Ardeola ralloides

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Sgarza ciuffetto
Ardeola ralloides
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Pelecaniformes
Famiglia Ardeidae
Genere Ardeola
Specie A. ralloides
Nomenclatura binomiale
Ardeola ralloides
Scopoli, 1769
Areale

Giallo: riproduzione (estate)

Verde scuro: tutto l'anno
Blu: svernamento (inverno)

La sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides Scopoli, 1769) è un uccello della famiglia degli Ardeidi, diffuso in Eurasia e Africa.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Airone di medie dimensioni dal collo corto (come il guardabuoi) ha il piumaggio di color cuoio, che contrasta con il bianco di ali e coda. Il becco nel periodo riproduttivo diventa azzurro. L'adulto ha un ciuffo nucale molto evidente. Nei giovani domina il colore marrone screziato e il becco è giallastro. Le zampe sono rosa nel periodo riproduttivo, gialle al di fuori di questa stagione.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie ha un areale molto ampio che comprende Europa, Africa e Asia[1]. In Italia, è presente (benché poco diffuso) in Pianura Padana soprattutto lungo i fiumi e nella zona della Lombardia e del Piemonte dove è dominante la risaia e nella zona del delta del Po, delle valli di Comacchio e delle valli presso Molinella[3].

È sicuramente una specie di airone coloniale piuttosto rara. Nel censimento del 1981 la popolazione italiana era stimata in 300 coppie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gregario, nidifica in colonia denominata garzaia insieme ad altre specie di ardeidi. Il nido è costruito prevalentemente su arbusti di salice, ontano nero o altri alberi bassi. Si nutre di pesci, rane, girini e invertebrati. Caccia sia da fermo su posatoio rialzato, sia camminando lentamente in acque basse. È specie migratrice.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2012, Ardeola ralloides, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Ardeidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  3. ^ Descrizione e caratteristiche - Rete Natura 2000 in Emilia-Romagna[collegamento interrotto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Brown, L. H.; Urban, E. K.; Newman, K., The birds of Africa, vol I, Londra, Regno Unito, Academic Press, 1982.
  • Delany, S.; Scott, D., Waterbird population estimates, Wageningen, Paesi Bassi, Wetlands International, 2006.
  • del Hoyo, J.; Elliot, A.; Sargatal, J., Handbook of the Birds of the World, vol. 1: Ostrich to Ducks, Barcellona, Spagna, Lynx Edicions, 1992.
  • Hafner, H.; Didner, E., Ardeola ralloides Squacco Heron, vol. 1, Birds of the Western Palearctic Update, 1997, pp. 166-174.
  • Hockey, P. A. R.; Dean, W. R. J.; Ryan, P. G., Roberts birds of southern Africa, Città del Capo, Sudafrica, Trustees of the John Voelcker Bird Book Fund, 2005.
  • Kushlan, J. A.; Hancock, J. A., The herons, Oxford, Regno Unito, Oxford University Press, 2005.
  • Nikolaus, G., Bird exploitation for traditional medicine in Nigeria, in Malimbus, vol. 23, 2001, pp. 45-55.

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