Winston Bogarde

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Winston Bogarde
Bogarde nel 2017
Nazionalità Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
Altezza 190 cm
Peso 84 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 8 novembre 2005 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-1988SVV
Squadre di club1
1988-1990SVV11 (1)
1990-1991Excelsior10 (1)
1991-1994Sparta Rotterdam65 (14)
1994-1997Ajax62 (6)
1997-1998Milan3 (0)
1998-2000Barcellona41 (4)
2000-2004Chelsea12 (0)
Nazionale
1995-1998Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi20 (0)
Carriera da allenatore
2008-2009VolendamU-18
2015-2017AjaxGiov.
2017-2020Jong AjaxVice
2017AjaxVice Interim
2017Jong AjaxInterim
2020-2022AjaxVice
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 21 dicembre 2017

Winston Bogarde (Rotterdam, 22 ottobre 1970) è un allenatore di calcio ed ex calciatore olandese, di ruolo difensore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Aruba,[1] si appassionò al calcio fin da bambino e, assieme al fratello, decise di intraprendere la carriera professionistica dopo aver visto giocare il Brasile contro l'Unione Sovietica durante il campionato del mondo del 1982[2]; nonostante questo fosse il sogno della sua vita, il padre si dichiarò sempre fortemente contrario al suo progetto di diventare calciatore professionista[2]. Vestì la maglia di SVV, Excelsior Rotterdam, Sparta Rotterdam, Ajax, Milan, Barcellona e Chelsea ma, dopo aver lasciato l'Ajax, non riuscì a giocare con continuità, se si esclude la stagione 1998-1999 con il Barcellona, con cui disputò 19 gare nella Primera División spagnola. Con la nazionale olandese, in cui esordì nel 1995, vanta 20 presenze, una delle quali al campionato del mondo del 1998.

Alla fine della carriera fondò una casa discografica di musica urban e pubblicò un'autobiografia dal titolo Deze neger buigt voor niemand ("Questo negro non si piega davanti a nessuno"), nella quale accusò il mondo del calcio di essere ipocrita e razzista. Successivamente prese parte a un progetto per promuovere il calcio giovanile in Suriname e nel 2007, dopo un'esperienza in Olanda con il settore giovanile del VVV-Venlo, cercò di ottenere il patentino di allenatore ma non riuscì a superare il corso[3]. Dopo il ritiro ammise «da giovane ero un delinquente, se non ci fosse stato il calcio avrei fatto una brutta fine. I miei modi di fare erano quelli di un troglodita»[2][4]. Nel 2011 la sua casa fu pignorata per debiti[5]. Ha un nipote, Danilho Doekhi, anch'egli calciatore.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Mancino[6], nato calcisticamente come ala[7], poi divenuto terzino sinistro,[8][9][10] poteva giocare anche da difensore centrale[10][11]. Calciatore dall'atteggiamento controverso e indisciplinato, al suo arrivo al Milan Arrigo Sacchi lo descrisse come «un grande giocatore»[12] e Adriano Galliani fece eco descrivendolo come «eclettico»[13], ma dopo poche prestazioni, la stampa italiana lo definì «inquietante»[14]: Bogarde aveva un fisico possente, ma dimostrò uno stile di gioco troppo duro e macchinosamente lento[2][3][4][10][11][15].

Era uno stopper[16] con una visione tattica scadente: in una memorabile partita contro l'Udinese[2][16], a pochi minuti dal termine e sul punteggio di parità, il portiere Massimo Taibi passò la sfera a Bogarde che, nonostante non fosse pressato dagli avversari[16], azzardò un retropassaggio verso lo stesso Taibi; l'attaccante Oliver Bierhoff approfittò della situazione, si impossessò della sfera indisturbato e segnò la rete che consentì ai friulani di vincere l'incontro. Quando i giornalisti chiesero a Bogarde un'opinione sull'azione che decise la sfida, egli rispose con dei gestacci[17], reazione che fu definita «squallida» dalla stampa[18].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Bogarde (a sinistra) all'Ajax nel 1996, in marcatura sullo juventino Vialli nella finale di Champions League.

Bogarde iniziò la sua carriera nel SVV, nella stagione 1988-1989. Vi giocò per due stagioni, disputando 11 partite e segnando un gol. Passò all'Excelsior Rotterdam nel 1990 e segnò una sola rete in 10 partite. Nella stagione 1991-1992 si trasferì a un'altra squadra di Rotterdam, lo Sparta.

Conquistato il posto da titolare nello Sparta con 65 partite e 14 gol all'attivo, attirò l'interesse dell'Ajax, che lo ingaggiò all'inizio della stagione 1994-1995. Bogarde era finalmente arrivato in una squadra importante (il Feyenoord della sua città natale non lo prese mai in considerazione)[2], ma il suo ambientamento ad Amsterdam fu estremamente difficile poiché, come egli stesso ammise, non comprendeva niente degli schemi di gioco di Louis van Gaal,[2] con cui ha avuto delle frizioni.[19] Con i biancorossi di Amsterdam conquistò la Champions League 1994-1995 insieme a compagni di squadra del calibro di Edwin van der Sar, Marc Overmars, Frank e Ronald de Boer, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Frank Rijkaard, Nwankwo Kanu e Patrick Kluivert.

Il 14 febbraio 1997 Bogarde fu acquistato dal Milan a parametro zero[10][11], in un'operazione che coinvolse anche il connazionale Patrick Kluivert[20]. Bogarde firmò un quadriennale da 1,8 miliardi di lire a stagione[10]. Essendo un terzino sinistro, a causa della concorrenza con Paolo Maldini e Christian Ziege, Fabio Capello lo schierò inizialmente come terzino destro ottenendo risultati pessimi[6]. Il tecnico decise di impiegarlo come difensore centrale, che tuttavia giocò sole 3 partite nella stagione 1997-1998. Dopo il suo ritiro rivelò di non essersi mai ambientato a Milano poiché era «una città fredda e nebbiosa»[2][15].

Bogarde (a sinistra) alla presentazione come neoacquisto del Milan nell'estate 1997, insieme al connazionale Kluivert.

Nel gennaio 1998, voluto dall'allenatore Louis van Gaal che lo aveva già allenato ai tempi dell'Ajax, fu ceduto a titolo definitivo al Barcellona in cambio di 7 miliardi di lire[15][21]. Nonostante una prima stagione promettente (19 partite giocate), negli anni seguenti fu utilizzato sempre meno, al punto che finì spesso in tribuna[15].

Nella stagione 2000-2001 lo acquistò il Chelsea di Gianluca Vialli su suggerimento del connazionale Mario Melchiot.[22] Firmò un quadriennale da circa 3 milioni di euro a stagione[15] e, solo alcune settimane dopo la firma del nuovo contratto, il neo-allenatore dei Blues Claudio Ranieri dichiarò di volerlo cedere[23]. Le pressioni di Bogarde furono nella direzione di un rispetto reciproco del contratto[24], ma di fatto non fu quasi mai utilizzato: 11 partite giocate in quattro anni, per uno stipendio pari a 70 000 sterline a settimana. Per convincerlo a essere ceduto, il Chelsea lo retrocesse prima nella squadra riserve poi in quelle giovanili, ma Bogarde onorò comunque il proprio contratto: «Posso essere uno dei peggiori acquisti nella storia della Premiership, non mi interessa»[25].

Quando il magnate russo Roman Abramovič rilevò la quota di Ken Bates e diventò proprietario del Chelsea, si decise di non assegnare a Bogarde nemmeno il numero di maglia.[2][4] Non essendo riuscito a trovare un altro contratto professionistico alla scadenza di quello con i Blues, Bogarde accettò di allenarsi con l'Ajax, ma, dopo circa un anno senza squadra[4], l'8 novembre 2005 annunciò il ritiro dall'attività agonistica. Provò a iniziare la carriera da tecnico, ma fu bocciato all'esame[26]. È considerato uno dei più grandi flop (o bidoni) sia del calcio italiano[2][4][6][11][15][16][26] sia di quello inglese[2][27]. Nel 2005 l'Independent lo definì «il peggior affare del Chelsea nella storia moderna»[2][4].

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Da destra: Bogarde, Witschge, Jordi Cruijff e Bergkamp in nazionale al campionato d'Europa 1996

Le ottime prestazioni con l'Ajax gli valsero la chiamata in nazionale olandese, con cui esordì il 13 dicembre 1995 contro l'Irlanda (battuta 2-0). Partecipò al campionato d'Europa 1996.

Malgrado lo scarso utilizzo del calciatore nel Milan, Bogarde fu convocato ugualmente dal CT Guus Hiddink per il campionato del mondo 1998. Nella manifestazione giocò soltanto una partita, quella pareggiata per 2-2 contro il Messico, subentrando ad Arthur Numan durante i novanta minuti. Con la squalifica di Numan, titolare della fascia sinistra della difesa olandese, sembrò che Bogarde potesse essere schierato da titolare nella semifinale contro il Brasile, ma il calciatore si infortunò seriamente in allenamento e fu ricoverato in ospedale[2]. Il suo posto fu preso da Phillip Cocu.

Conta 20 presenze in nazionale.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 luglio 2015 entra nello staff dell’Ajax come preparatore per la difesa per le selezioni A e B.[28] Il 23 giugno 2017 passa allo Jong Ajax come vice di Michael Reiziger.[29] Il 21 dicembre segue Reiziger in prima squadra, il quale è stato nominato allenatore ad interim.[30][31] Il giorno seguente scende nelle vesti di allenatore dello Jong Ajax nella partita contro il Volendam,[32] ne esce vittorioso per 7-0 ottenendo anche il record di gol in una partita nella loro gestione. Il 28 dicembre con la nomina di Erik ten Hag come allenatore della prima squadra fanno ritorno nella squadra riserva.[33] Tra il 2020 e il 2022 è vice di ten Hag insieme a Reiziger.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche aggiornate al 30 giugno 2004.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1992-1993 Bandiera dei Paesi Bassi Sparta Rotterdam ED 32 3 - - - - - - - - - 32 3
1993-1994 ED 33 11 - - - - - - - - - 33 11
Totale Sparta Rotterdam 65 14 65 14
1994-1995 Bandiera dei Paesi Bassi Ajax ED 14 0 CO 1 0 UCL 4 0 - - - 19 0
1995-1996 ED 33 2 CO 2 0 UCL 11 0 CI+SO+SU 1+1+2 0+0+1 50 3
1996-1997 ED 16 4 - - - UCL 6 0 - - - 22 4
Totale Ajax 63 6 3 0 21 0 4 1 91 7
1997-gen. 1998 Bandiera dell'Italia Milan A 3 0 CI 1 0 - - - - - - 4 0
gen.-giu. 1998 Bandiera della Spagna Barcellona PD 19 2 CR 3 0 UCL 2 0 SS+SU - - 24 2
1998-1999 PD 1 0 CR 1 0 UCL 0 0 SS 0 0 2 0
1999-2000 PD 21 2 CR 4 0 UCL 10 0 SS 0 0 35 2
Totale Barcellona 41 4 8 0 12 0 0 0 61 4
2000-2001 Bandiera dell'Inghilterra Chelsea PL 9 0 FACup+CdL 0+1 0 CU 1 0 CS 0 0 11 0
2001-2002 PL 0 0 FACup+CdL 0 0 CU 0 0 - - - 0 0
2002-2003 PL 0 0 FACup+CdL 0+1 0 CU 0 0 - - - 1 0
2003-2004 PL 0 0 FACup+CdL 0 0 UCL 0 0 - - - 0 0
Totale Chelsea 9 0 2 0 1 0 0 0 12 0
Totale carriera 181 24 14 0 34 0 4 1 233 25

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Paesi Bassi
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
13-12-1995 Liverpool Irlanda Bandiera dell'Irlanda 0 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Qual. Euro 1996 -
24-4-1996 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 1 Bandiera della Germania Germania Amichevole -
4-6-1996 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 3 – 1 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Amichevole -
10-6-1996 Birmingham Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera della Scozia Scozia Euro 1996 - 1º turno -
13-6-1996 Birmingham Svizzera Bandiera della Svizzera 0 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1996 - 1º turno -
18-6-1996 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 4 – 1 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1996 - 1º turno -
22-6-1996 Londra Francia Bandiera della Francia 0 – 0 dts
(5 – 4 dtr)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1996 - Quarti di finale -
5-10-1996 Cardiff Galles Bandiera del Galles 1 – 3 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Qual. Mondiali 1998 -
6-9-1997 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 3 – 1 Bandiera del Belgio Belgio Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 71’ 71’
11-10-1997 Amsterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 68’ 68’
21-2-1998 Denver Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
24-2-1998 Miami Messico Bandiera del Messico 2 – 3 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Uscita al 58’ 58’
1-6-1998 Amsterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 5 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
5-6-1998 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 5 – 1 Bandiera della Nigeria Nigeria Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
20-6-1998 Marsiglia Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 5 – 0 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Mondiali 1998 - 1º turno - Ingresso al 81’ 81’
25-6-1998 Saint-Étienne Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 2 Bandiera del Messico Messico Mondiali 1998 - 1º turno - Ingresso al 73’ 73’
9-10-1999 San Paolo Brasile Bandiera del Brasile 2 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Ammonizione al 81’ 81’
23-2-2000 Amsterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 1 Bandiera della Germania Germania Amichevole -
29-3-2000 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 2 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Uscita al 57’ 57’
15-11-2000 Siviglia Spagna Bandiera della Spagna 1 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Uscita al 74’ 74’
Totale Presenze 20 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Ajax: 1994-1995, 1995-1996
Ajax: 1994, 1995
Barcellona: 1997-1998, 1998-1999
Barcellona: 1997-1998
Chelsea: 2000
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Ajax: 1994-1995
Ajax: 1995
Barcellona: 1997
Ajax: 1995

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Costa, Olanda razzista? No, guerre tra clan, in Corriere della Sera, 16 giugno 1996. URL consultato il 22 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m Giuseppe Di Napoli, Winston Bogarde, "il fannullone" alla De Andrè, su tuttomercatoweb.com, 14 gennaio 2007. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  3. ^ a b L'ex difensore di Milan e Ajax tenta di prendere il patentino, su repubblica.it. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  4. ^ a b c d e f Winstone Bogarde
  5. ^ All'ex Wooter pignorano casa per debiti, in Extra Time, La Gazzetta dello Sport, 8 novembre 2011, p. 10.
  6. ^ a b c Gaetano Mocciaro, Bogarde, come vincere nei grandi team senza talento. Eccetto che nel Milan, su tuttomercatoweb.com, 26 ottobre 2012. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  7. ^ (EN) Euro 2000 profile
  8. ^ Calcio news, in la Repubblica, 17 settembre 1996. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  9. ^ Giancarla Ghisi, Kolyvanov, un russo sbarca nell'ItalPiacenza, in Corriere della Sera, 10 luglio 1996. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  10. ^ a b c d e Il Milan ci riprova con gli olandesi: arrivano Kluivert e Bogarde, in Corriere della Sera, 14 febbraio 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  11. ^ a b c d Fabio Monti, Da Luis Silvio a de la Peña trent'anni di bidoni e misteri, in Corriere della Sera, 10 luglio 2011. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  12. ^ Alberto Costa, "È un grande Milan, torneremo a vincere", in Corriere della Sera, 16 giugno 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  13. ^ Giancarla Ghisi, Kluivert, libero di far gol, in Corriere della Sera, 5 luglio 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  14. ^ Alberto Costa, Solo al Milan non passa lo straniero, in Corriere della Sera, 24 settembre 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  15. ^ a b c d e f Roberto Perrone, Bogarde, il paracarro che odiava la nebbia, in Corriere della Sera, 21 gennaio 2014, p. 11 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  16. ^ a b c d Alessandro Ruta, Da Wilkes a Esajas, gli orange "speciali", su gazzetta.it, 6 agosto 2009. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  17. ^ Alberto Costa e Giancarla Ghisi, Il Milan di Babele è malato: indigestione da stranieri, in Corriere della Sera, 23 settembre 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  18. ^ Alberto Costa, Milan: via gli olandesi, arriva Donadoni, in Corriere della Sera, 8 ottobre 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  19. ^ Gianni Mura, DITTA AMORUSO & VIERI. IRRESISTIBILE JUVENTUS, in la Repubblica, 10 aprile 1997, p. 50. URL consultato il 24 giugno 2021.
  20. ^ Kluivert e Bogard quattro anni al Milan, in la Repubblica, 14 febbraio 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  21. ^ E Davids diventa bianconero per 10 miliardi, in Corriere della Sera, 1º dicembre 1997. URL consultato il 22 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  22. ^ (EN) William Johnson, Vialli signs Bogarde, su telegraph.co.uk, 1º settembre 2000. URL consultato il 12 dicembre 2010.
  23. ^ (EN) Premier League’s biggest transfer flops, su soccerlens.com, 15 ottobre 2007. URL consultato il 21 luglio 2009.
  24. ^ (EN) No way out for Bogarde, su uefa.com, 8 gennaio 2004. URL consultato il 21 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2005).
  25. ^ (EN) Money for nothing, the history of Winston Bogarde, su redandwhitekop.com, 21 maggio 2006. URL consultato il 21 luglio 2009.
  26. ^ a b Davide Martini, I 25 peggiori giocatori stranieri del calcio italiano, su today.it, 13 febbraio 2014. URL consultato il 21 novembre 2014.
  27. ^ Gli inglesi bocciano Matrix, su gazzetta.it, 7 luglio 2007. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  28. ^ Bogarde terug bij Ajax, su ajax.nl, 3 juli 2015.
  29. ^ Bogarde wordt assistent van Reiziger bij Jong Ajax, su ajaxlife.nl, 23 juni 2017. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2018).
  30. ^ Ajax, Reiziger tecnico ad interim. Bogarde sarà il vice, su tuttomercatoweb.com, 21 dicembre 2017.
  31. ^ Michael Reiziger interim-trainer Ajax 1, su ajax.nl, 21 dicembre 2017.
  32. ^ Bogarde leidt Jong Ajax tegen Volendam, su ajax.nl, 22 dicembre 2017.
  33. ^ Ajax, Ten Hag è il nuovo tecnico, su tuttomercatoweb.com, 28 dicembre 2017.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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