Ducato di Mantova
Il ducato di Mantova fu uno Stato preunitario italiano. Prosecuzione del marchesato di Mantova, esistette dal 1530 al 1708. Il 2 aprile 1707 gli imperiali presero possesso del ducato che quindi passò dai Gonzaga, che lo detenevano dalla sua costituzione, agli Asburgo d'Austria, titolari anche del ducato di Milano con cui era in continuità territoriale. L'ultimo duca Ferdinando Carlo Gonzaga fu dichiarato decaduto dalla dieta di Ratisbona per fellonia il 30 giugno 1708, e la sovranità dei Territori Gonzagheschi passarono alla famiglia degli Asburgo.
Il Ducato, dal 1708 sino al 1736, riuscì a tener un'ottima indipendenza amministrativa e politica rispetto ai domini dell'Impero. Ma allo scoppio della Guerra di successione polacca il Ducato di Mantova fu costretto, per motivi bellici, a essere inglobato politicamente e amministrativamente al Ducato di Milano sotto diretto controllo degli austriaci, formando la cosiddetta "Lombardia austriaca". Venendo così trasformato da Ducato indipendente a semplice Provincia Austriaca dell'Italia del Nord. Il ducato, pertanto, non era più uno Stato a sé ma sottoposto alla diretta dominazione austriaca: i sovrani asburgici si fregiavano, tra i numerosi titoli, anche della qualifica di Duchi di Mantova.[5]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Dominio dei Bonacolsi[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Mantova venne invasa da Bizantini, Longobardi e Franchi. Nell'XI secolo la città divenne possedimento di Bonifacio di Canossa, marchese di Toscana. L'ultimo regnante di questa famiglia fu Matilde di Canossa (morta nel 1115), che secondo la leggenda, ordinò la costruzione della preziosa rotonda di San Lorenzo (1082). Dopo la morte di Matilde, Mantova divenne un libero comune e si difese strenuamente dal XII secolo al XIII secolo contro l'imperatore germanico.
Durante la lotta per le investiture, Pinamonte Bonacolsi colse l'occasione per prendere il potere personalmente - come Capitano del Popolo - nel 1273. La sua famiglia governò Mantova per il secolo successivo, rendendola prospera e ricca di bellezze artistiche.[6]
Dominio dei Gonzaga[modifica | modifica wikitesto]
Il 16 agosto 1328, l'ultimo Bonacolsi, Rinaldo, venne esautorato dalla famiglia Gonzaga e precisamente dal sessantenne Ludovico I assieme ai figli Guido, Filippino e Feltrino. Luigi Gonzaga venne nominato podestà della città nel 1318 e venne eletto Capitano del Popolo. Il Gonzaga fece costruire nuove mura e cinque cancelli rinnovando l'architettura della città, ma la situazione politica di Mantova non si assestò sino al terzo signore della casata, Ludovico I, il quale riuscì a ottenere finalmente il potere per sé stesso eliminando i propri parenti. Attraverso il pagamento di 12 000 fiorini d'oro[7] nel 1433, Gianfrancesco I Gonzaga venne nominato marchese di Mantova dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, del quale aveva sposato la nipote Barbara di Brandeburgo. Nel 1459 papa Pio II convocò una dieta a Mantova per indire la crociata contro i turchi.[8]
Il primo duca di Mantova fu Federico II Gonzaga, che ottenne il titolo da Carlo V d'Asburgo nel 1530. L'anno successivo, la famiglia acquisì il marchesato del Monferrato per il matrimonio tra il suddetto e Margherita Paleologa. Federico commissionò a Giulio Romano di realizzare il Palazzo Te, luogo di delizie estivo alla periferia della città.[9]
Nel 1624, Ferdinando Gonzaga preferì risiedere più assiduamente nella villa La Favorita, progettata dall'architetto Nicolò Sebregondi.
Nel 1627 la linea diretta della famiglia Gonzaga si indebolì con Vincenzo II e lo stesso ducato declinò lentamente sotto il suo dominio passando sempre più sotto l'influenza dei Gonzaga-Nevers, un ramo cadetto francese della stirpe, inaugurato da Ludovico, terzogenito di Federico II e sposo di Enrichetta di Nevers. La guerra di successione di Mantova e del Monferrato ebbe inizio nel 1630 e in quell'anno l'armata imperiale costituita da 36 000 lanzichenecchi assediò Mantova, portando con sé la peste (morirono migliaia di persone), un trauma da cui la città non si rimise mai più.[4]
Fine del ducato[modifica | modifica wikitesto]
Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers, governante non dotato di grandi capacità amministrative e interessato unicamente alle rappresentazioni teatrali e alla vita di corte, si alleò con la Francia nella guerra di successione spagnola. Dopo l'ultima sconfitta, egli venne condannato per fellonia, dichiarato deposto dall'imperatore Giuseppe I d'Asburgo, e costretto a trovare rifugio a Venezia, portando con sé molte opere d'arte che già i suoi avi avevano venduto a Carlo I d'Inghilterra, spogliando letteralmente il palazzo ducale.
Alla sua morte, avvenuta nel 1708, la sua famiglia perse Mantova in favore degli Asburgo d'Austria. I territori del Monferrato vennero ceduti al ducato di Savoia e l'imperatore ricompensò il duca Leopoldo di Lorena, erede in linea femminile dei Gonzaga, cedendogli il ducato di Teschen.[10][11]
Il ducato, nonostante l'accentuata tendenza accentratrice degli Asburgo, mantenne una limitata autonomia soprattutto amministrativa in seno allo Stato milanese, conservando proprie magistrature fino all'età napoleonica.
Il territorio mantovano sotto l'Austria ebbe un proprio vicegovernatore luogotenente e un presidente. Era ripartito in otto preture di mero e misto imperio (Viadana, Ostiglia, Revere, Gazzuolo, Canneto, Sermide, Redondesco, Castel Goffredo), 11 preture a giurisdizione limitata (Quistello, Goito, Volta, Suzzara, Governolo, Castellucchio, Gonzaga, Duecastelli, Borgoforte, Guidizzolo, Castiglione Mantovano) e le exclavi signorili dei principati di Sabbioneta, Bozzolo e Castiglione delle Stiviere (fino al 1773), Vescovato, i marchesati di Castel d'Ario e Gazoldo, la signoria di San Martino Gusnago e Corte di Soave (fino al 1765). Le linee cadette gonzaghesche, sovrane di principati minori, ebbero una durata maggiore.[12].
La città subì ancora l'assedio dell'armata di Napoleone Bonaparte nel 1796 e cadde nelle mani dei francesi l'anno successivo. Con il trattato di Campoformio, venne annessa alla Repubblica Cisalpina divenendo parte del Dipartimento del Mincio e cessando per sempre di esistere come entità territoriale indipendente.[13]
Duchi di Mantova (1530-1708)[modifica | modifica wikitesto]
Il duca di Mantova aveva anche il rango di marchese del Monferrato (1536-1574), poi di duca del Monferrato (1574-1708).
Gonzaga[modifica | modifica wikitesto]
1530-1540 | Federico II Gonzaga sino al 1530 marchese di Mantova |
(1500-1540) |
1540-1550 | Francesco III Gonzaga | (1533-1550) |
1550-1587 | Guglielmo Gonzaga | (1538-1587) |
1587-1612 | Vincenzo I Gonzaga | (1562-1612) |
1612 | Francesco IV Gonzaga | (1586-1612) |
1612-1626 | Ferdinando Gonzaga | (1587-1626) |
1623-1629 | Vincenzo II Gonzaga | (1594-1627) |
Gonzaga-Nevers[modifica | modifica wikitesto]
1627-1637 | Carlo I Gonzaga-Nevers | (1580-1637) |
1637-1665 | Carlo II Gonzaga-Nevers | (1629-1665) |
1665-1708 | Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers | (1652-1708) |
1708: governatorato di nomina asburgica
1745: unione con il Ducato di Milano
Capi di Governo sotto la dinastia gonzaghesca[modifica | modifica wikitesto]
il Ducato di Mantova, nonostante fosse uno stato di stampo assolutista, come i vari stati e signorie italiane dell'epoca, venne sempre retto da abili funzionari nominati dal Duca di Mantova, che ricoprirono cariche politiche e a cui venne assegnato il compito di amministrare gli affari interni ed esterni dello stato gonzaghesco. i Gonzaga si avvalsero di validi diplomatici e politici, per riuscire a organizzare uno stato complesso come quello di Mantova, che comprendeva non solo gli appannaggi minori per quanto riguarda i feudi governati dai "Gonzaga Minori" , sotto la protezione dello stato mantovano, ma comprendeva anche l'impegnativa amministrazione del Ducato del Monferrato.
Tullio Petrozzani | (1587-1595) |
Annibale Chieppio | (1595-1618) |
Gregorio Carbonelli | (1618-1620) |
Traiano Guiscardi | (1620-1625) primo mandato, e primo politico ad assumere la carica di Gran Cancellere Ducale |
Alessandro Striggi | (1625-1630) |
Traiano Guiscardi | (1630-1639) secondo mandato |
Francesco Rolando della Valle | (1639-?) |
Ludovico Chieppio | (?-?) |
Marco Antonio Vialardi di Villanova | (?-?) |
Ottavio Gonzaga di Vescovato | (?-?) Primo mandato |
Angelo Taracchia | (?-?) |
Ottavio Gonzaga di Vescovato | (?-?) secondo mandato |
Leonardo Arrivabene | (?-?) |
Cesare Guerrieri Gonzaga | (?-?) |
Antonio Calori | (?-?) |
Ferdinando Cavriani | (?-?) |
Carlo Bulgarini | (1665-1666) |
Orazio Canossa | (1666-1671) |
Carlo Maria Vialardi di Villanova | (1671-1693) primo mandato |
Giuseppe da Varano | (1693-1694) |
Carlo Maria Vialardi di Villanova | (1694-1701) secondo mandato |
Lorenzo Verzuso Beretti Landi | (1701-1704) |
Giambattista Picco | (1704-1705) |
Ascanio Andreasi | (1705-1708) ultimo primo ministro del Ducato di Mantova sotto la Dominazione Gonzaghesca |
Governatori del Ducato di Mantova sotto la Dominazione Imperiale
Giambattista Castelbarco | (1708-1714) |
Filippo d' Assia | (1714-1735) |
Carlo Stampa | (1735-1736) ultimo governatore austriaco del Ducato di Mantova prima dell'annessione al Ducato di Milano |
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Coniglio, I Gonzaga, Varese, Dall'Oglio, 1973. ISBN non esistente
- Giuseppe Fochessati, I Gonzaga di Mantova e l'ultimo duca, Milano, Ceschina, 1929. ISBN non esistente
- Daniele Lucchini, Ascesa e declino di una capitale. Storia di Mantova nelle pagine di chi ne ha scritto, Mantova, Finisterrae, 2008, ISBN 9788869093395.
- Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
- Kate Simon, I Gonzaga Storia e segreti, Roma, Newton & Compton, 1988, ISBN 88-8289-573-4.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Antichi Stati italiani
- Gonzaga
- Gonzaga-Nevers
- Marchesato del Monferrato
- Marchesato di Castel Goffredo
- Marchesato di Mantova
- Sepolcri dei Gonzaga
- Sovrani di Mantova
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- I Gonzaga di Mantova, su digilander.libero.it.
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