Amsterdamsche Football Club Ajax: differenze tra le versioni
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|stagione attuale = Amsterdamsche Football Club Ajax 2017-2018 |
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Versione delle 18:59, 7 mar 2018
AFC Ajax Calcio | |
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Lancieri[1], Godenzonen (Figli degli Dei)[2] | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco e rosso |
Inno | De Ajax Marsch Joop Leeuwendaal |
Dati societari | |
Città | Amsterdam |
Nazione | Paesi Bassi |
Confederazione | UEFA |
Federazione | KNVB |
Campionato | Eredivisie |
Fondazione | 1900 |
Presidente | Hennie Henrichs |
Allenatore | Erik ten Hag |
Stadio | Johann Cruijff ArenA (54.033 posti) |
Sito web | www.ajax.nl |
Palmarès | |
Eredivisie | 33 |
Coppe dei Paesi Bassi | 18 |
Johan Cruijff Schaal | 8 |
Trofei internazionali | 4 Coppe dei Campioni/Champions League 1 Coppe delle Coppe 1 Coppe UEFA/Europa League 2 Supercoppe UEFA 2 Coppe Intercontinentali |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
L'Amsterdamsche Football Club Ajax, (Euronext: AJAX), meglio noto semplicemente come Ajax, è una società calcistica olandese con sede nella città di Amsterdam. Milita nella Eredivisie, la massima serie del campionato nazionale, e gioca le partite casalinghe all'Amsterdam Arena.
È la squadra più titolata del Paese, avendo vinto 33 campionati, 18 Coppe, 8 Supercoppe d'Olanda, nonché una tra le più vittoriose del mondo, potendo vantare 4 Coppe dei Campioni-Champions League, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 2 Supercoppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali. Famosa per il suo florido vivaio, la società possiede anche una succursale in Sudafrica, l'Ajax Cape Town.
A livello internazionale è la squadra olandese più titolata ed è uno dei cinque club, insieme con Juventus, Bayern Monaco, Chelsea e Manchester United, che sono riusciti a vincere tutti e tre le maggiori competizioni europee di calcio per club (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe e Coppa UEFA/Europa League)[3]. Inoltre è una delle cinque società calcistiche europee, insieme con Juventus, Bayern Monaco, Chelsea e Manchester United, ad avere vinto almeno una edizione di ogni competizione UEFA per club a cui ha partecipato,[4] oltre ad aver vinto, per prima, la Coppa Piano Karl Rappan (antenata della Coppa Intertoto)[5]. L'Ajax ha inoltre vinto 2 Coppe Intercontinentali e altrettante Supercoppe UEFA (è stata la prima a vincere questa competizione) ed è riuscita in due occasioni, nel 1972 e nel 1995, a centrare il treble, ad aggiudicarsi cioè nello stesso anno il titolo di campione del proprio Paese, del proprio continente e del mondo. È stata, inoltre, una delle sette squadre europee (insieme a Celtic, PSV, Manchester United, Barcellona, Inter, Bayern Monaco) e la prima olandese a centrare il treble classico (campionato, coppa nazionale, Coppa dei Campioni/Champions League) nella stagione 1971-72.
Storia
La fondazione e l'era amatoriale (1900-1954)
L'Ajax viene fondato il 18 marzo 1900, una domenica, da Han Dade, Floris Stempel e Carel Reeser in un caffè nel centro di Amsterdam[6]. Il nome Ajax deriva dalla mitologia greca: Aiace Telamonio (gr. Αἴας) era infatti un valoroso condottiero. All'inizio la squadra adotta un'uniforme di gioco nera con banda rossa, che viene ben presto sostituita da una a righe bianco-rosse con pantaloncini neri[7]: il rosso, il bianco e il nero sono i colori della bandiera di Amsterdam.
L'Ajax prende parte al campionato olandese nella stagione 1902-1903 disputando il torneo di terza divisione[8]. Ottiene subito la promozione al secondo livello[8], mentre nel 1910 avviene la prima storica promozione nella massima serie olandese[8], quando c'è in panchina l'irlandese Jack Kirwan. Per l'occasione vengono costruiti gli spalti nello stadio casalingo, l'Het Houten Stadion (lo "stadio di legno"), ma la squadra è costretta a variare la propria casacca: all'epoca infatti non esistevano ancora le "seconde maglie", e si sarebbe creata confusione con le divise dello Sparta[9]. Viene così scelta una maglia bianca con banda verticale rossa in mezzo, che sarebbe diventata nel tempo una delle casacche più famose al mondo.
Kirwan nel 1915 lascia la squadra, che intanto è tornata in seconda divisione[8]. Viene sostituito da uno degli allenatori più vincenti nella storia del club, l'inglese Jack Reynolds. Costui viene anche considerato il pioniere del calcio totale[9], e i Lancieri sotto la sua guida ritornano in massima serie nel 1917; conquistano in questo stesso anno anche il primo trofeo, la Coppa nazionale, dopo aver battuto per 5-0 il VSV in finale.
L'Ajax vince il primo titolo al termine della campionato 1917-1918, e si ripete l'anno successivo. Reynolds lascia una prima volta il club nel 1925 per farvi ritorno nel 1928, mentre il 9 dicembre 1934 viene inaugurato lo Stadion De Meer: capace di contenere 22.000 spettatori, nel primo incontro vede i padroni di casa prevalere per 5-1 in un'amichevole disputata contro lo Stade Français[10]. Sempre sotto la guida dell'inglese e aiutati in campo dai gol di Piet van Reenen i Lancieri vincono altri cinque titoli prima dell'invasione tedesca dei Paesi Bassi. Triste è poco dopo il destino di Eddie Hamel, ex biancorosso statunitense, che trova la morte il 30 aprile 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz nel quale è stato deportato[11].
Nel dopoguerra i Lancieri conquistano l'ottavo titolo nel campionato 1946-47, di nuovo con Reynolds alla guida. In questo periodo fa il suo esordio in campo un giovane attaccante, Rinus Michels, tuttavia l'Ajax ha difficoltà a vincere negli anni a seguire; si limita a mettere in bacheca il titolo regionale nel 1950 e nel 1952[12].
I primi anni del professionismo (1954-1965)
Il campionato 1954-1955 è il primo dopo l'introduzione del professionismo[13], mentre due anni dopo nasce l'Eredivisie, un unico girone che accoglie le squadre provenienti da tutto il Paese al posto dei molti gironi regionali e di una fase finale nazionale. L'Ajax torna a vincere il titolo nella stagione 1956-1957, la prima con il nuovo formato, e in rosa c'è Sjaak Swart, detentore del record di presenze complessive in maglia biancorossa. L'esordio nelle competizioni europee avviene invece l'anno seguente, con la disputa della Coppa dei Campioni 1957-1958. Qui i Lancieri arrivano a disputare i quarti di finale, ma vengono eliminati dal Vasas: infatti, dopo un pareggio per 2-2 nella gara di andata ad Amsterdam, gli ungheresi vincono quella di ritorno con un secco 4-0.
Nel 1959 è l'inglese Vic Buckingham a sedersi sulla panchina della squadra, che conquista subito il decimo titolo; tra i giocatori c'è anche il capocannoniere del campionato, Henk Groot, uno dei giocatori più prolifici di sempre in maglia biancorossa, mentre nella stagione successiva si aggiunge al gruppo un altro calciatore ai primi posti nella classifica dei gol segnati nel club, Piet Keizer. La squadra partecipa nuovamente alla Coppa dei Campioni, ma il cammino nella manifestazione termina al primo turno, dopo aver affrontato i norvegesi del Fredrikstad. Un primo successo internazionale arriva invece nel 1962 con la conquista della Coppa Piano Karl Rappan, l'antenata della Coppa Intertoto.
La stagione 1964-1965 segna l'esordio in prima squadra di un giovane Johan Cruijff, tuttavia l'Ajax non naviga in buone acque; all'inizio del 1965 la squadra subisce la sconfitta più pesante in Eredivisie, un 9-4 contro il Feyenoord[14], e proprio dopo questa partita l'inglese viene esonerato[15].
Il Gloria Ajax (1965-1974)
Buckingham viene sostituito da un uomo che rivoluzionerà il calcio: Rinus Michels. Costui, allievo di Jack Reynolds, viene infatti considerato il padre del calcio totale, una concezione tattica che supera la tradizionale divisione del lavoro in campo tra difensori, centrocampisti e attaccanti: incentrato sul 4-3-3, sul possesso della palla, sul pressing e sul fuorigioco conta anche sulla versatilità dei giocatori[9]: tutti infatti partecipano al gioco in ogni suo aspetto, con un'organizzazione in cui chiunque, senza difficoltà, può ricoprire una qualsiasi zona del campo a seconda delle esigenze. Stava nascendo su queste basi la squadra che sarebbe stata nota in tutto il mondo come Gloria Ajax[14].
Michels guida l'Ajax alla salvezza in quel campionato, ma vince poi il titolo nella stagione 1965-1966 e si ripete nelle due successive; in particolare nel 1966-1967 ottiene il primo double della sua storia. Gli olandesi hanno così modo di partecipare a tre edizioni della Coppa dei Campioni: leggendaria è la sfida contro il favorito Liverpool negli ottavi dell'edizione 1966-1967, con gli inglesi che vengono sconfitti per 5-1 nella nebbia di Amsterdam[16]. Questa partita, come spesso accade in occasione di gare importanti, non viene disputata nel piccolo Stadion De Meer ma nel più capiente Olympisch Stadion[17].
Un primo traguardo internazionale importante viene invece raggiunto nella Coppa dei Campioni 1968-1969: l'Ajax elimina tra gli altri il Benfica di Eusébio nei quarti, sicuramente una delle migliori squadre del periodo, e arriva poi a giocare la finale. La partita, disputata allo stadio Santiago Bernabéu di Madrid, vede i Lancieri di fronte al Milan di Nereo Rocco, che termina il primo tempo in vantaggio per 2-0 grazie a una doppietta di Pierino Prati. Nel secondo tempo la partita viene riaperta da un calcio di rigore trasformato dal capitano biancorosso Velibor Vasović, ma in seguito un altro gol di Prati e uno di Angelo Benedicto Sormani consegnano la coppa saldamente nelle mani del Milan.
L'Ajax conclude il campionato 1968-1969 al secondo posto, e nella stagione successiva disputa la Coppa delle Fiere: qui elimina tra gli altri il Napoli negli ottavi ma viene eliminato dall'Arsenal, raggiungendo comunque la semifinale. Vince poi un altro double, con in rosa elementi del calibro di Heinz Stuy, Barry Hulshoff, Ruud Krol, Dick van Dijk, Gerrie Mühren, Arie Haan e Wim Suurbier.
Nella stagione 1970-1971 arrivano anche Johan Neeskens e Horst Blankenburg, inoltre Cruijff inizia ad indossare la maglia che lo renderà famoso: la numero quattordici. Questo perché il calciatore, di rientro da un infortunio, decidere di cedere la sua usuale nove a Mühren e ne pesca casualmente un'altra[18]. L'Ajax partecipa alla Coppa dei Campioni e arriva un'altra volta in finale; questo dopo aver eliminato anche altri gli scozzesi del Celtic finalisti nella passata edizione e vincitori del trofeo solo quattro anni prima. L'ultimo atto si disputa il 2 giugno 1971 nello stadio Wembley di Londra contro il Panathinaikos allenato da Ferenc Puskás, e qui i greci vengono sconfitti per 2-0 grazie ad un gol di van Dijk a inizio partita e ad un altro di Haan a poco dalla fine. L'Ajax può così mettere in bacheca il prestigioso trofeo, e poco dopo conquista anche la coppa nazionale, tuttavia Michels lascia la squadra per trasferirsi al Barcellona.
È poi Ștefan Kovács, allenatore romeno arrivato dalla Steaua Bucurest, a succedere a Michels. L'Ajax decide di non partecipare alla Coppa Intercontinentale[19] pur avendone diritto, e diventa così il primo club a farlo. Questa stagione si conclude comunque in maniera trionfale con il treble, e sarà ricordata come una delle migliori di sempre. I Lancieri conquistano infatti il quindicesimo titolo olandese e la settima Coppa d'Olanda, ma soprattutto la seconda Coppa dei Campioni. La finale della manifestazione si gioca il 31 maggio 1972 a Rotterdam, ed i Lancieri vi arrivano senza aver subito sconfitte. Di fronte hanno l'Inter allenata da Giovanni Invernizzi, che viene battuta 2-0 grazie ad una doppietta del neo Pallone d'oro Cruijff realizzata nel secondo tempo.
La stagione 1972-1973 si apre con la conquista della prima Coppa Intercontinentale, giocata in un doppio confronto con i campioni sudamericani dell'Independiente: nella gara di andata, disputata ad Avellaneda, gli olandesi si portano subito in vantaggio con un gol di Cruijff, ma Sá nel finale riesce a riportare il risultato in parità. La gara di ritorno finisce invece 3-0 per gli olandesi: i biancorossi segnano un gol con Neeskens, e chiudono la partita con la doppietta di Johnny Rep, giovane attaccante all'esordio in prima squadra[20] entrato in campo nel corso del secondo tempo. L'Ajax vince poi il campionato ed infine, dopo aver battuto anche i futuri pluricampioni del Bayern Monaco con un 5-2 complessivo ed il Real Madrid in entrambe le gare, il 30 maggio 1973 approda alla terza finale consecutiva di Coppa dei Campioni. I giocatori olandesi arrivano a Belgrado come al solito, accompagnati da mogli e fidanzate e con una folta capigliatura[20], mentre ad attenderli c'è nuovamente una squadra italiana, la Juventus di Čestmír Vycpálek. La gara si mette subito bene per i Lancieri, che trovano presto il gol con Rep: l'attaccante supera in elevazione il terzino bianconero Silvio Longobucco, e spedisce la palla in rete con un colpo di testa. Il risultato non cambia più e l'Ajax vince così la terza coppa consecutiva, evento che in passato era successo solo al Real Madrid negli anni cinquanta, e si può quindi tenere definitivamente il trofeo.
La stagione successiva si apre con Cruijff che segue Michels al Barcellona, inoltre Kovács diventa commissario tecnico della nazionale francese; sulla panchina dei Lancieri si siede quindi George Knobel. Gli olandesi decidono nuovamente di non partecipare alla Coppa Intercontinentale, però, dopo aver travolto nel doppio confronto il Milan per 6-1, conquistano la prima edizione della Supercoppa europea. Già l'anno precedente l'Ajax aveva sconfitto il Glasgow Rangers detentore della Coppa delle Coppe, ma in palio non c'era la Supercoppa, bensì la Coppa del Centenario del Rangers F.C.: l'evento non era infatti stato organizzato dall'UEFA[21]. La squadra partecipa naturalmente alla Coppa dei Campioni, ma questa volta non riesce ad arrivare in fondo: fatale è l'incontro nel secondo turno con i bulgari del CSKA Sofia, che ribaltano ai tempi supplementari l'1-0 subito nella partita di andata disputata ad Amsterdam. In estate si disputano poi i mondiali in Germania Ovest, e sulla panchina della nazionale olandese c'è anche qui Michels. Gli Arancioni arrivano a disputare la finale contro i padroni di casa: vanno in vantaggio dopo due soli minuti con un calcio di rigore procurato da Cruijff e trasformato da Neeskens, senza che i padroni di casa siano riusciti a toccare palla, però alla fine saranno i tedeschi a conquistare la coppa. Il periodo del Gloria Ajax può ora dirsi concluso.
Il declino e la rinascita (1974-1991)
La stagione 1974-1975 si apre senza Neeskens, che segue Cruijff e Michels al Barcellona, inoltre molti degli altri protagonisti dei recenti successi della squadra si trasferiranno altrove negli anni a seguire. Arrivano però Piet Schrijvers e Ruud Geels, quest'ultimo sempre capocannoniere in Eredivisie nelle quattro stagioni passate in biancorosso. A causa del terzo posto finale nel campionato precedente l'Ajax partecipa per la prima volta alla Coppa UEFA, dove ritrova la Juventus negli ottavi: questa volta però sono i bianconeri ad avere la meglio. Il cammino termina sempre in questo punto anche nella successiva partecipazione, però Geels è capocannoniere; da segnalare in questa stagione il ritorno sulla panchina della squadra di Rinus Michels.
I Lancieri, guidati da Tomislav Ivić, tornano al successo in campionato nella stagione 1976-77, il primo successo dopo quattro anni, e in rosa ci sono anche Dick Schoenaker ed i danesi Frank Arnesen e Søren Lerby; vengono però nuovamente eliminati dalla Juventus nella successiva partecipazione alla Coppa dei Campioni ai quarti, dopo i calci di rigore. Nella stagione 1978-1979 la squadra conquista, sotto la guida di Cor Brom, un nuovo double, mentre nella successiva, con Leo Beenhakker in panchina, arriva un altro titolo olandese. Gli olandesi arrivano anche a disputare la semifinale nella Coppa dei Campioni: ad andare avanti è il Nottingham Forest che vincerà il trofeo, tuttavia Lerby è capocannoniere.
Verso l'inizio degli anni ottanta cominciano a farsi notare nuovi talenti, come Wim Kieft che conquisterà la Scarpa d'oro 1982, Marco van Basten, che sarà quattro volte capocannoniere del campionato e sarà premiato anch'egli con una Scarpa d'oro, oltre a Frank Rijkaard, John van 't Schip, Jesper Olsen e Gerald Vanenburg. Anche grazie ad alcuni di loro l'Ajax vince il campionato 1981-82, il ventesimo, e quello successivo, ottenendo tra l'altro un altro double; questi due titoli vengono vinti anche da Johan Cruijff, tornato nel frattempo in biancorosso. In questo periodo, nella Coppa UEFA 1984-1985, gli olandesi ottengono la vittoria più ampia di sempre, un 14-0 contro i lussemburghesi del Red Boys Differdange[14], tuttavia non fanno generalmente molta strada in campo europeo; a fine stagione la squadra può comunque festeggiare la conquista del campionato 1984-85, quando c'è in rosa anche Ronald Koeman.
La situazione cambia però presto: Cruijff, smessi da poco i panni da calciatore, diventa allenatore della squadra nel 1985. L'Ajax, dopo aver vinto la Coppa d'Olanda 1985-1986 partecipa alla successiva edizione della Coppa delle Coppe. Qui la squadra, grazie anche ai gol del capocannoniere John Bosman riesce questa volta ad avanzare ed a disputare una finale europea dopo quattordici anni. La partita si gioca il 13 maggio 1987 ad Atene contro i tedeschi orientali della Lokomotive Lipsia, che vengono sconfitti 1-0 grazie ad un colpo di testa di Marco van Basten, abile a deviare in porta un cross dalla destra di Sonny Silooy; in questo modo l'Ajax conquista la sua prima ed unica Coppa delle Coppe. Nella stagione successiva Marco van Basten, Sonny Silooy e Frank Rijkaard lasciano la squadra, che gioca la Supercoppa UEFA; ha però la peggio nel doppio confronto con i Campioni d'Europa del Porto. Il 4 gennaio 1988, invece, è Cruijff a lasciare la squadra, ma gli olandesi, con in panchina Barry Hulshoff e con un giovane Dennis Bergkamp in campo, raggiungono nuovamente la finale della Coppa delle Coppe. La partita si gioca a Strasburgo, ma vede però prevalere i belgi del Malines per 1-0.
Gli anni immediatamente successivi non sono ricordati come un buon periodo: l'Ajax, nuovamente sotto la guida di Leo Beenhakker ottiene nel 1990 il ventitreesimo titolo, ma questa è forse l'unica gioia: nei trentaduesimi della Coppa UEFA 1989-1990 alcuni tifosi olandesi avevano lanciato una sbarra di ferro contro il portiere dell'Austria Vienna ed il club era stato squalificato dalle competizioni europee[22][6], mentre poco prima, il 7 giugno 1989, il club era stato sconvolto dalla morte del secondo portiere Lloyd Doesburg, che rimase coinvolto nell'incidente del volo Surinam Airways 764, inoltre il club viene coinvolto in alcune alcune indagini fiscali[23].
La seconda epoca d'oro (1992-1997)
Beenhakker viene sostituito dal suo vice, Louis van Gaal, durante la stagione 1991-1992. Il giovane allenatore comincia la sua avventura nel migliore dei modi, vincendo cioè l'ultima delle tre classiche competizioni UEFA per club che mancava in bacheca, la Coppa UEFA. Gli olandesi partecipano infatti all'edizione 1991-1992 della manifestazione, e, dopo aver eliminato tra gli altri anche il Genoa, arrivano in finale. Nel doppio confronto si trovano ad affrontare un'altra squadra italiana, il Torino, e conquistano la coppa grazie alla regola dei gol fuori casa: l'andata allo Stadio delle Alpi finisce 2-2, mentre la gara all'Olympisch Stadion finisce a reti inviolate. In questo modo l'Ajax diventa la seconda squadra, dopo la Juventus, ad aver vinto tutte e tre i maggiori tornei europei di calcio per club[24].
In seguito i biancorossi tornano al successo in campionato nella stagione 1993-94, quando vincono anche la prima Supercoppa olandese; poco prima il club era stato invece eliminato dal Parma nei quarti di finale della Coppa delle Coppe.
L'Ajax torna nuovamente al vertice del calcio europeo nella stagione 1994-1995, quando vive la sua seconda epopea: la squadra, forgiata da van Gaal, è protagonista di una cavalcata in Champions League, che la porta prima a vincere il girone di qualificazione davanti al Milan, sconfitto tra l'altro 2-0 in entrambe le partite, e poi ad eliminare nella successiva fase l'Hajduk Spalato e il Bayern Monaco, sempre pareggiando 0-0 in trasferta vincendo con ampio margine il ritorno in casa. Nella finale, disputata a Vienna il 24 maggio 1995, l'Ajax si trova di fronte nuovamente i rossoneri, che sono anche i detentori della Coppa. L'Ajax gioca praticamente a memoria il suo 3-1-3-3[25], mentre nel collettivo spicca l'esperienza di giocatori come Frank Rijkaard e Danny Blind, la polivalenza dei gemelli Frank e Ronald De Boer, la classe di Clarence Seedorf, l'agonismo di Edgar Davids, la rapidità dell'ala Marc Overmars, il talento del fantasista finlandese Jari Litmanen, la solidità dei nigeriani Finidi George e Nwankwo Kanu, ed infine la freschezza del diciannovenne attaccante Patrick Kluivert che, subentrato nel corso della ripresa è autore dell'unico gol della partita. Questa squadra conta nove giocatori autoctoni tra i titolari della finale[26], visto che ai giocatori già citati vanno aggiunti Michael Reiziger ed il portiere Edwin van der Sar; numerosi di questi giocatori diventano anche titolari nella Nazionale olandese. Nella stessa stagione la squadra conquista anche il venticinquesimo titolo.
La stagione 1995-96 comincia per l'Ajax con la conquista della Supercoppa olandese, e prosegue con la conquista della seconda Coppa Intercontinentale: il 28 novembre 1995, a Tokio, gli olandesi sconfiggono i brasiliani del Grêmio ai calci di rigore; in questo modo la squadra conquista per la seconda volta il treble. In febbraio arriva anche la seconda Supercoppa europea, ottenuta battendo 5-1 il Real Saragozza nel doppio confronto. A fine stagione poi, l'Ajax conquista il ventiseiesimo titolo, il terzo consecutivo ed ultimo della gestione van Gaal. La matematica certezza arriva il 28 aprile 1996, quando si gioca Ajax-Willem II, incontro valevole per la trentatreesima giornata di campionato. La gara, che termina 5-1 per i padroni di casa, è anche l'ultima disputata nello Stadion De Meer[27]. Il 22 maggio, invece, i Lancieri disputano a Roma la seconda finale consecutiva della Champions League. L'Ajax si trova davanti la Juventus di Marcello Lippi, che si porta in vantaggio con Fabrizio Ravanelli. Il pareggio viene raggiunto grazie ad un gol del capocannoniere della manifestazione, Jari Litmanen, ed il risultato non cambia nemmeno dopo i tempi supplementari. Ai tiri di rigore il portiere bianconero Angelo Peruzzi è bravo a neutralizzare i tiri dal dischetto di Edgar Davids e di Sonny Silooy, così i bianconeri conquistano la coppa con il rigore segnato da Vladimir Jugović.
Nella stagione 1996-1997 è inaugurata l'Amsterdam ArenA, e l'Ajax ottiene un altro buon risultato nella Champions League, raggiungendo la semifinale della manifestazione. È sempre la Juventus a eliminare i lancieri, sconfitti in entrambi gli incontri. A fine stagione van Gaal lascia la squadra e si trasferisce al Barcellona.
Intanto però, nel 1995, era stata emanata la sentenza Bosman, che di fatto dà un maggior potere contrattuale ai calciatori. Questi talvolta vengono attirati da sontuosi contratti offerti loro dai grandi club europei, con i quali i lancieri non possono competere a livello economico[28]. Per questo motivo nella seconda metà degli anni novanta molti dei protagonisti dei recenti successi lasciano il club: Clarence Seedorf, Edgar Davids, Nwankwo Kanu, Finidi George, Winston Bogarde, Patrick Kluivert, Marc Overmars, Frank e Ronald de Boer, Edwin van der Sar e Jari Litmanen sono solo alcuni dei punti di forza del club olandese che proseguono la loro carriera altrove.
Verso la ricostruzione (1998-2011)
Nella stagione 1997-1998 l'Ajax riparte dall'allenatore danese Morten Olsen e del suo connazionale Michael Laudrup in campo. Partecipa alla Coppa UEFA dove elimina l'Udinese nei sedicesimi, ma si deve arrendere nei quarti allo Spartak Mosca. A fine stagione la squadra conquista un nuovo double, seguito dalla Coppa nella stagione successiva, durante la quale si verifica però un avvicendamento in panchina.
Un altro cambio in corsa avviene nella stagione 2001-2002, quando arriva Ronald Koeman: l'Ajax conquista un altro double. Nella successiva partecipazione alla Champions League gli olandesi arrivano ai quarti anche grazie ai gol di Zlatan Ibrahimović: avanzano alla seconda fase a gironi insieme con l'Inter, e qui incontrano un'altra squadra italiana, la Roma; si qualificano insieme con il Valencia, ma è fatale l'incontro con il Milan che poi vincerà la coppa.
I Lancieri tornano alla vittoria in campionato nella stagione 2003-2004, tuttavia nella successiva Champions League finiscono ultimi in un gruppo vinto dal Milan. Va leggermente meglio l'anno successivo: dopo il terzo posto nel gruppo di Champions League vinto dalla Juventus gli olandesi proseguono in Coppa UEFA. Sono però eliminati dai francesi dell'Auxerre nei sedicesimi, e proprio in seguito a questa sconfitta Koeman si dimette dall'incarico[29].
Nella stagione 2005-2006 l'Ajax, sotto la guida dall'ex-giocatore biancorosso Danny Blind raggiunge gli ottavi della Champions League. In questa manifestazione gli olandesi, a cui si aggiunge in gennaio Klaas-Jan Huntelaar, vengono eliminati dall'Inter, ma la stagione termina con la conquista sia della Supercoppa sia della coppa nazionale; questa stessa combinazione viene ottenuta nella stagione 2006-2007, quando sulla panchina c'è invece Henk ten Cate. L'annata seguente inizia con le cessioni multimilionarie di Ryan Babel e Wesley Sneijder e con l'acquisto di Luis Suárez, però la squadra manca la qualificazione alla fase a gruppi della Champions League.
Nella stagione 2008-2009 è Marco van Basten a sedersi in panchina: la squadra riesce a qualificarsi per la fase a eliminazione diretta della Coppa UEFA; elimina la Fiorentina nei sedicesimi ma viene battuta nel turno successivo dal dall'Olympique Marsiglia. L'avventura del tecnico si conclude però con le dimissioni presentate a fine stagione, dopo aver mancato la qualificazione alla Champions League[30]. In seguito il club chiama Martin Jol a guidare la squadra, che arriva ai sedicesimi dell'Europa League: qui incontra la Juventus, che riesce a recuperare il gol iniziale di Miralem Sulejmani ed espugna l'Amsterdam ArenA grazie alla doppietta di Amauri. I Lancieri sono poi eliminati dalla competizione dopo il pareggio a reti inviolate nella gara di ritorno, ma a fine stagione conquistano la diciottesima Coppa nazionale, e si classificano inoltre al secondo posto in campionato.
L'era De Boer e la terza stella (2011-2016)
Nella stagione 2010-2011 l'Ajax ritorna in Champions League dopo un lustro di esilio, ma a dicembre Jol si dimette dall'incarico.[31]. La squadra viene affidata a Frank de Boer, icona del club biancorosso e sino a quel momento tecnico delle giovanili. Questo poco prima dell'ultima partita del girone, che si deve disputare contro il Milan già qualificato agli ottavi: i Lancieri escono vittoriosi dal Meazza per 2-0, raggiungendo così il terzo posto che vale l'Europa League. L'annata si conclude con la conquista del trentesimo titolo olandese, che porta la prestigiosa "terza stella" e che arriva inoltre dopo un digiuno durato sette anni. La rosa di questa squadra, che ha un'età media di 22 anni, è la più giovane di sempre a laurearsi campione in Eredivisie[32], inoltre de Boer è il terzo olandese della storia, dopo Rinus Michels e Ronald Koeman ad aver vinto in patria il campionato sia da giocatore sia da allenatore[33][34].
L'Ajax vince un'altra Supercoppa d'Olanda nella stagione 2011-2012 e passa ancora, questa volta amaramente, dalla Champions League all'Europa League; in Eredivisie però, dopo una cavalcata di quattordici vittorie consecutive[35] si conferma campione d'Olanda per la trentunesima volta con un turno d'anticipo. Nuovo terzo posto nel girone della UEFA Champions League 2012-2013 e nuova vittoria in campionato, così come nella stagione 2013-2014, quando arriva anche la Supercoppa: ora però le vittorie consecutive in Eredivisie sono quattro, e ciò rappresenta un record, pur se condiviso con PSV Eindhoven e HVV[36]. Nelle due stagioni successive vengono ottenuti due secondi posto in campionato, l'ultimo dei quali arrivato però quando tutto faceva presagire ad una nuova vittoria[37], e ad un altro terzo posto nella UEFA Champions League 2014-2015. Il 12 maggio 2016 il club di Amsterdam annuncia la risoluzione consensuale del contratto con l'allenatore[38].
Il ritorno in una finale europea (2016-oggi)
Contemporaneamente viene nominato allenatore Peter Bosz, che nella stagione 2016-2017 guida una squadra molto giovane (età media inferiore ai 23 anni) verso la decima finale europea: subito eliminati della Champions League gli olandesi proseguono però in Europa League, e qui arrivano fino in fondo. A vincere a Solna è però il Manchester United di José Mourinho, che segna un gol per tempo[39]. Nella stagione successiva Bosz lascia il posto a Marcel Keizer, ma i lancieri non riescono a partecipare alle competizioni europee; Keizer viene esonerato in seguito all'eliminazione dalla KNVB beker[40], e poco dopo la squadra viene affidata a Erik ten Hag.
Cronistoria
Cronistoria dell'Amsterdamsche Football Club Ajax | |
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Colori e simboli
Colori
I colori della maglia dell'Ajax sono il bianco e il rosso; la maglia in particolare, bianca con una banda verticale rossa, è sicuramente diventata nel tempo una delle casacche più famose al mondo.
L'attuale divisa è stata adottata a partire dal 1911: all'inizio la squadra ha usato infatti un'uniforme di gioco nera con banda rossa; questa viene ben presto sostituita da una a righe bianco-rosse con pantaloncini neri: il rosso, il bianco e il nero sono i colori della bandiera di Amsterdam. Ma nel 1911 avviene la prima promozione in Eerste klasse, e la divisa dell'Ajax risulta uguale a quella dello Sparta Rotterdam. Non esistendo ancora le "seconde maglie", i Lancieri sono obbligati al cambio[41].
Simboli ufficiali
Stemma
Il simbolo dell'Ajax rappresenta la testa di Aiace Telamonio. È disegnato con undici tratti, che rappresentano gli undici giocatori in campo.
L'attuale logo è stato introdotto a partire dal 1990, ed è la versione stilizzata del precedente, con l'immagine della testa di Aiace composta da unidici linee (anziché rappresentata nello stile di una xilografia come la versione precedente), a simbolizzare il numero dei giocatori di una squadra, a sua volta introdotto nel 1928. Prima ancora ritraeva semplicemente un giocatore della squadra[42].
Mascotte
La mascotte ufficiale dell'Ajax è Lucky Lynx. Introdotta a partire dal 2000, è una lince nata sul Monte Olimpo, in Grecia[43].
Inno
L'inno ufficiale è De Ajax Marsch (La marcia dell'Ajax) dal 1918, con il testo scritto da Dirk Knegt, un amico dell'allora presidente dell'Ajax, Marius Koolhaas e la sua musica composta dal belga Emile Painparé, in origine chiamato Ajax Kampioens-Marsch (Marcia dell'Ajax campione) per celebrare il primo campionato vinto dai Lancieri[44][45]. L'inno ufficiale cadette nel dimenticatoio durante gli anni 70, 80 e 90, ma venne registrato ancora una volta durante uno show teatrale speciale dell'Ajax, scritto per il centenario del club nell'anno 2000. Questa versione dell'inno, cantata da Joop Leeuwendaal, uscì in CD nel 2001 da Dino Music ed è attualmente suonata nell'Amsterdam ArenA all'inizio di ogni match in casa dell'Ajax.[46]
Strutture
Stadio
Nei suoi primi anni di vita, l'Ajax comincia a giocare su alcuni campi ad Amsterdam-Noord. Il primo stadio è invece l'Het Houten Stadion (lo "stadio di legno"), situato a Watergraafsmeer. Questo viene costruito nel 1907, mentre le prime gradinate sono del 1911[47]. Col passare del tempo l'impianto diventa troppo piccolo, e il 9 dicembre 1934 viene inaugurato lo Stadion De Meer, mentre il vecchio stadio viene abbattuto. Il De Meer è capace inizialmente di 22.000 spettatori, in seguito aumentati a 29.500 e infine diminuiti a 19.500 per motivi di sicurezza[48].
Nella sua storia l'Ajax ha utilizzato anche un altro impianto, l'Olympisch Stadion, soprattutto in occasione degli incontri internazionali[17]; questo a causa della sua maggior capienza rispetto al De Meer. L'Olympisch Stadion è stato costruito su progetto di Jan Wils in occasione dei Giochi della IX Olimpiade, che si sono tenuti ad Amsterdam nel 1928.
Un nuovo trasferimento avviene nel 1996: l'Ajax si trasferisce nella nuova Amsterdam ArenA, e in seguito il De Meer viene abbattuto. Il nuovo stadio è capace di 54.033 posti, e può essere completamente chiuso per mezzo di un tetto retrattile. È stato utilizzato anche durante il campionato europeo di calcio 2000, ospitando, tra le altre partite, la semifinale tra Paesi Bassi e Italia.
Nel 2005 alcuni tifosi della squadra tentano, in seguito alla morte di Rinus Michels, di convincere l'amministrazione dello stadio a intitolare l'impianto all'ideatore del calcio totale. La proposta viene rifiutata, tuttavia nelle partite casalinghe dei Lancieri appare spesso uno striscione su cui compare la scritta Rinus Michels Stadion.
Il 25 aprile 2017, proprio nel giorno in cui il suo giocatore più rappresentativo di tutti i tempi avrebbe compiuto 70 anni, viene annunciata ufficialmente l'intitolazione dello stadio a Johan Cruijff e ufficializzata la denominazione "Johan Cruijff Arena" .[49]
Società
Organigramma societario
Fonte: sito ufficiale[50][51][52][53]
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Sponsor
Cronologia degli sponsor tecnici[54].
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Impegno nel sociale
Il 18 marzo 2010, a centodieci anni dalla fondazione del club, nasce la Ajax Foundation, attiva nel sociale in diversi campi[55].
Settore giovanile
Il settore giovanile dell'Ajax gode di fama mondiale. Ha prodotto nel tempo un gran numero di giocatori che hanno fatto non solo la storia della società, ma spesso anche quella della nazionale olandese. A titolo di esempio, l'Ajax che ha conquistato la UEFA Champions League 1994-1995 era composta da ben nove giocatori provenienti dal florido vivaio biancorosso[26].
I giovani si allenano allo Sportpark De Toekomst ("il futuro" in lingua olandese), situato nei pressi dell'Amsterdam ArenA[56]. Qui vengono abituati a giocare in un modo comune a tutte le squadre dell'Ajax, inclusa la prima squadra, in modo da facilitare un loro eventuale inserimento all'interno di essa[57].
Lo Jong Ajax, la squadra riserve, in passato ha partecipato alla KNVB beker, raggiungendo le semifinali nell'edizione 2001-2002. Nella stagione 2017-2018 invece, partecipa alla Eerste Divisie, la seconda divisione del calcio olandese[58].
Allenatori
Fonte [59]
Allenatore | dal | al | giorni | Vittorie | |
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Presidenti
Di seguito viene riportata la lista dei presidenti dell'Ajax dal 1900 ad oggi[60]:
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Giocatori
Vincitori di titoli
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L'Ajax e le nazionali
Numerosi sono i giocatori dell'Ajax convocati con le loro nazionali a disputare eventi internazionali. Di seguito, manifestazione per manifestazione, i convocati militanti nell'Ajax al momento della convocazione.
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Palmarès
Competizioni nazionali
- Campionato olandese: 33 (record)
- 1917-1918, 1918-1919, 1930-1931, 1931-1932, 1933-1934, 1936-1937, 1938-1939, 1946-1947, 1956-1957, 1959-1960, 1965-1966, 1966-1967, 1967-1968, 1969-1970, 1971-1972, 1972-1973, 1976-1977, 1978-1979, 1979-1980, 1981-1982, 1982-1983, 1984-1985, 1989-1990, 1993-1994, 1994-1995, 1995-1996, 1997-1998, 2001-2002, 2003-2004, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014
- Coppa dei Paesi Bassi: 18 (record)
- 1916-1917, 1942-1943, 1960-1961, 1966-1967, 1969-1970, 1970-1971, 1971-1972, 1978-1979, 1982-1983, 1985-1986, 1986-1987, 1992-1993, 1997-1998, 1998-1999, 2001-2002, 2005-2006, 2006-2007, 2009-2010
Competizioni internazionali
- Coppa Intercontinentale: 2 (record olandese)
- Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 4 (record olandese)
- Coppa delle Coppe: 1 (record olandese)
- Coppa UEFA: 1
- Supercoppa UEFA: 2 (record olandese)
- 1962
Altri piazzamenti
- Finalista: 1977-1978, 1979-1980, 1980-1981, 2010-2011, 2013-2014
- Semifinalista: 1973-1974, 1982-1983, 1989-1990, 1993-1994, 2002-2003, 2004-2005, 2012-2013
- Finalista: 1987
- Finalista: 1987-1988
- Finalista: 2016-2017
- Semifinalista: 1969-1970
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
Campionati nazionali
Alla stagione 2017-2018 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Eerste klasse | 40 | 1911-1912 | 1954-1955 | 102 |
Hoofdklasse | 1 | 1955-1956 | |||
Eredivisie | 61 | 1956-1957 | 2017-2018 | ||
2º | Tweede klasse | 11 | 1903-1904 | 1916-1917 | 11 |
3º | Derde klasse | 1 | 1902-1903 | 1 |
Tornei internazionali
Alla stagione 2017-2018 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[61]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 34 | 1957-1958 | 2017-2018 |
Coppa delle Coppe | 5 | 1961-1962 | 1993-1994 |
Coppa Intercontinentale | 2 | 1972 | 1995 |
Supercoppa UEFA | 3 | 1973 | 1995 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 26 | 1974-1975 | 2017-2018 |
Coppa delle Fiere | 1 | 1969-1970 |
Statistiche di squadra
L'Ajax ha vinto per trentatré volte il campionato olandese e per diciotto la KNVB beker, risultando la squadra più vincente in queste due competizioni; inoltre per sette volte questi due trofei sono stati vinti insieme nella stessa stagione, ottenendo così il double. Per quanto riguarda la Johan Cruijff Schaal, la vittoria degli otto trofei non rappresenta un record: i Lancieri sono infatti superati dal PSV, che ne ha conquistati nove.
A livello internazionale l'Ajax e riuscito a vincere tutti e tre i maggiori tornei europei di calcio per club: Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa UEFA, oltre ad aver conquistato per due volte sia la Coppa Intercontinentale sia la Supercoppa UEFA. È stato inoltre insignito dall'UEFA del multiple-winner badge, in virtù delle tre Coppe dei Campioni conquistate consecutivamente all'inizio degli anni settanta. Da non dimenticare che la squadra ha conquistato il treble classico nel 1972, sotto la guida del romeno Stefan Kovács, mentre nel 1995, con in panchina Louis van Gaal, ha realizzato il treble costituito dal titolo di campione nazionale, europeo e mondiale.
La serie di vittorie consecutive in casa più lunga in partite ufficiali è di 52, ottenuta a cavallo tra il 1971 ed il 1973 (in Eredivisie 35, tra il 1971 ed il 1972). Invece la serie di vittorie consecutive più lunga in partite ufficiali è di 26 incontri, sempre tra il 1971 ed il 1973, mentre per l'Eredivisie sono record i 19 incontri messi in fila in due occasioni, nel 1995 e tra il 1971 ed il 1972[62].
Migliori vittorie[63]:
- in assoluto: 17-0 contro il VUC durante il campionato 1930-1931;
- in campo internazionale: 14-0 contro i lussemburghesi del Red Boys Differdange nella Coppa UEFA 1984-1985[61];
- in Coppa: 14-1 contro il WHC nella KNVB beker 2009-2010;
- in Eredivisie: 12-1 contro il Vitesse Arnhem nell'ultima giornata della Eredivisie 1971-1972.
Peggiori sconfitte[64]:
- in assoluto: 9-0 contro l'AVV nella KNVB beker 1906-1907;
- in campionato: 9-1 contro il DFC nel campionato 1912-1913;
- in Eredivisie: 9-4 contro il Feyenoord nella Eredivisie 1964-1965;
- in campo internazionale: 5-1 contro il Bayern Monaco nella Coppa dei Campioni 1980-1981[61].
Statistiche individuali
Il numero di gol massimo messi a segno da un giocatore dell'Ajax in una singola partita è sette, realizzati da due giocatori: da Piet Strijbosch nella già citata gara vinta per 17-0 contro il VUC, e da Piet van Reenen nella vittoria esterna per 9-1 contro il Veendam (campionato 1931-1932). In tempi più recenti hanno invece realizzato sei reti Arkadiusz Milik (nel 9-0 contro lo JOS Watergraafsmeer, KNVB beker 2014-2015), Johan Cruijff (nell'8-1 contro l'AZ'67, Eredivisie 1970-1971), Luis Suárez (nel già citato 14-1 contro il WHC) e Marco van Basten (nel 9-0 contro lo Sparta Rotterdam, Eredivisie 1985-1986)[65].
In campo internazionale sono invece un record i cinque gol messi a segno da van Basten nel 14-0 contro il Red Boys Differdange di cui si è parlato in precedenza, e da Søren Lerby (nel 10-0 ottenuto contro l'Omonia Nicosia, Coppa dei Campioni 1979-1980)[65]. In termini assoluti, il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Danny Blind a quota 79, mentre il miglior marcatore è Jari Litmanen con 26 gol[61].
In tutte le partite ufficiali[66]
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In tutte le partite ufficiali[67]
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Tifoseria
I tifosi dell'Ajax hanno numerose simpatie nei confronti del popolo ebraico e utilizzano ampiamente la stella di Davide e la bandiera israeliana fra i loro vessilli. Allo stesso modo sono chiamati Gli ebrei da parte dei tifosi avversari. Tutto questo è dovuto al fatto che il club è originario della zona dell'antico ghetto ebraico di Amsterdam e nella sua storia ha avuto numerosi presidenti e dirigenti di origini ebraiche che sostenevano la causa sionista.[68]
La maggiore rivalità è quella con il Feyenoord, con cui l'Ajax disputa De Klassieker, il "classico" del calcio olandese.
Rosa 2017-2018
Aggiornata al 31 gennaio 2018.
Maglie ritirate
- 14 - Johan Cruijff
Staff tecnico
|
Note
- ^ Il soprannome Lancieri è un'invenzione giornalistica italiana: un giornalista, non sapendo come definire la squadra, prese ispirazione dalla lancia di Aiace presente nello stemma del club. cfr Perché non è vero che il soprannome dei giocatori dell'Ajax siano "i lancieri"? sportmediaset.mediaset.it
- ^ AFC Ajax, in it.uefa.com. URL consultato il 29 settembre 2013.
- ^ (PDF) (ES) Domènec García, Un dilema histórico, in El Mundo Deportivo, 23 settembre 2003. URL consultato il 3 agosto 2009.
- ^ L'Ajax, (così come il Bayern Monaco, il Chelsea e il Manchester United), a differenza della Juventus, non ha partecipato alla Coppa Intertoto nel periodo in cui è stata organizzata dalla confederazione europea quale torneo di accesso alla Coppa UEFA (1995-2008)
- ^ L'UEFA ha organizzato per la prima volta la Coppa Intertoto nel 1995 secondo la Storia della Coppa Intertoto Archiviato il 18 marzo 2009 in Internet Archive. in uefa.com.
- ^ a b AJAX CACCIATO DALL' EUROPA, in repubblica.it. URL consultato il 16 dicembre 2017.
- ^ Seconda pelle: viaggio nella storia della leggendaria maglia dell'Ajax, in numerosette.eu. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ a b c d (EN) Domestic Competition, in afc-ajax.info. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ a b c Ajax, dieci motivi per crederci, su it.uefa.com. URL consultato il 16 dicembre 2017.
- ^ (EN) De Meer, in stadiumguide.com. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ Premio Eddie Hamel, in italnews.info. URL consultato il 17 febbraio 2018.
- ^ (EN) History, in ajax.nl. URL consultato il 16 dicembre 2017.
- ^ (EN) Netherlands - Champions, in rsssf.com. URL consultato il 10 settembre 2013.
- ^ a b c AFC Ajax, su it.uefa.com. URL consultato il 18 dicembre 2017.
- ^ Noi siamo Leggenda- L'Ajax del calcio totale, in www.maidirecalcio.com. URL consultato l'11 settembre 2013.
- ^ 50 anni fa dalla nebbia spuntò la luce dell'Ajax, in ansa.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ a b (EN) History, in www.olympischstadion.nl. URL consultato il 29 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2013).
- ^ DuemilaCruijff, l'uomo che consacrò il numero 14, in sky.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ (EN) Intercontinental Club Cup 1971, in rsssf.com. URL consultato il 22 dicembre 2017.
- ^ a b AJAX 1970 - 1973, in www.storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 12 settembre 2013.
- ^ Scontro fra campioni, in it.uefa.com. URL consultato il 12 settembre 2013.
- ^ Settembre '89. L'Ajax paga le turbolenze dei propri tifosi venendo bandita dalle competizioni Europee, in calcioolandese.blogspot.it. URL consultato il 13 settembre 2013.
- ^ AJAX, LA COSTRUZIONE DI UNA SQUADRA PERFETTA, in mondofutbol.com. URL consultato il 16 dicembre 2017.
- ^ Coppa UEFA 1991/92: AJAX, in storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 27 dicembre 2017.
- ^ Ajax 1995-96, in footballsgreatest.weebly.com. URL consultato il 18 settembre 2013.
- ^ a b Il modello Ajax-quando il settore giovanile diventa successo, in lavetrinadeitalenti.blogspot.it. URL consultato il 6 settembre 2013.
- ^ (EN) De Meer, in stadiumguide.com. URL consultato il 18 dicembre 2017.
- ^ Conseguenze del caso Bosman, it.uefa.com, 20 settembre 2013.
- ^ Koeman lascia l'Ajax, it.uefa.com, 14 settembre 2013.
- ^ Van Basten lascia l'Ajax Magath andrà allo Schalke, www.gazzetta.it, 6 maggio 2009.
- ^ Ajax, si è dimesso Martin Jol, corrieredellosport.it, 21 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ Il Calciomercato di Goal.com - Gioiellerie d'Europa: alla scoperta dei talenti di casa Ajax, fucina di talenti del calcio olandese, goal.com, 23 settembre 2013.
- ^ Marika Viano, Ajax sorpasso e rivincita sul Twente, in La Gazzetta dello Sport, 16 maggio 2011, p. 24.
- ^ Alec Cordolcini, Che ragazzini all'Ajax - i più giovani di sempre a vincere l'erdivisie, in Extra Time, 17 maggio 2011, p. 6.
- ^ Storico sequenze Vittorie consecutive in Eredivisie dal 2005/06, statistichesulcalcio.com, 2 gennaio 2018.
- ^ Titles, titans and a Madrid masterclass, fifa.com, 3 gennaio 2018.
- ^ De Graafschap-Ajax 1-1: il giorno nero dei Lancieri, addio titolo, Fox Sports Italia, 8 maggio 2016
- ^ Frank de Boer lascia l'Ajax: Inter alla finestra - Sportmediaset, su Sportmediaset.it. URL consultato il 12 maggio 2016.
- ^ Pogba e Mkhitaryan, a Stoccolma è trionfo Man Utd, UEFA
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Bibliografia
- Simon Kuper, Ajax, la squadra del ghetto - Il calcio e la Shoah, Isbn Edizioni, Milano 2005, ISBN 88-7638-013-2
- Marco Bucciantini, L'Ajax di Michels, rivoluzione nel calcio, PEM-Piazza Elettronica Magazine, Società, 6 marzo 2015, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (nl en zh) Sito ufficiale, su ajax.nl. Lingua sconosciuta: nl en zh (aiuto)
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