione seguente è ceduto in prestito in Serie C1 al Leffe, dove inizialmente è riserva di Maffioletti e Bonazzi.[20] Segna il suo primo gol in carriera il 20 dicembre 1992 contro il Siena[21] e a fine stagione totalizza 21 presenze e 13 reti.

Nel 1993, a 20 anni, passa in prestito in Serie B al Verona, dove i tifosi lo ribattezzano Superpippo.[22] Con i gialloblù scaligeri colleziona 36 presenze e 13 reti.

Nella stagione 1994-1995 ritorna al Piacenza, dove gioca con continuità realizzando 15 gol in 37 presenze, che consentono al club emiliano di passare in Serie A.[23]

Parma[modifica | modifica wikitesto]
Inzaghi al Parma nella stagione 1995-1996

Nell'estate 1995 è acquistato dal Parma per 5,9 miliardi di lire.[24] L'allenatore parmense Nevio Scala, dà subito fiducia al calciatore, inserendolo nel giro dei titolari, seppur non in pianta stabile. Con i gialloblù ducali esordisce in Serie A il 27 agosto 1995 in Atalanta-Parma (1-1),[11] prima giornata del campionato 1995-1996.[25]

Nel mese di novembre, con la riapertura della sessione autunnale di calciomercato, il Napoli trova l'accordo con il Parma per il prestito con diritto di riscatto di Inzaghi, ma per vari motivi (tra cui alcune dichiarazioni dell'allenatore partenopeo Vujadin Boškov poco lusinghiere nei confronti dello stesso giocatore[26]) la ratifica dell'accordo slitta di qualche giorno, consentendo a Inzaghi di giocare la partita di ritorno di Coppa delle Coppe contro l'Halmstad (l'andata era finita 3-0 per gli svedesi), in una sorta di partita d'addio alla squadra emiliana. In quella gara Inzaghi segna dopo un solo minuto e il Parma vince per 4-0, riuscendo così a passare il turno. Quella stessa sera Inzaghi diventa un idolo dei tifosi gialloblu e così il giorno seguente la famiglia Tanzi decide di bloccare il trasferimento dell'attaccante per tenerlo a Parma.[27]

Il 29 ottobre 1995 segna il suo primo gol in Serie A nella vittoria per 3-2 contro la sua ex squadra, il Piacenza.[28] Pochi mesi più tardi, durante un'amichevole contro i dilettanti del Collecchio, subisce un infortunio al piede sinistro, in seguito ad un urto contro il ginocchio di un avversario; Inzaghi rimane comunque in campo anche dopo lo scontro e segna anche un gol[29] prima che l'allenatore lo obblighi a uscire. La diagnosi rileva la frattura del quinto metatarso[30] e Inzaghi è costretto a circa tre mesi di stop.[31][32]

Atalanta[modifica | modifica wikitesto]
Inzaghi in azione all'Atalanta nella stagione 1996-1997

Nell'estate del 1996 passa all'Atalanta di Ivan Ruggeri e Maurizio Radici; quest'ultimo era già stato presidente del Leffe nel periodo in cui il centravanti ne aveva difeso i colori. Si aggiudica, primo atalantino a riuscire nell'impresa, il titolo di capocannoniere del campionato di Serie A 1996-1997 con 24 marcature[11], andando a segno contro 15 delle 17 squadre rivali: eguaglia così, dal punto di vista numerico, il primato di Platini, che nel 1983-1984 marcò almeno una rete ad altrettante avversarie (in un torneo con 16 partecipanti).[33]

Il 9 marzo 1997 realizza la prima tripletta in A, risultando protagonista nella vittoria per 4-0 contro la Sampdoria.[34]

Juventus[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 1997 è acquistato dalla Juventus per 20 miliardi di lire.[35] La sua prima stagione in bianconero inizia tra lo scetticismo generale:[36] si dice che lui e Del Piero formerebbero una coppia d'attacco troppo leggera.[11][37][38] I due rispondono con i fatti: Inzaghi segna 27 gol (18 in campionato,[11] 6 in Champions League, uno in Coppa Italia e 2 in Supercoppa italiana[39]) e Del Piero 32.[37] In quella stagione Inzaghi vince la Supercoppa italiana (3-0 al Vicenza con una sua doppietta nella prima partita ufficiale in bianconero[39][40]) e lo scudetto, conquistato alla penultima giornata grazie alla vittoria casalinga per 3-2 contro il Bologna, partita nella quale Inzaghi mette a segno una tripletta.[36] In Champions League, invece, la Juventus perde in finale ad Amsterdam contro il Real Madrid per 0-1 grazie alla rete di Mijatović, con Inzaghi due volte vicino al gol.[41]

Nella stagione 1998-1999, in un'annata nella quale i risultati per la Juventus non arrivano e l'allenatore bianconero Marcello Lippi si dimette a febbraio sostituito da Ancelotti, Inzaghi non fa comunque mancare il suo apporto di gol in tutta la stagione, segnando 20 reti e risultando il miglior marcatore della propria squadra.[42] In Champions League i bianconeri sono eliminati in semifinale dal Manchester Utd: Inzaghi segna due reti nei primi 10 minuti della semifinale di ritorno, ma gli inglesi rimontano e vincono per 2-3.[43] In questa annata Inzaghi realizza 6 gol nella massima competizione europea, fra cui una spettacolare rovesciata contro il Galatasaray il 16 settembre 1998 al Delle Alpi.[44] In campionato invece la Juventus si piazza al settimo posto dopo aver perso lo spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA contro l'Udinese, accedendo così alla Coppa Intertoto.

Inzaghi esulta per la Juventus nella stagione 1997-1998, dopo una rete siglata al Feyenoord nella fase a gironi di Champions League

La stagione 1999-2000 si apre con la vittoria della Coppa Intertoto anche grazie ai numerosi gol di Inzaghi, autore di 5 reti in semifinale contro il Rostov e 2 nella doppia finale contro il Rennes.[45] In campionato la Juventus riesce a rimanere in testa alla classifica per quasi tutto il torneo e Inzaghi segna 15 gol fino a marzo,[46][47] ma all'ultima giornata i bianconeri perdono in casa del Perugia per 1-0 sotto una pioggia incessante e lo scudetto va alla Lazio. Inoltre nel corso dell'annata nascono presunti dissapori con Del Piero, che non riesce a segnare su azione dopo il suo ritorno dall'infortunio.[48]

Nella stagione seguente Inzaghi non fa mancare i suoi gol in Serie A (11 reti), dove, dopo una rimonta, la Juventus si classifica al secondo posto dietro alla Roma, e anche in Champions League (5, tra cui una tripletta all'Amburgo[49]) dove però la Juve è eliminata nella prima fase a gruppi. In totale nel corso della stagione realizza 16 gol risultando il miglior marcatore bianconero[50] per il terzo anno consecutivo.

Milan[modifica | modifica wikitesto]
2001-2007[modifica | modifica wikitesto]

Al termine della stagione Inzaghi viene acquistato dal Milan per 70 miliardi di lire (40 in contanti più Cristian Zenoni).[51][52][53][54][55] Esordisce con la maglia della squadra milanese alla prima giornata di campionato in Brescia-Milan (2-2) del 26 agosto 2001[56] e segna il suo primo gol con i rossoneri nella giornata successiva contro la Fiorentina (9 settembre 2001, 5-2).[57] Disputa una prima stagione con alti e bassi a causa di un grave infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro[58] occorsogli a dicembre in uno scontro con il portiere del Chievo Lupatelli.[59][60] Chiude la stagione con sole 10 reti in campionato,[56] ma molte delle quali fondamentali per la rincorsa alla qualificazione alla Champions League dell'anno successivo.

Inzaghi con la maglia del Milan nella stagione 2001-2002

Molto meglio va nella stagione 2002-2003, quando scende in campo 30 volte in campionato mettendo la palla in rete in 17 occasioni.[56] Determinante inoltre il suo apporto in Champions League, dove con i suoi 12 gol[61] trascina la squadra fino alla vittoria finale. Un centro per lui anche nella finale di ritorno di Coppa Italia, vinta contro la Roma, dove segna il gol del definitivo 2-2. In totale nell'intera stagione realizza 30 reti.[56]

Una serie di infortuni alla schiena, al ginocchio, al gomito, ma soprattutto alla caviglia gli precludono la titolarità nelle due annate successive, in cui si deve sottoporre a due delicate operazioni chirurgiche e si deve accontentare di 43 partite totali con soli 8 gol.

Nella stagione 2005-2006, dopo aver recuperato dagli infortuni patiti, porta a termine un finale di stagione eccezionale, segnando con i rossoneri 12 gol in campionato e 4 in Champions League, tra cui una doppietta all'Olympique Lione nel ritorno dei quarti di finale, grazie alla quale i rossoneri passano il turno.[62] Le prestazioni convincenti in Italia e in Europa gli valgono la convocazione da parte di Marcello Lippi nella Nazionale vittoriosa al Mondiale di Germania 2006, dove riesce ad andare a segno, contro la Rep. Ceca, pur avendo giocato solo 33 minuti.

Nella stagione 2006-2007 è decisivo con il Milan in Champions League, dove segna i gol con i quali la squadra rossonera supera il preliminare con la Stella Rossa e soprattutto la doppietta con cui vince la finale di Atene contro il Liverpool, deviando una punizione di Pirlo e scattando sul filo del fuorigioco su assist di Kaká. Al termine dell'incontro Inzaghi è nominato "man of the match".[63][64] La maglia preparata per tale partita e autografata da Inzaghi viene messa all'asta per beneficenza nei giorni seguenti. Il ricavato dell'asta, 17.335 euro, viene devoluto alla Fondazione Milan per il progetto di costruzione del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dello Holy Family Hospital di Nazareth.[65]

2007-2012[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alla vittoria della Champions League 2006-2007, il 31 agosto 2007 i rossoneri disputano la Supercoppa europea contro il Siviglia. il Milan si aggiudica il titolo vincendo in rimonta per 3-1 e il momentaneo pareggio arriva proprio per opera di Inzaghi che segna con un colpo di testa su cross di Gattuso. Dopo la doppietta segnata allo Shakhtar Donetsk il 6 novembre 2007, Inzaghi raggiunge Gerd Müller a quota 62 gol nella classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA.[66][67] Supera il tedesco nella successiva partita europea disputata, segnando il suo 63º gol europeo contro il Celtic il 4 dicembre 2007.[68][69] Inzaghi si rivela decisivo anche nella finale del Mondiale per club, giocata contro il Boca Juniors il 16 dicembre 2007: in questa partita realizza due delle quattro reti (entrambe su assist di Kaká) grazie alle quali il Milan si impone sulla formazione argentina con il risultato di 4-2, contribuendo a completare una tripletta di trofei internazionali che al Milan non riusciva dal 1990.

Il 24 febbraio 2008 Inzaghi, segnando contro il Palermo la rete del 2-1 finale, realizza il 90º gol con la maglia del Milan, che diventa così la squadra con cui Inzaghi ha segnato di più, essendosi fermato a 89 reti con la Juventus. Dopo la gara di ritorno di Champions League contro l'Arsenal del 4 marzo 2008, un'ernia inguinale lo tiene fermo per un mese.[70] Torna nuovamente in campo il 5 aprile 2008 realizzando 10 gol in 7 partite: 2 reti contro il Cagliari (3-1), un'altra doppietta a Torino contro la Juventus (3-2 per i bianconeri), un gol contro la Reggina (5-1), una tripletta al Picchi contro il Livorno (4-1), un gol nel derby contro l'Inter (2-1) e un gol contro l'Udinese (4-1). Quest'ultima è la sua centesima marcatura con la maglia del Milan.[71]

Inzaghi celebrato dai compagni dopo un gol al Torino nel campionato 2008-2009

Dopo essere stato raggiunto il 5 marzo 2008 in vetta alla classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA per club a quota 63 reti da Raúl, stacca lo spagnolo il 23 ottobre 2008 realizzando il terzo gol rossonero contro gli olandesi dell'Heerenveen, 64º personale in Europa[72] e 100º dei rossoneri in Coppa UEFA. Più volte raggiunto da Raúl, Inzaghi supera nuovamente l'allora capitano madridista il 15 settembre 2009 segnando il 68º gol nelle competizioni UEFA per club con una doppietta contro l'Olympique Marsiglia.[73] Il 15 marzo 2009, segnando una doppietta nel 5-1 in casa del Siena, realizza il 300º gol in carriera[21] (272 con squadre di club e 28 in Nazionale),[28][74] festeggiato mostrando una maglia celebrativa rossonera recante il numero 300.[75][76] Il 26 aprile 2009 realizza il 150º gol personale in Serie A, segnando la seconda rete dei rossoneri nella vittoria per 3-0 contro il Palermo a San Siro.[77]

Nella stagione 2009-2010 Inzaghi segna la prima rete in campionato nel turno infrasettimanale contro il Napoli al San Paolo e dopo un lungo periodo passato in panchina torna al gol il 21 marzo 2010 nella gara casalinga del Milan sempre contro il Napoli, segnando la rete del pareggio di testa su assist di Ronaldinho.[78] Il 21 maggio 2010 Inzaghi prolunga il contratto con il Milan, in scadenza nel giugno seguente,[79] di un anno, fino al 30 giugno 2011.[80]

Inzaghi inizia la stagione 2010-2011 segnando il gol del definitivo 4-0 a San Siro contro il Lecce nella prima giornata di campionato.[81] Dopo essere stato superato da Raúl come miglior marcatore nelle competizioni UEFA per club il 20 ottobre 2010 (doppietta all'Hapoel Tel Aviv),[82][83] il 3 novembre 2010 anche Inzaghi, nella partita del 4º turno della fase a gironi di Champions League 2010-2011 contro il Real Madrid, segna una doppietta che gli consente di raggiungere nuovamente lo spagnolo a quota 70 gol nelle competizioni UEFA per club[2][84] e di superare Gerd Müller (69 reti) come primatista di reti nelle coppe europee.[66][85][86] Allo stesso tempo raggiunge e supera Marco van Basten nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del Milan[89] e diventa anche il più anziano giocatore a realizzare un gol in Champions League a 37 anni e 85 giorni, superando il precedente record del capitano interista Javier Zanetti.[90] Successivamente è a sua volta superato da Ryan Giggs, che il 26 aprile 2011 nella semifinale di andata contro lo Schalke 04 segna in Champions League a 37 anni e 148 giorni.[91] Il 10 novembre 2010, in occasione dell'incontro casalingo contro il Palermo valido per l'11ª giornata di campionato, si infortuna procurandosi la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio sinistro[92][93][94] per le quali viene operato a Barcellona dal professor Ramon Cugat il 23 novembre seguente.[95] Il 15 febbraio 2011 viene superato come migliore marcatore nelle competizioni UEFA per club da Raúl, che lo appaia anche in vetta alla classifica dei capocannonieri delle coppe europee.[96] Il 7 maggio 2011 vince il suo secondo scudetto con i rossoneri a due giornate dal termine del campionato grazie allo 0-0 contro la Roma[97] e una settimana più tardi, il 14 maggio 2011, a 185 giorni di distanza dall'infortunio, ritorna in campo contro il Cagliari,[98] sostituendo Pato all'81º minuto di gioco.[99]

Il 18 maggio 2011 rinnova il contratto con il Milan, in scadenza a fine stagione, fino al 30 giugno 2012.[100][101] Dopo 11 anni passati con la maglia rossonera, l'11 maggio 2012 comunica ufficialmente che la stagione 2011-2012 è stata l'ultima con la maglia del Milan, come concordato con la società.[102] Due giorni dopo, il 13 maggio, gioca la sua 300ª e ultima partita in rossonero[103] a San Siro contro il Novara; entrato in campo nel corso del secondo tempo, segna anche la sua ultima rete (156º gol in Serie A[104] e unico stagionale) che vale la vittoria finale per 2-1. Quel pomeriggio Inzaghi diventa anche il quarto giocatore per anzianità nella storia del Milan, essendo sceso in campo all'età di 38 anni, 9 mesi e 4 giorni: fino ad allora, soltanto Alessandro Costacurta, Paolo Maldini ed Enrico Albertosi avevano disputato una partita ufficiale con il Milan avendo un'età maggiore della sua.[105]

Con il Milan ha vinto due Champions League, due Supercoppe Europee, una Coppa del mondo per club, due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. In totale con la maglia del Milan ha collezionato 300 presenze e 126 gol.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nazionali giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Inzaghi esordisce nella nazionale Under-21 il 22 dicembre 1993 nell'amichevole Italia-Israele (0-0).[11] L'anno seguente prende parte alla fase finale dell'Europeo Under-21, vinto dagli azzurrini, giocando il ritorno dei quarti di finale contro la Cecoslovacchia e la finale contro il Portogallo.

Nel biennio successivo disputa le qualificazioni per l'Europeo Under-21 (7 partite e 2 gol) ed è convocato per la fase finale dell'Europeo Under-21 1996 in Spagna,[106] ma viene poi sostituito da Francesco Totti per un infortunio alla caviglia.[107] In totale con la nazionale Under-21 ha giocato 14 partite e ha realizzato 3 gol.[11]

Nazionale maggiore[modifica | modifica wikitesto]
Inzaghi (in piedi, secondo da destra) in nazionale maggiore a Bologna nel 1999, per la gara contro il Galles valevole per le qualificazioni al campionato d'Europa 2000

Convocato dal CT Cesare Maldini, debutta con la nazionale maggiore l'8 giugno 1997, a 23 anni, nella partita Italia-Brasile (3-3),[11] valida per il Torneo di Francia.[108][109]

Partecipa al campionato del mondo 1998 in Francia, giocando due spezzoni di partita e regalando un assist a Roberto Baggio per il secondo gol azzurro nella partita contro l'Austria (2-1).[110] Il 18 novembre 1998 segna le prime reti con la maglia della nazionale grazie alla doppietta realizzata nell'amichevole di Salerno contro la Spagna.[111][112]

Nelle qualificazioni a Euro 2000 è il miglior marcatore azzurro con 3 reti (al pari di Christian Vieri). Al campionato d'Europa 2000, che gioca da titolare, realizza due reti: prima trasforma il rigore decisivo contro la Turchia al debutto (2-1)[113], poi segna nei quarti contro la Romania (2-0).[114]

Nelle successive qualificazioni mondiali è il capocannoniere azzurro con 7 reti: l'attaccante segna - tra l'altro - tre doppiette contro Ungheria[115], Romania e Lituania.[116][117][118] Nella fase finale del campionato del mondo 2002 disputa due partite, vedendosi annullare un gol (parso regolare ai più) contro la Croazia.[119]

Nelle qualificazioni a Euro 2004 è il miglior marcatore azzurro con 6 reti (di cui 3 reti il 6 settembre 2003 contro il Galles, prima e unica tripletta con la maglia della nazionale) e secondo assoluto alle spalle dello sloveno Ermin Šiljak (8 gol),[120] ma il tecnico Trapattoni non lo convoca per la fase finale della manifestazione, anche a causa di una stagione in cui aveva giocato poco con il Milan per via di alcuni infortuni, preferendogli Marco Di Vaio.[121][122][123]

Convocato dal CT Marcello Lippi, partecipa al campionato del mondo 2006 in Germania vinto dall'Italia. Inzaghi scende in campo in una sola occasione, entrando a partita in corso, riuscendo comunque a mettersi in evidenza: il 22 giugno contro la Rep. Ceca, finalizzando un veloce contropiede, mette a segno il gol del 2-0 con cui l'Italia chiude la partita (primo e unico goal in un mondiale per lui)[124] e ipoteca il passaggio agli ottavi di finale come prima classificata nel girone E.[125] Il 9 luglio 2006, a quasi 33 anni, festeggia con i suoi compagni la vittoria della Coppa del Mondo.

Dopo il Mondiale è impiegato in 6 partite delle qualificazioni a Euro 2008, nelle quali segna 3 reti, di cui le ultime 2 contro le Fær Øer il 2 giugno 2007,[126] ma il tecnico Roberto Donadoni non lo convoca per la fase finale della manifestazione. La sua ultima partita in nazionale è stata quella disputata l'8 settembre 2007, a 34 anni, contro la Francia (0-0).[108]

In totale con la nazionale italiana ha disputato 57 partite segnando 25 reti,[127] grazie alle quali è al sesto posto nella classifica dei marcatori dell'Italia: lo precedono solo Gigi Riva (35), Giuseppe Meazza (33), Silvio Piola (30), Roberto Baggio e Alessandro Del Piero (27).[128]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Milan[modifica | modifica wikitesto]

Inzaghi a San Siro nel prepartita di Milan-Lazio del 31 agosto 2014, gara che segnò il suo esordio da allenatore in Serie A

Dopo il ritiro, accetta l'incarico di allenatore degli Allievi Nazionali rossoneri: il contratto sarà valido per le stagioni 2012-13 e 2013-14.[129][130] Il 10 dicembre 2012 inizia il corso di Coverciano, per ottenere l'abilitazione a tecnico professionista.[131] La stagione si conclude con il raggiungimento della fase finale del Campionato di categoria, in cui la squadra è eliminata dall'Empoli in semifinale.[132] Il 7 giugno 2013 diviene allenatore della formazione Primavera,[133] che condurrà a vincere il Torneo di Viareggio nel febbraio 2014.[134]

Il 9 giugno 2014 viene promosso a tecnico della prima squadra, sostituendo l'esonerato Clarence Seedorf.[135] Esordisce da allenatore professionista alla prima giornata del campionato di Serie A 2014-2015, con i rossoneri vittoriosi per 3-1 sulla Lazio.[136] A fine stagione ottiene il decimo posto in campionato (13 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte), che comporta l'esclusione dalle coppe europee della squadra per il secondo anno consecutivo, fatto che non avveniva dalla stagione 1997-1998.[137] A giugno viene esonerato, nonostante il contratto fosse valido per un'altra stagione.[138]

Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 giugno 2016 viene scelto come nuovo allenatore del Venezia, club neopromosso in Lega Pro, in sostituzione di Giancarlo Favarin.[139][140] Il 15 aprile 2017, il Venezia vince il campionato e viene promosso in Serie B con tre giornate di anticipo, grazie al pareggio interno col Fano. Il 26 aprile seguente, Inzaghi ottiene anche il trofeo della Coppa Italia Lega Pro ai danni del Matera, vincendo la doppia finale con il punteggio complessivo di 3-2.

Nel campionato di Serie B 2017-2018 raggiunge i play-off con tre giornate di anticipo, posizionandosi in quinta posizione nella classifica generale; la squadra lagunare si ferma in semifinale, eliminata dal Palermo dopo aver pareggiato per 1-1 in casa e perso per 1-0 in trasferta.

Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi dimesso da tecnico del Venezia,[141] il 13 giugno 2018 diventa il nuovo allenatore del Bologna.[142] Il club felsineo aveva infatti ufficializzato, pochi giorni prima della disputa dei play-off da parte del Venezia, l'ingaggio di Inzaghi come tecnico per la nuova stagione, in sostituzione di Roberto Donadoni.

Alla sua seconda esperienza da allenatore in Serie A, ottiene 2 vittorie, 7 pareggi e 10 sconfitte: la squadra chiude la prima parte di campionato al 18º posto e con 13 punti. In Coppa Italia, invece, il Bologna riesce a qualificarsi agli ottavi di finale, dove viene eliminato dalla Juventus.[143] Il club rossoblù inizia il 2019 con un pareggio e una sconfitta per 4-0 contro il Frosinone, diretta concorrente per la salvezza e in seguito a questa disfatta il 28 gennaio viene esonerato e sostituito da Siniša Mihajlović.[144]

Benevento[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 giugno 2019 viene nominato nuovo tecnico del Benevento, in Serie B.[145] Dopo una stagione condotta saldamente al primo posto della classifica, battendo numerosi record per la categoria (promozione con maggiore anticipo sulla fine del campionato, numero di punti nella B a 20 squadre, miglior attacco e difesa) la squadra campana ottiene, con sette turni di anticipo (record per la categoria), il 29 giugno 2020, l'aritmetica promozione in Serie A da capolista (la seconda della sua storia), vincendo la Coppa Ali della Vittoria.[146] Termina il campionato con sole 4 sconfitte in 38 partite e un distacco di 18 punti sul Crotone, secondo.

Nel campionato di Serie A 2020-2021, dopo un girone di andata fruttuoso, il Benevento ha un crollo di rendimento nel girone di ritorno, in cui raccoglie solo una vittoria (sul campo della Juventus) in diciannove partite, retrocedendo in Serie B al termine della penultima giornata di campionato.

Brescia[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 giugno 2021 viene nominato nuovo tecnico del Brescia, in Serie B.[147] A lungo in lizza per il primo posto della classifica nel campionato cadetto, la squadra ottiene 3 punti in 4 partite prima della sosta per le nazionali di metà marzo, scivolando al quinto posto. A causa del bilancio delle ultime settimane e il deterioramento dei rapporti con il presidente Massimo Cellino (andato vicino a esonerarlo già a febbraio),[148] viene esonerato il 23 marzo 2022.[149]

Reggina[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 luglio 2022 diventa il nuovo allenatore della Reggina, nel campionato cadetto;[150] dopo una prima parte di campionato condotta ai vertici della classifica, conduce la squadra al settimo posto finale con cinque punti di penalizzazione, con qualificazione ai play-off, da cui i calabresi vengono eliminati dal Südtirol al primo turno. Inzaghi e il suo staff vengono inizialmente confermati per la stagione seguente nonostante i problemi finanziari del club, salvo poi risultare di fatto senza squadra in seguito al mancato tesseramento da parte degli amaranto per la stagione sportiva 2023-2024.[151]

Salernitana[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 ottobre 2023 viene ingaggiato dalla Salernitana[152], sostituendo l'esonerato Paulo Sousa. Dopo 16 partite di campionato (2 Vittorie 4 pareggi e 10 sconfitte) e 2 di Coppa Italia (eliminato dalla Juventus) l'11 febbraio 2024, con la squadra all'ultimo posto viene esonerato dalla società e sostituito da Fabio Liverani.[153]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Inzaghi ha giocato globalmente 695 partite segnando 316 reti, alla media di 0,45 gol a partita.

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1991-1992 Bandiera dell'Italia Piacenza B 2 0 CI 1 0 - - - - - - 3 0
1992-1993 Bandiera dell'Italia Leffe C1 21 13 CI-C 1 0 - - - - - - 22 13
1993-1994 Bandiera dell'Italia Verona B 36 13 CI 1 1 - - - - - - 37 14
1994-1995 Bandiera dell'Italia Piacenza B 37 15 CI 4 2 CAI 0 0 - - - 41 17
Totale Piacenza 39 15 5 2 - - - - 44 17
1995-1996 Bandiera dell'Italia Parma A 15 2 CI 1 0 CdC 6 2 - - - 22 4
1996-1997 Bandiera dell'Italia Atalanta A 33 24 CI 1 1 - - - - - - 34 25
1997-1998 Bandiera dell'Italia Juventus A 31 18 CI 4 1 UCL 10 6 SI 1 2 46 27
1998-1999 A 28+2[154] 13+1[154] CI 1 0 UCL 10 6 SI 1 0 42 20
1999-2000 A 33 15 CI 2 1 Int.+CU 4+4 7+3 - - - 43 26
2000-2001 A 28 11 CI 0 0 UCL 6 5 - - - 34 16
Totale Juventus[155] 120+2 57+1 7 2 34 27 2 2 165 89
2001-2002 Bandiera dell'Italia Milan A 20 10 CI 1 2 CU 7 4 - - - 28 16
2002-2003 A 30 17 CI 3 1 UCL 16[156] 12[61] - - - 49 30
2003-2004 A 14 3 CI 3 2 UCL 8 2 SI+SU+CInt 1+1+1 0 28 7
2004-2005 A 11 0 CI 2 0 UCL 2 1 SI 0 0 15 1
2005-2006 A 23 12 CI 2 1 UCL 6 4 - - - 31 17
2006-2007 A 20 2 CI 5 3 UCL 12[157] 6[158] - - - 37 11
2007-2008 A 21 11 CI 0 0 UCL 5 4 SU+Cmc 1+2 1+2 29 18
2008-2009 A 26 13 CI 0 0 CU 6 3 - - - 32 16
2009-2010 A 24 2 CI 2 1 UCL 7 2 - - - 33 5
2010-2011 A 6 2 CI 0 0 UCL 3 2 - - - 9 4
2011-2012 A 7 1 CI 2 0 UCL[159] 0 0 SI 0 0 9 1
Totale Milan 202 73 20 10 72 40 6 3 300 126
Totale carriera 468 198 36 16 112 69 8 5 624 291

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
8-6-1997 Lione Italia Bandiera dell'Italia 3 – 3 Bandiera del Brasile Brasile Torneo di Francia - Ingresso al 58’ 58’
10-9-1997 Tbilisi Georgia Bandiera della Georgia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 80’ 80’
11-10-1997 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Qual. Mondiali 1998 - Uscita al 46’ 46’
28-1-1998 Catania Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Slovacchia Slovacchia Amichevole - Ingresso al 66’ 66’
11-6-1998 Bordeaux Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera del Cile Cile Mondiali 1998 - 1º turno - Ingresso al 70’ 70’
23-6-1998 Saint-Denis Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1998 - 1º turno - Ingresso al 60’ 60’
10-10-1998 Udine Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Euro 2000 -
18-11-1998 Salerno Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole 2
16-12-1998 Roma Italia Bandiera dell'Italia 6 – 2 Bandiera delle World Stars World Stars Amichevole 1 Uscita al 46’ 46’
27-3-1999 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2000 1
31-3-1999 Ancona Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Bielorussia Bielorussia Qual. Euro 2000 1
28-4-1999 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 79’ 79’
5-6-1999 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera del Galles Galles Qual. Euro 2000 1 Uscita al 80’ 80’
9-6-1999 Losanna Svizzera Bandiera della Svizzera 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2000 -
8-9-1999 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 3 Bandiera della Danimarca Danimarca Qual. Euro 2000 -
9-10-1999 Minsk Bielorussia Bandiera della Bielorussia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2000 -
13-11-1999 Lecce Italia Bandiera dell'Italia 1 – 3 Bandiera del Belgio Belgio Amichevole - Uscita al 68’ 68’
23-2-2000 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole - Ingresso al 60’ 60’
29-3-2000 Barcellona Spagna Bandiera della Spagna 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
26-4-2000 Reggio Calabria Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole -
3-6-2000 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 77’ 77’
11-6-2000 Arnhem Turchia Bandiera della Turchia 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Euro 2000 - 1º turno 1
14-6-2000 Bruxelles Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Belgio Belgio Euro 2000 - 1º turno - Uscita al 77’ 77’
24-6-2000 Bruxelles Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Romania Romania Euro 2000 - Quarti di finale 1
29-6-2000 Amsterdam Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 dts
(3 - 1 dtr)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 2000 - Semifinale - Uscita al 67’ 67’
3-9-2000 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 2 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 2002 2
7-10-2000 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Romania Romania Qual. Mondiali 2002 1 Uscita al 80’ 80’
15-11-2000 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Amichevole - Uscita al 72’ 72’
28-2-2001 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole -
24-3-2001 Bucarest Romania Bandiera della Romania 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 2002 2 Uscita al 86’ 86’
28-3-2001 Trieste Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera della Lituania Lituania Qual. Mondiali 2002 2 Uscita al 69’ 69’
25-4-2001 Perugia Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Amichevole - Uscita al 46’ 46’
1-9-2001 Kaunas Lituania Bandiera della Lituania 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 2002 - Ingresso al 60’ 60’
5-9-2001 Piacenza Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Marocco Marocco Amichevole -
6-10-2001 Parma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Qual. Mondiali 2002 -
7-11-2001 Saitama Giappone Bandiera del Giappone 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 87’ 87’
17-4-2002 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Amichevole - Uscita al 46’ 46’
18-5-2002 Praga Rep. Ceca Bandiera della Rep. Ceca 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
8-6-2002 Kashima Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 2002 - 1º turno - Ingresso al 79’ 79’
13-6-2002 Ōita Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera del Messico Messico Mondiali 2002 - 1º turno - Uscita al 56’ 56’
21-8-2002 Trieste Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera della Slovenia Slovenia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
7-9-2002 Baku Azerbaigian Bandiera dell'Azerbaigian 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2004 - Uscita al 76’ 76’
12-10-2002 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro Qual. Euro 2004 -
20-11-2002 Pescara Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Turchia Turchia Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
12-2-2003 Genova Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole - Ingresso al 72’ 72’
6-9-2003 Milano Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera del Galles Galles Qual. Euro 2004 3 Uscita al 74’ 74’
10-9-2003 Belgrado Serbia e Montenegro Bandiera della Serbia e Montenegro 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2004 1 Uscita al 64’ 64’
11-10-2003 Reggio Calabria Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian Qual. Euro 2004 2
2-6-2006 Losanna Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Amichevole - Ingresso al 58’ 58’
22-6-2006 Amburgo Rep. Ceca Bandiera della Rep. Ceca 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 2006 - 1º turno 1 Ingresso al 60’ 60’
2-9-2006 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Lituania Lituania Qual. Euro 2008 1 Uscita al 86’ 86’
6-9-2006 Saint-Denis Francia Bandiera della Francia 3 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2008 - Ingresso al 73’ 73’
7-10-2006 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Qual. Euro 2008 - Ingresso al 85’ 85’
2-6-2007 Tórshavn Fær Øer Bandiera delle Fær Øer 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2008 2 Uscita al 58’ 58’
6-6-2007 Kaunas Lituania Bandiera della Lituania 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2008 -
22-8-2007 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 3 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
8-9-2007 Milano Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Francia Francia Qual. Euro 2008 - Uscita al 65’ 65’
Totale Presenze 57 Reti (6º posto) 25

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche aggiornate al 9 febbraio 2024. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
2014-2015 Bandiera dell'Italia Milan A 38 13 13 12 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 40 14 13 13 35,00 10º
2016-2017 Bandiera dell'Italia Venezia LP 38 23 11 4 CI-LP 9 5 3 1 - - - - - SC-LP 2 1 0 1 49 29 14 6 59,18 (prom.)
2017-2018 B 42+3[160] 17+1 16+1 9+1 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 46 18 17 11 39,13
Totale Venezia 83 41 28 14 10 5 3 2 - - - - 2 1 0 1 95 47 31 17 49,47
2018-gen. 2019 Bandiera dell'Italia Bologna A 21 2 8 11 CI 3 2 0 1 - - - - - - - - - - 24 4 8 12 16,67 Eson.
2019-2020 Bandiera dell'Italia Benevento B 38 26 8 4 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 39 26 8 5 66,67 (prom.)
2020-2021 A 38 7 12 19 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 39 7 12 20 17,95 18º (retr.)
Totale Benevento 76 33 20 23 2 0 0 2 - - - - - - - - 78 33 20 25 42,31
2021-mar. 2022 Bandiera dell'Italia Brescia B 31 14 12 5 CI 1 0 1 0 - - - - - - - - - - 32 14 13 5 43,75 Eson.
2022-2023 Bandiera dell'Italia Reggina B 38+1[160] 17+0 4+0 17+1 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 40 17 4 19 42,50
ott. 2023-feb. 2024 Bandiera dell'Italia Salernitana A 16 2 4 10 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 18 3 4 11 16,67 Sub., Eson.
Totale carriera 304 122 89 93 21 9 4 8 - - - - 2 1 0 1 327 132 93 102 40,37

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Unico calciatore della sua generazione ad essere riuscito a segnare in tutte le competizioni UEFA per club all'epoca vigenti.
  • Calciatore italiano che ha segnato più gol nelle competizioni UEFA per club (70).

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Inzaghi (a sinistra) e Antonio Conte con il trofeo della Supercoppa italiana 1997 vinta dalla Juventus
Piacenza: 1994-1995
Juventus: 1997
Milan: 2004, 2011
Juventus: 1997-1998
Milan: 2003-2004, 2010-2011
Milan: 2002-2003
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Inzaghi (n. 9) festeggia la vittoria della UEFA Champions League 2002-2003 con il Milan
Juventus: 1999
Milan: 2002-2003, 2006-2007
Milan: 2003, 2007
Milan: 2007

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Francia 1994
Germania 2006

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1996-1997 (24 gol)
Miglior giovane: 1997
Premio alla carriera: 2012
2007
Premio alla carriera per calciatori: 2014
Premio alla carriera: 2017

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]
Milan: 2014
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Venezia: 2016-2017
Venezia: 2016-2017 (girone B)
Benevento: 2019-2020

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

2019-2020

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 12 dicembre 2006. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.[163]
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • 300 gol (e non ho ancora finito), con Giovan Battista Olivero e Andrea Schianchi, Milano, Mondadori, 2010, ISBN 978-88-04-59651-6.
  • Il momento giusto. Il calcio, la mia vita, con Giovan Battista Olivero, Milano, Cairo, 2023, ISBN 978-88-309-0286-2.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I giocatori che hanno segnato più gol nelle competizioni UEFA per club, su Calcio d'Angolo, 23 maggio 2019. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ a b Paolo Menicucci, Inzaghi leone, León guastafeste, su it.uefa.com, uefa.com, 3 novembre 2010. URL consultato il 4 novembre 2010.
  3. ^ 46 reti nella fase a gironi e 4 nei turni preliminari.
  4. ^ Le 7 vite di Inzaghi, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 16 settembre 2009. URL consultato il 16 settembre 2009.
  5. ^ Records Ronaldo and Messi have not broken (yet), su uefa.com.
  6. ^ E i fratelli Inzaghi si ritrovano in azzurro, in la Repubblica, 26 marzo 2000, p. 43.
  7. ^ NAZIONALE: FRATELLI INZAGHI, NON PENSIAMO A JUVE-LAZIO, Adnkronos, 27 marzo 2000.
  8. ^ Pippo Inzaghi è diventato papà: nato il figlio Edoardo, su gazzetta.it, 24 ottobre 2021.
  9. ^ Filippo Inzaghi papà per la seconda volta: è nata Emilia, su gazzetta.it, 21 marzo 2023.
  10. ^ Francesco Somma, Mondonico: "Pippo? Il gol è innamorato di lui", su milannews.it, 18 marzo 2009. URL consultato il 20 aprile 2017.
  11. ^ a b c d e f g h i Sappino, pp. 281-282.
  12. ^ a b c Alberto Costa, Inzaghi bomber scala la hit parade d'Europa, in Corriere della Sera, 20 settembre 2002, p. 43 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  13. ^ Franco Ordine, Inzaghi: "Ricordo tutti i miei 63 gol, come fossero figli", su ilgiornale.it, 6 dicembre 2007. URL consultato l'11 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2008).
  14. ^ Beccantini, pp. 717-718.
  15. ^ Diretta Instagram con ottochanneltv, 1º maggio 2020.
  16. ^ Afresti, Bocci, Landi, p. 29.
  17. ^ Stagione 1991/1992 - Coppa Italia, su storiapiacenza1919.it. URL consultato il 14 marzo 2012.
  18. ^ Inzaghi Filippo - Dettaglio Stagione 1991-92 [collegamento interrotto], su legaserieb.it. URL consultato il 14 marzo 2012.
  19. ^ Casertana-Piacenza 3-2, su legaserieb.it. URL consultato il 14 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  20. ^ Afresti, Bocci, Landi, p. 36.
  21. ^ a b In festa verso l'Europa, su acmilan.com, 15 marzo 2009. URL consultato il 21 ottobre 2010.
  22. ^ Matteo Fontana, Milan, riecco Verona: dove Pippo Inzaghi divenne Super, su gazzetta.it, 15 ottobre 2014..
  23. ^ Stagione 1994/1995, su storiapiacenza1919.it. URL consultato il 6 marzo 2012.
  24. ^ Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 12 (1995-1996), Panini, 23 luglio 2012, p. 10.
  25. ^ Atalanta-Parma 1-1, su legaseriea.it. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
  26. ^ Luca Valdiserri, Napoli Parma, sfida tra fratelli di latte, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 2 dicembre 1995. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
  27. ^ Pippo Inzaghi: "Così sfumò il mio sogno napoletano", su tuttomercatoweb.com, tuttomercato.web, 8 gennaio 2008. URL consultato il 4 giugno 2008.
  28. ^ a b Tutte le reti di Filippo Inzaghi, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 12 marzo 2012.
  29. ^ Claudio Casagrande, Urlo Inzaghi, sogno Pato, Tuttosport, 7 gennaio 2008.
  30. ^ Calcio news, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 1º dicembre 1995. URL consultato il 12 marzo 2012.
  31. ^ Roberto Schianchi, Parma d'emergenza, influenzato anche Scala, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 2 marzo 1996. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2015).
  32. ^ Emilio Marrese, Parma ci prova, la carta è Zola, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 7 marzo 1996. URL consultato il 12 marzo 2012.
  33. ^ Fabrizio Bocca, Inzaghi, pensieri azzurri, la Repubblica, 23 dicembre 1996.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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