Osanna Andreasi

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Beata Osanna Andreasi
La beata Osanna, di Francesco Bonsignori
 

Appartenente all'Ordine della Penitenza di San Domenico

 
NascitaCarbonara di Po, 17 gennaio 1449
MorteMantova, 18 giugno 1505
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione24 novembre 1694 da papa Innocenzo XII
Ricorrenza18 giugno

Osanna Andreasi, detta anche Osanna di Mantova (Carbonarola, 17 gennaio 1449Mantova, 18 giugno 1505), appartenente all'Ordine della Penitenza di San Domenico, dopo che già l’8 gennaio 1515 papa Leone X ne concesse il culto, è stata beatificata nel 1694 da papa Innocenzo XII.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Andreasi
Osanna Andreasi
Mantova, casa Andreasi

Osanna nasce a Carbonarola, nella bassa mantovana, il 17 gennaio 1449, da Nicolò della nobile famiglia degli Andreasi e da Agnese Mazzoni.

La sua vita seguì il modello di quella di un’altra grande domenicana, santa Caterina da Siena.

Secondogenita di una famiglia numerosa, Osanna fin da piccola ebbe visioni mistiche. A soli quindici anni ottenne, dopo molte insistenze e vincendo l’opposizione del padre Nicolò che la voleva sposata, di vestire l’abito del terz’ordine domenicano. Nel 1477 le sue mani, il costato, i piedi e la fronte vennero segnati dalle stigmate. Nel 1480 si trasferì da Carbonara a Mantova, nella casa-palazzo di Contrada del Cervo[1] di fronte alla chiesa di Sant'Egidio.

Osanna Andreasi visse una vita esemplare di preghiera e di contemplazione secondo la tradizione della regola domenicana pur prendendo i voti soltanto nel 1500.

Nel rispetto delle sue abitudini riservate e di penitenza la futura beata partecipò alla vita della corte mantovana dei Gonzaga, diventando ascoltata consigliera di Federico e Margherita prima e di Francesco II e Isabella d'Este poi.

La tradizione vuole che proprio le preghiere di Osanna salvassero la vita al marchese Francesco II Gonzaga durante la battaglia vittoriosa di Fornovo.

Osanna morì a Mantova, nella sua casa, il 18 giugno 1505, alla presenza di Francesco Gonzaga e di Isabella d’Este. Dopo i solenni funerali fu sepolta in San Domenico (chiesa e convento abbattuti per la realizzazione di un più moderno quartiere nel 1935). La marchesa di Mantova ordinò la costruzione di un monumento funebre al grande scultore milanese Giancristoforo Romano.

Anche dopo la sua morte si contarono numerosi miracoli di guarigioni. Ebbe come padre spirituale e biografo il frate olivetano, ora beato, Girolamo Scolari[2].

Anche grazie alle pressioni di Isabella d’Este, il papa Leone X Medici ne concesse il culto l’8 gennaio 1515.

Attualmente il corpo incorrotto della beata Osanna Andreasi riposa nel transetto sinistro del Duomo di Mantova, nel secondo altare a sinistra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ora Via Frattini.
  2. ^ Dizionario di Mistica, su clerus.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Lucco (a cura di), Mantegna a Mantova 1460-1506, Catalogo della Mostra tenuta a Mantova, Fruttiere Palazzo Te, dal 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007, Milano, Skira, 2006, pp. 160-161, ISBN 88-7624-908-7.
  • Maurizio Bertolotti, Marida Brignani (a cura di), Genius loci. Figure e vicende delle terre del Mincio e della risaia, Mantova, 2015.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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