Coordinate: 45°09′23″N 10°47′28″E

Mantova: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Mantova
|Panorama=Mantova Skyline.jpg
|Didascalia=
|Bandiera=Mantova-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Mantova-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 2=Mantova
|Amministratore locale=Mattia Palazzi<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione=15-6-2015
|Data istituzione=
|Altitudine=19
|Superficie=63.81
|Note superficie=
|Abitanti=48690
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 luglio 2015.
|Aggiornamento abitanti=31-7-2015
|Sottodivisioni=Castelletto Borgo, Formigosa, Valdaro, Borgovirgiliana, Case Ghisiolo, Castelnuovo, Cittadella, Gambarara, Lunetta-Frassino, San Fermo, Zona Artigianale
|Divisioni confinanti=[[Bagnolo San Vito]], [[Curtatone]], [[Porto Mantovano]], [[Roncoferraro]], [[San Giorgio di Mantova]], [[Borgo Virgilio]]
|Codice postale=46100
|Prefisso=[[0376]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=020030
|Codice catastale=E897
|Targa=MN
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=2388
|Diffusività=
|Nome abitanti=mantovani o virgiliani
|Patrono=[[sant'Anselmo da Baggio]]
|Festivo=18 marzo
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Mantua (province of Mantua, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Mantova nell'omonima provincia
|Sito=http://www.comune.mantova.it
}}

{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Mantova e [[Sabbioneta]]
|nomeInglese= Mantua and Sabbioneta
|immagine = piazza sordello.jpg
|anno = 2008
|tipologia = Culturali
|criterio = (ii) (iii)
|pericolo =
|link = 1287
}}


'''Mantova''' (''Mantua'' in [[lingua latina|latino]] e ''Màntua'' in [[dialetto mantovano]]<ref>{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola|}}</ref>) è un [[comune italiano]] di 48 747 abitanti<ref name="pop.residente">{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html|titolo=DEMO ISTAT Dati al 31/7/2015}}</ref> (127.569 residenti in tutto l'hinterland<ref>[http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2012/01/28/news/ecco-la-grande-mantova-con-i-suoi-100-831-abitanti-1.3119265 Ecco la Grande Mantova con i suoi 100.831 abitanti.]</ref>), capoluogo dell'[[Provincia di Mantova|omonima provincia]] in [[Lombardia]].
'''Mantova''' (''Mantua'' in [[lingua latina|latino]] e ''Màntua'' in [[dialetto mantovano]]<ref>{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola|}}</ref>) è un [[comune italiano]] di 48 747 abitanti<ref name="pop.residente">{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html|titolo=DEMO ISTAT Dati al 31/7/2015}}</ref> (127.569 residenti in tutto l'hinterland<ref>[http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2012/01/28/news/ecco-la-grande-mantova-con-i-suoi-100-831-abitanti-1.3119265 Ecco la Grande Mantova con i suoi 100.831 abitanti.]</ref>), capoluogo dell'[[Provincia di Mantova|omonima provincia]] in [[Lombardia]].
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Mantova si trova nella regione Lombardia, non lontano dal confine con le regioni [[Veneto]] ed [[Emilia-Romagna]].
Mantova si trova nella regione Lombardia, non lontano dal confine con le regioni [[Veneto]] ed [[Emilia-Romagna]].
=== Territorio ===
=== Territorio ===
==== Idrografia ====
{{Citazione|Non molto ha corso, ch'el trova una lama,<br />ne la qual si distende e la 'mpaluda|[[Dante Alighieri]], ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto ventesimo|canto XX]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto XX#78|vv. 79-80]]}}
[[File:lagodimantovaautunno.JPG|thumb|left|upright=0.9|Mantova: visione autunnale del lago]]
[[File:lagodimantovaautunno.JPG|thumb|left|upright=0.9|Mantova: visione autunnale del lago]]


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In [[età comunale]] venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre [[diga|dighe]] e [[Chiusa (ingegneria)|chiuse]] consentirono un'adeguata difesa dalle acque.<br />
In [[età comunale]] venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre [[diga|dighe]] e [[Chiusa (ingegneria)|chiuse]] consentirono un'adeguata difesa dalle acque.<br />
[[File:Mantova - Profilo di Mantova.jpg|upright=1.2|thumb|Profilo di Mantova]]
[[File:Mantova - Profilo di Mantova.jpg|upright=1.2|thumb|Profilo di Mantova]]
Nel [[XVII secolo]] una forte inondazione diede inizio ad una rapida decadenza: il [[Mincio]], trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati - come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.<br />
<br />
Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume [[Mincio]] che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel [[1984]] è stato istituito il [[Parco del Mincio]]<ref>Legge Regione Lombardia 8 settembre 1984 n.47</ref> di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.
Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume [[Mincio]] che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel [[1984]] è stato istituito il [[Parco del Mincio]]<ref>Legge Regione Lombardia 8 settembre 1984 n.47</ref> di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.
<!--[[File:MantovaLoto.jpg|thumb{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((220 / 220) round 2) <= 1.05) and (((220 / 220) round 2) >= 0.95)}}|0|{{subst:!}}upright{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((220 / 220) round 1) <= 0.8) and (((220 / 220) round 1) > 0.7)}}|0|={{subst:#expr: (220 / 220) round 1}}}}}}|Mantova, Loto sul lago Superiore]]-->
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==== Flora e fauna ====
==== Flora e fauna ====
Flora e fauna del territorio ruotano inevitabilmente attorno all'imponente presenza a Mantova dei laghi e delle acque che la cingono.
Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti i fiori di loto (''[[Nelumbo nucifera]]''), originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura in luglio-agosto-settembre. La loro bellezza è indubbia ma dal punto di vista ambientale l'introduzione del fior di loto è stata un'operazione discutibile dato che si tratta di una [[specie aliena]] dotata di forte capacità infestante che fa sì che siano oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità dei laghi. La loro introduzione in Italia è opera nel 1914 dei [[Fratelli di San Francesco Saverio|padri Saveriani]] di [[Parma]] che decisero di utilizzare la fecola ottenuta dai [[Rizoma|rizomi]] a scopo alimentare, come da secoli facevano i cinesi. Anna Maria Pellegreffi, giovane laureata in Scienze Naturali si occupò del trapianto dei rizomi nel Lago Superiore di Mantova nel [[1921]]. La farina non ebbe successo nella cucina mantovana ma il fiore colonizzò i laghi. Il paesaggio emozionante e surreale che la distesa di fiori di loto concorre a creare ha dato vita anche a una leggenda sulla loro nascita in territorio. Si racconta che un giovane viaggiando per l'oriente conobbe una ragazza dagli occhi a mandorla e con la pelle profumata come i petali del fior di loto. Venuta a Mantova, la povera ragazza, nello specchiarsi nel lago, vi cadde, perdendo la vita. Il ragazzo allora gettò dei semi del fiore nel lago in modo che, fiorendo ogni estate, potessero ricordare con il loro profumo e la loro delicata bellezza la sua sposa e sconfitto dal dolore si tolse la vita sparendo anch'egli nelle acque del lago<ref>[http://www.mantovanotizie.com/guida-mantova/laghi-mantova Mantova notizie. Mantova, Città dei Tre Laghi.]</ref>.


[[File:Mantovaflora e fauna.jpg|thumb|left|upright=1.3|Fauna e flora acquatica lacustre]]
[[File:Mantovaflora e fauna.jpg|thumb|left|upright=1.3|Fauna e flora acquatica lacustre]]


Oltre al re incontrastato del lago, è facile vedere le specie autoctone come la castagna d'acqua (''[[Trapa natans]]''), detta anche ''trigol'', particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo con i suoi frutti forma di piramide e commestibili, le isolette di ranuncolo d'acqua (''[[Nuphar luteum]]'') con i loro fiori di colore giallo dorato, che aprendosi solo in parte mantengono la particolare forma rotondeggiante e le ninfee bianche con un fiore profumato che forma raggruppamenti vegetali assieme alle altre [[Nymphaea alba|ninfee]] ed erbe galleggianti ([[Hydrocharis morsus-ranae|morso di rana]], [[Salvinia natans|salvinia]], [[ceratofillo|Ceratophyllum demersum]] etc).<br />
<ref>Dati meteorologici di Mantova - media trentennale di riferimento 1961-1990</ref>
Sul margine, assieme alle canne palustri, [[Salix|salici piangenti]] e [[Carex|cariceti]] (la famosa ''carésa'' utilizzata per impagliare sedie e confezionare cappelli e altri prodotti artigianali), cresce l'[[Hibiscus|ibisco]] di palude, autoctono e molto raro, che si trova oltre che nelle Valli del Mincio solo in [[Toscana]], [[Friuli]] e [[Veneto]].

Ormai scomparsa in questi territori, come in quasi in tutta Italia, la scargia<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/scargia/ ''scargia'' - www.treccani.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (''[[Stratiotes aloides]]'').<br />
Gli uccelli trovano nei canneti e nelle acque del territorio palustre il luogo ideale per deporre le uova e trovare cibo. È la fauna aviare quindi quella più rappresentativa della zona anche più limitrofa alla città.

L'[[Ardea purpurea|airone rosso]], le [[Gallinula chloropus|gallinelle d'acqua]], le [[Fulica atra|folaghe]] con tipico piumaggio nero in contrasto con il bianco che si estende sulla regione frontale, e altri anseriformi utilizzano il lago per "fabbricare" nidi galleggianti al limitare del canneto sulla riva o su accumuli vegetali mai troppo a largo, l'[[Ardea cinerea|airone cenerino]] invece, nidifica sugli alberi vicini ai numerosi corsi d'acqua per l'irrigazione che si ramificano per i campi della provincia, luoghi di nidificazione e di caccia anche delle poiane dei tarabusi e delle più "riservate" civette.

La famiglia degli aironi presenti nelle acque del Parco del Mincio, oltre al rosso e al cenerino comprende anche le [[Egretta garzetta|garzette]], [[Podiceps cristatus|svassi]], [[Ardeola ralloides|sgarze ciuffetto]] e le [[Nycticorax|nitticore]]. Solitamente questi uccelli si osservavano solo nei mesi tra aprile e settembre perché sono specie migratorie, ma negli ultimi anni hanno preferito sostare anche d'inverno.

Tra le canne si nascondono i nidi della [[Acrocephalus scirpaceus|cannaiola]] e del [[Panurus biarmicus|basettino]].
Ma le dolci acque del lago e delle paludi del Mincio e del Po sono popolate anche dal [[Ameiurus melas|pesce gatto]], [[Tinca tinca|tinca]], [[Cyprinus carpio|carpa]], [[Perca fluviatilis|persico]], [[Anguilla anguilla|anguilla]] e [[Esox lucius|luccio]].

È possibile navigare i laghi di Mantova, con crociere che permettono di vedere tutta la città dall'acqua. Unendo l'aspetto storico, artistico e architettonico alla natura di un'oasi naturale più unica che rara.

Lepri, fagiani e volpi possono essere i protagonisti di qualche incontro notturno nelle campagne mantovane.<br />
Rimpinzate dalle generose mani dei visitatori anche [[Anatra|anatre]] e [[Cygnus (zoologia)|cigni]] sono da annoverare tra le specie presenti in "suolo" virgiliano, popolando, ormai senza troppi timori della presenza umana, le sponde dei laghi e regalando un forse inatteso contatto con la natura al turista della città d'arte.

==== Sismologia ====
[[Classificazione sismica]]: zona 4.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/32-mantova/|titolo=Zona Sismica. Mantova|accesso=11 marzo 2012}}</ref>

Il [[terremoti dell'Emilia del 2012|terremoto dell'Emilia]] del maggio [[2012]] ha provocato danni rilevanti agli edifici storici della città<ref>{{cita news|url=http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/06/01/news/allarme-per-una-lesione-nella-camera-degli-sposi-del-mantegna-1.5184512|autore=[[Stefano Scansani]]|titolo=Allarme per una lesione nella Camera Picta di Mantegna|accesso=3 giugno 2012|pubblicazione=[[Gazzetta di Mantova]]|giorno=1|mese=06|anno=2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/01/i-gioielli-rinascimentali-di-mantova-danneggiati-dal-terremoto/249178/|autore=Emanuele Salvato |titolo=I gioielli rinascimentali danneggiati dal terremoto|accesso=3 giugno 2012|pubblicazione=[[Il fatto quotidiano]]|giorno=1|mese=06|anno=2012}}</ref><ref>[http://www.informazione.it/a/5097916D-82F9-45E8-93CD-936D08C67475/Terremoto-a-Mantova-danni-crolla-cupolino-di-Santa-Barbara Terremoto a Mantova. I danni]</ref>.
[[File:Mantova banner 2.JPG|upright=4.5|thumb|center|Il profilo di Mantova]]

=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Mantova}}

Essendo una città dell'entroterra del [[Nord Italia]], risente del clima rigido invernale dove non sono infrequenti le nevicate. Essendo circondata da un lago porta come conseguenza che, in tutti i periodi dell'anno, il clima sia caratterizzato da una forte umidità: d'inverno si manifesta con grande frequenza il fenomeno della nebbia. Insistendo in uno spazio chiuso, com'è la [[Pianura Padana]], d'estate il clima è afoso e umido, con poca ventilazione.
La minima storica si ebbe il 16 febbraio [[1929]] con 19 gradi sotto zero mentre la massima si registrò il 7 luglio [[1957]] con 38,2 gradi all'ombra.
Negli inverni degli anni dal 1930 al 1955 era abbastanza usuale che i laghi attorno alla città gelassero, almeno in parte; dopo una gelata eccezionale nel rigidissimo inverno 1885, una nuova gelata completa della superficie lacustre, prolungatasi per più di una settimana, si ebbe nella prima quindicina di febbraio 2012.
{{ClimaAnnuale
| nome = MANTOVA
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 4.0
| tempmax02 = 7.2
| tempmax03 = 12.7
| tempmax04 = 17.4
| tempmax05 = 22.5
| tempmax06 = 26.9
| tempmax07 = 29.6
| tempmax08 = 28.6
| tempmax09 = 24.1
| tempmax10 = 17.6
| tempmax11 = 10.6
| tempmax12 = 5.5
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = −1.3
| tempmin02 = 0.3
| tempmin03 = 4.5
| tempmin04 = 8.5
| tempmin05 = 13.0
| tempmin06 = 16.8
| tempmin07 = 19.0
| tempmin08 = 18.5
| tempmin09 = 15.4
| tempmin10 = 10.3
| tempmin11 = 5.1
| tempmin12 = 0.6
| pioggia01 = 43
| pioggia02 = 41
| pioggia03 = 47
| pioggia04 = 56
| pioggia05 = 62
| pioggia06 = 58
| pioggia07 = 44
| pioggia08 = 47
| pioggia09 = 54
| pioggia10 = 68
| pioggia11 = 63
| pioggia12 = 51
| giornipioggia01 = 6
| giornipioggia02 = 6
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| giornipioggia04 = 8
| giornipioggia05 = 9
| giornipioggia06 = 7
| giornipioggia07 = 5
| giornipioggia08 = 5
| giornipioggia09 = 6
| giornipioggia10 = 7
| giornipioggia11 = 8
| giornipioggia12 = 7
| vento01 = W
| intensità01 = 3.0
| vento02 = W
| intensità02 = 3.3
| vento03 = E
| intensità03 = 3.4
| vento04 = E
| intensità04 = 3.5
| vento05 = E
| intensità05 = 3.1
| vento06 = E
| intensità06 = 3.0
| vento07 = E
| intensità07 = 3.0
| vento08 = E
| intensità08 = 2.8
| vento09 = E
| intensità09 = 2.8
| vento10 = E
| intensità10 = 3.0
| vento11 = W
| intensità11 = 3.3
| vento12 = W
| intensità12 = 3.2
}}<ref>Dati meteorologici di Mantova - media trentennale di riferimento 1961-1990</ref>


== Storia ==
== Storia ==
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[[File:Matania Edoardo - I martiri di Belfiore, a Mantova - xilografia - 1887.jpg|upright=0.7|left|thumb|I [[martiri di Belfiore]] condotti al patibolo.]]
[[File:Matania Edoardo - I martiri di Belfiore, a Mantova - xilografia - 1887.jpg|upright=0.7|left|thumb|I [[martiri di Belfiore]] condotti al patibolo.]]


Nell'anno [[1000]] iniziò su Mantova il dominio dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]]: [[Tedaldo di Canossa]] prima e la contessa [[Matilde di Canossa|Matilde]] ampliarono le loro proprietà e provvidero alla edificazione di chiese e conventi. Dopo la morte di Matilde nel [[1115]], seguirono frequenti scontri con le popolazioni confinanti [[Verona|veronesi]], [[Cremona|cremonesi]] e [[Reggio Emilia|reggiani]]. [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino da Romano]] nel [[1246]] conquistò la città col suo esercito ma dopo due mesi di battaglie venne sconfitto e cominciò per Mantova un'epoca di benessere. In questo periodo venne eretto il ''Palazzo del podestà'' e il ''[[Ponte dei Mulini]]'' e la città venne dotata di possenti mura.
Nel [[1276]] iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, i [[Bonacolsi]], che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto [[1328]] venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi, [[Rinaldo dei Bonacolsi|Rinaldo]] detto "Passerino" ad opera di [[Ludovico I Gonzaga|Luigi Gonzaga]], spalleggiato dalla famiglia [[Della Scala]] di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città. cosi inizila plurisecolare dominazione della famiglia [[Gonzaga]], che regnò su Mantova fino al [[1707]]. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa. [[Pisanello]], [[Leon Battista Alberti]], [[Andrea Mantegna]], [[Giulio Romano]] e [[Luca Fancelli]] lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.

Nel [[1276]] iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, i [[Bonacolsi]], che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto [[1328]] venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi, [[Rinaldo dei Bonacolsi|Rinaldo]] detto "Passerino" ad opera di [[Ludovico I Gonzaga|Luigi Gonzaga]], spalleggiato dalla famiglia [[Della Scala]] di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città.

Iniziava così la plurisecolare dominazione della famiglia [[Gonzaga]], che regnò su Mantova fino al [[1707]]. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa. [[Pisanello]], [[Leon Battista Alberti]], [[Andrea Mantegna]], [[Giulio Romano]] e [[Luca Fancelli]] lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.


Mantova subì una guerra di successione e un saccheggio a opera dei [[lanzichenecchi]], che nel [[1630]] diffusero la peste. Iniziò il lento declino di Mantova, accompagnato dal tramonto della signoria dei Gonzaga che, nel 1707, lasciò la città in mano agli austriaci. Seguì la dominazione francese e nuovamente austriaca nel [[1815]], quando Mantova divenne caposaldo del [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]], assieme a [[Peschiera del Garda|Peschiera]], [[Verona]] e [[Legnago]].
Mantova subì una guerra di successione e un saccheggio a opera dei [[lanzichenecchi]], che nel [[1630]] diffusero la peste. Iniziò il lento declino di Mantova, accompagnato dal tramonto della signoria dei Gonzaga che, nel 1707, lasciò la città in mano agli austriaci. Seguì la dominazione francese e nuovamente austriaca nel [[1815]], quando Mantova divenne caposaldo del [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]], assieme a [[Peschiera del Garda|Peschiera]], [[Verona]] e [[Legnago]].
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=== Simboli ===
=== Simboli ===
Stranamente la città è catalogata come [[Guelfi e Ghibellini#Maggiori città ghibelline|città ghibellina]], ma lo stemma è tipicamente guelfo (anti-imperiale come quello di Milano o di Genov
Stranamente la città è catalogata come [[Guelfi e Ghibellini#Maggiori città ghibelline|città ghibellina]], ma lo stemma è tipicamente guelfo (anti-imperiale come quello di Milano o di Genova).
[[File:Mantova-Stemma.png|left|120px|Stemma del comune]]
;Blasonatura stemma
{{Citazione|D'argento alla croce piena di rosso accantonata alla destra del capo della testa di Virgilio al naturale posta di fronte, attorcigliata di un serto di alloro, con ornamenti esteriori da città.<ref>{{cita web|http://www.comuni-italiani.it/020/030/stemma.html|Comuni italiani: blasonatura stemma e gonfalone di Mantova|10 marzo 2012}}</ref>}}
;Blasonatura gonfalone
{{Citazione|Drappo bianco bordato di rosso, caricato nel centro dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: "Città di Mantova".}}

=== Onorificenze ===
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
{{Onorificenze
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La città di Mantova è la 26ª tra le 27 [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i moti insurrezionali del [[1848]] e la fine della prima Guerra Mondiale nel [[1918]].
La città di Mantova è la 26ª tra le 27 [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i moti insurrezionali del [[1848]] e la fine della prima Guerra Mondiale nel [[1918]].


{{Onorificenze
Una ulteriore onorificenza, la [[Città decorate al merito civile|medaglia di bronzo al merito civile]], è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo [[2005]] per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi nei [[campi di concentramento]] tedeschi nel periodo 1943-4
|immagine= Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza= [[Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale]]
|collegamento_onorificenza=
|motivazione = In ricompensa del sacrificio da essa compiuta per la causa della redenzione nazionale. Mantova fu uno dei centri più importanti del movimento carbonaro e molti furono i mantovani coinvolti nei moti del 1821 e volontari nella prima guerra d'indipendenza. Proprio nelle file della Legione Bersaglieri Mantovani, comandata dal generale Longoni, combatté Goffredo Mameli nell'aprile del 1848. La notizia della sconfitta di Custoza colse la colonna mantovana alle porte della città che, con Verona, Peschiera e Legnago costituiva il temibilissimo Quadrilatero fortificato austriaco.
|luogo =
}}
Una ulteriore onorificenza, la [[Città decorate al merito civile|medaglia di bronzo al merito civile]], è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo [[2005]] per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi nei [[campi di concentramento]] tedeschi nel periodo 1943-45.
{{Onorificenze
|immagine= Merito civile bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Merito_civile
|motivazione = La popolazione mantovana, con encomiabile spirito altruistico ed eccezionale abnegazione si prodigava nell'offrire rifugio assistenza e nascondiglio ai soldati italiani ed alleati prigionieri nei campi di concentramento tedeschi. Luminoso esempio di amor patrio e di solidarietà umana.
|luogo = Mantova, 1943-1945
}}

== Monumenti e luoghi d'interesse ==
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture ===
=== Architetture religiose ===
[[File:Duomo di Mantova.JPG|thumb|Duomo]]
[[File:MantovaBasilicaSantAndrea cutnpaste over intrusions.jpg|thumb|Basilica di Sant'Andrea]]
; [[Duomo di Mantova|Cattedrale di San Pietro (Duomo)]] : Dedicato a San Pietro, l'attuale [[Duomo di Mantova|Duomo]] in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il [[1395]] e il [[1401]] dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel [[1545]] da [[Giulio Romano]], che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata, in [[marmo di Carrara]], risale al [[1761]]. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell'antica facciata. All'interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di [[Sant'Anselmo da Baggio]] patrono della città. La Cattedrale, ubicata nella monumentale piazza [[Sordello da Goito|Sordello]], è la sede vescovile di Mantova.

; [[Basilica di Sant'Andrea (Mantova)|Basilica di Sant'Andrea]] : Progettata da [[Leon Battista Alberti]], fu edificata a partire dal [[1472]] e conclusa 328 anni dopo con la costruzione della [[cupola]] su disegni di [[Filippo Juvarra]]. Nella [[cripta]] è custodita all'interno dei Sacri Vasi la [[reliquia]] del ''Preziosissimo Sangue di [[Cristo]]'' portato a Mantova dal centurione romano [[Longino]]. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di [[Andrea Mantegna]], sovrastato dall'effigie in bronzo del pittore della corte dei [[Gonzaga]].

; [[Basilica Palatina di Santa Barbara]] : Chiesa della corte dei [[Gonzaga]] fu voluta dal duca [[Guglielmo Gonzaga|Guglielmo]] che incaricò del progetto l'architetto mantovano [[Giovan Battista Bertani]]. Parte integrante del [[Palazzo Ducale di Mantova|Palazzo Ducale]], la edificazione della chiesa fu conclusa nel [[1572]].
[[File:piazzadelleerbeMN.jpg|thumb|Rotonda di San Lorenzo e Torre dell'orologio in Piazza delle Erbe]]

; [[Rotonda di San Lorenzo]] : È la chiesa più antica della città, costruita nell'[[XI secolo]] durante la dominazione dei [[Canossa]]. A pianta centrale rotonda, la Rotonda di San Lorenzo è posta ad un livello più basso di [[Piazza delle Erbe (Mantova)|Piazza delle Erbe]] e conserva al suo interno un [[matroneo]] e tracce di affreschi di scuola [[arte bizantina|bizantina]] risalenti ai secoli XI-[[XII secolo|XII]]. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all'inizio del Novecento risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Espropriati nel [[1908]], la rotonda di San Lorenzo fu restaurata e riaperta nel [[1911]] e infine riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria nel [[1926]].
[[File:Tempio di San Sebastiano.JPG|thumb|Tempio di San Sebastiano]]
; [[Chiesa di San Sebastiano (Mantova)|Chiesa di San Sebastiano]] : Iniziata nel [[1460]] da [[Luca Fancelli]] su progetto di [[Leon Battista Alberti]], fu completata nel [[1529]]. Sconsacrata nel [[XVIII secolo]] fu adibita a diversi usi fino al [[1925]] quando, dopo un discutibile [[restauro]] che ha aggiunto le due scalinate d'ingresso, è stata trasformata in [[famedio]] dei caduti mantovani di tutte le guerre.
; [[Sinagoga Norsa Torrazzo]] : Fu trasferita e fedelmente ricostruita nella sua attuale ubicazione, quando fu decisa la demolizione del quartiere ebraico, tra il [[1899]] e il [[1902]].
; Seminario Vescovile : L'edificio, situato accanto al [[Duomo di Mantova|Duomo]] in Via Fratelli Cairoli, fu ristrutturato nel [[1825]] in stile neoclassico come si rileva in particolare nella facciata e nel cortile interno.

* [[Chiesa di Sant'Apollonia (Mantova)|Chiesa di Sant'Apollonia]] - Via Benzoni 20
* [[Chiesa di Sant'Apollonia (Mantova)|Chiesa di Sant'Apollonia]] - Via Benzoni 20
* [[Chiesa di San Barnaba (Mantova)|Chiesa di San Barnaba]] - Piazza Bazzani
* [[Chiesa di San Barnaba (Mantova)|Chiesa di San Barnaba]] - Piazza Bazzani
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* Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Via della Certosa (Borgo Angeli)
* Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Via della Certosa (Borgo Angeli)
* Chiesa di San Filippo Neri - Via Pasquale Miglioretti (Borgochiesanuova)
* Chiesa di San Filippo Neri - Via Pasquale Miglioretti (Borgochiesanuova)

==== Edifici religiosi scomparsi ====
* [[Chiesa di Santa Maria di Capo di Bove]]
* [[Oratorio di Santa Maria del Melone]]
[[File:MantovaChiesaMadonnaDelTerremoto.jpg|thumb|Chiesa della Madonna del Terremoto]]
[[File:MantovaChiesaMadonnaDelTerremoto.jpg|thumb|Chiesa della Madonna del Terremoto]]


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; [[Palazzo Te]] : È opera di [[Giulio Romano]] che nel [[1525]] lo ideò su commissione del marchese Federico II [[Gonzaga]] che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" [[Isabella Boschetti]]. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso [[Giulio Romano]], come la celeberrima [[Sala dei giganti]] e quella di [[Amore e Psiche]] e, non ultima, la [[sala dei cavalli]] che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.
; [[Palazzo Te]] : È opera di [[Giulio Romano]] che nel [[1525]] lo ideò su commissione del marchese Federico II [[Gonzaga]] che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" [[Isabella Boschetti]]. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso [[Giulio Romano]], come la celeberrima [[Sala dei giganti]] e quella di [[Amore e Psiche]] e, non ultima, la [[sala dei cavalli]] che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.
{{vedi anche| Sala dei giganti}}


; Palazzo della Ragione: Fu edificato quand'era podestà [[Guido II da Correggio|Guido da Correggio]] ([[1242]]), in [[Comune medievale|epoca comunale]], con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto la [[Torre dell'Orologio (Mantova)|Torre dell'Orologio]] innalzata nel Quattrocento, epoca alla quale risalgono anche i portici che si affacciano su Piazza Erbe. Il Palazzo è ora adibito a sede espositiva ospitando mostre d'arte organizzate dal Comune di Mantova.
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; [[Museo della Città - Palazzo di San Sebastiano|Palazzo di San Sebastiano]] : Fu costruito tra il [[1506]] e il [[1508]] per volere del marchese [[Francesco II Gonzaga|Francesco II]] che lo abitò e vi morì nel [[1519]]. Fu utilizzato dai Gonzaga per trent'anni e già nel [[1536]] abbandonato e spogliato dai successivi duchi.<br />Nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele del [[Mantegna]] raffiguranti ''I Trionfi di Cesare'' che furono vendute alla corona inglese ed oggi sono conservate ad [[Hampton Court]]. Subì molteplici trasformazioni fino al [[1998]] quando sono iniziati i restauri. Dal [[2005]] è adibito a Museo della Città. Nelle sale che conservano ancora tracce di affreschi del glorioso passato come la Camera del Crogiuolo, la Camera delle Frecce, la Camera del Sole e nella Loggia dei Marmi, sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.

; [[Palazzo Bonacolsi]] (Castiglioni) : Si trova in [[Piazza Sordello]], fu edificato da [[Pinamonte dei Bonacolsi]] intorno al [[1272]] e riadattato da [[Ludovico I Gonzaga|Luigi Gonzaga]] dopo la conquista del potere nel [[1328]]. È stato l'antica dimora della famiglia [[Bonacolsi]], che governò la città dal [[1272]] al [[1328]]. Il palazzo è attualmente ancora dimora della famiglia dei conti [[Castiglione (famiglia)|Castiglioni]], discendente da [[Baldassarre Castiglione]], uomo politico e studioso del [[XVI secolo]], autore de ''[[Il Cortegiano]]''. Al piano terra l'originario portone dell'ingresso con grande arco sesto acuto bicolore e decorato con scudi con lo stemma dei Bonacolsi.
[[File:Monumento a Virgilio in Piazza Broletto (Mantova).jpg|thumb|[[Publio Virgilio Marone]], Palazzo del Podestà]]

; [[Palazzo del Podestà (Mantova)|Palazzo del Podestà]]: Detto anche "Palazzo del Broletto", fu costruito nel [[1227]], committente il bresciano [[Laudarengo Martinengo]] nominato [[podestà]] di Mantova<ref>[http://books.google.it/books?id=NFZJAAAAcAAJ&pg=RA1-PA8&lpg=RA1-PA8&dq=Martinengo+podest%C3%A0+di+Mantova&source=bl&ots=M_pfiRT2Pc&sig=UqDR8vULg0s7syG7irxdQLN2cW8&hl=it&sa=X&ei=RCSRUbDbO-Hm7AbkpIAo&ved=0CDoQ6AEwAg#v=onepage&q=Martinengo%20podest%C3%A0%20di%20Mantova&f=false Carlo d'Arco, ''Monumenti di pittura e scultura tracelti in Mantova o nel suo territorio''.]</ref>. Dal [[1462]] fu sottoposto ad un'importante ristrutturazione a opera di [[Giovanni da Arezzo]] su incarico di [[Ludovico II Gonzaga]].

; [[Palazzo D'Arco]] : Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del [[XV secolo]] dall'architetto [[Antonio Colonna (architetto)|Antonio Colonna]] per la famiglia di origini trentine [[D'Arco]]. Caratterizzato dall'ampia facciata neoclassica ispirata all'arte del [[Andrea Palladio|Palladio]], il palazzo è sede museale per i tesori d'arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche di [[Giuseppe Bazzani]], una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Nella Sala dello Zodiaco sono visibili affreschi (1520) attribuiti a [[Giovanni Maria Falconetto]]. Nel Palazzo vi si celebrò nel [[1810]] il processo a [[Andreas Hofer]] eroe dell'indipendenza tirolese contro la dominazione francese.
[[File:MANTOVApiazzaerbe.jpg|thumb|upright=3.2|center|Piazza delle Erbe con Palazzo del
Podestà, Palazzo della Ragione, Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo]]

; [[Casa del Mantegna]] : Dimora del pittore [[Andrea Mantegna]], sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel [[1457]]. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrima ''[[Camera degli sposi]]'' in Palazzo Ducale.


[[File:MantovaCasadiRigoletto.jpg|thumb|Casa di Rigoletto]]
[[File:MantovaCasadiRigoletto.jpg|thumb|Casa di Rigoletto]]
; Casa di Rigoletto: [[Giuseppe Verdi]] ne musicò la storia e i mantovani gli diedero la residenza; verso la fine di Piazza Sordello si trova la casa del "[[Rigoletto]]", il buffone di corte Gonzaga.<br />Il personaggio ha in realtà poco di mantovano, l'[[Rigoletto|omonima opera di Verdi]] infatti venne tratta da un [[dramma]] di [[Victor Hugo]] e riadattata in territorio mantovano, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da [[Triboulet]] a Rigoletto.<br />La struttura [[quattrocento|quattrocentesca]] accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi, sistemata nel piccolo cortile interno.
==== Altri palazzi ====

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==== Altri palazzi e dimore storiche ====
; [[Casa di Giulio Romano]] : Sita in via Carlo Poma 18, fu [[Federico Gonzaga]] a convincere Giulio Pippi detto [[Giulio Romano]] a venire a Mantova. Abbisognando di una abitazione il Giulio Romano, nell'anno [[1544]], nell'allora Contrada Larga, si costruì la dimora che nonostante un intervento nell'Ottocento dell'architetto [[Paolo Pozzo]], mantiene inalterato lo stile architettonico del Romano.
[[File:MantovaPalazzoCanossa.jpg|thumb|Palazzo Canossa]]
; [[Palazzo Canossa (Mantova)|Palazzo Canossa]] : Sito in piazza Canossa. Il palazzo fu costruito nel [[XVII secolo|Seicento]] su committenza dei marchesi [[Canossa (famiglia)|Canossa]], famiglia di antica stirpe proveniente da [[Verona]]. La facciata, in [[bugnato]], richiama le soluzioni cinquecentesche di [[Giulio Romano]] ed è caratterizzata da un portale di marmo guardato a vista da due cani usciti dallo stemma di famiglia. Altro dettaglio di particolare valore architettonico è un monumentale scalone barocco che conduce al piano nobile del palazzo.

; [[Casa del mercato]] : In piazza Marconi). L'edificio, presumibilmente corrispondente alla ''Domus Mercati'', fu riedificato nel [[1462]] dall'architetto [[Luca Fancelli]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/luca-fancelli_(Dizionario_Biografico)/ Fancelli Luca]</ref> su committenza del marchese [[Ludovico III Gonzaga|Ludovico Gonzaga]]. Durante i lavori di restauro (1997-2001), sono tornati alla luce importanti affreschi attribuiti alla scuola di [[Andrea Mantegna]].<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/24/Mantegna_ultima_scoperta_co_0_95122411998.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/24/Mantegna_ultima_scoperta_co_0_95122411998.shtml|titolo=Mantegna, l'ultima scoperta|editore=[[Corriere della Sera]]|data=24 dicembre 1995}}</ref>

; [[Casa della Beata Osanna Andreasi]] : In via Frattini 9. Si tratta di un esempio unico di dimora mantovana costruita nel [[XV secolo]], in stile [[Luca Fancelli|fancelliano]], dove vi visse la beata [[Osanna Andreasi]] componente di una illustre famiglia che fu partecipe della classe dirigente e culturale dello Stato gonzaghesco.
[[File:Mantova-Casa del Mercante.jpg|thumb|Casa del Mercante]]

; Casa del Mercante: Angolo tra piazza Erbe e piazza Mantegna. È detta anche "Casa di Boniforte da [[Concorezzo]]", antico proprietario che la fece costruire nell'anno [[1455]]. L'edificio è caratterizzato da una sorprendente facciata tutta in cotto con decorazioni di stile veneziano.

; Palazzo Colloredo: In via Carlo Poma 11. Il palazzo noto anche come "palazzo [[Guerrieri Gonzaga|Guerrieri-Gonzaga]]", fu acquistato da Giovanni Battista Guerrieri nel [[1599]] che ne affidò la ristrutturazione all'architetto [[Antonio Maria Viani]]. La facciata pre-barocca è caratterizzata e decorata da dodici [[erme]] realizzate in malta di calce con una finitura superficiale in marmorino alternanti figure maschili e femminili. Divenuto proprietà dei conti [[Colloredo]] con Carlo Ludovico Colloredo marito di Eleonora Gonzaga (1699-1779) della linea di [[Gonzaga di Vescovato|Vescovato]], il 30 marzo [[1872]] viene acquistato dal Comune e destinato a sede degli Uffici Giudiziari del [[Tribunale]]. Da allora divenne il "Palazzo di Giustizia" della città.
[[File:Mantova-Palazzo Sordi.jpg|thumb|Palazzo Sordi]]
[[File:Mantova-Palazzo Sordi.jpg|thumb|Palazzo Sordi]]
[[File:Palazzo valenti Gonzaga.jpg|thumb|Palazzo Valenti Gonzaga]]
[[File:Palazzo valenti Gonzaga.jpg|thumb|Palazzo Valenti Gonzaga]]
[[File:Mantova-Ospedale Grande S. Leonardo.jpg|thumb|Ospedale Grande di San Leonardo]]

; [[Palazzo Sordi]] : In via Pomponazzo 23. Fu il primo marchese del casato dei Sordi, Benedetto, a volere la costruzione del palazzo omonimo. Commissionò il progetto e il seguimento dei lavori, iniziati nel [[1680]], all'architetto fiammingo [[Frans Geffels]], prefetto delle fabbriche gonzaghesche. Ne nacque uno dei rari esempi di barocco della città Virgiliana. Di particolare valore sopra il portale d'ingresso, un tondo con ''La Madonna col Bambino'', [[altorilievo]] di [[Giovanni Battista Barberini]], opera inserita in un facciata d'[[ordine dorico]] e ad intonaco e parzialmente a [[bugnato]] rustico ricca di altre decorazioni e bassorilievi in marmo e stucco. Il Palazzo è privato e quindi chiuso al pubblico.

; [[Palazzo Valenti Gonzaga]] : In via [[Pietro Frattini]] 7. Residenza dei marchesi [[Valenti Gonzaga]] fin dal [[1500]], il palazzo fu oggetto di una radicale trasformazione nel [[XVII secolo]], costituendo un impianto architettonico gigantesco, fastoso all'esterno, stupefacente il cortile interno riccamente decorato a stucco, e ricco d'affreschi e statue d'autore all'interno. Rappresenta da allora uno degli esempi più importanti di architettura e decorazioni del periodo [[barocco]] a Mantova. Come per altre opere di tale stile, l'autore fu l'architetto [[Frans Geffels]] ([[1625]]-[[1694]]). Recentemente restaurato, è adibito ad uffici.

; [[Palazzo Cavriani]] : In via Trento. Fu dal Quattrocento dimora della nobile famiglia [[Cavriani]]. Venne ricostruito nel [[1756]] dall'architetto [[Alfonso Torreggiani]]. L'esterno presenta una serie di finestre con robuste inferriate, mentre quelle del piano superiore hanno coperture triangolari e a semiluna. L'interno si apre con un ampio salone ricco di stucchi e affreschi di pittori mantovani tra i quali [[Giuseppe Bazzani]] e [[Francesco Maria Raineri]].

; Ospedale Grande di San Leonardo: In piazza Virgiliana. Voluto da [[Ludovico III Gonzaga]] per pubblica assistenza e terminato intorno al [[1470]] per opera dell'architetto [[Luca Fancelli]], nel [[1797]] fu trasformato in carcere e successivamente in caserma. Attualmente ospita uffici della [[Polizia di Stato]].

; Palazzo dell'agricoltura: In piazza Martiri di Belfiore. Fu edificato nel [[1926]]-[[1927|27]] come ''Palazzo dei Sindacati'' su progetto dell'ing. Carlo Finzi. Assunse l'attuale denominazione divenendo sede delle maggiori organizzazioni provinciali legate all'agricoltura come il [[Consorzi Agrari|Consorzio Agrario]], la [[Unione Coltivatori Italiani|Federazione Coltivatori Diretti]], la Federazione degli Agricoltori e l'Ispettorato Agrario.

; Palazzo della Banca d'Italia: In via Baldassare Castiglioni 3. Fu edificato tra il [[1914]] e il [[1923]] su progetto dell'architetto [[Gaetano Moretti]] esponente del ''[[Liberty]]'' e dell'[[Eclettismo]]. Quest'ultimo stile si evidenzia nelle finiture e nelle decorazioni delle facciate che richiamano le architetture gotica, barocca, rinascimentale ed esotica. Costruito per ospitare la sede provinciale della [[Banca d'Italia]], cessò tale funzione alla fine del 2008 con la chiusura della filiale di Mantova dell'Istituto d'emissione. Nel frattempo, il 29 gennaio [[2007]] il palazzo fu classificato d'interesse storico-artistico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia.

; Casa del [[Giovan Battista Bertani|Bertani]] : In via Trieste 8. Fu dimora di Giovan Battista Bertani, architetto al servizio dei duchi [[Gonzaga]], che tra il [[1554]] e il [[1556]] trasformò il preesistente edificio del [[1300]] di proprietà dei marchesi Striggi. Singolare fu l'idea di inserire nella facciata due lapidi con incisi testi di [[Vitruvio]] e due colonne ioniche, delle quali una segata a metà con incisioni e decorazioni che didatticamente riportano le regole desumibili dal trattato vitruviano, ''[[De architectura]]''. Successivamente la proprietà della casa del Bertani cambiò numerose volte rivivendo una nuova breve stagione artistica quando negli anni cinquanta del [[XX secolo]] fu acquistata dal pittore mantovano [[Vindizio Nodari Pesenti]].

: Casa del Rabbino : In via Giuseppe Bertani 54. Fu edificata negli anni intorno al [[1680]] dall'architetto fiammingo [[Frans Geffels]], a Mantova come prefetto delle Fabbriche Gonzaghesche. Edificio di quattro piani, la facciata è caratterizzata da pannelli in stucco che raffigurano luoghi ed episodi biblici. Fu costruita all'interno del [[Ghetto di Mantova|ghetto]] istituito alcuni decenni prima, accogliendo, come da tradizione, le famiglie dei capi religiosi della folta [[Comunità ebraica di Mantova|comunità ebraica mantovana]].

; Palazzo dell'Accademia: In via Accademia. Su progetto di [[Giuseppe Piermarini]] del 1770, fu l'architetto [[Paolo Pozzo]] ad occuparsi, tra [[1773]] e [[1775]], dei lavori di ricostruzione del palazzo di origine medievale che era diventato prima sede dell'[[Accademia degli Invaghiti]] e poi della Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere, attuale [[Accademia Nazionale Virgiliana]]. L'edificio di [[stile neoclassico]] include un tipico esempio di [[Barocco]] rappresentato dal [[teatro Scientifico|teatro Scientifico dell'Accademia]] detto del Bibiena, dal nome dell'architetto [[Antonio Bibiena]] che lo costruì fra [[1767]] e [[1769]]
; [[Pescherie di Giulio Romano|Pescherie]] : Denominate anche ''Loggia di Giulio Romano'', furono appunto progettate dal grande architetto del [[manierismo]]. L'opera, eseguita del [[1536]], consistette nella trasformazione del ponte medievale che attraversava il Rio con la costruzione di due porticati paralleli che furono destinati al commercio del pesce.
[[File:Mantova - Palazzo Cervetta.jpg|thumb|Palazzo Cervetta]]

* Palazzo Acerbi - (piazza Sordello)
* Palazzo Acerbi - (piazza Sordello)
* Cà degli [[Uberti]] - (piazza Sordello)
* Cà degli [[Uberti]] - (piazza Sordello)
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* Palazzo Gonzaga di Vescovato - (via Principe Amedeo)
* Palazzo Gonzaga di Vescovato - (via Principe Amedeo)
* Casa de' Speziali - (via Chiassi)
* Casa de' Speziali - (via Chiassi)
* Casa di [[Marco Antonio Antimaco]]
* Casa di [[Marco Antonio Antimaco]] - (via Porto)


==== Ponti ====
; Piazze
[[File:Mantova-Ponte di S. Giorgio.jpg|thumb|Ponte di San Giorgio]]

; [[Ponte dei Mulini]] : Il ponte fu progettato dall'ingegnere [[Alberto Pitentino]], costruito nel [[XII secolo|XII sec.]] allo scopo di regolare le acque del fiume [[Mincio]] ed evitarne l'impaludamento. Fu quindi creato artificialmente un dislivello di alcuni metri tra il [[Laghi di Mantova#Lago Superiore|lago Superiore]] e il [[Laghi di Mantova#Lago di Mezzo|lago di Mezzo]], che dall'anno [[1229]] alimentò 12 mulini. L'antica costruzione medievale andò distrutta dai bombardamenti aerei della [[seconda guerra mondiale]].

; [[Ponte di San Giorgio]] : Il ponte era incluso nel sistema militare difensivo unendo il borgo fortificato di San Giorgio con la [[Palazzo Ducale (Mantova)|corte dei Gonzaga]]. Dapprima in legno, fu edificato in muratura da [[Ludovico II Gonzaga|Ludovico Gonzaga]] sul finire del [[XIV secolo|XIV sec.]], così dividendo il lago di Mezzo dal [[Laghi di Mantova#Lago Inferiore|lago Inferiore]]. Nel [[1922]] le arcate furono interrate e il ponte assunse la forma attuale.

==== Teatri ====
[[File:Mantova-Teatro Bibiena.jpg|thumb|Teatro Bibiena]]
; [[Teatro Scientifico (Mantova)|Teatro Bibiena]] : In via Accademia 47. Il "Teatro Scientifico dell'Accademia", capolavoro di [[Antonio Galli da Bibbiena|Antonio Bibiena]] ([[1697]]-[[1774]]) fu inaugurato il 3 dicembre [[1769]]. Poche settimane dopo, il 16 gennaio [[1770]], ospitò un concerto del giovane [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], non ancora quattordicenne. L'austera facciata [[neoclassico|neoclassica]], opera del [[Giuseppe Piermarini|Piermarini]], sembra celare la fantasiosa espressione tardo[[barocco|barocca]] del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'[[Accademia Nazionale Virgiliana]] fondata nel 1768.

; [[Teatro Sociale (Mantova)|Teatro Sociale]] : In piazza Cavallotti. Il Teatro Sociale nacque per iniziativa di un gruppo di cittadini costituenti una società di novanta palchettisti. L'architetto [[Luigi Canonica]] fu incaricato di progettare un teatro di gusto neoclassico che dopo quattro anni di lavoro fu aperto al pubblico la sera del 26 dicembre [[1822]]. La sala del Teatro Sociale di Mantova è composta da cinque ordini: tre ordini di palchi, due ordini di gallerie (loggia, loggione). Canonica decise di affidarsi all'Hayez per le decorazioni interne. Il Teatro Sociale è tuttora aperto ed in funzione. È un teatro privato, posseduto da circa ottanta palchettisti che ne curano la manutenzione ed il buon funzionamento. È un teatro riconosciuto dalla legge 14 agosto 1967 nº800 come uno dei 29 Teatri di Tradizione italiani<ref>{{Cita web|url = http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/teatri-di-tradizione/74-teatri-di-tradizione-quali-sono|titolo = Teatri di tradizione: quali sono|accesso = 2015-10-28|sito = www.spettacolodalvivo.beniculturali.it}}</ref>.

; Teatro di Corte dei Gonzaga: Non è più attivo dal 1896. L'area ora occupata dal [[Museo archeologico nazionale di Mantova]] era inclusa nel perimetro del [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo Ducale]] e a partire dal [[1549]], committente il cardinale [[Ercole Gonzaga]] e progettista l'architetto [[Giovan Battista Bertani]], su quest'area sorse il primo teatro della Corte dei Gonzaga. Andato distrutto da un incendio fu ricostruito tra il [[1591]] e il [[1592]]. Un terzo teatro progettato dall'architetto [[Antonio Maria Viani]] fu inaugurato nel [[1608]] con la rappresentazione della tragedia di [[Claudio Monteverdi]] ''[[L'Arianna]]''. In epoca austriaca un quarto teatro, Nuovo Teatro Arciducale, fu inaugurato il 27 febbraio [[1733]]. I primi disegni furono di [[Ferdinando Galli da Bibbiena]] e il lavoro fu portato a termine da un suo allievo, [[Andrea Galluzzi]]. Un quinto teatro, su disegno di [[Giuseppe Piermarini]], ebbe la luce il 10 maggio [[1783]]. Il Regio, così venne denominato nel corso del secolo XIX, a causa della concorrenza del nuovo [[Teatro Sociale (Mantova)|Teatro Sociale]] venne abbandonato poco alla volta. Nel [[1896]] il Teatro Regio, venduto dal demanio, fu acquistato dal Comune di Mantova che lo trasformò radicalmente prima a mercato dei bozzoli, poi a mercato ortofrutticolo ed infine destinato alla funzione attuale di sede del Museo Archeologico Nazionale di Mantova.

==== Torri civili ====
[[File:Lombardia Mantova2 tango7174.jpg|thumb|Torre dell'Orologio]]
[[File:Torre del Palazzo del Podestà.JPG|thumb|Torre del Palazzo del Podestà]]

; [[Torre dell'Orologio (Mantova)|Torre dell'Orologio]] : La Torre, a pianta rettangolare, fu eretta nel [[1472]] su progetto di [[Luca Fancelli]] e l'orologio a funzionamento meccanico progettato da [[Bartolomeo Manfredi (matematico)|Bartolomeo Manfredi]] vi fu collocato l'anno successivo. Nella nicchia sottostante, ricavata nel [[1639]], è stata collocata una statua della [[Immacolata Concezione|Madonna Immacolata]].

; Torre del Podestà: La "Torre Civica" del Broletto (altro nome della torre) che si erge sulla [[Piazza Broletto (Mantova)|piazza omonima]], ha un'altezza di quasi 47 metri e dall'anno [[1227]] su iniziativa del podestà Laudarengo Martinengo, è parte integrante del maestoso Palazzo del Podestà. Sul lato verso piazza Broletto spicca l'arma del podestà [[Gabriello Ginori]], del [[1494]].

; [[Torre degli Zuccaro]] : La torre, alta 42 metri, fu edificata nella prima metà del [[XII secolo]]. Le prime testimonianze scritte sono del [[1143]]. Sorge in via [[Enrico Tazzoli (sacerdote)|Enrico Tazzoli]]. Il nome gli deriva dalla famiglia che ne sarebbe stata proprietaria, anche se la fantasia popolare ha alimentato l'idea che il nome nascesse dalla presenza di zucchero immagazzinato nei pressi, infatti è detta "''Tor dal Sücar''" nel dialetto locale. Venne acquistata da [[Pinamonte dei Bonacolsi]] nel [[1273]] dalla famiglia dei Ripalta.

; [[Torre dei Gambulini]] : La torre, alta 37 metri, sorge in via [[Roberto Ardigò|Ardigò]]. Da documentazione dell'epoca era già esistente nel [[1200]], derivando il nome dalla famiglia che la possedeva. Da questi ceduta alla famiglia Ripalta e poi ai da Oculo, nel [[1289]] divenne proprietà dei [[Gonzaga]], non ancora [[sovrani di Mantova]]. L'edificio annesso alla torre divenne dimora saltuaria di [[Aloisio Gonzaga]], signore di [[Castel Goffredo]]<ref>{{cita libro|Roggero|Roggeri|I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po|2008|p.43|Cinisello Balsamo|coautori=Leandro Ventura}}</ref>. Qui mori il 30 novembre [[1526]] il condottiero [[Giovanni dalle Bande Nere]]. Successivamente fu accorpata al collegio e al convento dei [[gesuiti]] e dal [[1883]] è parte del complesso dell'[[Archivio di Stato di Mantova]].<br />Negli ultimi tempi è stato lanciato il progetto di trasformare la torre in una terrazza panoramica che consenta la visione a 360 gradi del centro storico di Mantova<ref name="Gazzetta di Mantova">{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2010/03/04/NT1PO_NT101.html |titolo=Torre Gambulini Terrazza sul centro alta 32 metri|editore=[[Gazzetta di Mantova]]|data=4 marzo 2010}}</ref>.
; [[Torre del Salaro]] : Del XIII secolo, fu utilizzata come deposito del [[sale]].
; Torre degli Arrivabene: La torre angolare sorge in via Arrivabene e venne eretta assieme all'omonimo palazzo di [[Arrivabene|famiglia]], attribuito a [[Luca Fancelli]], nel [[1481]].
; Torre di San Domenico: Sorge a fianco delle [[Pescherie di Giulio Romano]] ed è quanto resta della chiesa e del convento di San Domenico eretti in stile gotico nel [[1466]].
* Torre civica del Palazzo del Podestà
* Casa-Torre dei Boateri
*

==== Cartiera Burgo ====
L'edificio fu progettato da [[Pier Luigi Nervi]] su commissione delle [[Cartiere Burgo]] e realizzato tra il [[1961]] e il [[1964]]. L'obiettivo prioritario era quello di collocare in un unico ambiente lungo 250 metri, un'unica macchina a ciclo continuo per trasformare la pasta di legno in carta da giornale. La soluzione trovata da Nervi per la copertura ha fatto sì che la costruzione fosse denominata ''"fabbrica sospesa"'' in particolare per i quattro cavi d'acciaio sospesi a due telai di cemento armato alti 50 metri.<br />Il 9 febbraio [[2013]] le macchine della cartiera Burgo si sono fermate segnando la fine della produzione di carta<ref>{{cita news|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_14/cartiere-burgo-chiude-storica-nervi-architetto-2113549487828.shtml|autore=Valeria Dalcore|titolo=Chiude la storica cartiera Burgo. Dal 9 febbraio stop alle macchine|accesso=17 febbraio 2013|data=14 gennaio 2013|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]}}</ref>, che verrà ripresa probabilmente nel 2016<ref>[http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/07/01/mantova-la-burgo-e-di-zago-nel-2016-si-riparte-11.html?ref=search La Burgo è di Zago: nel 2016 si riparte.]</ref>.

=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Mura di Mantova}}
[[File:Mantova-Castel San Giorgio.jpg|thumb|Castello di San Giorgio]]
; [[Castello di San Giorgio (Mantova)|Castello di San Giorgio]] : Maniero a difesa della città-fortezza di Mantova, venne edificato dal [[1395]] al [[1406]] da [[Bartolino da Novara]] su committenza di [[Francesco I Gonzaga]] sulle rovine della [[Chiesa di Santa Maria di Capo di Bove]].
[[File:Mantova-Rocca Sparafucile.JPG|thumb|Rocca di Sparafucile]]
; Rocca di Sparafucile: Eretta in epoca medievale, era parte delle fortificazioni orientali di Mantova, in particolare adibita alla difesa del [[ponte di San Giorgio]], tanto da essere a lungo esclusivamente denominata ''Rocchetta di San Giorgio''. La sua attuale denominazione si affermò successivamente all'ambientazione sulla "deserta sponda del [[Mincio]]", della osteria del sicario Sparafucile, luogo del tragico epilogo del ''[[Rigoletto]]'', una delle più note [[Opera|opere]] di [[Giuseppe Verdi]].

; [[Forte di Pietole]] : Il Forte di [[Pietole]], pur sorgendo oggigiorno nel comune di [[Borgo Virgilio]], faceva parte del sistema difensivo della città di Mantova insieme al Castello di San Giorgio e al [[Forte di Belfiore]]. Fu costruito dai [[Francia|francesi]] nel [[1808]].<ref>Vedi [http://www.anticheporte.it/Gli_Appunti/appunti%2039/appunti_39_7.pdf appunti sul Forte di Pietole].</ref>

==== Torri difensive ====
; [[Torre della Gabbia]] : La torre venne innalzata dai Bonacolsi negli ultimi decenni del [[secolo XIII|sec. XIII]] acquisendo la denominazione attuale nel [[1576]] quando il duca [[Guglielmo Gonzaga]] fece costruire la grande gabbia in ferro con funzione di "carcere all'aperto" dove i condannati venivano esposti al pubblico ludibrio.
; [[Torre di Sant'Alò]] o Torre Nuova: La torre è una costruzione del [[1370]] sita in Piazza Arche, che faceva parte del sistema difensivo della città.
; [[Casa torre dei Bonacolsi]] : La torre, che sorge al termine di vicolo Bonacolsi, fa parte del [[Palazzo Bonacolsi]], del [[XIII secolo]].

==== Porte ====
[[File:Mantova-Voltone di San Pietro.JPG|thumb|Voltone di San Pietro]]
; Porta Giulia: Porta Giulia è l'unica attuale testimonianza delle fortificazioni d'epoca medievale e rinascimentale. Già esistente in epoca bonacolsiana, fu rifatta nell'anno [[1549]], probabilmente progettata da [[Giulio Romano]]. Deve il nome all'esistenza, all'epoca della sua prima edificazione, dell'attigua chiesa di Santa Giulia, successivamente andata distrutta.

; [[Voltone di San Pietro]] : "Voltone di San Pietro" o "Porta di San Pietro", sino alla fine del [[XIII secolo]], era una delle tre antiche porte<ref>Le altre due erano: Porta San Giorgio e Porta Sant'Agnese</ref> che, inserita nella prima cinta muraria della città, chiudeva l'accesso a Piazza San Pietro (ora [[Piazza Sordello]]), centro della ''civitas vetus''.

; Portali delle Aquile: I due "Portali delle Aquile", muniti di cancellate, avevano la funzione di delimitare lo spazio paesistico circostante [[Palazzo Te]]. Il progetto dei portali e dell'area verde che contemplasse viale alberati da adibire al pubblico passeggio, fu affidato nel [[1805]] a [[Giovanni Antonio Antolini]], ''Regio Architetto ed Ispettore dei Reali Palazzi di Mantova''. Le aquile che sormontano i portali, furono disegnate dall'architetto bolognese e scolpite nel [[1808]] dal veronese Gaetano Muttoni. Nel [[1990]] i Portali delle Aquile furono restaurati su iniziativa del [[Fondo per l'Ambiente Italiano|F.A.I. Fondo per l'Ambiente Italiano]].

=== Altro ===
[[File:Piazza Sordello Mantova.jpg|thumb|center|upright=3|Piazza Sordello, visuale da sud-ovest]]
; [[Piazza Sordello]] : È l'antico fulcro della vita artistica e politica di Mantova, di dimensioni modeste (150 × 60&nbsp;m) accoglie tra i principali edifici monumentali della città, come il [[Palazzo Ducale di Mantova|Palazzo Ducale]] (Palazzo del Capitano e ''Domus Magna''), il palazzo Acerbi, al cui interno è collocata la [[cappella Bonacolsi]], sovrastato dalla [[Torre della Gabbia]], il palazzo [[Bonacolsi]] (ora [[Baldassarre Castiglione|Castiglioni]]), la sede vescovile di palazzo Bianchi (dal nome della famiglia che lo edificò nel Settecento) e il [[Duomo di Mantova|Duomo]]. Una recente casuale scoperta archeologica (dicembre 2006) ha riportato alla luce i pavimenti a mosaico e i resti di una ''[[domus romana]]'' d'età imperiale attualmente visitabile all'interno di una struttura provvisoria.

; [[Via Broletto]] : Importante arteria viaria che collega [[Piazza delle Erbe (Mantova)|Piazza delle Erbe]] a [[Piazza Sordello]], passando sotto il [[Voltone di San Pietro]].

; [[Piazza Broletto (Mantova)|Piazza Broletto]] : Con l'ampliamento della città al di là del primitivo nucleo storico, verso l'anno [[1190]], fu creata Piazza Broletto che ancora oggi è attorniata da edifici del periodo comunale come il Palazzo del Massaro, l'Arengario e il [[Palazzo del Podestà (Mantova)|Palazzo del Podestà]], detto anche ''Palazzo del Broletto'', con la Torre Comunale. Sulla facciata di quest'ultimo palazzo, spicca una statua duecentesca di scuola veronese raffigurante "''[[Virgilio]] in cattedra''", tradizionalmente chiamata nel dialetto locale "La Vecia" (la vecchia). Al centro della piazza dal [[1894]] è stata posta una fontana con vasca in marmo veronese e tre delfini posti verticalmente.
[[File:Piazza Erbe.JPG|upright=1.1|thumb|Piazza delle Erbe]]
; [[Piazza delle Erbe (Mantova)|Piazza delle Erbe]] : Da sempre luogo di scambi commerciali, si apre a sud con la "Casa di Giovan Boniforte da Concorezzo" (o "Casa del Mercante") del [[1455]], continua con la [[Arte romanica|romanica]] [[Rotonda di San Lorenzo]], la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione e si chiude con Palazzo Broletto (o del Podestà) edificato nel [[XII secolo]], che la separa e dà il nome all'adiacente piazza.

; Piazza Canossa: Sulla piazza si affacciano il seicentesco Palazzo [[Canossa (famiglia)|Canossa]], la [[Chiesa della Madonna del Terremoto]] e, sul terzo lato, un palazzo porticato del [[1720]]. Dal [[XVI secolo|Cinquecento]] ai giorni nostri la piazza cambiò nome diverse volte assumendo in sequenza le denominazioni di ''Plateola cum uno puteo'' (piazzetta col pozzo), "piazza alberriggia" e, nel [[XVII secolo]], "piazza del fieno" quando con la costruzione di Palazzo Canossa si trasformò in modo definitivo.
[[File:monumento virgilio.jpg|upright=1.1|thumb|Monumento a Virgilio - Piazza Virgiliana]]
; [[Piazza Virgiliana]] : In origine esisteva il porto dell'"Ancona" con il tempo parzialmente interrato. [[Piazza Virgiliana]] fu voluta dal generale [[Sextius Alexandre François de Miollis]], governatore durante l'occupazione francese, che indusse le autorità cittadine a trasformare lo spazio informe, spesso parzialmente sommerso dalle esondazione del ''lago di Mezzo'', in una piazza adibita alle esercitazioni militari e a ospitare un monumento che ricordasse essere Mantova la patria di [[Virgilio]]. L'incarico fu dato all'architetto [[Paolo Pozzo]]. Furono colmati gli avvallamenti e demolite costruzione di scarso valore che cingevano lo spiazzo per consentire l'inserimento di alberi, piante e arbusti. Il monumento inaugurato nel [[1801]], fu distrutto nel [[1919]] per essere sostituito dall'attuale opera in [[marmo di Carrara]], il cui progetto fu affidato all'architetto [[Luca Beltrami]]. L'inaugurazione avvenne nel [[1927]].
[[File:Mantua Palazzo Ducale.jpg|thumb|Piazza Castello]]
* Piazza L.B. Alberti
* Piazza L.B. Alberti
* Piazza Castello
* Piazza Castello
Riga 144: Riga 473:
* Piazza Paccagnini già ''Piazza Paradiso''
* Piazza Paccagnini già ''Piazza Paradiso''
* Piazza Santa Barbara
* Piazza Santa Barbara

== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Mantova}}

I comuni di [[Porto Mantovano]], [[Curtatone]], [[Borgo Virgilio]], [[San Giorgio di Mantova]], [[Roncoferraro]], [[Bigarello]], [[Bagnolo San Vito]] e [[Marmirolo]], adiacenti alla città, costituiscono con il comune di Mantova un'unica zona residenziale. In questa conurbazione, alla data del 01/01/15, sono risultati 127.569 residenti, divisi in 48.747 abitanti del Comune cittadino e 78.822 dell'[[hinterland]]. Questa evoluzione demografica ha suscitato opinioni favorevoli alla trasformazione di comune cittadino e hinterland in un'unica municipalità, denominata indicativamente come "Grande Mantova".

La mobilità della popolazione residente nel territorio comunale della città di Mantova, negli ultimi decenni, è stata caratterizzata da una fase d'immigrazione negli anni cinquanta e sessanta del [[XX secolo]]. La crescita della popolazione di circa 12.000 unità tra i [[Istat|censimenti Istat]] del [[Censimento generale della popolazione e delle abitazioni|1951]] e del [[1971]] fu dovuto a nuovi insediamenti industriali e allo sviluppo del terziario cittadino che hanno rappresentato una valida alternativa per la popolazione rurale della provincia mantovana ormai non più assorbita da un settore agricolo velocemente meccanizzatosi.

Dai dati ISTAT [[1971]] ai dati del [[2001]], il decremento della popolazione si fece rilevante, circa 19.000 abitanti, la gran parte dei quali emigrati nei territori dei comuni confinanti, comunque all'interno della ipotetica "Grande Mantova".

Il declino demografico si arresta nel primo decennio del [[XXI secolo|XXI sec.]], conseguenza di una rilevante immigrazione dall'estero che è andata a compensare la perseverante mobilità in uscita a favore dei comuni dell'hinterland dei cittadini di nazionalità italiana.

Alla fine del [[2010]] risultavano residenti nel comune di Mantova 48.611 abitanti. Come da tradizione consolidata le donne sono più numerose, 26.129, degli uomini, 22.482. Il numero delle famiglia continua ad aumentare (23.312), aumento soprattutto dovuto al regolare ''trend'' in diminuzione del numero di componenti delle famiglie mantovane: 2,05.

Ad inizio 2011 si è costituito con atto notarile, un comitato a favore dell'unificazione nell'unico comune di Mantova dei quattro comuni circostanti (Curtatone, Porto Mantovano, San Giorgio, Borgo Virgilio).

=== Etnie e minoranze straniere ===
La popolazione comunale è stata caratterizzata negli anni 2000, da una crescente [[immigrazione]] dall'estero. Al 1º gennaio 2015 gli immigrati stranieri erano 6.846<ref>[http://demo.istat.it/str2014/index_e.html Statistiche demografiche ISTAT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Le nazionalità più rappresentate sono:

{{div col}}
* [[Marocco]], 790
* [[Romania]], 701
* [[Brasile]], 563
* [[Ucraina]], 559
* [[Albania]], 505
* [[Tunisia]], 413
* [[Cina]], 395
* [[Bangladesh]], 387
* [[Ghana]], 363
* [[Filippine]], 233
{{div col end}}

=== Religione ===
{{vedi anche|Disciplini del Mantovano}}

=== Qualità della vita ===
{| class="wikitable"
|- bgcolor=lightblue
! Anno
! Qualità della Vita ([[Sole 24 Ore]])<br />''Dato riferito alla provincia''
! Rapporto Ecosistema Urbano ([[Legambiente]])
|-
|[[2004]]
| 42ª posizione (- 15)
| 5ª posizione (+ 3)
|-
|[[2005]]
| 22ª posizione (+ 20)
| 3ª posizione (+ 2)
|-
|[[2006]]
| 29ª posizione (- 7)
| 1ª posizione (+ 2)
|-
|[[2007]]
| 36ª posizione (- 7)
| 2ª posizione (- 1)
|-
| [[2008]]
| 32ª posizione (+ 4)
| 3ª posizione (- 1)
|-
| [[2009]]
| 36ª posizione (- 4)
| 12ª posizione (- 9)
|-
| [[2010]]
| 33ª posizione (+ 3)
| 21ª posizione (- 9)
|-
| [[2011]]
| 37ª posizione (- 4)
|
|-
| [[2012]]
| 34ª posizione (+ 3)
|
|-
|}

== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche e archivi ====
{{Div col|cols=2}}
* [[Archivio di Stato di Mantova]] - Via Roberto Ardigò, 11
* Archivio comunale di Mantova - Corso G. Garibaldi, 88 - Piazza B. Aliprandi, 3
* Archivio storico diocesano di Mantova - piazza Sordello, 15
* Archivio della [[Comunità ebraica di Mantova]] - via Gilberto Govi, 13
* [[Biblioteca Teresiana]] - Via Roberto Ardigò, 13
* [[Biblioteca Mediateca Gino Baratta]] - Corso Garibaldi, 88
* Biblioteca dell'Istituto mantovano di storia contemporanea - Corso Garibaldi, 88
* Biblioteca del [[Palazzo Te|Museo civico di Palazzo Te]] - Viale Te 13
* Biblioteca dell'[[Accademia Nazionale Virgiliana]] - Via Accademia 47
* Biblioteca dell'[[Politecnico di Milano|Università Politecnico di Milano]]-Polo regionale di Mantova - Via Scarsellini, 15
* Biblioteca [[Fondazione Banca Agricola Mantovana|Fondazione Bam]] - Corso Vittorio Emanuele II, 13
* Biblioteca dell'Azienda ospedaliera [[Carlo Poma]] - Viale Albertoni 1
* Centro di ricerca sull'emigrazione lombarda - Associazione mantovani nel mondo onlus - Via Mazzini 22
{{Div col end}}

==== Scuole ====
Scuole secondarie di secondo grado:
* Liceo ''Virgilio'', classico e linguistico<ref>{{cita web|url=http://www.liceovirgiliomantova.gov.it/|titolo=Liceo Classico "Virgilio" - Mantova | con Liceo Linguistico Moderno|sito=liceovirgiliomantova.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Liceo scientifico ''Belfiore''<ref>{{cita web|url=http://www.liceobelfiore.gov.it/|titolo=Liceo Belfiore - Mantova|sito=liceobelfiore.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituto Superiore Enrico Fermi (Istituto Tecnico Settore Tecnologico - Liceo Scientifico delle Scienze Applicate)<ref>{{cita web|url=http://www.fermimn.gov.it/|titolo=Home page dell'Istituto Superiore Enrico Fermi Mantova|sito=fermimn.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Liceo ''Isabella d'Este'' e Istituto Superiore Carlo d'Arco<ref>{{cita web|url=http://www.arcoeste.it/|titolo=Liceo Isabella d'Este'|sito=arcoeste.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituti Tecnico Economico Alberto Pitentino<ref>{{cita web|url=http://www.pitentino.it/|titolo=Istituto Tecnico Economico Statale Alberto Pitentino Mantova|sito=pitentino.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituto Tecnico Economico Tecnologico ''Andrea Mantegna''<ref>{{cita web|url=http://www.itasmantegna.it/|titolo=ITAS Mantegna - Mantova|sito=itasmantegna.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* IIS San Giovanni Bosco (ex IPSIA Leonardo da Vinci)<ref>{{cita web|url=http://www.istitutosgbosco.gov.it/index.php|titolo=Istituto San Giovanni Bosco|sito=istitutosgbosco.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituto Superiore "Bonomi-Mazzolari" (Ist. Professionale di Stato per Abbigliamento Moda, Servizi Commerciali, Sociali e Turistici)<ref>{{cita web|url=http://www.isboma.gov.it/|titolo=Istituto Superiore Bonomi Mazzolari|sito=isboma.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituto e Liceo statale D'Arte "G.Romano"<ref>{{cita web|url=http://www.isamantova.it/|titolo=Istituto Statale Giulio Romano|sito=isamantova.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituto d'Istruzione Superiore "Strozzi"<ref>{{cita web|url=http://www.isstrozzi.gov.it/|titolo=Istituto Agrario - Pietro Antonio Strozzi|sito=isstrozzi.gov.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* [[Conservatorio Lucio Campiani|Conservatorio di Musica "Lucio Campiani"]]<ref>{{cita web|url=http://www.conservatoriomantova.com|titolo=Conservatorio di Musica "Lucio Campiani", Mantova|sito=conservatoriomantova.com|accesso=4 luglio 2014}}</ref>
* Istituti Scolastici "Redentore", "Spagnoli", "Manzoni" (Licei Linguistico, Classico, Scientifico, Ist. Tecn. Geometri e Tecn. Commerciale)<ref>{{cita web|url=http://www.cccf.it/|titolo=Centro Culturale Contardo Ferrini|sito=cccf.it|accesso=4 luglio 2014}}</ref>

==== Università ====
[[Fondazione UniverMantova]] è dal giugno 2015 la nuova denominazione della ''Fondazione Università di Mantova''<ref>[http://www.unimn.it/fum/ Home Page - Fondazione Università di Mantova]</ref> che era stata costituita il 20 dicembre [[2001]], la quale aveva a sua volta sostituito il Consorzio Universitario Mantovano, attivo dal 1992 al 2001. Suo scopo principale è promuovere e gestire il sistema Universitario Mantovano costituito da corsi di laurea istituiti da università della Lombardia, come il [[Politecnico di Milano]], l'[[Università degli Studi di Pavia]] e l'[[Università degli Studi di Brescia]].


==== Istituzioni culturali ====
==== Istituzioni culturali ====
Riga 180: Riga 626:
* [http://www.tazionuvolari.it/it/ Museo Tazio Nuvolari]<ref>L'attuale nuova sede è stata inaugurata al pubblico il 16 novembre 2012</ref>, ex chiesa del Carmelino, Via Giulio Romano - ang. Via Nazario Sauro
* [http://www.tazionuvolari.it/it/ Museo Tazio Nuvolari]<ref>L'attuale nuova sede è stata inaugurata al pubblico il 16 novembre 2012</ref>, ex chiesa del Carmelino, Via Giulio Romano - ang. Via Nazario Sauro
* Parco della Scienza - Viale Mincio
* Parco della Scienza - Viale Mincio
* [[Gazzetta di Mantova|Museo della Gazzetta di Mantova]], Piazza Mozzarelli 7, 1º piano
* [[Gazzetta di Mantova|Museo della Gazzetta di Mantova]], Piazza Mozzarelli 7, 1º piano.<ref>{{cita news|url=http://gazzettadimantova.gelocal.it/tempo-libero/2015/04/02/news/mantova-il-museo-della-gazzetta-e-realta-1.11164656|titolo=Mantova, il museo della Gazzetta è realtà: visite dal 3 aprile|pubblicazione=http://gazzettadimantova.gelocal.it/|autore=|data=2 aprile 2015|accesso=8 aprile 2015}}</ref>

=== Media ===

==== Stampa ====
* ''[[Gazzetta di Mantova]]''
* ''[[La Voce di Mantova]]''
* ''La Cittadella (settimanale)''
* ''[[Il Giorno|Il Giorno (ed. locale di Mantova)]]''

==== Cinema ====
{{C|Elenco da verificare, per ogni film valutare l''''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''' , un paio di riprese non giustificano l'inserimento|cinema|giugno 2013|arg2=montagna}}
Lista dei maggiori film e [[miniserie televisive]] che hanno avuto Mantova come set:<ref>[http://www.mantovafilmcommission.it/index.php?pagcar=filmv Film girati nella provincia di Mantova dal 1948]</ref>
* ''[[Il mulino del Po (film)|Il mulino del Po]]'', [[1948]], di [[Alberto Lattuada]].
* ''[[Sensualità]]'', [[1952]], di [[Clemente Fracassi]].
* ''[[Senso (film)|Senso]]'', [[1954]], di [[Luchino Visconti]].
* ''[[Guerra e pace (film 1956)|Guerra e pace]]'', [[1956]], di [[King Vidor]].
* ''[[Le italiane e l'amore]]'', [[1961]].
* ''[[La marcia su Roma]]'', [[1962]], di [[Dino Risi]]; attori protagonisti [[Vittorio Gassman]] e [[Ugo Tognazzi]].
* ''[[La visita]]'', [[1963]], di [[Antonio Pietrangeli]].
* ''[[La Parmigiana]]'', [[1963]], di [[Antonio Pietrangeli]].
* ''[[Le stagioni del nostro amore (film)|Le stagioni del nostro amore]]'', [[1965]], di [[Florestano Vancini]]; attore protagonista [[Enrico Maria Salerno]].
* ''[[Strategia del ragno]]'', [[1970]], di [[Bernardo Bertolucci]].
* ''[[Addio fratello crudele]]'', [[1971]], di [[Giuseppe Patroni Griffi]].
* ''[[Il diavolo nel cervello]]'', [[1972]], di [[Sergio Sollima]]; attrice protagonista [[Stefania Sandrelli]].
* ''[[Il potere]]'', [[1974]], di [[Augusto Tretti]].
* ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]'', [[1975]], di [[Pier Paolo Pasolini]].
* ''[[Povero Cristo]]'', [[1975]], di [[Pier Carpi]].
* ''[[Novecento (film)|Novecento]]'', [[1976]], di [[Bernardo Bertolucci]]; attori protagonisti [[Robert De Niro]] e [[Gérard Depardieu]].
* ''[[Gran bollito]]'', [[1977]], di [[Mauro Bolognini]]; attrice protagonista [[Shelley Winters]].
* ''[[Ligabue (sceneggiato televisivo)|Ligabue]]'', [[1977]], di [[Salvatore Nocita]].
* ''[[Il corpo della ragassa]]'', [[1979]], di [[Pasquale Festa Campanile]] con Enrico Maria Salerno e [[Lilli Carati]].
* ''[[Delitto di stato (miniserie televisiva)|Delitto di stato]]'', [[1982]], di [[Gianfranco De Bosio]], miniserie TV in cinque puntate.
* ''[[La Certosa di Parma]]'', [[1982]], di [[Mauro Bolognini]], miniserie TV in sei puntate.
* ''[[Don Camillo (film 1983)|Don Camillo]]'', [[1983]], di [[Terence Hill]].
* ''[[Domani mi sposo]]'', [[1984]], di [[Francesco Massaro]].
* ''[[Miss Arizona (film 1987)|Miss Arizona]]'', [[1987]], di [[Pál Sándor]].
* ''[[La partita (film 1988)|La partita]]'', [[1988]], di [[Carlo Vanzina]]
* ''[[I promessi sposi (sceneggiato televisivo 1989)|I promessi sposi]]'', [[1989]], di [[Salvatore Nocita]], miniserie TV, sceneggiato televisivo.
* ''[[Solo per dirti addio]]'', [[1991]] regia di [[Sergio Sollima]], miniserie TV.
[[File:Il portaborse.png|thumb|Scena finale de ''[[Il Portaborse]]'' in Piazza Canossa]]
* ''[[Il Portaborse]]'', [[1991]], di [[Daniele Luchetti]]; attori protagonisti [[Silvio Orlando (attore)|Silvio Orlando]] e [[Nanni Moretti]].
* ''[[La famiglia Ricordi]]'', [[1995]], di [[Mauro Bolognini]], miniserie TV in quattro puntate.
* ''[[Il goal del martin pescatore]]'', [[1996]], di [[Ruggero Miti]] con [[Mara Venier]].
* ''[[Marquise (film)|Marquise]]'', [[1997]], di [[Véra Belmont]].
* ''[[Radiofreccia (film)|Radiofreccia]]'', [[1998]], di [[Luciano Ligabue]]
* ''[[Monella]]'', [[1998]], di [[Pier Carpi]]
* ''[[Viola bacia tutti]]'', [[1998]], di [[Giovanni Veronesi]].
* ''[[Amor nello specchio]]'' ([[1999]]), di Salvatore Maira; attrice protagonista [[Anna Galiena]].
* ''[[Il mestiere delle armi]]'', [[2001]], di [[Ermanno Olmi]].
* ''[[Prima dammi un bacio]]'', [[2003]], di [[Ermanno Olmi]].
* ''[[Renzo e Lucia]]'', [[2004]], di [[Francesca Archibugi]], miniserie TV in due puntate.
* ''[[Agata e la tempesta]]'', [[2004]], di [[Silvio Soldini]].
* ''[[Monamour]]'', [[2005]], di [[Tinto Brass]].
* ''[[Sandrine nella pioggia]]'', [[2007]], di [[Tonino Zangardi]].
* ''[[Rigoletto a Mantova]]'', [[2010]], di [[Marco Bellocchio]], film televisivo in diretta, trasposizione dell'omonima opera di [[Giuseppe Verdi]].
* ''[[Turbamenti]]'', [[telenovela]].

==== Televisione ====
* [[Telemantova]]

=== Arte ===
{{vedi anche|Rinascimento mantovano}}

=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina mantovana}}
Fra i prodotti tipici della cucina mantovana troviamo:
{{Div col|cols=2}}
* [[Mantovana (gastronomia)|Mantovana]]
;Antipasti
* [[Bevr'in vin|Sorbir d'agnoli]]
* [[Salame mantovano|Salumi mantovani]] e [[Grana Padano|grana]]
* {{Citazione necessaria|Polenta, grasso pestato e schiacciatine}}
;Primi piatti
* [[Tortelli di zucca]]
* [[Agnolini]] in brodo
* [[Risotto alla pilota]]
* [[Capunsei]]
* {{Citazione necessaria|Frittata mantovana}}
* {{Citazione necessaria|Frittata con i saltarèi (gamberetti di lago)}}
;Secondi piatti
* [[Luccio in salsa]]
* [[Stufato d'asino|Stracotto d'asino]]
* {{Citazione necessaria|Cospettone con polenta}}
* {{Citazione necessaria|Cappone alla stefani}}
* {{Citazione necessaria|Anguilla marinata}}
* {{Citazione necessaria|Schiacciata con cipolle e greppole}}
;Dolci
* [[Sbrisolona]]
* [[Anello di Monaco]] (dolce stagionale del periodo natalizio)
* {{Citazione necessaria|Caldi dolci (stagionali del periodo di [[ognissanti]] e del [[Commemorazione dei defunti|giorno dei morti]]<ref name=autogenerato1>[http://www.cucinamantovana.it/dolci.htm Cucina Mantovana - Dolci<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>)}}
* [[Elvezia (gastronomia)|Torta Elvezia]]
* [[Sugolo|Sugolo d'uva]]
* [[Bussolano]]
* [[Fiapòn]]<ref>{{cita libro|||Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali|1981|pp.231-232|Mantova|curatore=Gino Brunetti}}</ref>
* [[Torta di tagliatelle]]
* {{Citazione necessaria|Bignolata<ref name=autogenerato1 />}}
* {{Citazione necessaria|Torta greca<ref name=autogenerato1 />}}
* [[Torta delle rose]]<ref>[http://ricette.giallozafferano.it/Torta-delle-rose.html Ricetta Torta delle rose - Le Ricette di GialloZafferano.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{cita web|url=http://accademiascalchi.altervista.org/download/tortarose.pdf|titolo=Accademia Gonzaghesca degli Scalchi. Torta delle rose Gonzaga|accesso=23 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.turismo.mantova.it/index.php/approfondimenti/scheda/id/358|titolo=Turismo a Mantova. Gastronomia|accesso=23 agosto 2015}}</ref><ref>[http://cucina.corriere.it/libri/cards/gli-aristopiatti-nobilta-italiana-tavola/torta-rose-isabella-d-este.shtml Corriere della Sera, cucina. Gli Aristopiatti, la nobiltà a tavola dai Gonzaga al Gattopardo.]</ref>

{{Div col end}}
<gallery perrow="4">

File:Tortelli.jpg |Tortelli di zucca
File:Risotto.jpg |Risotto alla pilota
File:Capunsei.JPG |Capunsei
File:Sbrisolona.jpg |Sbrisolona mantovana
</gallery>

=== Eventi ===
<!--[[File:Carlo Lucarelli.JPG|thumb{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((150 / 220) round 2) <= 1.05) and (((150 / 220) round 2) >= 0.95)}}|0|{{subst:!}}upright{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((150 / 220) round 1) <= 0.8) and (((150 / 220) round 1) > 0.7)}}|0|={{subst:#expr: (150 / 220) round 1}}}}}}|[[Carlo Lucarelli]], giallista, tra il pubblico di Festivalletteratura]]-->
* [[Mantova Comics & Games]] (febbraio), salone del fumetto e del gioco, dal [[2006]] si tiene annualmente al [[PalaBam]] idealmente proseguendo [[LudicaMente Mantova|Ludicamente]], rassegna che fu ospitata per alcuni anni dal [[2003]] nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico.
* [[Vespa Raduno Città di Mantova]] (maggio). Dal [[1999]] nel mese di maggio, ogni anno, il [[Piaggio Vespa|Vespa]] Club Mantova [http://www.vespaclubmantova.it] organizza nella cornice di piazza Sordello il "Vespa Raduno città di Mantova", che ad ogni edizione coinvolge ben oltre 500 vespisti provenienti da tutta Italia e anche qualche vespista dall'Europa.''(fonte Vespa Club Mantova)''
* [[Festival Teatro - Arlecchino d'Oro|Premio Arlecchino d'Oro]] (giugno), nato nel [[1999]] per iniziativa del "Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo" ora Fondazione, ha lo scopo di rendere omaggio a [[Tristano Martinelli]], attore mantovano a cui si deve l'invenzione della maschera di [[Arlecchino]]. Inserito nel programma di una rassegna di teatro, musica e danza, il premio viene consegnato ad un artista del mondo dello spettacolo di valore e fama internazionale. Dal [[2006]] il premio è inserito nel [[Festival Teatro - Arlecchino d'Oro]], che la [[Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo]] organizza e dirige negli ultimi dieci giorni di giugno su mandato del Comune di Mantova.
* [[Incontro Nazionale dei Madonnari]] (14 e 15 agosto) dal [[1973]], ogni anno nel piazzale del [[Santuario della Beata Vergine delle Grazie (Curtatone)|Santuario della Beata Vergine delle Grazie nel comune di Curtatone]], decine di pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull'asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.
* [[Festivaletteratura]] (settembre), dal [[1997]] organizza e ospita incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
* Segni d'infanzia (novembre), festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia. Nato nel 2006 da un'idea di Dario Moretti, Segni d'infanzia è un grande evento artistico rivolto al mondo dell'infanzia, con particolare attenzione ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni. La direzione artistica ed organizzativa del festival, promosso dal Comune di Mantova, è di Teatro all'improvviso, compagnia professionale di Teatro per ragazzi.
* Mantova Medievale: dal 2006 si ripete ogni anno, col sostegno del Comune, fra il mese di agosto e il mese di settembre, l'edizione di ''Mantova Medievale'', una manifestazione organizzata da ''La Compagnia della Rosa a.d. 1403''. Negli spazi adiacenti il lungolago Gonzaga e il prato antistante il [[Castello di San Giorgio (Mantova)|Castello di San Giorgio]] viene allestito un villaggio medievale. Rievocatori provenienti da tutta Italia e da paesi europei tra cui Portogallo, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca animano l'accampamento e mostrano i loro equipaggiamenti. Le attrazioni più attese sono il lancio della scure danese, il tiro con l'arco e i giochi di abilità medievali. A conclusione della manifestazione davanti al castello di San Giorgio viene inscenata la battaglia campale.<ref>[http://www.mantovamedievale.it/sito/index.php?page=programma-2013 Mantova Medievale: Programma 2013]</ref>
* [[Mantova Musica Festival]]: per quattro edizioni dal [[2004]] fu organizzata, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l'elettronica, il [[jazz]] e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
* Mantova fu la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele in ''[[Second Life]]''. Riproduceva quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Operante su tre livelli, centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estendeva su due Sim. Furono ricostruiti il museo [[Tazio Nuvolari]], il Teatro Bibiena, la Basilica di S.Andrea. La Sim era teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/28/Mantova_virtuale_offre_suoi_muri_co_7_070828026.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/28/Mantova_virtuale_offre_suoi_muri_co_7_070828026.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera|archiviostorico.corriere.it]]|autore=Luca Angelini|titolo=Mantova virtuale offre i suoi muri ai graffitarigiorno=28|mese=8|anno=2007|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* Mostre:
** Nel [[2002]] presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita la [[Celeste Galeria]], Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponente [[collezioni Gonzaga|collezione dei Gonzaga]] della seconda metà del [[XVII secolo|Seicento]].
** Tra il settembre [[2006]] ed il gennaio [[2007]], la città - assieme a [[Verona]] e [[Padova]] - ha organizzato un [http://www.andreamantegna2006.it percorso culturale] sull'arte di [[Andrea Mantegna]], in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova. Già nel [[1961]] venne realizzata un'esposizione che meritò a Mantova l'appellativo di "Città del Mantegna". Per una mostra pittorica quello fu il primo grande evento di massa che portò nella città virgiliana più di 200&nbsp;000 visitatori.

== Persone legate a Mantova ==
Sono numerose e varie le personalità che a Mantova sono nate, hanno vissuto a lungo o comunque vi hanno operato significativamente ed hanno avuto rapporti significativi con la città.

{{MultiCol}}
; Architetti e ingegneri
* [[Leon Battista Alberti]], architetto e scrittore
* [[Aldo Andreani]], architetto
* [[Giovan Battista Bertani]], architetto
* [[Gabriele Bertazzolo]], ingegnere
* [[Giovan Maria Borsotto]], architetto e capomastro
* [[Luca Fancelli]], architetto e scultore
* [[Frans Geffels]], architetto e pittore
* [[Bernardino Ghisolfo]], architetto
* [[Alberto Pitentino]], ingegnere
* [[Paolo Pozzo]], architetto
* [[Giulio Romano]], architetto e pittore

;Martiri di Belfiore
* [[Pier Fortunato Calvi]], patriota
* [[Bernardo Canal]], patriota
* [[Pietro Domenico Frattini]], patriota
* [[Bartolomeo Grazioli]], sacerdote e patriota
* [[Giovanni Grioli]], sacerdote e patriota
* [[Carlo Montanari]], patriota
* [[Carlo Poma]], medico e patriota
* [[Angelo Scarsellini]], patriota
* [[Tito Speri]], patriota
* [[Enrico Tazzoli (sacerdote)|Enrico Tazzoli]], patriota e sacerdote
* [[Giovanni Zambelli]], patriota

;Matematici e fisici
* [[Bruno Bertotti]] - fisico
* [[Carlo Castagnoli]], fisico
* [[Giovanni Ceva]], matematico
* [[Gino Fano]], matematico
* [[Giulio Vivanti]], matematico
* [[Giacomo Ferrari (astronomo)|Giacomo Ferrari]] (XVI secolo&nbsp;– XVII secolo), astronomo

;Militari
* [[Giovanni dalle Bande Nere]], condottiero

; Personalità della musica e dello spettacolo
* [[Giulio Alary]]. musicista
* [[Luigi Aliprandi]], attore teatrale
* [[Enzo Amadori]], cantante, compositore e produttore discografico
* [[Eleonora Baroni]], musicista e cantante
* [[Isa Bellini]], cantante, attrice e doppiatrice
* [[Luca Bonaffini]], cantautore e regista teatrale
* [[Antonio Bonazzi]], violinista, direttore d'orchestra e compositore
* [[Ettore Campogalliani]], compositore, musicista e insegnante
* [[Francesco Campogalliani]], commediografo, attore e burattinaio
* [[Gianni Dall'Aglio]], batterista e percussionista
* [[Enzo Dara]], basso
* [[Antonella Del Lago]], attrice pornografica
* [[Jacquet da Mantova]], nato Jacques Colebault e detto anche ''Jachet de Mantoue'', compositore
* [[Giaches de Wert]], compositore
* [[Leone de' Sommi]], drammaturgo
* [[Carlo Farina]], violinista e compositore
* [[Luigi Gatti (compositore)|Luigi Gatti]], compositore
* [[Gorni Kramer]], all'anagrafe Francesco Kramer Gorni, direttore d'orchestra, compositore
* [[Anna Maestri]], attrice cinematografica e attrice teatrale
* [[Tristano Martinelli]], attore teatrale ed acrobata
* [[Claudio Monteverdi]], compositore
* [[Laura Peperara]], cantante, arpista e danzatrice
* [[Salamone Rossi]], compositore e musicista
* [[Giuseppe Scalarini]], caricaturista e disegnatore
* [[Alessandro Striggio (padre)|Alessandro Striggio]], compositore
* [[Achille Togliani]], cantante e attore
* [[Luciana Turina]], cantante e attrice
* [[Ismaele Voltolini]], tenore
| valign="top" |
; Pittori e scultori
* [[Pier Jacopo Alari Bonacolsi]], scultore
* [[Giuseppe Bazzani]], pittore
* [[Giuseppe Bottani]], pittore
* [[Giovanni Cadioli]], pittore e architetto
* [[Giovanni Canti]], pittore
* [[Lorenzo Costa]], pittore
* [[Carlo Dusi]], pittore
* [[Domenico Fetti]], pittore
* [[Luca Francesconi (artista)|Luca Francesconi]], artista
* [[Lanfranco Frigeri|Lanfranco]], pittore e scultore
* [[Teodoro Ghisi]], pittore
* [[Fermo Ghisoni da Caravaggio]], pittore
* [[Lorenzo Leonbruno]], pittore
* [[Andrea Mantegna]], pittore e incisore
* [[Francesco Marcoleoni]]
* [[Alfonso Monfardini]], scultore e pittore
* [[Sandro Negri]], pittore
* [[Pisanello]] (Antonio di Puccio Pisano), pittore
* [[Francesco Maria Raineri]], pittore
* [[Giovanni Cristoforo Romano]], scultore
* [[Giulio Turcato]], pittore

;Poeti in vernacolo
* [[Teresa Buelloni]]

;Politici
* [[Giambattista Abati]], politico
* [[Giovanni Arrivabene]], patriota, politico ed economista
* [[Giuseppe Bertani]], sindacalista e politico
* [[Ivanoe Bonomi]], giornalista e politico
* [[Alberto I Casaloldo|Alberto I Casalodi]], nobile e politico
* [[Alberto da Casalodi|Alberto II Casalodi]], nobile e politico
* [[Luigi Castellazzo]], patriota e politico
* [[Massimo Chiaventi]], politico
* [[Matteo Colaninno]], politico e imprenditore
* [[Eugenio Dugoni]], politico
* [[Gilberto Govi (fisico)|Gilberto Govi]], fisico, politico, patriota
* [[Renato Sandri]], politico
* [[Bruno Tabacci]], politico
* [[Carlo Maria Vialardi di Villanova]], diplomatico e politico

;Scrittori e giornalisti
* [[Saverio Bettinelli]], [[compagnia di Gesù|gesuita]] e scrittore
* [[Auro Bulbarelli]], giornalista
* [[Baldassarre Castiglione]], diplomatico e scrittore
* [[Gregorio Comanini]], poeta e storico
* [[Teofilo Folengo]], poeta
* [[Alessandro Gennari]], psicologo e scrittore
* [[Alessandro Luzio]], giornalista, storico e archivista
* [[Antonio Moresco]], scrittore
* [[Ippolito Nievo]], scrittore e patriota
* [[Umberto Norsa]] - letterato
* [[Antonio Possevino]], gesuita, scrittore e diplomatico
* [[Cesare Rimini]], avvocato, giornalista e scrittore italiano
* [[Daniele Protti]], giornalista
* [[Francesco Tarducci (scrittore)|Francesco Tarducci]], scrittore e storico
* [[Publio Virgilio Marone]], poeta
* [[Ina Tosi]], scrittrice

;Studiosi di materie umanistiche
* [[Marco Antonio Antimaco]], umanista, letterato e traduttore
* [[Roberto Ardigò]], psicologo, filosofo e pedagogista
* [[Umberto Artioli]], storico e critico teatrale
* [[Gino Baratta]], critico d'arte e critico letterario
* [[Francesco Bartoli]], critico d'arte
* [[Giorgio Bernardi Perini]], latinista
* [[Gianni Bosio]], storico
* [[Vittore Colorni]], storico
* [[Carlo d'Arco]], storico
* [[Vittorino da Feltre]], umanista ed educatore
* [[Azaria de' Rossi]], storico
* [[Claudio Gallico]], musicologo e direttore d'orchestra
* [[Pietro Pomponazzi]], filosofo e umanista
{{EndMultiCol}}

== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{...||centri abitati}}

=== Quartieri ===
Elenco dei quartieri con relativi residenti al 31/12/2014.<ref>{{cita web|url=http://sit.comune.mantova.it/20030/anag_new/anag.jsp|titolo=Dati rilevati dal sito del Comune di Mantova, Statistica popolazione residente}}</ref>
* ''Centro'' - (ab. 17.177)
* ''Valletta Paiolo'' - (ab. 7.097)
* ''Lunetta'' - (ab. 3.564)
* ''Valletta Valsecchi'' - (ab. 2.916)
* ''Colle Aperto'' - (ab. 2.100)
* ''Pompilio-Due Pini'' - (ab. 2.028)
* ''Borgo Chiesanuova'' - (ab. 1.728)
* ''Te Brunetti-Trincerone-Camattino'' - (ab. 1.319)
* ''Castelnuovo-Angeli'' - (ab. 1.292)
* ''Cittadella-Mulina-Montata'' - (ab. 1.228)
* ''Dosso del Corso'' - (ab. 1.069)
* ''Belfiore'' - (ab. 867)
* ''Formigosa'' - (ab. 791)
* ''Frassino'' - (ab. 750)
* ''Borgo Belgioioso'' - (ab. 649)
* ''Ponte Rosso'' - (ab. 627)
* ''Virgiliana'' - (ab. 587)
* ''Castelletto'' - (ab. 511)
* ''Gambarara'' - (ab. 438)
* ''Boccabusa'' - (ab. 382)
* ''Migliaretto'' - (ab. 402)
* ''Pioppe-Mezzalana'' - (ab. 377)
* ''Te'' - (ab. 239)
* ''Valdaro'' - (ab. 140)
* ''Prade-Cantelma'' - (ab. 67)
* ''Zona Industriale'' - (ab. 11)

== Economia ==
Ricoprono un ruolo importante nell'economia cittadina il commercio al dettaglio e i servizi del [[Settore terziario|terziario]]. Tra questi ultimi risaltano la testata giornalistica locale "[[La Gazzetta di Mantova|Gazzetta di Mantova]]", considerato il più antico quotidiano d'Italia, e la [[Banca Agricola Mantovana]] fondata nel [[1871]] che, in seguito ad un'[[Offerta pubblica di acquisto]] del [[1999]], è entrata a far parte del gruppo bancario [[Banca Monte dei Paschi di Siena|Montepaschi]]. Il processo di acquisizione si è concluso con la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana Spa in [[Banca Monte dei Paschi di Siena]] avvenuta il 22 settembre [[2008]]. Dall'anno [[2000]] opera con sede in Mantova e alcune altre filiali in provincia, la [[Banca Popolare di Mantova]] ceduta nel [[2008]] dal [[Banco Popolare]] alla [[Banca Popolare di Milano]].
Rilevanti sono le attività connesse all'[[allevamento]] e all'[[agricoltura]] e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione di [[burro]], [[formaggio]] e di [[salume|salumi]] (tra cui spicca il [[Salame mantovano]]). L'importanza del settore economico primario per l'economia mantovana è dimostrata dalla presenza a Mantova di una delle più importanti [[borsa merci]] agricole della [[pianura Padana]] che dal 30 settembre 2010 è sede della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello<ref>[http://unastranagioia.files.wordpress.com/2012/05/paolo-steffan-alcune-lucciole-per-nievo-poeta-articolo-pdf1.pdf Saggio introduttivo alla poesia nieviana con analisi di alcuni testi del canzoniere ''Le lucciole'']</ref>. Il primo ottobre 2006 esordisce a Mantova il primo [[mercato contadino]] italiano che anticipò il decreto ministeriale che solo alla fine del 2007 ne regolamenterà l'attività.

Nei primi anni del secondo dopoguerra s'insediarono la [[Cartiera Burgo]] e industrie chimiche e petrolchimiche. La prima fu la società di raffinamento del petrolio [[ICIP]], oggi [[IES]] Italiana Energia e Servizi s.p.a., che costruita a partire dal [[1947]] iniziò la produzione il 20 dicembre [[1953]] ed è stata acquisita nell'anno [[2007]] dal gruppo ungherese MOL. Importante insediamento chimico è la [[Versalis]] del gruppo [[Eni]] che continua l'attività dello stabilimento chimico sorto nel [[1956]] su iniziativa della [[Edison]], proseguita poi sotto altre denominazioni come [[Montedison]], [[Montedipe]] e Polimeri Europa.

Molto attivi anche il settore dell'abbigliamento, con importanti insediamenti presenti nel territorio comunale della città, [[Lubiam]], Valstar e [[Corneliani]], in particolare specializzati nella moda per uomo, e il settore meccanico dove spiccano la [[Belleli]], passata attraverso una grave crisi negli anni passati, e la [[SOGEFI]], ormai multinazionale attiva nella componentistica per autoveicoli quotata presso la [[Borsa di Milano]] fin dal [[1986]] che nel [[2008]] ha annunciato la chiusura, definitivamente portata a termine del gennaio dell'anno successivo, dello storico primo stabilimento mantovano.

Nel settore dell'[[artigianato]] sono ancora diffuse e rinomate le antiche lavorazioni della [[ceramica]] e della [[porcellana]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p= 14}}</ref>

=== Principali aziende operanti in città ===
{{MultiCol}}
* [[MOL (azienda)|MOL]] (raffineria)
* [[Versalis]] (energia e chimica di base)
* [[Territorio Energia Ambiente|TEA]] (energia, gas, acqua)
* [[SOGEFI]] (meccanica e automobili)
* Immsi S.p.A. (industria motoristica/navale)
* Lubiam (abbigliamento)
* Corneliani (abbigliamento)
* Bottoli (alimentari: schiacciatine)
{{ColBreak}}
* Grossi Carta (cartiera)
* Consorzio Latterie Virgilio (alimentari: latte, yogurt e formaggio)
* [[APAM]] (azienda di trasporti pubblici)
* [[La Gazzetta di Mantova|Gazzetta di Mantova]] (informazione)
* [[Banca Agricola Mantovana]] (oggi [[Banca Monte dei Paschi di Siena|Mps]]) (banca)
* Banca Popolare di Mantova
* Belleli Energy (impiantistica)
* Sisma S.p.A. (igiene)

{{ColBreak}}
{{EndMultiCol}}

== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Mantova è attraversata dalle ex strade statali
* ex [[Strada statale 10 Padana Inferiore|10 Padana Inferiore]], [[Strada statale 62 della Cisa|62 della Cisa]], [[Strada statale 236 Goitese|236 Goitese]], [[Strada statale 420 Sabbionetana|420 Sabbionetana]] e [[Strada statale 482 Alto Polesana|482 Alto Polesana]]

Due sono i caselli autostradali dell'[[Autostrada A22 (Italia)|autostrada A22 Modena-Brennero]], denominati ''Mantova nord'' e ''Mantova sud'', ubicati nei limitrofi comuni di [[San Giorgio di Mantova]] e [[Bagnolo San Vito]], sui quali gravita il traffico della città.

Mantova è servita anche da due tangenziali:
* Tangenziale Nord, che attraversa i comuni di Mantova, San Giorgio, Porto Mantovano e Marmirolo.

* Tangenziale Sud, che attraversa i comuni di Mantova, Borgo Virgilio e Curtatone.

=== Ferrovie e tranvie ===
La [[stazione di Mantova]], servita da relazioni regionali svolte da [[Trenitalia]], [[Trenord]] e [[Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna|Tper]]. Posto sulla [[Ferrovia Verona-Mantova-Modena|linea Verona-Modena]], tale impianto è altresì origine delle linee [[Ferrovia Mantova-Monselice|per Monselice]] e [[Ferrovia Mantova-Cremona-Codogno|per Codogno]].

Sulla linea per Monselice è presente una seconda stazione, [[stazione di Mantova Frassine|Mantova Frassine]], dalla quale si dirama il raccordo per il [[porto di Valdaro]].

Sulla linea Verona-Modena, il 9 dicembre [[2012]], è stata aperta all'esercizio la [[stazione di Borgochiesanuova|fermata di Borgochiesanuova]]<ref>RFI Spa, ''Circolare Territoriale VR 20/2012''. p. 2.</ref>.

Altre due stazioni sono presenti nell'hinterland cittadino: la stazione di [[Stazione di Sant'Antonio Mantovano|Sant'Antonio Mantovano]] nel comune di Porto Mantovano, e quella di [[Stazione di Levata|Levata]] nel comune di Curtatone.

Un'altra linea, la [[ferrovia Mantova Peschiera]], rimase in esercizio fra il [[1934]] e il [[1963]].

In passato Mantova fu interessata anche dal percorso di alcune tranvie extraurbane, la [[Tranvia Brescia-Mantova-Ostiglia|linea Brescia-Mantova-Ostiglia]], esercita a vapore dalla [[Società Italiana Tramvie e Autovie di Lombardia e Romagna]], attiva fra il [[1882]] e il [[1933]] e le linee per [[Tranvia Mantova-Asola|Asola]] e [[Tranvia Mantova-Viadana|Viadana]], in carico alle Tranvie Provinciali Mantovane, attive fra il [[1886]] e il [[1953]] nella loro parte terminale, elettrificata nel [[1926]].

=== Porti ===
Il porto di Mantova è situato in località ''Valdaro'' all'imbocco del canale Mantova - Venezia noto anche come [[Idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco|idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante]] che consente a navi della V classe per 365 giorni all'anno il collegamento diretto con il mare [[Adriatico]] distante 135&nbsp;km e con la [[laguna di Venezia]]. La conca di S. Leone nei pressi di [[Governolo]] mette in collegamento il porto di Mantova tramite il canale [[Fissero]] con il [[Po|fiume Po]]. Un raccordo ferroviario unisce il porto alla linea [[Ferrovia Mantova-Monselice|Mantova-Monselice]].

Porto Catena è l'antico porto commerciale di Mantova, già attivo dal [[1200]], ora adibito a sole funzioni turistiche. È situato in una piccola insenatura del [[laghi di Mantova|lago Inferiore]] nella quale si immette il Rio, canale artificiale che attraversa la città dal XII secolo.

=== Mobilità urbana ===
{{vedi anche|Rete tranviaria di Mantova}}
La città è dotata di un servizio di autobus gestito dall'[[APAM]], acronimo di ''Azienda Pubblici Autoservizi Mantova''. Il servizio di trasporto pubblico urbano che interessa anche il territorio dei comuni limitrofi quali Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova, Bigarello, Borgo Virgilio e Curtatone, ossia la cosiddetta "Grande Mantova", è fornito attraverso corse di nove linee. L'APAM adempie anche alla gestione di una rete linee interurbane, in massima parte con capolinea nel capoluogo.

L'azienda [[ATV (Verona)|ATV]] adempie invece al collegamento con la città di [[Verona]] e altri comuni dell'alto mantovano quali [[ponti sul mincio]], [[mozambano]] e [[volta mantovana]].

La [[rete tranviaria di Mantova]], attiva fra il [[1908]] e il [[1953]], era un insieme di relazioni costituito da due linee prettamente urbane di pertinenza comunale e da ulteriori tre a carattere suburbano gestite dalla [[Provincia di Mantova|Provincia]], realizzate in parte sfruttando le infrastrutture delle preesistenti tranvie a vapore.

=== Piste ciclabili ===
* [[Pista ciclabile del Mincio|Ciclovia Mantova-Peschiera]]

== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Mantova}}
[[File:citta gemellate.jpg|thumb|upright=1.1|Targhe delle città gemellate]]
=== Gemellaggi ===
Mantova è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Francia|Nevers|1959}}<ref name="Mantova. Gemellaggi">[http://www.cittadimantova.it/it/doc-s-127-489-1-gemellaggi.aspx Mantova. Gemellaggi]</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Charleville-Mézières|1959}}<ref>[http://aiccrelombardia.files.wordpress.com/2010/09/lista_aiccre_lombardia.pdf Gemellaggi della Regione Lombardia]</ref>
* {{Gemellaggio|Russia|Puškin (oblast' di Leningrado)|1993}}<ref name="cittadimantova.it">[http://www.cittadimantova.it/it/doc-s-127-489-682-381-1.aspx Mantova. Gemellaggi]</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Weingarten|1998}}<ref name="Mantova. Gemellaggi"/>
* {{Gemellaggio|USA|Madison (Wisconsin)|2001}}<ref name="cittadimantova.it"/>
* {{Gemellaggio|Giappone|Ōmihachiman|2005}}<ref name="cittadimantova.it"/><ref>Dal 21/03/2010 nasce la città di Omihachiman comprendente il territorio di [[Azuchi]] originariamente gemellata con la città di Mantova dal 2005</ref>
* {{Gemellaggio|Romania|Oradea|2005}}<ref>{{cita web|url=http://www.oradea.ro/pagina/orase-infratite|titolo=città gemellate con Oradea dal suo sito ufficiale|accesso=22 gennaio 2012}}</ref>
* {{Gemellaggio|Brasile|Vitória}}<ref>{{pt}}[http://www.seculodiario.com.br/arquivo/2005/marco/10/noticiario/ultimas/06.asp La proposta di gemellaggio risale al 2005.]</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Casale Monferrato|2010}}<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmonferrato.it/articolo.php?ARTUUID=271DFF96-2C88-4848-8800-3866F0B6E7C2&MUUID=0B0F293F-2C0F-49E1-83D6-3AFEBD8F0BE4|accesso=23 gennaio 2012|titolo=Gemellaggio Casale-Mantova nel nome dei Gonzaga |pubblicazione=Il Monferrato}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Giulianova|2012}}<ref>{{Cita news|url=http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/03/03/news/giulianova-e-mantova-firmano-il-gemellaggio-1.5056121|accesso=25 luglio 2012|titolo=Giulianova e Mantova firmano il gemellaggio|pubblicazione=il Centro}}</ref>

=== Altre informazioni amministrative ===
Mantova fa parte dell'[[Associazione nazionale città del pane]].

== Sport ==
La città di Mantova vanta importanti figure distintisi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altro [[Tazio Nuvolari]], conosciuto anche come il ''Mantovano volante''. Ai due "campioni" mantovani per eccellenza, Nuvolari e il ciclista [[Learco Guerra]], è dedicato un museo provvisoriamente ospitato in alcune stanze del [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo Ducale]] in [[piazza Sordello]].

=== Calcio ===
L'[[Associazione Calcio Mantova]], nella sua storia centenaria, fu infatti fondata nel [[1911]], ha disputato 12 campionati di [[Serie A]], dei quali 5 di [[Prima Divisione]] negli [[anni 1920|anni venti]], e 17 campionati di [[Serie B]]. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato [[Serie C 1958-1959|1958/1959]] a quello del [[Serie A 1961-1962|1961/1962]], grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo di ''Piccolo Brasile'' guidata da [[Edmondo Fabbri]], futuro c.t. della [[Nazionale di calcio dell'Italia]]. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Dopo due retrocessioni consecutive, dal [[Serie B 1972-1973|1973]] i biancorossi (questi i colori sociali dell'[[Associazione Calcio Mantova]]) hanno vivacchiato per anni in [[Serie C]], subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi in seguito all'arrivo dei presidenti Alberto Castagnaro e [[Fabrizio Lori]]. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B. Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza, fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del [[1994]] la società per la seconda volta fallì.<br />
La squadra di calcio della città era tornata in [[serie B]] alla conclusione della stagione [[Serie C1 2004-2005|2004/2005]], dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria fu conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti contro [[Frosinone Calcio|Frosinone]] e [[Associazione Calcio Pavia|Pavia]]. La stagione [[Serie B 2005-2006|2005/2006]] ha visto il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]] mancare di poco l'immediata promozione alla [[serie A]] nella finale dei play-off con il [[Torino Football Club 1906|Torino]], vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari.<br />
Dopo cinque anni di discreti campionati in [[serie B]], alla fine del [[Serie B 2009-2010|campionato 2009/2010]], l'[[Associazione Calcio Mantova]] retrocesse in [[Lega Italiana Calcio Professionistico|Lega Pro]]. Il 30 giugno [[2010]] la squadra virgiliana non riuscì ad iscriversi al campionato di Lega Pro, scomparendo in tal modo dal calcio professionistico. Fallita l'A.C.Mantova, il calcio rinacque come [[Mantova Football Club]] che subito vinse il campionato di serie D riportando immediatamente il calcio virgiliano tra i professionisti, in [[Lega Pro 2014-2015|Lega Pro]], dove milita attualmente.

In ambito calcistico Mantova ha dato i natali a [[Roberto Boninsegna]] arrivato fino alla [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale di calcio italiana]], militando in grandi squadre di [[Serie A]] come [[Cagliari Calcio|Cagliari]], [[Internazionale Football Club|Inter]], [[Juventus Football Club|Juventus]].

=== Pallavolo ===
[[File:Palabam.jpg|thumb|upright=1.4|Palabam: interno durante una partita]]
Buona la tradizione sportiva mantovana per quanto riguarda la [[pallavolo|pallavolo maschile]]. La [[Pallavolo Mantova]] conquistò la seria A1 alla fine del campionato 1986-87. Disputò due campionati nella [[Campionato italiano maschile di pallavolo|massima serie]], venendo poi sostituita per tre anni dalla Gabbiamo Virgilio, comunque invischiate entrambe sul fondo della classifica.<br />
Negli anni novanta la Pallavolo Mantova ha militato diverse volte in serie A2.<br />
Con la stagione 2006/07, culminata con la vittoria dei play-off promozione, c'e l'approdo del [[Top Team Volley Mantova|Top Team volley]] al campionato di Serie [[Campionato italiano maschile di pallavolo|A2]]. Lo stesso Top Team volley ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel 2007.

=== Basket ===
Dal 2012 Mantova ospita anche la [[Pallacanestro Mantovana]], nota fino al 2013 come Pallacanestro Primavera Mirandola dell'omonima [[Mirandola|cittadina modenese]], attualmente militante nella [[Serie A2 2014-2015 (pallacanestro maschile)|A2 Silver]] e che disputa le gare interne al [[PalaBam]].

=== Pallamano ===
A Mantova è presente anche la [[pallamano]] femminile con più che discreti risultati arrivando più volte a giocare nel massimo campionato nazionale. Attualmente la squadra virgiliana gioca nel campionato di serie B, nel quale ha ottenuto la promozione in A2 al termine della stagione 2012/13. Gioca le partite interne al PalaLù, palazzetto dello sport di Lunetta.

=== Ciclismo ===
Nel 1931 [[Learco Guerra]] vinse il [[Campionato del mondo di ciclismo]], a [[Copenaghen]] ([[Danimarca]]). Nello stesso anno viene istituita la [[maglia rosa]] quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del [[Giro d'Italia|19ºGiro d'Italia]], partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Il "Giro" ha concluso una tappa a Mantova in dieci occasioni. Nel [[1963]] la città virgiliana è stata solamente sede di partenza della tappa conclusasi a [[Treviso]].

Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Mantova:
* [[Giro d'Italia 1923|1923]] 9ª tappa [[Trieste]]-Mantova, vinta da [[Alfredo Sivocci]]
* [[Giro d'Italia 1931|1931]] 1ª tappa [[Milano]]-Mantova, vinta da [[Learco Guerra]]
* [[Giro d'Italia 1935|1935]] 2ª tappa [[Cremona]]-Mantova, vinta da [[Domenico Piemontesi]]
* [[Giro d'Italia 1946|1946]] 16ª tappa [[Verona]]-Mantova, vinta da [[Elio Bertocchi]]
* [[Giro d'Italia 1956|1956]] 5ª tappa [[Voghera]]-Mantova, vinta da [[Miguel Poblet]]
* [[Giro d'Italia 1967|1967]] 15ª tappa [[Lido degli Estensi]]-Mantova, vinta da [[Michele Dancelli]]
* [[Giro d'Italia 1971|1971]] 11ª tappa [[Sestola]]-Mantova, vinta da [[Marino Basso]]
* [[Giro d'Italia 1981|1981]] 16ª tappa [[Milano]]-Mantova, vinta da [[Claudio Torelli]]
* [[Giro d'Italia 1983|1983]] 1ª tappa [[Brescia]]-Mantova, (cron. a squadre) vinta dalla [[Bianchi (ciclismo)|Bianchi]]
* [[Giro d'Italia 1989|1989]] 11ª tappa [[Riccione]]-Mantova, vinta da [[Urs Freuler]]

Nel [[2008]] con un crono prologo di fronte a [[Palazzo Te]] vinto dalla olandese [[Mirjam Melchers]], è partito il "[[Giro d'Italia femminile 2008|Giro d'Italia femminile]]".
Sullo stesso viale Te, nel 2015, si è conclusa la terza tappa del [[Giro Rosa 2015]], la [[Curtatone]] > Mantova, con vittoria dell'olandese [[Lucinda Brand]].

Mantova è stata anche sede d'arrivo di un'importante corsa ciclistica, la [[Milano-Mantova]], disputata a partire dal [[1906]] per 24 volte e disputata per l'ultima volta nel [[1962]] con vittoria di [[Pierino Baffi]].

=== Canottieri Mincio ===
La società [[Canottieri Mincio]] nasce nel lontano 1883 come una società polisportiva. Le sue origini sono legate agli [[sport]], in particolare quelli acquatici: [[nuoto]], [[tuffi]], [[Vela (sport)|vela]], [[canottaggio]] e [[canoa/kayak|canoa]] sono le discipline che la distinguono e che hanno esportato il suo nome in [[Italia]] e nel [[mondo]]. Diverse sono anche le personalità che ne hanno fatto la storia: da [[Gabriele D'Annunzio]], che nel 1928 coniò il motto della società (ancora oggi in uso) "''Perseverando arrivi''", ad Azeglio Mondini, classe [[1923]] che dal [[1937]] fu un grande maestro di canottaggio e che formò sportivi d'alto livello come Marco Penna; oppure Giacomo Bottoli ed Andrea Bonezzi (velisti d'alto livello) e Bruno Pizzamiglio che diede vita alla scuola mantovana di tuffi dove sono nati grandi sportivi come Francesco Priori e Massimo Nibioli.

=== Motocross ===
Mantova ha acquisito negli ultimi anni una notevole importanza nell'ambito delle competizioni di [[motocross]] disputate nel circuito del Migliaretto. Nel 2000, 2007, 2008 si è svolto il gran premio d'Italia, nel 2010 e 2015 il gran premio di Lombardia, prove facenti parte del [[Campionato mondiale di motocross]].

=== Altri sport ===
Discreta la tradizione del [[rugby (sport)|rugby]] mantovano, grazie al "Rugby Mantova", società sportiva nata nel 1974 che gareggia stabilmente nella serie B nazionale. Il Rugby Mantova ha partecipato con una piccola quota alla [[Franchigia (sport)|franchigia]] italiana di [[rugby a 15]] capitanata dal [[Rugby Viadana]], denominata [[Aironi Rugby]], che partecipò per due anni alla [[Celtic League]].

In tarda primavera a Mantova viene disputata la stracittadina "Minciomarcia", corsa podistica non agonistica aperta a tutti. Giunta nel 2011 alla 38ª edizione, vede la partecipazione di un numero di partecipanti spesso superiore a 5.000.<br />Dal [[1987]], con la vittoria nella prima edizione del maratoneta [[Orlando Pizzolato]], viene disputata una corsa competitiva denominata "Maratonina di Mantova". Dopo alcuni anni di sospensione è stata disputata in via continuativa dal 1997, giungendo nel 2011 alla sua 20ª edizione.

La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo dell'anno [[2000]], dal "Circolo Scacchistico Mantovano" che, rinato nel [[1995]], fu in grado di organizzare a Mantova nel [[1996]] la finale del 56º [[Campionato italiano di scacchi|Campionato Italiano Assoluto]] di scacchi e la finale del 28º [[Campionato italiano femminile di scacchi|Campionato italiano Femminile]]. Vi è stata altra breve presenza in serie A2 nell'anno [[2010]].

Dal 2013 a Mantova è attiva una squadra di [[calcio a 5]] che partecipa al campionato nazionale di serie D e gioca la partite interne al palazzetto dello sport cittadino, il [[PalaBam]].<ref>{{cita news|url=http://gazzettadimantova.gelocal.it/sport/2013/05/07/news/il-mantova-calcio-a-5-partecipera-al-campionato-di-d-1.7020469|pubblicazione=[[La Gazzetta di Mantova|gazzettadimantova.gelocal.it/]]|autore=|titolo=Il Mantova calcio a 5 parteciperà al campionato di D|giorno=7|mese=5|anno=2013|accesso=27 maggio 2013}}</ref>

=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio Danilo Martelli]] è il principale impianto sportivo della città. Inaugurato negli anni 30 ha subito numerose ristrutturazioni nel corso degli anni per stabilizzare la struttura. Ci gioca al suo interno le partite il [[Mantova Calcio]] ed ha una capienza di 14.822 posti a sedere.
* [[Palabam]], principale palazzetto dello sport di Mantova, inaugurato nel settembre [[2005]], deve il suo nome all'acronimo BAM della [[Banca Agricola Mantovana]] istituto di credito cittadino incorporato nel [[2008]] da [[Banca Monte dei Paschi di Siena|Banca MPS]]. Ha una capienza di quasi 4.000 spettatori che con tribune mobili poste sul parterre, raggiunge la cifra di 5.000. Il Palabam ha spesso ospitato concerti e spettacoli teatrali di richiamo nazionale e internazionale anche nell'attiguo centro fieristico che ospita esposizione di settore tra le quali ha acquisito rinomanza nazionale [[Mantova Comics & Games]].
* [[PalaLù]] è il secondo palazzetto dello sport di Mantova, risiedente nel quartiere popolare di Lunetta. Inaugurato nel 2012, al suo interno ci giocano le partite della [[Pallamano femminile mantovana]]

=== Personalità sportive legate a Mantova ===
* [[Romano Agostinelli]], calciatore
* [[Andrea Anastasi]], allenatore di pallavolo
* [[Daniele Bagnoli]], allenatore di pallavolo
* [[Vasco Bergamaschi]], ciclista, vincitore [[Giro d'Italia 1935]]
* [[Roberto Boninsegna]], calciatore e allenatore di calcio
* [[Matteo Cressoni]], pilota automobilista, campione italiano F3 2004
* [[Gustavo Giagnoni]], allenatore di calcio e calciatore
* [[Uber Gradella]], calciatore
* [[Learco Guerra]], ciclista e direttore sportivo ciclistico
* [[William Negri]], calciatore
* [[Tazio Nuvolari]], automobilista e motociclista
* [[Sergio Paganella]], cestista
* [[Matteo Soragna]], cestista
* [[Glauco Vanz]], calciatore
* [[Loris Campana]], campione olimpico nell'inseguimento a squadre ai Giochi di Helsinki 1952
* [[Riccardo Brugnara]], rugbista

== Note ==
{{references}}

== Bibliografia ==
* {{cita libro|Maria|Bellonci|I segreti dei Gonzaga|1979|Milano}}
* {{cita libro|Renato|Berzaghi|Il Palazzo Ducale di Mantova|1992|Milano}}
* {{cita libro|||Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali|1981||Mantova|curatore=Gino Brunetti|cid=cidBrunetti}} {{NoISBN}}
* {{cita libro|Giuseppe|Coniglio|I Gonzaga|1967|Milano}}
* {{cita libro|Luigi|Lonardo|Mezzo secolo di storia mantovana 1945-1995|1998|Milano}}
* {{cita libro|Daniele|Lucchini|Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto|2008|Mantova|ISBN=978-88-6909-339-5}}
* {{cita libro|||Mantova, le arti, Medioevo|1960||Mantova|curatore=Giovanni Paccagnini;Ercolano Marani;Chiara Perina}}
* {{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola}}
* {{cita libro|Romolo|Quazza|Mantova attraverso i secoli|1978|Bozzolo}}
* {{cita libro|Roggero|Roggeri|I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po|2008|p.43|Cinisello Balsamo|coautori=Leandro Ventura}}
* {{cita libro|Giovanni|Telò|Chiesa e Fascismo in una provincia rossa-Mantova 1919-1928|1987|Mantova}}
* {{cita libro|Vigna|Guido|Storia di Mantova|1989|Milano}}

== Voci correlate ==
* [[Associazione nazionale città del pane]]
* [[Ducato di Mantova]]
* [[Gonzaga]]
* [[Laghi di Mantova]]
* [[Marchesato di Mantova]]
* [[Rinascimento mantovano]]
* [[Sovrani di Mantova]]
* [[Zecca di Mantova]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=Mantova|commons=Category:Mantua|n=Categoria:Mantova|q|q_preposizione=su|voy}}

== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Lombardia/Provincia_di_Mantova/Località/}}
* {{cita web|http://www.comune.mantova.it/|Comune di Mantova}}
* {{cita web|http://www.provincia.mantova.it/|Provincia di Mantova}}
* {{cita web|http://www.mantovafortezza.it/it/|Mantova fortezza}}
* {{Thesaurus BNCF}}

{{Mantova}}
{{Provincia di Mantova}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Capitali italiane della cultura}}
{{Parco regionale del Mincio}}

{{Controllo di autorità}}
{{portale|Gonzaga|Lombardia|Mantova|patrimoni dell'umanità}}


[[Categoria:Mantova| ]]
[[Categoria:Mantova| ]]
[[Categoria:Capitali italiane della cultura|M]]
[[Categoria:Capitali italiane della cultura|M]]

Versione delle 16:36, 13 apr 2016

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Mantova (disambigua).

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Mantova
comune
Mantova – Veduta
Mantova – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
Amministrazione
SindacoMattia Palazzi (PD) dal 15-6-2015
Territorio
Coordinate45°09′23″N 10°47′28″E
Altitudine19 m s.l.m.
Superficie63,81 km²
Abitanti48 690[1] (31-7-2015)
Densità763,05 ab./km²
FrazioniCastelletto Borgo, Formigosa, Valdaro, Borgovirgiliana, Case Ghisiolo, Castelnuovo, Cittadella, Gambarara, Lunetta-Frassino, San Fermo, Zona Artigianale
Comuni confinantiBagnolo San Vito, Curtatone, Porto Mantovano, Roncoferraro, San Giorgio di Mantova, Borgo Virgilio
Altre informazioni
Cod. postale46100
Prefisso0376
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT020030
Cod. catastaleE897
TargaMN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 388 GG[3]
Nome abitantimantovani o virgiliani
Patronosant'Anselmo da Baggio
Giorno festivo18 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mantova
Mantova
Mantova – Mappa
Mantova – Mappa
Posizione del comune di Mantova nell'omonima provincia
Sito istituzionale
 Bene protetto dall'UNESCO
Mantova e Sabbioneta
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2008
Scheda UNESCO(EN) Mantua and Sabbioneta
(FR) Scheda

Mantova (Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano[4]) è un comune italiano di 48 747 abitanti[5] (127.569 residenti in tutto l'hinterland[6]), capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia.

Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[7][8][9].

Mantova è stata eletta "Capitale italiana della cultura" 2016[10][11].

Geografia fisica

Mantova si trova nella regione Lombardia, non lontano dal confine con le regioni Veneto ed Emilia-Romagna.

Territorio

Idrografia

«Non molto ha corso, ch'el trova una lama,
ne la qual si distende e la 'mpaluda»

Mantova: visione autunnale del lago

Nel XII secolo l'architetto ed ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.

Alla campagna si accedeva attraverso due ponti - il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio - ancora esistenti.

In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.

Profilo di Mantova

Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio ad una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati - come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.
Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio[12] di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.

Flora e fauna

Flora e fauna del territorio ruotano inevitabilmente attorno all'imponente presenza a Mantova dei laghi e delle acque che la cingono. Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti i fiori di loto (Nelumbo nucifera), originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura in luglio-agosto-settembre. La loro bellezza è indubbia ma dal punto di vista ambientale l'introduzione del fior di loto è stata un'operazione discutibile dato che si tratta di una specie aliena dotata di forte capacità infestante che fa sì che siano oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità dei laghi. La loro introduzione in Italia è opera nel 1914 dei padri Saveriani di Parma che decisero di utilizzare la fecola ottenuta dai rizomi a scopo alimentare, come da secoli facevano i cinesi. Anna Maria Pellegreffi, giovane laureata in Scienze Naturali si occupò del trapianto dei rizomi nel Lago Superiore di Mantova nel 1921. La farina non ebbe successo nella cucina mantovana ma il fiore colonizzò i laghi. Il paesaggio emozionante e surreale che la distesa di fiori di loto concorre a creare ha dato vita anche a una leggenda sulla loro nascita in territorio. Si racconta che un giovane viaggiando per l'oriente conobbe una ragazza dagli occhi a mandorla e con la pelle profumata come i petali del fior di loto. Venuta a Mantova, la povera ragazza, nello specchiarsi nel lago, vi cadde, perdendo la vita. Il ragazzo allora gettò dei semi del fiore nel lago in modo che, fiorendo ogni estate, potessero ricordare con il loro profumo e la loro delicata bellezza la sua sposa e sconfitto dal dolore si tolse la vita sparendo anch'egli nelle acque del lago[13].

Fauna e flora acquatica lacustre

Oltre al re incontrastato del lago, è facile vedere le specie autoctone come la castagna d'acqua (Trapa natans), detta anche trigol, particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo con i suoi frutti forma di piramide e commestibili, le isolette di ranuncolo d'acqua (Nuphar luteum) con i loro fiori di colore giallo dorato, che aprendosi solo in parte mantengono la particolare forma rotondeggiante e le ninfee bianche con un fiore profumato che forma raggruppamenti vegetali assieme alle altre ninfee ed erbe galleggianti (morso di rana, salvinia, Ceratophyllum demersum etc).
Sul margine, assieme alle canne palustri, salici piangenti e cariceti (la famosa carésa utilizzata per impagliare sedie e confezionare cappelli e altri prodotti artigianali), cresce l'ibisco di palude, autoctono e molto raro, che si trova oltre che nelle Valli del Mincio solo in Toscana, Friuli e Veneto.

Ormai scomparsa in questi territori, come in quasi in tutta Italia, la scargia[14] (Stratiotes aloides).
Gli uccelli trovano nei canneti e nelle acque del territorio palustre il luogo ideale per deporre le uova e trovare cibo. È la fauna aviare quindi quella più rappresentativa della zona anche più limitrofa alla città.

L'airone rosso, le gallinelle d'acqua, le folaghe con tipico piumaggio nero in contrasto con il bianco che si estende sulla regione frontale, e altri anseriformi utilizzano il lago per "fabbricare" nidi galleggianti al limitare del canneto sulla riva o su accumuli vegetali mai troppo a largo, l'airone cenerino invece, nidifica sugli alberi vicini ai numerosi corsi d'acqua per l'irrigazione che si ramificano per i campi della provincia, luoghi di nidificazione e di caccia anche delle poiane dei tarabusi e delle più "riservate" civette.

La famiglia degli aironi presenti nelle acque del Parco del Mincio, oltre al rosso e al cenerino comprende anche le garzette, svassi, sgarze ciuffetto e le nitticore. Solitamente questi uccelli si osservavano solo nei mesi tra aprile e settembre perché sono specie migratorie, ma negli ultimi anni hanno preferito sostare anche d'inverno.

Tra le canne si nascondono i nidi della cannaiola e del basettino. Ma le dolci acque del lago e delle paludi del Mincio e del Po sono popolate anche dal pesce gatto, tinca, carpa, persico, anguilla e luccio.

È possibile navigare i laghi di Mantova, con crociere che permettono di vedere tutta la città dall'acqua. Unendo l'aspetto storico, artistico e architettonico alla natura di un'oasi naturale più unica che rara.

Lepri, fagiani e volpi possono essere i protagonisti di qualche incontro notturno nelle campagne mantovane.
Rimpinzate dalle generose mani dei visitatori anche anatre e cigni sono da annoverare tra le specie presenti in "suolo" virgiliano, popolando, ormai senza troppi timori della presenza umana, le sponde dei laghi e regalando un forse inatteso contatto con la natura al turista della città d'arte.

Sismologia

Classificazione sismica: zona 4.[15]

Il terremoto dell'Emilia del maggio 2012 ha provocato danni rilevanti agli edifici storici della città[16][17][18].

Il profilo di Mantova

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Mantova.

Essendo una città dell'entroterra del Nord Italia, risente del clima rigido invernale dove non sono infrequenti le nevicate. Essendo circondata da un lago porta come conseguenza che, in tutti i periodi dell'anno, il clima sia caratterizzato da una forte umidità: d'inverno si manifesta con grande frequenza il fenomeno della nebbia. Insistendo in uno spazio chiuso, com'è la Pianura Padana, d'estate il clima è afoso e umido, con poca ventilazione. La minima storica si ebbe il 16 febbraio 1929 con 19 gradi sotto zero mentre la massima si registrò il 7 luglio 1957 con 38,2 gradi all'ombra. Negli inverni degli anni dal 1930 al 1955 era abbastanza usuale che i laghi attorno alla città gelassero, almeno in parte; dopo una gelata eccezionale nel rigidissimo inverno 1885, una nuova gelata completa della superficie lacustre, prolungatasi per più di una settimana, si ebbe nella prima quindicina di febbraio 2012.

MANTOVA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 4,07,212,717,422,526,929,628,624,117,610,65,55,617,528,417,417,2
T. min. media (°C) −1,30,34,58,513,016,819,018,515,410,35,10,6−0,18,718,110,39,2
Precipitazioni (mm) 434147566258444754686351135165149185634
Giorni di pioggia 6678975567871924172181
Vento (direzione-m/s) W
3,0
W
3,3
E
3,4
E
3,5
E
3,1
E
3,0
E
3,0
E
2,8
E
2,8
E
3,0
W
3,3
W
3,2
3,23,32,93,03,1

[19]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Mantova.

I primi abitanti di Mantova furono gli Etruschi, ai quali seguirono i Celti. I romani provvidero alla loro cacciata iniziando opere di fortificazione. Durante questo periodo ebbe i natali il poeta Virgilio (70 a.C.-19 a.C.). Alla fine dell'impero romano, nel 475 circa, la città venne conquistata da Odoacre e poi da Teodorico, re dei Goti.

File:Gonzaga.png
Blasonatura araldica dei Gonzaga successiva all'anno 1530.
I martiri di Belfiore condotti al patibolo.

Nell'anno 1000 iniziò su Mantova il dominio dei Canossa: Tedaldo di Canossa prima e la contessa Matilde ampliarono le loro proprietà e provvidero alla edificazione di chiese e conventi. Dopo la morte di Matilde nel 1115, seguirono frequenti scontri con le popolazioni confinanti veronesi, cremonesi e reggiani. Ezzelino da Romano nel 1246 conquistò la città col suo esercito ma dopo due mesi di battaglie venne sconfitto e cominciò per Mantova un'epoca di benessere. In questo periodo venne eretto il Palazzo del podestà e il Ponte dei Mulini e la città venne dotata di possenti mura.

Nel 1276 iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, i Bonacolsi, che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto 1328 venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi, Rinaldo detto "Passerino" ad opera di Luigi Gonzaga, spalleggiato dalla famiglia Della Scala di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città.

Iniziava così la plurisecolare dominazione della famiglia Gonzaga, che regnò su Mantova fino al 1707. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa. Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano e Luca Fancelli lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.

Mantova subì una guerra di successione e un saccheggio a opera dei lanzichenecchi, che nel 1630 diffusero la peste. Iniziò il lento declino di Mantova, accompagnato dal tramonto della signoria dei Gonzaga che, nel 1707, lasciò la città in mano agli austriaci. Seguì la dominazione francese e nuovamente austriaca nel 1815, quando Mantova divenne caposaldo del Quadrilatero, assieme a Peschiera, Verona e Legnago.

Nel 1852 avvenne l'eccidio dei Martiri di Belfiore, che anticipò l'unità nazionale. Nel 1866 Mantova entrò a far parte dello Stato Italiano.

Simboli

Stranamente la città è catalogata come città ghibellina, ma lo stemma è tipicamente guelfo (anti-imperiale come quello di Milano o di Genova).

Stemma del comune
Stemma del comune
Blasonatura stemma

«D'argento alla croce piena di rosso accantonata alla destra del capo della testa di Virgilio al naturale posta di fronte, attorcigliata di un serto di alloro, con ornamenti esteriori da città.[21]»

Blasonatura gonfalone

«Drappo bianco bordato di rosso, caricato nel centro dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: "Città di Mantova".»

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria

Il comune di Mantova si fregia del titolo di città d'Italia ottenuto con Regio Decreto del 24 aprile 1815.

La città di Mantova è la 26ª tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.

Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale - nastrino per uniforme ordinaria
«In ricompensa del sacrificio da essa compiuta per la causa della redenzione nazionale. Mantova fu uno dei centri più importanti del movimento carbonaro e molti furono i mantovani coinvolti nei moti del 1821 e volontari nella prima guerra d'indipendenza. Proprio nelle file della Legione Bersaglieri Mantovani, comandata dal generale Longoni, combatté Goffredo Mameli nell'aprile del 1848. La notizia della sconfitta di Custoza colse la colonna mantovana alle porte della città che, con Verona, Peschiera e Legnago costituiva il temibilissimo Quadrilatero fortificato austriaco.»

Una ulteriore onorificenza, la medaglia di bronzo al merito civile, è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo 2005 per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi nei campi di concentramento tedeschi nel periodo 1943-45.

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«La popolazione mantovana, con encomiabile spirito altruistico ed eccezionale abnegazione si prodigava nell'offrire rifugio assistenza e nascondiglio ai soldati italiani ed alleati prigionieri nei campi di concentramento tedeschi. Luminoso esempio di amor patrio e di solidarietà umana.»
— Mantova, 1943-1945

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Duomo
Basilica di Sant'Andrea
Cattedrale di San Pietro (Duomo)
Dedicato a San Pietro, l'attuale Duomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1395 e il 1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel 1545 da Giulio Romano, che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata, in marmo di Carrara, risale al 1761. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell'antica facciata. All'interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di Sant'Anselmo da Baggio patrono della città. La Cattedrale, ubicata nella monumentale piazza Sordello, è la sede vescovile di Mantova.
Basilica di Sant'Andrea
Progettata da Leon Battista Alberti, fu edificata a partire dal 1472 e conclusa 328 anni dopo con la costruzione della cupola su disegni di Filippo Juvarra. Nella cripta è custodita all'interno dei Sacri Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall'effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.
Basilica Palatina di Santa Barbara
Chiesa della corte dei Gonzaga fu voluta dal duca Guglielmo che incaricò del progetto l'architetto mantovano Giovan Battista Bertani. Parte integrante del Palazzo Ducale, la edificazione della chiesa fu conclusa nel 1572.
Rotonda di San Lorenzo e Torre dell'orologio in Piazza delle Erbe
Rotonda di San Lorenzo
È la chiesa più antica della città, costruita nell'XI secolo durante la dominazione dei Canossa. A pianta centrale rotonda, la Rotonda di San Lorenzo è posta ad un livello più basso di Piazza delle Erbe e conserva al suo interno un matroneo e tracce di affreschi di scuola bizantina risalenti ai secoli XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all'inizio del Novecento risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Espropriati nel 1908, la rotonda di San Lorenzo fu restaurata e riaperta nel 1911 e infine riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria nel 1926.
Tempio di San Sebastiano
Chiesa di San Sebastiano
Iniziata nel 1460 da Luca Fancelli su progetto di Leon Battista Alberti, fu completata nel 1529. Sconsacrata nel XVIII secolo fu adibita a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un discutibile restauro che ha aggiunto le due scalinate d'ingresso, è stata trasformata in famedio dei caduti mantovani di tutte le guerre.
Sinagoga Norsa Torrazzo
Fu trasferita e fedelmente ricostruita nella sua attuale ubicazione, quando fu decisa la demolizione del quartiere ebraico, tra il 1899 e il 1902.
Seminario Vescovile
L'edificio, situato accanto al Duomo in Via Fratelli Cairoli, fu ristrutturato nel 1825 in stile neoclassico come si rileva in particolare nella facciata e nel cortile interno.

Edifici religiosi scomparsi

Chiesa della Madonna del Terremoto

Architetture civili

Palazzo del Capitano, primo nucleo d'epoca bonacolsiana di Palazzo Ducale
Palazzo Ducale
È forse più giusto parlare di città-palazzo, in quanto il complesso architettonico è costituito da numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni pensili, e vasti giardini. La reggia dei Gonzaga, per estensione dei tetti, è la seconda in Europa superata unicamente dal Vaticano. Non appare improprio definire la reggia gonzaghesca come i Palazzi Ducali, stante l'abitudine di quasi ogni Duca di edificare una propria dimora che si andava aggregando a quanto precedentemente costruito. Già prima dell'avvento al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si identifica soprattutto con quella della famiglia che governò la città fino al 1707. Tra le altre, celeberrima è la cosiddetta Camera degli Sposi (Camera picta) nel Castello di San Giorgio, parte della "città-palazzo", affrescata da Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico III Gonzaga e a sua moglie Barbara di Brandeburgo. Diventata Mantova austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino alla seconda metà del XVIII secolo per opera dei governatori inviati dall'Imperatore.
Palazzo Te: Sala dei Giganti
Palazzo Te
Palazzo Bonacolsi
Palazzo Te
È opera di Giulio Romano che nel 1525 lo ideò su commissione del marchese Federico II Gonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" Isabella Boschetti. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso Giulio Romano, come la celeberrima Sala dei giganti e quella di Amore e Psiche e, non ultima, la sala dei cavalli che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.
Lo stesso argomento in dettaglio: Sala dei giganti.
Palazzo della Ragione
Fu edificato quand'era podestà Guido da Correggio (1242), in epoca comunale, con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto la Torre dell'Orologio innalzata nel Quattrocento, epoca alla quale risalgono anche i portici che si affacciano su Piazza Erbe. Il Palazzo è ora adibito a sede espositiva ospitando mostre d'arte organizzate dal Comune di Mantova.
Palazzo di San Sebastiano
Fu costruito tra il 1506 e il 1508 per volere del marchese Francesco II che lo abitò e vi morì nel 1519. Fu utilizzato dai Gonzaga per trent'anni e già nel 1536 abbandonato e spogliato dai successivi duchi.
Nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele del Mantegna raffiguranti I Trionfi di Cesare che furono vendute alla corona inglese ed oggi sono conservate ad Hampton Court. Subì molteplici trasformazioni fino al 1998 quando sono iniziati i restauri. Dal 2005 è adibito a Museo della Città. Nelle sale che conservano ancora tracce di affreschi del glorioso passato come la Camera del Crogiuolo, la Camera delle Frecce, la Camera del Sole e nella Loggia dei Marmi, sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.
Palazzo Bonacolsi (Castiglioni)
Si trova in Piazza Sordello, fu edificato da Pinamonte dei Bonacolsi intorno al 1272 e riadattato da Luigi Gonzaga dopo la conquista del potere nel 1328. È stato l'antica dimora della famiglia Bonacolsi, che governò la città dal 1272 al 1328. Il palazzo è attualmente ancora dimora della famiglia dei conti Castiglioni, discendente da Baldassarre Castiglione, uomo politico e studioso del XVI secolo, autore de Il Cortegiano. Al piano terra l'originario portone dell'ingresso con grande arco sesto acuto bicolore e decorato con scudi con lo stemma dei Bonacolsi.
Publio Virgilio Marone, Palazzo del Podestà
Palazzo del Podestà
Detto anche "Palazzo del Broletto", fu costruito nel 1227, committente il bresciano Laudarengo Martinengo nominato podestà di Mantova[22]. Dal 1462 fu sottoposto ad un'importante ristrutturazione a opera di Giovanni da Arezzo su incarico di Ludovico II Gonzaga.
Palazzo D'Arco
Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del XV secolo dall'architetto Antonio Colonna per la famiglia di origini trentine D'Arco. Caratterizzato dall'ampia facciata neoclassica ispirata all'arte del Palladio, il palazzo è sede museale per i tesori d'arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche di Giuseppe Bazzani, una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Nella Sala dello Zodiaco sono visibili affreschi (1520) attribuiti a Giovanni Maria Falconetto. Nel Palazzo vi si celebrò nel 1810 il processo a Andreas Hofer eroe dell'indipendenza tirolese contro la dominazione francese.
Piazza delle Erbe con Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo
Casa del Mantegna
Dimora del pittore Andrea Mantegna, sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel 1457. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrima Camera degli sposi in Palazzo Ducale.
Casa di Rigoletto
Casa di Rigoletto
Giuseppe Verdi ne musicò la storia e i mantovani gli diedero la residenza; verso la fine di Piazza Sordello si trova la casa del "Rigoletto", il buffone di corte Gonzaga.
Il personaggio ha in realtà poco di mantovano, l'omonima opera di Verdi infatti venne tratta da un dramma di Victor Hugo e riadattata in territorio mantovano, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da Triboulet a Rigoletto.
La struttura quattrocentesca accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi, sistemata nel piccolo cortile interno.

Altri palazzi e dimore storiche

Casa di Giulio Romano
Sita in via Carlo Poma 18, fu Federico Gonzaga a convincere Giulio Pippi detto Giulio Romano a venire a Mantova. Abbisognando di una abitazione il Giulio Romano, nell'anno 1544, nell'allora Contrada Larga, si costruì la dimora che nonostante un intervento nell'Ottocento dell'architetto Paolo Pozzo, mantiene inalterato lo stile architettonico del Romano.
Palazzo Canossa
Palazzo Canossa
Sito in piazza Canossa. Il palazzo fu costruito nel Seicento su committenza dei marchesi Canossa, famiglia di antica stirpe proveniente da Verona. La facciata, in bugnato, richiama le soluzioni cinquecentesche di Giulio Romano ed è caratterizzata da un portale di marmo guardato a vista da due cani usciti dallo stemma di famiglia. Altro dettaglio di particolare valore architettonico è un monumentale scalone barocco che conduce al piano nobile del palazzo.
Casa del mercato
In piazza Marconi). L'edificio, presumibilmente corrispondente alla Domus Mercati, fu riedificato nel 1462 dall'architetto Luca Fancelli[23] su committenza del marchese Ludovico Gonzaga. Durante i lavori di restauro (1997-2001), sono tornati alla luce importanti affreschi attribuiti alla scuola di Andrea Mantegna.[24]
Casa della Beata Osanna Andreasi
In via Frattini 9. Si tratta di un esempio unico di dimora mantovana costruita nel XV secolo, in stile fancelliano, dove vi visse la beata Osanna Andreasi componente di una illustre famiglia che fu partecipe della classe dirigente e culturale dello Stato gonzaghesco.
Casa del Mercante
Casa del Mercante
Angolo tra piazza Erbe e piazza Mantegna. È detta anche "Casa di Boniforte da Concorezzo", antico proprietario che la fece costruire nell'anno 1455. L'edificio è caratterizzato da una sorprendente facciata tutta in cotto con decorazioni di stile veneziano.
Palazzo Colloredo
In via Carlo Poma 11. Il palazzo noto anche come "palazzo Guerrieri-Gonzaga", fu acquistato da Giovanni Battista Guerrieri nel 1599 che ne affidò la ristrutturazione all'architetto Antonio Maria Viani. La facciata pre-barocca è caratterizzata e decorata da dodici erme realizzate in malta di calce con una finitura superficiale in marmorino alternanti figure maschili e femminili. Divenuto proprietà dei conti Colloredo con Carlo Ludovico Colloredo marito di Eleonora Gonzaga (1699-1779) della linea di Vescovato, il 30 marzo 1872 viene acquistato dal Comune e destinato a sede degli Uffici Giudiziari del Tribunale. Da allora divenne il "Palazzo di Giustizia" della città.
Palazzo Sordi
Palazzo Valenti Gonzaga
Ospedale Grande di San Leonardo
Palazzo Sordi
In via Pomponazzo 23. Fu il primo marchese del casato dei Sordi, Benedetto, a volere la costruzione del palazzo omonimo. Commissionò il progetto e il seguimento dei lavori, iniziati nel 1680, all'architetto fiammingo Frans Geffels, prefetto delle fabbriche gonzaghesche. Ne nacque uno dei rari esempi di barocco della città Virgiliana. Di particolare valore sopra il portale d'ingresso, un tondo con La Madonna col Bambino, altorilievo di Giovanni Battista Barberini, opera inserita in un facciata d'ordine dorico e ad intonaco e parzialmente a bugnato rustico ricca di altre decorazioni e bassorilievi in marmo e stucco. Il Palazzo è privato e quindi chiuso al pubblico.
Palazzo Valenti Gonzaga
In via Pietro Frattini 7. Residenza dei marchesi Valenti Gonzaga fin dal 1500, il palazzo fu oggetto di una radicale trasformazione nel XVII secolo, costituendo un impianto architettonico gigantesco, fastoso all'esterno, stupefacente il cortile interno riccamente decorato a stucco, e ricco d'affreschi e statue d'autore all'interno. Rappresenta da allora uno degli esempi più importanti di architettura e decorazioni del periodo barocco a Mantova. Come per altre opere di tale stile, l'autore fu l'architetto Frans Geffels (1625-1694). Recentemente restaurato, è adibito ad uffici.
Palazzo Cavriani
In via Trento. Fu dal Quattrocento dimora della nobile famiglia Cavriani. Venne ricostruito nel 1756 dall'architetto Alfonso Torreggiani. L'esterno presenta una serie di finestre con robuste inferriate, mentre quelle del piano superiore hanno coperture triangolari e a semiluna. L'interno si apre con un ampio salone ricco di stucchi e affreschi di pittori mantovani tra i quali Giuseppe Bazzani e Francesco Maria Raineri.
Ospedale Grande di San Leonardo
In piazza Virgiliana. Voluto da Ludovico III Gonzaga per pubblica assistenza e terminato intorno al 1470 per opera dell'architetto Luca Fancelli, nel 1797 fu trasformato in carcere e successivamente in caserma. Attualmente ospita uffici della Polizia di Stato.
Palazzo dell'agricoltura
In piazza Martiri di Belfiore. Fu edificato nel 1926-27 come Palazzo dei Sindacati su progetto dell'ing. Carlo Finzi. Assunse l'attuale denominazione divenendo sede delle maggiori organizzazioni provinciali legate all'agricoltura come il Consorzio Agrario, la Federazione Coltivatori Diretti, la Federazione degli Agricoltori e l'Ispettorato Agrario.
Palazzo della Banca d'Italia
In via Baldassare Castiglioni 3. Fu edificato tra il 1914 e il 1923 su progetto dell'architetto Gaetano Moretti esponente del Liberty e dell'Eclettismo. Quest'ultimo stile si evidenzia nelle finiture e nelle decorazioni delle facciate che richiamano le architetture gotica, barocca, rinascimentale ed esotica. Costruito per ospitare la sede provinciale della Banca d'Italia, cessò tale funzione alla fine del 2008 con la chiusura della filiale di Mantova dell'Istituto d'emissione. Nel frattempo, il 29 gennaio 2007 il palazzo fu classificato d'interesse storico-artistico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia.
Casa del Bertani
In via Trieste 8. Fu dimora di Giovan Battista Bertani, architetto al servizio dei duchi Gonzaga, che tra il 1554 e il 1556 trasformò il preesistente edificio del 1300 di proprietà dei marchesi Striggi. Singolare fu l'idea di inserire nella facciata due lapidi con incisi testi di Vitruvio e due colonne ioniche, delle quali una segata a metà con incisioni e decorazioni che didatticamente riportano le regole desumibili dal trattato vitruviano, De architectura. Successivamente la proprietà della casa del Bertani cambiò numerose volte rivivendo una nuova breve stagione artistica quando negli anni cinquanta del XX secolo fu acquistata dal pittore mantovano Vindizio Nodari Pesenti.
Casa del Rabbino : In via Giuseppe Bertani 54. Fu edificata negli anni intorno al 1680 dall'architetto fiammingo Frans Geffels, a Mantova come prefetto delle Fabbriche Gonzaghesche. Edificio di quattro piani, la facciata è caratterizzata da pannelli in stucco che raffigurano luoghi ed episodi biblici. Fu costruita all'interno del ghetto istituito alcuni decenni prima, accogliendo, come da tradizione, le famiglie dei capi religiosi della folta comunità ebraica mantovana.
Palazzo dell'Accademia
In via Accademia. Su progetto di Giuseppe Piermarini del 1770, fu l'architetto Paolo Pozzo ad occuparsi, tra 1773 e 1775, dei lavori di ricostruzione del palazzo di origine medievale che era diventato prima sede dell'Accademia degli Invaghiti e poi della Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere, attuale Accademia Nazionale Virgiliana. L'edificio di stile neoclassico include un tipico esempio di Barocco rappresentato dal teatro Scientifico dell'Accademia detto del Bibiena, dal nome dell'architetto Antonio Bibiena che lo costruì fra 1767 e 1769
Pescherie
Denominate anche Loggia di Giulio Romano, furono appunto progettate dal grande architetto del manierismo. L'opera, eseguita del 1536, consistette nella trasformazione del ponte medievale che attraversava il Rio con la costruzione di due porticati paralleli che furono destinati al commercio del pesce.
Palazzo Cervetta
  • Palazzo Acerbi - (piazza Sordello)
  • Cà degli Uberti - (piazza Sordello)
  • Palazzo Bianchi detto anche Palazzo Vescovile - (piazza Sordello)
  • Palazzo Andreani detto anche Palazzo della Camera di Commercio - (via Calvi)
  • Palazzo Arrivabene - Attribuito a Luca Fancelli - (via Arrivabene)
  • Palazzo del Capitano ora parte di Palazzo Ducale - (piazza Sordello)
  • Palazzo degli Studi (Mantova) - (via Ardigò)
  • Palazzo di San Cristoforo - (via Giulio Romano)
  • Palazzo Capilupi - (via Concezione)
  • Palazzo del Massaro - (piazza Broletto)
  • Palazzetto dei conti Casali - (via Fratelli Bandiera)
  • Palazzo Cadenazzi-Risi - (via Cavour)
  • Palazzo Andreasi - (via Cavour)
  • Palazzo Valentini - (corso Vittorio Emanuele)
  • Palazzo Bonoris - (via Cavour)
  • Palazzo Cantoni-Marca - (via Chiassi)
  • Palazzo Benzoni - (via Mazzini)
  • Palazzo Biondi - (via Cavriani)
  • Palazzo Siliprandi - (via Arrivabene)
  • Palazzo Gonzaga di Vescovato - (via Principe Amedeo)
  • Casa de' Speziali - (via Chiassi)
  • Casa di Marco Antonio Antimaco - (via Porto)

Ponti

Ponte di San Giorgio
Ponte dei Mulini
Il ponte fu progettato dall'ingegnere Alberto Pitentino, costruito nel XII sec. allo scopo di regolare le acque del fiume Mincio ed evitarne l'impaludamento. Fu quindi creato artificialmente un dislivello di alcuni metri tra il lago Superiore e il lago di Mezzo, che dall'anno 1229 alimentò 12 mulini. L'antica costruzione medievale andò distrutta dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.
Ponte di San Giorgio
Il ponte era incluso nel sistema militare difensivo unendo il borgo fortificato di San Giorgio con la corte dei Gonzaga. Dapprima in legno, fu edificato in muratura da Ludovico Gonzaga sul finire del XIV sec., così dividendo il lago di Mezzo dal lago Inferiore. Nel 1922 le arcate furono interrate e il ponte assunse la forma attuale.

Teatri

Teatro Bibiena
Teatro Bibiena
In via Accademia 47. Il "Teatro Scientifico dell'Accademia", capolavoro di Antonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre 1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio 1770, ospitò un concerto del giovane Mozart, non ancora quattordicenne. L'austera facciata neoclassica, opera del Piermarini, sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'Accademia Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.
Teatro Sociale
In piazza Cavallotti. Il Teatro Sociale nacque per iniziativa di un gruppo di cittadini costituenti una società di novanta palchettisti. L'architetto Luigi Canonica fu incaricato di progettare un teatro di gusto neoclassico che dopo quattro anni di lavoro fu aperto al pubblico la sera del 26 dicembre 1822. La sala del Teatro Sociale di Mantova è composta da cinque ordini: tre ordini di palchi, due ordini di gallerie (loggia, loggione). Canonica decise di affidarsi all'Hayez per le decorazioni interne. Il Teatro Sociale è tuttora aperto ed in funzione. È un teatro privato, posseduto da circa ottanta palchettisti che ne curano la manutenzione ed il buon funzionamento. È un teatro riconosciuto dalla legge 14 agosto 1967 nº800 come uno dei 29 Teatri di Tradizione italiani[25].
Teatro di Corte dei Gonzaga
Non è più attivo dal 1896. L'area ora occupata dal Museo archeologico nazionale di Mantova era inclusa nel perimetro del Palazzo Ducale e a partire dal 1549, committente il cardinale Ercole Gonzaga e progettista l'architetto Giovan Battista Bertani, su quest'area sorse il primo teatro della Corte dei Gonzaga. Andato distrutto da un incendio fu ricostruito tra il 1591 e il 1592. Un terzo teatro progettato dall'architetto Antonio Maria Viani fu inaugurato nel 1608 con la rappresentazione della tragedia di Claudio Monteverdi L'Arianna. In epoca austriaca un quarto teatro, Nuovo Teatro Arciducale, fu inaugurato il 27 febbraio 1733. I primi disegni furono di Ferdinando Galli da Bibbiena e il lavoro fu portato a termine da un suo allievo, Andrea Galluzzi. Un quinto teatro, su disegno di Giuseppe Piermarini, ebbe la luce il 10 maggio 1783. Il Regio, così venne denominato nel corso del secolo XIX, a causa della concorrenza del nuovo Teatro Sociale venne abbandonato poco alla volta. Nel 1896 il Teatro Regio, venduto dal demanio, fu acquistato dal Comune di Mantova che lo trasformò radicalmente prima a mercato dei bozzoli, poi a mercato ortofrutticolo ed infine destinato alla funzione attuale di sede del Museo Archeologico Nazionale di Mantova.

Torri civili

Torre dell'Orologio
Torre del Palazzo del Podestà
Torre dell'Orologio
La Torre, a pianta rettangolare, fu eretta nel 1472 su progetto di Luca Fancelli e l'orologio a funzionamento meccanico progettato da Bartolomeo Manfredi vi fu collocato l'anno successivo. Nella nicchia sottostante, ricavata nel 1639, è stata collocata una statua della Madonna Immacolata.
Torre del Podestà
La "Torre Civica" del Broletto (altro nome della torre) che si erge sulla piazza omonima, ha un'altezza di quasi 47 metri e dall'anno 1227 su iniziativa del podestà Laudarengo Martinengo, è parte integrante del maestoso Palazzo del Podestà. Sul lato verso piazza Broletto spicca l'arma del podestà Gabriello Ginori, del 1494.
Torre degli Zuccaro
La torre, alta 42 metri, fu edificata nella prima metà del XII secolo. Le prime testimonianze scritte sono del 1143. Sorge in via Enrico Tazzoli. Il nome gli deriva dalla famiglia che ne sarebbe stata proprietaria, anche se la fantasia popolare ha alimentato l'idea che il nome nascesse dalla presenza di zucchero immagazzinato nei pressi, infatti è detta "Tor dal Sücar" nel dialetto locale. Venne acquistata da Pinamonte dei Bonacolsi nel 1273 dalla famiglia dei Ripalta.
Torre dei Gambulini
La torre, alta 37 metri, sorge in via Ardigò. Da documentazione dell'epoca era già esistente nel 1200, derivando il nome dalla famiglia che la possedeva. Da questi ceduta alla famiglia Ripalta e poi ai da Oculo, nel 1289 divenne proprietà dei Gonzaga, non ancora sovrani di Mantova. L'edificio annesso alla torre divenne dimora saltuaria di Aloisio Gonzaga, signore di Castel Goffredo[26]. Qui mori il 30 novembre 1526 il condottiero Giovanni dalle Bande Nere. Successivamente fu accorpata al collegio e al convento dei gesuiti e dal 1883 è parte del complesso dell'Archivio di Stato di Mantova.
Negli ultimi tempi è stato lanciato il progetto di trasformare la torre in una terrazza panoramica che consenta la visione a 360 gradi del centro storico di Mantova[27].
Torre del Salaro
Del XIII secolo, fu utilizzata come deposito del sale.
Torre degli Arrivabene
La torre angolare sorge in via Arrivabene e venne eretta assieme all'omonimo palazzo di famiglia, attribuito a Luca Fancelli, nel 1481.
Torre di San Domenico
Sorge a fianco delle Pescherie di Giulio Romano ed è quanto resta della chiesa e del convento di San Domenico eretti in stile gotico nel 1466.
  • Torre civica del Palazzo del Podestà
  • Casa-Torre dei Boateri

Cartiera Burgo

L'edificio fu progettato da Pier Luigi Nervi su commissione delle Cartiere Burgo e realizzato tra il 1961 e il 1964. L'obiettivo prioritario era quello di collocare in un unico ambiente lungo 250 metri, un'unica macchina a ciclo continuo per trasformare la pasta di legno in carta da giornale. La soluzione trovata da Nervi per la copertura ha fatto sì che la costruzione fosse denominata "fabbrica sospesa" in particolare per i quattro cavi d'acciaio sospesi a due telai di cemento armato alti 50 metri.
Il 9 febbraio 2013 le macchine della cartiera Burgo si sono fermate segnando la fine della produzione di carta[28], che verrà ripresa probabilmente nel 2016[29].

Architetture militari

Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Mantova.
Castello di San Giorgio
Castello di San Giorgio
Maniero a difesa della città-fortezza di Mantova, venne edificato dal 1395 al 1406 da Bartolino da Novara su committenza di Francesco I Gonzaga sulle rovine della Chiesa di Santa Maria di Capo di Bove.
Rocca di Sparafucile
Rocca di Sparafucile
Eretta in epoca medievale, era parte delle fortificazioni orientali di Mantova, in particolare adibita alla difesa del ponte di San Giorgio, tanto da essere a lungo esclusivamente denominata Rocchetta di San Giorgio. La sua attuale denominazione si affermò successivamente all'ambientazione sulla "deserta sponda del Mincio", della osteria del sicario Sparafucile, luogo del tragico epilogo del Rigoletto, una delle più note opere di Giuseppe Verdi.
Forte di Pietole
Il Forte di Pietole, pur sorgendo oggigiorno nel comune di Borgo Virgilio, faceva parte del sistema difensivo della città di Mantova insieme al Castello di San Giorgio e al Forte di Belfiore. Fu costruito dai francesi nel 1808.[30]

Torri difensive

Torre della Gabbia
La torre venne innalzata dai Bonacolsi negli ultimi decenni del sec. XIII acquisendo la denominazione attuale nel 1576 quando il duca Guglielmo Gonzaga fece costruire la grande gabbia in ferro con funzione di "carcere all'aperto" dove i condannati venivano esposti al pubblico ludibrio.
Torre di Sant'Alò o Torre Nuova
La torre è una costruzione del 1370 sita in Piazza Arche, che faceva parte del sistema difensivo della città.
Casa torre dei Bonacolsi
La torre, che sorge al termine di vicolo Bonacolsi, fa parte del Palazzo Bonacolsi, del XIII secolo.

Porte

Voltone di San Pietro
Porta Giulia
Porta Giulia è l'unica attuale testimonianza delle fortificazioni d'epoca medievale e rinascimentale. Già esistente in epoca bonacolsiana, fu rifatta nell'anno 1549, probabilmente progettata da Giulio Romano. Deve il nome all'esistenza, all'epoca della sua prima edificazione, dell'attigua chiesa di Santa Giulia, successivamente andata distrutta.
Voltone di San Pietro
"Voltone di San Pietro" o "Porta di San Pietro", sino alla fine del XIII secolo, era una delle tre antiche porte[31] che, inserita nella prima cinta muraria della città, chiudeva l'accesso a Piazza San Pietro (ora Piazza Sordello), centro della civitas vetus.
Portali delle Aquile
I due "Portali delle Aquile", muniti di cancellate, avevano la funzione di delimitare lo spazio paesistico circostante Palazzo Te. Il progetto dei portali e dell'area verde che contemplasse viale alberati da adibire al pubblico passeggio, fu affidato nel 1805 a Giovanni Antonio Antolini, Regio Architetto ed Ispettore dei Reali Palazzi di Mantova. Le aquile che sormontano i portali, furono disegnate dall'architetto bolognese e scolpite nel 1808 dal veronese Gaetano Muttoni. Nel 1990 i Portali delle Aquile furono restaurati su iniziativa del F.A.I. Fondo per l'Ambiente Italiano.

Altro

Piazza Sordello, visuale da sud-ovest
Piazza Sordello
È l'antico fulcro della vita artistica e politica di Mantova, di dimensioni modeste (150 × 60 m) accoglie tra i principali edifici monumentali della città, come il Palazzo Ducale (Palazzo del Capitano e Domus Magna), il palazzo Acerbi, al cui interno è collocata la cappella Bonacolsi, sovrastato dalla Torre della Gabbia, il palazzo Bonacolsi (ora Castiglioni), la sede vescovile di palazzo Bianchi (dal nome della famiglia che lo edificò nel Settecento) e il Duomo. Una recente casuale scoperta archeologica (dicembre 2006) ha riportato alla luce i pavimenti a mosaico e i resti di una domus romana d'età imperiale attualmente visitabile all'interno di una struttura provvisoria.
Via Broletto
Importante arteria viaria che collega Piazza delle Erbe a Piazza Sordello, passando sotto il Voltone di San Pietro.
Piazza Broletto
Con l'ampliamento della città al di là del primitivo nucleo storico, verso l'anno 1190, fu creata Piazza Broletto che ancora oggi è attorniata da edifici del periodo comunale come il Palazzo del Massaro, l'Arengario e il Palazzo del Podestà, detto anche Palazzo del Broletto, con la Torre Comunale. Sulla facciata di quest'ultimo palazzo, spicca una statua duecentesca di scuola veronese raffigurante "Virgilio in cattedra", tradizionalmente chiamata nel dialetto locale "La Vecia" (la vecchia). Al centro della piazza dal 1894 è stata posta una fontana con vasca in marmo veronese e tre delfini posti verticalmente.
Piazza delle Erbe
Piazza delle Erbe
Da sempre luogo di scambi commerciali, si apre a sud con la "Casa di Giovan Boniforte da Concorezzo" (o "Casa del Mercante") del 1455, continua con la romanica Rotonda di San Lorenzo, la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione e si chiude con Palazzo Broletto (o del Podestà) edificato nel XII secolo, che la separa e dà il nome all'adiacente piazza.
Piazza Canossa
Sulla piazza si affacciano il seicentesco Palazzo Canossa, la Chiesa della Madonna del Terremoto e, sul terzo lato, un palazzo porticato del 1720. Dal Cinquecento ai giorni nostri la piazza cambiò nome diverse volte assumendo in sequenza le denominazioni di Plateola cum uno puteo (piazzetta col pozzo), "piazza alberriggia" e, nel XVII secolo, "piazza del fieno" quando con la costruzione di Palazzo Canossa si trasformò in modo definitivo.
Monumento a Virgilio - Piazza Virgiliana
Piazza Virgiliana
In origine esisteva il porto dell'"Ancona" con il tempo parzialmente interrato. Piazza Virgiliana fu voluta dal generale Sextius Alexandre François de Miollis, governatore durante l'occupazione francese, che indusse le autorità cittadine a trasformare lo spazio informe, spesso parzialmente sommerso dalle esondazione del lago di Mezzo, in una piazza adibita alle esercitazioni militari e a ospitare un monumento che ricordasse essere Mantova la patria di Virgilio. L'incarico fu dato all'architetto Paolo Pozzo. Furono colmati gli avvallamenti e demolite costruzione di scarso valore che cingevano lo spiazzo per consentire l'inserimento di alberi, piante e arbusti. Il monumento inaugurato nel 1801, fu distrutto nel 1919 per essere sostituito dall'attuale opera in marmo di Carrara, il cui progetto fu affidato all'architetto Luca Beltrami. L'inaugurazione avvenne nel 1927.
Piazza Castello
  • Piazza L.B. Alberti
  • Piazza Castello
  • Piazza Cavallotti
  • Piazza Concordia
  • Piazza d'Arco
  • Piazza dei Mille
  • Piazza Lega Lombarda anche Piazza Pallone
  • Piazza Mantegna
  • Piazza Marconi già Piazza Purgo
  • Piazza Paccagnini già Piazza Paradiso
  • Piazza Santa Barbara

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[32]

I comuni di Porto Mantovano, Curtatone, Borgo Virgilio, San Giorgio di Mantova, Roncoferraro, Bigarello, Bagnolo San Vito e Marmirolo, adiacenti alla città, costituiscono con il comune di Mantova un'unica zona residenziale. In questa conurbazione, alla data del 01/01/15, sono risultati 127.569 residenti, divisi in 48.747 abitanti del Comune cittadino e 78.822 dell'hinterland. Questa evoluzione demografica ha suscitato opinioni favorevoli alla trasformazione di comune cittadino e hinterland in un'unica municipalità, denominata indicativamente come "Grande Mantova".

La mobilità della popolazione residente nel territorio comunale della città di Mantova, negli ultimi decenni, è stata caratterizzata da una fase d'immigrazione negli anni cinquanta e sessanta del XX secolo. La crescita della popolazione di circa 12.000 unità tra i censimenti Istat del 1951 e del 1971 fu dovuto a nuovi insediamenti industriali e allo sviluppo del terziario cittadino che hanno rappresentato una valida alternativa per la popolazione rurale della provincia mantovana ormai non più assorbita da un settore agricolo velocemente meccanizzatosi.

Dai dati ISTAT 1971 ai dati del 2001, il decremento della popolazione si fece rilevante, circa 19.000 abitanti, la gran parte dei quali emigrati nei territori dei comuni confinanti, comunque all'interno della ipotetica "Grande Mantova".

Il declino demografico si arresta nel primo decennio del XXI sec., conseguenza di una rilevante immigrazione dall'estero che è andata a compensare la perseverante mobilità in uscita a favore dei comuni dell'hinterland dei cittadini di nazionalità italiana.

Alla fine del 2010 risultavano residenti nel comune di Mantova 48.611 abitanti. Come da tradizione consolidata le donne sono più numerose, 26.129, degli uomini, 22.482. Il numero delle famiglia continua ad aumentare (23.312), aumento soprattutto dovuto al regolare trend in diminuzione del numero di componenti delle famiglie mantovane: 2,05.

Ad inizio 2011 si è costituito con atto notarile, un comitato a favore dell'unificazione nell'unico comune di Mantova dei quattro comuni circostanti (Curtatone, Porto Mantovano, San Giorgio, Borgo Virgilio).

Etnie e minoranze straniere

La popolazione comunale è stata caratterizzata negli anni 2000, da una crescente immigrazione dall'estero. Al 1º gennaio 2015 gli immigrati stranieri erano 6.846[33]. Le nazionalità più rappresentate sono:

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Disciplini del Mantovano.

Qualità della vita

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore)
Dato riferito alla provincia
Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
2004 42ª posizione (- 15) 5ª posizione (+ 3)
2005 22ª posizione (+ 20) 3ª posizione (+ 2)
2006 29ª posizione (- 7) 1ª posizione (+ 2)
2007 36ª posizione (- 7) 2ª posizione (- 1)
2008 32ª posizione (+ 4) 3ª posizione (- 1)
2009 36ª posizione (- 4) 12ª posizione (- 9)
2010 33ª posizione (+ 3) 21ª posizione (- 9)
2011 37ª posizione (- 4)
2012 34ª posizione (+ 3)

Cultura

Istruzione

Biblioteche e archivi

Scuole

Scuole secondarie di secondo grado:

  • Liceo Virgilio, classico e linguistico[34]
  • Liceo scientifico Belfiore[35]
  • Istituto Superiore Enrico Fermi (Istituto Tecnico Settore Tecnologico - Liceo Scientifico delle Scienze Applicate)[36]
  • Liceo Isabella d'Este e Istituto Superiore Carlo d'Arco[37]
  • Istituti Tecnico Economico Alberto Pitentino[38]
  • Istituto Tecnico Economico Tecnologico Andrea Mantegna[39]
  • IIS San Giovanni Bosco (ex IPSIA Leonardo da Vinci)[40]
  • Istituto Superiore "Bonomi-Mazzolari" (Ist. Professionale di Stato per Abbigliamento Moda, Servizi Commerciali, Sociali e Turistici)[41]
  • Istituto e Liceo statale D'Arte "G.Romano"[42]
  • Istituto d'Istruzione Superiore "Strozzi"[43]
  • Conservatorio di Musica "Lucio Campiani"[44]
  • Istituti Scolastici "Redentore", "Spagnoli", "Manzoni" (Licei Linguistico, Classico, Scientifico, Ist. Tecn. Geometri e Tecn. Commerciale)[45]

Università

Fondazione UniverMantova è dal giugno 2015 la nuova denominazione della Fondazione Università di Mantova[46] che era stata costituita il 20 dicembre 2001, la quale aveva a sua volta sostituito il Consorzio Universitario Mantovano, attivo dal 1992 al 2001. Suo scopo principale è promuovere e gestire il sistema Universitario Mantovano costituito da corsi di laurea istituiti da università della Lombardia, come il Politecnico di Milano, l'Università degli Studi di Pavia e l'Università degli Studi di Brescia.

Istituzioni culturali

Musei e gallerie

Casa del Mantegna
Museo Tazio Nuvolari

Media

Stampa

Cinema

Lista dei maggiori film e miniserie televisive che hanno avuto Mantova come set:[58]

Scena finale de Il Portaborse in Piazza Canossa

Televisione

Arte

Lo stesso argomento in dettaglio: Rinascimento mantovano.

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina mantovana.

Fra i prodotti tipici della cucina mantovana troviamo:

Antipasti
  • Sorbir d'agnoli
  • Salumi mantovani e grana
  • Polenta, grasso pestato e schiacciatine[senza fonte]
Primi piatti
Secondi piatti
Dolci

Eventi

  • Mantova Comics & Games (febbraio), salone del fumetto e del gioco, dal 2006 si tiene annualmente al PalaBam idealmente proseguendo Ludicamente, rassegna che fu ospitata per alcuni anni dal 2003 nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico.
  • Vespa Raduno Città di Mantova (maggio). Dal 1999 nel mese di maggio, ogni anno, il Vespa Club Mantova [1] organizza nella cornice di piazza Sordello il "Vespa Raduno città di Mantova", che ad ogni edizione coinvolge ben oltre 500 vespisti provenienti da tutta Italia e anche qualche vespista dall'Europa.(fonte Vespa Club Mantova)
  • Premio Arlecchino d'Oro (giugno), nato nel 1999 per iniziativa del "Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo" ora Fondazione, ha lo scopo di rendere omaggio a Tristano Martinelli, attore mantovano a cui si deve l'invenzione della maschera di Arlecchino. Inserito nel programma di una rassegna di teatro, musica e danza, il premio viene consegnato ad un artista del mondo dello spettacolo di valore e fama internazionale. Dal 2006 il premio è inserito nel Festival Teatro - Arlecchino d'Oro, che la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo organizza e dirige negli ultimi dieci giorni di giugno su mandato del Comune di Mantova.
  • Incontro Nazionale dei Madonnari (14 e 15 agosto) dal 1973, ogni anno nel piazzale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie nel comune di Curtatone, decine di pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull'asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.
  • Festivaletteratura (settembre), dal 1997 organizza e ospita incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
  • Segni d'infanzia (novembre), festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia. Nato nel 2006 da un'idea di Dario Moretti, Segni d'infanzia è un grande evento artistico rivolto al mondo dell'infanzia, con particolare attenzione ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni. La direzione artistica ed organizzativa del festival, promosso dal Comune di Mantova, è di Teatro all'improvviso, compagnia professionale di Teatro per ragazzi.
  • Mantova Medievale: dal 2006 si ripete ogni anno, col sostegno del Comune, fra il mese di agosto e il mese di settembre, l'edizione di Mantova Medievale, una manifestazione organizzata da La Compagnia della Rosa a.d. 1403. Negli spazi adiacenti il lungolago Gonzaga e il prato antistante il Castello di San Giorgio viene allestito un villaggio medievale. Rievocatori provenienti da tutta Italia e da paesi europei tra cui Portogallo, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca animano l'accampamento e mostrano i loro equipaggiamenti. Le attrazioni più attese sono il lancio della scure danese, il tiro con l'arco e i giochi di abilità medievali. A conclusione della manifestazione davanti al castello di San Giorgio viene inscenata la battaglia campale.[65]
  • Mantova Musica Festival: per quattro edizioni dal 2004 fu organizzata, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l'elettronica, il jazz e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
  • Mantova fu la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele in Second Life. Riproduceva quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Operante su tre livelli, centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estendeva su due Sim. Furono ricostruiti il museo Tazio Nuvolari, il Teatro Bibiena, la Basilica di S.Andrea. La Sim era teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali.[66]
  • Mostre:
    • Nel 2002 presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita la Celeste Galeria, Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponente collezione dei Gonzaga della seconda metà del Seicento.
    • Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007, la città - assieme a Verona e Padova - ha organizzato un percorso culturale sull'arte di Andrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova. Già nel 1961 venne realizzata un'esposizione che meritò a Mantova l'appellativo di "Città del Mantegna". Per una mostra pittorica quello fu il primo grande evento di massa che portò nella città virgiliana più di 200 000 visitatori.

Persone legate a Mantova

Sono numerose e varie le personalità che a Mantova sono nate, hanno vissuto a lungo o comunque vi hanno operato significativamente ed hanno avuto rapporti significativi con la città.

Architetti e ingegneri
Martiri di Belfiore
Matematici e fisici
Militari
Personalità della musica e dello spettacolo

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Pittori e scultori
Poeti in vernacolo
Politici
Scrittori e giornalisti
Studiosi di materie umanistiche

Geografia antropica

Urbanistica

Quartieri

Elenco dei quartieri con relativi residenti al 31/12/2014.[67]

  • Centro - (ab. 17.177)
  • Valletta Paiolo - (ab. 7.097)
  • Lunetta - (ab. 3.564)
  • Valletta Valsecchi - (ab. 2.916)
  • Colle Aperto - (ab. 2.100)
  • Pompilio-Due Pini - (ab. 2.028)
  • Borgo Chiesanuova - (ab. 1.728)
  • Te Brunetti-Trincerone-Camattino - (ab. 1.319)
  • Castelnuovo-Angeli - (ab. 1.292)
  • Cittadella-Mulina-Montata - (ab. 1.228)
  • Dosso del Corso - (ab. 1.069)
  • Belfiore - (ab. 867)
  • Formigosa - (ab. 791)
  • Frassino - (ab. 750)
  • Borgo Belgioioso - (ab. 649)
  • Ponte Rosso - (ab. 627)
  • Virgiliana - (ab. 587)
  • Castelletto - (ab. 511)
  • Gambarara - (ab. 438)
  • Boccabusa - (ab. 382)
  • Migliaretto - (ab. 402)
  • Pioppe-Mezzalana - (ab. 377)
  • Te - (ab. 239)
  • Valdaro - (ab. 140)
  • Prade-Cantelma - (ab. 67)
  • Zona Industriale - (ab. 11)

Economia

Ricoprono un ruolo importante nell'economia cittadina il commercio al dettaglio e i servizi del terziario. Tra questi ultimi risaltano la testata giornalistica locale "Gazzetta di Mantova", considerato il più antico quotidiano d'Italia, e la Banca Agricola Mantovana fondata nel 1871 che, in seguito ad un'Offerta pubblica di acquisto del 1999, è entrata a far parte del gruppo bancario Montepaschi. Il processo di acquisizione si è concluso con la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana Spa in Banca Monte dei Paschi di Siena avvenuta il 22 settembre 2008. Dall'anno 2000 opera con sede in Mantova e alcune altre filiali in provincia, la Banca Popolare di Mantova ceduta nel 2008 dal Banco Popolare alla Banca Popolare di Milano. Rilevanti sono le attività connesse all'allevamento e all'agricoltura e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione di burro, formaggio e di salumi (tra cui spicca il Salame mantovano). L'importanza del settore economico primario per l'economia mantovana è dimostrata dalla presenza a Mantova di una delle più importanti borsa merci agricole della pianura Padana che dal 30 settembre 2010 è sede della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello[68]. Il primo ottobre 2006 esordisce a Mantova il primo mercato contadino italiano che anticipò il decreto ministeriale che solo alla fine del 2007 ne regolamenterà l'attività.

Nei primi anni del secondo dopoguerra s'insediarono la Cartiera Burgo e industrie chimiche e petrolchimiche. La prima fu la società di raffinamento del petrolio ICIP, oggi IES Italiana Energia e Servizi s.p.a., che costruita a partire dal 1947 iniziò la produzione il 20 dicembre 1953 ed è stata acquisita nell'anno 2007 dal gruppo ungherese MOL. Importante insediamento chimico è la Versalis del gruppo Eni che continua l'attività dello stabilimento chimico sorto nel 1956 su iniziativa della Edison, proseguita poi sotto altre denominazioni come Montedison, Montedipe e Polimeri Europa.

Molto attivi anche il settore dell'abbigliamento, con importanti insediamenti presenti nel territorio comunale della città, Lubiam, Valstar e Corneliani, in particolare specializzati nella moda per uomo, e il settore meccanico dove spiccano la Belleli, passata attraverso una grave crisi negli anni passati, e la SOGEFI, ormai multinazionale attiva nella componentistica per autoveicoli quotata presso la Borsa di Milano fin dal 1986 che nel 2008 ha annunciato la chiusura, definitivamente portata a termine del gennaio dell'anno successivo, dello storico primo stabilimento mantovano.

Nel settore dell'artigianato sono ancora diffuse e rinomate le antiche lavorazioni della ceramica e della porcellana.[69]

Principali aziende operanti in città

  • MOL (raffineria)
  • Versalis (energia e chimica di base)
  • TEA (energia, gas, acqua)
  • SOGEFI (meccanica e automobili)
  • Immsi S.p.A. (industria motoristica/navale)
  • Lubiam (abbigliamento)
  • Corneliani (abbigliamento)
  • Bottoli (alimentari: schiacciatine)
  • Grossi Carta (cartiera)
  • Consorzio Latterie Virgilio (alimentari: latte, yogurt e formaggio)
  • APAM (azienda di trasporti pubblici)
  • Gazzetta di Mantova (informazione)
  • Banca Agricola Mantovana (oggi Mps) (banca)
  • Banca Popolare di Mantova
  • Belleli Energy (impiantistica)
  • Sisma S.p.A. (igiene)

Infrastrutture e trasporti

Strade

Mantova è attraversata dalle ex strade statali

Due sono i caselli autostradali dell'autostrada A22 Modena-Brennero, denominati Mantova nord e Mantova sud, ubicati nei limitrofi comuni di San Giorgio di Mantova e Bagnolo San Vito, sui quali gravita il traffico della città.

Mantova è servita anche da due tangenziali:

  • Tangenziale Nord, che attraversa i comuni di Mantova, San Giorgio, Porto Mantovano e Marmirolo.
  • Tangenziale Sud, che attraversa i comuni di Mantova, Borgo Virgilio e Curtatone.

Ferrovie e tranvie

La stazione di Mantova, servita da relazioni regionali svolte da Trenitalia, Trenord e Tper. Posto sulla linea Verona-Modena, tale impianto è altresì origine delle linee per Monselice e per Codogno.

Sulla linea per Monselice è presente una seconda stazione, Mantova Frassine, dalla quale si dirama il raccordo per il porto di Valdaro.

Sulla linea Verona-Modena, il 9 dicembre 2012, è stata aperta all'esercizio la fermata di Borgochiesanuova[70].

Altre due stazioni sono presenti nell'hinterland cittadino: la stazione di Sant'Antonio Mantovano nel comune di Porto Mantovano, e quella di Levata nel comune di Curtatone.

Un'altra linea, la ferrovia Mantova Peschiera, rimase in esercizio fra il 1934 e il 1963.

In passato Mantova fu interessata anche dal percorso di alcune tranvie extraurbane, la linea Brescia-Mantova-Ostiglia, esercita a vapore dalla Società Italiana Tramvie e Autovie di Lombardia e Romagna, attiva fra il 1882 e il 1933 e le linee per Asola e Viadana, in carico alle Tranvie Provinciali Mantovane, attive fra il 1886 e il 1953 nella loro parte terminale, elettrificata nel 1926.

Porti

Il porto di Mantova è situato in località Valdaro all'imbocco del canale Mantova - Venezia noto anche come idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante che consente a navi della V classe per 365 giorni all'anno il collegamento diretto con il mare Adriatico distante 135 km e con la laguna di Venezia. La conca di S. Leone nei pressi di Governolo mette in collegamento il porto di Mantova tramite il canale Fissero con il fiume Po. Un raccordo ferroviario unisce il porto alla linea Mantova-Monselice.

Porto Catena è l'antico porto commerciale di Mantova, già attivo dal 1200, ora adibito a sole funzioni turistiche. È situato in una piccola insenatura del lago Inferiore nella quale si immette il Rio, canale artificiale che attraversa la città dal XII secolo.

Mobilità urbana

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete tranviaria di Mantova.

La città è dotata di un servizio di autobus gestito dall'APAM, acronimo di Azienda Pubblici Autoservizi Mantova. Il servizio di trasporto pubblico urbano che interessa anche il territorio dei comuni limitrofi quali Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova, Bigarello, Borgo Virgilio e Curtatone, ossia la cosiddetta "Grande Mantova", è fornito attraverso corse di nove linee. L'APAM adempie anche alla gestione di una rete linee interurbane, in massima parte con capolinea nel capoluogo.

L'azienda ATV adempie invece al collegamento con la città di Verona e altri comuni dell'alto mantovano quali ponti sul mincio, mozambano e volta mantovana.

La rete tranviaria di Mantova, attiva fra il 1908 e il 1953, era un insieme di relazioni costituito da due linee prettamente urbane di pertinenza comunale e da ulteriori tre a carattere suburbano gestite dalla Provincia, realizzate in parte sfruttando le infrastrutture delle preesistenti tranvie a vapore.

Piste ciclabili

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Mantova.
Targhe delle città gemellate

Gemellaggi

Mantova è gemellata con:

Altre informazioni amministrative

Mantova fa parte dell'Associazione nazionale città del pane.

Sport

La città di Mantova vanta importanti figure distintisi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altro Tazio Nuvolari, conosciuto anche come il Mantovano volante. Ai due "campioni" mantovani per eccellenza, Nuvolari e il ciclista Learco Guerra, è dedicato un museo provvisoriamente ospitato in alcune stanze del Palazzo Ducale in piazza Sordello.

Calcio

L'Associazione Calcio Mantova, nella sua storia centenaria, fu infatti fondata nel 1911, ha disputato 12 campionati di Serie A, dei quali 5 di Prima Divisione negli anni venti, e 17 campionati di Serie B. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato 1958/1959 a quello del 1961/1962, grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo di Piccolo Brasile guidata da Edmondo Fabbri, futuro c.t. della Nazionale di calcio dell'Italia. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Dopo due retrocessioni consecutive, dal 1973 i biancorossi (questi i colori sociali dell'Associazione Calcio Mantova) hanno vivacchiato per anni in Serie C, subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi in seguito all'arrivo dei presidenti Alberto Castagnaro e Fabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B. Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza, fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del 1994 la società per la seconda volta fallì.
La squadra di calcio della città era tornata in serie B alla conclusione della stagione 2004/2005, dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria fu conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti contro Frosinone e Pavia. La stagione 2005/2006 ha visto il Mantova mancare di poco l'immediata promozione alla serie A nella finale dei play-off con il Torino, vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari.
Dopo cinque anni di discreti campionati in serie B, alla fine del campionato 2009/2010, l'Associazione Calcio Mantova retrocesse in Lega Pro. Il 30 giugno 2010 la squadra virgiliana non riuscì ad iscriversi al campionato di Lega Pro, scomparendo in tal modo dal calcio professionistico. Fallita l'A.C.Mantova, il calcio rinacque come Mantova Football Club che subito vinse il campionato di serie D riportando immediatamente il calcio virgiliano tra i professionisti, in Lega Pro, dove milita attualmente.

In ambito calcistico Mantova ha dato i natali a Roberto Boninsegna arrivato fino alla Nazionale di calcio italiana, militando in grandi squadre di Serie A come Cagliari, Inter, Juventus.

Pallavolo

File:Palabam.jpg
Palabam: interno durante una partita

Buona la tradizione sportiva mantovana per quanto riguarda la pallavolo maschile. La Pallavolo Mantova conquistò la seria A1 alla fine del campionato 1986-87. Disputò due campionati nella massima serie, venendo poi sostituita per tre anni dalla Gabbiamo Virgilio, comunque invischiate entrambe sul fondo della classifica.
Negli anni novanta la Pallavolo Mantova ha militato diverse volte in serie A2.
Con la stagione 2006/07, culminata con la vittoria dei play-off promozione, c'e l'approdo del Top Team volley al campionato di Serie A2. Lo stesso Top Team volley ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel 2007.

Basket

Dal 2012 Mantova ospita anche la Pallacanestro Mantovana, nota fino al 2013 come Pallacanestro Primavera Mirandola dell'omonima cittadina modenese, attualmente militante nella A2 Silver e che disputa le gare interne al PalaBam.

Pallamano

A Mantova è presente anche la pallamano femminile con più che discreti risultati arrivando più volte a giocare nel massimo campionato nazionale. Attualmente la squadra virgiliana gioca nel campionato di serie B, nel quale ha ottenuto la promozione in A2 al termine della stagione 2012/13. Gioca le partite interne al PalaLù, palazzetto dello sport di Lunetta.

Ciclismo

Nel 1931 Learco Guerra vinse il Campionato del mondo di ciclismo, a Copenaghen (Danimarca). Nello stesso anno viene istituita la maglia rosa quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del 19ºGiro d'Italia, partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Il "Giro" ha concluso una tappa a Mantova in dieci occasioni. Nel 1963 la città virgiliana è stata solamente sede di partenza della tappa conclusasi a Treviso.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Mantova:

Nel 2008 con un crono prologo di fronte a Palazzo Te vinto dalla olandese Mirjam Melchers, è partito il "Giro d'Italia femminile". Sullo stesso viale Te, nel 2015, si è conclusa la terza tappa del Giro Rosa 2015, la Curtatone > Mantova, con vittoria dell'olandese Lucinda Brand.

Mantova è stata anche sede d'arrivo di un'importante corsa ciclistica, la Milano-Mantova, disputata a partire dal 1906 per 24 volte e disputata per l'ultima volta nel 1962 con vittoria di Pierino Baffi.

Canottieri Mincio

La società Canottieri Mincio nasce nel lontano 1883 come una società polisportiva. Le sue origini sono legate agli sport, in particolare quelli acquatici: nuoto, tuffi, vela, canottaggio e canoa sono le discipline che la distinguono e che hanno esportato il suo nome in Italia e nel mondo. Diverse sono anche le personalità che ne hanno fatto la storia: da Gabriele D'Annunzio, che nel 1928 coniò il motto della società (ancora oggi in uso) "Perseverando arrivi", ad Azeglio Mondini, classe 1923 che dal 1937 fu un grande maestro di canottaggio e che formò sportivi d'alto livello come Marco Penna; oppure Giacomo Bottoli ed Andrea Bonezzi (velisti d'alto livello) e Bruno Pizzamiglio che diede vita alla scuola mantovana di tuffi dove sono nati grandi sportivi come Francesco Priori e Massimo Nibioli.

Motocross

Mantova ha acquisito negli ultimi anni una notevole importanza nell'ambito delle competizioni di motocross disputate nel circuito del Migliaretto. Nel 2000, 2007, 2008 si è svolto il gran premio d'Italia, nel 2010 e 2015 il gran premio di Lombardia, prove facenti parte del Campionato mondiale di motocross.

Altri sport

Discreta la tradizione del rugby mantovano, grazie al "Rugby Mantova", società sportiva nata nel 1974 che gareggia stabilmente nella serie B nazionale. Il Rugby Mantova ha partecipato con una piccola quota alla franchigia italiana di rugby a 15 capitanata dal Rugby Viadana, denominata Aironi Rugby, che partecipò per due anni alla Celtic League.

In tarda primavera a Mantova viene disputata la stracittadina "Minciomarcia", corsa podistica non agonistica aperta a tutti. Giunta nel 2011 alla 38ª edizione, vede la partecipazione di un numero di partecipanti spesso superiore a 5.000.
Dal 1987, con la vittoria nella prima edizione del maratoneta Orlando Pizzolato, viene disputata una corsa competitiva denominata "Maratonina di Mantova". Dopo alcuni anni di sospensione è stata disputata in via continuativa dal 1997, giungendo nel 2011 alla sua 20ª edizione.

La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo dell'anno 2000, dal "Circolo Scacchistico Mantovano" che, rinato nel 1995, fu in grado di organizzare a Mantova nel 1996 la finale del 56º Campionato Italiano Assoluto di scacchi e la finale del 28º Campionato italiano Femminile. Vi è stata altra breve presenza in serie A2 nell'anno 2010.

Dal 2013 a Mantova è attiva una squadra di calcio a 5 che partecipa al campionato nazionale di serie D e gioca la partite interne al palazzetto dello sport cittadino, il PalaBam.[79]

Impianti sportivi

  • Stadio Danilo Martelli è il principale impianto sportivo della città. Inaugurato negli anni 30 ha subito numerose ristrutturazioni nel corso degli anni per stabilizzare la struttura. Ci gioca al suo interno le partite il Mantova Calcio ed ha una capienza di 14.822 posti a sedere.
  • Palabam, principale palazzetto dello sport di Mantova, inaugurato nel settembre 2005, deve il suo nome all'acronimo BAM della Banca Agricola Mantovana istituto di credito cittadino incorporato nel 2008 da Banca MPS. Ha una capienza di quasi 4.000 spettatori che con tribune mobili poste sul parterre, raggiunge la cifra di 5.000. Il Palabam ha spesso ospitato concerti e spettacoli teatrali di richiamo nazionale e internazionale anche nell'attiguo centro fieristico che ospita esposizione di settore tra le quali ha acquisito rinomanza nazionale Mantova Comics & Games.
  • PalaLù è il secondo palazzetto dello sport di Mantova, risiedente nel quartiere popolare di Lunetta. Inaugurato nel 2012, al suo interno ci giocano le partite della Pallamano femminile mantovana

Personalità sportive legate a Mantova

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2015.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  5. ^ DEMO ISTAT Dati al 31/7/2015, su demo.istat.it.
  6. ^ Ecco la Grande Mantova con i suoi 100.831 abitanti.
  7. ^ Delibera d'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco in data 7 luglio 2008 nel corso della 32ma sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale a Quebec City
  8. ^ www.mantovasabbioneta-unesco.it
  9. ^ (EN) Mantua and Sabbioneta, su UNESCO. URL consultato il 13 aprile 2015.
  10. ^ Mantova è la capitale italiana della cultura 2016.
  11. ^ Mantova capitale italiana della cultura 2016.
  12. ^ Legge Regione Lombardia 8 settembre 1984 n.47
  13. ^ Mantova notizie. Mantova, Città dei Tre Laghi.
  14. ^ scargia - www.treccani.it
  15. ^ Zona Sismica. Mantova, su tuttitalia.it. URL consultato l'11 marzo 2012.
  16. ^ Stefano Scansani, Allarme per una lesione nella Camera Picta di Mantegna, in Gazzetta di Mantova, 1º giugno 2012. URL consultato il 3 giugno 2012.
  17. ^ Emanuele Salvato, I gioielli rinascimentali danneggiati dal terremoto, in Il fatto quotidiano, 1º giugno 2012. URL consultato il 3 giugno 2012.
  18. ^ Terremoto a Mantova. I danni
  19. ^ Dati meteorologici di Mantova - media trentennale di riferimento 1961-1990
  20. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  21. ^ Comuni italiani: blasonatura stemma e gonfalone di Mantova, su comuni-italiani.it. URL consultato il 10 marzo 2012.
  22. ^ Carlo d'Arco, Monumenti di pittura e scultura tracelti in Mantova o nel suo territorio.
  23. ^ Fancelli Luca
  24. ^ Mantegna, l'ultima scoperta, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 24 dicembre 1995 (archiviato dall'url originale).
  25. ^ Teatri di tradizione: quali sono, su www.spettacolodalvivo.beniculturali.it. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  26. ^ Roggero Roggeri, Leandro Ventura, I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po, Cinisello Balsamo, p.43, 2008.
  27. ^ Torre Gambulini Terrazza sul centro alta 32 metri, su ricerca.gelocal.it, Gazzetta di Mantova, 4 marzo 2010.
  28. ^ Valeria Dalcore, Chiude la storica cartiera Burgo. Dal 9 febbraio stop alle macchine, in Corriere della Sera, 14 gennaio 2013. URL consultato il 17 febbraio 2013.
  29. ^ La Burgo è di Zago: nel 2016 si riparte.
  30. ^ Vedi appunti sul Forte di Pietole.
  31. ^ Le altre due erano: Porta San Giorgio e Porta Sant'Agnese
  32. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  33. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  34. ^ Liceo Classico "Virgilio" - Mantova, su liceovirgiliomantova.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  35. ^ Liceo Belfiore - Mantova, su liceobelfiore.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  36. ^ Home page dell'Istituto Superiore Enrico Fermi Mantova, su fermimn.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  37. ^ Liceo Isabella d'Este', su arcoeste.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  38. ^ Istituto Tecnico Economico Statale Alberto Pitentino Mantova, su pitentino.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  39. ^ ITAS Mantegna - Mantova, su itasmantegna.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  40. ^ Istituto San Giovanni Bosco, su istitutosgbosco.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  41. ^ Istituto Superiore Bonomi Mazzolari, su isboma.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  42. ^ Istituto Statale Giulio Romano, su isamantova.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  43. ^ Istituto Agrario - Pietro Antonio Strozzi, su isstrozzi.gov.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  44. ^ Conservatorio di Musica "Lucio Campiani", Mantova, su conservatoriomantova.com. URL consultato il 4 luglio 2014.
  45. ^ Centro Culturale Contardo Ferrini, su cccf.it. URL consultato il 4 luglio 2014.
  46. ^ Home Page - Fondazione Università di Mantova
  47. ^ Il sito dell'Accademia
  48. ^ Sito della Società per il Palazzo ducale di Mantova
  49. ^ Sito del Centro internazionale d'arte e cultura di palazzo Te
  50. ^ Sito della Fondazione "Umberto Artioli" Mantova capitale europea dello spettacolo
  51. ^ Sito della Fondazione centro studi Leon Battista Alberti
  52. ^ Sito della Fondazione istituto Giuseppe Franchetti
  53. ^ Sito Teatro Campogalliani
  54. ^ Sito di Mantova ebraica
  55. ^ Sito della Fondazione Banca Agricola Mantovana
  56. ^ L'attuale nuova sede è stata inaugurata al pubblico il 16 novembre 2012
  57. ^ Mantova, il museo della Gazzetta è realtà: visite dal 3 aprile, in http://gazzettadimantova.gelocal.it/, 2 aprile 2015. URL consultato l'8 aprile 2015.
  58. ^ Film girati nella provincia di Mantova dal 1948
  59. ^ a b c Cucina Mantovana - Dolci
  60. ^ Gino Brunetti (a cura di), Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali, Mantova, pp.231-232, 1981.
  61. ^ Ricetta Torta delle rose - Le Ricette di GialloZafferano.it
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  63. ^ Turismo a Mantova. Gastronomia, su turismo.mantova.it. URL consultato il 23 agosto 2015.
  64. ^ Corriere della Sera, cucina. Gli Aristopiatti, la nobiltà a tavola dai Gonzaga al Gattopardo.
  65. ^ Mantova Medievale: Programma 2013
  66. ^ Luca Angelini, Mantova virtuale offre i suoi muri ai graffitarigiorno=28, in archiviostorico.corriere.it, agosto 2007. URL consultato il 25 maggio 2013 (archiviato dall'url originale).
  67. ^ Dati rilevati dal sito del Comune di Mantova, Statistica popolazione residente, su sit.comune.mantova.it.
  68. ^ Saggio introduttivo alla poesia nieviana con analisi di alcuni testi del canzoniere Le lucciole
  69. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
  70. ^ RFI Spa, Circolare Territoriale VR 20/2012. p. 2.
  71. ^ a b Mantova. Gemellaggi
  72. ^ Gemellaggi della Regione Lombardia
  73. ^ a b c Mantova. Gemellaggi
  74. ^ Dal 21/03/2010 nasce la città di Omihachiman comprendente il territorio di Azuchi originariamente gemellata con la città di Mantova dal 2005
  75. ^ città gemellate con Oradea dal suo sito ufficiale, su oradea.ro. URL consultato il 22 gennaio 2012.
  76. ^ (PT) La proposta di gemellaggio risale al 2005.
  77. ^ Gemellaggio Casale-Mantova nel nome dei Gonzaga, in Il Monferrato. URL consultato il 23 gennaio 2012.
  78. ^ Giulianova e Mantova firmano il gemellaggio, in il Centro. URL consultato il 25 luglio 2012.
  79. ^ Il Mantova calcio a 5 parteciperà al campionato di D, in gazzettadimantova.gelocal.it/, 7 maggio 2013. URL consultato il 27 maggio 2013.

Bibliografia

  • Maria Bellonci, I segreti dei Gonzaga, Milano, 1979.
  • Renato Berzaghi, Il Palazzo Ducale di Mantova, Milano, 1992.
  • Gino Brunetti (a cura di), Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali, Mantova, 1981. ISBN non esistente
  • Giuseppe Coniglio, I Gonzaga, Milano, 1967.
  • Luigi Lonardo, Mezzo secolo di storia mantovana 1945-1995, Milano, 1998.
  • Daniele Lucchini, Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto, Mantova, 2008, ISBN 978-88-6909-339-5.
  • Giovanni Paccagnini;Ercolano Marani;Chiara Perina (a cura di), Mantova, le arti, Medioevo, Mantova, 1960.
  • Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  • Romolo Quazza, Mantova attraverso i secoli, Bozzolo, 1978.
  • Roggero Roggeri, Leandro Ventura, I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po, Cinisello Balsamo, p.43, 2008.
  • Giovanni Telò, Chiesa e Fascismo in una provincia rossa-Mantova 1919-1928, Mantova, 1987.
  • Vigna Guido, Storia di Mantova, Milano, 1989.

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